Rabboni: “Un plauso a tutti gli operatori che lavorano per garantire il pomodoro sulle nostre tavole”

I 130 contratti aziendali di compravendita del pomodoro 2020 depositati all'organizzazione interprofessionale OI Pomodoro da industria del Nord Italia, per le verifiche di conformità, sono risultati in linea con le quantità previste nei precontratti e quindi con l'obiettivo di programmazione produttiva 2020 fissato dalle parti nel contratto d'area Nord Italia. La programmazione produttiva dunque, grazie alla partecipazione consapevole di tutte le componenti, funziona e raggiunge i traguardi concordati.

Questo l’importante dato su cui ci si è confrontati in occasione della riunione in videoconferenza – in linea con le disposizioni per il contrasto alla diffusione del Coronavirus – tra i rappresentanti della componente industriale ed agricola della filiera che hanno esaminato l'esito dell'analisi sui contratti curata dall’OI, come soggetto terzo, su mandato della filiera stessa.

“L’OI – spiega il presidente Tiberio Rabboni - ha valutato la conformità dei contratti, depositati alla scadenza del 16 marzo scorso, ai precontratti aziendali definiti nelle settimane precedenti ed ha riscontrato il sostanziale rispetto di quanto programmato: sia per le quantità, sia per le superfici contrattate”.
Gli obiettivi di programmazione erano stati definiti congiuntamente dalle parti agricola e industriale che, già al termine della campagna 2019, avevano iniziato un serio e intenso confronto con lo scopo di definire un Accordo Quadro d’Area, poi raggiunto il 13 febbraio, che comprendesse l’importante e innovativo aspetto della programmazione produttiva, nei tempi idonei per garantire le scelte delle aziende agricole e la pianificazione industriale.

“Per calibrare gli obiettivi di programmazione e la loro sostenibilità – sottolinea Rabboni - le parti hanno utilizzato lo strumento dei precontratti, redatti a gennaio, i quali sono stati poi formalizzati nei contratti, sottoscritti a marzo. Una seria programmazione è a vantaggio di tutto il sistema, sia per la produzione agricola che per la produzione industriale, per evitare sovrapproduzione e garantire la fornitura necessaria tenendo conto della reale richiesta dei mercati”.

Entro il prossimo 30 giugno verranno confrontate le superfici effettivamente coltivate con gli obiettivi fissati nei contratti aziendali. Poi un’ulteriore verifica ci sarà a fine ottobre per valutare il rispetto dei quantitativi prodotti con quelli contrattati. Nel caso del mancato rispetto degli impegni di programmazione scatterà un sistema di trattenute economiche che andranno a formare un fondo, gestito dall’OI, per finanziare progetti di sviluppo a vantaggio di tutta la filiera.

Durante la videoconferenza le rappresentanze industriali ed agricole si sono doverosamente confrontate anche sugli scenari generati dall’attuale emergenza Coronavirus. A questo proposito rivolgono alla filiera nel suo insieme un messaggio di ringraziamento per il grande senso di responsabilità, per la passione e il coraggio dimostrato dagli agricoltori, dai lavoratori stagionali e da tutti i dipendenti delle industrie di trasformazione e attività connesse che stanno operando anche in questo drammatico momento, per assicurare la continuità delle attività e dei processi affinché il pomodoro italiano continui ad arrivare sulle tavole dei consumatori di tutto il mondo.

 

Sardex, la Community dell’economia reale, consente accesso gratuito a credito e opportunità commerciali del Circuito per supportare le PMI durante la crisi Coronavirus - #IostoinSardex

Sardex, la community delle PMI Italiane, con oltre 10.000 aderenti e 600.000 transazioni nel solo 2019, lancia l'iniziativa #IostoinSardex: sarà possibile l'accesso al Circuito immediato e senza costi per tre mesi, ottenendo da subito liquidità aggiuntiva e la possibilità di incontrare nuovi clienti e fornitori. Inoltre, piani di rientro congelati per tre mesi e l’abbonamento gratuito per i dipendenti dei neo iscritti. L’AD Marco De Guzzis: “Un contributo concreto, per sostenere da subito le PMI del Paese”.

Milano, 3 aprile  2020 - Fare rete, accedere velocemente al credito e senza interessi, risparmiare preziosa liquidità euro e trovare nuovi clienti. Questi i capisaldi per aziende sane e in crescita, gli anticorpi fondamentali che il Circuito Sardex mette a disposizione di migliaia di imprese aderenti in tutta Italia. E la ricetta cardine della moneta complementare più diffusa del Paese, ora è pronta a rafforzarsi per fronteggiare la crisi Coronavirus.
Nata a sostegno delle PMI e in prima linea anche in questo momento di contrazione economica, Sardex mette a disposizione strumenti e risorse e lo fa con l’iniziativa #IostoinSardex:

In via straordinaria, i nuovi iscritti potranno accedere al Circuito gratuitamente iniziando da subito a scambiare beni e servizi nella rete e a godere di una linea di credito senza interessi, versando la quota di partecipazione solo fra tre mesi con dilazioni agevolate. Potranno, in forma del tutto gratuita, iscrivere alla rete i propri dipendenti, estendendo anche a loro i vantaggi della moneta complementare, e infine, potranno scegliere di attivare la linea di credito aggiuntiva Sardex - Efficio +, con tempi di rientro a tre mesi dall’attivazione: a fronte di una richiesta di crediti, i nuovi iscritti, così come le imprese già aderenti, inizieranno a pagare le rate, senza interessi, dopo 90 giorni dall’attivazione.
Un’opportunità per continuare ad investire grazie ad un cuscinetto temporale che nelle prossime settimane potrebbe giocare un ruolo importante: nella ripresa delle attività di migliaia di imprese, e nell’avvio di investimenti aziendali e progetti personali, circolo virtuoso che rimette in moto l’economia del Paese.

“Siamo da sempre dalla parte delle piccole e medie imprese - ha dichiarato Marco De Guzzis, Amministratore Delegato di Sardex - e abbiamo già generato oltre mezzo miliardo di business aggiuntivo per le 10 mila aziende nella nostra rete, con oltre 600 mila operazioni in crediti sardex solo nell’ultimo anno. Con #IostoinSardex vogliamo consentire alle imprese di tutta Italia di accedere a credito e ricavi aggiuntivi che possano dare un contributo positivo nell’affrontare la crisi attuale. Supereremo questo momento di difficoltà, ma ora è fondamentale dare un sostegno fattivo a tutte quelle realtà aziendali e associative che hanno bisogno di superare la contingenza riducendo i danni.”

Sardex oggi è presente in tutta Italia e oltre al territorio sardo, il network è in forte crescita e in consolidamento in Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte.
Le aziende interessate all’iniziativa #IostoinSardex e a partecipare alla rete di credito commerciale possono fare domanda di iscrizione su: www.sardex.net

Il Circuito Sardex consente ad imprese, liberi professionisti e associazioni di scambiare beni e servizi su una piattaforma innovativa grazie ad un conto digitale dove un sardex è uguale ad un euro. Supportati dalla forza della rete, i partecipanti attraggono nuovi clienti e trovano nuovi fornitori che fanno parte del network e sono interessati ad allargare il proprio giro d’affari.
Ad oggi oltre 10 mila aziende in tutta Italia hanno messo a disposizione 200 milioni annui di beni e servizi da scambiare in moneta complementare dentro il Circuito e migliaia di dipendenti di aziende iscritte ricevono parte della propria retribuzione in crediti sardex.

Nel Circuito gli aderenti hanno accesso a credito aggiuntivo senza pagare interessi, riducendo la necessità di disponibilità in euro senza rinunciare ad investire nella propria attività, far crescere progetti personali, far fronte alla liquidità di cassa e promuoversi in una rete di imprese dove collaborazione e fiducia del singolo si trasformano in ricavi e benefici per tutti.

Sardex: la community dell’economia reale.

Per ulteriori informazioni: www.sardex.net // Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Giovedì, 02 Aprile 2020 15:16

Le cooperative a "domicilio"

Parma 2 aprile 2020 - Al tempo del coronavirus sono i negozi e le imprese di servizio a raggiungere il cliente. Un servizio utile a rispettare le condizioni di contenimento del Coronavirus attraverso la limitazione degli spostamenti ed il distanziamento sociale. 

Un servizio che, soprattutto in ambito cooperativo, non poteva mancare. E' infatti alla base della cooperazione che la solidarietà e le persone sono posti al centro delle attenzioni della società, in quanto risorse preziose per la costruzione  del "bene comune".

In questa straordinaria e irripetibile circostanza, dove il virus confina ognuno nella propria abitazione, la limitazione alla mobilità non devono influire sulla qualità dei prodotti e dei servizi di cui in precedenza si fruiva.

Ecco perciò, che al fine di rispondere alle esigenze dei cooperatori e dei singoli cittadini, Confcooperative Parma propone e manterrà aggiornato l'elenco delle imprese associate che offrono il servizio di consegna a domicilio.

L'elenco è organizzato per comune di residenza e ogni cooperativa, oltre a indicare la tipologia di merce o servizio disponibile, indica anche la disponibilità della consegna o prestazione di servizio domiciliare, alla spedizione con corriere, a entrambe le opzioni di consegna e spedizione e infine la eventuale apertura al pubblico, nel rispetto dei disposizioni nazionali e regionali.

A seguire il link al sito aggiornato: https://www.confcooperativeparma.net

Tabella (in allegato pdf)

sede società

prodotti

nome

indirizzo

link

consegne a domicilio

spedizione con corriere

aperto al pubblico si no

Calestano (PR)

Parmigiano Reggiano, salumi, vini e altri prodotti tipici

Caseificio Soc. di Ravarano e Casaselvatica / Delfante Damiano

Strada Ravarano 47 - Loc. Ravarano

https://www.facebook.com/Delfante-1245352048866157/

NO

SI

SI

Collecchio (PR)

Ortofrutta

Terra e Sole Soc. Coop. Agr. Sociale

Strada Campirolo 8

https://www.facebook.com/Terra-Sole-cooperativa-sociale-onlus-1497053713861698/

SI

NO

SI

Colorno (PR)

Parmigiano Reggiano, salumi, vini e altri prodotti tipici

Caseificio Soc. San Salvatore S.A.C.

Via Sanguigna 22

https://www.facebook.com/caseificiosocialesansalvatore/

SI (solo su Colorno)

SI

SI

Medesano -PR

Parmigiano Reggiano, salumi, vini e altri prodotti tipici

Latteria Soc. La Medesanese S.A.C.

Strada Carnevala 21/A

https://www.facebook.com/lamedesanese/

NO

SI

SI

Neviano degli Arduini (PR)

Parmigiano Reggiano

Latteria Soc. della Costa di Bazzano S.A.C.

Strada Le Piane 3 - Loc. Bazzano

https://www.facebook.com/Latteria-Sociale-Costa-di-Bazzano-136459923374092/

NO

NO

SI

Noceto (PR)

birra artigianale

Articioc soc. coop.va sociale

Via Marconi n. 6 - Noceto

https://www.facebook.com/articioc.coop.soc/

si

no

no

Palanzano (PR)

Parmigiano Reggiano, salumi, vini e altri prodotti tipici

Latteria Soc. Val d'Enza S.A.C.

Strada Vaestano Valcieca 46 - loc. Vairo

https://www.facebook.com/latteriasocialevaldenza/

NO

SI

SI

Parma

Parmigiano Reggiano, salumi, vini e altri prodotti tipici

Consorzio Produttori Latte S.A.C.

Via Puppiola 15

https://www.facebook.com/CPLPARMA/

NO

SI

SI

Parma

Ortofrutta

Fleming Ortofrutta Soc. Coop.

Via Fleming 26/A

https://www.facebook.com/Fleming-Ortofrutta-1978255609078443/

SI

NO

SI

Parma

Alimentari

Il Punto Verde Soc. Coop.

Via Costituente 35

https://www.facebook.com/PuntoVerdeParma/

SI

NO

SI

San Secondo Parmense (PR)

Parmigiano Reggiano, salumi, vini e altri prodotti tipici

Il Trionfo Caseificio Sociale S.A.C.

Strada Provinciale per Parma 3

https://www.facebook.com/caseificioiltrionfo/

SI

SI

SI

Sorbolo Mezzani (PR)

Parmigiano Reggiano, salumi, vini e altri prodotti tipici

Caseificio Soc. Bassa Parmense S.A.C.

Strada Chiozzola 33 - loc. Ramoscello

https://www.facebook.com/caseificiobassaparmense/

NO

SI

SI

Varano de Melegari (PR)

Parmigiano Reggiano, formaggi freschi, latte fresco, salumi, vini e altri prodotti tipici

Il Battistero S.A.C.

Via Provinciale 94 - Loc. Serravalle Ceno

https://www.facebook.com/CaseificioIlBattistero/

SI

SI

SI

 
Mercoledì, 01 Aprile 2020 11:35

Cessione onerosa dei crediti non incassati

di Mario Vacca Parma 31 marzo 2020 - Tra le misure di sostegno finanziario delle imprese, il decreto Cura Italia (D.L. n. 18/2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 70 del 17 marzo 2020) introduce una disposizione volta ad incentivare la cessione di crediti deteriorati che le imprese hanno accumulato negli ultimi anni, anche per effetto della crisi finanziaria, con l’obiettivo di sostenerle sotto il profilo della liquidità.

I crediti deteriorati oggetto dell’incentivo possono essere sia di natura commerciale che di finanziamento. Il decreto pone attenzione anche per la riduzione degli oneri di cessione e pertanto la disposizione introduce la possibilità di trasformare in credito d’imposta una quota di attività per imposte anticipate (DTA) riferite a determinati componenti, per un’ammontare proporzionale al valore dei crediti deteriorati che vengono ceduti a terzi. L’intervento consente alle imprese di anticipare l’utilizzo come crediti di imposta, di tali importi, in cui altrimenti avrebbero usufruito in anni successivi, determinando nell’immediato una riduzione del carico fiscale. Ciò consente di ridurre il fabbisogno di liquidità connesso con il versamento di imposte e contributi, aumentando cosi la disponibilità di cassa in un periodo di crisi economica e finanziaria connessa con l’emergenza sanitaria, rispettando la coerenza complessiva del sistema fiscale posto che a fronte di tale anticipazione viene meno il meccanismo ordinario di riporto in avanti dei componenti oggetto di trasformazione. Più in particolare, per le società che effettuano entro il 31/12/2020, cessioni di crediti vantati nei confronti di debitori inadempienti, la disposizione introduce la possibilità di trasformare in credito d’imposta una quota DTA riferite a:

1) Perdite riportabili non ancora computate in diminuzione del reddito imponibile ai sensi dell’Art. 84 del TUIR;
2) Importo del rendimento nozionale eccedente il reddito complessivo netto di cui all’art. 1, comma 4, del d.l. 6/12/2011, che alla data della cessione dei crediti non siano stati ancora computati in diminuzione, usufruiti o dedotti al reddito imponibile.

Per quanto riguarda la definizione di debitore inadempiente il comma 5 stabilisce che si ha inadempimento quanto il mancato pagamento si protrae per oltre 90 giorni dalla data in cui era dovuto. Inoltre il comma 6 dispone che la norma in esame non si applica alle cessioni di crediti tra società che sono tra loro legate da rapporti di controllo ed alle società controllate, anche indirettamente dallo stesso soggetto.

La quota massima di DTA trasformabile in credito d’imposta è determinata in funzione dell’ammontare massimo di componenti esse si riferiscono. A tal fine viene posto un limite ai componenti che possono generare DTA trasformabili, pari al 20% del valore nominale dei crediti ceduti. Allo stesso, sempre ai fini della norma in esame, è posto un limite di 2 miliardi di euro di valore nominale ai crediti complessivamente ceduti entro il 31/12/2020 che rilevano ai fini della trasformazione; per i soggetti appartenenti ai gruppi, il limite si intende calcolato tenendo conto di tutte le cessioni effettuate da soggetti appartenenti allo stesso gruppo .

Esempio:
Nell’eventualità una società cedesse crediti per un miliardo di euro, potrà trasformare in credito d’imposta al massimo una quota di DTA riferibile a 200 mln di euro di componenti indicati dalla norma, equivalente – supponendo che l’aliquota IRES applicabile sia quella ordinaria al 24% - a 48 mln di euro.

La trasformazione in credito d’imposta può aver luogo anche se le DTA non sono state iscritte in bilancio, purché siano riferibili ai componenti indicati dalla norma non ancora dedotti o usufruiti dalla data della cessione dei crediti.

Il credito d’imposta sorgerà per l’intero ammontare alla data di cessione dei crediti. A decorrere dalla data di efficacia della cessione il cedente non potrà più portare in compensazione dei redditi le perdite, dedurre o usufruire tramite credito d’imposta l’eccedenza del rendimento nozionale corrispondenti alla quota di DTA trasformabili in credito d’imposta ai sensi della disposizione in esame. I crediti d’imposta non sono produttivi di interessi e possono essere utilizzati senza limiti di importo, in compensazione ai sensi dell’art. 17 del d. lgs 9 luglio 1997 n. 241, o ceduti secondo le procedure dell’art. 43-bis o dell’art. 43 ter del dpr 29/09/1973 n. 602, o chiesti a rimborso. I crediti d’imposta vanno indicati nella dichiarazione dei redditi e non concorrono alla formazione del reddito d’impresa né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.

Le società che vogliono procedere alla trasformazione di DTA in credito d’imposta ai sensi della disposizione in esame, devono esercitare l’opzione entro la chiusura dell’esercizio in corso alla data in cui ha effetto la cessione dei crediti; l’opzione ha efficacia a partire dall’esercizio successivo a quello in cui ha effetto la cessione. L’esercizio dell’opzione comporta il cumulo delle DTA trasformabili e di quelle trasformate ai sensi della presente disposizione nell’ammontare delle attività per imposte anticipate di cui al citato Art. I de d.l. 3 maggio 2016 n. 59.

La disposizione non si applica a società per le quali sia stato accertato lo stato di dissesto o il rischio di dissesto ai sensi dell’art. 17 del d.lgs. 16 nov. 2015, n. 180, ovvero lo stato di insolvenza ai sensi dell’art. 5 del regio decreto 16 marzo 1942 n. 267, o dell’art. 2, comma I, lettera b) del codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza del d.lgs 12 gennaio 2019. N. 14

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

 

 

Il Comitato Remunerazione di UniCredit, riunitosi oggi, ha preso atto della decisione del top management di UniCredit di rinunciare all'intero bonus per l'anno 2020.
L'importo equivalente sarà devoluto a UniCredit Foundation per sostenere iniziative sociali.
Il Comitato ha apprezzato e condiviso la decisione del management come segno di responsabilità in considerazione dell'impatto sull'economia europea dell'epidemia di COVID-19 e dell'evoluzione ancora incerta che si avrà nei prossimi mesi.
"La decisione presa dal top management di UniCredit è un'altra buona dimostrazione dell'impegno del Gruppo a fare la cosa giusta" ha dichiarato Lamberto Andreotti, Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione di UniCredit e Presidente del Comitato per la Remunerazione.

Leggero rimbalzo per il Latte spot, burro in tenue discesa così come pure il Grana Padano. Stazionari i listini del Parmigiano Reggiano. 
 
di Virgilio Parma 31 marzo 2020 - 
 
LATTE SPOT – Leggero rimbalzo del latte spot alla borsa veronese, il latte spot nazionale recupera l’1,6%. Il latte spot crudo nazionale risale tra 30,41 e 33,51/100 litri di latte. —2,9% per il latte intero pastorizzato "spot" estero che quota  32,99 35,05€/100 litri di latte e infine il Latte scremato pastorizzato spot estero risale leggermente a  20,18 - 22,25 €/100 litri di latte (+2,5%)."
 
BURRO E PANNA – Apertura con un leggero ribasso della borsa milanese. Flessione significativa per la crema milanese. A Parma lo zangolato resta inalterato, ma non per troppo tempo posto che a Reggio il prezzo si è contratto di 5 centesimi al chilo.  
Borsa di Milano 30 marzo 2020: 
BURRO CEE: 3,20 €/Kg. (-)
BURRO CENTRIFUGA: 3,45 €/Kg.  (-)
BURRO PASTORIZZATO: 1,60 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,40 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,64 €/Kg. (-)
MARGARINA marzo 2020: 1,03 - 1,09 €/kg (=)
 
Borsa di Verona 9 marzo 2020: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,60 / 1,63 €/Kg.
 
Borsa di Parma 27 marzo 2020 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,05 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 31 marzo 2020 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,00 - 1,00 €/kg.
 
GRANA PADANO – Milano 30 marzo 2020 – Listini in altalena. Cedono i più freschi. 
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,75 – 6,95 €/Kg. (-)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 – 8,50 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 – 8,95 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,60 – 5,75 €/Kg. (-)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 27 marzo 2020 – Nessuna quotazione rilevata venerdì 27 marzo 2020.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 8,00 - 8,35 €/Kg. (NQ)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 8,60 - 9,00 €/Kg. (NQ)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 9,50 - 10,15 €/Kg. (NQ)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,20 - 11,15 €/Kg. (NQ)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 12,05 €/Kg.(NQ)

 Lattiero_tendenze_31mar2020.jpg

#Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

 

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 (Grafici)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco il numero verde per l’irrigazione: 800501999.

Reggio Emilia, 31 Marzo 2020 – Le attività di bonifica – che comprendono servizi e forniture per l’irrigazione, gestione e prevenzione del rischio idraulico e lotta al dissesto con opere di consolidamento di versanti, strade e arginature – sono da considerarsi a tutti gli effetti un servizio primario, inserito dalla normativa tra quelli essenziali e pertanto continuano ininterrottamente a servizio della cittadinanza e soprattutto del comparto agricolo nel totale rispetto delle più recenti disposizioni in relazione all’attuale pandemia da Covid-19.

La filiera legata all’agroalimentare e all’approvvigionamento dei prodotti base per la nutrizione infatti è da considerarsi a tutti gli effetti tra quelle che mantengono pressoché inalterata la loro operatività quotidiana e pertanto la risorsa acqua diventa indispensabile per la produzione costante. Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale si è così organizzato in modo capillare in tutto l’esteso comprensorio servito e l’attivazione degli impianti idrovori di derivazione per il prelievo e la distribuzione dell’acqua sono già funzione e progressivamente entreranno a pieno regime con l’incremento delle diverse necessità delle colture tipiche del nostro territorio.

L’impianto principale a scopo irriguo messo in funzione è stato quello di Boretto con abbondante derivazione del fiume Po, un impianto che da solo serve un’area di oltre 220 mila ettari distesa su tre province tra Reggio Emilia, Modena e Mantova. L’attivazione di Boretto e il conseguente riempimento del bacino è propedeutico al successivo invasamento dei due grandi canali di distribuzione che consegnano l’acqua ai coltivatori dell’area di pianura attraverso la rete capillare di canalizzazioni. In questo frangente, caratterizzato dall’alternarsi di periodi particolarmente siccitosi a periodi di piogge violente ed improvvise, la criticità più evidente che potrebbe verificarsi è la gestione dell’equilibrio dei flussi per evitare straripamenti.

Oltre a Boretto, per le zone collinari e pedecollinari dall’appennino verso la Bassa si potrà contare anche sulle derivazioni dal Secchia per l’area modenese e sull’Enza per quella reggiana. In questi casi specifici la modulazione dei quantitativi sarà agevolata proprio dai dislivelli di caduta della risorsa.

E oltre a queste macro-attivazioni il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale metterà in funzione oltre 50 ulteriori impianti in tutto il comprensorio. Il servizio irriguo per le imprese agricolo si svolgerà come sempre attraverso il contatto diretto con gli operatori dello staff consortile e mediante un servizio di prenotazione al numero verde. Nonostante le difficoltà tempistiche nel reperire pezzi di ricambio a causa dell’emergenza sanitaria che vede coinvolte le aziende, a livello tecnico si stanno approntando rilevanti interventi di preparazione in previsione della stagione irrigua grazie a manutenzioni straordinarie e montaggio apparecchiature elettromeccaniche negli impianti Cartoccio, Comune di Novellara (RE), Mondine Irriguo, Comune di Moglia (MN), Botte Bentivoglio, Comune di Gualtieri (RE), Canale 5°, Comuni di Carpi e Soliera (MO). In questo periodo, oltre allo staff tecnico operativo nelle diverse località, il personale amministrativo e di progettazione dell’ente lavora costantemente in condizione di smart working dalla propria abitazione e tutti i servizi restano attivati.

Il presidente del Consorzio Emilia Centrale Matteo Catellani ha rimarcato come “il ruolo della Bonifica sia imprescindibile per tutto il comparto agricolo e tutto il personale dell’ente, come del resto in ogni annualità, darà il massimo per poter soddisfare tutte le richieste inoltrate al Consorzio. E’ un momento molto critico per tutta la comunità visto il perdurare di questa grave emergenza e il nostro impegno sarà assoluto e proficuo per garantire efficienza ai coltivatori”.

A causa dell’emergenza dovuta alla diffusione del Virus Covid-19 il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e i Consorzi Fitosanitari Provinciali di Modena e di Reggio Emilia informano che: contribuenti e consorziati che dovessero trovarsi nella situazione di non poter adempiere al saldo entro la data prevista del 31 marzo potranno provvedere al versamento nei mesi di aprile e maggio senza oneri e/o aggravi aggiuntivi.

Martedì, 31 Marzo 2020 11:46

Unicredit alle proprie fondazioni

UniCredit offre alle sue Fondazioni azioniste finanziamenti dedicati a condizioni favorevoli fino a un valore pari all'ammontare dei dividendi
Come annunciato, in linea con le raccomandazioni della BCE, il consiglio di amministrazione di UniCredit ha ritirato le proposte di delibera sulla distribuzione di un dividendo per l'esercizio 2019 e l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie.

Con l'obiettivo di sostenere le Fondazioni azioniste di UniCredit a continuare a svolgere il loro ruolo fondamentale sui territori in cui operano, il Gruppo ha deciso di offrire loro finanziamenti senza interessi fino a un valore pari all’ammontare dei dividendi.

Jean Pierre Mustier, CEO di UniCredit, ha dichiarato: “In questa situazione senza precedenti è più importante che mai supportare le Fondazioni bancarie nostre azioniste aiutandole a garantire la continuità del loro straordinario impegno a favore delle comunità e dei territori in cui operano. Per questo motivo abbiamo deciso di offrire finanziamenti dedicati senza interessi alle nostre Fondazioni che sono all’origine del nostro Gruppo.

Di Meccagri 26 marzo 2020 - Con le vendite di macchine e attrezzature agricole totalmente bloccate dal 12 marzo 2020 è ormai crisi nera per i commercianti del settore, “condannati” già dal prossimo mese ad una estrema sofferenza economico-finanziaria che potrebbe causare la chiusura di molte aziende.
 
UNA LETTERA APERTA INVIATA AL PREMIER

Rinaldin_Conte.jpgUnacma, l’Unione nazionale commercianti di macchine agricole, descrive così la situazione di particolare gravità in cui versano i propri associati, situazione che ha indotto il presidente dell’Unione Roberto Rinaldin (nella foto di apertura e qui sopra a sinistra) a inviare una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, chiedendo a gran voce provvedimenti urgenti per la propria categoria.
 
UN COMPARTO VITALE PER L’ECONOMIA NAZIONALE

Dopo aver espresso grande considerazione per l’operato del governo («Per affrontare una emergenza così imprevedibile, siamo consapevoli che non esista né una procedura né un manuale da seguire e quindi le giunga il nostro apprezzamento per quanto finora fatto nell’interesse di tutto il popolo italiano», si legge nella lettera) e aver assicurato come associazione di categoria «il più completo e assiduo impegno nel garantire i nostri servizi ad agricoltori e contoterzisti perché possano a loro volta, garantire le produzioni alimentari indispensabili», Rinaldin sottolinea l’importante contributo al PIL nazionale del suo comparto corrispondente ad un importo di 4.300 milioni di euro, con una produzione di entrate per lo stato italiano pari a 1.000 milioni di euro netti, senza contare il gettito derivante dalla filiera agricola di cui i dealer fanno parte.
«Su circa 3000 aziende commerciali e di riparazione capillarmente distribuite sul territorio i veri e propri dealer di macchine agricole italiani sono poco meno di 700 – fa presente Rinaldin –. Oltre alle funzioni di distribuzione delle macchine agricole, vengono svolte anche le forniture di ricambi, servizi di riparazione e manutenzione, collaudi funzionali delle attrezzature di distribuzione fitosanitaria, messa a norme delle macchine agricole in base al decreto 81, messe in opera, personalizzazioni ed ottimizzazioni delle macchine da raccolta, manutenzioni degli impianti zootecnici, irrigui ed a servizio dell’industria agroalimentare, trasporti, pratiche di collaudo, servizi finanziari propedeutici all’acquisto, funzioni burocratiche relative all’acquisizione della clientela di pratiche contributive Inail, crediti d’imposta e accesso ai vari piani di sviluppo, ivi compresi studi di fattibilità e redazione dei preventivi».
 (Foto sopra Rinaldin e Conte)


UN’ATTIVITÀ STRETTAMENTE LEGATA ALLA STAGIONALITÀ
«Un’attività – sottolinea il presidente di Unacma – strettamente legata alla stagionalità delle produzioni alimentari, con un apice proprio dal mese di marzo. Allo stato attuale, grazie anche ai provvedimenti dei recenti Dpcm, le nostre strutture sono rimaste attive. Di fatto, però, l’intero comparto vive un momento di sospensione ed è attiva solo per la parte di fornitura urgente dei ricambi e di erogazione di servizi manutentivi, che per prassi sono più un costo che un ricavo».
 
VENDITE FERME, CON LO STOP AGLI INVESTIMENTI DA PARTE DEGLI AGRICOLTORI

«La vendita delle macchine e attrezzature, core business della nostra categoria, dove si consolidano i nostri bilanci, si è totalmente bloccata dal 12 marzo 2020 – prosegue Rinaldin –. Tutti gli agricoltori, comprensibilmente, in questo momento, non sono certo impegnati nel valutare e/o concludere gli investimenti programmati, neppure in presenza della opportunità che il Governo ha concesso agli agricoltori con la trasformazione del super e iper ammortamento in credito d’imposta. Questo significa, per le nostre aziende, perdere totalmente l’anno in corso dal punto di vista commerciale».

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MOLTE IMPRESE DEL SETTORE COSTRETTE ALLA CHIUSURA
«Unacma – rimarca il suo presidente – ha previsto per il settore l’entrata in uno stato di estrema sofferenza economico-finanziaria entro la fine del mese di aprile, che potrebbe causare la chiusura di molte aziende e il crollo di queste aziende, oltre a determinare ulteriori perdite di PIL e di posti lavoro, comporterebbe un danno difficilmente sostenibile dalle aziende agricole in generale, venendo a mancar loro primariamente il servizio capillare di fornitura e manutenzione del parco macchine circolante».
 
CINQUE RICHIESTE BASILARI PER LA SOPRAVVIVENZA DELLA CATEGORIA
Di qui la richiesta da parte di Unacma dell’adozione urgente di un provvedimento dedicato alla categoria che consta di cinque capisaldi:
1) intervenire, già entro la fine del mese di marzo, con azioni che ci consentano alla categoria, in mancanza di fatturato, di disporre di sufficiente liquidità per onorare gli impegni in scadenza immediata, ivi compresa una moratoria dei mutui bancari estesa da 6 a 12 mesi (a differenza di quella concessa a tutte le forme imprenditoriali sia individuali che societarie);
2) immediata messa a disposizione degli ammortizzatori sociali per il personale dipendente, oltre alle misure temporali già previste (ammesso che la criticità dovesse essere superata già nel mese di aprile, per i concessionari non cambierebbe nulla o quasi, economicamente;
3) immediata messa a disposizione, attraverso il sistema bancario, di liquidità corrente garantita da un fondo statale, di facile accesso mediante corsie preferenziali per far fronte alle scadenze ordinarie;
4) immediato rinvio di pagamento di qualsivoglia tassazione diretta e indiretta e successiva possibilità di rateizzazione a partire da 12 mesi delle stesse;
5) immediata emissione di contributi a fondo perduto dedicati alla categoria dei commercianti e riparatori di macchine agricole per il sostentamento di comprovate emergenze finanziarie occorrenti al proseguimento dell’attività lavorativa in termini di investimenti tecnico-strutturali.
«Siamo certi – conclude la lettera di Rinaldin – che considererà attentamente le nostre richieste e che vorrà sottoporle anche ai ministri competenti al fine di accoglierne il contenuto con un provvedimento urgente per dare al nostro settore, giustamente considerato primario, le risposte che si attende».
 
 
Fonte testo: Unacma
Fonte immagini: Unacma e SDF, e Nobili spa (lgc)

 

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 19 - n° 13 29 marzo 2020 -
Editoriale:  - Un uomo solo al comando. - Lattiero caseario. Borse a singhiozzo.- Cereali e dintorni. Impennata dei prezzi - Finanziamento da 160 milioni di euro per la crescita del Consorzio Casalasco del Pomodoro - FederUnacoma: la produzione di macchine è strategica, come l’intera filiera agro-alimentare - Scenari nel mondo del vino dopo il corona virus -

Cibus-13-29mar2020-COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 13 29 marzo 2020
1.1 editoriale
Un uomo solo al comando.
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Borse a singhiozzo.   
4.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Impennata dei prezzi
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 cereali e dintorni Cereali
8.1 pomodoro  Finanziamento da 160 milioni di euro per la crescita del Consorzio Casalasco del Pomodoro
8.2 meccanica e covid-19  FederUnacoma: la produzione di macchine è strategica, come l’intera filiera agro-alimentare
9.0 vitivinIcoltura e covid-19 Le aziende
9.1 vino post coronavirus Scenari nel mondo del vino dopo il corona virus
10.1promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

 

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di Mario Vacca Parma 28 marzo 2020 - Il Codice della crisi d’impresa entrato in vigore a marzo 2019 con gli articoli 375 e 377 obbliga l’impresa a dotarsi di adeguati assetti organizzativi e quindi impone all’imprenditore non solo la costante valutazione dell’adeguatezza dell’assetto organizzativo ma anche di monitorare la sussistenza dell’equilibrio economico finanziario ed il prevedibile andamento della gestione.

L’articolo 14 del Codice, che sarebbe dovuto entrare in vigore ad agosto ma con il D.L. “Salva Italia” è stato rinviato al febbraio 2021 -salvo ulteriori proroghe - racchiude tutto il senso e la portata della normativa sugli adeguati assetti ed il succo di tutto è che è proprio l’adeguatezza dell’organizzazione che consente all’imprenditore il monitoraggio della crisi e della continuità aziendale.

L’assetto organizzativo, amministrativo e contabile deve consentire all’imprenditore la verifica dell’equilibrio economico-finanziario e della gestione prospettica, con una tempistica periodica calibrata rispetto alla dimensione aziendale e si fonda su una serie di procedure che tradizionalmente sono contenuti all’interno di una macro-categoria denominata “controllo di gestione”.

Dall’articolo 2 del Codice si evince chiaramente che le nuove norme circoscrivono la crisi d’impresa in ambito finanziario e prospettivo e appunto per questo solamente strumenti di controllo di gestione di tipo prospettico possono consentire all’imprenditore di disporre di informazioni sufficienti e tempestive. E’ evidente quindi che sia identificabile l’obbligo di implementazione di un efficace controllo di gestione, atto a consentire le verifiche consuntive e prospettiche necessarie al monitoraggio previsto dall’articolo 2086 post-riforma, che prevede la necessità di rilevare tempestivamente la crisi dell’impresa e la perdita della continuità aziendale.

La norma consente il duplice beneficio di contrastare sul nascere la crisi d’impresa ma anche di coordinare un percorso di crescita imprenditoriale e manageriale all’interno dell’impresa. La procedura di costruzione del budget potrebbe apportare confronti mai tenuti prima tra i diversi attori aziendali, dialogo e sforzo del singolo di far parte di un contesto collettivo, situazioni fondamentali per il miglioramento della capacità di previsione di un sistema organizzato. Un buon controllo di gestione anche se potrebbe non originare previsioni precisissime rappresenterebbe sicuramente un eccellente strumento di misurazione della performance, in grado di permettere correzioni rapide ed interventi efficienti e tempestivi. Le interazioni tra proprietà e manager legate alla costruzione del budget ed alla gestione periodica sarebbero fondamentali per migliorare la competitività dell’azienda nel suo complesso.

Il risultato del duplice beneficio è che il controllo di gestione può passare da un mero adeguamento ad una disposizione di legge ad un progetto di crescita e sviluppo di competenze tanto attraverso la formazione di risorse interne quanto attraverso la nomina di temporary manager che possano apportare significative esperienze acquisite in altre realtà.

 

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

Un plafond da 1 miliardo di euro per offrire immediato supporto alle PMI e Mid italiane, colpite dall’emergenza Covid-19, in relazione alle attività di export e internazionalizzazione. 

Roma, 26 marzo 2020 – SACE SIMEST, il Polo dell’export e dell’internazionalizzazione del Gruppo CDP, e UniCredit, hanno siglato un accordo per sostenere le imprese italiane, in particolare PMI e Mid, nell’affrontare l’emergenza legata alla diffusione del Covid-19 e dei suoi impatti sull’operatività aziendale.

Le risorse consentiranno alle imprese di superare le difficoltà legate a momentanei ritardi nei flussi di incasso degli ordini e delle commesse in essere; e di far fronte alle limitazioni nelle consegne ai clienti o dai fornitori, garantendo quindi continuità nella loro operatività con i mercati internazionali.

Attraverso il plafond dedicato da 1 miliardo di euro, saranno offerti finanziamenti a breve termine (fino a 18 mesi), erogati da UniCredit e garantiti da SACE, a favore delle aziende clienti della banca, per far fronte alle esigenze di capitale circolante e permettere a queste di assorbire al meglio lo shock subito dalla filiera produttiva nazionale e internazionale a seguito della diffusione in tutto il mondo del Covid-19.

“Con questa iniziativa forniamo un immediato e importante sostegno alle imprese per affrontare i problemi di liquidità causati dell’emergenza Covid-19 – ha affermato Andrea Casini, Co-Ceo Commercial banking Italy di UniCredit – si tratta di una azione concreta volta a garantire la continuità dei flussi di cassa delle PMI e Mid italiane in questo momento straordinario di difficoltà, oltre a supportare il capitale circolante legato all’attività di espansione sui mercati internazionali. Come UniCredit vogliamo essere ancora più vicini al nostro Paese e stiamo intraprendendo azioni incisive e concrete per sostenere le aziende e continuare a garantire tutto il nostro sostegno all’economia anche nella fase di emergenza che stiamo vivendo”

“Grazie a quest’accordo con UniCredit garantiamo alle imprese italiane il sostegno necessario per fronteggiare le inevitabili ripercussioni di questa emergenza, assicurando continuità alla filiera produttiva e ponendo le basi per quella ripartenza che tutti auspichiamo – ha dichiarato, Simonetta Acri, Chief Mid Market Officer di SACE -. Fra le ampie misure previste dal Gruppo CDP, siamo pronti a fare la nostra parte, consapevoli che la tenuta del nostro export e la competitività internazionale delle nostre aziende rimangano due fattori fondamentali di resilienza e rilancio dell’economia italiana”

Attraverso questa collaborazione UniCredit e SACE confermano il proprio impegno verso le PMI italiane e le aziende di medie dimensioni – spina dorsale del tessuto produttivo italiano – che stanno attraversando una congiuntura che non ha precedenti, nella convinzione che siano sempre più necessarie azioni congiunte e di sistema per superare una sfida così importante per il Paese.

Per quanto riguarda SACE, la partnership con UniCredit rientra all’interno di un pacchetto più ampio di misure da 7 miliardi di euro, recentemente lanciato da tutto il Gruppo CDP, per sostenere in maniera più ampia l’operatività delle imprese italiane.

 

 

 

 

 

di Redazione Parma 27 marzo 2020 - In Italia, così come nel resto del mondo, l'educazione finanziaria ha un posto sempre più centrale. Impossibile pensare di poter gestire le proprie finanze, i propri risparmi e gli investimenti senza sapere cosa fare e senza avere un minimo di conoscenza di quelle che sono le leggi dell'economia. Sì, perché per avere pieno possesso di quelli che sono i mezzi a propria disposizione è importante conoscere anche come farli fruttare nel migliore dei modi possibili. 

Ecco, quindi, che si deve cercare di indirizzare ogni singolo soggetto verso l'apprendimento delle migliori tecniche di gestione e di investimento delle risorse finanziarie a propria disposizione. Il mondo cambia repentinamente e con esso anche le esigenze. Cambiano le condizioni economiche, cambia il tessuto sociale e ognuno di noi deve adeguarsi al cambiamento e reagire di conseguenza. Importante, quindi, imparare a padroneggiare la tecnologia che è diventata sempre più fondamentale nella gestione della propria situazione finanziaria. Competenze tecnologiche e competenze in ambito finanziario viaggiano, quindi, sullo stesso binario.

Ma qual è, al momento, la situazione in Italia? Purtroppo nel corso degli anni si è notato come nel nostro Paese l'apprendimento di queste specifiche competenze va a rilento. Se si fa un paragone con quello che accade in altri Stati dell'Unione Europea, si nota che in alcuni di questi c'è una consapevolezza maggiore. Si dovrebbe partire dalle pubbliche amministrazioni e arrivare fino al singolo cittadino: una rivoluzione digitale e finanziaria che potrebbe portare a dei risultati inaspettati.

Tuttavia, il singolo cittadino interessato ha la possibilità di acquisire un'educazione finanziaria anche da "autodidatta", grazie all'aiuto di risorse editoriali, portali ed esperti del settore in grado di chiarire le idee e indicare nuove strategie per risparmiare e investire

Un vero e proprio punto di riferimento è il portale Affari Miei. Secondo l'anima del sito Davide Marciano, opinioni su quello che sono diventati il mondo finanziario, gli investimenti e tutto quello che gira attorno all'argomento sono necessarie per riuscire a capire come muoversi. Si tratta di consigli che vengono dati alla luce di un obiettivo semplice ma fondamentale: imparare a gestire le proprie finanze, così da non avere problemi economici.

Si potrà e si dovrà imparare come fare a risparmiare, quali sono le spese che è possibile tagliare e in che misura, quali sono gli investimenti migliori da prendere in considerazione e così via. Solo in questo modo si avrà la consapevolezza giusta per far fruttare al meglio le proprie possibilità, costruendone anche di nuove.

Di Meccagri 26 marzo 2020 - FederUnacoma, la federazione dei costruttori di macchine per l’agricoltura, prende atto della decisione del governo di non inserire fra le attività produttive ritenute essenziali, in questa fase di emergenza sanitaria che il Paese sta affrontando, il proprio comparto modificando quanto precedentemente deciso, sulla base delle pressioni delle rappresentanze sindacali.
 
VIA DALL’ELENCO DELLE ATTIVITÀ ESSENZIALI, UNA SCELTA CON PESANTI CONSEGUENZE

Alessandro-Malavolti-Presidente-Federunacoma.jpg«L’elenco dei nuovi codici Ateco stilato ieri (il 25 marzo, ndr) dal MISE – commenta il presidente di FederUnacoma Alessandro Malavolti (nella foto) – esclude di fatto dalle attività ritenute essenziali le nostre produzioni, unico caso in Europa, ponendo un segmento produttivo da 11,4 mld di fatturato in gravissima difficoltà».

FederUnacoma ritiene pertanto doveroso fare alcune precisazioni a tutela del settore perché in gioco c’è certamente la massima attenzione nei confronti dei lavoratori, della loro salute ma anche la tenuta di un tessuto industriale che “serve” il Paese e il mondo.
L’agricoltura è da sempre il “bene primario” di ogni territorio, e in questa fase emergenziale è ritenuta giustamente, insieme alle attività sanitarie e farmaceutiche, un asset strategico al quale il mondo dei costruttori di macchine agricole appartiene interamente in un’ottica di filiera.
 
IL TRATTORE E LE MACCHINE AGRICOLE CHE NON VEDI AL SUPERMERCATO

In questo periodo dell’anno sono molti gli ordini in corso di ricambi e macchine, in particolare quelle stagionali come le seminatrici, le tante attrezzature per la lavorazione del terreno, le macchine per la raccolta, le macchine per i trapianti che, in particolare, avviano adesso la stagione agraria per la produzione di tanti nostri alimenti. Tutto quello che nei supermercati non si vede ma che è indispensabile a monte della filiera agro-alimentare e la cui possibile difficoltà di reperimento potrebbe rendere ancora più critica l’attività di molte aziende agricole.
 
ALCUNE AZIENDE AVEVANO CHIUSO MA ALTRE STAVANO CONTINUANDO A LAVORARE, NEL PIENO RISPETTO DELLE NORMESUPERMERCATO_TRATTORE.jpg
Alcune delle imprese aderenti a FederUnacoma – che accoglie piccole, medie e grandi aziende – sin dall’inizio delle restrizioni resesi necessarie per il contenimento del contagio, avevano già deciso la chiusura degli stabilimenti per difficoltà logistiche dovute anche all’incertezza su quelle che sarebbero state le decisioni governative.
Ma molte altre realtà aziendali stavano cercando di continuare a lavorare – seppur con linee produttive estremamente ridotte – nel rispetto di tutte le norme emanate dal governo e della sicurezza dei propri dipendenti, per non bloccare del tutto un comparto già pesantemente segnato da cali di fatturato senza precedenti.
 
PRONTI A PROSEGUIRE LA PRODUZIONE IN SICUREZZA, CON SENSO DI RESPONSABILITÀ
«Siamo dotati di un grande senso di responsabilità e di servizio per il nostro Paese, dichiara il presidente Malavolti, ma è difficile comprendere la mancanza di consapevolezza dell’importante ruolo svolto da questi mezzi meccanici soprattutto in un momento complesso come questo».
La Federazione sottolinea poi il rischio di una concorrenza sleale da parte di competitor internazionali in considerazione del fatto che molti altri Paesi ritengono essenziali attività produttive analoghe alle nostre, che hanno quindi la facoltà di continuare a commercializzare al posto delle nostre imprese.
Impossibile per FedeUnacoma pensare che il blocco imposto possa andare oltre il 3 aprile; la Federazione auspica quindi un confronto urgente con le parti politiche competenti per ripristinare, dopo questa data e secondo una gradualità adeguata, le produzioni delle nostre aziende.
 
Fonte: FederUnacoma
Fonte immagini: Maschio Gaspardo, Pixabay elaborazione Meccagri, e Nobili spa (lgc)

 

 

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Parma, 26 marzo 2020 – Nell’attuale scenario influenzato dagli effetti del virus Covid-19 il Consorzio della Bonifica Parmense ha ridefinito il proprio assetto organizzativo interno con la priorità immediata di garantire la continuità del servizio d’irrigazione a sostegno di una delle poche filiere, quella agricola, che prosegue l’attività quotidiana nel nostro territorio. Oltre a questo hanno continuità tutte le attività di difesa idraulica e di protezione e prevenzione dal rischio idrogeologico.

L’obiettivo è dunque bivalente: mantenere il servizio a tutela dei cittadini serviti e garantire la piena sicurezza del personale impegnato. L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia rende, oggi più che mai, importante e fondamentale il mantenimento delle unità operative, la cui attività viene ritenuta indispensabile da ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica) nel rispetto delle disposizioni governative.

Lo staff è costantemente impegnato in attività di manutenzione e preparazione del reticolo di canalizzazione e degli impianti idrovori utili all’irrigazione. Un’irrigazione che quest'anno, nonostante le ultime gravi gelate, con la complicità di un inverno caldo e siccitoso, inizierà con ogni probabilità in anticipo sulla normale tabella di marcia, quindi alla metà di Aprile.

Ogni anno il Consorzio nel comprensorio del Parmense distribuisce attraverso l’invasamento della propria rete di canali circa 30 milioni di metri cubi d'acqua prelevati da fonti di superficie e da falde sotterranee per consentire la produzione agro-alimentare delle nostre aree vocate a produzioni tipiche quali Parmigiano Reggiano, pomodori, ecc., che non può fermarsi neanche nell'attuale condizione di emergenza sanitaria.

Lo sportello rivolto agli utenti è temporaneamente chiuso e tale resterà almeno fino al 3 Aprile. Il Consorzio ha messo in evidenza sul portale www.bonifica.pr.it tutti i riferimenti specifici e di settore a cui gli utenti possono richiedere informazioni o espletare pratiche (numeri Verdi, numeri diretti dei responsabili, mail e simili).

A meno di un mese dall’inizio dell’emergenza, oltre il 90% dei dipendenti della sede è in regime di smart working. Sono state individuate tipologie di lavoro cosiddetto “agile” con l’obiettivo di diminuire al massimo la necessità di uscita o presenza negli uffici puntando sulla responsabilizzazione dei lavoratori e tutelando l’efficienza del servizio erogato.

di redazione Parma 26 marzo 2020 - La finanza green coinvolge sempre più banche e investitori, così come confermato anche dall’ultima analisi di The Innovation Group, società di servizi di consulenza e di ricerca di mercato, che prende in considerazione i trend relativi ai mercati offrendoci un quadro più chiaro della situazione e delle prospettive future.

Ad oggi, l’interesse per tutto ciò che è green sembra crescere anche nel settore finanziario, anche se i numeri sono ancora ridotti rispetto a quelli degli investimenti tradizionali. Basta prendere in considerazione il comparto dei green bond che, seppur in crescita con un aumento del 45% nel 2019 rispetto all'anno precedente, risulta comunque poca cosa rispetto ai bond tradizionali. Certo, il paragone deve essere preso con le pinze, più che altro perché ci troviamo di fronte a un ambito nuovissimo che ancora non coinvolge appieno la totalità degli investitori, anche se ha dati e potenziale di crescita assai elevato.

In Italia il mercato dei green bond ha un discreto successo. Secondo il Sole 24 Ore, a novembre 2019 risultavano emessi green bond per un valore di 5,4 miliardi di euro, collocando il nostro Paese al sesto posto in Europa per le emissioni di titoli verdi dopo Francia, Germania, Olanda, Svezia e Spagna.

Secondo l'analisi di The Innovation Group, nello scenario attuale le banche e gli investitori puntano su aziende capaci di dimostrare la sostenibilità del proprio operato, caratterizzate da un social impact investing, ovvero un impatto sociale positivo. In tale frangente, meno interessanti divengono le realtà poco virtuose, mentre vengono escluse del tutto le situazioni catalogate come a zero impatto sociale, come il comparto della produzione di armi e di tabacco.

Nell'ottica di un'economia e una finanza sostenibili, alcune aziende come la banca ING, si sono dirette verso un cambio radicale dei modelli tradizionali. Nello specifico, ING si dimostra come una delle banche più attente all'eco-sostenibilità, promuovendo attivamente iniziative e ricerche di settore.

Sul campo, la banca olandese si è impegnata nel definire specifici obiettivi aziendali volti ad arginare e contrastare il fenomeno dei cambiamenti climatici. Uno di questi è il cosiddetto “Progetto Terra”, che prevede la cessione di finanziamenti solo a quelle aziende che si impegnano a sostenere un impatto sociale positivo, eliminando progressivamente i finanziamenti alle centrali termoelettriche a carbone entro il 2025.

Ancora, ING ha deciso di stanziare ben 100 milioni di euro per le scaleup, ovvero quelle startup ad alto tasso di innovazione che hanno già penetrato il mercato, ma puntano ad un'espansione più ampia ed hanno bisogno di maggiori capitali. Lo ha già fatto con l'olandese Black Bear Carbon, che ricicla pneumatici usati per ottenere il nero di carbone; e con la Milgro, una società di consulenza che aiuta i propri clienti ad avere una maggiore attenzione e cura della gestione delle risorse, a partire dagli sprechi d'acqua

di Redazione Parma, 26/3/2020 - In un periodo di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo, ci sono dei settori che sono più in sofferenza di altri. Al momento, il settore che più di altri è colpito da una crisi di riflesso è quello del turismo. Voli cancellati, prenotazioni non pervenute, hotel chiusi: la situazione attuale non è delle migliori se ci si aggiunge anche il divieto di viaggiare e la chiusura dei confini di moltissimi Stati in ogni angolo del mondo. Si tratta di un settore che sta vivendo una crisi abbastanza profonda, dalla quale verosimilmente si potrà riprendere verso la fine di questo 2020 stando a quanto detto dagli esperti.

Cosa ci raccontano, invece, gli altri settori e in particolare quello degli investimenti? In un momento di grande incertezza, le domande degli investitori sono tante. Avere degli investimenti in corso o farne di nuovi spaventa ed è per questo che è necessario avere le idee chiare prima di fare qualsiasi scelta.

Quello che molti italiani si domandano in questo momento è se vale la pena pensare a dei nuovi investimenti o è arrivato il momento di chiudere anche quelli esistenti. Meglio la liquidità o un investimento per il futuro? Per cercare una risposta a queste domande è necessario l'aiuto di chi, essendo del settore, riesce ad analizzare da vicino l'andamento dei mercati e a dare delle dritte utili per le proprie finanze in un periodo di forte incertezza.

Come ci spiegano gli esperti di Affari Miei, opinioni specializzate su argomenti così delicati sono quello che serve per capire come muoversi in questo periodo storico di incertezza. Del resto, in questo momento il singolo investitore può fare ben poco per invertire la rotta. Si tratta di un momento che sarà destinato a passare e dal quale, poi, si dovrà ripartire. Proprio per questo motivo si consiglia di avere fiducia e di non avere fretta nel vendere le proprie azioni o, ancora, nell'annullare i propri investimenti. Come spesso si suggerisce in ambito economico e in quello degli investimenti la fretta di agire potrebbe essere una cattiva consigliera.

Attendere di capire quali saranno gli sviluppi delle prossime settimane per poi decidere come agire è la soluzione migliore per chi non vuole perdere tutti i propri risparmi, magari ottenuti con il lavoro di una vita. Si tratta di una situazione complessa che, però, dovrebbe iniziare a diventare più chiara man mano che passeranno i giorni e si verranno a delineare nuovi scenari.

da L'Equilibrista @lequilibrista27 Reggio Emilia 27 marzo 2020 - Il Mondo dei numeri è oggettivo perché travalica i discorsi e si contrappone maledettamente al mondo del vino che oggi più che mai è collegato alle soggettività, l'unica vera forma d'arte a tutti i livelli che si impone da sempre quale altra faccia dell'oggettività.

Cosa dire dopo questa affermazione mi chiedo annuendo ed osservando attraverso il video il mio ospite.
D'altronde è quello che mi aspettavo nell'intervistare una persona così complessa, poliedrica ed operativa come Alessandro Rossi, un uomo del vino da più di vent'anni, che pensa strategie, le realizza e nel contempo osserva le persone, i loro stili di vita, facendoli propri per capire il futuro ed anticiparlo.

L'Equilibrista intervista Alessandro Rossi @lozingarodilusso

In tempi di quarantena forzata, ammirare il sole primaverile ed il suo tepore fuori le finestre, irrompe nel gelo immobile dei pronto soccorsi o delle strade deserte fatte di pertugi, dove il calore vibrante non arriverà mai.
Una visione che lascia spazio a mille riflessioni ma centrale negli occhi di Alessandro Rossi, persona attenta e colta che ha fatto della sua passione per il vino uno stile di vita, iconico, dinoccolato e mascalzone, riprendendo il suo pseudonimo “lo zingaro di lusso”, ha raccolto oggettività, gestendo enoteche, degustando territori, scritto e letto tantissimo sulle persone del vino e sulla gente conosciuta per caso osservando il loro modo di essere.

Inevitabile parlare quindi di pianificazione ed Alessandro racconta di aspettarsi un'Italia che avrà due aperture una volta risolta la crisi, la prima più prevedibile, nella quale il privato comprerà in futuro non direttamente in cantina ma attraverso i canali on-line e delivery, alternativa possibile e futura per un'Italia ancora poco incline su questo fronte. Questo processo di distribuzione per il consumatore “casalingo” sta guadagnando spazi ovunque, basti solo pensare ad Amazon, quindi inevitabilmente questo canale avrà un grande orizzonte ed una sua strategia.
Alcuni consumatori maturi che amano i vini estremamente pregiati, da collezione per capirci, continueranno a comprare il prodotto direttamente in cantina facendoselo spedire, anche se oggi non funziona molto ve lo garantisco, tanto che sono gli stessi per altro a frequentare le enoteche, qualora queste non fossero chiuse del tutto da qui a breve.

Poi la successiva analisi, che tocca velocemente tanti punti di carattere sociologico e comportamentale e qui la discussione si amplia molto perché se pensiamo all'Italia come detentrice di un patrimonio artistico che neppure gli italiani, da esterofili quali sono di natura apprezzano a pieno, dall'estero questa risorse naturale subirà certamente un pesante rallentamento, ma il tutto potrebbe essere compensato dagli stessi italiani che restando nel Bel Paese, potrebbero con la loro propensione di amanti del gusto e della vita, rendere meno lancinante.
Il turismo romagnolo per citare quello più famoso che per numeri e densità è secondo solo a quello di Las Vegas per capirci, riprende Alessandro, è fatto di famiglie proprietarie di esercizi balneari, ristoranti ed alberghi. Persone concrete che poggiano su basi solide di anni di fortunate gestioni e di parsimonia, ma ovviamente, mancando il tempo necessario per preparare la stagione estiva, che ormai sarebbe alle porte, potrebbe dover far fronte ad un limite enorme ma comunque più gestibile se paragonato alle vicine Francia e Spagna che invece hanno storicità differenti e soprattutto imprese vitivinicole con limitata caratterizzazione a confronto dell'Italia.

Mi ricorda Alessandro, che la nostra nazione è una delle poche che ancora si avvale di agenti per gestire i mandati in ambito vitivinicolo e questo è ancora un limite per affrontare un mercato frammentato culturalmente ma soprattutto geograficamente come l’Italia. Nonostante tutto, l’uomo e chi rappresenta il tessuto vinicolo è fondante nel suo genere perché veicola valori e certezze, merce rara al nostro tempo.

La fiducia dell'enotecario a livello locale, la capacità del distributore a livello nazionale ed estero, o dell’agente diretto hanno un’unica tradizione per altro tutta italiana, che è quella di poter raccontare storie di successo delle nostre cantine vinicole, veicolando i valori di impegno, cuore, coraggio nelle scelte stilistiche prese dai nonni prima di loro, completando un ventaglio di personalizzazione che non ha eguali e che per altro fanno da traino su mercati non solo italiani. Un esempio su tutti è forse quello americano, così affamato di storie, racconti e successi nei quali riconoscersi attraverso una tradizione che a loro non appartiene.
Ci concentriamo su altri canali allora e arriviamo al mercato HO.RE.CA. che sarà – come raccontavamo prima - una certezza per il mercato di questo segmento ma che, almeno per il prossimo futuro, vedrà nella distribuzione tradizionale, l'unica ad essere riconosciuta come sicura e sinonimo di qualità certa.
Questo se non altro perché la ristorazione poggia su elementi gestionali agili, magazzini leggeri, ordini al pronto o sul venduto, accostando sempre più il servizio come centrale in ottica di sviluppo della relazione finale con il cliente e quindi con il consumatore finale, elementi essenziali per poter approcciare a nuovi mercati e nuove cantine.

Il coronavirus – continuando la sua cavalcata – può minare le piccole realtà vinicole che adesso si troveranno in pericolo, troppo piccole per avere un ruolo centrale per l’esportazione a causa dell’esiguo numero di bottiglie prodotte, ma altrettanto limitate per soddisfare le esigenze di carte di vini esteri che vogliono esclusive o numeri da capogiro per le loro dimensioni, troppo locali per far fronte a crescite che possano metterle al riparo e possano garantirle un punto di pareggio definito e programmabile.
Alessandro in questo è concreto, diretto, spietato forse, ma giusto nella sua analisi ed è per questo che ascoltandolo deve maturare l'idea di sperare in un apporto senza precedenti da parte del governo che possa sostenere queste realtà che oggi hanno bisogno di strumenti finanziari diretti per poter andare oltre l'ostacolo.

Mentre ci congediamo e la nostra conversazione volge alla speranza più che alla condanna, Alessandro mi rammenta come l'Italia sia stata capace di diventare baluardo e produttore di eccellenze enogastronomiche a livello universale dopo essere stata demolita dalla guerra, dalla fame e dalla carestia. Non a caso dando una risposta, proprio in questa direzione, creando una catena del valore unica al Mondo per qualità e biodiversità.

Ed ancora torna prepotente la simbologia dell'oggettività dei fatti e la soggettività per gestirli, due visioni che di concerto una persona come Alessandro ha imparato a plasmare e fare proprie.
Ci salutiamo con la promessa che la prossima volta sarà davanti ad una bottiglia di vino.

Contatti ed info:
http://www.www.deepredstories.com
@lozingarodilusso

 

 

L’operazione è stata conclusa grazie al supporto di Cassa Depositi e Prestiti e UniCredit, insieme a un pool di banche, per ampliare il business del Consorzio, eccellenza italiana dell’agroalimentare

Rivarolo del Re (CR) 25 marzo 2020 - È stato recentemente siglato un accordo di finanziamento da oltre 160 milioni di euro tra il Consorzio Casalasco del Pomodoro, un pool di istituti finanziari e con Cassa Depositi e Prestiti (CDP), a supporto dello sviluppo delle attività produttive e commerciali della cooperativa.

Questa operazione, che ha coinvolto diversi istituti di primaria importanza e ha visto UniCredit come banca agente e Cassa Depositi e Prestiti come arranger insieme ad alcune banche, evidenzia il forte sostegno da parte dl sistema bancario al Consorzio Casalasco. Grazie a questo finanziamento la Cooperativa rafforzerà la propria struttura finanziaria e potrà realizzare importanti investimenti sia sul fronte industriale che su quello commerciale.

La partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti – presente nel capitale della cooperativa dal 2016 attraverso la controllata SIMEST – conferma la forte attenzione del Gruppo nei confronti di un settore strategico come l’agroalimentare, cruciale per lo sviluppo del territorio e per la crescita del Made in Italy.

Oggi il Consorzio Casalasco del Pomodoro aggrega centinaia di aziende agricole e rappresenta la prima realtà nazionale nella filiera di pomodoro da industria. Con oltre 1.000 dipendenti e 3 stabilimenti, è presente in più di 60 Paesi al mondo e può contare su una consolidata relazione di co-packing con le principali multinazionali del food, oltre che su due rinomati marchi di proprietà, Pomì e De Rica, che proprio grazie a questa operazione potranno essere ulteriormente valorizzati sui mercati internazionali.

“Un’operazione strategica - afferma Costantino Vaia, Direttore Generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro– a supporto del lavoro svolto e, soprattutto, dei progetti che realizzeremo nei prossimi anni. Parlare di futuro ed investimenti sul Made in Italy in questi momenti così delicati per il Paese non è semplice, ma comunque possibile. Il settore agroalimentare sta dimostrando ancora una volta il proprio ruolo strategico e il grande contributo che può dare anche in situazioni di emergenza come queste”.

“L’impegno di Cassa Depositi e Prestiti è sempre più orientato alla vicinanza con il territorio e al supporto delle imprese, per generare un impatto positivo sul tessuto economico e sulle comunità locali - ha dichiarato Nunzio Tartaglia, Responsabile della Divisione CDP Imprese - In questo momento particolare, sentiamo ancor di più la responsabilità di rinnovare e rafforzare il sostegno alla crescita delle eccellenze italiane nel mondo, come il Consorzio Casalasco del Pomodoro, anche con l’obiettivo di valorizzare le aziende impegnate nell’agroalimentare, settore vitale per l’economia del Paese”.

“Il supporto alle aziende e alle comunità locali è da sempre uno degli obiettivi che ci prefissiamo, ancor più in momento difficile come l’attuale - ha aggiunto Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia di UniCredit - Il finanziamento al Consorzio Casalasco del Pomodoro, eccellenza italiana dell’agroalimentare, rappresenta un concreto segnale della volontà di supportare e accompagnare nel proprio percorso di crescita questa realtà imprenditoriale attiva in un settore fondamentale e strategico per il Paese”.

L'Autorità garante della concorrenza ha comunicato, il 24 marzo, nell’ambito della sua attività di controllo su pratiche commerciali sleali relative ad attività di e-commerce inerenti all’emergenza di covid-19, di avere emesso due provvedimenti urgenti in data 22 marzo 2020.

Nel primo provvedimento l’Antitrust ha intimato, in via cautelare, alla piattaforma www.gofundme.com , attraverso la quale è possibile effettuare raccolte di fondi a scopo benefico, di modificare la parte relativa alle commissioni percentuali che ogni utente può aggiungere alla somma donata. Tali commissioni, inserite dalla piattaforma in via automatica, vengono devolute per il finanziamento della piattaforma stessa. In pratica, all’utente che stabilisce di effettuare una donazione per una ben definitiva campagna di raccolta fondi (oggi soprattutto per aiutare gli ospedali in prima linea nella battaglia contro il covid-19), viene in automatico aggiunta una commissione del 10 %, come detto, per il funzionamento della piattaforma. L’utente può modificare tale percentuale solo scegliendo nel menu a tendina la locuzione “altro” per poi azzerare la commissione richiesta.

L’Autorità ha ritenuto che tali modalità di acquisizione delle commissioni, reclamizzate come facoltative, siano tali da esercitare un indebito condizionamento nei confronti dei soggetti donanti, che potrebbero non rendersi conto della possibilità di modificare o annullare la cifra preimpostata dalla piattaforma, o ritenerla necessaria per il suo funzionamento. Ciò appare particolarmente insidioso in un momento come questo, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dove i consumatori impegnati a versare versamenti in beneficienza potrebbero ridurre le loro attenzioni rispetto ai meccanismi di funzionamento del sito. Anche i ripetuti claim che propongono attività di finanziamento gratuite e senza costi hanno pesato sulla valutazione finale dell’Antitrust che nota come, oltre alle suddette commissioni di finanziamento, siano previsti anche costi connessi alle transazioni con carte di credito e debito.Il sito italiano in questione risponde ad una società di diritto irlandese (GoFundMe Ireland Ltd.) proprietaria di una delle più grandi piattaforme mondiali per la raccolta fondi, il c.d. crowfunding.

L’Antitrust ha pertanto disposto che la società irlandese disattivi tale meccanismo automatico di pagamento di commissioni per il funzionamento della piattaforma e presenti, entro 3 giorni, una relazione relativa all’ottemperanza del provvedimento. La mancata ottemperanza comporta una sanzione pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 di € e, in caso di reiterata inottemperanza, una sospensione non superiore a 1 mese dall’attività di impresa.

La seconda misura è stata presa nei confronti del sito carlita shop. In questo caso l’Antitrust ha avviato un procedimento e, contemporaneamente disposto in via cautelare l'eliminazione di ogni riferimento all'efficacia preventiva contro la COVID-19 di detergenti, prodotti cosmetici e integratori pubblicizzati e commercializzati sia sul suddetto sito che sulla relativa pagina Instagram. Sia sulla homepage del sito che attraverso il profilo Instagram sono pubblicizzati e venduti prodotti (quali l’”Olio Essenziale di Manuka Antivirale Purificante Antibatterico Optima Naturalis”, l’”Integratore antivirale Manuka Defense Plus Optima Naturals”) di cui si decantano infondate capacità “antivirali”, antibatteriche e antisettiche nonché di rafforzamento del sistema immunitario e di protezione delle vie respiratorie, grazie a principi attivi che combatterebbero microorganismi in grado di scatenare infiammazioni nelle vie respiratorie e nei polmoni. Si vantano, inoltre, proprietà disinfettanti e capacità di contrastare il contagio da parte di detergenti e creme cosmetiche.

Nessuna delle suddette affermazioni di carattere terapeutico ha alcun riscontro nella letteratura scientifica, mentre, per quanto riguarda le proprietà disinfettanti, nessuno di questi prodotti è stato registrato come dispositivo medico, classificazione obbligatoria per prodotti che posseggano tali proprietà. Considerando, prima facie, tali affermazioni particolarmente gravi ed insidiose - in virtù dell’alterata capacità del consumatore di valutare correttamente tali pubblicità in un momento come l’attuale, dove il continuo aumento dei contagi rende oggettivamente difficile la capacità di discernimento - l’Antitrust ne ha disposto l’eliminazione. Anche in questo caso, la Carlita Shop S.r.l.s. titolare dei siti in questione dovrà presentare entro 3 giorni una relazione relativa all’ottemperanza del provvedimento. La mancata ottemperanza comporta una sanzione pecuniaria da 10.000 a 5.000.000 di € e, in caso di reiterata inottemperanza, la sospensione non superiore a 1 mese dall’attività di impresa.

(24 marzo 2020)

di Mario Vacca Parma 25 marzo 2020 - Nel precedente articolo si è evidenziato come il decreto Cura Italia abbia previsto la sospensione dell’attività giudiziaria con il rinvio delle udienze e la sospensione dei termini degli atti giudiziali in qualsiasi atto del procedimento e non solo del processo intervenendo anche per le scadenze fissate a seguito delle introduzioni di procedure di concordato preventivo e per le scadenze fissate nell’ambito dell’omologazione di accordi di ristrutturazione dei debiti.

Al riguardo ci sono le prime pronunce, il 10 marzo si è espresso il Tribunale di Forlì, nell’ambito di una procedura di concordato preventivo con riserva, disponendo la proroga del termine fissato per la presentazione della proposta definitiva, unitamente al piano concordatario e alla documentazione, in virtù del disposto di cui all’art. 1 D.L. n. 11/2020. Il Tribunale, dando atto dell’ adozione dei D.P.C.M. dell’8/03/2020 e del 9/03/2020 a tutela della salute pubblica e contro la diffusione del Coronavirus, ha ritenuto opportuno «al fine di prevenire diversità di orientamenti interpretativi ed assicurare al contempo uniformità di trattamento, intervenire d’ufficio per chiarire che tra i procedimenti civili pendenti i cui termini restano sospesi devono essere fatti rientrare anche i procedimenti di concordato preventivo in cui è pendente il termine ex art. 161, comma 6, l. fall. con conseguente proroga di diritto dei termini già concessi per tale arco temporale di 14 giorni».
Al riguardo si è uniformato anche il tribunale di Tribunale di Bergamo in data 11 marzo 2020.
Il problema sanitario in corso si rifletterà anche sui piani concordatari e proprio riguardo le scadenza sarebbe utile ampliare la portata delle stesse per dar modo e chi abbia presentato un piano industriale di integrare un’approfondita revisione dello stesso avendo cura per quella che sarà l’economia post emergenza.

Un’ultima considerazione è doverosa riguardo l’impatto sull’entrata in vigore del Codice della Crisi.
Già prima dell’emergenza il decreto correttivo al Codice ha differito al 15 febbraio 2021 l’operatività degli oneri di segnalazione gravanti sugli organi di controllo interno e sui revisori contabili per le imprese che negli ultimi due esercizi non avessero superato nessuno dei limiti per l’assunzione dei revisori.

Con il decreto legge n. 9 del 2 marzo 2020, e più precisamente con l’art. 11, rispetto all’entrata in vigore prevista per il prossimo 15 agosto 2020, è stato effettivamente rinviato al 15 febbraio 2021 tanto per le piccolissime imprese già interessate dal decreto correttivo quanto per tutte le imprese già originariamente destinatarie della disciplina delle misure di allerta ai sensi del Codice della Crisi e ubicate su tutto il territorio nazionale, con esclusione delle grandi imprese e delle società quotate e di quegli altri soggetti già esclusi, dagli strumenti di allerta ai sensi dell’art.12 del Codice della Crisi.
Il rinvio interessa un’ ampia platea di soggetti, per i quali si è inteso apprestare un ulteriore periodo ed anche per l’organizzazione degli enti deputati alla gestione della crisi, gli ormai noti e famosi OCRI.

(PH. Francesca Bocchia -"al tempo del Coronavirus") 

 

 

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
Mario Vacca Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

 

di Francesca CAGGIATI – Stiamo vivendo un momento particolarmente difficile per tutti, in particolare per il commercio costretto - in alcuni settori - a chiudere prima di altri le serrande dei negozi per le disposizioni messe giustamente in atto in questo periodo di emergenza sanitaria. 

E quando si è chiusi in casa si capisce quanto vale la nostra libertà di muoverci, in particolare se capita di far cadere il cellulare e trovarsi con lo smartphone acquistato da poco in mille pezzi e non si sa a che santo votarsi.


Incontriamo Emanuele Settecasi, 29 anni, titolare di The Phone Clinic, negozio di riparazione e vendita di dispositivi elettronici come iPhone, iPad e Mac e specializzato nelle marche Apple, Samsung e Huawei che si trova in strada della Repubblica, 98/A a Parma. Attività iniziata per passione circa dieci anni fa e diventata il suo lavoro.


Come state vivendo questa emergenza? E come vi siete organizzati?
“Ci siamo organizzati con le assistenze e le vendite a domicilio, muniti di mascherine a norma, guanti e divisa, per evitare che il cliente stesso debba uscire.”


Quali sono i vostri normali servizi?
“Ripariamo cellulari, tablet e pc. Inoltre vendiamo dispositivi ricondizionati direttamente da noi, controllati e messi in vendita a prezzi competitivi e ottima qualità.”


Ne avete approntato di nuovi ultimamente?
“Si ultimamente, visto il dilagare dell’epidemia, ci siamo adeguati a ciò che è la situazione attuale. Abbiamo attivato il servizio a domicilio: ritiriamo il dispositivo direttamente a casa del cliente e in giornata lo riportiamo. In più abbiamo attivato la vendita online su www.thephoneclinic.it, in cui abbiamo pezzi nuovi e molti prodotti ricondizionati, disponibili con consegna a domicilio del dispositivo acquistato o con spedizione mezzo corriere. Con il coupon #IOSTOACASA è inoltre possibile avere sconti su prodotti selezionati anche fino a 100 euro.”


I tempi di riparazione si sono allungati o riuscite ad essere ancora tempestivi?
“I tempi variano a seconda del modello. Mi spiego meglio. Per iPhone ad esempio, riusciamo a fare la riparazione in auto nel giro di circa 20 minuti direttamente vicino all'abitazione del cliente, avendo anche la disponibilità di pezzi in casa, per altre marche ordiniamo il ricambio quindi le tempistiche richiedono almeno 24/48h dall'ordine.”

 

Consorzio Agrario: garantiti i servizi al mondo agricolo e al comparto agroalimentare 

PARMA – ( 24 Marzo 2020 ) - In un contesto problematico come quello che stiamo vivendo, sotto gli effetti pressoché totalizzanti sulla comunità e le produzioni del virus Covid 19, il comparto agroalimentare, con particolare rilevanza per quello rappresentato dal primo settore agricolo, rimane tra i pochi presidi attivi alla ricerca di standard produttivi stabili anche per questa annata iniziata decisamente in salita.

L’agricoltura può rappresentare un’ancora di salvezza ed è proprio in quest’ottica che il Consorzio Agrario di Parma, presente sul territorio dal 1893, vuole rimarcare la capillarità della sua azione di servizio in tutte le zone della provincia, in grado di garantire l’approvvigionamento costante di tutto quanto occorra alle imprese agricole, sia in pianura che nei presidi montani e di prossimità, in cui faticosamente si prosegue il lavoro quotidiano tra le mille criticità presentate dall’attuale scenario. Sono garantiti quindi: i servizi al mondo agricolo con assistenza tecnica e fornitura dei mezzi utili alla produzione, l’assistenza meccanica e la fornitura di ricambi, la fornitura di carburante, il servizio zootecnico con il supporto degli alimentaristi e la fornitura quotidiana del mangime, attraverso le agenzie con i propri punti vendita è garantita la fornitura di alimenti per gli animali da cortile e gli animali da compagnia, con gli 8 negozi alimentari si offre un servizio unico alla popolazione dei comuni della montagna, i mulini ed i trasformatori in genere continuano a ritirare il grano dai nostri depositi per poter trasformarlo in farina per la produzione di pane o pasta, garantiamo la corretta conservazione delle forme di parmigiano reggiano all’interno dei nostri magazzini di stagionatura.

Sul portale www.consorzioagrario.it  sono presenti tutti i contatti telefonici e di posta elettronica per interagire con gli esperti consortili che potranno offrire la loro consulenza in merito alle problematiche quotidiane che il mondo agricolo deve affrontare. In più si può trovare una mappa geografica della provincia con tutti i contatti delle numerose agenzie e tutti i riferimenti necessari.

 

Ego International riporta i dati export del settore farmaceutico italiano che registra una crescita sia in termini di volume che di autorevolezza

Ego International racconta l’export del settore farmaceutico italiano

Ego International, che da 18 anni si occupa di export e lo fa per le PMI italiane, tratta anche il settore farmaceutico/cosmetico. I dati registrati nel 2019 mettono in risalto la continuità con cui il settore è cresciuto in termini di export.

L’export della prima metà del 2019, come si legge dal rapporto consultato da Ego International, è cresciuto raggiungendo un +28% rispetto al 2018, per un valore di 16 miliardi di euro. I dati relativi alla seconda parte dell’anno devono ancora essere comunicati ma il trend rilevato nel corso dei primi sei mesi 2019 sembra essersi esteso fino alla fine dell’anno, con un valore di esportazione raggiunto per il settore pari a 33,1 miliardi di euro con un surplus commerciale di quasi 4 miliardi di euro.

Ego International: l’export farmaceutico contribuisce alla crescita di tutto il settore 

Alberto Chiesi, presidente di Fab13, importante gruppo farmaceutico, ha sottolineato che l’Italia può competere con l’intero mercato globale, come si evince dai dati del 2018: 12 miliardi di ricavi, di cui il 70% è dovuto all’export, e 43 mila persone impiegate.

Ego International, contestualizzando i dati sopra elencati, sottolinea che l’Italia è tra i primi produttori di farmaci dell’Unione Europea insieme alla Germania. La crescita del settore, che ha portato ad un testa a testa con la Germania, dura da diversi anni vedendo il nostro Paese in un escalation importante. “Noi 12 anni fa eravamo l’ottavo di 12 paesi europei, ora siamo il primo di 27” sottolinea il presidente di Fab13.

Ego International spiega come la ricerca farmaceutica aiuti anche l’export

Il 20% degli studi clinici sui farmaci viene effettuato nel nostro Paese e gli investimenti da parte delle imprese italiane del farmaco superano i 700 milioni l’anno, portando il settore farmaceutico ad essere uno tra i primi per contributi al sistema nazionale di ricerca.

Ego International sostiene che l’export del settore sia in crescita costante da anni grazie soprattutto agli investimenti fatti in ricerca. Basta pensare, ad esempio, alla produzione di vaccini, per i quali l’Italia è un hub internazionale, o alla ricerca sulle malattie rare.

Ora è importante continuare questo trend per permettere al settore in questione di mantenere questi numeri nell’ambito export. Ego International, in questo contesto, riporta le parole dell’ex ministro della salute Grillo che ribadisce, dopo aver visitato centri di ricerca in Giappone, quanto sia fondamentale investire sulla ricerca in generale e su quella farmaceutica in particolare.

Martedì, 24 Marzo 2020 17:53

Lattiero caseario. Borse a singhiozzo.

Latte spot in discesa e inalterati gli altri listini per sospensione delle quotazioni.
 
di Virgilio Parma 24 marzo 2020 - 
 
LATTE SPOT – Dal 9/3, ultima quotazione di borsa veronese, il latte spot nazionale cede oltre il 15%. Il latte spot crudo nazionale con un pesante ridimensionamento giunge a collocarsi tra 29,38 e 33,51/100 litri di latte. -4,8% per il latte intero pastorizzato "spot" estero che quota  34,02-36,09 €/100 litri di latte e infine il Latte scremato pastorizzato spot estero cede ancor più e si colloca tra 19,67 e 21,74 €/100 litri di latte (-2,4%)."
 
BURRO E PANNA – Chiuse le borse di Milano che mantiene le quotazioni del 9/3. A Parma lo zangolato resta inalterato.  
Borsa di Milano 09 marzo 2020: 
BURRO CEE: 3,25 €/Kg. (-)
BURRO CENTRIFUGA: 3,50 €/Kg.  (-)
BURRO PASTORIZZATO: 1,65 €/Kg. (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,45 €/Kg. (-)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 170 €/Kg. (+)
MARGARINA marzo 2020: 1,03 - 1,09 €/kg (=)
 
Borsa di Verona 9 marzo 2020: (-)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,60 / 1,63 €/Kg.
 
Borsa di Parma 20 marzo 2020 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,05 €/Kg.
 
Borsa di Reggio Emilia 17 marzo 2020 (-)
BURRO ZANGOLATO: 1,05 - 1,05 €/kg.

 
GRANA PADANO – Milano 9 marzo 2020 – Rimangono invariati i listini del Grana Padano per le classi più vecchie. Il fresco cede 10 centesimi al chilo
 
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 – 7,05 €/Kg. (-)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,25 – 8,50 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 – 8,95 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,70 – 5,85 €/Kg. (-)
 
PARMIGIANO REGGIANO – Parma 20 marzo 2020 – Nessuna quotazione rilevata venerdì 20 marzo 2020.
 
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 8,00 - 8,35 €/Kg. (NQ)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 8,60 - 9,00 €/Kg. (NQ)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 9,50 - 10,15 €/Kg. (NQ)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,20 - 11,15 €/Kg. (NQ)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 12,05 €/Kg.(NQ)

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Martedì, 24 Marzo 2020 10:31

Manutenzione canali nel paese di Calendasco

Piacenza,23 marzo 2020 - Il nostro territorio è vivo con criticità e punti di forza e il personale tecnico e operativo del Consorzio di Bonifica di Piacenza prosegue nei suoi compiti di difesa e regolazione delle risorse idriche secondo i criteri di prudenza e tutela e nel rispetto delle restrizioni imposte dal Governo per la gestione dell’emergenza sanitaria. 

Tra gli interventi portati a termine nelle scorse settimane rientra anche la manutenzione dei canali di scolo presenti nella zona centrale di Calendasco: “In accordo con il Sindaco Filippo Zangrandi, abbiamo proceduto alla pulizia del reticolo di canali presente nei dintorni della piazza principale del paese con l’obiettivo di alleggerire il carico delle acque piovane che, in quella zona e, in caso di eventi meteorologici intensi, ha portato ad allagamenti che hanno coinvolto anche le abitazioni attigue” afferma il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza, Fausto Zermani.

Negli ultimi mesi, sempre il Consorzio ha anche provveduto alla pulizia, sistemazione e regolazione della pendenza dei canali di scolo che attraversano il territorio comunale verso il Po, oltre alla manutenzione dei pozzetti a supporto della rete per facilitare il deflusso delle acque in caso di precipitazioni particolarmente intense. Interventi che si uniscono alla manutenzione portata avanti dall’amministrazione comunale.
A quelli qui citati si aggiungono anche altri lavori effettuati nei comuni della bassa Val Tidone di concerto con Ireti e con il Comune di Rottofreno a prevenzione di eventi meteorici futuri.

“Non dobbiamo abbassare la guardia perché i cambiamenti climatici sono intrisi nel nostro pianeta. L’uomo deve porre quei rimedi che ci permettano di difenderci da piogge intense o periodi siccitosi. Manutenzione diffusa e nuove opere alla base di un percorso da portare avanti con coraggio e visione per noi e per le nuove generazioni” conclude Fausto Zermani.

 

Lunedì, 23 Marzo 2020 15:37

UniCredit per l'Italia

UniCredit annuncia un pacchetto di emergenza ampliato per sostenere le famiglie e imprese italiane

Milano 23 marzo 2020 - UniCredit amplia il suo “Pacchetto emergenza” a tutta l'Italia e lo integra con ulteriori misure di sostegno. Questa iniziativa si aggiunge alle misure precedentemente comunicate dalla banca e a quelle annunciate dal Governo con il decreto "Cura Italia" per affrontare l'emergenza COVID-19.
In particolare UniCredit offrirà quanto segue:

per i clienti Privati:
• Mutui: sospensione del rimborso sulla quota capitale delle rate fino a 12 mesi
Per i clienti PMI, oltre alle misure annunciate dall'Associazione Bancaria Italiana, e pienamente in linea col Decreto:
• Finanziamenti aggiuntivi, pari ad almeno il 10% dell'utilizzato in essere, attraverso la rinegoziazione e/o il consolidamento del debito e con la garanzia del Fondo Centrale di Garanzia.

Per gli altri clienti Imprese:
• Finanziamenti a medio-lungo termine: sospensione del rimborso sulla quota capitale delle rate per tre-sei mesi, con possibilità di proroga fino a un massimo di 12 mesi;
• Proroga delle linee di import fino a 120 giorni, finalizzata a supportare la gestione del capitale circolante;
• La concessione di linee di credito di liquidità con durata sino a 6 mesi.

Remo Taricani, Co-CEO Commercial Banking Italy di UniCredit, ha dichiarato: "Siamo sempre stati fortemente impegnati nei confronti delle comunità locali e ci siamo per aiutarle anche in questi momenti così difficili: vogliamo mettere a disposizione il nostro aiuto, facendo in modo che arrivi a chi ne ha bisogno".
Andrea Casini, Co-CEO Commercial Banking Italy di UniCredit, ha aggiunto: "Molti dei nostri clienti sono o saranno interessati da questa situazione. Per sostenerli, stiamo intraprendendo azioni rapide e decisive per superare il momento e mitigare l’impatto economico. La nostra offerta è disponibile a distanza e grazie ai nostri servizi digitali non è necessario che i clienti si rechino fisicamente in una filiale ".

La salute e il benessere di dipendenti e clienti è una massima priorità per il Gruppo. La banca continuerà a monitorare da vicino la situazione, ad agire nel migliore interesse di ciascuno e a fare la cosa giusta!

Editoriale:  - Bisogna armarsi di una gran pazienza. Il tunnel è lungo. - Lattiero caseario. Coronavirus e preoccupazioni commerciali   - Cereali e dintorni. Fase confusa e critica dei mercati. -  Le aziende vitivinicole al tempo del coronavirus – una preziosa iniziativa che può aiutarle...

Cibus-12-22mar2020-COP.jpgSOMMARIO Anno 19 - n° 12 22 marzo 2020
1.1 editoriale
Bisogna armarsi di una gran pazienza. Il tunnel è lungo.
3.1 lattiero caseario Lattiero caseario. Coronavirus e preoccupazioni commerciali    
4.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. tendenza
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Fase confusa e critica dei mercati.
6.1 cereali e dintorni tendenze.
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Varie fonti news
8.1 apicoltura  “Apicoltori reggiani assediati dai ladri di alveari”
8.2 agricoltura  Agricoltura. Le richieste della Regione alla ministra Bellanova
9.0 vitivinocoltura e covid-19 Le aziende vitivinicole al tempo del coronavirus – una preziosa iniziativa che può aiutarle
9.1 bonifica parmense Bonifica Parmense, orari e disposizioni per l’emergenza da Coronavirus
10.1 promozioni “vino” e partners
12.1 promozioni “birra” e partners

 

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di Mario Vacca Parma 21 marzo 2020 - A seguito dei chiarimenti dell’ordine dei dottori commercialisti richiesti al Ministero della Giustizia riguardo le sospensioni dei termini è arrivata l’attesa precisazione.
Il decreto legge, nell’articolo dedicato alle misure prese per fronteggiare l’emergenza sanitaria nel settore della giustizia, chiarisce che la sospensione dei termini che si accompagna al rinvio delle udienze sino al aprile investe qualsiasi atto del procedimento e non solo del processo e riguarda tutti i termini procedurali, comprendendo anche quelli previsti dalle procedure concorsuali.

Nel caso specifico l’interruzione riguarda le fasi del procedimento concordatario partendo dal concordato “in bianco”, ovvero la fase iniziale con la quale l’imprenditore può depositare il ricorso con la domanda di concordato alla quale è unito il deposito dei bilanci degli ultimi esercizi e l’elenco nominativo dei creditori con l’indicazione dei relativi crediti, riservandosi di presentare la proposta, il piano e la documentazione entro un termine fissato dal giudice.

Anche le udienze disciplinate dagli articoli della Legge fallimentare subiranno le stesse sospensioni, mentre alcune eccezioni - previste dal decreto - possono essere oggetto di provvedimenti la cui ritardata trattazione può produrre grave pregiudizio alle parti. In tutti i casi l’urgenza deve essere attestata dal delegato del presidente del tribunale o dal giudice delegato in caso di procedura prefallimentare già pendente o dal presidente del collegio nella fase più avanzata di trattazione e deve essere evidente a prima vista.

(PH. Francesca Bocchia per www.gazzettadellemilia.it )

 

La Bussola d'Impresa - Mario Vacca
Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito esperienza e ho potuto specializzarmi nel controllo di gestione e finanza d’impresa.
Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza tra Capri, Napoli e la penisola Sorrentina con il ruolo di Temporary Manager, per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di prevedere e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.
Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho voluto fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori e, alla gestione di società e conti esteri per favorire l'internazionalizzazione ed armonizzare la fiscalità tra i diversi paesi ove i clienti operano.
Nel frattempo ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni - nel ruolo di vice presidente - ottenendo una buona padronanza della dialettica, doti di Pubblic Relation e, una buona rete di contatti personali.
Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio obiettivo è lavorare sodo ma, con Etica ed Urbanità.

Riferimenti
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Telefono: ‭+39 347 2955391‬
WEB Linkedin: https://www.linkedin.com/in/vaccamario/?originalSubdomain=it

 

Agricoltura. Le richieste della Regione alla ministra Bellanova per affrontare l'emergenza Coronavirus. L'assessore Mammi: "No alle speculazioni su latte e carni fresche, servono misure severe e più controlli"
Tra le altre richieste urgenti avanzate nel corso della videoconferenza con la ministra Bellanova e i colleghi delle altre Regioni, procedure più snelle per il risarcimento dei danni da cimice asiatica e l'incremento della relativa dotazione finanziaria. Ribadita l'esigenza della proroga di un anno dei "patentini" per l'acquisto e l'uso dei fitofarmaci e va affrontato per tempo il problema emergente della scarsità di manodopera per le grandi campagne di raccolta dei prodotti

Bologna 20 marzo 2020  – “Servono interventi urgenti a tutela e sostegno di quelle filiere che rischiano di essere pesantemente danneggiate dall’impatto dell’emergenza Coronavirus, a partire da latte e carni. Due comparti di fondamentale importanza per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna dove ci vengono segnalati ingiustificati e deprecabili fenomeni di speculazione sui prezzi di vendita dei prodotti a discapito dei produttori agricoli. Per questo c’è bisogno di intensificare i controlli e adottare severe misure per stroncare sul nascere questi comportamenti illegali”.
 
Lo ha ribadito l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, collegato questa mattina in videoconferenza con la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, e i colleghi delle altre Regioni sulle misure urgenti per affrontare le ripercussioni negative nel  comparto agroalimentare  legate alla diffusione del Covid-19. 
 
Tra le questioni prioritarie sollevate da Mammi anche l’esigenza di velocizzare le procedure per i risarcimenti dei danni da cimice asiatica e di semplificare al massimo le procedure per la presentazione delle domande.
 
“Ho anche chiesto di anticipare a quest’anno- sottolinea l’assessore- l’erogazione di tutti gli 80 milioni di euro stanziati per il triennio 2020-2022 con l’ultima legge di bilancio e di incrementare la dotazione finanziaria per i prossimi anni per destinare più risorse alle aziende colpite. Soprattutto tenendo conto del fatto che i danni accertati nella sola Emilia-Romagna sono di gran lunga di importo più elevato”. 
 
Altro tema sollevato, dal momento che la filiera agroalimentare in questo momento di emergenza sanitaria rientra tra le attività strategiche, la proroga fino al 2021 della validità dell’abilitazione all’acquisto, utilizzo e vendita dei fitofarmaci, il cosiddetto “patentino”. Comprendendo nella richiesta anche le abilitazioni in corso di rinnovo, nel rispetto delle procedure adottate dalle singole Regioni e Province autonome. Una richiesta di modifica al decreto “Cura Italia”, varato nei giorni scorsi dal Governo, estesa anche agli attestati di funzionalità delle macchine irroratrici.
 
Ultimo ma non meno importante, la Regione Emilia-Romagna ha posto anche il grosso problema rappresentato dalla carenza di manodopera agricola che si va profilando in vista dell’avvio delle grandi campagne di raccolta e per i lavori di carattere stagionale nei campi, con molti operai agricoli di origine comunitaria ed extracomunitaria che hanno già lasciato o stanno lasciando il nostro Paese a causa dell’emergenza sanitaria. Al riguardo l’assessore Mammi ha chiesto di trovare soluzioni giuridiche adatte anche per migliorare domanda e offerta di lavoro./G.Ma          
          
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Confcommercio ritiene le misure introdotte a sostegno delle attività economiche dal decreto Cura Italia come “il punto di partenza per il molto di più che è necessario fare in risposta ad un’emergenza sanitaria che si è fatta anche emergenza economica e sociale. Per il nostro sistema economico le conseguenze della chiusura della pressoché totalità degli esercizi commerciali, dei ristoranti, dei pubblici esercizi, degli alberghi, delle discoteche, dei mercati, del terziario rappresenta un colpo pesantissimo.

Alla luce di questa considerazione di fondo, si ribadisce l’esigenza di una più ampia ed inclusiva moratoria fiscale. Ciò significa, tra l’altro, che va decisamente rivista al rialzo la soglia massima dei 2 milioni di euro di ricavi fissata per l’accesso al regime di sospensione delle scadenze fiscali per il mese di marzo.
Nell’immediato serve inoltre un aiuto serio e concreto per i danni subiti in termini di crollo di fatturato; insomma serve più liquidità alle imprese, e in prospettiva investimenti efficaci e sostegno alla domanda.

Accogliamo invece favorevolmente la comunicazione odierna del Ministero del Lavoro che, in risposta anche alle nostre richieste, ha bloccato il clickday inizialmente previsto per i lavoratori autonomi per ottenere il bonus da 600 euro. Verrà presto comunicata una data a partire dalla quale si potranno presentare le domande.

E’ di fondamentale importanza pensare già adesso al successivo provvedimento di aprile, dove dovranno essere messe in gioco ben altre risorse, auspicabilmente in stretta collaborazione con l’Unione Europea.
Occorrono da parte di tutti scelte chiare e decise, noi continueremo a fare la nostra parte e non ci tireremo indietro.

La denuncia di Anna Ganapini (Cia): “Numerosi colpi in tutta la provincia”

I ripetuti furti di alveari: tanti apicoltori reggiani devono fare i conti con questo preoccupante fenomeno, come se non bastassero i nefasti effetti dei cambiamenti climatici e le terribili conseguenze dell’emergenza Covid-19. Dalla zona ceramiche alla Val d’Enza, dalla montagna alla Bassa passando per le frazioni rurali di Reggio, i colpi sono stati messi a segno in tutto il territorio. “La situazione è molto grave. Chiediamo più controlli delle forze dell’ordine e il supporto dei cittadini: segnalino movimenti sospetti”, l’appello di Anna Ganapini (imprenditrice Cia): “Nonostante l’epidemia, proseguiamo il nostro fondamentale lavoro spostandoci in singole unità e nella massima sicurezza. Ma la situazione complessiva è davvero molto dura: è un assedio”.

Il danno è anche indiretto, ma pesantissimo, perché la presenza delle api garantisce un ecosistema in equilibrio e l’impollinazione di tante specie vegetali importanti.

“Sono stati numerosi i furti messi a segno nei primi mesi dell’anno - entra nel dettaglio - Tanti apicoltori sono in ginocchio. Il modus operandi dei ladri è sempre lo stesso: entrano in azione di notte - poiché gli alveari si spostano quando le api non volano -, normalmente in zone scarsamente abitate se non isolate da abitazioni o in aperta campagna. Sul posto non lasciano tracce”. Ganapini ricorda che in molti casi le arnie “sono riconoscibili perché marcate a fuoco con acronimo del proprietario e ogni postazione è registrata all’anagrafe apistica nazionale con relativo codice e numero di alveari presenti. Ma questo non scoraggia i malviventi”.

Entra nel dettaglio: “Per la specificità dell’oggetto dei furti (api vive) possiamo dare per assodato che i colpi siano messi a segno da apicoltori criminali: è impossibile che una persona non avvezza al mestiere possa gestire un’operazione simile”. La refurtiva arriva fino a 40 alveari a colpo, segno che i malviventi hanno mezzi adatti per spostare grandi quantità di materiale.
“Il danno per l’apicoltore derubato è ingente – prosegue Ganapini - poiché vengono sottratti i cosiddetti nuclei, sciami destinati alla vendita, e le famiglie destinate alla produzione di miele. Che si aggiungono al valore della produzione stessa che verrà a mancare”.

In conclusione, l’apicoltrice lancia un appello: “Chiediamo più controlli delle forze dell’ordine nelle zone rurali, da tempo assediate da malviventi che rubano di tutto. Ma chiedo anche a chi vive presso degli apiari e alle aziende agricole che ospitano gli alveari sul proprio terreno, di comunicare ai proprietari degli alveari eventuali movimenti sospetti. Sono segnalazioni preziose per cercare di stroncare un fenomeno che sta fortemente penalizzando le attività sul nostro territorio”.

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