La società di Parma sbarca in America con un obiettivo di oltre 20 milioni di dollari di fatturato entro il 2020.

Parma, 05 aprile 2019 - Parmacotto acquisisce Cibo Italia e costituisce Parmacotto LLC, controllata per il 70% dall'azienda italiana e per il restante 30% dai soci fondatori di Cibo Italia Larry Saia e Alessandro Sità, quest'ultimo oggi Ceo di Parmacotto LLC.
Made in Italy e Alta Qualità al centro di una strategia di internazionale che punta totalmente sull'eccellenza del prodotto italiano.

Da oggi anche il mercato americano può contare sulla qualità del prodotto firmato Parmacotto, una qualità raggiunta attraverso l'efficientamento dei processi produttivi e la completa tracciabilità dell'intera filiera di produzione.

Continuo miglioramento dell'offerta di prodotto. Attenzione ai bisogni e alle esigenze di un consumatore più moderno e consapevole e all'evoluzione delle abitudini alimentari fanno di Parmacotto un player destinato ad imporsi anche nel mercato americano con un piano distributivo che intende raggiungere GDO e dettaglio.

«Abbiamo deciso di puntare sul mercato del Nord America poiché pensiamo ci siano ampi spazi di sviluppo per i nostri prodotti. L'investimento nell'acquisto del 70% di Cibo Italia permetterà di sviluppare importanti sinergie che sfrutteranno il posizionamento e la penetrazione distributiva della società americana e l'alta qualità dei prodotti Parmacotto».
Andrea Schivazappa - Amministratore Delegato Parmacotto

Parmacotto, tra le più note e storiche realtà italiane per quanto riguarda la produzione e commercializzazione di salumi e affettati pronti al consumo, è un'azienda riconosciuta in tutto il mondo per la grande attenzione che dedica alla qualità, alle proprietà nutrizionali dei suoi prodotti e per il suo costante impegno nella Ricerca&Sviluppo.

Con un consolidato Italia 2018 pari a 72 milioni di euro ed una proiezione per il 2020 a 100 milioni, oggi Parmacotto si presenta al mercato americano con l'obiettivo di proporre al consumatore US l'eccellenza firmata Made in Italy.

 

Dal 10 all'11 aprile Parmacotto a Cibus Connect 2019 con AZZURRO

Ospite della prima giornata la campionessa di sci Federica Brignone per raccontare insieme all'azienda il suo progetto dedicato alla sostenibilità ambientale.

PAD 05 STAND 023

Parmacotto torna a Cibus Connect, il format innovativo per lo sviluppo internazionale del Made in Italy alimentare in programma il 10 e l'11 aprile 2019 alle Fiere di Parma. L'azienda simbolo dell'eccellenza alimentare italiana partecipa alla manifestazione con AZZURRO, il Prosciutto Cotto di alta qualità con meno 25% di sale rispetto alla media (fonte: INRAN). L'ultima novità presentata da Parmacotto nasce per soddisfare le richieste di benessere e di qualità da parte di un consumatore attento ad un'alimentazione equilibrata ma che non rinuncia al gusto.

Mercoledì 10 aprile alle ore 12.30 sarà ospite dello stand Parmacotto (PAD 05 STAND 023) la campionessa di sci Federica Brignone terza italiana a conquistare una medaglia olimpica nel gigante dopo Giuliana Minuzzo e Deborah Compagnoni. L'atleta FISI presenterà "Traiettorie Liquide", il suo progetto sociale di responsabilità ambientale che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti dell'inquinamento marino sottolineando il valore dell'acqua come risorsa limitata e non infinita.

L'attenzione per la tematica ambientale è molto importante anche per Parmacotto che sta lavorando ad un progetto Eco Pack insieme ad un team R&D dedicato: packaging 100% riciclabile per ridurre il consumo di plastica non recuperabile e trasformare così le vaschette in confezioni totalmente eco-friendly.

Parmacotto S.p.a.
Con un fatturato consolidato di 72 milioni nel 2018, Parmacotto opera sul mercato italiano producendo e commercializzando salumi di alta qualità nel canale GDO e dettaglio tradizionale. Ha due stabilimenti produttivi a Marano (PR) e San Vitale Baganza (PR) e conta circa 150 dipendenti. Oltre al Prosciutto Cotto che rappresenta il core business dell'attività dell'azienda, Parmacotto è in grado di offrire una ricca gamma di prodotti: dai salumi tradizionali, agli affettati pronti al consumo.
www.parmacotto.com 

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Immortalato in un video il primo storione che risale dall'Emilia Romagna alla Lombardia dalla conca Piacentina di isola serafini. Berselli (Autorità di Distretto Po): "Le scelte più adeguate per migliorare l'ambiente acquatico solo grazie allo studio approfondito dell'habitat"

Parma, 5 Aprile 2019 – Immortalato al suo primo passaggio dal nodo idraulico di Isola Serafini l'esemplare di storione, monitorato in tempo reale dal video del gruppo di ricerca scientifica Graia, testimonia la validità della realizzazione della "scala di risalita" che favorisce e consente il libero transito di tutte le specie ittiche da questo eccezionale corridoio ambientale.

Dall'inaugurazione fino ad oggi infatti si contano già oltre 700 mila esemplari di differenti specie passate dalla conca piacentina (gestita dalla Regione Emilia Romagna), ma quello dello storione che dalle acque del Po risale per deporre le uova "sconfinando" in Lombardia è il primo avvistamento certificato.

La scelta della creazione di questa neonata via d'acqua creata appositamente per incrementare il ripopolamento si conferma vincente così come gli studi effettuati nell'ambito del progetto comunitario Life Conflupo. Il periodo in cui lo storione è stato filmato è quello pre-riproduttivo in cui l'esemplare va alla ricerca del suo areale di frega.

"Una scelta vincente quella della scala di risalita che, giorno dopo giorno, ci mostra risultati di rilievo – ha confermato il Segretario dell'Autorità di Distretto del Fiume Po Meuccio Berselli – solo lo studio approfondito degli habitat è alla base delle migliori decisioni, fondamentale per migliorare l'ambiente acquatico del Po e non solo".


Video: https://youtu.be/2xhsOGwM-Lg 

 

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Venerdì, 05 Aprile 2019 17:19

Il Consorzio di Bonifica non ci sta.

Le prescrizioni dell'Ente Parco alle derivazioni di acqua sono un attacco al nostro territorio!

Piacenza, 5 aprile 2019 - Si avvicina la stagione irrigua e il Condominio del Rivo Villano ha necessità di ricevere l'acqua utile a soddisfare le campagne di Rivergaro per un territorio di oltre 1000 ettari.

Il Consorzio di Bonifica di Piacenza si è attivato per realizzare le opere in alveo che annualmente compie per permettere di derivare le acque dal Trebbia al Rivo Villano, intervento necessario per vincere il dislivello di oltre due metri - frutto delle asportazioni di ghiaia degli ultimi 10 anni - che separa la presa del canale irriguo dall'alveo naturale del torrente.

A un passo dalla realizzazione delle arginature, il Consorzio di Bonifica, ha ricevuto una prescrizione – nuova, inaspettata e molto limitante - da parte dell'Ente di Gestione dei Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale.
Prescrizione, firmata dal Dott. Michele Zanelli (responsabile d'area dell'Ente Parchi) che cita testualmente quanto segue:
"Prescrizioni specifiche per le opere di derivazione a favore del Rivo Villano: potranno essere eseguiti solo i lavori di modificazione morfologica del corso d'acqua in prossimità della presa, strettamente necessari per permettere la derivazione mediante trattrice e idrovora meccanica, così come già previsto dal richiedente in caso di abbassamento del livello dell'acqua in alveo;
Il cantiere di sollevamento dovrà essere organizzato in modo tale da evitare qualsiasi sversamento di carburante e lubrificante".

A commentare è Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza: "Questa determina del Parco è un attacco al nostro territorio di cui non capiamo i connotati. Paradossalmente il Parco invece di favorire l'ambiente lo inquina. Come si evince dalla prescrizione, infatti, il sollevamento dell'acqua (dal Trebbia al Rivo Villano) deve avvenire grazie ad un trattore che, acceso 24 ore su 24, permette alle acque di entrare nel rivo irriguo provocando un grande consumo di combustibile e un elevato inquinamento acustico".
Continua Fausto Zermani: "Si è costruito una scatola, quella del Parco, in cui tutti abbiamo creduto pensando fosse un partner con cui valorizzare il territorio e i suoi prodotti, con cui condividere l'operato a favore del mondo della produzione e con cui esaltare quella che è la straordinaria attività dell'agricoltura. In realtà (il Parco) si dimostra essere una scatola vuota in cui si annidano le personali convinzioni di alcuni funzionari le cui azioni e limitazioni si ripercuotono contro il territorio stesso".
Conclude Fausto Zermani: "La storia del Rivo Villano è plurisecolare, ci sono documenti che parlano dell'esistenza del rivo fin dall'epoca del Barbarossa. Stiamo parlando di acqua che non è solo un bene vitale per l'agricoltura ma per l'intero ambiente circostante in quanto, circolando nei canali, va ad alimentare la falda e a preservare la flora e la fauna che creano quel bel paese che ci emoziona quotidianamente ".

Piena condivisione alle parole di Fausto Zermani (Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza), è espressa dalle associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura e Cia con i loro presidenti Marco Crotti, Filippo Gasparini e Franco Boeri.

“Da 100 anni mettiamo in campo la passione”, incontro domenica prossima al Consorzio Agrario di Parma. Agricoltura 4.0, tecnologie avanzate, ricerca scientifica applicata al comparto. Numerosi i relatori tra cui anche il professor Andrea Formigoni Ordinario Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Università di Bologna. 

Parma -

Nell’ambito dell’evento “Porte Aperte 2019”, organizzato per questo week end (6-7 Aprile) presso la sede del Consorzio Agrario di Parma in Strada Mercati 17 si terrà domenica mattina a partire dalle ore 10 un convegno aperto al pubblico interessato, dal titolo “Da 100 anni mettiamo in campo la passione.

La mattinata vedrà diversi interventi sui temi dell’innovazione in agricoltura sia sotto il profilo più legato alle nuove frontiere della ricerca tecnico-scientifica nel primo settore, sia sotto quello dell’applicazione tecnologica dei mezzi più moderni e avanzati che consentono di ottimizzare l’utilizzo dei big data colturali: oggi essenziali per resa e sostenibilità ambientale.

Dopo l’introduzione del direttore Giorgio Collina interverrà Paolo Pagliarini responsabile meccanizzazione del Cap che ripercorrerà le tappe che hanno consolidato, a partire dal 16 agosto del 1919, il fortunato matrimonio con la multinazionale leader New Holland ancora saldissimo e volto al futuro.

Successivamente sarà la volta dell’agronomo ricercatore di IBFS Servizi Bonifiche Ferraresi Holding Riccardo Mastroserio su “IBFS: metodi, tecniche e agricoltura di precisione al servizio di filiere agricole e foraggere, poi Francesco Belletti ricercatore MUA Cap “Tecniche per la migliore valorizzazione dei foraggi di qualità”, infine un esperto a 360° del settore ovvero il professor Andrea Formigoni Ordinario Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Università di Bologna sul tema “Dal presente al futuro nella zootecnia del latte.

Il convegno, moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli, si concluderà con l’intervento del presidente del Consorzio Agrario di Parma Giorgio Grenzi che  approfondirà i temi presentati soffermandosi sul ruolo del Cap a servizio del nostro territorio e più in genere del comparto agroalimentare. Al termine si svolgerà un momento conviviale. 

Venerdì, 05 Aprile 2019 10:43

C'è qualcosa nell'aria.

Al Poggio di Sant'Ilario Baganza cresce la preoccupazione per i dati dell'ARPAE. Il Benzopirene (composto aromatico cancerogeno) è superiore di 200 volte a quanto riscontrato nel capoluogo.

Nonostante le rassicurazioni dell'amministrazione comunale, che nei giorni scorsi avevano cercato di tranquillizzare i residenti, questi ultimi dati sembrano aver riacceso l'apprensione per la salute.

Portavoce della preoccupazione dilagante è il consigliere di opposizione Angelo Lusuardi che ha diramato un comunicato che di seguito pubblichiamo.

"Come consigliere comunale di "Cambiamo Felino" siamo molto preoccupati dai dati che emergono dalle rilevazioni Arpae fatte a Poggio di Sant'Ilario Baganza. Dai dati si apprende che emergono valori in particolar modo di benzopirene, superiori di 200 volte quelli rilevati a Parma.
Anche il valore di PM10 risulta spesso più alto anche nei confronti di territori come Langhirano dove la presenza industriale è ben maggiore.
Tutti conoscono i problemi alla salute legati al benzopirene e poco rassicura che siano dentro i parametri di legge in quanto il loro livello è enormemente troppo elevato rispetto al luogo. Il problema c'è, è chiaro e misurato. Ora va affrontato e risolto definitivamente da parte dei nostri amministratori. Questo chiedono ancora una volta i cittadini , che si difenda la salute pubblica e che si proteggano i residenti da ogni rischio ambientale
Agire si può, si deve solo volerlo fare."

Angelo Lusuardi Consigliere Comunale "Cambiamo Felino"

NOTE:
Leggi anche: https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/21717-quello-strano-odore-al-poggio-di-s-ilario-baganza.html 

Il link per accedere al sito dell' Arpae
https://www.arpae.it/dettaglio_generale.asp?id=3057&idlivello=1692 

(di N.C. 4 aprile 2019)

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Il Consorzio Parmigiano Reggiano chiude un anno da record per produzione e investimenti in comunicazione. Ricavi a 33.938.186 euro contro i 27.524.402 del 2017 (+ 23,3%).

Parma, 3 aprile 2019 – Si è tenuta oggi a Parma l'Assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano durante la quale il Consorzio ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2018. Un anno da record sotto tanti punti idi vista, che ha visto crescere di pari passo produzione, ricavi e investimenti in comunicazione e marketing.

L'Assemblea si è svolta nell'Auditorium Paganini e ha visto una grande partecipazione di tutte le province del comprensorio: 163 produttori che rappresentano il 49% del totale dei caseifici del Parmigiano Reggiano.

Il bilancio 2018 evidenzia un incremento della produzione pari a 49.131 forme: 1,35% in più rispetto al 2017. Un record assoluto per il Parmigiano Reggiano che chiude l'anno con 3.699.695 forme prodotte contro le 3.650.562 dell'anno precedente. Sono conseguentemente aumentati i ricavi – 33.938.186 euro contro i 27.342.402 del 2017 - che derivano principalmente dai contributi che i caseifici devono versare al Consorzio per produrre la Dop.

"Il 2018 è stato un anno di consolidamento – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – nel quale abbiamo gestito positivamente una rilevante crescita della produzione. Un banco di prova importante perché il prezzo medio alla produzione ha tenuto e si è attestato intorno ai 10 euro al chilogrammo (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, prezzo medio alla produzione nell'anno 2018). L'intero comparto ha reagito positivamente all'incremento dell'offerta grazie agli investimenti in marketing e comunicazione che hanno contribuito a creare nuovi spazi di mercato in Italia e all'estero".

"Nel 2018 – continua Bertinelli – è entrato in vigore il nuovo Disciplinare di produzione portando cambiamenti importanti, primo tra tutti l'indicazione dell'età del prodotto in etichetta. I controlli h24 sulle linee di grattugia sono entrati a regime e il Piano di Regolazione dell'offerta ha centrato l'obiettivo per il quale era stato disegnato, creando le giuste condizioni di mercato".

Il 2018 sarà ricordato anche per il rilancio degli investimenti in marketing e comunicazione che hanno raggiunto la cifra record di € 20,9 milioni di euro contro i 15,2 del 2017. Investimenti che rappresentano una delle leve fondamentali per sostenere l'incremento della produzione tramite lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero.

È aumentato anche l'export che ha superato quota 40%.

Il Consorzio diffonderà i dati economici del comparto in una conferenza stampa che si terra lunedì 15 aprile alle ore 11.00 nella Sala Blu di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Valori di Milano.

Piacenza, 4 aprile 2019 - Al bando PSR della Regione Emilia Romagna il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha presentato 31 progetti per un valore complessivo superiore a 3 milioni e 700 mila euro.

Si tratta di progetti riferiti ad interventi volti alla prevenzione di danni da fenomeni franosi rispondenti al bando PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2014/2020 misura n. 5.1.01 (linea di finanziamento regionale indirizzata a investimenti in azione di prevenzione volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali e avversità climatiche – prevenzione danni da fenomeni franosi al potenziale produttivo agricolo).

I progetti presentati sono così distribuiti sul territorio: 5 per il comune di Alta Val Tidone, 5 per il comune di Gropparello, 5 per il comune di Morfasso, 4 per il comune di Pianello Val Tidone, 2 per il comune di Farini, 2 per il comune di Bobbio, 2 per il comune di Bettola, 2 per il comune di Ferriere, 1 per il comune di Travo, 1 per il comune di Corte Brugnatella, 1 per il comune di Coli e 1 per il comune di Piozzano.

Per ognuna delle segnalazioni ricevute, a seguito dei sopralluoghi effettuati dai tecnici del Consorzio, è stato redatto un progetto di intervento.
Ad essere nei progetti di intervento ci sono: 64 briglie in gabbioni allo scopo di rallentare la velocità delle acque e contrastare l'erosione e di conseguenza migliorare le condizioni di stabilità dei versanti e mitigare i fenomeni franosi; 72 tra traverse, palificate e briglie in legname per stabilizzare i versanti e intercettare e incanalare i canali montani; drenaggi per l'emungimento delle acque sotterranee per più di 13 mila e 500 metri per la raccolta e il convogliamento delle acque che si infiltrano nel sottosuolo al fine di prevenire movimenti franosi; la pulizia e la sistemazione di canali per quasi 20 mila metri per favorire il deflusso delle acque di scolo.

In linea generale ogni progetto proposto è pienamente coerente con l'obiettivo dell'operazione (5.1.01 del PSR) e risponde al fabbisogno di ripristinare il potenziale produttivo agricolo e forestale danneggiato e introduce adeguate misure di prevenzione contribuendo al sostegno della prevenzione e della gestione dei rischi aziendali: 47 le aziende agricole coinvolte.

Parlando di iter burocratico: i progetti sono stati presentati a fine marzo (il 26 era la scadenza), la graduatoria sarà pubblicata entro la fine di luglio e, per i progetti finanziati, sarà redatto un progetto esecutivo finale e la realizzazione degli interventi pianificati in un tempo massimo di 18 mesi.
A complimentarsi con lo staff tecnico è prima di tutti Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza che commenta: "Essere riusciti a presentare 31 progetti, per di più in tempi così brevi, è davvero un grande risultato. La nostra montagna va sostenuta con investimenti che mantengano integro il territorio e tutelino i suoi abitanti e le attività produttive in essere. L'impegno e la dedizione del personale tecnico e operativo in forza al comprensorio montano dimostra quanto il Consorzio tenga e creda in un approccio che preservi il territorio e lo rilanci assicurando a chi resta e a chi vuole tornare una maggior qualità della vita".

 

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L'attività del Consorzio di Bonifica di Piacenza, in territorio montano, è volta alla prevenzione del dissesto idrogeologico e alla manutenzione della propria rete stradale e acquedottistica.

Piacenza, 1 aprile 2019 - E' quindi il Consorzio, nell'ambito della sua attività di sorveglianza, e su segnalazione dei comuni e dei residenti del comprensorio, a effettuare sopralluoghi e a porre in atto monitoraggi continui del territorio.

Per quanto riguarda la strada di bonifica Rigolo- Restano e l'abitato di Restano, a Bettola, era stato il comune a segnalare una pericolosa caduta massi nei pressi della frazione e la necessità di un sopralluogo da parte del personale del Consorzio.
Dal controllo dei tecnici, a monte della strada e della frazione bettolese, è subito emersa la pericolosità del movimento della massa rocciosa già distaccata e in equilibrio precario.

"Lo stato della massa franosa si è subito presentato preoccupante. Parte del materiale lapideo era stato trattenuto dalla vegetazione boschiva ma alcuni massi di notevole dimensione erano caduti sulla strada e sulle abitazioni provocando danneggiamenti e timore tra i residenti" afferma Gianluca Fulgoni, tecnico del Consorzio di Bonifica.

"Il progetto esecutivo, predisposto internamente all'Ente, e successivo agli studi geologici e geotecnici, ha previsto la realizzazione di due tipologie di intervento: la realizzazione di una barriera paramassi ad elevata dissipazione di energia lunga 50 metri e alta 4 finalizzata all'intercettazione dei massi già distaccati e il rafforzamento corticale delle pareti rocciose realizzato con una rete metallica a doppia torsione per l'impedimento di nuovi e pericolosi distacchi di detriti rocciosi" hanno continuato Andrea Terret e Deborah Federici, progettisti del Consorzio.
Spettacolare parte dell'intervento realizzato con l'aiuto di un elicottero che, per velocizzare i tempi, ha posato il materiale metallico (reti, ancoraggi, barre, ecc) nel punto preciso dell'intervento.
A conclusione è il Sindaco di Bettola, Paolo Negri che afferma con soddisfazione: "Grazie all'intervento del Consorzio anche la zona di Restano è stata messa in sicurezza".

 

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Degustazioni e pairing si svolgeranno sia a Sol&Agrifood, sia negli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly.

Reggio Emilia, 2 aprile 2018 – Il Consorzio Parmigiano Reggiano partecipa a Sol&Agrifood (stand B20), il Salone internazionale dell'Agroalimentare di Qualità in programma a Verona Fiere dal 7 al 10 aprile, in concomitanza con Vinitaly 2019.

Il Consorzio presenterà in Fiera diverse stagionature e tipologie di Parmigiano Reggiano che saranno proposte in abbinamento ai grandi vini italiani. Le degustazioni si svolgeranno sia nello stand del Consorzio a Sol&Agrifood, sia all'interno degli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly.
L'obiettivo è sottolineare la versatilità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che per la sua complessità di aromi e struttura è il partner ideale sia per un calice da aperitivo sia per abbinamenti più arditi.

Se un Parmigiano Reggiano "giovane", stagionato 12-18 mesi, è perfetto come aperitivo in abbinamento a vini bianchi e frizzanti, un 48 mesi si presenta con un carattere complesso e un sapore deciso con note di spezie, frutta secca e brodo di carne: da gustare con vini strutturati e da meditazione, e perché no, addirittura con un Marsala Doc o una Grappa del Trentino.

Insieme al Consorzio, ogni giorno si alterneranno in Fiera caseifici provenienti dalle diverse province di produzione che offriranno al pubblico la possibilità di scoprire tutta la biodiversità unica ed inimitabile del Parmigiano Reggiano: 4 Madonne Caseificio dell'Emilia (Lesignana, MO), Caseificio Sociale Palazzo (Roccabianca, PR), Azienda Agricola Boselli Nullo e Marcello (San Ruffino, PR), Caseificio Sociale Allegro (Castelnuovo di Sotto, RE), Società Agricola F.lli Brugnoli (Bardi, PR), Società Agricola Montecoppe (Collecchio, PR), Società Agricola Butteri (Salsomaggiore Terme, PR), Latteria Sociale San Giorgio (Casina, RE).
Particolarmente importanti nei giorni della manifestazione saranno le collaborazioni instaurate con eccellenze del panorama vinicolo e brassicolo tra cui: Consorzio Franciacorta, Cantine Intorcia, Consorzio dei vini Mantovani, Consorzio di tutela Lambruschi, Aglianico del Taburno, Vini del Sannio, Trentodoc, Istituto Tutela Grappe del Trentino, Birra del Borgo, Vermouth Cocchi, Regione Emilia Romagna, Duca di Salaparuta-Corvo, Birrificio Balladin.

Il Parmigiano Reggiano incontrerà infine Le Donne del Vino martedì 9 aprile alle ore 14.30 per una degustazione in abbinamento a etichette di produttrici emiliano romagnole (padiglione Emilia Romagna, stand Enoteca Regionale).

Nel sito www.parmigianoreggiano.it  è pubblicato il calendario completo delle degustazioni.

Latte spot nazionale ed estero in decrescita continua, mentre stabili sono le quote del burro e anche della la crema. Fisse le cifre per il Grana Padano, mentre il Parmigiano Reggiano cala in alcune sue stagionature.

di Virgilio e Jacopo Parma 02 aprile 2019 -

LATTE SPOT – Continua il calo dei prezzi per le diverse tipologie di latte; il più netto è ancora quello relativo allo scremato pastorizzato spot estero, dopo la settimana scorsa, con un -3,3% di acquisto tra 14,49 e 15,53 €/100 al litro. Il latte crudo spot nazionale continua la sua discesa di -1,2%, tra 41,24 e 42,27 €/100 al litro; il latte intero pastorizzato spot estero cala anch'esso a -1,5% tra 34,02 e 35,05 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Si mantengono stabili i prezzi dei listini del burro a Milano, mentre subiscono una battuta di arresto i punti percentuali della crema a uso alimentare. A Verona torna fisso il prezzo della panna, così come i rispettivi listini dello zangolato parmigiano e reggiano.

Borsa di Milano 01 aprile 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,96 €/Kg. (=)
MARGARINA marzo 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 01 aprile 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05€/Kg.

Borsa di Parma 29 marzo 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 02 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 01 aprile 2019 – Medesimi prezzi per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 29 marzo 2019 – Confermati gli prezzi del Parmigiano Reggiano ad eccezione del 18 mesi e del 24 mesi, in lievissimo calo.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (- 0,4%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (- 0,4%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Martedì, 02 Aprile 2019 10:16

BUYHOOP - Market Place innovativo

Solo incontrando persone è possibile condividere informazioni e quindi stabilire connessioni, ma soprattutto confrontarsi e scoprire differenze o coincidenze, visioni comuni e magari trovare punti di accordo. Filosoficamente l'idea di fondo a carattere sociale sviluppa il concetto che sta alla base del progetto di Buyhoop!

da L'Equilibrista Verona 28 marzo 2019 -
Ogni giorno camminiamo per i nostri centri storici vedendo serrande abbassate laddove c'era l'amico di una vita o magari nuove insegne laddove si era soliti andare da bambini e che oggi restano un vago ricordo perché le mode sono passate e hanno ceduto il passo ad altro. La moda è ciclica, i gusti anche, e le persone sono legate ai ricordi in modo indissolubile tanto che non si fatica a mantenere continuità ma solo distinzione ed ecco che rivoluzionare il processo d'acquisto diventa davvero complesso e assai costoso.

Tutti vogliono qualcosa dalla rete e chiunque voglia acquistare un prodotto deve sempre avere una relazione con la controparte non paritaria perché chi vende è sempre un gigante per il compratore e noi siamo sempre maledettamente piccoli.

Il singolo ha poco potere contrattuale verso il venditore e quindi che fare?

L'idea da sempre è quella di unire le forze no? Così da unirsi ad altri compratori per ottenere prezzi migliori e per essere più grandi tanto da formare un gruppo di acquisto molto forte, tanto che a poco a poco, si arriva ad essere più grandi e formare un gruppo di acquisto molto forte non è più impossibile.

Questa condotta ci fa ottenere il miglior prezzo possibile, permette alle persone di diventare un unico gruppo coeso con interessi condivisi facendo maturare una consapevolezza ed una opinione, ma con un pagamento e consegna indipendente rende ognuno legato all'altro ma non interdipendente in senso stretto e qui a mio avviso, ecco dov'è la vera evoluzione della specie...ed eccoci finalmente a Buyhoop.

Ma tutto questo in concreto cosa ci porta ?
Sostentamento del commercio locale, più acquisti in negozi famigliari o del centro storico e seguenti possibili benefici per le città che vanno incontro ad inevitabile spopolamento, forse uno delle conseguenze socialmente più particolari del nuovo millennio che dapprima le aveva popolate dalle campagne ed ora le rigetta via.
Le attività nei centri storici hanno bisogno di vitalità e di grande adattabilità alle nuove tendenze e il cambiamento da qualsiasi parte lo si veda, perché sarà centrale per lo sviluppo di tutti.

Quindi i ragazzi di Buyhoop, Simone Furattini, Alessia Panizza, Andrea Chiericati, hanno creato una sorta di "Social shopping" cioè un vero e proprio acquisto on-line attraverso il passaparola sui social !

Ecco perché di recente la start-up guastallese è stata ospitata anche ad #Ampiès, l'evento ideato e svolto a Reggio Emilia grazie al quale è nata l'occasione concreta per far incontrare le diverse aziende innovative sul territorio reggiano e farle dialogare e far conoscere.
Tutte attività nate dal basso per esigenze locali con la finalità di salvaguardare il bene comune. All'interno di questo evento Buyhoop è stata chiamata a testimoniare la propria proposta innovativa per salvaguardare i negozianti di paese in forte difficoltà nell'era di internet.

Quindi fondamentale è la ricerca che vuole mettere insieme utenti per ottenere sconti aggiuntivi, il concetto è quello del gruppo di acquisto ma attraverso gruppi virtuali di persone che si coordinano via social network ma finalmente con pagamento singolo, consegna domicilio o ritiro direttamente nei negozi che beneficiano indirettamente del nuovo approccio alla vendita e riporta traffico sul punto vendita.

L'idea sta arrivando a consolidarsi a Boretto, Novellara,Viadana e Reggiolo, ma ovviamente è la loro Guastalla a far parlare di loro e quindi a dare una visione moderna ad un sistema che ha bisogno estremo di innovarsi.

www.buyhoop.social 
Referente: Simone Furattini

 

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Lunedì, 01 Aprile 2019 17:54

Consilium acquisisce Dino Corsini Srl

Al private equity la quota di maggioranza di Dino Corsini, leader nella produzione di prodotti colati da forno private label.

Milano, 1° aprile 2019 - Consilium SGR, attraverso il fondo Consilium Private Equity Fund III, annuncia l'acquisizione di una quota di maggioranza in Dino Corsini. La famiglia Corsini manterrà una quota nel capitale e continuerà a cooperare con la società con l'obiettivo di proseguire il percorso di forte crescita degli ultimi anni.
Fondata nel 1935, Dino Corsini opera come produttore di prodotti colati da forno (tortini, plumcake, muffin) per la marca privata fornendo i principali operatori della grande distribuzione organizzata in Italia.

Il mercato dei colati da forno è, nel settore delle merendine confezionate, il segmento a maggiore crescita e Dino Corsini, in tale ambito, rappresenta un'eccellenza in termini di qualità e ampiezza dell'offerta, con una gamma completa anche nella nicchia ad elevato potenziale dei prodotti salutistici (biologico, gluten-free, senza zuccheri aggiunti, farine speciali).

Consilium ritiene che, facendo leva sulla qualità del know-how produttivo e l'elevato livello di servizio offerto ai propri clienti, Dino Corsini sia in grado di consolidare la propria posizione di leadership nel mercato di riferimento ed è pronta a supportare l'azienda in un ambizioso piano di sviluppo.

Advisor di Consilium per gli aspetti contrattuali è stato lo studio Alpeggiani & Associati, mentre la due diligence contabile è stata curata da KPMG, quella di business da Long Term Partners, quella fiscale, legale e di struttura dallo studio Russo De Rosa & Associati e il financing da Essentia.

Advisor finanziario della famiglia Corsini è stato lo Studio Cenedese, mentre gli aspetti contrattuali sono stati curati dallo Studio legale Dentons.
L'operazione è stata finanziata da UniCredit, assistita dallo Studio legale Orrick.
***
Consilium SGR
Consilium è una società di gestione del risparmio indipendente dedicata all'attività di private equity. Consilium gestisce due fondi mobiliari chiusi riservati a investitori qualificati: il Consilium Private Equity Fund e il Consilium Private Equity Fund III, con una dotazione complessiva di circa €300 milioni. Consilium si focalizza su opportunità di buy-out e investimenti in capitale di sviluppo in aziende italiane di piccole e medie dimensioni.

 

Editoriale: - Approvata la norma europea sul Copyright, o quasi! - Lattiero caseari. Quote del burro stabili, crema in salita. Prezzi dei formaggi fissi da un mese - Cereali e dintorni. Variazioni insignificanti. - La Spergola a Vinitaly - Ora legale, lancette avanti di un'ora. Dal 2021 gli Stati UE potranno scegliere il loro fuso orario preferito. - Penny Germania ritira il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano - Il Parmigiano Reggiano a CIBUS CONNECT (10-11 aprile 2019)-

SOMMARIO Anno 18 - n° 13 31 marzo 2019
1.1 editoriale
Approvata la norma europea sul Copyright, o quasi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Quote del burro stabili, crema in salita. Prezzi dei formaggi fissi da un mese.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Variazioni insignificanti.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 VINITALY e SPERGOLA La Spergola a Vinitaly
5.2 ora legale Ora legale, lancette avanti di un'ora. Dal 2021 gli Stati UE potranno scegliere il loro fuso orario preferito.
6.1 sicurezza alimentare Penny Germania ritira il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano
6.2 parmigiano Reggiano Il Parmigiano Reggiano a CIBUS CONNECT (10-11 aprile 2019)
8.1 ambiente e plastiche Il progetto sperimentale "Il Po d'AMare"
9.1 export agrumi Le Arance rosse a Pechino
10.1 ambiente Bonifica Parmense, ripristinata e messa in sicurezza la strada di Sgui a Varsi
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

(per seguire gli argomenti correlati clicca QUI)  

 

 

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La nuova organizzazione del team manageriale di UniCredit - approvata dal consiglio di amministrazione di UniCredit del 6 febbraio 2019 - è da oggi pienamente operativa.

Come già precedentemente annunciato, la nuova organizzazione garantisce che il team manageriale che implementerà il nuovo Piano Strategico ne abbia la piena responsabilità sin dall'inizio del processo di sviluppo. Il Piano Strategico 2020-23 sarà presentato a Londra il 3 dicembre 2019.

Il nuovo team manageriale è composto da Francesco Giordano e Olivier Khayat, co-CEO Commercial Banking Western Europe; Gianfranco Bisagni e Niccolò Ubertalli, co-CEO Commercial Banking CEE; Richard Burton, CEO del Corporate and Investment Banking, a riporto diretto di Olivier Khayat e Gianfranco Bisagni; Ranieri de Marchis e Carlo Vivaldi, co-Chief Operating Officer. Finja Kuetz è Deputy COO e Chief Transformation Officer.

Il CEO del Gruppo assume inoltre temporaneamente la guida della funzione Finanza & Controllo, fino a quando verrà nominato un nuovo responsabile.

Il Commercial Banking Italy, che riporta ai co-CEO del Commercial Banking Western Europe, sarà guidato da Andrea Casini e Remo Taricani. Giovanni Ronca, ex co-Head del Commercial Banking Italy, in accordo con la banca, ha annunciato che lascerà il Gruppo.
Stefano Porro è stato nominato co-CFO, al fianco di Mirko Bianchi. I co-CFO riportano al Responsabile di Finanza & Controllo. La nuova area CFO comprende sia le attività precedentemente rientranti nel perimetro CFO che quelle rientranti nel perimetro Group Administrative & Analytics Office.

Jean Pierre Mustier, CEO del Gruppo UniCredit, ha dichiarato: "Sono molto soddisfatto che la nuova organizzazione sia ora pienamente operativa. Il team manageriale potrà così progredire nell'implementazione del nostro prossimo Piano Strategico 2020-23 e correre con successo gli ultimi chilometri della maratona di Transform 2019. Grazie alla nostra organizzazione, UniCredit si confermerà una banca paneuropea vincente".

di Mario Vacca Parma 31 marzo 2019 - Alla fine la riforma del diritto fallimentare è giunta al traguardo e sostituisce uno dei regi decreti più noti tra quelli ancora in vigore. La prima parte contiene gli articoli sul codice della crisi e dell'insolvenza, la seconda modifiche al codice civile, la terza garanzie per gli acquirenti di immobili da costruire la quarta disposizioni finali e transitorie. I principali obiettivi sono stati quelli di agevolare il risanamento dell'impresa in crisi valorizzando gli accordi negoziali per tutelare il valore aziendale e i livelli occupazionali.

Di seguito si identificano gli strumenti messi a disposizione dal legislatore, considerando che l'intento è stato quello di evitare il ricorso a procedure liquidatorie e/o fallimentari da parte dei soggetti in crisi e quindi – come evidenziato poc'anzi - tutelare il valore aziendale e i livelli occupazionali.
Sono previste tre diverse procedure, tutte finalizzate alla gestione e al superamento dello stato di crisi delle imprese. Elemento comune è che l'impresa rappresenti un piano di risanamento credibile con il quale si individuino le cause, si analizzino le possibili alternative e delineino con precisione le strategie e gli interventi fondamentali che dovranno guidare l'impresa per superare le difficoltà.

Le procedure appena richiamate sono le seguenti:
 piano attestato di risanamento (ex art. 67 , L.F.);
 accordo di ristrutturazione dei debiti (ex art. 182-bis , L.F.);
 concordato preventivo (ex artt. 160 ss. L.F.).

Il piano attestato di risanamento – di cui ho parlato in un precedente articolo - e gli accordi di ristrutturazione dei debiti non possono essere annoverati tra le procedure concorsuali al pari del concordato preventivo; spesso ritenuti "minori" poiché trattasi di strumenti nella mani dell'imprenditore per risanare l'impresa e riportarla in equilibrio attraverso una serie di operazioni strategiche senza che vi sia un vero e proprio controllo del tribunale; il piano attestato di risanamento non prevede l'intervento del tribunale e non è soggetto ad alcun regime pubblicistico, l'accordi di ristrutturazione viene pubblicato al registro delle imprese ma vede il coinvolgimento del tribunale soltanto nella fase finale dell'omologazione, mentre il concordato preventivo vede il tribunale operare quale organo della procedura sin dall'inizio ed ovviamente la stessa è pubblicata in camera di commercio.

Non sempre queste tre procedure sono alternative tra loro ma è comunque possibile individuare caratteristiche fondamentali comuni:
presupposto soggettivo: possono accedervi le imprese (siano imprenditori individuali o società commerciali) ritenute fallibili; Ricordo che non sono soggetti alle disposizioni sul fallimento e sul concordato preventivo gli imprenditori che dimostrino il possesso congiunto dei seguenti requisiti:

1. aver avuto, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore, un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila;
2. aver realizzato, nei tre esercizi antecedenti ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila;
3. avere un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila.

presupposto oggettivo: sussistenza dello stato di crisi per il piano attestato di risanamento e dello stato di crisi o insolvenza sia per gli accordi di ristrutturazione dei debiti sia per il concordato preventivo;
tutele e limitazioni all'azione revocatoria: l'art. 67, comma 3 , lett. d), L.F. sottrae all'ambito dell'azione revocatoria una serie di atti sulla base della loro inerenza al piano di risanamento. Non sono quindi applicabili le disposizioni in materia di bancarotta semplice e preferenziale a pagamenti e operazioni compiuti in esecuzione di un piano attestato o di un accordo di ristrutturazione omologato. È quindi opportuno che il piano preveda con un elevato grado di dettaglio gli atti da compiere;
piano attestato da parte di un professionista indipendente incaricato dal debitore. Il professionista incaricato della redazione della relazione giurata, oltre a possedere i requisiti indicati dall'art. 28 , lett. a) e b), della L.F. deve essere iscritto nel registro dei revisori legali. L'attestatore deve inoltre possedere tutti i requisiti di indipendenza e professionalità ai sensi dell'art. 2399, c.c. "e non deve, avere prestato negli ultimi cinque anni attività di lavoro subordinato o autonomo in favore del debitore, in pratica deve essere completamente indipendente. L'attestazione suppone la verifica della veridicità dei dati aziendali, la concretezza del piano affinchè sia idoneo a risanare le posizioni debitorie e a garantire il riequilibrio della situazione economico-patrimoniale.

Piano di Sviluppo Rurale: arriva il decreto del Ministero che premia i progetti sul risparmio idrico dell'Emilia Centrale
Risparmio di risorsa fino a 4 milioni di metri cubi e interventi della rete nei comuni di Reggio Emilia, Poviglio, Novellara, Cadelbosco Sopra, Correggio Carpi e Soliera.

Reggio Emilia – 29 Marzo 2019 - Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari Forestali e del Turismo ha pubblicato il decreto governativo per l'approvazione della graduatoria definitiva delle domande di finanziamento presentate nell'ambito del Piano Nazionale di Sviluppo Rurale per le infrastrutture irrigue e il Consorzio dell'Emilia Centrale si è visto riconoscere un importo assai rilevante volto al risparmio dell'acqua grazie ad una sempre più efficiente gestione della risorsa. I progetti, coordinati dall'ingegner Pietro Torri e realizzati internamente ad opera dello staff tecnico del Consorzio, hanno guadagnato un alto punteggio dalle commissioni giudicanti che hanno premiato 19 enti in tutto il paese.

All'Emilia Centrale toccheranno 20 milioni di euro (19.999312) e saranno impiegati in opere mirate per l'adeguamento della rete di distribuzione consortile e dei relativi sistemi irrigui nei Comuni di Poviglio (4.201.835euro) canale Godezza, Comune di Reggio Emilia (4.860.986) canale di Sesso, Comune di Novellara e Comune di Cadelbosco di Sopra (1.979.388) canale Santa Maria, Comune di Correggio (3.347.329) canale Fornacelle, Comune di Carpi e Comune di Soliera (5.609.773) canale Soliera Basso.

"I cambiamenti climatici stanno creando notevoli criticità e la carenza di risorsa causa danni soprattutto al comparto agricolo - ha commentato il presidente dell'Emilia Centrale Matteo Catellani – così per risparmiare risorsa serve una capacità forte di progettare e il nostro Consorzio si è distinto ed è stato premiato per il bene del territorio che serviamo". E in un momento come quello che stiamo vivendo in cui l'acqua, bene primario, appare quasi per la prima volta "risorsa esauribile" questi interventi capillari sulla rete genereranno un risparmio di circa 4 milioni di metri cubi : una quantità non certo sottovalutabile.

 

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Italo Calvino, nelle Città invisibili narra: Marco Polo descrive un ponte pietra per pietra. Ma qual è la pietra che sostiene il ponte? chiede Kublai Khan. Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra – risponde Marco – ma dalla linea dell'arco che formano. Kublai Khan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa. Polo risponde: Senza pietre non c'è arco.

Di Guido Zaccarelli Mirandola 30 marzo 2019 - Le persone sono le pietre che formano la struttura portante della società e il loro valore rappresenta la linea che sostiene il ponte per renderla forte e stabile.

Il capitale umano è la risorsa più importante della collettività e rappresenta la perfezione circolare con cui disegnare la struttura di una comunità il cui valore complessivo rappresenta un capitale inimitabile, unico e insostituibile, di uno stato o di una nazione. La solidarietà è agire in solido (in questo caso non legato all'obbligo di corrispondere qualcosa a qualcun altro) in forte contrasto con l'elemosina che esprime un gesto di pietà.

La consapevolezza è il motore che muove l'agire dell'uomo verso l'altro trovando nell'etica l'energia per rendere autentica l'identità. La verità si materializza diventando fonte di attrazione degli altri grazie alla presenza della reciprocità che unisce tutti i punti della solidarietà per dare forma alla linea del ponte. La dignità completa "l'essere degno del gesto", coinvolgendo il mondo interiore dell'essere umano evitando di essere solo il frutto della superficialità animata dalla mano invisibile dell'apparire. Le sensazioni e le percezioni orientano l'energia interiore degli individui verso gli altri, per stimolare l'adesione e il coinvolgimento di una estesa pluralità di soggetti per disegnare altre linee e realizzare nuovi ponti e arterie di comunicazione dove mettere in contatto gli uomini tra loro.

Linee che si uniscono e ponti che si moltiplicano per creare una fitta rete di solidarietà crescente fino alla idea che possa raggiungere l'infinto. Le moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione ci mostrano una realtà che muta al volgere di ogni sospiro mettendo in contatto tra loro le persone e le cose. IOT, l'Internet delle cose, è una rete dove qualsiasi dispositivo può scambiare informazioni disegnando linee e costruendo ponti. Occorre creare anche l'Internet della solidarietà.

IOS, Internet of Solidarity, un nuovo paradigma da impiegare per disegnare linee e costruire i ponti della solidarietà, una rete solidale aperta al mondo dove incontrare la disponibilità di molti a condividere in solido la conoscenza, la competenza e i valori etici e morali del fare personale e professionale. Internet è un ponte che avvicina mondi distanti tra loro che acquista ogni giorno solidità diventando un punto di forza su cui affacciarsi per guardare l'universo nella sua totalità, dove uniti poter osservare nell'altro lo sguardo della verità.

Il BOS crea consapevolezza nell'arte del fare con l'intento di farla diventare la consuetudine e stimolare l'adesione con il mondo nel quale l'uomo è immerso. Un agire che entusiasma pronto a liberare energie preziose che trovano l'accordo di altre molecole, pietre che si uniscono per disegnare una linea, indispensabile per unire gli estremi e raggiungere l'altra sponda, creando un luogo comune dove vivere nuove esperienze di libertà e poter innalzare il cartello con scritto sopra: #essereSOLIDALI

Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Riferimenti sitografici: https://www.wikipedia.org/ 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

La moneta complementare Liberex sbarca a Noceto (PR), quale strumento di rilancio dell'economia del territorio. Si chiama Liberex, una "unità di conto" già utilizzata da centinaia aziende emiliane che hanno aderito al circuito di credito commerciale delle imprese.

di Redazione Parma 30 marzo 2019 - Per moneta complementare si intendono tutti quei mezzi di pagamento e di credito paralleli, integrativi e aggiuntivi all'Euro. Queste valute non hanno corso legale e sono accettate su base volontaria all'interno di un gruppo chiuso. Nel caso specifico una rete di aziende che decidono di aderire al Circuito Liberex.
Il Credito Commerciale Liberex  è un'unità di conto digitale, equivalente all'euro come misura del valore (1 Liberex = 1 Euro), utile a misurare crediti e debiti tra gli iscritti.

Per approfondire la conoscenza e per comprendere come funziona e quali vantaggi derivano dall'appartenenza al circuito, potendosi anche  confrontare anche con imprenditori che già aderiscono al circuito, è possibile registrarsi e partecipare all'incontro nocetano di mercoledi 3 aprile (ore 18,30) presso il Birrificio ARTICIOC in via Marconi, 6 (Noceto).

Per registrarsihttps://www.circuitoliberex.net/eventi/liberex-net-si-presenta-a-noceto-pr/ 

 

 

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Venerdì, 29 Marzo 2019 10:08

Le Arance rosse a Pechino

La Cina da il benvenuto alle arance rosse italiane - Le arance rosse italiane il 2 Aprile 2019 saranno protagoniste in Cina nell'Ambasciata d'Italia a Pechino in un evento di benvenuto che annuncerà l'ingresso della pioniera Oranfrizer in questo nuovo mercato, l'iniziativa "Vulcanica, Vitaminica, Naturale. Dall'Italia alla Cina l'arancia rossa unica al mondo" coinvolgerà importatori, distributori, operatori del settore horeca e della GDO, chef e giornalisti. A presentare le arance rosse a Pechino saranno Salvo Laudani e Sara Grasso di Oranfrizer, manager della prima e finora unica azienda italiana che dopo la firma dei recenti protocolli ha esportato i primi container di arance in Cina via nave.

Interverranno per l'occasione Ettore Francesco Sequi, l'Ambasciatore d'Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Amedeo Scarpa, Direttore dell'Ufficio ICE a Pechino, Mao Hong Ming l'importatore cinese di Ningbo Texstar Trading & Industry co Ltd.

"Essere i primi è una grande responsabilità – afferma Nello Alba, Ceo Oranfrizer - abbiamo fatto del nostro meglio per raggiungere questo obiettivo. Ma arrivare in Cina non è la fine di un'azione di export, è solo l'inizio. Incontreremo a Pechino importatori ed operatori del settore che in futuro potrebbero scommettere con noi sull'arancia rossa e sul made in Italy, la diffusione del prodotto nei mercati e suggerirne il consumo è un impegno che stiamo ancora svolgendo avvicinandoci alle richieste della comunità cinese. Oltre i confini d'Europa cerchiamo di stabilire dialoghi e relazioni economiche sicure e durevoli, le uniche che possono rivelarsi promettenti per migliorare il futuro della nostra agricoltura siciliana.
Valorizzare nel mondo il frutto più prezioso che coltiviamo in Sicilia è una mission continua per noi, esporteremo il nostro tesoro agroalimentare italiano ed europeo solo dove può trovare alto gradimento e il giusto valore".

L'evento che si svolgerà a Pechino consentirà ai portatori di interesse di degustare il nuovo agrume entrato nel mercato cinese, sarà trasferita ogni informazione sull'arancia rossa che da adesso è possibile importare. Il primo importatore cinese Mao Hong Ming, l'unico che attualmente dispone di arance rosse made in Italy sarà coinvolto nell'iniziativa per raccontare la sua esperienza "Lavoriamo da anni con l'Italia e l'Europa sia in import sia in export – afferma l'importatore - conosciamo bene il food italiano e riconosciamo l'enorme valore e potenziale che i prodotti italiani possono avere nel mercato cinese e per questo motivo che abbiamo voluto fare da pionieri importando le arance rosse italiane, nonostante le distanze ed i tempi prolungati di transito perché siamo sicuri che aldilà delle difficoltà tecniche il consumatore cinese apprezzerà l'unicità delle arance rosse siciliane, il sapore particolare, la meravigliosa colorazione ma soprattutto gli effetti benefici di questi preziosissimi frutti. Siamo positivi guardano al futuro di questo business". L'esportazione via nave potrebbe continuare già in questa stagione agrumaria, in futuro potrà essere sperimentata anche la via aerea.

"Il consumatore cinese di oggi è sempre più sofisticato e disponibile verso nuove esperienze di cibi e sapori. - aggiunge Amedeo Scarpa, direttore di ICE Pechino e coordinatore degli Uffici ICE in Cina – è pronto a sperimentare nuove varietà, anche di frutta fresca. Ma è anche sempre molto più attento alla sicurezza ed affidabilità di ciò che mette a tavola. E' per questo che i prodotti Made in Italy, incluso le arance di Sicilia, oggi ancor piu' che nel passato sono in perfetta sintonia con le nuove attente esigenze del consumatore cinese, perchè assicurano con processi certificati gli standard di qualità e sicurezza richiesti. I margini di crescita verso questo mercato sono molto ampi e le modalità di fornitura e distribuzione potranno avvantaggiarsi anche delle piattaforme e-commerce tenuto conto che la Cina è per fatturato il più grande mercato B2C al mondo: nel 2018 800 miliardi di US$, ovvero la metà del commercio mondiale B2C realizzato tramite tali piattaforme elettroniche di commercio".

Salvo Laudani e Sara Grasso, Marketing Manager ed Export Manager di Oranfrizer, a Pechino descriveranno l'unicità del territorio d'origine dell'arancia rossa e tutte le peculiarità dell'agrume made in Italy: si parlerà di gusto, pigmentazione, varietà e cultivar innovativi, proprietà organolettiche e microclima. Il pubblico specializzato potrà visualizzare dei film sulla produzione made in Italy e sull'arancia rossa per cogliere ogni dettaglio sulla filiera tricolore che lavora seguendo dei principi di alta qualità. Verranno approfonditi i fattori microclimatici che caratterizzano la Piana di Catania alle pendici del vulcano Etna, dove maturano le arance rosse Tarocco, Moro e Sanguinello uniche al mondo. A completare l'evento sarà una degustazione tematica a base delle arance rosse esportate - Tarocco e Moro - a cura dello chef italiano Fabio Falanga che molti fa assaporare i sapori d'Italia a Pechino.

"Rimanendo rispettosi della tradizione culinaria italiana esalteremo il sapore delle arance che sono arrivate dalla Sicilia, faremo provare questo straordinario frutto in diverse forme e consistenze con abbinamenti più o meno usuali" anticipa lo chef Falanga. Gli agrumi verranno proposti in tutta la loro autenticità, saranno elaborate alcune preparazioni per veicolare la versatilità dei frutti anche in cucina, per la preparazione di ricette dolci e salate, bevande nutrienti e cocktails alcolici.

L'evento organizzato da Oranfrizer nasce in sinergia con il progetto di CSO Italy "The European Art of Taste", è dedicato alla Cina ed è finanziato dall'Unione Europea, presenta i valori dell'ortofrutta italiana, in particolare le arance rosse raccolte in Sicilia e altre eccellenti produzioni del made in Italy (kiwi, pere, mele, succhi di frutta e verdure trasformate).

In allegato:
- le foto dei soggetti che interverranno il 2 Aprile nell'Ambasciata d'Italia a Pechino.
- la foto dello sdoganamento delle arance rosse italiane arrivate in Cina via nave.
- la foto della Cerimonia inaugurale del 23 marzo organizzata a Ningbo subito dopo l'arrivo in Cina via nave delle arance rosse italiane.
- la foto dell'incontro business tenutosi proprio oggi 28 marzo a Shanghai che ha coinvolto operatori del settore interessati alle arance rosse italiane arrivate in Cina via nave.

Più info www.oranfrizer.it 

 

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CHINA WELCOMES ITALIAN RED ORANGES

On April 2nd 2019 The Italian red oranges will be protagonists in China at the Embassy of Italy in Beijing in a welcome event that will announce the entry of the pioneer Oranfrizer into this new market, the "Volcanic, Vitaminic, Natural" initiative. From Italy to China the unique red orange in the world will involve importers, distributors, operators in the HORECA sector and large-scale retail trade, chefs and journalists. Salvo Laudani and Sara Grasso from Oranfrizer will present the red oranges in Beijing, manager of the first and so far the only Italian company that, after the signing of the recent protocols, exported the first containers of oranges to China by sea. Also Ettore Francesco Sequi, the Italian Ambassador in China, Amedeo Scarpa, Director of the ICE Office in Beijing, Mao Hong Ming, the Chinese importer of the company Ningbo Texstar Trading & Industry co Ltd will attend .

"Being the first is a great responsibility - says Nello Alba, CEO of Oranfrizer - we did our best to achieve this goal. But arriving in China is not the end of an export action, it is only the beginning. We will meet in Beijing importers and operators in the sector who in the future could invest with us in red orange and made in Italy, the spread of the product in the markets and suggest consumption is a commitment that we are still making, bringing us closer to the demands of the Chinese community. Beyond the borders of Europe we try to establish safe and long-lasting economic relationships, the only ones that can be promising to improve the future of our Sicilian agriculture. Our continuous mission is to promote the most precious fruit grown in Sicily around the world, we will export our Italian and European agri-food treasure only where it is appreciated and properly enhanced ".

The event will allow to taste the new citrus fruit entering the Chinese market, learn all information about the red orange now possible to import.
The first Chinese importer Mao Hong Ming, the only one who currently supplies the made-in-Italy red oranges will be involved to tell about his experience "We have been working for years with Italy and Europe both in import and in export - the importer affirms - we know well the Italian food and recognize the enormous value and potential that Italian products can have in the Chinese market and for this reason we wanted to be pioneers by importing Italian red oranges, despite the distances and long transit time because we are sure that beyond the technical difficulties the Chinese consumers will appreciate the uniqueness of Sicilian red oranges, the particular taste, the wonderful color but above all the beneficial effects of these precious fruits. We are positive, considering the future of this business". The export by see could continue in this current citrus season, and also the air shipment maybe in the next future.

"Today's Chinese consumer is increasingly sophisticated and optimistic towards new experiences of food and flavors - adds Amedeo Scarpa, director of ICE Beijing and coordinator of the ICE offices in China – ready to experiment with new varieties, including fresh fruit, focusing more and more on the safety and integrity of food. This is why Made in Italy products, including Sicilian oranges, today even more than in the past are in perfect harmony with the new attentive needs of the Chinese consumer, because they ensure the required quality and safety standards with certified processes. The margins of growth towards this market are very wide and the methods of supply and distribution will also be able to take advantage of the e-commerce platforms, considering that China is the largest B2C market in the world in terms of turnover: in 2018 800 billion US $, half of the world B2C trade via these electronic commerce".

Salvo Laudani and Sara Grasso, Marketing Manager and Export Manager of Oranfrizer, in Beijing will describe the uniqueness of the red orange territory of origin of and all the peculiarities of the made in Italy
citrus: we will talk about taste, pigmentation, varieties and innovative cultivar, organoleptic properties and microclimate. The specialized public will be able to see films on made in Italy and on red orange to capture every detail about the Italian production chain that works according to high quality features. The microclimatic factors in Catania Plain at the slopes of the Etna volcano will be studied in depth, where the unique Tarocco, Moro and Sanguinello red oranges ripen. Completing the event will be a thematic tasting based on exported red oranges - Tarocco and Moro - by the Italian chef Fabio Falanga who many will enjoy the flavors of Italy in Beijing.

"Respecting the Italian culinary tradition we will enhance the taste of Sicilian oranges, trying extraordinary fruit in different shapes and textures with common and unusual combinations" discloses chef Falanga.
Citrus fruits will be offered in all their authenticity, some preparations will be prepared to convey the versatility of the fruits also in the kitchen, for the preparation of sweet and savory recipes, nutritious drinks and alcoholic cocktails.

The event organized by Oranfrizer is born in synergy with the CSO Italy project "The European Art of Taste", dedicated to China and financed by the European Union, presenting the values of Italian fruit and vegetables, in particular the red oranges harvested in Sicily and other excellent productions of Made in Italy (kiwi, pears, apples, fruit juices and processed vegs).

More info - https://oranfrizer.it/oranfrizer/en-GB 

 

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中国欢迎意大利血橙

来自意大利的血橙,将成为2019年4月2日意大利驻华使馆欢迎活动中的主角。届时,意大利的先锋公司Oranfrizer将借助 "火山,维生素,自
然。世界上唯一的血橙从意大利来到中国" 的活动,宣布进入这个新兴市场。众多的进口商、分销商、餐饮从业人员、大型连锁经销商、厨师和媒体人员将参加活
动。Oranfrizer公司的经理人员Salvo Laudani和Sara Grasso将作介绍。这是第一家也是迄今为止唯一一家意大利公司,在最近签署的
协议后,通过海运向中国出口了第一个集装箱的橙子。意大利驻中华人民共和国大使谢国谊, 意大利对外贸易员会北京办事处首席代表暨中国区总协调官司凯培,以及中国
进口商宁波德士达贸易工业股份有限公司毛洪明将作发言。

"充当第一,意即责任重大" Oranfrizer公司首席执行官Nello Alba说道,"我们尽最大努力来实现这一目标。 但到达中国并不是出口行为
的终结,而是开始。我们在北京认识的业内进口商和运营商,将来可以与我们投身于意大利血橙和意大利制造产品。在市场上推广产品引导消费,是我们一直在践行的承
诺,以使我们更接近中国人的需求。我们要建立超越欧洲的安全和持久的对话机制和经济关系,这是有望改善西西里农业前景的唯一方式。在世界上提升我们西西里岛种植的
珍贵水果的价值,于我们是一项持续的使命。我们出口意大利的也是欧洲的珍宝级农副产品,就是为了让它能获得更高的赞赏和正确的价值"。

在北京举办的活动中,相关人员将品尝进入中国市场的新柑橘类水果,接受到现在开始可以进口中国的血橙的第一手信息。第一位也是目前唯一一位意大利血橙中国进
口商毛洪明,也将参与活动并讲述他的经验。"我们多年来一直从事与意大利和欧洲的进出口工作"他说,"我们非常了解意大利食品,我们认识到意大利产品在中国市场可
以拥有的巨大价值和潜力,因此我们希望成为进口意大利血橙的先锋。尽管距离远,运输时间长,但是我们确信,抛开这些技术难度,中国消费者一定会欣赏西西里血橙的独
特性,其特殊的味道,美妙的色彩,尤其是这些珍贵水果的有益效果。我们看好这项业务的未来。" 在这个柑橘季节,海运还会继续,未来可以尝试空运。

"今天的中国消费者越来越讲究,勇于体验新的食品新的口味",意大利对外贸易委员会北京办事处首席代表暨中国区总协调官司凯培补充道,"他们准备尝试新品
种,包括新鲜水果。但同是也总是越来越关注餐桌上的安全性和可靠性。这就是为什么包括西西里橙在内的意大利制造产品,在今天比过去更能符合中国消费者的新需求,因
为它们的安全性是经质量标准认证的生产工艺保证的,符合安全要求的。这个市场的增长空间十分巨大,供应和经销渠道还可以利用电子商务平台。中国在营业额方面是世界
上最大的B2C市场:2018年达到8000亿美元,即世界B2C贸易的一半是通过这些电子商务平台进行的。"

Oranfrizer公司的市场经理Salvo Laudani和出口经理Sara Grasso将讲述血橙原产地的独特性以及意大利产柑橘的特点:将讨论
味道,色素沉着,创新品种和栽培品种,口感特性和小气候等。专业公众将观看有关意大利制造和血橙的影片,以了解高质量原则下的意大利生产链的每一个细节。他们还将
对位于埃特纳火山坡的卡塔尼亚平原微气候因素进行深入研究,那里出产这些独特的Tarocco,Moro和Sanguinello品种的血橙。活动后,意大利主
厨Fabio Falanga将用出口过来的Tarocco和Moro血橙,设计主题品尝,让大家可以在北京享受到意大利风味。

"在尊重意大利烹饪传统的同进,我们将提升来自西西里岛的橙子的味道。我们将通过组合,设计不同的形状,让大家尝试这种非凡的水果,"厨
师Falanga说。所用的柑橘类水果将全部真实呈现。会在厨房加工些多样式的橙子备料,以配甜味和咸味食谱,以及营养饮料和鸡尾酒等。

这次由Oranfrizer公司主办的活动,是意大利果蔬服务中心"欧洲品味艺术"项目的配套活动,由欧盟资助,面向中国,旨在彰显意大利果蔬品的价值,特
别是产自西西里的血橙以及其它珍贵意大利物产,比如猕猴桃,梨,苹果,果汁和加工蔬菜等。

信息 - https://oranfrizer.it/oranfrizer/zh-CN 

Colorno: a buon punto i lavori nel Giardino della Reggia. Conclusione prevista a fine aprile.

Parma, 29 marzo 2019 – Sono ormai in fase avanzata i lavori di potatura, taglio e forestazione del Parco Storico della Reggia di Colorno.
I lavori riguardano l'area romantica, sono partiti a gennaio e se ne prevede la conclusione verso fine aprile; il costo dell'intervento è di 218 mila euro.

Si è trattato di un lavoro considerevole: la maggior parte degli alberi ha richiesto operazioni di potatura, risanamento e un centinaio sono quelle che si è dovuto abbattere e ripiantumare.

Si è agito con grande circospezione: per tutte le piante abbattute sono state predisposte le VTA (metodo Visual Tree Assessment), aggiornate, per ogni pianta, visivamente prima di intervenire e per alcune sono stati anche eseguiti rilievi strumentali.

A fine intervento sarà riaperta in sicurezza tutto il parco.

Nella foto: a sinistra un momento dei lavori, a destra una pianta abbattuta.

"Pasta di legno nel San Fabio Grana Padano" Penny: ritiri solo in Germania. Ma qualche testata italiana ancora confonde il Grana Padano con il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 28 marzo 2019 -

La vera notizia è che sono stati rinvenuti residui di cellulosa nei campioni analizzati del "Formaggio Grattugiato San Fabio" composto da Grana Padano e venduto esclusivamente nei punti vendita Penny Market in Germania.

Coinvolto è perciò solo il mercato tedesco, come si legge nel comunicato originale di REWE (titolare della catena Penny Market) "...Come misura precauzionale, l'intero inventario del prodotto interessato, vale a dire TUTTI i dati / lotti della durata di conservazione, è stato eliminato dalla vendita. I prodotti interessati che sono già stati acquistati possono ora essere restituiti senza ricevuta..."

Una ulteriore conferma della limitazione territoriale viene dal comunicato stampa diffuso da Penny Market che così recita:
"Apprendiamo la notizia di tracce di cellulosa rilevate nel formaggio grattugiato San Fabio, venduto nei punti vendita in Germania e già richiamato dal mercato. Penny Market Italia informa che – da specifiche verifiche effettuate dalle funzioni di qualità – in Italia commercializza nei punti vendita Penny Market Italia esclusivamente il marchio Valbontà Grana Padano grattugiato 200 g, realizzato da fornitori differenti rispetto al fornitore coinvolto e rivenduto in Germania. Il prodotto attualmente in commercio è realizzato in stabilimento certificato Ifs ed è sottoposto a periodici controlli commissionati a laboratorio esterno accreditato volti a confermare la piena conformità alla normativa e alle specifiche interne definite. Penny Market Italia intende rassicurare i propri consumatori sulla qualità dei prodotti venduti in Italia e che il fornitore del prodotto venduto in Germania, coinvolto nella presenza di tracce legnose all'interno del formaggio grattugiato, non è presente in nessun punto vendita in Italia, con nessun tipo di prodotto"

Ebbene a fronte di un problema limitato e fortunatamente limitato al solo territorio tedesco e al grattugiato di Grana Padano, ecco che alcune testate giornalistiche italiane sono riuscite a creare un gran polverone utilizzando le parole "Parmigiano Reggiano" o "Parmigiano" come sinonimi di Grana Padano.

Onore a "Il salvagente.it" che nella sua informativa comunica brevemente e correttamente la notizia che arriva dalla Germania.

Molto meno correttamente, sfiorando il ridicolo, invece sono le informative divulgate al riguardo da Interris.it che si lancia nella seguente considerazione: "Di formaggio, dentro, c'era ben poco. I supermercati tedeschi Penny hanno infatti richiamano il prodotto "San Fabio Grana Padano, grattugiato, 150 g" dagli scaffali perché, dopo analisi di laboratorio, è risultato dannoso per la salute. Benché etichettato e venduto come "100% parmigiano", il prodotto era stato addizionato con della cellulosa: le analisi infatti hanno riscontrato la presenza di una percentuale di pasta di legno."

A Interris.it fa eco Verdeazzurronotizie.it che addirittura esagera in due punti del suo articolo:
"...In alcune catene di supermercati in Germania viene venduto formaggio grattugiato etichettato come "100% parmigiano", ma contenente una percentuale di pasta di legno. L'allarme è stato diffuso dalla catena di supermercati Penny in Germania, dove in alcune confezioni è stato rilevato la presenza di cellulosa in formaggi grattugiati anche se etichettati come "100% parmigiano"
E infine informa anche sul tasso di imitazione del Parmigiano che in questa circostanza non ci azzecca per nulla ma fa figo, forse. "... Che il parmigiano sia l'alimento made in Italy più soggetto a contraffazione, lo dimostrano i dati secondo i quali il 99% dei formaggi venduti come italiani all'estero sarebbero in realtà delle imitazioni. La presenza di «trucioli di legno» per arricchire i contenuti del parmigiano grattugiato smaschera l'inganno del falso Made in Italy che utilizza nomi che richiamano specialità nazionali di prestigio per spacciare produzioni di bassa qualità, quando non addirittura rischiose per la salute. Il fatto che nel formaggio grattugiato meno del 40% del prodotto sia un prodotto caseario è grave."

Purtroppo è anche grave assegnare la frode dei "trucioli di legno" al "parmigiano grattugiato".

Una affermazione di una pesantezza inaudita che certamente non fa onore alla testata e tantomeno al suo direttore responsabile al quale è sfuggito il controllo.

La storia dell’export reggiano degli ultimi dieci anni, le sofferenze vissute anche negli scambi con l’estero, ma anche la straordinaria capacità di reazione del nostro sistema imprenditoriale sono racchiuse in poche ed emblematiche cifre: nel 2018 abbiamo raggiunto, con un nuovo record a 10,7 miliardi, un valore superiore del 27,1% a quello ante-crisi e addirittura più alto del 66,4% rispetto a quello del 2009, anno in cui toccammo il punto più basso con 6,4 miliardi di esportazioni e un calo del 23,6% sul 2008”. Così il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi, commenta l’analisi dell’Ufficio Studi dell’Ente camerale sulle dinamiche delle esportazioni reggiane nell’ultimo decennio.

L’economia e la società reggiane – sottolinea Landi – hanno pagato anch’esse un prezzo molto alto alla crisi finanziaria ed economica mondiale partita dal crac della Leman Brothers, con una crescita della disoccupazione (salita fino al 6,6%) e una drastica riduzione della produzione legata al crollo degli ordini interni e a quelli internazionali: i dati sono tornati ad essere più confortanti su tutti questi fronti e, in particolare, proprio a proposito di scambi con l’estero, che sono quelli che hanno maggiormente inciso sulla ripresa e che, da soli, valgono più del 60% del valore aggiunto provinciale”.

Dall’analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio emerge, innanzitutto, l’immediato e pesante effetto, sul 2009, della crisi avviatasi a fine 2008, quando le esportazioni di “made in Reggio” valevano 8,4 miliardi e il nostro territorio si collocava all’undicesimo posto della graduatoria nazionale delle province esportatrici.

Nel 2009, infatti, l’export reggiano diminuì di quasi due miliardi, scendendo a poco più di 6,4 e facendo registrare una flessione del 23,6%; anche la collocazione di Reggio Emilia fra le province esportatrici subì un primo contraccolpo, con la perdita di una posizione in classifica.

Nonostante un aumento di quasi 885 milioni (+13,7%), che portò le esportazioni della provincia a oltre 7,3 miliardi, nel 2010 Reggio Emilia registrò un’ulteriore discesa in graduatoria, scendendo al tredicesimo posto.

Negli anni successivi – come attesta la ricostruzione camerale, le esportazioni reggiane hanno continuato a crescere superando, nel 2012, gli 8,4 miliardi; si trattava, in sostanza, dello valore ante crisi; ma diverse altre province italiane stavano crescendo molto più rapidamente, tanto che Reggio Emilia continuava a perdere posizioni: in quell’anno, la nostra provincia era scesa ancora di tre posizioni, collocandosi al sedicesimo gradino.

Dall’anno successivo la provincia reggiana ha imboccato la strada per una ripresa più spinta; nel 2013 e nel 2014, infatti, Reggio ha salito a due a due i gradini della graduatoria delle province esportatrici. Nel 2013 il valore dell’export provinciale, con un incremento del 2%, ha superato gli 8,6 miliardi e garantendo alla nostra provincia la quattordicesima posizione su scala nazionale; l’anno successivo le vendite reggiane oltre frontiera hanno quasi raggiunto i 9 miliardi con un incremento del 4,3% e la nostra provincia ha guadagnato la dodicesima posizione della graduatoria, mantenuta per i due anni successivi.

I flussi di merci verso l’estero hanno continuato poi a crescere altrettanto bene e nel 2015 hanno superato i 9,2 miliardi (+3%), mentre nel 2016, con un incremento del 2,5%, hanno sfiorato i 9,5 miliardi.

Poiché i prodotti leader dell’economia provinciale sono riconosciuti certamente come delle eccellenze a livello internazionale, nel 2017 il valore del “made in Reggio Emilia” ha superato i 10,3 miliardi (+8,7%) e la nostra provincia ha salito un’ulteriore posizione nella graduatoria nazionale, collocandosi all’undicesimo gradino.

Tale posizione è stata mantenuta anche nell’anno appena trascorso; con un ulteriore incremento del 3,9% nel 2018 le esportazioni reggiane hanno raggiunto un nuovo record, superando i 10,7 miliardi.

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Fonte: Camera di Commercio Reggio Emilia

Giacobazzi lancia la bottiglia dedicata al Modena Calcio. L'azienda vinicola Giacobazzi avvia la produzione di una bottiglia speciale celebrativa per il Modena FC 2018.

Nonantola (MO), 25 marzo 2019 – Giacobazzi, storica azienda vinicola del modenese, già main sponsor del Modena FC 2018, per l'attuale e successive due stagioni di calcio, ha reso omaggio alla celebre formazione emiliana realizzando una bottiglia in tiratura limitata, un Lambrusco di Sorbara, acquistabile esclusivamente presso il wine-shop all'interno della Cantina Museo Giacobazzi a Nonantola, fino a esaurimento delle scorte.

Un vero oggetto da collezione, come ci tiene a sottolineare Giovanni Giacobazzi, Presidente dell'omonima azienda:" E' un grande piacere per noi omaggiare la squadra del Modena Calcio con una bottiglia celebrativa. Per tradizione siamo molto legati alla nostra città e ai suoi valori, soprattutto in ambito sportivo dove abbiamo supportato diverse iniziative e team di varie specialità. Gli appassionati la potranno conservare come oggetto da collezione che celebra il ritorno del calcio in città."
La forma della bottiglia è esclusiva di Giacobazzi, con doppia personalizzazione ispirata ai colori della maglia del Modena FC, rendendola così disponibile in due versioni, una dipinta di giallo e l'altra di blu. Come anticipato, le bottiglie, nelle due versioni, saranno in tiratura limitata e numerate. Ne saranno prodotte 1912 per tipo, in onore all'anno di fondazione della squadra di calcio.

La presentazione della bottiglia avverrà in occasione del prossimo Vinitaly, presso lo stand di Giacobazzi.
A sottolineare ulteriormente lo stretto legame tra Giacobazzi e città di Modena con la sua squadra calcistica, è previsto un contest social su Instagram a tema "Passione Modenese", in cui si inviteranno gli utenti a scattare delle foto che includano elementi sia del Modena Calcio che di Giacobazzi che della città stessa.

Le immagini dovranno riportare il seguente hashtag #giacobazzivinilovesmodena e lo scatto che riceverà più like si aggiudicherà la competizione e una maglia ufficiale della squadra, autografata da tutti i calciatori. Il contest sarà attivo a partire dal 6/04/2018 e si concluderà il 16/04/2018.

Per ulteriori informazioni sul concorso, e relative modalità di partecipazione, rimandiamo alla pagina web dedicata: www.giacobazzivini.it/lovesmodena 

***
Situata nel territorio di Modena, Giacobazzi Vini dal 1958 ha fatto la storia del Lambrusco e dei grandi Spumanti Italiani con spirito pionieristico e audacia, ma sempre prestando massima attenzione alla tradizione modenese. La casa vinicola, da sempre è legata al mondo dei motori e dello sport, con le celebri sponsorizzazioni a Gilles Villeneuve, Walter Villa e Marco Pantani, campioni capaci di osare proprio come Giacobazzi. Oggi l'azienda di Nonantola è proiettata verso il futuro e si presenta con uno stile comunicativo all'avanguardia, esprimendo il più eclettico DNA modenese attraverso la proposta di momenti di consumo fuori dal comune e dalle convenzioni, con accostamenti originali e un'immagine accattivante.


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Mercoledì, 27 Marzo 2019 11:47

La Spergola a Vinitaly

Spergola: finalmente il libro.  Un vitigno reggiano. Viaggio tra storia, vini e territorio (edizioni Aliberti), a cura di Giulia Bianco per AIS Reggio Emilia,

da L'Equilibrista Reggio Emilia 26 marzo 2019 - La Spergola ormai è una realtà che ha lasciato i confini della sua amata Scandiano, si è fatta conoscere il tutto il reggiano e con il passare del tempo è stata apprezzata a livello regionale arrivando al culmine l'anno scorso con il premio Surgiva dove è stata portata in alto dalla delegazione Associazione Italiana Sommelier di Reggio Emilia che ne ha decretato il successo a livello nazionale.

Come fosse un gioiello prezioso capace di conservare ricordi, tradizioni antiche e, nello stesso tempo, ricerca ed evoluzione, Reggio Emilia ha custodito la Spergola nel corso dei secoli.

Lunedi 8 Aprile in occasione di Vinitaly verrà consacrato l'impegno e la realizzazione dei tanti che hanno provato a fare qualcosa fuori dal coro, andando a restituire il giusto valore ad un vitigno che è stato quasi dimenticato e che oggi ritorna in scena entrando dalla porta principale, quella del salone del vino più importante a livello internazionale e che non teme confronti con i suoi simili in tutte le parti del Mondo.

I Sommelier di AIS Reggio Emilia hanno voluto raccogliere la sfida di ridare splendore alla Spergola, un' iniziativa mossa dal grande desiderio di raccontare un territorio attraverso un libro che è prima di tutto il viaggio nei luoghi della spergola fra le verdeggianti colline del reggiano ed i paesaggi che hanno ricalcato le gesta di Matilde di Canossa e dei suoi lasciti.

Il primo Convegno sul vitigno, del quale avevamo ampiamente documentato, si era tenuto il 30 settembre 2017 nella Rocca di Scandiano e aveva segnato un punto di lancio fondamentale per tutto il movimento creando solide basi grazie alle quali la cultura locale del vino ha poi svoltato.

Il libro, nato da una iniziativa del tutto legata al senso di appartenenza di una comunità e della voglia di far parlare delle persone che l'hanno resa grande, sarà commercializzato per fini nobili tanto che i proventi saranno interamente devoluti al GRADE, testimoniando come mai come stavolta il lavoro di un gruppo è stato valorizzato ai massimi livelli per l'interesse di tutti e a vantaggio di tutta la collettività.

Il primo incontro di introduzione si terrà nella SALA LOUNGE AIS padiglione 10 alle 12,00 nel quale verrà presentata ai giornalisti ed al personale addetto al settore la stesura del testo e la sua valenza a livello tecnico, mentre a seguire la seconda sessione presso il Padiglione Emilia Romagna alle ore 16,00, nel quale la discussione sarà rivolta a chiunque voglia essere toccato da questa bella storia tutta italiana.

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Per info:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
www.aliberticompagniaeditoriale.it 

Il progetto sperimentale "Il Po d'AMare", predisposto da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia, realizzato in collaborazione con l'Autorità di Bacino per il Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e AIPO, per quattro mesi ha intercettato rifiuti e plastiche galleggianti sul più grande fiume italiano.

Roma, 26 marzo 2019 - Otto "big bags" pieni di rifiuti e circa 92 kg di plastica avviata completamente a riciclo sono il risultato della "battuta di pesca" contro il marine litter realizzata sul fiume Po per circa 4 mesi, tra luglio e novembre 2018.

I rifiuti portati dal più grande fiume italiano sono stati, infatti, intercettati da barriere galleggianti prima di arrivare al mare Adriatico e avviati al riciclo grazie al progetto pilota di raccolta e recupero dei rifiuti, "Il Po d'AMare", uno dei primi progetti al mondo di prevenzione dei rifiuti in mare, predisposto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia e realizzato grazie al coordinamento istituzionale svolto dall'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell'AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po).

Un contributo per rafforzare e implementare le misure del piano di azione nazionale per la prevenzione e la mitigazione dei rifiuti marini e anticipare le nuove direttive sulla circular economy che prevedono impegni precisi anche per la riduzione dei rifiuti in mare.

Per arginare il marine litter è importante agire in primo luogo sui fiumi. Intercettare i rifiuti nei corsi d' acqua infatti, è più facile ed economico, facilita il riciclo e previene l'inquinamento marino e la possibile formazione di microplastiche. I rifiuti marini provengono per circa l'80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d'acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20% derivano da attività di pesca e navigazione.

Tra le principali cause del marine litter vi sono la non corretta gestione di rifiuti urbani e industriali, la scarsa pulizia delle strade, abbandoni e smaltimenti illeciti. Inoltre l'Italia, per la sua posizione al centro del Mediterraneo, un bacino chiuso, e l'estensione delle sue coste, è un Paese particolarmente esposto a questo problema.

Il progetto pilota, operativo dal 18 luglio al 16 novembre 2018 ha lavorato "a regime" per quasi cento giorni. Nel periodo di operatività ha raccolto circa 3 quintali di rifiuti, stipati in 8 big bags, di cui 92,6 chilogrammi, il 40%, di plastica. La frazione non plastica è costituita, per la maggior parte, da scarti vegetali e sono stati intercettati anche contenitori in vetro. La quota più rilevante in termini di peso del rifiuto plastico captato è rappresentata da PE proveniente da fusti di capacità maggiore a 25 litri, imballaggi utilizzati in ambito agricolo o industriale.

Il progetto "acchiappa rifiuti" ha realizzato la selezione e raccolta dei rifiuti galleggianti attraverso l'installazione di un dispositivo di raccolta (Seasweeper) con barriere in polietilene galleggianti che non interferiscono con la flora e la fauna del fiume, progettato da Castalia e posizionato nel tratto del fiume Po in località Pontelagoscuro (Comune di Ferrara) a 40 km dalla foce.
I rifiuti intercettati sono stati avviati al riciclo e con il supporto di Corepla, il rifiuto plastico è stato poi inviato al centro di selezione che ha separato e avviato a riciclo le diverse frazioni polimeriche. Il granulo di plastica ottenuto dalle operazioni di riciclo è stato poi inviato ad una azienda inglese per la realizzazione di una casetta rifugio.

Si tratta di una prima sperimentazione di un progetto che proseguirà con nuove iniziative anche nel corso del 2019, ma da cui si possono trarre alcune importanti conclusioni. In primo luogo il sistema di captazione funziona, avendo operato per l'83% del tempo e intercettato tutti i rifiuti galleggianti che hanno attraversato la sezione delle barriere. In secondo luogo tutta la plastica che è stata intercettata era in buone condizioni, non degradata, ed è stato possibile avviarla a riciclo e re-immetterla così nel ciclo produttivo risparmiando nuova materia prima. Terzo i quantitativi raccolti, anche se derivanti da un unico punto di intercettazione, sono limitati grazie anche a un buon sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in particolare plastici, a terra.

Commenta Sergio Costa, Ministro dell'Ambiente: "Credo molto nell'importanza di sperimentazioni come questa, alla luce soprattutto della loro possibile replicabilità. Complimenti, avete affrontato il problema a monte, prima che la plastica raggiunga il mare. Come sapete siamo ormai prossimi all'arrivo in Consiglio dei Ministri della legge Salvamare, dove è prevista la collaborazione dei pescatori per il recupero della plastica in mare, ma posso assicurarvi che stiamo già lavorando affinché sia possibile raccogliere la plastica anche nelle acque dolci. È un problema che mi sta enormemente a cuore, tutti insieme riusciremo a liberare dalla plastica il mare".

Dichiara il Segretario Generale dell'Autorità Meuccio Berselli - "Sperimentare ed individuare le possibili soluzioni in grado di mitigare, in modo virtuoso attraverso la pratica del riciclo, una criticità così diffusa come il marine litter significa già prendere coscienza del livello del problema e questo in numerose parti del mondo non è fatto scontato. L'impegno che l'Autorità Distrettuale del Fiume Po dedica e dedicherà alla lotta agli inquinanti è massima –e in particolare favorendo il progetto Po d'AMare desidera sensibilizzare e coinvolgere le comunità e tutti i portatori di interesse sul valore stesso dell'acqua e sulla maggiore attenzione che andrebbe dedicata da tutti al fine di preservarne l'utilità e la qualità. Proprio in questa direzione, oltre alle sperimentazioni in corso al Delta, vorremmo avviare altre sperimentazioni mirate in altrettante sezioni del fiume Po "sensibili" che ci potranno fornire ulteriori e decisivi dati ed elementi per pianificare un'azione fattiva concreta".

Dichiara Antonello Ciotti, Presidente Corepla: "Il Po é il piu' importante fiume italiano con 141 affluenti e 3200 Comuni italiani coinvolti. I risultati della sperimentazione de "Il Po d'aMare" sottolineano come una corretta gestione dei rifiuti a terra porti ad avere corsi d'acqua con una sensibile minor presenza di rifiuti, in plastica in particolare. Ad oggi a livello nazionale, 8 imballaggi in plastica su 10 immessi sul mercato vengono recuperati dal sistema Corepla. C'é ancora molto da fare ma un efficiente servizio di raccolta differenziata che facilita il riciclo, attento alle esigenze dei cittadini sempre piu consapevoli ed informati, è un potente antidoto all'inquinamento di fiumi e mari."

Osserva Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile: "Un progetto importante che è riuscito a dimostrare che è possibile intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e diventino così un grave problema ambientale. Una volta in mare, infatti, i rifiuti a contatto con l'acqua salata, sono difficilmente riciclabili e nello stesso tempo le plastiche si trasformano nelle pericolose microplastiche. Ora per passare dalla fase sperimentale del progetto ad una operativa, replicabile su altri fiumi italiani, sembrerebbe utile introdurre nella legislazione nazionale un riferimento chiaro e esplicito alla classificazione dei rifiuti presenti nei corsi d'acqua (oltre che nei laghi e nel mare) in modo da superare qualunque possibile incertezza interpretativa".

Commenta Lorenzo Barone, direttore generale di Castalia: "Operations "Il Po d'Amare" è la realizzazione di un progetto sperimentale che ci ha dato la conferma di essere sulla strada giusta: i risultati hanno dimostrato, in primo luogo, che il sistema di barriere, concepito da Castalia per intercettare i rifiuti plastici, funziona appieno. Confidiamo che questa best practice venga valorizzata dalle istituzioni, anche alla luce del fatto che questo sistema può prevenire l'arrivo della plastica in mare ed è stato progettato per essere declinabile su qualsiasi corso d'acqua".

LINK VIDEO https://youtu.be/szyGjMWgl0s 

Latte spot nazionale e pastorizzato in contenuta flessione, mentre stabili sono le quote del burro e in continuo rialzo la crema. Invariate le cifre per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano da febbraio.

di Virgilio e Jacopo Parma 26 marzo 2019 -

LATTE SPOT – Dopo la settimana precedente nel quale era calato nettamente il prezzo del latte scremato spot estero, i prezzi rimangono in discesa per tutte le tipologie di latte. Il latte crudo spot nazionale scende di -1,2%, tra 41,76 e 42,79 €/100 al litro, mentre il latte intero pastorizzato spot estero cala a -1,4% tra 34,54 e 35,57 €/100 al litro. Il già citato scremato estero registra invece un -3,2% di acquisto che arriva tra 15,01 e 16,04 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – I prezzi dei listini del burro a Milano si stabilizzano dopo una settimana in flessione, mentre continua la salita dei punti percentuali della crema a uso alimentare. A Verona aumenta il prezzo della panna, mentre si stabilizza lo zangolato reggiano. Il prezzo mensile della margarina, infine, si registra nuovamente stabile.

Borsa di Milano 25 marzo 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,96 €/Kg. (+3,2%)
MARGARINA marzo 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 26 marzo 2019: (+5,26%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05€/Kg.

Borsa di Parma 22 marzo 2019 (-1,2%)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 26 marzo 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 25 marzo 2019 – Nessuna variazione di prezzi da un mese per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura; .

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 22 marzo 2019 – Medesima stabilità da un mese per il prezzo del Parmigiano Reggiano.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 -11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 -11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,10 - 12,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,85 - 13,35 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Maestranze specializzate del Consorzio a lavoro per un intervento di manutenzione contro il dissesto idrogeologico nei territori della Val Ceno.

Varsi (PR) – Un capillare intervento di manutenzione a protezione del territorio montano di Varsi portato brillantemente a termine dalle maestranze specializzate del Consorzio della Bonifica Parmense ha consentito la definitiva messa in sicurezza della strada di bonifica Sgui-Gherardi-Baghetti-Mongiardino.

I lavori straordinari – necessari a causa degli ultimi eventi calamitosi che, nel periodo invernale, hanno colpito la Provincia di Parma – hanno apportato pronta risoluzione alle criticità strutturali verificatesi alla pavimentazione della carreggiata, a beneficio di una importante porzione di territorio della Val Ceno.

L'esteso bacino del torrente Ceno, che si snoda partendo dalla Provinciale Pessola-Ponte Vetrioni (nel Comune di Varsi) e comprende i nuclei abitativi di Sgui, Gherardi e Baghetti, oltrepassa il torrente Pessola servendo gli abitati di Ronchi, Bruschi e Mongiardino, fino a raggiungere l'abitato di Prelerna – nel Comune di Solignano.

Il movimento franoso riscontrato nei pressi dell'abitato di Sgui a causa di criticità idrogeologiche e che aveva provocato il cedimento del corpo stradale in più punti, oltre alla lesione della pavimentazione, ha visto gli uomini del Consorzio intervenire con la realizzazione di drenaggi lungo il tratto viario ammalorato, su una lunghezza complessiva di 150 metri.

I lavori sono stati completati dalle operazioni di asfaltatura per una lunghezza di 450 metri totali.

 

Editoriale: - La via della seta, perché no? I soliti splendidi Alleati! - Lattiero caseari. Latte spot e burro in discesa, crema in aumento - Cereali e dintorni. Variazioni sorprendenti del grano a Chica - Filippine, trovata balena morta con 40 kg di plastica nello stomaco. - "C'è un'erba velenosa nei fagiolini finissimi surgelati -

SOMMARIO Anno 18 - n° 12 24 marzo 2019
1.1 editoriale
La via della seta, perché no? I soliti splendidi Alleati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot e burro in discesa, crema in aumento.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Variazioni sorprendenti del grano a Chicago.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 il valore dell'acqua piacenza Il 22 marzo si parla di Acqua e di Futuro all'Università Cattolica di Piacenza
5.2 ambiente e plastiche Filippine, trovata balena morta con 40 kg di plastica nello stomaco.
6.1 Food incubator "Parma Food Business Incubator". Dalla Regione 1 milione di euro
6.2 sicurezza alimentare "C'è un'erba velenosa nei fagiolini finissimi surgelati
7.1 agroalimentare emilia romagna L'Emilie
8.1 agroalimentare e export Forum delle Economie: UniCredit per l'Agroalimentare
9.1 ambiente e acqua Un videoprogetto sul Canale Lupi unisce i piccoli reporter d'acque della "riccio da parma" di Soragna alla Bonifica Parmense
9.2 parmigiano reggiano Nature: il Parmigiano Reggiano non solo è sano e naturale, fa anche bene all'apparato digerente
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 24 Marzo 2019 12:16

I Piani di risanamento

di Mario Vacca Parma 24 marzo 2019 - Tra le procedure che mirano a dare una soluzione allo stato di crisi di un'impresa attraverso la regolamentazione con i rapporti con i fornitori troviamo i Piani di risanamento disciplinati dall'art. 67 ex legge fallimentare.

Il piano di risanamento – detto comunemente piano attestato - è ritenuto uno strumento concorsuale "Minore" in quanto è uno strumento nella mani dell'imprenditore per risanare l'impresa e riportarla in equilibrio attraverso una serie di operazioni strategiche - se non straordinarie - senza che vi sia un vero e proprio controllo del tribunale come avviene con le altre procedure e si differenzia anche perché non è soggetto ad alcun regine pubblicistico. Possono farvi ricorso tutti gli imprenditori potenzialmente assoggettabili alla procedura del fallimento; il presupposto soggettivo per ricorrere al piano di risanamento è rappresentato dalla condizione di imprenditore commerciale soggetto a fallimento ai sensi dell'articolo 1 Legge fallimentare.

La ratio dell'istituto è quello di salvaguardare gli atti posti in essere in esecuzione di un piano di risanamento credibile e quindi di garantirli dall'azione revocatoria fallimentare salvaguardando, in questo modo, i nuovi rapporti economici tra l'impresa e i suoi fornitori, clienti, collaboratori e finanziatori che agiscono in modo attivo nell'operazione di risanamento, dagli effetti dell'eventuale successivo fallimento dell'imprenditore.

Il piano attestato di risanamento deve avere due caratteristiche sostanziali per poter godere della protezione prevista dal legislatore, deve permettere il risanamento dell'impresa, sia dal punto di vista dell'esposizione debitoria che dal punto di vista della situazione finanziaria, e deve essere attestato da un professionista indipendente che accerti la veridicità dei dati e la fattibilità del piano. Il documento dovrà identificare ed esporre nei termini più precisi possibili le operazioni che l'imprenditore intende porre in essere quando la crisi aziendale è ancora reversibile ed è ancora possibile ripristinare gli equilibri economici e finanziari che garantiscono la continuità aziendale.

L'obiettivo cui mira l'imprenditore tramite il piano e il relativo accordo è ottenere il consenso dei partners in merito all'opportunità di garantire la continuità aziendale e al relativo programma economico-finanziario. Si potrebbe affermare che per il risanamento dell'esposizione debitoria si intenda:

- Riduzione dell'entità dei debiti;
- Rimodulazione e rinegoziazione delle scadenze;
- Rinegoziazione delle condizioni, e dei tassi di interesse;
- Rimodulazione degli strumenti finanziari;

La credibilità del piano passa anche per la previsione di un cambio – o un affiancamento – del vecchio management - che potrebbe essere imputato come l'attore stesso della crisi – con un manager di comprovata esperienza che, sarà affiancato da un Advisor ( che costruisce le linee guida del piano e lo negozia con i creditori), dal legale, che rende conforme il piano alle normative, dai consulenti (commercialista e consulente del lavoro) ed infine dall'attestatore che valuta il piano e ne attesta la veridicità.

 

Di Guido Zaccarelli Mirandola 24 marzo 2019 - L'Arte ci riporta alla capacità del fare ordinato. La prima forma di arte che l'uomo ha incontrato, fin dalle sua genesi è il Cosmo, la cui origine greca consente all'individuo di cogliere nelle radici della sua etimologia il senso profondo del fare ordinato della vita e della sua stessa esistenza: tutto ciò che vediamo e tocchiamo è "fatto ad arte" in ogni suo aspetto, corpo, sostanza e potenza, capace di esprimere l'insieme coordinato di ogni forma di energia che si dispone per raggiungere il bene comune.

L'arte è anche tecnica che accomuna artisti e artigiani di tutti i campi dove la creatività e la realizzazione sono le espressioni fiorenti dell'esistenza dell'uomo e della sua capacità di essere unico in un contesto illuminato dalla luce e dall'energia dello Spirito. L'arte è invenzione, è magia, è musica, è scrivere, è oratoria, è scienza, è vivere il lento fluire del tempo che conduce l'individuo alla ricerca di senso per invitare l'uomo ogni giorno a non fermarsi innanzi alla sola interpretazione dei fatti e delle circostanze in questione, ma spingerlo ad andare oltre alla ricerca di nuove forme di pensiero.

L'arte è per eccellenza il grande strumento estetico impiegato dall'artista per illuminare con i suoi occhi gli sguardi di una realtà che proviene da un'altra prospettiva. L'anima e l'arte in stretta simbiosi, dove con l'anima entriamo nell'arte ma con l'arte possiamo parlare all'anima, e anche dell'anima, e quando ci avviciniamo all'arte troviamo altrettante difficoltà di definizione, di linguaggi e di confini. Le persone superano le difficoltà grazie alle loro virtù e come afferma Socrate, riescono a rimanere in equilibrio tra la mente e il corpo, dove tutto è frutto dell'intelligenza. Rimanere in equilibrio sulla trave non è esercizio da poco. È l'espressione autentica dell'arte, del fare ordinato della vita.

Cosa lega l'arte alla trave? Ho partecipato di recente ad una iniziativa di ginnastica artistica dove era presente anche mia nipote che si confrontava con altre atlete sulla trave. Vedendola ho notato la fermezza, la decisione e la concentrazione (come in tante altre) nell'eseguire la prova molto difficile alternata da momenti di vero suspense dove l'equilibrio mostrava segni di debolezza ad un istante successivo dove la sicurezza tornava padrona della situazione. Circostanze che si alternavano tra loro dove era difficile prevedere cosa sarebbe potuto avvenire qualche attimo dopo, che bisognava governare per non terminare anzitempo l'esercizio e uscire sconfitta dalla prova. Attimi dove era necessario indietreggiare per riportare il busto in equilibrio per poi riprendere la posizione e continuare spediti il cammino fino alla fine della trave. La trave è il simbolo della strada che ognuno di noi percorre ogni giorno immerso nei suoi pensieri, nelle sue attività, nei suoi bisogni e desideri. Dove non sempre incontriamo corrisposte le nostre aspettative assumendo comportanti in contrasto con ciò che la vita potrebbe proporci il giorno successivo seguendo le leggi della natura e dell'alternanza del giorno e della notte. L'equilibrio è arte, di sapere che per raggiungere la meta è necessario compiere passi indietro per riportare se stessi nella dimensione reale e ripartire perché la trave è la linea che disegna il viaggio della nostra vita.

La virtù è forza, coraggio che adorna di nobiltà l'uomo. Ogni singolo passo che l'uomo compie deve essere in armonia con se stesso e con le ragioni della sua esistenza consapevole che bisogna osare e avere il coraggio di uscire dalle difficoltà per dare senso alla nostra presenza, godendo della possibilità di entrare in contatto con tutte sfumature della realtà fino ad un momento prima sconosciute, dove la riflessione aiuta a trasportare la mente lontano dal presente, spostando il pensiero dal piano concettuale al piano concreto e renderlo operativo in rapporto all'insieme, arricchito di una nuova identità: l'arte di stare in equilibrio sulla strada della vita.

Riferimenti bibliografici: Guido Zaccarelli, La Conoscenza Condivisa, verso un nuovo modello di organizzazione aziendale e Dalla Piramide al Cerchio, la persona al centro dell'azienda, Franco Angeli Editore.
Riferimenti sitografici:
https://www.wikipedia.org/ 
http://www.sassuolo2000.it/2017/10/18/lions-club-mirandola-presenta-i-service-rivolti-alla-comunita-del-comprensorio/ 
http://www.sapere.it/enciclopedia/S%C3%B2crate+%28filosofo%29.html 

GUIDO ZACCARELLI

Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)
CURRICULUM
Guido Zaccarelli, è docente di informatica, consulente aziendale, saggista e collaboratore redazionale con Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.

La traduzione giurata e asseverata è assolutamente necessaria in ambito legale. Ecco come funziona e a chi richiederla.

La traduzione giurata e asseverata è un tipo di traduzione necessaria in ambito giuridico per conservare la validità di un documento tradotto, in maniera tale che abbia in un paese straniero lo stesso valore legale che gli è proprio nel paese di origine.

La traduzione asseverata può essere realizzata da qualunque professionista della traduzione, a patto che si segua una precisa trafila burocratica.

Quando serve una traduzione asseverata?

Se un tempo la traduzione asseverata veniva richiesta e realizzata molto di rado, con l'infittirsi dei rapporti internazionali in ambito politico, commerciale e diplomatico, oggi è richiesta molto più di frequente.

Nello specifico viene richiesta per instaurare rapporti con un ente o un'istituzione estera presso cui ci sia necessità di certificare di essere in possesso di alcuni requisiti o capacità. La traduzione di certificati e attestati accademici (come il documento di laurea), ad esempio, deve essere giurata e asseverata. Alla stessa maniera gli atti notarili in merito alla vendita o all'acquisto di un immobile o di un bene devono essere presentati solo attraverso traduzione asseverata.

Differenze con la traduzione certificata

La traduzione certificata è spesso confusa con la traduzione giurata e asseverata, ma si tratta di due tipi di servizio completamente differenti. La confusione nasce dal fatto che entrambi perseguono lo stesso fine, cioè assicurare a livello legale la completa e corretta conformità di una traduzione con il contenuto del documento originale.

La traduzione certificata viene richiesta in genere da paesi anglofoni, nei quali è stata istituita una figura professionale riconosciuta (il traduttore certificato) che ha la funzione di garantire la conformità di una traduzione nei vari ambiti in cui è richiesto.

Differentemente dalla traduzione asseverata, quella certificata in Italia non ha alcun costo burocratico e non comporta, per il traduttore, l'obbligo di firmare una dichiarazione giurata in tribunale.

A chi richiedere una traduzione giurata e asseverata?

Dal momento che la traduzione giurata e asseverata comporta sempre la traduzione di testi di carattere giuridico, è assolutamente necessario che ad eseguire la traduzione sia un traduttore specializzato, che abbia dimestichezza con il linguaggio tecnico del settore.

Dopo aver concluso il lavoro di traduzione, il traduttore ne diventerà formalmente e legalmente responsabile dinanzi a un giudice di pace o a un notaio. Si tratta in genere di una procedura molto rapida, ma comporta la scelta di un traduttore che si trovi nei pressi della propria città di residenza o che, comunque abbia la possibilità di raggiungerla in tempi brevi.

Se non si conoscono traduttori specializzati nella propria zona di residenza è sempre meglio rivolgersi a un'agenzia di traduzione professionale, che dispone in genere di una lunga serie di collaboratori distribuiti sul territorio nazionale. Un'agenzia affidabile saprà indicare rapidamente quale tra i propri referenti sia il più idoneo a eseguire una traduzione giurata e asseverata in maniera coerente con le aspettative e le necessità del cliente.

È stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Communications una ricerca che evidenzia che l'assunzione di Parmigiano Reggiano, non solo ha un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, ma anche un importante effetto salutistico in quanto arricchisce il patrimonio delle comunità microbiche (microbiota) residenti nel tratto gastrointestinale umano.

Parma, 22 marzo 2019 - E' stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications una ricerca coordinata dal Prof. Marco Ventura e dalla Prof.ssa Francesca Turroni dell'Università degli Studi di Parma, volta a comprendere le origini ecologiche e la composizione delle comunità microbiche del Parmigiano Reggiano, partecipando allo sviluppo delle sue caratteristiche organolettiche.

Il Parmigiano Reggiano è strettamente legato alla propria zona di origine (le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del Po): è un prodotto DOP che deve il suo successo alla sua storia millenaria, ma anche a un microclima ideale che contribuisce a rendere unico il Re dei Formaggi.

Il fatto che sia prodotto senza alcun trattamento termico (il Parmigiano Reggiano è un formaggio a latte crudo che non viene pastorizzato), senza aggiunta di additivi e conservanti, lo rende un alimento completamente naturale sano e genuino: un formaggio che riesce a regalare al consumatore i profumi e i sapori dei foraggi che hanno mangiato le bovine, del latte che hanno prodotto per produrre le forme del formaggio più famoso d'Italia.

A dirlo, oggi, non sono solo i 330 caseifici che lo producono, ma anche la scienza.

Lo studio dell'Università di Parma ha infatti dimostrato per la prima volta che il Parmigiano Reggiano svolge un importante ruolo di alimento funzionale nella dieta umana, in quanto vettore di ceppi microbici che arricchiscono il microbiota intestinale umano.

È il primo lavoro che fornisce un'immagine molta dettagliata della composizione delle comunità batteriche, definite nel loro complesso microbiota, che risiedono nel Parmigiano Reggiano, mostrando l'esistenza sia di specie batteriche ubiquitarie sia di differenze legate al sito di produzione.

Il lavoro è stato condotto dal Laboratorio di Probiogenomica, Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale e dal Centro di Ricerca Interdipartimentale "Microbiome Research Hub" e ha visto la partecipazione di un gruppo di ricerca interamente dell'Ateneo di Parma.

Questa ricerca ha permesso di ricostruire in modo preciso il microbiota del Parmigiano Reggiano.

I dati ottenuti hanno evidenziato l'esistenza di batteri che vengono trasmessi dal latte vaccino all'uomo attraverso l'assunzione di Parmigiano Reggiano.

Tra questi batteri che vengono trasmessi per via orizzontale ricadono anche alcune specie di bifidobatteri, microrganismi probiotici comunemente considerati capaci di espletare effetti salutistici sull'uomo. In sostanza, la ricerca dimostra che c'è un passaggio orizzontale di batteri potenzialmente "buoni" dalle bovine al consumatore finale.

Mette inoltre in luce come l'assunzione del Parmigiano Reggiano possieda non solo un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, già ampiamente dimostrato, ma anche un effetto salutistico operato tramite il trasferimento di microrganismi in grado di modulare ed arricchire il microbiota intestinale dell'uomo.

Il lavoro apre un serio dibattito scientifico in merito all'origine di alcune tipologie di batteri ritenuti specifici di determinati alimenti, per questo definiti batteri degli alimenti, e pone delle concrete basi scientifiche relativamente alla loro origine ambientale e al loro trasferimento attraverso la filiera alimentare.

La ricerca è aperta: di certo si può dire che il Parmigiano Reggiano è un alimento che serve ad arricchire il nostro microbiota con microrganismi che hanno benefici sul tratto gastrointestinale. Ma in futuro ci si potrebbe anche spingere oltre, perché la presenza di questi microrganismi potrebbe avere anche ulteriori effetti salutari, considerando il ruolo centrale che viene attributo all'intestino per quanto riguarda il benessere e la salute dell'uomo.

 

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