Sul territorio di Parma, dopo CoopAlleanza 3.0, altre importanti insegne della DMO (Distribuzione Moderna Organizzata) alimentare, quali Sigma ed Eurospin, hanno deciso la chiusura dei propri punti vendita già per la prossima domenica 22 marzo. È una prima parziale risposta alle pressanti richieste fatte da FILCAMS, FISASCAT e UILTUCS provinciali a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, richieste formalizzate, nei giorni scorsi, alle direzioni aziendali.

Fermarsi significa dare ristoro ai tanti lavoratori sotto stress fisico e mentale, significa poter sanificare ambienti e luoghi di lavoro e di vendita, come da Protocollo Nazionale, significa “congelare” ancora di più la mobilità e i contatti sociali così come previsto dall'ultimo DPCM "anti-contagio".

Ecco perché suscitano sorpresa le stonate dichiarazioni dell'AD di Conad, Francesco Pugliese, che ritorna sulla necessità delle aperture domenicali dei supermercati, così come la decisione di Panorama di allungare gli orari di apertura durante la settimana.

Oggi la DMO, con i suoi tanti lavoratori, sta svolgendo un presidio fondamentale ed essenziale per la collettività. Questa funzione può essere garantita dal lunedì al sabato, in una fascia oraria coerente con la ridotta mobilità pubblica ed attraverso la riorganizzazione interna dei turni di lavoro.

Il periodo drammaticamente eccezionale richiede a tutti sforzi fino a ieri non immaginabili. Per questo sindacati e lavoratori chiedono a chi, nella DMO, sta ancora indugiando, di orientarsi rapidamente verso scelte idonee a rispondere a quanto richiesto dagli stringenti interventi governativi rivedendo le proprie posizioni.

Le persone prima di tutto.

L’azienda adotta una innovativa soluzione di dynamic discounting messa a punto dalla fintech FinDynamic e distribuita dalla banca Lo strumento aiuta a ottimizzare il circolante e a supportare la filiera dei
fornitori, alleviandone eventuali tensioni finanziarie legate alla contingenza Venchi, storica azienda produttrice di cioccolato e gelato di altissima qualità, simbolo dell’eccellenza italiana in 70 paesi nel mondo, ha attivato in questi giorni grazie alla partnership con UniCredit una innovativa soluzione di dynamic discounting messa a punto dalla fintech FinDynamic.

Venchi si distingue da anni per la propria vocazione all’innovazione tecnologica e ha trovato in UniCredit un partner strategico anche su questi prodotti.
Lo strumento del dynamic discounting consente alle imprese clienti di UniCredit di ottimizzare il capitale circolante e di supportare efficacemente la propria filiera di fornitori, anche esteri come nel caso di Venchi che ha avuto negli ultimi anni un forte sviluppo internazionale, alleviandone anche eventuali tensioni finanziarie legate alla contingenza.
I programmi di filiera sono oltremodo importanti in un sistema produttivo quale quello italiano caratterizzato dalla prevalenza di piccole e medie imprese, tanto più in un settore di particolare rilievo come quello agroalimentare.

Le imprese sono alla ricerca di soluzioni di gestione del circolante sempre più efficaci e lo sconto dinamico consente loro di offrire ai fornitori, utilizzando la propria liquidità, un pagamento anticipato delle fatture, a fronte di uno sconto che varia dinamicamente in relazione al numero di giorni di anticipo rispetto alla data di pagamento concordata in fattura.
La soluzione messa a punto da FinDynamic, proposta da UniCredit e adottata ora anche da Venchi consente alle imprese di visualizzare le fatture all’interno di una piattaforma web o
mobile e di selezionare in modo semplice quelle per il pagamento anticipato.

Pietro Campagna, co-head GTB Italy di UniCredit ha dichiarato: “Attraverso la collaborazione con FinDynamic, abbiamo inserito il dynamic discounting tra le soluzioni offerte ai nostri clienti per la gestione della filiera. Nell’attuale contesto di difficoltà e incertezza, rafforzare il legame con i fornitori rappresenta un importante vantaggio competitivo, soprattutto per una realtà come Venchi da sempre attenta alla qualità. Inoltre, per le aziende della filiera, avere la possibilità di anticipare l’incasso a fronte di un piccolo sconto permette di garantire un adeguato livello di liquidità”.

Daniele Ferrero, Amministratore Delegato di Venchi, ha commentato: “In questo momento più che mai è necessario supportare le piccole imprese. Questo innovativo strumento messo a punto in collaborazione con FinDynamic e UniCredit ci permette di essere vicini ai nostri fornitori, agevolando e rendendo meno oneroso per loro il sistema di pagamento.”

Enrico Viganò, CEO e fondatore di FinDynamic ha aggiunto: “Desideriamo essere un vero alleato delle PMI con un servizio capace di trasformare la relazione tra clienti e fornitori in un autentico rapporto di partnership, mirato a incentivare uno sviluppo sostenibile. Lo sviluppo della nostra piattaforma lavora in questo senso, offrendo uno strumento affidabile, trasparente e flessibile in grado di rispondere alle diverse necessità della filiera in costante evoluzione.”

Potenziato a 750 milioni di euro il plafond stanziato da UniCredit Factoring a favore dei fornitori del Gruppo Conad.

UniCredit e Gruppo Conad hanno esteso l’accordo in essere, incrementando il plafond a 750 milioni di euro, per fare fronte all’attuale emergenza sanitaria che sta impattando le aziende e il tessuto imprenditoriale dei territori maggiormente colpiti.

Il rafforzamento dell’affidamento con Gruppo Conad è un’ulteriore conferma del valore dell’innovativa soluzione di reverse factoring di UniCredit Factoring, piattaforma personalizzata sulle esigenze del cliente, a elevato contenuto tecnologico, che consente l’applicazione di condizioni economiche competitive unitamente alla certezza della data di incasso dei crediti e a una migliore pianificazione finanziaria.

L’incremento di plafond a 750 milioni di euro permette un consolidamento della partnership con il Gruppo Conad, che ha prodotto in questi anni di collaborazione risultati di reciproca soddisfazione.

UniCredit riafferma il proprio legame con le imprese e il territorio, assicurando il supporto necessario per fronteggiare insieme l’attuale emergenza.
Andrea Casini, co-CEO Italy di UniCredit, ha commentato: “In un momento difficile come questo, credo sia importante utilizzare al meglio tutti gli strumenti per supportare le imprese e l’economia nel suo insieme. Per questo stiamo stipulando e ampliando una serie di accordi con nostri importanti clienti della grande distribuzione, tra cui oggi anche una grande azienda italiana come Gruppo Conad, che hanno lo scopo di alleviare la tensione finanziaria dei loro fornitori e, a cascata, di tutta la filiera agroalimentare - settore essenziale da salvaguardare nella situazione di emergenza che stiamo vivendo”.
Francesco Pugliese, Amministratore Delegato di Conad ha affermato: “Abbiamo rafforzato la partnership con UniCredit Factoring perché è uno strumento prezioso per molte aziende italiane di medie e piccole dimensioni. Un più ampio sostegno finanziario è importante per dare loro una mano e contribuire alla ripresa delle normali attività. Siamo da sempre vicini alle imprese dei territori che lavorano bene e abbiamo ritenuto di esserlo ancora di più in questo difficile momento” .

Operatività mantenuta, ma rinviate a settembre le iniziative di “Maggio con la Bonifica Parmense. Prorogate anche le iscrizioni al concorso “Obiettivo Acqua”

Parma, 17 Marzo 2020 – Con riferimento al Decreto Legge del Governo varato lo scorso 11 marzo – che introduce misure urgenti di contenimento del contagio da Coronavirus – il Consorzio della Bonifica Parmense, pur mantenendo la propria operatività a difesa dei comprensori e in vista anche dell’avvio della stagione irrigua, ha assunto una ulteriore serie di provvedimenti che resteranno in vigore almeno fino al 3 aprile, oltre ad introdurre forme di lavoro agile per i propri dipendenti.

Per questi motivi si chiede ai cittadini di non recarsi presso le strutture del Consorzio, ma altresì utilizzare come strumento prioritario i seguenti contatti:
- Centralino: 0521/381311;
- Posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
- Posta elettronica Certificata: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
- Numero verde contributi consortili: 800-012191;
- Portale del consorziato: https://portale.bonifica.pr.it.

L’Ente ha inoltre definito un adeguato contingente di persone che prosegue la necessaria attività di presidio del territorio mentre il rimanente personale, in ottemperanza alle disposizioni governative, svolge la propria attività in modalità “smart working” per ridurre il più possibile il rischio di diffusione del contagio da COVID-19. A seconda dei settori di interesse e riferimento il personale può essere contattato attraverso i relativi indirizzi di posta elettronica, visibili sul portale web della Bonifica Parmense all’indirizzo: http://www.bonifica.pr.it/2020/03/12/coronavirus-nuovi-contatti-del-consorzio-della-bonifica-parmense/ (PDF in allegato).

Infine, in accordo con ANBI - Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni, il Consorzio comunica che gli eventi e le manifestazioni di “Maggio con la Bonifica Parmense” sono posticipati al mese di Settembre; e che le iscrizioni alla 2^ Edizione del Concorso Fotografico Nazionale “Obiettivo Acqua” resteranno aperte sino al 6 settembre 2020 (la premiazione è spostata a data da destinarsi).

Con l’auspicio di una celere risoluzione alle attuali criticità e il pieno ritorno alla vita e all’operatività per tutti i cittadini, i consorziati, gli Enti.

 

I dipendenti sotto indicati possono essere contattati attraverso i seguenti indirizzi di posta elettronica (file pdf allegato). RESPONSABILE SETTORE DIFESA IDRAULICA ED IRRIGAZIONE: Geom. Corrado Dodi – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. TECNICO SETTORE DIFESA IDRAULICA ED IRRIGAZIONE: Geom. Maurizio Villani – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. RESPONSABILE REPARTO IMPIANTI: P.I. Claudio Trevisan – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. TECNICO REPARTO IMPIANTI: P.I. Claudio Leccabue – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. RESPONSABILE UFFICIO CONCESSIONI: P.A. Luigi Arduini – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. TECNICO UFFICIO CONCESSIONI: Ing Elisa Trombi – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. RESPONSABILI SETTORE DIFESA COLLINARE E MONTANO: o Geom. Dimitri Costa – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; o Geom Carlo Leccabue – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; o Geom Ovidio Scaffardi – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; o Geom Paolo Gardelli – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. RESPONSABILE UFFICIO PROGETTI: Ing Daniele Scaffi – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
UFFICIO AMMINISTRAZIONE E UFFICIO GARE: Chiara Lamoretti – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

 

 

 

Scegliere un vino, orientarsi fra le tante proposte è sempre stato un compito delegato all'enotecario di fiducia o all'amico che consigliava una cantina vicino a casa.

da L'Equilibrista Parma, 18-03-2020 - @lequilibrista27 -

Oggi il vino sta vivendo un momento davvero delicato, perché come tutti, sta affrontando qualcosa di sconosciuto ed al quale nessuno è mai stato preparato prima d'ora, in più la complicata situazione economica ci porterà ad utilizzare strumenti nuovi ancora poco collaudati dalla maggior parte di noi.
I vignaioli hanno la costanza e la competenza tecnica ma solitamente manca loro la strategia comunicativa e questa deve essere sviluppata al meglio per poter esprimersi e portare avanti le loro aziende, le loro famiglie ed il loro lavoro. Ed ecco l'approccio di una azienda che lavora nel campo della comunicazione del vino.

L'Equilibrista intervista Massimo Rendinelli @Happywiners

Spesso mi chiedono di far parte di panel di degustazione per dare un parere oppure di dare spazio a vignaioli che lo meritano e come sempre, sentito il vino e la loro storia, giudichiamo il progetto e se valido lo portiamo avanti.
E' per questo che con Massimo Rendinelli di Happywiners, ho scambiato una chiacchierata e ci siamo confrontati su diversi temi. Fra le tracce che sono emerse ne ho selezionate alcune che penso possano essere interessanti per approfondire un'epoca in grande evoluzione e dove i social la faranno da padrone.

Nella tua operatività quotidiana, come si pongono le aziende a proposito delle nuove forme di comunicazione del vino ?
"Il mondo del vino sta cambiando perché anche in questo settore è iniziata l’era social, dopotutto in ritardo rispetto ad altri campi. Oggi in un periodo in cui abbiamo a disposizione migliaia di vini da tutto il Mondo acquistabili con un clic, è fondamentale saperlo comunicare. Le nuove forme di comunicazione devono essere gestite a pieno dalle Aziende e devono far parte della loro strategia come ogni altra catena del loro valore. Ma poche lo sanno fare e quindi si affidano sempre di più a professionisti dedicati perché loro giustamente devono fare il vino e curare le vendite o magari gli approvvigionamenti.

Cosa credi possa fare la differenza al tempo del Corona Virus e come vedi il nuovo cliente che una azienda vitivinicola si troverà a servire nel futuro prossimo?
Le persone, le storie, l’empatia. La gente non compra solo un prodotto ma la storia che questo vino rappresenta.
HappyWiners ad esempio è un progetto che nasce con l’obiettivo di raccontare il vino alla gente. Siamo degustatori appassionati e professionisti dei nuovi media ma ad oggi non basta, bisogna poter viaggiare, visitare le cantine, incontrare i produttori e conoscere le loro storie. È proprio questa la parte del vino che ci piace: aiutare un mondo fatto di persone, di luoghi e di emozioni, a poter essere conosciute dal grande pubblico che li possa apprezzare e dare valore. A tal proposito, nell'attuale momento storico dove tutto questo è proibito, alle aziende che ci contatteranno, vogliamo offrire gratuitamente la nostra competenza per tutta la durata della crisi fino al mese di Aprile, creando una pagina dedicata ai loro vini, mantenendo quindi una sorta di memoria storica attraverso una vetrina che rimane sul sito a disposizione di tutti. Ci sono anche cantine che ci inviano i loro vini dandoci la possibilità di commentare e degustare i loro prodotti attraverso degli interventi on-line. Iniziative che spero servano a superare il momento attuale dando uno strumento veloce ed intuitivo alle aziende vinicole.

Cosa pensi possa essere necessario quindi ad una azienda che si relaziona al mercato di oggi?

Le Aziende in generale e quelle vitivinicole nello specifico, hanno bisogno che i propri contenuti siano veicolati e che dalla pura e semplice pagina virtuale che garantiva il sito internet, si vada a raccontare un' emozione fornendo dei significati chiari che vadano veicolati dall'on-line all'off- line e quindi riportino una concretezza ed una dimensione reale.
Per questo in HappyWiners abbiamo deciso di utilizzare un linguaggio più semplice per avvicinare tutti al mondo del vino, compresi i giovani che utilizzano tanto i social ma anche tutti quegli appassionati che vorrebbero imparare qualcosa in più fino rispetto al classico acquisto d'impulso al supermercato.

Che tipo di contenuti pensi che oggi il turista del vino stia cercando ?

Cerca sempre di carpire informazione e di dare importanza al lavoro del vignaiolo che oggi sta riscuotendo finalmente il posto che merita, non ha caso il recente incremento delle scuole zootecniche e delle facoltà di agraria lo ha dimostrato. Nei miei post e negli articoli quindi, cerco sempre di essere piacevole e non risultare pesante anche laddove si parli di temi didattici perché abbiamo riscontrato che il pubblico è interessato alle nozioni ma non ai paroloni ed è spesso allergico ai tecnicismi eccessivi.

Nei prossimi mesi cercheremo di approfondire questi temi che ritengo fondamentali e strategici per un tessuto aziendale che necessita di innovazione nei confronti di un pubblico sempre più connesso e sempre più interessato a queste realtà.

Il vino porta con se una componente materiale imprescindibile che avrà sempre bisogno della componente esperienziale per farsi comprendere al massimo, quindi per quanto la narrazione ed il racconto saranno centrali, gli operatori dovranno portare i clienti in visita nelle cantine, organizzare eventi e degustazioni che possano esaltare al massimo il lavoro di queste persone che ad oggi a causa del Corona Virus non possono per il momento avvenire.

Contatti ed info:
http://www.happywiners.com/about 
https://www.instagram.com/p/B86zby5CWxT

La notizia più rilevante si annida tra i timori determinati dal Coronavirus. Per ora a risentire della crisi sanitaria  è la mozzarella a causa della chiusura degli esercizi HORECA.  Parzialmente in flessione i freschi seppure la GDO sia in gran forma. Si potrebbe prospettare, in un prossimo futuro, un periodo, peraltro non prolungato, di flessione per i prodotti esportati. Chiuse le borse di Milano e Verona, a Parma invece si registra la caduta del Parmigiano Reggiano.  


di Virgilio Parma 17 marzo 2020 - 
 
LATTE SPOT – Quotazioni invariate sia alla borsa veronese che milanese in ragione della chiusura di entrambe. Riproponiamo perciò il precedente comunicato del 9 marzo 2020. "Alla riapertura della Borsa veronese il titolo del Latte spot si ritrova a -7,7% rispetto la quotazione di tre settimane precedenti. Il latte spot crudo nazionale con un pesante ridimensionamento giunge a collocarsi tra 36,60 e 37,63/100 litri di latte. -7,8% per il latte intero pastorizzato "spot" estero che quota  36,09 e 37,12 €/100 litri di latte e infine il Latte scremato pastorizzato spot estero cede ancor più e si colloca tra 20,70 e 21,74 €/100 litri di latte (-16,3%)."
 
BURRO E PANNA – Chiuse le borse di Milano e Verona. A Parma lo zangolato cede  l’8,7%  
Borsa di Milano 09 marzo 2020: 
BURRO CEE: 3,25 €/Kg. (-)
BURRO CENTRIFUGA: 3,50 €/Kg.  (-)
BURRO PASTORIZZATO: 1,65 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,45 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 170 €/Kg. (+)
MARGARINA gennaio 2020: 1,03 - 1,09 €/kg (=)
 
Borsa di Verona 9 marzo 2020: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,60 / 1,63 €/Kg.
 
Borsa di Parma 13 marzo 2020 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,05 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 17 marzo 2020 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,05 - 1,05 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 9 marzo 2020 – Borsa chiusa. Rimangono invariati i listini del Grana Padano per le classi più vecchie. Il fresco cede 10 centesimi al chilo
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 – 7,05 €/Kg. (-)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 – 8,50 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 – 8,95 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,70 – 5,85 €/Kg. (-)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 13 marzo 2020 – Quotazioni in forte discesa su tutti i fronti.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 8,00 - 8,35 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 8,60 - 9,00 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 9,50 - 10,15 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,20 - 11,15 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 12,05 €/Kg. (-)

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Nell’articolo precedente ho trattato il rapporto tra la gestione d’impresa, le prescrizioni del nuovo codice della crisi ed un caso di difficilissima previsione come gli effetti sull’economia aziendale del coronavirus.

di Mario Vacca Parma, 15 marzo 2020 - Ricordo che nei casi in cui l'imprenditore o gli organi di controllo dovessero verificare lo stato di crisi dell’azienda dovranno attivare la procedura di allerta ma l’impossibilità di poter prevedere gli effetti del virus sull’economia e le posizioni assunte da chi comanda le istituzioni pubbliche potrebbero ripercuotersi su migliaia di piccole e medie imprese. Queste ultime potrebbero subire le conseguenze del rallentamento dell'attività produttiva e la riduzione delle vendite e con molta probabilità non tutte saranno in grado di farvi fronte ed assorbire la diminuzione di liquidità con il risultato che chi già annaspava per restare sul mercato rischierà di trovarsi in condizioni di marginalità dove diventerà impossibile far fronte serenamente agli impegni futuri. Se a ciò dovessero unirsi gli effetti della nuova riforma poc’anzi assisteremo all’ecatombe di tantissime piccole realtà.

Ma nel concreto il piccolo imprenditore potrebbe far già da subito qualcosa quanto meno per controllare lo status quo dell’azienda ed attivarsi con alcune precauzioni da mettere in campo:
• Minimizzare ed anticipare il rischio derivante dall’impossibilità di adempiere alle prestazioni oggetto dei contratti sottoscritti (sia attivi che passivi), fermo restando che -in alcuni casi – nell’eventualità sia dichiarata dagli organi preposti la “pandemia” ci si possa appellare all’inadempimento contrattuale per causa di forza maggiore indicata nell’art.1256 c.c. in cui si dice che: «l’obbligazione si estingue quando, per causa non imputabile al debitore, la prestazione diventa “impossibile”».
• Reagire prontamente nel caso vostri interlocutori si trovassero nell’impossibilità di adempiere alle obbligazioni assunte nei vostri confronti;
• Proporre preventivamente eventuali modifiche contrattuali sia con fornitori (proponendo da subito l’allungamento dei tempi di pagamento), che con istituti bancari e finanziari (chiedendo di procrastinare la scadenza di alcune fatture o ricevute bancarie);
• Contrastare immediatamente comunicazioni di controparti che tentino di giustificare ritardi od inadempimenti causa il Coronavirus;
• Lavorare sulla programmazione aziendale, sulle ipotesi di cash-flow atteso e sulle possibili implicazioni negative che si potrebbero generare, al fine di trovare soluzioni preventive;
• Implementare o migliorare un programma di controllo di gestione;
• Richiedere moratoria agli Istituti di Credito e Finanziari;
• Richiedere, se possibile, agli Istituti di Credito delle nuove linee, magari temporanee, per far fronte alla potenziale criticità;
• Se non ancora fatto, prevedere di poter assicurare i propri crediti o, nell’impossibilità, cedere in forma “pro-soluto” parte dei crediti;
• Sfruttare ogni possibile agevolazione messa in campo dal Governo.

Le azioni appena consigliate saranno tanto più efficaci quanto più la persona che le tratterà sarà esperto del settore e pertanto l’ultimo consiglio dell’articolo è di affidarsi a manager o consulenti di comprovata professionalità che potranno interloquire “con polso” con fornitori, clienti ed istituti bancari affiancando l’imprenditore anche nelle scelte aziendali.

 

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

 

Editoriale:  - Andrà tutto bene! Razzismo, discriminazione etnica e respingimenti al tempo del coronavirus - Una lenta agonia: "Breath Play", No Grazie - Lattiero caseario. Prezzi in flessione per gran parte dei prodotti in esame. - Cereali e dintorni. Borse a picco e le materie prime ne risentono -Macchine agricole: l’emergenza Coronavirus non ha fermato l’industria italiana - BCE, all'autorevolezza di Draghi abbiamo sostituito l'arroganza della Lagarde? -


cibus-11-15mar2020-COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 11 15 marzo 2020
1.1 editoriale
Andrà tutto bene! Razzismo, discriminazione etnica e respingimenti al tempo del coronavirus.
2.1 economia e politica
Una lenta agonia: "Breath Play", No Grazie
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Prezzi in flessione per gran parte dei prodotti in esame.   
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Borse a picco e le materie prime ne risentono
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 Parmigiano e Coronavirus  Parmigiano Reggiano: la strategia di crisi del consorzio per salvaguardare la filiera e proteggere i lavoratori
6.2 agricoltura e coronavirus Agricoltura, Coronavirus. Rinvio scadenze e altro
8.1 macchine agricole  Macchine agricole: l’emergenza Coronavirus non ha fermato l’industria italiana
9.1 BCE, spread e coronaìvirus BCE, all'autorevolezza di Draghi abbiamo sostituito l'arroganza della Lagarde?
10.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

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(Scarica il PDF alla sezione allegati)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’emergenza causata dalla diffusione del Covid-19 ha imposto restrizioni e procedure di sicurezza ma non ha fermato l’attività dei settori manifatturieri.

Tratto da  meccagri 13 marzo, 2020  - FederUnacoma in una nota stampa sottolinea come le industrie italiane della meccanica agricola abbiano mantenuto in funzione le proprie linee di produzione per fare fronte alla domanda di macchinari e di componentistica “made in Italy” proveniente soprattutto dai Paesi esteri.

GARANTITI BUONI RITMI PRODUTTIVI, NEL PIENO RISPETTO DELLE NORME DI PREVENZIONE
L’associazione dei costruttori italiani di macchine agricole sottolinea la vocazione internazionale di questo comparto della meccanica, che esporta oltre il 70 per cento della produzione (circa 11 miliardi di euro il valore del fatturato complessivo) con quote molto consistenti in mercati pregiati come quelli di Germania, Francia e Stati Uniti; e segnala il rischio che informazioni non corrette, relative ad una presunta sospensione delle attività produttive e ad una difficoltà nella movimentazione delle merci, possano danneggiare le normali relazioni commerciali.
Le fabbriche – rassicura FederUnacoma – proseguono la propria attività, sia pure sulla base di nuovi criteri organizzativi e nell’osservanza scrupolosa delle norme di prevenzione stabilite dal Governo e dalla comunità scientifica.

MARCIA A PIENO REGIME L’ORGANIZZAZIONE DI EIMA INTERNATIONAL, IN SCENA DALL’11 AL 15 NOVEMBRE
Superata la fase critica, torneranno in primo piano le fiere internazionali specializzate, con tutte le novità di prodotto e le tecnologie avveniristiche che questo comparto dell’industria è in grado di realizzare.
Prima fra tutte la rassegna di Eima International, la grande fiera della meccanica agricola che FederUnacoma organizza a Bologna e che celebrerà dall’11 al 15 novembre prossimo la sua 44esima edizione.
La macchina organizzativa marcia a pieno ritmo – comunicano le strutture operative della Federazione – perché Eima 2020 si possa confermare un evento di formidabile portata, e possa essere vissuta da tutti come un simbolo di rinascita per l’economia e per le comunità di cittadini.
 
Fonte testo: FederUnacoma
Fonte immagine: Argo Tractors.

(Per approfondimenti: Meccagri  del 13 marzo 2020)
 
 

 

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Agricoltura, Coronavirus. Rinvio scadenze, nuovi bandi, semplificazione procedure per carburanti macchine agricole, domande di indennizzo danni da cimice asiatica e finanziamenti per vino e ortofrutta. Ecco le prime misure della Regione per le imprese dell'Emilia-Romagna

L'assessore Mammi: "Pronti ad adottare fin dai prossimi giorni tutti i provvedimenti a sostegno delle nostre aziende che stanno svolgendo in questi giorni un lavoro fondamentale per tutti i cittadini". Oggi la riunione straordinaria della Consulta agricola in videoconferenza, al via quattro tavoli tecnici

Bologna – “Siamo consapevoli delle enormi difficoltà che le aziende agricole e alimentari dell’Emilia-Romagna devono affrontare in questa drammatica situazione e vogliamo anzitutto ringraziarle per l’impegno che ci stanno mettendo per continuare ad operare. Stiamo lavorando per mettere le nostre imprese nella condizione di garantire l’approvvigionamento dei beni alimentari alla popolazione, nel rispetto delle condizioni di sicurezza dei lavoratori dettate dalle normative nazionali e regionali”.

Lo ha ribadito l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, che ha presieduto questa mattina un summit straordinario in videoconferenza della Consulta agricola regionale dedicata all’emergenza Coronavirus. Hanno partecipato all’incontro i rappresentanti delle organizzazioni agricole - Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri - e delle centrali cooperative - Legacoop, Confcoperative, Agci e sindacati dei lavoratori - regionali.

“Ci siamo mossi subito nei confronti del Governo- ha proseguito Mammi- affinché vari le misure necessarie per aiutare le imprese in difficoltà e solleciti la Commissione Ue ad intervenire sulle questioni più urgenti. Come Regione siamo pronti ad adottare fin dai prossimi giorni tutti i provvedimenti del caso, a partire dal rinvio delle scadenze dei bandi del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr), l’accelerazione dei pagamenti e la semplificazione delle procedure burocratiche”.

La riunione, la prima della Consulta agricola nell’ambito della nuova legislatura regionale, è servita per fare una puntuale ricognizione delle principali problematiche che si trovano ad affrontare in questo momento le imprese agricole, con particolare riferimento alle scadenze dei bandi per la concessione dei contributi del Psr 2014-2020. Al riguardo è stato deciso che le organizzazioni che hanno partecipato all’incontro invieranno nelle prossime ore le loro proposte, in modo da consentire alla Giunta regionale di prendere le opportune decisioni fin dalla prossima seduta di lunedì 16 marzo.

Cosa si è deciso

Sul piano operativo, in prima battuta, si è concordato sull’esigenza di prorogare le scadenze di 6 mesi per la chiusura dei progetti e dei gruppi operativi per l’innovazione e di 90 giorni per il termine lavori dei progetti di filiera ancora in corso. Si è inoltre deciso di procedere con l’approvazione, nella Giunta di lunedì 16 marzo, di un nuovo bando per l’operazione 13.1 del PSR Pagamenti compensativi per zone montane attivando modalità semplificate e di smart working per la compilazione delle domande.

Si è poi concordato di convocare per la prossima settimana quattro tavoli tecnici per affrontare altri temi delicati, a partire dalla necessità di semplificare le procedure per la presentazione delle domande di indennizzo dei danni della cimice asiatica a seguito della firma, giunta proprio ieri, del decreto ministeriale che ha riconosciuto lo stato di calamità e le delimitazioni delle zone colpite delle regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Friuli Venezia-Giulia. La raccolta delle domande potrà iniziare solo a partire dalla data di pubblicazione del decreto prevista nei prossimi giorni.

Tra gli altri temi che saranno meglio approfonditi nei prossimi tavoli tecnici con le organizzazioni agricole e cooperative c’è anche il nodo dei carburanti per le macchine agricole, che saranno assegnati con una procedura online semplificata, quindi senza bisogno di recarsi negli appositi uffici per ritirare o consegnare documenti.

Nell’agenda della priorità figurano poi le questioni relative ai finanziamenti comunitari per i settori del vino e dell’ortofrutta. Su questo fronte la Regione scriverà al ministero delle Politiche agricole perché si attivi presso la Commissione Ue sulla concessione di deroghe per cause di forza maggiore circa scadenze e controlli da effettuarsi in azienda, in modo da consentire, in via eccezionale, l’erogazione degli aiuti anche con semplici controlli di carattere amministrativo. /G.Ma

 

 

 

Plafond di oltre 130 milioni di Euro dedicato al Gruppo PAM da UniCredit Factoring per il sostegno della filiera produttiva

Milano 13 marzo 2020 - UniCredit, da sempre impegnata nel sostegno alle filiere produttive e partner ideale per lo sviluppo delle aziende, consolida il proprio impegno con le imprese ed il territorio assicurandone il sostegno per fronteggiare insieme l’attuale emergenza sanitaria.

La storica collaborazione tra UniCredit e Gruppo PAM ha permesso di rafforzare anche la soluzione di reverse factoring dedicata alle aziende fornitrici che possono smobilizzare i propri crediti prima della scadenza naturale.

L’accordo prevede un plafond di oltre 130 milioni, messi a disposizione da UniCredit Factoring, a beneficio dei fornitori del Gruppo PAM che potranno sostenere il proprio ciclo attivo e far fronte all’attuale emergenza.

Lo smobilizzo dei crediti consente di investire le disponibilità economiche in altre attività produttive creando un circolo virtuoso di liquidità, con ricadute positive su tutta la filiera economica.

Roberto Fiorini – Amministratore Delegato di UniCredit Factoring – sottolinea che “questo tipo di accordi libera capitale e risorse per le imprese, stabilizzando i cicli di fornitura e di pagamento, consentendo un accesso continuativo al credito basato su un asset fondamentale come quello del rapporto commerciale strategico tra fornitori e clienti”.

Alfredo Maria De Falco – Deputy Head of CIB e Head of CIB Italy – afferma che “in un momento difficile come questo, credo che ogni singolo attore economico debba fare la sua parte per supportare l’economia nel suo insieme. Per questo, stiamo stipulando una serie di accordi con nostri importanti clienti della Grande Distribuzione, tra cui oggi anche un’eccellenza come PAM, che hanno lo scopo di alleviare la tensione finanziaria dei loro fornitori e, a cascata, di tutta la filiera agroalimentare - settore essenziale e da salvaguardare in questa situazione di emergenza che stiamo vivendo”.

Marco Melzi – Chief Fiancial Officer Gruppo PAM – sottolinea che “il nostro gruppo, in un ottica di partnership di filiera, ha voluto mettere a disposizione dei propri fornitori, soprattutto le PMI, uno strumento per dare maggiore flessibilità nella gestione del capitale circolante e dei relativi fabbisogni finanziari”.

Venerdì, 13 Marzo 2020 14:47

Christine Lagarde verrà denunciata.

errà Christine Lagarde denunciata. Lo “Sportello dei Diritti”: presentiamo esposto alla Procura della Repubblica per le sue parole shock del 12 marzo. La Presidente della BCE non poteva non sapere che avrebbero potuto portare al crollo finanziario

«Non siamo qui per chiudere gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori per gestire quelle questioni». È questa la traduzione di una delle frasi, ormai celeberrime, pronunciate dalla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, che se non ha portato, ha senz’altro contribuito a causare il peggior crollo di sempre nel mercato dei titoli di Stato e della Borsa di Milano. Ed è per questo che in data odierna lo “Sportello dei Diritti” nella persona del suo presidente Giovanni D’Agata si accinge a depositare un esposto-denuncia innanzi alla Procura della Repubblica perché è inconcepibile che il massimo esponente della banca centrale incaricata dell'attuazione della politica monetaria in Europa, della quale l’Italia è stato membro e fondatore, non poteva non sapere che quelle parole avrebbero potuto portare ad uno shock che ha causato non una semplice turbativa dei mercati, ma uno tsunami senza precedenti in un momento nel quale, come ha poi ricordato il Nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, «L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per l’Unione Europea. Si attendono quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l’azione».

Ecco perché abbiamo deciso di denunciare innanzi al potere giudiziario una condotta che non può non essere valutata anche sotto il profilo penale per gli effetti devastanti, già certificati, che ha causato all’economia non solo nazionale, aggravata dal periodo di emergenza quale quello che stiamo vivendo.

(13 marzo 2020)

Elegante e ferma la dichiarazione del Presidente Sergio Mattarella a quella che alcuni vorrebbero far passare come incidente mentre, molto probabilmente, è il frutto del pensiero reale della Christine Lagarde, sulla base del quale si svilupperà la sua politica monetaria.

Di Lamberto Colla 13 marzo 2020 - Ha aperto bocca pensando di dispensare incenso e in un men che non si dica la borsa italiana crolla del 17%. Christine Lagarde, presidente della BCE (Banca Centrale Europea), probabilmente pensando di essere ancora a capo dell'inutile FMI, così si è espressa ieri alle sollecitazioni italiane di intervento finanziario: "Ridurre lo spread non è nostro compito". "Avevo detto che speravo di non dover mai fare un 'whatever it takes'" e "non intendo passare alla storia per un 'whatever it takes due'", perché "ridurre lo spread non è nostro compito". 
Per tutta risposta il mercato ha affossato la nostra Borsa (-16,9%) e fatto schizzare lo spread a 254 punti.

Immediata, ferma e al contempo elegante, la risposta del nostro Presidente Sergio Mattarella che in una nota ha dichiarato: "L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per tutti i Paesi dell’Unione Europea. Si attende quindi,  a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possono ostacolarne l’azione."

La Signora ha certamente un buon margine di miglioramento.

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(Christine Lagarde)

Aggiornamento COVID – 19 - Unicredit ha adottato azioni decisive per garantire la copertura del servizio a livello nazionale

Bologna 12 marzo 2020 - Alla luce del decreto emanato dal Governo Italiano l’11 marzo 2020, UniCredit ha adottato azioni decisive per garantire la copertura del servizio a livello nazionale per i propri clienti, proteggendo allo stesso tempo la salute sia dei clienti, sia del personale. Un numero limitato di agenzie resterà aperto in ciascuna regione del Paese.

UniCredit sta lavorando attivamente per rendere tutti i servizi bancari accessibili attraverso canali remoti. L’elenco delle agenzie che resteranno aperte è disponibile sul sito www.unicredit.it e costantemente aggiornato.

I servizi di consulenza in Italia saranno effettuati da remoto.

I clienti UniCredit possono trovare tutte le informazioni rilevanti su prodotti e servizi, nonché effettuare tutte le principali operazioni bancarie in modo semplice, veloce e sicuro attraverso i canali remoti, quali: Internet Banking, App UniCredit Mobile Banking e Contact Center Telefonico.

UniCredit continua a estendere il lavoro da remoto, garantendo allo stesso tempo ai propri dipendenti l’opportunità di usufruire di permessi retribuiti ove necessario.

Le sedi centrali resteranno operative con accesso ridotto del personale per le sole funzioni essenziali all'operatività della banca.

Il Gruppo continuerà a monitorare attivamente la situazione, ad agire nel miglior interesse di tutti e a fare la cosa giusta nei confronti di tutti i suoi stakeholder.

 

Lieve flessione nel 2019 dopo il record dell’anno precedente. Brusca frenata del metalmeccanico sul mercato tedesco (-3,7%), spagnolo (-6,9%) e del Regno Unito (-7,9%). Al recupero non basta l’aumento in Francia (+7,9%) e Usa (+1,9%).

Reggio Emilia 12 marzo 2020 - Nonostante abbia sfiorato i 10,7 miliardi di euro, nel 2019 l’export reggiano ha fatto segnare una leggera flessione, pari allo 0,3%, rispetto al livello record stabilito nell’anno precedente.

In calo, contemporaneamente, anche le importazioni che, con una contrazione dell’1,7%, sono scese a poco più di 4,2 miliardi, con un lieve miglioramento del saldo dei nostri scambi con l’estero.
Pur scontando la flessione delle vendite all’estero, il nostro territorio ha comunque confermato l’undicesimo posto, a livello nazionale, nella graduatoria delle province esportatrici.
Ad incidere particolarmente sulla contrazione registrata nel corso dell’anno passato, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio su dati Istat, è stato sicuramente l’andamento delle vendite oltre frontiera delle settore metalmeccanico che, con quasi 5,6 miliardi, rappresenta oltre la metà dell’export reggiano. In questo comparto, la flessione osservata in un anno ha raggiunto il 3,1%

Le difficoltà delle industrie reggiane del settore si erano già evidenziate nel corso del 2019, dapprima con il progressivo calo della produzione e, soprattutto negli ultimi mesi, con l’aumento delle ore di cassa integrazione autorizzate.

Le esportazioni del comparto verso la Germania, il principale acquirente della metalmeccanica “made in Reggio Emilia”, ha registrato un calo del 3,7%, scendendo da 817,2 a 786,7 miloni di euro; in diminuzione anche le vendite verso la Spagna (-6,9% e un valore di poco più di 317,2 milioni) e verso il Regno Unito (-7,9%; 240,8 milioni). In decisa controtendenza, invece, l’andamento delle vendite della metalmeccanica destinate alla Francia – nostro secondo acquirente del comparto con 658,3 milioni -, cresciute del 7,9%, e agli Stati Uniti (+1,9%; 635,1 milioni).
In calo dello 0,3%, poi, le vendite del settore ceramico, passate da poco meno di 1.095 milioni a quasi 1.092 milioni, e quelle di apparecchi elettrici che scendono del 2,6% attestandosi a quasi 644 milioni.

Fra le eccellenze del manifatturiero reggiano, regge e si rafforza il settore moda che, con un incremento del 7,5%, nel 2019 ha superato 1,8 miliardi di esportato (erano poco più di 1,7 miliardi nel 2018). I primi quattro Paesi acquirenti del fashion reggiano – tutti del Vecchio Continente, ai quali sono destinati 894 milioni di merci del settore – registrano andamenti in crescita, anche a due cifre. Le vendite verso il Regno Unito mettono a segno un incremento del 24,4% superando i 300 milioni; alla Germania sono destinati 263,5 milioni di merci (+12%); passano da 179 a 182,8 milioni le vendite verso la Francia (+2,1%) e ammontano a 147 milioni quelle verso la Spagna (+5,8%).

Anche per i prodotti della trasformazione alimentare si osservano andamenti positivi: il settore, con oltre 630 milioni di prodotti venduti oltre frontiera registra una crescita dello 0,9%. In particolare aumenta l’export di prodotti dell’industria lattiero-casearia (Parmigiano-Reggiano) che, con un +8,6%, raggiunge quasi i 286 milioni; è del 3,1% l’incremento registrato dalle vendite di carne lavorata e conservata (salumi) che passano da 50,1 a 51,7 milioni. Si fermano 83,6 milioni, in lieve flessione pari allo -0,2%, le esportazioni di bevande (Lambrusco).
Relativamente ai territori di destinazione delle nostre merci, l’Europa continua ad assorbire oltre il 70% delle vendite all’estero: sono infatti, oltre 7,6 i miliardi che hanno come destinazione il Vecchio Continete, in aumento, rispetto al 2018, dell’1,2%.

Flettono dello 0,6%, e scendono a poco più di 1,4 miliardi, le esportazioni reggiane verso l’America; a contenere il calo sono state le vendite destinate agli Stati Uniti che, in un anno, sono cresciute dell’1,7% raggiungendo i 983,7 milioni.

In forte contrazione le vendite destinate al continente asiatico che, con una flessione del 6,2%, scendono a poco meno di 1,1 miliardi. In calo del 4,7% le esportazioni verso la Cina che scendono a poco più di 300,6 milioni dai 315,3 del 2018.

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Dopo che RASFF ieri ha segnalato l'allerta sanitaria, Carrefour e NaturaSì hanno diffuso il richiamo di alcuni lotti di aringa sciocca con i marchi Borgo del Gusto e Friultrota e di aringa affumicata dolce Naturaqua per la presenza di Listeria monocytogenes rilevata in seguito al campionamento effettuato in autocontrollo.

I prodotti interessati sono filetti di aringa affumicati a freddo e sono venduti in confezioni da 150 g, 1 kg e 2 kg, con i numeri di lotto 500100, 500103, 500110, 500115 e 500120 e le scadenze dal 13/04/2020 al 03/05/2020. NaturaSì specifica che il richiamo è limitato al prodotto a marchio Naturaqua con il numero di lotto 500103 e la scadenza 15/04/2020. Per quanto riguarda Carrefour, è coinvolto solo l’ipermercato di Udine. L’aringa affumicata richiamata è stata prodotta da Friultrota di Pighin Srl, nello stabilimento di via Aonedis, 10 a San Daniele del Friuli, in provincia di Udine (marchio di identificazione IT 540 CE).

Ad evidenziarlo, Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti, che raccomanda ai clienti a non consumare il prodotto e a riportarlo in un qualsiasi negozio Carrefour e NaturaSi, dove riceveranno il rimborso del prezzo di vendita.

(11 marzo 2020)

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Il Consorzio mette a disposizione una banca dati di casari in pensione ed ex addetti alla produzione che possono essere richiamati dai caseifici in difficoltà. Al Mipaaf si chiede una deroga al disciplinare per salvaguardare la produzione. Bertinelli: “Ci sono oltre 50 mila persone impegnate nella filiera e ovviamente la loro salute è la nostra priorità assoluta”.

Reggio Emilia, 11 marzo 2020 – In un momento di grave emergenza sanitaria il Consorzio del Parmigiano Reggiano vuole rassicurare i consumatori sulla salubrità della DOP e sul fatto che, come ribadito dall’Autority Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), attualmente non ci sono prove che il cibo sia fonte o via di trasmissione probabile del virus.

Il presidente del Consorzio, Nicola Bertinelli, ha dichiarato al riguardo: “È inaccettabile che paesi dell’Unione Europea, come anche paesi fuori dall’Unione, utilizzino questa crisi sanitaria per arrogarsi il vantaggio competitivo. È un fatto aberrante dal punto di vista etico e dal punto di vista legale è concorrenza sleale”.

I mercati esteri sono di primaria importanza per il Parmigiano Reggiano. Il giro d’affari al consumo della DOP si attesta infatti a 2,4 miliardi di euro e viene realizzato per il 60% sul mercato italiano e per il 40% su quelli esteri: Francia e Stati Uniti in testa, seguiti da Germania, Regno Unito e Canada.

“Il Parmigiano Reggiano è prodotto oggi come mille anni fa – ha affermato Bertinelli – solo con latte, sale e caglio e senza l’uso di additivi e conservanti. La produzione è regolata da un rigido disciplinare che non consente ai produttori di pastorizzare, centrifugare o refrigerare il latte. Per questi motivi il Parmigiano Reggiano deve essere prodotto ogni singolo giorno dell’anno. Fermare la produzione avrebbe conseguenze disastrose per la nostra filiera”.

“Allo stesso tempo – ha sottolineato il presidente del Consorzio - la quasi totalità dei nostri 330 caseifici si trova in province fortemente colpite da Covid-19 come Reggio Emilia, Parma, Modena, Mantova e quindi è impensabile sperare di restare immuni”.

Per far fronte alla potenziale carenza di organico dovuta ai contagi, il Consorzio ha creato una rete di coordinamento per mettere a disposizione delle aziende una banca dati di casari in pensione ed ex addetti alla produzione che possono essere richiamati dai caseifici in difficoltà.

“Dal punto vista operativo – ha aggiunto Bertinelli - non abbiamo problemi perché il trasporto del latte dalle stalle ai caseifici è consentito così come la produzione del formaggio che è considerata ‘comprovata necessità lavorativa’ dal Dpcm del 9 marzo”.

Una potenziale criticità riguarderebbe però la disponibilità di organico, motivo per cui Bertinelli si appella al Governo italiano e all’Unione Europea: “Chiediamo al Ministero delle politiche agricole e all'UE una deroga al disciplinare, come previsto da legge 1151/2012 che regola le DOP in caso di emergenze sanitarie, per consentire maggiore flessibilità ai tempi e vincoli di lavorazione al fine di evitare la chiusura di caseifici e allevamenti”.

Ricordiamo che sono 2.820 i produttori che conferiscono il latte ai caseifici del Parmigiano Reggiano e che sia i primi che i secondi devono essere situati all’interno della Zona d’origine. Nel 2018 la produzione di Parmigiano Reggiano ha impiegato 1,92 milioni di tonnellate di latte pari al 15,9% dell’intera produzione italiana.

“Il Parmigiano Reggiano è la prima DOP per valore alla produzione con 1,4 miliardi di euro. Ci sono oltre 50 mila persone impegnate nella filiera e ovviamente la loro salute è la nostra priorità assoluta. Tutti i caseifici hanno adottato le misure del Governo per limitare il contagio, a partire dalla distanza di sicurezza di un metro tra una persona e l’altra”, ha concluso Bertinelli.

 

Il Presidente di CNA Parma, Paolo Giuffredi, commenta l’esito dello studio svolto da CNA Nazionale su tutto il territorio.

Quello che emerge dal sondaggio effettuato dal Centro Studi di CNA è un dato fortemente preoccupante: tre imprese su quattro, a livello locale e regionale, accusano ricadute negative dall'emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus, ma soprattutto per quanto riguarda i dati relativi alle imprese della Provincia di Parma che hanno partecipato al questionario, il 92% prevede un peggioramento dei risultati economici per l’anno in corso.

Pesanti criticità stanno riguardando tutti i settori, ma soprattutto le aziende legate a Turismo, Trasporto e Servizi alla persona stanno registrando contrazioni della domanda con percentuali superiori all’80%. Tuttavia anche Moda, Agroalimentare, Produzione, Autoriparatori e Costruzioni stanno risentendo di un importante calo delle proprie attività. Sono questi i principali risultati a livello locale emersi dalla rilevazione effettuata dalla CNA presso micro e piccole imprese, attraverso un questionario che ha ricevuto a livello nazionale quasi 6.500 risposte.

Da questa analisi emerge, inoltre, che le imprese stanno cercando di reagire con adeguata tempestività al nuovo contesto. Quelle dei settori più esposti e che stanno subendo l’impatto maggiore hanno già messo in campo le prime contromisure attraverso contatti con clienti e fornitori o individuando soluzioni adeguate per la gestione del personale. Mentre a livello regionale il 37% delle aziende ha già avviato azioni per fronteggiare la situazione il numero a livello provinciale sale fino al 48%.

“L’indagine, condotta su tutto il territorio nazionale – afferma Paolo Giuffredi, Presidente di CNA Parma - fa emergere gli effetti della crisi di origine epidemiologica sui principali settori produttivi del nostro Paese e più nello specifico, raccoglie ed elabora dati cruciali riferibili allo svolgimento dell’attività d’impresa, sia con riferimento alle immediate ripercussioni di carattere economico che per quanto riguarda l’individuazione degli strumenti e delle misure da adottare, al fine di contrastare l’emergenza. Le imprese della nostra provincia e della nostra regione, sono oggi particolarmente esposte e, pur apprezzando la tempestività mostrata sia dal Governo che dalla Regione Emilia-Romagna nell'affrontare l’emergenza, riteniamo urgente procedere rapidamente nella definizione di un piano d’azione straordinario con misure rivolte alle micro e alle piccole imprese finalizzato ad imprimere una scossa all'economia dei nostri territori, in sofferenza da troppo tempo. “L’emergenza in atto – continua Giuffredi - sta generando effetti molto negativi su interi settori e filiere che richiedono immediate misure di sostegno e di ristoro dei danni. Auspichiamo, inoltre, che vengano messe in campo tutte le forze necessarie per non perdere le opportunità che il riconoscimento “Parma Capitale Italiana della Cultura” può offrire a tutte le realtà economiche del territorio.

Per questo CNA si sta adoperando perché l’interazione tra i diversi organi dello Stato e le imprese commerciali e artigianali, sia il più lineare possibile al fine di interpretare velocemente e chiaramente le linee guida necessarie a contrastare la diffusione del contagio, ma anche a frenare la ricaduta sul sistema economico, in particolare, nel selezionare i provvedimenti più importanti da adottare.

E’ una grave crisi quella che stiamo vivendo, ma una certezza in questo momento ci dà coraggio: la nostra forza nel rimanere uniti per contrastare insieme le difficoltà e ridare slancio e vigore a tutto il nostro sistema economico."

Cede il latte spot, cede il burro e il Grana Padano ridimensiona le stagionature più fresche e Parmigiano ancora sospeso.

di Virgilio Parma 10 marzo 2020 - 
 
LATTE SPOT – Alla riapertura della Borsa veronese il titolo del Latte spot si ritrova a -7,7% rispetto la quotazione di tre settimane precedenti. Il latte spot crudo nazionale con un pesante ridimensionamento giunge a collocarsi tra 36,60 e 37,63/100 litri di latte. -7,8% per il latte intero pastorizzato "spot" estero che quota  36,09 e 37,12 €/100 litri di latte e infine il Latte scremato pastorizzato spot estero cede ancor più e si colloca tra 20,70 e 21,74 €/100 litri di latte (-16,3%).
 
BURRO E PANNA – seconda settimana di cedimenti per i prezzi del burro. Altri 5 centesimi perduti a a Milano. Guadagna 8 centesimi la crema milanese mentre prosegue il ridimensionamento della panna veronese. Zangolato Parma e Reggio non quotato da 3 settimane. 
Borsa di Milano 09 marzo 2020: 
BURRO CEE: 3,25 €/Kg. (-)
BURRO CENTRIFUGA: 3,50 €/Kg.  (-)
BURRO PASTORIZZATO: 1,65 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,45 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 170 €/Kg. (+)
MARGARINA gennaio 2020: 1,03 - 1,09 €/kg (=)
 
Borsa di Verona 9 marzo 2020: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,60 / 1,63 €/Kg.
 
Borsa di Parma 21 febbraio 2020 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 18 febbraio 2020 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 - 1,15 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 9 marzo 2020 – Rimangono invariati i listini del Grana Padano per le classi più vecchie. Il fresco cede 10 centesimi al chilo
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 – 7,05 €/Kg. (-)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 – 8,50 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 – 8,95 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,70 – 5,85 €/Kg. (-)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 21 gennaio 2020 – Quotazioni ferme a causa della chiusura della borsa di Parma.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 8,40 - 8,75 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,40 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 9,90 - 10,55 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,60 - 11,45 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,70 - 12,45 €/Kg. (-)

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Martedì, 10 Marzo 2020 11:46

Reggio Emilia, sospensione dei mercati

 I Sindaci della Provincia di Reggio Emilia, unitamente al Sindaco del capoluogo ed il Presidente della Provincia si sono riuniti nuovamente questa mattina in video conferenza.

Con l'intento di continuare a porre in essere ogni azione, comportamento ed atto utile alla tutela della salute dei propri concittadini e delle rispettive comunità in questo particolare momento, tra le varie misure provincialmente condivise, hanno espresso unanime volontà di sospendere momentaneamente tutte le attività mercatali ordinarie e straordinarie in tutto il territorio provinciale.

Milano, 10 marzo 2020 - UniCredit Private Banking, la struttura del Gruppo UniCredit dedicata alla gestione personalizzata dei patrimoni più importanti e Amundi, il primo asset manager europeo per masse gestite e tra i primi dieci a livello mondiale , sono lieti di annunciare la chiusura della prima finestra di sottoscrizione del fondo Amundi Eltif Leveraged Loans Europe (Amundi ELLE), gestito da Amundi.

Gli ELTIF (fondi di investimento europei a lungo termine) sono veicoli di investimento di nuova generazione, soggetti a una precisa regolamentazione , che consentono agli investitori privati di accedere ad asset class tradizionalmente riservate alla sola clientela istituzionale.
Gli ELTIF sono una nuova categoria di FIA (fondi di investimento alternativi) istituita dall’UE che, al fine di sostenere la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva delle piccole e medie imprese europee, richiedono all’investitore un impegno di lungo termine in cambio di un rendimento potenziale interessante.

Il fondo investe prevalentemente in leveraged loans, ossia prestiti sindacati erogati da un pool di banche o altre istituzioni, a un'unica impresa debitrice. Servono per finanziarie acquisizioni, rifinanziare il debito esistente, supportare l’espansione del business e per altre esigenze aziendali. Sono prestiti senior e si posizionano quindi al primo posto nella struttura del capitale e generalmente sono garantiti da asset reali o azioni di proprietà dell’azienda.

Il gestore di Amundi Elle mira a costruire un portafoglio composto da circa 50-60 titoli, selezionati sia nel mercato primario che secondario, ben diversificati a livello di contraenti, settori e Paesi.
La selezione e la gestione dei titoli punta a riconoscere ai sottoscrittori che manterranno l’investimento per tutta la durata rendimenti interessanti aggiustati per il rischio.

Renato_Miraglia_UniCredit_1.jpgIl Comparto può essere sottoscritto durante periodi predefiniti, il prossimo periodo di sottoscrizione partirà il 17 marzo e si chiuderà il 14 aprile 2020.

“In un contesto come quello attuale caratterizzato da forte volatilità, tassi bassi e da una inflazione contenuta – sottolinea Renato Miraglia (a sinistra), Responsabile UniCredit Private Banking Italy -, è necessario ampliare la propria offerta per poter creare occasioni di rendimento anche per quei clienti che sono meno orientati a investire in modo più continuo. Pensiamo che una quota del patrimonio debba essere investita strutturalmente in strumenti non liquidi e con il contributo di Manuela d’Onofrio, Responsabile Global Investment Strategy UniCredit, e di tutta la direzione Investimenti della Banca, stiamo costruendo una gamma di soluzioni che soddisfino queste caratteristiche e che permettano di investire ad esempio in strumenti come i leverage loans che storicamente risentono meno dell’andamento dei mercati”.

“Amundi ha una lunga e consolidata esperienza in materia di gestione di asset alternativi - afferma Paolo Proli, Head of Retail Distribution di Amundi SGR -. Grazie alla normativa europea sugli ELTIF abbiamo ora a disposizione un veicolo che ci consente di offrire questa expertise agli investitori privati e di permettere loro di accedere ad un’asset class, i leveraged loans europei, adatta al contesto economico attuale e in precedenza ad esclusivo appannaggio della clientela istituzionale”.

 

 

Editoriale:  - Italiani untori?  Sarebbe giunta l'ora di richiedere i danni ai nostri splendidi alleati - Coronavirus: FIEPET Confesercenti Emilia Romagna, in bar e ristoranti della Regione persi 37,8 milioni di euro in 10 giorni. - Lattiero caseario. Cedono latte e burro. Borse di Parma e Verona ancora chiuse  - Cereali e dintorni. Mercati alla disperata ricerca di occasioni per risalire - L’Italia s’è ferma... -

cibus_10_8mar2020_cop.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 10 08 marzo 2020
1.1 editoriale
Italiani untori? E' il momento di chiedere i danni ai nostri splendidi alleati
2.1 economia  Coronavirus: FIEPET Confesercenti Emilia Romagna, in bar e ristoranti della Regione persi 37,8 milioni di euro in 10 giorni.
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Cedono latte e burro. Borse di Parma e Verona ancora chiuse   
3.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati alla disperata ricerca di occasioni per risalire
5.1 cereali e dintorni tendenze.
6.1 coronavirus sostegni UniCredit amplia le misure a sostegno dei territori colpiti dal virus COVID - 19
6.2 meccanica agraria Regno Unito: il trattore fa i conti con la Brexit
7.1 Prezzo riferimento Reggio E.  Determina prezzo
7.2 Coronavirus emilia  Coronavirus: il sistema sanitario regionale regge bene e intanto si pensa al lato economico del sistema produttivo e al lavoro
8.1 sanita‘ Emilia Romagna  Conferenza
9.1 coronavirus L’Italia s’è ferma...
10.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

 

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Di Mario Vacca 08 marzo 2020 - Nei casi in cui l'imprenditore o gli organi di controllo dovessero verificare lo stato di crisi dell’azienda dovranno attivare la procedura di allerta, ovvero un meccanismo di risoluzione della crisi gestito da apposite commissioni di professionisti che avranno, quasi sicuramente, l’effetto di scatenare il panico tra i fornitori e le banche ed i fornitori in genere. Stakeholders che potrebbero non essere più disponibili a fornire altra fiducia all’ azienda, impegnandosi – come solitamente usano fare gli istituti di credito – al rientro delle posizioni ed alla diminuzione del loro credito. Sarà necessario gestire le procedure di allerta e, soprattutto le commissioni degli Ocri, con tantissima efficienza e controllo allontanando le mere questioni di guadagno economico dei componenti di queste ultime, diversamente per gran parte delle imprese le procedure di allerta saranno l'inizio della fine.

A ciò si unisce quanto già descritto nel precedente articolo in merito alle società a responsabilità limitata la cui riforma prevede che «gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l'inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell'integrità del patrimonio sociale» . Tra gli obblighi degli amministratori c'è quello di vigilare sulla conservazione dell'integrità del patrimonio aziendale e sulla capacità dell'azienda di far fronte ai propri impegni munendosi di strumenti di analisi adeguati ed in grado di monitorare la solvibilità dell'azienda ed in special modo la continuità aziendale. In caso di default saranno costretti a difendersi in tribunale dimostrando di aver adempiuto con diligenza ai doveri di vigilanza.

Molto probabilmente tanti professionisti si allontaneranno dai consigli di amministrazione non avendo intenzione di mettere a rischio il proprio patrimonio personale a causa di eventi del tutto imprevedibili come il coronavirus.

L’impossibilità di poter prevedere gli effetti del virus sull’economia e le discutibili posizioni assunte da chi comanda le istituzioni pubbliche potrebbero ripercuotersi su migliaia di piccole e medie imprese.

Queste ultime potrebbero subire le conseguenze del rallentamento dell'attività produttiva e la riduzione delle vendite e con molta probabilità non tutte saranno in grado di farvi fronte e assorbire la diminuzione di liquidità con il risultato che chi già annaspava per restare sul mercato rischierà di trovarsi in condizioni di marginalità dove diventerà impossibile far fronte serenamente agli impegni futuri. Se a ciò dovessero unirsi gli effetti della nuova riforma poc’anzi descritta – senza che la politica ne prenda atto con decreti ad hoc – assisteremo all’ecatombe di tantissime piccole realtà.

 

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
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Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

Sabato, 07 Marzo 2020 13:23

Come investire oggi il proprio denaro?

Capita prima o poi che tutti gli investitori, siano essi principianti o esperti, si domandino quali siano attualmente le migliori forme di investimento.

Esistono diverse modalità d’investimento

Ebbene, secondo le informazioni più recenti, la gamma delle possibilità che si offre ad un potenziale risparmiatore è piuttosto vasta ed eterogenea.

Alcuni consigli tecnici utili a tutti

Con l’intento di fornire spunti  ai trader meno esperti, abbiamo selezionato alcuni suggerimenti pratici a partire da un breve sguardo sugli ETF, ossia fondi negoziati in Borsa il cui funzionamento è molto simile a quello dei fondi comuni di investimento, con la differenza che possono essere negoziati su mercati regolamentati e che hanno una gestione passiva: seguono dunque un indice o un paniere di beni o di titoli, e adottano un approccio all'investimento appunto passivo, replicandone l’andamento.

Tendono inoltre ad avere commissioni più basse rispetto ai fondi comuni d'investimento, e possono essere acquistati a partire da poche centinaia di euro. Il portafoglio di potenziali ETF sottoscrivibili è talmente vasto che non sarà difficile trovare qualcosa che fa per voi, in particolare orientando l’attenzione verso un prodotto che per profilo rischio / rendimento sia congeniale a ciò che desiderate.

Se invece siete alla ricerca di un maggiore dinamismo, il prodotto che potrebbe fare maggiormente al caso vostro sono i contratti per differenza, o CFD, particolari strumenti derivati che replicano l’andamento di un asset a cui si riferiscono (il c.d. sottostante), permettendovi di entrare sul mercato in ogni direzionalità (potete investire e ottenere profitti sia quando il prezzo del titolo cui si riferisce il CFD sale, sia quando scende) e con maggiore potenza d’azione (con un uso accorto della leva finanziaria potrete infatti amplificare i potenziali profitti).

Si può delegare la gestione dei vostri soldi in modo conveniente

Ad esempio come investire 4.000 euro?  Nel caso preferiate delegare parzialmente ad altri  la gestione dei vostri soldi, c'è una buona notizia per voi: potete farlo senza alzarvi dal divano grazie ai robo-advisor, particolari servizi che gestiscono i vostri investimenti per conto vostro utilizzando algoritmi informatici.

Per via delle spese contenute, e di una personalizzazione sempre più affinata, vengono ritenuti sempre più convenienti rispetto ai gestori “umani”: un robo-advisor costa tipicamente dallo 0,25% allo 0,50% del saldo del proprio conto destinato all’investimento, e molti di questi consulenti algoritmici permettono di aprire un conto di investimento a partire da poche centinaia di euro.
 

Si può dire, specialmente per i principianti, che si tratta di un ottimo modo per iniziare a investire, considerato che spesso richiedono pochissimi soldi e fanno la maggior parte del lavoro per voi. Ciò non vi esonera dal tenere gli occhi sempre ben aperti sull’andamento dei propri investimenti (d’altronde, è pur sempre il vostro denaro!), ma che potrete sempre contare su un’assistenza qualificata.


È evidente che le opportunità di investimento disponibili sul mercato  sono ben più numerose dei sintetici spunti appena presentati: provate a dare uno sguardo a quel che fanno i migliori broker online e aprite con loro un conto demo. In questo modo riuscirete ad allenarvi a dovere, senza alcun rischio e pericolo (utilizzerete il plafond di denaro virtuale dell’operatore) prima di iniziare a investire il vostro capitale reale!

 

Criticità a livello basso, ma il rovesciamento di fronte è talmente rapido che da oggi l’osservatorio non sarà più in emergenza, ma sarà un appuntamento fisso. Berselli (Segretario Generale): “Oggi l’acqua c’è, però previsioni ci consegnano due-tre settimane senza precipitazioni significative. Nuovo incontro con le Regioni e i portatori d’interesse già il prossimo 8 Aprile”

Parma, 6 Marzo 2020 – La pioggia e la neve cadute nell’ultimo periodo hanno complessivamente restituito al bacino idrografico del fiume Po un sostanziale equilibrio idrologico che consente oggi di spostare l’asticella della criticità della crisi idrica invernale (magra) a livello BASSO.

L’evidenza dei numerosi dati raccolti all’interno del Distretto (in sinergica collaborazione con tutte Regioni e relative agenzie di monitoraggio che ne fanno parte) fa emergere che, pur fotografando ora una situazione di complessiva bassa criticità (la portata media attuale è comunque una portata che si attesta come inferiore rispetto a quelle del periodo e la temperatura è invece superiore rispetto alla media del periodo) alle porte si prospetta però una probabile ed ulteriore carenza di precipitazioni uniformi per un lasso di tempo che oscilla tra le due e le tre settimane; in quest’ottica lo sforzo collettivo di mantenere l’attenzione alta su questo fronte chiama il Distretto del Po a fissare un nuovo incontro per il giorno 8 del prossimo mese di Aprile. Una decisione presa alla luce dei tangibili e repentini effetti e ripercussioni sul territorio causate dei mutamenti climatici in atto su scala globale che portano ad influenze dirette sul contesto locale, sul distretto e più precisamente sulla molteplicità dei sottobacini idrografici.

Le ultime piogge, ad esempio, hanno palesato come in poche ore uno scenario di possibile e manifesta carenza idrica “a macchia di leopardo” possa trasformarsi, temporaneamente, in necessaria ed immediata gestione idraulica di abbondanti quantitativi di acqua caduta in poche ore. Pertanto l’Osservatorio, al fine di tenere alta l’informazione distrettuale su queste rilevanti tematiche e sulle articolate dinamiche che le regolano, ha deciso di rendere stabili le riunioni di questo organismo operativo e il relativo reperimento costante dei dati con una scadenza periodica bimestrale e naturalmente con ulteriori e opportuni incontri in fase di emergenza manifesta.

“Ad oggi - ha commentato il Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli – la criticità può classificarsi di livello Basso: siamo partiti da una situazione di lunga assenza di piogge per arrivare oggi ad una buona presenza di acqua di superficie e discreta ricarica delle falde grazie alle ultime precipitazioni e alla neve, il livello dei laghi alpini è nell’insieme ancora buono. Le previsioni metereologiche però non regalano presenza di ulteriori perturbazioni da qua a 20 giorni per questo rendere l’Osservatorio sulla carenza idrica un appuntamento fisso e non straordinario è inevitabile e noi desideriamo andare in questa direzione per offrire uno strumento in più ai territori sottesi”.

SCENARIO ATTUALE: Le portate del mese di febbraio si mantengono al di sotto della media di lungo periodo in tutte le sezioni principali del fiume Po, con l’attuale propagazione di un colmo di piena atteso alla sezione di Pontelagoscuro. Le precipitazioni risultano sotto la media su tutto il distretto, mentre le temperature sono caratterizzate da valori superiori alla media.

TENDENZA SCENARIO: Le prossime settimane vedranno tempo instabile e probabile transito di varie onde depressionarie che daranno seguito ad eventi meteorici poco significativi. Le temperature continuano la progressiva ascesa secondo il tipico andamento stagionale, tuttavia non sono da escludere alcune rapide inversioni di tendenza giornaliere. Si prevedono quindi condizioni idrologiche ed idriche complessivamente con criticità BASSA con assenza di precipitazioni, restando le portate medie mensili al di sotto dei valori medi di lungo periodo.

Il Distretto del Po richiede inoltre di mantenere più alto (1,35 metri) il livello del Lago Maggiore al fine di conservare la risorsa idrica per la stagione più siccitosa.
In conclusione, al termine della riunione dell’Osservatorio – che ha riunito tutti gli Enti del governo delle acque – il Segretario Berselli ha nuovamente posto l’attenzione generale sui bisogni di prospettiva del medio e lungo periodo del Distretto del Po per poter arrivare ad azioni e soluzioni in grado di ovviare alle criticità evidenziate ed incrementare il livello di resilienza dei territori attraverso maggiore capacità di adattamento ai mutamenti climatici. “Il mondo sta cambiando velocemente ed è chiaro che attrezzarsi per tempo non è una opzione, ma un percorso direi quasi obbligato. Dovremo pensare tutti – senza troppi rinvii ma con le adeguate compensazioni del caso – ad una transazione ecologica sostenibile che ci porti a considerare con maggior attenzione e parsimonia la risorsa idrica così preziosa. Per questo, nell’insieme delle proposte che elaboriamo, attribuiamo massima attenzione all’uso consapevole dell’acqua in economia, industria e agricoltura, creazioni di invasi moderni che facciano da magazzino e da riserva per i periodi di crisi e riutilizzo nella totale sicurezza delle acque di scarico opportunamente depurate”.

L'impegno ad avviare le procedure per la Cassa integrazione straordinaria, per tutelare il reddito dei lavoratori. L'assessore Colla: "Al prossimo incontro necessaria la presenza della proprietà"

Tavolo di crisi in presenza del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, dei rappresentanti della Provincia, e sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Rsu.

Bologna – Oggi, presso l’assessorato allo Sviluppo economico, si è tenuto il primo incontro riguardante l’azienda Morris di Parma, industria cosmetica di alto livello nel panorama italiano e internazionale, richiesto dalle Organizzazioni sindacali in seguito a una procedura di liquidazione avviata dall'azienda, che occupa 114 lavoratori di cui la quasi totalità donne.

All'incontro, presieduto dall'assessore allo Sviluppo economico, green economy e Lavoro, Vincenzo Colla, erano presenti il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, la Provincia di Parma, i consulenti aziendali, l’Unione parmense degli Industriali, i rappresentanti sindacali di categoria e territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Rsu.

“Per tutelare il reddito dei lavoratori in questa fase delicata - ha detto l’assessore regionale Colla-, abbiamo deciso di avviare fin da subito la procedura per la firma dell’accordo per le politiche attive del lavoro presso l’Agenzia regionale, elemento propedeutico alla richiesta di Cassa integrazione straordinaria per cessazione già depositata dall'azienda presso il Ministero del Lavoro. Però occorre che al prossimo incontro sia presente la proprietà, il Fondo Orlando, in quanto le informazioni fornite oggi da parte dei consulenti aziendali non sono state in grado di rassicurare le Istituzioni e i rappresentanti dei lavoratori in merito alla continuità produttiva e occupazionale, che rimangono il nostro principale obiettivo”.

La Perfume Holding nasce nel 2010 dall'unione di Morris Profumi e Selective Beauty, ereditando un know-how di alto livello nell'industria delle fragranze e della cosmetica e oggi si trova ad affrontare una situazione di difficoltà a causa della perdita di alcune commesse.

Foto di Francesca Bocchia per Gazzetta dell'Emilia

Mercoledì, 04 Marzo 2020 11:34

Vinitaly, spostata dal 14 al 17 giugno 2020

VINITALY, VERONAFIERE RIPOSIZIONA LA DATA: DAL 14 AL 17 GIUGNO 2020 - IL 13 GIUGNO L’ANTEPRIMA DI OPERAWINE CON WINE SPECTATOR. DECISIONE CONCERTATA CON LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONI DI SETTORE, IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VENETO E IL SINDACO DI VERONA.

Verona, 3 marzo 2020 – “In considerazione della rapida evoluzione della situazione internazionale che genera evidenti difficoltà a tutte le attività fieristiche a livello continentale, Veronafiere ha deciso di riposizionare le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood dal 14 al 17 giugno 2020, ovvero nel periodo migliore per assicurare a espositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business”.
Così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere in chiusura del Consiglio di amministrazione della Spa, riunitosi oggi. “Vinitaly, insieme ad OperaWine – ha proseguito il direttore generale –, si svolgerà quindi in un contesto temporale in cui grandi eccellenze del made in Italy, quali Cosmoprof e Salone del mobile, per esempio, avranno il compito di rilanciare con forza l’attenzione dei mercati internazionali e l’immagine dell’Italia. In questo frangente ringraziamo le aziende per la fiducia che ci stanno dimostrando”.

La decisione è stata frutto di un’attenta analisi dei dati disponibili oltre che dell’ascolto delle posizioni degli stakeholder del mercato, incluse le principali associazioni di settore: Unione Italiana Vini, Assoenologi, Federvini, Federdoc, Federazione vignaioli indipendenti e Alleanza delle Cooperative settore vitivinicolo.

“Lo spostamento a giugno di Vinitaly e di altre importanti manifestazioni internazionali nelle città di Milano e Bologna – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è un segnale che il made in Italy scommette su una pronta ripresa economica nei settori chiave del sistema-Paese. Auspichiamo quindi che il nuovo calendario fieristico nazionale possa generare una rinnovata fiducia ed essere strumento con cui capitalizzare la ripartenza del nostro Paese”.

Veronafiere attiverà una task force per assistere i propri clienti in ogni ambito necessario alla riorganizzazione delle manifestazioni posticipate e in stretta collaborazione con le associazioni di riferimento predisporrà tutte le azioni di incoming necessarie a garantire la presenza di buyer e operatori professionali qualificati. Sulle nuove date, inoltre, Confcommercio Verona e Cooperativa Albergatori veronesi hanno espresso massima disponibilità per favorire lo spostamento delle prenotazioni.

Nel 2021 Vinitaly sarà in calendario nelle sue date consuete (18-21 aprile); date che sono frutto dell’accordo con l’Union dei Grandi Cru di Bordeaux (UCGB) col quale dal 2013 c’è un accordo nato per incontrare le esigenze dei protagonisti del mondo del vino, buyer e stampa internazionale in particolare.

TUTTE LE NUOVE DATE DELLE INIZIATIVE DI VINITALY

Vinitaly Design International Packaging Competition 25 marzo 2020
5StarWines / Wine without Walls 15-17 aprile 2020
VIA-Vinitaly International Academy 8-12 giugno 2020
Vinitaly and the City 12-15 giugno 2020
OperaWine 13 giugno 2020
Vinitaly-Sol&Agrifood-Enolitech 14-17 giugno 2020


LE DICHIARAZIONI DELLE ASSOCIAZIONI DI SETTORE

Ernesto Abbona, presidente Unione italiana vini: “Condividiamo in pieno le scelte di Veronafiere, sia per quanto riguarda la decisione presa, sia per la relativa collocazione temporale insieme ad altri grandi eventi come Cosmoprof di Bologna e il Salone del Mobile di Milano, che daranno un segnale importante per la ripresa del Paese”.

Sandro Boscaini, presidente Federvini: “Occorre dare un messaggio forte al Paese. Se agiamo uniti nel contesto dello spostamento di data, non solo di Vinitaly, ma di altri grandi eventi internazionali che si svolgeranno in Italia a giugno, potremo contribuire in modo corale al rilancio dell’immagine positiva che merita il made in Italy”.

Riccardo Cotarella, presidente di Assoneologi: “La decisione assunta da Veronafiere su Vinitaly e supportata dalle associazioni della filiera, deriva da considerazioni intelligenti e imprenditoriali. Non si può immaginare un Vinitaly fiore all’occhiello del settore vitivinicolo italiano, nonché evento che tutto il mondo ci invidia, ridimensionato più o meno fortemente nelle presenze di operatori che al momento danno previsioni non soddisfacenti. Questo significa tutelare l’operatività dei nostri produttori e allo stesso tempo proteggere l’immagine del vino italiano e di Vinitaly nel mondo”.

Matilde Poggi, presidente Federazione italiana vignaioli indipendenti: “Siamo d’accordo con Veronafiere sulla necessità di modificare le date in calendario di Vinitaly. Giugno è l’ultima data utile per un evento sul vino. Come Fivi siamo comunque pronti ad un grande impegno per partecipare, dal momento che questo mese è dedicato tradizionalmente alle lavorazioni in vigna”.

Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc: “La nostra posizione è di non dare messaggi negativi al mercato, specie in un momento cruciale per il sistema Paese e per il settore. La situazione negli ultimi giorni è stata diversa da quella sperata e per questo ci sentiamo di condividere la scelta di Veronafiere e di stare sulla stessa linea di Vinitaly, pur consapevoli che ci sarà molto da fare”.

Luca Rigotti, coordinatore settore vino di Alleanza Cooperative: “Condividiamo la scelta di Veronafiere per lo spostamento delle date di Vinitaly. Ora lavoriamo assieme alla fiera affinché il mondo del vino possa dare un messaggio positivo all’economia nazionale”.

“Subito cassa in deroga per i pubblici esercizi e sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti”

Bologna 3 marzo 2020 - L’emergenza coronavirus ha avuto un impatto fortissimo sui pubblici esercizi. In appena dieci giorni, nei bar, pub e ristoranti della regione sono andati in fumo 37,8 milioni di euro di fatturato. Un crollo che ha messo in seria difficoltà centinaia di attività, in particolare quelle più piccole. 

A lanciare l’allarme è la Fiepet, l’associazione che riunisce i pubblici esercizi Confesercenti, che ha stimato l’impatto subito fino ad ora dalle imprese.

 “L’emergenza sanitaria è la priorità di tutti – sostiene Massimo Zucchini presidente di FIEPET Confesercenti Emilia Romagna -  Ma non vi è dubbio che le preoccupazioni dovute allo stato d’emergenza e i vari provvedimenti nazionali, regionali e locali che hanno disposto chiusure o limitazioni dei bar, ristoranti e pubblici esercizi in generale hanno determinato forti contrazioni ai fatturati di queste imprese. Occorre che il Governo intervenga con azioni immediate e con risorse più importanti di quelle già previste, per aiutare anche tutte le imprese del nostro comparto a reggere questa pesante situazione.  Chiediamo al Governo la sospensione e rateizzazione dei pagamenti in tempi sostenibili, delle imposte e dei contributi previdenziali, l'attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga e un forte segnale dal sistema bancario per la sospensione del pagamento delle rate di mutui e finanziamenti, così com’è avvenuto col sisma del 2012, contributi economici straordinari e la previsione di misure a supporto anche per i lavoratori autonomi.”
Secondo Zucchini occorrono anche comportamenti di fiducia dei consumatori “poiché le nostre imprese applicano con senso di responsabilità tutte le indicazioni che vengono dalle autorità sanitarie per mettere in sicurezza i nostri clienti e consumatori”.

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In un incontro fra il Parma Quality Restaurants, il Comune e gli enti cittadini è stato fatto il punto sull’improvvisa crisi del settore a causa del Coronavirus e sulle possibile strategie da attuare -  (Foto di Gallery di Francesca Bocchia)

Parma, 03 marzo 2020 – Disdette delle prenotazioni e catering annullati nel giro di pochi giorni. È questo lo scenario che si sono improvvisamente trovati ad affrontare i ristoratori locali, come conseguenza del Coronavirus e dal panico che si è generato fra i cittadini e i turisti. Un grido d’allarme che vede il comparto unito nel chiedere un confronto aperto e collaborativo con le istituzioni e gli enti della città, affrontato in un incontro del Parma Quality Restaurants.

«Quella che stiamo affrontando è una situazione molto difficile e improvvisa, che ha colpito tutti, dal grande locale alla piccola realtà familiare, con conseguenze molto pesanti dal punto visto economico, soprattutto per chi lavora con visitatori esterni e clientela business – ha illustrato la situazione Enrico Bergonzi -. In molto casi le prenotazioni sono crollate del 90%».

«Purtroppo quello che stiamo vivendo è un momento estremamente delicato, ma è massimo l’impegno per garantire le iniziative programmate – ha voluto rassicurare l’assessore comunale al Commercio e al Progetto Unesco, Cristiano Casa -. Restano infatti confermati Cibus Off, il salotto cittadino collaterale a Cibus, Settembre Gastronomico e la Cena dei Mille, che vedranno il Parma Quality Restaurants impegnati in prima persona nella loro realizzazione. La soluzione per uscire da questa crisi è come sempre il lavoro e la collaborazione, come la città ha dimostrato più volte di saper fare. Proprio per questo stiamo lavorando a una campagna promozionale del territorio e delle sue risorse, mostrando come la vita a Parma prosegue, con i locali aperti e i musei che hanno ripreso la loro attività. Un messaggio corale dei parmigiani che sappia riportare i turisti nella città italiana della Cultura 2020».

«La situazione è molto complessa – concorda Alessandra Foppiano, executive manager di Parma Alimentare -, ma occorre continuare a lavorare e pianificare le iniziative in cartellone per quest’anno, per essere pronti a ripartire quando la situazione ritornerà alla normalità».

«Non possiamo nascondere che dall’inizio dell’anno i numeri sulle visite sono crollati. I teatri hanno subito un colpo durissimo, proprio nell’anno in cui gli investimenti erano maggiori – ha fatto eco l’assessore comunale alla Cultura Michele Guerra -. Ora la risposta è restare uniti e lavorare tutti insieme per recuperare il duro crollo delle visite, pianificando azioni mirate, con sforzi anche economici sulla comunicazione e sulla creatività. Dobbiamo fare in modo che il 2020 si protrai ben oltre il calendario solare».

Anche il Sindaco Federico Pizzarotti ha voluto portare il proprio contributo all’incontro, sottolineando l’importanza del senso di responsabilità da parte di tutti nel rispettare le prescrizioni indicate da Ministero e Regione, ma anche della necessità di continuare a lavorare uniti: «Quello che stiamo vivendo è un periodo concitato con effetti che si protrarranno nel medio periodo – ha precisato il primo cittadino -. Per questo motivo stiamo ragionando su azioni coordinate e mirate per il rilancio del territorio».

 

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Stabile il Grana Padano mentre le quotazioni del Parmigiano Reggiano restano invariate a causa della chiusura della borsa di riferimento da ormai 2 settimane. Cede il Latte e anche il burro ha intrapreso la discesa dopo molte settimane di stabilità. 

di Virgilio Parma 03 marzo 2020 - 
 
LATTE SPOT – Ancora chiusa la Borsa di Verona mentre è rimasta aperta quella di Milano del 2 marzo 2020.  Confermato il trend discendente del latte spot crudo nazionale con un pesante ridimensionamento (-3,6%) giungendo a collocarsi tra 36,60 e 38,15/100 litri di latte. -2,8% per il latte intero pastorizzato "spot" estero che quota  35,05 36,09 €/100 litri di latte e infine il Latte scremato pastorizzato spot estero cede ancor maggiormente e si colloca tra  22,77 - 24,32 €/100 litri di latte (-4,2%).
 
BURRO E PANNA – Dopo 14 settimane di stabilità anche il burro comincia a risentire della crisi e cede 5 centesimi a Milano. Dopo tanta contrazione ecco un primo tenue rimbalzo della crema che guadagna 2 centesimi, mentre per la seconda settimana consecutiva la panna veronese non è stata quotata. Zangolato Parma e Reggio non quotato da 2 settimane. 
Borsa di Milano 02 marzo 2020: 
BURRO CEE: 3,30 €/Kg. (-)
BURRO CENTRIFUGA: 3,55 €/Kg.  (-)
BURRO PASTORIZZATO: 1,70 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,50 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,62 €/Kg. (+)
MARGARINA gennaio 2020: 1,03 - 1,09 €/kg (=)
 
Borsa di Verona 17 febbraio 2020: (=%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,62 – 1,65 €/Kg.
 
Borsa di Parma 21 febbraio 2020 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 18 febbraio 2020 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,15 - 1,15 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 2 marzo 2020 – Rimangono invariati i listini del Grana Padano per quasi tutte le referenze.
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 – 7,15 €/Kg. (-)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 – 8,50 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 – 8,95 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,80 – 5,95 €/Kg. (=)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 21 gennaio 2020 – Quotazioni ferme con borsa parmigiana chiusa.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 8,40 - 8,75 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 9,00 - 9,40 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 9,90 - 10,55 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,60 - 11,45 €/Kg. (-)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,70 - 12,45 €/Kg. (-)

 

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 Piacenza, 19 febbraio 2020 - Il Consorzio di Bonifica di Piacenza e il Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza sono partner di un progetto internazionale al centro del quale ci sono sperimentazioni scientifiche riguardanti due specie erbacee pluriennali: miscanto e canapa.

Si tratta del progetto europeo GRACE (Growing Advanced industrial Crops on marginal lands for biorEfineries) finanziato dal bando Horizon 2020 - Bio-Based Industry con durata quinquennale.
Obiettivi del progetto sono: dimostrare e ottimizzare la fattibilità tecnico-economica e la sostenibilità ambientale della coltivazione di miscanto e canapa su terreni a bassa produttività o comunque non utilizzati per la produzione di colture alimentari o mangimistiche; sperimentare l’utilizzo del miscanto per prevenire il dissesto idrogeologico.

Insieme al Consorzio di Bonifica e all’Università Cattolica, in GRACE, collaborano altri 20 partners (provenienti da 8 nazioni diverse) a rappresentanza del mondo accademico, industriale, delle PMI, del mondo agricolo e cluster tecnologici di stampo industriale. I partecipanti coprono tutte le competenze tecniche e scientifiche necessarie allo studio ed allo sviluppo delle filiere produttive di canapa e miscanto, dall’impianto alla raccolta, alla trasformazione della biomassa fino alla realizzazione di prodotti che vanno dalla chimica alla bioedilizia, dai bio-compositi alla medicina fino all’impiego in ambito agricolo.
Con la biomassa ottenuta, infatti, è possibile ottenere un ampio spettro di prodotti quali: Bio-etanolo; Bio-butandiolo; pannelli per bioedilizia privi di formaldeide e per arredamenti da interni a base di micelio cresciuto su canapa e fibre di miscanto; materiale isolante; bioerbicidi ecc.

E’ il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani, ad intervenire sul ruolo dell’ente all’interno del progetto: “Abbiamo proceduto alla coltivazione di diversi tipi di miscanto sia in un terreno declivio a Chiulano di Vigolzone sia lungo le sponde del canale Fontana Alta a Cortemaggiore e abbiamo messo a disposizione di altri partner la biomassa raccolta. Il nostro obiettivo è quello di sperimentare le specie nel rinsaldamento delle pendici grazie alle radici che, penetrando nel terreno, lo stabilizzano. Quelli scelti sono due territori suggestivi e, per quanto diversi tra loro, tipici della nostra provincia. Chiulano, sulle colline della Val Nure, rappresenta un territorio montano che va preservato e sostenuto con interventi utili al suo rilancio per chi ci resta e per chi ci vuole tornare. Cortemaggiore è, invece, un comune di valle, produttivo e a forte vocazione agricola, in particolare per quanto riguarda: pomodoro da industria, coltivazioni cerealicole e foraggere e zootecnia,”.

E’ poi il docente responsabile del Dipartimento di Scienze delle Produzioni Vegetali Sostenibili, Stefano Amaducci, a proseguire con le sperimentazioni messe in campo dall’università: “Abbiamo collaborato con il Consorzio di Bonifica di Piacenza nella realizzazione di coltivazioni di miscanto e canapa a pieno campo per dimostrare la fattibilità tecnica ed economica di queste colture. Abbiamo inoltre realizzato prove parcellari per studiare l’efficacia di nuovi genotipi di miscanto e per valutare la sostenibilità di queste colture nei nostri ambienti, in condizioni di stress ed anche impiegando tecniche moderne di agricoltura di precisione”.

 

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Giù l'inquinamento in Cina a causa del coronavirus. Lo mostrano i dati pubblicati dalla Nasa.

Una decisa diminuzione dell'inquinamento in Cina è «parzialmente legata» al blocco delle attività causato dall'epidemia di coronavirus. Lo afferma la Nasa, che ha pubblicato i dati satellitari delle concentrazioni di biossido di azoto nell'atmosfera. La differenza nelle immagini scattate dagli apparecchi in orbita intorno la terra è impressionante: da vaste zone colorate di giallo o marrone, ovvero molto inquinate, si è passati alla quasi totalità del Paese in azzurro.

Fei Liu, ricercatrice del Goddard Space Flight Center dell'Agenzia spaziale statunitense e specializzata in qualità dell’aria, ha osservato: «È la prima volta che vedo questo effetto di ripulitura dell’aria in un’area così vasta». Qualcosa di simile era stato osservato ai tempi della crisi economica del 2008, ma l'impatto era stato sicuramente più contenuto. Il miglioramento è dovuto a un mix di fattori: le limitazioni alla circolazione dei veicoli dovute al blocco delle città, lo stop prolungato agli stabilimenti produttivi con l'estensione delle vacanze di Capodanno, e così via. Fei fa notare che la concentrazione di biossido di azoto cala di norma in questo periodo festivo, ma riprende al momento del normale rientro al lavoro.

Quest'anno non è stato così, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” perché molte città in tutta la nazione hanno preso provvedimenti per minimizzare la diffusione del virus.

(1 marzo 2020)

 

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