Lanciato nel 2016, il Concorso dei Colpi di Fulmine premia i migliori prodotti iscritti secondo diversi criteri : gusto, originalità, struttura... Per questa nuova edizione, 56 espositori provenienti da 8 paesi hanno partecipato mettendo in lizza 140 formaggi, prodotti lattiero caseari, prodotti gastronomici a base di formaggio e packaging.

L'8 dicembre scorso, una giuria composta da 15 professionisti e da appassionati gourmet si è riunita per assaggiare ed eleggere i 10 prodotti Colpi di Fulmine 2018.

Appuntamento dal 25 al 28 febbraio a Parigi Expo Porte de Versailles, Padiglione 7.3 per scoprire e degustare i Colpi di Fulmine del salone.

10 colpi di fulmine-rid

(scaricabile in formato pdf)

 

La giuria era composta da: Marwen Armor – Rivenditore Formaggi, Didier Bossu, Rivenditore Formaggi presso le Folies Fermières, Camille Brossard – Blogger specializzata Iconocheese, Michel Daho, Rivenditore Formaggi presso La Ferme de Passy, Jonathan Deitch - Blogger specializzato M Fromage, Guillaume Dewet – Professore presso il Liceo Alberghiero Belliard, Marco Lubrano – Fondatore della Cooperativa La Louve, Manu Gault – Fondatore del Collettivo Fromaginaire, Delphine Jegou – Responsabile degli acquisti La Maison Plisson, Sara Lacomba – Produttore di formaggi Ottanta, Périco Legasse – Cronista gastronomico Marianne, Claire Sicard – Blogger specializzata Les Fromages de Clairette e 3 consumatori più che esperti Yannick Bouet, Pierre-Yves Gauthier et Iza Alves.

Giuria-colpidifulmine
__________________
Il Salone del Formaggio e dei Prodotti Lattiero Caseari Appuntamento dal 25 al 28 febbraio 2018 Paris Expo Porte de Versailles, padiglione 7.3
www.salon-fromage.com  - #SalonduFromage 

Salon Fromage-25640708196 8bfe9c41b1 o

 

Focus innovazione. 28 appuntamenti tra formazione e prove dinamiche. Ventotto appuntamenti di cui 17 seminari guidati da oltre 20 relatori specializzati, 8.500 metri quadrati di Dynamic Show di macchine agricole e il Premio Innovazione.

La storica casa editrice veronese L'Informatore Agrario consolida così la collaborazione con Fieragricola (Veronafiere, 31.01-3.02) e mette a tema la sfida dell'innovazione in agricoltura, dalle tecniche colturali, fino alle novità per le macchine agricole e i mezzi tecnici.

Sul fronte della formazione, focus sulle agrotecniche per le grandi colture con i workshop sulla sostenibilità nella coltivazione del mais e sulla redditività connessa all'agricoltura di precisione e alla fertirrigazione. Spazio anche alle opportunità del biologico e all'analisi degli effetti sul diserbo delle aree a greening e a interesse ecologico (Efa) a seguito del regolamento n. 1155/2017. Sei i filoni tematici dedicati alla vigna, con approfondimenti su nutrizione, tecniche di potatura e strategie per difendersi da gelate, insetti emergenti e botrite. Atteso anche il workshop con Simonit&Sirch sulla dendrochirurgia, la tecnica innovativa per risanare la vite dal mal dell'esca.

Tra gli appuntamenti firmati da L'Informatore Agrario a Fieragricola anche il Dynamic Show, un programma di esibizioni dedicato alle novità di mercato in tema di macchine e attrezzature agricole, organizzato con Mad-Macchine Agricole Domani in collaborazione con Veronafiere e il dipartimento di Territorio e Sistemi agro-forestali dell'Università di Padova.

Sempre per valorizzare le innovazioni del comparto già presenti sul mercato, nel corso della manifestazione verranno consegnate anche le 'foglie dell'innovazione', i riconoscimenti assegnati da L'Informatore Agrario-Fieragricola alle aziende nell'ambito del Premio Innovazione, quest'anno alla sua seconda edizione. Durante la manifestazione L'Informatore Agrario e Fieragricola organizzano le visite guidate da esperti della Casa Editrice a tutte le novità premiate con la "foglia dell'innovazione".

Segue programma dettagliato degli appuntamenti (in allegato il formato pdf)

 

screenshot

Mario Lucenti di Confimi: "Pressione fiscale alle stelle, i nostri quartieri artigianali rischiano di diventare delle città fantasma".

La solita legge da Azzecca-Garbugli, in pieno stile italiano. Mentre saltimbanchi e circensi discutono di sacchetti biodegradabili e di alleanze sconce la vera Italia (quella composta da chi lavora) naviga senza nessuno al timone, verso una deriva senza precedenti.

Questa volta, a preoccupare il mondo delle piccole e medie imprese modenesi è una legge che (probabilmente) è stata scritta bene ma applicata male, come spesso avviene in questo meraviglioso paese, dove chi lavora si trasforma nel bancomat abituale di chi invece ha deciso di vivere di espedienti e di campagne elettorali.

Questa volta, lo strumento utile al solito salasso di cui è vittima il manifatturiero, è una norma che regola il pagamento della tassa sui rifiuti, dazio di cui beneficiano direttamente i Comuni, in questo caso di Modena, attraverso la collaborazione di Hera: "Prima il D.P.R. 915/82 poi il D.L. 6 dicembre 2011 n. 201 (art. 14) ed infine la L. 27 dicembre 2013 n. 147 (art. 1 Comma da 639 a 668) dicono chiaramente che nella determinazione della superficie assoggettabile alla TARI (prima Tares e Tarsu), non si tiene conto di quella parte di essa ove si formano, in via continuativa e prevalente, rifiuti speciali, al cui smaltimento sono tenuti a provvedere a proprie spese i relativi produttori" Così Giovanni Gorzanelli, presidente di Confimi Emilia.

In poche parole la norma precisa che se l'azienda ha una sala di lavorazione, la superficie di questa deve essere scomputata dal calcolo della superficie di produzione dei rifiuti in quanto sarà l'azienda stessa a pagare l'impresa o l'ente addetto che si occupa di smaltire i rifiuti, talvolta materiali ferrosi, tossici o comunque carichi che necessitano di una ditta specializzata allo smaltimento.

Le piccole e medie imprese modenesi si sono rivolte a Confimi per tentare di fare chiarezza sulla beffa, a preoccupare è l'interpretazione della legge, interpretazione che mette in seria difficoltà le aziende del nostro territorio: "Hera (e per lei il Comune di Modena quale ente di riscossione) interpreta male la legge in quanto sostiene che in realtà la sola superficie che non dovrebbe essere presa in considerazione è quella su cui poggia il macchinario, non tutta la sala di lavorazione, capannone appositamente creato per ospitare i macchinari di produzione, aumentando di conseguenza tutta l'area di calcolo soggetta a tassazione: in poche parole anche le aree di lavorazione esenti da questa tassa vengono calcolate, aumentando la pressione fiscale su ogni singola azienda. Mi spiego: se costruisci un capannone di 400 metri per ospitare una macchina a taglio laser sarà esente dalla tassa sui rifiuti solamente la superficie effettiva su cui poggia il macchinario in questione. "L'anomalia è stata presa più volte in analisi anche dallo Stato, ma Hera e il Comune continuano ad applicare questo metro: "L'anomalia in realtà è anche già stata risolta più volte dalla Cassazione e da una circolare del Ministero delle finanze, la n. 47505 del 9/12/2014. Questa afferma chiaramente che non può ritenersi corretta l'applicazione del prelievo alle superfici destinate alle attività produttive con la sola esclusione della parte di esse occupata dai macchinari affermando pertanto che l'intera sala di lavorazione deve essere scomputata dal calcolo. Hera confida nel fatto che nessuno faccia opposizione, e soprattutto che le piccole e medie imprese rinuncino ad eventuali controversie legali" così Gorzanelli, che ha continuato dicendo: "Imprenditori e artigiani sono assediati da tasse, scartoffie, avvocati, commercialisti, spese legali e controversie evitabili. Nella maggior parte dei casi, quando l'azienda è di piccole dimensioni, il lavoratore in questione preferisce pagare e andare avanti, pur consapevole di quello che accade intorno a lui. Non tutti hanno il legale interno e questi tipi di ricorsi costano non poco".

Dello stesso avviso Mario Lucenti, direttore generale di Confimi Emilia: "Siamo colpevoli di fare impresa, di creare posti di lavoro. Una multinazionale non ha questi problemi, perché hanno a disposizione legioni di avvocati, pronti a rimediare a questa sorta di anomalia, il piccolo imprenditore invece, nella maggior parte dei casi, deve seguire tutti i processi di produzione, deve occuparsi del commerciale e di tutto il resto e non ha la forza e le energie per difendersi da questo tipo di operazione. Vogliono vederci fallire? Se continuano ad esercitare questa pressione fiscale i nostri quartieri artigianali diventeranno delle città fantasma".

Confimi emilia romagna - Modena 25 gennaio 2018 

Nella foto, a sinistra Giovanni Gorzanelli, a destra Mario Lucenti, al centro l'imprenditore Romolo D'Eboli

Piacenza, 26 gennaio 2018 - Si è riunito stamattina presso la sede del Consorzio di Bonifica di Piacenza il Nucleo Tecnico Politico per la Montagna, strumento progettato dal Consorzio già dal 2011, prima che il protocollo d'intesa fra Regione Emilia Romagna, UNCEM e ANBI Emilia Romagna stabilisse che "la programmazione annuale, da parte dei Consorzi di Bonifica, degli interventi di presidio idrogeologico con le risorse derivanti dalla contribuenza montana debba avvenire d'intesa con le Unioni Montane e i Servizi Tecnici dell'Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile".

All'incontro di stamane, per valutare le segnalazioni dei comuni montani e per pianificare gli interventi nella lotta al dissesto idrogeologico, sono stati invitati i Presidenti di Unione Comuni Montani Alta Val d'Arda, Unione Montana Alta Val Nure, Unione Montana Valli Trebbia e Luretta, Unione Montana Val Nure e Val Chero. Inoltre sono stati invitati i sindaci dei comuni di Alta Val Tidone, Pianello Val Tidone, Ziano Piacentino, Borgonovo Val Tidone, Agazzano, Gazzola, Rivergaro e Alseno dal momento che il territorio da loro amministrato è in parte compreso nel distretto montano del Nuovo Piano di Classifica (strumento del Consorzio per suddividere la zone del comprensorio d'azione).

Erano presenti il sindaco di Bettola Paolo Negri (Presidente Unione Montana Alta Val Nure), il sindaco di Travo Lodovico Albasi (Presidente Unione Montana Valli Trebbia e Luretta), Paolo Calestani consigliere del Consorzio di Bonifica di Piacenza e Mirella Delli capo ufficio tecnico del comune di Agazzano.

2018 01 22 sopralluogo 2 2

Il Direttore dell' Area Tecnica del Consorzio di Bonifica di Piacenza, ingegner Filippo Volpe e i due geometri del Consorzio Gianluca Fulgoni ed Edorado Rattotti, alla presenza del President

e del Consorzio Fausto Zermani, hanno fatto il punto della situazione. In sostanza dopo l'ultimo incontro del Nucleo, del novembre scorso, era stato chiesto agli amministratori del territorio di montagna di inoltrare al Consorzio le proposte di intervento relative alla lotta al dissesto idrogeologico.

Da novembre scorso ad oggi i tecnici del Consorzio, una volta raccolte le segnalazioni, hanno provveduto a fare decine di sopralluoghi (con i sindaci o i tecnici dei comuni), documentarli con mat

eriale fotografico, compilare le schede con la descrizione dei lavori da eseguire, fare una stima dei costi degli interventi e compilare un elenco degli stessi ordinato per priorità (stabilita secondo tre criteri: alta, media e bassa). Sono state così compilate 37 schede, illustrate dal Consorzio nell'incontro di stamattina.

La tipologia di interventi comprende drenaggi, briglie, sistemazione di versanti, regimazione dei fossi, difese spondali, pulizia canali e loro risagomatura.
L'elenco delle schede di interventi verrà, come da iter previsto, trasmesso entro il 31 gennaio alle sedi previste dal protocollo.
La possibilità di spesa, derivante dalla contribuzione per la bonifica montana, per il 2018, da parte del Consorzio, è di 350.000 euro (interventi ordinari).
L'affidamento e la realizzazione dei lavori sono previsti entro il 2018.
Soddisfazione, da parte degli intervenuti, sulla metodologia applicata, organica e con visione d'insieme, in grado di poter monitorare complessivamente il territorio e poterne programmare gli interventiin base alle priorità.

(Nella foto di copertina: da sinistra Edoardo Rattotti, Filippo Volpe, Gianluca Fulgoni, Lodovico Albasi, Paolo Negri)

Michele Magagna subentra a Emil Anceschi che va a ricoprire l'incarico di Amministratore Delegato di Gesta Spa. Il Presidente Olivi: "Sono nomine che guardano al futuro della cooperativa. Strategico per la crescita il progetto per creare un polo nazionale dell'Energy e Facility Management con Cpl Concordia"

5 Magagna 1Reggio Emilia, 26 gennaio 2018 – Michele Magagna è il nuovo Direttore Generale di Coopservice, uno dei principali player nazionali nei servizi integrati.
Michele Magagna, 45 anni, ferrarese, dirigente, è entrato in Coopservice nel 2008 e sino ad oggi ha ricoperto la carica di direttore commerciale.

Emil Anceschi nei giorni scorsi aveva lasciato l'incarico di direttore generale della cooperativa per essere nominato amministratore delegato di Gesta Spa, società controllata da Coopservice e attiva nell'Energy & Facility management. Una scelta importante per perseguire l'obiettivo prioritario di far nascere, in accordo con Cpl Concordia, un nuovo soggetto leader in Italia nel settore.

Sono le principali novità emerse dalla riunione di oggi del Consiglio di Amministrazione di Coopservice, che ha approvato le proposte di nomine del top management, avanzate dal presidente Roberto Olivi.

Il CdA ha inoltre deciso di dare attuazione alla figura del direttore operativo, già prevista nel Piano Industriale, che ha il compito di raccordare le linee di attività della cooperativa con la direzione generale. La nomina formale del direttore operativo avverrà nelle prossime settimane.

Il CdA ha anche provveduto alla nomina di Giovanni Catellani, già direttore generale di Tecton, a responsabile della linea Facility management in sostituzione di Manlio Raimondi, che ha rassegnato nei giorni scorsi le proprie dimissioni da tutti gli incarichi che ricopriva in Coopservice.

Il CdA di febbraio completerà i nuovi assetti con la nomina del direttore operativo e del nuovo direttore commerciale.

"Le nomine approvate dal Cda guardano al futuro di Coopservice. Abbiamo valorizzato le nostre migliori risorse manageriali per rafforzare la cooperativa e dare un forte impulso ai progetti strategici di sviluppo per il futuro – commenta Roberto Olivi, presidente di Coopservice. – Michele Magagna è un manager capace con una lunga esperienza in Coopservice, apprezzato da soci e dipendenti. Conosce il business e i meccanismi aziendali, e sarà dunque pienamente operativo nella nuova funzione nell'immediato. La nomina di Emil Anceschi in Gesta è significativa perché dimostra il nostro impegno ai massimi livelli in un'iniziativa strategica qual è lo sviluppo nel settore dell'Energy & Facility management ed in particolare nel progetto di creazione, insieme a Cpl Concordia, di un primario operatore nazionale nel settore. Vogliamo continuare a crescere, in linea con gli obiettivi del piano industriale, per offrire nuove opportunità e migliori condizioni di lavoro a soci e dipendenti".

"Ringrazio il CdA per la fiducia che mi ha accordato nell'affidarmi questo importante incarico – dichiara Michele Magagna, nuovo direttore generale – Il mio primo impegno sarà quello di creare le sinergie tra tutti i livelli dell'organizzazione per affrontare e superare le sfide di un mercato in continua evoluzione".

Il Gruppo Coopservice, che comprende la controllata Servizi Italia, quotata in Borsa, ha chiuso il 2016 con un fatturato di 782 milioni di euro, un patrimonio di 120,8 milioni di euro e un numero di occupati che sfiora le 19.000 unità.

Una buona notizia per il sistema logistico dell'asse del Po: la Conferenza Stato-Regioni finanzierà gli interventi sui ponti strategici di collegamento tra Emilia Romagna e Lombardia.

Gli interventi erano attesi da tempo dalle imprese e dai cittadini coinvolti dai disagi.

Le vicende dei ponti di Casalmaggiore, Roccabianca/ponte Verdi, Cremona, Piacenza e Pavia/Ponte della Becca, hanno di fatto isolato questi territori e frenato irrimediabilmente lo sviluppo delle economie dei due versanti del fiume Po.

Dario Costantini-CNA ER 1"Le imprese e non solo quelle del trasporto - sottolinea il Presidente di CNA Emilia Romagna Dario Costantini - esigono una situazione normalizzata con il massimo di efficienza delle infrastrutture. La chiusura dei ponti stradali nelle zone interessate è altamente penalizzante per tutto il territorio interessato da economie floride e da impianti di logistica di primaria importanza nazionale".

Per l'Emilia Romagna si tratta di circa 11.000 imprese iscritte all'albo nazionale dell'autotrasporto con circa 212 milioni di tonnellate di merci movimentate su strada. Per la Regione Lombardia, il settore dell'autotrasporto conta 16.700 imprese di trasporto con 20 miliardi di euro i volumi di fatturato.

Daniele Parolo-CNA Lombardia 1

"Possiamo davvero essere soddisfatti - aggiunge il Presidente di CNA Lombardia Daniele Parolo - perché il percorso intrapreso con la prima iniziativa di CNA Lombardia a Pavia, dove abbiamo parlato di emergenza economica dell'asse del Po, ha trovato ascolto anche nei successivi incontri politico istituzionali intrapresi dalla CNA. Ora che il primo importante passo è stato compiuto, vigileremo sulle modalità di intervento, sulle priorità e ne parleremo in un prossimo confronto con la politica dedicato al tema della pianificazione e programmazione delle opere infrastrutturali necessarie al territorio."

I 35 milioni di euro messi a disposizione per ristrutturare e mettere in sicurezza alcuni ponti sul fiume Po sono il primo step di interventi strutturali a breve a medio ed a lungo termine che il sistema logistico delle due regioni richiede.

Vista la situazione di emergenza vengono finanziate al 100% due opere nel parmense e nel piacentino: il ponte fra Colorno e Casalmaggiore, di competenza delle Province di Parma e Cremona, e il ponte Verdi nelle Province di Parma e Piacenza.

"Dopo la soddisfazione per l'attenzione mostrata dalla Giunta regionale ad un tema così importante per le imprese e i cittadini delle nostre regioni, auspichiamo - conclude Costantini - che l'avvio dei lavori sia confermato entro 12 mesi e vigileremo perché le opere vengano concluse così come previsto dal progetto esecutivo".

Bologna, 25 gennaio 2018

In relazione al dato consuntivo sulle imprese attive in Emilia Romagna diramato oggi da Unioncamere, il Presidente della Confesercenti E.R. Dario Domenichini ha dichiarato quanto segue:

"I dati consuntivi 2017 del registro delle imprese, diramati oggi da Unioncamere E.R, mettono in evidenza che il settore che ha fatto registrare il calo maggiore di imprese è stato quello del commercio (-1.096 unità a livello regionale).
E' un trend che perdura purtroppo da diversi anni e riguarda soprattutto le imprese individuali e le società di persone, segno che è il commercio indipendente, fatto di piccole imprese, ad essere maggiormente in difficoltà.
Se questo andamento dovesse perdurare corriamo il rischio di perdere quella diversità commerciale e quel servizio diffuso sul territorio che è una caratteristica peculiare del nostro Paese e della nostra Regione: Confesercenti chiede un supporto maggiore per le p.m.i del settore in termini di contenimento del costo degli affitti dei negozi, semplificazione burocratica, abbassamento del cuneo fiscale, limitazione all'ulteriore espansione della grande distribuzione e intensificazione della lotta all'abusivismo e all'illegalità".

Il 2017 si chiude con un calo delle imprese attive (-2.756 unità, -0,7 per cento) analogo all'anno precedente. La più ampia riduzione si ha nel commercio (-1.096), seguono agricoltura, costruzioni e manifattura. Segnali positivi vengono dai settori dei servizi, che nel complesso restano però invariati.

Crescono solo le società di capitale (+1.743 unità, +2,1 per cento), mentre si amplia la diminuzione delle ditte individuali (-2.719) e si riduce quella delle società di persone (-1.743).

Una dinamica economica che registra un lieve calo della base imprenditoriale, più contenuto rispetto al trend degli ultimi anni. E' questa la lettura che l'Ufficio Studi di Unioncamere Emilia-Romagna ha effettuato sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio della regione.

Secondo Movimprese, la mappa che deriva dall'elaborazione di Unioncamere-InfoCamere sulla nati-mortalità delle aziende, le imprese registrate in Emilia-Romagna sono risultate 456.929 a fine anno, quindi 3.191 (-0,7 per cento) in meno rispetto alla fine del 2016. Si tratta della più ampia flessione dal 2014, anche se nettamente inferiore a quelle subite nel biennio 2013-2014. A livello nazionale, nel 2017, la tendenza è risultata positiva e ha condotto a un lieve aumento dello 0,3 per cento delle imprese registrate. Nel complesso del 2017, in ambito Emilia-Romagna, le iscrizioni (25.327) sono lievemente diminuite rispetto all'anno precedente (25.942) e il dato costituisce il nuovo minimo degli ultimi dieci anni. Le cessazioni sono state pari a 28.674, quindi sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al 2016 (28.608) e risultano quindi da tre anni sui livelli minimi del decennio.

Restituisce la misura dell'effettiva capacità della base imprenditoriale il numero delle imprese attive che al termine del 2017, erano 404.758 ovvero 2.756 in meno rispetto a fine 2016, (-0,7 per cento). In termini assoluti, la perdita della base imprenditoriale regionale è risultata allineata a quella riferita ai dodici mesi precedenti (-2.766 unità), e resta ben al di sotto dei livelli degli anni dal 2012 al 2014. A livello nazionale le imprese attive hanno segnato un lieve aumento (+0,1 per cento) nel 2016, a conferma della particolare condizione dell'imprenditoria regionale.

I comparti di attività economica. A livello macro settori, la base imprenditoriale regionale dell'agricoltura, delle costruzioni e dell'industria continua a restringersi, mentre quella dell'aggregato dei servizi resta sostanzialmente invariata. In dettaglio, i settori che hanno maggiormente concorso alla riduzione delle imprese attive sono l'insieme del commercio (-1.096 unità, -1,2 per cento), l'agricoltura, silvicoltura e pesca (-1.056 unità, -1,8 per cento) e le costruzioni (-968 unità, -1,4 per cento).

Segno rosso anche per l'industria manifatturiera (-676 unità, -1,5 per cento), al cui interno tre quarti dei comparti registrano una riduzione delle imprese, il trasporto e magazzinaggio (-249 unità, -1,8 per cento) e le attività immobiliari (-214 unità, -1,6 per cento).
Segnali positivi solo dai settori dei servizi, in primo luogo dell'aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese (+415 unità, +3,6 per cento), quindi dalla crescita delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+250 unità, +1,6 per cento), dei servizi di alloggio e ristorazione (+239 unità, +0,8 per cento) e dei servizi alla persona (+269 unità, +1,9 per cento). Spicca la rapidità della crescita delle attive nella sanità e assistenza sociale (+4,6 per cento) e dell'istruzione (+3,9 per cento), ambiti nei quali lo stato del settore pubblico ha lasciato ampi spazi all'imprenditoria privata.

Gli andamenti sono nettamente divergenti anche per le tipologie di forma giuridica delle imprese. La riduzione tendenziale della base imprenditoriale è stata determinata dal più forte andamento negativo delle ditte individuali, scese di 2.719 unità (-1,2 per cento) nonostante una più contenuta riduzione delle società di persone, diminuite di 1.743 unità (-2,2 per cento).
Queste ultime risentono negativamente dell'attrattività della normativa sulle società a responsabilità limitata, che sostiene l'aumento tendenziale delle società di capitale (+1.743 unità, +2,1 per cento), che è risultato però lievemente più contenuto rispetto all'anno precedente.

Un commento. C'è da considerare come gli effetti del ciclo economico si manifestino con ritardo sulla demografia delle imprese. Si riduce lievemente la natalità, resta invariata la mortalità, entrambe a livelli minimi, ma prosegue ancora la diminuzione delle imprese attive, nonostante la ripresa economica.

Moimprese ER

(Unioncamere ER 24 gennaio 2018)

Settimana  all'insegna della stabilità. Cedono terreno solo il latte spot e la Margarina, mentre il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano mantengono invariati i listini.

di Virgilio Parma 23 gennaio 2018 -

LATTE SPOT Caduta generale per i listini del latte spot. Alla borsa merci veronese il latte crudo spot nazionale ha ripreso la fase discendente e si colloca tra 36,09€ e 37,63€ /100 litri di latte (-0,69%). Il latte intero pastorizzato spot estero continua la discesa anche in questa quarta settimana dell'anno cedendo il -3,57% (26,81€ e 28,87€/100 litri latte). Infine, dopo due settimane di forte rimbalzo, il latte scremato pastorizzato spot estero torna a perdere valore (-8,70%) e i prezzi si sono adagiati tra 10,35-11,39€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Finalmente una frenata per il burro milanese. Frena anche la Crema a uso alimentare mentre la panna veronese cede altri 5 centesimi. Perde 5 centesimi anche lo zangolato parmense.

Borsa di Milano 22 gennaio 2018:
BURRO CEE: 3,80 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,05 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,50 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,30 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (=)
MARGARINA Gennaio 2018: 1,02 -1,08€/kg (-)

Borsa Verona 22 gennaio 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,75 -1,85 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 19 gennaio 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,90 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 23 gennaio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,90 - 1,90 €/kg.

GRANA PADANO 22/01/2018 - Settimana stabile per il Grana Padano DOP per tutte e tre le classi rilevate.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,30 - 6,40 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,05 - 7,65 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 19/01/2018 Nessuna variazione registrata per il Parmigiano Reggiano anche in questa quarta settimana. Gli aumenti produttivi stanno preoccupando gli operatori ma la nuova dirigenza del Consorzio, guidata da Nicola Bertinelli, ha avviato un programma articolato per fronteggiare le nuove sfide dei prossimi due anni.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,65-10,00 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,30 - 10,75 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 

20180108-BurroCee 

 

 

Martedì, 23 Gennaio 2018 11:44

Coldiretti e Bonifica insieme nelle scuole

Piacenza, 23 gennaio 2018 - Coldiretti e Consorzio di Bonifica di Piacenza sono entrati nel pieno della loro attività didattica nelle scuole. Obiettivo delle lezioni, che vedono insieme gli esperti delle due realtà, è dialogare con le nuove generazioni e sensibilizzarle sull'utilizzo della risorsa idrica e sulla sua importanza nell'agricoltura e nell'alimentazione.

Lunedì 22 gennaio la Seconda A e la Seconda B della Scuola Primaria "G. Alberoni" di Piacenza, insieme alle insegnanti, hanno seguito con molta attenzione l'incontro congiunto di Coldiretti Piacenza e Consorzio di Bonifica, arricchito da proiezioni e diapositive. E' stata spiegata l'importanza dell'acqua e la sua gestione da parte dell'uomo.

Nello spazio gestito da Coldiretti, anche grazie agli interventi dei piccoli studenti, è stato raccontato il ruolo dell'agricoltura e il ruolo fondamentale della risorsa idrica.
Dopo la spiegazione del ciclo dell'acqua, reso percepibile ai bambini con illustrazioni e con una favola letta a turno dai bambini stessi, è stata sottolineata la presenza fondamentale dell'acqua nell'alimentazione dell'uomo e nei ritmi della natura.

I bambini sono stati coinvolti nella narrazione anche a proposito dell'importanza di consumare frutta e verdura di stagione. E' stato spiegato il beneficio, per l'ambiente intero oltre che per la salute, derivante dal consumo dei prodotti del territorio. Grande risalto è stato dato anche alla sensibilizzazione sul tema dello spreco dell'acqua, a partire dai piccoli gesti quotidiani.

"E' vero che anche le piante hanno sete?" è stata la domanda del piccolo Cristian alla quale sono seguite le spiegazioni del Consorzio di Bonifica, anch'esse arricchite da materiali video.

Il Consorzio ha così coinvolto le classi in una riproduzione "animata" del nostro territorio, facendo comprendere l'andamento e il percorso delle acque dalla montagna alla città.
Puntuali sono quindi state le spiegazioni a proposito di due attività cardine del Consorzio di Bonifica: la difesa idraulica mediante impianti idrovori e l'irrigazione tramite dighe e canali.

La spiegazione ha riguardato poi le caratteristiche di alcune attività svolte dai tecnici del Consorzio: dal racconto della storia dei custodi della diga di Mignano a quello dei tecnici dell'impianto della Finarda. I piccoli sono rimasti stupiti nell'apprendere di come una diga possa contenere il corrispettivo del contenuto di 8 miliardi di bottiglie d'acqua da un litro. I bambini si sono appassionati anche nel sentire nominare le varie località del nostro territorio e a riconoscerle nei materiali video presentati.

Dopo la consegna dei cappellini è stato dato appuntamento alla grande festa di fine anno scolastico che si terrà a Piacenza a maggio e che premierà i migliori elaborati artistici degli studenti. Oltre 3mila i bambini coinvolti lo scorso anno, di questi alcune centinaia partecipano alle lezioni congiunte di Coldiretti e Consorzio.

In cattedra lunedì 22 sono salite quindi la responsabile di Campagna Amica di Piacenza Cinzia Pastorelli insieme a Chiara Gemmati, dell'Ufficio di Comunicazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza. Il calendario degli incontri in altre scuole di Piacenza e provincia è ricco di appuntamenti.

Il progetto "Educazione alla Campagna Amica" che Coldiretti propone per l'annualità 2017-2018 è denominato "Un tempo per ogni cosa. I ritmi dell'agricoltura come guida ad una corretta alimentazione e al rispetto dell'ambiente".

La proposta didattica del Consorzio di Bonifica di Piacenza "Educhiamo al valore dell'acqua" quest'anno ha diverse novità rispetto agli anni precedenti. Oltre alle lezioni in aula quest'anno per la prima volta sono stati coinvolti anche gli studenti degli istituti superiori.

Gemmati Consorzio di Bonfica di Piacenza e Pastorelli Coldiretti Piacenza 2 1

 

Reggio Emilia conferma la sua vocazione economica plurisettoriale, ma resta comunque il territorio in cui la regina resta la meccanica e il futuro del lavoro è in larga prevalenza legato alla formazione tecnica del personale ricercato dalle aziende.

A confermarlo è l'ultima analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sui dai Excelsior, il sistema informativo realizzato da Unioncamere-ANPAL con la collaborazione delle Camere di Commercio relativo ai programmi occupazionali delle imprese dell'industria e dei servizi.

Dall'indagine emerge, innanzitutto, che il numero dei contratti di lavoro offerti dalle imprese reggiane si riferisce, per il 40%, a laureati e diplomati e, in quest'ambito, la laurea in ingegneria - con i suoi diversi indirizzi - e il diploma in meccanica-meccatronica-energia rappresentano i titoli più ricercati.

Ai neo-ingegneri è riservato il 30,5% dei contratti previsti dalle aziende per i laureati, con il primato detenuto dai dottori in ingegneria elettronica e dell'informazione (il 41,7% dei contratti riservati agli ingegneri), seguiti dai laureati in ingegneria industriale (31%), da "altri indirizzi in ingegneria" e, infine, dai laureati in ingegneria civile e ambientale.

A quelli offerti ai laureati in indirizzi tecnico-economico (che rappresentano il 28% del totale contratti offerti a laureati) seguono, a distanza, i contratti riguardanti i neo-laureati in discipline dell'insegnamento e formazione (12,5% sul totale dei laureati ricercati), sanitario e paramedico (poco più del 6%), linguistico-traduttori-interpreti (3,2%), scientifico-matematico-fisico (2,5%) e chimico-farmaceutico (1,9%).

Il profilo tecnico torna poi alla ribalta anche tra i diplomati ricercati dalle aziende reggiane.
Fra i diplomi, quello più richiesto è l'indirizzo meccanico-meccatronico-energia, che da solo vale il 20,2% dei contratti riservati ai diplomati, seguito a breve distanza dall'indirizzo amministrativo, finanziario e marketing (19,4%).

In graduatoria seguono poi il diploma elettrotecnico-elettronico (8% sul totale dei contratti per i diplomati), quello riguardante turismo-enogastronomia-ospitalità (5,9%) e, ancora, quelli ad indirizzo trasporti e logistica, sistema moda, costruzioni-ambiente-territorio, agrario-agroalimentare-agroindustria e informatica-telecomunicazioni.

La maggior parte dei contratti offerti ai diplomati (il 28,2%) non specifica alcun indirizzo, legandosi probabilmente alla ricerca di persone con un buon livello di cultura generale da adibire a mansioni di vendita e contatto con clienti.

Se i contratti per laureati e diplomati coprono il 40% del totale dell'offerta delle aziende reggiane, molto alta è poi la quota (25,4%) riguardante le qualifiche professionali, con la parte più rilevante (quasi un quarto) legata, anche in questo caso, alla meccanica, seguita dalla ristorazione (20,3%), dall'area del benessere (11,6%), dall'indirizzo elettrico e da sistemi-servizi logistici.

titoli-di-studio

 

(Reggio Emilia 23 gennaio 2018 - CCIAA)

Quinto aumento consecutivo per i proteici. Il "Super Euro" continua a essere protagonista della Borsa. Meteo instabile in Argentina.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 23 gennaio 2018

E LA SOYA SEMBRA ANDARE...
Purtroppo o per fortuna, nonostante lo scetticismo generale il mercato, nel comparto dei proteici, sta continuando il suo Rally inanellando il quinto aumento consecutivo:
SEMI mar 977,2 (+4,2) mag 988,4 (+4,2) lug 998,2 (+4,2)
FARINA mar 331,6 (+3,2) mag 335,1 (+3,1) lug 337,6 (+2,9)
e il telematico, nel pomeriggio di ieri, è ancora in territorio positivo con il seme da + 6 a + 7 punti e la farina da 2 a 3,90 dollari la tonnellata corta.

Motivi: i dati dell'Usda e il meteo ondivago in Argentina, oltre ovviamente a un poco di voglia di speculazione e operazioni in difesa per la perdita di valore del Dollaro. Un mix di condizioni che tende a consolidarsi con il passare dei giorni.

Ieri, sul mercato interno le farine di soya quotavano per il gennaio marzo 330-340 euro (normale e proteica) mentre maggio-giugno 323-332, il luglio dicembre 316-325 partenza Venezia. il 2019 lo si calcola base i premi 318. Mentre a Ravenna il caricabile quota 338 euro maggio giugno, 332 luglio dicembre 323 e il 2019 321 (comunque quotazioni molto instabili).
La farina di soya convenzionale ogm fre quota 400 per la 44 e 460 per la proteica.

Se il mercato dovesse tenere ancora qualche giorno entrerà in una fase "auto referenziante" quindi gli aumenti potrebbero essere stabili e anche più sensibili.

Quindi proteici decisamente più cari, i cereali cedenti, i cruscami sono in ridimensionamento ma cominciano a circolare notizie di esportazione quindi i valori potrebbero essere già arrivati al punto di svolta. I fibrosi sempre più "stellari" belli o brutti che siano e quindi anche questi indirettamente sosterranno i cruscami oggi trattati sul febbraio giugno intorno ai 123 euro arrivo in farina e 5-7 euro in più in pellets. Mercato anomalo per il mais 103 sino a 20 ppb che risulta essere più difeso di quello 5-4000.

Per il comparto bioenergetico poco da segnalare se non l'abilità di cogliere il momento più propizio per l'acquisto dei cruscami, i cereali tossinati sono praticamente introvabili, mentre sono reperibili farinette e spezzati e farine di mais ricostruite.

Indicatori internazionali 23 gennaio 2018


l'Indice dei noli è sceso a 1.225 punti, il petrolio ruota attorno 63,5$ e l'indice di cambio €/$ segna 1,22559.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 17 - n° 23 21 gennaio 2018 -

Editoriale: -Nuovo sgambetto UE al tricolore alimentare - Lattiero caseari. Il mercato lattiero comincia a dare segnali contrastanti. - LACTALIS. Il latte per l'infanzia contaminato approda finalmente anche in TV - More dal Messico - Allerta alimentare da Norovirus - Consorzio di Bonifica Centrale: rinvio delle elezioni - Cereali e dintorni. La reazione ai dati USDA -

SOMMARIO Anno 17 - n° 03 21 gennaio 2018
1.1 editoriale
Nuovo sgambetto UE al tricolore alimentare
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Il mercato lattiero comincia a dare segnali contrastanti.
3.1 imprese e competenze l'azienda presenta il proprio curriculum: la Conoscenza Condivisa entra in azienda e le persone sono felici
3.2 Allerta alimentare LACTALIS. Il latte per l'infanzia contaminato approda finalmente anche in TV
4.1 Sicurezza Alimentare More dal Messico - Allerta alimentare da Norovirus
4.2 Eventi Assemblea elettiva provinciale di CIA Agricoltori Italiani di Reggio Emilia
5.1 Eventi formaggi Il Parmigiano Reggiano eletto miglior formaggio al mondo a latte crudo
5.2 Bonifica Emilia centrale Consorzio di Bonifica Centrale: rinvio delle elezioni
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La reazione ai dati USDA
7.1 pomodoro OI Pomodoro da Industria del Nord Italia: deliberato il programma triennale
7.2 MIPAAF Siccità in Italia, avviato un piano d'azione da parte del MIPAAF.
8.1 salute e benessere Bere vino prima di dormire aiuta a perdere peso.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

 

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

È allerta alimentare da Norovirus nelle more provenienti dal Messico. Rasff (il sistema di allerta rapido dell'UE) lancia l'allarme per rischio grave per la salute.

17 gennaio 2018 - Attenzione alle more provenienti dal Messico, spesso abbinate a torte e biscotti, dove è stata sospesa la commercializzazione di una partita in seguito alla presenza di norovirus, ovvero la causa più comune di gastroenteriti acute di origine non batterica.

Per questo motivo la partita messicana ha subìto uno stop da parte del sistema di allerta rapido per gli alimenti e i mangimi europeo (RASFF) su segnalazione del Ministero della salute italiano, anche se nessuno scrive che migliaia di confezioni di more anche surgelate contaminate potrebbero essere nel freezer di ignari consumatori.

Il lotto incriminato (presumibilmente) è stato ritirato dal mercato, occorre però, essere prudenti e quando si va nei supermercati o negozi, controllare sempre la provenienza.

È stato proprio il sistema di allerta comunitario a segnalarlo, avviando una campagna di ritiro e di richiamo, fra i prodotti contaminati distribuiti anche in Italia.

Nello specifico nella notifica numero 110/2018 del 16/01/2018, si segnalano le more in confezioni da 25 gr, analizzate il 12/12/2017, collegate ad un'epidemia di origine alimentare.

I Norovirus (NoVs) sono particolarmente aggressivi e sono ritenuti in tutto il mondo una delle principali cause di gastroenteriti nell'uomo e negli animali.

Questi virus si diffondono attraverso le feci e tramite contatto da persona a persona, oppure assumendo cibo e acqua contaminati. Nel caso delle more la situazione è più complessa perché raramente vengono ingerite da sole essendo spesso abbinate a torte e biscotti, contenenti latte e derivati.

Le epidemie associate a Norovirus nelle more sono un rischio emergente, anche se ancora non è chiaro in quale fase della filiera questi focolai prendono origine.
Il Norovirus è uno degli agenti patogeni più sfuggenti, ma anche uno dei più diffusi tra la popolazione. Il periodo di incubazione del virus è di 12-48 ore, mentre l'infezione dura dalle 12 alle 60 ore. I sintomi sono: nausea, vomito, diarrea acquosa, crampi addominali. In qualche caso c'è anche la febbre.
Negli ultimi anni l'ipotesi che questo virus abbia un'incidenza comparabile a quella di batteri come Escherichia coli o Salmonelle è sempre più una certezza. Potrebbe essere la causa delle gastroenteriti che spesso vengono confuse con altre infezioni e non sono riconosciute.
I virus, inoltre, sono estremamente più difficili da individuare rispetto ai batteri e a differenza ai batteri che si riproducono con grande velocità negli alimenti, i virus non si ridiffondono, ma si impossessano della cellula dell'ospite sfruttandone il potere replicante. Per questo motivo basta ingerirne una piccola quantità per provocare danni.

In attesa che il Ministero della salute comunichi sul suo sito web, nella sezione "Avvisi di sicurezza" la corretta identificazione del prodotto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", si invitano le catene di supermercati e i produttori a dare notizie chiare sui loro siti, ricordando che è un obbligo previsto dalla legge informare i consumatori. In questa fase di incertezza l'unico consiglio che si può dare è di non consumare more anche surgelate colpite dal provvedimento di richiamo, non mangiare macedonia di frutta fuori casa con frutti di bosco, non gustare dolci o torte guarnite con frutti di bosco crudi.

OI Pomodoro da Industria del Nord Italia: deliberato il programma triennale delle attività 2018/2020. L'OI supporterà la filiera nella programmazione produttiva ed incrementerà l'impegno nella ricerca.

Parma 18 gennaio 2018 - Ci sono importanti novità nel programma triennale delle attività 2018/2020 dell'OI Pomodoro da industria del Nord Italia.

L'OI, dalla prossima campagna, supporterà l'attività di programmazione produttiva della filiera, incrementerà il proprio impegno in ambito di ricerca, avrà maggior capacità di intervento in caso di emergenze e valorizzerà ulteriormente la produzione del Nord Italia.

Il via libera dell'assemblea

Il via libera alla pianificazione, che comprende ed amplia gli obiettivi del precedente piano 2015/2017, è giunto dall'assemblea dell'OI, l'Organizzazione Interprofessionale che raggruppa tutti gli operatori – parte agricola e parte industriale – della filiera del pomodoro da industria del Nord Italia svolgendo le attività che l'Unione Europea ritiene proprie di un'Organizzazione Interprofessionale.

L'assemblea si è aperta con l'apprezzamento da parte dei soci per l'attività svolta dall'OI nel corso del triennio 2015/2017, ritenuta una base solida dalla quale partire per raggiungere nuovi traguardi, ancor più ambiziosi, in un quadro generale nel quale all'OI è stata confermata piena fiducia nel ruolo di garante tra gli associati e di punto di riferimento per la governance dell'intera filiera.


Il supporto per la programmazione produttiva
"Quello che faremo in più rispetto al passato – spiega il presidente dell'OI Tiberio Rabboni – sarà, su richiesta dei soci, elaborare i dati necessari nella fase di programmazione delle superfici da coltivare e delle quantità di materia prima da trasformare in vista della stipula del Contratto quadro d'area e dei successivi contratti di fornitura ed impegni di conferimento. In sostanza l'OI, che resterà comunque fuori dalla trattativa per la determinazione del prezzo, non essendo questa un'attività di sua competenza, raccoglierà i dati relativi alle intenzioni di coltivazione delle Op (organizzazioni di produttori) e di trasformazione della componente industriale, sulla base delle condizioni di mercato della campagna precedente. Questi dati saranno elaborati in modo da ottenere un valore aggregato ed anonimo che sarà messo a disposizione degli associati, che potranno così prendere in sede di contratto quadro, al di fuori dell'OI come previsto dalle norme, le decisioni per la campagna 2018 sulla base di elementi analitici ed oggettivi".

Confermato, poi, il compito di verificare gli impegni presi dalle parti in base al Contratto quadro e alle Regole condivise. "Anche qui c'è un'importate novità – aggiunge Rabboni – visto che qualora il Contratto quadro, in fase di definizione tra parte agricola ed industriale, prevedesse accordi dedicati alla produzione biologica, che come noto è in forte espansione, l'OI potrà svolgere le necessarie verifiche anche per questo comparto produttivo".

L'impegno sul fronte della ricerca
Sarà incrementato l'impegno per il coordinamento di attività di ricerca e sperimentazione. "Cercheremo nuove forme di collaborazione e di confronto con altri enti – specifica Rabboni – in primis con il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, che opera anche relativamente al settore del pomodoro. Sarà interessante ed utile per tutta la filiera confrontarsi sull'attività di ricerca che sia l'OI, in particolar modo in merito alle prove varietali, che il Crea stanno svolgendo".

In agenda c'è anche uno studio sistematico sui costi di produzione della filiera del Nord Italia in modo che sia possibile compiere un raffronto con le altre filiere del pomodoro da industria nel mondo al fine di capire quali sono le differenze, dove l'OI sta facendo bene e dove sarebbe invece necessario migliorare.

L'impegno in caso di emergenze
L'OI potrà attivarsi in caso di emergenze o problematiche straordinarie riguardanti la filiera. L'Organizzazione potrà ricorrere a specifici strumenti – come accaduto nel corso del 2017 con l'istituzione di un fondo straordinario per anticipare gli indennizzi previsti per agricoltori colpiti dalla batteriosi Ralstonia Solanacearum – grazie ai quali poter intervenire in un contesto di emergenza per poter mitigare le problematiche.

Valorizzazione delle produzioni
Proseguirà l'impegno nello sviluppare progettualità, anche grazie a forme di finanziamento pubblico, per valorizzare e promuovere le produzioni dell'area del Nord Italia. "Ci impegneremo – conclude Rabboni – a fornire le informazioni e svolgere le ricerche necessarie per innovare, razionalizzare, migliorare e orientare la produzione, la trasformazione e la commercializzazione di prodotti più adatti ai fabbisogni del mercato e ai gusti e alle aspettative dei consumatori comunicando anche il valore della sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle nostre produzioni".

Il 4 dicembre 2017 l'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche ha confermato che il 2017 è stato l'anno più secco degli ultimi due secoli. Il mese peggiore è stato ottobre con precipitazioni ridotte del 79% rispetto alla media degli stessi mesi nel periodo 1971-2000, mentre novembre ha segnato una timida ripresa del 10%.

A fronte di questi dati, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha attivato un bando per migliorare le infrastrutture irrigue con una dotazione finanziaria di circa 600 milioni di euro, chiuso entro il 31 agosto 2017. A questo si aggiunge un investimento di 107 milioni di euro su 6 opere irrigue già cantierabili e i cui lavori partiranno nei primi mesi del 2018. Fonti: http://www.georgofili.info/detail.aspx?id=5593  ; https://www.politicheagricole.it/  ; https://www.agriligurianet.it

La relazione quotidiana con la realtà che ci circonda è la fonte principale alla quale l'uomo si accosta per ampliare la propria conoscenza.

Di Guido Zaccarelli 21 gennaio 2018 - Non sempre l'uomo concede al mondo tutto ciò che riceve e laboriosamente ottiene con la forza del proprio impegno. Spesso trattiene buona parte delle proprie conoscenze per sé liberandole solamente quando percepisce intorno a sé la presenza di un clima sereno e di fiducia reciproca in grado di generare un diffuso stato di benessere psicofisico.

In una azienda dove il clima organizzativo è freddo e le relazioni umane sono frammentate, viene a meno da parte dell'uomo la disponibilità a concedere all'organizzazione la conoscenza, soprattutto quella invisibile. Solo la parte visibile viene accordata in virtù di un vincolo retributivo o in presenza di obblighi di altra natura.

È difficile fornire una definizione univoca di conoscenza, in quanto propria dell'uomo che si nutre e trova giovamento ogni giorno grazie alla relazione con il mondo.

Conoscenza visibile1I libri di testo riportano definizioni differenti agenti tutti nella direzione di offrire al lettore un variegato insieme di prospettive da rendere coerenti con l'interesse e le circostanze del momento. Com'è difficile definire la conoscenza altrettanto difficoltoso è attribuire un valore economico alla conoscenza, per via della sua natura immateriale.

È possibile rappresentarla numericamente attraverso questionari realizzati all'occorrenza per assegnare un valore economico proprio al contesto da misurare, sapendo della presenza di forti scostamenti tra i risultati ottenuti e i valori presi come riferimento.

L'iceberg è l'immagine impiegata per raffigurare la conoscenza che rende netta la separazione tra ciò che si vede e la parte sommersa. La parte visibile è ciò che l'uomo mostra e condivide con gli altri, quella sommersa è ciò che trattiene e che mette a disposizione del prossimo quando le circostanze favorevoli lo consentono.

Le condizioni si verificano in coincidenza di un clima mite che riscalda l'intero blocco di ghiaccio. Il calore generato dal clima positivo riduce la distanza tra le persone favorendo la prossimità del dialogo e la nascita di un sistema di relazioni alla pari che confinano nella reciprocità. La parte sommersa dell'iceberg si scioglie contribuendo ad elevare il livello dell'acqua della conoscenza fino a raggiungere la prossimità dell'azienda. I confini periferici delimitano il perimetro entro il quale la conoscenza inizia a produrre i propri frutti. Le persone iniziano a dissetarsi alla fonte comune della "Conoscenza Condivisa" e anche chi era collocato in periferia riesce a godere dei benefici comuni. È l'inizio di una nuova era.

conoscenza visibile2-risorseL'azienda inizia a vedere in quesiti nuovi atteggiamenti la possibilità di impostare un nuovo modo d'intendere la relazione tra le persone e di intraprendere nuovi modelli di business orientati a fare crescere l'impresa nel medio e lungo periodo. I questionari contribuiscono a sostenere il management nel difficile compito di assegnare un valore attendibile alla conoscenza liquida che rappresenta una entità economica importante da massimizzare in investimenti umani e tecnologici. Una volta valorizzata partecipa a formare il bilancio dell'intangibile che le aziende dovrebbero redigere come fonte di analisi per intraprendere azioni collettive di buon governo organizzativo.

La conoscenza liquida partecipa attivamente alla formazione del MOL, Margine Operativo Lordo, quale importante indicatore di redditività di una azienda che non tiene conto degli interessi, delle imposte, del deprezzamento dei beni e degli ammortamenti. Il dialogo franco e spontaneo tra le persone e la disponibilità a condividere la conoscenza invisibile, consente all'azienda di contenere i costi dei dipendenti, l'accesso a soluzioni esterne e la presenza di una elevata burocrazia che rallenta tutte le fasi operative e strategiche.

È in corso un cambio culturale nelle aziende, complice un mondo che muta il contesto in ogni momento.

La conoscenza invisibile è un patrimonio importante per l'uomo, per l'azienda e per la società civile. Lasciarla sommersa significa non comprendere il vero significato, la portata e il contributo che potrebbe fornire per accrescere la redditività di una impresa e la sua capacità di competere in una scala sempre più ampia di valori etici, morali ed economici: non si vede bene che col cuore.

"L'essenziale è invisibile agli occhi". Antoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry

 

_____________________________________________________________________________________________________________________________

GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

Curriculum: Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

 

Assemblea elettiva provinciale di CIA Agricoltori Italiani di Reggio Emilia: si eleggono i dirigenti, focus sul Parmigiano Reggiano e innovazione in agricoltura

Sabato 20 gennaio dalle 9.30 del mattino presso la Cantina Albinea Canali

Sabato 20 gennaio alle 9.30 si tiene alla Cantina Albinea Canali la 7^ Assemblea elettiva di CIA Agricoltori Italiani di Reggio Emilia; un tempo si sarebbe chiamata "congresso", perché la sostanza della giornata è la discussione delle linee operative future e l'elezione dei dirigenti agricoltori che rappresenteranno CIA per i prossimi quattro anni.

Sono oltre cento i delegati che partecipano a questa Assemblea, eletti nel corso di 5 assemblee zonali e dall'Associazione pensionati, più – di diritto – i dirigenti uscenti. I criteri di scelta dei delegati sono stati regolati da criteri di rappresentanza tra agricoltori, pensionati, giovani e rappresentanza di genere di almeno il 30%.

La mattina è dedicata alla parte pubblica che vedrà la relazione del presidente Antenore Cervi dedicata al tema congressuale: "Agricoltura: innovare per un futuro sostenibile", quindi seguiranno i saluti delle autorità, poi il focus sul Parmigiano Reggiano introdotto da un intervento del presidente del Consorzio di tutela Nicola Bertinelli, quindi spazio al dibattito ed a fine mattinata conclusioni affidate a Cristiano Fini, attuale vice presidente della CIA regionale Emilia-Romagna e candidato a diventarne presidente.

Nel pomeriggio, dalle 14.30 la parte privata dell'assemblea, riservata ai soli delegati, dovrà procedere a modifiche statutarie, elezione delegati Assemblea regionale, elezione presidente ed organi direttivi provincia CIA di Reggio Emilia.

Venerdì, 19 Gennaio 2018 10:26

Unioncamere - Si rafforza la ripresa

Nel trimestre il volume d'affari sale dell'1,8 per cento. Il consolidamento dell'espansione deriva dalla netta svolta in positivo della tendenza per le piccole imprese, anche se quelle grandi continuano a correre più di tutte, mentre le medie realizzano solo una leggera crescita. Aumenta ancora l'occupazione (+7,2 per cento), più che in Italia (+1,8 per cento), ma prosegue la riduzione della base imprenditoriale (-1.131 imprese, -1,7 per cento), più che a livello nazionale (-1,1 per cento), per la gran parte dovuta a ditte individuali e società di persone.

Bologna 18 gennaio 2018 - Spiragli di luce che si fanno più ampi. Questa metafora emerge dall'indagine sulla congiuntura delle costruzioni realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. Lasciandosi alle spalle l'andamento congiunturale oscillante dei dodici mesi precedenti, l'industria regionale delle costruzioni ha rafforzato la tendenza espansiva.

Nel terzo trimestre il volume d'affari a prezzi correnti è aumentato dell'1,8 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il saldo dei giudizi tra la quote delle imprese che rilevano un aumento o una riduzione del volume d'affari rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno è salito ulteriormente passando da +10,4 a +15,5 punti. Appare attenuata la correlazione positiva tra dimensione d'impresa e andamento del volume d'affari, che cresce del 2,0 per cento per le piccole imprese, dell' 0,7 per cento per le medie e risulta positivo per le grandi (+3,3 per cento).

Lavoro. Secondo Istat, nel terzo trimestre gli occupati nelle costruzioni sono risultati quasi 103 mila, con un incremento del 7,2 per cento. rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, che si confronta con una tendenza ben più contenuta a livello nazionale (+1,8 per cento).
Il registro delle imprese. Gli effetti della crisi passata continuano a farsi sentire sulla base imprenditoriale. A fine settembre, le imprese attive nelle costruzioni erano 66.326, quindi 1.131 in meno (-1,7 per cento) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nei due raggruppamenti principali, la riduzione è più rapida tra le imprese operanti nella costruzione di edifici (-556 unità, -3,2 per cento), ma ampia anche per quelle attive nei lavori di costruzione specializzati (-545 unità, -1,1 per cento), tra cui si concentrano le imprese minori. La diminuzione è determinata soprattutto dalle ditte individuali (944 unità, -2,0 per cento), ma la tendenza negativa è più forte per le società di persone (-5,0 per cento, -371 unità).

Queste risentono negativamente dell'attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, che determina l'aumento delle società di capitali (+1,7 per cento).

20180118-unioncamere

Ulteriori approfondimenti
Analisi http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/analisi/osservatorio-congiuntura-costruzioni 

Dati regionali http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/dati/bd/congiunt/ind-art-cos-r 

Dati provinciali http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/dati/bd/congiunt/provinciali-p 
Seguici sui social network
Facebook https://www.facebook.com/UnioncamereEmiliaRomagna 

Twitter https://twitter.com/UnioncamereER 
I nostri feed RSS
I comunicati stampa http://www.ucer.camcom.it/comunicazione/comunicati-stampa-1 

Le notizie del Centro Studi e monitoraggio dell'economia http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/news 

Gli aggiornamenti della Banca Dati. http://www.ucer.camcom.it/studi-ricerche/aggiornamenti-banca-dati 

Risparmio tradito. Importantissima sentenza che condanna "Poste Italiane" a restituire tutti i risparmi investiti per l'intermediazione di prodotti finanziari ad alto rischio. Le cause patrocinate dallo "Sportello dei Diritti" a tutela di piccoli risparmiatori e pensionati che convinti di investire in prodotti previdenziali ad accumulo puro, avevano scoperto che i loro soldi erano finiti in fondi comuni di investimento ad alto rischio. Nella specie, il famigerato Fondo "Europa Immobiliare 1". Ancora una volta lo "Sportello dei Diritti" denuncia la carenza dei controlli di Banca d'Italia e Consob

17 gennaio 2018 - Brutto stop per "Poste Italiane", ma anche bel sospiro di sollievo per piccoli risparmiatori e pensionati "traditi".

Con sentenza n. 8 pubblicata il 15.01.2018 dal Tribunale Ordinario di Ragusa, sono stati chiariti in maniera assai esauriente i profili di responsabilità di banche e intermediari italiani, tema purtroppo sempre più attuale.

La conseguenza più eclatante è che questa volta è stata condannata Poste Italiane a restituire tutti i soldi investiti dopo una vita di sacrifici ad alcuni piccoli risparmiatori, e che si erano rivolti allo "Sportello dei Diritti", ed all'avvocato Francesco Toto, già noto per aver seguito i piccoli azionisti vittoriosi nel caso del default Alitalia, in una vicenda che forse è ancor più eclatante a livello nazionale per le dimensioni e per le modalità. Perché questa volta a pagare sarà un'azienda di Stato, che risponde nel nome di "Poste Italiane S.p.A.", e per una vicenda per la quale già tanti cittadini si erano rivolti all'associazione con sede nazionale a Lecce e per la quale è lecito aspettarsi una grande eco mediatica per la numerosa platea di cittadini che lamentano analoghe circostanze. La vendita e la commercializzazione di "strumenti finanziari a rischio" a soggetti ignari e privi di minime competenze in materia; la sottoscrizione di moduli e prospetti informativi in bianco; la promessa di ottimi rendimenti a fini previdenziali.

Questi solo alcuni degli elementi che il Giudice di Ragusa contesta a Poste Italiane in qualità di intermediario accreditato. E ancora proposte contrattuali, dette "ordini" su fondi di investimento ad alto rischio, sottoscritte in bianco da pensionati con licenza elementare. Promotori a dir poco spregiudicati, operanti presso Poste Italiane Spa, che li persuadevano ad investire al buio su prodotti rivelatisi cancerogeni.

Il caso nasce dall'avere Poste Italiane venduto quote del Fondo "Europa Immobiliare n. 1", ad alcuni clienti di un noto studio legale siciliano poi affidatosi allo "Sportello dei Diritti" e all'avvocato Francesco Toto.

Dal Prospetto Informativo e dal Regolamento del fondo, entrambi ovviamente sconosciuti agli anziani pensionati, emersero subito alcuni fatti specifici degni di attenzione. Infatti, non era stato segnalato, ed anzi sottaciuto che la fattispecie contrattuale che si apprestavano a sottoscrivere era, peraltro, in "conflitto" con i loro interessi. Era stato omesso pure, di illustrare loro l'acquisto che si apprestavano a fare. Essi non avevano ricevuto, nel contesto contrattuale, la dovuta nota informativa né le condizioni di polizza, né le informazioni riguardo alle prestazioni assicurate, men che meno sapevano che alla restituzione del capitale fossero collegati gli andamenti di titoli strutturati emessi da società quotate in Borsa.

Va detto che il concetto di "titoli strutturati" è nozione sconosciuta anche a persone di media cultura. Ma Poste Italiane attraverso i suoi operatori – in spregio alle cautele dovute ai vecchietti ottantenni - procedeva comunque a collocare il prodotto finanziario in questione. Tutti profili che sono stati considerati in maniera del tutto condivisibile dal giudice del Tribunale di Ragusa e che hanno portato alla dichiarazione di risoluzione del contratto intercorso tra i risparmiatori e Poste Italiane S.p.A. con condanna di quest'ultima alla restituzione integrale del capitale originariamente versato oltre interessi, rivalutazione monetaria e spese di lite.

Una sentenza la cui portata, per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", avrà riflessi per tutti quei risparmiatori che hanno vissuto analoghe vicende sia presso Poste Italiane che presso altri istituti bancari o d'intermediazione finanziaria come Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara, MPS, e che evidenzia, ancora una volta la carenza dei controlli degli organi deputati tra cui Banca d'Italia e Consob.

(17 gennaio 2018)

Mercoledì, 17 Gennaio 2018 18:31

Cereali e dintorni. La reazione ai dati USDA

Il mercato sta reagendo con elevata sensibilità ai dati Usda della scorsa settimana e alle previsioni meteo riferite al Sud America.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 gennaio 2018
Il mercato dei proteici sta cercando un Rally di rialzo e come dimostrano le chiusure sotto riportate:

Venerdì

SEMI gen 944 (+3,4) mar 960,4 (+10,4) mag 972 (+11) lug 981,2 (+10,6)
FARINA gen 309,8 (+0,2) mar 317 (+3,9) mag 320,8 (+4,1) lug 323,6 (+4)
OLIO gen 32,93 (-0,04) mar 33,13 (-0,02) mag 33,30 (-0,02) lug 33,49 (-0,02)
CORN mar 346,2 (-2,4) mag 354,6 (-2,2) lug 362,6 (-2,2)
GRANO mar 420,4 (-12,6) mag 434,2 (-12,4) lug 446,4 (-12,2)

Martedì

SEMI mar 968 (+7,4) mag 979,4 (+7,4) lug 989 (+7,6)
FARINA mar 322,8 (+5,8) mag 326,3 (+5,5) lug 329,1 (+5,5)
OLIO mar 32,79 (-0,34) mag 32,97 (-0,33) lug 33,17 (-0,32)
CORN mar 348,2 (+2) mag 356,6 (+2) lug 365 (+2,2)
GRANO mar 416,4 (-4) mag 430 (-4,2) lug 443,6 (-2,6)

Sul mercato interno le farine di soya quotano per il gennaio marzo 314-324euro (normale e proteica) mentre l'aprile-giugno quota 309-318 e infine il luglio dicembre 308-317 partenza Venezia. A Ravenna il caricabile quota 325 euro, maggio giugno 320, luglio dicembre 316 e il 2019 a 314.
Il differenziale fra proteica e normale continua a variare fra i 7-9 euro tonnellata. Mentre tra geneticamente modificata e non il differenziale continua ad essere intorno ai 75 euro

Difficile prevedere se gli aumenti saranno mantenuti, specialmente se il cambio terrà questo valore, totalmente escluso dalle previsioni degli operatori finanziari. Merce sul mercato non manca è però quasi sicuro che i fondi sono corti e, presto o tardi, dovranno ricoprire le loro posizioni. Per questa ragione si può ipotizzare che il fondo del mercato si già stato visto nei giorni scorsi e spazi per ulteriori ribassi difficilmente si potranno trovare.

Quindi in sintesi, proteici più cari mentre i cereali cominciano a dare i primi segnali di cedimento e i cruscami sono in ridimensionamento ma hanno ancora spazi di compressione. I fibrosi sempre più "stellari".

Per il comparto bioenergie poco da segnalare se non l'abilità di cogliere il momento più propizio per l'acquisto dei cruscami, i cereali tossinati sono praticamente introvabili, mentre sono reperibili farinette e spezzati e farine di mais ricostruite.

Indicatori internazionali 17 gennaio 2018


l'Indice dei noli è sceso a 1.221 punti, il petrolio ruota attorno 64$ e l'indice di cambio segna 1,22290.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Reggio Emilia (16 Gennaio 2018) - La Regione Emilia-Romagna, dopo aver prorogato per legge al 31 dicembre di quest'anno il mandato del Commissario Straordinario del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale, ha formalmente segnalato a quest'ultimo l'opportunità di un rinvio delle elezioni consortili per attendere gli esiti dei contenziosi in corso.

Pertanto il Consorzio di Bonifica informa che, con delibera del Commissario Straordinario n. 14/2018 di data 15 gennaio 2018, in corso di pubblicazione, la data delle elezioni consortili è stata rinviata fino a nuove determinazioni.

L'Assemblea Elettorale dovrà comunque tenersi entro la data del 14 Ottobre prossimo, allo scopo di garantire l'insediamento della nuova amministrazione entro il corrente anno.

Tale decisione ha avuto l'avallo della Consulta in rappresentanza dei consorziati, organismo che ha manifestato all'unanimità il proprio favorevole parere, esprimendo in tal modo il punto di vista dei portatori di interesse su questa vicenda.

I provvedimenti fino ad ora adottati nel procedimento elettorale restano comunque validi.

Cede il burro e il Grana padano. Stabile il Parmigiano Reggiano mentre il latte spot mostra tre segnali tutti diversi.

di Virgilio Parma 16 gennaio 2018 -
LATTE SPOT Segnali contrastanti per il latte. Frenata del latte spot nazionale. Alla borsa merci veronese il latte crudo spot nazionale, dopo 5 settimane ininterrotte di fase discendente, arresta la caduta e conferma i listini tra 36,09€ e 37,15€ /100 litri di latte. Il latte intero pastorizzato spot estero invece prosegue la discesa anche in questa terza settimana dell'anno cedendo il -1,75% (27,84 e 29,90€/100 litri latte). Infine resta in controtendenza , seppure con minore intensità, il latte scremato pastorizzato spot estero che si porta tra 11,39-12,42€/100 litri latte.

BURRO E PANNA Non accenna a rallentare la tensione sul burro. Leggero deprezzamento della Crema a uso alimentare milanese così come la panna veronese cede ancora il 5,13%. Nuovo crollo dello zangolato parmense che cede il -7,14%.

Borsa di Milano 15 gennaio 2018:
BURRO CEE: 3,80 €/Kg (-)
BURRO CENTRIFUGA: 4,05 €/Kg. (-)
BURRO PASTORIZZATO: 2,50 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 2,30 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (-)
MARGARINA Dicembre 2017: 1,07 -1,13€/kg (=)

Borsa Verona 15 gennaio 2018: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,80 -1,90 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 12 gennaio 2018 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 09 gennaio 2017 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 1,95 €/kg.

GRANA PADANO 15/01/2018 - Nuova flessione per il Grana Padano DOP (-5 centesimi) per tutte e tre le classi rilevate.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,30 - 6,40 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,05 - 7,65 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,05-5,35€/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 12/01/2018 Nessuna variazione registrata per il Parmigiano Reggiano anche in questa terza settimana. Gli aumenti produttivi stanno preoccupando gli operatori ma la nuova dirigenza del Consorzio, guidata da Nicola Bertinelli, ha avviato un programma articolato per fronteggiare le nuove sfide dei prossimi due anni.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,65-10,00 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,30 - 10,75 €/Kg. (=)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)

(per accedere alle notizie sull'argomento clicca qui)

 

 

20170530-LOGO Mulino Alimentare

 

http://mulinoalimentare.it

 

20180108-BurroCee 

 

 

Dopo i trionfi di Londra, oggi in sala del tricolore premiata la Nazionale del Re dei Formaggi. Prestigioso riconoscimento della Oldways Cheese Coalition per la Latteria San Pietro di Valestra. Con altre 38 medaglie conquistate a Londra, il Re dei Formaggi si è confermato il formaggio DOP più premiato al mondo. Salgono così a 180 i riconoscimenti ottenuti dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano in 17 anni di vita. I 40 casari che hanno preso parte ai World Cheese Awards sono stati ricevuti oggi in Sala del Tricolore a Reggio Emilia.

Reggio Emilia, 16 gennaio 2018

Il miglior formaggio al mondo a latte crudo è il Parmigiano Reggiano della Nazionale. A decretarlo, è stata la prestigiosa associazione internazionale The Oldways Cheese Coalition che, tra i 16 finalisti dei recenti World Cheese Awards (3.001 formaggi da 25 Paesi del mondo), ha recentemente ufficializzato la scelta del Re dei Formaggi presentato nel team azzurro dalla Latteria San Pietro di Valestra (Valestra, Reggio Emilia). Questo riconoscimento, insieme con le altre 38 medaglie conquistate a Londra dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano, è stato festeggiato oggi in Sala del Tricolore, a Reggio Emilia, alla presenza di tutti i caseifici coinvolti nel progetto della Nazionale.

«Questo titolo è una pietra miliare per il nostro prodotto - afferma il Presidente del Consorzio Nicola Bertinelli - perché attribuito da The Oldways Cheese Coalition, associazione internazionale promossa da produttori, rivenditori e appassionati che lottano per preservare il diritto a gustare il latte crudo e altri formaggi tradizionali. Questo premio è il riconoscimento più prestigioso ottenuto dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano: porta a 180 il totale degli awards vinti dal gruppo nei suoi 17 anni di vita. Il Parmigiano Reggiano è il formaggio DOP più premiato al mondo e rappresenta un sistema che, quotidianamente, vede impegnate migliaia di allevatori e centinaia di casari nella ricerca di sempre più elevati livelli qualitativi».

Oggi, martedì 16 gennaio, a Reggio Emilia, nella splendida cornice della Sala del Tricolore, si è tenuta una festa per celebrare il successo della spedizione della Nazionale del Parmigiano Reggiano a Londra, in occasione dei World Cheese Awards di fine novembre. Sono intervenuti i vertici del Consorzio di Tutela, dal Presidente Nicola Bertinelli al Vice Presidente vicario Guglielmo Garagnani, passando per l'ideatore della Nazionale del Parmigiano Reggiano, Gabriele Arlotti, e rappresentanti istituzionali e del mondo economico, come il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il Presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, il Commissario della Camera di Commercio Emilia, Michelangelo Dalla Riva, oltre a una vasta delegazione di Sindaci del comprensorio, in fascia tricolore.

Ai World Cheese Awards di Londra la Nazionale del Parmigiano Reggiano, era il più importante raggruppamento di caseifici in competizione: 40 produttori in rappresentanza di tutte le province del territorio di produzione della DOP, 18 caseifici reggiani, 11 parmensi, 7 modenesi, 3 mantovani e un bolognese. Ma il dato più importante riguarda i riconoscimenti conseguiti dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano: ben 38 medaglie, di cui 11 d'oro, 16 d'argento, 8 di bronzo e 3 Super Gold. Queste ultime medaglie sono tra i premi più ambiti, perché designano i migliori formaggi dei singoli tavoli di giuria. Come detto, a questi premi si aggiunge poi il titolo di Miglior Formaggio al Mondo a Latte Crudo assegnato da The Oldways Cheese Coalition.

Durante la cerimonia in Sala del Tricolore a Reggio Emilia, le Istituzioni presenti hanno consegnato una pergamena ai 40 casari che, sotto l'egida della Nazionale del Parmigiano Reggiano, hanno preso parte all'edizione 2017 dei World Cheese Awards di Londra. Un riconoscimento speciale è andato al 4 Madonne Caseificio dell'Emilia (Lesignana, Modena), al Caseificio La Traversetolese (Traversetolo, Parma) e alla Latteria San Pietro di Valestra (Valestra, Reggio Emilia), premiati a Londra con le tre Medaglie Super Gold.

Di seguito il dettaglio delle medaglie vinte dalla Nazionale del Parmigiano Reggiano a Londra:

Reggio Emilia:
Antica Fattoria Caseificio Scalabrini, oro (oltre 30 mesi)
Azienda Agricola Grana d'Oro Vacche Rosse, argento (24 mesi)
Caseificio Milanello - Terre di Canossa, oro (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)
Caseificio Sociale Castellazzo, tre bronzi (18, 24, oltre 30 mesi)
Caseificio sociale Minozzo, argento (18 mesi) e bronzo (24 mesi)
Fattoria Fiori di Fiori Pier Paolo, oro (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale di Migliara, argento (oltre 30 mesi)
Latteria La Grande, argento (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale Barchessone, oro (18 mesi), argento (oltre 30)
Latteria Sociale Roncadella, argento (18 mesi)
Latteria sociale San Giorgio, oro (oltre 30 mesi)
Latteria San Giovanni di Querciola, oro (oltre 30 mesi)
Latteria Sociale San Pietro di Valestra, oro (oltre 30 mesi), Super Gold, Premio Miglior Formaggio al Mondo a Latte Crudo

Parma:
Caseificio aziendale Fratelli Boldini, bronzo (24 mesi)
Caseificio La Traversetolese, oro (oltre 30 mesi) e Super Gold
Caseificio Sociale di Urzano, oro (18 mesi)
Caseificio Sociale Palazzo, bronzo (oltre 30 mesi)
Società Agricola Giansanti, bronzo (24 mesi), argento (oltre 30)
Latteria Sociale Santo Stefano, due argenti (24 mesi e oltre 30 mesi)

Modena:
4 Madonne Caseificio dell'Emilia, oro (24 mesi) e Super Gold
Caseificio Dismano, argento (18 mesi)
Latteria di Campogalliano, argento (oltre 30 mesi)
Caseificio Razionale Novese, argento (24 mesi)

Mantova:
Latteria Agricola Venera Vecchia, bronzo (18 mesi), argento (24 mesi), argento (oltre 30 mesi)
Latteria sociale Gonfo, argento (24 mesi), oro (oltre 30 mesi)

La cerimonia che si è tenuta in Sala del Tricolore è stata anche l'occasione per la Nazionale del Parmigiano Reggiano di consegnare a Suor Alessia, della Famiglia Religiosa del Verbo Incarnato, e a Padre Aurelio Gazzera, missionario dei Carmelitani Scalzi nella Repubblica Centrafricana, le risorse raccolte con il progetto "La forma del cuore". La somma, circa 3.000 euro, è destinata a finanziare missioni rurali e sanitarie in Africa.

(Fonte: Consorzio Parmigiano Reggiano)

Chicza... Un brand che ti fa sentire bene con te stesso. L'Etica, le Persone e l'Ambiente prima del... business

Beati i primi...!!! Aprire una nuova via ha sempre un sapore speciale, serve coraggio, orgoglio, si corrono grandi rischi, ma se l'intuizione è giusta e ci si muove con determinazione, con cautela ed elasticità mentale, i vantaggi possono essere enormi... anche per chi seguiranno la via già aperta dopo di noi.

Nell'ultracentenaria storia dei chewing-gum il mercato è cambiato molto; certo i chewing-gum si sono evoluti, il progresso e i desideri dei Consumatori hanno prodotto nuove richieste, soddisfatte con nuovi gusti e nuove funzionalità più o meno salutari. Ma la sostanza di cui è composto il chewing-gum oggi non è più la stessa, oggi è Inquinante.

In questo mondo intriso di Polimeri del petrolio utilizzati come gomma base, biossidi come coloranti, edulcoranti chimici come dolcificanti, l'unico forte scossone arriva dal Messico dove i Chicleros Messicani, silenziosi, coraggiosi e umili, hanno avuto l'idea semplice ma geniale: riportare in auge il chicle Maya (Gomma 100% naturale) creando dalla A alla Z il loro chewing-gum con il brand ... Chicza.

Nei primi mesi del 2009 i Chicleros parteciparono alla loro prima fiera del biologico, a Londra, dove ottennero il primo premio. Di seguito in soli 6 anni e mezzo Chicza ha ricevuto ben 24 tra premi e riconoscimenti in Italia e all'estero.

Lo Staff di Ecolbio s.r.l. Azienda di Ostia, applica la stessa filosofia, la stessa passione e umiltà dei Chicleros, distribuendo il chewing-gum Chicza in tutta Italia, Malta, Svizzera italiana a macchia di leopardo. E proprio in considerazione degli ottimi risultati ottenuti, il Consorzio Chicleros Messicano ha voluto premiare la Ecolbio s.r.l, concedendo l'esclusiva per il Portogallo e l'Albania, gratificazione che Ecolbio s.r.l. ha accettato con orgoglio.

Molta strada è stata percorsa da quando abbiamo ricevuto il primo sconfortante diniego, una frase che ha segnato il nostro cammino rendendoci più forti, più caparbi, più incisivi: " Un chewing-gum interessante... ma non prenderà mai piede; le multinazionali saranno sempre più forti".
Invece non è stato così, in brevissimo tempo quella che sembrava un'utopia è diventata una realtà.

La Ecolbio s.r.l. azienda tutta italiana è riuscita a trovare valori aggiunti a Chicza, già certificata Biologica e biodegradabile al 100% ( con queste due particolari ed uniche caratteristiche era stata immessa nel mercato dai Chicleros nel 2009 ) l'azienda Italiana ha avuto alcune importanti intuizioni, applicando del resto la "nostra fantasia tutta italiana" rinvenendo nel prodotto attraverso la certificazione, le importanti peculiarità del Senza Glutine, del Senza Lattosio, del Vegan, del Kosher, intuendo e certificando che Chicza è adatta anche a pazienti nefropatici, peculiarità che hanno attirato le simpatie di altri segmenti di Consumatori.

La simpatia, l'affetto e la fiducia del mercato rappresentano per noi continui stimoli per il futuro che si preannuncia ricco di altre sfide e nuovi gusti, stimoli che creano un impegno al fine di offrire sempre un prodotto sano, unico nel suo genere, sempre al passo con i tempi, aumentando nel contempo la produzione, la commercializzazione e la logistica senza rinunciare mai alla Qualità, al Rispetto per l'Ambiente e al Rispetto per le Consumatrici e per i Consumatori, da noi considerati tutti paradigmi imprescindibili, pilastri della nostro pensiero e delle nostre azioni.

Mai potremo avvelenare l'Ambiente o nuocere alla Salute dei consumatori!!! Mai abbasseremo la Qualità per il vile dio denaro!!!

Chicza, il "magico" chewing-gum, che continuerà a restituire bellissimi sogni, continuerà a proteggere l'Ambiente e la Salute dei consumatori, continuerà ad alimentare il sorriso dei bambini e delle Donne Chicleros.

Ci auguriamo che Chicza possa continuare ad essere un prodotto "messaggero" di positività e di sogni, sogni che rimangono l'unica cosa che nessuno potrà mai portarci via, in una società che tutto prende e poco o niente restituisce.
Si, è vero, ci sentiamo tutti un po' stanchi e sfiduciati per il futuro lavorativo, per il futuro sociale, per il futuro ambientale, ma non dobbiamo cedere e dobbiamo essere sempre positivi come Chicza.
Chicza vuole essere una fonte di ottimismo e gioia per tutti, Chicza è positiva...

"E' nelle crisi che emerge il meglio di ognuno di noi,
perché senza crisi tutti i venti sono lievi brezze".
Albert Einstein

Speriamo che questa citazione di Einstein possa diventare anche nostra.

Chicza, anche se non può compiacere tutti (per il gusto o per la sua durata, per la consistenza o altro, come del resto tutti gli altri prodotti in commercio) vuole comunque essere costantemente fonte di gioia, di forza e di ottimismo, per un mondo migliore e per... ognuno di noi; vi sembra uno sforzo o un'emozione da poco?
Quindi, come spesso accade in tutte le belle storie, Chicza, in Italia è partita cauta, ha inciampato come un bimbo, per poi rialzarsi e accelerare, senza esitazioni. Chicza si è fatta conoscere, Chicza ci ha messo il cuore, Chicza si è fatta apprezzare, si è fatta... amare, è decollata provando a stimolare la pseudo-concorrenza a non inquinare l'Ambiente, rimanendo con l'animo ingenuo di un bimbo:
"Il chewing-gum biodegradabile è la soluzione del futuro" l'Ambiente e la tutela della Salute lo esigono!!!

Editoriale: - Il diritto a essere sedotte - Lattiero caseari. Prosegue il crollo del latte e del burro - Quando le competenze scompaiono nell'azienda liquida - Fonterra rivede le proiezioni della produzione di latte - Cereali e dintorni. Sorpresa seme di soia. -

SOMMARIO Anno 17 - n° 02 14 gennaio 2018
1.1 editoriale
Il diritto a essere sedotte
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Prosegue il crollo del latte e del burro.
3.1 imprese e competenze Quando le competenze scompaiono nell'azienda liquida
3.2 allerta alimentare Candeggina in un omogeneizzato per neonati prodotto in Italia
4.1 maltempo Maltempo. Dalla Giunta sì ai 350 mila euro per i negozi, i ristoratori e piccoli artigiani colpiti da alluvione
5.1 mercato latte Fonterra rivede le proiezioni della produzione di latte
5.2 mercati e consumi Italiani sempre più Bio in GDO
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Persiste la fase di stabilità. Domani i dati USDA.
7.1 bonifica Consorzio dell'Emilia Centrale: per il 2018 oltre 10 milioni di euro per la difesa o lo sviluppo del territorio
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Sorpresa seme di soia.
9.1 scenario macroeconomico 2018 Scenario macroeconomico. Uno scenario 2018 di tranquillità quasi irreale
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI

20180114-cibus-Cop

(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

Siccità in Nuova Zelanda: Fonterra rivede le proiezioni della produzione di latte [News Oceania n°1/2018]

Di CLAL Team 8 Gennaio 2018 -
Periodo: 11 Dicembre 2017 – 5 Gennaio 2018

Dopo un lento avvio dell'attuale stagione lattiero-casearia, la produzione di latte in Australia ha preso slancio e nel periodo Luglio-Novembre 2017 è stata superiore del 3,07% rispetto allo stesso periodo del 2016. A Dicembre si sono concluse le piogge irregolari che hanno colpito l'Australia settentrionale, lasciando il fieno in buone condizioni. Aumenta l'ottimismo per quanto riguarda le condizioni metereologiche e dei pascoli.

In Nuova Zelanda la produzione di latte è aumentata dell'1,85% nella prima metà della stagione lattiero-casearia, da Giugno a Novembre 2017, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Fonterra prevede una diminuzione del 3% della produzione di latte in questa stagione rispetto alla stagione precedente, a causa delle attuali condizioni di siccità che si prevede influiranno negativamente sulla qualità del pascolo.

A seguito del calo iniziato ad Ottobre, i prezzi del Burro nella prima settimana del 2018 sono in lieve aumento.

La revisione della previsione di Fonterra genera incertezza nei Buyer circa la disponibilità di Burro.

La leggera ripresa dei prezzi della SMP ad inizio 2018, in seguito alla diminuzione di fine anno, potrebbe significare un aggiustamento della tendenza.
Fonterra ha recentemente annunciato la riduzione delle offerte di Cheddar e WMP alle aste GlobalDairyTrade.

Prosegue l'indebolimento dei prezzi del Cheddar, attribuito alla minore necessità dei Buyer di ricostituire gli stock e alla minore domanda globale. Ci si attende a breve un rafforzamento dei prezzi, come conseguenza della recente decisione di Fonterra di ridurre le offerte di Cheddar agli eventi GDT.

Nella prima settimana del 2018 i prezzi della WMP si sono rafforzati, invertendo una tendenza di prezzi deboli alla fine del 2017. L'aumento riflette le proiezioni di Fonterra di una minor produzione di latte e l'annuncio di minore offerta di WMP agli eventi GDT.

20180108-fonterra-produzione-latte

Domenica, 14 Gennaio 2018 11:46

Italiani sempre più Bio in GDO

Roma, 10 gen. (Labitalia) - Cresce sempre di più la fiducia degli italiani nei confronti dei prodotti biologici e non soltanto per quanto riguarda i negozi specializzati ma anche la grande distribuzione (supermercati e ipermercati) che dal 2011 fa registrare incrementi annuali delle vendite dal 10 al 19%. Il 2017, fa sapere infatti con una nota AssoBio, l'associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici, si è chiuso più che positivamente per quanto riguarda le vendite del biologico anche nella Gdo facendo registrare un +16% rispetto al 2016, a fronte di un +4,1% del settore alimentare in generale.

Questa la top ten dei prodotti bio più venduti attraverso la Gdo: confetture spalmabili a base di frutta; uova di gallina; panetti croccanti; sostitutivi del latte Uht; pasta di semola integrale-farro-kamut; olio extravergine di oliva; latte fresco; frutta secca senza guscio; biscotti; yogurt intero.
Questa, invece, la top five dei prodotti bio per tasso di crescita: uova di gallina; olio extravergine di oliva; confetture spalmabili a base di frutta; verdura; frutta secca senza guscio.

"Sono oltre 20 milioni le famiglie italiane che consumano prodotti bio, un milione in più solo nell'ultimo anno, sempre più consapevoli -commenta il presidente di AssoBio, Roberto Zanoni- che mangiare bio vuol dire mangiare sano e sicuro: l'esclusione degli Ogm e dei pesticidi dall'intero ciclo produttivo, la drastica riduzione degli additivi, la riscoperta dei sapori autentici, un sistema di controllo che certifica la conformità a norme europee sono gli elementi cardine che spingono i consumatori ad acquistare bio?".

"Ma contano anche - continua Zanoni - la qualità complessiva, indicata come motivo d'acquisto dal 34% di chi mette prodotti bio nella borsa della spesa, e il rispetto dell'ambiente, fondamentale per il 29% di chi li sceglie. Il forte aumento del consumo di prodotti biologici favorisce economie di scala: nell'ultimo anno il prezzo dei prodotti biologici è diminuito di oltre il 6%, riducendo il differenziale nei confronti dell'offerta standard, rendendo la scelta bio sempre più accessibile, in una spirale virtuosa".

"Quel che è certo -sostiene il presidente di AssoBio- è che il treno biologico è partito (e nessuno lo ferma più), come abbiamo intitolato il convegno con cui il 17 gennaio alle 14,30, al Marca di Bologna (la Mostra convegno internazionale dedicata alla marca commerciale), presenteremo con Nomisma i dati definitivi per il 2017 sul mercato retail (profilo egli acquirenti, ripartizione geografica, peso delle aree merceologiche, prodotti più venduti e in più forte sviluppo, analisi degli assortimenti). Alla presenza dei più grandi marchi del food bio d'Italia analizzeremo come salire a bordo di questo treno e come coglierne tutte le opportunità".
Introduce Roberto Zanoni, a seguire interventi di Silvia Zucconi, responsabile market intelligence Nomisma, su 'Il mercato italiano dei prodotti biologici', e di Paolo Carnemolla, presidente FederBio Servizi, su 'Gli strumenti al servizio delle aziende'.
(Assobio 10 gennaio 2018)

Domenica, 14 Gennaio 2018 11:33

Cereali e dintorni. Sorpresa seme di soia.

Alla riapertura dei mercati di lunedi si potranno meglio valutare le reazioni a fronte dei dati USDA pubblicati ieri venerdi 12 gennaio.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 13 gennaio 2018
I dati USDA di ieri hanno riservato qualche sorpresa, e il mercato dalla posizione del mese di marzo ha risposto:
- per il Grano gli stock di fine campagna in USA sono risultati più alti del previsto, inoltre le cifre inerenti il seminativo invernale non hanno avuto la contrazione che era ipotizzata quindi il mercato ha chiuso in negativo;
- per il Corn-Mais nessuna sorpresa confermati gli stock e il mercato anche in tal caso ha chiuso in negativo;
- la sorpresa è arrivata sul seme di Soya dove ci si aspettavano stock più pesanti e invece non è stato così e questo ha ridato tono al mercato che ha chiuso sia per il seme che per la farina in rialzo: seme + 10 cents per bushel, e farina +3,90 dollari per tonnellata corta;

20180113-USDA-cereali

Lunedì 15/1/18 vedremo come reagirà il mercato a fronte comunque di cifre non certo sconvolgenti me che potrebbero aver messo un freno al calo dei proteici, e dare il via ad una erosione di valori sui cereali.

Indicatori internazionali 11 gennaio 2018


l'Indice dei noli è rimasto a 1.366 punti, il petrolio ruota attorno 63,5$ e l'indice di cambio segna 1,19454.

(resta sempre informato sull'argomento consultando la nostra sezione Agroalimentare)

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Dalla Direzione Studi e Ricerche di IMI Banca si evidenziano prospettive mondiali particolarmente positive.

"Uno scenario 2018 di tranquillità quasi irreale".
La fase di moderata ma diffusa espansione economica - scrive la Direzione Ricerca di Banca IMI - che ha caratterizzato il 2017 pare in grado di estendersi al 2018. Per alcune aree, le prospettive sono addirittura migliorate rispetto a qualche mese fa. La restrizione monetaria potrebbe accelerare un po' il suo passo: anche se le dinamiche inflazionistiche continueranno a essere modeste, iniziano a emergere segnali di eccessiva esuberanza finanziaria, che però soltanto in pochi paesi riguardano il credito. I rischi di svolta recessiva, comunque, sono ancora trascurabili. Uno scenario sorprendentemente tranquillo, per ora, che apparentemente soltanto sviluppi geopolitici inattesi potrebbero sconvolgere nel 2018.

Negli ultimi tre mesi, le stime di consenso sulla crescita economica dei paesi avanzati hanno subito una nuova revisione al rialzo: di un decimo per Stati Uniti, Regno Unito e Giappone, di 0,3 punti percentuali per l'Eurozona. Le revisioni riflettono le sorprese positive che il flusso di dati economici ha continuato a offrire negli ultimi mesi, sia nei paesi avanzati sia in quelli emergenti, oltre ai segnali di rafforzamento dell'attività manifatturiera emersi dalle indagini congiunturali. Anche le previsioni di inflazione sono salite: per gli Stati Uniti di 0,2 punti, a 2,1%, per l'Eurozona di 0,1 punti. La tendenza incorporata in tali stime è di modesto rallentamento rispetto al 2017 per la crescita e di sostanziale stabilità per l'inflazione. Una caratteristica confortante di questa fase è che le aspettative appaiono ben radicate e soggette a rischi molto più limitati del solito. D'altronde, la reazione dei mercati alla restrizione monetaria operata dalla Federal Reserve è stata più che ordinata, mentre le preoccupazioni per i rischi di instabilità finanziaria in Cina si sono attenuate sulla scia del rafforzamento congiunturale. In questo momento, la crescita coinvolge gran parte dell'economia mondiale, il che la rende più resiliente a singoli shock locali. I paesi emergenti, molti dei quali hanno vissuto una fase di rallentamento o recessione nel 2016, hanno visto la propria crescita accelerare a oltre il 4% nel 2017 e la tendenza al rafforzamento della loro espansione economica dovrebbe proseguire anche il prossimo anno.

Anche le prospettive delle politiche fiscali sembrano giocare ancora a favore della crescita. Nell'Eurozona si prospetta una blanda restrizione, troppo modesta per destare preoccupazione, mentre negli Stati Uniti la riforma tributaria in corso di approvazione potrebbe far salire la crescita 2018 e forse 2019 di qualche decimo di punto percentuale.

Ci si potrebbe chiedere se l'accelerazione della crescita economica globale, il maggiore coinvolgimento dei paesi emergenti e il raggiungimento della piena occupazione in alcuni paesi avanzati, come Stati Uniti e Germania, potrebbe portare con sé qualche rischio di aumento dell'inflazione. In effetti, i prezzi dei metalli industriali sono stati molto più vivaci nel corso dell'ultimo anno, e le quotazioni petrolifere sono più sostenute di quanto ci attendessimo.

Tuttavia, le dinamiche salariali restano alquanto modeste anche nei paesi ove la disoccupazione ha raggiunto livelli che potremmo considerare ormai frizionali. Inoltre, le trasformazioni ancora in corso nella distribuzione commerciale, in particolare l'avanzata dell'e-commerce, comprimono i margini di profitto. Persistono anche sacche di eccesso di capacità, nonostante le misure adottate dalla Cina per ribilanciare il mercato dell'acciaio e del carbone.

Come detto all'inizio, perciò, le previsioni di inflazione per il 2018 rimangono modeste e in linea con quanto osservato nel 2017.
Né sembrano ancora profilarsi minacce di instabilità finanziaria pericolose per la continuazione della fase di espansione. Ci sono, certo, eccessi speculativi e probabilmente un'eccessiva compressione dei premi per il rischio. Tuttavia, ciò non si è tradotto in dinamiche creditizie aberranti, il che ne riduce di molto il potenziale destabilizzante.

In conclusione, lo scenario 2018 si prospetta al momento piuttosto tranquillo.
Le nostre previsioni non si discostano radicalmente dalle stime di consenso citate all'inizio. In generale, abbiamo apportato modeste revisioni al rialzo alle proiezioni di crescita, in particolare per i paesi dell'Eurozona.

Ci attendiamo una crescita mondiale quasi invariata rispetto al 2017, ma tendenzialmente più alta. Sull'orientamento di politica monetaria, ci aspettiamo 3 rialzi dei tassi ufficiali Fed e la chiusura graduale del programma di acquisto BCE per l'inizio del 2019 – senza rialzi dei tassi ufficiali di interesse nel 2018. Il cambio di passo della politica monetaria americana potrebbe frenare ancora per un po' l'apprezzamento dell'euro, anche se più avanti una risalita sopra 1,20 potrebbe essere giustificata.

Con la maturazione della fase di espansione e l'avvicinarsi della fase di restrizione monetaria anche in Europa, dal secondo semestre del prossimo anno aspettative e mercati potrebbero diventare più volatili.

(Dicembre 2017 - In allegato il testo - formato pdf - del documento completo)

La Conoscenza Condivisa entra in azienda e le persone sono felici. Avvertono dentro di sé che qualcosa è cambiato, respirano un'aria nuova, sentono di lavorare sereni e immersi in un diffuso stato di benessere che li gratifica e li rende partecipi di un disegno organizzativo collettivo nel quale si ritrovano per identità e senso di appartenenza.

di Guido Zaccarelli Modena 14 gennaio 2018 - Il senso di appartenenza è una dimensione fondamentale per l'uomo che lo riporta alle sue origini sociali, di vita di relazione, vissute all'interno delle comunità dove regnava la cooperazione prima che la dominazione prendesse il sopravvento. Luoghi sereni e sicuri in cui ritrovare se stessi in ogni circostanza per affrontare le difficoltà del momento.

Il senso di appartenenza, che potremo definire come «il significato vero che le persone attribuiscono all'unità di misura dello stare insieme.» Stare insieme nel benessere, ha un valore personale e sociale unico e inestimabile, consente di dare il meglio di sé in qualsiasi luogo, momento o circostanza, in modo naturale e spontaneo, senza pregiudizi di sorta.

"Lo scopo è lavorare in un ambiente felice". Anche le aziende devono dare prova di sé e dell'impegno assunto, non solo nei confronti del mondo che lo circonda ma anche di quello interno, scrivendo il curriculum nel quale riportare e rendere pubblico il contesto dove le persone lavorano e l'impegno assunto nel promuovere il valore delle persone.

"Il curriculum, non solo per le persone ma anche per le aziende: una relazione alla pari". Si profila in questo modo la nascita di una nuova linea di credito e di apertura verso un modo differente d'intendere la relazione di fiducia tra l'imprenditore e il lavoratore, "il protocollo della conoscenza condivisa", in grado di generare un sistema di credenze "senza linea di confine" aperto al dialogo e al confronto dialettico volto a rendere attrattiva la permanenza del lavoratore e favorire il grado di attrattività per l'inserimento di nuovi collaboratori.

Un cambiamento irrinunciabile a cui le aziende devono tendere nell'immediato futuro, per effetto dell'evoluzione dei tempi, che non premia solo la quantità in riferimento alla redditività d'impresa, ma sopra ogni cosa, il valore aggiunto associato alla qualità dei prodotti realizzati dai dipendenti che sostengono con la volontà del fare l'azienda nel loro difficile compito di fare impresa. Tutto questo nasce dalla consapevolezza dell'imprenditore che vede innanzi a se un futuro altamente tecnologico, dove l'attore principale non sarà solo la tecnologia, ma le persone senza le quali non sarà possibile raggiungere gli obiettivi predeterminati.

Sono imprenditori che si muovono sulla base dei risultati economici ed etici che desiderano raggiungere dalla propria comunità aziendale, come espressione di un bene sociale da coltivare e sviluppare nel tempo. Un modello di riferimento a cui ispirarsi per farlo rientrare nel linguaggio comune: "in questa azienda le persone sono felici, vieni a scoprire il perché", consolida la presenza del lavoratore e facilita l'inserimento di nuove entrate.

Per conseguire questo scopo serve la Conoscenza Condivisa.

Cos'è la Conoscenza Condivisa di cui tanto si parla?: "La Conoscenza Condivisa è il nome che identifica il comportamento delle aziende che mettono la persona al centro dell'organizzazione, é la presa cosciente dell'innesto di una nuova consapevolezza: per vincere le sfide offerte dalla globalizzazione le aziende devono creare al loro interno luoghi di lavoro felici dove le persone condividono in forma paritetica la conoscenza".

Come mai serve un nome per identificare il comportamento di una azienda, di un imprenditore che valorizza i suoi dipendenti?. Perché se diventa facile individuare un oggetto della realtà che ci circonda, un bicchiere, un gatto, è molto difficile definire e applicare un modello culturale e portarlo a fattore comune in modo che tutte le persone si possano identificare. Assegnare un nome e prescrivere delle regole facilita l'adesione collegiale e facilita la messa in pratica, una volta entrato nella dimensione quotidiana.

Il Protocollo della Conoscenza Condivisa è un insieme di regole condivise all'interno dell'azienda, a cui possono aderire al¬tre realtà aziendali per creare una rete di aziende che agiscono sulla base degli stessi valori. L'intento è di favorire la realizzazione di una rete della Conoscenza Condivisa per allargare e rendere comune il dialogo tra le persone dell'organizzazione per agevolare un confronto diretto e leale, sostenuto dalla fiducia reciproca e dal dono della gratuità. Il lavoro è lungo e difficoltoso. Se non partiamo non daremo mai a noi stessi la possibilità di tagliare il traguardo prima degli altri, per cambiare una realtà che ormai non ci appartiene perché espressione remota di un tempo passato.

Mettiamoci in marcia e affrontiamo insieme le avversità senza attendere che qualcuno raggiunga il traguardo prima di Noi per decidere del nostro futuro.

20180112-Conoscenza condivisa2

GUIDO ZACCARELLI:
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

Curriculum: Guido Zaccarelli è referente dl Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola. Laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie. Dal 2008 è docente di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

 

Più alberi e meno asfalto. I cittadini di San Leonardo intervengono sul progetto di Via Treves. La lettera agli amministratori.

A seguire il Comunicato ricevuto dal Gruppo di Cittadini di San leonardo.

__________________________________________________________

Al Sindaco di Parma

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

All'Assessore Lavori Pubblici ALINOVI

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

All'Assessore Ambiente BENASSI

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Apprendiamo dalla stampa che il Consiglio Comunale ha approvato (con 18 voti a favore, 7 contrari ed un astenuto) una variante al POC (Piano Operativo Comunale) relativo all'intervento urbanistico di Via Treves, meglio identificabile nella zona fra via Guerci e lo svincolo della tangenziale; dalle notizie giornalistiche si desume che potrà prevedere, nella nuova declinazione, "esercizi per la ristorazione, terziario al servizio della persona, della famiglia e delle attività professionali, artigianato, ricettività e servizi sanitari svolti professionalmente" (Gazzetta di Parma 22/12/2017) e che secondo l'Assessore Alinovi "in questo modo si può togliere qualche elemento di periferizzazione e rendere più appetibile la zona dal punto di vista commerciale" (Gazzetta di Parma 22/12/2017).

Se queste parole significano però infierire ulteriormente su un'area già oppressa dal traffico veicolare (e da tanti altri problemi), dove i pochi alberi piantumati sono morti di incuria e trascuratezza (si vedano quelli che fiancheggiano via Silva/ Bormioli), diciamo che preferiremmo essere "periferici e non appetibili", soprattutto se appetibilità significa lucro e profitto per pochi e insalubrità per tutti gli altri .

Su questo argomento il nostro gruppo era già intervenuto con lettera del 31.01.2011 -Sindaco Vignali- (si cfr. allegato), del 15/12/2011 -Commissario Straordinario Ciclosi – (si cfr. allegato) e del 28/6/2012 -Sindaco Pizzarotti- (si cfr. allegato), aveva inoltre espresso le proprie considerazioni critiche negli incontri del 8/2/2013 (Ass.re Alinovi) e 18/4/2013 (Ass.re Folli).

Si riteneva infatti e si reputa tuttora, che tale realizzazione appesantirà ancor di più il traffico, già notevole e spesso caotico dell'area in argomento, anche in considerazione della "strozzatura" tra l'imbocco di Via Silva da/verso il Centro Commerciale Eurotorri e Via Guerci e dell' incremento del traffico (anche autocarri carico/scarico) determinato dal nuovo Supermercato.

Questa zona della città avrebbe avuto bisogno di tante nuove alberature per contrastare e compensare l'elevata presenza di fonti inquinanti e non certo di nuova cementificazione.

Affinché la realizzazione del suddetto insediamento, che avrà pesanti ripercussioni sulla viabilità della zona e conseguentemente sulla sua vivibilità, non diventi per questa parte del Quartiere l'ennesimo fattore di disagio e di danni per molti chiediamo agli Assessori in indirizzo ed al Sindaco, primo Cittadino e primo Responsabile della salute degli abitanti della nostra città, di:

salvaguardare la vivibilità locale facendo si che l'ingresso e l'uscita principali siano collocati su Via San Leonardo, evitando che si determini un flusso anche intenso di veicoli, diretti a questo comparto o in uscita da esso, per le piccole strade interne al quartiere (Via Brodolini, Guerci, Treves, Milano ecc.).
realizzare "Zone 30" che riportino anche il traffico di via Ravenna/via Prampolini ad una circolazione prettamente residenziale/locale e non, come sta avvenendo e come avevamo segnalato da tempo, di attraversamento fra via Europa e via San Leonardo
Infine evidenziamo nuovamente che questa soluzione si realizza in una zona già ampiamente servita dal punto di vista di Centri Commerciali mentre nulla a supporto del "commercio" di quartiere è stato fatto. Rinnoviamo il nostro invito a realizzare interventi di rivalorizzazione di via San Leonardo/Via Trento con il centro (Stazione/Via Garibaldi) assolutamente necessario a generare un mix funzionale che generi vitalità.

Ci auguriamo che l'Amministrazione trovi il "coraggio" di avere uno sguardo lungimirante sulla città non limitandosi a proclami (vedi PARMA FUTURO SMART, progettare città smart e resilienti per tutti).

Il nuovo Supermercato al Cornocchio, il Mall a Baganzola e l'Aeroporto Cargo non vanno sicuramente in questa direzione.

Chiediamo dunque ai nostri Amministratori destinatari della presente, un incontro in cui si possa chiarire quali tutele e salvaguardie l'Amministrazione vorrà porre in essere a difesa e protezione della salute dei suoi cittadini.

MANIFESTO PER SAN LEONARDO

In allegato: N° 3 documenti in formato pdf dei precedenti interventi del Gruppo di Cittadini di San Leonardo

20180113-sanLeonardo-progetto-treves

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"