Sabato, 28 Giugno 2014 08:50

Focus filiera agroindustria in India

A Cesena e Parma, due seminari di presentazione dello studio di mercato sulle opportunità in India per le tecnologie post-raccolta, trasformazione alimentare e imballaggi. Aperte le iscrizioni -

Parma, 28 giugno 2014 -

Nonostante il rallentamento della crescita nell'ultimo biennio, l'India è un mercato che presenta significative potenzialità, anche se non privo di una certa complessità. Tra i Paesi dell'Unione Europea, l'Italia è il quarto partner commerciale. L'agroindustria è uno dei settori di potenziale maggiore sviluppo come conferma la ricerca realizzata dalla Indo-Italian Chamber of Commerce and Industry, che mette in evidenza la costante crescita del mercato alimentare indiano (+15% annuo) e l'innalzamento degli standard di qualità.
In tale contesto, in cui sta aumentando la domanda di meccanizzazione per l'agricoltura, gli operatori indiani dell'industria alimentare (trasformazione e imballaggi degli alimenti) stanno ricercando e importando sempre più macchinari e tecnologie di alta qualità, con un maggior livello di automazione e capaci di garantire risparmi energetici e di acqua.
C'è quindi notevole spazio per il know how e le competenze delle imprese emiliano-romagnole che potranno partecipare a due seminari di presentazione dello studio di mercato della sulle opportunità in India per le tecnologie post-raccolta, trasformazione alimentare e imballaggi.
I due incontri, gratuiti, in calendario (orario 9.30 -12.30) mercoledì 9 luglio a Cesena nel quartiere fieristico (via Dismano, 3845) e giovedì 10 luglio a Parma nella sede della Camera di commercio (via Verdi, 2) sono organizzati da Unioncamere e Camere di commercio dell'Emilia-Romagna insieme a Regione, CesenaFiera, CERMAC, CSO, Centuria-Agenzia.
Saranno presentate anche le azioni della quarta edizione del Progetto India, che intende supportare la penetrazione commerciale e l'avvio di collaborazioni produttive di imprese emiliano-romagnole nel mercato indiano, appartenenti alla filiera del post-raccolta, oltre che della meccanica agricola (in collaborazione con FederUnacoma).
Sergio Sgambato, segretario della Indo-Italian Chamber of Commerce & Industry, sarà a disposizione per incontri individuali di approfondimento.
Sui siti di Unioncamere Emilia-Romagna (www.ucer.camcom.it) e delle due Camere di commercio di Parma (www.pr.camcom.it) e Forlì-Cesena (www.fc.camcom.it sono aperte le iscrizioni on line.

(Fonte: Ufficio Stampa Unioncamere Emilia-Romagna)

L'esercizio si è chiuso con un risultato positivo per quasi 85mila euro. Realizzati investimenti in mezzi e tecnologie per 10,5 milioni, sanzioni in aumento del 36%. Il presidente Pietro Odorici: "Compiuto ogni sforzo possibile per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di efficienza e sostenibilità economica che l'azienda si era posta all'atto della nascita".

Modena, 27 giugno 2014 –

Si è tenuta questa mattina presso la sede di Modena l'assemblea dei soci di Seta Spa, convocata per esaminare l'andamento gestionale dell'azienda. Il bilancio d'esercizio 2013, approvato all'unanimità, si è chiuso con un utile di 84.902 euro: un risultato positivo che va oltre le migliori previsioni, raggiunto con un anno di anticipo rispetto a quanto previsto dal Piano Industriale dell'azienda ed a fronte di una perdita di circa 3,5 milioni registrata nel 2012.

"Il risultato d'esercizio 2013 certifica che Seta, in tutte le sue componenti, ha compiuto ogni sforzo possibile per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di efficienza e sostenibilità economica che si era posta all'atto della nascita" ha dichiarato Pietro Odorici, Presidente dell'azienda nella sua relazione ai soci. "L'attenzione alla gestione dei costi, gli importanti investimenti realizzati in mezzi e tecnologie, il livello di efficientamento raggiunto in ogni ambito ed il contrasto all'evasione tariffaria – ha proseguito Odorici - certificano che Seta è un'azienda unitaria strutturata ed efficiente, pronta ad affrontare i prossimi sviluppi del processo di integrazione fra aziende del trasporto pubblico su gomma operanti in regione".

PRINCIPALI DATI DEL BILANCIO SETA 2013
La produzione di servizi è rimasta invariata, attestandosi ad un totale di 29,4 milioni di chilometri, con un calo di appena lo 0,3% rispetto al totale 2012. Il valore della produzione (dato dal totale di ricavi delle vendite, proventi diversi e contributi da Agenzie ed Enti locali, al netto delle quote di contributi agli investimenti) è pari a 100,3 milioni di euro (+1,5%) mentre i costi (prima degli ammortamenti, delle svalutazioni e degli oneri finanziari e straordinari) si attestano a 96,8 milioni di euro. Il Mol (Margine operativo lordo) passa dai 2,8 milioni del 2012 a 3,6 milioni di euro, evidenziando un netto miglioramento della gestione caratteristica. I passeggeri trasportati sono stati complessivamente 51.151.837 (-3,9%). Va però precisato che i dati relativi alle convalide raccolte dai sistemi di bigliettazione automatica non sono ancora omogenei per i tre bacini provinciali, in quanto non è ancora generalizzato l'obbligo di convalida ad ogni salita in vettura. Una valutazione concorde ed integrata sarà possibile quindi solo una volta conclusa l'armonizzazione nell'obbligo di convalida e di conteggio dei passeggeri. Il personale ammonta a 1.046 unità (di cui 927 tra autisti ed addetti alle officine); la flotta è costituita da 867 mezzi (di cui 28 alimentati ad energia elettrica, 54 a Gpl e 46 a metano) con un'età media di 12,5 anni. Le sanzioni emesse nel 2013 a carico dei viaggiatori non in regola sono state 62.750 (+36%), mentre il totale delle somme incassate (non direttamente riconducibile al numero di multe emesse) è stato di circa 900 mila euro, in aumento del 32,5%.

IL PIANO DI INVESTIMENTI
Nel corso del 2013 sono stati realizzati investimenti per complessivi 10,5 milioni di euro, destinati all'acquisto di 25 nuovi mezzi, di tecnologie di bordo e di sistema (nuovi dispositivi di bigliettazione a bordo, telecamere e sistemi di videosorveglianza satellitare, 2 biglietterie automatizzate installate nelle autostazioni di Modena e Piacenza), attrezzature e sistemi informativi vari. Tra quest'ultimi, si ricorda l'applicazione per smartphone e tablet che consente di ricaricare gli abbonamenti e consultare orari e percorsi delle linee. Tra l'inizio del 2012 ed il primo semestre 2014 l'azienda ha immesso in servizio 61 nuovi veicoli, livello ampiamente superiore ai 50 mezzi previsti dal Piano Industriale. In particolare, è stato realizzato un consistente rinnovo della flotta in servizio nel bacino provinciale di Piacenza, la cui età media è così scesa da 14 ad 11 anni. Nel 2013 è stato introdotto nel bacino provinciale di Modena il sistema di bigliettazione regionale integrato STIMER-Mi Muovo, ed inoltre sono state completate le installazioni del sistema di telecontrollo satellitare nei bacini di Reggio Emilia e Piacenza, dove sono state anche realizzate le rispettive sale operative. Gli investimenti sono proseguiti anche dopo la chiusura dell'esercizio: nel primo semestre 2014 sono stati immatricolati 33 nuovi autobus, ed altri 34 lo saranno entro l'estate. Infine, è stato completato presso la sede di Modena il nuovo impianto aziendale di distribuzione di gas metano, che servirà la crescente flotta a basso impatto ambientale in servizio nel capoluogo modenese.

EVOLUZIONE DELLA GESTIONE NEL PRIMO SEMESTRE 2014
La relazione del presidente Pietro Odorici – al quale dallo scorso 8 maggio il Consiglio di Amministrazione ha conferito anche la funzione di amministratore delegato - si è conclusa con una considerazione sui prossimi sviluppi gestionali: "Dopo aver chiuso il 2013 con un risultato superiore alle aspettative, l'esercizio 2014 si presenta purtroppo denso di incognite. Rispetto al budget previsto, infatti, Seta dovrà reperire circa 1 milione di euro in più a causa della mancata indicizzazione delle risorse regionali per il finanziamento dei servizi minimi. Inoltre, la recente novazione normativa introdotta dall'articolo 17 della Legge Regionale 20/2011 introdurrà un cambiamento nei criteri di assegnazione delle risorse alle Agenzie per la Mobilità e, di conseguenza, anche ai gestori. Per i tre bacini provinciali serviti da Seta ciò significa che circa 7 milioni di euro saranno assegnati secondo criteri e con tempistiche non ancora definite. Infine, in questo quadro di enorme incertezza si aggiunge un preoccupante calo delle entrate tariffarie che stiamo registrando nei primi mesi del 2014, che rende oltremodo difficile mantenere l'equilibrio economico raggiunto. Non può più essere rimandata, quindi, l'armonizzazione tariffaria prevista fin dal 2012 nel Piano Industriale, che a tutt'oggi non è stata ancora completamente realizzata con conseguente penalizzazione degli incassi".

In chiusura dei lavori, l'Assemblea dei soci ha provveduto a ratificare la nomina all'interno del Consiglio di Amministrazione del consigliere Daniele Caminati in rappresentanza degli Enti Pubblici di Reggio Emilia in sostituzione di Giovanni Andrea Ferrari, dimessosi lo scorso 1 aprile.

(Fonte: ufficio stampa Seta Spa)

Il Presidente nazionale di Confesercenti Marco Venturi a Modena. Appello rivolto sia in ambito nazionale, ma anche e soprattutto locale dove tra crisi, calo dei consumi e pressione fiscale opprimente, le PMI rischiano l'estinzione -

Modena, 27 giugno 2014 -

"Rimuovere gli ostacoli che frenano la crescita, rimettere in moto l'economia, rilanciare le imprese". Il Presidente nazionale di Confesercenti e attuale portavoce di RETE Imprese Italia Marco Venturi si è rivolto in questo modo al Governo in occasione dell'assemblea nazionale associativa 2014. E si rivolge al tempo stesso e a maggior ragione anche agli enti locali viste e considerate le difficoltà che stanno caratterizzando i territori e colpendo molto duramente le piccole e medie imprese che operano esclusivamente sul mercato interno.

A Modena, invitato da Confesercenti in occasione dell'annuale Assemblea associativa, Venturi non ha mancato di porre l'accento su una serie di dati che denotano la grave situazione di difficoltà attraversata dal mondo imprenditoriale, ed in particolare dalle piccole realtà produttive a livello nazionale e quindi anche strettamente locale. In primo luogo la crisi del mercato interno, che nel solo biennio 2012-2013 ha fatto segnare una diminuzione per la spesa di beni da parte delle famiglie di 28 miliardi e mezzo di euro. "Un crollo per le PMI legate al nostro mercato, le cui conseguenze devastanti si sono abbattute sul Pil e occupazione". Alla flessione della domanda interna i somma poi anche la pesante contrazione registrata dal credito alle imprese comprese quelle virtuose che, unitamente alla ragnatela burocratica che di fatto blocca il mondo produttivo, quando, afferma Venturi, "Intorno a noi dilaga e prospera l'abusivismo. Chi ha chiuso negli ultimi 12 mesi per crisi, alti costi, tasse e burocrazia pensa che di legalità si muore e di illegalità si sopravvive."

E queste sono state alcune delle denunce che la grande manifestazione di piazza del Popolo a Roma il febbraio scorso ha evidenziato, "Oltre a significare e dimostrare – continua Venturi - come l'unità del mondo associativo in RETE Imprese Italia rappresenta il modo più efficace per dare risposte alle imprese. Lo abbiamo visto nei tanti incontri fatti da RETE con il governo Renzi e i suoi ministri. Dobbiamo continuare a pressare l'Esecutivo e il Parlamento, per incidere sulle 'ferite aperte', a partire da fisco e burocrazia. L'eccesso di prelievo in Italia è figlio di una spesa pubblica tracimante, causata anche dalla riforma del Titolo V che ha dato il via libera a 23000 centri di spesa. Occorre garantire, con interventi rapidi e decisi, tagli significativi ad una spesa mostruosa che non possiamo né vogliamo più permetterci. Soprattutto, occorre una riflessione coraggiosa sul debito pubblico. Meno spesa, meno tasse per favorire maggiori investimenti, rilancio dei consumi e crescita della occupazione. La riforma del fisco non può più essere rinviata e deve incidere sia sull'imposizione nazionale, sia su quella locale."

La prima emergenza per il Presidente nazionale di Confesercenti, sostenuto anche da Fulgenzio Brevini coordinatore sindacale provinciale per l'Associazione imprenditoriale modenese, è quella di mettere mano ad un fisco locale sempre più vorace e che alimenta sprechi ed abusi. Al di la del pasticcio Tasi - anche se Modena è tra le poche città che ha determinato per le abitazioni private una diminuzione dalla Tasi e per i beni strumentali delle imprese una minima riduzione dell'IMU - nel 1990 le imposte locali assorbivano l'equivalente di meno di 8 giorni di lavoro, nel 2013 hanno toccato i 26: un costo insostenibile. In soli quattro anni il prelievo locale è cresciuto di circa 20 miliardi, mentre l'imposizione centrale è salita di 14 miliardi. Ben 34 miliardi di euro in più per le casse pubbliche, e 34 in meno per redditi, investimenti e consumi. Nello stesso periodo il Governo ha tagliato 30 miliardi di trasferimenti agli enti locali. "C'è di fatto il rischio che con una mano si diano agevolazioni, come lo sconto del 10% della bolletta elettrica e il dimezzamento dei contributi camerali, e con l'altra, quella del territorio, si riprenda tutto aumentando il prelievo fiscale. Alla fine a fare la spending review sono stati i cittadini e le imprese che si sono visti sottrarr ei quattro anni 64 miliardi di euro: il 7% dei consumi complessivi delle famiglie."

"Ecco perché – evidenzia Brevini - ci sentiamo di riproporre in modo più forte e con iniziative più pregnanti ai colleghi di RETE Imprese Italia in occasione delle prossime discussioni sui bilanci comunali significative riduzioni di spesa che per il comune capoluogo potrebbero essere quantificate in una decina di milioni, intervenendo in settori non strategici da destinare ad un significativo abbattimento dell'IMU sui beni strumentali delle imprese."

Ma è anche un'altra la proposta che avanza il presidente nazionale di Confesercenti: "Un nuovo patto fiscale: nei prossimi cinque anni vogliamo un impegno solenne da parte di Governo, Regioni e Comuni, che preveda la restituzione di 10 miliardi l'anno a cittadini ed imprese, finanziato da tagli coraggiosi alla spesa pubblica. Senza nel frattempo altri aumenti di imposizione fiscale, nazionale e locale. Si possono in questo modo raggiungere alcuni fondamentali obiettivi: dare certezza e stabilità ai contribuenti ed in particolare al mondo imprenditoriale; favorire la programmazione di investimenti e occupazione; ridurre la pressione fiscale; semplificare gli adempimenti. Ma occorre fare presto. Perché a fine anno in soli tre mesi i contribuenti dovranno far fronte a Tasi, acconto Irpef, Tari, IMU: una nuova batosta che lascia presagire nuove chiusure e disoccupazione."

"Sono le imprese – tiene a precisare Venturi - quelle che creano ricchezza e lavoro sul territorio. Per questo ci aspettiamo interventi forti e mirati a mettere tutte le PMI italiane nella condizione non solo di tenere, ma di crescere. Il Governo ha fatto passi in avanti in questa direzione (Il Dl lavoro contiene un serio tentativo di semplificazione, il mini taglio dell'IRAP è stato positivo e Garanzia Giovani rappresenta un'opportunità) Però chiediamo un ulteriore impegno al governo di innalzare il tetto di esenzione dell'imposta e per sostenere le piccole e medie imprese."

Ci sono richieste però anche in ambito più strettamente locale, aggiunge Brevini, "Nello specifico per quello che riguarda la qualificazione urbana: che non deve intendersi solo in termini di mobilità, ma anche di qualità della vita. Il commercio rimane il perno di questa qualità, soprattutto come servizio di vicinato. Basta girare le nostre città e quindi anche Modena per vedere e percepire il dramma che hanno vissuto e stanno vivendo migliaia di imprenditori. Saracinesche chiuse, cartelli vendesi e affittasi. La totale deregulation del commercio avrebbe dovuto favorire la concorrenza, dare nuovo impulso ai consumi e, con essi, al Pil. Nessuno dei tre obiettivi è stato raggiunto. L'unico effetto, finora è stata la penalizzazione dei negozi di vicinato. Tornare alla regolamentazione degli orari è una scelta necessaria e obbligatoria, che garantisce un'equa concorrenza tra le diverse forme distributive. La nostra proposta di ripensare le liberalizzazioni - tema su cui Brevini tiene a ricordare le oltre 4000 firme raccolte solo in città sostegno della legge di iniziativa popolare – ha finalmente rotto il muro del silenzio. Ora sui vada a vanti e si trovi soluzione ad un problema che è al tempo stesso economici e sociale."

"Le piccole e medie imprese – concludono Venturi e Brevini – vanno ascoltate prima di varare qualsivoglia provvedimento, perché hanno il contatto diretto col territorio. E dato che le rappresentiamo non smetteremo mai di dare voce ai loro problemi alle loro speranze e quindi di avanzare proposte costruttive, volte alla loro tutela come alla loro crescita e sviluppo".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Venerdì, 27 Giugno 2014 11:03

Unioncamere Emilia-Romagna vola a Bruxelles

A Bruxelles lancio dei network business EU-ASEAN. L'associazione delle Camere di commercio è partner dell'Evbn il consorzio che facilita le relazioni commerciali e produttive con il Vietnam -

Parma, 27 giugno 2014 -

Promuovere e supportare le attività e il business delle piccole e medie imprese europee alla scoperta di nuovi mercati. E' uno dei cardini della politica europea creare opportunità di crescita per le PMI e favorire la penetrazione commerciale. A questa strategia si collega la nascita di nuove strutture, specifici "business network" per l'area ASEAN, l'associazione di 10 paesi del Sud Est Asiatico con oltre 600 milioni di abitanti, che dal 2015 diventerà "Free Trade Area" (Afta) comunità economica sul modello europeo, vastissima zona di libero scambio con l'eliminazione di tutte le tariffe doganali.

A Bruxelles, nel corso di due giornate di lavori sono stati presentati i Network Business EU-ASEAN, i Consorzi costituiti per supportare le Pmi europee a intraprendere i percorsi di internazionalizzazione verso Indonesia, Filippine e Vietnam.
Al consorzio Europe Vietnam Business Network (EVBN), partecipano, in qualità di partner Unioncamere Emilia-Romagna, unico per l'Italia, e la Camera di Commercio italiana in Vietnam ( ICHAM).
Questi network forniscono informazioni e servizi per l'accesso ai mercati, e contribuiscono anche a una politica di dialogo, sviluppo di affari e relazioni commerciali.
L'EVBN, co-finanziato dall'Unione Europea e dai partner del Consorzio, svolge un'azione mirata e concreta per far conoscere alle Pmi europee le opportunità di business in Vietnam, Paese giovane con ritmi di crescita del Pil intorno al 6 per cento, e porta di accesso per il mercato ASEAN che è il terzo partner commerciale dell'UE. Si stima che la crescita degli scambi UE-ASEAN potrà salire per una percentuale intorno al 4% annuo, proprio grazie all'abbattimento dei dazi.

A Bruxelles, negli uffici di Eurochambres, l'associazione delle Camere di commercio e industria europee di rappresentanza imprenditoriale presso le istituzioni comunitarie, si sono svolti incontri b2b tra imprenditori europei e i rappresentanti dei tre Consorzi dopo l'evento pubblico a cui, davanti a 80 partecipanti, sono intervenuti come relatori il Segretario generale di Eurochambres Arnaldo Abruzzini, il chairman di EBO Jason Collins, esperti della Commissione Europea, e Michele D'Ercole, presidente della Camera di Commercio italiana in Vietnam (ICHAM) in rappresentanza del Consorzio EVBN assieme ai rappresentanti dei Consorzi di Indonesia e Filippine.Per le caratteristiche del tessuto imprenditoriale, composto in gran parte da piccole e medie imprese, manodopera con costi bassi e alta scolarizzazione, il Vietnam si propone come Paese competitivo e partner ideale per investire e commercializzare.
Meccanica, infrastrutture e turismo ecosostenibile sono i principali settori dove le aziende italiane possono trovare opportunità di affari. Negli ultimi anni, il valore dell'interscambio commerciale tra Emilia-Romagna e Vietnam, ha registrato un notevole balzo in avanti: lo scorso anno, l'import ha superato i 143 milioni di euro e l'export i 121 milioni (+27% rispetto al 2012). Ad oggi, il desk Vietnam attivato a fine marzo 2013 ha incontrato oltre 200 imprese emiliano-romagnole.

L'evento in terra belga è stato organizzato da Eurochambres, da Business Networks della UE e dall'Associazione Friends of Europe con la partecipazione dei tre Consorzi.
Per EVBN, è stata la seconda presentazione dopo la prima tappa europea che si è svolta a Parma organizzata da Unioncamere Emilia-Romagna, Camera di commercio di Parma, Regione Emilia-Romagna, MiSE, ICE Agenzia, ICHAM, UCIMA e Fiere di Parma.
Per favorire occasioni di collaborazione tra imprese, è stato messo in campo da Unioncamere Emilia-Romagna e Ambasciata d'Italia ad Hanoi in collaborazione con ICHAM, Regione Emilia-Romagna e Associazioni di categoria il progetto "L'impresa comunica con un ciak" che consiste nella realizzazione di un videotutorial e di specifiche linee guida utili a creare video aziendali per promuovere la propria azienda in Vietnam.

(Fonte: Unioncamere Emilia Romagna)

Dall'ente di via Garibaldi 130mila euro ad Arpa per l'acquisto di strumenti per il controllo dell'inquinamento e di monitor per la diffusione dei dati ai cittadini -

Piacenza, 27 giugno 2014 -

Integrare il sistema di monitoraggio ambientale della qualità dell'aria con strumentazione di carattere innovativo; sostenere le attività di controllo e vigilanza sulle emissioni maggiormente significative e, infine, favorire la diffusione delle informazioni in materia di qualità dell'aria. Sono questi gli obiettivi della convenzione siglata nei giorni scorsi tra la Provincia di Piacenza ed Arpa Piacenza.
"È ormai assodato – ha illustrato ieri mattina l'assessore provinciale alle Politiche ambientali Patrizia Barbieri affiancata dal dirigente del Settore Sviluppo Economico, pianificazione e programmazione territoriale, ambiente e urbanistica della Provincia di Piacenza Vittorio Silva - che l'inquinamento atmosferico rappresenta una delle criticità ambientali più significative presenti nel territorio provinciale e dunque il potenziamento del monitoraggio e del controllo della qualità dell'aria e delle fonti emissive risulta particolarmente rilevante e prioritario. La Provincia di Piacenza, con la sottoscrizione della convenzione, si impegna a versare ad Arpa un importo complessivo di 130mila euro dimostrando particolare attenzione e sensibilità nei confronti delle problematiche ambientali presenti sul territorio". "Tale contributo – ha spiegato il direttore di Arpa Giuseppe Biasini - è finalizzato in primo luogo all'acquisizione di un'unità mobile per il controllo dell'inquinamento atmosferico attrezzata con uno strumento contaparticelle, in grado cioè di quantificare le polveri fini per classi di distribuzione granulometrica e di un analizzatore di black carbon, ovvero le particelle carboniose che si formano in seguito alla combustione incompleta di combustibili fossili e biomasse; tale strumentazione, che verrà utilizzata sull'intero territorio provinciale, andrà ad integrare la dotazione strumentale della rete di monitoraggio già in essere per la misura degli inquinanti tradizionali. E' poi in programma l'acquisizione da un lato della strumentazione per il controllo ai camini delle emissioni in atmosfera di composti organici volatili, polveri e diossine e dall'altro dei sistemi hardware e software, inclusi due monitor, dedicati alla diffusione al pubblico dei dati rilevati dalla rete di monitoraggio della qualità dell'aria. I due monitor saranno posizionati in due punti della città (probabilmente nel centro storico e in stazione) opportunamente scelti dalla Provincia". "Un ringraziamento particolare – ha concluso Biasini – va alla Provincia e all'assessore Barbieri per l'attenzione dedicata alla tematica ambientale e al costante rapporto di collaborazione mantenuto con Arpa".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)

Il bilancio approvato stamane all'unanimità dei soci che dopo il Commissariamento Governativo allontana definitivamente gli spettri della chiusura riuscendo al contempo a garantire produttività, occupazione e prospettive economiche a supporto del comparto agricolo Parmense e non solo -

Parma, 26 giugno 2014 -

Si consolida significativamente il giro d'affari con un fatturato di circa 60 milioni di euro complessivi, si incrementano i volumi di vendita in una fase generale di prezzi decrescenti e l'utile cresce raggiungendo 1,8 milioni di euro. Un utile per lo più generato da quelle attività (vendita prodotti per l'agricoltura e produzione di mangimi) che intendono essere elemento di forza propulsiva e core business del Consorzio Agrario di Parma: sono questi, in estrema sintesi, i dati più rilevanti del bilancio 2013 del Cap votato stamattina all'unanimità dall'Assemblea dei Soci. Dati veramente positivi che rafforzano il presente facendo ragionevolmente ben sperare per il futuro del Consorzio Agrario che, grazie alle misure prese in tempo utile durante il periodo di commissariamento, si ripropone con slancio rinnovato come player di riferimento di un comparto agro-alimentare locale e regionale che vuole ulteriormente migliorare in volumi e rendimenti, pur in un quadro di evidente difficoltà dell'economia, tenuto conto di un'annata meteorologicamente sfavorevole.
Il Consorzio Agrario di Parma è ormai ritornato ad essere il partner più qualificato per alcune delle filiere agricole più importanti del Paese (pomodoro e Parmigiano Reggiano) e, più in generale, di un'agricoltura moderna che vuole crescere. E l'ottimo risultato economico dello scorso anno ne è la testimonianza più concreta. Il tutto in una cornice di trasparenza e tracciabilità dei dati e delle informazioni economico-patrimoniali e finanziarie, finalizzata ad una piena e necessaria ricostituzione del rapporto di fiducia con gli stakeholder esterni ed interni.
Alle ottime performances economiche del Cap nel 2013 hanno contribuito in maniera determinante diversi fattori.
In primo luogo la significativa riduzione dei costi operativi ottenuta attraverso quella gestione attenta ed oculata, di prospettiva e, quindi, strategicamente produttiva, indicata dal nuovo board guidato dal manager Marco Bellora nel ruolo di presidente e dal direttore generale Ivan Cremonini, unitamente a Enrico Francia (Responsabile Operation) e Tiziana Anziloro (Responsabile Amministrazione e Finanza) sostenuta dai Soci di riferimento del mondo agricolo e produttivo. Ne è un esempio il rilancio del mangimificio EMILCAP, che in virtù del scelte gestionali e di posizionamento prese già nella fase del commissariamento, rappresenta un punto di riferimento stabile per la qualità e la conservazione del prodotto a livello regionale per tutti gli imprenditori zootecnici padani.
Particolare rilevanza, poi, sul buono stato di salute del Cap ha avuto anche la rete vendita consortile che garantisce le basi logistiche qualificate alle diverse attività diffuse sul territorio del Consorzio Agrario. Non a caso le Agenzie del Cap sul territorio – accanto, naturalmente alla sede di Parma - si sono confermate, anche nel 2013, presidi attivi ed insostituibili per la vendita dei prodotti maggiormente utilizzati in agricoltura e in zootecnia (fitofarmaci, concimi, sementi per grandi colture, mangimi) e per la divulgazione capillare delle novità tecnico-scientifiche in agricoltura; per la promozione delle tipicità e per la diffusione di tutte le informazioni utili agli imprenditori agricoli (scadenze, normative, autorizzazione); oltre che per il disbrigo rapido delle pratiche che gravano la moderna azienda agricola.
Va ricordato, inoltre, che il 2013 è stato anche l'anno in cui si è avviata la chiusura della procedura concorsuale della controllata Produttori Riuniti (conclusasi nello scorso mese di marzo con un anno d'anticipo) che ha portato al pagamento del 100% dei creditori privilegiati e del 90% di quelli chirografari, ben oltre ogni più rosea previsione del piano concorsuale che ne prevedeva la soddisfazione al massimo del 60%.
Una nuova vision di innovazione nella continuità di cui si è resa garante Coldiretti, la principale associazione di categoria, che dimostrando senso di responsabilità e lungimiranza ha sostenuto da subito le scelte del nuovi vertici del Cap puntando a mantenere nella nostra provincia quel presidio di innovazione, qualità e affidabilità che il Consorzio Agrario è dal 1893.

(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio Agrario di Parma)

Una tre giorni fra i sapori dell' enogastronomia parmigiana sinonimo di alta qualità: il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello, il Salame Felino, il Parmigiano reggiano, il Pomodoro, la Coppa, il Fungo di Borgotaro e ancora, le biodiversità agricole parmensi abbinati ai vini dei Colli di Parma. Ad arrichire l'iniziativa torna anche Fuori Menu Sense & The City, avviata durante Cibus, che dal 27 al 29 Giugno, proporrà degustazioni a tutto tondo -

Parma, 26 giugno 2014 -

Prende il via domani, venerdì 27 Giugno alle ore 17 all'Auditorium del Palazzo del Governatore con la tavola rotonda aperta alla cittadinanza, la prima edizione di "Parma Test of Future", evento che si proietta nel futuro dell'agroalimentare, che celebra il meglio delle produzioni parmigiane e che intende accreditare Parma come la Città del Buon Gusto, in Italia e nel mondo. Una ricca anteprima dell'articolato programma che Parma, in collaborazione con il Comitato Scientifico creato per l'occasione, proporrà nel 2015 per EXPO. Sabato e domenica saranno due giornate di incontri e approfondimenti, con laboratori interattivi, degustazioni guidate e stand gastronomici per consentire a cittadini e turisti di assaporare nell'accattivante cornice di Palazzo del Governatore "il bello e il buono di Parma". Il biglietto di ingresso, al costo di 15 euro, dà diritto alla libera consumazione di cibo e vino per tutti coloro che decideranno di venire a scoprire questa straordinaria vetrina dei prodotti enogastronomici di Parma e del suo territorio.

La manifestazione si aprirà con una tavola rotonda moderata da Fernanda Roggero de Il Sole 24Ore. Vi prenderanno parte i membri del Comitato Scientifico interdisciplinare che si esprimeranno con proposte ed opinioni sul futuro della città: fra loro il Presidente Giorgio Calabrese professore universitario e celeberrimo nutrizionista e Gualtiero Marchesi Rettore di ALMA. Seguirà l'inaugurazione ufficiale, per stampa ed autoriità, alle ore 19 al Ridotto del Teatro Regio, che sarà allietata dall'intervento musicale degli allievi del Conservatorio Arrigo Boito di Parma che canteranno arie di Verdi, Puccini e Donizetti.

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L'articolato programma di incontri e degustazioni si aprirà sabato 28 alle ore 11 al Palazzo del Governatore con una grande verticale di vini francesi, annate dal 2006 al 2010 di Chateau Meyeny e Chateau de Rayne, guidata da Ian D'Agata e Bernard Burtschy, colleghi a Figaro Vin. Dalle ore 12 si aprono le porte del Palazzo alle degustazioni delle eccellenze parmigiane proposte da tutti i Consorzi di Tutela per la prima volta insieme in un progetto promozionale, vini e cibi di qualità per esperti ed appassionati. Inoltre, sempre nelle giornate di sabato 28 e domenica 29 giugno, è previsto un ricco programma di incontri e approfondimenti proposti dai Consorzi di Tutela, con il contributo di grandi Chef ed esperti nutrizionisti, nei quali non mancheranno le degustazioni guidate ai prodotti, insieme alle esperienze sensoriali a tutto tondo proposte da ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, con il Laboratorio interattivo per creare il gusto del futuro.

Partner d'eccezione dell'evento MARTINI & ROSSI, azienda che si è aggiudicata la gestione della Terrazza Bar all'interno del Padiglione Italia a EXPO e che ha scelto PARMA TASTE OF FUTURE come rampa di lancio per il progetto Terrazza Martini @Exopo2015, con la creazione di nuovi cocktail a base di lambrusco e malvasia, in abbinamento alle tipicità delle diverse regioni italiane, che saranno offerti sabato e domenica dalle 19,30 alle 22, a tutti i visitatori di PARMA TASTE OF FUTURE. A rendere Parma sempre più Città del Buon Gusto contribuisce anche SENSE & THE CITY, l'iniziativa promossa dalle migliori selezioni enogastronomiche di Fuori Menu che, dal 27 al 29 Giugno, proporranno degustazioni a tutto tondo, per gourmand ed appassionati, con menu dai 6 ai 25 euro, un'iniziativa a sostegno del progetto "Il Porto di Coenzo", centro di integrazione sociale e lavorativa per persone con deficit.

Per consultare il programma completo della manifestazione e per avere informazioni su tutti gli eventi in programma al Palazzo del Governatore consultare il sito www.parmatasteoffuture.com.

(Fonte: Comune di Parma)

 

A pochi giorni dal workshop promosso dalla Camera di Commercio sulle esportazioni agroalimentari negli USA, incluso un approfondimento sulle leggi antibioterrorismo, sono nove le imprese reggiane che stanno per spiccare il volo alla volta del Summer Fancy Food Show, in programma a New York dal 29 giugno all'1 luglio.

Reggio Emilia, 25 giugno 2014 -

E' la prima volta di una collettiva della Camera di Commercio ad una delle più importanti rassegne internazionali del comparto agroalimentare, che vedrà l'ente presente anche con un proprio stand nel quale sarà possibile degustare i vini selezionati all'edizione 2013 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco".
Quanto sia importante il mercato statunitense per i prodotti alimentari italiani e reggiani lo dicono le cifre: in otto mesi gli Usa hanno importato dall'Italia (che si colloca all'8° posto tra i Paesi esportatori verso gli USA) prodotti per 2,6 miliardi di euro, equivalenti a poco meno di 2 miliardi di euro, con una crescita dell'8,2% rispetto all'analogo periodo precedente.
Il Summer Fancy Food Show, a propria volta, è uno degli eventi di riferimento del comparto food&beverage; visitato da operatori internazionali che sono alla ricerca di prodotti di nicchia e innovativi, nell'edizione 2013 ha registrato la presenza di 2.300 espositori provenienti da 80 Paesi.
Grazie alla collaborazione con la Italy-America Chamber of Commerce di New York, alle 9 imprese reggiane in partenza per il Summer Fancy Food Show, la Camera di Commercio ha assicurato una specifica azione di promozione su 500 operatori statunitensi potenzialmente interessati ad attivare o ad accrescere gli scambi commerciali con la nostra provincia.
Le imprese reggiane che parteciperanno alla vetrina internazionale di New York sono: Acetaia del Casato Bertoni, Acetaia di Montericco, Antica Cascina San Lorenzo, Bross srl, Donelli Vini spa, Forgrana Corradini spa, Grana D'Oro srl, Impresa 39 srl, Righi srl.

(Fonte: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Tiberio Rabboni, assessore alle Politiche agricole, ha risposto questa mattina in Aula all' interrogazione di Gabriella Meo (Sel-Verdi) che chiedeva alla Regione di rendere note le proprie intenzioni in merito all'indagine sulla contaminazione del latte -

Parma, 25 giugno 2014 -

La Regione Emilia-Romagna "valuterà, unitamente al Consorzio del Parmigiano-Reggiano, l'opportunità di procedere alla nostra costituzione di parte civile, a fronte di un rinvio a giudizio delle persone indagate e sulla base dei reati effettivamente contestati" nell'ambito dell'indagine relativa alla presenza di una quantità superiore ai limiti ammessi di aflatossine nel latte bovino destinato alla produzione del prezioso formaggio. Ad annunciarlo è Tiberio Rabboni, assessore alle Politiche agricole, rispondendo questa mattina in Aula ad una interrogazione di Gabriella Meo (Sel-Verdi) che chiedeva alla Regione di rendere note le proprie intenzioni in merito all'indagine che ad oggi "coinvolge 67 persone, quattro delle quali poste agli arresti domiciliari, per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di falso in atto pubblico, alla commercializzazione di sostanze alimentari nocive e per tentata truffa aggravata alla ricezione di erogazioni pubbliche".

Rabboni specifica poi che "nella proposta di Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 inseriremo, anche a seguito delle osservazioni pervenute, la concessione di aiuti per il mantenimento della praticoltura estensiva e delle superfici a foraggere, con l'obiettivo di salvaguardare la biodiversità, contrastare l'erosione superficiale e favorire il sequestro del carbonio, diversificando il contributo per zone e per l'esistenza o meno di connessione con l'allevamento zootecnico".

Nella replica, la consigliera Meo si dichiara soddisfatta per la risposta, sottolineando che "è importante che la Regione sostenga attività come la praticoltura che necessitano di aiuto per competere con altre produzioni più redditizie".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 25 Giugno 2014 08:46

Inarrestabile Latte Spot

Non si arresta l'ondata di ribasso delle due principali DOP. Prosegue la fase ascendente del Latte Spot. Ancora stazionari i listini di zangolato e burro, mentre risulta in recupero la crema di latte.

di Virgilio Parma - 25 giugno 2014

Ancora una settimana contraddistinta dalla ripresa delle quotazioni latte spot. +7,79% l'incremento registrato a Verona lo scorso 16 giugno e un ulteriore +3,61% lunedi 23 giugno tanto da riposizionare la quotazione tra 43,82 e 44,85 €/100 kg di latte. In questo squarcio di giugno si è assistito a un recupero del prezzo medio sul mese precedente del 10,07% per quanto riguarda il latte nazionale e di ben il 19,40% relativamente al latte proveniente da Germania e Austria. Il buon andamento del latte spot non ha ancora coinvolto le materie grasse. Per il momento, in questa 25esima settimana, solo le creme (40% mg) hanno manifestato qualche segnale di rialzo mentre il burro e lo zangolato stanno ancora a guardare. Un primo segnale di rimbalzo l'hanno registrato il Burro CEE e il Burro da centrifuga recuperando 5 centesimi alla borsa di Milano il 23/6 consentendo di raggiungere quota 3,25 e 3,45€/Kg. rispettivamente.

Non sembra arrestarsi l'ondata dei ribassi che ha coinvolto il mercato dei due grana a denominazione. In attesa di valutare le ripercussioni connesse allo scandalo delle aflatossine, venuto alla luce a Parma nei giorni scorsi (13 caseifici, 63 persone indagate delle quali 4 in regime di restrizione), la 25esima settimana conferma la tendenza al ribasso dei listini del Parmigiano Reggiano. Il "principe dei formaggi" ha infatti registrato una perdita di 10 centesimi relativamente al "fresco" sia sulla piazza di parma (7,85-8,20€/kg) sia alla borsa di Milano (7,95-8,25€/kg lunedì 23/6). Mentre il 24 mesi di stagionatura a parma non ha subito variazioni (9,35-9,70€/kg) a milano ha ceduto altri 5 centesimi collocandosi tra 9,75 e 10,50€/kg.
Più contenute le perdite di valore del Grana Padano DOP .
Solo alla borsa di mantova i listini si sono contratti di 5 centesimi fissando il prezzo del 10 mesi a € 6,65-6,90/kg e del 14-16 mesi all'interno della forbice compresa tra € 7,45 e 7,75€/kg. Invariati invece i listini per entrambe le stagionature sulla piazza milanese.
Un'altra "tegola" sul mercato dei "grana" di tradizione potrebbe cadere dall'FDA americana, la potente organizzazione destinata al controllo igienico sanitario degli alimenti, a seguito della osservazione riguardo la condizione igienica di prodotti stagionati su assi di legno. Al momento nessuna "barriera" amministrativa è stata introdotta e l'export verso gli USA non è compromesso. Per ora si tratta solo di un monito ma un invito a aprire un confronto su questo tema. Il sospetto è che possa esistere un nesso casualità con la più ampia trattativa in corso tra USA e UE sul libero scambio, il TTIP (Transatlantic trade and investment partnership), che stenta a concludersi e già sospeso più volte per ragioni politiche ma che invece sta molto a cuore alla amministrazione Obama.

Martedì, 24 Giugno 2014 16:49

Parma - Opportunità da scoprire in Vietnam

A Parma la prima tappa del tour europeo che prosegue a Bruxelles. Il Paese asiatico è porta di accesso al mercato Asean, dal 2015 area di libero scambio con l'eliminazione delle tariffe doganali -

Parma, 24 giugno 2014 -

Il Vietnam è un Paese giovane con ritmi di crescita del Pil intorno al 6 per cento, dove si respirano dinamismo ed entusiasmo. E' porta di accesso per il mercato ASEAN, l'associazione di 10 paesi del Sud Est Asiatico con oltre 600 milioni di abitanti, che dal 2015 diventerà "Free Trade Area" (Afta) comunità economica sul modello europeo, vastissima area di libero scambio con l'eliminazione di tutte le tariffe doganali. L'ASEAN è il terzo partner commerciale dell'UE. Si stima che la crescita degli scambi potrà salire per una percentuale intorno al 4% annuo, proprio grazie all'abbattimento dei dazi.
A questo si aggiungono i trattati di libero scambio con grandi Paesi vicini (Corea del Sud, Giappone, Cina, Australia, Nuova Zelanda, India): merci prodotte per il 40 per cento in loco potranno entrare e uscire dall'area ASEAN senza imposizione di dazi o con tariffe contenute.
Si orienta verso questa prospettiva il Consorzio Europe Vietnam Business Network (EVBN), a cui in qualità di partner italiano partecipa Unioncamere Emilia-Romagna. Del consorzio EVBN, che svolge una azione mirata e concreta per far conoscere alle piccole e medie imprese (PMI) europee e creare le condizioni per un ambiente favorevole alle possibilità di affari che può offrire il Vietnam, si è parlato alla Camera di commercio di Parma nella prima e unica tappa italiana del tour di presentazione che toccherà domani Bruxelles. Il Consorzio EVBN opera sulla base di progetti approvati e finanziati dall'Unione Europea e quindi con un approccio concreto per gli imprenditori.
L'Unione Europea è il secondo maggior partner commerciale del Vietnam dopo la Cina.
Per le caratteristiche del tessuto industriale vietnamita, composto in gran parte da piccole e medie imprese, manodopera con costi bassi e alta scolarizzazione, il Vietnam si propone come Paese molto competitivo e partner ideale per investire e commercializzare, specie per le imprese italiane. Meccanica, infrastrutture, attrezzature e componenti per l'industria turistica sono i principali settori dove le aziende tricolori possono trovare opportunità di affari.
Durante il convegno di Parma, trasmesso in diretta streaming, si sono svolte due tavole rotonde in collegamento con Ho Chi Minh City, per consentire ai rappresentanti delle associazioni di categoria vietnamite dei settori packaging-trasformazione alimenti e lifestyle, di fornire approfondimenti e rispondere a domande degli imprenditori italiani in vista di due eventi che si svolgeranno in ottobre: nove buyer vietnamiti parteciperanno a CIBUS TEC Food Pack alle fiere di Parma, poi operatori italiani saranno in missione in Vietnam.
Contemporaneamente al convegno, Hoang Hai Pham, responsabile del Desk VIETNAM ha incontrato 15 aziende, nella seconda giornata del suo viaggio di lavoro che lo ha portato a Bologna lunedì e proseguirà a Ferrara, Rimini per concludersi a Piacenza venerdì 27 giugno.

(Fonte: Ufficio Stampa Unioncamere Emilia-Romagna)

Protagonisti regionali a confronto al Meeting Italo-Tedesco "Verso una piattaforma meccanica europea", promosso da Confindustria Emilia-Romagna insieme con l'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia. Un percorso di approfondimento su uno dei pilastri portanti dell'economia dei due Paesi: l'industria meccanica.

Parma, 24 giugno 2014 -

Si è svolto oggi a Bologna il Meeting Italo-Tedesco "Verso una piattaforma meccanica europea", promosso da Confindustria Emilia-Romagna insieme con l'Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia. Confindustria e BDI, l'organizzazione delle imprese tedesche, si incontrano da alcuni anni a Bolzano per discutere problemi e prospettive dell'industria nei rispettivi Stati, che rappresentano i due più importanti paesi industriali europei. In questo quadro, grazie alla disponibilità dell'Ambasciata di Germania in Italia, è emersa l'opportunità di avviare un percorso di approfondimento su uno dei pilastri portanti dell'economia dei due Paesi: l'industria meccanica. Il Meeting è stato organizzato con la collaborazione di UniCredit ed Alma Graduate School, la business school dell'Università di Bologna, e il contributo di BRT.

"Abbiamo scelto di organizzare questo incontro in Emilia‐Romagna, cuore dell'industria meccanica italiana – dichiara Maurizio Marchesini, Presidente di Confindustria Emilia-Romagna – perché le relazioni produttive e commerciali tra la Germania e la nostra regione rappresentano un ricchissimo interscambio di competenze e know how industriale, di cui abbiamo quotidiana conferma. Oggi abbiamo fatto un primo passo per avviare un confronto che ci consenta di mettere a fuoco esigenze e temi comuni, opportunità di collaborazione e proposte specifiche per stimolare politiche industriali più efficaci, a partire da quelle dell'Unione Europea. Penso ad esempio ai temi collegati al cambiamento tecnologico che già oggi sono realtà, come la manifattura additiva, l'Industria 4.0 e l'impatto che la digitalizzazione dell'industria avrà sui prodotti e sui processi produttivi, all'evoluzione globale dei mercati e delle filiere produttive, alle politiche per la formazione e lo sviluppo delle risorse umane e nuovi e diversi modelli di finanziamento delle imprese. Attorno al tavolo – conclude il Presidente regionale degli industriali – abbiamo avuto alcune delle più importanti imprese della nostra regione che operano nella manifattura meccanica ed hanno da tempo una presenza produttiva e commerciale in Germania, ed alcuni "testimonial privilegiati" dell'industria tedesca con interessi diretti in Italia."

Nel corso del 2013 il sistema regionale Confindustria ha avviato, con il supporto della Regione, un progetto di cooperazione tra imprese emiliano-romagnole e imprese tedesche in cui sono state coinvolte già 45 PMI italiane ed oltre 200 controparti tedesche. In questi mesi sono state organizzate 8 missioni imprenditoriali in Germania al fianco di imprese dell'Emilia-Romagna. Le aziende con sede in Emilia-Romagna partecipate o controllate da imprese tedesche sono oltre 140, e più di 260 quelle della nostra regione con unità produttive, commerciali o partecipazioni in Germania.

"Germania e Italia sono per tradizione il motore industriale dell'eurozona – afferma l'Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia, Reinhard Schaefers – Assieme in quest'area realizziamo il 45% del PIL. La prima sfida è il mantenimento, l'adeguamento ed eventualmente il ripristino delle capacità industriale nei nostri Paesi e in tutta l'Europa. Noi tedeschi e italiani, che viviamo in Paesi classicamente industrializzati, sappiamo già da tempo quali sono i vantaggi della nostra industria. In Germania l'industria contribuisce per il 22,4% alla creazione di valore aggiunto in termini lordi, in Italia questo valore, nonostante il calo già menzionato, si attesta ancora al 15,6%. Dobbiamo quindi parlare di re-industrializzazione come parte integrante degli sforzi per superare la crisi economica in Europa".

"Parte dalla conoscenza e dal confronto diretti il percorso di sviluppo che Unicredit vuole sostenere – spiega Giampiero Bergami, Regional Manager Centro Nord UniCredit – Per questo abbiamo deciso
di affiancare in concreto Confindustria Emilia-Romagna nella realizzazione del Meeting Italo-Tedesco che oggi porta a Bologna alcuni importanti esponenti del settore meccanico nostrano e tedesco, rappresentanti istituzionali, nostri esperti ed economisti. Per sviluppare strategie di crescita sostenibili riteniamo che sia determinante per le imprese del territorio percorrere la strada dell'internazionalizzazione. UniCredit, che è un grande Gruppo internazionale ma con profonde radici sul territorio, è in grado di garantire un enorme supporto operativo, grazie ad una capillare presenza all'estero – in Germania, ad esempio, con 848 filiali di Hvb – che ci permette di seguire le imprese italiane nei diversi aspetti dell'avvio e dello sviluppo di business di successo oltre confine".

"In rappresentanza di BDI – dichiara Matthias Kraemer – ritengo che l'iniziativa di Confindustria offra un'opportunità alle piccole e medie imprese di scambiare punti di vista e prospettive sulla sfida di un'Unione Europea integrata".

"L'iniziativa di oggi si tiene nell'ambito del percorso avviato da Confindustria e BDI a Bolzano dal 2011 - aggiunge Alberto Baban, Vice Presidente Confindustria e Presidente Piccola Industria - per un confronto operativo fra le rappresentanze imprenditoriali delle due maggiori economie manifatturiere d'Europa. Da queste iniziative può svilupparsi un percorso comune di proposte forti e condivise per porre al centro della politica comunitaria un industrial compact che porti verso un deciso recupero della crescita e dell'occupazione. Qui in Emilia-Romagna abbiamo voluto dimostrare che già esiste una piattaforma produttiva industriale che unisce i due Paesi in un unico ecosistema di business, che prescinde dai confini nazionali e richiede un approccio unitario di politica industriale. Sono certo che il 9 e 10 ottobre prossimi a Bolzano, con la presenza di Angela Merkel e di Matteo Renzi, si scriverà un importante capitolo nella storia economica europea e il semestre italiano potrà essere effettivamente il semestre della riscossa industriale".

"L'incontro di oggi – spiega il dean di Alma Graduate School Massimo Bergami - conferma ancora una volta come il nostro territorio sia un luogo di eccellenza industriale con una forte proiezione internazionale. Una caratteristica che si integra con l'eccellenza accademica, creando un ciclo virtuoso tra il mondo della formazione e quello della produzione. Qui lavoriamo da tempo a stretto contatto con le imprese del territorio, di cui molte di medie dimensioni nel settore meccanico, per sostenere questo processo e formare manager capaci di guidarle con successo nei mercati globali".

In occasione dell'incontro, moderato dal giornalista del Sole 24 Ore Alessandro Merli, è stata illustrata dall'economista Andrea Dossena la ricerca "Scenari economici e settori protagonisti nella meccanica. Struttura, rapporti produttivi e prospettive". Gli ospiti del Meeting, inoltre, hanno avuto l'opportunità di visitare due significative realtà aziendali, Lamborghini Auto e Ducati Motor, che rappresentano un esempio positivo delle possibilità di collaborazione tra Italia e Germania.

(Fonte: ufficio stampa Confindustria Emilia Romagna)

La nota stampa di GCR sul funzionamento disomogeneo della linea 2 dei rifiuti speciali, dell'inceneritore di Ugozzolo. ll 22 giugno, il livello di monossido di carbonio ha raggiunto i 21,980 milligrammi per normal metro cubo -

Parma, 24 giugno 2014 -

La linea 2 del camino di Ugozzolo continua nel suo funzionamento disomogeneo.
Il 22 giugno, il livello di monossido di carbonio è schizzato in alto, raggiungendo i 21,980 milligrammi per normal metro cubo.
Tenuto conto che il limite è 30, la linea dedicata ai rifiuti speciali non sta certo bruciando al meglio e si è avvicinata al dato limite concesso dell'autorizzazione ambientale.
Proprio in una combustione non perfetta sta la causa della produzione di CO, un gas molto pericoloso e tossico.
L'ossido di carbonio o ossido carbonico è un gas velenoso particolarmente insidioso in quanto inodore, incolore e insapore.
Il monossido di carbonio non esiste libero in natura in quanto, pur avendo una molecola molto stabile, reagisce in presenza di O2, formando CO2; viene prodotto da reazioni di combustione in difetto di aria.
Il 19 giugno era stato il PM10 a salire troppo nelle emissioni del forno, ieri il dato che fa preoccupare è quello del CO, molto vicino al limite massimo consentito.
Intanto continua l'incremento dell'ozono che anche il 22 giugno era fuori norma a Colorno (145 microgrammi) e in Cittadella (135 microgrammi), mentre a Langhirano si registravano 120 microgrammi, che corrisponde al dato limite fissato per legge.

MONOSSIDOri

(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta dei Rifiuti)

Presentata l'edizione 2014 Premio Coppa d'Oro e Gut Festival, due eventi di livello internazionale che si svolgono sul territorio piacentino. Tra le novità del format di questa ottava edizione, momenti di showcooking con gli chef, musica jazz, un concorso fotografico e per gli addetti ai lavori è previsto un momento di incontro chiamato product showcase fra i buyers, cantine e salumifici aderenti -

Piacenza, 23 giugno 2014 -

Sabato 21 giugno in occasione dell'importante manifestazione di auto d'epoca la Vernasca Silver Flag arrivata quest'anno alla 19° edizione, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2014 Premio Coppa d'Oro e Gut Festival.
Un modo per unire due eventi di livello internazionale che si svolgono sul territorio piacentino. Infatti il Premio Coppa d'Oro è intitolato alla Coppa Piacentina DOP è stato inaugurato nel 2007 da parte della Camera di commercio di Piacenza per portare un contributo reale alla promozione dei prodotti eccellenti dell'industria alimentare piacentina e negli anni la manifestazione ha assunto sempre maggior rilievo.
"Coppa piacentina e Gutturnio frizzante rappresentano i due prodotti di eccellenza del panorama piacentino e per questo devono essere valorizzati" queste le parole del Presidente della Camera di Commercio di Piacenza Giuseppe Parenti, il quale durante la conferenza ha colto l'occasione per ricordare ancora una volta, insieme a Silvio Ferrari presidente dell'Atp per Expo 2015, che sono proprio questi due i prodotti sui quali Piacenza deve puntare soprattutto in vista della manifestazione internazionale del prossimo anno, infatti ha ribadito il Dott. Parenti "rappresentano un eccellente biglietto da visita per il territorio".
Roberto Belli, presidente del consorzio salumi piacentini, ha posto l'accento sul format di questa ottava edizione che si svolgerà presso la splendida cornice di Palazzo Gotico dal 10 al 12 ottobre 2014, anticipando che quest'anno oltre al convegno, premiazione (ancora top secret i nomi degli illustri premiati) e gli immancabili assaggi e acquisti di gusto nella bottega allestita sotto i portici di palazzo Gotico, saranno organizzate una serie di iniziative che si sveleranno col tempo come momenti di showcooking con gli chef, musica jazz, un concorso fotografico e per gli addetti ai lavori è previsto un momento di incontro chiamato product showcase fra i buyers, cantine e salumifici aderenti all'iniziativa (maggiori info sul sito www.gutturniofestival.it).
Una novità importante esposta dal presidente Belli riguarda proprio la Coppa con "Te lo do io il panino" si tratta di un'iniziativa rivolta a tutti i ragazzi delle scuole di Piacenza e Provincia con lo scopo di coinvolgere i giovani insegnando loro a mangiare sano e piacentino.
E' stata poi la volta di Roberto Miravalle, presidente consorzio vini piacentini, il quale ha annunciato che anche quest'anno saranno presenti alla kermesse circa 40 cantine di vino che porteranno i loro gutturni ma anche altrui vini autoctoni come ortrugo e malvasia. Patrizio Campana, presidente dell'associazione Gut ha colto l'occasione per ricordare che per il secondo anno consecutivo il Gut Festival si affiancherà ad un importante manifestazione come la Coppa d'Oro, dopo il successo riscosso nella scorsa edizione quest'anno l'obiettivo è ripetersi. Altra novità di quest'anno, presente anche durante l'aperitivo post conferenza, il vino degustato nel tipico scudlei, per far rivivere la vera tradizione locale.
L'edizione di quest'anno quindi ha lo scopo di coinvolgere ancora di più la città per questo presente alla conferenza a nome del Comune di Piacenza che anche quest'anno è lieto di ospitare una manifestazione di così alto livello, l'assessore Giorgio Cisini.

Indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2014 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo -

Parma, 23 giugno 2014 -

La crisi rallenta. La cautela è d'obbligo, ma dopo nove trimestri consecutivi di segno negativo, e di buio fitto si potrebbe cominciare a intravvedere uno spiraglio di luce.
Nei primi tre mesi del 2014 sono emersi alcuni tenui segnali di miglioramento, sintesi di andamenti settoriali e dimensionali tuttavia divergenti. Il sostegno maggiore è venuto dalla domanda estera, e a beneficiarne sono state le imprese più aperte all'internazionalizzazione, mentre sono proseguite le difficoltà di coloro che hanno come riferimento il mercato interno.
Nel primo trimestre 2014 dunque, produzione, fatturato e ordini sono apparsi in lieve crescita, in controtendenza rispetto al trend negativo dei periodi precedenti.
Sono queste alcune indicazioni che emergono dall'indagine congiunturale relativa al primo trimestre 2014 sull'industria manifatturiera, realizzata in collaborazione tra Unioncamere Emilia-Romagna, Confindustria Emilia-Romagna e Intesa Sanpaolo.
La produzione in volume dell'industria in senso stretto dell'Emilia-Romagna è aumentata dello 0,1 per cento rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente (+0,8 per cento in Italia), a fronte del trend negativo dei dodici mesi precedenti (-2,7 per cento). L'evoluzione della industria manifatturiera, comprese le grandi imprese con più di 500 addetti, delinea un andamento produttivo più sostenuto (+0,3 per cento), pure in miglioramento rispetto al trend dei quattro trimestri precedenti.
L'andamento settoriale non è apparso uniforme. La recessione è continuata per le industrie della moda (-2,1 per cento) e del legno e mobilio (-3,1 per cento), ma l'andamento è risultato meno negativo rispetto al trend dei quattro trimestri precedenti. Le industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto, tra le più aperte all'internazionalizzazione, hanno evidenziato un aumento della produzione dell'1,1 per cento. In crescita anche le industrie alimentari (+0,3 per cento),
Il fatturato ha ricalcato quanto registrato per la produzione: è stato registrato un incremento dello 0,2 per cento rispetto all'analogo periodo del 2013 (+1,1 per cento in Italia), che è apparso in contro tendenza rispetto al trend negativo del 2,8 per cento dei quattro trimestri precedenti.
La domanda è apparsa stabile, seppur con andamenti differenziati. Ancora in flessione i consumi interni, mentre crescono gli ordini dall'estero.
Come attestano i dati Istat, nel primo trimestre 2014, le esportazioni industriali emiliano-romagnole, pari a 12.523 milioni di euro, hanno fatto segnare un sensibile incremento (+5,6 per cento) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il dato è determinato dall'accelerazione sui mercati europei e dalla continua e forte crescita sul mercato statunitense. È molto più contenuto l'incremento delle vendite all'estero nazionali (+1,9 per cento).
L'indagine Istat sulle forze di lavoro ha registrato un andamento positivo per l'occupazione dell'industria in senso stretto. Il primo trimestre del 2014 si è chiuso con una crescita dello 0,5 per cento rispetto all'analogo periodo del 2013, che è equivalsa a circa 2.000 addetti. Segno opposto per l'Italia, che ha accusato una diminuzione dello 0,3 per cento pari a circa 16.000 addetti
Per quanto concerne la movimentazione avvenuta nel Registro delle imprese, nel primo trimestre del 2014 il saldo fra iscrizioni e cessazioni dell'industria in senso stretto è risultato negativo per 445 imprese rispetto alle 692 dell'analogo trimestre del 2013.
La consistenza delle imprese attive, pari a fine marzo 2014 a 47.634 unità, è apparsa in diminuzione del 1,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013. Da questa tendenza negativa si è distinto il solo comparto energetico, le cui imprese attive sono aumentate.
"L'indagine conferma alcuni segnali positivi, seppure ancora timidi e a macchia di leopardo sul territorio. – dice il presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Maurizio Torreggiani – Il numero delle imprese in sofferenza supera ancora abbondantemente quello delle aziende che iniziano a guardare con maggior fiducia al futuro, le previsioni mostrano come solo nel 2015 l'occupazione arresterà la sua caduta. In questa fase – aggiunge il presidente Torreggiani – è necessario ancora con maggiore forza supportare le imprese con azioni mirate. Il sistema camerale regionale prosegue nel suo impegno su alcuni punti ben definiti: i progetti integrati di internazionalizzazione sui mercati emergenti; l'aggregazione delle imprese attraverso i contratti di rete; la patrimonializzazione dei confidi per facilitare l'accesso al credito delle PMI, infine le azioni per sostenere le start up, non solo nei settori ad alto contenuto innovativo".

"Se vogliamo che il lento recupero dell'economia regionale del primo trimestre diventi vera ripresa – dichiara il presidente di Confindustria Emilia-Romagna Maurizio Marchesini – devono ripartire la domanda interna e gli investimenti: questi sono i fattori fondamentali su cui puntare per dare una scossa reale all'economia e, in prospettiva, all'occupazione".
I segnali positivi non mancano: la crescita della domanda dai principali mercati mondiali, la risalita della fiducia di imprese e famiglie, l'occupazione che sembra essersi stabilizzata, pur restando il più importante elemento di preoccupazione. Le valutazioni generali sugli ordini delle imprese continuano a risultare complessivamente positive, con accenti ulteriormente positivi per gli ordini esteri.
Pur avendo l'Emilia-Romagna il più elevato tasso di occupazione di tutte le grandi regioni italiane, la disoccupazione ha raggiunto nel primo trimestre dell'anno il 9,7%, dato triplicato in poco più di 5 anni.
Le esportazioni si confermano l'unica componente positiva del Pil regionale. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento, perché la domanda mondiale in questi anni è cresciuta molto di più dell'export regionale e le stime di crescita del PIL mondiale (OECD) continuano ad essere ampiamente positive + 2,2% nel 2014 e +2,8% nel 2015.
La domanda di beni di investimento e di beni intermedi appare in crescita sia a livello nazionale, sia a livello internazionale. È un dato importante per l'Emilia-Romagna, tenendo conto che su tali tipologie di prodotti si concentra la quota principale del nostro export (circa 30 milardi di euro sui 50 totali). Ciò potrebbe consentire all'Emilia-Romagna di recuperare il differenziale positivo di crescita del PIL rispetto alla media nazionale.
Anche gli ordini interni di beni di investimento appaiono in crescita, pur partendo da livelli molto bassi. "Le nostre imprese, per rafforzare la propria competitività sui mercati, continuano l'impegno ad innovare prodotti e processi – afferma il presidente Marchesini – Lo dimostra anche il successo delle due recenti scadenze della nuova Legge Sabatini, che hanno registrato oltre 3.000 domande di PMI a livello nazionale.
La politica industriale più efficace è quella a favore degli investimenti. Il Governo, ed in particolare il Ministro allo sviluppo economico, danno segnali incoraggianti. Le imprese chiedono strumenti semplici, automatici e strutturali, in grado di stimolare gli investimenti privati. Il recente pacchetto di interventi del Governo a sostegno degli investimenti, della capitalizzazione delle imprese, della diminuzione del costo dell'energia, del sostegno al credito con nuove fonti di finanziamento danno una risposta importante a queste aspettative, e si aggiungono agli effetti positivi della nuova Legge Sabatini. Anche il rafforzamento del Fondo di garanzia è un provvedimento utile per migliorare le condizioni di accesso al credito delle PMI.
Naturalmente – conclude il presidente regionale degli industriali – anche la Regione può fare molto. Ci aspettiamo che la nuova programmazione dei Fondi strutturali europei punti in modo deciso allo sviluppo e agli investimenti produttivi, che generano lavoro e occupazione, evitando eccessi di ottica pubblicistica".

Il credito bancario in Emilia-Romagna, secondo l'analisi del Servizio Studi di Intesa Sanpaolo, è rimasto in calo anche nei primi mesi del 2014, ma l'andamento nel complesso ha smesso di peggiorare. Sebbene un'inversione di tendenza non sia ancora evidente, il punto di minimo del trend – toccato a novembre 2013 – sembra alle spalle. Il complesso dei prestiti a famiglie e imprese della Regione ha segnato una riduzione del 3,6% a marzo 2014 (variazioni stimate su dati Banca d'Italia), in linea con la chiusura del 2013.
L'andamento ha continuato a risentire della debolezza dei prestiti alle imprese (-4,5%), con una contrazione più contenuta rispetto al sistema Italia, come già osservato nei mesi precedenti. In media nel 1° trimestre 2014 la flessione dei prestiti in regione è risultata in linea col trimestre precedente. Accanto ai noti fattori di scarsità della domanda e di elevata rischiosità dei prenditori, anche in Emilia Romagna l'andamento dei prestiti ha risentito altresì della parziale ricomposizione delle fonti di finanziamento delle imprese.
I prestiti alle famiglie consumatrici hanno continuato a registrare una riduzione decisamente più moderata (-1,4%), anch'essa in linea con la media dei mesi finali del 2013. Negli ultimi due trimestri, il calo registrato in Regione è risultato lievemente più evidente della media nazionale (-1,1%) al contrario di quanto osservato in precedenza.
"Il protrarsi della recessione – commenta Adriano Maestri, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – continua a pesare sulla qualità del credito. Segni più chiari di ripresa a livello nazionale e locale dovrebbero però raffreddare il ritmo di crescita delle sofferenze e, nel contempo, far tornare positiva la dinamica del credito a imprese e famiglie. Dobbiamo far ripartire l'economia del territorio dell'Emilia-Romagna – continua Maestri – e con le nostre linee di credito siamo pronti a finanziare i progetti delle famiglie e tutti quegli investimenti che rafforzano la competitività delle imprese, in particolare nell'internazionalizzazione, nella ricerca e innovazione, nella crescita patrimoniale e dimensionale."
A livello provinciale per i prestiti alle imprese il quadro resta caratterizzato da notevole fragilità. Tutte le province sono rimaste in negativo, con estremi per Parma e Bologna, che hanno registrato i cali più forti (nell'ordine di -7% a marzo 2014), mentre Piacenza, Ravenna e Forlì-Cesena hanno segnato le flessioni più contenute (intorno al -2,5%). Le altre province hanno registrato cali tra -3% e -5% circa. Anche per i prestiti alle famiglie tutte le province sono risultate in riduzione, molto limitata nel caso di Parma (-0,5%) e Forlì-Cesena (-0,4%). Le altre province si sono posizionate su una riduzione tra -1% e -2%, con un estremo di -2,5% per Ferrara.
L'andamento dei volumi ha continuato a risentire della debolezza della domanda unita alla prudenza dell'offerta alla luce del continuo deterioramento della qualità dei prestiti, pur a ritmi che di recente appaiono lievemente attenuati rispetto ai massimi di questa fase, raggiunti nel corso del 2013. Nella Regione, il tasso di ingresso in sofferenza delle imprese è salito da metà 2013 oltre il 4% per chiudere l'anno a 4,3%. Il deterioramento della qualità del credito alle imprese ha trainato l'aumento del tasso di decadimento del complesso della clientela bancaria, che si è situato attorno al 3,5% nel secondo semestre 2013 (dato relativo al settore non finanziario dell'Emilia-Romagna). Per le famiglie consumatrici, si osserva una sostanziale tenuta della situazione finanziaria, con un tasso di ingresso in sofferenza dell'1,3% negli ultimi tre trimestri del 2013. In generale, in regione gli indicatori dell'emersione delle nuove sofferenze si sono confermanti leggermente più bassi rispetto alla media nazionale.
In prospettiva, segni più chiari di ripresa dell'economia reale dovrebbero contribuire al progressivo miglioramento delle condizioni del mercato creditizio, già segnalate dalle indagini campionarie che mostrano attese di recupero, pur modesto, della domanda di prestiti da parte delle imprese e delle famiglie.

(Fonte: Unione Regionale Camere di Commercio)

Lunedì, 23 Giugno 2014 12:03

Parma - Road Show, "Destinazione Vietnam"

Prima tappa del tour europeo a Parma - presso la Camera di commercio, martedì 24 giugno, l'unica tappa italiana del roadshow europeo "Destinazione Vietnam", per far conoscere alle piccole e medie imprese (PMI) europee le possibilità di affari che può offrire il Vietnam -

Parma, 23 giugno 2014 -

Il Consorzio Europe Vietnam Business Network (EVBN), a cui in qualità di partner italiano partecipa Unioncamere Emilia-Romagna, svolge una azione di collegamento sul territorio per far conoscere alle piccole e medie imprese (PMI) europee le possibilità di affari che può offrire il Vietnam, secondo più importante mercato di esportazione per l'Unione Europea. Il Vietnam è sempre più porta d'accesso per il mercato ASEAN, l'associazione di 10 paesi del Sud Est Asiatico con oltre 600 milioni di abitanti. Dal 2015 diventerà Asean Free Trade Area (Afta), comunità economica sul modello europeo, una vastissima area di libero scambio con l'eliminazione di tutte le tariffe doganali.

Martedì 24 giugno nella sede della Camera di commercio di Parma, in via Verdi, 2 si svolge l'unica tappa italiana del roadshow europeo "Destinazione Vietnam" che presenta le opportunità legate al futuro Accordo di libero scambio con l'Unione Europea e le iniziative del Consorzio EVBN.
L'evento sarà trasmesso in diretta streaming. Aprirà i lavori Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio di Parma. Sono in programma due tavole rotonde con focus settoriali su packaging-trasformazione alimenti e lifestyle. Si tratta di approfondimenti mirati in vista di due missioni che si svolgeranno in ottobre: di buyer vietnamiti a CIBUS TEC a Parma e di operatori italiani in Vietnam.

Programma e iscrizione, gratuita, all'indirizzo www.pr.camcom.it
Il Road Show è organizzato da Unioncamere Emilia-Romagna in collaborazione con Camera di commercio di Parma, Camera di commercio italiana in Vietnam (ICHAM), Regione Emilia-Romagna, Ambasciata della Repubblica Socialista del Vietnam, Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia ICE, Fiere di Parma Spa e Ucima e Associazioni di categoria.

(Fonte: Camera di Commercio Parma)

SOMMARIO Anno 13 - n° 25 22 giugno 14

1.1 editoriale - Diamo i numeri?
2.1 Salute - Il Consorzio sulle aflatossine nel latte.
3.1 export - Dagli USA, attacco diretto al "Parmigiano" .
3.2 carburanti - Parma, carburanti agevolati.
3.3 Regione Emilia Romagn - Multe per le rampe di accesso agli argini
4.1 lattiero caseario - "Latte su e formaggi giù.
5.1 mais e soja - Mais & Soia: dati previsionali. Giugno 2014
6.1 Riforme - Accorpamento "Forestale". Nulla di fatto

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

Domenica, 22 Giugno 2014 10:50

Dagli USA, attacco diretto al "Parmigiano".

Per la potente FDA il "Parmigiano" non risponderebbe a canoni di salubrità minimi.

di virgilio Parma 17 giugno 2014.
Come al solito le barriere "amministrative" sono il miglior sistema protezionistico e di questo gli Statunitensi sono dei maestri. Il "parmesan fake" spadroneggia coast to coast e oggi, in piena discussione sui atti di libero scambio, ecco che si ripresenta l'ennesima questione igienico sanitaria su alcuni tra i principali prodotti alimentari italiani. Il Parmigiano Reggiano e altri Grana accusati di essiccare su legno poroso.
La FDA americana, una delle autorità alimentari più potenti del Mondo, ha fatto proprie le rimostranze sull'insalubrità di alcune produzioni alimentari che non rispetterebbero i canoni di salubrità minimi. Su questo parere, si registra la protesta della federazione iConsumatori, aggregazione tra alcune delle maggiori sigle della difesa dei cittadini italiane, che chiedono al Governo di contestare immediatamente, tanto in sede di WTO, l'organizzazione mondiale del commercio, quanto con passi diplomatici ad hoc, questa ipotesi che potrebbe preludere al blocco delle importazioni dall'Italia di alcuni pregiati formaggi come il Parmigiano Reggiano e i Grana, accusati di essiccare su assi di legno poroso.

Domenica, 22 Giugno 2014 10:07

Parma, carburanti agevolati.

Utenti Motori Agricoli (UMA): carburante agevolato per aziende agricole

Scadenza lunedì 30 giugno 2014

Parma, 12 giugno 2014.
Si ricorda che entro lunedì 30 giugno le aziende agricole, che avevano richiesto l'assegnazione di carburante agricolo agevolato nel 2013, devono presentare la dichiarazione di avvenuto impiego, con annotati i consumi complessivi per le lavorazioni eseguite. In mancanza di tale dichiarazione le aziende inadempienti sono passibili di sanzioni.
Contemporaneamente alla suddetta dichiarazione, può essere compilata anche la richiesta per beneficiare delle stesse agevolazioni fiscali nel 2014. In questo modo si potrà usufruire dell'assegnazione piena, cioè dei quantitativi di carburanti necessari per svolgere tutte le lavorazioni dell'annata.
Dette dichiarazioni devono essere presentate, direttamente o tramite le associazioni agricole, all'ufficio Uma del Servizio Agricoltura e Risorse Naturali della Provincia di Parma, aperto il martedì dalle ore 9 alle 13. E' anche possibile la presentazione on line accedendo al sito Servizi UMA della Regione Emilia-Romagna.
(Provincia di Parma)

Agricoltura. Multe ai proprietari di fondi con rampe di accesso ad argini.

Bologna, 18 giugno 2014 -
"Una situazione grottesca". È il giudizio di Gianguido Bazzoni (Fi-Pdl) a proposito delle sanzioni amministrative che il Servizio tecnico di bacino di Romagna, sede di Ravenna, sta facendo pervenire, a seguito di accertamenti ai sensi della L.r.7/2004), ai proprietari di fondi agricoli che hanno rampe di accesso su strade che corrono sulla sommità degli argini dei fiumi e che, tra l'altro, - precisa - "spesso servono più fondi, e non solo quello che si affaccia sulla strada".
Sulla questione, Bazzoni ha presentato un'interrogazione alla Giunta, ricordando che "le rampe esistono da più di cent'anni e non era mai stato richiesto un contratto di concessione", a differenza di quanto "normalmente fanno i Comuni o i Consorzi di bonifica per situazioni analoghe". E tuttavia – sottolinea il consigliere - la Regione "invece di informare per tempo gli utenti che bisognava iniziare a pagare, è passata subito alla sanzione senza che nessun bollettino sia mai arrivato a domicilio con l'importo da pagare". Inoltre, "a differenza dei Consorzi di bonifica, non ha predisposto l'invio di bollettini a casa dei proprietari, creando notevoli disagi e incertezze".
Il capogruppo Fi-Pdl chiede pertanto alla Giunta regionale se non ritenga che si possa configurare un abuso nel fatto di sanzionare improvvisamente i proprietari senza che prima vi sia stata la richiesta di un contratto di concessione e la definizione dell'importo da pagare. Bazzoni sollecita infine la Regione ad intervenire immediatamente per "sanare il pregresso annullando le sanzioni" e per "definire modalità precise per le concessioni", rendendo pubblici gli importi da pagare e soprattutto predisponendo l'invio dei bollettini agli interessati. (is)
(Regione Emilia Romagna)

Domenica, 22 Giugno 2014 09:18

Mais & Soia: dati previsionali. Giugno 2014

Mais & Soia: dati previsionali giugno 2014

MAIS: Dati previsionali per 2014-15

La produzione di Mais per la nuova stagione 2014-15, che inizierà il 1° Settembre, è prevista a 981.12 Mio t, in leggero aumento rispetto alle stime di Maggio, con maggiori raccolti previsti in Ucraina, Russia ed Unione Europea.

 In Ucraina e in Russia le rese dei terreni sono stimate in aumento per le maggiori importazioni di semi di Mais ibrido. In Unione Europea la maggior produzione attesa è dovuta alle buone condizioni di crescita del Mais in Germania e in Europa Centrale.
 I consumi di Mais sono previsti a 967.52 Mio t (+1.8 Mio t rispetto alle previsioni formulate il mese scorso; +16.54 Mio t rispetto alla stagione 2013-14), con un maggior impiego atteso nell'alimentazione del bestiame in Turchia, Ucraina, Unione Europea e Russia.
 Negli Stati Uniti la produzione di Mais prevista per la stagione 2014-15 è invariata, con una resa dei terreni di 165.3 bushels/acro (equivalenti a 10.50 tons/ettaro).
 Le condizioni dei raccolti statunitensi sono le migliori degli ultimi 4 anni; per quanto riguarda l'area del Corn Belt (regione più intensivamente agricola del Midwest americano) le condizioni sono le migliori dal 2007.

SOJA: Dati previsionali per 2014-15

La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2014-15 è prevista a 299.99 Mio t, stabile rispetto alle stime precedenti e in aumento del +6% rispetto alla stagione 2013-14, terminante il 30 Settembre.
Sono confermati i raccolti record previsti nei principali Paesi produttori di Soia: Stati Uniti e Brasile, rispettivamente con 98.93 Mio t (+5% rispetto alla stagione in corso) e 91 Mio t (+4%), grazie ad una maggiore resa dei terreni ed all'espansione delle aree coltivabili.
Negli Stati Uniti, gli stock iniziali sono previsti in riduzione rispetto alle previsioni formulate a Maggio (-3.7%), riflettendo un maggior impiego nel processo di trasformazione in farina di soia ed olio di semi di soia (crush) nella stagione 2013-14.
In Unione Europea, tra i Principali Importatori di Soia, la produzione è prevista in aumento del 14.4% (da 1.25 Mio t a 1.43 Mio t) rispetto alle stime di Maggio.

Domenica, 22 Giugno 2014 08:45

Accorpamento "Forestale". Nulla di fatto.

Il progetto di accorpamento del "Corpo Forestale" con la "Polizia Penitenziaria" è stato stralciato dall'"Omnibus"

di Virgilio, Parma 16 Giugno 2014

Ci sarà ancora da attendere. Il progetto d'accorpamento delle polizie "forestale" e "penitenziaria" inizialmente previsto nella proposta di ddl in discussione lo scorso mercoledi (11/6/14) è stato totalmente stralciato dalla discussione. Indiscrezioni giornalistiche, riportate da diversa stampa nazionale, indicano che sia i Ministri interessati (Alfano, Orlando e Martina) sia il Quirinale abbiano convinto il Premier a fare retromarcia.
Il premier avrebbe visto di buon occhio un decreto omnibus. Un unico provvedimento per dare il segno di una strategia complessiva che comprendesse economia, fisco e riforma della Pubblica Amministrazione ma anche i provvedimenti del rilancio dell'economia. Un decreto "Omnibus" quindi che avrebbe dovuto tracciare le linee dello sviluppo economico condite con parte della riforma della PA e qualche tassa in più come l'aumento dell'impopolare "bollo automobilistico".
Da un lato gli incentivi per l'acquisto d'autovetture e dall'altro l'aumento della tassa di proprietà delle vetture (sino al 12 in più).
Troppa carne al fuoco insomma e così la parte relativa alla riforma delle "polizie" è stata totalmente stralciata dalla discussione.
La conferma è stata data dallo stesso Matteo Renzi durante la conferenza stampa che ha seguito il "Consiglio dei Ministri" rispondendo a specifica domanda posta dai giornalisti presenti: «No, nel provvedimento varato oggi non c'è nessun intervento di accorpamento delle forze di polizia, per il momento non c'è nulla». «Abbiamo varato il ddl delega - ha sottolineato il premier - per la Pubblica amministrazione. Il grosso delle misure sulla PA sta qui: non si rimettono a posto le Prefetture o le Camere di commercio per decreto. Sono 44 punti, è un passo importante»

4 Madonne Caseificio dell'Emilia e cooperativa La Tradizione a Rimini per "Al meni", il circo del cibo ideato da Bottura -

Modena, 20 giugno 2014 -

Parmigiano Reggiano e Aceto Balsamico Tradizionale di Modena sono tra i protagonisti di "Al meni", l'evento in programma a Rimini domani – sabato 21 – dopodomani – domenica 22 giugno. Si tratta di un circo-mercato di sapori e cose fatte con le mani (in dialetto "al meni", dal titolo di una poesia di Tonino Guerra) ideato, tra gli altri, da Massimo Bottura. Sono due cooperative aderenti a Confcooperative – il 4 Madonne Caseificio dell'Emilia di Lesignana di Modena e La Tradizione di Modena – a presentare in questa kermesse due tra i prodotti gastronomici modenesi più conosciuti al mondo. Le due cooperative sono ospitate nello spazio allestito da Confcooperative Emilia-Romagna, contrassegnato dal logo "Qui da Noi". "Al meni" si svolge a Rimini dalle 10 alle 22.30 nella rotonda di piazzale Fellini su cui si affaccia il Grand Hotel, dove è stato allestito un tendone da circo di 1.500 mq che contiene la base operativa in cui Massimo Bottura e altri chef tengono i loro cooking show, manipolando i prodotti d'eccellenza della nostra regione. I riflettori sono puntati sui secondi di cucina, sul territorio e sugli artigiani che si incontrano lungo la via Emilia. Tutto il lungomare di Rimini dalla rotatoria Fellini fino a piazzale Boscovich è stato trasformato in un percorso del gusto che permette ai visitatori di conoscere e assaggiare le eccellenze enogastronomiche dell'intero territorio regionale.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

A San Paolo dal 24 al 27 giugno, sette aziende dell'agroalimentare regionale porteranno il meglio della loro produzione -

Parma, 20 giugno 2014 -

Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano alla conquista dei Mondiali di calcio. I prodotti tipici emiliano-romagnoli salpano infatti per il Brasile dove saranno tra i protagonisti di "Sial Brazil" la fiera dell'alimentare in programma all'Expo Center Norte di San Paolo dal 24 al 27 giugno 2014.
Un'altra occasione di incontro tra il made in Italy e il mondo del pallone, sulla scia della campagna "Io mangio italiano" del Mipaaf che ha come testimonial d'eccezione il ct della Nazionale Cesare Prandelli. Ma anche una vetrina importante per le eccellenze regionali e per sette aziende: le modenesi ABCD, Società Agricola Aceto Modena, Fondo Montebello, Compagnia del Montale, tutte produttrici di aceto balsamico e tradizionale di Modena;la piacentina Il Casello produttrice di Gutturnio, Malvasia, Ortrugo; la bolognese Felsineo con la Mortadella Bologna Igp e l'azienda Forgrana di Reggio Emilia con il Parmigiano Reggiano.
L'iniziativa è organizzata nell'ambito di Deliziando, il progetto di promozione all'estero dei prodotti e vini regionali di qualità promosso da dall'Assessorato Agricoltura della Regione e da Unioncamere Emilia-Romagna.
"Una grande opportunità per il nostro agroalimentare in un momento di particolare visibilità per il Brasile, senza dubbio un mercato emergente tra i più interessanti – commenta l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – l'Emilia-Romagna vanta il più altro numero di prodotti Dop e Igp ed è la prima regione italiana per export agroalimentare, con il 16% del totale nazionale. Iniziative come questa sono importanti per rafforzare ulteriormente la nostra presenza all'estero e far conoscere nel mondo lo straordinario patrimonio di eccellenze enogastronomiche dell'Emilia-Romagna".
"La partecipazione a Sial Brazil – sottolinea il presidente di Unioncamere regionale, Maurizio Torreggiani - testimonia la grande attenzione del mercato sudamericano per i prodotti dell'agroalimentare italiano, percepiti come di eccellente qualità e simbolo di ricercatezza e di "saper vivere" e conferma la forte attività di incoming svolta dal progetto Deliziando negli ultimi anni per rafforzare il ruolo delle produzioni di eccellenza dell'Emilia-Romagna. "
Buyer brasiliani avranno incontri mirati con le aziende regionali. La presenza emiliano-romagnola è supportata anche da una serie di attività di comunicazione e di promozione, a cura del Desk camerale a San Paolo, che costituisce un punto di riferimento per coinvolgere operatori di settore e stampa specializzata.

Successo dei vini emiliano-romagnoli a Londra
I grandi vini dell'Emilia-Romagna anche a Londra dove si è da poco conclusa la London Wine Fair, il più importante punto d'incontro tra i produttori, importatori e ristoratori dei diversi settori della distribuzione organizzata e della ristorazione. Sono tredici le piccole medie imprese emiliano-romagnole che hanno partecipato, oltre ai principali consorzi Dop e Igp. Tanti gli operatori economici presenti che hanno potuto degustare i vini emiliani Gutturnio, Malvasia, Lambrusco, Pignoletto e i vini romagnoli capitanati dal Sangiovese, l'Albana, il Trebbiano e il Pagadebit. Queste le 13 aziende che hanno partecipato alla fiera di Londra: Cantine Quattro Valli, Casabella, "Il Casello" (Piacenza), Ariola (Parma), Donelli Vini e Lusvardi Wine (Reggio Emilia) Compagnia del Montale (Modena), Due Aironi (Bologna), La Casetta e Treré (Ravenna), e le romagnole Lucchi Sergio, Celli, Condè (Forlì-Cesena).

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Venerdì, 20 Giugno 2014 08:23

Il Consorzio sulle aflatossine nel latte

Bene i controlli a tutela dei consumatori.

Reggio Emilia, 19 giugno 2014 - Essenziale ma ferma la presa di posizione del Consorzio del Parmigiano Reggiano a seguito delle notizie sul sequestro di forme avvenuto nel parmense ad opera del Nas. Il Consorzio parte innanzitutto da "un sentito ringraziamento ai ministri Beatrice Lorenzin e Maurizio Martina, alla Procura di Parma e ai carabinieri del Nas per l'azione repressiva portata a termine e per la solidarietà espressa nei confronti del nostro sistema produttivo".
"Non conosciamo i presupposti dell'indagine, ma sottolineiamo l'importanza del tempestivo delle autorità pubbliche. Se verranno confermate le responsabilità di questa vicenda – prosegue il Consorzio – auspichiamo che gli interessati siano perseguiti con la massima severità".
"In questa azione - conclude l'Ente di tutela - il Consorzio farà fino in fondo la propria parte, rappresentando un sistema produttivo serio che subisce un'azione lesiva degli interessi di tutti i produttori".

Igino Morini
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano
Via Kennedy, 18 - 42124 - Reggio Emilia - Italia

Venerdì, 20 Giugno 2014 08:23

Il Consorzio sulle aflatossine nel latte

Bene i controlli a tutela dei consumatori.

Reggio Emilia, 19 giugno 2014 - Essenziale ma ferma la presa di posizione del Consorzio del Parmigiano Reggiano a seguito delle notizie sul sequestro di forme avvenuto nel parmense ad opera del Nas. Il Consorzio parte innanzitutto da "un sentito ringraziamento ai ministri Beatrice Lorenzin e Maurizio Martina, alla Procura di Parma e ai carabinieri del Nas per l'azione repressiva portata a termine e per la solidarietà espressa nei confronti del nostro sistema produttivo".
"Non conosciamo i presupposti dell'indagine, ma sottolineiamo l'importanza del tempestivo delle autorità pubbliche. Se verranno confermate le responsabilità di questa vicenda – prosegue il Consorzio – auspichiamo che gli interessati siano perseguiti con la massima severità".
"In questa azione - conclude l'Ente di tutela - il Consorzio farà fino in fondo la propria parte, rappresentando un sistema produttivo serio che subisce un'azione lesiva degli interessi di tutti i produttori".

Igino Morini
Ufficio Stampa e Relazioni Esterne
Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano
Via Kennedy, 18 - 42124 - Reggio Emilia - Italia

Indagine TrendER, Modena sopra la media regionale. Diffusa l'estrapolazione della ricerca statistica curata dall'Associazione assieme all'Istat in collaborazione con la Federazione Banche di Credito Cooperativo dell'Emilia Romagna -

Modena, 19 giugno 2014 -

Dopo essere cresciuto nel primo semestre 2013, negli ultimi sei mesi dell'anno torna a calare, ancorché di poco -0,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, il fatturato delle piccole imprese modenesi. Nonostante questo gli investimenti ritornano a crescere e si tratta della novità più piacevole del 2013, peraltro in un contesto regionale dove questi ultimi perdono qualcosa come 16 punti.
Questi sono alcuni dei numeri riguardanti dal territorio che emergono dall'analisi di TrendER, l'indagine statistica elaborata da CNA Regionale e avvallata dall'Istat, studio semestrale che coinvolge qualcosa come oltre 5.000 imprese da uno a diciannove addetti.
Un calo, quello modenese, dovuto essenzialmente alla diminuzione del fatturato registrata dal terziario (-3,9%) e, in parte, dalle costruzioni, mentre continua a crescere, com'era stato evidenziato anche nell'indagine congiunturale elaborata nelle scorse settimane dalla CNA di Modena, il settore manifatturiero. In questo macro settore, merita di essere rilevata l'ulteriore accelerazione della meccanica (+9,4%) rispetto al secondo semestre 2012, mentre crolla il fatturato del legno-mobile, che raggiunge il suo minimo.
Tra le attività di servizio, peggiora ulteriormente la domanda per i servizi a famiglie e a persone, mentre i trasporti riflettendo la ripresa del manifatturiero, registrando un aumento non trascurabile (+6%) che interrompe una fase di ridimensionamento perdurante da un anno e mezzo.

Aggregando questi settori si arriva ai dati provinciali, che si riportano nei due grafici seguenti e che evidenziano le problematiche del conto terzi (il cui fatturato, nel secondo semestre 2013, perde quasi 11 punti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente), la ripresa degli investimenti e, soprattutto, la tenuta complessiva del nostro sistema economico. La provincia modenese, infatti, chiude sì l'anno in negativo, dietro all'unica area positiva – quella bolognese, che ha chiuso l'anno con un +2,1% - ma davanti ad altri territorio come la provincia di Parma (-22,4%) che, insieme alle province di Rimini (-17,0%) e di Reggio Emilia (-13,1%), mostra dinamiche sensibilmente peggiori rispetto a quella complessiva della regione (-7,0%).

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Il Forum sull'economia organizzato da UniCredit in collaborazione con Confindustria Ceramica accende i riflettori sulla punta di diamante dell'industria italiana del settore. Esperti a confronto per fare il punto sulle esigenze del territorio e individuare nuove strategie di sviluppo -

Modena, 19 giugno 2014 –

Ha una spiccata propensione all'export e vanta un elevato tasso di innovazione. E' il Distretto di Sassuolo, punta di diamante dell'industria ceramica nazionale. Ed è proprio sull'area che abbraccia il cuore della produttività emiliana - partendo dalle province modenesi di Sassuolo e Fiorano, Maranello e Castelvetro, per sconfinare nelle aree reggiane di Scandiano, Casalgrande, Rubiera e Castellarano – che ha acceso i riflettori il Forum Economie organizzato da UniCredit in collaborazione con Confindustria Ceramica che, nella sede di viale Monte Santo a Sassuolo, ha ospitato il Focus dedicato al Distretto.

L'incontro è stato aperto dai saluti di Maurizio Torreggiani, Presidente Camera di Commercio di Modena; Vittorio Borelli, Presidente Confindustria Ceramica; Giampiero Bergami, Regional Manager Centro Nord UniCredit; e Giuseppe Zanardi, Area Manager Modena UniCredit; e ha visto partecipare Franco Furani, Responsabile Polo Crediti Modena-Carpi UniCredit; Graziano Verdi, Presidente e Ceo di Koramic Chemicals & Ceramics e Presidente di Petracer's Holding Srl; Giorgio Romani, Consigliere Delegato di Serenissima CIR Industrie Ceramiche Spa; e Corrado Neri, Presidente di Bayker Italia SpA.

A dare l'incipit al Focus è stata la presentazione di uno studio specifico realizzato da Riccardo Masoero, Responsabile dell'Ufficio Studi Territoriali e Settoriali di UniCredit che ne ha illustrato i principali contenuti: "Nonostante la difficile congiuntura economica e l'intensificarsi della concorrenza internazionale – ha detto Masoero - l'export del distretto si mantiene dal 2010 su un sentiero di crescita sostenuta, seppur su valori ancora al di sotto dei livelli pre-crisi. Aumenta la presenza nei mercati ad alto potenziale ma esistono ancora ampi margini di penetrazione in molte aree emergenti".

"La forza del distretto di Sassuolo – ha sottolineato Giampiero Bergami, Regional Manager Centro Nord UniCredit - sta nella forte capacità delle imprese che ne fanno parte di crearsi un posizionamento di mercato chiaro e difendibile, seppure in un mercato soggetto ad una forte pressione competitiva internazionale. Per sviluppare strategie di crescita sostenibili riteniamo sia determinante da una parte percorrere la strada dell'internazionalizzazione così da beneficiare delle occasioni offerte dai mercati più dinamici, dall'altra garantire investimenti in processi, tecnologia e innovazione che presidino la leadership di costo. UniCredit, che è un grande Gruppo internazionale ma con profonde radici sul territorio, è in grado di garantire un supporto operativo straordinario, grazie ad una capillare presenza all'estero che ci permette di seguire le imprese italiane nei diversi aspetti dell'avvio e dello sviluppo di business di successo oltre confine".

"Negli ultimi due anni – ricorda Giuseppe Zanardi, Area Manager Modena UniCredit – sono 430 le aziende dell'area modenese e oltre 200 quelle del reggiano che UniCredit ha supportato per lo sviluppo del giro d'affari all'estero. Il nostro Gruppo ricerca le nuove opportunità di business per le piccole e grandi imprese italiane, fornendo servizi che permettano sia di consolidare le posizioni raggiunte nell'export sia di iniziare ad affacciarsi a nuovi mercati esteri, rendendone semplice la conoscenza e operando nei fatti per lo sviluppo degli scambi degli imprenditori italiani oltre confine".

"Il distretto ceramico di Sassuolo – dice Maurizio Torreggiani, presidente della Camera di Commercio di Modena - è uno dei punti di forza del sistema produttivo provinciale, una realtà dinamica caratterizzata da una intensa spinta innovativa e da una spiccata propensione all'internazionalizzazione, come testimonia anche il fatto che oltre la metà del fatturato proviene da esportazioni; è pertanto di vitale importanza il supporto all'accesso al credito per queste imprese che fanno del dinamismo la loro carta vincente".
"L'incessante e continuo processo di innovazione sul prodotto e sulle tecnologie manifatturiere unito al dispiegarsi delle strategie di penetrazione e di stabile presenza sui mercati internazionali – sottolinea Vittorio Borelli, Presidente Confindustria Ceramica - richiedono capacità organizzative ed un adeguato supporto finanziario ai diversi piani di sviluppo. La leadership nel commercio internazionale in valore e la più ampia e strutturata presenza di stabilimenti esteri riconducibili a gruppi ceramici italiani, rispetto a qualsiasi altro competitor estero, rappresentano le migliori condizioni per consentire all'industria ceramica italiana di proseguirei lungo il proprio percorso di sviluppo e crescita".

Qualche dato sul Distretto di Sassuolo

Secondo l'analisi condotta dall'Ufficio Studi Territoriali e Settoriali UniCredit, l'export del Distretto si concentra in particolare nell'Europa occidentale (circa 50%) e su Stati Uniti (circa 10%). Esistono ancora ampi margini di penetrazione in molte aree emergenti (ad esempio, la Cina assorbe solo lo 0,5% dell'export del distretto). Dall'analisi emerge chiaramente la forza del Distretto capace di imporsi sul mercato. A dirlo sono i numeri: tra le prime 100 imprese mondiali del settore, 22 sono italiane, 14 di queste sono localizzate nel distretto. E tra le principali 10 aziende italiane del settore, 8 hanno sede nell'area emiliana esaminata e hanno realizzato nell'ultimo anno il 47% del fatturato conseguito complessivamente dalle 100 imprese italiane più importanti del settore. Negli ultimi 20 anni il numero di realtà produttive del Distretto si è ridotto (anche attraverso fusioni e acquisizioni), ma le dimensioni medie delle aziende sono significativamente cresciute (fatturato medio 47,4 milioni di euro) e nel territorio si segnalano diversi gruppi industriali ben strutturati. Tali caratteristiche sono difficilmente riscontrabili nella maggior parte dei distretti industriali italiani, pur essendo cruciali per poter investire, innovare e crescere all'estero. Per restare sul mercato è fondamentale puntare su un posizionamento competitivo che valorizzi al massimo le caratteristiche del prodotto italiano. Oltre all'eccellenza qualitativa dei prodotti è necessario però il presidio commerciale diretto dei mercati ed il rafforzamento dei servizi di assistenza pre e post-vendita.

I punti di forza del Distretto: Innovazione e filiera compatta

È l'innovazione continua nei materiali, nel design e nelle caratteristiche del prodotto che ha permesso di riposizionare saldamente le produzioni sui segmenti del mercato a maggior valore aggiunto e a minor tasso di concorrenza, allargando la gamma di utilizzo della ceramica (da interno o esterno e non più solo per bagno e cucina).
Tale capacità innovativa si realizza grazie a una filiera locale completa (a monte e a valle della piastrella; dai macchinari, ai collanti, agli additivi) e dotata di una forte capacità di interazione tra gli attori che ne fanno parte, dalle imprese di grandi dimensioni a quelle di nicchia.

E l'internazionalizzazione

Una delle caratteristiche distintive del distretto di Sassuolo, con una quota export sul totale superiore al 70% del fatturato, è l'elevata capacità di penetrazione commerciale dei mercati esteri. Alcuni gruppi industriali hanno effettuato investimenti diretti all'estero, realizzando impianti produttivi o magazzini distributivi, mettendo in atto strategie di crescita multinazionale (non di delocalizzazione), che consentono di adeguare il livello di servizio (disponibilità assortimento, tempi di consegna) alle richieste del cliente più esigente nei mercati strategici, ad esempio gli Stati Uniti.

Le criticità del Distretto: scarsa competitività dei fattori produttivi

In un settore in cui il costo dell'energia arriva a incidere fino al 20% dei costi produttivi totali, laddove in Italia questa costa mediamente il 30% in più rispetto ai competitor europei, il tema dell'energia incide pesantemente sulla competitività delle imprese.
Il costo del lavoro è un'altra voce importante che incide negativamente sulla competitività.
Visto il contesto di scarsa competitività dei principali fattori produttivi nel quale le aziende del distretto devono muoversi, queste hanno reagito smarcandosi strategicamente dalla concorrenza sul prezzo e puntando con decisione su qualità e innovazione.

E le minacce: la concorrenza sleale

La riproduzione indiscriminata e la contraffazione dei prodotti da parte dei produttori asiatici sono temi alla costante attenzione delle imprese del territorio, del resto la rapidità nella creazione delle collezioni rende difficile arginare il problema sul fronte dei controlli.
Un'altra azione di concorrenza sleale messa talvolta in atto da parte dei Paesi low-cost è quella del dumping sui prezzi, alla quale è parzialmente venuta incontro l'Europa con l'imposizione di barriere daziarie sui prodotti asiatici.

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Uno stand del Consorzio Mortadella Bologna racconterà - attraverso la degustazione gratuita al pubblico presente - la storia della Regina Rosa della tavola italiana. 

L'evento Al Mèni è promosso dallo chef Massimo Bottura, alla cui creatività già da tempo la Mortadella Bologna IGP lega il proprio nome nelle proposte dell'Osteria Francescana -

Parma, 18 giugno 2014 -

Ci sarà anche la Mortadella Bologna IGP - e non poteva essere altrimenti - fra i portabandiera del gusto che, sabato 21 e domenica 22 giugno, sfileranno nel cuore di Rimini portando in assaggio il meglio della tradizione gastronomica targata Emilia Romagna, la Food Valley italiana. Lo farà in occasione della prima di Al Mèni - "le mani", dal titolo di una poesia di Tonino Guerra - evento che per due giorni animerà il cuore della cittadina romagnola. Fulcro dell'appuntamento il Circo 8 e ½, un grande tendone davanti a quel Grand Hotel tanto caro a Fellini che ospiterà a rotazione 24 maestri della cucina internazionale: 12 fra i migliori chef del mondo si confronteranno con altrettanti grandi interpreti della ristorazione regionale capitanati da Massimo Bottura, uno dei promotori della manifestazione. Chef all'opera dunque, ma non solo. Fra gli obiettivi di Al Mèni, infatti, la volontà di promuovere e valorizzare quelle eccellenze che ancora oggi rendono l'Emilia-Romagna una delle regioni di riferimento per quantità e qualità di tesori gastronomici, oggi più che mai capaci di coniugare una concezione moderna del prodotto con il rispetto di conoscenze e manualità tramandate di generazione in generazione. La Mortadella Bologna IGP sarà così protagonista non solo del calendario di esibizioni culinarie live, ma anche del Mercato delle Eccellenze realizzato sul lungomare riminese sino a piazzale Boscovich, che riunirà in un imperdibile percorso di saperi e sapori piccoli e grandi produttori del comparto agroalimentare emiliano-romagnolo. Una presenza non casuale per un prodotto a filiera garantita dal marchio IGP che, pur a fronte di quantitativi di tutto rispetto (sono stati oltre 38 milioni i kg prodotti nel 2013), ha saputo mantenere fede alle proprie radici. A raccontare storie e antiche artigianalità che ancora oggi ne scandiscono il processo produttivo sarò lo stand "mortadelloso" allestito dal Consorzio Mortadella Bologna, che guiderà i visitatori nel goloso universo della Regina Rosa della tradizione italiana attraverso assaggi gratuiti e distribuzione di materiale informativo.

La partecipazione ad Al Mèni si inquadra fra le iniziative che il Consorzio Mortadella Bologna porta avanti con impegno e passione per la promozione e la conoscenza di uno dei prodotti simbolo della tradizione gastronomica emiliana, e bolognese in particolare. Costituito nel 2001, impegnato in prima linea anche nelle attività di contrasto a imitazioni e contraffazioni in collaborazione con il Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali, il Consorzio Mortadella Bologna riunisce oggi ben 31 aziende, che producono circa il 95% di tutta la Mortadella Bologna IGP. La Mortadella Bologna IGP sarà celebrata in autunno con MortadellaBò (www.mortadellabo.it), il più importante evento ad essa dedicato in programma a Bologna dal 9 al 12 ottobre.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Mortadella Bologna)

Mercoledì, 18 Giugno 2014 08:39

Latte su e formaggio giù.

La 24 esima settimana conferma l'andamento della precedente con le due principali DOP in costante flessione, il latte spot in risalita e il burro stazionario.

di Virgilio - Parma - 18 giugno 2014

Una radicale inversione di tendenza sembra essere stata intrapresa dal latte spot. Alla borsa di Verona i listini hanno guadagnato un ulteriore 2,67% al quale si sono aggiunti altri 3,10 € lo scorso lunedi portando a quotare 100 litri di latte compresi nella forbice di prezzi tra 42,27 e 43,30€. Quest'inizio di giugno ha perciò consentito di realizzare mediamente un +7,38% rispetto a maggio per il latte nazionale e un +16,42% (40,21/100 litri) per il latte intero pastorizzato estero provenienza Germania e Austria. Tra le materie grasse alla stazionarietà dei listini di tutte le tipologie di burro si contrappone la tendenza al rialzo della crema di latte a uso alimentare (40% mg) e della panna di centrifuga (40% mg) quotate rispettivamente a Milano e Verona a 1,78 e 1,80€/kg.
Listini in discesa invece per le due principali DOP. Nello specifico il Parmigiano Reggiano continua a registrare una costante diminuzione dei prezzi. Altri 5 centesimi sono stati perduti dal 12 mesi di stagionatura sulla piazza di riferimento comprensoriale di Parma (7,95 - 8,30€/kg) mentre il 24 mesi è rimasto fermo alla quotazione precedente (9,35 - 9,70€/kg). Questa stessa ultima tipologia è risultata in calo alla borsa di Milano che ha fissato il 24 mesi a tra 9,80 e 10,55€/kg. Seppure più lievemente anche il Grana Padano mantiene una tendenza ribassistica dei listini; 5 centesimi sono stati perduti sia a Mantova e sia a Milano. In quest'ultima piazza il prezzo fissato per il 9 mesi di stagionatura è stato di 6,85 - 6,95€/kg e di 7,45 - 8,10€/kg per il 15 mesi di stagionatura.

Per il terzo anno consecutivo l'Aceto Balsamico IGP "Vigna d'Oro" ha conquistato il gradino più alto del podio, convincendo i palati dei critici dell'International Taste & Quality Institute di Bruxelles. Ora l'azienda di Sassuolo (Mo) punta all'estero, esplorando il mercato asiatico dopo quelli di Inghilterra, Francia, Spagna e Stati Uniti.

Modena, 17 giugno 2014 - di Manuela Fiorini – Foto di Claudio Vincenzi.

La giuria dell'International Taste & Quality Institute di Bruxelles non ha avuto dubbi. Sul gradino più alto del podio, per tre anni consecutivi, c'è ancora "lui", l'Aceto Balsamico di Modena IGP "Vigna d'Oro" prodotto dalla Compagnia del Montale, azienda di tradizione familiare con sede a Sassuolo (MO). I criteri per l'assegnazione del prestigioso riconoscimento c'erano tutti: l'aver ottenuto una votazione superiore al 90%, per tre anni di seguito e da giurie differenti. L'"oro nero" sassolese è prevalso su centinaia di prodotti provenienti da tutto il mondo e "passati al setaccio" dai severi palati della giuria belga. Ora, l'Aceto Balsamico di Modena IGP "Vigna d'Oro" potrà sfoggiare sulla bottiglietta il logo del Crystal Award e continuare la sua ascesa.

L'appuntamento per parlare dell'ultimo successo del "Vigna d'Oro" è presso la sede della Compagnia del Montale, a pochi passi dal centro storico di Sassuolo. Al di là della porta di ingresso, si apre una finestra sulla tradizione. Il profumo inconfondibile dell'aceto balsamico si accompagna alla visione dei filari di botti, dove l'aceto "riposa" in attesa di essere imbottigliato e prendere le strade che lo porteranno sulle tavole di tutto il mondo.
Non nascondono la loro soddisfazione, Enrico Zini e Francesco Bertoli, soci della Compagnia del Montale, mentre posano davanti al loro "gioiello". Il "Vigna Oro IGP" è un aceto corposo, rotondo e importante. Figlio dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, nasce dai vigneti della fascia pedemontana modenese racchiusa tra il Secchia e il Panaro. Fatto solo di mosto cotto da uve selezionate e aceto di vino, invecchia per 10 anni in botti di rovere e ciliegio, prima di incontrare la bottiglia.

Enrico Zini e Francesco Bertoli rid

                                                                                 Enrico Zini e Francesco Bertoli

"Con questo terzo riconoscimento – commenta Enrico Zini – diventa ancora più un onore essere ambasciatori dell'oro nero di Modena nel mondo. Con la nostra azienda vogliamo conservare i valori del passato, migliorandoli con occhio attento verso esigenze dei nostri giorni".
La Compagnia del Montale produce circa 100.000 bottiglie da 250 ml all'anno. Il 53% della produzione è destinata al mercato estero. Spiega, ancora Zini: "La nostra rete distributiva interessa sia la vendita al dettaglio sia la ristorazione e, in entrambi i casi, avere un prodotto di alta qualità non è sufficiente. Per aprire un nuovo mercato, come abbiamo fatto nell'ultimo anno nell'area asiatica, è necessario impegnare risorse per trasmettere la cultura che ruota attorno a un prodotto, offrire gli strumenti per poterlo apprezzare e spesso insegnare a gustarlo".
Apprezzato per il suo gusto inconfondibile, ma anche per la sua versatilità, l'"oro nero" di Modena esalta i sapori dei piatti di carne, ai formaggi, alle verdure e persino ai dolci. Apprezzatissimo lo show cooking dello chef stellato Luca Marchini, che ha preparato un sublime risotto al Parmigiano Reggiano e Aceto Balsamico, uno degli abbinamenti più classici della tradizione. Il riso carnaroli invecchiato di un anno non viene fatto tostare, ma cuocere fin dall'inizio con poco olio, brodo e una crema di Parmigiano Reggiano di 28 mesi, per un tempo variabile da 17 a 20 minuti. Una volta pronto il risotto, si serve con alcune gocce di Aceto Balsamico "Vigna d'Oro". Senza mescolare, per assaporare ogni nota, ogni sfumatura di un equilibrio che rasenta la perfezione.

All'inceneritore di Parma mancano 15 milioni di sacchi. In un anno il capoluogo riduce l'indifferenziato di 15 mila tonnellate. Il forno ha fame ma è costretto a bruciare a metà -

Parma, 16 giugno 2014 -

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di GCR -

Nero su bianco, l'assessore all'ambiente Gabriele Folli traduce in tonnellate il lavoro sulla raccolta differenziata porta a porta nel comune di Parma.
Nel 2014 mancheranno all'appello 15 mila tonnellate di rifiuto residuo, in sacchi fanno la bella cifra di 15 milioni di polpette in meno per la fornace.
Il dato è impressionante e scardina rumorosamente i numeri del progetto forno.
L'inceneritore appena acceso a Ugozzolo, alle porte della città, è stato infatti autorizzato dalla Provincia di Parma per bruciare 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno, un sovradimensionamento clamoroso, che oggi porta ripercussioni pesantissime sulla sostenibilità economica dell'operazione.
Se in un anno Parma toglie 15 mila tonnellate di rifiuti dai rifiuti convogliati al forno, si capisce che le 65 mila tonnellate di rifiuti urbani previste all'anno fanno ormai parte del passato e non sono più realistiche.
Il problema è che il gestore ha costruito un impianto tarato per bruciare una montagna di rifiuti che non c'è più, ma i soldi li ha ormai spesi.
Come farà a rientrare dall'investimento?
Oggi una linea dell'inceneritore è spenta e l'impianto funziona praticamente al 50%.
Una legge regionale prevede che i rifiuti possano circolare liberamente in tutta l'Emilia Romagna.
E pensare che il Pd di Parma ha sempre colpevolizzato il territorio perché esportava i rifiuti, mentre oggi che il suo partito regionale vuole adottare per legge questo comportamento tiene la bocca ben cucita.
In ogni caso 8 impianti accesi in regioni sono già oggi una dotazione superiore alla disponibilità di materiali da bruciare e alcuni comuni e una moltitudine di associazioni promettono le barricate per fermare queste ingiusta riforma.
Le crepe sull'eccesso di impianti le si vedono già oggi. A Parma il gestore è già stato beccato con le mani nella marmellata.
La Provincia lo ha infatti diffidato dopo che Arpa ha registrato rifiuti provenienti da fuori dell'ambito provinciale, origine non permessa dall'Autorizzazione Integrata Ambientale che nel 2008 diede il via alla costruzione del forno.
L'Emilia Romagna insiste sulla legge salva forni, al punto da licenziare l'assessore all'Ambiente Freda, che stava dando ragione alle associazioni ambientaliste, proponendo un iter legislativo che si orientasse al progressivo spegnimento degli impianti di incenerimento eccessivi.
Ma chi rimane con il cerino in mano è il gestore, che ha ricevuto il nulla osta ad un impianto troppo grande, ha speso oltre 200 milioni per costruirlo, ed ora non può certo chiedere lumi alla Provincia, che tra una riforma promessa e l'altra sta lentamente evaporando.
Che ne sarà del camino?

(Fonte: ufficio stampa Gestione Corretta dei Rifiuti Parma)

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