Ballotta (Business Strategies): "States mercato importante e con ampi margini di crescita, ma da affrontare con azioni mirate"

Cagliari, 5 dicembre 2014. Destinazione big spender USA per il Carignano del Sulcis che l'8 e il 10 dicembre vola a Boston e Chicago per una nuova tappa del progetto di promozione 'Carignano in the World' al fianco di AIE (Associazione Italiana Export). Due gli appuntamenti riservati a giornalisti, blogger, distributori e opinion leader americani del settore per scoprire, attraverso un percorso guidato di abbinamenti cibo-vino, i 5 prodotti di punta del Consorzio. Si parte lunedì 8 dicembre dalla Boston Symphony Hall con gli abbinamenti presentati dall'editor di The Tasting Panel Magazine e SOMMjournal, David Ransom, per proseguire mercoledì 10 dicembre all'Eataly's Baffo Restaurant con il lunch guidato dal wine writer Tom Hyland. Tra gli invitati anche le giornaliste Mary Ross (Chicago Herald e Wine Columnist) e Becky-Sue Epstein (Intermezzo Magazine e Palate Press). Obiettivo dell'iniziativa – che si inserisce nel progetto di promozione triennale del Consorzio formato dalle cantine Mesa, Calasetta, Santadi, Agripunica e Sardus Pater – è rafforzare la presenza sul mercato statunitense di un prodotto di nicchia (1,6 mln di bottiglie prodotte, pari allo 0,02% della produzione italiana) ma anche di forte identità territoriale e in grande ascesa in termini di riconoscimenti negli ultimi anni.

Per Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies, azienda leader che cura l'internazionalizzazione di oltre 400 imprese del made in Italy del vino e sostiene i partner di AIE: "Gli Usa sono il primo mercato di riferimento per il nostro Paese, che detiene la leadership con un export da 1 miliardo di euro per circa 3 milioni di ettolitri. Una piazza importante che offre ancora ampi margini di crescita se affrontata con azioni efficaci come degustazioni guidate, incontri con operatori e opinion leader, manifestazioni dedicate al consumatore finale".

Ad oggi il Consorzio Carignano del Sulcis – attraverso il piano triennale da 2 mln di euro 'Carignano in the World' - ha realizzato più di 20 eventi rivolti ai mercati di Cina, Stati Uniti, Giappone e Russia, con un investimento di oltre 1 milione di euro nei primi due anni di promozione. Il vino tipico della zona sud-occidentale della Sardegna, prodotto da antiche vigne che raggiungono anche 150 anni di età, fattura attualmente 9 milioni di euro di cui il 30% all'estero.

Domenica, 14 Dicembre 2014 08:23

Olio di Oliva, sempre più in alto.


Olio di oliva: non si arresta corsa ai rincari

Roma -  Ancora prezzi alle stelle per l'olio di oliva italiano. Dopo avere dato qualche segnale di assestamento al ribasso a partire da metà novembre, l'ultima settimana del mese chiude con una nuova spinta al rialzo per i vergini, gli extra vergini e lampanti.

Più nel dettaglio, secondo le rilevazioni Ismea dei prezzi franco frantoio, l'olio extravergine di oliva ha raggiunto mediamente, tra il 23 e il 30 novembre, gli 5,85 €/Kg, spuntando un ulteriore 2% rispetto alla scorsa settimana e posizionandosi su un prezzo di oltre il doppio rispetto all'anno scorso (+104%). Una netta ripresa delle quotazioni dell'extra si è registrata soprattutto nelle piazze calabresi e pugliesi - ad eccezione di Reggio Calabria e Foggia - e negli areali produttivi di Pescara e Salerno. A Viterbo, dove l'extra vergine è quotato 10€/Kg, non ci sono state invece variazioni negli ultimi sette giorni.

In aumento, entrambi di un punto percentuale, anche il vergine ed il lampante che vengono quotati rispettivamente a 3,56 €/Kg e 2,24 €/Kg.
Tra le denominazioni si registra un aumento del 18% per la Dop Terre di Bari e leggeri rialzi per le Dop Cilento, Colline Salernitane, Riviera Ligure e Garda.
(Fonte Ismea 5 dicembre 2014)

Sisma, imprese agricole: spostato al 28 febbraio termine per contributi per la ricostruzione

Bologna – E' stata spostata al 28 febbraio 2015 la scadenza per la presentazione delle domande per gli aiuti economici per la ricostruzione delle aziende agricole danneggiate dal sisma del 2012.

Il termine per la richiesta di contributo, precedentemente fissato al prossimo 31 dicembre, è stato posticipato con l'ordinanza n. 81 firmata dal commissario delegato alla ricostruzione Alfredo Bertelli, al fine di consentire la conclusione dell'istruttoria da parte della Commissione europea sulla richiesta di modifica del regime di aiuto di Stato alle imprese agricole per allinearne le condizioni di accesso per la ricostruzione ed in particolare i termini di pagamento a quelli delle altre imprese non agricole.

Regione Emilia Romagna - Bologna 5 dicembre 2014

Domenica, 14 Dicembre 2014 09:58

Il latte, nuova frontiera per Coca-Cola

"Fairlife" è il nome del nuovo latte, supertecnologico, col quale il colosso statunitense aggredirà il mercato a stelle e strisce.

di LGC Parma, 09 dicembre 2014 -

Il latte "premium" di Coca - Cola si chiama Fairlife e, a detta dell'azienda di Atlanta, contiene il 50% di proteine e di calcio in più degli altri latti in commercio.
Probabilmente una risposta alla crisi ha colpito anche la Coca - Cola che negli ultimi 9 anni ha subito una costante riduzione di vendite. Il 2013 ha registrato un calo del 2% e i dati del 2014 non sembrano discostarsi dai precedenti esercizi.

Non un latte qualsiasi ma è intenzione della multinazionale di imporsi con nuovo prodotto destinato al consumo di "benessere e salute". Prodotto a base di latte quindi arricchito di vari componenti come proteine e calcio in dose maggiore del latte normale ma con metà quantità di zucchero e privo di lattosio.
E come testimonial le Milky Pin-Ups.

"Sapevamo che il nostro fairlife™ - dicono dal quartier generale di Atlanta - sarebbe stato un punto di svolta nella categoria latte e abbiamo creduto che il nostro latte unico meritasse una campagna di marketing altrettanto unica. Ecco perché il lavoro del fotografo londinese Jaroslav Wieczorkiewicz ha attirato la nostra attenzione. La sua collezione Pin-Ups Milky trasforma latte reale in alta moda per ricreare il classico pin-up di artisti americani come Gil Elvgren (1914-1980) "

Attendiamo quindi i riscontri da parte del mercato statunitense dove il consumo procapite di latte è in diminuzione mentre stanno registrando incrementi di consumi i prodotti arricchiti.

Fairlife il latte premium di Coca - Cola

Domenica, 14 Dicembre 2014 08:49

Barilla compra italiano.

Accordo di filiera per la pasta Barilla. 120 mila tonnellate di grano duro made in Emilia-Romagna (+30%). Rabboni: è il simbolo di un'agricoltura moderna e la strada per contrastare volatilità dei prezzi e crisi di mercato

di Virgilio - Parma, 08 dicembre 2014 –

La leadership di una impresa si misura dalle quote di mercato ma non solo. Sempre più, anzi, la capacità di relazionarsi sul territorio nativo diviene fattore di apprezzamento da parte del consumatore.
Barilla su questo aspetto ha sempre centrato la propria politica d'impresa, quando era una azienda familiare e anche oggi che è una multinazionale.
Molte grandi imprese italiane, e la prossima potrebbe essere la "Ferrari" hanno scelto di "espatriare" per godere, molto probabilmente di vantaggi fiscali è di minori costi industriali, mentre Barilla persegue la strada del rafforzamento della filiera italiana del grano duro.
Un progetto avviato quando la crisi ancora non era manifesta che fa onore alla dirigenza del gruppo parmense e a tutto il settore agroindustriale emiliano romagnolo.
Una scelta consapevole, condivisa e progettata, evidentemente non solo sulla carta, avendo la stessa Barilla costruito il Mulino più grande del mondo proprio in terra emiliana e non in ameni siti extraeuropei.

Dal seme alla tavola, una filiera tutta emiliano-romagnola per la pasta Barilla.
E' stato firmato a Bologna, lo scorso 3 dicembre, il nuovo accordo quadro, valido per la campagna cerealicola 2014-2015, per fornire al Gruppo di Parma, leader nel mondo per la produzione di pasta, 120 mila tonnellate di grano duro di alta qualità che andranno ad alimentare il mulino più grande d'Europa, realizzato dalla Barilla in provincia di Parma. La superficie agricola interessata sarà di circa 20 mila ettari. Rispetto agli scorsi anni l'aumento supera il 30%.

"Questo accordo , giunto ormai al nono anno di applicazione, è un esempio da promuovere anche in altri comparti – ha detto l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – il simbolo di come deve essere un'agricoltura moderna: capace di programmare le produzioni, fare accordi con l'industria, investire in innovazione. Solo così è possibile contrastare volatilità dei prezzi e crisi di mercato". L'intesa, promossa dall'Assessorato regionale all'Agricoltura, coinvolge oltre al Gruppo Barilla, la Società Produttori Sementi di Bologna, le organizzazioni dei produttori OP Cereali, OP Grandi Colture Italiane, OP Capa Ferrara e CerealCap.

"Le aspettative dei consumatori nei confronti di un'azienda di marca oggi sono altissime sia sotto il profilo della qualità e che della distintività del prodotto – ha sottolineato per Barilla Luigi Ganazzoli - Questo accordo si è rivelato strategico per crescere anche in questa direzione". La pasta, prodotto simbolo del made in Italy, sta riscuotendo un successo crescente sui mercati mondiali, con un export che si aggira sui 2,2 miliardi di euro e una domanda in crescita. Purtroppo la produzione italiana di frumento duro è deficitaria e il prodotto viene importato in gran parte dal Canada, principale produttore mondiale insieme all'Italia. Questa situazione determina forti tensioni sui mercati globali e una forte volatilità dei prezzi. Anche per questo va sostenuta questa coltura che sempre più si sta rivelando un asset importante dell'agroalimentare italiano.

Emilia-Romagna sempre più polo d'eccellenza del grano duro
 

Il progetto, che rappresenta un modello di organizzazione della filiera - dalla coltivazione alla trasformazione in pasta - ha permesso di creare in regione un bacino produttivo di eccellenza, competitivo rispetto ai grani di alta qualità di importazione e di offrire alle aziende agricole uno sbocco produttivo economicamente e tecnicamente valido. Grazie a questo progetto Barilla può contare su varietà appositamente selezionate particolarmente adatte all'industria pastaria, per ottenere un prodotto di alta qualità; gli agricoltori possono programmare la produzione e avvalersi di un prezzo di vendita vantaggioso (in base alla Borsa merci di Bologna o fisso fino a una quota del 30%) che include anche specifiche premialità legate alla qualità (qualità prodotto, adesione al disciplinare di produzione, assistenza tecnica prestata, durata e modalità di stoccaggio). Tra i punti qualificanti vi è anche l'impegno dei contraenti a rispettare uno specifico disciplinare tecnico per una produzione altamente sostenibile da un punto di vista ambientale (riduzione delle emissioni di carbonio, dell'uso dell'acqua, razionalizzazione delle concimazioni e dell'impiego di prodotti fitosanitari ecc.).

Le novità dell'accordo 2014-2015 


L'Accordo 2014-2015 prevede l'incremento del prezzo garantito a 270 euro/t a cui si aggiunge il premio proteine (il contenuto in proteine e glutine è fondamentale per la qualità della pasta). Viene anche esteso a tutta la superficie il premio legato alla possibilità di avvalersi di un apposito sistema informatico (granoduro.net), che supporta i produttori nell'individuazione delle scelte tecniche per ottenere un prodotto di alta qualità, ma anche pienamente sostenibile da un punto di vista ambientale.
Nel dettaglio, il contratto quadro si articola in singoli accordi firmati dal Gruppo Barilla e dai fornitori. A loro volta questi ultimi – OP Cereali, OP Grandi Colture Italiane, Capa Ferrara OP e CerealCap – stipulano con i singoli agricoltori soci gli impegni di coltivazione, con le specifiche tecniche e le opzioni di valorizzazione del grano duro.
Società Produttori Sementi S.p.A. selezionatrice e costitutrice delle principali varietà identificate dal disciplinare, sviluppate con un'attività di ricerca e sperimentazione in parte sostenuta anche dalla Regione, fornisce il seme necessario alla maggior parte delle coltivazioni.

Mercoledì, 10 Dicembre 2014 08:27

Lattiero caseario. All’insegna della stabilità

Nessuna variazione di rilievo rispetto la precedente settimana di quotazioni. Unica variazione di listino l'ha registrata la crema a uso alimentare quotata a Milano che cresce di 2 centesimi. Verona chiusa per la festività dell'Immacolata.

Di Virgilio, Parma 10 dicembre 2014

LATTE SPOT Non quotato. Nessun aggiornamento da segnalare sul fronte del latte spot causa la chiusura della borsa veronese dovuta alla festività dell'Immacolata. Tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte sono le quotazioni, minima e massima, registrate alla borsa di Verona la scorsa settimana  relativamente al Latte Crudo Spot Nazionale. Il latte intero pastorizzato di provenienza estera era stato quotato, ancora una volta, all'interno della forbice compresa tra 36,60 e 37,63/100 litri di latte. Con la chiusura di novembre la perdita del valore medio, rispetto al medesimo mese dell'anno precedente si è attestata a -25,93% per il latte nazionale e del 27,09% per il latte di provenienza estera. -10,71% e -14,41% è la perdita del valore medio del prodotto prendendo a riferimento l'intero periodo di contrattazione.

BURRO E PANNA Leggera ripresa per la crema a uso alimentare che alla borsa milanese guadagna l'1,22% portando la quotazione a 1,66€/kg. equivalente a un incremento di 2 centesimi. Invariati invece i listini del burro. Nello specifico quindi il burro CEE si è confermato a 2,85 €/kg, a 3,05 il burro da centrifuga, a 2,10 il pastorizzato e infine a 1,90€/kg il burro zangolato da creme fresche. Il Burro zangolato quotato sulla piazza di Parma ha replicato il listino dell'ottava precedente fissando il prezzo a 1,50€/kg.

GRANA PADANO Ancora una volta la borsa mantovana conferma i listini precedenti sia per il 10 e sia per il 14-16 mesi di stagionatura. 6,35-6,60€/kg. e 7,05 - 7,30€/kg. i rispettivi valori quotati nella settimana 49.
Analogamente la borsa milanese ha confermato i prezzi anche per questa settimana di rilevamenti e specificamente 6,35 e 6,45€/kg sono le quotazioni minimo e massimo del 9 mesi di stagionatura e tra 7,00 e 7,65€/kg. è il la forbice tra la valorizzazione minima e massima del 15 mesi d'invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Nella stasi generalizzata dei prodotti lattiero caseari ne guadagna anche il Parmigiano Reggiano confermando i prezzi della precedente seduta di borsa. I rilevamenti registrati alla borsa comprensoriale di Parma hanno replicato i prezzi della 48esima ottava e nel specifico: 7,25 - 7,65€/kg. e 8,65 - 9,0€/kg i prezzi del 12 e del 24 mesi rispettivamente.

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 49 07 dicembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 49 07 dicembre14

SOMMARIO (allegato in formato pdf scaricabile)

1.1 editoriale Anaffettivi! Attenzione ai corsi e ricorsi storici. 1915 - 2015
2.1 cibo e mafia Cibo illegale: a lezione da Don Ciotti e Rodotà
4.1 Lattiero caseario Niente di nuovo sul fronte dei lattiero caseari
5.1 export Bene l'export di formaggi. Freschi soprattutto.
5.2 tecnologie Olio di Oliva, l'innovazione tecnologica è made in Italy
5.3 credito Accesso al credito, microimprese ancora penalizzate.
6.1 wine2wine Wine2wine: Il futuro del vino è la "copetition". Cooperation & Competition.
6.2 Expo2015 Wine2wine: Cina, istruzioni per l'uso per superare l gap mercato.
6.3 mercati EXPO 2105. Attesi 1,5 milioni di visitatori cinesi
7.1 Expo2015 Canada, l'Ambasciata. annuncia eliminazione dei dazi sul vino
7.2 pomodoro OI Pomodoro, dal concentrato alla polpa e al passato
8.1 turismo e digitale Promozione turistica. Sempre più digitale per gli italiani.

Cibus 49 COP

Domenica, 07 Dicembre 2014 11:30

Bene l'export di formaggi. Freschi soprattutto.


Continua a marciare di buon passo l'export di formaggi e latticini italiani nei primi 8 mesi dell'anno. A trainare sono i formaggi Freschi.


Secondo le elaborazioni dell'Ismea, gli invii all'estero sono aumentati del 6,4% in valore e del 4,2% in volume, nonostante la battuta d'arresto registrata nel mese di agosto, in concomitanza con l'inasprirsi della crisi in Ucraina e la chiusura delle frontiere verso alcune produzioni agroalimentari comunitarie tra cui anche i formaggi.

Le spedizioni verso la Russia sono infatti crollate, nel primo mese di embargo, dell'85% rispetto ad agosto di un anno fa, intaccando il trend di uno dei mercati di sbocco più promettenti per il made in Italy lattiero caseario (+33% l'incremento del fatturato realizzato a Mosca nel 2013).
Relativamente alle altre destinazioni la Francia si conferma il primo mercato di destinazione del Made in Italy caseario, con le spedizioni in aumento del 6,6% in valore e del 5,4% in volume. A seguire la Germania (+5,3% in valore e +5,8% in volume), il Regno Unito (+5,8% in valore e +1,7% in volume) e gli Stati Uniti (+2,0% in valore nonostante il -3,3% in volume).

A trainare l'export sono stati soprattutto i formaggi freschi (+9,2% in valore e +4,0% in volume), il Gorgonzola (+8,4% in valore e +2,7% in volume) e il Pecorino (+12,1% in valore nonostante il -0,9% in volume). Per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano i volumi esportati sono cresciuti del 9,2%, ma a fronte di prezzi medi in significativa flessione (-5,5%). In aumento anche le vendite all'estero di formaggi grattugiati, sia in valore (+9,8%) sia in volume (+10,1%).
(Fonte Ismea servizi 26 novembre 2014)

Neve carbonica e microonde: tecnologie italiane innovative per l'estrazione dell'olio d'oliva.

Verona, - L'Italia è sempre un passo avanti in tema di estrazione olearia. Le aziende che producono i macchinari con cui si ricava l'olio in tutto il mondo hanno infatti sede nel nostro Paese. È da qui che vengono le idee più innovative e originali che potrebbero cambiare il modo per molire le olive.

Estrarre l'extra vergine di oliva grazie all'utilizzo della "neve carbonica", cioè dell'anidride carbonica allo stato solido, è l'ultima idea alla base del brevetto dei ricercatori del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari Agro-ambientali dell'Università di Pisa. Il nuovo sistema di estrazione permette, tra l'altro, di ottenere una migliore qualità nutrizionale, col 6% di vitamina E in più rispetto a un olio estratto secondo il metodo tradizionale. Inoltre, con questa tecnica l'extra vergine sarà anche più resistente ai processi ossidativi e migliora anche l'efficienza del sistema frantoio, con una resa maggiorata del 9% rispetto ai sistemi ordinari.

Ricerca della massima efficienza, senza intaccare le qualità del prodotto, anche per l'Università di Foggia che invece si è concentrata sulle microonde (onde elettromagnetiche non ionizzanti con una frequenza da 300 MHz a 300 GHz). Le microonde sono una tecnologia applicata in molti processi alimentari che consente di ridurre i tempi di lavorazione. Infatti oggi per scaldare la pasta d'olive, processo necessario per poterla poi estrarre attraverso le centrifughe, è necessario tenerla nelle gramole per tempi compresi tra i 30 e i 45 minuti. Uno spreco di tempo che invece può essere ottimizzato attraverso il nuovo processo che consente di ridurre i tempi di gramolazione della metà, fino anche a soli 5 minuti, a tutto vantaggio dell'efficienza e dell'economicità del processo estrattivo.

VeronaFiere, 26/11/2014


Osservatorio Confesercenti: ancora forte in Emilia Romagna la restrizione del credito alle micro imprese commerciali e turistiche

Bologna,  dicembre 2014 -
Anche se il cosiddetto credit crunch nei confronti delle imprese va gradualmente diminuendo, l'Osservatorio Confesercenti sul credito rileva a giugno 2014 una contrazione dei prestiti vivi alle imprese del commercio e turismo in Emilia Romagna del -2,7%; tale dato è disomogeneo per dimensione d'impresa e si aggrava in modo significativo se consideriamo le imprese fino a 5 addetti nei confronti delle quali la riduzione dei prestiti arriva al -9,3%.

La dinamica tendenziale delle sofferenze lorde delle imprese del comparto commerciale e turistico su base annua, sempre a giugno 2014, ha registrato in Emilia Romagna una crescita del 22%, contro una media nazionale del 24,1%; anche su questo indicatore si rilevano differenze notevoli in relazione alle dimensioni d'impresa, con le micro imprese in particolare, che fanno registrare un aumento delle sofferenze del 10,9%, molto più contenuto rispetto al complesso del comparto.

"I dati evidenziano come soprattutto le micro imprese fino a 5 addetti del comparto commerciale e turistico siano ancora colpite dalla restrizione del credito – sottolinea Stefano Bollettinari, direttore regionale di Confesercenti – e in modo più rilevante rispetto al complesso delle imprese del settore, risultando in tal modo penalizzate pur avendo un incremento minore delle sofferenze; occorre quindi migliorare l'accesso al credito bancario, che rappresenta spesso l'unica fonte esterna di finanziamento in particolare per le imprese di minore dimensione".

(Confesercenti Emilia Romagna)

Zonin. l'esportazione, Ue e soprattutto extra Ue, diventa una strada obbligata per la tenuta delle aziende italiane del vino.


Verona, 3 dicembre 2014 – «La svolta per il futuro del settore vino italiano si chiama coopetition. Cooperazione e competizione, infatti, sono oggi le chiavi strategiche per superare i due punti critici del nostro sistema produttivo e di promozione: frammentazione e dispersione».

A dirlo Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, in apertura di wine2wine (Veronafiere, 3-4 dicembre), il primo business forum sul vino nato dal know how di Vinitaly, che pone al centro della due giorni di lavoro dedicata agli operatori, l'informazione, il business e il networking.

Un settore, quello del vino, tra i più dinamici dell'economia italiana che accanto ai dati record dell'export (il 2014 si chiuderà con oltre 5 miliardi di euro) non nasconde le ombre derivanti anche dalla legislazione europea sui diritti di impianto che, dal 2016, saranno modificati con il sistema delle autorizzazioni.
«Negli ultimi 10 anni l'Italia ha perso 10mila ettari di vigneto all'anno – ha detto Domenico Zonin, presidente di Italiana Vini –. E le prospettive derivanti dalla nuova regolamentazione che entrerà in vigore nel 2016, se non sarà cambiata in chiave più flessibile, ci proiettano verso una ulteriore perdita stimata in 6000ha/anno. In questa situazione – ha concluso Zonin – l'esportazione, Ue e soprattutto extra Ue, diventa una strada obbligata per la tenuta delle aziende italiane del vino».

Tra le priorità del settore anche quella di 'fare squadra' sui mercati internazionali. Una sfida che per il presidente di Federvini, Sandro Boscaini, «non possiamo perdere soprattutto in vista dell'Expo 2015, dove l'Italia vitivinicola, se non vuole perdere la faccia, deve presentarsi unita».

All'apertura di wine2wine hanno partecipato anche Stevie Kim e Ian D'agata, di Vinitaly International.


Ufficio Stampa Veronafiere


Non esiste una ricetta unica per conquistare la Cina e non esiste un unico profilo di consumatore. Servono scelte mirate per convincere i cinesi ad acquistare e a bere vino italiano, ancora poco presente nelle filiere dell'horeca e soprattutto nel segmento del lusso.

Verona, 3 dicembre 2014 – 

È quanto emerso dal focus sul mercato cinese nella prima giornata di wine2wine (Veronafiere, 3-4 dicembre), il business forum per gli operatori del settore firmato Vinitaly, dove sono state tracciate le 'istruzioni per l'uso' con cui accedere al Celeste Impero dove il vino italiano ha ancora molto da esprimere.
Per Yang Lu, sommelier e wine director del gruppo Shangri-La Hotels e Resorts: «La Cina è una piazza in continua evoluzione dove la parola d'ordine è targetizzare.

Il brand Italia deve puntare a posizionare le proprie etichette nelle carte dei ristoranti e degli hotel ritenute garanzia di qualità e ad oggi monopolizzate dalla Francia, che si posiziona sulla fascia medio alta della popolazione». Non a caso la Francia detiene il 46% delle importazioni cinesi in valore, mentre l'Italia (5° Paese importatore) si ferma solo al 7% a pari merito con la Spagna, superata anche da Australia (15%) e Cile (11%).
Tra le aree di criticità del vino italiano in Cina, individuate da Yang Lu, anche quella degli «importatori, che devono essere in grado di portare in Cina non solo i grandi produttori vitivinicoli ma anche le altre eccellenze enologiche per tentare di appassionare un mercato potenziale da 3 miliardi di euro in totale».
Negli ultimi anni la Cina ha fatto un balzo in avanti sul fronte produttivo. Infatti, secondo quanto riportato a wine2wine da Judy Chan, presidente di Grace Vineyard, la prima cantina a conduzione familiare in Cina fondata nel 1997 e oggi considerata come uno dei migliori produttori di vino cinese «attualmente si contano 10 regioni a vocazione vinicola con circa mille vigne contro le 21 censite alla fine degli anni '90. Il maggiore produttore cinese realizza circa 150 milioni di bottiglie, ma il mercato è talmente vasto e complesso, anche dal punto di vista produttivo, che prospetta margini di crescita anche per i produttori locali».
(Fonte Ismea su dati Gta 2013).
Ufficio Stampa Veronafiere

Export. Ministro Martina, il settore vitivinicolo si presenti unito per raccontare la sua storia

Verona, 3 dicembre 2014 – «L'Expo esige che il settore del vino si presenti unito per raccontare le sue eccellenze. Si tratta di una grande sfida per la filiera vitivinicola e anche per Vinitaly che dovrà mantenere alto il livello di attenzione per 6 mesi». Così il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, intervenendo alla sessione conclusiva del primo giorno di wine2wine, il primo forum sul business del vino organizzato da Veronafiere e Vinitaly.

L'esposizione universale di Milano sarà una grande sfida per il made in italy e il vino italiano sarà un driver importante di riflessione e di rilancio anche in chiave economica. Per Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, «Expo 2015 dovrà essere l'occasione per l'Italia di raccontare e imprimere la sua bella storia fatta di imprese, territori e prodotti capaci di lasciare il segno, così come avvenne nell'edizione di Parigi del 1855 con l'introduzione della prima classificazione dei Cru». Tra i punti di forza del padiglione del vino quello della sua comunicabilità, soprattutto verso i 3 milioni di visitatori stranieri attesi a Milano, di cui 1,5 milioni arriveranno dalla Cina.

«Ad oggi sono già stati venduti 300mila biglietti e sono stati concessi oltre 600mila visti per l'Italia». È questo lo stato dell'arte della Cina sull'Expo di Milano secondo Richard Wei, dirigente del Segretariato generale del Shanghai Post-Expo. «In occasione di Expo – ha proseguito il delegato cinese impegnato nel team di lavoro del governo di Shanghai per la partecipazione a Expo 2015 – abbiamo intenzione di istituire il 'China-Italia fashion and industry development fund', un fondo da circa 125 milioni di euro per promuovere una piattaforma di scambi sui settori del made in Italy, tra cui il vino, l'olio e la moda».

Ufficio Stampa Veronafiere


Vino. Kamarianakis (Ambasciata Canada in Italia): entro 18-24 mesi eliminati i dazi sul vino grazie all'entrata in vigore CETA, accordo di libero scambio UE-Canada.

Verona, 4 dicembre 2014 – Si accorciano i tempi dell'azzeramento dei dazi doganali applicati alle importazioni di vino in Canada previsto dal 'CETA', l'accordo di libero scambio tra UE e il Paese nord americano, avviato nel 2008.

L'annuncio è stato dato oggi da Emmanuel Kamarianakis, Consigliere del Ministro agli affari commerciali presso l'Ambasciata del Canada a Roma, in apertura della seconda e ultima giornata di wine2wine, il primo business forum del settore organizzato da Veronafiere-Vinitaly.

«Entro 18-24 mesi – ha esordito Kamarianakis – sarà operativa la parte dell'accordo che prevede l'eliminazione dei dazi per il 98% dei flussi commerciali, tra cui il vino; il restante 2% invece rimarrà per i prodotti agricoli». Tra gli obiettivi dell'entrata in vigore del CETA anche la semplificazione delle procedure doganali; la trasparenza dei flussi commerciali e lo snellimento degli ostacoli tariffari. «Da questo accordo – ha proseguito Emmanuel Kamarianakis – ci aspettiamo un aumento di 12 miliardi di dollari di scambi commerciali provenienti tra l'Europa e il nostro Paese».

Il consumo del vino in Canada continua a crescere. Nel 2013, i canadesi hanno bevuto 220 milioni di bottiglie di vino l'anno, con un consumo pro capite di 17,4 litri (pari a 234 dollari). Le importazioni (oltre 370 milioni di litri) rappresentano il 70% del vino in circolazione con 1,97 miliardi di dollari di fatturato e una crescita del 4,3 per cento.

L'Italia, con 70 milioni di litri circa, è il primo Paese importatore per volume e secondo (con gli Usa) per valore, circa 400 milioni di dollari, sorpassato dalla Francia che, secondo Emmanuel Kamarianakis, «arriva sul mercato canadese con più dinamicità e con proposte più attraenti che fanno aggiudicare alle etichette francesi un miglior posizionamento. Occorre che l'Italia si organizzi meglio, facendo più gioco di squadra».
Ufficio Stampa Veronafiere

Domenica 7 dicembre il caseificio S. Maria di Cinghianello, aderente a Confcooperative Modena, inaugura i nuovi locali -

Modena, 5 dicembre 2014 -

È rimasto l'ultimo caseificio attivo a Polinago (in passato ce n'erano otto) e, nonostante la crisi dei prezzi alla produzione del Parmigiano Reggiano, investe e si amplia. Il caseificio S. Maria di Cinghianello, aderente a Confcooperative Modena, inaugura i nuovi locali con una festa in programma dopodomani – domenica 7 dicembre. L'appuntamento è alle 11 per la celebrazione della messa, seguita dall'inaugurazione delle nuove strutture per la produzione e la vendita.

Intervengono il presidente della cooperativa Arnaldo Tollari, quello di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco, il presidente della sezione modenese del Consorzio Parmigiano Reggiano Aldemiro Bertolini, il sindaco di Polinago Giandomenico Tomei, il presidente dell'Unione dei Comuni del Frignano Romano Canovi, l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni, i consiglieri regionali Luciana Serri e Giuseppe Boschini. Ai partecipanti sarà offerto un buffet con prodotti tipici locali.

Costituito nel 1965, il caseificio S. Maria di Cinghianello ha incorporato nel 2007 il S. Urbano di Brandola di Polinago. I soci sono dieci allevatori che conferiscono quasi 31 mila quintali di latte annui, trasformati in burro, ricotta, ma soprattutto Parmigiano Reggiano: l'anno scorso sono state prodotte 5.800 forme. Il caseificio ha investito complessivamente 700 mila euro (finanziati in parte con i contributi del Piano regionale di sviluppo rurale). Il grosso (450 mila euro) è servito per ampliare e ristrutturare le sale di lavorazione latte e affioramento, apportando nuove tecnologie e abbattendo i dislivelli tra i locali per offrire maggiore sicurezza ai lavoratori.

«L'introduzione di innovazioni tecnologiche nei processi di lavorazione consentirà di migliorare la qualità delle produzioni, contenere i costi e valorizzare il prodotto – afferma il presidente della cooperativa Arnaldo Tollari – Ne beneficeranno i soci conferenti, perché vedranno il loro prodotto maggiormente remunerato, con positivi riflessi sull'economia agricola della zona». Il nuovo punto vendita, invece, consentirà al caseificio di aumentare la quota di prodotto collocata sul mercato al dettaglio. «Questo sarà un vantaggio sia per i soci della cooperativa, che potranno spuntare un prezzo maggiore, - continua Tollari – che per i consumatori, i quali potranno acquistare un prodotto di qualità a un prezzo inferiore rispetto ad altri canali di vendita, avendo eliminato tutti gli intermediari. L'offerta del negozio – conclude il presidente del caseificio S. Maria - comprende altri prodotti agroalimentari della zona in modo da fornire una gamma completa». Progettazione, direzione lavori e gestione finanziamenti delle opere effettuate dal caseificio sono state fornite dalla cooperativa Italprogetti di Modena.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

Venerdì, 05 Dicembre 2014 10:23

Ormai si tassano anche le frane...

Assemblea della CIA a Castelnovo né Monti approva documento sull'IMU per i terreni montani - Si è discusso anche di PSR e Parmigiano-Reggiano -

Reggio Emilia, 5 dicembre 2014 -

Una tassa anche per i terreni franati? C'è stato anche spazio per un po' d'ironia nell'assemblea della Cia montana, dove accanto al nuovo Piano di sviluppo rurale della Regione, si è parlato di Parmigiano-Reggiano e di nuove norme IMU che ora va pagata anche sui terreni montani, salvo quelli detenuti da agricoltori professionali nei soli comuni oltre i 600 metri d'altitudine, temi che hanno catturato l'attenzione della folta platea di agricoltori, in particolare appartenenti ad aziende giovani.

Sul tema dell'IMU che dovrà essere pagata per i terreni ricadenti in montagna nei comuni al di sotto dei 600 metri, è stato approvato un documento - ordine del giorno per autorità e parlamentari, che riprende quanto già espresso nei giorni scorsi da Agrinsieme: solo 14 giorni per applicare una norma del tutto nuova, con pagamento in unica soluzione, contro le due rate concesse in genere per la stessa imposta; quindi una palese violazione del principio sancito nello "Statuto del contribuente" che vieta di prevedere adempimenti a carico dei contribuenti prima di 60 giorni dalla entrata in vigore di provvedimenti di attuazione di nuove leggi, e del principio costituzionale di eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Nell'assemblea CIA sono stati affrontati anche i temi delle misure previste dalla nuova PAC 2014/2020 e dal Piano di sviluppo rurale della Regione Emilia-Romagna, attualmente sotto esame da parte dell'Unione europea, piano che interessa tutte le aziende agricole del comprensorio montano.
I piani produttivi del Parmigiano-Reggiano hanno animato la discussione, anche rispetto alla grave crisi del comparto che sta falcidiando il reddito dei produttori, in particolare della montagna, dove si sta verificando un vistoso calo delle aziende presenti, cosa che si ripercuoterà anche sull'assetto del territorio e sulla sua tenuta.

(Fonte: Uff. stampa Cia di Reggio Emilia)

Massimo Bottura giudica e premia i migliori chef di domani con ricette innovative con lo Zampone: è tempo di "Z Factor"! -

Modena, 6 dicembre 2014 -

Z come Zampone: non poteva mancare che i ragazzi delle scuole alberghiere chiamassero "Z Factor" il concorso per i giovani cuochi di domani chiamati a dimostrare creatività e sapienza nella realizzazione di nuove ricette a base di Zampone e Cotechino.
Il gran finale è per oggi, sabato 6, in piazza Grande a Modena, dove lo chef più titolato e prestigioso, il modenese pluristellato Massimo Bottura, giudicherà e premierà i vincitori del concorso.

"Il nostro è uno dei prodotti più antichi della salumeria italiana, antico di 500 anni, che ha ancora confini che non merita: di stagione (è consumato soprattutto durante le feste di Natale, e poco più) e di preparazione: quanti piatti conosciamo, oltre allo Zampone con lenticchie?" A domandarselo è Paolo Ferrari, Presidente del Consorzio Zampone Modena e Cotechino Modena IGP, che prosegue: "Oggi vogliamo cominciare ad abbattere queste barriere, perché siamo certi che lo Zampone e il Cotechino abbiano la vocazione per esaltarsi in cucina in cento modi diversi, e dunque per essere gustati in ogni momento dell'anno."

Sono stati quindi coinvolti gli istituti alberghieri di tutta Italia in un grande concorso, per stimolare gli chef di domani ad inventare nuovi piatti, coniugando lo zampone con i prodotti tipici dei propri territori. Sono nate così ricette originali e suggestive: dalla Zam...pastiera, una Pastiera napoletana con Zampone, ai Paccheri di Gragnano con Cotechino, alla Tartare di Cotechino e scampi, e altre tante ricette. Sabato sapremo il vincitore, quando Massimo Bottura premierà le creazioni migliori.

Durante la manifestazione Massimo Bottura presenterà l'Emilia Burger, l'hamburger con il cotechino, (carne di manzo, Parmigiano Reggiano, Cotechino Modena IGP) un'invenzione spettacolare che ha già incantato New York lo scorso ottobre per il Columbus Day, con code interminabili di newyorkesi in fila davanti al chiosco di Madison Square Park per assaggiare questa eccellenza del Made in Italy.
Ora l'Emilia Burger verrà presentato in Piazza Grande, a Modena, sabato 6 dicembre, ore 10.30.
La quarta Festa dello Zampone Modena e del Cotechino Modena IGP proseguirà il giorno seguente, domenica 7, con appuntamento al mattino a Castelnuovo Rangone, per il SuperZampone 2014, e nel pomeriggio a Modena, con degustazioni teatralizzate e lo chef Luca Marchini. Lunedì 8, sempre in Piazza, "Cuochi per un giorno": una mattinata dedicata ai bambini, con laboratori di cucina per loro, per scoprire la cucina di casa e i profumi della tradizione.

Il programma completo della manifestazione sul sito www.modenaigp.it

Il Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena

Il Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena si è costituito nel 2001 a Milanofiori (Milano), dopo un articolato percorso iniziato nel 1999, anno in cui i due prodotti hanno ottenuto l'ambito riconoscimento europeo IGP (Indicazione Geografica Protetta) con il regolamento della Commissione Europea n. 509/1999. Il Consorzio, che ha come scopo la tutela e la valorizzazione dello Zampone Modena e del Cotechino Modena IGP, conta oggi 17 aziende, che rappresentano i principali produttori dei due prodotti IGP.
IGP - Indicazione Geografica Protetta
La sigla IGP (Indicazione Geografica Protetta) introduce un nuovo livello di tutela qualitativa che tiene conto dello sviluppo industriale del settore, evidenziando l'importanza delle tecniche di lavorazione impiegate oltre al rispetto del vincolo territoriale. Quindi, la sigla identifica un prodotto originario di una regione e di un paese le cui qualità, reputazione, ricetta e caratteristiche si possano ricondurre all'origine geografica, e di cui almeno una fase della produzione, della trasformazione o dell'elaborazione avvenga nell'area delimitata.

(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena)

Giovedì, 04 Dicembre 2014 13:09

Rifiuti, sotto il muro dei 100 kg

La premiazione del progetto "Sotto il muro dei 100 kg". Tra i comuni primi classificati per aver ridotto i rifiuti residui al di sotto dei 100kg pro/capite, il secondo posto se l'è aggiudicato Felino e Parma è risultata come miglior Comune capoluogo per i rifiuti residui secchi avviati a smaltimento -

Parma, 4 dicembre 2014 -

Sabato scorso a Monte San Pietro, Bologna, si è svolta la premiazione del progetto "Sotto il muro dei 100 kg", promosso dall'Ecoistituto di Faenza, diretto da Natale Belosi e indetto da WWF, Legambiente, Movimento legge rifiuti zero, Associazione Comuni Rifiuti Zero, Associazione GCR.

La campagna "Sotto il muro dei 100 Kg: comuni verso rifiuti zero" è nata con l'obiettivo di individuare, premiare e dare visibilità a quelle esperienze in cui la combinazione di riduzione, prevenzione e raccolta differenziata ha portato a quantitativi molto ridotti di rifiuto urbano residuo, attraverso la diffusione di buone pratiche di gestione dei nostri scarti.

Tra di esse la promozione del compostaggio domestico, l'uso dell'acqua di rubinetto, l'incentivazione dell'uso dei pannolini riutilizzabili, la vendita di prodotti alla spina, nell'ottica secondo cui il miglior rifiuto è quello non prodotto. 
L'individuazione dei comuni più virtuosi deriva dai dati Arpa Emilia Romagna, anno 2013, calcolati, per tutti i 348 comuni della Regione, sulla base dei criteri della proposta di legge ed elaborati dall'Ecoistituto di Faenza, quale Ente certificatore, che ha stilato una graduatoria generale, una graduatoria per le 3 aree di pianura, di montagna, dei capoluoghi e costa (le aree proposte dal piano regionale) con ulteriori suddivisioni per numero di abitanti, e una graduatoria per provincia.

Alla premiazione erano presenti diversi amministratori pubblici e volontari delle Associazioni impegnate sul tema dei rifiuti.
Oltre a WWF e Legambiente, l'Associazione GCR ha partecipato presentando il progetto "Rifiuti?Risorse!", come esempio di buone pratiche che debbono essere diffuse.
Alla sua terza edizione, il progetto propone agli Istituti scolastici di Parma un impegno su due fronti. La riduzione del rifiuto residuo e la raccolta differenziata "spinta" dei diversi materiali prodotti nel corso dell'attività scolastica (carta, cartone, plastica, lattine, barattolame, etc.).
La partecipazione al concorso a premi "Rifiu-Ti-Amo!", per un coinvolgimento più attivo e creativo dei ragazzi.

Al termine dell'anno scolastico, saranno premiate le scuole che risulteranno aver esposto il contenitore del rifiuto residuo il minor numero di volte e le scuole che avranno prodotto gli elaborati più originali sul tema delle 6R.
Tra i comuni primi classificati per aver ridotto i rifiuti residui al di sotto dei 100kg pro/capite, il secondo posto se l'è aggiudicato Felino. Ha ritirato il premio la vicesindaco Elisa Leoni, illustrando l'impegno dell'amministrazione e dei cittadini che, anche grazie alla tariffazione puntuale, hanno ottenuto ottimi risultati.

Era presente anche l'assessore Gabriele Folli, in quanto Parma è risultata come miglior Comune capoluogo per i rifiuti residui secchi avviati a smaltimento. I dati, riferiti all'anno 2013, sono destinati a migliorare, sia perché di recente tutta la città è stata coperta dal sistema di raccolta "Porta a porta", sia perché , dopo la sperimentazione nel periodo gennaio-giugno 2015, la tariffazione puntuale entrerà a pieno regime da luglio.

Enzo Favoino, tecnico e ricercatore presso la Scuola Agraria del Parco di Monza, centro di ricerca che ha avuto un ruolo fondamentale in Italia ed Europa per lo sviluppo ed il consolidamento delle pratiche di raccolta differenziata, riciclaggio, compostaggio, riduzione, ha ribadito l'importanza di perseguire l'obiettivo di riduzione dei rifiuti, illustrando vari dati a livello europeo.
Il presidente della Dismeco, azienda di Marzabotto leader nel recupero dei rifiuti Raee, ha invitato a riflettere sulla necessità di creare una filiera corta anche per il recupero e riciclo dei materiali recuperati, spesso inviati ad aziende troppo lontane.
Interessante è stato anche ascoltare un'esperienza di co-housing, la condivisione di spazi, di strumenti comuni (lavatrice, attrezzi dell'orto-giardino, compostiera) da parte delle famiglie di un condominio.
Dall'assessore all'Ambiente del Comune di Monte San Pietro, vincitore del premio "Sotto il muro dei 100 kg", l'invito a lavorare in una rete di esperienze virtuose, affinché siano adottate da altre amministrazioni e a mantenere alta l'attenzione sia sulla Legge di iniziativa Popolare sui Rifiuti e sulle decisioni della regione in merito al decreto " Sblocca.Italia".

(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

Oi Pomodoro da Industria del Nord Italia annuncia l'importante approvazione delle regole condivise per la gestione delle prossime campagne di produzione del pomodoro e presenta alcune considerazioni sulla trasformazione della materia prima relativamente alla campagna 2014 -

Parma, 4 dicembre 2014 -

Un altro passo in avanti per rendere la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia più efficiente e trasparente in un quadro di sostenibilità ambientale, sociale e reddituale. Risponde a queste esigenze la fondamentale approvazione da parte dell'Organizzazione Interprofessionale del Pomodoro da Industria del Nord Italia – durante l'assemblea dei soci a Gariga di Podenzano (Piacenza) -
delle regole condivise che stabiliscono le tempistiche e le modalità per la contrattazione, le cessioni di materia prima, i conferimenti, le comunicazioni dei dati e le verifiche sul rispetto degli impegni presi fra le parti.

"Le regole condivise – ha commentato il presidente dell'OI Pier Luigi Ferrari – sono il frutto di un intenso lavoro che va a definire le modalità dello stare insieme mettendo al centro la coesione dell'intera filiera. Il consolidamento e l'integrazione della filiera sono fondamentali per il mantenimento e il possibile incremento della competitività".
Ad illustrare i passaggi salienti delle regole condivise è stato il professor Gabriele Canali, consulente dell'Oi Pomodoro da Industria Nord Italia.

Durante l'assemblea sono stati presentati anche i dati relativi ai prodotti trasformati per la campagna 2014 nei 29 stabilimenti soci dell'Oi del Nord Italia. L'analisi ha messo in evidenza la tendenza allo spostamento da una trasformazione indirizzata alla produzione di concentrato verso i prodotti a più basso residuo (polpe e passate in primis). Questo fattore, sommato a quello delle basse rese di trasformazione conseguenza del basso residuo del pomodoro, fa emergere un quantitativo di concentrato disponibile praticamente equivalente a quello del 2013, quando si era avuta una forte diminuzione produttiva rispetto all'anno precedente.
Il concentrato, il prodotto più direttamente influenzato dalla concorrenza mondiale, non registra pertanto un aumento rispetto ai quantitativi molto bassi dello scorso anno.

Sul piano normativo si è concluso l'iter per il rinnovato riconoscimento dell'Oi, svolto dalla regione Emilia Romagna ai sensi dei contenuti del nuovo regolamento europeo 1308 del 2013 che ha riscritto, in ambito comunitario, le normative relative alle Op e alle Oi e che assegna un importante ruolo alle Oi nell'ambito della nuova Pac. Inoltre è stata accolta la richiesta di adesione all'Oi di un nuovo socio: l'Op Asport.

In chiave futura l'impegno principale è legato all'Expo 2015. "Il tema del Made in Italy e del legame della nostra produzione di pomodoro con il territorio – ha dichiarato Ferrari – devono essere al centro dell'impegno dell'Oi in vista dell'Expo, un appuntamento durante il quale anche il pomodoro deve essere protagonista".

(Fonte: ufficio stampa Oi Pomodoro)

Cipolla borettana e anguria reggiana sono le protagoniste di due incontri tecnici promossi dalla Provincia di Reggio per i prossimi venerdì, al fine di valorizzare i nostri prodotti tipici -

Reggio Emilia, 3 dicembre 2014 -

Venerdì 5 dicembre, al centro comunale "Mavarta" in via Piave 2 a Sant'Ilario d'Enza (ore 14,45), di "Conservazione, miglioramento e valorizzazione della cipolla borettana" parleranno Vanni Tisselli del Centro ricerche produzioni vegetali, Carla Scotti di I.Ter, Cristina Piazza dell'azienda sperimentale "Stuard", Matteo Freddi della Freddi Prodotti ortofrutticoli snc e Alessandro Costanzo dello Studio Sata.

Alle 16.30 è quindi prevista la presentazione del libro "La cipolla Borettana e il suo territorio" di Pinuccia Morini della Pro Loco di Boretto. In occasione dell'iniziativa - che sarà aperta dal sindaco di Sant'Ilario Marcello Moretti e concluso dalla senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente della Commissione Agricoltura del Senato - verrà anche allestita una mostra pomologica di cipolla Borettana proveniente dai diversi territori vocati.

"Anguria e melone delle zone terremotate dell'Emilia, guida ai terreni vocati e tecniche colturali avanzate" sarà invece il tema dell'incontro tecnico in programma venerdì 12 dicembre (ore 14,30) all'azienda agricola vivaistica di Pietro Codeluppi a San Martino di Guastalla. Oltre a Tisselli, Scotti e Piazza, interverranno Paolo Pasotti e Lorena Castellari di Astra Innovazione e Sviluppo, Giuseppe Carnevali e Giampaolo Sarno della Regione Emilia-Romagna. Concluderà i lavori il presidente della Provincia di Reggio Emilia e dell'Unione dei Comuni Bassa Reggiana, Giammaria Manghi.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Mercoledì, 03 Dicembre 2014 08:34

Niente di nuovo sul fronte dei lattiero caseari.

Lattiero Caseario. Replicati i listini dell'ottava precedente in tutte le borse prese a riferimento. Rispetto al 2013 il Parmigiano ha registrato una flessione in termini percentuali molto più consistente rispetto al Grana Padano.

Di Virgilio, Parma 3 dicembre 2014 -

LATTE SPOT Persiste la fasi stazionaria del Latte Spot. Tra 38,15 e 39,18€/100 litri di latte sono le quotazioni, minima e massima, confermate alla borsa di Verona relativamente al Latte Crudo Spot Nazionale. Il latte intero pastorizzato di provenienza estera è invece stato quotato ancora una volta all'interno della forbice compresa tra 36,60 e 37,63/100 litri di latte. Con la chiusura di novembre la perdita, del valore medio, rispetto al medesimo mese dell'anno precedente si attesta a -25,93% per il latte nazionale e del 27,09% per il latte di provenienza estera. -10,71% e -14,41% è la perdita del valore medio del prodotto prendendo a riferimento l'intero periodo di contrattazione.

BURRO E PANNA Nessuna variazione è stata rilevata nelle diverse borse prese a riferimento. Sulla piazza milanese pertanto il Burro CEE si è confermato a 2,85 €/kg, a 3,05 il burro da centrifuga, a 2,10 il pastorizzato e infine a 1,90€/kg il burro zangolato da creme fresche. Il Burro zangolato quotato sulla piazza di Parma ha replicato il listino dell'ottava precedente fissando il prezzo a 1,50€/kg. 1,64 e 1,70€/kg sono i listini determinati per le creme di latte e panna di centrifuga a uso alimentare contrattate rispettivamente a Milano e a Verona.
Anche nel caso del burro la caduta dei listini rispetto all'anno precedente è considerevole. La media confrontata relativamente ai primi 11 mesi vede il burro CEE cedere il -11,90% e -11,18% per il burro da centrifuga. Ancor più marcata la differenza per il burro pastorizzato che perde il -19,16% e per lo angolato che registra un gap del -20,47%.

GRANA PADANO La borsa mantovana, anche per la ottava appena conclusa, conferma i listini precedenti sia per il 10 e sia per il 14-16 mesi di stagionatura. Una performance che, ormai al traguardo di fine anno, vede limitare le perdite al -1,41% (valore medio) per il 10 mesi di stagionatura e del -4,39% per il 14-16 mesi di stagionatura rispetto all'anno precedente.
Analogamente la borsa all'ombra della "madonnina" ha confermato i prezzi anche per questa settimana di rilevamenti. Nell'osservazione del confronto tra i prezzi medi 2013 e 2014 (11 mesi) il 9 mesi di stagionatura cede il -1,36% (6,88€/kg contro il 6,97€/kg) e il -5,95% il 15 mesi di stagionatura (7,80 contro il 8,30€/kg del 2014).

PARMIGIANO REGGIANO Anche il Parmigiano Reggiano si prende una settimana di tregua e vede confermati i listini alla borsa di riferimento di Parma. Molto maggiore è invece la perdita percentuale rispetto all'anno precedente se confrontata con il Grana Padano. -5,5% la perdita del 12 mesi di stagionatura del prezzo medio 2014 rispetto al 2013 (8,32 contro 8,80€/kg) e del 8,08% per il 24 mesi la cui media 2014 - 11 mesi di rilevamento - è pari a 9,66€/kg contro il 10,55 del 2013.

L'intervento di Meuccio Berselli oggi alle 15 in Municipio durante il Consiglio Comunale -

Parma, 2 dicembre 2014 –

"Negli ultimi 20 anni la città ha urbanizzato una quantità di suolo abnorme rispetto a quella già urbanizzata nel corso di tutta la sua storia a partire dalla propria fondazione.

A questo aumento a dir poco aggressivo (oltre il 50% in più) non ha corrisposto un adeguato e corretto intervento di compensazione delle infrastrutture necessarie a garantire alla popolazione una mitigazione delle ovvie problematiche idrauliche che ne derivano. Infatti, tra gli interventi più importanti realizzati negli ultimi anni si possono sottolineare, in città, l'impianto di sollevamento di Foce Abbeveratoia in zona Cornocchio (in gestione alla Bonifica) in grado di sollevare 600mila metri cubi di acqua nelle 20 ore della piena; la preziosa cassa di espansione del torrente Parma (gestione AIPO) e la cassa di espansione del canale Naviglio, ampliata in modo provvidenziale proprio a seguito della realizzazione del termovalorizzatore a nord del capoluogo.

Ad una crescita così forte del consumo di suolo, della cementificazione e dell'urbanizzazione sregolata non ha fatto seguito una programmazione contestuale e oculata e una pianificazione corretta delle altre importantissime infrastrutture di supporto; per esempio a seguito della realizzazione del comparto industriale SPIP, tra gli altri, i soggetti attuatori ad oggi non hanno ancora e con grave ritardo completato gli interventi per la messa in sicurezza. Il Consorzio di Bonifica realizzerà il primo stralcio della cassa a servizio del Canale Burla (ben 5 ettari di superficie complessiva), garantendo un miglioramento della sicurezza soprattutto per la zona di località Case Vecchie, purtroppo già troppe volte allagata.

Pur avendo individuato la cassa della Fossetta Alta come priorità impellente dalla provincia, ad oggi non vi sono i finanziamenti per la sistemazione di un canale che ancora compromette seriamente l'abitato di San Polo estendendosi fino all' abitato di Colorno. Con lo sviluppo delle zone Aeroporto Verdi e Fiere di Parma, neanche la cassa del Galasso Maretto ha, ad oggi, trovato una copertura finanziaria. Tralasciando la cassa del Baganza (non per importanza, ma per altrui competenza) occorre sottolineare che la città di Parma, ogni volta che piove copiosamente, ha grave e pericolosa difficoltà di drenaggio visto che l'applicazione del concetto ai più sconosciuto di "invarianza idraulica" non è stato MAI preso in considerazione correttamente da chi si è trovato a coordinare l'opera di urbanizzazione.

Ecco allora che tutta la cittadinanza di Parma deve avere la consapevolezza oggi, 2 DICEMBRE 2014, che occorre indicare una scala di PRIORITÀ che ci conduca al più presto ad una certezza di stanziamento di finanziamenti adeguati per garantire con URGENZA la realizzazione di quelle infrastrutture sopraindicate che ci consentiranno di dare sicurezza e dignità a questa città ferita dall'aggressione urbanistica e con un conto salato pagato da pochi incolpevoli che, soprattutto nel quartiere Montanara e via Po, hanno dovuto giocoforza far fronte ad un fenomeno imprevisto, ma prevedibile.

Questo è lo spirito del Consorzio di Bonifica di Parma, ente che ha firmato e sottoscritto la proposta regionale di Legambiente per una legge seria sul consumo zero di nuovo suolo che ci auguriamo la nuova giunta regionale riprenda in considerazione dopo la sua nomina. Inoltre per primi abbiamo chiesto e lo ribadiamo in questa sede un unico coordinamento di prevenzione che PREVEDA e PROVVEDA in tempo utile per non assistere mai più a balletti di rimpalli. Perché se è vero che un litro di acqua che cade non sta in un bicchiere è anche vero che quel bicchiere ci deve essere e chi lo deve mettere deve farlo in modo adeguato".

Meuccio Berselli direttore generale del Consorzio di Bonifica Parmense

(Fonte: ufficio stampa Consorzio della Bonifica Parmense)

Lunedì, 01 Dicembre 2014 15:52

Vietnam, porta d'accesso al mercato asiatico

Si è conclusa la missione imprenditoriale. Regione, Camere di commercio, associazioni di categoria, sistema bancario a supporto delle aziende dell'Emilia-Romagna -

Parma, 1 dicembre 2014 -

Infrastrutture e impiantistica. Ma anche trasporti, settore biomedicale, energia, senza dimenticare i comparti tradizionali del "Made in Italy", come il tessile-abbigliamento. I macchinari restano importantissimi, c'è grande attenzione alla tecnologia italiana. Sono tante e diversificate le opportunità e le chance da cogliere in Vietnam, cuore dell'area Asean (10 Paesi con oltre 600 milioni di abitanti) che si apre alla collaborazione delle imprese italiane.

Ciò ha confermato la missione imprenditoriale plurisettoriale che si è conclusa nel Binh Duong, provincia che del dinamico Paese asiatico è locomotiva.
Nel corso della missione, importanti imprese emiliano-romagnole hanno approfondito le possibilità di business attraverso operatori vietnamiti selezionati e visite alle aziende locali. A comporre il gruppo erano Cooperativa Muratori e Cementisti di Ravenna, Silfradent di Santa Sofia e Trevi Finanziaria Industriale di Cesena, Ferrarini Spa e Simet di Reggio Emilia, oltre al sistema bancario e associativo, Banca Popolare dell'Emilia-Romagna e Confindustria Modena.

A coordinare la delegazione regionale, Unioncamere Emilia-Romagna e Promec, azienda speciale della Camera di commercio di Modena.
L'imprenditore Stefano Landi, presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia, ha guidato per Unioncamere regionale le imprese emiliano-romagnole come componente della delegazione italiana. In Binh Duong, ha incontrato il presidente della Provincia, Thanh Cung, e Van Hung Nguyen, presidente della agenzia per lo sviluppo Becamex, per l'ultimo di una serie di eventi istituzionali che prima a Hanoi e Ho Chi Minh City gli hanno permesso di confrontarsi, tra gli altri, con il sottosegretario di Stato agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, l'ambasciatore italiano in Vietnam, Lorenzo Angeloni, il presidente di ICE agenzia, Riccardo Monti., il vicedirettore generale di Confindustria Daniel Kraus, il presidente della Camera di commercio italiana in Vietnam, Michele D'Ercole, e altri rappresentati istituzionali vietnamiti tra cui il vice presidente del Comitato del Popolo di Ho Chi Minh City, Le Thanh Liem.

Landi ha così approfondito le opportunità di collaborazione esistenti tra imprese italiane e vietnamite in vari settori ed è intervenuto a un incontro con la business community italiana e locale.
Nel corso della missione, il sottosegretario Della Vedova ha inaugurato insieme all'ambasciatore Angeloni, il neo istituito Consolato Generale d'Italia a Ho Chi Minh City. La nuova sede consolare, nella capitale economica e finanziaria del Vietnam, è retta dalla diplomatica reggiana Carlotta Colli.

Il presidente Landi è intervenuto all'insediamento della prima Commissione economica congiunta Italia-Vietnam istituita dai due Governi, che dovrà affrontare i problemi di natura burocratica, normativa e finanziaria che ripresentano nei rapporti economici bilaterali.
"Il Vietnam è un paese che sta dimostrando grande vitalità e voglia di progredire, come attesta lo scarso impatto della crisi globale sulla sua economia. Questa missione di sistema – dichiara Landi - è un segnale della volontà di collaborazione tra i due Paesi, soprattutto in vista della firma di un accordo tra Vietnam e Unione Europea che si stima farà incrementare gli interscambi commerciali da 33 a 100 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni".

Secondo i dati dell'Osservatorio Internazionalizzazione di Unioncamere ER, nel 2013 l'export verso il Vietnam è cresciuto del 27 per cento rispetto al 2012, per un valore di 121 milioni di euro che coinvolge 270 imprese, di cui il 48% rappresentato dalla meccanica strumentale.
Camere di commercio dell'Emilia-Romagna e Regione hanno un ruolo di primo piano.
"A quasi un anno e mezzo dall'avvio del progetto "Destinazione Vietnam" - sottolinea il presidente Landi - i risultati ottenuti ci incoraggiano a proseguire su questo percorso che promuove investimenti, trasferimento tecnologie, collaborazione economica".

I commenti al ritorno dalla missione

"Un dialogo strategico da continuare per aumentare le esportazioni nel Paese, ma anche gli investimenti". Così sintetizza il sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, l'esito della missione in Vietnam. "C'è stato un salto di qualità nelle relazioni politiche e diplomatiche tra i due Paesi. In questa occasione si è riunita per la prima volta la Commissione economica congiunta, e abbiamo inaugurato il consolato italiano a Ho Chi Minh city, nel sud del Paese, la parte più industriale del Vietnam. In significativa contro- tendenza rispetto alla riduzione del numero delle nostre sedi diplomatiche all'estero. Uno dei nostri obiettivi – conclude Della Vedova - è spingere il negoziato Ue-Vietnam ed esserne protagonisti, anche per proteggere le indicazioni geografiche e le regole di origine nel tessile".

Per Riccardo Monti, presidente ICE Agenzia "Il Vietnam è un'ottima base per espandersi in questa area geografica. E' un Paese molto interessante che ha fatto un grande lavoro sull'attrazione degli investimenti, ha un ottimo programma di zone economiche speciali, parchi industriali e una legislazione fiscale molto favorevole. Inoltre ha buoni strumenti di supporto finanziari messi a disposizione dalla Banca Mondiale e dell'Asia Development Bank. Nel consolidamento del rapporto con il Vietnam, in questa azione patrocinata dall'ICE– aggiunge Monti - l'Emilia-Romagna ha svolto un ruolo di apripista per una esperienza che potrà essere seguita da altri territori regionali con l'obiettivo di incrementare il numero delle nostre imprese esportatrici. Gli ottimi risultati dell'indagine sulla soddisfazione delle imprese presenti ci indica che siamo sulla buona strada".

"Se posso fare un primo bilancio, la presenza così numerosa di imprenditori, Associazioni Industriali e Istituzioni italiane alla nostra missione è l'esempio concreto dell'interesse del Sistema verso questo paese - afferma Daniel Kraus, vice direttore generale di Confindustria a guida della parte business della delegazione in Vietnam - Infatti, il Vietnam è un mercato estremamente promettente: cresce a ritmi elevati, è una economia basata su una popolazione giovane e numerosa e fa parte di un'area di circa 4,5 ml di kmq, per un totale di oltre 600 milioni di abitanti. Inoltre - prosegue - è un Paese che sta lavorando per affermarsi come potenza economica asiatica, ma anche come partner privilegiato dell'Europa, ne è una dimostrazione lo sforzo del Governo per concludere il negoziato UE- Vietnam".
Partner

La missione, nata all'interno del progetto Destinazione Vietnam e co-finanziato da Unioncamere Emilia-Romagna e Regione con soggetto attuatore Promec, patrocinato dai Ministeri Sviluppo Economico e Affari Esteri, ICE agenzia, realizzato in collaborazione con ICHAM (Camera di commercio italiana in Vietnam) e le Associazioni di categoria, è confluita in un'ottica di sistema nella più ampia iniziativa del Governo Italiano, organizzata nell'ambito della Cabina di Regia per l'Italia Internazionale, lo strumento operativo per coordinare le politiche del Paese in materia.
La Cabina di Regia per l'Italia Internazionale, co-presieduta dal Ministro degli Affari Esteri e dal Ministro dello Sviluppo Economico, vede anche la partecipazione dei principali attori governativi ed economici nazionali e regionali nel settore, quali il Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo (che co-presiede per le materie di propria competenza), il Ministro dell'Economia e Finanze, il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, i Presidenti della Conferenza delle Regioni, di UnionCamere, Confindustria, Rete Imprese Italia, ABI e Alleanza delle Cooperative.

(Fonte: ufficio stampa Unioncamere Emilia Romagna)

Le vendite verso l'estero, si legge nel Rapporto Export della Camera di Commercio, sono salite del 3% rispetto all'anno scorso. Alimentare e farmaceutico sono i settori che evidenziano i migliori risultati, insieme alla meccanica. "La tecnologia parmense riscuote interesse crescente nel mondo, come abbiamo riscontrato direttamente a Cibus Tec e Tech Agrifood il mese scorso" commenta Zanlari, presidente della Camera di Commercio -

Parma, 1 dicembre 2014 -

Nel primo semestre del 2014 il valore delle esportazioni parmensi, secondo i dati Istat, è aumentato del 3 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato positivo, inferiore a quello regionale (+4,5%) e del Nord-Est (+3,4%) ma superiore all'andamento nazionale (+1,3%).

Il valore complessivo delle esportazioni del 2014 supera del 20,2 per cento quello del 2008 (che è l'importo più alto prima della crisi internazionale). In valore assoluto Parma, nel periodo gennaio-giugno 2014, ha esportato merci per quasi 2,9 milioni di euro, in gran parte provenienti dai settori "macchinari e apparecchiature" (30,1 per cento), "prodotti alimentari" (23,3 per cento), "prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici" (11,5 per cento).

Nei primi sei mesi dell'anno, rispetto allo stesso periodo del 2013, considerando i settori che contribuiscono maggiormente alle esportazioni provinciali, gli aumenti più significativi sono stati messi a punto dai prodotti farmaceutici (+8,7 per cento) seguiti dai i prodotti alimentari (+7,7 per cento), dagli articoli in gomma e materie plastiche (+9,7 per cento) e dai prodotti in metallo (+11,3 per cento). Un incremento più contenuto (+4,2 per cento) è stato invece registrato dagli articoli di abbigliamento.

Le esportazioni sono cresciute sia verso l'Europa che verso l'America e l'Asia. Particolarmente significativo l'incremento verso l'Asia (+8,8 per cento), che assorbe il 14,4 per cento dell'export parmense. L'export destinato all'Europa, pari ai due terzi del totale, cresce invece del 2,4 per cento. In particolare i paesi area UE, che ricevono quasi il 60 per cento dell'export totale parmense, hanno segnato un incremento del 3,8 per cento mentre le esportazioni verso l'America sono cresciute del 5,8 per cento.
Calano leggermente invece le vendite verso l'Africa (-1,1 per cento) e l'Oceania e altri territori (-19,9 per cento) che rappresentano rispettivamente il 5,7 e 1,5 per cento del totale delle esportazioni.

Per quanto riguarda i principali partner europei, hanno segnato ottime performance le esportazioni verso la Germania (+8,7 per cento) e la Spagna (+15,4 per cento), mentre risultano in flessione verso la Francia (-2,6 per cento).

Al di fuori dell'Unione europea è stata forte la caduta delle vendite sul mercato russo (-13,5 per cento), derivante dalle difficoltà dell'economia russa e dalle sanzioni conseguenti dalla crisi ucraina. Si conferma ampiamente positivo l'export verso gli Stati Uniti (+6 per cento). Nel continente asiatico segnano un forte aumento le esportazioni in Cina (+26,9 per cento) mentre calano quelle verso l'India (-20,5 per cento) e il Giappone (-7,5 per cento).

Meccanica alimentare, nuove relazioni commerciali nate a Tech Agrifood. Protagonisti i paesi dell'area Maghreb, Russia e Vietnam.

Si è svolta dal 28 al 29 ottobre, nella cornice di CIBUS TEC, la quinta edizione di Tech Agrifood - European mediterranean Business Meetings, manifestazione dedicata a imprese, centri di ricerca e università che operano nel campo delle tecnologie per la trasformazione di frutta, verdura e cereali e nella filiera vitivinicola e olearia.

Tra le 126 organizzazioni partecipanti, in prevalenza aziende (105), spiccava la presenza del mondo dell'università e della ricerca (10), come per esempio l'INRA francese e la Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve alimentari (azienda speciale della Camera di commercio). Nove gli istituti pubblici di ricerca presenti.

Soddisfazione tra le imprese di Parma e tra gli organizzatori: la Camera di Commercio di Parma, la Camera di Commercio italiana per la Francia a Marsiglia e il polo francese Terralia.

"Siamo soddisfatti, - dice il presidente della Camera di Commercio, Andrea Zanlari - i riscontri avuti dalle nostre imprese sono stati positivi. Tutte, ed erano 23 quelle di Parma, hanno incontrato molti operatori esteri e tutte hanno sottolineato l'efficacia dei b2b e la funzionalità dell'organizzazione. Il nostro obiettivo, come Camera di commercio, è stato quello di favorire la conoscenza della tecnologia parmense per l'agroalimentare in molti Paesi contemporaneamente, favorendo relazioni e business, e posso dire che abbiamo centrato questo risultato.Quest'anno inoltre abbiamo deciso di allargare la partecipazione anche a due mercati difficili ma decisamente interessanti come Vietnam e Russia. L'interesse per la nostra tecnologia è stato alto. Mi fa veramente piacere che molte aziende ci abbiamo detto che grazie a questa manifestazione hanno incontrato Paesi e operatori che altrimenti non avrebbero mai avuto l'occasione di conoscere".

Undici i paesi rappresentati, provenienti da tre continenti; per la gran parte dell'area del Mediterraneo, c'erano tuttavia alcune interessanti eccezioni: oltre Algeria (15 partecipanti), Egitto (6), Marocco (3), Tunisia (9), Turchia (7), Libano (3), Francia (5), Italia (55), Spagna (4), erano presenti infatti 12 operatori dalla Russia e 8 dal Vietnam. Circa 500 gli incontri b2b realizzati, tutti nella filiera della trasformazione di frutta, verdura e cereali e in quella vitivinicola e olearia. In particolare, i paesi dell'area Maghreb e la Turchia hanno dimostrato un forte interesse verso le tecnologie di lavorazione e confezionamento di ortaggi, frutta e olio. Ma il Paese che ha forse suscitato il maggiore interesse è stato il Vietnam, perché ancora poco esplorato e con caratteristiche molto interessanti per le aziende italiane.

Da Parma, hanno preso parte a Tech Agrifood, Asepsystems Srl, Bg Srl, Ceti Group Srl, Cobe Ingegneria Srl, Fipal Srl, Ghizzoni D. Spa, Ing. A. Rossi Impianti Industriali Srl, Labs Srl, Lanzi Tiziano, Levati Food Tech Srl, L.W.P. Engineering Srl, MGF Srl, Navatta Grop Food Processing Srl, Nuova Sara Srl, Parma Tech Magreb, PSA Italy Srl, Refri Group Srl, Rg Strumenti Srl, Stv di Salati G. & C. Snc, Tropical Food Machinery Srl, Zacmi Spa e Zilli & Bellini Srl oltre alla già menzionata Ssica.

"Questa manifestazione, che organizziamo con la Camera di commercio italiana di Marsiglia e con Terralia, Polo di competitività del sud est della Francia, è nata 5 anni fa per favorire lo sviluppo di partenariati commerciali, tecnologici e scientifici su alcuni temi focali tra cui i processi di conservazione e trasformazione, l'imballaggio e il confezionamento, lo stoccaggio e la distribuzione" aggiunge Zanlari. "Parma – spiega ancora il presidente della Camera di commercio - è leader in tutti questi settori ed è per questo che, per la seconda volta, abbiamo deciso di portare la manifestazione, nata in Francia, qui da noi. Siamo centrali in Europa ed è giusto che riva nord e riva sud del Mediterraneo si incontrino qui".

In allegato scaricabile rapporto export 2014

(Fonte: Ufficio Stampa Camera di commercio di Parma)

A ospitare la convention della Confederazione dell'artigianato e della piccola e media impresa un capannone della Ptl, ricostruito dopo il sisma del 2012. Presenti i Ministri del Lavoro Giuliano Poletti e dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Orlando e Boschi danno forfait per impegni a Roma. Interviene anche il neo governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

di Manuela Fiorini - Mirandola (MO) 29 Novembre 2014 --

La Bassa modenese che si rialza e ce la fa dopo il sisma del 2012 viene ancora presa come esempio dell'Italia che vorremmo. Ieri mattina, infatti, a Mirandola, è stato un capannone della Ptl, uno stabilimento metalmeccanico ricostruito a tempo di record dopo il terremoto a ospitare l'Assemblea Nazionale della CNA, la Confederazione degli artigiani e delle piccole e medie imprese (PMI). Simbolico il luogo, simbolico il titolo dato alla convention, Nel cuore dell'impresa – Capitale Umano, per sottolineare l'importanza dei lavoratori, delle persone nella ripresa di un'Italia che ancora arranca dopo sette anni di crisi, ma che ha voglia di ripartire.

Lo stesso Stefano Bonaccini, neo eletto Presidente della Regione Emilia Romagna, ha voluto essere presente. "Nei prossimi due anni - ha detto nel suo intervento – saranno investiti due miliardi e mezzo di fondi europei per creare occupazione e sostenere le piccole e medie imprese, con il fine di diventare più competitive in Europa e nel mondo anche attraverso forme di aggregazione".
"Se il Governo taglia l'Irap – ha aggiunto- fa una buona cosa. Non bisogna aumentare le tasse e, nello stesso tempo, abolire quella più odiosa: la burocrazia. Nei prossimi anni non dovrò fare nuove leggi, ma dovrò abolirne e accorparne, eliminare gli enti inutili". Ai Comuni della Bassa terremotata promette, poi, di "velocizzare la ricostruzione, richiedendo al Governo vantaggi fiscali come nelle zone franche urbane".

E' poi il turno di Daniele Vaccarino, presidente nazionale di CNA. Contro la crisi, auspica più eticità, meno particolarismi e "uno Stato che funzioni, classi dirigenti competenti e responsabili, cura del territorio, investimenti in scuola e ricerca, soluzioni radicali a problemi endemici: divari territoriali, criminalità organizzata, corruzione e illegalità diffusa".
Secondo Vaccarino,occorre rinnovare anche il rapporto tra politica e forze sociali e superare le criticità dell'attuale assetto dei rapporti tra Stato e Regioni. Nel mirino anche la giustizia lenta, "che compromette la propensione all'investimento, all'allargamento dei mercati, alla crescita dimensionale delle imprese e distorce il mercato del credito".
E' critico anche nei confronti del SISTRI, il Sistema di Controllo della tracciabilità dei rifiuti, che definisce "inutilmente complesso, ingestibile e opaco, nato senza tenere conto le caratteristiche delle imprese che avrebbero dovuto utilizzarlo". Non si risparmia una critica anche nei confronti delle banche che "danno sempre meno credito nonostante i finanziamenti della BCE e l'abbondante liquidità". E' necessario "limitare l'adozione di norme sempre più stringenti per l'esercizio del credito che finiscono per penalizzare l'economia reale. Perché senza credito non c'è né ripresa né impresa".
Non può mancare una stoccata al fisco che soffoca le aziende. "La sua riduzione deve diventare una priorità assoluta dell'azione di Governo"- dice. E sul jobs act, si esprime a favore del contratto unico a tutele crescenti, che " può contribuire a semplificare l'attuale quadro normativo in materia di tipologie contrattuali. Bisogna però scongiurare il rischio che si introducano nelle imprese con meno di 15 dipendenti oneri nuovi e difficilmente sostenibili". Spezza poi una lancia a favore del contratto di apprendistato, "cerniera tra scuola e lavoro", che va mantenuto e incentivato per creare professionalità.

Segue la tavola rotonda a cui prendono parte, oltre a Vaccarini, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti e il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio Gian Luca Galletti.
Poletti parla della necessità di un cambiamento profondo in un paese che in sette anni ha visto chiudere migliaia di imprese e la perdita di altrettanti posti di lavoro, "che significa anche perdita del tessuto sociale e del rapporto con il territorio che avevano quelle aziende". Afferma che si sta lavorando sulla decontribuzione dei neoassunti per i contratti a tempo indeterminato e sull'introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.
"In questo modo- afferma il Ministro – per le imprese sarà più facile scegliere questo tipo di contratto. Perché finora è valsa la regola della doppia coscienza. Il contratto a tempo indeterminato viene visto come l'ideale, ma poi si ricorre a quelli a tempo determinato, ai co.co.pro".

Parla di semplificazione anche Gian Luca Galletti, "perché la non chiarezza sulle regole ambientali condiziona le imprese" . E spiega come il problema del dissesto idrogeologico, sia stato messo in primo piano dal Governo fin dal primo Consiglio dei Ministri. "Oggi, ci sono 1600 cantieri aperti per arginare il fenomeno. E' stato varato un piano nazionale che prevede l'impiego di 7 miliardi di euro in sette anni. Non sarà più concesso alcun condono e saranno effettuate le demolizioni finora bloccate per mancanza di fondi" . Novità anche per quanto riguarda il SISTRI: sarà emesso un nuovo bando di gara entro il 30 giugno 2015 per la sostituzione del vecchio sistema.
(foto di Claudio Vincenzi)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14

SOMMARIO Anno 13 - n° 48 30 novembre 14

1.1 editoriale L'urlo degli assenti.
3.1 vino Wine2Wine fotografa i trend del vino
4.1 Lattiero caseario Cala di altri 5 cent il prezzo all'origine del "Parmigiano"
5.1 federconsorzi Agrinsieme, i soldi alla Federconsorzi sono uno "scippo" agli Italiani.
5.2 agricoltura clima Fiducia in calo per le aziende agricole
5.3 Nutrizione La dieta mediterranea costa meno del junk food
6.1 Ho.re.Ca. Oliera addio, scattano multe fino 8mila euro
6.2 consumi e mercati Male le mele bene l'olio confezionato
7.1 export Embargo russo, i primi dati elaborati da Ismea

c.a.s.e.a. - Agenzia stampa elettronica  agroalimentare - copertina e sommario

Domenica, 30 Novembre 2014 11:15

Wine2Wine fotografa i trend del vino

Previsti 26 seminari declinati in 6 diverse aree tematiche al nuovo progetto b2b di Veronafiere-Vinitaly in collaborazione con Federvini ed Unione Italiana Vini, Wine2Wine. Il 3 dicembre alle 17,00 sarà presene il Ministro Maurizio Martina. Il 4 firma dell'accordo per il finanziamento all'internazionalizzazione alle imprese.

Verona, 24 novembre 2014 – Un format innovativo dedicato al prodotto "vino" e a tutto ciò che ruota attorno al suo business quello che presenta Veronafiere all'interno del Palaexpo il 3 e il 4 dicembre con la prima edizione di Wine2Wine (www.wine2wine.net): la nuova piattaforma di aggiornamento, formazione, networking, condivisione, tendenze e strumenti a supporto dell'attività imprenditoriale del settore vitivinicolo, ideata in collaborazione con Federvini ed Unione Italiana Vini.
Le tematiche affrontate spaziano dall'ambito normativo a quello amministrativo-finanziario, fino al marketing e alla comunicazione con focus sul mondo web e social oggi in continua e veloce evoluzione, ma tra tutti l'export e le dinamiche del mercato oltre confine fanno da padrone.

Sono previsti 26 seminari su 6 aree tematiche: internazionalizzazione, normativa, scenari di mercato, amministrazione e finanza, marketing e comunicazione, special workshop. Una ricca agenda di workshop che si apre mercoledì 3 dicembre alle ore 9.00 con "Il settore vitivinicolo di oggi e domani", durante il quale interverranno Giovanni Mantovani Direttore Generale di Veronafiere, Sandro Boscaini di Federvini, Domenico Zonin di UIV, Ian D'Agata Direttore Scientifico di Vinitaly International Academy.
Chiude la prima giornata (dalle ore 17.00 alle ore 18.30) il "Forum di presentazione del Padiglione Vino a Expo 2015" con gli interventi del Ministro delle politiche agricole alimentare e forestali, Maurizio Martina, e del Presidente di Veronafiere, Ettore Riello, e del Direttore Generale, Giovanni Mantovani insieme all'architetto Italo Rota, il progettista del Padiglione Italia di Veronafiere-Vinitaly all'Esposizione Universale.
Giovedì 4 dicembre alle ore 11, invece, al 5° piano del Palazzo Uffici di Veronafiere, sarà presentato il primo accordo in Italia tra SIMEST (Società Italiana per le Imprese all'Estero) e un organizzatore fieristico, in questo caso Veronafiere, per il finanziamento all'internazionalizzazione alle imprese.

Ricerca, comunicazione, innovazione e attenzione ai mercati di riferimento del comparto sono i focus che delineano il carattere dell'intera iniziativa. Attraverso il dialogo con i produttori, Wine2Wine, ha realizzato inoltre degli osservatori ad integrazione dell'offerta formativa e seminariale. Un'analisi puntuale del mercato iniziata a Vinitaly 2014 con la pubblicazione del primo Outlook di wine2wine – L'Osservatorio b2b di Vinitaly concentrato sulle esigenze delle cantine in ambito export. Presentato in questi giorni invece il nuovo studio sviluppato in filo diretto con il settore ho.re.ca, intervistando circa 7000 contatti attivi su base nazionale tra ristornati (54.8%), enoteche (21.8%) e wine bar (13.3%), per raccogliere la loro percezione sulle dinamiche generali e sull'andamento delle vendite di vino. I risultati delle ricerche saranno argomento di discussione durante le due giornate di forum.

"Wine2Wine, ideato da Veronafiere-Vinitaly, è l'unico evento in Italia dedicato specificamente al business del settore vitivinicolo – spiega Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere. L'occasione per la Fiera di Verona di integrare la propria offerta alle imprese e di promuovere, oltre all'attività commerciale durante Vinitaly, nuove opportunità di confronto e dialogo tra i player coinvolti nella produzione e distribuzione di vino, al fine di intensificare contemporaneamente sinergia tra le varie realtà, efficienza nei processi e una corretta gestione finanziario-patrimoniale del comparto."

Con testimonianze dirette di produttori, buyer e distributori, consulenze di professionisti dei settori vino, finanza, GDO e ho.re.ca, e case history il filo conduttore che lega i temi protagonisti a Wine2Wine è l'analisi degli scenari e dei trend del comparto vitivinicolo, una fotografia del mercato odierno e futuro in ottica b2b per la prima volta in Italia e a Veronafiere.

Le aree tematiche e i meeting in programma

· MERCATO INTERNAZIONALE
Mercoledì 3
I nuovi volti del mercato cinese con Judy Chan (Grace Vineyard); Yang Lu (Shangri-La Hotels); Sunny Zhang (Pinor Sommeliers); Yanni Wu (Shanghai Morning Post Readers Club).
Sessione moderata da: Stevie Kim (Vinitaly International)

Giovedì 4
Export: Focus mercati con monopolio con Luc desroches (Masi Agricola); Emmanuel Kamarianakis (Ambasciata del Canada).
Sessione moderata da: Ian D'Agata (Vinitaly International Academy)

Export: Focus USA con Antonio Ciccarelli (Marc de Grazia Selections); Alberto Lusini (Mezzacorona); Marilisa Allegrini (Allegrini Azienda Agricola); Massimo Tuzzi (Casa Vinicola Zonin).
Sessione moderata da: Ian D'Agata (Vinitaly International Academy)

Export: Focus mercato Germania e UK con Luzia Schrampf (Der Standard), Richard Grosche (Weingut Reichsrat von Buhl); Juan Park (Wine Intelligence).
Sessione moderata da: Ian D'Agata (Vinitaly International Academy)

· AMMINISTRAZIONE E FINANZA
Mercoledì 3
Strumenti finanziari per crescere con Gabriele Barbaresco (Ricerche e Studi - Mediobanca); Andrea Fedi (Legance); Vincenzo Capizzi (SDA Bocconi); Angelo Aiello (ISA); Rolando Chiossi (GIV); Federico Girotto (Masi Agricola); Carlo Ferraresi (Cattolica Assicurazioni).
Sessione moderata da: Carlo Rossi Chauvenet (SDA Bocconi)

Giovedì 4
Strumenti per migliorare le decisioni di Business con Gianluca Lombardi Stocchetti (SDA Bocconi); Sandro Sartor (Ruffino); Raffaella Alia (Antinori).
Sessione moderata da: Paolo Castelletti (UIV)

· NORMATIVA
Mercoledì 3
Diritti d'impianto e viticultura moderna: le criticità del nuovo sistema con Angelo Frascarelli (Università di Perugia); Roberta Sardone (INEA); Pedro Ballesteros Torres MW (Instituteof Mastersof Wine); Monty Waldin (Decanter); Paolo Castelletti (UIV); Ottavio Cagiano de Azevedo (Federvini).
Sessione moderata da: IanD'Agata (Vinitaly International Academy)

PAC 2014-2020: quali le opportunità per le aziende del vino con Paolo Castelletti (UIV); Felice Assenza (Mipaaf); Francesca Bignami (Copa-Cogeca).
Sessione moderata da: Paolo Castelletti (UIV)

Giovedì 4
Regole e controlli nella produzione e distribuzione del vino con Ottavio Cagiano de Azevedo (Federvini); Geninatti Satè (Legance).
Sessione moderata da: Ottavio Cagiano de Azevedo (Federvini)

· SCENARI DI MERCATO
Mercoledì 3
Cambiamenti nel mondo del vino: consumo, produzione e distribuzione con Tiziana Sarnari (ISMEA); Ferdinando Zamboni (Zenato); Stefano Cordero di Montezemolo (SCdM Academy); Matteo Fasoli (Fasoli Gino); Alberto Baban (Piccola Industria - Confindustria); Roberto Sarti (Caviro).
Sessione moderata da: Tiziana Sarnari (ISMEA)

Giovedì 4
Quali prospettive per il mercato del vino in Italia: crisi e nuove opportunità con Virgilio Romano (IRI); Filippo Cesarini Sforza (Duca di Salaparuta); Andrea Terraneo (Vinarius); Daniele Simoni (Schenk Italia).
Sessione moderata da: Paolo Massobrio (Papillon)

· SPECIAL WORKSHOP
Mercoledì 3
3 nazioni per 3 visioni: Cina, Usa e Italia all'Expo 2015 con Mitchell Davis (JBF); Richard Wei (Shanghai Post-Expo); Cesare Vaciago (DG Padiglione Italia).
Sessione moderata da: IanD'Agata e Stevie Kim (Vinitaly International)

I molteplici valori del vino in Italia: dalla redditività agli impatti patrimoniali sui territori
Organizzato dall'Associazione Donne del Vino con Elena Martusciello (Associazione Le Donne del Vino); Denis Pantini (Wine Monitor - Nomisma); Bill Thomson (Knight Frank Florence); Stefano Roncon (Banco Popolare); Mario mancini (Banco Popolare).

Giovedì 4
Caratteristiche di un buon degustatore. Come valutare gli "Esperti" con Mark Palermo (Law and Behavior Foundation); Janna Rijpma Meppelink (Ennovision Int Media); Bernard Burtschy (Le Figaro).
Sessione moderata da: Ian D'Agata (Vinitaly International Academy)

Il passaggio generazionale nel settore vinicolo con Daniela Montemerlo (SDA Bocconi); Carlotta Pasqua (AGIVI); Alessandro e Stefano Perini (Cantine 4 Valli); Violante Gardini e Donatella Cinelli Colombini (Casato Prime Donne); Silvia e Primo Franco (Nino Franco Spumanti).
Sessione moderata da: Carlotta Pasqua (AGIVI)

Il ruolo del turismo enologico con Daniela Mastroberardino (Movimento Turismo del Vino); Camilla Lunelli (Cantine Ferrari); Cristina Gionfriddo (Planeta); Alexandra de Vazeilles (Château des Bachelards).
Sessione moderata da: Daniela Mastroberardino (Movimento Turismo del Vino)

· MARKETING E COMUNICAZIONE
Mercoledì 3
Web marketing: strumenti e strategie vincenti con Luca Curtarelli (Google Italia); Stefano Mazzarese (Google Italia) Jacopo Matteuzzi (Studio Samo).
Sessione moderata da: Jacopo Matteuzzi (Studio Samo)

Giovedì 4
Social media marketing – informazioni e Strumenti con Simone Grossi (Studio Samo); Filippo Marini (Marchesi de' Frescobaldi); Davide Macchia (BeSharable); Alessandro D'Annibale (H-Farm).
Sessione moderata da: Simone Grossi (Studio Samo)

Il valore del Brand per incrementare la redditività con Alessandro Regoli (WineNews); Francis Michael Claessens (Claessens International); Giovanni Bertani (Tenuta Santa Maria alla Pieve).
Sessione moderata da: Enrico Gallorini (GRS Ricerca e Strategia)

Vino e e-commerce: strumenti di vendita per i vini italiani, in Italia e all'estero con Andreas Schmeidler (Vente-Privée); Bernard Burtschy (Le Figaro); Francesco Domini (Feudi San Gregorio); Alessandra Boscaini (Masi Agricola).
Sessione moderata da: Timothy O'Connell (Vinitaly Wine Club)

Come sfruttare la potenza dell'Expo a livello territoriale con Gianni Bruno (Veronafiere); Chiara Lungarotti (UIV+Federvini); Matteo Gatto (Expo2015); Fabio Renzi (Symbola).
Sessione moderata da: Gianni Bruno (Veronafiere)

Wine Blog: utili o inutili? con Paolo Errico (SocialMeter by Maxfone); Matteo Bisol (Venissa); Lene Bucelli (Avignonesi); Giovanna Lazzari (Casa Vinicola Zonin); Stefania Paglino (Planeta); Alessandro Cortes (Argiolas).
Sessione moderata da: Stevie Kim (Vinitaly International)

Go Direct: Il consumatore sempre più al centro con Giampiero Nadali (Fermenti Digitali); Elisabetta Tosi (Fermenti Digitali); Reka Haros (Azienda Agricola Sfriso); Armin Kobler (Weinhof Kobler).
Sessione moderata da: Giampiero Nadali (Fermenti Digitali)

Persuadi a sceglierti, a scegliere i tuoi vini. Come? Il neuro-marketing del vino con Patrizia Marin (Marco Polo Experience); Vincenzo Russo (IULM); Marilisa Allegrini (Famiglie dell'Amarone d'Arte); Lamberto Vallarino Gancia (Padiglione Italia Expo 2015); Roberto Bruno (Fontanafredda).
Sessione moderata da: Patrizia Marin (Marco Polo Experience)

Ufficio Stampa Veronafiere

Agrinsieme chiede più rispetto per l'agricoltura e per tutti i suoi rappresentanti.

Roma, 24 novembre 2014 - Puntualmente, ogni volta che si mette mano alla Legge di Stabilità, giungono notizie di colpi di mano diretti a infilare nel ddl all'esame un emendamento volto a recuperare il tesoretto della Federconsorzi di 400 e più milioni di euro. E' il commento di Agrinsieme alle notizie di agenzie che rilevano il nuovo tentativo di rifinanziare Federconsorzi.

"In un momento molto difficile per il Paese, per il sistema economico nazionale e per l'agricoltura, è inammissibile - sottolinea il coordinamento di Agrinsieme - che si resusciti lo spettro della Federconsorzi, uno degli scandali più grandi della storia repubblicana, e, per di più, con l'erogazione di un regalo da 400 milioni di euro. Questo probabilmente i proponenti devono spiegarlo ai tanti cittadini che non riescono a giungere a fine mese e soprattutto agli agricoltori che stanno operando tra mille ostacoli, con la questione Imu tutt'altro che risolta, e che dei soldi della Federconsorzi non vedranno nemmeno un centesimo".
"Non ci stiamo - conclude Agrinsieme -. Ci batteremo con tutta la nostra forza e con l'appoggio dei produttori agricoli per contrastare questo 'scippo' agli Italiani".
____________________________________________
Agrinsieme è il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare).

(Fonte Agrinsieme 24 novembre 2014)

Domenica, 30 Novembre 2014 10:45

Fiducia in calo per le aziende agricole

Il clima mina la fiducia delle aziende agricole nonostante il miglioramento atteso a medio termine espresso dagli operatori.

Roma, 26 novembre 2014
Peggiora nel terzo trimestre 2014 il clima di fiducia delle aziende agricole italiane, nonostante il miglioramento delle attese sugli sviluppi di medio termine espresso dagli operatori. Secondo la consueta indagine condotta da Ismea su un panel di 800 aziende agricole, l'indicatore sintetico che misura il sentiment in campagna perde quasi tre punti su base trimestrale e due sullo stesso trimestre del 2013, portandosi a -9,1 (il campo di variazione è compreso tra -100 e +100).
Alla base della flessione, spiega l'Ismea, il peggioramento dei giudizi sugli affari correnti, in un trimestre contrassegnato da un andamento meteo che ha avuto impatti fortemente negativi su diverse coltivazioni, a danno soprattutto di vigneti e oliveti.
Tra i fattori che hanno inciso negativamente sulla fiducia anche la riduzione dei prezzi agricoli, scesi a un ritmo più sostenuto (-6,6%) rispetto alla dinamica dei costi di produzione (-0,8%). Mostrano invece un miglioramento i giudizi sugli sviluppi a 2-3 anni.
A livello settoriale si osserva un peggioramento del sentiment più o meno diffuso, con le sole eccezioni degli allevamenti da latte, che scontano un miglioramento dei giudizi sul futuro, e delle aziende olivicole, che hanno invece beneficiato di una ripresa delle quotazioni all'origine. Rispetto al valore medio dell'indice generale, il livello della fiducia, nel terzo trimestre 2014, risulta più basso nel comparto dei seminativi e in quello della zootecnia da carne; di converso è più elevato, seppure negativo, nei settori del vino, del latte, della frutta e dell'olio d'oliva.
Solo il 19,4% delle imprese interpellate da Ismea ha dichiarato, nel trimestre in esame, problemi con ricadute sostanziali sulla gestione ordinaria dell'attività aziendale. Quota che sale tra il 22% e il 25% nel caso delle aziende fruttifere e vitivinicole, che hanno risentito maggiormente delle anomalie climatiche e metereologiche della stagione estiva.
Quanto alle intenzioni di investimento su un periodo di dodici mesi, il 22% delle aziende ha risposto in senso affermativo, il 70% si è espresso negativamente, mentre il restante 8% non ha fornito risposte. La propensione a investire risulta più elevata nelle imprese condotte da giovani under 40 e nei settori a più alto grado di internazionalizzazione, in particolare vini, oli e zootecnia da latte.
(Fonte Ismea)

Domenica, 30 Novembre 2014 10:30

La dieta mediterranea costa meno del junk food

L'Università di Bologna dimostra come il "cibo spazzatura" (junk food) costi di più della dieta mediterranea.

Verona 26 novembre 2014 - Al giorno d'oggi seguire in maniera rigorosa i dettami della Dieta Mediterranea costa 50 euro a persona a settimana, contro i 48 euro che gli italiani spendono mediamente. Quindi con soli 2 euro in più a persona a settimana, 32 euro al mese per una famiglia di quattro persone, si può beneficiare appieno di tutti i pregi salutistici della Dieta Mediterranea.
Lo dice uno studio dell'Università di Bologna, che a sorpresa indica come più costosa proprio la dieta a base di cibo spazzatura, il cosiddetto junk food, con ben 130 euro a settimana a persona. Questo perché la Dieta Mediterranea mette al bando merendine e molti dei piatti pronti che, per comodità e stile di vita, consumiamo quotidianamente.
Ma sebbene consigliabile, non è strettamente necessario seguire i dettami della Dieta Mediterranea giorno per giorno, 365 giorni l'anno. Secondo una ricerca delle Università inglesi di Sheffield Hallam e Lincoln si possono avere benefici a lungo termine anche solo con otto settimane di Dieta Mediterranea consecutive, unite a un po' di attività fisica. I ricercatori, che hanno valutato pazienti cinquantenni, hanno infatti verificato che, 12 mesi dopo la fine del regime dietetico, per il gruppo che aveva seguito la Dieta Mediterranea aveva un migliore flusso sanguigno rispetto al gruppo che si era nutrito con una dieta nordica, ricca di grassi saturi. Tutto sarebbe dovuto a cambiamenti molecolari, che hanno un'influenza sulle cellule endoteliali che rivestono i nostri vasi sanguigni, provocati dal pur breve periodo di Dieta Mediterranea.

(Verona, 26/11/2014 - SOL&AGRIFOOD VERONA 22-25 MARZO 2015)

Domenica, 30 Novembre 2014 08:30

Oliera addio, scattano multe fino 8mila euro

Storico addio all'oliera in bar, mense, ristoranti e pizzerie dall'inizio della settimana con l'entrata in vigore dell'obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi.

Roma- 24 novembre 2014. Multe salatissime per i ristoratori che non si adatteranno a utilizzare il tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine d'oliva serviti in tavola.
Lo rende noto la Coldiretti nell'annunciare l'inizio dell'operatività della legge europea 2013 bis pubblicata sul supplemento n.83 della Gazzetta Ufficiale 261 che fa scattare il divieto di utilizzare le tradizionali oliere con multe fino a ottomila euro per evitare che vengano riempite o allungate con prodotti diversi da quelli indicati, come purtroppo troppo spesso avviene.

Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati – sottolinea la Coldiretti - in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l'esaurimento del contenuto originale indicato nell'etichetta. La legge – riferisce la Coldiretti - prevede anche sanzioni per chi non userà oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Le novità per il prodotto simbolo della dieta mediterranea - precisa la Coldiretti - non si fermano, però, al tappo antirabbocco, in quanto è prevista anche una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all'etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto. "Lo stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base della dieta mediterranea come l'olio di oliva che offre un contributo determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da primato nazionale che puo' offrire importanti sbocchi occupazionali e opportunità di sviluppo sostenibile al Paese" afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare come sia importante il fatto che "nel rispetto della normativa comunitaria l'Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa".

Le norme a tutela dell'extravergine Made in Italy arrivano peraltro in un momento particolarmente delicato per la produzione nazionale che quest'anno dovrebbe scendere del 35 per una produzione attorno a 300mila tonnellate secondo la Coldiretti. In Italia la produzione per l'andamento climatico si prevede scarsa ovunque ma i tagli maggiori - continua la Coldiretti - si stimano al centro nord, con cali del raccolto tra il 35 e il 50 per cento ma anche al sud la situazione è difficile con significative riduzioni. La produzione dovrebbe essere praticamente dimezzata in Spagna che mantiene la leadership nella produzione mondiale con circa un milione di tonnellate. In queste situazioni il mercato europeo dell'olio di oliva con consumi stimati attorno a 1,85 milioni di tonnellate rischia di essere invaso dalle produzioni provenienti dal Nord Africa e dal Medio Oriente che non sempre hanno gli stessi requisiti qualitativi e di sicurezza. Un rischio che - sottolinea la Coldiretti - riguarda soprattutto l'Italia che ha visto aumentare le importazioni di olio di oliva dall'estero del 45 per cento rispetto allo scorso anno con un Paese come la Spagna che ha addirittura quasi quadruplicato le spedizioni verso la Penisola (273 per cento), sulla base dei dati Istat relativi ai primi sette mesi del 2014.

Il consiglio della Coldiretti ai consumatori è di verificare con attenzione l'etichetta dove, anche se spesso nascosto nel retro della bottiglia ed in caratteri minuscoli, deve essere riportato la scritta "ottenuto da miscela di olio comunitari od extracomunitari" se non si tratta di olio italiano al 100 per 100. Oppure di scegliere una delle 43 designazioni di origine riconosciute dall'Unione Europea e che garantiscono l'origine italiana o le bottiglie dove è esplicitamente indicata l'origine nazionale delle olive o meglio ancora se possibile acquistare direttamente dai produttori agricoli nei frantoi o nei mercati di campagna amica.

(Fonte Coldiretti 24 novembre 2014)

Domenica, 30 Novembre 2014 09:30

Male le mele bene l'olio confezionato

Produzione aumentata e embargo russo condizionano la stagione di commercializzazione delle mele. Al contrario l'Olio d'oliva cresce in consumi, valore e quota export.

di Virgilio - Parma, 25 novembre 2014
Indietro tutta per i prezzi delle mele, titola Ismea, nel comunicato stampa relativamente alla analisi del mercato delle mele. A quasi tre mesi dall'avvio della campagna di commercializzazione - prosegue il documento dell'Istituto di ricerche - il mercato si è stabilizzato sui deludenti risultati di debutto. Tre gli elementi caratterizzanti la stagione 2014/2015: l'incremento della produzione a livello nazionale (+13%) e in sede europea (+9%), il blocco delle esportazioni verso la Russia, l'andamento stagionale penalizzante nell'avvio di campagna. I primi scambi sono avvenuti a ritmi lenti e sulla base di prezzi in decisa contrazione rispetto alla passata stagione. Drastici arretramenti di prezzo sono stati registrati sia nella fase di scambio all'origine che all'ingrosso con perdite tra il 30% e il 40%.
Le varietà maggiormente penalizzate sono state le Gala, seguite dalle Golden Delicious e della Fuji. Mentre la Gala ha risentito maggiormente nella fase d'origine e la Golden è stata penalizzata nella fase delll'ingrosso, la Fuji ha registrato un analogo arretramento in entrambe le fasi di commercializzazione.
Molto meglio, invece la situazione dell'Olio d'Oliva che invece sta vivendo una stagione positiva, in netta controtendenza rispetto al 2013 che aveva registrato un andamento fortemente negativo.
Più 3% gli acquisti di oli di oliva confezionati. I dati del Panel Ismea Gfk/Eurisko rivelano, nei primi nove mesi di quest'anno, un aumento di oltre il 3% su base annua sia in volume che in termini monetari.
Se i consumi terranno lo si vedrà nei prossimi mesi, spiega l'Ismea. Molto dipenderà dagli sviluppi della nuova campagna, partita con prezzi decisamente elevati e produzioni in forte riduzione, sia in Italia che in Spagna.
A metà novembre, secondo le rilevazioni dell'Istituto, le quotazioni, a causa dei rilevanti vuoti d'offerta, sono balzate in media oltre la soglia del 6 euro/kg franco produttore, raddoppiando rispetto ai livelli di un anno fa.
L'export nel frattempo continua a registrare progressi. In otto mesi le spedizioni oltre frontiera di oli di oliva italiani sono aumentati del 12,5% in volume. Ancora più sostenuta la dinamica delle importazioni (+45% rispetto a gennaio-agosto 2013), con gli arrivi dall'estero (principalmente di prodotto spagnolo) che a fine anno potrebbero portarsi ai massimi da inizio millennio.

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