La missione istituzionale della Regione ha portato imprenditori, associazioni degli agricoltori, cooperative e Università nelle province di Québec e British Columbia per promuovere le produzioni emiliano-romagnole, sviluppare opportunità commerciali, avviare collaborazioni nel campo della ricerca e delle università. A Vancouver gli incontri con tre ministri della British Columbia, provincia tra le più avanzate del mondo sui temi dell'innovazione, dell'industria creativa e della green economy che hanno gettato le basi per la firma di un accordo di cooperazione tra i due governi.

Bologna –
 
Agroalimentare, ricerca e innovazione, lotta ai cambiamenti climaticisi rafforza la collaborazione tra Emilia-Romagna e Canada. Dopo la missione istituzionale del novembre scorso, in occasione della 3^ edizione della “Settimana della cucina italiana nel mondo”, la delegazione guidata dall’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli nei giorni scorsi ha portato nelle principali città canadesi imprenditori emiliano-romagnoli, consorzi di tutela, rappresentanti delle associazioni degli agricoltori, del mondo cooperativo e delle Università di Bologna e Parma. 

“Una missione completa- afferma Caselli- che ha portato in Canada imprese, università, rappresentanti del mondo agricolo e della cooperazione. Un’occasione per consolidare i rapporti avviati nella prima missione dello scorso novembre e per concretizzare collaborazioni sui temi del contrasto al cambiamento climatico, dell’innovazione e della ricerca nei campi dell’agroalimentare e dell’ambiente. Siamo molto soddisfatti per la grande attenzione e l’accoglienza che ci ha riservato il governo della British Columbia, con gli incontri che abbiamo avuto con tre ministri, in particolare dello Sviluppo economico, dell’Agricoltura e dell’Ambiente. Un successo anche i nuovi rapporti commerciali che molte nostre aziende hanno avviato con gli importatori e la distribuzione canadese, Quebec e in British Columbia, a conferma del valore e della qualità delle produzioni dell’Emilia-Romagna, molto apprezzate in un mercato come quello canadese, dinamico e in continua crescita per quanto riguarda i nostri prodotti”. 

Un calendario fitto di appuntamenti istituzionali e commerciali che ha visto come momento promozionale clou, in occasione della Festa della Repubblica, presso il centro di cultura italiana di Vancouver, l’Emilia-Romagna protagonista con tutti i suoi prodotti e il vino, l’orchestra Casadei e oltre mille italo-canadesi partecipanti. “Un evento molto partecipato e un’ottima opportunità per promuovere gli abbinamenti vino e prodotti della regione – conclude Caselli- organizzato dal console Massimiliano Iacchini e dalla Camera di Commercio italiana a Vancouver”.

 

I principali appuntamenti

Negli incontri con tre ministri del governo della British Columbia – Bruce Ralston (Lavoro, commercio e tecnologia), Lana Popham (Agricoltura) e George Heyman (Ambiente e cambiamento climatico) -si sono gettate le basi per una collaborazione a tutto campo sull’innovazione e la ricerca, inclusi i temi della formazione, dello scambio tra università (ricercatori e studenti) e per il potenziamento di progetti con partnership pubblico private che attraverso anche ART-ER, la nuova agenzia regionale per l’innovazione, verranno sviluppate grazie ad un memorandum of understanding per sancire i rapporti tra i due territori.
A Vancouver, si è tenuto il primo forum bilaterale tra Emilia-Romagna e British Columbia dal titolo “Designing the path for future collaboration” per un approccio strategico e comune alla ricerca e all’innovazione in agricoltura a cui oltre alle Università di Bologna e Parma, sono intervenuti CIA agricoltura, Alleanza delle Cooperative, Confagricoltura e il ClustER agrifood. 

Dal punto di vista accademico sono stati rafforzati i rapporti con la prestigiosa Università della Bristish Columbia, il Politecnico KPU e con il college VCC. Inoltre, la delegazione  ha avuto l’opportunità di visitare il Centro nazionale canadese di ricerca agroalimentare ad Agassiz che, su temi della produzione primaria e la difesa fitosanitaria, vanta già importanti relazioni con ricercatori dell’Emilia-Romagna e, in particolare, con l’Università di Modena e Reggio Emilia sul contrasto alla cimice asiatica. 

In Quebec gli appuntamenti istituzionali hanno permesso di esaminare, nell’incontro con Pierre Gattuso, membro dell’International Cheese Council, l’applicazione del Ceta relativamente ai formaggi dell’Emilia-Romagna con particolare focus sul Parmigiano Reggiano: un’occasione, questa, per segnalare e far sottoporre alle autorità federali le aspettative di aumento delle quote d’importazione del prodotto e la vigilanza sull’uso di denominazioni ingannevoli quali “Parmesan”. 

Altri appuntamenti si sono svolti presso la Canadian Food and Inspection Agency CFIA/ACIA, con  funzioni di controllo degli alimenti e di applicazione delle norme igienico sanitarie e fitosanitarie alle derrate in entrata sul territorio canadese e presso il Mapaq (Ministero dell’Agricoltura, pesca e dell’Alimentazione del Québec) struttura dedicata alla qualità dei prodotti e alla loro tutela e valorizzazione, per sviluppare un confronto su temi di comune interesse e di utile collaborazione e sinergia. 

Nel corso della missione, le iniziative a carattere commerciale sono state dedicate alla promozione e alla valorizzazione delle nostre produzioni agroalimentari, come il “Souper Gourmand Authentic Italian Table” con la partecipazione di oltre 250 tra operatori e rappresentanti istituzionali della comunità del Québec.
Sul tema del vino da segnalare infine l’incontro, a cura di Enoteca Emilia-Romagna, con i rappresentanti della Saq - Société des alcools du Québec, il monopolio canadese del vino.

Fonte: Regione ER

Editoriale: - I nostri splendidi alleati (8) non si smentiscono ma - Burro e crema giù, latte spot in salita, panna stabile.- Cereali e dintorni. In attesa dell'USDA mercati ancora nervosi - Andalini, ambito riconoscimento ricevuto per lo stabilimento La Sovrana di Puglia - Caro petrolio, o No? -
SOMMARIO Anno 18 - n° 23 09 giugno 2019
1.1 editoriale
I nostri splendidi alleati (8) non si smentiscono mai.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Burro e crema giù, latte spot in salita, panna stabile.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze -
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dal Meteo lo stimolo alla speculazione.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. In attesa dell'USDA mercati ancora nervosi
7.1 ambiente Piacenza, Messa in sicurezza di un tratto della condotta Agazzano- Battibò
7.2 ambiente Il segretario del distretto del Po Berselli in rappresentanza italiana sottoscrive l'intesa
8.1 maltempo e frane Le frane in provincia di Reggio Emilia
8.2 Industria Felix Andalini, ambito riconoscimento ricevuto per lo stabilimento La Sovrana di Puglia
9.1 caro carburanti Caro petrolio, o No?
9.2 anguria IGP "L'Anguria Reggiana Igp ha sconfitto gli effetti dei cambiamenti climatici"
10.1 cereali e prove in campo Cereali, prove in campo al CAP Parma.
11.1 Viabilita' Riapertura del Ponte di Casalmaggiore con le 500 del Club Italia e Gazzetta dell'Emilia
11.2 Viabilita' Riaperto il Ponte sul Po di Colorno – Casalmaggiore
12.2 ambiente Giornata mondiale dell'ambiente 2019 (#beatairpollution)
13.1promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners

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Di Mario Vacca Parma, Parma 9 giugno 2019 - Con l'entrata in vigore del nuovo codice della crisi e dell'insolvenza si moltiplicano gli eventi, i seminari, ed i master di aggiornamento per comprendere pienamente la complessità di alcune norme. Ho avuto modo di seguire molti professionisti esporre la materia e partecipo al master organizzato da una nota scuola di formazione che annovera relatori di primaria importanza, tra avvocati, advisor, giudici ed altri professionisti.

Il tutto si è focalizzato sulla nuova legge, le regole che porta con sé, gli organi di controllo per i quali tantissime realtà sono corse ad organizzare le strutture per presunte ore di lavoro in più che perverrebbero dall'applicazione delle norme ma – a mio avviso – si è persa di vista l'azienda e l'imprenditore. Sinora ho avuto raramente il piacere di ascoltare l'invito nel comprendere le cause della crisi ed i modus operandi dell'imprenditore o dei manager.

Frequentando tanti professionisti esperti del controllo di gestione ho appreso una frase ricorrente tra di essi nel commentare le situazioni aziendali: "...abbiamo sempre fatto cosi..." ; non dimenticando che in psicologia si evidenzia che tra i traumi più rilevanti per l'essere umano vi è il cambiamento, mi sorge spontaneo pormi una domanda circa l'individuazione delle vere cause della crisi e la successiva implementazione di qualsiasi piano in continuità aziendale: chi deve farlo?

L'imprenditore?

Ma è giusto che una persona emotivamente presa, che tutto sommato molto spesso è la causa stessa della crisi, che sicuramente deve attraversare - specie nel caso di PMI familiari - momenti di agitazione anche in famiglia, debba proseguire da solo l'attività, con i tanti dubbi, che almeno inizialmente, gli affioreranno? E se passati i primi momenti di paura, vedendo che l'azienda torna a produrre utili riprende e reiteri quel modus operandi quo ante alla crisi?

Ebbene, in tale prospettiva alcuni advisor hanno sentito la necessità di includere nel gruppo dei professionisti un soggetto che affianchi l'imprenditore in azienda , una figura che man mano è sempre più definita e individuata nei CRO – Chief Restructuring Officer nel processo di ristrutturazione delle PMI;
Solitamente un manager con esperienza tanto nella gestione ordinaria dell'impresa – condivide quindi il linguaggio e i meccanismi di dirigenti e imprenditori – quanto nelle delicate vicende dei processi di ristrutturazione. Nel caso di specie coordina dall'azienda gli sforzi congiunti di imprenditori e consulenti ed è il responsabile dell'implementazione del piano di risanamento; è parte di una squadra, che comprende uno studio legale per stendere il ricorso, una società di management consulting per elaborare i contenuti industriali del piano, un financial advisor per curarne i contenuti finanziari e seguire gli istituti di credito, l'attestatore e non ultimi i professionisti storici dell'impresa.

Potrebbe far parte o meno del consiglio d'amministrazione, così come potrebbe assumere o meno le vesti di un dirigente ma, per evitare confusione, è importante che sia definito e condiviso l'obiettivo del suo lavoro rendendolo chiaro a tutti i soggetti, interni ed esterni all'azienda.

Nel percorso professionale del CRO pertanto vi è già una nota esperienza in materia, solitamente ha già vissuto i vari momenti in cui si compone la genesi, l'evoluzione e la soluzione della crisi; oltre alle competenze finanziarie deve annoverare skill come la capacità di gestione operativa delle aziende, competenze in ambito fallimentare, grandi doti di visione strategica unita a grandi doti di problem solving. Il CRO svolge anche un altro ruolo, meno formalizzato ma non meno importante, che è quello di essere la figura di riferimento e di supporto – anche umano - all'interno dell'azienda facendo ricorso all'intelligenza emotiva avendo presente che un piano annovera numeri, competenze legali, ma alla fine coinvolge gli uomini, nel bene e nel male soggetti alla propria emotività che spesso guida l'azione imprenditoriale.

Per ogni approfondimento: https://www.gruppor1.eu/public/userfiles/files/R1_Temporary%20Management.pdf 

Sabato, 08 Giugno 2019 09:58

Approvato il bilancio CAE

Bilancio CAE: l'approvazione arriva unanime da tutta l'assemblea dei soci, investimenti e innovazione confermati

Il valore della produzione aggregato di oltre 563 milioni di euro, un fatturato di oltre 244 milioni e un ebitda di circa 6,6 mil/€. Il bilancio 2018 e il piano d'investimenti passano l'esame dell'assemblea dei soci contribuendo a dare ulteriore solidità all'azione consortile sul mercato a sostegno delle filiere agricole

San Giorgio di Piano (BO) – 8 Giugno 2019 - All'indomani dei cinque incontri territoriali che si sono svolti a partire dal 31 di Maggio scorso nelle province che compongono il variegato comprensorio del Consorzio Agrario dell'Emilia (Ferrara, Imola, Castelfranco Emilia, Castelnuovo di Sotto e San Giovanni in Persiceto) il piano investimenti, risultati economico-finanziari e bilancio annuale son stati presentati e sottoposti al vaglio dell'Assemblea Generale dei Soci ieri nei locali dell'head quarter del CAE a San Giorgio di Piano.

Il voto è stato preceduto dalle relazioni introduttive che hanno posto l'accento sia sullo scenario globale dei mercati di riferimento sia sulle azioni di management prese dalla governance del Consorzio Agrario nei dodici mesi appena trascorsi.

A sostenere l'attività degli amministratori il valore della produzione aggregato di oltre 563 milioni di euro, un fatturato di oltre 244 milioni e un ebitda di circa 6,6 mil/€.

E se la legge dei numeri conferma da un lato il valore complessivo del sistema consortile, dall'altro è fondamentale rimarcare il ruolo che il CAE esercita in modo capillare sul territorio e svolge rispondendo alle singole esigenze dal 1901: un punto di riferimento per le imprese agricole e per le molteplici filiere a cui offrire assistenza specializzata e personalizzata grazie al know how dello staff maturato negli anni e anche grazie alla presenza di ben 58 Agenzie. Agenzie che rappresentano un punto di equilibrio e connessione tra produttori, trasformatori, venditori e consumatori. Oltre a questo è essenziale evidenziare al contempo la componente rappresentata dalle collaborazioni fattive e dalle partnerships con altre fiorenti realtà imprenditoriali all'avanguardia che consentono di poter contare su innovazione tecnologica di ultima generazione e ricerca scientifica avanzata. Tra queste si segnalano SIS Società Italiana Sementi, Emilcap Mangimi, Eurocap Petroli e Quality Seeds. Un altro considerevole contributo nel disegnare il quadro generale di servizio alle imprese agricole del Consorzio Agrario è senz'altro offerto dai Contratti di Filiera e da quelli di Conferimento a tutela di produttori e prodotti e dalle collaborazioni fattive in termini di innovazione e ricerca applicata al comparto con Bonifiche Ferraresi e IBF, agricoltura di precisione.

Il direttore generale CAE Ivan Cremonini ha posto l'accento sul consolidamento della presenza sul territorio confermandosi leader di mercato in diversi settori in cui opera. " Si evidenzia in particolare un aumento dei prodotti ritirati dai soci/clienti (cereali e proteoleaginose) per complessivi 2.850.000 quintali a cui vanno aggiunti oltre 438.000 quintali di prodotti per produzione di seme e prodotti destinati a filiere alimentari. Anche nel 2018 più che positivo l'andamento del settore Meccanizzazione a conferma della consolidata patnership con il marchio John Deere con un fatturato complessivo di oltre 35.600.000 €".

Soddisfatto anche il presidente del Consorzio Agrario dell'Emilia Antonio Ferro che dopo aver ringraziato i Soci e illustrato le attività ha ribadito " come sia sicuramente importante fornire ai soci tutti i mezzi tecnici di cui abbisognano per le loro attività quotidiane , ma sempre più importante sono i servizi che la nostra cooperativa è in grado di fornire ai propri soci a partire da un assistenza tecnica altamente qualificata, fino ad arrivare all'utilizzo delle nuove tecnologie in campo agricolo quale l'agricoltura di precisione o l'utilizzo dei droni, o gli investimenti tecnologici fatti dalla nostra collegata Emilacap, tutto ciò per essere sempre più un valido supporto per i nostri soci. In quest'ottica l'approvazione del bilancio è arrivata unanime è per me e stato elemento di grande soddisfazione".

L'Assemblea ha infine provveduto alla nomina del Collegio Sindacale per il triennio 2019-2021: confermato il dr. Claudio Solferini quale Presidente ed il dr. Graziano Poppi quale membro effettivo, unitamente al dr. Alessandro Sicuri.

 

 

 

Piacenza, 5 giugno 2019 - Conclusi i lavori di messa in sicurezza della condotta irrigua Agazzano- Battibò (adduttore principale del distretto destra Tidone) in località Casa Roveda in comune di Pianello Val Tidone.

Grazie agli interventi di consolidamento è stata realizzata un'opera di difesa a protezione della condotta irrigua messa a nudo a seguito degli eventi alluvionali del marzo 2016 per i quali il Consorzio aveva inviato segnalazione di intervento e relativa richiesta di finanziamento alla Regione Emilia Romagna dopo una prima messa in sicurezza effettuata con fondi interni all'Ente.
Sia per quanto riguarda i primi interventi urgenti di messa in sicurezza, sia per la realizzazione delle opere di difesa, la Direzione Lavori è rimasta in capo all'ufficio tecnico del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

PRIMI INTERVENTI URGENTI (con fondi del Consorzio)
Gli interventi di urgenza, effettuati subito dopo i danni alluvionali causati dall'evento di piena del torrente Tidone (anno 2016), consistettero:
• nel ripristino con materiale inerte delle sponde erose del torrente a protezione della condotta;
• nella realizzazione delle selle a supporto delle condotta;
• nella riattivazione dei collegamenti in fibra ottica danneggiati dalla furia delle acque.

INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA (in parte realizzati con fondi del Consorzio e in parte finanziati dalla Regione ER).
Gli interventi terminati da poco e, relativi all'ulteriore e necessario consolidamento spondale a protezione della condotta irrigua, hanno previsto quanto segue.
- INTERVENTI DI MONTE
• consolidamento del bastione in muratura mediante la realizzazione di una berma in massi intasati e di una scogliera in massi;
• riprofiltatura del Torrente Tidone nel tratto prospiciente al cantiere mediante movimentazione di inerti al fine di favorire il deflusso delle acque;
• costruzione di circa 105 metri di scogliera in massi paralleli alla sponda per la ricostruzione del profilo longitudinale a protezione della condotta;
• costruzione di 6 pennelli trasversali in gabbioni aventi dimensioni diverse e lunghezza tra i 10 e i 15 metri ciascuno.

- INTERVENTO DI VALLE realizzato a monte dei pennelli già esistenti posti a difesa della condotta irrigua:
• realizzazione di 3 pennelli in gabbioni aventi la stessa geometria di quelli dell'intervento di monte;
• adeguamento della difesa spondale in massi sciolti a seguito della realizzazione dei nuovi pennelli per garantire un adeguato livello di difesa idraulica.

La condotta Agazzano Battibò, ultimata nel 2013, è una tubazione in pressione lunga 23 chilometri e fondamentale per la distribuzione irrigua nei comuni di Pianello, Borgonovo e Agazzano.
In Val Tidone, in pratica, l'acqua rilasciata dalla Diga e dal torrente Tidoncello confluisce alla traversa Lentino per essere distribuita nel comprensorio irriguo in parte tramite canali e in parte tramite condotte come nel caso dei comuni sopra citati all'interno dei quali l'acqua viene immessa in condotte sotterranee e indirizzata ai singoli agricoltori che ne fanno uso durante la stagione irrigua.

Compie 52 anni il 4 Madonne Caseificio dell'Emilia, che ha sede a Lesignana di Modena ed è tra i maggiori produttori di Parmigiano Reggiano. La ricorrenza viene festeggiata domani – sabato 8 giugno – a partire dalle 19 con gnocco fritto, tigelle e altri prodotti tipici locali. Alle 20 i tre casari più giovani del caseificio si cimentano nel taglio di tre forme di Parmigiano Reggiano. Segue un concerto della banda musicale di Cantoira (Torino). 

Fondato nel 1967, aderente a Confcooperative Modena e presieduto dall’imprenditore agricolo Andrea Nascimbeni, il 4 Madonne Caseificio dell’Emilia associa una cinquantina di aziende agricole, ha quaranta dipendenti e produce 65 mila forme di Parmigiano Reggiano l’anno. La cooperativa conta cinque caseifici (con relativi magazzini per la stagionatura) dislocati nelle province di Modena e Reggio Emilia. Oltre che a Lesignana, il formaggio viene prodotto ad Arceto di Scandiano, Monchio di Palagano, Varana e Montardone di Serramazzoni, dove nasce il Parmigiano Reggiano biologico e delle Vacche Rosse che, grazie all’ubicazione degli stabilimenti, può essere denominato “Prodotto di Montagna”. 

Nel terremoto del 29 maggio 2012 ha perso 18 mila forme e subito danni per 7,5 milioni di euro. Nell'aprile 2014 ha inaugurato i nuovi stabilimenti di Lesignana, per i quali ha investito sei milioni di euro. Per consolidare la struttura e valorizzare il prodotto, nel 2016 il 4 Madonne ha emesso un prestito obbligazionario da sei milioni di euro, garantito da forme di Parmigiano Reggiano e in parte già restituito. A inizio aprile UniCredit ha sottoscritto un altro prestito obbligazionario da 4,080 milioni di euro, emesso dal 4 Madonne. L’operazione servirà in parte a rifinanziare l’attuale debito societario a breve e a medio-lungo termine, in parte a sostenere il programma di investimenti del caseificio per la costruzione di un nuovo magazzino di stagionatura. 

Il 4 Madonne è anche inserito nei circuiti del turismo enogastronomico. Nel 2018 il caseificio ha accolto quasi 20 mila turisti, in maggioranza stranieri, che hanno visitato le sale di lavorazione del latte e il magazzino per la stagionatura del Parmigiano Reggiano.

'L'Angolo di Intesa', rubrica sul sociale. La sfida dell'emergenza ambientale

Le emergenze ambientali ci pongono davanti a sfide radicali. Fino ad ora, almeno per quanto riguarda la questione dell'ambiente, si potrebbe dire che per diverso tempo è stata ai margini della riflessione democratica. Di questi tempi, però, con la costante riduzione delle risorse della terra, la dispersione di sostanze tossiche che corrompono irrimediabilmente la qualità dell'aria, la situazione è molto diversa rispetto a prima.

C'è un grande problema da comprendere e analizzare: le decisioni compiute da ogni generazione ricadono sulla generazione successiva. Lo sviluppo della tecnologia industriale, l'aumento della popolazione e la sovrapproduzione sfrenata ha modificato radicalmente la situazione creando gravi problemi di degrado ambientale e soprattutto di cambiamento climatico. Dunque - cari cittadini - visto che le generazioni che hanno causato questi problemi e quelle che dovranno affrontarle sono le stesse, è necessario, ora più che mai, parlare di clima. In Italia - anche e soprattutto a scuola – si discute dell'argomento ancora pochissimo e, nel dibattito politico, risulta essere un argomento totalmente assente. Nei Paesi del Nord Europa la situazione è molto diversa e l'attenzione all'ambiente non ha una connotazione politica.

Ma forse, questa, è una caratteristica tutta italiana di non valorizzare le risorse che abbiamo: ambiente, paesaggio, cultura, non sono percepiti come qualcosa che ci migliora la vita. Siamo abituati a mettere in relazione lo sviluppo con l'uso di combustibili fossili, come se quanto più si usa il petrolio meglio va l'economia. Occorre mettere in discussione questo modello di sviluppo, perché l'era dei fossili è finita e la strada da imboccare è quella della green economy. Anche a fronte del cambiamento climatico in corso, la Terra non muore; sopravviverà anche con l'innalzamento della temperatura. Il punto è salvare noi stessi, attivandoci da subito, riducendo le emissioni di gas serra per abbatterle nei prossimi anni. In questo secolo - ci dicono i climatologi - le grandi crisi saranno di carattere ambientale. L'acqua sarà il bene più prezioso.

Le tre "ricette base"? Green economy, energie rinnovabili, economia circolare. La spinta deve venire dalla società civile, dal basso, bene quindi la manifestazione per sensibilizzare i cittadini sulla tematica ambientale, che ha visto nelle piazze italiane e di tutto il mondo tanti giovani e non.
Qualche migliaio anche a Parma.

Rino Basili, Segretario Ass. Intesa San Martino

14 nuove società entrano in ELITE grazie alla partnership con Intesa Sanpaolo attraverso Mediocredito Italiano. Tra queste new entri entry anche due aziende emiliano romagnole, la MAE di Piacenza e la MT di Rimini.

- ELITE raggiunge quota 1.177 società, di cui 734 italiane
- Fatturato aggregato delle 14 nuove aziende pari a 640 milioni di euro per un totale di risorse impiegate pari a 1.800 persone
- Terza classe della Lounge ELITE Mediocredito Italiano - Gruppo Intesa Sanpaolo - che ad oggi conta un totale di 65 società
- ELITE è la piattaforma internazionale del London Stock Exchange Group dedicata alle aziende ad alto potenziale di crescita

Oggi ELITE dà il benvenuto a 14 nuove aziende italiane grazie alla partnership strategica con Intesa Sanpaolo, attraverso Mediocredito Italiano - struttura del Gruppo dedicata alle PMI - nel quadro della pluriennale collaborazione con Confindustria, che dal 2009 a oggi opera con numerose iniziative e strumenti innovativi a supporto dell'economia del Paese.
ELITE è il programma internazionale del London Stock Exchange Group nato in Borsa Italiana nel 2012 con la collaborazione di Confindustria e dedicato ad aziende ambiziose con un business solido e una chiara strategia di crescita.

Il modello innovativo dell'ELITE Lounge, che fa leva sulla collaborazione tra ELITE e il mondo bancario, corporate e dei servizi, rappresenta un nuovo modo di supportare il cliente con la finalità di accelerarne la crescita internazionale e manageriale. L'obiettivo è quello di creare un ambiente dedicato che metta il cliente della banca al centro di un network di opportunità, competenze e valore.

Le nuove società che entrano oggi a far parte del network ELITE appartengono a diversi settori di eccellenza dell'economia italiana, dall'alimentare all'automotive, dall'industria al design. Le 14 aziende provengono da 7 diverse regioni, con un fatturato aggregato pari a 640 milioni di euro e un totale di 1.800 dipendenti.

Ad oggi sono 65 le società della Lounge ELITE Mediocredito Italiano - Gruppo Intesa Sanpaolo - la cui prima classe è partita a maggio 2018.
Luca Peyrano, CEO ELITE, ha dichiarato: "Siamo lieti di dare il benvenuto in ELITE a un nuovo gruppo di 14 aziende che rappresentano tanti settori di eccellenza del tessuto imprenditoriale italiano. Grazie alla collaborazione con Mediocredito Italiano, sono entrate in ELITE oltre 60 società di eccellenza che, nella nostra piattaforma, hanno la possibilità di accedere a ulteriori competenze e a nuovi capitali per finanziare la crescita a livello nazionale e internazionale. ELITE si conferma un programma di sostegno alla crescita, punto di riferimento per PMI innovative, ambiziose e in forte espansione".

Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, ha commentato: "In meno di un anno abbiamo già individuato oltre 60 PMI in tutta Italia per accompagnarle, insieme con ELITE, verso la crescita. Ci auguriamo di innescare in questo modo un meccanismo di sviluppo del potenziale e di crescita delle nostre imprese attraverso investimenti necessari in formazione, internazionalizzazione, accesso al mercato dei capitali e anche attraverso l'identificazione di strumenti finanziari innovativi che un Gruppo come Intesa Sanpaolo può offrire grazie a strutture dedicate alla valorizzazione dei progetti delle PMI italiane".

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ELITE è la piattaforma che si propone di accelerare la crescita delle società attraverso un innovativo percorso di sviluppo organizzativo e manageriale volto a rendere imprese già meritevoli ancora più competitive, più visibili e più attraenti nei confronti degli investitori. ELITE offre alle aziende selezionate un set di strumenti e servizi pensati per prepararsi al reperimento dei capitali e cogliere nuove opportunità di visibilità e networking facilitando così la crescita e l'avvicinamento culturale delle imprese alle forme di funding disponibili, compresi i mercati dei capitali, pubblici e privati. Per ulteriori informazioni sul programma visitare il sito: www.elite-network.com

GIORNATA MONDIALE DELL’AMBIENTE 2019. PROTEZIONE DELLE RISORSE IDRICHE: A VIENNA LA FIRMA DELL’ACCORDO PER L’EUROPA CENTRALE. IL SEGRETARIO DEL DISTRETTO DEL PO BERSELLI IN RAPPRESENTANZA ITALIANA SOTTOSCRIVE L’INTESA.

Vienna (Austria), 5 Giugno 2019 –

Nel 2019 la Giornata Mondiale dell’Ambiente – che su scala globale vede una sensibilizzazione alle politiche e alle azioni per ridurre gli inquinanti dell’aria (#BeatAirPollution) – registra una altrettanto rilevante e concreta azione volta a migliorare la tutela delle acque. A dimostrazione dell’attenzione diffusa per questa risorsa naturale esauribile e dunque bisognosa di difesa sia sotto il profilo della qualità che della quantità è stata siglata poche ore fa a Vienna una importante intesa continentale per incrementare in ogni modo possibile la difesa della risorsa idrica nel distretto dell’Europa Centrale.

La sottoscrizione di questo innovativo accordo denominato DRI-FLU-CHARTA ha come obiettivo ravvicinato e di prospettiva la protezione strategica delle risorse idriche da parte dei rappresentanti delle istituzioni, della ricerca e delle aziende provenienti da tutta l’Europa Centrale. L’Italia manifesta il suo forte impegno attuale e futuro per le acque con la firma di Meuccio Berselli, Segretario Generale dell’Autorità di Distretto del Fiume Po, che coordina l’Osservatorio Permanente sugli usi dell’acqua del distretto idrografico con l‘obiettivo di rafforzare la cooperazione e il dialogo tra i soggetti appartenenti al sistema di governance della risorsa idrica, promuovere l‘uso sostenibile della risorsa idrica in attuazione della direttiva comunitaria sulle acque.

L’iniziativa è stata promossa nell’ambito del progetto INTERREG PROLINE CE (https://www.interreg-central.eu/Content.Node/PROLINE-CE.html), che riguarda le buone pratiche di uso del suolo, di gestione delle acque, in particolare delle piene e delle magre, e di risposta ai cambiamenti climatici, finalizzate alla protezione delle risorse idriche ed in particolare delle acque potabili. 

Il progetto è stato svolto da un gruppo di lavoro internazionale, composto da esperti provenienti dal settore privato, della ricerca e da enti istituzionali provenienti da diversi paesi dell’Europa centrale. 

Nella prima parte del progetto, per ciascuno dei Paesi partecipanti, è stata svolta un’analisi comparativa delle conoscenze e dello stato di fatto, anche in termini di strumenti operativi, che ha consentito di evidenziare le attuali pratiche di gestione del suolo e delle acque, i loro aspetti da migliorare ed i possibili miglioramenti, pervenendo all’individuazione delle migliori pratiche di gestione.

Successivamente, le migliori pratiche di gestione individuate, sono state oggetto di sperimentazione in alcune aree pilota, scelte in modo da poter considerare differenti scale spaziali e temporali (dai grandi bacini idrografici a piccole aree urbane), gli aspetti quantitativi che qualitativi delle risorse idriche superficiali e sotterranee, diversi usi del suolo e differenti, a volte conflittuali esigenze dei portatori di interessi. Ciò ha permesso di testare la validità delle migliori pratiche individuate.  

Infine, sulla base delle conoscenze acquisite delle sperimentazioni svolte, si è proceduto alla redazione di un catalogo delle misure e delle migliori pratiche.

L’Italia ha contribuito al progetto attraverso un partner istituzionale, ARPAE, ed uno proveniente dal settore della ricerca, CMCC, che hanno proposto tre pratiche di gestione già implementate: l’Osservatorio permanente degli usi idrici nel distretto Padano, che utilizza, quale strumento di supporto alle decisioni, il sistema operativo previsionale delle magre del Po DEWS (Drought Early Warning System); il Centro previsionale per le piene del Po che utilizza, quale strumento di supporto alle decisioni, il sistema operativo previsionale delle piene magre del Po FEWS (Flood Early Warning System); l’analisi degli impatti sulle piene e sulle siccità dovuti ai cambiamenti climatici e dei cambiamenti di uso/copertura del suolo.

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Firmato un protocollo tra l'associazione dei produttori e Confesercenti per la valorizzazione. E presto nascerà un Consorzio. Il plauso di Cia-Reggio

"L'anguria reggiana Igp è più forte dei cambiamenti climatici. E con il protocollo firmato nelle scorse ore con Confesercenti sarà sempre più presente nei negozi. Il futuro? Stiamo lavorando per trasformare l'associazione dei produttori in un Consorzio". Parole di Mauro Torelli (socio Cia), titolare dell'azienda agricola di Campagnola e tra i maggiori produttori del frutto d'eccellenza del nostro territorio.

"Nel 2018 nell'area di produzione sono stati prodotti oltre 100mila quintali di angurie, di cui ben 10mila 'marchiate' con il simbolo Igp: sono state coltivate dalle 14 aziende agricole che compongono l'Apar (Associazione produttori Anguria Reggiana) - inizia a spiegare Torelli -. Il maggio freddo e piovoso appena trascorso ci ha causato qualche problema ma noi agricoltori ci siamo ormai attrezzati per fronteggiare ogni tipo di evenienza. Ad, esempio creando ambienti specifici per anticipare e migliorare la qualità delle produzioni. E questo mutando la forma, lunghezza e orientamento delle serre. Ma anche utilizzando diversi impasti e colori delle coperture per migliorare le condizioni in cui crescono le angurie. In questo modo abbiamo combattuto e sconfitto le conseguenze dei cambiamenti climatici. Siamo fiduciosi: il caldo di questi giorni sta già facendo decollare le richieste".

L'Anguria Reggiana Igp viene coltivata rispettando l'ambiente. Come da disciplinare, viene raccolta al mattino, quando i frutti hanno beneficiato del fresco notturno e la temperatura è adatta alla conservazione. I frutti, prima di arrivare alle tavole dei consumatori, sono stoccati in ambiente ombreggiato e fresco, mai troppo freddo. La sostenibilità delle tecniche agronomiche guarda al futuro nel pieno rispetto della tradizione con una coltivazione in campo, in tunnel o in serra fredda con coperture rimovibili. Regola imprescindibile è l'impollinazione entomofila, ovvero con il naturale trasporto di polline da parte degli insetti. L'irrigazione avviene in base all'andamento climatico e al fabbisogno della pianta. Idem per la fertilizzazione, effettuata secondo la necessità della pianta e in relazione alla presenza di minerali nel terreno.

Martedì sera nella sede di Cescot a Reggio si è tenuto - alla presenza, tra gli altri di Alberto Ventura (Regione) e Gloria Minarelli (curatrice del disciplinare di produzione) - un importante incontro di Apar nel quale è stato presentato il recente protocollo d'intesa sperimentale di filiera tra i produttori dell'associazione e commercianti al dettaglio di Confesercenti, teso a valorizzare l'Anguria Reggiana Igp e la rete di imprese che la promuovono.

"Una filiera verticale che non può che trovare il nostro consenso e totale appoggio", commentano da Cia Reggio. Torelli definisce il protocollo "un fondamentale passo per la piena valorizzazione di un prodotto che ha forti radici nella nostra storia e nei terreni vocati della bassa reggiana dove, fattori climatici e ambientali particolarmente favorevoli, un'esperienza secolare e pratiche colturali sostenibili danno origine a un frutto dalle caratteristiche uniche e irripetibili. E già nel 1931 il Touring Club parlava delle località dove viene attualmente coltivata come 'area di produzione del cocomero e meloni zuccherini'. Ora vogliamo portare questa eccellenza nel futuro".

Un futuro che, come annunciato nel corso dell'incontro, passerà nei prossimi mesi dalla trasformazione dell'associazione in un Consorzio di produttori.

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Il burro chiude il mese di maggio con un forte calo dei listini, mentre le quote del latte tornano ad avere segno positivo. Nuova fissità per i prezzi del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano.

di Virgilio e Jacopo Parma 4 giugno 2019 -

LATTE SPOT – Dopo due settimane di stagnazione, in rialzo il costo del latte intero pastorizzato spot estero, a +2,9% tra 35,57 e 36,60 €/100 al litro. Ancora in crescita il prezzo del latte crudo spot nazionale, tra 40,72 e 41,76 €/100 al litro, con +1,3% rispetto all'ultima rilevazione. Forte impennata anche per il latte scremato pastorizzato spot estero, con addirittura un +10,7% sul prezzo, tra 15,53 e 16,56 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Nuova flessione generale nella borsa di Milano, dove il burro rileva un deciso ribasso dei prezzi nelle diverse tipologie. Continua il calo dello zangolato reggiano, al quale si aggiunge anche un-3,0% dello zangolato parmigiano. Scende ancora la crema a uso alimentare, mentre si ferma il ribasso del prezzo della panna centrifuga.

Borsa di Milano 3 giugno 2019:
BURRO CEE: 3,75 €/Kg (-1,3%)
BURRO CENTRIFUGA: 4,00 €/Kg. (-1,2%)
BURRO PASTORIZZATO: 2,15 €/Kg. (-2,3%)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg. (-2,5%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,78 €/Kg. (-1,1%)
MARGARINA maggio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 3 giugno 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,82 – 1,92 €/Kg.

Borsa di Parma 31 maggio 2019 (-3,0%)
BURRO ZANGOLATO: 1,60 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 4 giugno 2019 (-3,1%)
BURRO ZANGOLATO: 1,55 - 1,55 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 3 giugno 2019 – Settimana nel quale i prezzi del Grana Padano tornano stabili in tutte le classificazioni.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,45 - 8,65 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,80 - 9,10 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 31 maggio 2019 – Con l'ultimo rilevamento le quote del Parmigiano Reggiano registrano un'assenza di variazione da più di due mesi.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
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Martedì, 04 Giugno 2019 09:23

Caro petrolio, o No?

Tutte le volte una nuova scusa per non adeguare il prezzo, al ribasso, dei carburanti al variare in diminuzione del prezzo del petroli.

Di LGC Parma 4 giugno 2019. Sarà forse passato inosservato ma alla vigilia dell'esodo di Pasqua, quando i fantozziani sudditi del Governo italico rientrano alle famiglie di origine per celebrare la ricorrenza della resurrezione di Gesù Cristo, i prezzi alle pompe d'incanto si sono adeguati al temporaneo innalzamento del prezzo del petrolio. stazionava orai da tempo sui 60$ al barile (WTI) quando per varie ragioni internazionali andò a sfiorare i 70$, per qualche ora per poi arginarsi intorno ai 67$.

La coincidenza dell'aumento dei prezzi al consumo dei carburanti e dell'esodo è ormai talmente automatizzata che ci si accorgerebbe solo del contrario.

Esodo passato e petrolio che è tornato a scendere (circa 57$/barile) a valori che non si vedevano da 6 mesi ma, come d'incanto, i prezzi alle pompe sono rimasti fermi.

E già, la crisi USA - Iran preoccupa i petrolieri e così, in via cautelare cercano di fare cassa, come se in passato non avessero mai scaricato i costi sui consumatori.

E delle Accise che diciamo? Niente, sono ancora tutte lì e per di più l'IVA va a calcolarsi anche su queste odiate imposte generando un illegale prelievo determinato dalla imposizione di una tassa su un'altra imposta (l'Iva sulle Accise).

Niente di nuovo sul fronte occidentale, scriveva Erich Maria Remarque, e noi continuiamo a scrivere del furto dei petrolieri con la complicità dello Stato, sia per la moltiplicazione delle tasse (tasse su tasse) sia per la mancata vigilanza sui prezzi.

Corsi e ricorsi storici. A novembre l'ultimo ingiustificato aumento e poi a Pasqua e ora niente adeguamento al ribasso.

A pagare è sempre e solo pantalone.

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"Tanto orgoglio e soddisfazione per aver ricevuto il #PremioIndustriaFelix, che ha encomiato con l'Alta Onorificenza di Bilancio, il Pastificio La Sovrana S.r.l. (lo stabilimento pugliese acquisito da Andalini agli albori del 2000)" è il commento di "Andalini" per l'ambito riconoscimento che va a suggellare un ventennio di lavoro e investimenti dedicati allo stabilimento pugliese.

Cento (FE), 3 giugno 2019 - Alla prima edizione del "Premio Industria Felix", l'industria turistica pugliese che compete, riconoscimento che prende in esame le aziende iscritte in 6 codici ATECO (Agroalimentare, Cultura, Moda, Ristorazione, Turismo e Vitivinicoltura, a "La Sovrana di Puglia srl" è stata assegnata l'Alta Onorificenza di Bilancio per l'alta competitività e affidabilità del settore Agroalimentare.

Il premio Industria Felix è un riconoscimento che, nelle intenzioni dei promotori, "intende premiare la capacità competitiva delle imprese attraverso le migliori performance gestionali dell'anno e l'affidabilità finanziaria per favorire il benessere sociale e il progresso economico."

In Andalini SpA hanno perciò tutti i motivi per essere orgogliosi di un tale premio che suggella un lavoro costante e continuativo dedicato al mantenimento delle tradizioni ma anche del lavoro e delle competenze locali, nella regione, non caso, soprannominata il "Granaio d'Italia".

Industria Felix – L'Italia che compete, organizzato da Industria Felix Magazine e dall'associazione culturale Industria Felix, in collaborazione con Cerved Group S.p.A. e con i patrocini dell'Università LUISS Guido Carli e di Confindustria, è un evento di networking dedicato all'informazione economico-finanziaria, nell'ambito del quale si riconoscono i primati provinciali e regionali delle aziende rispetto ai principali parametri di bilancio (Menzioni di Bilancio) e le migliori performance gestionali di Piccole, Medie e Grandi imprese su scala provinciale e regionale e per settore a livello regionale (Alte Onorificenze).

 

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Lunedì, 03 Giugno 2019 09:40

Cereali, prove in campo al CAP Parma

Prove varietali in campo 2019, imprenditori agricoli a raccolta per scoprire le migliori qualità di frumento della stagione

Roncole Verdi - Busseto (PR) – 2 Giugno 2019 - Un Maggio disastroso dal punto di vista meteorologico a causa delle straordinarie precipitazioni cadute in modo violento su tutte le colture, dopo un periodo oltremodo siccitoso, aveva gettato pesanti interrogativi sulla reale possibilità di vedere "in campo" qualità di frumento rigogliose e soprattutto in grado di soddisfare le aspettative dei coltivatori ed invece non è andata così. All'azienda dei fratelli Mingardi di Roncole Verdi di Busseto, dove il Consorzio Agrario di Parma tiene stagionalmente le sue numerose prove varietali in campo (oltre 30 nel 2019), un nutrito gruppo di imprenditori agricoli si è ritrovato per toccare con mano e conoscere direttamente dagli tecnici esperti del CAP le qualità di frumento che meglio hanno risposto alle attese in relazione alle condizioni ambientali e nutritive adottate nella fase sperimentale. "L'aspetto qualitativo e sanitario delle spighe che hanno ricevuto adeguato trattamento fitosanitario e nutrimento da concimazione ha mostrato condizioni molto soddisfacenti - hanno evidenziato il presidente del CAP Giorgio Grenzi e il direttore Giorgio Collina - Le qualità di frumento con le evidenti migliori caratteristiche si sono rivelate: Bologna, Giorgione, Marco Aurelio e Genesi. Le oltre 30 prove demo varietali in campo all'azienda Mingardi saranno disponibili per una ulteriore visione su appuntamento contattando il CAP". Tante le aziende che hanno supportato il CAP nelle prove varietali a partire da SIS Società Italiana Sementi.

Nell'immagine allegata un momento della presentazione delle evidenze mostrate dalle Prove Varietali in campo 2019 (da sinistra Grenzi-Colina)

Piacenza, 30 maggio 2019  La diga del Molato, simbolo della Val Tidone, è stata la location di una delle cinque puntate della trasmissione Giorgione (orto e cucina) che andrà in onda prossimamente su Gambero Rosso Channel con prodotti e piatti tipici della vallata nella loro essenzialità e caratterizzazione.

"Acqua e cibo sono un connubio imprescindibile e Giorgione è un testimonial autentico che porta un messaggio di salubrità, di ricchezza di sapori ed esaltazione del cibo come elemento primario.
Noi conserviamo la risorsa idrica e la mettiamo a disposizione, lui esprime la potenzialità di un territorio che trasferisce le sue peculiarità ai propri prodotti. Abbiamo parlato di natura, di biodiversità e del valore che l'acqua crea plasmando un territorio che con le proprie vie d'acqua caratterizza regione e nostro motivo di esistere" commenta Fausto Zermani.

Il popolare conduttore, prima della Val Tidone, aveva già avuto modo di conoscere e apprezzare la nostra provincia promuovendo la Val Trebbia e la zona rivierasca del Po.
Protagonisti della trasmissione: ristoratori, produttori, agriturismi, salumifici locali ecc.

Organizzatore delle puntate piacentine: Michele Milani.

La diga del Molato - quasi novantenne ma perfettamente funzionante e al passo con i tempi grazie alla manutenzione costante - è lo sbarramento situato a Nibbiano in comune Alta Val Tidone che forma il lago di Trebecco.
La grandiosa diga ad archi multipli, impianto dall'architettura unica e suggestiva, ogni anno è meta di migliaia di visitatori che vogliono vedere il bel paesaggio che crea e conoscere la storia e le funzioni di questo sbarramento grazie al quale, oltre alla produzione di energia idroelettrica e alla difesa del territorio di valle, è presente risorsa utile al distretto irriguo Tidone (3200 ettari) e a una produzione agricola dal valore stimato di circa 14 milioni di euro (stima basata sui dati del valore medio della produzione provinciale analizzati dal Laboratorio di Economia Locale – Università Cattolica di Piacenza).
La diga del Molato, gestita dal Consorzio di Bonifica di Piacenza (insieme alla diga di Mignano e ad altri impianti), è visitabile sia in forma libera che accompagnata: si può entrare sul camminamento, per una semplice passeggiata e qualche scatto fotografico, tutti i giorni dalle ore 9 alle 18 ed è invece necessario accordarsi con i tecnici del Consorzio (mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefono: 0523/464811) per una visita guidata approfondita e completa anche nella parte interna dell'impianto.

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Piacenza, 31 maggio 2019 -  Il progetto VENTO Bici Tour ha fatto tappa alla Finarda. A fare gli onori di casa - parlando dell'impianto idrovoro e di turismo - è stato Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza: "Questo impianto è un modello perché quasi 100 anni fa, con la sua entrata in funzione, ha permesso agli uomini di strappare le terre alle acque per renderle fertili e sicure e perché oggi continua a essere perfettamente funzionante grazie alla manutenzione costante. E' sempre Fausto Zermani a continuare: "Il turismo si sta evolvendo, cresce la voglia di esperienze autentiche ed emozionali".

E' poi Paolo Pileri, responsabile scientifico di VENTO ad illustrare il senso della giornata: "Siamo qui per dedicarci alla progettazione delle infrastrutture pedalando su percorsi in parte attrezzati e in parte ancora da attrezzare per individuare pregi e difetti, errori progettuali e rimedi possibili ma soprattutto per fornire agli studenti presenti gli elementi per progettare una ciclabile nella sua geometria e funzionalità. Insieme dobbiamo avere visione, immaginandoci qualcosa che vada oltre ai territori comunali".

Ed è proprio di superamento dei confini che parla Paolo Mancioppi Assessore all'Ambiente, Parchi, Protezione civile, Mobilità e Servizi al Cittadino del Comune di Piacenza: "Con VENTO abbiamo fatto un lavoro di squadra dialogando tra comuni e regioni e perseguendo una direzione e un interesse comune. VENTO è un bando progettuale unico che vedrà Piacenza parte del prossimo stralcio".
A chiudere, sempre parlando di territorio, è Amerigo Filippi, Capitano del Gruppo Carabinieri Forestale di Piacenza: "Dal Punto di vista naturalistico, antropico, umano e di caratterizzazione del paesaggio quello che si incontra da Torino a Venezia è in un certo modo ascrivibile ad una regione unica e sovra-amministrativa, quella del Po".

VENTO è una dorsale cicloturistica di otre 700 chilometri, da VENezia a Torino, in parte esistente e in parte in progetto; coinvolge un territorio ampio con l'obiettivo di rigeneralo e di rilanciare il paesaggio italiano e il piacere di visitarlo attivando occupazione, socialità e urbanità.

Il 28 maggio a effettuare il bici tour (dall'impianto della Finarda fino a Cremona) è stato un gruppo di circa 40 studenti del Politecnico di Milano accompagnati, tra gli altri, da Paolo Pileri, Alessandro Giacomel e una delegazione di Carabineri Forestali.

L'impianto idrovoro della Finarda, cornice della mattinata e oggetto di visita guidata, è strategico per la città di Piacenza sia durante i periodi di piena del Po che per lo scolo delle acque che giungono dai due canali principali: Settentrionale e Rifiuto. L'impianto è costituito da una centrale con cinque elettropompe con una portata complessiva pari a 25.000 litri al secondo.

Editoriale: - Festa delle Repubblica, sempre più attuale - Lattiero tendenze - 28 maggio 2019 - Cereali e dintorni. Il clima compromette raccolti e semine - Farm Run, cresce nell'apprezzamento e nella condivisione. -
SOMMARIO Anno 18 - n° 22 02 giugno 2019
1.1 editoriale
Festa delle Repubblica, sempre più attuale.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Forte calo dei prezzi per burro, panna e crema. Grana Padano in leggero aumento..
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze - 28 maggio 2019
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il clima compromette raccolti e semine.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni. i segnali di tendenza.
7.1 eventi sportivi Farm Run, cresce nell'apprezzamento e nella condivisione. Oltre 1000 atleti attesi a Noceto
9.1 clima e ambiente Clima, Allerta Rossa per fiumi e frane.
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Di Mario Vacca Parma, 2 giugno 2019 La quinta sezione civile della Corte di Cassazione con l'ordinanza n. 13161/19, mettendo fine ad un contenzioso durato più di dieci anni, ha affermato che l'Agenzia delle Entrate non può applicare i coefficienti reddituali di settore senza considerare lo stato di crisi in cui si trova la società nel momento del controllo e pertanto il metodo induttivo seguito dall'amministrazione finanziaria erga omnes non è corretto.

Analogamente quindi definiamo illegittimo l'accertamento induttivo posto a carico di una società in crisi se i parametri utilizzati dall'agenzia sono quelli riferibili ad aziende nella loro gestione ordinaria.Nel caso di specie l'agenzia delle entrate confutava la vendita di scorte di magazzino ad un prezzo inferiore per far cassa e far fronte ad impegni urgenti di liquidità stimando maggiori ricavi di quanto dichiarato.

Le nuove norme relativi del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza che impongono alle aziende nuovi modelli organizzativi con adeguati sistemi di controllo e procedure di allerta sono finalizzate all'emersione anticipata della crisi per salvaguardare la continuità aziendale evitando di attendere il momento nel quale ci sarà l'insolvenza.

UniCredit, UniCredit Leasing e Banca Europea per gli Investimenti (BEI) rinnovano l’impegno a sostegno dell’economia reale per il finanziamento alle imprese italiane a media capitalizzazione (Mid- Cap) dei settori produttivi e dei servizi.

Gli accordi siglati prevedono risorse per 250 milioni di euro messi a disposizione dalla BEI e l’impegno di UniCredit a fornire un’uguale somma per le imprese beneficiarie, facendo così aumentare fino a 500 milioni di euro il plafond complessivo a disposizione del sistema produttivo italiano.

Oggetto dei prestiti saranno sia nuovi progetti che quelli in corso, purché non ancora ultimati, con durata massima di 12 anni. Gli interventi sono destinati ad aziende attive in tutti i settori produttivi: agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi; sono esclusi dall’ambito dell’accordo i progetti di puro investimento finanziario e/o immobiliare.

Le due linee di finanziamento concordate con BEI sono così articolate:

  • 175 milioni saranno destinati da UniCredit alle imprese Mid-Cap (tra 250 e meno di 3000 dipendenti) per realizzare investimenti materiali e immateriali e finanziare capitale circolante. Fino a 50 milioni di euro dei suddetti fondi potranno essere utilizzati per finanziamenti sotto forma di Minibond. Beneficiarie anche in questo caso saranno le imprese Mid Cap con sede legale nel territorio italiano, non quotate, che sostengano investimenti materiali e immateriali ovvero finanzino il capitale circolante necessario per l’attività operativa.

  • 75 milioni di euro saranno destinati da UniCredit Leasing alle imprese Mid-Cap per realizzare investimenti materiali e immateriali e finanziare capitale circolante.

    UniCredit e UniCredit Leasing, cui spetta il compito di selezionare i progetti e gestire i finanziamenti alle aziende, possono arrivare a coprire con fondi BEI fino a 12,5 milioni di euro in caso di progetti di investimento con valore inferiore a 25 milioni di euro, e fino al 50% per progetti di investimento il cui valore sia compreso tra 25 e 50 milioni di euro.

    Gli accordi appena siglati testimoniano il continuo e costante impegno del Gruppo UniCredit e BEI a sostegno dell’economia italiana e si aggiungono a quelli siglati a inizio 2019 per pari importo a supporto dell’imprenditoria femminile, innovazione e contrasto al cambiamento climatico.

    Negli ultimi cinque anni le risorse della BEI che UniCredit ha destinato alle PMI in Italia ammontano a circa cinque miliardi, per più di 4.100 progetti finanziati.

Maltempo, disastro in agricoltura. Confcooperative Emilia Romagna: "La regione chieda lo stato di calamità al Governo per tutti gli eventi atmosferici di maggio". L’appello alle Istituzioni delle oltre 400 coop agroalimentari con 55.000 soci agricoltori: “Danneggiate tutte le principali colture , siamo a rischio. Non si lasci indietro nessuno”. 

Bologna, 30 maggio 2019

Il maltempo di maggio si è abbattuto come un flagello sull’agricoltura emiliano-romagnola, provocando gravi danni proprio nel momento di avvio delle campagne di raccolta. 

Siamo molto preoccupati per la tenuta delle aziende agricole duramente colpite dal maltempo di maggio con la neve di inizio mese, le continue bombe d’acqua e le inondazioni dovute allo straripamento dei fiumi. Nessuna coltura è stata risparmiata, intere aziende sono finite ko. E’ un vero e proprio disastro di cui tutti i cittadini dovrebbero prendere consapevolezza. Per questo chiediamo alla Regione Emilia-Romagna di attivare quanto prima la richiesta al Governo per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per consentire agli agricoltori di ottenere i giusti risarcimenti per i danni provocati dagli eventi atmosferici di maggio. Inoltre, chiediamo al Governo che autorizzi lo stato di emergenza nazionale già richiesto il 14 maggio scorso dalla Regione, da estendere anche alla seconda parte del mese”.

E’ questo l’appello del presidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia RomagnaCarlo Piccinini, che esprime così il timore delle oltre 400 cooperative agricole e agroalimentari associate in regione, in rappresentanza di 55.500 soci agricoltori.

“I 10 milioni di euro di danni con 1.000 aziende agricole coinvolte comunicati dalla Regione il 17 maggio scorso, sono purtroppo destinati ad aumentare in maniera considerevole visto quanto accaduto nelle settimane successive – continua Piccinini -. Lo stato di calamità è assolutamente necessario per salvare questa campagna di raccolta. Ci auguriamo che le procedure burocratiche per coprire gli enormi danni all’agricoltura siano rapide ed efficaci e che le aziende agricole non debbano attendere troppo tempo prima di trovare un concreto sostegno. Ne va della loro sopravvivenza”.

Ingenti sono i danni registrati alle colture orticole: gli allagamenti dei campi hanno ritardato la raccolta del pisello e del mais negli areali piacentino, parmense e ferrarese, mentre per quanto riguarda il pomodoro da industria concentrato soprattutto nelle province di Piacenza, Parma, Modena, Ferrara e Ravenna, le frequenti bombe d’acqua hanno interrotto le fasi di trapianto delle piante (arrivate circa al 50%), mettendo così in discussione i programmi, con il rischio che non vengano più rispettati, e compromettendo la redditività delle aziende agricole specializzate nel pomodoro che speravano quest’anno di rifarsi dopo la difficile campagna del 2018.

Gravi danni anche alla frutticoltura, con la pressoché completa distruzione delle raccolte precoci di ciliegie (soprattutto nella zona di Modena) e albicocche, presenti perlopiù in Romagna, mentre si sono intensificati i casi di caduta precoce delle pere, a partire dalla zona di Ferrara. Problemi anche alle fragole del comprensorio di Cesena. Si registrano poi, a causa delle intense piogge, casi di patologie fungine che richiederanno un aumento dei costi di produzione per essere contenute. Inoltre, i campi di pesche e nettarine invasi dallo straripamento dei fiumi Montone nel Forlivese e Savio nel Cesenate rischiano di perdere parte dei raccolti.

Soffre anche la viticoltura, in particolare nelle aree della bassa modenese interessate dagli ultimi allagamenti, con problemi di germogliamento che si verificano nei vitigni del Lambrusco.

Nel comparto lattiero-caseario, che interessa in particolare le produzioni di Parmigiano Reggiano, non si potrà contare sul primo sfalcio dei fieni gravemente compromessi dalle nevicate in alta collina e montagna (soprattutto nell’Appennino reggiano), da vento e pioggia che hanno reso impraticabili i campi e di fatto impedito l’essicazione. 

Problemi anche nei cereali, compromessi dalle forti precipitazioni su terreni saturi di acqua.

“Nessuna coltura è stata risparmiata – conclude il presidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia Romagna, Carlo Piccinini –, questa volta agli agricoltori non è bastato nemmeno diversificare le produzioni. E’ a rischio la sostenibilità economica delle aziende agricole e la stessa capacità di valorizzare le produzioni da parte delle cooperative agricole e agroalimentari. Per questo chiediamo alle Istituzioni, Governo e Regione in primis, di intervenire subito, attivando lo stato di calamità e lo stato di emergenza nazionale per affrontare questa situazione eccezionale che sta mettendo in ginocchio l’intero sistema agricolo emiliano-romagnolo”.

 

Seminari di studio sulla Legge europea 2018 (L. n. 37/2019) che all’art. 2 modifica la Legge n. 39/1989 (articolo 5 comma 3) in tema di incompatibilità del mediatore. I seminari si svolgeranno nelle tre macroregioni italiane (nord, centro, sud), in modo da renderli fruibili agli associati delle varie realtà territoriali.

E’ quanto ha stabilito la Consulta dei mediatori merceologici Fimaa - Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia – che si è riunita a Milano nella sede di Sogemi-Granaria.

L’incontro, che ha visto l’esame di molteplici temi inerenti alla categoria, ha segnato un ulteriore passo in avanti nell’ottica della creazione di un sindacato forte e capace di tutelare, formare e regolamentare la professione del mediatore merceologico.

Ai lavori hanno partecipato il coordinatore della Consulta Massimo Gregori, gli associati Stefano PezzoniAlessandro BarberisPasquale di SantoErvin MoscaAdriano CaramiaSimone RuffatoAngelo BersaniGiuseppe Rivetti ed il referente della Consulta avv. Claudia Bellani.

La situazione è in miglioramento ma il fenomeno che ha coinvolto il territorio piacentino è stato rilevante soprattutto in Val Tidone e in Val d’Arda. Continua il monitoraggio diffuso.

Le dighe di Molato e Mignano hanno ridotto l’impatto della piena di circa il 50% sui circa 50.000 ettari sottesi. Per la Val Tidone, il Tidoncello (privo di invasi di contenimento e posto a valle della diga del Molato) ha concorso in modo rilevante agli effetti in pianura raggiungendo una piena visivamente quantificabile tre i 150 e i 200 metri cubi. Un plauso di merito al personale del Consorzio che è entrato in azione in modo tempestivo, coordinato e con tutti i mezzi necessari. 

Come spesso accade, il territorio agrario è la prima fonte di assorbimento della risorsa idrica  anche a costo di accollarsi danni ingenti.

Eventi come questi dimostrano quanto gli invasi siano importanti per aumentare la resilienza dei territori ai cambiamenti climatici fungendo da stoccaggio della risorsa per trattenerla quando c’è o  è pericolosa e distribuirla quando serve” commenta Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza. 

A seguire la situazione sul territorio per l’evento di piena

 

DIGA DEL MOLATO (Nibbiano di Alta Val Tidone)

Il picco massimo in ingresso è stato di 90 metri cubi al secondo con un’erogazione massima di 50; trattenuta (laminata) quasi la metà della risorsa.

“Alle 16.30, appena prima del picco di piena, è stata data la comunicazione di pre-allerta agli Enti preposti in base al Documento di Protezione Civile (DPC) in vigore. Procedura necessaria per il supermanto della quota autorizzata anche se non raggiunta la massima raggiungibile. 

Alle 23 è rientrata l’allerta e nella notte tra ieri e oggi l’apporto è sempre stato in diminuzione.

Da rilevare un picco importante dei pluviometri posti e monte della diga quali sentinella per l’arrivo dell’acqua in ingresso all’invaso: a Romagnese sono stati registrati complessivamente 51 millimetri con picchi di 21 in un’ora e 17 in mezz’ora; a Valverde complessivamente i millimetri sono stati 50,8 millimetri con un picco di 28 in un’ora  e 17 in mezz’ora” commenta Fabio Rogledi, tecnico della diga.

“Per quanto riguarda la Val Tidone, il Tidoncello, posto circa 5 chilometri a valle della diga del Molato, ha contribuito in modo violento alla piena del Tidone. Gli uomini del Consorzio sono entrati in azione fin dal primo pomeriggio di martedì cercando di distribuire l’acqua dove potesse avere un minor impatto per la collettività” commenta Fausto Zermani.

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DIGA DI MIGNANO (Vernasca)

“Alla diga di Mignano, in 24 ore, complessivamente sono caduti 51 millimetri di pioggia.

Alle 2 di stanotte è stata diramata una comunicazione di attivazione della fase di pre-allerta come da DPI (Documento di Protezione Civile). Per questa piena sono stati rilevati due picchi: il primo alle ore 16.45 di 77 metri cubi al secondo (mcs) e il secondo nella nottata tra l’1.30 e le 2.00 di 72 mcs.  L’erogazione massima è stata di 50 mcs e continua tutt’ora ma il livello si sta abbassando e le quote stanno rientrando nella normalità. Alle 12:50 di mercoledì è stata inviata la comunicazione di fine pre-allerta” commenta Andrea Terret, tecnico del Consorzio.

Il fenomeno è in attenuazione e non si rilevano danni particolari sul territorio di valle.

 

IMPIANTI IDROVORI 

Entrati in funzione quasi tutti gli impianti di bonifica utili sia allo scolo delle acque da monte sia a protezione dalle piene da Po.

L’impianto della Finarda, strategico per la protezione della città di Piacenza, non è ancora entrato in funzione ma è pronto per farlo. Alle 12 di mercoledì mattina il deflusso delle acque, arrivato da monte sulla città, è defluito naturalmente.

L’impianto di Armalunga, importante per la sicurezza idraulica della zona suburbana di Piacenza (Mortizza), è entrato in funzione alle 21.35 con la piena del Nure e ha sollevato 100.000 metri cubi di acqua.

L’impianto idrovoro di Zerbio, sempre in funzione perché situato in una zona depressa rispetto al livello dei corsi d’acqua ricettori (Po e torrente Chiavenna), ha visto un’intensificarsi sia del volume sollevato che delle ore di funzionamento delle pompe; complessivamente nella serata di martedì sono stati sollevati 30.000 metri cubi di acqua.

L’impianto idrovoro di Casino Boschi, nella bassa val Tidone, continua ad essere in funzione e complessivamente sono stati sollevati meccanicamente circa 60.000 metri cubi di risorsa.

Dalle 14 di martedì fino alle 2 di notte in funzione anche la cassa di espansione in Via Paul Harris a protezione dell’abitato di San Nicolò, sollevati fino a 2.500 metri cubi.

I diversivi di Est e Ovest, canali fondamentali per la ricezione delle acque che da monte arrivano alle porte della città costeggiandone il perimetro, hanno aumentato la portata (senza criticità)  scolmando le acque verso il Trebbia e il Nure.

Il reticolo di scolo e quello promiscuo (sia bonifica che irrigazione a seconda delle necessità) stanno funzionando bene con presenza di acqua nei canali ma senza criticità.

“Anche gli impianti idrovori hanno lavorato bene rimarcando il loro valore a protezione dei territori più depressi della provincia. Siamo in attesa della piena del Po e ci aspettiamo che anche l’impianto della Finarda entri in funzione” commenta Fasto Zermani. 

 

TERRITORIO MONTANO

Non si registrano situazioni di criticità. Tecnici e operai sul territorio dall’alba per scandagliare il territorio e intervenite prontamente in caso di necessità.

Da segnalare, a Trevozzo (comune di Alta Val Tidone), un canale che ha straripato e invaso la strada. Determinante, a mitigazione degli effetti delle precipitazioni, l’intervento di regimazione e di pulizia canali, portato a termine dal Consorzio due mesi fa.

Infine a Pratogiardino, in comune di Farini, dove la viabilità non è interrotta ma si è creato un dislivello nell’asfalto di circa 15 centrimetri; per questo si interverrà immediatamente per livellare il piano stradale in collaborazione con il comune per poi procedere con l’iter di ripristino totale.

“La manutenzione diffusa in montagna si dimostra anche in questo caso fondamentale. Drenaggi, briglie, sistemazione di versanti, difese spondali e regimazione, pulizia e risagomatura di fossi sono interventi indispensabili per il nostro territorio” commenta Fausto Zermani.

 

INTERVENTO ANCHE A PIACENZA

Alle ore 12.15 di mercoledì mattina, gli uomini del Consorzio di Bonifica sono entrati in azione per ripristinare il transito nel sottopasso in via Ferdinando di Borbone verso Borghetto

La richiesta di collaborazione è arrivata dalla Protezione Civile di Piacenza
In azione anche i Vigili Urbani per la viabilità.

“Siamo intervenuti in un  sottopasso comunale in emergenza. La collaborazione con la Protezione Civile, le amministrazioni comunali e gli altri soggetti del territorio uniti alla tempestività di intervento sono fondamentali” conclude Fausto Zermani.

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Piacenza, sottopasso Via Ferdinando di Borbone

 

 

Piacenza, 28 maggio 2019 - La Diga del Molato ha laminando la piena, la criticità maggiore è stata data dal Tidoncello (a valle della diga) con effetti sulla pianura della vallata e principalmente a Mottaziana.

Alla diga del Molato, alle 17, è stato registrato un picco di portata in ingresso al lago di 90 metri cubi al secondo e in uscita di 50.

"La diga del Molato ha fatto egregiamente il suo lavoro di laminazione della piena, le criticità che hanno avuto i territori di valle sono state date dalla piena rilevante del Tidoncello e che visivamente quantifichiamo tra i 150 e 200 metri cubi. Alle 20 la situazione è in fase di miglioramento sia per quanto riguarda il Tidone che a Mottaziana ma in pochissimo tempo si è scarica una quantità di acqua impressionante". Ha commentato Fausto Zermani Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza.

Tutto il personale del Consorzio è impiegato sul territorio anche con escavatori e mezzi operativi.
Per quanto riguarda la diga di Mignano si è avuto un picco entrata tra le 16.30 e le 17 di circa 77 metri cubi al secondo e in scarico di circa 35. Anche in questo caso, la laminazione della piena è stata effettuata dall'invaso.

 

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Fine mese da matita rossa per burro, panna e crema, con un crollo dei prezzi. Latte in generale stabile. Situazione fissa per i listini del Parmigiano Reggiano, qualche cambiamento per il Grana Padano.

di Virgilio e Jacopo Parma 28 maggio 2019 -

LATTE SPOT – Continua l'aumento del prezzo del latte crudo spot nazionale, tra 40,21 e 41,24 €/100 al litro, sempre +0,6% rispetto alla settimana scorsa. Si conferma lo stop del latte intero pastorizzato spot estero, tra 34,54 e 35,57 €/100 al litro. Medesima battuta d'arresto per il latte scremato pastorizzato spot estero, dopo la caduta della settimana scorsa, tra 13,97 e 15,01 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Dopo diverse settimane di stabilità, il prezzo del burro registra un netto calo nelle diverse tipologie. Crollo dello zangolato reggiano. Continua ancora la discesa delle quote della crema a uso alimentare, stavolta a -2,2%. In forte ribasso anche la panna centrifuga.

Borsa di Milano 27 maggio 2019:
BURRO CEE: 3,80 €/Kg (-1,3%)
BURRO CENTRIFUGA: 4,05 €/Kg. (-1,2%)
BURRO PASTORIZZATO: 2,20 €/Kg. (-2,2%)
BURRO ZANGOLATO: 2,00 €/Kg. (-2,4%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,80 €/Kg. (-2,2%)
MARGARINA maggio 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 28 maggio 2019: (-2,60%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,82 – 1,92 €/Kg.

Borsa di Parma 24 maggio 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 28 maggio 2019 (-3,0%)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 27 maggio 2019 – Torna in leggero rialzo il prezzo di qualche classificazione di stagionatura del Grana Padano; questa settimana ancora il 16 mesi e il riserva 20 mesi e oltre.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.00 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,45 - 8,65 €/Kg. (+0,6%)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,80 - 9,10 €/Kg. (+0,6%)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 24 maggio 2019 – Nessuna variazione dei prezzi del Parmigiano Reggiano in tutte le sue classificazioni.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Editoriale: - Finalmente, tutti ai seggi! - In discesa il latte scremato, la crema e la panna. - Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km. -Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio - Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso - Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli -

SOMMARIO Anno 18 - n° 21 26 maggio 2019
1.1 editoriale - Finalmente, tutti ai seggi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. In discesa il latte scremato, la crema e la panna.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero tendenze 21 maggio 2109
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il "meteo" spinge sui prezzi.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni.
7.1 ambiente parma Bonifica, al via gli sfalci sulla rete di 3.600 km.
7.2 maltempo emilia Report Emilia Centrale: piogge intense e interventi in tutto il comprensorio
8.1 eventi sportivi Farm Run, un evento sportivo sempre più apprezzato e condiviso.
8.2 parmigiano reggiano Nicola Bertinelli commenta le indiscrezioni stampa circa l'interesse di Lactalis verso Nuova Castelli
10.1 clima e ambiente Palazzo del Governatore per il secondo appuntamento della rassegna "Maggio 2019 con la Bonifica Parmense"
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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di Mario Vacca Parma, 26 maggio 2019 - Il testo di riforma della legge fallimentare ovvero il nuovo codice della crisi e dell'insolvenza pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 febbraio u.s. incide profondamente nel campo del diritto societario e più nello specifico la materia dei controlli.

"L'imprenditore, che operi in forma societaria o collettiva, ha il dovere di istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla natura e alle dimensioni dell'impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi di impresa e della perdita della continuità aziendale, nonché di attivarsi senza indugio per l'adozione e l'attuazione di uno degli strumenti previsti dall'ordinamento per il superamento della crisi e il recupero della continuità aziendale".

"Gli organi di controllo societari, il revisore contabile e la società di revisione, ciascuno nell'ambito delle proprie funzioni, hanno l'obbligo di verificare che l'organo amministrativo valuti costantemente, assumendo le conseguenti idonee iniziative, se l'assetto organizzativo dell'impresa è adeguato, se sussiste l'equilibrio economico finanziario e quale è il prevedibile andamento della gestione, nonché di segnalare immediatamente allo stesso organo amministrativo l'esistenza di fondati indizi della crisi".

Lo scopo della riforma è anticipare l'emersione della crisi e gli articoli che incidono nel campo del diritto societario e quindi nella conduzione aziendale tendono ad imporre una gestione sana e controllata nel tentativo di diminuire le simulazioni di una continuità che non esiste.

L'allerta è quindi la parola d'ordine del nuovo codice, da attuare attraverso un buon assetto organizzativo, l'adozione di appositi indici ed il controllo del revisore (o della società di revisione) per i quali sono stati introdotti nuovi limiti quantitativi per la nomina degli stessi nelle nelle Srl. Al momento attuale, ma è possibile che vi sia un ripensamento da parte del legislatore, da adottare al superamento di 2 mln di fatturato, 2 mln di attivo patrimoniale o media di 10 dipendenti occupati.

Il concetto sottostante di tutto ciò è prevenzione delle condizioni su cui si fonda la crisi e l'insolvenza e quindi il fallimento poiché quest'ultimo non incide soltanto sull'azienda e sull'imprenditore ma nel più ampio contesto dell'indotto in cui opera la stessa.

Particolare attenzione sarà da porre alla lettura combinata delle due disposizioni, verosimilmente segnalatrice di ulteriori responsabilità in capo agli organi amministrativi e di controllo che dovessero trovarsi coinvolti in una procedura di liquidazione giudiziale, giacché se il codice chiede sistemi di allerta ed il risultato degli stessi non venga poi ben interpretato o completamente disatteso le conseguenze per chi assiste l'impresa potranno essere ben più gravi.

 

Domenica, 26 Maggio 2019 08:04

Maltempo, è allerta gialla in Emilia

Allerta GIALLA per criticità idraulica per le province di PC, PR, RE, MO, BO; per criticità idrogeologica per le province di PC, PR, RE, MO, BO, RA; per temporali per le province di PC, PR, RE, MO, BO, RA - Per la giornata di domani domenica 26 previste condizioni di convezione organizzata sul settore occidentale della regione; pertanto avremo precipitazioni di moderata intensità sul settore occidentale associate a temporali organizzati. La criticità idrogeologica segnalata è determinata dalle attuali condizioni dei terreni e dei corsi d'acqua, con particolare riferimento al reticolo idrografico minore.

La formazione di un minimo depressionario in quota in spostamento dal Mediterraneo occidentale verso l'area tirrenica, associato all'afflusso di correnti fredde in quota, determinerà condizioni di convezione organizzata sul settore occidentale della regione; pertanto avremo precipitazioni di moderata intensità sul settore occidentale associate a temporali organizzati.

La criticità idrogeologica segnalata è determinata dalle attuali condizioni dei terreni e dei corsi d'acqua, con particolare riferimento al reticolo idrografico minore.

ZONE DI ALLERTA: A - Bacini Romagnoli (RA, FC, RN); B - Pianura e costa Romagnola (RA, FC, RN); C - Bacini Emiliani Orientali (BO, RA); D - Pianura Emiliana Orientale e costa Ferrarese (FE, RA, BO); E - Bacini Emiliani Centrali (MO, RE, PR); F - Pianura Emiliana Centrale (MO, RE, PR, BO); G - Bacini Emiliani Occidentali (PR, PC); H - Pianura e bassa collina Emiliana Occidentale (PR, PC).

SOTTOZONE DI ALLERTA: A1 - Montagna Romagnola (FC-RN); A2 - Collina Romagnola (RA-FC-RN); B1 - Pianura Romagnola (RA-FC-RN); B2 - Costa Romagnola (RA-FC- RN); C1 - Montagna Emiliana Orientale (BO); C2 - Collina Emiliana Orientale (BO-RA); D1 - Pianura Emiliana Orientale (FE-RA-BO); D2 - Costa Ferrarese (FE); E1 - Montagna Emiliana Centrale (MO- RE -PR); E2 - Collina Emiliana Centrale (MO- RE- PR); F - Pianura Emiliana Centrale (MO-RE-PR-BO); G1 - Montagna Emiliana Occidentale (PC-PR); G2 - Alta Collina Emiliana Occidentale (PC-PR); H1 - Bassa Collina Emiliana Occidentale (PC-PR); H2 - Pianura Emiliana Occidentale (PC-PR).

Per approfondimenti sul contenuto del presente documento e la consultazione dei dati in tempo reale: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it
Per ulteriori informazioni di carattere meteorologico:
Centro Funzionale Regione Emilia Romagna – Arpae Servizio Idro-Meteo-Clima https://www.arpae.it/sim/
tel: 051 649 7600 (segreteria telefonica previsioni)
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pec: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Per ulteriori informazioni di protezione civile:
Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile – Emilia Romagna http://protezionecivile.regione.emilia-romagna.it/ 
Centro Operativo Regionale lun. - sab. 08:00-20:00 - 051 527 4440/4200 Centralino Agenzia regionale attivo H24 - 051 527 4404
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La società che meno di un anno fa aveva acquisito i 55 punti vendita del marchio imolese, ha dichiarato fallimento

Shernon Holding, la società che gestiva punti vendita di Mercatone Uno, è stata dichiarata fallita. I lavoratori di Mercatone Uno, storico marchio imolese dell'arredamento che accompagnò i trionfi ciclistici di Marco Pantani, sono venuti a conoscenza del fallimento via Facebook nella notte: «Non c'è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell'azienda», ha spiegato Luca Chierici, segretario del sindacato Filcams di Reggio Emilia.

Shernon Holding aveva acquisito i 55 punti vendita meno di un anno fa. Davanti a numerosi negozi chiusi sono in corso presidi e sit-in dei lavoratori. 1'860 dipendenti, quasi 10'000 persone toccate. Sono più di 500 le aziende fornitrici coinvolte dalla vicenda della Mercatone Uno, che vantano crediti non riscossi per circa 250 milioni di euro.

I fornitori, ha dichiarato William Beozzo, direttore dell'Associazione Fornitori Mercatone Uno, «hanno sempre manifestato a tutti gli organi competenti le proprie perplessità sull'operazione con Shernon Holding. Sono stati persi altri 8 mesi e ulteriori risorse finanziarie. Ricordiamo che in gioco non ci sono solo i 1.860 dipendenti del Gruppo, a cui mandiamo tutta la nostra solidarietà, ma anche tutti i dipendenti delle nostre aziende, un indotto che coinvolge in Italia quasi 10.000 persone».

Per Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" si tratta di una drammatica notizia che attesta ancora una volta la crisi dell'economia italiana che coinvolge marchi divenuti storici e soprattutto migliaia di di famiglie che all'improvviso si vedono nel baratro causato dalla perdita del posto di lavoro. E' chiaro che in questi casi al di là delle previsioni che riguardano una ripresa che stenta a vedersi, imprescindibile dovrà essere l'annunciato impegno del governo e del Ministro dello Sviluppo economico per salvaguardare almeno il diritto al lavoro degli sfortunati dipendenti.

(25 maggio 2019)

Di Lamberto Colla Parma 25 maggio 2019 - Dal Comitato No Cogeneratore di "Poggio di Sant'Ilario Baganza, riceviamo l'ennesima nota preoccupata in relazione al contenuto di composti aromatici rinvenuti nelle analisi dell'ARPAE e riferibili a processi di combustione .

"In particolare durante l'ultima campagna di rilevamento da parte dell'Arpae - scrive il rappresentante del Comitato No Cogeneratore - nell'agosto dello scorso anno, si è riscontrata una presenza di benzo(a)pirene nell'aria in quantità di oltre 18 volte maggiori rispetto alla Stazione di Parma Cittadella. La presenza è ancora al di sotto del valore limite, ma sicuramente anomala e, visto che la principale fonte del benzo(a)pirene è la combustione di materia organica ed è presente nei gas di scarico dei motori diesel, nei fumi prodotti dalla combustione di biomasse e nelle carni bruciate, è indubbio che la principale se non l'unica causa di questo valore, sia il cogeneratore."

La missiva giunta in redazione fa anche riferimento alla mancata presa in carico, da parte di organi d'informazione locali, della loro lettera di rettifica a seguito di un articolo del 26 marzo scorso dal titolo "Felino qualità dell'aria livelli nella norma" nel quale non si avrebbe dato risalto alle anomalie riscontrate.

Per quanto ci riguarda, non intendiamo entrare in polemiche che non ci riguardano direttamente mentre al contrario, siamo sempre disponibili a farci portavoce delle esigenze o delle preoccupazioni dei cittadini, soprattutto se organizzati in rappresentanze.

Al riguardo infatti, nello scorso 4 aprile, avevamo segnalato la preoccupazione dilagante di cui Angelo Lusuardi si era fatto portavoce.

A seguire infine alcuni link a nostri articoli che avevano riacceso la luce sul problema, che da un lustro sta tormentando la popolazione del grazioso villaggio rurale del felinese.

https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/22961-c-%C3%A8-qualcosa-nell-aria.html 

https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/21717-quello-strano-odore-al-poggio-di-s-ilario-baganza.html 

https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/3835-felino-ancora-timori-per-il-cogeneratore-di-citterio.html 

https://www.gazzettadellemilia.it/economia/item/3597-citterio-perche-l-inceneritore-non-si-accende.html 

L'allarme di Marco Cigarini, imprenditore agricolo e vicepresidente Cia di Reggio che denuncia anche la difficile situazione dei vitigni di lambrusco

"Un male ancora misterioso sta uccidendo gli alberi del pero: solo nei miei filari ne sono morti oltre 600, sul territorio reggiano ammontano a migliaia. E anche diversi vitigni di lambrusco versano in agonia". Parole di Marco Cigarini, imprenditore agricolo e vicepresidente Cia di Reggio, che lancia l'allarme sulle gravi conseguenze dei cambiamenti climatici per l'agricoltura del nostro territorio.
"I danni ad oggi sono molto pesanti – sottolinea -: basti pensare che oltre alle piante morte, quelle rimaste in vita hanno un calo di produzione che supera il 50%. La situazione è generalizzata e riguarda specialmente i peri che non superano i dieci anni di età. Ho parlato con altri agricoltori e siamo tutti nella stessa difficile situazione, con in più l'incubo di non conoscere quale è la causa. Al momento possiamo infatti solo ipotizzarla". Entra nel dettaglio: "Nella migliore delle ipotesi, è colpa di settimane in cui si sono alternati caldo, freddo, siccità e bombe d'acqua. Ma potrebbe esserci altro. E per questo siamo molto preoccupati: temiamo che il responsabile della situazione sia un fitoplasma. Attendiamo l'esito delle analisi che abbiamo commissionato. Per cercare di limitare una eventuale 'epidemia', tutti noi agricoltori colpiti abbiamo bruciato le piante secche".

La situazione è drammatica: "Le aziende devono affrontare le avversità dovute ai mutamenti climatici e agli agenti patogeni, cimice asiatica in primis, oltre a rispettare le limitazioni sui prodotti per la difesa fitosanitaria, e in più assistiamo a prezzi liquidati assolutamente non remunerativi: così proprio non va".

Ma in difficoltà non vi sono 'soltanto' i peri. Decine di ettari di lambrusco, di diverse varietà, sono collassati e non hanno praticamente germogliato, benché la stagione sia già avanzata. "In questo caso – prosegue Cigarini – abbiamo la certezza che è tutta colpa dell'inverno anomalo e di un maggio davvero troppo freddo, ma nessun viticoltore si aspettava comunque una risposta vegetativa di questo tipo". Inizialmente si pensava ad un normale ritardo della germogliazione, "ma ormai i tempi si allungano e si teme il collasso dei vigneti con perdite incalcolabili. I tecnici ipotizzano che la scarsa umidità del terreno nel periodo invernale non abbia permesso alle gemme di giungere a maturazione, tant'è che il fenomeno tipico del 'pianto della vite' in alcune zone non è avvento, proprio a causa della marcata siccità. Il colpo di grazia è stato il tempo di queste ultime settimane".

Cigarini ricorda che situazioni climatiche analoghe si potevano verificare in passato 'solo' in Trentino "dove viene chiamato 'inverno da gelo secco', che altro non è che un combinato di situazioni meteo che stressano fortemente le piante. Se non reagiranno in questi giorni, ma viste le previsioni la vedo dura, il danno sarà molto ingente sotto l'aspetto produttivo e per gli elevati costi dovuti al rinnovo dei numerosi impianti collassati"

Moratoria di 12 mesi sui mutui e speciali linee finanziamento a tasso agevolato per le famiglie e le aziende colpite dalla calamitá che ha interessato nei giorni scorsi numerosi Comuni della Romagna. In particolare: Forlì, Cesena, Cesenatico, Gambettola, Savignano, Forlimpopoli.

Bologna -

In seguito al maltempo che ha colpito nei giorni scorsi una vasta area della Romagna, provocando l’esondazione di alcuni fiumi e ingenti danni ai cittadini e alle imprese del territorio, UniCredit ha varato diversi interventi di sostegno a favore della comunità, con particolare riferimento alle aree di Forlì, Cesena, Cesenatico, Gambettola, Savignano, Forlimpopoli.  

Tra le iniziative predisposte, UniCredit mette a disposizione una moratoria di 12 mesi sulle rate dei mutui ipotecari e chirografari per le imprese con sede legale/operativa nella zona colpita dal maltempo che abbiano subito danni e per tutti i clienti privati intestatari di mutui ipotecari residenti nei Comuni interessati che siano stati danneggiati dall'evento.

La Banca mette inoltre a disposizione un “Prestito Sostegno” con tasso agevolato per i clienti privati residenti nei Comuni che hanno subìto danni a causa del maltempo; e il “Pacchetto nuovo credito alle imprese”, con linea di finanziamenti chirografari/ipotecari a condizioni agevolate in favore di clienti imprese con sede legale/operativa nei Comuni colpiti dall’evento.

Tutte le agenzie UniCredit del territorio sono operative per dare le informazioni sulle procedure necessarie per l’ottenimento della sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti e per ulteriori informazioni.

 

 

Nicola Bertinelli: commento sulle indiscrezioni circa l'interessamento di Lactalis per una società che commercializza il "re dei formaggi"

Reggio Emilia, 24 Maggio 2019 – Il Consorzio del Parmigiano Reggiano segue con attenzione le indiscrezioni stampa circa il presunto interessamento del gruppo francese Lactalis per uno tra i primi dieci esportatori italiani di Parmigiano Reggiano.

La società rappresenta un soggetto che sicuramente ricopre un ruolo importante nella commercializzazione del "Re dei Formaggi" ma che fa parte di un universo composto da tante altre aziende che sono italiane e rimarranno in italia.

Il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, si sente in ogni modo di rassicurare i consumatori circa la provenienza e l'autenticità della DOP: il Parmigiano Reggiano è un prodotto a Denominazione di Origine Protetta con un disciplinare riconosciuto e tutelato a livello europeo. Il disciplinare stabilische che il Parmigiano Reggiano possa essere prodotto solo nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna alla sinistra del fiume Reno e Mantova alla destra del Po.

Per la produzione di Parmigiano Reggiano si utilizza latte crudo prodotto esclusivamente in questo territorio. Si tratta di un latte particolare, caratterizzato da una singolare e intensa attività batterica della flora microbica autoctona, influenzata da fattori ambientali, soprattutto dai foraggi, erbe e fieni del territorio che costituiscono il principale alimento delle bovine dedicate a questa particolare produzione. Per fare il Parmigiano Reggiano non si usano additivi né conservanti, il Re dei Formaggi è inoltre naturalmente privo di lattosio.

Il Consorzio, in qualità di organismo di controllo autorizzato dal Mipaaf, garantisce che la produzione è e resterà sempre circoscritta all'area di origine - come stabilito dal disciplinare di produzione – offrendo al consumatore finale quelle caratteristiche che da nove secoli rendono il Parmigiano Reggiano un alimento naturale, buono e sano. In questo senso, il modello della Dop è garanzia che il prodotto non è delocalizzabile e che quindi gli eventuali investimenti avranno ricadute sulla filiera e nel territorio stesso.

"Se da una parte, da italiani, vorremmo che il business rimanesse 100% italiano, dall'altra l'interessamento di Lactalis testimonia la buona salute della nostra filiera e l'attrattività economico-finanziaria che è in grado di esercitare a livello internazionale. Ricordiamo che il Parmigiano Reggiano è la DOP italiana con il più alto valore alla produzione, il giro d'affari è stato pari a 1,4 miliardi di euro nel 2018, un giro d'affari al consumo di 2,4 miliardi di euro e una quota export che è arrivata a toccare il 40%" ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano.

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