Domenica, 14 Settembre 2014 08:43

Macfrut, 24 – 25 – 26 Settembre

Macfrut rappresenta un punto di incontro e di confronto per i professionisti dell'ortofrutta, da coloro che si occupano di produzione, di commercio, a chi è impegnato nella logistica, nel packaging, nei macchinari e nella distribuzione.

Cesena, 10 settembre 2014 -
Quasi 30 convegni programmati senza contare gli incontri bilaterali fra imprese e delegazioni estere. Anche l'edizione 2014 di Macfrut si conferma ricca di appuntamenti formativi sulla ricerca e sull'innovazione.
Un'anteprima si avrà martedì 23 settembre, in sala Verde, con il convegno dal titolo: "Asparago, una coltivazione che guarda al futuro". L'appuntamento è per le ore 9 e i relatori si succederanno sia al mattino, sia al pomeriggio dalle 14.
In sala Europa, sempre martedì 23 ma dalle ore 15, si svolgerà il convegno: "La situazione produttiva e commerciale delle pere: criticità, prospettive e opportunità". A seguire la tavola rotonda sulla commercializzazione delle pere alla luce dei nuovi scenari internazionali.
Si entra nel vivo mercoledì 24 settembre (sala Verde): dalle 10 si affronta il tema dell'innovazione e della tracciabilità per una orticoltura sostenibile e di qualità. A seguire la tavola rotonda sulla tracciabilità della filiera come strumento essenziale per produzioni di qualità.
Alle 9,30 in sala Agricoltura sarà protagonista l'università. Saranno affrontati i temi legati al Tecnopolo di Cesena Ciri agroalimentare per l'ortofrutta.
Alle 10 si terrà l'inaugurazione ufficiale della fiera.
In sala Delegazioni, alle 11, si svolgerà un incontro sui rapporti fra Italia e Brasile concentrandosi sullo scambio di tecnologie e confronto di filiera orticola.
In sala Gialla, alle 11.30, si farà il punto sul programma di "Frutta nelle scuole".
Ricco anche il calendario del pomeriggio. Alle 15 Coldiretti nazionale, in sala Europa, promuove un convegno sul tema "Quali strategie per il futuro dell'ortofrutta made in Italy". Sempre ricco il programma eventi di mercoledì: in sala Agricoltura alle 15,30 si disserterà su App e internet, tema declinato sulla App della mela rossa di Cuneo Igp e del suo territorio.
Alle 15 in sala Gialla sarà affrontato un tema di stretta attualità: le opportunità commerciali tecnologiche con la Russia.
Dopo una giornata ricca come quella di mercoledì, giovedì 25 settembre si replica, anzi, si aumenta.

(Il programma dei Convegni MACFRUT 2014)

A fronte dei dati presentati ieri dal proprio Ufficio Studi nazionale, che mostrano il calo del reddito disponibile pro capite e della spesa delle famiglie ma anche l'aumento delle spese obbligate (abitazione, sanità, mobilità, ecc.), Confcommercio Reggio Emilia richiama la necessità di rilanciare la crescita valorizzando i servizi di mercato e riducendo le tasse a tutti i livelli di Governo -

Reggio Emilia, 12 settembre 2014 -

«Come evidenziato dai numeri che escono in queste settimane, in Italia la ripresa non c'è ancora e a soffrire sono soprattutto le aziende che vivono di mercato interno, come quelle del settore commercio e servizi»: è il commento di Donatella Prampolini Manzini, presidente di Confcommercio Reggio Emilia, ai dati presentati ieri dall'Ufficio Studi nazionale dell'associazione.

In otto anni il reddito reale disponibile pro capite è calato del 13,1% e la spesa delle famiglie ha registrato una flessione del 7,6%. Nei consumi le diminuzioni più sensibili hanno interessato i pasti in casa e fuori casa (-4,1%), in particolare l'alimentazione domestica (-4,6%), i viaggi e le vacanze (-3,8%) e la cura del sé e la salute (-3,5%), al cui interno si è registrata la netta flessione della spesa per abbigliamento e calzature (-6,3%).
L'altro grande e preoccupante fenomeno che emerge è la crescita delle spese per consumi di beni e servizi obbligati, salita al 41% sul totale dei consumi (era al 32,3% nel 1992), mentre crolla l'acquisto di beni commercializzabili (dal 51,4% del 1992 al 39% del 2014). Tra gli obbligati, in poco più di 20 anni è cresciuta significativamente la spesa per l'abitazione, passata dal 17,1% al 23,9%, e per l'acquisto di carburanti e servizi per la gestione dei mezzi di trasporto. Tra i commercializzabili si conferma il progressivo ridimensionamento della spesa per alimentari e bevande, fenomeno che ha caratterizzato anche altri segmenti di consumo considerati "maturi" quali l'abbigliamento e le calzature, i mobili, e l'acquisto di autovetture. Tra il 1992 e il 2014, infine, i prezzi dei beni e dei servizi obbligati sono più che raddoppiati, a fronte di un aumento molto più contenuto dei beni e servizi commercializzabili. Mediamente e in ciascun anno tra il 1992 e il 2014 le dinamiche di prezzo degli obbligati sono state del 63% circa superiori a quelle osservate per l'area dei commercializzabili.

«Per ridare slancio all'economia –spiega Donatella Prampolini Manzini- bisogna puntare sulla crescita avendo ben chiaro quale sia la priorità assoluta: la riduzione delle tasse a tutti i livelli di governo. Anche la situazione reggiana non fa eccezione, i redditi sono ai livelli di 30 anni fa, le banche poco coraggiose nell'erogazione del credito e la complessità della burocrazia disincentiva anche i più coraggiosi. Un ulteriore freno alla ripresa dei consumi viene dall'aumento delle spese obbligate che hanno raggiunto il 41% del totale delle spese delle famiglie: un record assoluto. La strada per rilanciare la crescita è la valorizzazione dei servizi di mercato, con un occhio di riguardo al terziario, troppo spesso dimenticato nella nostra provincia, come fosse una Cenerentola.»

(Fonte: Ufficio Stampa Confcommercio Reggio Emilia)

I prototipi di un'azienda CNA premiati in un concorso nazionale sullo sviluppo di edifici ecocompatibili -

Reggio Emilia, 10 settembre 2014 -

La crisi dell'edilizia tradizionale può essere superata solo andando incontro a nuove forme di rigenerazione urbana che si adattano all'ambiente in cui sono inserite nel pieno rispetto della natura.

CasaAttiva, marchio dell'azienda "Il legno su misura srl" associata a CNA Reggio Emilia, ha sviluppato i prototipi di due tra i 10 progetti vincitori della seconda edizione del concorso "Eco Luoghi, CASE PER UN ABITARE SOSTENIBILE", promosso con il patrocinio di Mecenate 90, Unioncamere e del Ministero dell'Ambiente, per lo sviluppo di abitazioni monofamiliari, su una superficie di 45 mq, che s'integrassero in modo armonioso al paesaggio italiano, oltre a dover rispettare specificità tecnologiche che ne garantissero la certificazione energetica "classe A".

L'azienda di Correggioverde di Dosolo è stata scelta dagli studi di architettura reggiani che hanno partecipato al concorso per il know how e le abilità sviluppate nella realizzazione di edifici biocompatibili ad elevata efficienza energetica, realizzati con sistema costruttivo a secco. I modelli vincitori sono un chiaro segno delle abilità italiane su diversi fronti, dove competenza progettuale e costruttiva ed efficienza energetica si coniugano in modo sinergico con design e architettura moderna.

Si tratta, nello specifico, del progetto ECO SISTEMA45 (dello studio M2R architettura), un'abitazione concepita con sistema costruttivo in legno altamente personalizzabile, che si caratterizza per uno spazio interno aperto e flessibile, con facciate libere da strutture ed impianti, e del progetto ZEROPOSITIVO (del Laboratorio di architettura) con un'abitazione che consuma meno energia di quella che produce, interamente costruita in legno con sistema a secco, consentendo il recupero delle materie prime al termine del ciclo di vita dell'edificio.

zero positivo rid

"Siamo particolarmente orgogliosi – afferma Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA - quando i nostri Associati ricevono riconoscimenti così importanti. 'Il legno su misura' è l'esempio perfetto di un'azienda artigiana che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, con un'attività che dura dal 1960. CNA sostiene da tempo la necessità per le pmi di essere al passo con i tempi ed evolvere il proprio business per fronteggiare le nuove sfide imposte dal mercato globale".

I prototipi, in scala reale, saranno esposti presso il museo di arte contemporanea MACRO TESTACCIO di Roma fino al 20 Settembre 2014, dal martedì alla domenica dalle 16 alle 22 (ingresso gratuito).

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Mercoledì, 10 Settembre 2014 08:29

Derivati del latte alla deriva.

Prosegue il crollo delle quotazioni di Burro e la tendenza ribassista del latte spot. In discesa moderata il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano. Il punto dell'Ismea a un mese dall'embargo russo.

di Virgilio, Parma - 10 settembre 2014

LATTE SPOT Prosegue la tendenza al ribasso per la terza settimana consecutiva. Alla Borsa veronese il latte crudo spot nazionale ha ceduto altri 50 centesimi (-1,28%) assestando i listini entro la forbice compresa tra 39,18 e 40,21 €/100 litri di latte. Sorte analoga per il latte intero pastorizzato di provenienza estera (Germania e Austria) che con una perdita dello 0,68% fissa il listino tra 37,12 e 37,63€/100 litri. Dopo la fiammata di rialzo dei listini di giugno (+11,41% per il latte spot nazionale e +20,52% latte intero pastorizzato estro), è proseguita inarrestabile la corsa al ribasso arrivando a registrare una perdita di valore dello 8,18% e del 12,57%, rispetto il periodo dell'anno precedente, rispettivamente per il nazionale e per l'estero.

BURRO E CREME Un'altra settimana di passione per i derivati del latte. I listini delle varie referenze di Burro cedono in modo consistente su tutte le piazze prese a riferimento. Solo il comparto delle creme a uso alimentare ha, per la settimana in corso, mantenuto ferme le quotazioni.
Nel dettaglio, il burro CEE è stato quotato a 2,85€/kg (-3,39%). E' invece di ben 15 centesimi il crollo dello zangolato quotato alla borsa di Reggio Emilia che colloca quindi il prezzo a 1,50€/kg registrando una perdita settimanale del 9,09%. 3,05€/Kg. la quotazione del burro di centrifuga, 2,10 per quello pastorizzato e 1,90 per lo zangolato. Ferme, come si diceva, le creme a uso alimentare che hanno mantenuto la quotazione di 1,44€/kg a Milano e tra 1,44 e 1,55€/kg a Verona

GRANA PADANO La DOP padana cede 5 centesimi per entrambe le stagionature sulla piazza milanese mentre le quotazioni alla borsa merci di Mantova hanno confermato i prezzi della precedente ottava.
Nello specifico, a Mantova, il 10 mesi di stagionatura ha confermato tra 6,45 e 6,70€/kg così come il 14-16 mesi di stagionatura è fermo entro la forbice tra 7,25 e 7,50€/kg. Il calo registrato alla borsa milanese ha invece portato i listini tra 6,65 e 6,75€/kg e tra 7,25 e 7,90€/kg rispettivamente per il 9 e per il 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Anche il Parmigiano Reggiano cede 5 centesimi sia alla borsa milanese per entrambe le stagionature quotate (12 e 24 mesi) sia alla borsa di Reggio Emilia in un percorso di allineamento delle quotazioni della borsa di riferimento comprensoriale di Parma. Venerdi 5 settembre, alla borsa di Parma, il 12 mesi è stato quotato tra 7,65 e 8,05€/kg e tra 9,00 e 9,35€/kg il 24 mesi. Quest'ultima stagionatura, quotata a Reggio Emilia martedì 9 settembre, con la perdita di 5 centesimi registrata, ha visto fermare i listini tra 9,05 e 9,40€/kg.

Burro CEE

- Il Punto ISMEA a un mese dall'embargo Russo -
Soffrono i listini lattiero caseari.

 A circa un mese dalla chiusura delle frontiere russe ai prodotti agroalimentari Ue, risultano evidenti i ribassi dei prezzi nel mercato lattiero caseario nazionale.
Secondo le rilevazioni Ismea, il prezzo medio del burro, influenzato dal negativo andamento dei listini internazionali, ha ceduto nell'ultima settimana di agosto il 5,3% totalizzando nella media mensile una flessione del 3,2% rispetto a luglio e di oltre il 25% su agosto di un anno fa.
Immediate anche le ripercussioni sui listini dei formaggi grana, tra i più colpiti, dopo il burro e le creme di latte, dalla risposta di Mosca alle sanzioni imposte dalla Ue per la crisi in Ucraina. 
Il prezzo medio del Grana Padano, dopo aver registrato un andamento piuttosto stazionario nei mesi di giugno e luglio ha accusato un cedimento progressivo a partire dalla seconda settimana di agosto, chiudendo il mese con un meno 0,8% su base congiunturale e un meno 2,2% sull'anno. Più penalizzate le brevi stagionature (4-12 mesi) con una flessione dei listini che ha sfiorato l'1% nel mese. 
Quanto al Parmigiano Reggiano è proseguita anche ad agosto la spirale discendente dei prezzi, con maggiore vigore nel corso dell'ultima settimana del mese. 
Intanto, con una nota del 2 settembre, il Comitato Ue per i mercati agricoli ha dato il benestare all'apertura dell'ammasso privato per tutti i formaggi (ad eccezione dei freschi) fino ad un tetto di 155 mila tonnellate e per un periodo da 2 a 7 mesi. Il Comitato ha anche approvato l'ammasso privato da 3 a 7 mesi di burro e latte scremato in polvere, senza limiti di quantità .
(Fonte ISMEA 3 settembre 2014).

La situazione nei Comuni colpiti dal sisma, Confesercenti: "Strada in salita per pmi dei centri storici su cui pesano crisi e lenta ricostruzione" -

Modena, 9 settembre 2014 -

L'Associazione, rileva ancora troppe 'lungaggini burocratiche' tra l'emissione della cambiale Errani e l'effettivo avvio dei lavori. "Il nuovo commissario s'impegni per agevolare le procedure d'intervento".

"C'è un qualche segnale positivo, c'è la forza di chi non si arrende, c'è la volontà di andare avanti. Ma rimane in salita la strada per le imprese. E la situazione nei settori del commercio, dei servizi e tra i pubblici esercizi continua a destare non poca preoccupazione". Laconico il commento di Confesercenti Area nord in riferimento alle zone e ai comuni colpiti dal sisma. Gli sforzi degli imprenditori sono tanti, ma per il raggiungimento della normalità, c'è ancora tanto da fare.

Lo snaturamento dell'offerta commerciale – in particolare nei centri storici - a causa del terremoto, la nascita obbligata di poli temporanei raggruppanti negozi e attività (spesso distanti dal centro), assieme ad una già di per se pesante situazione generale di perdita del potere di acquisto delle famiglie, ha molto affievolito la capacità' attrattiva nei confronti dei consumatori, locali e non, fonte di importante sostegno, oltre che lavoro, per i settore del terziario. "In questi ultimi mesi – evidenzia l'Associazione imprenditoriale – è emerso che la ricostruzione del patrimonio immobiliare privato nel cuore dei comuni colpiti ha ripreso un po' vigore. Anche se rimangono ancora troppe lungaggini burocratiche tra l'emissione della 'Cambiale Errani' e l'effettiva partenza dei cantieri".

"La ricostruzione non solo è fondamentale, ma indispensabile – tiene a precisare Confesercenti - Il suo prolungarsi o in certi casi continuo rimando potrebbe significare la perdita definitiva dei residenti, con ricadute estremamente negative sull'intero tessuto dei negozi che tra mille difficoltà hanno deciso di rimanere o di rientrare, dopo un necessario periodo di delocalizzazione, in centro storico. È quindi alla luce di ciò che riteniamo sia indispensabile che il nuovo Commissario straordinario si impegni ad intervenire sulle procedure di agevolazione delle pratiche di intervento al fine di velocizzare la ricostruzione".

"Occorre inoltre a nostro avviso, che le singole Amministrazioni comunali si attivino il più possibile, anche utilizzando strumenti economici di sostegno, affinché il processo di ricollocazione nei centri storici delle imprese delocalizzate continui. Mentre auspichiamo un impegno maggiore nei confronti dell'attuazione di una fiscalità di vantaggio finalizzata al sostegno delle pmi costrette ad affrontare questa difficilissimo periodo di crisi e di ricostruzione della rete commerciale", conclude Confesercenti.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Martedì, 09 Settembre 2014 12:19

Modena - La Cantina Settecani brinda al bilancio

Nel 2013 ricavi per 3,8 milioni di euro, 2,8 milioni ai soci: la Cantina Settecani di Castelvetro brinda ai risultati di bilancio -

Modena, 9 settembre 2014 -

È cominciata la vendemmia, e intanto la Cantina Settecani di Castelvetro brinda ai risultati di bilancio. Nell'esercizio 2013/14 la cooperativa vitivinicola aderente a Confcooperative Modena ha realizzato ricavi per 3,86 milioni di euro, con un aumento del 15 per cento rispetto all'esercizio precedente. «Grazie soprattutto al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e alla crescente richiesta di Pignoletto, l'anno scorso abbiamo venduto 944.761 bottiglie (+3 per cento sul 2012) - afferma il presidente della Cantina Settecani Paolo Martinelli – È aumentata anche la vendita di vino sfuso in damigiana, arrivata a 480 mila litri (+6 per cento rispetto al 2012/13)».

L'anno scorso la Cantina ha lavorato, trasformato e commercializzato 48.304 quintali di uva. Da sottolineare che il valore attribuito al conferimento ha superato la cifra di 2,8 milioni di euro, con un prezzo medio al quintale che supera i 56 euro: è il quinto aumento consecutivo (nel 2008/2009 il prezzo medio era stato di 31,76 euro). «È una grande soddisfazione poter riconoscere ai nostri 200 soci un prezzo che li ripaga degli sforzi compiuti per coltivare uve di qualità – aggiunge il vicepresidente della Cantina Settecani Andrea Chierici – Grazie al lavoro dei soci possiamo produrre vini di qualità che la nostra cantina riesce a valorizzare, nonostante siamo la cooperativa più piccola e quella più a sud della via Emilia. Negli ultimi dieci anni abbiamo investito 1,7 milioni di euro per potenziare produzione, promozione e commercializzazione».

I risultati di bilancio della Settecani sono commentati positivamente dal presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco. «Il settore vitivinicolo cooperativo è in buona salute, come conferma anche l'andamento delle altre cantine nostre aderenti. L'intero movimento cooperativo – ricorda De Vinco - coltiva il 70 per cento delle uve e produce il 90 per cento dei Lambruschi modenesi. Siamo bravi a produrre, ora si tratta di compiere un ulteriore salto di qualità e – conclude il presidente di Confcooperative Modena - raggiungere i consumatori di tutto il mondo che vogliono mangiare e bere italiano».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Martedì, 09 Settembre 2014 10:15

Sana 2014: prove d'EXPO

Successo di pubblico e di espositori al SANA 2014. Cresce il BIO e con esso il SANA che, insieme a Bologna Fiere, curerà l'area tematica del biologico a EXPO 2015.

Bologna, 9 settembre 2014 –

Crescono i numeri del "BIO" in Italia e di pari passo sono in crescita i numeri del SANA 2014, la kermesse bolognese dedicata al mondo del biologico e della biodiversità, che chiude i battenti proprio oggi.
Inaugurata sabato scorso dal Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, è stato dato l'annuncio che sarà proprio BolognaFiere con SANA a curare all'Expo 2015 l'area tematica del biologica e della biodiversità.
"BolognaFiere avrà la responsabilità di realizzare l'area del biologico e della biodiversità all'Esposizione Universale 2015, dedicata al grande tema "Nutrire il Pianeta" – ha dichiarato il Presidente di BolognaFiere Duccio Campagnoli nel suo intervento al convegno inaugurale di Sana. "Un traguardo che ci riempie di legittima soddisfazione per aver visto riconosciuto il ruolo di BolognaFiere come partner esclusivo di EXPO 2015 per il biologico e la biodiversità. Sarà un appuntamento di straordinaria importanza per tutto il settore di riferimento ed anche per il ruolo di Bologna di Città del Cibo, in chiave innanzi tutto di cultura dell'alimentazione di qualità, sostenibile e sicura".
620 espositori e un incremento del 15% rispetto il 2013, SANA 2014, ha dimostrato di avere le carte in regola per assumere il ruolo affidato nell'ambito dell'esposizione mondiale del 2015. Un incremento considerevole se messo in relazione alla crisi economica che sta travolgendo la maggior parte dei settori economici nazionali e più nello specifico degli eventi eventi fieristici. A sottolineare, ancor più marcatamente, l'importanza della manifestazione bolognese viene dall'apprezzamento internazionale che, in questa circostanza, ha visto aumentare del 40% la presenza di espositori esteri.

SANA Impronta pianeta
L'interesse verso il biologico quindi è in costante crescita e non dal solo punto di vista alimentare. Sta crescendo infatti il numero di soggetti che stanno radicalmente modificando gli stili di vita per adeguarsi a consumi "green" o "ecofriendly" in ogni comparto della propria vita di consumatori. L'alimentazione innanzitutto ma anche la cosmesi, l'attività sportiva, l'arredamento per finire anche alle costruzioni abitative.
Se, fino a pochi anni fa, il consumo di alimenti biologici era strettamente limitato al consumo domestico, negli ultimi anni, stando ai dati dell'Osservatorio SANA curato da Nomisma - su incarico di BolognaFiere e in collaborazione Federbio - sempre maggiore è il consumo fuori dalle mura domestica e il 2% ha dichiarato di consumo frequente fuori dalle mura domestiche.
Nonostante tutto, quindi, per il terzo anno consecutivo cresce in Italia la percentuale di consumatori di alimenti a marchio bio: nel 2014 è salita infatti al 59% sui consumatori totali registrando un netto incremento sia rispetto al 54,5% del 2013 (+ 4,5%) sia rispetto al 53,2% del 2012 (+ 5,8%). Solo il 41% degli italiani, ben al di sotto quindi della metà della popolazione del nostro paese, dichiara di non aver mai acquistato un prodotto bio negli ultimi dodici mesi. Tra chi invece nello stesso periodo ha fatto almeno un acquisto a marchio bio, il 37% dichiara di consumare prodotti bio almeno 1 volta alla settimana, il 22% ogni giorno.

SANA inaugura uff stampa07
In sintesi il biologico, visti numeri di consumi ma anche di terreni destinati a queste specifiche coltivazioni (+13% di superficie coltivata secondo Coldiretti nel corso del 2013), è una grande opportunità per il nostro Paese. La conferma viene dal Ministro Martina che durante il convegno inaugurale ha sottolineato che "I numeri ci dicono che il biologico è una grande opportunità per l'agricoltura italiana e per tutto il paese - ha aggiunto. Basta vedere cosa è accaduto negli ultimi anni per capire quanto futuro c'è nel settore biologico italiano. Qui c'è una forza straordinaria. Il fatto di poter annunciare la collaborazione tra questa esperienza e Expo Milano 2015 è un ulteriore tassello di quel progetto a cui stiamo dedicando tante energie per raccontare in Expo l'esperienza agroalimentare italiana".
Da quest'anno si sono anche spalancate le porte alle nuove tendenze che vanno a consolidarsi e il SANA si è trasformato nel palcoscenico ideale di NUCE INTERNATIONAL, il salone internazionale per l'industria nutraceutica, cosmeceutica, dei functional food & drinks e degli health ingredients, e di FOOD -ING INTERNATIONAL, evento dedicato agli ingredienti per tutti i settori dell'industria alimentare e delle bevande. Due esposizioni rigorosamente B2B, realizzate in collaborazione con Smartenergy srl.
Al SANA quindi il settore ha dato, ancora una volta, dimostrazione di capacità autorigenerative dimostrando un fermento difficilmente confrontabile con altri.

SANA essenze esotiche
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I Numeri del BIO in Italia
ABSTRACT INDAGINE OSSERVATORIO SANA 2014
A CURA DI NOMISMA
Non si arresta l'interesse per il bio: la domanda cresce a doppia cifra sia in termini di vendite che di famiglie acquirenti. Tutto ciò a dispetto della crisi economica che non dà tregua e frena drammaticamente i consumi alimentari totali (le vendite al dettaglio segnano un -0,7% in termini tendenziali nei primi 6 mesi 2014).
I prodotti a marchio bio continuano a raccogliere grandi consensi: a rivelare perché è la Consumer Survey1 dell'Osservatorio SANA 2014, curata per il terzo anno consecutivo da Nomisma, su incarico di BolognaFiere e in collaborazione con Federbio. Lo studio realizzato da Nomisma fa il punto sul modello di consumo di prodotti alimentari biologici in Italia, evidenziando motivazioni di acquisto, profilo degli acquirenti bio, nuovi trend.

LA PROPENSIONE AL BIO NEI DIVERSI TARGET E IL NUMERO DI FAMIGLIE ACQUIRENTI
Il tasso di penetrazione, cioè la quota di famiglie che negli ultimi 12 mesi ha acquistato in almeno 1 occasione un prodotto alimentare a marchio bio, sale dal 53% del 2012 al 59%; questo significa che in corso d'anno 6 famiglie italiane su 10 (poco meno di 15 milioni di nuclei familiari) hanno acquistato almeno 1 volta un prodotto biologico.
Cresce il numero di famiglie acquirenti (in soli 2 anni oltre 2 milioni di nuclei familiari in più hanno acquistato bio in almeno una occasione) e aumenta la spesa destinata al Bio (la spesa pro-capite degli italiani è di 39€, solo nel 2011 era pari a 28€; il bio incide sul totale della spesa alimentare per circa il 2%, ma, solo 10 anni fa la quota era di qualche centesimo di punto percentuale).
Diversi sono fattori che incidono sulla propensione all'acquisto di prodotti a marchio biologico: il reddito (il tasso di penetrazione è più alto nelle famiglie con reddito mensile familiare medio-alto - 69%), la presenza di figli in età pre-scolare (69%), un elevato titolo di studio del responsabile degli acquisti alimentari della famiglia (67%). Ma non vi sono solo fattori socio-demografici ad influenzare la propensione al bio ma anche stili di vita: chi fa esercizio fisico/sport (62%), la raccolta differenziata dei rifiuti (61%) ma soprattutto chi è vegetariano o vegano (78%) o, in generale, chi ha disturbi o malattie che impongono grande attenzione alla dieta (68%).
Sul totale delle famiglie acquirenti, il 59% è un frequent user: nel 22% delle famiglie si consuma bio con grande regolarità (quotidianamente o quasi); a tale quota va aggiunta la componente di nuclei familiari dove il consumo bio avviene "almeno 1 volta a settimana" (37%). I prodotti ortofrutticoli freschi si confermano la categoria su cui ricade il maggiore interesse del consumatore italiano: oltre il 70% delle famiglie acquirenti dichiara di aver acquistato frutta e verdura a marchio bio in almeno una occasione negli ultimi 12 mesi. Grande successo riscuotono anche uova (57%), yogurt (50%), olio extra vergine d'oliva (49%), marmellate (45%), miele (35%). Tra gli acquirenti, importante è la penetrazione anche del vino (22%).

CANALE DI ACQUISTO PREVALENTE DI PRODOTTI BIO: GDO VS RETAIL SPECIALIZZATO
Chi acquista bio con più frequenza nella GDO (58% delle famiglie acquirenti di prodotti bio) lo fa più per comodità ("faccio la spesa bio e non bio in un'unica spedizione" - il 44% adduce tale motivazione) che per convenienza (17%). Per chi acquista bio soprattutto nella GDO, le promozioni si confermano un fattore determinante: il 12% entra nel punto vendita con la decisione già presa grazie alla consultazione del volantino promozionale e un ulteriore 28% valuta le offerte promozionali sul bio presenti sugli scaffali. A questo target, si aggiunge un 29% che decide cosa acquistare prima di entrare in iper e super, perché ha abitudini di acquisto di prodotti bio piuttosto consolidate.
Chi preferisce i negozi specializzati per fare la spesa bio lo fa soprattutto per l'assortimento offerto (il 55% indica tale motivazione come prevalente), in termini di ampiezza ("trovo tutte le categorie di prodotti bio che mi interessano" – 27%), di profondità ("trovo tutte le marche dei prodotti bio che mi interessano" - 11%) o su specifiche categorie ("trovo una buona scelta anche nel fresco" – 10%; "trovo anche prodotti bio e naturali non alimentari" – 7%). Tra le altre motivazioni, è rilevante la fiducia che il consumatore ripone nei prodotti offerti dai negozi specializzati in prodotti bio (23%).

TENDENZE 2015
Non vi sono segnali di inversione di tendenza nemmeno per il 2015: le previsioni di spesa per prodotti alimentari a marchio bio sono segnalate in crescita per il 19% degli attuali acquirenti; un ulteriore 70% ritiene che manterrà stabile la spesa. La quota di chi prevede una spesa bio in contrazione (solo l'11% degli attuali acquirenti) sarà probabilmente compensata dalla capacità di attrazione di nuovi consumatori: il 32% di chi oggi non acquista si dichiara propenso alla sperimentazione, soprattutto se le marche dei prodotti preferiti inserissero una linea bio e se fossero in assortimento nei negozi abitualmente frequentati.

QUALI ALTRE OPPORTUNITÀ DI CRESCITA?
Il biologico ha opportunità di crescita anche away from home. L'interesse non si ferma infatti solo al consumo domestico: l'indagine Nomisma-SANA mette in evidenza che il 14,5% degli italiani ha avuto negli ultimi 12 mesi almeno una occasione di consumare un pasto (prima colazione, pasto, cena) presso un locale che offre alimenti biologici. Il 2% degli italiani consuma spesso pasti bio fuori casa, il 9,5% lo ha fatto ogni tanto mentre il 3% ha avuto solo 1 occasione di consumo fuori casa. La possibilità di consumare un pasto sano al di fuori delle mura domestiche è un altro ambito per incentivare la nascita di una nuova offerta mirata per la ristorazione.

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I Numeri del SANA 2014
5 padiglioni dedicati
620 espositori (+15% totale e +40% esteri)

Miliardi di tagli al welfare state, alla sanità, alle pensioni. E' questo lo scenario che è stato prospettato per l'Italia con l'entrata in vigore del Fiscal Compact, in italiano "Patto di stabilità" firmato da 25 dei 27 Paesi dell'Ue nel marzo 2012 -

Piacenza, 8 settembre 2014 -

"Sono vincoli di cui dobbiamo parlare, è un suicidio per l'Italia fatto di recessione e tagli, soprattutto allo Stato sociale" così ha spiegato Sergio Veroli, vicepresidente nazionale di Federconsumatori. Insieme a lui, Danilo Barbi, segretario nazionale Cgil che oggi, lunedì 8 settembre hanno incontrato una folta platea in Camera del Lavoro per discutere dei contenuti di un dibattito forse ostico ma fondamentale per le politiche economiche e sociali dei prossimi mesi e dei prossimi anni.
"Nei documenti l'hanno chiamata "austerità espansiva", ora non hanno più il coraggio di chiamarla così – ha detto Barbi -. Noi crediamo che si debba cambiare profondamente il Fiscal compact, e per farlo l'unico strumento che abbiamo è il referendum in modo da costringere il Consiglio Europeo di cui il Governo italiano fa parte. Il popolo non si è mai espresso sulla politica economia europea, questa sarebbe l'unica occasione per far sentire la voce del popolo più forte di quella della finanza". Il Patto di stabilità "è stato pensato e firmato con l'inflazione al 4 per cento mentre oggi siamo in deflazione, il deficit era al 105, oggi oltre al 130 per cento" sono alcuni dei parametri per i quali il pareggio di bilancio (austerità) inserito in Costituzione può significare "un suicidio di massa per l'economia e per il lavoro italiani".
L'iniziativa è stata promossa dal comitato provinciale del Referendum "Stop Austerità" che a livello locale comprende Federconsumatori, Auser, Cgil, Spi, Fiom, Sunia e altre associazioni. E' possibile firmare il Referendum in tutte le sedi dei Comuni della provincia di Piacenza. Maggiori informazioni sul sito www.referendumstopausterita.it

(Fonte: ufficio stampa Cgil Piacenza)

 

Lunedì, 08 Settembre 2014 16:11

Pomodoro, rese basse per il maltempo

Campagna 2014: consegnato il 58,55% del pomodoro contrattato. Ospite l 'assessore regionale Rabboni al quale il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari ha consegnato una targa come forma di ringraziamento -

Parma, 8 settembre 2014 -

Il punto sulla campagna
Si è lavorato intensamente nel mese di agosto, specie nell'ultima settimana del mese, nell'area del pomodoro da industria del Nord Italia. I dati resi noti dall'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia mostrano che, solo tra il 25 e il 31 agosto, è stato consegnato il 13,40% del pomodoro contrattato, un valore record davvero elevato nell'arco di una sola settimana per il territorio del Nord Italia che ha permesso a fine mese di raggiungere la quota complessiva del 58,55% di pomodoro consegnato rispetto a quanto contrattato.
Resta il problema delle basse rese di trasformazione con un brix medio ponderato del 4,59, in calo rispetto al dato della media triennale del medesimo periodo di 4,97, per cui, a parità di materia prima consegnata, si ottiene in media circa un 10% in meno di prodotti finiti rispetto agli standard.

"La campagna 2014 – commenta l'Oi – è stata condizionata negativamente dal maltempo e, in particolare, delle continue e abbondanti piogge succedutesi per tutta l'estate. Nonostante fosse iniziata con i migliori auspici - con una contrattazione anticipata e con una programmazione delle superfici in risposta al fabbisogno delle imprese di trasformazione del territorio nonché con un buon clima nel periodo dei trapianti – la campagna è stata contraddistinta da diverse difficoltà agronomiche che i produttori si sono trovati a fronteggiare in campo, al fine di garantire la raccolta di un prodotto di qualità nel rispetto della produzione integrata. Continua l'impegno delle Organizzazioni di produttori per garantire le consegne alle imprese di trasformazione nei tempi programmati e nel rispetto dei contratti stipulati, ma vista la situazione attuale sembra lontano il raggiungimento dell'obiettivo della trasformazione di 2,4 milioni di tonnellate. Le problematiche della campagna 2014 stanno comportando difficoltà sia al comparto della produzione che della trasformazione e le condizioni meteo dei primi giorni di settembre, ancora contraddistinti dal maltempo, non hanno permesso un miglioramento generale della situazione".

Il messaggio di Rabboni: "Oi fondamentale per il futuro del pomodoro"

In occasione dell'ultimo comitato di coordinamento con l'aggiornamento sui dati e sull'andamento della campagna 2014 l'Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia ha ospitato l'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia Romagna Tiberio Rabboni al quale il presidente dell'Oi Pier Luigi Ferrari ha consegnato una targa come forma di ringraziamento per l'impegno da sempre dimostrato per la filiera del pomodoro, anche da parte di tutta la struttura dell'assessorato regionale dell'Emilia-Romagna che ha promosso forme di aggregazione e integrazione e strumenti per la competitività per le filiere agroalimentari.
Proprio Rabboni ha evidenziato l'importante ruolo che assumerà sempre di più l'Oi, a seguito delle decisioni prese con la nuova Pac, per garantire il futuro del pomodoro da industria nel Nord Italia.

"Nell'ambito della definizione degli aiuti accoppiati - ha dichiarato Rabboni – al pomodoro da industria sono stati assegnati solo 11.245.000 euro/annui, ossia circa 160 euro ad ettaro: una cifra non alta. Il pomodoro da industria meritava certamente di più. Si sarebbe dovuto tenere conto dei differenti costi di produzione che si sostengono in Italia rispetto agli altri paesi europei dove l'aiuto accoppiato è stato adottato con importi decisamente più significativi. L'Emilia Romagna ha guidato la cordata a sostegno del pomodoro da industria.
Sarà dunque fondamentale da parte dell'Oi strutturare, con le altre regioni in cui si produce pomodoro da industria nel Nord Italia, un'azione da mettere in campo nel 2017, quando è prevista la verifica degli impegni assunti in merito agli aiuti accoppiati sulla base dell'andamento dei mercati, presentando dati a sostegno di un necessario adeguamento degli importi degli aiuti per il pomodoro".

Le note positive arrivano dai nuovi regolamenti europei per Op, Aop e Oi che rafforzano il ruolo di queste tre forme di aggregazione. "A breve gli stati membri – ha aggiunto Rabboni – dovranno decidere se le Oi istituite con legislazione nazionale potranno essere considerate omologhe di quelle previste con legislazione europea. L'Italia non ha ancora preso decisioni in merito, nel frattempo come Regione abbiamo già predisposto il provvedimento per l'omologazione delle Oi nate con legislazione regionale, tra cui quella del pomodoro da industria del Nord Italia che rimarrà a tutti gli effetti riconosciuta a livello europeo".

Infine l'assessore si è soffermato sul Psr, in attesa dell'approvazione definitiva di Bruxelles e della firma dell'accordo di partenariato tra Ue ed Italia per monitorare l'uso delle risorse. "Il Psr – ha concluso Rabboni - per la prima volta riconosce il ruolo dell'Oi e la individua come beneficiario diretto di alcune tipologie di interventi e finanziamenti così come beneficiario indiretto visto che si riconosce, nella presentazione di un progetto, una posizione prioritaria alle imprese che fanno parte di un'Oi. Sul fronte dei benefici diretti figurano gli ambiti della ricerca per innovazione in termini di competitività e di sostenibilità ambientale della filiera. L'Oi potrà creare un gruppo operativo per l'innovazione sul pomodoro, anche su scala interregionale, mettendo insieme imprese, centri di ricerca ed università. Altro campo di finanziamenti diretti all'Oi riguarda il supporto alla filiera con osservatori, analisi economica, raccolta informazioni, conoscenza del potenziale produttivo, analisi di mercato, ricerca di nuovi mercati, organizzazione logistica, supporti informativi e informatici, sistemi di autocontrollo, animazione della relazione tra componenti della filiera, definizione di regole condivise, supporto per educazione ambientale, alimentare e sostenibilità sociale con finanziamenti sino al 70% degli importi ammessi da 50mila a 200mila euro. Servirà certamente un'azione coordinata per sfruttare al meglio queste opportunità a favore del comparto del pomodoro da industria".

(Fonte: ufficio stampa OI Pomodoro da Industria Nord Italia)

CNA organizza il 10 settembre un incontro dedicato alla presentazione dei risultati ottenuti dal progetto ERASME che ha reso possibile una serie di ricerche, analisi dei consumi e diagnosi energetica. Appuntamento al Grand Hotel de La Ville alle ore 17.30 -

Parma, 8 settembre 2014 -

Una recente ricerca della CNA ha confermato che i costi dell'energia incidono sempre più sui processi produttivi e che risultano essere più alti per le piccole imprese rispetto alle grandi. Tuttavia, sono ancora poche le piccole imprese disposte a mettere in atto un audit energetico e questo per varie ragioni, tra cui: la riluttanza a spendere denaro per un audit senza avere la certezza del risultato, la mancanza di risorse per finanziare eventuali investimenti in efficienza energetica.

Con il progetto "ERASME, Energy Audits in SMEs", finanziato nell'ambito del Programma Intelligent Energy – Europe (IEE), la CNA dell'Emilia Romagna ha potuto dimostrare che sono possibili soluzioni efficaci e facilmente applicabili anche alle piccole imprese. Il progetto ha coinvolto CNA Emilia Romagna in un partenariato composto da 7 paesi: Austria, Croazia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria, con l'obiettivo di attivare percorsi virtuosi per la realizzazione di audit energetici nelle PMI.

Per l'Emilia Romagna, si è dimostrata particolarmente attiva la CNA di Parma che ha realizzato un numero significativo di check up nelle imprese della meccanica e della trasformazione alimentare, analizzando i consumi energetici, con diversi livelli di approfondimento. Ha contribuito inoltre al buon esito degli interventi, la predisposizione, seguendo l'approccio della Germania, di un panel di soluzioni finanziarie per l'avvio dell'investimento di efficienza energetica, reso possibile dalla collaborazione con importanti Istituti di credito della regione, che hanno realizzato prodotti finanziari a condizioni vantaggiose per le imprese che intendono investire in efficienza energetica.

Nell'ambito del quadro internazionale del progetto, è stato possibile dimostrare che i problemi delle imprese, quando sono valutati attraverso strumenti e metodologie comuni di confronto e collaborazione, portano a soluzioni tangibili e significative per l'ottenimento di un miglioramento dell'efficienza energetica. I risultati del progetto Erasme saranno presentati a Parma mercoledì 10 settembre 2014, ore 17,30, presso il Grand Hotel de la Ville, Largo Piero Calamandrei, 11, alla presenza dell'Assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Luciano Vecchi, di imprese, esperti e policy makers.

(Fonte: ufficio stampa CNA Parma)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 36 8 settembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 36 8 settembre 14 (Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

1.1 editoriale In equilibrio sul precipizio
3.1 alimentazione Il grano khorasan KAMUT® presente al SANA 2014
4.1 crisi pesche e nettarine Crisi Russa: da ripensare a livello europeo
4.2 bonifica CER: attività di ricerca a sostegno dell'agricoltura terremotata
5.1 Lattiero caseario Il difficile momento dei derivati del latte
6.1 crisi russa Una rete di sicurezza UE per il latte
6.2 latte, la rete USA La rete di Protezione USA per il latte
7.1 #myER_KitchenStories Emilia Romagna, dalla tavola al web.
9.1 festival prosciutto Prosciutto e piadina? Sono baci e abbracci
9.2 assica L'evoluzione dei valori nutrizionali dei salumi
10.1 occupazione agricola Aumento record di assunzioni in agricoltura

Domenica, 07 Settembre 2014 11:06

Il grano khorasan KAMUT® presente al SANA 2014

Dal 6 al 9 settembre showcooking con degustazioni a cura del laboratorio Cibosano di Bologna e un incontro sullo studio legato alla sensibilità al glutine, condotto dall'Università di Firenze e pubblicato dal British Journal of Nutrition, con la presenza di Bob Quinn.

Milano, 1 settembre 2014 – Il grano khorasan KAMUT® è fra i protagonisti di SANA 2014, il salone internazionale del biologico e del naturale che si tiene dal 6 al 9 settembre a BolognaFiere. L'azienda Kamut Enterprises of Europe, che coltiva questo antico cereale secondo metodo bio, ha uno stand dedicato (E34) nel padiglione 33 in cui è possibile degustare una gustosa varietà di prodotti garantiti dalla filiera del marchio KAMUT®.
Ogni giorno allo stand del grano khorasan KAMUT® il laboratorio Cibosano di Bologna preparerà piatti vegetariani - dall'antipasto al dolce - con l'utilizzo dell'antico cereale, ideali da riproporre anche a casa, secondo la tradizione mediterranea e con un pizzico di fantasia gastronomica rubata qua e là per il mondo. La protagonista degli showcooking sarà Laura Cacciari, un'appassionata della cucina casalinga, sana, bio e genuina, ma con ispirazione e ingredienti internazionali.
Inoltre, per approfondire i recenti studi scientifici pubblicati sul British Journal of Nutrition, che dimostrano come il consumo di prodotti a base di grano khorasan KAMUT® permetta di alleviare i sintomi di una malattia cronica come la Sindrome del Colon Irritabile, domenica 7 settembre alle ore 11.30 presso la Sala Valzer del padiglione 33, si terrà una conferenza a tema: "I prodotti a base di grano khorasan KAMUT® riducono i sintomi della sensibilità al glutine (IBS)".
All'incontro parteciperanno Bob Quinn, Presidente di Kamut International, e gli autori dello studio: il Prof. Stefano Benedettelli, la Dott.ssa Anne Whittaker e il Dott. Francesco Sofi, dell'Università di Firenze.

Lo sapevi che ... ?
KAMUT® è il nome del marchio registrato per contraddistinguere una specifica ed antica varietà di grano e per garantirne determinate caratteristiche. Lo scopo di questo marchio registrato è "certificare" la pura e antica varietà di grano khorasan, coltivata secondo il metodo dell'agricoltura biologica, mai ibridato né incrociato, e con elevati standard qualitativi. KAMUT®, infatti, significa garanzia di alta qualità in biologico di un antico cereale riscoperto e reintrodotto sul mercato e nelle diete dall'azienda Kamut International.

Kamut brand

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Kamut Enterprises of Europe
Ketchum
Sonia Silvani – Tel. 02 624119.77 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sara Pecchielan – Tel. 02 624119.22–
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Federica Villa – Tel. 02 624119.31 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Domenica, 07 Settembre 2014 08:15

Crisi Russa: da ripensare a livello europeo

Crisi pesche e nettarine - Rabboni: "pronti ad attivare i ritiri straordinari decisi dalla Ue. Previsto anche un contratto tipo per velocizzare le operazioni. Ma la gestione delle crisi di mercato va ripensata a livello europeo".

Bologna - Il regolamento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine che stanzia complessivamente 29 milioni di euro per i ritiri e 3 per la promozione, è stato al centro di due incontri a Bologna il 29 agosto scorso convocati dall'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni per fare il punto con le Organizzazioni di produttori e le rappresentanze regionali del mondo agricolo. 
"L'Emilia-Romagna – ha detto Rabboni – è pronta a cogliere al meglio questa opportunità anche perché è una delle poche regioni europee che vanta nel settore esperienze, risultati e sistemi operativi funzionanti. Nella riunione abbiamo deciso di stilare un contratto tipo regionale per garantire un'applicazione veloce e facilitata del provvedimento europeo anche per le aziende agricole che non fanno parte di Organizzazioni di produttori. Resta il rammarico per una gestione delle crisi di mercato ancora una volta inadeguata rispetto a necessità, tempi e risorse. Superata questa emergenza occorrerà ripensare tutta la materia. Chiederemo al Ministero di attivarsi in questo senso presso la Commissione europea. Come Emilia-Romagna siamo pronti a dare il nostro contributo."
Il provvedimento europeo per la crisi di mercato di pesche e nettarine prevede risorse sia per i ritiri a scopo benefico (distribuzione agli indigenti) sia per altre destinazioni (energia rinnovabile e distillazione); si rivolge sia alle Organizzazioni dei produttori, che alle aziende agricole non socie e stabilisce una retroattività dall'11 agosto. Per il prodotto destinato agli enti benefici è prevista la concessione di un aiuto del 100% sia alle Op che alle aziende non socie; per gli altri tipi di destinazione l'importo sarà pari al 75% per le imprese socie Op e al 50% per quelle non socie. 
L'incontro è servito anche per affrontare il tema del provvedimento europeo che stanzia 125 milioni di euro a fronte del blocco delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari deciso dal Governo Russo. "Il regolamento sarà operativo nei prossimi giorni – ha sottolineato Rabboni - ed essenziale sarà la tempestività con cui i produttori si attiveranno. Mentre il provvedimento sulle pesche e nettarine riguarda poche regioni italiane e spagnole, quello sull'embargo della Russia interesse molti Paesi europei. A fronte di un interesse così vasto e di risorse comunque inadeguate essere organizzati e operativi farà la differenza. Per questo abbiamo già previsto una riunione ad hoc all'inizio della prossima settimana." Il Regolamento europeo sull'embargo russo stanzia 125 milioni di euro per 14 prodotti ortofrutticoli, comprese le susine. Nel settore lattiero-caseario anche i formaggi Dop a pasta dura come il Parmigiano Reggiano attraverso il finanziamento dello stoccaggio privato, per i quali al momento non sono però state rese note risorse ufficiali. Il tutto con retroattività dal 18 agosto.
(fonte Regione Emilia Romagna - Bologna, 29 agosto 2014)

Assolatte ritiene essenziale l'impiego della misure di mercato previste dalle "rete di sicurezza", non solo per i formaggi DOP ma anche per le mozzarelle ed i formaggi freschi, prodotti che rappresentano circa il 25% del esportazioni italiane in Russia.

di LGC - Parma -2 settembre 2014 -
L'escalation della crisi Russa e gli embarghi disposti da Vladimir Putin sui prodotti alimentari UE sta preoccupando i produttori di latte e formaggio.
Infatti la Russia, secondo quanto riportato da Assolatte, è la decima destinazione per l'export caseario italiano: nel 2013 sono state esportate circa 7.300 tonnellate di formaggi, per un valore complessivo di 43,3 milioni di euro, con un tasso di crescita superiore a quello di tutte le altre principali destinazioni (+33%).
Un traguardo raggiunto anno dopo anno e che ha avuto registrato una crescita più che proporzionale nell'ultimo quinquennio come mostra il grafico dell'associazione imprenditoriale che, proprio per questa ragione invoca l'aiuto della U o meglio un intervento che non sia limitato ai prodotti DOP.
L'embargo - riporta il sito di Assolatte - crea danni milionari al nostro settore soprattutto perché arriva in un momento di particolare crescita produttiva. I danni potrebbero riguardare non solo il presente ma anche il futuro: "Non va dimenticato – spiega Giuseppe Ambrosi, Presidente di Assolatte – che le imprese nazionali hanno fatto importanti investimenti per adeguare le proprie strutture agli obblighi delle autorità russe. L'embargo dunque interrompe relazioni istituzionali e commerciali costruite con lavoro e fatica. E se il blocco durasse davvero fino al prossimo agosto, i nostri prodotti saranno sostituiti da altri, e sarà difficile se non impossibile riprendere gli spazi conquistati con fatica."
L'impossibilità di accedere al mercato russo associata alla maggior disponibilità di latte (nei primi sei mesi del 2014, nell'Unione europea le consegne di latte sono aumentate del 5,4%), avrà probabilmente effetti anche sulle quotazioni europee del latte alla stalla, e dei formaggi, già diminuite nel corso degli ultimi mesi, e sui prodotti trasformati.

Latte serie export Russia - Assolatte -

La rete di Protezione USA per il latte. Un premio assicurativo quasi simbolico per contrastare gli effetti di una eventuale sovrapproduzione di latte.

Parma 1 settembre 2014 --
Il programma di protezione del latte statunitense è stato ideato per evitare che si ripeta la situazione che portò al crollo delle quotazioni nel 2009. A riportare la notizia è Leo Bertozzi (esperto nella gestione delle produzioni agroalimentari di qualità e nella cultura lattiero-casearia) dalle colonne del portale del latte CLAL, I suoi fautori, prosegue l'ex direttore del Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano) ritengono che, nonostante il grande successo attuale dell'export ed il buon livello dei prezzi del latte USA, basterebbe una modesta sovrapproduzione, nell'ordine di solo un 1.5 – 2%, per fare precipitare la situazione col crollo delle quotazioni e la conseguente chiusura di stalle, fenomeno purtroppo già avvenuto negli ultimi anni.
Il programma, a base volontaria, assicura un sostegno finanziario agli allevatori quando la differenza fra prezzo del latte e costi dell'alimentazione (feed costs) scende sotto il livello di copertura assicurativa scelto dall'allevatore. Le adesioni al programma per il periodo 2014-2015 iniziano il 2 settembre e sono aperte fino al 28 novembre. Gli allevatori che aderiscono dovranno restare nel programma fino al 2018, versare una quota minima annuale di 100 Dollari ed assicurare i propri margini secondo una scala decrescente su cui scegliere, per ogni anno, quanto latte (fra il 25% ed il 90% della propria produzione) e quale livello di margine assicurare.
Negli anni successivi al 2015, la scelta andrà fatta dal 1 luglio al 30 settembre ed anche in questo caso gli allevatori avranno tempo sufficiente per prendere decisione adeguate al proprio margine di rischio ed alla propria situazione aziendale. La rete di protezione per i produttori di latte USA, prevista nel nuovo Farm Bill, si sta concretizzando con l'annuncio formale fatto dallo USDA e i 90 giorni di tempo per aderire al programma serviranno per educare ed informare adeguatamente i produttori. (Fonte Clal)

Domenica, 07 Settembre 2014 09:04

L'evoluzione dei valori nutrizionali dei salumi

ASSICA al convegno "Longevità e dieta mediterranea.

Milanofiori 5 settembre 2014 - ASSICA (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi) sarà presente a FOOD-ING International, il 3° Salone Internazionale e Conferenza dedicato agli Ingredienti per l'Industria Alimentare e delle Bevande, la manifestazione che si svolgerà dall'8 al 10 settembre 2014 a Bologna, con uno stand in cui, oltre a presentare le Attività dell'Associazione agli addetti ai lavori, darà ai visitatori la possibilità anche di consultare la testata storica dell'Associazione, IDC-Industria delle Carni e dei Salumi, che da 64 anni, con 4.000 copie di diffusione è tra le fonti informative più rappresentative del settore.

Lunedì 8 settembre, inoltre, Aldo Radice, Condirettore di ASSICA, parteciperà al convegno in lingua inglese "Longevità e Dieta Mediterranea", alle h. 14:00, con un intervento dal titolo "Salumi italiani: evoluzione nutrizionale nell'ambito della dieta mediterranea", in cui verranno illustrati i risultati raggiunti per ottenere un allineamento delle regole salutistico-nutrizionali grazie alla riduzione del contenuto di sale e di grassi nei salumi.

Radice sottolineerà l'impegno dell'intera filiera, dall'allevamento del maiale fino alla trasformazione finale, che ha saputo coniugare la tradizione produttiva con le moderne esigenze nutrizionali contribuendo così al successo dei salumi italiani che oggi vantano carni sempre più magre, con meno sale e con pochi grassi. Il Condirettore di Assica, oltre ad illustrare i valori nutrizionali dei salumi, evidenzierà come questi siano cambiati rispetto al passato, quando per lo stile di vita dei consumatori, i prodotti salumieri dovevano apportare energia e quindi grasso.
Oggi invece la richiesta è di alimenti a basso contenuto calorico e grazie ai nuovi metodi di allevamento dei suini e alle innovazioni nelle tecniche di produzione, l'industria di trasformazione si è prontamente adeguata: è diminuita nei salumi la quantità di grasso totale ed è variata la sua composizione a favore degli acidi grassi insaturi (di migliore qualità). Anche i livelli di colesterolo pongono i salumi italiani a livello delle cosiddette "carni bianche". Il risultato positivo è che i salumi "moderni" sono alimenti adatti a tutta la popolazione e a diversi momenti di consumo, in grado di soddisfare la ricerca del gusto e, allo stesso tempo, in linea con le raccomandazioni dietetiche della comunità scientifica.

Prosciutto lavorazione1

ASSICA - Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi
ASSICA, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, è l'organizzazione nazionale di categoria che, nell'ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalità istituzionali, l'attività di ASSICA copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l'informazione e il servizio di assistenza ai circa 160 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilità professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, ASSICA si è sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualità di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui è socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957.

(Fonte ASSICA 5 settembre 2014)

Domenica, 07 Settembre 2014 08:30

Aumento record di assunzioni in agricoltura

Moncalvo (Coldiretti): Quello che ancora manca è una giusta redditività con i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono spesso a coprire neanche i costi di produzione anche per colpa delle distorsioni di filiera e alla concorrenza sleale.

di Virgilio - Parma, 02 settembre 2014 - Nella miriade di risultati economici e di indicatori orientati al ribasso, spicca il dato in forte controtendenza dell'occupazione in agricoltura.
E' infatti crescita record delle assunzioni in agricoltura che fa registrare un aumento rilevante nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 5,6 per cento nel secondo trimestre del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il risultato è stato messo in evidenza da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat in occasione della diffusione dei dati sull'occupazione nelle grandi imprese italiane a giugno.
Incrementi considerevoli registrati al Nord (+27,6%) e al Sud (+28,6%) mentre cede pesantemente il dato del Centro Italia con un significativo -8,3%.
Un segnale incoraggiante per battere la disoccupazione viene anche - continua la Coldiretti - dall'aumento del numero di imprese agricole condotte da giovani under 35 che nel secondo trimestre sono salite a 48620 unità con un aumento del 2,6 per cento rispetto al trimestre precedente.
Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel commentare i risultati dell'indagine soprattutto in relazione al fatto che "Le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea". Ma non è utto oro quello che luccica. se da un lato quindi la "terra" torna a essere attrattiva per i giovani, dall'altro ancora la redditività non è soddisfacente.Quello che ancora manca - ha concluso Moncalvo - è una giusta redditività con i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono spesso a coprire neanche i costi di produzione anche per colpa delle distorsioni di filiera e alla concorrenza sleale dovuta alla mancanza di trasparenza nell'informazione ai consumatori che permette di spacciare come Made in Italy prodotti importati.

A Piacenza cresce il comparto alimentare dei salumi Dop, solo il salame piacentino DOP ha avuto un calo del 3% -

Piacenza, 3 settembre 2014 -

A Piacenza il comparto alimentare dei salumi Dop cresce: la coppa piacentina DOP dell'+1,9% con 348.323 pezzi prodotti, la pancetta piacentina DOP del +5,7% con 127.268 pezzi prodotti. Solo il salame piacentino DOP ha avuto un calo del 3% con 1.082.402 pezzi prodotti. Questi i dati forniti dal Consorzio Salumi Piacentini in occasione della presentazione della relazione di gestione dello scorso 2 luglio. Tenendo come riferimento gli ultimi gli anni 2000- 2013 anni, la produzione di coppa piacentina è aumentata di 5 volte (515%), la pancetta piacentina di circa 10 volte (980%), mentre il salame piacentino di 4 volte (487%).

"Siamo contenti che i nostri prodotti nonostante la crisi dei consumi abbiano tenuto. Siamo però preoccupati dalla costante erosione della redditività aziendale. Appare evidente che la crisi ha compresso i margini in maniera non sostenibile nel medio periodo. L'auspicata ripresa dei consumi dovrà accompagnarsi a un ritorno verso livelli fisiologici di redditività per tutti. Al riguardo è doveroso rilevare anche che allo stato delle cose il costo dei tagli freschi di coppa e pancetta hanno raggiunto quotazioni non più sopportabili dalle nostre aziende" – ha affermato Antonio Grossetti, Presidente Consorzio Salumi DOP piacentini.

"In questo scenario assai preoccupante un dato positivo proviene dal fatto che nessuna nostra azienda ha chiuso e che il livello di occupazione si è mantenuto pressoché costante. I nostri Associati hanno dimostrato anche in questa difficile situazione di credere profondamente nel loro lavoro cercando di non subire la crisi ma reagire ad essa, tanto che parecchi di loro hanno investito in nuove tecnologie impiantistiche, in ampliamenti e ammodernamenti degli impianti di produzione, nel cercare nuovi mercati, anche esteri ha concluso Grossetti".

Prossimo importante appuntamento per il Consorzio, è la Coppa d'Oro, Premio istituito e promosso dalla Camera di Commercio di Piacenza, in collaborazione con il Consorzio Salumi Tipici Piacentini arrivato alla ottava edizione e che si svolgerà quest'anno presso la splendida cornice di Palazzo Gotico a Piacenza dal 10 al 12 ottobre.

Consorzio Salumi DOP Piacentini
Unico in Italia ad avere ottenuto la Denominazione di Origine Protetta per ben tre prodotti, coppa, pancetta e salame, frutto di un'arte millenaria, il Consorzio Salumi Tipici Piacentini nasce e si sviluppa come efficace strumento per la difesa della qualità e per la valorizzazione di così preziose leccornie. Sorto nel 1971 con sede presso la locale Camera di Commercio, annovera oggi ben 15 aziende produttrici.
Apponendo il proprio marchio, il Consorzio Salumi Piacentini si propone quindi di tutelare i salumi DOP che vengono ottenuti con una attenta lavorazione, rispettosa dei rigorosi requisiti stabiliti dal Disciplinare di produzione. Per adempiere adeguatamente a questo proponimento e anche per offrire ai consumatori una sicura garanzia, il Consorzio è attivamente impegnato in una vasta opera di controllo e di continua verifica delle caratteristiche qualitative. Il mercato oggi richiede e premia le aziende e i prodotti certificati. Il Consorzio stesso ha ottenuto tale certificazione per l'attività di servizio: doverosa attestazione per un regime organizzativo ineccepibile.

I tre salumi DOP piacentini

La Coppa Piacentina è un prodotto di salumeria ricavato dai muscoli cervicali, perfettamente dissanguati, della regione superiore dei suini, con un peso minimo non inferiore ai 2,5 chilogrammi e tagliata alla quarta costola. Di forma cilindrica, leggermente più sottile alle estremità grazie al procedimento di rifilatura del grasso e di qualche sottile pezzo di carne cui viene sottoposta, si mostra, al taglio, di colore rosso frammisto a parti marezzate bianche e rosate; la consistenza è compatta, omogenea. Il profumo dolce e delicato si ritrova nel sapore morbido e pastoso, sempre più raffinato con il procedere della stagionatura, prevista da disciplinare di sei mesi.

Per produrre la Pancetta Piacentina si utilizza la parte centrale del grasso di copertura della mezzena del suino, che va dalla regione retrosternale a quella inguinale e comprende la sola parte laterale delle mammelle. Rappresenta uno dei tagli adiposi del suino e viene isolato lungo la linea di sezionatura sotto forma di pancettone, che comprende la pancetta vera e propria, la porzione di sottospalla e il piano del prosciutto. Richiede una salagione rigorosamente a secco; dopo un periodo di asciugatura e una stagionatura minima di quattro mesi, è pronta per il consumo. Si presenta di forma cilindrica, di peso variabile tra i 5 e gli 8 chilogrammi. Le fette, di colore rosso intenso alternato al bianco delle parti grasse, dal profumo dolce, gradevole, lievemente speziato, hanno un gusto invitante, al contempo dolce e sapido.

Da carni magre suine con una bassa aggiunta di grasso si ricava l'impasto per il Salame Piacentino. Per la parte magra i tagli di carne sono tutti al di fuori della pancetta, mentre per la parte grassa vengono utilizzati lardo, gola, parti di pancetta prive di grasso molle. Il Salame Piacentino richiede una stagionatura minima di 45 giorni. Di formato cilindrico, di peso non superiore al chilo e non inferiore ai 400 grammi, si presenta al taglio di colore rosso vivo con occhiature di grasso perfettamente bianco. L'intensità di sapore, unita alla dolcezza e alla delicatezza, stanno a confermare le aspettative derivanti dal profumo.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Salumi DOP Piacentini)

Crisi pesche e nettarine ed embargo russo - Rabboni scrive al ministro Martina e chiede l'anticipo dei pagamenti Pac: "per numerose aziende una situazione finanziaria estremamente problematica" -

Parma, 3 settembre 2014 -

L'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni ha scritto oggi al ministro delle politiche agricole Maurizio Martina per chiedere che venga autorizzato l'anticipo dei pagamenti Pac 2014, già dal prossimo 16 ottobre, così da dare un sostegno finanziario alle aziende agricole che si trovano a fronteggiare le difficoltà legate sia al difficile andamento stagionale che alle conseguenze dell'embargo russo.

"L'annata agraria 2014 - scrive Rabboni – è stata caratterizzata da una situazione climatica particolarmente negativa che ha ridotto produzioni di grande rilievo per il territorio emiliano-romagnolo, quali pesche, nettarine, angurie, meloni, pomodoro da industria". Ai danni provocati dal cambiamento climatico "si sono sommati gli effetti del blocco delle importazioni di diversi prodotti agroalimentari deciso dal Governo russo".

Il risultato - sottolinea Rabboni - è che "numerose aziende agricole anche in relazione all'assoluta inadeguatezza degli interventi di sostegno al reddito da attivare in presenza di crisi di mercato, previsti a livello comunitario, si troveranno a fronteggiare nelle prossime settimane una situazione finanziaria estremamente problematica".
Da qui la richiesta di attivare le procedure per autorizzare gli Organismi pagatori a versare anche per il 2014, anticipi dei pagamenti a partire dal 16 ottobre, pari al 50% del Pagamento unico.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 03 Settembre 2014 08:27

Il difficile momento dei derivati del latte

Momento di riflessione per le due principali DOP che confermano i listini della precedente ottava. Contenute perdite del latte spot. Burro e creme precipitano.

di Virgilio, Parma - 03 settembre 2014

LATTE SPOT Seconda settimana di perdita per il latte spot crudo nazionale. -1,27% il decremento del listino veronese che ha chiuso la prima settimana di settembre con quotazioni comprese tra 39,69 e 40,72€/100 litri di latte. Andamento analogo è stato registrato anche per il latte intero pastorizzato estero la cui quotazione ricade nell'intervallo di prezzo tra 37,12 e 38,15/100l litri.

BURRO E CREME Ancora in picchiata i listini del burro e delle creme a uso alimentare. Ben 15 centesimi sono stati bruciati dallo zangolato di creme fresche per la burrificazione contrattato alla borsa parmense. Il prezzo fissato lo scorso 29 agosto dopo una flessione del 7,89 è stato 1,75€/kg. e potrebbe ancora ridursi il prossimo venerdi adeguandosi all'ulteriore ribasso fatto registrare dalla borsa di Reggio Emilia nella seduta di ieri 2 settembre. !,65€/kg il prezzo uscito dalla borsa di Reggio Emilia dalla seduta del 2 settembre. Più contenute le perdite per le altre referenze. Nello specifico il burro CEE ferma la quotazione a 2,95€/kg. 10 centesimi sono stati perduti anche dal burro pastorizzato e dallo zangolato di creme fresche alla borsa milanese.

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GRANA PADANO Nessuna variazione per il Grana Padano DOP. La prima settimana di settembre ha confermato i prezzi della precedente ottava sia alla piazza mantovana sia a quella milanese.

PARMIGIANO REGGIANO Anche per il Parmigiano Reggiano nessuna variazione di listini sono stati riscontrati nelle piazze di Parma, Milano e Reggio Emilia.

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Il Consorzio per il Canale Emiliano-Romagnolo presenta i risultati di ricerche che tramite l'impiego del massimo della tecnologia ottimizzano le colture dei territori colpiti dal sisma e non solo -

Piacenza, 2 settembre 2014 -

Venerdì 5 settembre 2014, il Consorzio per il Canale Emiliano-Romagnolo presenterà i risultati di un'intensa attività di ricerca, incentrata sull'utilizzo combinato di modalità irrigue, ottimizzando l'impiego dei fattori produttivi, grazie all'utilizzo della più moderna tecnologia, con l'obiettivo primario di rilanciare le aziende agricole colpite dal sisma del 2012. Trasferire l'innovazione alle imprese agricole è necessario per migliorarne la competitività.

In particolare, l'attività di ricerca e sperimentazione svolta dal Consorzio, riguarda tecniche irrigue relative a diverse coltivazioni, tra cui il mais. Si tratta quindi di un progetto concreto per arrivare ad identificare un modello, che attraverso l'utilizzo di tecniche innovative possa aiutare a risolvere quei problemi, causati dal terremoto, che hanno compromesso l'effettiva produttività dei territori colpiti.
Due sono le visite nel corso delle quali si potrà osservare l'attività ideata dal CER su questo fronte, entrambe svolte all'interno dell'azienda sperimentale "Vittorio Tadini" a Gariga di Podenzana in provincia di Piacenza.
La prima, in programma per le ore 11 verterà sulle tecniche e i volumi di irrigazione, in particolare verrà effettuato un confronto tra manichetta e aspersione con diversi volumi di irrigazione su file singole e doppie di mais.
Il secondo intervento è previsto per le 14 e riguarda l'irrigazione su mais con manichetta a portata variabile.
La giornata si svolge nell'ambito della Legge Regionale 28/98: ricerca e innovazione a supporto delle produzioni agricole delle zone colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012.

(Fonte: Ufficio stampa CER)

Domenica 14 settembre 2014 durante il Festival del Prosciutto di Parma si sancisce un connubio di eccellenze con la presentazione del libro di Enrico Belgrado dedicato ai pani antichi -

Parma, 2 settembre 2014 -

Un amore indissolubile che non può passare inosservato e che durante il Festival del Prosciutto di Parma, proclama la sua unione: parliamo del Prosciutto di Parma e della piadina romagnola. Quest'anno durante la celebre manifestazione dedicata a uno dei salumi più amati in tutto il mondo - che si terrà a Langhirano dal 5 al 21 settembre 2014 - verrà riservata un'intima, ma importante parentesi a questo gustoso connubio che rappresenta l'unione tra diverse eccellenze del territorio.

Confesercenti in collaborazione con il Comune di Langhirano e l'assessore al turismo e commercio Mauro Lamoretti approfondiranno questo gemellaggio con la presentazione del libro "Ma sei di coccio?" di Enrico Belgrado. Il volume presenta ricette, aneddoti e storie dei pani tradizionali del nostro territorio. Un percorso che ripercorre le differenze culinarie e i tipi di cottura di uno dei cibi più antichi, per una riscoperta dei pani da un punto di vista storico culturale.

L'appuntamento è domenica 14 settembre 2014 alle ore 18 nella Sala del Consiglio del Comune di Langhirano.
«E' dal connubio di diverse eccellenze che si creano nuove occasioni di promozione di prodotti tipici del territorio, uno street food in chiave moderna e di qualità che va ad accrescere una cultura turistica consapevole e di qualità» dichiara il coordinatore Assoturismo di Confesercenti Stefano Cantoni.
Al termine della presentazione si proseguirà la serata nella zona di p.zza Ferrari a Langhirano dove si potrà degustare il prosciutto di Parma, accompagnato dalla piadina romagnola. L'evento si è reso possibile grazie anche alla collaborazione di Giacomo Costantini, di Confesercenti Ravenna e Gian Piero Giordani, di Confesercenti Cesena.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)

Prosegue la collaborazione tra Arpa Emilia-Romagna e il Comune di Pechino per il monitoraggio dell'aria nella metropoli cinese. Incontro oggi in Regione con una delegazione della capitale della Cina -

Parma, 2 settembre 2014 –

Prosegue la collaborazione tra Arpa Emilia-Romagna e il Comune di Pechino per il monitoraggio dell'aria nella capitale cinese. La vicepresidente della Regione Simonetta Saliera, l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi e il direttore generale di Arpa Stefano Tibaldi hanno incontrato, ieri a Bologna, una delegazione del Comune di Pechino guidata dal vice sindaco Zhang Gong. La visita si inserisce nel contesto di un rapporto tra Arpa e il Dipartimento di protezione ambientale del Comune di Pechino che è iniziato nel 2007 e riguarda principalmente il tema della qualità dell'aria.

L'incontro è stato anche l'occasione per la firma di un Addendum tra Arpa Emilia-Romagna e Comune di Pechino – sottoscritto dal direttore generale di Arpa Stefano Tibaldi e dal direttore generale del Dipartimento per la protezione ambientale del Comune di Pechino (Beijing EPB) Chen Tian - per una collaborazione triennale sul controllo e la prevenzione dell'inquinamento atmosferico. L'agenzia ambientale emiliano romagnola metterà a disposizione il proprio modello di monitoraggio e previsione della qualità dell'aria e saranno realizzati anche seminari, incontri tra esperti, scambi di informazioni e studi di settore congiunti.

Tibaldi ha proposto l'istituzione di una scuola italo-cinese, della durata triennale dal 2015 al 2017, sulla valutazione, previsione, gestione e risanamento della qualità dell'aria (e di altri temi ambientali come acqua e rifiuti) per la formazione e aggiornamento professionale dei tecnici delle agenzie ambientali in Cina ed in Italia.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

C.A.S.E.A. Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 35 1 settembre 14

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)

C.A.S.E.A. Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 35 1 settembre 14

1.1 editoriale MeteoTax: il ciclone settembrino
2.1 alimentazione SANA: Alimentazione sportiva e non solo
4.1 crisi Il "Doggy bag" è servito
4.2 expo 2015 Bando per progetti collegati a Expo2015
5.1 Lattiero caseario Crollo generalizzato dei lattiero caseari
6.1 eventi Festival del Prosciutto di Parma
6.2 riconoscimenti Douja d'OR a un vino Piacentino
7.1 vendemmia 2014 Andiamo a vendemmiar ... oppure no.
8.1 Embargo russia Export Russia. Arrivano gli aiuti UE per il Parmigiano Reggiano

Cibus 35 COP

Domenica, 31 Agosto 2014 10:30

Il "Doggy bag" è servito

In tempi di crisi nulla viene sprecato. In forte ascesa, secondo Coldiretti, la consuetudine a raccogliere quanto avanzato alla tavola del ristorante.

Parma, 29 agosto 2014 --
Un italiano su tre (33 per cento) quando esce dal ristorante non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta con "doggy bag" anche se solo il 10 per cento lo fa regolarmente, mentre il 23 per cento solo qualche volta. E' quanto emerge dall'indagine indicativa on line condotta dal sito www.coldiretti.it sui comportamenti durante l'estate dalla quale emerge peraltro che una fetta rilevante della popolazione (24 per cento) quando va a mangiare fuori lascia sulla tavola gli avanzi semplicemente perché si vergogna di chiederli. Solo una percentuale minore del 18 per cento si dice semplicemente non interessato mentre - sottolinea la Coldiretti - ben il 25 per cento degli italiani non lascia alcun avanzo quando va al ristorante o in pizzeria.
Di fronte a questa nuova esigenza - riferisce la Coldiretti - la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc.
La tendenza a finire quanto viene servito a tavola, secondo i saggi suggerimenti del nonni, richiama un passato difficile ma, insieme al diffondersi del sacchetto degli avanzi, è anche - prosegue la Coldiretti - un segno di maggiore responsabilità degli italiani nei confronti dello spreco di cibo. Un comportamento molto diffuso in altri Paesi a partire dagli Stati Uniti dove sembra che la stessa first lady Michelle Obama non abbia remore a seguirla.

- il sondaggio on line -
Quando vai a mangiare fuori hai mai chiesto di portare via gli avanzi (doggy bag)?
Si, spesso 10 %
Si qualche volta 23 %
No perché mi vergogno 24 %
No non lascio mai avanzi 25 %
No non mi interessano 18%
(Fonte: www.coldiretti.it 23 agosto 2014)

Domenica, 31 Agosto 2014 09:31

Al Via il Festival del Prosciutto di Parma

Dal 5 al 21 settembre è in programma la XVII edizione del Festival del Prosciutto di Parma. Il calendario degli eventi.

Parma 29 agosto 2014 -
Il "Festival" è un'ottima occasione per conoscere e degustare il miglior Prosciutto di Parma e per apprezzare le bellezze naturalistiche e culturali dei luoghi d'origine.
Un'ottima opportunità per visitare le zone di produzione con "Finestre Aperte" e scoprire come nasce il prodotto.
Un ricco calendario di iniziative: appuntamenti all'insegna della gastronomia, dello spettacolo e della cultura. Attività sportive, serate musicali e tante altre proposte.
L'evento clou, anche per quest'anno, sarà "Finestre Aperte" dove le cattedrali del Prosciutto di Parma si aprirano ai consumatori, offrendo la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione e di partecipare a degustazioni gratuite.
Saranno i produttori a illustrare i segreti di produzione delle cosce di suino, che per una magica combinazione di clima, tradizione e passione, diventano Prosciutti di Parma.
Il Prosciutto di Parma è un prodotto a denominazione di origine protetta completamente naturale: solo carne di suino nato e allevato in Italia, l'aria profumata delle colline parmensi e una lunga e paziente stagionatura.

FINESTRE APERTE:
Calendario delle visite ai prosciuttifici (orari: 10-13 e 15-19, quando non diversamente specificato). 
Nei giorni 6-7 e 13-14 settembre servizio gratuito di bus navetta per le visite ai prosciuttifici di Langhirano, Lesignano de' Bagni, Tizzano Val Parma e Corniglio. Partenza da Piazzale Corridoni, Langhirano. Non si effettuano prenotazioni. 
Per info tel. 0521 354156.

 Dove invece è prevista una specifica navetta (vedi programma e orari delle navette), le visite si intendono organizzate e quindi è indispensabile la prenotazione al PuntoInfoFestivaldelProsciutto per le navette in partenza dalla Fiera (Pad. 2 Salone dei Camper, tel. 0521 996653 attivo dal 13 al 21 settembre) oppure presso lo IAT di Parma (tel. 0521 218889 – 218855) per le navette in partenza da Parma città. Per visite individuali occorre contattare direttamente il prosciuttificio.

PR Festival1 prosciutto

CALENDARIO EVENTI

Venerdì 5 settembre

Sabato 6 settembre

Domenica 7 settembre

Lunedì 8 settembre

Martedì 9 settembre

Mercoledì 10 settembre

Giovedì 11 settembre

Venerdì 12 settembre

Sabato 13 settembre

Domenica 14 settembre

Lunedì 15 settembre

Martedì 16 settembre

Mercoledì 17 settembre

Giovedì 18 settembre

Venerdì 19 settembre

Sabato 20 settembre

Domenica 21 settembre

Domenica 7 e 14 settembre - Un Panino da Re

Eventi collaterali per tutto il periodo dal 6 al 21 settembre 2014

Domenica, 31 Agosto 2014 10:57

Il Douja d'OR a un vino Piacentino.

Il prestigioso riconoscimento astigiano è stato conquistato dalla cantina piacentina di Terzoni Claudio.

Piacenza 25 agosto 2014 --
Prosegue incessante la raccolta di premi e riconoscimenti per la cantina piacentina "Società Agricola Terzoni Claudio srl".
Dopo avere incamerato il successo al Vinitaly con il premio "Banca Popolare di Verona" assegnato al vino Colli Piacentini Doc Malvasia Passito "Sensazioni D'inverno - le Virtù del Poggio" 2011, e la riconferma, per il secondo anno consecutivo con il passito "Sensazioni di inverno 2011" quale miglior vino al Concorso Mondiale di Bruxelles, la cantina piacentina ha conquistato anche l'astigiano Douja d'OR che è andato alla Malvasia Passito 2012 "Sensazioni d'Inverno".
Il premio, attribuito dalle Commissioni dell'O.N.A.V., viene assegnato solo ai vini che, in fase di degustazione, raggiungono almeno 85 punti su 100. Sono punteggi particolarmente rigorosi che richiedono ai vini il possesso di caratteristiche di elevata qualità. Infine, il 9 luglio scorso, è stata la volta di altri 2 vini della cantina piacentina a ricevere gli onori, questa volta da parte della "Selezione del Sindaco" . Medaglia d'oro conquistata quindi dalla punta di diamante di "Terzoni", la pluridecorata "Malvasia Passito Sensazioni d'inverno" e medaglia d'argento invece è stata assegnata all'Ortrugo "Per Elisa" a conferma della qualità professionale raggiunta dall'azienda vinicola dei Colli Piacentini.

Terzoni Marco vinitaly2014 premio

Domenica, 31 Agosto 2014 09:14

Andiamo a vendemmiar ... oppure no.

Prospettive sulla vendemmia 2014. Torna l'incubo 2002 per la produzione enologica piemontese. Sarà decisivo l'andamento stagionale di settembre.

di Lamberto Colla - Piacenza 26 agosto 2014 -
Troppa acqua. E' la sintesi banale della stagione enologica che va a concludersi. Un luglio caratterizzato da una piovosità eccezionale che ha raggiunto anche i 21 giorni, come in Veneto, di pioggia su 31. Con un +160% rispetto la media degli anni precedenti è fuori discussione che le aspettative in quantità e in qualità del prodotto finito non siano delle più rosee.
L'eccesso d'acqua moltiplica il rischio di malattie per la vite, riducendo la gradazione alcolica dei grappoli e compromettendo la salute degli acini per lo sviluppo dei marciumi.
Se negli ultimi anni, lo scorso in modo particolare, l'andamento stagionale particolarmente favorevole aveva portato a anticipare, o meglio, a riportare nel tradizionale periodo, la vendemmia quest'anno il rischio è completamente l'opposto. La speranza è che un settembre, e forse un ottobre, compiacenti possano raddrizzare le sorti di una stagione che si preannuncia insidiosa per uno dei comparti agroalimentari più importanti per fatturato realizzato e per l'immagine nazionale.

1 barbera invaiatura gde
I timori sono elevati in tutte le regioni particolarmente vocate alla viticoltura, come ci conferma Marco Terzoni, enologo e produttore di vino dei Colli Piacentini. "Le previsioni non sono incoraggianti - sottolinea l'enologo - visto l'andamento climatico di questa estate. In certe regioni addirittura sta sorgendo l'incubo del 2002 tristemente nota per il caratteristico aroma di "feccino" che ha contraddistinto la produzione nazionale. Certo in 12 anni le tecniche si sono notevolmente affinate ma il ricordo di quell'annata è ancora dolorosamente vivo nei ricordi dei produttori".
Molto probabilmente, al fine di evitare il riproporsi di una tale situazione, "molte aziende anticiperanno la vendemmia pur nella consapevolezza di compromettere la produzione qualitativa di vino".
Nelle annate con primavere ed estati molto piovose, i timori maggiori ricadono sugli attacchi della muffa grigia che può provocare danni ingenti, soprattutto dove si lavora con l'obiettivo della qualità. Un attacco di Botrytis cinerea può ridurre la produzione in termini di peso ma, ancora peggio, può rendere difficoltoso il processo di vinificazione e generare odori anomali.
Tendenzialmente, l'anticipo della vendemmia, rispetto al periodo ideale di maturazione delle uve, sarà una pratica molto diffusa quest'anno - prosegue Marco Terzoni - "in considerazione del fatto che le uve sono malate e lo sviluppo dei batteri acetici è come ovvio controproducente per la qualità.

1 barbera uva con marciume gde
Una stagione eccezionale, come peraltro ciclicamente avviene, ma come tutti i contadini sanno, lavorando a cielo aperto si è esposti a molti maggiori rischi e appesi alla "Benevolenza del dio Bacco".
Ma senza necessariamente attaccarsi al fato è possibile attenuare gli effetti negativi dei diversi andamenti stagionali attraverso una conduzione professionale del vigneto. Già, perché è in campo che si fa il vino. La cantina e la professionalità degli enologi possono migliorare e correggere il prodotto, ma per la buona o eccellente qualità è indispensabile partire da un buon grappolo e quello si fa in campo.
Ecco quindi che le buone pratiche agronomiche tornano a essere di moda. "Anche in situazioni estreme", conclude Terzoni, "se le buone pratiche agronomiche sono state rispettate e costantemente applicate, gli effetti connessi a eventi anche estremi possono essere in parte mitigati. L'esposizione dei filari, la pratica dell'inerbimento interfilare e una buona attenzione alle concimazioni rappresentano quelle consuetudini di base indispensabili per ottenere un buon risultato così come pure lo è la cura della pianta e la sua defogliazione che consente agli acini di avere la migliore insolazione. Infine la raccolta con annessa cernita in campo è l'ultimo elemento che contribuisce a consegnare alla cantina il miglior prodotto destinato alla trasformazione. Da lì in poi sarà compito dei tecnici ottenere il miglior vino.".
In conclusione, importanti saranno l'andamento climatico di settembre e le capacità degli enologi a intervenire per dare corpo ai vini di nuova produzione. Nel frattempo, per mettere avanti le mani, sono state già avanzate e in taluni casi accordate le richieste di arricchimento zuccherino attraverso l'aggiunta di mosto concentrato rettificato. Addirittura, come nel caso del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, la richiesta è di poter arricchire di due gradi zuccherini i mosti (di solito è massimo 1,5) e di poter vendemmiare a 8 gradi e non da 9 in su.
Che settembre quindi corregga quel che luglio ha compromesso.

4 vigneto malvasia dei 2 migliori vini al mondo terzoni gde

A giorni misure per attivare l'ammasso privato del formaggio per contrastare i danni derivanti dall'embargo russo.

Reggio Emilia, 28 agosto 2014 - Soddisfazione, da parte del Consorzio del Parmigiano Reggiano, per le decisioni annunciate oggi dalla Commissione Ue, che ha esteso ai formaggi a pasta dura e a lunga stagionatura, tra i quali anche il "re" dei formaggi, le misure già adottate per i prodotti freschi e volte a tamponare i danni per i produttori agricoli dovuti all'embargo della Federazione Russa verso le esportazioni di prodotti agroalimentari europei come ritorsione per le sanzioni adottate nella crisi con l'Ucraina.
In particolare, a giorni scatteranno specifiche misure per attivare l'ammasso privato del Parmigiano Reggiano.
"Esprimiamo apprezzamento – afferma Giuseppe Alai, presidente del Consorzio – per il provvedimento adottato dalla Commissione, la cui adozione si lega alla particolare attenzione e all'impegno del ministro Martina in sede Europea".
"Questa apertura – prosegue Alai – è la risposta che attendevamo rispetto alle sollecitazioni espresse dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e dal sistema rappresentativo dei formaggi Dop italiani". "Nel merito – aggiunge Alai - queste misure consentiranno di sostenere i produttori in una fase critica di mercato, nell'ambito della quale l'embargo russo chiude uno dei canali commerciali che si sono rivelati tra i più interessanti in questi ultimi anni in termini di crescita". "L'auspicio, ora – conclude Alai - è che vengano superate al più presto le situazioni che hanno portato alle sanzioni e all'embargo, ripristinando in tal modo il regolare scambio di prodotti come si conviene all'interno un sistema di mercati aperti".
(Fonte Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano)

Il programma completo e prossimi interventi dell'Amministrazione Comunale per la lotta alla zanzara tigre -

Parma, 28 agosto 2014 -

L'Amministrazione Comunale è stata attiva già a partire dal mese di maggio in un programma di lotta zanzara tigre, aderente alle indicazioni contenute nel Piano della Regione Emilia Romagna e alle azioni definite dalla Cabina di Regia attiva a livello provinciale.

I punti principali previsti dal programma sono:

a) monitoraggio puntuale e capillare dell'infestazione mediante il posizionamento di ovitrappole, esaminate quindicinalmente per valutare l'entità delle infestazioni (n. 60 ovitrappole in altrettanti siti individuati come habitat ideale dell'insetto da un team tecnico formato da personale del Servizio Igiene Pubblica dell'Azienda USL di Parma e personale della Regione Emilia Romagna). Il monitoraggio estivo è iniziato il 2 giugno e procederà fino all'ultima lettura prevista per il giorno 6 ottobre, in linea con il calendario stabilito dall'Azienda Sanitaria Locale e della Regione Emilia Romagna;

b) ordinanza sindacale già attiva dal 2010 nel periodo maggio - ottobre di ogni anno che impone ai vari soggetti privati che dispongono di differenti tipologie di aree/terreni/proprietà una serie di accorgimenti quali, in particolare, l'esecuzione dei trattamenti larvicidi nelle caditoie presenti all'interno delle aree private (si ricorda che il prodotto può essere acquistato a modico prezzo presso le farmacie o i punti vendita di prodotti fitosanitari, come il consorzio Agrario), annaffiare poco e spesso per non creare avvallamenti stagnanti nel terreno, svuotare regolarmente qualunque tipo di cisterna o contenitore a partire dal semplice sottovaso (lo sviluppo delle uova della zanzara tigre avviene in quantitativi di acqua molto ridotti). Preme infatti sottolineare che, al fine di non rendere inutili gli sforzi dell'Amministrazione Comunale, gli interventi di prevenzione e lotta devono essere affrontati in prima persona anche dai privati cittadini per il 70% del territorio comunale.

c) eliminazione delle larve di zanzara con prodotto larvicida, attraverso trattamenti di disinfestazione delle caditoie pubbliche in particolare in relazione ai siti sensibili (scuole) e con priorità correlate ai risultati del monitoraggio fino al mese di ottobre. Nei Nidi, nelle Scuole dell'Infanzia Comunali e Statali e nelle Primarie sono stati effettuati due serie di interventi larvicida con trattamento delle tombinature nel periodo maggio-giugno. Con la prossima riapertura delle strutture seguiranno altre due serie di interventi previsti nei mesi di settembre e ottobre.

d) trattamenti adulticidi:

Al riguardo si precisa che il trattamento adulticida ha un effetto immediato ma di breve durata (5-10 gg) è tecnicamente più complesso (necessità di proteggere la popolazione, in particolare la fasce più sensibili, comporta il divieto di consumare frutta e verdura irrorata dai trattamenti, ecc..) non è selettivo (non esiste un prodotto selettivo specie specifico che elimini la zanzara tigre adulta e non alteri tutti gli altri microrganismi utilissimi per un corretto mantenimento bio – ecologico dell'ambiente urbano) ed è più costoso.

Sono cinque gli interventi già eseguiti previa richiesta dell'Azienda USL nei mesi di giugno, luglio e agosto in occasione di malattie accertate da virus trasmessi dalla zanzara tigre per eliminare la fonte del pericolo e contenere fenomeni di allargamento dei casi infetti.

Nelle notti del 28 e del 29 agosto saranno eseguiti inoltre interventi di disinfestazione adulticida con nebulizzazione notturna del verde all'interno dei giardini dei nidi e nelle Scuole dell'infanzia comunali a gestione comunale con riapertura il primo settembre.

Nelle stesse notti sono previsti anche trattamenti adulticida in numerosi parchi pubblici individuati nell'ottica di trattare quelli maggiormente fruiti nei vari quartieri. Gli stessi trattamenti saranno eseguiti prossimamente anche nelle Scuole dell'Infanzia Statali la cui apertura è prevista per il giorno 15 settembre.

Accorgimenti personali aggiuntivi:

Da ultimo, al fine di proteggersi dalle punture, in particolare nei periodi in cui, complice la situazione meteorologica, è percepibile un aumento del livello di infestazione, è buona norma prediligere un abbigliamento di colore chiaro (i colori scuri e accesi attirano gli insetti), evitare l'uso di deodoranti, lacche per capelli, dopobarba e creme profumati, utilizzare zanzariere alle finestre e/o diffusori di insetticidi per le abitazioni operanti a corrente, applicare sulle parti scoperte del corpo sostanze repellenti, rispettando le istruzioni d'uso e previa consultazione di un pediatra per i bambini fino ai 12 anni.

(Fonte: Comune di Parma)

La produzione manifatturiera reggiana appare in aumento: bene l'export e il fatturato, ma gli ordini interni restano in calo. Imprenditori pessimisti -

Reggio Emilia, 28 agosto 2014 -

Seppure in modo un po' meno brillante rispetto ai primi tre mesi dell'anno, anche nel secondo trimestre 2014 la produzione manifatturiera reggiana è apparsa in aumento.
Dopo il +1,4% di gennaio-marzo, infatti, la produzione industriale ha fatto segnare un +0,9% anche nel trimestre aprile-giugno e, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, tutti gli indicatori congiunturali del settore registrano variazioni positive.
L'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia evidenzia, al proposito, un +0,1% relativo agli ordini complessivi (sebbene resti di segno negativo il dato riguardante gli ordini sul mercato intero, che ancora flettono dello 0,1%) e, soprattutto, una buona crescita del fatturato (+3,6%) e degli ordini dall'estero, che hanno fatto segnare un +3%.

tabella 1

Anche il periodo di produzione assicurato dal portafoglio ordini registra una tendenziale crescita rispetto al trimestre precedente passando dalle 6,3 alle 7,1 settimane, mentre rimane stabile all'85,7% della capacità produttiva il grado di utilizzo degli impianti rispetto alla capacità produttiva.

tab2

"Sono dati – sottolinea Stefano Landi, presidente della Camera di Commercio – sicuramente positivi, che vanno comunque letti ancora all'interno di una situazione di crisi che non è superata". "Le difficoltà delle aziende, e soprattutto di quelle meno orientate all'export – spiega Landi – non sono sostanzialmente cambiate, ma certo è incoraggiante il fatto che finalmente si registri un recupero del fatturato addirittura superiore all'entità dell'incremento degli ordini dall'estero, segno di una ripresa di competitività dei nostri prodotti sui mercati internazionali". "Analogamente – prosegue il presidente della Camera di Commercio – è positiva l'accelerazione della produzione in alcuni dei settori trainanti per l'industria reggiana, cui è però fondamentale si vadano ad associare nuove misure di politica economica e fiscale che favoriscano la crescita degli ordini interni e, per quanto riguarda le imprese, nuovi processi di innovazione e di internazionalizzazione che sono essenziali per la ripresa".

L'analisi dell'andamento dei principali settori produttivi effettuata dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio evidenzia una crescita della produzione per i comparti ceramico (rispetto al secondo trimestre 2013 si registra un +2,5%), metalmeccanico (+2,3%), delle materie plastiche (+1,9%) ed elettrico-elettronico (+0,2%). Cali di produzione,invece, per l'abbigliamento (-2,5%), l'alimentare (-0,2%) e le "altre industrie manifatturiere" (-1,4%).

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La tenuta della produzione, come si è detto, è fortemente influenzata dall'andamento degli ordini dall'estero, che sono in aumento per tutti i comparti con variazioni positive che vanno da un minimo del 2,7% del metalmeccanico ad un +5,6% per le materie plastiche. Fatta eccezione per il metalmeccanico e le materie plastiche (entrambi con un +1,1%), sono ancora in controtendenza, invece, gli ordini dal mercato interno, con flessioni che vanno dal -0,1% dell'elettrico-elettronico al -1,9% dell'abbigliamento.

Le migliori performance sul piano produttivo sono venute, nel secondo trimestre 2014, dalle imprese reggiane più strutturate e di media dimensione (cioè con un numero di dipendenti compreso fra 10 e 49), che hanno fatto segnare un +2% rispetto allo stesso periodo del 2013, seguite da quelle più grandi (quelle con oltre 50 dipendenti ), che si sono attestate ad un +0,8%.
Ancora in difficoltà, invece, le imprese di dimensione più contenuta (da 1 a 9 dipendenti) che, dopo il -0,5% registrato nel primo trimestre dell'anno, hanno registrato una contrazione dell'1,1% dei volumi produttivi.

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Fra gli imprenditori reggiani, infine, prevale – e ritorna - il pessimismo circa l'immediato futuro.
Se nel primo trimestre dell'anno gli imprenditori prevedevano andamenti positivi per il successivo trimestre, le previsioni, ora, hanno invertito la tendenza.
Il saldo tra la percentuale di aziende che prevedono aumenti e quelle che prevedono flessioni è infatti negativo per tutte le variabili prese in considerazione: produzione, fatturato e ordini totali. L'unico dato positivo permane quello riferito agli ordini dall'estero.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

 

 

Una riapertura all'insegna del declino generale. Relativamente contenute le perdite delle due principali DOP se confrontati con il crollo dei derivati del latte (Burro e Creme). Riprende a scendere anche il Latte Spot.

di Virgilio, Parma - 27 agosto 2014

LATTE SPOT CRUDO E PASTORIZZATO ESTERO - Riapertura al ribasso per il latte spot crudo nazionale e parimenti per l'estero intero pastorizzato. Dopo due settimane di fermo delle attività borsistiche il latte spot cede 1€ sulla piazza di Verona. 40,21 e 41,24 €/100 litri latte sono i valori, rispettivamente minimo e massimo, registrati lo scorso lunedì 25 agosto. 37,63 e 38,66 €/100 litri i prezzi del latte estero.

BURRO E CREME Il crollo dei derivati del latte. - Burro e creme cedono dal 4,5 a quasi il 10% rispetto le quotazioni precedenti la chiusura ferragostana delle borse. 3,05/kg la quotazione del Burro CEE (-4,47%), 1,75€/kg (-7,89%) la quotazione dello zangolato a Reggio Emilia mentre si registra una perdita addirittura deò -9,41% per la Crema a uso alimentare trattata a Milano (1,54€/kg).

GRANA PADANO - Sull'onda dei ribassi viene trascinato anche il Grana Padano. 20 centesimi le perdite registrate alla piazza di Mantova per entrambe le referenze a listino. Contenuto a -10 centesimi invece la caduta registrata a Milano. Per quanto riguarda la stagionatura di 9 mesi è stato fissato un prezzo minimo di 6,70€/kg e massimo di 6,80€/kg. 7,30 - 7,95€/kg la forbice di prezzo del listino milanese relativamente al Grana Padano di 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO - Più ridotta, limitata a 5 centesimi, la scivolata di prezzo registrata dal Parmigiano Reggiano alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma per entrambe le stagionature lo scorso venerdi 22 agosto. Nello specifico il 12 mesi è stato valorizzato tra 7,65 e 8,05€/kg. mentre il 24 mesi è stato quotato con valori compresi tra 9,00 e 9,35€/kg. 10 centesimi invece le perdite subite dal principe dei formaggi sulla piazza di Milano che ha chiuso tra 9,50 e 10,25€/kg. e tra 7,75 e 8,05€/kg. rispettivamente alle stagionature di 24 e 12 mesi.

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