Agricoltura. Rimborsi fino al 100 per cento per i danni alle attività agricole causati dalla fauna selvatica. L'assessore Caselli: "Saremo i primi in Italia nell'allargare gli interventi a favore delle imprese agricole" Le specie protette e quelle che vivono in aree tutelate escono dal regime 'de minimis' degli aiuti di Stato. A disposizione fondi anche per i sistemi di prevenzione e protezione delle specie animali e delle coltivazioni.
Bologna 6 marzo 2018 - Cambieranno le regole per gli aiuti di Stato per i danni causati dalla fauna selvatica.
L'Emilia-Romagna è la prima Regione in Italia, grazie anche ad un buon coordinamento con la Commissione europea, che potrà riconoscere agli agricoltori, in base alla normativa degli aiuti di Stato (senza i limiti previsti dai cosiddetti 'de minimis'), i contributi relativi ai danni provocati non solo dalle specie selvatiche protette, ma anche da quelle non tutelate che vivono in "zone protette", come Parchi e Riserve naturali, Oasi di protezione della fauna e zone di ripopolamento e cattura presenti nel territorio regionale.
È la novità prevista in una proposta di delibera di Giunta presentata oggi dall'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, nella II commissione dell'Assemblea legislativa.
"Si tratta di un notevole risultato- ha affermato Caselli -. Grazie a un lavoro d'intesa con la Commissione europea, si apre una strada che ci vede primi in Italia, nell'ampliare le garanzie per le aree coltivate.
Oggi solo per le specie protette e per quelle che vivono nelle aree tutelate si esce dal regime 'de minimis' (che prevede massimo 15mila euro nell'arco di tre anni, elevabili a 30mila euro nel caso di danni provocati da uccelli ittiofagi), e i contributi potranno essere erogati fino al 100% dei danni subiti.
Previsti anche finanziamenti per misure di prevenzione e protezione delle specie animali e delle coltivazioni".
Oltre che per i danni provocati dalla fauna selvatica, la proposta di delibera dell'assessorato regionale all'Agricoltura concede anche finanziamenti per interventi di prevenzione delle produzioni zootecniche come recinzioni metalliche fisse, miste, elettrificate semipermanenti e mobili; dissuasori faunistici che si attivano automaticamente emettendo suoni o luci e acquisto di cani da guardia a protezione delle greggi.
Sono compresi anche il rimborso dei capi uccisi e le cure veterinarie per quelli feriti.
Le spese per la protezione delle produzioni vegetali interessano le recinzioni perimetrali, sia contro i selvatici sia anti-uccelli, quelle elettriche e i dissuasori faunistici, come i cannoncini acustici o i palloni, per la difesa da storni, gazze e cornacchie. /OC