Domenica, 30 Novembre 2014 09:00

Embargo russo, i primi dati elaborati da Ismea

Ismea, primi riflessi dell'embargo russo sull'export agroalimentare. Praticamente azzerati, in agosto, gli invii di salumi.

Roma - 

I dati dell'export di agosto, elaborati dall'Ismea, consentono una prima valutazione dell'impatto dell'embargo russo sulle esportazioni del made in Italy agroalimentare. A farne le spese sono stati i lattiero caseari, le carni fresche e congelate, l'ortofrutta fresca, e i salumi e gli insaccati, ossia tutti quei prodotti messi al bando dal Cremlino il 7 agosto scorso in risposta alle sanzione Ue, a seguito della crisi in Ucraina.

Particolarmente pesante il bilancio per l'aggregato delle lavorazioni a base di carne suina, un capitolo importante del made in Italy agroalimentare che annoverava la Russia tra suoi principali mercati di sbocco. Gli invii di salumi e insaccati si sono praticamente azzerati nel mese di agosto (-99% la flessione su agosto 2013). In questo caso al divieto in atto dall'estate si aggiungono anche gli effetti delle limitazioni di carattere sanitario precedentemente adottate dal governo russo.

Una flessione in valore di oltre il 90% degli invii alla volta di Mosca si rileva anche per le carni fresche e congelate (bovine, suine, avicole), mentre per i formaggi e latticini la riduzione degli introiti è stata dell'85% sempre nella dinamica annua (agosto 2014/agosto 2013). Da evidenziare che pur essendo, quello russo, un mercato ancora poco significativo per le produzioni lattiero casearie italiane, nel 2013 si era registrato un vero e proprio boom delle spedizioni (+ 33% in valore).

Perdite comprese tra il 60% e il 70% anche per i prodotti ortofrutticoli freschi.

Complessivamente, emerge dalle elaborazioni dell'Ismea una flessione di oltre il 17% del giro d'affari realizzato a Mosca equivalente a una perdita di 8,2 milioni di euro su agosto di un anno fa.

Guardando, invece, la dinamica dell'export agroalimentare verso tutte le destinazioni, si evince una crescita dell'1% nei primi otto mesi dell'anno, mentre il dato riferito al solo mese di agosto rivela una flessione dello 0,9%.

(Ismea 24 novembre 2014)

Domani, sabato 29 novembre a Mirandola (Modena) quattro ministri, il neo presidente della Regione Emilia Romagna, numerosi rappresentanti delle istituzioni locali, cinquanta giornalisti, ma, soprattutto, 750 imprenditori si sono dati appuntamento a Mirandola, domani, sabato 29 novembre, per l'Assemblea Nazionale della CNA -

Modena, 28 novembre 2014 -

Una scelta non casuale, quella di organizzare, per la prima volta lontano da Roma, la massima assise della Confederazione in uno stabilimento che appena 30 mesi giaceva crollato sotto i colpi del terremoto ed oggi ricostruito più grande, moderno e sicuro di prima. Il capannone è quello della Ptl di proprietà di Luigi Mai, già presidente provinciale di CNA Modena ed ora vicepresidente nazionale.

"Abbiamo scelto un capannone come luogo simbolo nel quale riconoscersi - spiega Daniele Vaccarino, presidente nazionale di CNA - Gli artigiani e i piccoli imprenditori, che in questi anni hanno combattuto la crisi, continuano a lavorare con determinazione per produrre reddito, lavoro e ricchezza per il loro territorio e per l'Italia. I principali ostacoli da rimuovere al più presto per far ripartire la crescita li conosciamo bene: una burocrazia asfissiante, un credito oggi praticamente inesistente, una pressione fiscale da record mondiale. A Mirandola chiederemo al Governo e alla politica le risposte".

Il programma prevede, alle 11 la relazione introduttiva di Vaccarino, che sarà seguita dalla tavola rotonda con Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme, Gian Luca Galletti, suo collega dell'ambiente, Andrea Orlando, responsabile della Giustizia e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
"Si tratta di un privilegio per il nostro territorio ospitare questo importante evento – commenta Umberto Venturi, presidente di CNA Modena - Credo che la scelta di organizzare l'Assemblea Nazionale in un luogo dove si fa impresa, dove nasce il lavoro, sia significativo. I capannoni, in particolare i capannoni di quel territorio, infatti, non sono solo il simbolo della capacità di intraprendere e del ruolo fondamentale svolto dalle piccole imprese, ma anche la testimonianza concreta della capacità dei nostri imprenditori di saper reagire alle calamità naturali grazie al loro coraggio e alla loro intraprendenza. Ma vogliamo che questo evento rappresenti anche un segnale di attenzione per le difficoltà e le iniquità ancora legate alla ricostruzione, basti pensare che tante imprese nei prossimi mesi saranno chiamate a iniziare il rimborso delle imposte sospese per due anni in molti casi senza aver percepito alcun rimborso. Si tratta di una situazione insostenibile, per i terremotati dell'Emilia così come per tutte le comunità colpite negli ultimi mesi da calamità naturali".

Sarà possibile seguire l'evento in diretta web su www.cna.it, sui portali dei grandi network editoriali nazionali e locali, oltre che su numerosi media digitali, blog, web tv e community online.

La realtà CNA. La, Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa, da oltre sessant'anni rappresenta e tutela gli interessi delle imprese artigiane, delle PMI e di tutte le forme del lavoro autonomo. Una realtà che oggi trae forza e peso da circa 670.000 associati.

All'enorme diffusione dell'artigianato, sia nelle grandi città come nei piccoli comuni, corrisponde la presenza capillare della CNA:
Più di 9.000 collaboratori operanti nelle 1.250 sedi della Confederazione che non offrono soltanto servizi, consulenze e informazioni, ma che hanno la credibilità, la professionalità e la forza di sentirsi compartecipi e coprotagonisti del successo della piccola impresa e dello sviluppo di un comparto che, da solo, continua a creare occupazione e nuove imprese.

La CNA è stata la prima organizzazione dell'artigianato a sottoscrivere accordi con i sindacati dei lavoratori (1946). La Confederazione stipula, con le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori, 17 Contratti Collettivi Nazionali di lavoro che riguardano circa 2 milioni di lavoratori dipendenti, cui si aggiungono numerosi contratti collettivi regionali di lavoro. Fondato nel 1946, il sistema CNA è costituito da:
19 CNA Regionali;
108 CNA Provinciali;
CNA Pensionati (sono 230.000 associati);
10 Unioni Nazionali: CNA Alimentare, CNA Artistico e Tradizionale, CNA Benessere e Sanità, CNA Comunicazione e Terziario Avanzato, CNA Costruzioni, CNA Federmoda, CNA FITA, CNA Installazione e Impianti, CNA Produzione, CNA Servizi alla Comunità;
4 Raggruppamenti di Interessi: CNA Giovani Imprenditori, CNA Impresa Donna, CNA Professioni, CNA Piccola Industria.

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA MO)

Un' importante momento di confronto sul tema dell'Impresa Donna, una realtà sempre più forte e che ha attirato l'attenzione di numerose donne parmigiane, anche neo laureate, che hanno partecipato all'evento per sapere qualcosa di più su come avviare una propria attività. 

Parma, 28 novembre 2014 -

Si è svolto ieri pomeriggio all'Academia Barilla di Parma il convegno nazionale "Imprenditoria Femminile e Franchising: l'impresa possibile". Un' importante momento di confronto sul tema dell'Impresa Donna, una realtà sempre più forte e che ha attirato l'attenzione di numerose donne parmigiane, anche neo laureate, che hanno partecipato all'evento per sapere qualcosa di più su come avviare una propria attività.

Al 30 settembre 2014, i dati della Camera di Commercio di Parma sul nostro territorio mostrano 8.316 imprese attive femminili su 41.756, si parla dunque di un 19,9% del totale delle imprese di cui il 68,5% sono ditte individuali e il 70,8% si occupano di servizi. In particolare Confersercenti Parma ha monitorato una quota rosa dei suoi associati pari al 40%, ha sottolineato il Presidente Corrado Testa, «motivo per cui abbiamo deciso di organizzare questa tavola rotonda» a cui hanno partecipato i rappresentanti nazionali di Federfranchising, la Camera di Commercio di Parma, il Segretario generale di Banca Monte Erico Verderi e alcune importanti imprenditrici impegnate direttamente come franchisor che hanno portato la loro personale esperienza.

Se negli ultimi anni i dati imprenditoriali di Unioncamere parlano con il segno negativo «per quanto riguarda il mondo del Franchising si parla con un più davanti - ha specificato Patrizia De Luise, Presidente Nazionale Federfanchising e Impresa Donna Confesercenti - in particolare nel 2014 si è visto un +5% delle aperture di imprese Franchising di donne under 35». Diversi i temi toccati durante il pomeriggio, dagli sbagli da evitare ai successi da portare come esempio, come quello dell'imprenditrice Claudia Torrisi, Country manager Kids & Us Italy che si è scoperta imprenditrice per poter conciliare la vita familiare e il mondo del lavoro ancora troppo duro e difficile verso le donne.

Per l'occasione è stato presentato ufficialmente il Comitato dell'Imprenditoria Femminile di Confesercenti Parma che si è costituito il 30 ottobre 2014, formato da 12 imprenditrici donne di diverse professioni, il cui obiettivo sarà quello di creare «una mappatura parmigiana delle imprese presenti cercando punti di forza e criticità e fungere da sportello informativo per tutte le donne che vorranno avviare una nuova attività o per quelle già imprenditrici che vogliono essere informate circa bandi nazionali ed europei, crediti e agevolazioni in merito» ha dichiarato Francesca Chittolini, Vicepresidente Confesercenti. Al convegno è intervenuta Fabrizia Dalcò, responsabile Pari Opportunità della Provincia di Parma che ha consegnato a Francesca Chittolini il "Dizionario Biografico delle Parmigiane" in due volumi. Un progetto della Provincia di Parma che ha portato alla luce circa duemila nomi di donne di Parma e provincia che hanno scritto la storia "rosa" del nostro territorio dall'epoca Romana Imperiale ai giorni nostri.

(Fonte: Confesercenti Parma)

A 4,30 metri la Provincia ha chiuso la caccia nelle golene, in questi anni di 'secca' popolatesi di tanti mammiferi: i più piccoli come i ricci, purtroppo, non hanno avuto probabilmente scampo, mentre i caprioli (come dimostrano le foto) si sono inaspettatamente dimostrati esperti nuotatori -

Reggio Emilia, 27 novembre 2014 -

La piena del Po dei giorni scorsi non ha creato solo i ben noti pericoli e disagi agli abitanti dei paesi rivieraschi, ma ha avuto anche un notevole impatto sulla fauna presente nelle golene che, non essendo state allagate per molti anni, si sono via via popolate di volpi, lepri, fagiani, ricci ed altri piccoli mammiferi e addirittura di caprioli. 

Tutti questi animali sono stati sorpresi, in molti casi impreparati, dalla piena e si sono trovati in grave difficoltà. A questo scopo la Provincia di Reggio Emilia, a partire dall'innalzamento del livello del Po oltre i 4,30 metri all'idrometro di Boretto, ha disposto la chiusura della caccia in tutte le aree golenali fino ad una distanza di mezzo chilometro dagli argini maestri, per consentire agli animali selvatici di allontanarsi indisturbati dalle zone allagate. I provvedimenti di chiusura al traffico delle strade arginali sono stati utili anche per diminuire l'afflusso di curiosi che, con la loro presenza, avrebbero disturbato gli animali impedendo a molti di loro di attraversare gli argini e salvarsi.

In alcuni punti però, specialmente in corrispondenza dei centri abitati, la folla di persone che si affacciava sugli argini per osservare la piena, ha purtroppo creato gravi problemi agli animali, come in occasione dello straripamento della cinta "Boschetto", avvenuto in pieno giorno, dietro gli spalti di Guastalla.

"In verità non sappiamo quale sia stato il reale impatto della piena, ma è probabile che sia stato catastrofico per tutti gli animali più piccoli: qualche chance in più l'hanno avuta gli animali più grandi, come lepri e volpi, che hanno una certa autonomia nel nuoto – spiega il comandante della Polizia provinciale, Andrea Gualerzi - Per i caprioli possiamo addirittura sperare che si siano salvati tutti, visto che in questa stagione non ci sono cuccioli e il clima è stato comunque mite: come confermano poi le foto scattate dai nostri agenti in golena a Gualtieri nel giorno del picco della piena, i caprioli si sono inaspettatamente dimostrati esperti nuotatori".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

La Polonia è divenuta, in questi ultimi anni, terra di opportunità. Opportunità di investimento, nella fattispecie. Se ne è parlato all'Aula Magna di Palazzo Scaruffi a Reggio Emilia, in un incontro organizzato da Camera di Commercio, Unindustria Reggio Emilia, Global Strategy e Unicredit -

Di Federico Bonati - Reggio Emilia, 27 novembre 2014 -

L'economia reggiana, è risaputo, ruota attorno all'esportazione, un capitolo economico che vede Reggio Emilia al terzo posto come provincia esportatrice della regione. "Si tratta di un riconoscimento internazionale delle eccellenze del territorio - dice Paola Silvi, vicepresidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia - che vedrà un supporto sempre maggiore da parte della Camera di Commercio nell'anno che verrà, in particolar modo durante il periodo di Expo 2015".

In questa fase di internazionalizzazione dell'esportazione, un ruolo chiave lo sta giocando la Polonia, nucleo centrale dell'incontro.
Un paese che ha l'Italia come quarto partner commerciale assoluto, del quale si sa molto, ma non abbastanza.
Divenuta a pieno titolo membro dell'UE nel 2004 e facente parte dal 2007 dello spazio Schengen, la Polonia sta vivendo un momento particolarmente felice grazie ai governi moderati ed europeisti di Tusk e della Kopacz, con i quali il paese ha saputo sfruttare le occasioni offerte dall'Unione Europea. Grazie a queste occasioni, la Polonia ha saputo ritagliarsi uno spazio importante ed uno sviluppo fiorente.

"La Polonia è stata la seconda economia – spiega Alessia Messina di Unicredita registrare la crescita più veloce dal 2004 a oggi. Inoltre, è stato l'unico paese europeo nel 2009 a non entrare in recessione, con una crescita del PIL reale dell'1,6% e che arriverà al 3,2% nel 2015".
Un'economia, quella polacca, che si potrebbe definire frizzante, un ponte tra l'Oriente e l'Occidente, con il vantaggio di essere affacciata sul Mar Baltico. Nel 2013, le esportazioni verso l'Italia sono state pari ai 6,6 miliardi di €, mentre le importazioni dal Bel Paese alla Polonia hanno raggiunto oltre gli 8 miliardi di €.

Ma dove investire e cosa vendere in Polonia?
Secondo un report del Ministero degli Affari Esteri del 2014, le principali fonti di investimento in territorio polacco riguardano l'energia elettrica, il gas, i mezzi di trasporto, i prodotti farmaceutici di base e i preparati farmaceutici e le attività amministrative e di servizi di supporto. Per quanto riguarda la vendita, si punta su macchinari e apparecchiature, costruzioni, prodotti alimentari, prodotti chimici e articoli di abbigliamento. Sono quattro, nella fattispecie, le zone più interessanti per gli investimenti. Si tratta di Slupsk, aperta ai mercati verso occidente, Pomerania, situata nei pressi del Baltico, Kamienna Góra, zona specializzata in piccole e medie imprese di manutenzione e il Technology Park di Cracovia, specializzato in servizi e tecnologie innovative.

Sono stati infine messi in luce i punti deboli e i punti forti della Polonia.
Gli elementi di debolezza riguardano la disoccupazione, un problema strutturale soprattutto tra i giovani, l'impatto delle carenze burocratiche nell'apparato economico e il possibile rallentamento nell'adozione di nuove riforme a causa del fitto calendario elettorale del 2015.
Il rovescio della medaglia presenta, altresì, le positività del territorio polacco: gli alti tassi di crescita e la forte domanda interna, il grande mercato interno, il facile accesso ai mercati limitrofi, in particolar modo russo e tedesco, grazie ad una posizione geografica strategica, la solidità del sistema bancario e la forza del manifatturiero, il capitale umano altamente qualificato ed una società giovane, l'età media è di 36 anni, fra le più istruite d'Europa.

Il "Forum Polonia" ha messo in luce gli aspetti economici, e non solo, di un paese dinamico ed innovativo, aperto agli investimenti e che rappresenta una zona interessante per l'esportazione locale e nazionale. Una zona, quella polacca, che sta diventando sempre più una nuova terra delle opportunità.

Quarto ed ultimo appuntamento, venerdì 28 novembre, con il ciclo di incontri promosso dalla Camera di Commercio per approfondire gli strumenti e le agevolazioni in campo per lo sviluppo d'impresa.

Reggio Emilia, 26 novembre 2014 -

Dopo il bando regionale per le start up innovative, gli elementi essenziali per l'avvio di nuove imprese e il programma "Garanzia Giovani", al centro del confronto vi sarà il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Emilia-Romagna.
Nel corso dei lavori, in programma alle ore 9,00 nella sala convegni della Camera di Commercio, saranno approfondite le sei priorità del programma, la definizione delle zone rurali e le modalità di richiesta dei finanziamenti.
All'incontro interverranno il segretario generale della Camera di Commercio, Michelangelo Dalla Riva, e Teresa Schipani, funzionaria della Regione Emilia-Romagna.
Così come i precedenti, il confronto è organizzato in collaborazione con Ifoa.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Padano stazionario. Leggera crescita del solo latte scremato spot pastorizzato estero e della crema di latte a uso alimentare.

Di Virgilio, Parma 26 novembre 2014

LATTE SPOT Ancora fermo il latte spot. Il prezzo medio del mese di novembre del latte crudo spot nazionale si attesta perciò a 38,53€/100 litri. Cresce solo il latte scremato spot pastorizzato estero. Con un +2,22% questa particolare tipologia di referenza raggiunge quota 23,29€/100 litri come prezzo minimo e 24,42/100 litri come valore massimo. Invariato quindi il prezzo del latte spot crudo che a Verona è stato quotato tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Assolutamente bloccato da ormai quasi tre mesi il prezzo del burro. 2,85€/kg il prezzo del burro CEE contrattato a Milano. Fermo a 3,05€/kg il burro da centrifuga, 2,05€/kg. il burro pastorizzato e 1,90 il burro zangolato da creme fresche.
Al palo anche il prezzo del burro zangolato da creme fresche quotato a Parma che conferma il listino a 1,50€/kg.
Un piccolo segnale di ripresa proviene dalla crema a uso alimentare che a Milano recupera un +1,23% quotando 1,64€/kg, al termine di due settimane consecutive di perdita di valore.

GRANA PADANO Nessuna variazione è stata rilevata a Mantova. Confermati i listini della ottava precedente come sta accadendo ormai da 6 settimane.
Andamento replicato con listini confermati alla borsa merci di Milano che ha quotato tra 6,35 e 6,45€/kg il 9 mesi di stagionatura e tra 7,00 e 7,65 il 15 mesi e oltre di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Scende invece il Parmigiano Reggiano seppure limitatamente al 24 mesi di stagionatura. Nello specifico, alla borsa merci di Parma, il 12 mesi è stato fissato tra 7,25 e 7,65€/kg replicando i listini della precedente ottava mentre il 24 mesi ha ceduto altri 5 centesimi fissando la forbice tra prezzo minimo e massimo tra 8,65 e 9,0€/kg. Prosegue perciò il periodo di criticità del re dei formaggi il cui Consorzio di tutela ha da poco approvato un piano di riduzione di produzione per il 2015.
Un provvedimento che dovrebbe consentire un riequilibrio tra domanda e offerta con conseguente beneficio, atteso nel 2015, per il prezzo all'origine. 800.000 quintali di latte verranno distratti dalla trasformazione in "Parmigiano", equivalente al 5%, con l'obiettivo produttivo di 3.150.000 forme commercializzatili nella prossima campagna lattiera.

Sabato, 22 Novembre 2014 15:58

Parma è città dell'olio

Ieri a Parma un convegno su cibo, identità ed economia per celebrare il ventennale dell'associazione "Città dell'Olio"

Parma, 22 novembre 2014
Parma oltre ad essere la capitale della Food Valley è a pieno titolo anche Città dell'Olio, ed è stata scelta per rappresentare la Regione Emilia Romagna come tappa regionale di Girolio del Ventennale, il tour celebrativo dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio che tocca tutte le Regioni olivetate d'Italia in occasione dei primi venti anni di attività. Dopo l'inno di Mameli del Coro CAI Mariotti, a consegnare la bandiera dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio a Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma, Enrico Lupi, Presidente dell'Associazione che conta oltre 350 soci in tutt'Italia.

Testimonial d'eccezione della tappa di Girolio del Ventennale, il Patriarca, un olivone sulle colline di Monchio di Mulazzano che si stima sia stato piantato intorno al 1200. A seguire la celebrazione della tappa di Girolio il convegno 'Cibo, Identità, Economia, Parma alla prova del futuro,' da cui è emerso come Parma e il suo territorio hanno tutte le caratteristiche per arricchire il paniere dei prodotti tipici con anche l'olio extravergine di qualità pur avendo al momento solo una trentina di piccoli produttori per una superficie totale di 20 ettari. Le relazioni esposte hanno messo in evidenza che occorre valorizzare sempre di più il brand della Food Valley, già conosciuto e apprezzato nel mondo, a garanzia della qualità dell'offerta agroalimentare del territorio.

Onorevole Giuseppe Romanini

"Qualità più che quantità dunque per l'oro giallo di Parma - ha affermato Andrea Zanlari, Presidente della Camera di Commercio di Parma - offriamo una vasta gamma di prodotti e l'olio di qualità era un elemento che ci mancava. Questo territorio, il più 'agroalimentare' d'Europa, bacino di una vasta gamma di prodotti di qualità DOP e IGP, si arricchisce pertanto di una produzione altamente significativa nel panorama del Made in Italy. Siamo alla continua ricerca di prodotti antichi al fine di identificare sempre più Parma come un 'Brand' che sia una garanzia di qualità per l'agroalimentare, non a caso recenti ricerche condotte da Fiera di Parma, Assocamera Estero, Parma Alimentare e Camera di Commercio hanno dimostrato che il consumatore stesso, per avere la qualità di un brand Parma, è disposto a pagare di più".

"Parma rappresenta per l'intero Paese un punto di riferimento importante nel settore agroalimentare - ha affermato il Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio Enrico Lupi - e non soltanto per quanto riguarda grandi produttori ma anche le piccole tipicità come l'extravergine di oliva che, pur rappresentando una produzione di nicchia quantitativamente limitata, denota un potere attrattivo enorme dal punto di vista della qualità. Proprio per tutelare questo patrimonio agro-alimentare del territorio, gli operatori di varie filiere del comparto hanno manifestato il loro parere favorevole ad impegnarsi sempre di più per l'affermazione di un brand che renda riconoscibile a tutti, questi prodotti di eccellenza 'made in Parma'".

Le conclusioni dell'incontro sono state affidate all'onorevole Giuseppe Romanini membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati il quale ha ribadito come "ci sia da parte del Governo nazionale e del Parlamento un interessamento e un impegno a promuovere e difendere il valore dei marchi DOP e IGP. Se chi ha ricevuto mandato a trattare su questi temi saprà svolgere bene il ruolo che gli è stato affidato, per le nostre produzioni si potranno aprire ulteriori spazi e soprattutto si potrà guardare con maggiore ambizione verso quei mercati nel mondo in cui le nostre DOP e IGP risultano molto richieste, Stati Uniti in primis. L'olio per Parma è una piacevole riscoperta, in mezzo ai prodotti che identificano questo territorio nel mondo non ha mai avuto particolare risalto. Grazie a Città dell'Olio oggi la Food Valley potrà annoverare tra le sue eccellenze più conosciute anche l'extravergine. E' quindi estremamente importante trovare il modo di dare valore alla qualità di questo prodotto e saranno importanti le operazioni di marketing territoriale che saranno definite attorno ad esso. In questo frangente, tutto ciò che serve è la coesione e il saper fare sistema le istituzioni insieme al tessuto economico locale".

Proprio sulla necessità di fare marketing territoriale si è espresso anche il giornalista enogastronomo Carlo Cambi, convinto che sia indispensabile aggiungere all'extravergine di oliva il valore territoriale, quello della certificazione di qualità (Dop) e il brand aziendale. "La biodiversità delle nostre cultivar va esaltata attraverso la narrazione territoriale e attraverso la riconoscibilità dei diversi extravergine partendo proprio dai luoghi di origine, elementi di marketing imprescindibili per alzare il valore dell'olio al quale affiancare un turismo dell'extravergine fatto di percezione totale del valore della ruralità, che è insieme culturale e gastronomico e che trova naturale domanda nel cosiddetto turismo learning ovvero delle esperienze".

"Un settore - ha aggiunto Giorgio Dell'Orefice, giornalista di Agrisole Il Sole 24 Ore - che a dispetto della crisi sta continuando a mettere a segno risultati positivi, come dimostrano i dati del primo semestre 2014 in cui l'export alimentare di Parma è cresciuto del 7,7% contro il +3% dell'export nel complesso. Tuttavia, in chiave futura occorre rafforzare il link soprattutto con la leva del turismo, fondando questa operazione sul superamento di due luoghi comuni in particolare ovvero che il turismo enogastronomico sia una realtà riservata solo ai piccoli produttori artigianali e non possa coinvolgere realtà industriali medio grandi, e che Parma è lontana dai principali circuiti turistici e quindi più difficilmente raggiungibile".

Per promuovere il turismo enogastronomico in Italia, un importante ruolo è rivestito dai ristoranti italiani nel mondo, come testimoniano i numeri presentati da Antonio Giovanni Cocco, direttore generale ISNART: 6.700 ristoranti italiani certificati da Ospitalità Italiana nel nostro paese e 1.700 ristoranti in altri 50 paesi del mondo. Solo questi ultimi richiamano oltre 70 milioni di clienti annui e rappresentano un grande asset per l'Italia perché consente di aprire i mercati a piccoli produttori, promuovere i principi della Dieta Mediterranea, supportare i grandi eventi come Expo 2015 e proteggere le tradizioni e i prodotti italiani. Una rete nel mondo che quindi vende il "marchio" Italia, in cui i prodotti agroalimentari rappresentano il 40% del totale.

Si sono poi sviluppate nello specifico con numeri e risultati scientifici di ricerche accademiche le relazioni di GianMaria Cunial, presidente Associazione Olivicoltori Parmensi e il Professor Andrea Fabbri, ordinario di arboricoltura generale e coltivazioni arboree all'Università di Parma.
Al convegno, moderato dalla giornalista enogastronomica e docente del Master COMET presso l'Università di Parma Marzia Morganti Tempestini, sono intervenuti per porgere il saluto Giampaolo Cantoni, Consigliere Delegato Parchi, attività produttive, energia e fonti rinnovabili Provincia di Parma e Marco Vagnozzi, Presidente del Consiglio comunale di Parma, Cesare Azzali direttore Unione Industriale Parmense, Claudio Leporati, Responsabile Marketing Consorzio tutela Prosciutto di Parma, Maurizio Dodi del Consorzio Vini e Cecilia Bergamaschi per l'azienda Agricola Coppini Arte Olearia.

All'incontro erano presenti anche gli studenti dell'ITS, Istituto Tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-alimentari ed agro-industriali" e gli studenti del Corso di Scienze Gastronomiche e del Master COMET dell'Università di Parma.

Ufficio Stampa Ventennale Associazione Nazionale Città dell'Olio

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 47 23 novembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 47 23 novembre 14

1.1 editoriale L'Anacronistica politica della Merkel italiana
3.1 meccanizzazione Le nuove frontiere del Contoterzismo.
4.1 Lattiero caseario Lattiero caseari, prezzi stazionari
5.1 biodiversità Patrizio Roversi verrà premiato a Parma.
5.2 HO.RE.CA. Quando l'alta cucina si unisce allo sport, a favore della beneficienza.
5.3 vino Vino. Decennale dell'Istituto Grandi Marchi a Milano.
6.1 eventi Parmigiano Reggiano, la Dop più premiata grazie alla Nazionale.
6.2 Lattiero caseario Parmigiano Reggiano: nel 2015 produzione ridotta
7.1 quote latte PR Grandi manovre al Parmigiano Reggiano

cibus 47 copertina

Domenica, 23 Novembre 2014 10:45

Patrizio Roversi verrà premiato a Parma.


Premio San Martino per la biodiversità 2014 a Patrizio Roversi, conduttore Linea Verde - RAI 1

Parma, 19 novembre 2014 - Sabato 29 novembre, alle ore 9,30, alla Camera di Commercio di Parma (Sala Aurea -Via Verdi, 2), si terrà la cerimonia del Premio San Martino per la biodiversità 2014. Quest'anno il premio, giunto alla settima edizione, sarà conferito a Patrizio Roversi, conduttore della trasmissione tv di RAI 1 Linea Verde, dedicata al mondo dell'agricoltura, che da anni approfondisce e valorizza un piccolo, ma significativo, angolo del nostro immenso patrimonio fatto di sapere agricolo, tradizioni, biodiversità locale, prodotti tipici, storia e cibo.

Programma
Ore 9.30 Omaggio musicale
Claudio Ferrarini
Direttore artistico del Slowflute Festival

Ore 10.00 Saluti
Andrea Zanlari Presidente Camera di Commercio di Parma

Claudio Moretti Consigliere Delegato Agricoltura Provincia di Parma

Ore 10.30 Cerimonia di consegna del Premio San Martino
a Patrizio Roversi
Filippo Fritelli Presidente della Provincia di Parma

Ore 11.00 Conversazione
Patrizio Roversi Conduttore di Linea Verde

 Massimo Spigaroli Associazione Agricoltori e Allevatori Custodi di Parma

Il Premio San Martino, istituito nel 2008, è un riconoscimento che la Provincia di Parma assegna a figure di rilievo per l'impegno dedicato alla salvaguardia della biodiversità in agricoltura e alla sensibilizzazione in tale ambito. Le linee guida perseguite nella storia dell'assegnazione del Premio San Martino a personaggi illustri sono cinque: Educazione, Economia, Ecologia, Etica e Estetica.

Questo momento istituzionale ha contribuito a divulgare iniziative territoriali di recupero e valorizzazione delle risorse autoctone in agricoltura, consentendo inoltre di dare risalto, nella nostra provincia, al lavoro di persone, enti e associazioni che da anni si occupano della biodiversità, tra cui gli agricoltori e allevatori custodi, e di creare una importante occasione di incontro tra mondo produttivo, scientifico e la cittadinanza.e


Si festeggia un altro anno della NIR (Nazionale Italiana Ristorazione)

Piacenza 20 novembre 2014 - Non capita tutti i giorni di vedere insieme tanti ristoratori italiani di alto livello (fra cui numerosi stellati riconfermati anche quest'anno dalla nota guida Michelin). L'occasione è la cena degli auguri della Nir, Nazionale Italiana Ristoratori.

Essa nasce nel 1995 e ne fanno parte alcuni dei più prestigiosi protagonisti della ristorazione italiana e mondiale. L'associazione ha lo scopo di impegnare la propria immagine in progetti finalizzati alla realizzazione di opere sociali di solidarietà.
Fra gli eventi del 2014 da ricordare l'annuale disfida europea con le omologhe nazionali di Austria, Germania e Svizzera che ha visto la vittoria proprio dei ristoratori italiani, che a questo punto possiamo considerare numeri uno non solo in cucina ma anche sul campo da calcio.

Queste le parole dell'attuale presidente Renato Besenzoni "Tutto è cominciato per caso circa 20 anni fa unendo un gruppo di colleghi per una partitella di calcio fra amici, col passare degli anni di amici ne abbiamo incontrati sempre di più e nel dicembre del 2000 si è costituita ufficialmente la Nir".
Lunedì 1 dicembre alle ore 20,00 presso il ristorante del Presidente Nir "Da Giovanni" in provincia di Piacenza, occasione unica per ritrovare tutti i 47 illustri soci riuniti insieme per festeggiare un altro anno di successi della Nir.

Un gruppo forte e coeso come testimonia la serata del 1 dicembre che sarà l'occasione non solo per incontrarsi ma anche per ringraziare gli importanti sponsor che sostengono l'associazione e tutti i suoi progetti come Sanpellegrino, Olitalia srl e Tommasi Vini e divulgare in anteprima gli ambiziosi progetti 2015 soprattutto in vista di Expo Milano.
Per maggiori informazioni visitate il sito www.nazionaleristoratori.it


Antinori: Orgogliosi di essere ambasciatori del vino italiano nel mondo.

Milano, 19 novembre 2014. "Per capire quali siano i margini del nostro made in Italy e quanto c'è ancora da lavorare basta guardare alla nostra quota export in Europa e negli Stati Uniti. I due storici mercati di sbocco valgono oggi ancora i 2/3 del totale delle esportazioni, con il Canada al 13% e soprattutto Asia e Russia che non arrivano alla doppia cifra. I Grandi Marchi da dieci anni sono impegnati ad invertire questa tendenza per garantire competitività al vino made in Italy su mercati fondamentali del futuro". Lo ha detto oggi, in apertura dell'evento per il decennale dell'Istituto del vino italiano di qualità Grandi Marchi, il suo presidente, Piero Antinori. L'istituto – che raggruppa 19 tra le aziende-icona dell'enologia italiana per un valore complessivo pari al 6,7% delle esportazioni di vino imbottigliato nel mondo – ha presentato per la prima volta a Milano, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, nel corso di una degustazione storica dedicata ai suoi 10 anni di attività, i principali numeri del percorso comune di internazionalizzazione iniziato nel 2004.

Complessivamente le 19 cantine simbolo del vino italiano nel mondo che fanno parte dei 'Grandi Marchi' (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Tenuta Greppo, Ca' del Bosco, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Pio Cesare, Rivera, Tasca D'Almerita, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) hanno investito in dieci anni circa 60mln di euro in attività di promozione, di cui 18mln finanziati attraverso i fondi Ocm (negli ultimi 5 anni). A questi vanno poi aggiunti 5,15mln di Euro investiti congiuntamente nelle azioni comuni dell'Istituto Grandi Marchi. "Abbiamo lavorato e lavoreremo per fare da apripista sui nuovi mercati, che rappresentano il vero sviluppo della nostra economia e non solo sul vino - ha aggiunto Antinori -. In 10 anni abbiamo fatto 49 eventi in Russia, 31 in Giappone, 22 in Canada e in Cina, 14 in Corea e 13 in India. Siamo stati anche in Brasile, Thailandia, Messico, Taiwan, Hong Kong e la prossima settimana saremo in Malesia ed Indonesia. Questo significa che abbiamo frequentato i mercati emergenti molto più che Usa, Italia ed Europa. Cerchiamo – ha concluso Antinori - di fare sistema con i nostri mezzi e in parte con quelli concessi dai fondi di promozione per contrapporre un'alternativa di qualità alla presenza francese e di altri Paesi produttori che per motivi geopolitici partono avvantaggiati".
Una missione, quella decritta dallo Statuto, 'di promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura del vino italiano a livello internazionale anche attraverso la costruzione dell'immagine del vino italiano sui mercati emergenti', che l'Istituto ha assolto più volte attraverso decine di tour attorno al globo: 248 missioni internazionali, 18 Paesi obiettivo, quasi 50mila incontri mirati con altrettanti operatori (buyer, giornalisti), oltre a centinaia di iniziative (75 walk around tasting, 74 seminari, 39 gala dinner, conferenze stampa e iniziative di promozione).

L'evento organizzato in collaborazione con la storica rivista Civiltà del bere e Iem – International Exhibition Management – ha visto i leader del vino italiano presentare in degustazione 57 etichette-capolavoro compresi alcuni esemplari del millesimo 2004.
Ufficio stampa Istituto Grandi Marchi

Al World Cheese Awards 2014 che si è tenuto a Londra con 3000 formaggi da 33 paesi. Il riconoscimento di Supergold al formaggio dell'Azienda Agricola Granadoro di Cavriago

(Londra, 15 novembre 2014) – "Al più grande concorso al mondo di formaggi ed alla più numerosa missione del Parmigiano Reggiano è corrisposta la più grande premiazione italiana; ben 21 medaglie e un Supergold per la Nazionale del Parmigiano Reggiano, che distribuisce premi a Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia". Questo la dichiarazione di Giuseppe Alai, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, nel commentare la partecipazione al concorso World Cheese Awards 2014 di 21 caseifici, riuniti nella Nazionale del Parmigiano Reggiano, che si sono confrontati con produttori e distributori da tutto il mondo. Complessivamente erano infatti 3000 i formaggi provenienti da 33 paesi, dall'Australia, agli Usa, dal Sud Africa, al Nord Europa, giudicati da oltre 250 giurati provenienti da 26 nazioni.
"Il 'Re dei formaggi', con 7 ori, 7 argenti, 7 bronzi e il Supergold, è risultato così il formaggio Dop più premiato dell'intero concorso. Una grandissima soddisfazione, testimoniata dalla gioia di una nutrita delegazione di produttori dal comprensorio, saliti nella capitale inglese per vivere questo momento" spiega Gabriele Arlotti, ideatore del gruppo di caseifici pluripremiati. Nel mentre all'Olimpya di Londra si svolge il Bbc Good Food Show, in cui è presente uno spazio di promozione e vendita del tipico prodotto, curato dal Consorzio Conva in collaborazione col Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Il Bath Blue, tipico erborinato del Regno Unito, è stato premiato quale vincitore assoluto dell'edizione 2014 che, comunque, ha visto il campione delle vacche rosse della Nazionale del Parmigiano Reggiano dell'Azienda Agricola Granadoro (Cavriago, RE) giungere tra i selezionati migliori del mondo, con il riconoscimento di "Supergold".

Di seguito il dettaglio delle 18 medaglie:
Categoria oltre i 24 mesi:
Medaglie d'Oro per l'Azienda Agricola Grana d'Oro (Cavriago RE), che è risultata altresì tra i Supergold della manifestazione, portando il Parmigiano Reggiano in finalissima; i caseifici Sociale Fior di Latte (Gaggio Montano, BO), Cooperativa Casearia Agrinascente (Fidenza, PR), Società Agricola Giansanti (Parma), Fattoria Fiori (Vetto, RE), Querciola (Lizzano in Belvedere, BO), Nuova (Bibbiano, RE);
Medaglie d'Argento per i caseifici Querciola (Lizzano in B., BO), Dismano (Montese, MO), Punto Latte (Concordia sul Secchia, MO), Coduro (Fidenza, PR), Cavola (Toano, RE), Urzano (Neviano Arduini, PR), Del Parco (Ramiseto, RE).
Medaglie di Bronzo: Cooperativa Casearia Agrinascente (Fidenza, PR), Castellazzo (Campagnola, RE), Cavola (Toano, RE), San Girolamo (Guastalla, RE), San Giorgio (Casina, RE).
Categoria sotto i 24 mesi: Medaglia di Bronzo per i caseifici Cavola (Toano, RE), Urzano (Neviano Arduini, PR).
La Nazionale del Parmigiano Reggiano 2014/2015 è risultata complessivamente composta da 21 caseifici: 5 di Parma (Cooperativa Casearia Agrinascente, Caseificio Sociale Coduro, Latteria Sociale Costa di Bazzano, Società Agricola Giansanti, Caseificio Sociale di Urzano), 3 di Modena e provincia (Caseificio Dismano, Caseificio Sociale Nuovo Malandrone, Punto Latte), 2 di Bologna e provincia (Caseificio Sociale Fior di Latte, Caseificio Sociale di Querciola), 11 di Reggio Emilia e provincia (Caseificio Sociale Allegro, Caseificio Sociale Castellazzo, Caseificio Sociale Cavola, Caseificio Sociale del Parco, Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, Latteria Sociale Migliara, Latteria Sociale Moderna, Latteria Sociale Nuova, Latteria Sociale San Giorgio, Latteria Sociale San Girolamo, Azienda Agricola Grana d'Oro). Il palmeras complessivo del gruppo, dalla fondazione nel 2001, annovera così 72 premi internazionali.

 


800.000 quintali di latte in meno con la produzione che passa a 3.150.000 forme (-5%)

Reggio Emilia, 19 novembre 2014 - Scenderà del 5%, nel 2015, la quota di latte destinato alla trasformazione in Parmigiano Reggiano. Circa 800.000 quintali in meno, in sostanza, che porteranno la produzione di formaggio a 3.150.000 forme rispetto ai 3,3 milioni con i quali si chiuderà il 2014.

"Una rimodulazione dei piani di regolazione dell'offerta – ha detto il presidente del Consorzio Giuseppe Alai, nell'ambito dell'assemblea dei caseifici aderenti (poco meno di 370) – che non rappresenta soltanto una misura di carattere congiunturale".

"Il riequilibrare l'offerta rispetto alla domanda per ridare fiato ai redditi dei produttori a fronte di quotazioni che hanno pesantemente risentito di un aumento produttivo che in tre anni è stato pari al 9,5%, oggi è una delle misure di carattere strutturale che debbono essere messe in atto per rispondere a cambiamenti di analoga natura avvenuti sui mercati mondiali del latte e dei formaggi e a ciò che la crisi economica ha generato a carico delle famiglie".

"Dall'inizio della crisi economica – ha proseguito Alai – il reddito disponibile delle famiglie è diminuito del 13,1% e i consumi di formaggi sono scesi del 6,3%. Ciò nonostante, i consumi interni di Parmigiano Reggiano, apparsi in calo all'inizio del 2014, negli ultimi tre mesi sono aumentati del 4%; contemporaneamente, però, le quotazioni all'origine sono apparse i continua discesa (-14% in un anno) e proprio questi dati dimostrano che a prezzi bassi si può vendere di più (tanto che da due anni sono in sensibile diminuzione anche le importazioni di similgrana) e che la produzione tende naturalmente a diminuire, ma siamo ben lontani da elementi strutturali che possano garantire quel reddito ai produttori che sta invece diminuendo".

"A fronte dell'ormai imminente termine del regime delle quote latte in Europa – ha aggiunto il presidente del Consorzio - si profila un mercato in cui la produzione aumenterà mentre non cresceranno i consumi: a questo scenario ancora più complesso e competitivo, o si risponde come sistema, regolando i flussi, o il rischio è quello di non essere piloti, ma passeggeri del mercato, e quindi trasportati da eventi ingovernabili".
Dopo gli aumenti del 2011 (+174.000 forme), del 2012 (+225.000 forme) e del 2013 (173.000 forme) e il +0,7% che si registra a novembre 2014, per il 2015 l'Assemblea dei caseifici aderenti al Consorzio del Parmigiano Reggiano ha dunque deciso il taglio del 5% della produzione 2015, ma anche una "spending review", proposta dal Consiglio, che porterà ad un taglio, sulle sole spese di struttura, di 700.000 euro e ad un calo complessivo del bilancio per 3,5 milioni, mentre nessun aumento è previsto sui contributi versati dai caseifici, fermi dal 2003.

Al taglio della produzione, ora, i singoli allevatori saranno chiamati ad aderire individualmente in quanto possessori delle quote latte trasformabile, assumendo così l'impegno a riorganizzare un sistema il cui obiettivo è quello di raggiungere un equilibrio di mercato che non si limiti a non generare scorte, ma che garantisca reddito ai produttori. Un sistema, peraltro, alle prese con una situazione del comparto che si inserisce in un contesto nazionale ed internazionale senza precedenti e che vede altre prestigiose Dop italiane alle prese con gli stessi problemi di governo della produzione.

Sabato, 22 Novembre 2014 09:48

Comuni Fioriti, premiato Borgo Val di Taro

All'assessore al turismo Omar Olivieri è stato consegnato il premio speciale cittàslow e comune "virtuoso".

Borgotaro, 22 novembre 2014 -- --
Il comune di Borgo Val di Taro, ha ottenuto due premi speciali durante la cerimonia di premiazione del Concorso Nazionale Comuni Fioriti d'Italia, che si è tenuto alla Fiera di Bologna. La neo eletta "Miss Comuni Fioriti" Elisa Mazzucchelli ha premiato il capoluogo della Valtaro, rappresentato sul palco dall'assessore al turismo Omar Olivieri, con il premio speciale Cittaslow, ed anche come comune "virtuoso" nel coinvolgimento delle associazioni di categoria. La giuria ha apprezzato la collettività borgotarese per la "buona pratica" che adotta in merito alla sensibilizzazione alla cura dei fiori oltre che dei privati e degli spazi pubblici, anche dei ristoranti, degli alberghi e di tutti gli esercizi commerciali.

Domenica, 23 Novembre 2014 11:05

Le nuove frontiere del Contoterzismo.

Incontro con Angelo Corradi direttore dell'UNIMA di Parma, l'unica Associazione Provinciale delle Imprese che eseguono servizi meccanizzati industriali e agricoli per conto terzi -

di Sara Bondani, Parma 23 Novembre 2014 --

Si è conclusa da pochi giorni l'EIMA, la manifestazione fieristica dedicata alla meccanizzazione agricola. Stando all'affluenza di pubblico professionale registrato (oltre 235.000 presenze) e al numero di stand e novità proposte, il settore della meccanizzazione agricola e industriale sembra non risentire della crisi che sta opprimendo il Paese da ormai otto anni.

Al contrario del comune pensare, il settore agricolo è, da sempre, un comparto orientato all'innovazione e in questo l'Italia è sicuramente, per tradizione e per condizioni orografiche, all'avanguardia.

Recenti indagini indicano nel contoterzismo agricolo il driver di mercato con incrementi di ore lavorative esternalizzate quasi raddoppiate dal 2000 al 2010.

L'utilizzo dei macchinari in generale comporta però un alto rischio di infortuni sul lavoro che, seppur in diminuzione, nel caso della meccanizzazione agricola sono conseguenza di incidenti spesso mortali. La causa è in prevalenza il ribaltamento del mezzo e fra i conducenti più esposti sono soprattutto quelli nella fascia con età superiore ai sessant'anni a pagarne le conseguenze.

Il problema deriva da una meccanizzazione obsoleta e dall'utilizzo di macchine prive di basilari sistemi di sicurezza: roll-bar e cinture di sicurezza. Questa realtà però non trova riscontro nelle imprese che effettuano il contoterzismo proprio perché queste investono ingenti capitali nel rinnovo del parco macchine che pertanto lo stesso è aggiornato e tecnicamente sicuro e rispettante di tutte le norme di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Tecnologia, innovazione e rischi sono i fattori principali che stanno spingendo la categoria del "contoterzista" a una sempre più spinta specializzazione e a un costante aggiornamento tecnico e professionale.

 

A fronte di questo, abbiamo incontrato il direttore dell' U.N.I.M.A. di Parma, Angelo Corradi, che partendo dalle problematiche del settore del contoterzismo, ha delineato come una formazione e un aggiornamento costanti degli operatori – abbinata ad un utilizzo di macchine moderne, efficiente e sicure - sia fondamentale per ridurre il fenomeno degli infortuni sul lavoro.

U.N.I.M.A. dal 1938 raggruppa centinaia di imprese che svolgono servizi industriali e agricoli, nonché la totalità delle imprese della nostra provincia che effettuano il servizio di spurgo fogne e spazzamento meccanizzato delle strade.

L'Associazione offre in maniera tempestiva e professionale un servizio a 360° che spazia da quello fiscale e contabile, alla gestione del personale, al servizio UMA, alla predisposizione di gare di appalto, ai servizi di consulenza ambientale - solo per citarne alcuni - oltre a una qualificata offerta formativa inerente tutti i corsi in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro che prevede il recente Accordo Stato Regioni in vigore dal marzo 2013.

Non solo agricoltura. Una pratica in uso nel settore agricolo da sempre quella del Contoterzismo. Come si è evoluto il comparto negli ultimi anni?

Sicuramente la tecnologia fa si che la stessa macchina possa produrre di più a vantaggio della produttività e conseguentemente a vantaggio dei prezzi che possono diventare più concorrenziali dando un aiuto consistente al partner agricoltore.
Il settore è stato marginalmente intaccato dalla crisi. Per fortuna non possiamo considerare la categoria in stato di crisi "profonda". Più che altro si verificano casi di clienti, e tra questi anche agricoltori, che non pagano i servizi e che un po' d'apprensione genera.
I contoterzisti che hanno esteso il loro campo di interesse anche in altri ambiti oltre l'agricoltura, dando vita perciò ad aziende miste, sono potuti crescere molto e circa la metà dei nostri associati ha infatti diversificato le attività. Chi invece non ha optato per la diversificazione facilmente risente delle difficoltà nel rinnovare il parco macchine con frequenza in quanto le stesse hanno avuto aumenti maggiori rispetto agli aumenti praticati sulle tariffe delle lavorazioni meccanico agricole; inoltre l'accesso al credito è sempre più difficile causa la reticenza degli Istituti di Credito a fare impieghi non iper-garantiti dai richiedenti.

Quali sono le problematiche contingenti della categoria che dovrebbero essere rimosse o attenuate per facilitare l'operatività delle imprese associate?

Data la necessità primaria di rinnovare il parco macchine con mezzi tecnologicamente avanzati, incide molto la difficoltà di accesso al credito. Oltre a questo sarebbe assolutamente necessaria e indispensabile una semplificazione burocratica soprattutto delle procedure amministrative e degli obblighi che incombono sulle imprese. Più credito e meno burocrazia.

Dal punto di vista legislativo invece, sicuramente, sarebbe utile una modifica alla legge sul recupero coatto del credito. La legge non tutela sufficientemente chi opera con professionalità e onestà.
Sarebbe opportuno andare all'approvazione di norme in grado di agevolare il rinnovo del parco macchine del mondo agricolo e del contoterzismo, preferibilmente con contributi a fondo perduto, e che potesse ridursi drasticamente il carico fiscale.
Già un accenno alla necessità di alleggerire il carico burocratico e nel caso specifico del nostro settore, sarebbe auspicabile anche la riduzione dei costi dei permessi di circolazione delle macchine eccezionali.
Da abolire totalmente sarebbe la tassa sull'usura delle strade che viene pagata, per un minimo di 4 mesi, per dei mezzi eccezionalmente pesanti ma che compiono solo brevissimi tragitti sull'asfalto. Infine, si dovrebbe modificare il codice della strada per il carico al traino - in Italia ha il limite di 200 quintali (n.d.r.) - che potrebbe essere alzato come in alcuni altri Paesi europei fino, ad esempio, a 250 quintali.

I recenti fatti alluvionali, come hanno visto coinvolta la Associazione e i suoi aderenti?
Si tratta di un problema di carattere sociale: gli spurghisti fogne della nostra Provincia e delle provincie limitrofe hanno lavorato giorno e notte per il comune, per condomini alluvionati e tutte le atre utenze interessate, mettendo un grande impegno al servizio delle persone alluvionate.

L'attività dell'associazione. Quali sono i compiti istituzionali e quali i servizi accessori ma qualificanti che, almeno a livello locale, state erogando?
L'associazione offre un servizio completo da quello fiscale, alla gestione del personale, ai servizi per l'ambiente, agli adempimenti inerenti la sicurezza nei luoghi di lavoro, ai permessi di circolazione, al servizio Uma - utenti macchine agricole - buste paghe e contabilità. Proprio in questo risiede la nostra forza, ovvero nel poter offrire un servizio completo ai nostri associati, senza nessun tramite. Qualunque esigenza viene presa in carico e gestita dall'Associazione, offrendo così un servizio professionale e tempestivo come nessun altro è in grado di erogare.

L'attività Formativa e Informativa. Norme in continua evoluzione e mercati fluidi. Come opera l'associazione per fare fronte a queste nuove esigenze?
Abbiamo avviato una ventina di corsi di formazione ed informazione - corso agli addetti che operano in presenza di traffico veicolare per apporre la segnaletica stradale, corso spazi confinati, corsi di aggiornamento per trattore agricolo, escavatore, PLE, gru e carrelli elevatori semoventi - per i lavoratori dipendenti delle imprese nostre Associate ai sensi del Decreto Legge 81/2008 sicurezza nei luoghi di lavoro, che vede una grande partecipazione e con i quali è rilasciato, a fine corso, l'attestato di partecipazione.
Siamo gli unici a proporre corsi di formazione su macchine agricole. Particolare rilevanza hanno quelli sul traffico veicolare, obbligatori dal 20 aprile 2013, per qualunque attività svolta su strade in presenza di traffico.

Le nuove frontiere del Contoterzismo?
L'ipotesi di accorpare le aziende potrebbe essere una possibilità per ottimizzare la resa delle macchine e ridurre i costi fissi.
Le imprese agromeccaniche sono quindi chiamate, data la crisi, a sopperire alle carenze economiche e strutturali delle imprese agricole e il contoterzismo risulta essere, in questo momento più che mai, un elemento chiave della competitività per l'agricoltura italiana.

Venerdì, 21 Novembre 2014 14:58

Imprese in missione in Vietnam

L'export regionale verso il Vietnam è cresciuto in un anno del 27 per cento. Regione, Camere di commercio, associazioni di categoria, sistema bancario a supporto delle aziende dell'Emilia-Romagna -

Reggio Emilia, 21 novembre 2014 -

E' in partenza la missione imprenditoriale plurisettoriale che dal 23 al 27 novembre toccherà le città di Hanoi e Ho Chi Minh City, e si concluderà con la visita della provincia di Binh Duong.
Alcune importanti imprese emiliano-romagnole rappresentative di importanti settori economici, potranno approfondire le possibilità di business attraverso incontri con operatori vietnamiti selezionati, e visite alle aziende locali. Si tratta di Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, Silfradent di Santa Sofia e Trevi Finanziaria Industriale di Cesena, Ingegneria Biomedica Santa Lucia di Piacenza, Ferrarini Spa e Simet di Reggio Emilia, oltre al sistema bancario e associativo, Banca Popolare dell'Emilia-Romagna e Confindustria Modena. A coordinare la delegazione regionale, Unioncamere Emilia-Romagna e Promec, azienda speciale della Camera di commercio di Modena.

Sarà un'occasione per scoprire le opportunità di affari in Vietnam, piattaforma per l'espansione commerciale delle imprese nell'area ASEAN (10 Paesi con oltre 600 milioni di abitanti) anche grazie alla firma, ormai prossima, dell'accordo di libero scambio tra Vietnam e Unione Europea.
L'imprenditore Stefano Landi, presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia, guiderà per Unioncamere regionale le imprese emiliano-romagnole come componente della delegazione italiana. Landi interverrà martedì 25 novembre all'insediamento della prima commissione economica Italia-Vietnam istituita dai due Governi. Sarà la prima partecipazione di una Unione regionale delle Camere di commercio a una Commissione Economica, occasione prestigiosa e insieme di forte rilievo per lo sviluppo dei rapporti di cooperazione industriale e commerciale.

"Il Vietnam è un paese che sta dimostrando grande vitalità e voglia di progredire, come attesta lo scarso impatto della crisi globale sulla sua economia. Questa missione di sistema – dichiara Landi- è un segnale della volontà di collaborazione tra i due Paesi, soprattutto in vista della firma di un accordo tra Vietnam e Unione Europea che si stima farà incrementare gli interscambi commerciali da 33 a 100 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni".

Secondo i dati dell'Osservatorio Internazionalizzazione di Unioncamere ER, nel 2013 l'export verso il Vietnam è cresciuto del 27 per cento rispetto al 2012, per un valore di 121 milioni di euro che coinvolge 270 imprese, di cui il 48% rappresentato dalla meccanica strumentale.
Camere di commercio dell'Emilia-Romagna e Regione hanno un ruolo di primo piano.

"A quasi un anno e mezzo dall'avvio del progetto "Destinazione Vietnam" - sottolinea il presidente Landi - i risultati ottenuti ci incoraggiano a proseguire su questo percorso che promuove investimenti, trasferimento tecnologie, collaborazione economica".
Il Desk Vietnam, coordinato da Unioncamere Emilia-Romagna, ha fornito assistenza a oltre 200 imprese, un numero doppio di aziende ha partecipato a momenti formativi/informativi, 37 i report di pre-fattibilità realizzati e 21 visite di check-up aziendale sono stati 200 gli incontri di affari con buyer vietnamiti organizzati dal sistema camerale, Regione e in collaborazione con le associazioni di categoria.

La missione, nata all'interno del progetto Destinazione Vietnam e co-finanziato da Unioncamere Emilia-Romagna e Regione con soggetto attuatore Promec, patrocinato dai Ministeri Sviluppo Economico e Affari Esteri, ICE agenzia, realizzato in collaborazione con ICHAM (Camera di commercio italiana in Vietnam) e le Associazioni di categoria, è confluita in un'ottica di sistema nella più ampia iniziativa del Governo Italiano, organizzata nell'ambito della Cabina di Regia per l'Italia Internazionale.

La Cabina di Regia per l'Italia Internazionale è lo strumento operativo per coordinare le politiche del Paese in tema di internazionalizzazione.
Co-presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e dal Ministro dello Sviluppo Economico, vede anche la partecipazione dei principali attori governativi ed economici nazionali e regionali nel settore, quali il Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo (che co-presiede per le materie di propria competenza), il Ministro dell'Economia e Finanze, il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, i Presidenti della Conferenza delle Regioni, di UnionCamere, Confindustria, Rete Imprese Italia, ABI e Alleanza delle Cooperative.

(Fonte: ufficio stampa Unioncamere)

Nei primi 8 mesi del 2014 nel solo settore commerciale al dettaglio in Emilia Romagna, hanno già chiuso i battenti ben 2.006 negozi. Confesercenti Emilia Romagna avanza proposte di intervento ai candidati alla presidenza della Regione -

Parma, 20 novembre 2014 -

Anche nell'imminenza delle elezioni per il rinnovo dell'Assemblea legislativa regionale, Confesercenti Emilia Romagna vuole sottolineare la situazione allarmante in cui versano le p.m.i. del commercio e del turismo, in gran parte ormai soffocate da questa lunghissima crisi, il cui effetto si manifesta non solo con un aumento del numero di chiusure, ma anche e soprattutto con una riduzione del numero di nuove aperture. Si assiste dunque a una sempre maggiore difficoltà ad aprire una nuova impresa: un dato allarmante, soprattutto in una regione come l'Emilia Romagna che ha sempre registrato un altissimo tasso di imprenditorialità della popolazione.

Nei primi 8 mesi del 2014 nel solo settore commerciale al dettaglio in Emilia Romagna, hanno già chiuso i battenti ben 2.006 negozi mentre le nuove attività sono state solamente 880; stesso trend per le imprese ricettive e pubblici esercizi: 1.294 chiusure a fronte di 643 nuove aperture.

Le imprese del commercio e della somministrazione versano in una situazione difficilissima: è interesse di tutti evitare l'ecatombe in due dei settori più importanti della nostra economia. Occorre intervenire subito, non si possono lasciare le imprese nel guado e lasciare che le città si desertifichino, con la scomparsa degli importantissimi punti di riferimento per la popolazione storicamente costituiti dai negozi di vicinato. Confesercenti chiede a Comuni e Regione di predisporre con urgenza un piano per salvare il commercio delle nostre città, studiando anche misure di supporto, anche attraverso un Fondo vero e proprio, per chi si mette in gioco e scommette sul futuro decidendo di aprire un nuova attività a partire da credito, assistenza tecnica, affitti e agevolazioni sulle tasse locali.

Per quanto riguarda l'emergenza negozi sfitti è necessario definire un sistema che coniughi le necessità di messa a reddito degli immobili commerciali con il bisogno delle imprese di locali a prezzi ragionevoli per gestire le loro attività. Quindi Confesercenti propone di istituire Tavoli tecnici tra Associazioni imprenditoriali e proprietari immobiliari, anche con la presenza dell'Ente pubblico con un ruolo di garanzia, per studiare un "canone" che sia remunerativo per il proprietario del negozio e sostenibile per il conduttore, con un impianto giuridico concordato.

Questo meccanismo potrebbe essere attivato anche per gli alberghi e le altre forme di ricettività turistica che da un lato vedono le difficoltà di subentro nelle gestioni e dall'altro la necessità in molti casi della rinegoziazione di canoni troppo onerosi e non più adeguati all'attuale trend economico e comunque di più forte competitività economica e di contrazione continua della redditività.

Confesercenti chiede quindi ai candidati alla presidenza della Regione Emilia Romagna di impegnarsi prioritariamente per:

l'accesso pieno ai Fondi Europei 2014-2020 anche per le imprese del commercio, turismo e servizi e relativi progetti di investimento, con misure operative e bandi che consentano la reale fruibilità dei contributi anche alle micro e piccole imprese;

la maggiore dotazione di risorse per la patrimonializzazione e i Fondi di garanzia dei Confidi da affiancare ai positivi interventi già effettuati per la mitigazione del rischio di credito, con un maggiore coordinamento delle modalità di intervento nei vari settori produttivi, anche prevedendo un Fondo e misure ad hoc per le start-up.

lo stop a qualsiasi ulteriore aumento dell'imposizione locale e delle tariffe pubbliche, il cui impatto sulle imprese dovrebbe invece gradualmente diminuire;

misure ancora più efficaci in materia di semplificazione amministrativa e burocratica;

No ad ulteriori inasprimenti dei provvedimenti di limitazione al traffico veicolare privato ed eliminazione dei blocchi del giovedì;

un'attenzione ancora più forte ai temi della mobilità, trasporti, sosta, raggiungibilità delle città e delle destinazioni turistiche che rivestono per le imprese di questi settori un'importanza vitale;

misure concrete per garantire il rispetto della legalità, la lotta all'abusivismo commerciale e alle infiltrazioni malavitose nel tessuto economico; eliminazione dei "regimi agevolati" nelle attività commerciali, turistiche e della somministrazione alimenti e bevande;

il completamento degli interventi di sostegno e dell'erogazione di contributi per le imprese delle aree colpite dal sisma del 2012.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Regionale)

Ben 107 aziende hanno aderito al progetto regionale lanciato in partnership da Camera di Commercio, Regione Emilia-Romagna, Unioncamere Emilia-Romagna e APT per la valorizzazione dei prodotti eno-gastronomici locali sui mercati esteri -

Reggio Emilia, 20 novembre 2014 -

E' un vero e proprio record di adesioni quello raggiunto dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia attorno al progetto di valorizzazione dei prodotti eno-gastronomici locali sui mercati esteri, iniziativa condotta in partnership con la Regione Emilia-Romagna/Direzione Generale Agricoltura, Unioncamere Emilia-Romagna ed APT Servizi.
Al progetto – che punta alla creazione di nuove offerte caratterizzate da alti livelli qualitativi per lo sviluppo stabile del turismo enogastronomico sul mercato globale – hanno infatti aderito ben 107 imprese reggiane, che da sole rappresentano un terzo di quelle che complessivamente partecipano in Emilia-Romagna.

Reggio Emilia (con 35 aziende agroalimentari, 38 della ristorazione, 30 del settore ricettivo e 4 multifunzionali) precede largamente Bologna, seconda nella classifica regionale con 55 imprese.
"Si tratta – spiega il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – di un risultato straordinario, che ben evidenzia quanto sia forte l'interesse delle imprese reggiane verso quei mercati esteri rispetto ai quali, sino ad oggi, le offerte strutturate in questo settore sono state piuttosto limitate da parte delle singole aziende".

Le imprese reggiane sono state oggetto di selezione sul piano della qualità e dell'affidabilità dell'offerta, e proprio oggi molte di loro sono state protagoniste del workshop attraverso il quale la Camera di Commercio le ha messe direttamente a confronto con 13 Club di prodotto (un record di presenze, anche in questo caso) attivi nelle province emiliane ed impegnati nella costruzione di nuovi pacchetti turistici per lo sviluppo stabile del turismo enogastronomico e rurale di qualità in Emilia-Romagna.
L'iniziativa è stata promossa dal tavolo Incoming Expo della Camera di Commercio coordinato dalla vicepresidente dell'Ente, Paola Silvi, che aprendo i lavori ha sottolineato che "l'evento si inserisce nell'ambito delle iniziative che hanno a riferimento l'Esposizione universale del 2015, ma guarda ben oltre le opportunità che da qui potranno derivare".

"L'obiettivo – ha spiegato Paola Silvi – è infatti quello di una valorizzazione stabile e continuativa nel tempo delle risorse e delle eccellenze del nostro territorio in diversi Paesi stranieri (e tra questi spiccano Russia, Brasile, Germania, Regno Unito, Canada, Stati Uniti e Israele) all'interno dei quali i Club di prodotto individuati da APT si sono attivati per promuovere un'offerta che fa leva sulla qualità dei servizi ricettivi, delle produzioni e della ristorazione".
Nel corso dell'incontro, che si è tenuto a Palazzo Scaruffi, le imprese reggiane hanno potuto contare su incontri individuali con i Club di prodotto per illustrare le caratteristiche delle aziende, i prodotti, i servizi e le loro peculiarità, puntando in questo modo all'inclusione nei pacchetti turistici che via via saranno creati.
Al progetto possono comunque ancora iscriversi altre aziende, la cui offerta dovrà comunque essere poi validata ai fini dell'inserimento in una banca dati della qualità cui i Club di prodotto potranno attingere per creare ulteriori e continuative offerte sui mercati esteri.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Mercoledì, 19 Novembre 2014 17:19

Piazzetta Piacenza Team Project

ATS Piacenza per Expo presenta Piazzetta Piacenza Team Project, la call per giovani creativi che avranno il compito di ideare il layout dell'area espositiva piacentina nel Padiglione Italia di EXPO Milano 2015 -

Piacenza, 19 novembre 2014 -

Per l'occasione ATS Piacenza mette in campo una collaborazione davvero speciale: vedremo per la prima volta uniti il Politecnico di Milano sede di Piacenza e l'Ordine degli Architetti di Piacenza in un entusiasmante gioco di squadra che si svilupperà attraverso un workshop e che porterà alla scelta del progetto creativo adatto a rappresentare Piacenza ad Expo 2015.

Piazzetta Piacenza Team Project

I protagonisti del workshop, che si svolgerà presso la sede del Politecnico a Piacenza tra il 24 e il 27 novembre 2014, saranno 4 team di lavoro composti ciascuno da 5 studenti di architettura e da 5 professionisti under 35 iscritti all'Ordine degli Architetti che lavoreranno insieme. Ogni gruppo sarà coordinato da 2 docenti universitari e da 2 architetti senior. I coordinatori dell'intero progetto sono la professoressa Guya Bertelli, docente di Architettura e Design Urbano del Politecnico e l'architetto Giuseppe Baracchi, Presidente dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Piacenza che hanno accolto con particolare entusiasmo l'iniziativa.
La Commissione di valutazione progetti, composta da Silvio Ferrari (Presidente ATS), Elisabetta Virtuani (Bloomet – Governance ATS), Stefano Bracciantini (Exhibition & Design Manager Padiglione Italia EXPO 2015), Florian Boje (Giò Forma, membro della Direzione Artistica di Padiglione Italia), Guya Bertelli (docente del Politecnico di Milano - sede di Piacenza) e da Giuseppe Baracchi (Presidente Ordine degli Architetti di Piacenza) si riunirà al termine del workshop per selezionare il layout vincitore.

Il team vincente elaborerà entro il 5 dicembre il progetto definitivo da presentare al Padiglione Italia. Un lavoro serrato e impegnativo che permetterà al gruppo di vincitori di vedere realizzato il proprio progetto all'Esposizione Universale e attraverso il quale verranno presentati ai visitatori di tutto il mondo gli 8 valori simbolo con cui i piacentini "nutrono il pianeta" e che scaturiranno dal Percorso Partecipato di Branding che partirà in questi giorni.
L'iniziativa ha trovato grande consenso anche da parte degli organizzatori del Padiglione Italia, perché esprime perfettamente il concetto di Vivaio: uno spazio di crescita, sviluppo, formazione, un laboratorio d'idee che aiuta i progetti e i talenti a "germogliare" offrendo loro un terreno fertile in grado di dare visibilità e accoglienza alle energie giovani che operano nel Paese.
Al Vivaio Giovani Piacentini, si aggiunge ora Piazzetta Piacenza Team Project: due importanti iniziative che Piacenza per Expo 2015 vuole consegnare come lascito al territorio.

Padiglione Italia

La Partecipazione Italiana a Expo Milano 2015 è organizzata nell'area del Cardo, uno dei due assi perpendicolari che, insieme al Decumano, struttura la griglia del masterplan di Expo Milano 2015.
Così come il Decumano rappresenta e ospita i Paesi Partecipanti, il Cardo è il luogo dove il visitatore può vivere, all'interno e lungo una serie di spazi innovativi, compositi, accessibili e di intrattenimento tematico e culturale, un'esperienza altamente qualificante del tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". In particolare la Partecipazione Italiana, riassunta nella definizione di Padiglione Italia, si sviluppa secondo due diverse modalità alle quali corrispondono due organizzazioni spaziali differenti: gli spazi del Cardo e Palazzo Italia.
I manufatti e gli spazi aperti che si affacciano sull'asse del Cardo – un viale pavimentato e coperto da tende, largo 35 metri e lungo 325 metri che congiunge la Piazza d'Acqua a nord con la piazza della Via d'Acqua a sud – ospitano una molteplicità di attività espositive ed istituzionali che vogliono rappresentare la varietà e la ricchezza dell'Italia, delle diverse identità riconoscibili nei suoi territori, delle istituzioni locali, dei paesaggi, dei prodotti e delle culture. A nord – ovest del Cardo è situato Palazzo Italia, un elemento di straordinaria rilevanza nel Sito Espositivo, perché destinato a luogo istituzionale e di rappresentanza dello Stato e del Governo Italiano; il Palazzo si rivolge verso la Piazza d'Acqua, spettacolare scenario per eventi e area di accoglienza e sosta per i visitatori. Sono stati inoltre riservati, nella parte settentrionale del Cardo che si rivolge alla Piazza d'Acqua, spazi istituzionali, espositivi e di rappresentanza per istituzioni europee; la posizione di questi spazi, di fronte a Palazzo Italia e strettamente connessi con il sistema del Cardo, evidenzia in modo simbolico la stretta relazione tra l'Italia e l'Europa.
Il punto d'incontro dei due assi e virtuale centro dell'intero Sito è Piazza Italia, che diventa anche simbolicamente il luogo dove il mondo incontra l'Italia, spazio che per la sua dimensione (74 m x 74 m) e posizione è luogo di transito e scambio adatto ad accogliere eventi temporanei organizzati da Expo 2015, dai Partecipanti e dalle realtà italiane.

Il Progetto Architettonico del Padiglione Italia

Il progetto del Padiglione Italia è il risultato di un concorso internazionale di progettazione aggiudicato da Expo 2015 S.p.A. nell'Aprile 2013. Il raggruppamento costituito da Nemesi&Partners S.r.l., Proger S.p.A., e BMS Progetti S.r.l. di Milano ha proposto un progetto che si presenta come una "foresta urbana", in cui l'architettura assume, attraverso la propria pelle ed articolazione volumetrica, le sembianze di una foresta in cui il visitatore potrà immergersi e scoprire una suggestiva architettura-paesaggio.
Il progetto di Palazzo Italia si costruisce come una comunità riunita attorno alla sua piazza: è il vuoto che accoglie il fulcro simbolico dello spazio espositivo e che dà forma ai volumi dell'architettura. L'articolazione volumetrica del progetto di Palazzo Italia è basata su quattro blocchi principali, organizzati intorno ad un vuoto – piazza centrale coperto da una suggestiva struttura vetrata che ospitano le macro funzioni principali: Area espositiva, Auditorium, Uffici e Sale riunioni. Il progetto sviluppa l'idea di un organismo architettonico il più possibile energicamente indipendente, in cui è garantito al massimo l'equilibrio tra produzione e consumo d'energia.

(Fonte: ufficio stampa ATS PIACENZA PER EXPO 2015)

Nell'ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti, sabato in programma la mostra "Riduci, Ripara, Riusa, Ricicla, Ricerca, Riprogetta", sotto i portici dell'Ospedale Vecchio di via D'Azeglio -

Parma, 19 novembre 2014 -

Sono in programma sabato 22 novembre, dalle 10.30 alle 18, sotto i portici dell'Ospedale Vecchio, una serie di iniziative legate alla sesta edizione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti a cui ha aderito il Comune di Parma. L'Assessorato all'ambiente del Comune, infatti, ha patrocinato e organizzato "Riduci, Ripara, Riusa, Ricicla, Ricerca, Riprogetta", la prima mostra del riuso, prevista sabato 22 novembre, dalle 10.30 alle 18,30, sotto i portici dell'Ospedale Vecchio di via D'Azeglio.

L'iniziativa vede come soggetto promotore "L'Associazione 6erre" assieme alle realtà del territorio attive nel settore della riduzione e del riuso, della riparazione e del riciclo, della ricerca e della progettazione. Sono in programma il laboratorio "Scambiamoci i giochi" dove i ragazzi saranno protagonisti, "Riciclattoli" laboratorio di riciclo creativo e l'altro laboratorio su come realizzare una lombricompostiera domestica. Obiettivo della giornata è quello di sviluppare e sostenere modelli innovativi di approccio ai materiali post utilizzo anche attraverso l'importante coinvolgimento delle scuole. Tra gli organizzatori si segnalano, accanto a Parma Zero 6erre, Casaclima Network Emilia Romagna, On/Off FabLab Parma, Gcr - Associazione Gestione Corretta rifiuti, Parma Etica Festival 2015, SodaleS, Ciclo Fabbro BaGaj e la partecipazione di una quindicina di altri soggetti.

(Fonte: Comune di Parma)

Prosegue il ciclo di incontri avviato dalla Camera di Commercio per approfondire le nuove opportunità, le risorse e le agevolazioni a disposizione delle imprese per lo sviluppo di nuovi progetti -

Reggio Emilia, 19 novembre 2014 -

Dopo l'incontro del 18 novembre su "Garanzia Giovani", venerdì 21 novembre saranno approfondite le opportunità che nascono dal bando regionale per le start up innovative, destinato a piccole imprese, consorzi, società consortili e cooperative costituite dopo il 1° gennaio 2011 ed iscritte nella Sezione speciale, proprio in qualità di startup innovative, del Registro delle Imprese.

I lavori si terranno alle ore 9,00 nella sede della Camera di Commercio (piazza della Vittoria, 3) ed approfondiranno tutti gli aspetti del bando (compresa la compilazione delle domande) per l'accesso ai sostegni riservati all'avvio di nuove imprese ad elevato contenuto di conoscenza e orientate alla ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e servizi di alta tecnologia.
Il confronto è organizzato in collaborazione con Ifoa.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Vista l'importanza del servizio offerto ai caseifici le Istituzioni, le Associazioni Agricole unite, le Cooperative e la Fondazione Bizzozzero, liquidata la società CSA al centro della vicenda giudiziaria del Giugno scorso, danno vita ad una nuova cooperativa altamente specializzata, la CLCA, che conserva le migliori professionalità e che sarà in grado di offrire un nuovo servizio anche ai tanti salumifici del parmense oltre che ai caseifici -

Parma, 19 novembre 2014 –

La vicenda giudiziaria coordinata dal Pm Pensa che portò alla chiusura e al sequestro del Centro Servizi per l'Agroalimentare nel mese di giugno è sfociata nella messa in liquidazione definitiva il 7 di novembre scorso della società cooperativa che lo aveva gestito per anni. Tale ed importante però è la natura del servizio offerto a sostegno di tutto il settore lattiero-caseario del Parmense e non solo che le istituzioni, insieme all'impegno di tutte le Associazioni Agricole presenti sul territorio, del mondo Cooperativo e della Fondazione Bizzozzero hanno dato vita ad un rinnovato laboratorio di analisi che inizierà proprio in questi giorni l'attività proponendo servizi del tutto rinnovati. Il nuovo polo scientifico di via Torelli sarà una cooperativa, avrà un nuovo nome, CLCA (Centro Lattiero Caseario e Agroalimentare) e consentirà a molte imprese agroalimentari del nostro territorio di non emigrare fuori dai confini provinciali avvalendosi di servizi di alto livello qualitativo a prezzi adeguati in un momento particolarmente difficoltoso per l'intero settore.

In più un fatto di non sottovalutabile entità e che le professionalità migliori del centro sono state preservate e in questo modo, oltre al servizio, si è salvaguardata l'occupazione del personale che da sempre, fin dalla fondazione nel 1939, aveva dato prova concreta e costante nel tempo di una riconosciuta capacità analitica sulla materia prima.

Le novità però non sono finite. Alla guida della società cooperativa CLCA di Via Torelli c'è un giovane presidente 32enne, ma già con decennale esperienza maturata nel settore, che si avvicina a questa nuova cooperativa con grande entusiasmo, Daniele Mazzocchi: "Sono onorato di iniziare questa avventura potendo contare sulla forza della professionalità di un gruppo solido, ma estremamente coinvolto nel processo di rinnovamento che porti ad un rinnovamento produttivo in grado di fornire anche nuovi servizi a tutti gli allevatori e non solo del comparto agroalimentare. Un ringraziamento va a tutti coloro che si sono prodigati con grande impegno durante i mesi estivi per trovare una soluzione nuova che ora è finalmente realtà".

Tra le novità più rilevanti che diventano oggi il primo biglietto da visita per la neonata cooperativa c'è un nuovo servizio proposto che richiamerà l'interesse di numerose imprese ovvero le analisi svolte sulle carni a supporto dell'attività dei numerosi salumifici. "Un servizio fondamentale che svilupperemo ulteriormente e amplieremo in brevissimo tempo - ha sottolineato il neo direttore Alessandro Raffaini, 41 anni. "In questa sede svolgeremo tutte le attività analitiche sui campioni del latte svolgendo analisi che offriranno diverse tipologie di valutazione: chimico-fisiche, microbiologiche, organolettiche. Saremo in grado di offrire assistenza tecnica lattiero casearia e consulenza per autocontrollo igienico sanitario rivolta ai caseifici, aziende agricole e alimentari a tutto tondo".

(Fonte: Ufficio stampa CLCA)

Mercoledì, 19 Novembre 2014 10:09

Grandi manovre al Parmigiano Reggiano

Alai: servono strategie condivise. Il Parmigiano è in un mercato che non è il suo. La strada della polverizzazione del latte potrebbe essere il prossimo obiettivo da porsi all'interno del comprensorio.

di LGC - Parma 19 novembre 2014 --

Modulazione della produzione, qualità e distintività  sono le leve sulle quali convergere le forze di tutti per riprendere in mano i mercati tipici del Parmigiano Reggiano.
Questi i punti emersi dalla relazione del presidente del Consorzio di Tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, illustrati al folto pubblico di operatori presenti all'incontro organizzato, ieri mattina alla sala civica del municipio di Noceto, dal centro di consulenze Agriverde.

E' la preoccupante situazione in cui versa il re dei formaggi il motivo scatenante del confronto tra gli imprenditori di settore e il presidente del Consorzio di Tutela. Il presidente, in più circostanze, ha inteso sottolineare quanto sia indispensabile individuare e condividere delle scelte strategiche da portare avanti tutti, nessuno escluso. "Il Consorzio è in grado di guidare la volontà delle persone? - sottolinea il presidente - No, il consorzio fa delle delibere che poi si traducono in buoni consigli che se uno vuole li rispetta e se non vuole non li rispetta. E veniamo all'esempio più pratico. I piani produttivi 2011- 2013 dicevano produzione 2010 + lo 0,8%. Si partiva con 3.040.000 forme e si arrivava con 3.100.000 unità. Questo era quello che aveva detto di fare il consorzio. La soglia delle 3,1 milione di forme fu superata di 200.000 forme. Allora non abbiamo fatto quello che ci aveva detto il consorzio." Una quota che, evidentemente, il mercato non ha potuto assorbire a discapito perciò del prezzo del prodotto.

"Il consorzio, rimarca Alai, è una associazione di caseifici in cui si aderisce volontariamente e ci si impegna, non ci si obbliga, a fare quello che viene stabilito. Oggi per me il tema è quello di costruire una mentalità che ci faccia vedere la situazione nella complessità."
E' opinione del presidente la necessità di lavorare sul prodotto esaltandone gli aspetti di tipicità e di territorialità che siano distintivi e unici, quindi ben riconoscibili rispetto al Padano e ai prodotti similari.
La quota eccedente di produzione che il mercato, in questi ultimi anni, non è stato in grado di assorbire è un'importante concausa della crisi di valore del re dei formaggi.

La rimodulazione dell'offerta, con una riduzione del 5% della produzione di formaggio, è la proposta alla quale l'assemblea consortile sarà chiamata a esprimersi nelle prossime ore.
"In questo momento abbiamo la necessità di smaltire le scorte, prosegue Alai, quindi si dice produci 95% e se fra due anni l'economia si riprende diremo produci il 102%. Ma le quote non le ridurremo ai produttori. Chiederemo quindi una modulazione della produzione di formaggio, momentanea di un anno soltanto, e il latte che si produrrà in più cercheremo di dargli un'altra destinazione accompagnato da un'indennizzo che va da 4 a 10€ al quintale. I 4 euro servono per indennizzare il 5% di minor trasformazione casearia che pagherebbe 5,6€ per la di marchiatura differenziata e fanno 9,6 euro. Se qualcuno può offrire latte alimentare gli diamo 10€ in aggiunta al valore di mercato (46€ circa totali - ndr). Facciamo questa differenza consapevoli che non tutti i caseifici sono attrezzati per la vendita del latte."

In sintesi l'obiettivo del Consorzio, sempre che domani (19 novembre) venga approvata la proposta, è un programma di scolmatura che dovrebbe consentire una ripresa di prezzi pur senza ridurre la produzione di latte dei singoli allevatori. "Domani andremo quindi a proporre una riduzione della produzione, conclude Alai, cercare una alternativa per il latte trasformato in modo diverso, inoltre cominceremo a tracciare quello che può essere un percorso futuro di quello che è il radicamento del nostro prodotto sul territorio. Dovremo trovare un equilibrio tra il significato di tipicità e il significato di territorialità con l'attenzione ai costi perché ogni vincolo è una quota di costi aggiuntivi". Obiettivo di breve termine sarà perciò quello di individuare il giusto equilibrio tra costi, vincoli e tipicità. Un percorso non semplice che, molto probabilmente, proprio in forza della delicatezza dell'argomento, porterà a innalzare il tasso di discussione tra le diverse anime che compongono il Consorzio di Tutela.
Già la proposta di riduzione produttiva del 5% è frutto di una negoziazione che vedeva una quota di produttori favorevoli a una percentuale maggiore di latte da sottrarre alla trasformazione casearia.
In conclusione, Alai, non vedrebbe male l'introduzione di un polverizzatore di latte che consentirebbe di "fare 15 prodotti diversi" aumentando perciò anche le opzioni di destinazione produttiva degli associati. Una terza opzione che andrebbe aggiungersi alla trasformazione casearia e alla destinazione lattiera.

Lo strumento che consentirà di monitorare la produzione è già operativo e dal 12 novembre scorso è on line il "registro delle quote latte parmigiano reggiano" illustrato dalla vicepresidente Monica Venturini introdotta dal presidente di Agriverde Alessandro Rainieri. "L'accesso è diretto dal sito del Consorzio, illustra Monica Venturini, e la scelta è stata molto importate e complicata da applicare. Una strada però coerente con gli indirizzi comunitari". L'importanza dello strumento, secondo quanto illustrato dalla relatrice, è confermata dall'interesse che ha suscitato nel sistema bancario. "E' un valore capitale che le imprese hanno, prosegue la Venturini, tanto è vero che ci sono già dei pignoramenti sulle quote latte registrate".

La grande novità, unica in europa, è che la quota è di esclusiva proprietà degli allevatori: questo significa che potranno scegliere se utilizzarla per mungere latte da destinare a Parmigiano Reggiano o, eventualmente, per trasferirla a terzi o usarla come elemento di garanzia per ottenere credito.

 

Mercoledì, 19 Novembre 2014 08:35

Lattiero caseari, prezzi stazionari.

Calma piatta alla borsa milanese. Al ribasso solo le  creme fresche a uso alimentare.

Di Virgilio, Parma 19 novembre 2014

LATTE SPOT Nuovo stop per il latte spot. Il piccolo e insignificante aumento registrato nella scorsa settimana non ha avuto seguito. A Verona il Latte Crudo Spot nazionale ha confermato il prezzo compreso tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte. Prosegue la stazionarietà del Latte intero pastorizzato estero bloccato tra 36,60 e 37,63 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Invariati i listini del burro da oltre 2 mesi. 2,85€/kg il prezzo del burro cee, 3,05 quello di centrifuga, 2,10 il pastorizzato e 1,90€/kg il prezzo del burro zangolato di creme fresche quotato alla borsa di milano. Confermato a 1,5 €/kg il valore dello zangolato alla borsa di Parma. Unica variazione registrata, in quest'ultima ottava, riguarda il listino delle creme a uso alimentare trattate a Milano che segnato una ulteriore perdita dell'1,22% assestandosi 1,62€/kg.

GRANA PADANO Nessuna variazione registrata alla borsa merci di Mantova sia per 10 e sia per il 14-16 mesi di stagionatura.
Anche alla borsa milanese nessuna variazione è stata registrata. Tra 6,35 e 6,45€/kg e tra 7,00 e 7,65€/kg i prezzi fissati a Milano rispettivamente per il 9 e il 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Congelati anche i prezzi del Parmigiano Reggiano su tutte e tre le piazze nelle quali il re dei formaggi viene negoziato. Valori compresi tra 7,25 e 7,65€/kg e tra 8,75 e 9,25€/kg rispettivamente per il 12 e il 24 mesi di stagionatura i prezzi fissati alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma.

ASSEMBLEA CONSORZIO DI TUTELA DEL PARMIGIANO REGGIANO
Questa mattina l'assemblea del Consorzio di Tutela del Formaggio parmigiano Reggiano deciderà sulla proposta di modulazione dell'offerta. Un intervento che, stando alla proposta illustrata dal Presidente Alai ai produttori parmigiani riuniti a Noceto nella mattinata di ieri, prevede una scolmatura del 5%. Una quota percentuale di latte che verrebbe destinata a altra produzione diversa dalla caseificazione al fine di riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta.

Alai Giuseppe 18nov14 agriverde

Martedì, 18 Novembre 2014 15:12

Parma - Arriva Girolio d'Italia del Ventennale

Venerdì arriva a Parma Girolio d'Italia del Ventennale: un convegno sul futuro dell'agroalimentare e un educational tour per food blogger alla scoperta dei sapori della food valley italiana -

Parma, 18 novembre 2014 -

Venerdì Parma sarà la capitale dell'extravergine con la tappa emiliana del Girolio d'Italia del Ventennale, il tour organizzato dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio attraverso le regioni olivetate italiane per celebrare, in collaborazione con i coordinamenti regionali, l'oro giallo e i venti anni di attività associativa. Il programma della giornata è fitto e interessante: si inizia con la cerimonia inaugurale alle ore 16 nella Sala Aurea della Camera di Commercio di Parma, a cui saranno presenti con un saluto le istituzioni locali e il Presidente dell'Associazione Nazionale Città dell'Olio Enrico Lupi, il quale consegnerà alla Camera di Commercio di Parma la bandiera delle Città dell'Olio e introdurrà il testimonial d'eccezione di questa tappa, l'Olivo Patriarca, ovvero una pianta millenaria di olivo, simbolo dell'olivicoltura parmense che racconta la storia e le origini dell'olivicoltura in questo territorio.

La tappa prosegue poi con un convegno dedicato al ruolo e al futuro delle tipicità agroalimentari nello sviluppo sostenibile del territorio parmense dal titolo "Cibo, Identità, Economia: Parma alla prova del futuro", moderato dalla giornalista ed esperta enogastronomica - oltre che docente dell'Università di Parma alla Facoltà di Scienze Gastronomiche e del Master COMET - Marzia Morganti Tempestini. Interverranno il giornalista enogastronomo Carlo Cambi che parlerà di "Territorio di origine come strumento di marketing territoriale nelle produzioni agroalimentari", il giornalista di Agrisole-IlSole24Ore Giorgio Dell'Orefice sul tema "Parma Food Valley: attualità e scenari. Guardare al futuro", il Direttore Generale ISNART Antonio Giovanni Cocco sulle opportunità di mercato per le produzioni di qualità nei ristoranti italiani nel mondo e il Presidente dell'Associazione Olivicoltori Parmensi Gian Maria Cunial sul valore delle produzioni agroalimentari di qualità e di nicchia nella promozione e valorizzazione del territorio. L'incontro andrà poi avanti con le testimonianze dei Consorzi di Tutela, prima di lasciare la parola per le conclusioni al parlamentare e membro della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, Giuseppe Romanini.

I Food Blogger di AIFB saranno poi coinvolti in un educational tour enogastronomico nelle giornate di venerdì 21 e sabato 22 novembre, che li porterà alla scoperta dei luoghi più significativi per l'enogastronomia del territorio, compiendo un suggestivo reportage attraverso itinerari naturalistici, oliveti, frantoi, le aziende e i loro prodotti, .

(Fonte: Ufficio Stampa Ventennale Associazione Città dell'Olio)

Al World Cheese Awards, il più grande concorso mondiale per produttori e distributori di formaggi, due caseifici del Consorzio Terre di Montagna tra i vincitori -

Modena, 17 novembre 2014

Ci sono anche due caseifici del Consorzio Terre di Montagna tra i vincitori delle 21 medaglie (sette ori, sette argenti e sette bronzi, più un "Supergold") conquistate dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano al World Cheese Awards che si è svolto a Londra dal 14 al 16 novembre.

Si tratta del più grande concorso mondiale per produttori e distributori di formaggi; quest'anno hanno partecipato 3 mila prodotti provenienti da 33 paesi, dall'Australia agli Usa, dal Sudafrica al Nord Europa, giudicati da oltre 250 giurati in rappresentanza di 26 nazioni. Con sette ori, sette argenti, sette bronzi e il Supergold, il Parmigiano Reggiano è risultato il formaggio Dop più premiato dell'intero concorso.

Il caseificio Querciola di Lizzano in Belvedere (Bologna) ha vinto una medaglia d'oro e una d'argento nella categoria "oltre i 24 mesi"; nella stessa categoria il caseificio Dismano di Montese ha ottenuto un argento. Entrambe le cooperative fanno parte del Consorzio Terre di Montagna, al quale aderiscono nove caseifici del crinale appenninico tra Modena e Bologna. Il Consorzio, aderente a Confcooperative Modena, è nato a Montese nel 2008 per promuovere, valorizzare e commercializzare il Parmigiano Reggiano di montagna. Insieme ad altri diciannove caseifici, il Querciola e il Dismano fanno parte della Nazionale del Parmigiano Reggiano, "allenata" dall'agronomo-giornalista reggiano Gabriele Arlotti. Per la cronaca, vincitore assoluto dell'edizione 2014 dei World Cheese Awards è stato il Bath Blue, tipico erborinato del Regno Unito.

(Fonte: ufficio stampa Confcoopertaive Modena)

L'incontro convocato in Municipio per discutere della mancata realizzazione della cassa d'espansione sul Canale Burla. Berselli: "Intendiamo mettere in sicurezza l'area di Case Vecchie con un ulteriore intervento di prevenzione" -

Parma, 18 novembre 2014 –

"Oggi il Consorzio della Bonifica Parmense è qui per sottolineare quelle evidenti mancanze strutturali che mettono a rischio la vita e l'economia del territorio": sono queste le parole del Direttore Generale Meuccio Berselli all'incontro convocato in Municipio per discutere della mancata realizzazione della cassa d'espansione sul Canale Burla.

Alla conferenza, convocata dall'Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Parma Michele Alinovi in risposta all'interrogazione in merito posta dal Capogruppo del Pd Nicola Dall'Olio e alla quale è intervenuto anche il Presidente del Consorzio della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi, Berselli ha fatto riferimento a tutte le zone dove si è edificato in maniera scellerata e senza una adeguata programmazione ambientale che tenesse in considerazione l'acqua e ciò che rappresenta, operando una pubblica denuncia sulla questione Burla. "Un bicchiere non può contenere un litro d'acqua – ha rimarcato Berselli – perché se molto è stato fatto, molto è ancora da fare. Al comparto Spip è da tempo in programma una cassa d'espansione su un territorio di 14 ettari: il primo stralcio dei lavori – la realizzazione di una cassa dei primi 5 ettari che grava sulla realizzazione di Spip 1 – è conseguenza del progetto che vedeva il risezionamento di un canale artificiale del Burla stesso ed è stato realizzato e collaudato per la cifra di 4,8 milioni di euro. Il resto dell'intervento, del costo complessivo di 1,5 milioni di euro, è fermo a Bologna per le continue richieste di integrazioni da parte della Regione".

berselli alinovi spinazzi rid

Il Consorzio della Bonifica Parmense infatti ha portato già dallo scorso luglio all'attenzione della Regione Emilia-Romagna dapprima uno screening – al quale è stata data come risposta la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale – e di seguito, ottenuta la procedura di V.I.A., una ulteriore richiesta di integrazione alla stessa. "Ad oggi progetto esecutivo e risorse economiche sono disponibili – ha affermato Berselli – ma il Consorzio della Bonifica Parmense è ancora inspiegabilmente in attesa dell'approvazione da parte della Regione per poter completare la seconda parte dei lavori".

Le conseguenze della strozzante burocrazia che rallenta l'esecutività della Bonifica Parmense si riflettono anche sull'area di Case Vecchie, la più colpita. Per tale ragione il Consorzio ha chiesto al Comune di Parma di convocare al più presto un incontro pubblico con gli abitanti dell'area di Case Vecchie per evitare che il primo stralcio dei lavori possa rivelarsi insufficiente causa le quantità copiose di pioggia; ecco perché parallelamente ai lavori della cassa di espansione occorre una arginatura idraulica a sinistra del Burla che migliori la sicurezza idraulica della zona. "Poiché occorrerebbero altri 5 milioni di euro per il secondo stralcio della realizzazione della cassa d'espansione sul Burla che forse non arriveranno mai – ha constatato Berselli – il Consorzio intende provvedere alla messa in sicurezza dell'area in questione con un'ulteriore opera di prevenzione".

Anche per il Presidente Luigi Spinazzi il caso del canale Burla, con mancanze strutturali pregresse dovute alle edificazioni selvagge nella zona SPIP che oggi non consentono ottimismi quando cadono quantità di pioggia tanto rilevanti in così poco tempo. "Si è cementificato oltre misura, perdendo la concezione e la memoria storica del nostro territorio – ha dichiarato Spinazzi – e senza rispettare la sicurezza. Nel caso del Canale Burla abbiamo trovato nei soggetti pubblici una burocrazia asfissiante che ha strozzato la nostra operatività. Esprimo profonda amarezza, auspicando al più presto uno snellimento che porti ad una significativa svolta".

Berselli ha infine posto l'accento su due fattori cruciali della nostra realtà, diametralmente cambiati nel corso degli ultimi anni: il Clima e il Dissesto idrogeologico: "Due fattori strettamente legati tra loro che avranno una incidenza negativa sempre maggiore se non ci sarà presto un tavolo di coordinamento che, senza polemiche, ci consenta con carta geografica alla mano di fare quello che ancora non è stato fatto" – ha sottolineato il Direttore. Infine una rapida panoramica sull'attività svolta dal Consorzio della Bonifica Parmense, sugli impianti attivati e sull'impiego di tecnici e personale specializzato impegnato h24 a contrastare le situazioni di emergenza verificatesi nell'ultimo mese. I numeri sono impressionanti: milioni di litri pompati negli ultimi due eventi di piena, quella del 13 Ottobre e la successiva di appena pochi giorni fa.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

Il Consiglio dell'ente di via Verdi ha confermato la sua fiducia al presidente uscente che inizia così il suo quarto mandato consecutivo -

Parma, 18 novembre 2014 -

Andrea Zanlari è stato eletto per la quarta volta consecutiva presidente della Camera di Commercio di Parma. La riconferma arriva a Zanlari dopo quindici anni alla guida dell'ente di via Verdi, a testimoniare la fiducia che il mondo delle associazioni di categoria ripone in lui e come riconoscimento per gli importanti risultati ottenuti nei mandati precedenti. A suo favore si sono espressi 25 consiglieri su 26 presenti.

Laureato in giurisprudenza, consulente d'impresa, ha ricoperto numerosi incarichi nel mondo dell'associazionismo economico parmense. Insegna Storia e Cultura dell'alimentazione presso la Facoltà di Agraria dell'Università di Parma. Dal 2003 al 2013 è stato presidente di Unioncamere Emilia-Romagna. E' presidente di Indis (Istituto nazionale della distribuzione e servizi) e vicepresidente di Borsa Merci Telematica Italiana S.p.a.. E' consigliere di Infocamere s.c.p,a., presidente di Parma alimentare S.r.l. e consigliere di Alma S.r.l - Scuola Internazionale di Cucina Italiana. Dal 2010 è alla guida della Stazione sperimentale per l'industria delle conserve alimentari.

Sotto la sua presidenza, la Camera di Commercio ha dato un contributo decisivo nel valorizzare il "sistema Parma" con progetti ambiziosi come la creazione di Alma, la Scuola internazionale di cucina Italiana che insegna ai futuri cuochi, provenienti da ogni parte del mondo, cosa significa davvero mangiare italiano usando prodotti autentici. Ma anche con l'ammodernamento e la valorizzazione della Borsa merci di Parma, divenuta sede delle Commissioni uniche nazionali per le previsioni dei prezzi per le carni suine e oggi sede anche di una Commissione di area vasta per la rilevazione dei prezzi del Parmigiano Reggiano. La Camera di commercio è diventata anche socio di riferimento della Borsa Merci Telematica Italiana, il mercato telematico italiano dei prodotti agroalimentari. L'Italia è stata il primo Paese al mondo a realizzare una piattaforma telematica di questo livello, per di più legittimandola attraverso un percorso legislativo guidato dal Ministero dell'Agricoltura e Parma oggi è sede di due Comitati di filiera (gli organismi deputati a elaborare la piattaforma regolamentare delle contrattazioni dei prodotti): Formaggio Parmigiano-Reggiano e Prosciutto di Parma DOP.

Altro ruolo decisivo la Camera di commercio lo ha giocato nel facilitare l'accesso al credito delle piccole e medie imprese del territorio. Negli ultimi 5 anni è stato fatto uno sforzo senza precedenti: ben 20milioni e 400 mila euro sono stati immessi direttamente nel circuito operativo dei Confidi e utilizzati per sostenere le garanzie o abbattere i tassi di interesse. In più, oltre 2 milioni sono stati resi disponibili per controgarantire i Confidi in operazioni di finanziamento straordinarie quelle per esempio volte a far fronte alle crisi di liquidità aziendale del 2010 e 2011, quella per supportare la ricostruzione delle aziende colpite dalle frane del 2013.

In questi quindici anni è stato potenziato l'impiego della telematica per la gestione dei servizi amministrativi per le imprese del territorio, che hanno potuto contare anche su un'efficace attività di regolazione del mercato.

Sul fronte dell'internazionalizzazione delle imprese lo sforzo si è concentrato soprattutto nell'aprire nuovi mercati alle aziende di piccole e medie dimensioni, alle quali sono state dati opportunità d'affari in Australia, India, Vietnam, Paesi del Maghreb, Russia.

"La sfida che questo nuova fase impone alla Camera di commercio – ha dichiarato Zanlari – è di essere propositiva e lungimirante. Ancora una volta dobbiamo condurre e non subire il processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, guidati da un chiaro obiettivo strategico: rafforzare il ruolo della Camera come presidio permanente sul territorio a sostegno delle PMI, per far tornare competitivo il Sistema Parma".

(Fonte: Ufficio stampa Camera di Commercio)

Prima seduta per l'elezione del presidente in programma lunedì 17 alle 18 nella Sala Aurea della storica sede di via Verdi a Parma -

Parma, 17 novembre 2014 -

Il governatore della Regione Emilia-Romagna, con suo decreto del 3 novembre, ha nominato i 28 componenti il Consiglio della Camera di commercio di Parma che saranno in carica nel quinquennio 2014-2019. Il Consiglio determina l'indirizzo generale della Camera, predispone e approva lo Statuto e i regolamenti, elegge il Presidente e la Giunta camerali e nomina i membri del Collegio dei revisori dei conti. Su proposta della Giunta, delibera il preventivo economico e approva il bilancio di esercizio.

I consiglieri sono stati proposti al presidente Errani dalle associazioni di categoria del territorio in rappresentanza dei settori dell'agricoltura, artigianato, commercio, industria e cooperazione, cui si aggiungono i rappresentanti del credito e delle assicurazioni, dei sindacati e delle associazioni di tutela dei consumatori. Per la prima volta, inoltre, vi è un rappresentante dei liberi professionisti, proposto dalla Consulta provinciale delle professioni istituita a gennaio dalla Camera di Commercio.

Sono ben 23 i consiglieri di prima nomina, segnale di un nuovo ruolo che il territorio richiede all'ente camerale di Parma: a differenza delle ultime composizioni, in pochi sono funzionari attivi all'interno delle associazioni di categoria. Si tratta piuttosto di imprenditori e personalità direttamente impegnate nel contesto economico parmense, che consentiranno un collegamento diretto e immediato tra le esigenze delle imprese e l'istituzione camerale.

Dei 28 consiglieri, il più giovane è Francesca Chittolini, classe 1981, designata da Confesercenti e una delle 7 donne presenti nell'elenco. Per merito suo e di diversi altri consiglieri nati negli anni '70 e a fine anni '60, si assiste complessivamente a un abbassamento dell'età media del Consiglio. Il più anziano è Giancarlo Menta, classe 1940, designato dall'Unione Parmense degli Industriali, figura storica e di riferimento nell'economia del territorio.

La prima seduta del nuovo Consiglio si terrà oggi, lunedì 17 novembre alle 18 presso la Sala Aurea della Camera di Commercio di Parma (via Verdi 2) e avrà come unico punto all'ordine del giorno l'elezione del presidente dell'ente camerale per il quinquennio 2014-2019. La seduta sarà aperta al pubblico.

Di seguito l'elenco delle nomine presenti nel decreto 204 del 3 novembre.
Per il settore Agricoltura (Comunicazione di Federazione Provinciale Coldiretti e Unione Provinciale degli Agricoltori, apparentate, per la designazione congiunta di n. 2 consiglieri):
Alessandro Corsini e Andrea Rossi

Per il settore Artigianato:
- APLA: Enrico Bricca e Leonardo Cassinelli
- CNA: Eleonora Bersellini e Gian Paolo Gatti

Per il settore Industria:
- Unione Parmense degli Industriali: Patrizia Capitani, Giacomo Magri, Irene Rizzoli, Aldo Rodolfi e Paolo Tanara
- GIA (Gruppo delle Imprese Artigiane): Gian Paolo Lombardo

Per il settore Commercio:
- ASCOM: Rosetta Barusi, Marina Lazzini, Andrea Zanlari e Marco Zilioli
- CONFESERCENTI: Francesca Chittolini

Per il settore Cooperazione:
- Lega Provinciale Delle Cooperative E Mutue: Loretta Losi

Per il settore Turismo:
- ASCOM: Emio Incerti

Per il settore Trasporti e spedizioni:
- Unione Parmense degli Industriali: Mario Adorni

Per il settore Credito e Assicurazioni (ABI e ANIA, apparentate per la desginazione congiunta di n. 1 consigliere): Erico Verderi

Per il settore Servizi alle Imprese:
- ASCOM: Andrea Bonati e Aldo Sartini
- Unione Parmense degli Industriali: Giancarlo Menta
- CNA: Gualtiero Ghirardi

Per le Organizzazioni Sindacali Dei Lavoratori (CGIL e CISL, apparentate per la desginazione congiunta di n. 1 consigliere): Federico Ghillani

Per Le Associazioni Di Tutela Dei Consumatori:
- Federconsumatori Parma: Fabrizio Ghidini

Per i Liberi Professionisti:
- Consulta Provinciale Delle Professioni: Angelo Anedda

(Fonte: Ufficio stampa Camera di Commercio)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 46 17 novembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 46 17 Novembre 2014

SOMMARIO (scaricabile in pdf)

1.1 editoriale "Parma cotta" e "Italia bollita"
3.1 cereali Grano duro, balzo dei prezzi a ottobre
4.1 Lattiero caseario Crescita del Latte Spot e nuovo calo del Parmigiano Reggiano.
5.1 imprese Modena, caseificio Roncoscaglia. Nuovo punto vendita e museo (con video)
5.2 fitosanitari Fitosanitari, nuove disposizioni per il rilascio e rinnovo del "patentino"
5.3 prosciutto Turismo rurale. Da Helsinky alla "Strada del Prosciutto" per un focus d'approfondimento.
6.1 latte norme Parmigiano, istituito il registro delle quote latte.
6.2 turismo e tradizioni November food tour: Parmigiano e Culatello di Zibello DOP
7.1 turismo e tradizioni I Luoghi del "Culatello di Zibello DOP". Seconda parte

Domenica, 16 Novembre 2014 11:28

Cereali. Grano duro, balzo dei prezzi a ottobre

In previsione una contrazione mondiale dell'offerta di grano duro per l'annata 2014-2015 addirittura inferiore al 2007. Sostanziale calo dei raccolti canadesi.

Roma, 10 novembre 2014

Le tensioni sul mercato del grano duro, nonostante l'impennata dei prezzi di queste ultime settimane, si inseriscono in un contesto generale diverso da quello dell'annata shock 2007/08. A spiegarlo è l'Ismea, in un focus dedicato alle dinamiche dei mercati cerealicoli, da cui si evince, per il grano duro, un divario del 30% tra il prezzo medio di 351,24 euro/tonnellata registrato nell'ultima settimana di ottobre e la quotazione record di 494,15 raggiunta nel febbraio 2008.

Le tensioni osservate tra la fine del 2007 e la metà del 2008 avevano interessato l'intero mercato dei cereali, mentre l'attuale consistenza delle scorte globali sia di frumento tenero che mais non prefigura uno scenario di tensione generalizzato. In base alle rilevazioni dell'Ismea, il frumento tenero si è mediamente attestato a ottobre a 191,00 euro/tonnellata, stabile rispetto a settembre e in flessione su base annua, mentre il mais, con un valore medio di 150,48 euro/tonnellata, è sceso ai minimi dal 2011.

Di contro, osserva l'Ismea, la significativa contrazione dell'offerta mondiale di grano duro attesa per l'annata 2014-2015 e il depauperamento delle scorte globali, che nelle proiezioni sono indicate a un livello addirittura inferiore a quello del 2007, hanno innescato una serie di rincari che potrebbero proseguire nei prossimi mesi.

Le ultime stime dell'Igc rivelano una flessione produttiva mondiale del 12%, prevalentemente imputabile al calo dei raccolti canadesi. Per quanto riguarda le scorte, si prevede invece una contrazione di quasi il 40% rispetto alla scorsa campagna.
(Fonte Ismea 10 novembre 2014)

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