Sabato 25 gennaio, alle 13, è stata indetta una manifestazione pacifica con partenza da viale Gramsci, a Modena, e fino in via Toniolo, dove il povero cucciolo è stato trovato agonizzante in un cassonetto. Sotto accusa un 29 modenese, che ha picchiato il cane fino a ucciderlo.

Di Claudia Fiori Modena, 15 gennaio 2020 – Sdegno, dolore, rabbia, ma soprattutto voglia di cambiare le cose e fare sì che le pene per chi maltratta e uccide un animale siano inasprite e che i colpevoli paghino con il carcere. É questo l’obiettivo della manifestazione pacifica, che sabato 25 gennaio, alle 13, partirà da viale Gramsci, a Modena e sfilerà fino a via Toniolo, dove nel pomeriggio del 31 dicembre è stato trovato in un cassonetto il povero Zeus, un meticcio di taglia medio piccola, con il cranio fracassato di botte. Per lui, ancora vivo e agonizzante quando è stato trovato, non c’è stato purtroppo nulla da fare.

La storia del povero Zeus fa rabbrividire, ma purtroppo è solo l’ennesimo caso di maltrattamento e uccisione di animali in Italia. È appunto il pomeriggio del 31 gennaio quando la Polizia municipale viene chiamata perché alcuni ragazzi stanno scoppiando dei petardi nel Parco XXI aprile, in zona Sacca. Una pattuglia si reca sul posto, ma viene avvicinata da una residente che informa gli agenti di alcuni guaiti provenienti da un cassonetto dei rifiuti.
Gli operatori recuperano un sacco. Dentro c’è il povero Zeus, ancora vivo, ma con il cranio sfondato. Subito viene avvolto in una coperta e portato alla clinica veterinaria di riferimento per il Canile Comunale, dove, purtroppo, spira. Le botte che gli sono state inferte, come stabilirà l’autopsia a cui il cane è stato sottoposto, sono state talmente forti da aver provocato lo sfondamento del cranio e la conseguente morte dell’animale.


Nel frattempo, viene avviata un’indagine per risalire al responsabile del terribile gesto. E qui emerge una storia di superficialità, indifferenza e violenza che ha portato alla morte del povero Zeus. Il cane, infatti, era provvisto di microchip, che rimanda a una donna che abita a Formigine. Interpellata dagli agenti, la formiginese ammette di avere ceduto il cane qualche mese fa a un giovane di Modena, di cui ha solo un numero di telefono. Insomma, non potendo più tenere Zeus, lo ha superficialmente affidato al primo che glielo ha chiesto in adozione, senza verificarne i requisiti di idoneità, né preoccuparsi successivamente all’affido di verificare le condizioni in cui il cane era tenuto e, soprattutto, se stesse bene. È questa la prima, grave leggerezza che porterà al tragico finale.


Attraverso il numero di telefono fornito dalla precedente proprietaria di Zeus, gli agenti risalgono quindi a un 29 enne nato e cresciuto a Modena, pregiudicato, residente in un condominio signorile non lontano da dove è stato trovato il povero Zeus. Le videocamere di sorveglianza interna dello stabile, le cui immagini sono state acquisite ai fini delle indagini, hanno poi registrato proprio il giovane mentre, alle 2 di notte, porta fuori un sacco della spazzatura con dentro il povero cane. Ma qui emerge un’altra mancanza, quella dei vicini di casa che, interpellati dagli inquirenti, non solo hanno testimoniato di avere sentito forti colpi e guaiti nella notte tra il 30 e il 31 dicembre, ma che il povero Zeus era ripetutamente oggetto di violenze e maltrattamenti. Viene da chiedersi, quindi, se la morte del povero cucciolo poteva essere evitata, nel caso qualcuno avesse denunciato prima quanto succedeva. Zeus, purtroppo, non tornerà indietro e la sua è stata una fine atroce, ma si può fare qualcosa affinché altri animali possano essere salvati in tempo e i responsabili di violenza nei loro confronti puniti con una pena esemplare.
Attualmente, infatti, il reato di maltrattamento di animali, disciplinato dall’articolo 544 ter. c.p, che punisce chiunque “per crudeltà e senza necessità cagiona lesioni o sottopone a sevizie un animale” e introduce come circostanza aggravante la morte dell’animale stesso, è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni. Ma ciò significa che, nel 99% dei casi, chi viene processato e condannato, seppure pregiudicato con il 29 enne accusato di avere ammazzato di botte Zeus, non si farà un solo giorno di carcere poiché si vedrà la pena sospesa.


E proprio per chiedere un inasprimento delle pene, cambiando la legge attuale, ma anche per sensibilizzare le persone a denunciare i maltrattamenti di animali di cui vengono a conoscenza senza “girarsi dall’altra parte” che è stata organizzata la manifestazione di sabato 25 gennaio, alla quale parteciperanno diverse associazioni animaliste, tra cui Oipa, Leidaa Modena e N.O.G.E.Z Nucleo Operativo Guardie Eco Zoofile di Modena, ma anche tanti cittadini sensibili al tema. L’appello è stato condiviso sui social anche da Rita Dalla Chiesa per invitare alla partecipazione e auspicare pene più severe.

Nel frattempo, Leidaa – Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente di Modena sta valutando la possibilità di costituirsi parte civile nel processo che vede imputato il 29 enne modenese per l’uccisione di Zeus. Leidaa invita chiunque sia a conoscenza di situazioni di maltrattamento di animali a Modena e provincia di segnalarlo in forma privata al numero 3714406741 o all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. affinché si possa provvedere alle verifiche del caso e salvare una vita.

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Modella cade e muore precipitando da scogliera per un selfie. Madalyn Davis, 21 anni, ha trovato la morte a Diamond Bay, in una zona famosa per gli autoscatti di blogger e influencer. Probabilmente è caduta all'alba. Era andata lì con degli amici 

Il desiderio di una giovane donna britannica di fotografarsi è stato fatale. La modella e influencer Madalyn Davis, 21 anni, è morta precipitando da una scogliera in Australia.

La tragedia è avvenuta a Diamond Bay, zona famosa e molto conosciuta da fashion blogger e influencer che spesso la usano per farsi dei selfie. Sembra che Madalyn Davis fosse lì con gli amici proprio per scattare delle foto e sarebbe scivolata da un'altezza di 30 metri.

Solo quattro giorni fa, il canale Instagram di Madalyn Davis era seguitissimo. La modella britannica ha sempre pensato a qualcosa di nuovo per mantenere i suoi 15.200 seguaci e aumentarne il numero. Ma ora l'inseguire della 21enne la foto perfetta è stata fatale. Cercando di fotografarsi su una scogliera, la giovane donna ha perso l'equilibrio domenica alle 6:30 ed è morta precipitando. La squadra di soccorso ha potuto recuperare il corpo della donna dall'acqua solo alle 10.30.

Le recinzioni presenti che servono a tenere lontane le persone non sarebbero servite a disincentivare la ragazza ad avvicinarsi allo strapiombo: il sindaco della città australiana ha annunciato che verranno prese ulteriori misure di sicurezza. La vicenda qui raccontata sembra incredibile, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti". Nel senso che mai e poi mai vorremmo credere che qualcuno sia morto per scattarsi il selfie "perfetto".

Eppure è accaduto. Perché se in fondo può essere una bella sensazione guardare il proprio selfie e accorgersi di aver dato vita a un’opera fantastica, può essere altrettanto sciocco perdere la vita per scattare un selfie che non vedremo mai. Un selfie non dovrebbe mai costare la vita a nessuno. Uno studio choc dell'All India Institute of Medical Sciences, rivela che fra il 2011 e il 2017, sono morte accidentalmente 259 persone durante lo scatto di selfie.

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(13 gennaio 2020)

Fermato pericoloso rapinatore dalla Polizia di Stato.

Nella serata del 7 gennaio, verso le ore 22.15 circa, la Sala Operativa inviava le Volanti impegnate in servizio di controllo del territorio, nella zona di Via D’Azeglio, dove alcune persone segnalavano un cittadino italiano appena rapinato da parte di alcuni extracomunitari, verosimilmente nordafricani.

Mentre un equipaggio si recava a prendere contatti con il rapinato – cui era stato asportato il telefono cellulare - e con i testimoni le altre pattuglie iniziavano a perlustrare la zona al fine di verificare ed intercettare la presenza di persone extracomunitarie sospette.

Alcune testimoni, che erano riuscite a fotografare uno dei rapinatori, fornivano la foto agli operatori intervenuti i quali provvedevano immediatamente a diramarle agli agenti impegnati nelle ricerche che pochissimi istanti dopo individuavano e bloccavano l’autore materiale della rapina.

Nello specifico si accertava che pochi minuti prima un ragazzo italiano in compagnia di due sue amiche, mentre si trovava in Via D’Azeglio, incrociava un gruppetto di extracomunitari tra i quali uno alto 180 cm, corporatura magra, carnagione olivastra, capelli castani mossi e voluminosi, rasati ai lati, con leggero pizzetto, indossante giubbotto scuro, tuta nera e scarpe da ginnastica azzurre.

Giunti nelle vicinanze dei ragazzi italiani, intenti a fumare, uno degli stranieri si rivolgeva loro chiedendo una sigaretta che di fatto otteneva da una delle amiche della vittima.

Il nordafricano meglio prima descritto, invece, con una mossa fulminea, si avvicinava alla vittima, la spingeva con forza all’indietro sbilanciandola e contestualmente gli infilava una mano nella tasca anteriore della tuta indossata, impossessandosi del cellulare “I-Phone” ivi riposto.

Il giovane rapinato chiedeva al nordafricano la restituzione del cellulare ma questi per tutta risposta lo minacciava di morte, accompagnando tale minaccia verbale con il segno della mano che passava sotto la gola allontanandosi poi dal luogo.

Mentre le amiche della vittima contattavano il 113, il giovane rapinato tentava di inseguire lo straniero che lo aveva derubato il quale durante la fuga passava il telefono provento della rapina ad altro magrebino componente il gruppo che poco prima aveva avvicinato i giovani italiani.

La vittima, vistasi ancora una volta minacciata di morte, desisteva dall’inseguire i fuggitivi uno dei quali però, ovvero l’autore materiale della rapina, veniva bloccato poco dopo in Borgo Poi dagli equipaggi delle Volanti.

Il soggetto, algerino, classe 1997, incensurato, clandestino, dopo le formalità di rito, consistite nell’acquisizione della denuncia della vittima, nella raccolta dei contributi dichiarativi dei testimoni e nella successiva acquisizione del referto medico del rapinato - che nell’occorso riportava una leggera ferita alla mano destra - veniva quindi posto in stato di fermo di indiziato di delitto per il reato di rapina aggravata in concorso con persona non identificata.

Successivamente il soggetto veniva associato alla locale casa circondariale, come disposto dal P.M.. In seguito si è tenuta l’udienza di convalida del Fermo innanzi al Gip, che ha convalidato il provvedimento, applicando, su richiesta del Pubblico Ministero, la misura della custodia cautelare in carcere.

 

Martedì, 14 Gennaio 2020 16:15

E chi è il mio prossimo?

Di Guido Zaccarelli Mirandola 14 gennaio 2020 - Nell’ambio della rassegna d’incontri organizzata dalla locale sezione Avis di Mirandola dal titolo” “Incontri” di Avis Mirandola, si è tenuto sabato 11 gennaio 2020, presso l’auditorium Rita Levi Montalcini, l’atteso incontro con S.E. Mons. don Erio Castellucci che è riuscito ancora una volta ad attrarre con la “parola” l’attenzione di una vasta platea di persone che hanno accolto con un profondo abbraccio il valore e il senso profondo del tema della giornata, incontro con il prossimo attraverso una lettura dal Vangelo secondo Luca (10,25-37): “Chi è il mio prossimo”? «il prossimo è colui che riesce a smuovere i nostri sentimenti, è qualcosa che avvertiamo dentro di noi e come una urgenza alla quale non possiamo sottrarci dal metterci in cammino verso l’altro per fare uscire il buono che è in noi. È il preciso istante dove affiora la reciprocità.

È la stessa situazione che avverte la madre in attesa del figlio e di quando sta per nascere: donare se stessi agli altri attraverso il gesto della gratuità». La parabola del samaritano fa da sfondo al tema della giornata che viene dipinto attraverso il condurre la mente ad immaginare il contesto e il luogo in cui si svolgono i fatti: «proviamo a pensare oggi all'ambientazione di allora dove un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico camminando su un sentiero scosceso che congiungeva Gerusalemme, che si trova a circa 800 metri sul livello del mare rispetto a Gerico che si colloca invece a circa 300 metri sotto il livello del mare. Un sentiero piuttosto ardito che vedeva spesso la presenza di predoni che si portavano ai lati del sentiero e assalivano quelli che normalmente venivano giù da Gerusalemme». Un esempio di come la strada che sale e scende sia la metafora che accompagna ogni istante del tempo della nostra vita, «un cammino fatto a volte di sofferenza che non ci permette di vedere al luce del sole, pieno di rischi e di pericoli dove viviamo momenti di apprensione e di profonda sofferenza (sotto il livello del mare) come innanzi ai predoni e altre circostanze dove il sole abbaglia per la luce che è in grado di emettere e il calore che è in grado di infondere».

Momenti nei quali non dobbiamo dimenticare di agire sempre verso l’altro andando oltre la parola che s’addensa di significati solo se accompagnata dalla volontà di fare uscire il bene e il buono che è in noi. S.E. don Erio Castellucci avanza nel Suo cammino di profonda meditazione sul prossimo coinvolgendo il pubblico con una parabola che «vede l’atteggiamento di Dio commuoversi quando il figlio minore di uno dei due figli torna a casa e il padre commosso che gli corre incontro. In quel preciso istante si dice che Gesù vide una grande folla ed ebbe compassione perché erano come pecore senza Pastore. C'era un funerale di un ragazzo figlio unico di una vedova e Gesù ne ebbe compassione». Ecco la compassione è un fare che commuove e smuove il buono che è in noi. Passione, motivazione ed emozione hanno la stessa radice, toccano il nostro dentro e quando ciò accade ecco che l’uomo si protende in avanti verso l’altro. L’amore è il prossimo nel quale l’uomo o la donna vivono la reciprocità.

Nuovamente, chi è il mio prossimo? «è il ferito che mi rende attivo, come nel raccontare una esperienza vissuta da sacerdote di un ragazzino che non veniva ascoltato». Chi sono allora i giovani? « ai miei tempi i giovani erano coloro che vivevano un periodo della loro vita prima di diventare uomini. Oggi anche a 60 anni si è giovani. È cambiata la prospettiva della vita e di come le parole cambiano e assumono connotazioni differenti in base ai contesti e ai tempi in cui vengono pronunziante». Chi è il mio prossimo? «è colui che ha avuto compassione che smuove la sensibilità per l'altro». Quante persone, nel quotidiano, attivano atteggiamenti senza neanche saperlo, rivolti alla propria famiglia, verso i colleghi, il donare il sangue, sono momenti dove ci facciamo toccare dalla situazione dell'altro, dove andiamo incontro se c'è una ferita e cerchiamo di capire che cos'è, dove mettiamo del nostro. Il samaritano diventa buono solo alla fine della parabola, perché Luca lo cita solo alla fine, quando dona il buono che è in lui all’altro. Donarsi all’altro richiede energie tempo e denaro (risorse), tre componenti che se le mettiamo a disposizione del prossimo ritornano più ricche di prima. Ecco chi è il mio prossimo: è colui a cui si dà senza avere dentro di sé l’aspettativa del ricevere: un dare senza perdere e un prendere senza togliere.

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Modena 13 gennaio 2020 - Nella serata di domenica, personale della Squadra Volante ha tratto in arresto un cittadino italiano di 49 anni, responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Fermato per un controllo mentre percorreva via Puccini a bordo della propria auto, l’uomo si è mostrato da subito particolarmente agitato e nervoso. Da una immediata verifica in banca dati è emerso che il 49enne era gravato da numerosi precedenti penali e di Polizia specifici, motivo per il quale gli agenti hanno effettuato un’ispezione più approfondita.
Sulla sua persona, in una tasca della giacca, sono stati rinvenuti tre involucri termosaldati di sostanza stupefacente, accertati successivamente essere del tipo cocaina.
Un accurato controllo dell’autovettura, ha permesso agli agenti di rinvenire ulteriori 20 involucri di cocaina, occultati nel vano centrale dell’auto, tra i due sedili anteriori dentro un sacchetto in simil pelle di colore nero, nonché nel tessuto della leva del cambio.

La sostanza stupefacente per un peso complessivo di 16 grammi e la somma in contanti pari a 835 euro sono stati sottoposti a sequestro; il malvivente, dopo gli accertamenti di rito, è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura, come disposto dal Magistrato di turno, in attesa del processo con rito direttissimo.

 

 

Di Nicola Comparato  Berceto 13 gennaio 2020 - Che il sindaco Luigi Lucchi di Berceto faccia discutere e che faccia notizia è una cosa all'ordine del giorno. In caso contrario ci si dovrebbe preoccupare. Dopo il successo strepitoso della sua ordinanza natalizia, il primo cittadino torna a far parlare di sé per un fatto che ha suscitato polemiche: la visita a Berceto di Matteo Salvini, una visita che non tutti hanno gradito. Fascista e razzista gli appellativi rivolti al sindaco, che nella giornata di lunedì 13 gennaio ha incontrato Fabio Rainieri (capolista della Lega per le Regionali in Emilia Romagna) e Matteo Salvini per consegnare copia della delibera, del Consiglio Comunale n. 82 del 18 dicembre 2019 OGGETTO: “Approvazione ordine del giorno relativo alle richieste e proposte per il Comune di Berceto e le Terre Alte da inoltrare ai Candidati Presidenti Regione Emilia Romagna in vista delle elezioni regionali del 26 gennaio 2020”.

Luigi Lucchi, che ribadisce il suo sostegno all'attuale Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, così risponde su Facebook in merito agli attacchi ricevuti:

"Tutta questa gente, direi ciarpame, ingolfa di consensi Salvini, pensando il contrario e insulta, di gusto, chi fa politica e può ridurre, come spero, i suoi voti, il 26 gennaio.
Per il bene di Berceto, infatti, va votato Stefano Bonaccini.
Chi vota Lega è giusto che voti Fabio Raineri
C’E’ IL VOTO DISGUNTO.
Io dico questo da anni, mesi, giorni e non mi stanco di ripeterlo ma è veramente dura arginare Salvini con tutti i consensi che gli portate voi ANTISALVINIANI".

Concittadine e concittadini, buongiorno a tutti.
Vi ringrazio per essere presenti in un giorno così importante e sentito, quest’anno in modo particolare.
Ringrazio per la presenza le autorità religiose e militari, le forze imprenditoriali e della società civile, il mondo dell’Università, i consiglieri comunali e la mia giunta.
Infine, ringrazio a nome della città i parmigiani che ricevono la civica benemerenza e la medaglia d’oro, simboli di una volontà tenace, spirito di sacrificio e di uno sguardo che supera l’orizzonte.

Li ringrazio perché con il loro esempio ci permettono di raccontare la Parma più bella: quella che lavora, che inventa, che crea e produce mostrando agli occhi dell’Italia e del mondo il nostro meglio: saper fare qualità, cultura e industria. Saper essere motore di sviluppo in Italia e anche nel mondo.
Abbiamo nel Dna, noi di Parma, lo spirito del progresso, di cui oggi il Paese ha tanto bisogno.
Le benemerenze e le medaglie d’oro, però, non sono l’unica sorpresa di oggi: per la prima volta nella storia celebriamo la festa del patrono sotto le luci dorate del Teatro Regio.
Per me significa tanto essere qui con voi, ogni volta è come la prima volta, per senso di responsabilità e del dovere.
Sono cresciuto nel quartiere San Leonardo durante i difficili anni ’70, quando l’espansione urbanistica era fuori controllo. Ricordo gli alti palazzoni tutti uguali lungo strade che continuavano a sottrarre spazio alla campagna. Era il periodo della crescita contro ogni idea di bellezza.

Nei decenni convulsi che si sono susseguiti, e fino ai giorni nostri, ci sono volute grandi trasformazioni, e nascita di diverse sensibilità, per ritornare a un vero spirito di bellezza materiale e immateriale.
Questo percorso non è ancora concluso: ogni giorno lavoriamo perché Parma possa mostrare all’Italia le preziose risorse di cui è custode e ambasciatrice.
Quarant’anni dopo quegli anni giovanili, vissuti tra alti palazzi e grigio asfalto, essere in piedi sul palco del Regio per me rappresenta un orgoglio: ci sentiamo tutti piccoli al cospetto di questo luogo.
Esserci è un privilegio, ma se siamo qui significa che la nostra comunità, più unita dopo le difficoltà del passato, si è rimessa in cammino e sta vincendo sfide importanti.

Tutti insieme abbiamo trasformato un’idea sussurrata in una opportunità; abbiamo inseguito un sogno e abbiamo saputo dargli testa, corpo e gambe.
Noi eravamo convinti, anche nei momenti più bui, che la città avrebbe potuto riscrivere con coraggio il suo futuro.
Con i giorni entusiasmanti che si concludono con la giornata di oggi, possiamo affermare che Parma è definitivamente tornata. E’ tornata ed è la Capitale Italiana della Cultura.
Sono tante le persone che dall’Europa e dal mondo stanno raggiungendo la città, molte più di quelle che arrivavano anche solo 5 anni fa. Sono stati fatti milioni di investimenti, tanti progetti hanno visto o vedranno la luce; la disoccupazione diminuisce e diverse città d’Italia, ora, ci considerano un modello da imitare. Ricordo che Parma veniva criticata perché a fronte delle difficoltà sembrava aver perso la direzione verso il progresso. Invece la nostra comunità l’ha tracciata e la sta percorrendo.

C’è ancora molta strada da compiere e non tutto è perfetto. Viviamo le mille difficoltà che tutte le città affrontano: fondi insufficienti per rispondere a ogni esigenza; mancanza di casa o di lavoro, il bisogno di sentirsi sicuri e protetti; il desiderio di migliorare la propria qualità di vita.
Ogni richiesta d’aiuto è un grido contro la disuguaglianza, la mancanza di opportunità, la difficoltà nel progettare il futuro. A questo grido, noi abbiamo sempre il dovere di rispondere : “presenti”.
E c’è una cosa che nonostante le incertezze Parma ha saputo fare meglio di altri, ed è il motivo per cui siamo qui: aver vinto la paura.
C’è infatti un mito che viene venduto lungo le strade, nelle piazze, tra la gente: pensare, di fronte alle difficoltà, di poter fermare il tempo e tornare alla vita di 20, 30 o 40 anni fa. Vivere oggi pensando a quanto si stava bene ieri.

Vivere di paura credendo il futuro incerto.
Vivere bloccati nei ricordi di fasti passati che, tanto per cominciare, non sono mai stati così rosei come si vuol far credere.
Uomini e comunità sembrano aver perduto la voglia e il tempo di edificare il domani giorno per giorno, passo dopo passo, metro dopo metro: i problemi vanno risolti di colpo. Si devono risolvere di colpo perché, si dice, i problemi di oggi hanno soluzioni facili.

Fermare il tempo è un mito che ricerca la grandezza nelle cose sbagliate: rinunciare al futuro, promettere soluzioni rapide, guardare al passato.
Si è così radicato in noi da aver vinto la volontà di progresso. Quella che, per intenderci, ci ha permesso di scoprire nuovi continenti e di conquistare anche la Luna.
Parma, invece, ha affrontato la paura, è andata avanti. Oggi accendiamo una fiaccola che brilla nella notte e fa giorno; ci siamo allontanati dalla politica che guarda al passato andando verso qualcosa di completamente nuovo.
La nostra forza è stata l’unità. La fiaccola brilla perché ognuno di noi, ora, la sta brandendo. Siamo Capitale della Cultura non grazie a un sindaco, non grazie a una giunta, non per merito delle imprese o dell’Università, non per merito dei parmigiani o delle associazioni del territorio.
Ma per merito di tutte queste energie insieme.
Le forze che spingono verso il basso e alimentano il mito di “fermare il tempo” sono potenti. Ecco perché non si tratta più di vincere una nomina a Capitale, né di arrivare primi nelle classifiche che contano: si tratta di vincere un’epoca.

Ci troviamo nello spazio di una porta scorrevole, tra due mondi che si guardano senza toccarsi. In questo limbo bianco noi dobbiamo preparare Parma a una vita migliore nel 2030, nel 2040 e addirittura nel 2050. Perché le trasformazioni importanti e strutturali necessitano di una grande preparazione e programmazione.
Viviamo il tempo della confusione perché si fatica a decifrare il cambiamento in atto. Che piaccia oppure no, il mondo sta cambiando: o si governano le forze della storia, o si rimarrà in balìa delle onde.
Appartengo alla prima generazione che vive più difficoltà sociali rispetto ai propri genitori; clima impazzito e inquinamento rappresentano un attentato alla vita; sentimenti di divisione e di esclusione minano le fondamenta dell’Europa; la quarta rivoluzione industriale e l’automazione trasformano il mercato del lavoro rendendolo più liquido, più flessibile, più incerto.
Se non pensiamo a qualcosa di davvero differente, se non crediamo che il cambiamento possa partire da ognuno di noi, iniziando da una città, rischiamo di essere travolti dal mito: continueremo a coltivare l’illusione di un passato più sicuro dell’oggi, e rifiuteremo il cammino verso il progresso.

Saranno perciò tre i principi ispiratori che guideranno Parma nei prossimi decenni:
1) la qualità della vita con la difesa dell’ambiente;
2) la sua identità europea;
3) e insieme a queste l’unico filo che le può legare: la cultura.
Perché la cultura è la nostra fiaccola. E batte il tempo.

PARMA CITTA’ VERDE
Prima viene la qualità della vita.
Prima ancora della politica e della comunità c’è la vita di ognuno di voi, madri e padri che al mattino si recano presto al lavoro, portano i figli a scuola, progettano il domani. Ognuno di voi ha il diritto di vivere in uno spazio di libertà e di qualità, al riparo dalle crisi ambientali e naturali che la pianura padana, e più in grande il mondo, sta attraversando.
Una volta diventati Capitale della Cultura, ci siamo candidati a Capitale Verde Europea per il 2022. Non per ottenere un riconoscimento fine a se stesso, ma per raccontare all’Italia e all’Europa la nuova storia di Parma: la storia di una città verde, ecologica e sostenibile.
È l’alba di una sfida che sta facendo epoca: mobilita le piazze, unisce le nazioni, fa marciare a milioni le nuove generazioni.
Noi ci saremo per fare la nostra parte, perché guardandoci attorno in italia vediamo: smog, cementificazione incontrollata, mobilità selvaggia, clima impazzito, mancanza di un piano verde, periferie nate senza coerenza che stanno creando un nuovo deserto, verso cui noi dobbiamo opporci.
Recentemente sono stato a Parigi su invito della sindaca Anne Hidalgo. Ci è stato chiesto di raccontare il modello Parma, un modello di città sostenibile e verde, al Parigi City Life.
In quei giorni intensi abbiamo convenuto che bisogna agire subito e di concerto. È un appello che arriva potente dalle città d’Europa, poi da altre parti del mondo.

A Parma è già in atto.
Stiamo facendo la nostra parte con responsabilità, ma serve che tutte le città dell’Emilia Romagna e d’Italia, ci seguano nella sfida lavorando da domani insieme a noi a:
un consumo di suolo “verde”, cioè pari a zero; una raccolta differenziata oltre l’80%; tangenziali e centro storico limitati alle auto ma libere per cittadini e biciclette; scuole ecosostenibili, libere dall’amianto e sicure dal punto di vista strutturale, servizi pubblici sempre più ecologici e nuove piste ciclabili.
Poi ancora: più spazi verdi da vivere, rigenerazione urbana degli edifici in disuso, nuove infrastrutture che uniscano Parma con il mondo con rapidità: come è avvenuto di recente grazie ai treni ad alta velocità, che collegano Parma con Milano in soli 40 minuti.
Questa è la nostra rivoluzione verde. Non ci illudiamo: ci vorranno anni per attuarla e invertire il vecchio modello di sviluppo. Ma il futuro non ci spaventa e nulla potrà fermarci, perché viviamo in un mondo splendido per cui vale la pena lottare.

EUROPA E VOCAZIONE INTERNAZIONALE
Dopo la qualità della vita viene la fotografia che il mondo ha di noi. Il benessere è l’intimo della città, mentre lo spazio attorno rappresenta la nostra dimensione di crescita.
Continueremo a lavorare per una città amica dell’Europa Unita e a vocazione internazionale.
Chi rincorre il passato per fermare il tempo vende illusioni, e fa credere che piccoli si è più forti, divisi si è più uniti, isolati si ha maggior spirito di comunità.
Menzogne ben raccontate. Trovandomi con molti giovani in varie occasioni, ho conosciuto un ragazzo di cui mi ha colpito l’idea di Europa. Nato a fine anni ‘90, non ha mai preso in mano mille lire, non ha mai visto una dogana, non sa cosa significhi girare l’Europa col passaporto, ha letto del Muro di Berlino solo sui libri di storia.

Quel ragazzo è un cittadino d’Europa. Fa parte di una generazione di sognatori che non comprende perché si litighi tra europei, o perché il Regno Unito uscirà dall’Ue anziché costruire insieme un sogno dove libertà, uguaglianza e fratellanza potranno essere luce sul cammino del progresso.
A questa generazione di sognatori, persi nella notte dell’Europa, diciamo: quando il mondo attorno è caotico, essere sovrani del proprio orticello non ci salverà.
Nulla può una nazione di 60 milioni di abitanti contro superpotenze occidentali e orientali di 200, 300 o 400 milioni di persone.
Al pari di una nazione, anche una città può scegliere se restare provinciale e scomparire, oppure puntare al progresso e vincere il mito di chi vuole un ritorno al passato.
La dimensione di Parma non è data solo dai confini, ma dagli obiettivi: siamo e continueremo a essere una città aperta e a vocazione internazionale.
Non solo a parole ma coi fatti: come tutti saprete, Parma “Capitale della Cultura” sta collaborando con Reggio Emilia e con Piacenza. Le antiche rivali sono oggi le più grandi amiche. Insieme vinceremo la distanza immateriale che ci ha resi divise e rivali, e realizzeremo una nuova dimensione di Emilia: uno spazio unico di turismo, cultura, industria, eccellenze, vita e rapporti.
Brandendo la fiaccola, poi, andremo oltre: ci misureremo senza timore con le città che hanno fatto la storia d’Europa e delle sue nazioni, in un processo già iniziato: siamo tra le finaliste di Capitale Verde assieme a Belgrado, Tallin, Budapest, Sofia, Torino, Lione e diverse ancora.

Pensare in grande: competere con chi è già grande.
Piccoli non si è più forti, divisi non si è più uniti, isolati non si ha maggior spirito di comunità.
Se vogliamo vincere le forze della storia che intendono fermare il tempo, dobbiamo agire uniti pensando in grande.
Sta proprio nell’unità l’anno della Capitale, e sta nel gioco di squadra quel che Parma sarà tra vent’anni, quando saremo tutti più anziani e trarremo i frutti del nostro lavoro.
Quando stanchi cederemo il passo a chi viene dopo di noi, la generazione di sognatori chiederà il conto. Io non me la sento di dire ai giovani: sbrigatevela voi, noi viviamo l’oggi.

CULTURA
Terzo punto, la cultura.
Torniamo così al principio di ogni cosa, al significato immediato dell’anno che ci apprestiamo a vivere; la fiaccola che batte il tempo e vince il falso mito del ritorno al passato. Perché se c’è qualcosa che si muove in avanti e in eterno, se qualcosa spezza gli argini dell’apatia e scorre impetuosa come un fiume in piena, è proprio la cultura.
In tanti modi possiamo definirla, ma è così grande che sfugge a ogni definizione. Tra coloro che ci hanno provato, preferisco intenderla al modo di Gramsci, che afferma: Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri.
Per chi intende l’anno della Cultura come mero giro di valzer o di eventi, non ha colto il senso. La cultura non è svago, ma affermare di essere vivi in un mondo che danza nel caos.
Parma è Capitale della Cultura perché invece di affermare la sua esistenza, la vive.
Vivendo illumina col suo potente messaggio, che va oltre il tempo, lo supera, lo batte: Parma è tradizione e anche futuro, è bellezza ed eleganza, è antifascismo; è parmigianità e leggerezza, è solidarietà, è donna e libertà; Parma è tolleranza, democrazia e partecipazione; è il rosa del tramonto e il giallo dell’alba che illuminano il Ponte di mezzo. È progresso.
È la città dei diritti, perché nel tempo in cui i diritti civili sono sotto minaccia, Parma afferma senza paura che qui, da noi, i diritti non sono concessioni, ma principi che nessuno ci può togliere.
Parma batte il tempo e guarda al futuro perché restituisce alla cultura il ruolo di metronomo della vita, abbatte i muri che dividono le persone dalle persone, le città dalle città, le culture dalle culture, le opportunità dalle opportunità.

Da domani, più di 400 eventi coloreranno piazze, strade, musei, teatri, parchi e tutti gli spazi della città.
Non vivrete una grande festa di capodanno, che nelle piazze lascia il vuoto e il silenzio di chi ha dato tutto e ritorna alla vita di ogni giorno. Il 2020 sarà l’anticipazione di cosa, insieme, saremo capaci di fare negli anni a venire. Di cosa Parma sarà negli anni a venire: una città vittoriosa sulle forze che vivono di soli ricordi, che spingendo verso il basso immaginano un mondo che non c’è più.
Vogliamo suscitare cultura nei quartieri, creare pensiero e benessere arrivando, con ogni sforzo, a coinvolgere ogni singolo parmigiano. Lo faremo senza dimenticare che stiamo parlando all’Italia, e che dobbiamo guardare sempre fuori dai nostri confini perché Italia significa Europa.
Ringrazio dal profondo del cuore chi ha permesso tutto questo, chi ci ha lavorato, chi ha passato notti insonni e pomeriggi no stop per fare di Parma una fucina di eventi, di cultura e di crescita.
Vi ringrazio per la vostra passione, il vostro entusiasmo, la vostra professionalità, il coraggio di pensare oltre e di vivere questi momenti con estrema semplicità: senza tutti voi, dal primo all’ultimo, Parma Capitale della Cultura non si sarebbe mai realizzata.
Parma vi è grata.

CHIUSURA
Qualità della vita e ambiente, vocazione europea e internazionale, infine cultura, rappresentano l’oggi e il domani.
Manca un solo elemento per completare il cerchio: noi stessi.
Noi che siamo artefici del nostro destino e, per ognuno, artefici del destino della comunità.
Voglio pensare che la crescita di una città e del Paese, l’unità sincera di una comunità, non dipenda soltanto da chi governa o fa politica. Prima della politica ci sono i nostri sogni, uniti dall’entusiasmo di crescere e di trovare, per ognuno, il nostro posto nel mondo. Noi, che scegliamo chi essere.
Quando penso a ciò, mi torna alla mente La storia Infinita di Michael Ende.
Nel suo cuore ha un messaggio profondo da riportare in superficie: il nostro dovere è opporci al Nulla. Cosa sia il Nulla lo rivela un dialogo tra un lupo, servo del Nulla, e il giovane eroe, Atreiu.
“Hai mai visto il Nulla, Atreiu?”, Chiede il lupo: “Sì, è come se si fosse ciechi”, risponde.
Il lupo allora ribatte: “Quando il Nulla vi cade addosso diventate come una malattia contagiosa, che rende gli uomini ciechi, così da non distinguere più le apparenze dalla realtà. Sai come vi chiamano una volta caduti nel Nulla? Menzogne! Ecco come vi chiamano: niente ha più potere sugli uomini che le menzogne. Non appena verrà il tuo turno di saltare nel Nulla lo diventerai anche tu. Chi lo sa, allora, a cosa potrai servire”.
Il Nulla è l’uomo che si appiattisce, è la mancanza di creatività, l’incapacità di alzare lo sguardo verso l’alba. È il contrario di osare, è rassegnarsi. La mancanza di idee e di creatività è il Nulla della nostra epoca. Ci fa piombare nel mito del passato, appiattiti su un mondo che non esiste più, impauriti da un futuro ancora da realizzare.
Se potessi tornare indietro non è per volontà di rivivere nel passato, ma per ritrovare quel ragazzo che cercava il suo posto nel mondo. Per dirgli che tutti i sacrifici fatti gli sono serviti per essere qui oggi. Per dirgli di non mollare mai, perché ad ogni passo potrebbe non esserci nulla, ma potrebbe anche esserci tutto.
Tutti noi siamo state quelle ragazze e quei ragazzi: ogni nostro sacrificio ci ha portato a essere le persone che siamo, e se guardiamo dentro di noi sappiamo che ne è valsa la pena.

Che ne varrà ancora la pena.
Qui, oggi, si incontrano passato, presente e futuro: sta a noi fonderli nel cammino di Parma.
Qualche sera fa passando davanti al nostro albero di Natale pensavo: ci ricordiamo di com’era la città sette anni fa?
In piazza avevamo un piccolo albero di polistirolo e niente addobbi perché non ce li potevamo permettere.
Un piccolo albero a pedali le cui luci si accendevano solo se tutti noi pedalavamo. Stretti attorno all'albero.
Era come dire: rimbocchiamoci le maniche, facciamolo uniti, perché Parma non merita di fallire.
Sette anni dopo siamo Capitale Italiana della Cultura.
Parma ha una bella storia da raccontare all'Italia, e l'Italia ha una bella storia da cui prendere esempio.
Io dico che abbiamo bisogno di stringerci attorno a un sogno, guardarci negli occhi e avere speranza.

È un inverno freddo… ma l’inverno non dura per sempre. Ora abbiamo una fiaccola accesa contro paura, rassegnazione e mancanza di entusiasmo: contro questi avversari, la nostra fiaccola riscalda il cuore e sconfigge il buio. Esattamente come ricordava un grande parmigiano che ha fatto la storia della sua azienda e della città: “Tutto è fatto per il futuro. Andiamo avanti con coraggio”.
Buon Sant’Ilario a tutti, Grazie.

 

Parma, 13 gennaio 2020. Parma ha celebrato il proprio patrono, Sant'Ilario, per la prima volta, quest'anno, nella suggestiva cornice del Teatro Regio, dove si è svolta la solenne cerimonia di consegna di tre Medaglie d'Oro e sette Attestati di Civica Benemerenza.

(Foto di Francesca Bocchia)

La medaglia d'oro è stata conferita ad ANMIC Parma, a Gazzetta di Parma, all'artista Claudio Parmiggiani. Gli attestati di civica benemerenza sono stati assegnati ad Unione Sportiva Astra, Emilia Wanda Caronna, City Angels Parma, Danilo Coppe, Fidas Parma, La Giovane S.C.P.A., L'Ottavo Colore.

Medaglie d'oro.

Per ANMIC Parma hanno ritirato il riconoscimento il Presidente Walter Antonini ed il Past President, Alberto Mutti. “Si tratta di un riconoscimento – hanno commentato – alla cultura della solidarietà e dell'inclusione che abbiamo portato avanti in 60 anni di storia e che premia il lavoro di decine e decine di persone che hanno operato nell'ambito di ANMIC fin dalla sua costituzione”.

Per Gazzetta di Parma hanno ritirato il riconoscimento il Presidente Giovanni Borri ed il Direttore, Claudio Rinaldi. “La Medaglia d'oro – ha sottolineato il presidente Giovanni Borri – ha per il Gruppo Gazzetta di Parma un significato molto importante e premia il lavoro fatto da tutti i collaboratori di ieri e di oggi. Un riconoscimento che assume un valore ancora maggiore nell'anno in cui Parma è Capitale Italiana della Cultura, un tema per cui Gazzetta di Parma ha fatto e sta facendo molto. La Gazzetta è Parma, è vicina alla città e fedele verso i suoi lettori”.

Il maestro Claudio Parmiggiani ha accolto con emozione e grande soddisfazione l'assegnazione della Medaglia d'Oro.

Attestati di Civica Benemerenza.

Per Unione Sportiva Astra ha ritirato il riconoscimento il Presidente Ezio Ficarelli che ha espresso la propria soddisfazione “per un riconoscimento che premia l'attività fatta in 80 anni di storia e tutti coloro che si sono susseguiti in questo lungo periodo, dagli ex Presidenti a don Sergio Sacchi”.

Molto emozionata nel ricevere il premio Emilia Wanda Caronna che ha sottolineato: "Ognuno di noi nasce con dei talenti che è doveroso spendere, in modo naturale, nel proprio percorso: la mia scelta di vita è stata quella di impegnarmi per chi ne ha più bisogno. Questo premio è un onore per me ma è soprattutto importante per richiamare l'attenzione di tutti sulle molteplici problematiche legate alla disabilità per le quali mi batto quotidianamente da sempre".

Per City Angels Parma hanno ritirato il riconoscimento il Coordinatore di Parma, Giancarlo Ruberti, ed il vice Coordinatore, Cesare Bardelli, che hanno accolto il premio come una conferma dell'attività svolta da 9 anni dall'avvio dell'attività a Parma. “Un premio che ci onora e ci sprona a lavorare con ancor più slancio” - hanno detto. 

"Sono molto orgoglioso - ha detto il premiato Danilo Coppe - che Parma si sia adoperata per farmi ricevere questo premio: dopo aver ricevuto la medaglia dalla città di Genova per l'intervento sul ponte Morandi essere premiato nella mia città con l'attestato di Civica Benemerenza che riconosce il mio operato è davvero una grande gioia".

Per Fidas Parma ha ritirato il riconoscimento il Presidente Onorario Enore Artusi che ha parlato di “un riconoscimento che premia l'attività fatta in 50 anni di storia del sodalizio. Una storia che si è concretizzata grazie al lavoro fatto, non senza fatica, dai soci per la raccolta di sangue che è dono di vita”.

Per La Giovane S.C.P.A. ha ritirato il riconoscimento il Presidente Ginetto Donati. “E' un onore ricevere questo riconoscimento – ha detto – che è per noi motivo di orgoglio e che dà valore alla cooperazione. Un grazie a tutti coloro che hanno vissuto la cooperativa dalle sue origini, nel 1973, fino ad oggi”.

Per L'Ottavo Colore ha ritirato il riconoscimento la Vice Presidente e fondatrice, Valeria Savazzi, che lo ha definito “un riconoscimento all'impegno ed al lavoro svolto dall'Associazione ed un atto di coraggio da parte di chi lo ha assegnato a favore di un'Associazione che lavora per le persone Lgbt+, per una vera uguaglianza e che si batte per la difesa dei diritti”.

La cerimonia è stata aperta dal presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Tassi Carboni, che ha fatto riferimento alla vicenda del Teatro delle Briciole, premiato nel 2018, e che vive un tempo travagliato. “Cerchiamo, anche nel silenzio, - ha detto – di lavorare per risolvere una situazione certamente complessa ma che potrà trovare una soluzione proprio nell'anno in cui Parma è Capitale Italiana della Cultura”.

E' seguito, per la prima volta da quando si celebra Sant'Ilario, il saluto del vescovo, monsignor Enrico Solmi che ha esortato la città a “pensare insieme per il bene collettivo di Parma, nell'anno in cui la città è Capitale Italiana della Cultura”. Ed ha continuato: “Mi auguro che quest'anno Parma sia una vetrina, come uno spaccio aziendale dove vengono offerte a chilometro zero eccellenze e cose genuine”. Ed ha lanciato una proposta: “Il prossimo anno potremmo premiare con il Sant'Ilario Parma”, proprio per evidenziare “il bello, il buono, il giusto ed il vero che i parmigiani offriranno a tutti”.

Enrico Maletti ha dato lettura in vernacolo della poesia: “I dan l'Otello” di Renzo Pezzani. La cerimonia è stata allietata da tre contributi canori: il soprano Violeta Kratchmarova ha aperto con “La Vergine degli Angeli” da La Forza del Destino di Giuseppe Verdi, al piano il maestroAndrea Chinaglia. Associazione Corale Giuseppe Verdi di Parma. E' seguito, a metà cerimonia, il brano “La Cura” di Franco Battiato, interpretata da Stefania Rava, al pianoforte Leonardo Caligiuri. La cerimonia si è chiusa con l'intonazione dell'Inno Nazionale da parte di una bambina, Agata Pelosi, Coro Voci Bianche Ars Canto Giuseppe Verdi, al pianoforte il maestro, Andrea Chinaglia.

Nel suo discorso il sindaco Federico Pizzarotti ha rimarcato: "c’è una cosa che nonostante le incertezze Parma ha saputo fare meglio di altri ed è il motivo per cui siamo qui: aver vinto la paura. Oggi accendiamo una fiaccola che brilla nella notte e fa giorno; ci siamo allontanati dalla politica che guarda al passato andando verso qualcosa di completamente nuovo.
La nostra forza è stata l’unità. La fiaccola brilla perché ognuno di noi, ora, la sta brandendo. Siamo Capitale della Cultura non grazie a un sindaco, non grazie a una giunta, non per merito delle imprese o dell’Università, non per merito dei parmigiani o delle associazioni del territorio. Ma per merito di tutte queste energie insieme".

E riferendosi all'identità di Parma e alla sua nomina a Capitale Italiana della Cultura per il 2020, inaugurata ufficialmente nei giorni scorsi, ha sottolineato: "Parma è Capitale della Cultura perché invece di affermare la sua esistenza, la vive. Vivendo illumina col suo potente messaggio, che va oltre il tempo, lo supera, lo batte: Parma è tradizione e anche futuro, è bellezza ed eleganza, è antifascismo; è parmigianità e leggerezza, è solidarietà, è donna e libertà; Parma è tolleranza, democrazia e partecipazione; è il rosa del tramonto e il giallo dell’alba che illuminano il Ponte di mezzo. È progresso. È la città dei diritti, perché nel tempo in cui i diritti civili sono sotto minaccia, Parma afferma senza paura che qui, da noi, i diritti non sono concessioni, ma principi che nessuno ci può togliere. Parma batte il tempo e guarda al futuro perché restituisce alla cultura il ruolo di metronomo della vita, abbatte i muri che dividono le persone dalle persone, le città dalle città, le culture dalle culture, le opportunità dalle opportunità".

"Ora - ha concluso nel suo discorso il Sindaco - abbiamo una fiaccola accesa contro paura, rassegnazione e mancanza di entusiasmo: contro questi avversari, la nostra fiaccola riscalda​ il cuore e sconfigge il buio. Esattamente come ricordava un grande parmigiano che ha fatto la storia​ della sua azienda e della città: “Tutto è fatto per il futuro. Andiamo avanti con coraggio"

MEDAGLIA D’ORO 1

 

ANMIC PARMA

La storia della sezione di Parma dell'Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili) nasce nel 1956, anno della sua fondazione, subito dopo la costituzione dell’Associazione a livello nazionale. L’Anmic ha la tutela e la rappresentanza delle persone con disabilità, che supporta nei loro interessi morali e materiali. Opera senza fini di lucro per l'esclusivo perseguimento di finalità di solidarietà e nel 1978 è stata riconosciuta Ente Morale dello Stato (D.P.R. 23/12/1978).
La sezione provinciale di Parma conta oltre 3 mila associati con disabilità fisica, sensoriale, intellettiva e relazionale e la sua attività di tutela e rappresentanza si estende a tutte le necessità della persona disabile e delle famiglie. Le persone vengono accompagnate e supportate dall'associazione nell'ottenimento dei propri diritti in merito al sostegno economico, al collocamento lavorativo, alle agevolazioni, all'assistenza sanitaria e, in generale, all'integrazione sociale, all'inclusione nella comunità, favorendo l'espressione delle abilità.
Anmic è da quasi 65 anni impegnata a promuovere, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, nonché in rete con altre realtà del terzo settore, azioni volte a garantire la dignità e la qualità della vita delle persone con disabilità, contro ogni forma di pregiudizio e discriminazione e secondo i principi della Costituzione. Anmic è attiva anche sul fronte della cultura della disabilità, attraverso campagne di comunicazione e sensibilizzazione.
La sezione di Parma da sempre partecipa attivamente anche alle manifestazioni a carattere nazionale per la conquista e la tutela dei diritti fondamentali delle persone con disabilità. Questo è lo spirito che informa il suo operato e che ha contribuito alla formazione dello Stato sociale italiano attraverso leggi di settore o dedicate che hanno dato dignità agli invalidi e alle persone con disabilità. Affinché la quotidianità sia una realtà accessibile a tutti e non solo a pochi.

Motivazione – La Medaglia d'Oro del Premio Sant'Ilario 2020 viene conferita alla sezione di Parma dell'ANMIC per aver operato, in oltre 60 anni di attività, per rendere effettivi ed esigibili i diritti dei disabili, così come previsto dalla Costituzione: diritto al lavoro, alla pensione, all'abbattimento delle barriere architettoniche, ma anche in campo sportivo, culturale e nel tempo libero. Per aver promosso il senso di inclusione, solidarietà e senso di comunità come momenti di crescita, non solo degli associati, ma dell'intera comunità. (Ritirano: Presidente Walter Antonini ed il Past President Alberto Mutti)

 

MEDAGLIA D’ORO 2

 

GAZZETTA DI PARMA

“Gazzetta di Parma” è il più antico quotidiano italiano: il primo numero posseduto è del 19 aprile 1735, ma è certo che esistesse da prima. Da 285 anni racconta gli eventi e i personaggi del territorio, cercando sempre di essere lo specchio della città e della provincia. La forza della “Gazzetta” è rappresentata dal fortissimo radicamento, che si riflette anche nelle statistiche della diffusione: il rapporto tra copie vendute e popolazione è tra i più alti in assoluto, la quota di mercato dell’80 per cento: un vero e proprio record.

La “Gazzetta” è stata capace, negli anni, di restare sempre al passo con i tempi e di affrontare i mari, spesso burrascosi, dell’editoria, come fosse un vascello pirata, come amava chiamare la sua “Gazzetta” Baldassarre Molossi, lo storico direttore che ha guidato il quotidiano per 35 anni, dal 1957 al 1992.

Proprio con Molossi la “Gazzetta” è cresciuta tantissimo. Il segreto? Uno solo: la parmigianità. Tantissime le grandi firme che hanno scritto sulla “Gazzetta”: da Attilio Bertolucci a Mario Colombi Guidotti, da Giovannino Guareschi a Egisto Corradi, da Pietrino Bianchi a Ubaldo Bertoli.
Dallo scorso marzo la “Gazzetta” è diretta da Claudio Rinaldi, assunto da Baldassarre Molossi nel 1992. Negli ultimi mesi, il giornale si è rinnovato e ha ampliato la propria offerta, aumentando lo spazio della cultura e delle notizie dall’Italia e dal mondo, ma senza sacrificare la cronaca, che resta il cuore pulsante del giornale, varando una serie di inserti tematici quotidiani – dallo sport all’economia, dalla scuola alla salute, dalla gastronomia al lifestyle, dal tempo libero alla cultura – e lanciando il nuovo magazine mensile “Parma City Mag”.

Oltre al quotidiano, il gruppo Gazzetta di Parma – del quale Giovanni Borri è presidente, Marco Occhi amministratore delegato e Pierluigi Spagoni direttore generale – comprende anche il sito internet Gazzettadiparma.it, “12 Tv Parma”, “Radio Parma” e “Parma City Mag”, oltre alla concessionaria pubblicitaria Publiedi.

Motivazione – La Medaglia d'Oro del Premio Sant'Ilario 2020 viene conferita a Gazzetta di Parma che, attraverso la plurisecolare attività di informazione, ha contribuito a garantire uno dei diritti fondanti previsti dalla Costituzione: libertà di pensiero, di stampa e di informazione. Ha costituito un elemento propulsivo nella crescita culturale della città contribuendo, altresì, a formarne l'identità e diventandone parte. In 285 anni di attività ha narrato Parma, ha raccontato la sua gente, testimone quotidiana della vita cittadina e dalla sua storia. (Ritirano: il Presidente Giovanni Borri ed il Direttore Claudio Rinaldi)

 

MEDAGLIA D’ORO 3

CLAUDIO PARMIGGIANI

Tra i maggiori protagonisti del panorama artistico internazionale, Claudio Parmiggiani, (Luzzara 1943), si è formato all’Istituto di Belle Arti di Modena (1958-1961).
Giovanissimo frequenta Giorgio Morandi (il cui influsso sarà più etico che stilistico) e nascono le sue prime opere, calchi in gesso dipinti che lui stesso definisce “pitture scolpite”.
Molte sono le intuizioni che fin dalla metà degli anni Sessanta connotano, in modo del tutto originale, la sua ricerca. Uno spirito radicalmente iconoclasta sottende tutto il suo lavoro. Del 1970 sono le prime Delocazioni, opere di ombre e impronte realizzate con fuoco, polvere e fumo, una radicale riflessione sul tema dell’assenza, sviluppato ancora successivamente fino a divenire linea portante di tutto il suo lavoro. Queste opere assumeranno un carattere di fortissimo impatto visivo ed emozionale; ricordiamo le teatrali Delocazioni realizzate al Centre Pompidou di Parigi (1997), al Musée Fabre di Montpellier (2002), al Tel Aviv Museum of Art (2003), al Collège des Bernardins (2008), al Palazzo del Governatore a Parma (2010) e a San Giorgio in Poggiale a Bologna (2015).
Sin dall’inizio degli anni Ottanta, realizza una serie di importati progetti museali (Darmstadt, 1992; Praga, 1993; Ginevra, 1995; L’Avana, 2006; Pistoia, 2007; Parma, 2010; Nashville, 2019).
Invitato più volte alla Biennale di Venezia (1972, 1982, 1984, 1986, 1995, 2015), ha presentato le sue opere presso numerose altre prestigiose istituzioni internazionali. Tra i più spettacolari dei suoi interventi, Il faro d’Islanda, (2000), opera permanente solitaria e luminosa nel territorio più desertico dell’Islanda, Teatro dell’arte e della guerra, (2006) nel Teatro Farnese di Parma e Ex-voto al Museo del Louvre (2007), opera in aperto dialogo con i rilievi funerari e le sculture gotiche conservati nelle sale del museo parigino.
Altri lavori permanenti: Porta Speciosa per il Sacro Eremo di Camaldoli (2013), intervento presso la Camera degli Amori di Villa Medici a Roma (2015), l’altare per il Duomo di Reggio Emilia (2011) e della Basilica di Gallarate (2018) oltre a Naufragio con Spettatore (2010) nella Chiesa di San Marcellino a Parma, opera tutt’ora visitabile.
Motivazione – La Medaglia d'Oro del Premio Sant'Ilario 2020 viene conferita all'artista Claudio Parmiggiani per la profondità di pensiero che non si esaurisce nel tempo e nelle categorie. Sorretto da una chiara consapevolezza sul significato di fare arte oggi, si pone in continuità con la tradizione culturale ed artistica dell'arte italiana ed europea, ampliandola, nell'ambito di un percorso poetico i cui esiti si impongono per la loro eccezionalità. (Ritira: Claudio Parmiggiani)

 

ATTESTATI DI CIVICA BENEMERENZA

DANILO COPPE

Danilo Coppe è geominerario esplosivista, laureato in Scienze Criminologiche e della Sicurezza ed esperto di blasting engineering con oltre 700 interventi di esplosivistica civile documentati.
Parmigiano, 56 anni con una carriera quasi quarantennale, fondatore e progettista della SIAG srl di Parma (azienda italiana leader nelle demolizioni con esplosivi) oltre che fondatore e presidente dell’Istituto Ricerche Esplosivistiche, Coppe si occupa di esplosioni controllate di torri, palazzi, acquedotti, ponti, campanili, eco-mostri, operando in situazioni delicate e decisive come l'esplosione del ponte Morandi a Genova, ma anche portando avanti un lavoro di ricerca e di indagini investigative, come l’ultima perizia sugli esplosivi utilizzati per la strage di Bologna, e consulenze e attività didattiche: risorse fondamentali per molte pubbliche amministrazioni, grandi imprese di demolizione e costruzione e altre società.
E' consulente e ausiliario di Polizia Giudiziaria per le Istituzioni Pubbliche per questioni di esplosivistica, effetti delle esplosioni sull’ambiente, indagini, antisabotaggio e distruzione di materie esplodenti, collaboratore dei Carabinieri del R.I.S. di Parma e del G.I.S. di Livorno e del N.O.C.S. di Roma sui metodi di irruzione con esplosivi in ambienti con ostaggi.
E' professore a contratto nel Master di Analisi chimiche forensi per l’Università di Bologna e docente dei Vigili del Fuoco nei corsi N.B.C.R.E., per l’Agenzia Industrie Difesa, per l’Aeronautica Militare, per il Centro Intelligence Interforze e per diversi Comandi Provinciali e Regionali dei Vigili del Fuoco per corsi di Esplosivistica Generale e Blast Investigation.
Autore di oltre 50 pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali e atti di convegni, Mister Dinamite (dal titolo del suo programma tv) ha pubblicato ad oggi sette libri, è abilitato al maneggio e impiego degli esplosivi militari è CTU per varie Procure della Repubblica e inoltre è direttore di diversi Progetti di Ricerca in campo Antiterroristico con incarichi della Commissione Europea.

Motivazione - L'Attestato di Civica Benemerenza viene conferito a Danilo Coppe per la sua attività pluridecennale dedicata alla sicurezza del territorio e degli abitanti, attraverso un impegno fatto di passione, dedizione e ricerca, orientato non solo alla attività di esplosivista civile in situazioni di estrema criticità, che Danilo Coppe porta avanti con risultati di eccellenza riconosciuta a livello internazionale, ma anche di monitoraggio, studio, indagine e consulenza preziosi per la prevenzione e la salvaguardia del territorio e la sicurezza e l'incolumità delle persone. (Ritira: Danilo Coppe)

 

CITY ANGELS ITALIA O.D.V. SEZIONE DI PARMA

I City Angels Italia ODV (organizzazione di volontariato) sono stati fondati nel settembre del 1994 a Milano da Mario Furlan. Sono “volontari di strada di emergenza” che operando nell’ambito della legalità nei contesti complessi e multi problematici entrando in contatto con coloro che li vivono: ascoltano, aiutano i senzatetto, svolgono un’opera di prevenzione e contrasto della criminalità in stretta collaborazione con le forze dell’ordine, partecipano e dialogano con la comunità, animano spazi pubblici, educano alla convivenza e alla legalità.

Oggi sono presenti in 21 città con oltre 500 volontari, di cui oltre il 50% donne. A Milano i City Angels gestiscono tre centri d’accoglienza per senzatetto, dove circa 300 persone possono dormire e mangiare.

La sezione di Parma è stata avviata nel 2011 e dal 2018 ha sede in Piazza Rastelli 27/B vicino al presidio della Polizia Locale nel quartiere San Leonardo, ha all’attivo 36 volontari. L’attività viene svolta tutte le sere dalle 21 fino alla mezzanotte nelle zone più delicate della città, il sabato mattina sorvegliano l’area del mercato cittadino mediante un servizio di prevenzione scippi e sorveglianza, una sera a settimana sono presenti con la loro Unità Mobile in Stazione e distribuiscono cibo, bevande, abiti e coperte ai bisognosi.

Nel 2019 il gruppo dei volontari ha svolto 274 uscite con oltre 5000 ore di volontariato donate alla città, sono stati distribuiti 7435 pasti, 8500 bottiglie di acqua, 160 coperte e oltre 3000 vestiti e sono stati percorsi più di 7000 km dall’Unità Mobile.

L'emblema dei City Angels è un'aquila che, con le ali aperte, protegge i grattacieli di una città. Al di sopra di questo simbolo sono riportate le parole "City Angels" e al di sotto è riportato il motto e la missione dell’associazione: "Solidarietà e sicurezza”.

I City Angels durante il loro servizio indossano una divisa maglietta/felpa/giubbotto di colore rosso con apposto l'emblema dei City Angels, un basco blu e sono riconoscibili sia da coloro che vivono la strada che dai cittadini che possono trovare nella figura del City Angels un punto di riferimento a cui rivolgersi in caso di dubbi, necessità o per segnalare situazioni di emergenza.
Numerose sono le attività di sensibilizzazione della cittadinanza sul tema sicurezza e rispetto del senso civico, incontrano spesso gli alunni e gli studenti delle scuole per raccontare la loro mission.

Motivazione - L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito ai City Angels Parma per essere un esempio di civismo e di altruismo per l’intera città. Per essersi distinti per gesti di solidarietà e per essere costantemente vicini agli “ultimi” e al prossimo con professionalità e affetto. La loro presenza positiva ed integrata all’interno della nostra città rafforza il senso di sicurezza e rappresenta una esperienza virtuosa di impegno civile. (Ritirano: il Coordinatore dei City Angels di Parma, Giancarlo Ruberti ed il Vice Coordinatore Cesare Bardelli)

 

L'OTTAVO COLORE

“L'Ottavo colore” è un’associazione di promozione sociale Lgbt+, nata a Parma nel 2007.
Ha come obiettivo quello di combattere l’omo-trans-bifobia, attraverso l'informazione e la sensibilizzazione, per la piena integrazione di tutte quelle persone etichettate, per orientamento sessuale o identità di genere, come “diverse”. Il tema della diversità costituisce un punto di partenza da cui è nata l'idea di dare vita all'Associazione, diversità intesa come un concetto relativo, rispetto ad una presunta normalità. Nella declinazione della parola diversità è contenuto il senso dell'azione de L'Ottavo Colore che intende andare oltre gli stereotipi, vivendo e considerando la diversità come ricchezza, pluralità e realizzazione del sé.
L'Associazione ha fatto, quindi, della diversità un valore che diventa tale nel momento in cui è accompagnato da uguaglianza di trattamento e di possibilità. Il sodalizio, nel corso della sua ultra decennale attività sul territorio, si è impegnato perché tutti possano sentirsi uguali nelle proprie differenze, perché i giovani non si sentano più soli nel vivere la quotidianità, in contesti che tendono, a volte, ad escludere ciò che viene percepito come “diverso”.
L'Ottavo Colore ha puntato sul contributo di tutti coloro che sono sensibili ad una vera integrazione, all'uguaglianza, fondata sul rispetto reciproco e sulla difesa della dignità delle persone per diffondere i principi di rispetto e di difesa dell'individuo.
Tutto questo attraverso diverse azioni messe in campo: percorsi d'inserimento, di accoglienza, di socializzazione, di riflessione per coinvolgere e fornire aiuto e sostegno soprattutto a quelle persone che hanno difficoltà che si possono esprimere su diversi fronti, interiori, familiari, scolastiche, lavorative. Favorire l'accettazione della propria identità ed affettività rappresenta un obiettivo fondamentale.
L'Ottavo Colore si è proposta come una realtà aperta ed accogliente, indipendentemente dall'orientamento sessuale, politico, religioso o da qualsiasi condizione personale di chi bussa alle sue porte, nella consapevolezza che pur partendo da una piccola realtà cittadina, con il contributo di ciascuno, è possibile superare le diversità, che diventano spesso motivo di discriminazione e sopraffazione.

Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito all'Associazione di Promozione Sociale L'Ottavo Colore, per aver messo in atto percorsi volti a superare le differenze, promuovere la dignità dell'individuo, la sua corretta crescita e l'inserimento nella società. Per l'impegno quotidiano affinché tutti possano sentirsi uguali, nelle proprie differenze, nella consapevolezza che solo andando oltre i pregiudizi l'uomo potrà conquistare la sua vera libertà. (Ritira; la Vice Presidente Valeria Savazzi)

 

U. S. ASTRA

L’Unione Sportiva Astra nasce il 21 aprile 1948 quando venne ufficialmente costituita all’ombra della chiesa di Ognissanti, nel cuore dell’Oltretorrente. Si giocava a calcio, il campo di allenamento era il cortile parrocchiale, le maglie erano a righe bianco-celeste.

All'inizio degli anni Sessanta l'Astra si trasferisce nella nuova sede di via Isola nella neonata parrocchia di Santa Maria del Rosario. Proprio in via Isola, anche grazie alla spinta di Don Sergio Sacchi, autentico punto di riferimento per tutti, nasce la sezione baseball.

La "Bernazzoli Astra" (dal nome dello sponsor dell'epoca) scrive una incredibile storia di sport: raggiunge la serie A e lancia tantissimi campioni che faranno grande la nazionale tra i quali Castelli, Cattani, Corradi e Iaschi.

L’Astra è oggi conosciuta per la sua intensa attività calcistica, marchio di fabbrica che si riflette nella vitalitàdei suoi quasi 300 tesserati, espressione di una dozzina di squadre dai piccolissimi della scuola calcio ai più grandi, compresa una sezione femminile. L'Astra ha allevato generazioni di giovani sportivi qualcuno, nella propria disciplina, si è fatto strada, altri hanno continuato a impegnarsi nella società.
Anche le casacche dai colori blucerchiati simbolo della società hanno una storia da raccontare: le prime sono state donate all’Astra da un dirigente dell’epoca della Sampdoria.

Fra i primi ad indossare la maglia blucerchiata, l'attuale numero uno Ezio Ficarelli che per la società è stato prima calciatore, poi allenatore, poi dirigente per poi diventarne nel 2001 il Presidente.

Motivazione - L’Attestato di Civica Benemerenza viene conferito all’Unione Sportiva Astra in quanto custode dei valori dello sport da oltre 70 anni. Un’Associazione che, grazie alla incessante attività in favore della crescita e della formazione dei giovani, si è legata in maniera indissolubile a via Isola, fino a diventare simbolo stesso del quartiere. L’Associazione trasmette alle nuove generazioni la passione e la dedizione per l’attività sportiva unita al valore profondo dell’amicizia. (Ritira: il Presidente Ezio Ficarelli)

 

EMILIA WANDA CARONNA

Emilia Wanda Caronna, Delegata del Rettore dell’Università di Parma a “Fasce deboli, studenti con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento”, a lungo ricercatrice e docente dell’Ateneo, si laurea nel 1966 in Scienze naturali e nel 1968 in Biologia sempre a Parma, dove arriva per terminare gli studi iniziati a Messina.
Docente di Istologia, Embriologia e Socio-biologia, naturalista e biologa, ha svolto la sua attività di ricerca in campo ambientale e della teratologia.
Sempre dalla parte di chi ha bisogno, partecipa dalla fine degli anni Sessanta ad alcune delle lotte sociali più importanti di Parma e del Parmense, con riflessi e ricadute nazionali: dalla chiusura del manicomio di Colorno a quella del brefotrofio, dalla costituzione della Fattoria di Vigheffio alla fondazione della Cooperativa Sirio e del Centro Antiviolenza, senza dimenticare l’impegno per l’integrazione scolastica e gli aiuti in carcere.
Fondamentale la collaborazione con Mario Tommasini, con il quale ha condiviso battaglie sociali di enorme rilievo.
In Consiglio comunale, dal 1991 al ’94 e dal 1994 al ’98, è stata consigliera delegata all’Ambiente.
Dal 2001 si occupa dell’integrazione delle persone con disabilità come Delegata del Rettore dell’Università, rinnovata dal Rettore in carica professor Paolo Andrei, con una delega via via ampliata fino all’attuale “Fasce deboli, studenti con disabilità e con disturbi specifici di apprendimento”.
Fondatrice nel 2003 del Servizio “Le Eli-Che”, dedicato a studentesse e studenti con disabilità, con B.E.S. e fasce deboli,con D.S.A.,con spettro autistico, GLBT, più volte premiato per innovatività e originalità, accoglie le ragazze e i ragazzi che vi si rivolgono elaborando con i suoi collaboratori curricula individualizzati, e fornendo sostegno, strumenti di ultima generazione e i servizi necessari, personalizzati, per un pieno esercizio del diritto allo studio.
Per la sua attività ha ricevuto premi e riconoscimenti. Ultimo in ordine di tempo il Premio Anmic 2019.

 

Motivazione - L'Attestato di Civica Benemerenza viene conferito a Emilia Wanda Caronna per l'impegno costante, lungo una vita, che ha visto Emilia Wanda Caronna protagonista di alcune delle lotte sociali più importanti di Parma, contro ogni forma di discriminazione, per l’affermazione dei diritti individuali e dell’integrazione. Il suo impegno per le politiche di integrazione dell’Università degli Studi di Parma ha fatto del nostro Ateneo un riferimento nazionale in questo campo. (Ritira: Emilia Wanda Caronna)

 

LA GIOVANE S.C.P.A.

La Giovane nasce come cooperativa di facchini nel 1973 ed è diventata in 40 anni di storia ed esperienza una delle più importanti aziende di logistica presenti sul mercato, tra le prime dell’Emilia Romagna e dell’intero territorio nazionale, fondando la sua efficacia su di un organico altamente specializzato nella gestione magazzini e spazi dedicati al deposito e organizzazione flussi merci dei clienti.

Fortemente orientata alla realizzazione di politiche ed azioni di innovazione in campo organizzativo e tecnico, La Giovane propone servizi di logistica, garantendo una partnership duratura alle Aziende Clienti che richiedono la gestione del proprio flusso merci, in qualunque settore, dal deposito alla lavorazione alla spedizione. Conta più di 40 clienti, tra i quali si collocano Aziende leader a livello mondiale, e controlla le società Piazza S.r.l., L.G. Logistics S.r.l. e PVS Services Italia S.r.l., specializzata nel settore e-commerce oltre ad avere partecipazione in LA C.A. Servizi S.r.l., operante nel settore informatico.

In crescita costante di offerta di servizi e soci, l’Organizzazione tutta lavora per supportare ed affiancare i Clienti, offrendo qualità del servizio ed al contempo richiedendo agli stessi standard qualitativi di strutturazione, combinando conoscenza e professionalità delle proprie persone ad attrezzature progettate allo scopo, grazie a consolidate sinergie operative con i fornitori. Le risorse umane costituiscono il fattore chiave della capacità competitiva de La Giovane, basata sulla forza lavoro dei suoi Soci, per la consolidata vocazione a collocarli al centro di tutte le politiche aziendali.
Sponsor di manifestazioni sportive cittadine e partecipe di molti eventi legati al territorio La Giovane si inserisce nel tessuto cittadino non solo produttivo ed economico ma anche sociale con particolare attenzione ai giovani e al loro coinvolgimento nelle politiche aziendali.

 

Motivazione - L'Attestato di Civica Benemerenza viene conferito a La Giovane S.C.P.A. per aver saputo costruire nel tempo una realtà lavorativa ed economica solida, competitiva e partecipata, cresciuta proficuamente in quattro decenni grazie alla professionalità, alla serietà e all'impegno profusi nell'operare sul territorio, attraverso una politica di rispetto e valorizzazione del personale e con l'obiettivo di costituirsi parte attiva nella vita economica e sociale del territorio. (Ritira: il Presidente Ginetto Donati)

 

FIDAS PARMA

FIDAS Parma nasce come Adas Parma (Associazione Donatori Aziendali Sangue) nata originariamente all’interno di alcune aziende che hanno dato l’impulso iniziale ed oggi è aperta a tutti i cittadini. Nasce il 9 maggio 1970 e ha da sempre svolto la sua attività con lo scopo di portare un aiuto concreto a chi ha bisogno. Soci fondatori furono i donatori di Althea, Balestrieri, Banca Commerciale Italiana, Barilla, Bormioli Luigi, Bormioli Rocco, Fidenza Vetraria, Salvarani, Simonazzi.

Il 2020 sarà un anno importante e da ricordare per tutti i donatori: FIDAS celebrerà i 50 anni e lo farà insieme al Fondatore e attuale Presidente Onorario Enore Artusi.
Nel 1974 Adas Parma è stata riconosciuta ente giuridico dal Presidente della Repubblica e nello stesso anno si è federata FIDAS Nazionale. Negli anni l'attività di FIDAS Parma ha portato a un importante incremento nel numero delle donazioni. Ad oggi l’Associazione conta ben diciassette gruppi aziendali e due gruppi nati all'interno delle scuole che coinvolgono studenti, docenti e genitori.

L’Associazione è impegnata in svariati progetti per la comunità volti a sensibilizzare la cittadinanza all'importanza della donazione del sangue. FIDAS pone una attenzione costante ai giovani, li coinvolge in numerosi progetti da concorsi a eventi promozionali rendendoli protagonisti e ambasciatori dei valori di FIDAS.

FIDAS ha instaurato una stretta sinergia con le strutture preposte alla cura e alla salute proponendo, con il loro supporto, formazione e attività di informazione rivolte a tutte le fasce di età. Numerose iniziative di sensibilizzazione vengono portate avanti con la collaborazione delle scuole, degli Istituti.

Motivazione - L’Attestato di Civica Benemerenza viene conferito a FIDAS per la promozione di stili di vita sani e responsabili educando all’importanza del prendersi cura di sé e della propria salute. L’Associazione incentiva la donazione di sangue come bene comune e si prodiga per la informazione e alla formazione dei giovani, per far sì che i cittadini di domani siano responsabili e attenti ai bisogni della comunità. (Ritira: il Presidente Onorario Enore Artusi).

 

I PREMIATI DAL 2013 Al 2019

Anno 2013. Medaglia d’oro: Hospice Piccole Figlie. Attestati di Civica Benemerenza: Consorzio di Solidarietà Sociale, Ensemble Attori Teatro Due, Roman Sili, P.g.s. – Or.Sa. Oratorio Salesiano, Umberto Squarcia, Opem Spa.

Anno 2014. Medaglia d’oro: Clelia Buratti. Attestati di Civica Benemerenza: Consorzio del Prosciutto di Parma, Centro Grandi Ustionati – Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, Rodolfi Mansueto SpA, Learco Tiberti, Fondazione Arturo Toscanini, Norbeto De Angelis, Tiro a Segno Nazionale – Sezione di Parma.

Anno 2015. Medaglie d’oro: “Associazione Italiana Malati di Alzheimer – Aima”. Attestati diCivica Benemerenza:Polisportiva Coop Consumatori Nordest; Paola Mattiazzi; Università Popolare di Parma, Manfredi Saginario, Gli Angeli del Fango, Coppini Arte Olearia.

Anno 2016. Medaglie d'oro: “Croce Rossa Italiana – Comitato di Parma”; Medaglia d'oro alla Memoria a Giuseppe Malpeli. Attestati di Civica Benemerenza: Centro Sportivo Italiano – Comitato di Parma; Don Luciano Scaccaglia; Alberto Nodolini; Associazione Volontari Italiani Sangue Comunale di Parma; Mutti SPA; Carlo Magri – Presidente FIPAV; Franco Del Chicca.

Anno 2017. Medaglie d’oro: Arturo Carlo Quintavalle.Attestati di Civica Benemerenza: Giulia Ghiretti, Lanzi Trasporti, Unione Nazionale Veterani dello Sport Sezione di Parma; Emporio Solidale Parma; Associazione Nazionale Centri Sociali Comitati Anziani e Orti – Parma; Giovanni Ballarini; Cus Parma.

Anno 2018. Medaglie d'oro: Alberto Bormioli. Attestati di Civica Benemerenza: SNUPI Onlus (Sostegno Nuove Patologie Intestinali), A.S.D. San Leo 1946, Gianni e Vittorio Ferrarini, Teatro delle Briciole, Paolo Colombo, Famiglia Romani, Svoltare Onlus.

Anno 2019. Medaglie d'oro: Albino Ivardi Ganapini. Attestati di Civica Benemerenza: Davide Bollati, Federazione Maestri del Lavoro d'Italia – Consolato Provinciale di Parma, Kiara Fontanesi, Help for Children Parma, Luigi Roncoroni, Franca Tragni e Carlo Ferrari, Associazione Seirs Croce Gialla Parma Onlus. Menzione Speciale: Famiglia Spaggiari.

 

Musici di parma - Il ciclo “Il Suono nella Bellezza” torna con il primo appuntamento di questo 2020: domenica 12 gennaio, alle ore 18, presso la Sala dei Concerti della Casa della Musica di Parma, il Quintetto d’archi de I Musici di Parma con Stefano Conzatti al clarinetto solista e il soprano Cinzia Forte – protagonista nei più prestigiosi teatri internazionali quali Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli e Teatro La Fenice di Venezia – interpreterà arie dalle opere Giovanna d’Arco, Il trovatore, La traviata, I Vespri siciliani, Rigoletto e Un ballo in maschera.

La serata, la quarta del ciclo musicale pensato a favore dei restauri di San Francesco del Prato, è stata organizzata dal Comitato per il restauro della Chiesa di San Francesco del Prato e grazie al contributo in qualità di sponsor ufficiale di Opem. Un concerto che testimonia ancora una volta l’impegno de I Musici di Parma e della comunità parmense per la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio artistico e culturale del territorio.
Il programma si aprirà con un brano orchestrale, la Sinfonia dall’opera Giovanna d’Arco, per proseguire con Il Trovatore di cui verrà eseguita l’aria Tacea la notte placida, con la voce di Cinzia Forte in qualità di soprano, protagonista anche nel Bolero da I Vespri Siciliani. Il clarinettista Stefano Conzatti sarà invece il solista nel solo per clarinetto tratto da La Forza Del Destino. A completare la prima parte del programma anche il Preludio de La Traviata.
Unico brano che non porta la firma di Giuseppe Verdi sarà la Fantasia su temi di Rigoletto per clarinetto e archi del compositore, nonché clarinettista, cremonese Luigi Bassi (1833–1871). Chiudono la serata le arie Morro, ma prima in grazia da Un Ballo In Maschera, e È strano da La Traviata.

Ingresso libero con offerta a favore dei restauri di San Francesco del Prato.

 (FOTO Francesca Bocchia)

Programma

Giuseppe Verdi (1813-1901)
Giovanna d’Arco, Sinfonia
Il Trovatore, Tacea la notte placida
La Traviata, Preludio
I Vespri Siciliani, Bolero
La Forza Del Destino, Clarinetto Solo

Luigi Bassi (1833–1871)
Fantasia su temi di Rigoletto per clarinetto e archi

Giuseppe Verdi
Un Ballo In Maschera, Morro, ma prima in grazia
La Traviata, È strano

I Musici di Parma
Nata nel 2002 dall’unione di musicisti che collaborano con le più importanti orchestre italiane ed estere, l’Orchestra I Musici di Parma, in formazione cameristica o sinfonica, affronta un repertorio che va dal barocco al classicismo, fino alle più belle pagine della musica del Novecento, con particolare attenzione al melodramma italiano e alle arie e romanze dell’opera lirica internazionale. L’Orchestra si è distinta nel panorama musicale europeo per l’originalità dei programmi e per la qualità delle esecuzioni, riscuotendo consensi di pubblico e critica. I Musici di Parma organizzano a Salsomaggiore Terme (PR), città nella quale risiedono, il Salso Summer Class & Festival e la rassegna Musica alle Terme. Incidono per l’etichetta Concerto. Il cd inciso con la partecipazione di Enrico Bronzi, dedicato a Nino Rota, è stato ottenuto 5 stelle critica su Amadeus e Classic Voice.

Cinzia Forte
Napoletana di nascita e romana di adozione, inizia gli studi musicali all'età di 5 anni sotto la guida del padre. Prosegue gli studi al Conservatorio e si diploma in Pianoforte e Canto Lirico. Vince numerosi concorsi internazionali tra cui il "Giacomo Lauri Volpi" di Latina (Primo Premio) e il "A. Belli" di Spoleto. Dopo il debutto avvenuto al Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto viene invitata dai più prestigiosi Teatri e istituzioni concertistiche internazionali quali Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Torino, Teatro dell'Opera di Roma, Teatro Comunale di Bologna, Auditorium di S. Cecilia di Roma, Rossini Opera Festival di Pesaro, The Royal Opera House - Covent Garden di Londra, Royal Concertgebouw e Nederlandse Opera di Amsterdam, Teatro Liceu de Barcelona, Teatro de La Maestranza di Siviglia, Opernhaus di Zurigo, New National Theatre di Tokyo, Théâtre des Champs Elisée di Parigi, Teatro Nacional de Sao Carlos di Lisbona, Deutche Oper Berlin. Soprano lirico di coloratura, è apprezzata interprete di ruoli del belcanto italiano. Collabora con direttori d’orchestra di fama internazionale tra cui Abbado, Campanella, Chailly, Miun Wun Chung, Jesus Lopez Cobos, Daniele Gatti, Gianluigi Gelmetti, Renè Jacobs, Jeffrey Tate, Franz Welser-Möst e registi quali Roberto De Simone, Willy Decker, Dario Fo, Mario Martone, Pierluigi Pizzi, Luca Ronconi, Emilio Sagi, Jerome Sav Graham Vick, Franco Zeffirelli.

Stefano Conzatti
Diplomatosi brillantemente al Conservatorio di Bolzano nel 1981, viene subito chiamato dall'Orchestra Sinfonica dell'Emilia Romagna per la stagione lirica estiva a Ravenna e per la stagione lirica del Teatro Regio di Parma. Nel 1982 a soli 22 anni vince il Concorso per Primo Clarinetto presso l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, ruolo che ricopre tuttora. Ha collaborato e collabora con numerose Orchestre italiane, quali Orchestra da Camera di Mantova, Orchestra Filarmonica di Torino, Orchestra della Fondazione A. Toscanini, Orchestra Filarmonica Marchigiana, Orchestra “I Musici di Parma”, Orchestra del Festival Internazionale di Brescia e Bergamo, Orchestra Filarmonica Italiana, Orchestra dell’Accademia Filarmonici di Verona, Orchestra Filarmonica Italiana (O.F.I.). La sua intensa partecipazione come concertista in numerosi complessi orchestrali da camera (trio per clarinetto e fagotto, quartetto clarinetti, quintetto fiati, quintetto con archi, sestetto ed ottetto classico) copre un vasto repertorio, dalle composizioni classiche al Novecento, fino ad esplorare il repertorio contemporaneo, anche dei giovani compositori italiani emergenti. È stato docente di musica insieme fiati presso il Conservatorio di Trento (Riva del Garda), e sempre come docente collabora nei corsi di alto perfezionamento solistico ed orchestrale dell’Accademia dei Musici di Parma, del Sebino Summer Class e da quest’anno del Salso Summer Class. Suona Clarinetti "Virtuoso" dei Fratelli Patricola.

Per informazioni
La Casa della Musica
Piazzale San Francesco 1, 43121 Parma
Tel. 0521 031170, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

di LGC Parma 12 gennaio 2020 - E' stato accolto con calore l'arrivo del Presidente della Repubblica sceso a Parma per l'inaugurazione di Parma2020.

Al caloroso abbraccio della cittadinanza, che si è riversata in strada Garibaldi e zone limitrofe, il Presidente ha risposto con un emozionante e intenso discorso che mette in luce la storia , la cultura, l'intraprendenza, in sintesi la parmigianità della Capitale della Cultura italiana 2020.

Un intervento che riproponiamo integralmente.

Servizio Fotografico di Francesca Bocchia.

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni per l’inaugurazione di “Parma Capitale della Cultura 2020” 

Parma, 12/01/2020  - Rivolgo un saluto cordialissimo a tutti.
Vorrei ringraziare anzitutto l’orchestra e il coro per la splendida esecuzione dell’Inno nazionale e del ‘Va’ pensiero’.
Un saluto a tutte le autorità presenti. Ringrazio il Ministro dei Beni Culturali, il Presidente della Regione, il Presidente della Provincia, il Sindaco di Parma e, attraverso di lui, un saluto particolarmente cordiale a tutti i parmigiani e a tutti i parmensi.

Un saluto riconoscente anche ai tanti che hanno collaborato e si propongono di contribuire alle molteplici attività che renderanno attraente e importante il programma di Parma capitale italiana della cultura per il 2020.
Vorrei ringraziare della presenza e salutare molto i sindaci di altri comuni, del territorio qui intorno, particolarmente i sindaci di Piacenza e di Reggio Emilia: questa presenza raffigura un aspetto importante del nostro Paese che è costituito da un tessuto culturale diffuso. In ciascuno dei vostri comuni vi sono segni culturali di grande rilievo, di grande importanza.

E quindi essere capitale della cultura significa rappresentare e coinvolgere questo grande tessuto nazionale che in questa Regione è particolarmente ricco e affascinante.
Parma lo è stata capitale, nella sua lunga storia. Abbiamo visto poc’anzi uno splendido filmato – e vorrei salutare e ringraziare i giovani protagonisti - concluso con una splendida rievocazione di colonne sonore di titoli del grande Maestro Bertolucci. Vorrei ringraziare l’assessore alla cultura del Comune di Parma per l’impostazione che questo filmato ci ha offerto.
I segni di Capitale Parma li reca, nelle tante vestigia che vi sono nelle sue piazze, nei suoi monumenti, nelle opere d’arte, nell’architettura dei suoi edifici più celebri, in tante altre espressioni che sono oggi integrate pienamente nella modernità della vita cittadina.

Parma si è arricchita, nel tempo, di culture e saperi diversi; è stata crocevia di commerci, di incontri, e di confronti; ha conosciuto tante stagioni assai fertili e ha raggiunto eccellenze che, ancor oggi, ci è consentito di ammirare. La Parma romana. La Parma dell’epoca comunale. La Parma rinascimentale. Capitale del Ducato. La Parma borbonica e napoleonica. E la Parma protagonista della storia nazionale, dal Risorgimento alla Resistenza, agli anni della grande crescita economica e sociale, ai giorni nostri.

Da Capitale della cultura avrà la grande opportunità di rinsaldare e far conoscere ancor di più le proprie radici, mostrandole agli italiani che verranno a visitarla, offrendole agli europei che di questa cultura sono partecipi.
La cultura d’Europa, con tanti articolati e diversi caratteri, è stata costantemente legata da una trama comune. Questa trama diviene sempre più fitta e interconnessa, e anche per questo ancor più indispensabile ai nostri popoli per affrontare le grandi trasformazioni di questa epoca.

“La cultura batte il tempo”: è davvero un bel titolo quello che avete scelto per unire gli sforzi della città in questo anno, che certamente sarà per voi carico di soddisfazioni e conferirà una spinta che manterrà i suoi effetti oltre quest’anno.

La cultura è davvero una sorta di metronomo della storia. E’ una chiave che ci consente di comprendere il passato, interpretare il presente e progettare il futuro per sentire la storia come nostra e per renderci protagonisti dei suoi cambiamenti.

La cultura spinge all’innovazione. Nel renderci consapevoli del cammino percorso, ci dà il coraggio di andare avanti. Insieme. Come comunità. “Battere il tempo” vuol dire anche questo: affrontare la modernità, essere capaci di guidarla verso traguardi di maggior civiltà, di benessere, di sempre più ampia diffusione delle conoscenze, mettendo in moto un circuito virtuoso in cui il testimone della vita e della responsabilità passi naturalmente da una generazione all’altra; e affinché i più giovani possano crescere progettando il futuro senza impedimenti. Non essere, in definitiva, superati e travolti dall’incedere del tempo.

La cultura definisce il segno distintivo di ogni comunità ed è tutt’altro che una condizione statica, immobile, inerte. Perché si nutre di creatività e di confronto, si sviluppa nel dialogo e nelle relazioni, è più ricca quando si apre alla conoscenza e al rispetto delle differenze. Proprio la storia ci manifesta grandi avanzamenti nelle scienze, nelle arti, nel pensiero, scaturiti da incontri, da scambi, da reciproche aperture alla conoscenza.
La cultura, che trasmette la memoria e offre spazio alla creatività, è risorsa preziosa. Un patrimonio che rende tutti più ricchi. Di umanità anzitutto. La cultura, l’arte, non sono mai ambiti separati della vita. La scuola di pittura, che si sviluppò in città nel Cinquecento, attorno al Correggio e al Parmigianino, fu l’espressione di uno sviluppo e di un abbellimento di Parma che correva in parallelo con la crescita di ruolo della città e il suo profondo rinnovamento urbanistico. Il talento musicale –poc’anzi ricordato dal coro del Nabucco - impareggiabile di un illustre figlio di queste terre, Giuseppe Verdi – le cui opere continuano ad affascinare e coinvolgere in ogni parte del mondo - fu posto a servizio dell’ideale risorgimentale del nostro Paese. E un altro indimenticabile parmigiano, Arturo Toscanini, esule per la violenza fascista, diede un segno di rinascita al nostro Paese con il concerto della Liberazione per la riapertura del Teatro alla Scala, nel 1946.

L’esperienza della Capitale della cultura è una straordinaria opportunità per porre in sinergia le istituzioni, le forze imprenditoriali e sociali, i corpi intermedi, le intelligenze e le sensibilità presenti nella città e nel territorio in cui è inserita. Quando si realizza una felice collaborazione tra pubblico e privato – come qui è avvenuto ed è stato sottolineato dal sindaco e dall’assessore alla cultura – si rafforza il tessuto civile, oltre che quello economico. I risultati positivi sono così destinati a perpetuarsi, in termini di turismo, di capacità di iniziativa, di mobilitazione di risorse, di forze, di crescita della società.

L’Ateneo di Parma è tra i più antichi del nostro Paese. Ha sviluppato un forte legame con la città e, due mesi fa, all’inaugurazione dell’anno accademico, mi è apparso evidente come la sua tradizione sia posta a servizio di moderni traguardi sociali e culturali. Il tema scelto in quella occasione - la sostenibilità dello sviluppo - costituisce orizzonte del nostro impegno culturale, ma anche economico e civile.

Parma sarà una vetrina dell’Italia. E questo impegno la porterà a sentirsi sempre più città europea. E’ sede dell’Autorità per la sicurezza alimentare e questa istituzione dell’Unione, così integrata nel tessuto della città, non sarà estranea agli impegni di quest’anno. La sfida di un’alimentazione sana e di un’agricoltura sostenibile, sono grandi temi per il nostro futuro e possono essere affrontati con successo soltanto se sorretti da una crescita di consapevolezza e – appunto - di cultura. La qualità del cibo è cultura, e la catena agro-alimentare sarà settore cruciale dello sviluppo sostenibile della nostra Europa.

Nella prima metà dell’Ottocento, scriveva Stendhal ne “La Certosa di Parma” parlando degli italiani che “le loro gioie sono più vive e durano più lungamente”.
Stendhal, che amava il nostro Paese, e forse anche per questo non risparmiava delle critiche al costume italiano, ha formulato tuttavia un apprezzamento per l’intensità del nostro modo di vivere le gioie che ci vengono offerte e sottolinea un atteggiamento positivo che mi auguro si possa sempre rafforzare.

È questo l’augurio che rivolgo a Parma, e con Parma a tutta l’Italia: di vivere con gioia, e con impegno, questa occasione.
Buon 2020 a Parma, nostra Capitale della cultura!
 
Videoingresso al Teatro Regio del presidente Mattarella - https://youtu.be/sR5r4OwzHog

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha aperto ufficialmente l'anno di Parma Capitale Italiana della Cultura.

Parma, 12 gennaio 2020. Parma ha riservato un abbraccio corale al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in città per aprire ufficialmente l'anno in cui Parma è Capitale Italiana della Cultura.

Il Presidente è stato accolto, in un Teatro Regio gremito, dal Sindaco, Federico Pizzarotti; dall'Assessore alla Cultura Michele Guerra; dal Presidente della Provincia, Diego Rossi; dal Presidente della Regione, Stefano Bonaccini e dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini.

E' stata una cerimonia vibrante di emozioni e pregna di significati, quella che si è svolta al Teatro Regio, che ha preso avvio con l'esecuzione dell'Inno Nazionale, che ha visto la proiezione dei due video predisposti in occasione di Parma Capitale della Cultura, e dall'esecuzione del Va Pensiero di Verdi da parte del Coro del Teatro Regio.

Il Sindaco, Federico Pizzarotti, ha parlato di una giornata straordinaria. “L'apertura dell'anno in cui Parma è Capitale Italiana della Cultura – ha sottolineato – costituisce prima di tutto un'occasione per la città di presentarsi al mondo come una comunità che ha agito all'unisono, a livello locale, facendo squadra, ed a livello territoriale, condividendo questa sfida con Piacenza e Reggio Emilia, coinvolte in questo progetto. I cittadini saranno custodi e protagonisti di questo anno intenso e saranno ambasciatori di Parma in Italia e nel mondo. Parma 2020 deve essere visto come un percorso di crescita e di sviluppo, in cui la cultura sarà il filo conduttore. Un anno contrassegnato da tante emozioni, l'avvio di questo anno straordinario è davvero un momento che ci fa capire come la vita vale la pena di essere vissuta”. L'anno che attende Parma, ha concluso il primo cittadino, sarà un anno intenso che permetterà a Parma di progredire e con essa anche l'area vasta e la nazione intera.

Il Presidente della Provincia, Diego Rossi, ha parlato di un anno contrassegnato da tante iniziative ed eventi “promossi grazie ad uno sforzo corale”, di una giornata speciale che testimonia come Parma 2020 sia una sfida raccolta da tutti in un territorio che storicamente è sempre stato aperto e ospitale ed ha citato, a questo proposito, le pievi ed i luoghi di sosta dei pellegrini che percorrevano la via Francigena. “L'ambizione – ha concluso – è che Parma 2020 non sia solo una vetrina, ma l'occasione per tracciare un futuro ancora più ricco, in cui il tempo è battuto dal metronomo della cultura”.

Il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha sottolineato le straordinarie opportunità per il territorio legate a Parma 2020. Ha ripercorso la storia della Regione Emilia Romagna uscita povera e prostrata dalla guerra e che ora rappresenta una delle Regioni modello in Italia, in tema di ricchezza, lavoro, sviluppo industriale ed evoluzione tecnologica. Parma 2020 sarà un'occasione in più per confermare il saper fare degli emiliano romagnoli, per promuovere turismo, arte, cultura e saperi, in un territorio abituato alle sfide e ad impegnarsi per vincerle.

Il ministro per per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, ha ricordato il 2018 quando venne assegnato a Parma il prestigioso riconoscimento di Capitale Itlaiana della Cultura ed ha rimarcato il valore innovativo del dossier che fu allora presentato e che verrà declinato durante il 2020. “Parma è bellezza, arte, cibo e musica, una realtà dove sono nate grandi opere e uomini”, ha detto il Ministro, che ha citato anche Maria Luigia ed una sua famosa definizione dei parmigiani: "I Parmigiani sono generosi di cuore e di spirito, anche se di lingua pronta e tagliente. Non sopportano le offese ma non sono permalosi: hanno affabilità, cortesia, gaiezza e amano il bel vivere e la buona tavola".

L'Assessore alla Cultura, Michele Guerra, ha dichiarato: “Parma 2020 in realtà c'è sempre stata e continuerà ad esserci: aveva forse solo bisogno di un nome che la aiutasse a diventare presso tutti noi metafora non tanto di ciò che possiamo chiedere alla nostra città, ma di ciò che possiamo darle. L'atteggiamento culturale che serve al nostro tempo è quello di una cultura che non si cerca solo nei luoghi dove ce l'aspetteremmo ma può manifestarsi in ogni spazio e in ogni momento. Un cultura che deve agire anche dentro di noi, sulla relazione che intratteniamo con noi stessi e con le nostre responsabilità. Parma 2020 è qui perché la città ha una forza culturale che è frutto della sinergia fondamentale di tutte le grandi istituzioni che operano in campo artistico, sociale e culturale, dei privati e del territorio tutto".

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato come Parma, nel suo passato sia stata capitale e come sia ricca di segni di questo passato in termini culturali. Ha fatto riferimento alla Parma romana, quella del periodo comunale, rinascimentale, borbonica e napoleonica, fino ad arrivare ai nostri giorni. Nella città ducale la cultura ha costituito e costituisce uno degli elementi sostanziali per affrontare le sue sfide. “La cultura – ha sottolineato il Presidente – è il metronomo della storia per comprendere il passato, capire il presente e guardare al futuro”. Nel suo intervento di ampio respiro, ha citato Correggio, Giuseppe Verdi, Arturo Toscanini e Stendhal. “Auguro a Parma di vivere con gioia ed impegno questa occasione, quale nostra Capitale della Cultura, buon 2020”.

 

 

 

Manifestazione a Bologna per il popolo Curdo - Riceviamo e pubblichiamo il servizio di Ioana Pal, videomaker e reporter, sostenitrice del popolo Curdo presente ieri alla manifestazione di Bologna. 

Di Ioana Pal 11 gennaio 2020 - Grande successo e partecipazione per la manifestazione di Bologna a sostegno del popolo Curdo. Affluenza da ogni angolo della regione per una causa che sta a cuore a tantissime persone e che ha come tema principale la giustizia e la libertà. Ma perché siamo scesi in piazza? 

- per ricordare Sakine, Fidan e Leyla; 

- per difendere la rivoluzione del Rojava e la rivoluzione delle donne; 

- per l'autoderminazione dei popoli in Siria; 

- per il ritiro dell'esercito turco dalla Siria; 

- per continuare a promuovere il boicottaggio economico e politico del regime e la solidarietà alle donne e agli uomini che resistono all'autoritarismo di Erdogan; 

- per costringere l'Italia e l'Europa a cessare la vendita e la fornitura di armi e ogni altra forma di sostegno al regime turco; 

- per la libertà nel nord est della Siria e in tutto il Medioriente; 

 

Galleria fotografica e video di Ioana Pal 

Per maggiori informazioni visitate la pagina Facebook Rete Kurdistan Emilia Romagna a questo link: https://m.facebook.com/Rete-Kurdistan-Emilia-Romagna-655510344965603/?ref=bookmarks

 

Le parole della cultura invadono le vie di Parma per l’inaugurazione della Capitale Italiana della Cultura 2020. 

L’anno di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 ( www.parma2020.it ) ha preso ufficialmente il via con un’inaugurazione lunga tre giorni, da sabato 11 a lunedì 13 gennaio, con mostre, concerti, teatro, eventi di piazza e la cerimonia ufficiale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Sabato 11 gennaio alle ore 16 per le vie del centro storico ha sfilato People of Parma, la grande Parata Inaugurale di Parma 2020. La “nazione Parma” – come la chiamava Attilio Bertolucci – accogliendo l’energia della cultura proveniente da tutte le città d’Italia, ha portato in corteo le parole della cultura. Scritte su grandi cartelli, le parole saranno consegnate e custodite nella casa municipale e nel corso dell’anno diverranno protagoniste di un cantiere d’arte e lettere che ne promuoverà il grande valore.

Foto di Francesca Bocchia

La cultura arriva fino ai luoghi più lontani dal centro con “Sulla Linea della Cultura: Fermate per tutti”. Sabato e domenica Verdi Off ed il Teatro Regio portano la musica, energia e creatività sulle linee degli autobus cittadini, all’Ospedale dei Bambini, negli Istituti Penitenziari di Parma, nelle Case per Anziani e nei dormitori della città.

foto di Francesca Bocchia

L’inaugurazione di Parma 2020 sarà una tre giorni di eventi, tra mostre, concerti, performance e teatro. "Bus in Musica" è una delle tante originali iniziative che scandiranno la tre giorni dedicata alla inaugurazione di #Parma2020 che culminerà con il premio Sant'Ilario il 13 gennaio, dove è anche prevista la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Foto di Francesca Bocchia

Nella giornata di mercoledì, quattro equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico hanno proceduto al controllo dello stabile in disuso, ex “Termosanitaria Corradini S.P.A.”, sito in via Ruffini, nelle cui vicinanze, recentemente, sono stati notati alcuni individui con precedente in materia di stupefacenti. 

Nello stabile sono stati rintracciati in totale 14 soggetti, tutti deferiti all’Autorità Giudiziaria per invasione di terreni ed edifici al fine di occuparli. Il fabbricato, posto su due livelli, versava in pessime condizioni igieniche ed al suo interno erano stati ricavati alcuni giacigli di fortuna.

Inoltre, l’attività ha portato all’arresto di 8 persone, fra cui due donne, ed alla denuncia in stato di libertà di altri 6 individui, questi ultimi tutti cittadini tunisini, fra cui due minori.

Quattro degli arresti sono scattati per detenzioni ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, infatti, gli operatori della Squadra Volante hanno sequestrato complessivamente 29,2 grammi di cocaina e 899,1 grammi di hashish, suddivisi in dosi termosaldate e pronte per essere immesse nel mercato illecito.

Una cittadina macedone di 31 anni è risultata essere destinataria di un provvedimento di sospensione cautelativa della detenzione domiciliare, emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Bolzano a seguito di tre episodi di evasione dalla misura cautelare degli arresti domiciliari cui la donna era sottoposta.

Un cittadino libico di 23 anni è risultato essere destinatario dell’aggravamento della misura cautelare del divieto di dimora nel Comune di Modena e Provincia, emessa dal Tribunale di Modena lo scorso 19 novembre, commutata con la misura della custodia cautelare in carcere.

Altri due individui, entrambi cittadini tunisini di 36 e 23 anni, sono stati tratti in arresto per reingresso illegale nel territorio nazionale. I due erano stati accompagnati coattivamente alla frontiera.

I sei soggetti denunciati in stato di libertà si sono resi responsabili a vario titolo di inosservanza alle norme sugli stranieri, porto di oggetti atti ad offendere, nel particolare due coltelli a serramanico, e falsa dichiarazione a Pubblico Ufficiale sull’identità personale.

La Polizia di Stato arresta anche un 22enne per spaccio di sostanze stupefacenti
Nelle stesse ore, in via Nicolò dell’Abate, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto un cittadino nigeriano di 22 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Durante un servizio mirato alla repressione dello spaccio di droga in città, gli agenti della Sezione Narcotici hanno notato il 22enne mentre era intento a cedere una dose di marijuana ad una giovane donna. Sottoposto a perquisizione personale, il soggetto è stato trovato in possesso di 20,10 grammi di marijuana, suddivise in quattro involucri.
Su disposizione del Magistrato di Turno, il cittadino nigeriano è stato trattenuto all’interno delle camere di sicurezza della Questura in attesa di processo con rito direttissimo.

Carpi 9 gennaio 2020 - A seguito della rissa aggravata sfociata nell’accoltellamento di un ragazzo di 16 anni, avvenuta nella serata del 2 gennaio scorso in centro storico e che ha visto coinvolti un gruppo di giovani, di cui nove deferiti all’Autorità Giudiziaria, quattro dei quali infra diciottenni, il Commissariato di P.S. di Carpi ha posto in essere una articolata attività d’indagine che ha permesso di individuare due ulteriori protagonisti della rissa, un minorenne di Carpi ed un ragazzo, da poco maggiorenne, residente a Reggiolo. Anche questi ultimi sono stati denunciati in stato di libertà.

Anche alla luce dei fatti avvenuti, sono stati intensificati i controlli nei luoghi di ritrovo dei giovani carpigiani ed in particolare nel centro storico cittadino.

Nella serata del 5 gennaio scorso, la Squadra Volante ha sequestrato alcuni grammi di marijuana, detenuta da un 23enne pakistano, che è stato segnalato alla Prefettura per l’uso di stupefacenti; al giovane, che si trovava alla guida di un’autovettura, è stata altresì ritirata la patente.

All’esito di una articolata attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Parma (P.M. dott. Umberto Ausiello), la Squadra Mobile di Parma ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Parma nei confronti di quattro persone di nazionalità sudamericana, gravemente indiziati di concorso in furti aggravati commessi in Parma, rispettivamente in data 26.7.18 (ai danni del supermercato Conad) ed in data 1.10.18 (ai danni del supermercato Sigma).

Nel pomeriggio del 26/07/2018, una pattuglia dell’UPGeSP è intervenuta presso il Supermercato CONAD sito in questa via G. Rossa, in quanto i responsabili avevano accertato che dalla cassaforte custodita all’interno degli uffici era stato trafugato tutto il denaro presente, ammontante ad oltre 5000 €.

Personale della Squadra Mobile, attraverso le immagini di video sorveglianza dell’esercizio, riusciva a ricostruire la dinamica del furto, accertando che ad agire erano stati tre cittadini, verosimilmente sudamericani: mentre il primo dei tre si intratteneva all’esterno del supermercato fungendo da “palo”, gli altri due entravano mescolandosi agli altri numerosi clienti.

Trascorsi alcuni minuti, i due si avvicinavano agli uffici della direzione e, approfittando dell’assenza di personale, uno dei due si introduceva all’interno e, dopo aver rovistato nei cassetti e rinvenuto la chiave della cassaforte, la apriva appropriandosi di tutto il contante ivi presente.

In data 1/10/2018, la responsabile del supermercato SIGMA sito in via S. Pellico a Parma denunciava il furto di 845,00 da una delle casse dell’esercizio, avvenuto nel pomeriggio del 29/09/2019. La responsabile spiegava che, durante l’attività, la cassiera era stata distratta da due uomini che, con il pretesto di chiedere informazioni su alcuni prodotti, l’avevano fatta allontanare dalla cassa, permettendo ad un terzo complice di avvicinarsi al registratore di cassa e, con mossa fulminea, di aprirlo e di asportarvi le banconote presenti.

Dalla visione delle immagini di video sorveglianza, il personale della Squadra Mobile, riscontrava le dichiarazioni della responsabile ed accertava che uno dei tre malfattori coincideva con uno degli autori del furto perpetrato presso il supermercato CONAD il 26/07/2019.
Questi soggetti erano, tuttavia, sconosciuti nella provincia di Parma, ma, nell’ambito dello scambio info-investigativo con gli Uffici della Polizia di Stato del Nord-Italia, la Squadra Mobile di Parma apprendeva che, nell’ambito della c.d. “Operazione Santiago”, la Questura di Torino aveva identificato alcuni cittadini sudamericani resisi responsabili di furti aggravati in esercizi commerciali, ponendo in essere modalità simili a quelle riscontrate nei due furti sopra specificati.

Venivano dunque acquisite le foto di tutti i soggetti indagati presso il capoluogo piemontese e, all’esito delle successive attività di raffronto di tali foto con le immagini estrapolate dal sistema di videosorveglianza riferite ai furti perpetrati presso il CONAD ed il SIGMA, nonché all’esito del riconoscimento effettuato dalle commesse dei due esercizi in sede di individuazione fotografica, si acquisivano gravi indizi di reità a carico di PESSOA Emilio (di nazionalità argentina, classe ’87), MUNOZ QUEGLAS Jonathan Andres (di nazionalità cilena, classe ’89), BADILLA PAVEZ Luis Alejandro (di nazionalità cilena, classe ’85), DIAZ DIAZ Vladimir (di nazionalità cubana, classe ’90), nonché di un quinto soggetto di nazionalità cilena.

Ad eccezione di quest’ultimo -che si è sottratto alle ricerche ed è tuttora ricercato- nei confronti degli altri quattro è stata eseguita la misura della custodia in carcere ed i predetti sono ora reclusi presso gli istituti penitenziari di Cremona, Biella e Cuneo dove sono stati rintracciati.

I militari del Gruppo della Guardia di finanza di Parma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma a seguito di richiesta della locale Procura della Repubblica (Pubblico Ministero dott. Umberto Ausiello), sui saldi di conto corrente, nonché sui beni mobili ed immobili nella disponibilità di un imprenditore parmigiano, per i reati di omessa dichiarazione e di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

L’attività investigativa è nata da un controllo di routine al confine italo svizzero, effettuato nei confronti di un imprenditore parmigiano attivo nel settore del commercio di orologi di lusso (tra cui Rolex, Panerai, Audemar-Piguet, Cartier, Tudor), nel corso del quale i finanzieri in servizio di polizia valutaria hanno sequestrato 50.000 euro in contanti, celati all’interno di un calzino, nonché una decina di orologi di pregio.
La successiva attività di polizia giudiziaria, svolta dal Gruppo della Guardia di Finanza di Parma in esecuzione di delega da parte della Procura della Repubblica di Parma, ha permesso di ricostruire il meccanismo fraudolento attraverso il quale P.C, di 73 anni, è riuscito ad occultare al fisco italiano, dal 2013 al 2018, ricavi superiori a 14 milioni di euro, con un’imposta evasa pari a 3.200.000 euro.
In particolare, è emerso come l’imprenditore, pur operando stabilmente su tutto il territorio nazionale, agisse formalmente con una propria società con sede a Londra, attraverso la quale acquistava gli orologi di lusso nuovi, provenienti da rivenditori italiani concessionari ufficiali delle più note griffe del settore. Gli orologi, che di fatto non sono mai stati trasportati nel Regno Unito, venivano rivenduti, sul territorio nazionale, a gioiellerie, ad altri rivenditori ed a soggetti privati come beni usati, con un notevole illecito risparmio fiscale.

Tale stratagemma, che ha alimentato tra l’altro il c.d. “mercato grigio”, ha consentito all’imprenditore parmigiano di piazzare sul mercato, a prezzi altamente concorrenziali, orologi di lusso di elevatissimo valore.
Le investigazioni di polizia economico-finanziaria -eseguite attraverso perquisizioni personali e locali, esame di documentazione contabile ed extracontabile ed escussione di persone informate sui fatti- hanno consentito di dimostrare come l’azienda inglese fosse, in realtà, una società esterovestita, ovvero un’impresa fittiziamente situata all’estero, di fatto residente nel territorio nazionale, utilizzata allo scopo di avvalersi di un regime fiscale, nel caso specifico, molto più vantaggioso.

L’ingente ammontare dell’imposta evasa ha fatto scattare a carico dell’amministratore la denuncia alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di omessa dichiarazione finalizzata all’evasione dell’imposta sui redditi e dell’IVA.
Peraltro l’imprenditore in questione, dopo l’avvio degli accertamenti da parte della Guardia di Finanza, aveva fraudolentemente donato al coniuge tutti i beni immobili a lui intestati, evidentemente allo scopo di sottrarli alle pretese del fisco.

Per questo motivo, P.C. è sottoposto ad indagini anche per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, reato previsto proprio per chi compie atti fraudolenti sui propri beni al fine di rendere inefficace la procedura di riscossione coattiva.
Onde garantire il rientro nelle casse pubbliche di quanto non versato, su proposta della Polizia giudiziaria, la Procura della Repubblica di Parma ha richiesto il sequestro dei beni posseduti dall’amministratore, applicando il particolare strumento di contrasto patrimoniale del sequestro per equivalente, ossia il “blocco” di beni riconducibili al soggetto cui è ascritto il reato, per un valore pari al danno cagionato allo Stato dall’evasione fiscale.

Accogliendo la prospettazione accusatoria, il GIP presso il Tribunale di Parma, dott. Mattia Fiorentini, ha disposto il sequestro di disponibilità finanziarie della società e dei soci dell’impresa, tra cui conti correnti, immobili e terreni, per un valore di oltre 3.200.000 euro

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Servizi straordinari dalla Questura di Parma per il contrasto ai reati predatori.

Nel corso del pomeriggio di ieri è stata svolta un’altra operazione alto impatto da parte della Polizia di Stato, con l’impiego di 2 volanti, di 3 pattuglie del Reparto prevenzione Crimine di Reggio Emilia ed una della Polizia Municipale.

Il servizio si è svolto principalmente nel centro città, al fine di massimizzare la prevenzione dei reati predatori, tra cui borseggi e furti.

Grazie al pattugliamento attento del territorio è stato possibile rintracciare l’autore di un’aggressione nei confronti di un ragazzo nella zona di viale Mariotti.
L’aggressione, nata da un litigio per futili motivi, risale a qualche giorno fa, dove la vittima, un cittadino straniero minorenne, è stato aggredito con un pugno che gli ha causato alcuni giorni di prognosi.
Grazie alle descrizioni forniteci, l’autore dell’aggressione, un cittadino di origini marocchine maggiorenne, proprio durante i controlli, è stato identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni.
Episodi di questo tipo vedono la massima attenzione da parte della Polizia di Stato per evitare che si possano ripetere, massimizzando l’attività di prevenzione e reprimendoli con altrettanta decisione.
Durante i controlli sono state identificate circa 50 persone e 20 autoveicoli.


I servizi, in questo particolare periodo dell’anno, proseguiranno con sempre maggiore frequenza.

 

Servizi straordinari dalla Questura di Parma per il contrasto ai reati predatori.

Nel corso del pomeriggio di ieri è stata svolta un’altra operazione alto impatto da parte della Polizia di Stato, con l’impiego di 2 volanti, di 3 pattuglie del Reparto prevenzione Crimine di Reggio Emilia ed una della Polizia Municipale.

Il servizio si è svolto principalmente nel centro città, al fine di massimizzare la prevenzione dei reati predatori, tra cui borseggi e furti.

Grazie al pattugliamento attento del territorio è stato possibile rintracciare l’autore di un’aggressione nei confronti di un ragazzo nella zona di viale Mariotti.
L’aggressione, nata da un litigio per futili motivi, risale a qualche giorno fa, dove la vittima, un cittadino straniero minorenne, è stato aggredito con un pugno che gli ha causato alcuni giorni di prognosi.
Grazie alle descrizioni forniteci, l’autore dell’aggressione, un cittadino di origini marocchine maggiorenne, proprio durante i controlli, è stato identificato e denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di lesioni.
Episodi di questo tipo vedono la massima attenzione da parte della Polizia di Stato per evitare che si possano ripetere, massimizzando l’attività di prevenzione e reprimendoli con altrettanta decisione.
Durante i controlli sono state identificate circa 50 persone e 20 autoveicoli.


I servizi, in questo particolare periodo dell’anno, proseguiranno con sempre maggiore frequenza.

 

Lotteria Italia 2019: sono 27 i biglietti vincenti in Emilia-Romagna. Tre di seconda categoria, da 100mila euro ciascuno, e 24 di terza categoria, da 20mila euro. I tre biglietti più fortunati, su un totale di venti a livello nazionale, sono stati venduti a Reggio Emilia, Riccione e Parma e sono: L 064678, venduto a Castellarano (Reggio Emilia), M 059274, venduto a Riccione (Rimini), e A 351631, venduto a Parma. Per i premi di terza fascia (180 in tutto), l'Emilia-Romagna è sul terzo gradino del podio, dietro Lazio (33 biglietti vincenti) e Lombardia (29).

L'Emilia-Romagna si è piazzata sul podio anche per biglietti venduti, sempre alle spalle di Lazio e Lombardia, con 647.260 tagliandi staccati (e comunque in leggera flessione rispetto all'anno precedente -2,8%). 

In allegato il file PDF con tutti i biglietti vincenti, anche dei premi minori.

Cassazione: vendere le infiorescenze di cannabis sativa è illegale. Scatta il sequestro perché è spaccio fornire ai commercianti. La misura preventiva colpisce le sostanze e i locali utilizzati per la distribuzione: da verificare l’efficacia drogante dei prodotti. L’indagato non prova la destinazione a fini agroindustriali

A distanza di poco due settimane possiamo dire che, mentre la politica si contorce in un dibattito asfittico e moraleggiante, la giurisprudenza di legittimità torna sulla controversa materia della cannabis.

Non vale la legge sulla coltivazione per la commercializzazione di prodotti a base di cannabis sativa, in particolare infiorescenze e quindi vendere derivati della cannabis sativa è illegale. Lo spiega la Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza del 147/20, pubblicata il 7 gennaio dalla quarta sezione penale della Cassazione, che s’innesta nel solco della 30475/19, pronunciata dalle Sezione unite penali. Pertanto, Il sequestro preventivo scatta non solo per chi vende in negozio le infiorescenze di cannabis sativa L ma anche per chi le fornisce ai commercianti, sia al dettaglio sia all’ingrosso.

E ciò perché in base alla legge 242/16 è lecita unicamente l’attività di coltivazione delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole, ai sensi dell’articolo 17 della direttiva 2002/53/Ce. Si configurano, dunque, i presupposti del fumus commissi delicti e del periculum in mora del reato di spaccio di stupefacenti: da una parte la distribuzione delle infiorescenze (marijuana) non è esclusa dall’applicazione del testo unico degli stupefacenti e dall’altra l’indagato non ha fornito la prova che il commercio dei prodotti persegua finalità agroindustriali, le uniche consentite dalla legge 242/16.

Legittimo il sequestro preventivo che oltre le sostanze ha colpito anche i locali commerciali destinati alla distribuzione dei prodotti: è nelle ulteriori fasi del giudizio di merito che bisognerà accertare se i prodotti oggetto della misura cautelare hanno efficacia drogante e quindi possono o no produrre effetti psicogeni in chi li assume. Così come dovrà essere verificata la sussistenza dell’elemento psicologico del reato, che esula dal vaglio di legittimità sul provvedimento ablatorio. Inutile per la difesa sostenere che la cannabis light proveniente da sementi certificate può essere coltivata senza autorizzazione e dunque sarebbe stata “liberalizzata”. In realtà la coltivazione risulta lecita se volta alle finalità agroindustriali indicate in modo specifico e tassativo dalla legge 242/16. E costituiscono quindi reato la cessione, la vendita e in generale la commercializzazione al pubblico delle infiorescenze, a meno che non siano prive di efficacia drogante; i valori di tolleranza thc indicati dalla normativa - fra 0,2 e 0,6 per cento - si riferiscono invece al principio attivo rinvenuto sulle piante in coltivazione e non al prodotto oggetto di commercio.

All’indagato non resta che pagare le spese processuali. La sentenza tuttavia parla chiaro. Dopo aver ripetuto, conformemente al dato normativo, che per integrare il reato di coltivazione è sufficiente la conformità al tipo botanico della pianta e l’attitudine di questa a maturare e produrre sostanza stupefacente, le Sezioni Unite hanno precisato che «devono ritenersi escluse, in quanto non riconducibili all’ambito di applicazione della norma penale, le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che, per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore». Possiamo dire di trovarci di fronte alla reintroduzione della provvidenziale nozione di coltivazione «domestica» ritenuta, a differenza della coltivazione «imprenditoriale», non penalmente rilevante. Nello specifico, l'effettuata ricostruzione del quadro normativo di riferimento, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, conduce ad affermare che la commercializzazione dei derivati della coltivazione della cannabis sativa L che pure si caratterizza per il basso contenuto di Thc, vale ad integrare il tipo legale individuato dalle norme incriminatrici.

(7 gennaio 2020)

Nel pomeriggio di lunedi alle 16.52, alla nostra Sala Operativa giungeva richiesta di intervento da parte del personale dipendente del punto vendita di un negozio di elettrodomestici di un centro commerciale di via Kennedy, per la segnalazione del furto di denaro contante dalla cassa da parte di un individuo che si era poi dato alla fuga inseguito dall’addetto alla sicurezza.

Gli operatori della Squadra Volante intervenuti appuravano che alle ore 16.50, un’addetta alla cassa principale del negozio aveva notato un soggetto, di etnia magrebina, che armeggiava nel cassetto della cassa d’appoggio, posta di fronte a quella principale e in quel momento non abilitata, sottraendo banconote per un valore di 140 euro.

La cassiera si rivolgeva all’individuo e questo, vistosi scoperto, tentava di darsi alla fuga.

Giunti sul posto, gli operatori della Squadra Volante rintracciavano il reo che, mai perso di vista dall’addetto alla sicurezza, si era introdotto all’interno del seminterrato di un fabbricato di via Brigata Reggio 28, chiudendosi in un ripostiglio privo di altre vie d’uscita dove veniva prontamente bloccato.

Perquisito sul posto veniva trovato in possesso, nella tasca del giubbotto, della somma di 140 euro sottratti in precedenza, somma corrispondente alla somma asportata illecitamente dal punto vendita.

Il soggetto veniva quindi accompagnato in Questura dove veniva identificato per B.S., nato in Tunisia, classe 1987. Arrestato l'uomo è ora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per l’udienza direttissima.

 

Pagani, la candidata piacentina di Bonaccini alle regionali: “basta misure emergenziali sull’aria”

Si avvicina il rush finale della campagna elettorale per le Regionali 2020, al momento un vero testa a testa tra la candidata Lucia Borgonzoni e Stefano Bonaccini, che pare in leggero vantaggio, secondo i sondaggi.

Sul fronte locale i candidati piacentini di Bonaccini sono molto attivi, come Caterina Pagani, che decide di puntare decisamente sulle tematiche trasversali dell’ambiente, perché tutti vorrebbero respirare aria più pulita ed evitare di vivere in mezzo ai rifiuti.

“Il Piano Aria Integrato Regionale (PAIR) 2020 prevede 90 azioni mirate a migliorare la qualità dell'aria, con particolare riferimento al problema delle polveri sottili, - sottolinea la candidata - che sono la vera emergenza per il nostro territorio. Ma al di là delle misure emergenziali (obbligatorie!), cosa sta facendo la nostra amministrazione comunale? con questo elenco dettagliato di azioni, a meno che non si tiri fuori dal cilindro qualcosa di magico per risolvere il problema dell'inquinamento atmosferico, ogni omissione è un atto di grave negligenza nei confronti dei cittadini”.

L’appello è diretto alla amministrazione comunale di Piacenza: “Servono chiarimenti su quali azioni intendono mettere in atto in un piano di dettaglio e rendano conto a tutti i cittadini annualmente lo stato di avanzamento dei progetti”.

 

Martedì, 07 Gennaio 2020 17:08

Valorizzare la Polizia Locale.

Con delibera del 26 novembre 2019, la giunta della Regione Lombardia ha deciso di stanziare l’importante somma di 400.000 euro nel 2020, e di altrettanto nel 2021, a favore degli agenti di polizia locale feriti in servizio.
Il plauso dell’Ugl va all’assessore alla Sicurezza lombarda, Riccardo de Corato, artefice della proposta. Ciò accade in Lombardia, appunto. In Emilia-Romagna ed in generale, su tutto il territorio nazionale, si auspica che vi sia la stessa volontà politica, a favore della Polizia Locale.

La categoria, oggetto di quotidiane aggressioni, riceve dunque la giusta attenzione, dopo aver scontato anni di esclusione.
Infatti, a seguito della riforma Monti-Fornero del 2011 che, come una mannaia, si è abbattuta anche contro la polizia locale, gli istituti dell’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata sono stati abrogati.

Successivamente alla citata riforma, è intervenuto il decreto Minniti del 17 febbraio 2017, che ha esteso ai poliziotti locali l’equo indennizzo ed ha riammesso il rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, ma non ha ripristinato la pensione privilegiata per l’agente vittima di un evento invalidante al lavoro.
L’importante contributo riconosciuto ai colleghi lombardi è cumulabile con altri fondi statali, come appunto l’equo indennizzo. Nell’ipotesi di invalidità permanente dell’agente, riconosciuta in proporzione pari o superiore al 6% e fino al 16%, all’operatore spetterà la somma di 5000 euro, mentre ammonterà a 10.000 euro, nel caso di una invalidità tra il 17% ed il 32%; in caso di invalidità tra il 33% ed il 48%, sarà riconosciuta la somma di 20.000 euro; 30.000 euro, per l’invalidità tra il 49% ed il 64%; 40.000 euro, per invalidità superiore al 65% e 50.000 euro in caso di morte.

Dopo un lungo arco temporale durante il quale i diritti dei lavoratori hanno subìto gravi attacchi, con il risultato di essere depotenziati, Ugl valuta positivamente gli amministratori che si adoperano per i giusti riconoscimenti verso gli operatori della sicurezza pubblica.


L’auspicio è che anche la nuova giunta regionale dell’Emilia-Romagna, che si costituirà subito dopo le elezioni, voglia impegnarsi nella medesima direzione.

Parma, 06.01.2020

Matteo Impagnatiello
Segretario Regionale Ugl
Autonomie Locali

Martedì, 07 Gennaio 2020 14:35

I cicloamatori di Mirandola aprono al 2020

I Cicloamatori Mirandola aprono le porte al 2020: ambiente e cultura dello sport. “diffondere il valore ed il senso etico del ciclismo per migliorare il benessere sociale delle persone”

Grazie ai successi sportivi e sociali ottenuti lo scorso anno, i Cicloamatori Mirandola hanno aperto le porte al 2020 eleggendo il nuovo consiglio direttivo che si arricchisce della presenza di nuovi soci desiderosi di garantire continuità ed accrescere, collegialmente, il lavoro svolto dal precedente organo deliberante. Lo scopo è diffondere il valore, ed il senso etico, dello sport del ciclismo ancorato al benessere sociale delle persone. Il cambio generazionale è un tema di grande interesse per il gruppo sportivo Cicloamatori Mirandola che intende sviluppare grazie alla condivisione delle idee, presentate da tutti i soci, con l’intento di chiamare a raccolta, e coinvolgere, i giovani e meno giovani verso la pratica sportiva non agonistica, avendo loro stessi deciso di abbandonare ogni velleità competitiva, tipica di ogni sportivo quando si cimenta nello sport. Anche il tema dell’ambiente è al centro del dibattito e del confronto dialettico all’interno del nuovo consiglio che intende affrontare riproponendo in primavera “la pedalata ecologica” che tanto successo di pubblico ha avuto negli anni passati, grazie alla presenza di numerose famiglie che hanno aderito all’iniziativa. L’E-bike è una bicicletta a pedalata assistita che permette a tutti di pedalare e affrontare gite in compagnia senza affaticarsi e come tale, essere un ottimo coadiuvante del recupero psicofisico. Un 2020 che si apre all’insegna del rinnovato interesse verso il nuovo che avanza, senza dimenticare le proprie radici, per cercare di cogliere tutte le opportunità offerte dal nuovo decennio che segnerà nel tempo una profonda trasformazione nella cultura e nella pratica del ciclismo e, in senso ampio, nella mobilità sostenibile amica dell’ambiente come fattore di salute e di promozione dell’uso della bicicletta. (G.Z.)

Nella foto: da sx verso dx

Bellini Giovanni, Gualdi Arturo, Zaccarelli Guido, Panzani Ivo, Bocchi Luca, Tralli Paolo, Giliberti Gianluca, Candini Alberto, Vincenzi Eugenio. Seduti al centro, Marzolo Idalgo e Bonfatti Evaristo

 

Arrestato dalla Polizia di Stato pericoloso cittadino albanese con pregiudizi per un furto in abitazione

Parma – La Polizia di Stato per il tramite della Specialità Polizia Stradale – Distaccamento di Fornovo, giungeva all’identificazione e all’arresto di un cittadino straniero resosi responsabile di falso e illecito reingresso in Italia dopo l’espulsione.

In particolare, nella notte del 06.01.2020, una pattuglia del Distaccamento Polizia Stradale di Fornovo, impegnata in controlli del territorio nei pressi del casello Autostradale A1, procedeva a sottoporre a verifica di un’autovettura italiana a bordo della quale trovavano posto tre cittadini di origini albanesi.

Nella circostanza il conducente A.E. di anni 34, esibiva agli operatori una patente di guida albanese che, sebbene di ottima fattura e apparentemente originale, veniva sottoposta ad attenta osservazione da personale esperto che ne accertava la falsità.

L’uomo, privo di valido titolo di soggiorno e incensurato con le generalità fornite, veniva pertanto invitato presso gli uffici della Sezione Polizia Stradale al fine di approfondire le verifiche sullo status di straniero presente sul T.N. e per le redazione degli atti conseguente al possesso del falso documento.

In tale sede, le indagini svolte permettevano di acclarare come il cittadino albanese, sotto altre generalità, fosse pregiudicato per reati contro il patrimonio (tra cui furto in abitazione) espulso dal T.N. nell’anno 2018 con decreto del Prefetto di Parma ed ordine del Questore della stessa città che ne aveva disposto l’accompagnamento coatto alla frontiera ed il rimpatrio in Albania.

Le tempestive verifiche permettevano poi di comprendere come A.E. di anni 34, dopo il rientro in Albania, avesse chiesto una variazione anagrafica ed ottenuto nuove generalità e nuovi documenti d’identità con i quali faceva illecito rientro a Parma nell’agosto scorso.

Stante quanto accertato, A.E. veniva tratto in arresto (ex. art. 13 c.13ter D.lgs 286/98 – art. 477/482 cp) e posto a disposizione dell’A.G. in attesa di rito direttissimo, nonché sanzionato amministrativamente con il fermo amministrativo del mezzo e la guida senza patente.

Martedì, 07 Gennaio 2020 08:13

“+Europa-PSI-PRI” si presenta

Presentazione della lista “+Europa-PSI-PRI” a Parma presso l’Hotel Farnese.

Di Nicola Comparato - 6 gennaio 2020 - Nella giornata di sabato 4 gennaio 2020 presso l’ Hotel Farnese a Parma, è stata presentata la lista “+Europa-PSI-PRI” in occasione delle prossime elezioni regionali in Emilia Romagna. Presenti all’ incontro pubblico i leader nazionali Emma Bonino e Benedetto della Vedova per +Europa e Riccardo Nencini per il PSI ed ovviamente i candidati locali: Marco Maria Freddi Paola Biacchi, Gianpaolo Cantoni e Natasha Fracassi. Riformismo ed europeismo sono i motivi principali che uniscono i candidati della lista, che ci tengono a sottolineare l’importanza dell’Emilia Romagna come regione “europea” evidenziando anche il bisogno di tutela idrogeologica e infrastrutture nel territorio. Un motivo in più per fare tutti insieme un passo avanti senza mai voltarsi indietro.

Conosciamo meglio i candidati:

Marco Maria Freddi, radicale e consigliere comunale di Effetto Parma, imprenditore e attivista in lotta da sempre per i diritti dei più deboli.

Paola Biacchi (PSI), diplomata all’istituto Magistrale e presidente da 20 anni di una associazione di volontariato che opera in campo socio sanitario.

Gianpaolo Cantoni (PSI), consigliere provinciale e vice sindaco di Medesano, che da tantissimi anni ricopre importanti incarichi in ambito politico.

Natasha Fracassi (PSI), consigliera comunale di Sala Baganza che per il 2020 si occupa del programma turistico per far conoscere il nostro territorio e le sue eccellenze.

 

Alla fine sono arrivati anche i Re Magi a concludere la giornata dell'epifania. Anche quest’anno l’Associazione Italiana Amici del Presepio di Parma ha proposto la rievocazione dell’arrivo dei tre Magi che, a cavallo, attraverseranno il centro storico, hanno consegnato i loro doni – oro, incenso e mirra – davanti alla Natività Vivente.

Alla Natività offriranno i loro doni anche l’antica e nobile famiglia dei Farnese di Parma e le famiglie che – nel periodo medievale – hanno dominato i feudi della Provincia, ma anche i più umili contadini, accompagnati alla Natività dagli Zampognari, hanno portato i frutti delle loro terre.

(Foto di Francesca Bocchia)

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