errà Christine Lagarde denunciata. Lo “Sportello dei Diritti”: presentiamo esposto alla Procura della Repubblica per le sue parole shock del 12 marzo. La Presidente della BCE non poteva non sapere che avrebbero potuto portare al crollo finanziario
«Non siamo qui per chiudere gli spread, ci sono altri strumenti e altri attori per gestire quelle questioni». È questa la traduzione di una delle frasi, ormai celeberrime, pronunciate dalla presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, che se non ha portato, ha senz’altro contribuito a causare il peggior crollo di sempre nel mercato dei titoli di Stato e della Borsa di Milano. Ed è per questo che in data odierna lo “Sportello dei Diritti” nella persona del suo presidente Giovanni D’Agata si accinge a depositare un esposto-denuncia innanzi alla Procura della Repubblica perché è inconcepibile che il massimo esponente della banca centrale incaricata dell'attuazione della politica monetaria in Europa, della quale l’Italia è stato membro e fondatore, non poteva non sapere che quelle parole avrebbero potuto portare ad uno shock che ha causato non una semplice turbativa dei mercati, ma uno tsunami senza precedenti in un momento nel quale, come ha poi ricordato il Nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, «L’Italia sta attraversando una condizione difficile e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per l’Unione Europea. Si attendono quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l’azione».
Ecco perché abbiamo deciso di denunciare innanzi al potere giudiziario una condotta che non può non essere valutata anche sotto il profilo penale per gli effetti devastanti, già certificati, che ha causato all’economia non solo nazionale, aggravata dal periodo di emergenza quale quello che stiamo vivendo.
(13 marzo 2020)