A segnalarlo la Cia di Reggio Emilia: in precedenza era prevista la decorrenza dal 1° novembre.

Reggio Emilia, 31 ottobre 2014 --
Il settore Ambiente della CIA di Reggio Emilia segnala che - grazie anche all'intervento attuato presso le autorità regionali - è stata emesse una determina del direttore generale dell'assessorato Ambiente della Regione Emilia-Romagna con la quale viene ufficializzato che il periodo di divieto allo spandimento in ZVN (Zone vulnerabili ai nitrati) inizierà l'11 Novembre e durerà fino all'8 Febbraio 2015, invece che decorrere dal 1° novembre. A maggior ragione la norma vale anche per Zone non vulnerabili.

A Soragna si spalancano le porte del Gusto! Le date di svolgimento saranno: sabato 8, 15, 22, 29 novembre 2014.

Soragna, 31 ottobre 2014 -
Il costante e crescente successo della manifestazione turistico-gastronomica del "November Porc", che tocca nel 2014 la sua tredicesima edizione, dimostra che l'attenzione per la gastronomia e le produzioni d'eccellenza è sempre più un motivo di attrazione per viaggiatori di ogni tipo, dall'Italia e dal mondo.
Chi viene per assistere alla produzione dei "ciccioli", chi per assaggiare i piatti tradizionali, chi per fare acquisti con assoluta garanzia di qualità, spesso desidera ampliare la propria esperienza con sempre nuovi modi di vivere la "bassa".

Ecco quindi l'importanza della rete della Strada del Culatello, di cui fanno parte i comuni di Fontanellato, Soragna, Roccabianca, Colorno, San Secondo, Polesine Parmense, Sissa, Zibello, e dell'offerta turistica ad essi collegata. Oltre ai Castelli, ai luoghi di Verdi, alle escursioni nei parchi, si aggiunge per la durata del November Porc una "gustosa" novità proposta dal Comune di Soragna: il "November Food Tour – a Soragna si spalancano le porte del gusto", che offre la possibilità di entrare direttamente nelle aziende di produzione di Culatello di Zibello DOP e di Parmigiano Reggiano, normalmente non aperte al pubblico, in compagnia di una Guida autorizzata. La Guida, specializzata in turismo enogastronomico, offrirà dettagliate spiegazioni sui prodotti, la loro lavorazione, gli usi in cucina, rispondendo alle curiosità di tutti i partecipanti.

Il tour a cadenza settimanale offre una mattina intera di autentica "esperienza" gastronomica, arricchita da una degustazione finale, che sarà indimenticabile per i partecipanti.
Il Tour si rivolge a tutti gli appassionati e i curiosi della migliore gastronomia italiana, sia italiani che stranieri con spiegazioni in italiano e in inglese.
Le date di svolgimento saranno: sabato 8, 15, 22, 29 novembre 2014, con partenza alle 8,45 presso l'Ufficio Turistico di Soragna (via Repubblica, 3 – tel. 0524 598932). E' necessario che i partecipanti possiedano auto propria (in caso di necessità, è disponibile un servizio di noleggio con conducente a prezzo convenzionato). La quota a persona è di 55 euro.
Per aderire è sufficiente prenotare via mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - o chiamare al n. +393277469902. Le Guide di Itinera Emilia forniranno tutte le informazioni utili.
....E speriamo ci sia la nebbia!

tournovember
(Fonte Comune di Soragna)

Se 1.000 è il numero minimo di firme per la segnalazione del "Casino dei Boschi" al progetto FAI "I luoghi del Cuore", 30.000 invece sono quelle necessarie per scalare la testa della classifica.

di Virgilio Parma 31 Gennaio 2014 --
Il Casino dei Boschi di Carrega deve tornare a splendere. Questo è l'obiettivo che si è posto il comitato "Salviamo il Casino dei Boschi di Carrega" attraverso la raccolta di firme affinché l'edificio storico, inserito all'interno del Parco dei Boschi di Carrega - il primo a essere istituito in Emilia Romagna -, possa essere preso a balia dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) all'interno del progetto "I Luoghi del Cuore" promosso in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Un'iniziativa che coinvolge gli stessi cittadini invitati a segnalare i piccoli e grandi tesori che amano e che vorrebbero salvare.
Il FAI e Intesa Sanpaolo hanno già dato voce alle migliaia di segnalazioni raccolte: 45 sono stati finora gli interventi di recupero in 15 regioni che hanno restituito a molti luoghi la bellezza originale.

Gli amanti del Parco dei Boschi di Carrega si sono perciò costituiti in comitato, stanchi di stare ad osservare il deteriorarsi del Casino dei Boschi, "vero cuore del Parco, un gioiello nascosto, un esempio raro di integrazione progettuale tra architettura e paesaggio". Già molte le firme raccolte sufficienti alla segnalazione ma il numero è ancora ben lontano dal vertice della classifica del FAI.

A oggi, infatti, sono ben 29.900 le firme raccolte per gioiello architettonico nazionale che svetta al primo posto, la Certosa di Calci (Pisa) e 23.428 i voti del secondo classificato, il Convento dei frati cappuccini di Monterosso al Mare seguito, a brevissima distanza con 23.141 voti, dal Castello di Calatubo (Alcamo Trapani).
Ovvio quindi che la competizione sia dura e perciò, per scalare la classifica, serve il contributo dei tanti emiliani appassionati della propria terra.
L'unico intervento finanziato in Emilia Romagna è quello relativo alla Pieve Romanica di Santa Maria Ad Nives, Mirandola vittima del terremoto modenese del 2012.
Votare è semplice, basta collegarsi al sito "I luoghi del Cuore", registrarsi e votare.

PR Casino Boschi 2 Carrega

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Il Casino dei Boschi è un edificio fatto costruire dalla duchessa Maria Amalia di Borbone tra il 1775 e il 1789. Fu progettato dall'architetto francese Petitot su un preesistente chalet di caccia. Nel 1819 fu acquistato da Maria Luisa d'Austria, che incaricò l'architetto Nicola Bettoli di ristrutturare l'edificio secondo lo stile neoclassico. Aggiunse un lunghissimo colonnato con al centro il Casinetto, un edificio con orologio e torre campanaria, che ospitava il teatrino di corte. La duchessa incaricò il giardiniere Carlo Barvitius, proveniente dalla corte degli Asburgo, di impiantare un elegante giardino all'inglese.

Nella cornice di Cibus Tec l'evento di punta dedicato al business e alla ricerca nelle tecnologie per la trasformazione dei prodotti vegetali -

Parma, 30 ottobre 2014 -

Apre i battenti a Parma la quinta edizione di "Tech Agrifood - European mediterranean Business Meetings", evento dedicato a imprese, centri di ricerca e università che operano nel campo delle tecnologie per la trasformazione di frutta, verdura e cereali e nella filiera vitivinicola e olearia.

Tech Agrifood è organizzato dalla Camera di commercio italiana per la Francia di Marsiglia, dalla Camera di commercio di Parma e da "Terralia", Polo di competitività del sud est della Francia, in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna e Promec, Azienda speciale della Camera di commercio di Modena.

Partecipano 126 operatori provenienti da 11 paesi: Algeria, Egitto, Marocco, Tunisia, Turchia, Libano, Francia, Italia, Spagna, Russia, Vietnam. Sono in programma piu' di 500 incontri B2B per favorire lo sviluppo di partenariati commerciali, tecnologici e scientifici sui temi focus dell'evento, tra cui i processi di conservazione e trasformazione, l'imballaggio e il confezionamento, lo stoccaggio e la distribuzione.

Di grande interesse i workshops tematici inseriti a complemento dei B2B, coordinati rispettivamente dalla Stazione Sperimentale per l' Industria delle Conserve Alimentari mercoledi' 29 ottobre alle ore 17 e giovedi' 30 ottobre alle ore 12.15 dal Polo di competitività Terralia.

L'edizione 2014 di Tech Agrifood beneficia anche del supporto del progetto Euromed Invest, che ha l'obiettivo di promuovere il business e gli investimenti nell'area euromediterranea. Il progetto, finanziato dall'Unione Europea, ha assicurato la partecipazione all'evento di 4 agenzie per la promozione degli investimenti nei paesi della Riva Sud del bacino mediterraneo: AMDI (Marocco), ANDI ( Algeria), IDAL (Libano), FIPA (Tunisia).

"Creare occasioni e luoghi dove le imprese possano esprimere tutte le proprie potenzialità: credo che questa sia una delle missioni principali delle Camere di commercio - sottolinea Andrea Zanlari, presidente della Camera di commercio di Parma - Sono perciò orgoglioso dell'impegno che l'Ente che rappresento ha profuso anche quest'anno nell'organizzazione di Tech Agrifood. Grazie alla collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna questa edizione è arricchita anche della presenza di delegazioni provenienti da Russia e Vietnam. Considero dunque un grande risultato per la nostra città e per il suo sistema imprenditoriale ospitare la quinta edizione di Tech Agrifood, ottimo esempio di collaborazione fra enti, istituzioni e sistema delle imprese.

Jean Jacques Isoard, presidente della Camera di commercio italiana per la Francia di Marsiglia, dichiara che: "La nostra Camera, specializzata nell'assistenza alle imprese italiane e francesi e nell'organizzazione di incontri d'affari su settori specifici tra cui l'agroalimentare, ha da anni sposato un'apertura sul mediterraneo grazie all'organizzazione di incontri d'affari coinvolgenti operatori della riva nord e sud dell'area med.
E' la seconda volta che l'evento Tech agrifood viene ospitato a Parma nell'ambito del salone Cibustec Foodpack e ringrazio la Camera di commercio e Fiere di Parma in quanto tali incontri non potevano trovare collocazione tematica migliore".

(Fonte: Ufficio Stampa Camera di commercio di Parma)

Mercoledì, 29 Ottobre 2014 08:30

Nuovo scivolone per le due principali DOP

Invariati i listini del burro e del latte spot. Recupera la crema a uso alimentare milanese mentre i listini dei due principali grana mostrano ancora segnali di debolezza.

di Virgilio, Parma, 29 ottobre 2014 -

LATTE SPOT In merito al latte crudo spot nazionale su Verona i listini si mantengono costanti per la terza settimana consecutiva. 37,63€/100 litri è il valore minimo registrato mentre 38,66€ /100 litri è la punta massima confermata alla Borsa veronese.
Altrettanto dicasi per il latte intero pastorizzato spot di provenienza estera che per la seconda settimana ha confermato la forbice di prezzo tra minimo e massimo compresa tra 36,60€ e 37,63€/100 litri.

Latte Spot VR

BURRO E CREME Ormai consolidato da 7 settimane il prezzo del burro. Unica eccezione la Crema di Latte a uso alimentare quotata a Milano che raggiunge quota 1,68€/kg con un incremento del 3,71% rispetto la precedente ottava. La Panna di Centrifuga, quotata a Verona, alla pari del Burro, ha confermato i valori delle precedenti 5 rilevazioni con il prezzo compreso tra 1,60€/kg e 1,65 /kg. Il Burro CEE è pertanto fermo a 2,85€/kg e il Burro zangolato di creme fresche a Parma è stabile 1,50€/kg.

GRANA PADANO Seppure limitato alla piazza Milanese, il Grana Padano, riprende la discesa dopo una breve pausa registrata nelle due settimane centrali di ottobre. 10 centesimi perduti dal 9 mesi di stagionatura collocandosi così nell'intervallo compreso tra 6,35 e 6,45€/kg (-1,54%) mentre 5 centesimi sono stati lasciati sul campo dal 15 mesi e oltre facendo segnare i listini tra 7,00 e 7,65€/kg (-0,68%). Nessuna variazione registrata a Mantova ma sarà da verificare domani se verrà mantenuto il listino oppure se si adeguerà alla tendenza ribassista del capoluogo lombardo.

GP 15MMI

PARMIGIANO REGGIANO Continua preoccupare gli operatori il mercato del Parmigiano Reggiano. Dopo un settimana di tregua ha ripreso a scendere il listino del 12 mesi quotato alla borsa di Parma seguita da quella milanese dove, anche il 24 mesi, ha perduto quota. Nello specifico, a Parma il 12 mesi cedendo lo 0,66% si colloca tra 7,30 e 7,70€/kg (-5 centesimi) mentre i listini di milano registrano -10 centesimi e -5 centesimi rispettivamente per il 12 e per il 24 mesi.

POSSIBILI TRUFFE: IL CONSORZIO ALLERTA I CASEIFICI E LE AUTORITA' GIUDIZIARIE
- Il Consorzio del Parmigiano Reggiano alza la guardia e mette in allerta i caseifici, ma anche le autorità giudiziarie, rispetto a possibili truffe che potrebbero ricadere su produttori e commercianti nelle compravendite di prodotto.
In una lettera inviata a tutti i consorziati, infatti, l'Ente di tutela sottolinea d'aver ricevuto diverse segnalazioni, da parte di commercianti e operatori del settore, rispetto a soggetti che vanno proponendo ingenti quantità di formaggio a prezzi assolutamente anomali rispetto a quelli di mercato, "utilizzando ed evocando illegittimamente – si sottolinea nella comunicazione – il nome del Consorzio di tutela o vantando conoscenze e/accreditamenti all'interno dello stesso Consorzio che sono del tutto prive di fondamento".

PRRE 12MPR

L'assessore all'Ambiente e Protezione civile del Comune di Modena Giulio Guerzoni esprime soddisfazione a seguito di un sopralluogo sugli argini del Naviglio e del Secchia -

Modena, 28 ottobre 2014 -

"Gli argini di Naviglio e Secchia sono puliti e in ordine e le alghe del Naviglio sono state sfalciate". A dirlo è l'assessore all'Ambiente e Protezione civile del Comune di Modena Giulio Guerzoni, che nella giornata di ieri, lunedì 27 ottobre, ha effettuato un sopralluogo sugli argini del Naviglio e del Secchia (nel tratto da Ponte Uccellino a Ponte Alto).

I lavori sono stati effettuati da Aipo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) e rientrano nel piano di interventi, ordinari e straordinari, programmati nel 2014 per la messa in sicurezza degli argini di Secchia e Panaro e del reticolo dei canali danneggiati dall'alluvione del 19 gennaio.
"Diversi tratti arginali sono inoltre già stati perlustrati da tecnici e volontari della protezione civile", ha proseguito. "Io stesso – ha aggiunto Guerzoni – anche la settimana scorsa, ho partecipato al sopralluogo presso il Cavo Levata, Martiniana e Archirola trovandoli in buone condizioni. L'azione di monitoraggio e verifica, che sta fornendo risultati soddisfacenti, proseguirà nelle prossime settimane".

(Fonte: Comune di Modena)

Lambrusco, cantine cooperative ottimiste sulla commercializzazione. Diminuisce la raccolta di uva nella provincia di Modena, mentre si conferma buona la qualità -

Modena, 29 ottobre 2014 -

Diminuisce la raccolta di uva nella nostra provincia, mentre si conferma buona la qualità. Lo afferma Confcooperative Modena, che ha analizzato i dati sulla vendemmia delle quattro cooperative vitivinicole aderenti, le quali lavorano il 60 per cento dell'uva coltivata in provincia di Modena. Ricordiamo che il movimento cooperativo nel suo complesso produce il 90 per cento dei Lambruschi modenesi.

Quest'anno il prodotto conferito negli stabilimenti delle Cantine di Carpi e Sorbara, S. Croce di Carpi, Settecani di Castelvetro e Formigine Pedemontana ammonta a 672.312 quintali. «Rispetto all'anno scorso registriamo un calo del 5 e mezzo per cento - dichiara Alberto Vaccari, presidente della Cantina Formigine Pedemontana e coordinatore del settore vitivinicolo di Confcooperative Modena – Si temeva che le abbondanti piogge estive potessero compromettere la raccolta, invece l'andamento climatico di settembre, e soprattutto della prima metà di ottobre, unito a un maggior impegno richiesto ai viticoltori, ha consentito un risultato soddisfacente. Dal punto di vista qualitativo, nelle zone del Grasparossa grazie alla maturazione tardiva rileviamo un minore calo del contenuto zuccherino, mentre la zona del Sorbara ha risentito di un calo quantitativo a causa delle grandinate di aprile. Nel complesso, quindi, l'uva raccolta dalle nostre cantine si presenta in buone condizioni».

Vaccari si dichiara ottimista anche sull'andamento delle vendite. «Gli operatori del settore credono nel prodotto e speriamo condividano sempre più il lavoro che si sta facendo tra Modena e Reggio Emilia per valorizzare il Lambrusco. Avremo un vino fresco, dalle belle tonalità e di buona personalità in grado – conclude il presidente della Cantina Formigine Pedemontana e coordinatore del settore vitivinicolo di Confcooperative Modena – di raccontare le eccellenze del nostro territorio».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

E' stata inaugurata ieri la struttura del caseificio Roncoscaglia di Sestola con un nuovo negozio e una sala polivalente-museo -

Modena, 27 ottobre 2014 -

Un nuovo punto vendita per reagire alla crisi dei prezzi all'ingrosso del Parmigiano Reggiano e andare incontro alle esigenze anche culturali dei consumatori. È la scommessa del caseificio Roncoscaglia di Sestola, che ha inaugurato ieri – domenica 26 ottobre - un nuovo negozio e una sala polivalente-museo.

Il Roncoscaglia vende su Internet da sette anni, soprattutto ai gruppi di acquisto solidale; la nuova struttura serve per potenziare la vendita diretta ai consumatori e ai turisti che visitano il nostro Appennino. Grazie a un finanziamento del Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano, il caseificio ha investito quasi 200 mila euro per costruire un edificio a forma di casello, sul modello dei caseifici che fino ai primi anni Cinquanta caratterizzavano le nostre campagne, soprattutto in pianura.

«L'obiettivo è collegare un prodotto di qualità come il Parmigiano Reggiano di montagna alla cultura rurale e alle tradizioni locali», spiega il presidente del caseificio Michele Lancellotti. La struttura occupa una superficie di 150 mq e comprende una sala polivalente-museo che serve per la presentazione e gli assaggi delle produzioni tipiche; oltre a Parmigiano Reggiano di montagna, burro, ricotta e golosino, si possono degustare i salumi ottenuti dai maiali allevati in caseificio e trasformati in conto lavorazione da un'azienda familiare locale con metodi tradizionali e aromi antichi.

Accanto al nuovo negozio c'è il laboratorio per il confezionamento del prodotto. Il Roncoscaglia, aderente a Confcooperative Modena, è stata una delle prime cooperative casearie nate nell'Alto Frignano; festeggia quest'anno il sessantesimo di fondazione, essendo nato il 7 marzo 1954. Attualmente ha nove soci che trasformano in Parmigiano Reggiano di montagna 17.500 quintali di latte, mentre la produzione si aggira sulle 3.200 forme l'anno.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Il 29 e 30 ottobre alle Fiere di Parma nell'ambito di Cibus Tec - Foodpack. Partecipano 125 operatori da tutto il mondo -

Parma, 27 ottobre 2014 -

Dopo il successo della quarta edizione, svoltasi a a Marsiglia nel giugno del 2013, sta aprendo i battenti a Parma la quinta edizione di "Tech Agrifood - European mediterranean Business Meetings", evento dedicato a imprese, centri di ricerca, università che operano nel campo delle tecnologie per la trasformazione di frutta, verdura e cereali e nella filiera vitivinicola e olearia. Obiettivo: ricercare o offrire tecnologie nell'ambito dei processi di conservazione e trasformazione, imballaggio e confezionamento, stoccaggio, distribuzione e trasporto. Argomenti tutti all'avanguardia: la sicurezza e la qualità dei cibi, il packaging e l'etichettatura richiedono una costante ricerca e innovazione, da realizzarsi attaraverso il consolidarsi di sinergie tra i attori pubblici e privati.

Organizzano Tech Agrifood la Camera di commercio italiana per la Francia di Marsiglia, la Camera di commercio di Parma e "Terralia", Polo di competitività del sud est della Francia, in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna. E' prevista la partecipazione di 126 operatori provenienti da 15 paesi: Algeria, Egitto, Marocco, Tunisia, Turchia, Emirati Arabi, Belgio, Francia, Italia, Spagna, Russia, Olanda, Argentina, Emirati Arabi, Vietnam, che saranno coinvolti in incontri d'affari per favorire lo sviluppo di partenariati commerciali, scientifici e tecnologici. I profili delle aziende iscritte sono visionabili sul sito dell'evento: www.techagrifood.com.

Tech Agrifood è organizzato all'interno di Cibus Tec – Foodpack il 29 e 30 ottobre. Le 2 giornate saranno arricchite anche da seminari tecnici, a cura della Stazione sperimentale per l'industria delle conserve alimentari di Parma e di Terralia.

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

Domenica, 26 Ottobre 2014 08:45

"Parmigiano" - Allerta per possibili truffe


Possibili truffe. Il Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano allerta i Caseifici e le autorità giudiziarie.

Reggio Emilia, 25 ottobre 2014 - Il Consorzio del Parmigiano Reggiano alza la guardia e mette in allerta i caseifici, ma anche le autorità giudiziarie, rispetto a possibili truffe che potrebbero ricadere su produttori e commercianti nelle compravendite di prodotto.
In una lettera inviata a tutti i consorziati, infatti, l'Ente di tutela sottolinea d'aver ricevuto diverse segnalazioni, da parte di commercianti e operatori del settore, rispetto a soggetti che vanno proponendo ingenti quantità di formaggio a prezzi assolutamente anomali rispetto a quelli di mercato, "utilizzando ed evocando illegittimamente – si sottolinea nella comunicazione – il nome del Consorzio di tutela o vantando conoscenze e/accreditamenti all'interno dello stesso Consorzio che sono del tutto prive di fondamento".
L'Ente di tutela sottolinea, inoltre, la particolare insidiosità di quelle che possono configurarsi come autentiche e rilevanti truffe: per rendere credibili le loro proposte – spiega il Consorzio – tali soggetti risulta abbiano anche organizzato incontri presso i magazzini di caseifici consorziati, proponendosi agli stessi caseifici come potenziali acquirenti e, contemporaneamente, spacciandosi di fatto, nei confronti dei loro potenziali clienti, come i proprietari del formaggio visionato.
Questi fatti sono già stati segnalati dal Consorzio alla Procura della Repubblica di Reggio Emilia e ad altre autorità competenti, primi fra tutti i componenti della Commissione provinciale antitruffa, che include, insieme al Questore, il Prefetto, il Comandante dei Carabinieri e il Comandante della Guardia di Finanza.
Allertate le autorità e i consorziati, il Consorzio, in considerazione della gravità dei casi segnalati (accresciuta dagli ingenti quantitativi di prodotto che vengono offerti ), invita i caseifici a prestare la massima attenzione ai contratti commerciali che venissero loro proposti e, in caso di situazioni anomale, a non esitare nell'informare immediatamente il Consorzio e, se del caso, le forze dell'ordine e le autorità giudiziarie.
(Ufficio Stampa Consorzio Tutela Parmigiano Reggiano)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 43 26 ottobre 14

(in allegato il settimanale scaricabile in pdf)

SOMMARIO Anno 13 - n° 43 26 ottobre 14

1.1 editoriale Attenti al canone!
2.1 tutela Falso Parmesan sequestrato al SIAL di Parigi,
3.1 lattiero caseario Lattiero caseari, prezzi fermi.
4.1 crisi russa Embargo Russo, di male in peggio.,
5.1 eventi vini Piacenza, Gutturnio Festival in vista dell'expo
5.2 pomodoro OI Pomodoro, consegnate 2.320.000 di tonnellate di prodotto.
6.1 alluvione Parma Alluvione, servono risposte concrete
6.2 consumi e evoluzione L'eugenetica del consumatore
6.3 eventi Al Salone del Gusto con il Caseificio 4 Madonne
7.1 turismo e tradizioni Culatello, il principe della Nebbia

10.1 ultim'ora Allerta "parmigiano". Possibili truffe

Domenica, 26 Ottobre 2014 11:17

Falso Parmesan sequestrato al SIAL di Parigi

Nuova denuncia del Consorzio, con immediato intervento delle autorità francesi.

Reggio Emilia - A poche ore di distanza dall'apertura del Salone Internazionale dell'Alimentazione a Parigi, il Consorzio del Parmigiano Reggiano ha chiesto l'intervento delle autorità francesi ed ha ottenuto il sequestro di ben 7 prodotti riportanti o evocanti le denominazioni che appartengono in modo esclusivo alla Dop italiana.
Si è ripetuta così, a distanza esatta di un anno, una situazione già riscontrata all'Anuga di Colonia, altro "tempio" dell'agroalimentare internazionale.

Immediata e dura la reazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano, che già all'inizio di ottobre, aveva invitato alla vigilanza le autorità francesi.
"Paradossalmente – sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai – anche in queste grandi vetrine internazionali si registrano forme di contraffazione e usurpazione del nome del nostro prodotto, applicato nei modi più fantasiosi ad altri formaggi o a prodotti che possono contenere Parmigiano Reggiano, ma che in alcun modo possono fregiarsi del suo nome o di altre diciture evocative o, ancora, della denominazione "Parmesan", anch'essa in uso esclusivo al nostro prodotto".

Giuseppe Alai - presidente Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano

Proprio la Corte di Giustizia delle Comunità Europee aveva a suo tempo sentenziato che il termine "Parmesan" non è affatto generico e costituisce una evocazione della denominazione "Parmigiano Reggiano"; conseguentemente, il suo uso per formaggi non conformi al disciplinare costituisce una violazione alla Dop italiana.
"Grazie all'immediato intervento dei nostri uffici legali in Italia e in Francia – spiega Alai – si è arrivati al ritiro del prodotto ingannevole presentato al Sial".
"La tempestività del lavoro delle autorità di vigilanza francesi – prosegue il presidente del Consorzio – dimostra che i sistemi di vigilanza del Consorzio e i meccanismi di tutela che abbiamo ottenuto in questi anni in ambito Unione Europea funzionano: ora resta l'auspicio che il ripetersi di queste dure azioni repressive ponga fine ad una pratica che vede in campo anche aziende importanti del settore, che certo non possono né ignorare né fingere di non conoscere le norme cui debbono attenersi in materia di tutela delle denominazioni, finalizzate anche alla tutela dei consumatori".

L'intervento del Consorzio del Parmigiano Reggiano è avvenuto sulla base di una legislazione dell'Unione Europea (maturata dopo anni di contenziosi) che prevede, tra l'altro, l'obbligo di tutela delle Dop "ex officio" in tutti gli Stati membri della UE, assegnando così ai Paesi membri l'ineludibile compito di un diretto intervento di vigilanza e l'adozione di adeguate misure.
(Ufficio Stampa CFPR 20 ottobre 2014)

Domenica, 26 Ottobre 2014 10:30

Embargo Russo, di male in peggio.

Mosca estende l'embargo anche a farine animali, grassi e altri prodotti bovini e suini e pollame dall'UE. Ghilardelli (Lega Nord Emilia Romagna) chiede tutele per aziende esportatrici.

di LGC - Parma, 24 ottobre 2014 -

La situazione tra Russia e UE invece che distendersi sembra sempre più acuirsi. E' di questi giorni la notizia di un ulteriore giro di vite da parte di Putin a sfavore delle produzioni agricole europee.
Un costo notevole per l'Italia che vede ancor più contrarsi il bacino d'esportazione dei prodotti agroalimentari che vedrebbe penalizzato il comparto di ulteriori 3,2 miliardi di euro.
E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel commentare l'annuncio del Rosselkhoznadzor, l'ente federale che controlla la qualità dei prodotti agricoli in Russia. Il pretesto della nuova misura è il rilevamento in 17 casi della presenza di sostanze vietate in derivati bovini provenienti da Italia, Austria, Ungheria, Germania, Danimarca e Polonia.

E' un conto pesante che viene pagato dalla nostra economia che ha già visto calare del 63% le esportazioni verso quel Paese da quando, il 7 agosto scorso, scattarono le prime misure d'embargo.
Misure restrittive anche verso il colosso statunitense della ristorazione McDonald's, il quale in una nota riportata dall'ANSA, nei giorni scorsi, ha dichiarato che le autorità russe stanno svolgendo più di 200 ispezioni sui ristoranti della catena e aggiunge di essere in procinto di fare ricorso alla disposizione di chiusura disposte lo scorso agosto, per motivazioni sanitarie, di 9 dei 430 locali fast-food collocati sul territorio russo.

Bovini da Carne al Pascolo

Embargo Russia; Ghilardelli (Lega Nord): "Si tutelino le nostre aziende che esportano"
"La situazione tesa tra la Russia e l'Unione Europea non sembra migliorare e a farne le spese dal punto di vista commerciale potrebbero essere tutte le aziende italiane, con particolare riferimento a quelle dell'Emilia Romagna, che hanno in corso rapporti consolidati con il Paese extraeuropeo. Il rischio è che tutto ciò che è stato avviato, o che si trova al momento in corso di avviamento, si possa bloccare a causa delle restrittive leggi e delle pesanti sanzioni che gli Stati Uniti e l'Unione Europea hanno imposto a Mosca e il conseguente embargo verso i prodotti dell'Occidente imposto dal Governo russo". Commenta Manuel Ghilardelli, candidato alle elezioni regionali per la Lega Nord, che prosegue: "Quello che più mi preoccupa è il comparto agroalimentare del territorio piacentino che sta iniziando a stringere accordi e rapporti con la Russia e che potrebbe perdere tutto il lavoro svolto a causa di questo embargo. Secondo una prima stima di Coldiretti le esportazioni italiane di prodotti agricoli verso Mosca sono crollate del 63%, mentre il Made in Italy ha avuto un calo del 16,4%. Sono stati colpiti anche prodotti tipici, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano (per 15 milioni di euro) ma anche prosciutti a denominazione di origine".

Il candidato del Carroccio si unisce alle dichiarazioni rilasciate da Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, nel corso della sua ultima visita in Crimea che chiede apertamente "la rimozione dell'embargo agroalimentare russo a quelle Regioni che si sono schierate anche con atti ufficiali contro le sanzioni occidentali a Mosca imposte dagli Stati Uniti e dalla Ue per la crisi ucraina."

"Il Governo – conclude Ghilardelli - deve intervenire per difendere il lavoro delle nostre imprese, ma deve farlo con azioni concrete, aprendo un canale di dialogo con la Russia e con Putin, perché la salvezza dell'economia del nostro Paese passa anche da qui. Anche la Regione Emilia-Romagna deve prendere posizione, facendo pressioni sul Governo centrale perché lavori al fine di tutelare le nostre imprese".

Approvato il programma triennale 2015-2017 e nominati i nuovi tre vicepresidenti, Martelli, Saviotti e Spelta

Parma 20 ottobre 2014 - L'attività 2015-2017

E' di 2.320.448 tonnellate la quantità di pomodoro consegnata nell'area del Nord Italia quando ormai si è agli sgoccioli della campagna 2014. Mancano ancora i dati di alcune consegne, in via di completamento in questi giorni, ma ormai il quantitativo del pomodoro trasformato non subirà rilevanti variazioni e resterà al di sotto della soglia di 2.400.000 tonnellate, il quantitativo di riferimento per avere una produzione in equilibrio con la capacità di assorbimento dei mercati. Il brix medio ponderato è di 4.61, in calo rispetto alla media triennale di 4.91. In generale la campagna è stata fortemente condizionata dal maltempo che ha comportato notevoli problemi sia per la parte agricola sia per la parte industriale. La resa media per ettaro è stata infatti di 65,02 t/ha al cospetto di una media triennale di 69,19 t/ha e la resa industriale inferiore allo standard e quindi con meno prodotti finiti ottenuti rispetto alle previsioni.
I dati sono stati presentati durante l'assemblea dell'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia che ha anche provveduto alla nomina dei tre vicepresidenti che affiancheranno il presidente Pier Luigi Ferrari nella conduzione dell'Oi. La componente agricola ha nominato Rossella Martelli di Asipo, la componente industriale Bruna Saviotti di Tomato Farm e la parte della cooperazione Stefano Spelta di Arp.
Altro passaggio rilevante è stato l'approvazione del programma triennale delle attività 2015-2017 con l'OI che sarà obbligatoriamente chiamata a mettere a punto metodi e strumenti per migliorare la qualità dei prodotti (puntando soprattutto sull'armonizzazione dei disciplinari di produzione integrata, sul coordinamento e rafforzamento dell'attività di ricerca e sperimentazione e sul coordinamento delle richieste di deroga territoriale) così come a migliorare la conoscenza e la trasparenza della produzione e del mercato tramite la raccolta, l'elaborazione e la diffusione delle informazioni statistiche relative alla produzione e alla trasformazione degli associati, sempre nel rispetto delle regole sulla privacy. Ma l'OI sarà impegnata, nei limiti consentiti dalla normativa, anche nella definizione di regole condivise; nello sviluppo di modelli digitali uniformi per le relazioni di filiera tra gli associati; nella verifica della congruità dei contratti; nell'istituzione di gruppi di controllo durante la campagna di trasformazione; nell'individuazione di metodi e strumenti per un'efficace valutazione della qualità; per la valorizzazione della produzione integrata e biologica e nell'orientamento delle produzioni verso qualità e sostenibilità. Tra le funzioni indicate nel piano triennale anche la promozione della riduzione dei costi; lo sviluppo di progetti su innovazione, integrazione di filiera e formazione e poi ancora nei servizi di informazione; nelle posizioni condivise sulle politiche di settore; nello studio di strategie per la valorizzazione del prodotto; nel dialogo per la commercializzazione; nel curare i rapporti con le altre OI e nella promozione della buona occupazione.

IN ALLEGATO FOTO DEI TRE VICEPRESIDENTI: Da sinistra Spelta, Martelli, Ferrari (presidente) e Saviotti.

Domenica, 26 Ottobre 2014 08:33

L'eugenetica del consumatore

L'evoluzione dei consumi secondo il Presidente di Confcommercio giovani di Reggio Emilia

Reggio Emilia --
Quando anche l'attuale crisi verrà lasciata alle spalle, nulla sarà più come prima. Anche se ci dovesse essere una ripresa economica, i consumatori non tornerebbero più quelli di una volta. Le mutazioni socio/demografiche e le esperienze innescate dagli ultimi sei anni di ristrettezze e incertezze hanno lasciato un segno indelebile nei consumatori, secondo alcuni studi di Ipsos.

Più attento agli sprechi, alla spesa globale, al rapporto qualità prezzo e più digitale, il consumatore 2.0 si è ormai abituato a mangiare, vestire ed impiegare il proprio tempo libero. Curiosa è, ad esempio, l'inversione di tendenza recentissima sui prodotti alimentari già cucinati o semipronti: si acquistano meno i primi, a vantaggio degli ingredienti per farli in casa. Stessa cosa per il pane, le cui vendite di macchinari per produzione casalinga hanno avuto un incremento. Anche la piramide alimentare cambia: i legumi sostituiscono la carne, frutta e verdura fresche vengono consumate sempre meno. Tiene il cibo di qualità, mentre a farla da padrona sono da anni i prodotti tecnologici, ovviamente quasi tutti di importazione.

E' da sottolineare come se la gente si abitua a mangiare e a vestirsi (inteso in senso molto lato) in modo diverso difficilmente tornerà indietro.
Secondo Il Sole 24 Ore il reddito medio degli italiani si è ridotto mediamente di più di 2.500 Euro annui rispetto al 2007. Questa riduzione è stata ancora maggiore a Reggio Emilia, e in generale nelle aree più produttive del Paese

La politica dovrà tener conto di questa mutazione irreversibile, che costringerà i commercianti a fare i salti mortali ben oltre il 2015 per poter far sopravvivere le attività e cercare di dare un futuro meno plumbeo ai figli. Ma se obbiettivo del legislatore, non solo nazionale e non solo fiscale, è quello di rilanciare i consumi, anche commercianti e dettaglianti devono fare autocritica e cogliere i cambiamenti, intercettando i nuovi bisogni. Non è più un'opportunità, ma un dovere.
LUIGI ROCCA - Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio Reggio Emilia - 17 ottobre 2014 -

Domenica, 26 Ottobre 2014 09:57

Alla scoperta del “culatello”.

Quest'anno ricorre il trentennale del corso di formazione che recuperò l'antica arte dei "macellini".

- Parma, 26 ottobre 2014 -
Riconosciuto come DOP (Denominazione di Origine Protetta) dal 1996 il "Culatello di Zibello DOP" ha origini molto più antiche e "nobili".
Sembra infatti che questo tipico salume della "bassa parmense" sia stato portato in dono alle nozze tra Andrea dei Conti Rossi e Giovanna dei Conti Sanvitale nel 1322. Prodotti da "investitura" sono stati rintracciati in scritti ancor più antichi nei quali si faceva riferimento alla prelibatezza del prezioso salume. Tanto prezioso che era consuetudine utilizzare il "culattello" in pagamento di quanto dovuto ai nobili proprietari terrieri.

Il Culatello selezionato per il Principe Carlo d'Inghilterra - Antica Corte Pallavicina

Un prodotto quindi tradizionalmente destinato alle ricche tavole dei nobili ma praticamente assente da quelle del volgo il quale invece doveva, per così dire, accontentarsi del "Fiocco di Culatello" realizzato con le due fasce muscolari anteriori del prosciutto mentre le tre posteriori venivano destinate alla produzione del più pregiato Culatello.
La fetta di culatello è perciò ben riconoscibile dalla importante "noce di grasso" che si estende dalla periferia a quasi il centro della fetta dalla quale si inseriscono i tre fasci muscolari.

Culatello di Zibello DOP - la "Noce di Grasso" che congiunge le tre fasce muscolari

Posto che vai salume che trovi. Se il "Prosciutto di Parma" deve la sua squisitezza e popolarità all'aria secca che fluisce a Langhirano, e zone limitrofe, proveniente da mar ligure accompagnando nella stagionatura il più famoso prodotto di salumeria (prosciutto deriva da prosciugare) il Culatello e alla pari il Fiocco di Culatello devono la loro qualità alla "nebbia", perciò all'umidità, tipiche delle zone rivierasche del PO.
Da metà novembre e sino a fine febbraio le temperature rigide della pianura padana consentono di procedere al rito laico della macellazione del maiale e alla conseguente produzione delle decine di salumi che ne derivano. Ed è proprio la "nebbia" e il "Genius Loci" (ambiente microbico locale) che consente la maturazione, del prodotto. Il marcatore culturale che consente la produzione, "solo in queste zone", del principe dei salumi.

La stagionatura "umida".
Infatti, dopo i primi 10-12 giorni posto a riposare in ambiente fresco e ventilato e i seguenti 3-4 mesi in ambiente asciutto, i restanti 7-11 mesi, il "Culatello di Zibello", viene lasciato maturare nell'ambiente umido di cantina costituita di pareti di mattoni e pavimentazione di sabbia, il regno del genius loci.
A fine stagionatura il Culatello, riconoscibile per la sua forma globosa a "pera" dovuta alla rifilatura delle masse muscolari alle quali furono asportate le parti grasse in fase di preparazione, ha perduto circa il 45% del suo peso originale passando da circa 6 chilogrammi a 3-3,5 kg.
Per il consumo del prodotto manca ancora una fase: il "bagno purificatore" . Per due giorni il culatello viene lasciato in ammollo in acqua (alcuni indicano di usare il vino) al fine di ammorbidirlo e essere così pronto per la affettatrice, rigorosamente di ampia lama, per passare quindi alla tavola, questa volta, di tutti i palati.

Del recupero della antica arte dei "macellini" (coloro che andavano di casa in casa a confezionare i tanti salumi realizzabili con il maiale allevato per un anno intero dalla famiglia contadina), altrimenti chiamati "norcini", si deve al CFPA di Sissa (Centro di Formazione Professionale per l'Agricoltura) della Regione Emilia Romagna che, giusto 30 anni fa decise di avviare il primo corso di formazione, proseguito senza interruzione da Agriform srl, ente di formazione scaturito dalla fusione - misto pubblico privata - tra i centri di formazione in carico alle Organizzazioni Professionali Agricole e il CFPA regionale di Sissa.

Un corso che divenne da subito popolare a livello nazionale al punto tale che venne l'idea di portarlo "fuori" dalle mura della scuola per due giorni all'anno inaugurando, nella ricorrenza del decimo anno del ciclo formativo, la festa "I Sapori del Maiale" alla quale venne legato il "Mese gastronomico Sissese" oggi inglobati all'interno della più ampia manifestazione November Porc.

Coincidenza vuole che quest'anno cada quindi il ventennale della manifestazione sissese e il trentennale del corso di formazione che diede vita e alimentò la manifestazione sin dalle sue origini.

E dal prossimo 8 novembre prenderà il via, proprio da Sissa, la lunga e affascinante manifestazione "November Porc" che vede protagonisti i migliori prodotti locali festeggiati nei comuni di Sissa (8 e 9 Novembre), Polesine Parmense (15 e 16 novembre), Zibello (22 e 23 novembre) e Roccabianca (29 e 30 novembre).

Per maggiori informazioni sulla manifestazione "November Porc".

Per scoprire altri luoghi della nostra meravigliosa Italia: Italian Tourism Expo

 

La Cia reggiana commenta i dati produttivi del mais e apre una finestra sul futuro: possibili incrementi produttivi del 50/60% -

Reggio Emilia, 25 ottobre 2014 -

"Davvero una buona annata per il mais nel territorio reggiano, grazie al recupero di superfici occupate da questa coltura, alle temperature mai troppo elevate, alla possibilità di disporre costantemente di acqua per irrigarla". Sono le valutazioni di sintesi della Cia di Reggio Emilia rispetto al raccolto del mais, coltura di fondamentale importanza, soprattutto per gli usi zootecnici che si fanno delle farine ricavate dalla sua granella, che sono un elemento chiave (apportando proteine "nobili") della qualità dei nostri prodotti tipici.

Ma le prospettive per il futuro – rileva la Cia reggiana – sono di un netto miglioramento in termini di produttività di questa coltura: infatti, sono in corso sperimentazioni, condotte nella pianura padana dall'Università di Torino, per ora su 10 ettari di mais, che hanno consentito incrementi produttivi nell'ordine del 50/60%. Se infatti attualmente in pianura padana la resa media di mais irriguo è di 12/14 tonnellate ad ettaro, nei campi sperimentali di cui si diceva si è arrivati a 20 tonnellate ad ettaro.

Questo grazie ad una nuova tecnica, sviluppata con un progetto patrocinato da Expo 2015, che è una combinazione di prodotti e tecnologie innovative per ottenere dal mais il massimo profitto ma in chiave ecosostenibile. Senza dover ricorrere al transgenico è stato selezionato un particolare ibrido di granella con un livello produttivo superiore; il nuovo ibrido ha permesso di seminare il mais con una maggiore densità di impianto; si è adottata inoltre un' innovativa gestione del suolo: consiste nell' utilizzo di una macchina che esegue una lavorazione solo nella zona di semina. La lavorazione localizzata, che riduce la mineralizzazione della sostanza organica e l' erosione del suolo, viene abbinata ad altre tecniche ecosostenibili, come i sistemi di irrigazione a goccia che ottimizzano la distribuzione dell'acqua e l'utilizzo di fertilizzanti ad alta efficienza con distribuzione anch'essa localizzata.

Buone notizie quindi per i produttori – commenta la Cia di Reggio Emilia – che potranno tra qualche anno contare sulla possibilità di risultati ancora migliori di quelli registrati quest'anno, dovuti in primo luogo a superfici che sono tornate intorno ai 10mila ettari, dopo il calo degli ultimi anni, con questo tornando a contendere al grano tenero il primato di cereale più presente nel territorio reggiano; questo è stato dovuto principalmente alle difficoltà nelle semine dello scorso autunno; chi ha incontrato questi problemi ha fatto ricorso quindi alla semina del mais, che avviene principalmente in primavera. Va detto anche che l'incremento di superfici è stato dovuto più alla prospettiva di destinare il prodotto alle biomasse (ovvero agli impianti di biogas) che alla granella per usi zootecnici. Molto buone anche le rese, che fanno registrare una produzione media di granella secca di 130-150 ql/ha, nettamente sopra la media degli ultimi anni (in linea con le stime elaborate da Ismea che indicano per quest'anno un aumento dei raccolti in Italia del 14,3% per il mais).

Altrettanto importante – conclude le sue valutazioni la Cia reggiana – lo stato sanitario del mais: sono pressoché assenti le micotossine che avevano invece minato la produzione degli ultimi anni; queste infatti si sviluppano con alte temperature ed elevata umidità, una condizione che quest'anno non si è verificata.

(Fonte: Ufficio stampa Cia di Reggio Emilia)

La nota stampa di Aldo Caffagnini di Gestione Corretta dei Rifiuti sulla vicenda dell'inceritore: "Mercato distorto e favori, concorrenza violata" -

Parma, 23 ottobre 2014 -

Il Fatto Quotidiano di ieri riporta l'ennesimo colpo di scena sull'inceneritore più odiato d'Italia.
Tutto è partito da una delle molteplici denunce, presentate dagli avvocati parmigiani Arrigo Allegri e Pietro De Angelis, denunce che ogni tanto vanno a bersaglio.

L'Anac ha analizzato la vicenda del sistema rifiuti di Parma a largo raggio, allungando lo sguardo fino alla sua genesi, quando nel dicembre 2004 l'Ato di Parma affidò ad Amnu la raccolta dei rifiuti, escludendo all'articolo 4 che l'accordo comprendesse anche lo smaltimento.
Per l'Autorità Anticorruzione la vicenda si caratterizza per una serie di "favori" gentilmente concessi alla multiutility, che da impresa pubblica (la municipalizzata Amnu), al 100% pubblica, si trasformò in società per azioni quotata in Borsa (Iren), mantenendo curiosamente i privilegi del pubblico senza sottostare ai paletti dei privati.

Così dal vantaggio di ottenere un contratto di gestione dei rifiuti di 10 anni, si passò all'altro vantaggio, quello dell'affidamento diretto per la costruzione del forno, senza che le imprese concorrenti potessero intervenire, impedendo così il risparmio che i cittadini avrebbero ottenuto da una gara pubblica.

Iren di fatto si mise i panni di attuatore di interesse pubblico, pur avendo la carta di identità di una impresa privata.
Si giocò a nascondino, con maschere intercambiabili a seconda dall'utilità del momento.
Il risultato fu una lampante distorsione del mercato, oggi sottolineata dal documento dell'Anti Corruzione.
Vale forse la pena riprodurre alcuni passaggi di questa storia ormai dal sapore quasi epico.

Nel 2005 la Provincia approva il piano provinciale rifiuti: si dimentica di considerare soluzioni alternative all'incenerimento, ma indica la dimensione del forno in 65 mila tonnellate di trattamento annuo. Notare che poi l'impianto verrà realizzato doppio, cioè di 130 mila tonnellate.
Nel 2006 il consiglio comunale di Parma da il via libera al progetto dell'inceneritore, siglando un accordo con Enia (fusione delle municipalizzate di Parma, Reggio e Piacenza), in cui si fa espresso riferimento all'affidamento del 2004, tralasciando che fosse escluso lo smaltimento.

Nessuno eccepì a questa madornale forzatura.
E l'accordo sottoscritto è machiavellismo allo stato puro: Enia è considerata"società a capitale pubblico" a pagina 3, mentre a pagina 6 diventa privata: "Enia Spa è soggetto privato, qualificato".

Nel 2007 Enia affida, senza gara, la progettazione a Politecnica, che però indica sul proprio sito che il cliente è Hera, la multiutility bolognese, teoricamente concorrente di Enia.
Nel 2008 la conferenza dei servizi della Provincia di Parma autorizza la costruzione dell'inceneritore, consegnando a Enia l'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale, con 56 prescrizioni, tra cui: il fascinoso "boschetto mangiapolvere"; l'obbligo di allacciare il teleriscaldamento prima dell'avvio; 20 mila caldaie da collegare all'accensione del camino.
Tutte prescrizioni disattese.

Il cantiere di Ugozzolo viene inaugurato il 28 settembre 2009.
La costruzione del forno è stato un infinito libro giallo con ripetuti colpi di scena.
Nel frattempo, nel 2010, Enia si fonde con Iride e diventa Iren.
Il comune di Parma sospende nel 2011 il cantiere, quando si accorge che manca il titolo edilizio.
Il Tar dà però ragione a Iren.

Il commissario Ciclosi "si scorda" di appellarsi al Consiglio di Stato e la decisione del Tar diventa definitiva.
Nel luglio del 2012 la procura di Parma chiede il sequestro del cantiere per abuso edilizio e abuso d'ufficio, iscrivendo 13 persone nel registro degli indagati.
In settembre vengono sequestrati i beni di un indagato sospettando che fondi di Iren siano arrivati nel portafoglio privato del dirigente per "dare una mano" all'iter.

Il cantiere intanto prosegue ad avanzare mentre si scopre che le tariffe non caleranno come promesso, anche a mezzo stampa, a livello della media di Reggio Emilia e Piacenza, ma si manterranno altissime per pagare questo gioiello che nessuno vuole.
Le prime prove di accensione, aprile 2013, regalano a Iren un esposto di Arpa in Procura per il superamento dei limiti emissivi.
L'esercizio provvisorio inizia a fine agosto 2013.

Ad inizio 2014 l'inceneritore prende definitivamente avvio, ma brucia al 50% delle sue possibilità a causa della raccolta differenziata spinta che il comune di Parma ha adottato in città.
Al 70% di Rd il forno non sta acceso.
La storia dell'inceneritore è stata costellata di denunce ed esposti: alla procura, all'Antitrust, alla Commissione Europea, alla Guardia di Finanza, alla Vigilanza sui Contratti.
Nonostante tutto un filo di fumo irrora generosamente la food valley.
A dispetto anche delle migliaia di parmigiani scesi in piazza a manifestare.

(Fonte: ufficio stampa Gestione Corretta dei Rifiuti)

Il 4 Madonne Caseificio dell'Emilia è l'unico dell'intero comprensorio a produrre in quattro stabilimenti -

Modena, 22 ottobre 2014 -

C'è anche il 4 Madonne Caseificio dell'Emilia tra i partecipanti al Salone Internazionale del Gusto e Terra Madre, in programma a Torino da domani - giovedì 23 – a lunedì 27 ottobre. È la prima volta che la cooperativa casearia di Lesignana di Modena prende parte a questa manifestazione, considerata uno degli eventi più importanti per la promozione dell'agroalimentare italiano nel mondo.

Ricordiamo che il 4 Madonne è l'unico caseificio dell'intero comprensorio del Parmigiano Reggiano a produrre formaggio in quattro stabilimenti: Lesignana di Modena, Camurana di Medolla, Varana di Serramazzoni e Arceto di Scandiano (Reggio Emilia). Aderente a Confcooperative Modena, la cooperativa casearia associa 65 aziende agricole le quali conferiscono oltre 400 mila quintali di latte, con una produzione annua che si aggira sulle 75 mila forme; la metà è prodotta a Lesignana nel nuovo stabilimento inaugurato lo scorso 12 aprile. Intanto dal 16 settembre il 4 Madonne ha iniziato a vendere il Parmigiano Reggiano anche su Internet. Info: www.caseificio4madonne.it

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Mercoledì, 22 Ottobre 2014 08:45

Lattiero caseari, prezzi fermi.

Tutti i prezzi invariati rispetto la precedente ottava. In aumento la produzione e giacenze mentre perdura la crisi dei consumi del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio, Parma, 22 ottobre 2014 -

LATTE SPOT Restano invariati i prezzi del latte crudo spot nazionale alla borsa di Verona anche nella 42esima settimana. 37,60 e 38,66 €/100 litri di latte sono i valori minimo e massimo confermati lo scorso lunedì 20 ottobre. Anche il latte crudo pastorizzato spot estero ha mantenuto il prezzo registrato il precedente lunedì (13/10) con quotazioni comprese tra 36,60 e 37,63€/100 litri.

BURRO E PANNA Il prezzo del burro è congelato da 6 settimane. Nello specifico, lo scorso 20 ottobre, alla borsa milanese, il burro CEE ha visto la conferma di 2,85€/kg, 3,05 per il burro da centrifuga, 2,10 per il burro pastorizzato e 1,90€/kg per lo zangolato Inalterato anche il listino del burro zangolato da creme fresche alla borsa merci di Parma (1,50€/kg). Nessuna variazione per la crema a uso alimentare contrattate a Milano e a Verona.

GRANA PADANO Inalterati anche i listini del Grana Padano per entrambe le referenze quotate alla borsa di Milano. 6,45€/kg. il prezzo minimo del padano stagionato 9 mesi e 6,55 €/kg il valore massimo mentre è compreso tra 7,05 e 7,70 €/kg lo stagionato di 15 mesi e oltre.

PARMIGIANO REGGIANO Battuta d'arresto per il Parmigiano Reggiano. Dopo tanto penare una settimana di stasi dei valori del Parmigiano reggiano per entrambe le stagionature (12 e 24 mesi) e in tutte le piazze prese in considerazione.
Nello specifico, a Parma, il 12 mesi è stato quotato tra 7,35 e 7,75€/kg e il 24 mesi è invece fermo tra 8,75 e 9,10€/kg. Secondo i dati SI-PR (Sistema Informativo Parmigiano Reggiano) di settembre la produzione è aumentata (+0,7% tendenziale annuo) così come le giacenze (+1,1% tendenziale) che, in combinazione con il perdurare della riduzione dei consumi (-2,8% tendenziale), stanno procrastinando la situazione di crisi del Parmigiano Reggiano.

 

Dieci imprese agroalimentari reggiane partecipano alla collettiva organizzata dalla Camera di Commercio al SIAL di Parigi, una delle più grandi vetrine mondiali di settore -

Reggio Emilia, 21 ottobre 2014 -

Sono dieci le imprese agroalimentari reggiane che partecipano alla collettiva organizzata dalla Camera di Commercio al SIAL di Parigi, una delle più grandi vetrine mondiali di settore con i suoi oltre 150.000 visitatori provenienti da 200 Paesi.
Al Salone internazionale, la Camera di Commercio partecipa anche con i vini selezionati nell'edizione 2014 del Concorso enologico "Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco", con informazioni sui prodotti e degustazioni guidate da un sommelier professionista.

La collettiva di aziende organizzata dall'Ente camerale rientra nel ricco carnet di iniziative che in questi mesi si stanno realizzando a beneficio dell'agroalimentare reggiano, con una particolare accentuazione delle proposte relative alla presenza delle nostre eccellenze alimentari anche nei canali digitali.
Le aziende reggiane partecipanti alla collettiva camerale a Parigi (che si chiuderà il 23 ottobre) rappresentano alcuni dei settori di punta delle nostre Dop, ed in particolare Aceto Balsamico Tradizionale, Parmigiano Reggiano, salumi e piatti pronti.
Nella capitale francese sono presenti Cantarelli 1876, Antica Cascina San Lorenzo, Astrology, Acetaia del Casato Bertoni, Forgrana Corradini, I Sapori delle Vacche Rosse, Industrie Montali, Grana d'oro, Acetaia di Montericco ed Europi.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Martedì, 21 Ottobre 2014 11:18

L'eugenetica del consumatore

L' intervento di Luigi Rocca, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confcommercio di Reggio Emilia sull' evoluzione dei consumi a causa della crisi -

Reggio Emilia, 21 ottobre 2014 -

Quando anche l'attuale crisi verrà lasciata alle spalle, nulla sarà più come prima.
Anche se ci dovesse essere una ripresa economica, i consumatori non tornerebbero più quelli di una volta.
Le mutazioni socio/demografiche e le esperienze innescate dagli ultimi sei anni di ristrettezze e incertezze hanno lasciato un segno indelebile nei consumatori, secondo alcuni studi di Ipsos.
Più attento agli sprechi, alla spesa globale, al rapporto qualità prezzo e più digitale, il consumatore 2.0 si è ormai abituato a mangiare, vestire ed impiegare il proprio tempo libero.
Curiosa è, ad esempio, l'inversione di tendenza recentissima sui prodotti alimentari già cucinati o semipronti: si acquistano meno i primi, a vantaggio degli ingredienti per farli in casa.
Stessa cosa per il pane, le cui vendite di macchinari per produzione casalinga hanno avuto un incremento.
Anche la piramide alimentare cambia: i legumi sostituiscono la carne, frutta e verdura fresche vengono consumate sempre meno.
Tiene il cibo di qualità, mentre a farla da padrona sono da anni i prodotti tecnologici, ovviamente quasi tutti di importazione.
E' da sottolineare come se la gente si abitua a mangiare e a vestirsi (inteso in senso molto lato) in modo diverso difficilmente tornerà indietro.
Secondo Il Sole 24 Ore il reddito medio degli italiani si è ridotto mediamente di più di 2.500 Euro annui rispetto al 2007.
Questa riduzione è stata ancora maggiore a Reggio Emilia, e in generale nelle aree più produttive del Paese.
La politica dovrà tener conto di questa mutazione irreversibile, che costringerà i commercianti a fare i salti mortali ben oltre il 2015 per poter far sopravvivere le attività e cercare di dare un futuro meno plumbeo ai figli.
Ma se obbiettivo del legislatore, non solo nazionale e non solo fiscale, è quello di rilanciare i consumi, anche commercianti e dettaglianti devono fare autocritica e cogliere i cambiamenti, intercettando i nuovi bisogni.
Non è più un'opportunità, ma un dovere.

LUIGI ROCCA
Presidente Gruppo Giovani Imprenditori

(Fonte: ufficio stampa Confcommercio Reggio Emilia)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 42 20 ottobre 14

(Cliccando su "allegati" è possibile scaricare in formato PDF)


SOMMARIO Anno 13 - n° 42 20 Ottobre 2014

1.1 editoriale Ebola, è vero allarme?
2.1 mercati agricoli Ismea, prezzi agricoli in ripresa a settembre
3.1 Lattiero caseario Il Parmigiano scende più del Padano
4.1 mipaaf MIPAAF, 40 milioni di intervento a sostegno degli indigeti.
5.1 export vini Le Eccellenze vitivinicole a Melbourne
5.2 norme sementiere ASSOSEMENTI: per la selezione del seme aziendale occorre la licenza sementiera
6.1 eventi Speriamo ci sia la nebbia. Tutti pronti per il November Porc.
7.1 turismo Vacanze Slow sul Grande Fiume

Domenica, 19 Ottobre 2014 20:30

Ismea, prezzi agricoli in ripresa a settembre

Su base tendenziale, il confronto con settembre 2013 mostra una flessione del 5,4% per l'insieme delle coltivazioni

Roma, 14 ottobre 2014 - L'indice Ismea dei prezzi all'origine dei prodotti agricoli si è attestato, a settembre, a 111,6 (base 2010=100), facendo segnare un aumento del 2,4% su base mensile e una riduzione del 6,6% rispetto a settembre 2013.

Nel comparto delle coltivazioni le quotazioni alla prima fase di scambio hanno registrato, rispetto ai livelli di agosto, un aumento medio del 7%, dinamica che riflette principalmente i recuperi, seguiti ai forti ribassi estivi, di frutta (+6,6%) e ortaggi (+13,9%).

Prosegue il trend al rialzo degli oli di oliva (+6,5% su base mensile), in un mercato influenzato dalle previsioni di riduzione della produzione in Europa, con forti cali attesi in Spagna e Italia.

Cambiano direzione i listini dei vini che, dopo un lungo trend al ribasso, hanno fatto segnare un aumento dello 0,8% mensile. Sui mercati dei cereali settembre ha chiuso con un meno 5,2%. Il mais è stato ancora il prodotto più penalizzato (-13,7% su base mensile), schiacciato dalla pressione dell'offerta sia nazionale che estera. In frenata, per le stesse motivazioni, anche la soia che rispetto ad agosto, rileva l'Ismea, ha ceduto il 22,4%.

Nel comparto zootecnico l'andamento mensile segnala una caduta dei prezzi del 2,2% di media. A cedere sono state soprattutto le quotazioni del bestiame vivo (-3,7%), in particolare di avicoli (-10%) e suini (-8%), mentre i lattiero caseari hanno limitato i ribassi a un meno 0,8%.

Su base tendenziale, il confronto con settembre 2013 mostra una flessione del 5,4% per l'insieme delle coltivazioni, con riduzioni più marcate per vini(-16,1%), frutta (-16,9%) e semi oleosi (-21,5%). In controtendenza gli oli di oliva, che in un anno sono invece rincarati del 18,7%.

Prezzi più bassi anche per le produzioni zootecniche, che in media hanno ceduto il 7,8% su settembre 2013. Pesante il bilancio per il bestiame vivo (-12,2%), con flessioni generalizzate anche perle uova e i lattiero caseari, in calo rispettivamente del 6,3% e del 3%.
(Fonte Ismea Servizi)

Indigenti, Mipaaf: stanziati 40 milioni di euro per aiuti alimentari. Bando per 12,5 milioni di euro di formaggi dop.

Roma, 09 ottobre 2014 -

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che l'organismo pagatore Agea, su delega del Ministero del Lavoro e con l'indirizzo del Mipaaf, ha emanato oggi un bando di gara per la fornitura di 12,5 milioni di euro di formaggi DOP agli Enti Caritativi (Organizzazioni partner) che assistono gli indigenti.

Si tratta di una procedura innovativa già sperimentata lo scorso anno, che tende a premiare la varietà dell'assortimento ed il valore biologico e nutrizionale dei formaggi, tutti comunque a Denominazione di origine protetta.

Questa gara, si aggiunge a quelle già eseguite utilizzando il Fondo Nazionale Indigenti istituito presso il Mipaaf per 8,4 milioni di euro di pasta e 1,1 milioni di euro di farina. Queste ultime hanno già portato all'aggiudicazione di forniture per 3.608 tonnellate di farina e 13.700 tonnellate di pasta, le cui consegne agli Enti caritativi stanno iniziando proprio in questi giorni.

Si tratta di un primo risultato che si completerà con l'attivazione di forniture per altri prodotti sempre destinati agli indigenti come ad esempio polpa di pomodoro, carne e minestrone in scatola e succhi di frutta, fino ad un impegno finanziario di € 36,7 milioni di euro già resi disponibili su richiesta del Dicastero del Lavoro, che si aggiungono ai 9,5 milioni di euro del Fondo Nazionale già impegnati.

Questo primo intervento di mercato sarà rafforzato non appena verrà approvato dalla Commissione europea il nuovo programma operativo finanziato dal FEAD (Fondo aiuti europei agli indigenti) ai sensi del regolamento UE n. 223/2014, che ha sostituito il precedente programma di aiuti sostenuto con i fondi della politica agricola comune.
Attraverso tale programma, saranno messi a disposizione ulteriori 40 milioni di euro a completamento dello stanziamento 2014, 80 milioni di euro nell'esercizio 2015 e 66 milioni di euro, salvo integrazione con cofinanziamento nazionale, per ciascun anno sino al 2020.

"Grazie alla sinergia con il Ministro Poletti - ha detto il Ministro Maurizio Martina - abbiamo potuto mettere in campo un piano di interventi a favore degli indigenti. Fino al 2020 avremo a disposizione oltre 400 milioni e abbiamo deciso di anticipare il massimo della quota nazionale fin da subito con i primi 40 milioni di euro per gli aiuti alimentari. Con queste risorse riusciamo a supportare il lavoro degli Enti caritativi, messi in crisi dalla fine del precedente programma europeo di aiuti. Stiamo distribuendo in questi giorni più di 16mila tonnellate di pasta e farina e con il bando sui formaggi DOP abbiamo fatto un ulteriore passaggio per assistere i 4 milioni di italiani che soffrono di povertà alimentare. È un tema sul quale continueremo a spingere anche a livello europeo, tanto da averlo messo tra i punti cardine della discussione sulla sicurezza alimentare dello scorso Consiglio informale dei Ministri dell'Agricoltura dell'Ue a Milano".
(Fonte Mipaaf 9 ottobre 2014)

Dall'Ara: "Siamo soddisfatti per questa decisione"

 - L'attività di selezione meccanica della granella aziendale destinata ad essere reimpiegata come seme, svolta con attrezzature mobili presso gli agricoltori, è lecita solo se autorizzata dal competente Servizio fitosanitario regionale. Infatti, con una ordinanza del 21 luglio scorso, il Tribunale di Mantova, a seguito di un ricorso presentato da Assosementi insieme a tre aziende associate, ha inibito in via cautelare una ditta locale dedita a tale lavorazione mobile "dal proseguire l'attività in assenza dell'autorizzazione di cui alla legge 1096/71 e successive modifiche".
Il regolamento di esecuzione della legge sementiera nazionale n. 1096/71 prescrive che tutti i prestatori di servizi, qualora svolgano attività di lavorazione delle sementi, debbano possedere la licenza sementiera prevista dall'articolo 2 della legge del 1971. Una volta di competenza delle Camere di commercio, i compiti di accertare l'idoneità delle attrezzature impiegate e la presenza dei requisiti di professionalità necessari sono stati trasferiti con una legge del 2007 ai Servizi fitosanitari regionali.
"Siamo soddisfatti per questa decisione che ribadisce qualora ce ne fosse stato bisogno – ha dichiarato il Presidente di Assosementi, Guido Dall'Ara – la necessità di dotarsi di questa autorizzazione per operare nel pieno rispetto della legalità, soprattutto in campo sementiero e dei materiali da riproduzione dove le norme debbono essere viste quali strumenti posti a difesa degli utilizzatori finali, cioè degli agricoltori".

(Fonte Assosementi 7 ottobre 2014)

Domenica, 19 Ottobre 2014 20:06

Le Eccellenze vitivinicole a Melbourne

Vinitaly international approda a Melbourn. Il mercato australiano sta diventando sempre più interessante i vini italiani.

Verona, 13 ottobre 2014 –

La Vinitaly International Academy vola agli antipodi per portare l'eccellenza della produzione vitivinicola italiana per la prima volta anche a Melbourne, il 26 e 27 ottobre prossimi, nella cornice di Vinitalia Down Under, che quest'anno inaugura la sua seconda edizione. L'evento, organizzato dalla Camera di Commercio ed Industria Italiana (CCIE) di Melbourne in collaborazione con Veronafiere, e finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico all'interno del progetto ITALIAN WINE MEETS AUSTRALIA – Piano di Promozione Straordinaria del Made in Italy – Campagna promozionale del vino italiano in Australia, ha l'obiettivo di promuovere il vino italiano con appuntamenti dedicati ai professionisti del settore, agli operatori e al grande pubblico.

Vinitaly Australia, coerentemente con la mission di Vinitaly International, apre un canale bidirezionale tra gli operatori del continente interessati ad approfondire la conoscenza della variegata produzione italiana e i nostri produttori sempre più interessati a penetrare in nuovi mercati. La tappa di Melbourne diventa così un nuovo passo in avanti nell'esecuzione della missione di Veronafiere che mira a supportare e potenziare le attività di export, generando cultura e conoscenza attorno alla ricca produzione vitivinicola italiana, creando occasioni di incontro tra produttori e distributori.

Il mercato australiano è costantemente in crescita e sta diventando sempre più importante per il vino italiano, che si posiziona al terzo posto per volumi d'importazione. Nel 2013 sono stati 8,9 i milioni di litri di vino italiano consumati dagli australiani, per un totale di circa 30 milioni di euro.
Le giornate saranno scandite dagli Executive Wine Seminars, tutti di livello avanzato, che si apriranno il 26 ottobre con il tema "Italy's greatest wines from the country's best producers". Il giorno successivo i focus saranno su "The many different terroirs and wines of Barolo" e l'analisi delle peculiarità di ogni biotipo di vino, a seconda delle diversità dei territori e delle conformazioni geologiche, a cura del Direttore Scientifico Ian D'Agata; a seguire "Great Grapes Varieties and Wines from Friuli Venezia Giulia", dove saranno protagoniste alcune delle più importanti cantine friulane e vi sarà l'occasione per gli importatori di incontrare i produttori e gettare così uno sguardo da una posizione privilegiata sui vini regionali più prestigiosi.

"Con la tappa a Melbourne, Vinitaly International aggiunge un ulteriore e importante tassello nella strategia di sostegno della produzione vitivinicola italiana – spiega Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere – attraverso il presidio di un mercato dalle enormi potenzialità come quello australiano. Dopo gli appuntamenti di Shanghai e Dalian, la Vinitaly International Academy approda in Australia per portare tutto il valore aggiunto della formazione di alto livello di enologi esperti, con un programma mirato sulla cultura enologica italiana e occasioni di incontro con i principali importatori del Paese".
(Fonte Verona Fiere)

Po, rocche e castelli della "bassa parmense" attendono migliaia di "gastronauti" da tutt'Italia per celebrare il sacrificio del maiale.

di Virgilio - Parma 19 ottobre 2014 --
Il maiale, questo splendido animale, che per secoli, ha costituito il principale sostentamento alimentare familiare regalando una preziosa dispensa proteica alle popolazioni padane verrà celebrato nella cornice rustica di Sissa e di altri villaggi concorrenti al circuito gastronomico del "november porc".
A partire dal prossimo 8 novembre, avvolti nell'atmosfera tipica dei luoghi rivieraschi del Po così cari a Giuseppe Verdi e Giovannino Guareschi, si potranno assaporare e apprezzare i sapori e i profumi frutto di quel fastidioso, per molti, evento atmosferico ma miracoloso e indispensabile "ingrediente" del principe dei salumi, il Culatello di Zibello DOP, quale è appunto la "nebbia".


Ma la "nebbia" è anche elemento decorativo inscindibile e distintivo dalla "bassa". Le atmosfere ovattate da questo fenomeno rendono il paesaggio incantato e surreale, sempre uguale a sé stesso come lo vedevano e vivevano i due grandi artisti "Verdi" e "Guareschi".
Il Po che scorre e accoglie gli affluenti, il Taro, il Parma e l'Enza è il denominatore comune, la madre natura, di una terra in continuo rapporto, tra amore e odio, con le sue acque che esondando fertilizzano ma anche distruggono, che erano barriera naturale alle "invasioni straniere" ma anche risorsa idrica inesauribile per le coltivazioni e generatore di quella umidità che, insieme alla nebbia determina la conservazione e stagionatura del prelibatissimo "Culatello" e della pregevole e antichissima "Spalla Cruda di Palasone".

Tutto questo si potrà rivivere nei giorni dedicati alle celebrazioni dell'arte della "maialatura", quel rito che, grazie all'arte maestra dei macellini, trasforma il "sacrificio" del maiale in un dono alla sopravvivenza delle nostre popolazioni.
Ed è per questa ragione che da sempre, il momento della macellazione del maiale è sempre stato un momento di festa della "famiglia coltivatrice", un momento di collettività dove tutti, bambini compresi, erano coinvolti ad assistere i macellino e con loro si festeggiava la fine del lavoro di approvvigionamento della dispensa familiare, utile a superare il rigido inverno padano.
Ecco perché, 20 anni fa, si è riproposto di celebrare questo antico rito "laico" in "piazza"; luogo deputato alla socialità e alla comunione delle persone. Una festa per ricordare le proprie origini e un'occasione per vivere la famiglia e gli amici come un tempo. Il piacere di alimentarsi e di stare insieme.
Da Sissa era iniziata l'era delle celebrazioni poi proseguita nell'ambito del "November Porc" acquisendo altri tre punti di incontro e di offerta di originale convivialità: Polesine, Zibello e infine Roccabianca. Un mese quello di novembre dedicato, oggi come ieri, al maiale ma anche ai piaceri della tavola come luogo di riunione di conviviale familiarità.

Gli Appuntamenti November Porc 2014:
SISSA: 8 e 9 novembre
POLESINE parmense: 15 e 16 novembre
ZIBELLO: 22 e 23 novembre
ROCCABIANCA: 29 e 30 novembre

(per informazioni: November Porc

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In arrivo 176 milioni di euro alle aziende agricole in difficoltà per il cattivo andamento climatico e l'embargo russo -

Parma, 17 ottobre 2014 -

Da ieri, giovedì 16 ottobre, l'Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura Agrea inizia a pagare l'anticipo della Domanda unica 2014 della Pac. Le imprese agricole interessate, dopo la verifica del rispetto delle condizioni di ammissibilità all'aiuto, sono 44.500 e l'importo complessivo da erogare è di circa 176 milioni di euro.
L'anticipo era stato richiesto al ministero delle Politiche agricole all'inizio di settembre dall'assessorato regionale all'Agricoltura, per dare un sostegno finanziario alle aziende strette tra gli effetti delle avverse condizioni climatiche di quest'estate e l'embargo russo.

L'anticipo è fissato al 45% dell'importo ammissibile per il premio titoli, ordinari e speciali, e al 50% per i premi "a superficie" dell'articolo 68. Agrea prevede di completare l'erogazione agli agricoltori entro fine ottobre.
Ieri, mercoledì 15 ottobre, Agrea ha chiuso il bilancio dell'esercizio finanziario 2014, partito il 16 ottobre 2013. Complessivamente sono stati erogati circa 650 milioni di finanziamenti a oltre 53 mila aziende agricole, per oltre 75 mila domande (ogni azienda può presentare più di una richiesta). Particolarmente significativi i risultati del Programma di sviluppo rurale con oltre 176 milioni di euro erogati a circa 17 mila aziende e il pagamento di oltre 22 mila domande.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Tanti piacentini e non solo per questa edizione 2014 del Gutturnio Festival e Premio Coppa d'Oro che ha consacrato ancora una volta Coppa Dop e Gutturnio Doc protagonisti indiscussi dell'enogastronomia locale, che insieme per il secondo consecutivo hanno dato vita alla manifestazione "Mi Piace Tipico" il tradizionale appuntamento coi sapori che si è svolto dal 10 al 12 ottobre a Piacenza.

Piacenza, 16 ottobre 2014 -

La novità di quest'anno, oltre alla rassegna gastronomica "Mi Piace Tipico" che ha coinvolto ristoranti della provincia e agriturismi del circuito Terra Nostra di Coldiretti, sono stati gli showcooking dei 3 grandi cuochi piacentini Claudio Cesena dell'Antica osteria della Pesa, Filippo Chiappini Dattilo de L'Antica Osteria del Teatro e Ettore Ferri de La Colonna, cui si è affiancata la Scuola Alberghiera, hanno registrato il tutto esaurito con grande successo di pubblico e hanno dato l'opportunità di presentare piatti unici realizzati con coppa e gutturnio, i quali a loro volta si sono ben accompagnati con un ottimo calice di gutturnio abbinato dai sommelier Ais e Fisar. I tre piatti speciali che hanno cercato anche di rispettare il km zero sono stati rispettivamente: coppa leggermente affumicata con funghi finferli, creme caramel salato alla zucca guarnito con coppa croccante, panzerotti alla coppa gratinati con spuma di pomodoro.

La splendida cornice del salone di Palazzo Gotico, già sede del convegno di venerdì 10 ottobre dal titolo "La scelta della qualità" e delle premiazioni dell'ambito Premio Coppa d'Oro attribuito all' ambasciatore Domenico Giorgi, all'imprenditore Oscar Farinetti e alle due squadre di pallavolo locali Copra Ardelia Volley e Nordmeccanica Rebecchi Volley; ha dato l'opportunità anche quest'anno ad esperti del settore o semplici visitatori di degustare i vini delle 29 cantine piacentine che hanno aderito alla manifestazione. I vincitori di questa edizione del Premio Qualità Gutturnio Frizzante, anche quest'anno realizzato con i caratteristici vinarelli dell'artista piacentina Maurizia Gentili, sono stati: Tenuta Pernice, Cantine Bonelli, Enrico Loschi, Montesissa e Il Poggiarello. Anche quest'anno grazie all'associazione culturale Gut è stato possibile acquistare il vino in degustazione presso lo spazio "La bottega delle Dop" allestita sotto i portici di piazza Cavalli insieme all'assaggio e vendita delle coppe "Oro" cioè quelle stagionate a 8 mesi, due mesi in più rispetto a quanto prevede il disciplinare delle DOP.

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Le migliori cantine piacentine (in allegato elenco delle 30 cantine piacentine partecipanti) hanno fatto degustare i loro vini autoctoni nella prestigiosa di Palazzo Gotico che fu costruito alla fine del XIII secolo per iniziativa di Alberto Scoto, potente signore della città, sull'area dove originariamente sorgevano il convento di San Bartolomeo e la chiesa di Santa Maria de Bigulis.

"Anche quest'anno il Gutturnio Festival ha dimostrato la vitalità dei produttori nel proporre vini di grande qualità, a loro vanno i miei complimenti e ringraziamenti" queste le parole di Patrizio Campana presidente dell'associazione culturale Gut che anche quest'anno ha organizzato l'evento "Il pubblico, vario per età e provenienza, ma accomunato da una grande passione per il gusto, ha apprezzato non solo i vini ma anche la possibilità di entrare nei vigneti e nelle cantine attraverso i racconti e le esperienze di chi li vive tutti i giorni. Il Vino e i salumi tipici sono un biglietto da visita sensoriale che dobbiamo presentare ad un pubblico più vasto possibile che l'anno prossimo busserà alla nostra porta con l'EXPO a Milano. E' un appuntamento per il quale ci sentiamo pronti e che apporrà definitivamente il visto sul passaporto dei nostri vini per un mercato mondiale, naturale obiettivo per il nostro futuro".

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Elemento molto importante di questa edizione è stato il progetto del Consorzio Salumi DOP "Te lo do io il panino" che ha dato l'opportunità agli studenti delle scuole di Piacenza di usufruire di una agevolazione durante il week end della manifestazione per acquistare un gustoso panino con la coppa.
Al termine della manifestazione queste le parole del presidente della Camera di Commercio "Sono molto soddisfatto dei risultati di questa nuova edizione della manifestazione Mi Piace Tipico" ha dichiarato Giuseppe Parenti, colui che ha proposto e promosso per primo l'istituzione del Premio Coppa d'Oro "sono contento anche che in tanti abbiano detto e scritto che sarà uno dei progetti fondamentali per l'Expo del 2015. Noi ci abbiamo creduto da subito. Il nostro legame con Expo è stato continuo, così come il fatto di aver compreso che il cibo di qualità è la vera scommessa per il futuro del nostro Pianeta. Occorre che i produttori non perdano mai di vista che l'asticella va posta in alto, non ci si può accontentare di prodotti buoni, occorre produrre e vendere prodotti eccezionali."
Il week end della manifestazione è stato piacevolmente allietato dalle note jazz della musica dal vivo della scuola Milestone di Piacenza; mentre a dar man forte allo staff dell'osteria dei sapor dop i ragazzi della scuola alberghiera di Piacenza.

(Fonte: ufficio stampa Coppa d' Oro)

La soluzione progettuale è pronta, tutte le Istituzioni sono impegnate con l'obiettivo di raggiungere il finanziamento in tempi rapidi. In aprile 2011 Regione, Aipo, Autorità di bacino del fiume Po, Provincia di Parma e i cinque Comuni interessati siglarono un protocollo d'intesa per la sicurezza idraulica della città di Parma e del nodo idraulico di Colorno -

Parma, 16 ottobre 2014 -

Per la cassa di espansione sul torrente Baganza c'è una soluzione progettuale messa a punto da Regione, Aipo e Università di Parma e trasmessa al Ministero dell'Ambiente. Tutte le Istituzioni - Regione, Provincia, Comune di Parma, Ministero dell'Ambiente e Italia Sicura - sono impegnate e stanno lavorando insieme con l'obiettivo del finanziamento in tempi rapidi; nei prossimi giorni su questo tema è previsto un incontro tra Regione ed Enti locali. I lavori potranno partire, infatti, quando saranno trasferiti alla Regione gli 8 milioni di euro già previsti nell'Accordo di programma e reperiti gli ulteriori 20 milioni necessari per la realizzazione dell'opera.

In aprile 2011 Regione, Aipo, Autorità di bacino del fiume Po, Provincia di Parma e i cinque Comuni interessati (Collecchio, Colorno, Felino, Parma e Sala Baganza) siglarono un protocollo d'intesa per la sicurezza idraulica della città di Parma e del nodo idraulico di Colorno. In seguito all'accordo sono state subito avviate le indagini tecniche e gli studi necessari alla definizione delle opere; in particolare, attraverso la convenzione stipulata tra Aipo e Università di Parma, sono stati realizzati gli approfondimenti idraulici per verificare la soluzione più adeguata all'inserimento della cassa di espansione nel nodo idraulico complessivo di Parma-Colorno. Da questi studi è emersa l'opportunità di costruire un'unica cassa di 4,6 milioni di metri cubi di invaso (corrispondente a poco meno della metà di quella già funzionante sul torrente Parma), anziché un sistema articolato di casse, come previsto in una prima ipotesi progettuale.

"Un'unica cassa in linea - spiega il professor Paolo Mignosa, responsabile scientifico della ricerca in materia idraulica per l'Università di Parma, che ha lavorato allo sviluppo della modellistica - rappresenta la soluzione più economica, più flessibile, grazie agli organi mobili analoghi a quelli presenti sulla cassa del Parma, e di minore impatto ambientale. Ma soprattutto, anche alla luce di quanto purtroppo è successo a Parma, la cassa di espansione costituisce la soluzione migliore per garantire la sicurezza del territorio".

L'ipotesi individuata comporta tuttavia la necessità di realizzare l'opera nella sua interezza, per cui è indispensabile, per poter avviare i lavori, avere a disposizione l'importo totale. Dal 2011 la Regione ha lavorato assieme ai vari Governi, Ministri e oggi con Italia sicura - Struttura di missione contro il dissesto, per costruire un'ipotesi di finanziamento. In attesa del trasferimento degli 8 milioni già definiti dall'accordo, nello scorso mese di gennaio la Giunta ha ribadito e trasmesso al Ministero dell'Ambiente la richiesta degli ulteriori 20 milioni necessari a completare il finanziamento dell'opera. Questa richiesta è stata inoltrata anche dall'Autorità di Bacino del Po, che candida la cassa al finanziamento per "infrastrutture verdi", ovvero per quelle opere che svolgono la duplice funzione di difesa del territorio e valorizzazione dell'ambiente. É una delle priorità che in ogni caso la Regione ribadirà nel prossimo Accordo di programma che verrà siglato con il Governo nelle prossime settimane.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Conclusi gli interventi di emergenza in provincia il Consorzio si attiva anche in città nel comprensorio su cui non ha competenza. Spinazzi,"Serve subito un unico coordinamento per la prevenzione, non solo per l'emergenza" -

Parma, 16 ottobre 2014 –

Per fare fronte alla drammatica situazione che si è creata nella zona colpita dall'alluvione in città il Consorzio della Bonifica Parmense ha provveduto a rendere operative in mattinata due pompe idrovore, due gruppi elettrogeni e due escavatori per aspirare l'acqua, il fango e i detriti dalle case dei residenti e dall'ospedale Piccole Figlie.

Il Consorzio, non avendo in quel territorio specifico alcuna competenza di governo dei flussi delle acque, né tantomeno della manutenzione degli argini e dell'alveo del torrente Baganza, non aveva titolo e possibilità in passato di eseguire lavori in quei tratti per la messa in sicurezza collettiva.
Nell'ottica emergenziale della piena sussidiarietà e soprattutto per doverosa solidarietà a chi ha subito ingenti danni l'ente si è messo a servizio dei residenti e della utilità pubblica impiegando sul posto numerosi tecnici e operai già al lavoro dall'alba di oggi.

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I mezzi trasportati in città nella zona colpita e nell'ospedale Piccole Figlie nei giorni scorsi erano in piena attività in tutti i punti nevralgici della nostra provincia dove il Consorzio della Bonifica Parmense ha continuato le operazioni di drenaggio delle acque e mitigazione dei fenomeni alluvionali.
Nel complesso la Bonifica Parmense durante l'emergenza ha pompato ben 800 milioni di litri in poche ore e questo ha garantito che gran parte del capoluogo e la Bassa fossero salvaguardati in tempo utile e che i danni non fossero di dimensioni più ampie.

"Il Consorzio – ha commentato il direttore Meuccio Berselli – appena è sceso il livello di pericolo nelle zone dove aveva il compito preciso e l'obbligo di intervenire in un'altra parte della città e in provincia ha portato uomini e mezzi nella zona colpita dove era opportuno correre in soccorso della popolazione. Continueremo fino ad emergenza conclusa".
Il presidente della Bonifica Luigi Spinazzi ha sottolineato: "Chiedo a gran voce un coordinamento tra gli enti. La Bonifica ha più volte posto l'attenzione sulla necessità di realizzare tutte le casse di espansione e non è possibile che i fondi siano anch'essi impantanati in intoppi burocratici. Tutta la mia vicinanza ai residenti e a questi straordinari volontari impegnati a ricucire questa grave ferita tutt'ora aperta visto che il rischio permane fino a che le opere non saranno costruite".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

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