Lunedì, 10 Febbraio 2020 06:39

A Fidenza commemorate le vittime delle Foibe.

09 Febbraio 2020 - Commemorati i martiri delle Foibe a Fidenza; riuniti dinnanzi al cartello che ne indica la strada a loro intitolata, si sono radunati chi in ricordo di questi Italiani ha deciso di fermarsi 1 minuto per una preghiera.
Presenti oltre al gruppo di Fratelli d'Italia , anche i consiglieri comunali Samantha Parri e Andrea Scarabelli.

È stato ricordato che quelli che per molti sono Vittime di serie B, per noi erano solo Italiani che furono legati con del filo spinato e sparati alle spalle per farli cascare nelle viscere della terra, appunto infoibati.
La strada venne istituita 10 anni fa dalla Giunta Cantini e dal 2013 in prossimità della data, abbiamo sempre deposto una corona d'alloro per tenere vivo il Ricordo.

E notizia di queste ore la presa di posizione del Presidente della Repubblica di ferma condanna verso chi ancora oggi nega l'esistenza delle Foibe, nega la strage compiuta dalle truppe Titine.  Nei giorni scorsi è stata presentata una proposta di Legge a firma Walter Rizzetto ma sottoscritta da tutto il gruppo parlamentare di Fratelli d'Italia per punire chi con faziosità si ostina a negare i fatti di quei terribili anni.

Dal 2004, anno dell'istituzione della giornata del ricordo, sono stati compiuti passi in avanti per scrivere se pur tristi, delle pagine di storia Italiana, forse per troppo tempo ignorate; strida il comportamento di chi taluni individui insiste nella sua azione negazionista, esempio lampante quello di domani sera (10 febbraio) al Cinema Astra di Parma, forse l'amministrazione cittadina doveva e poteva fermare questa assurda messa in scena

 

Esprimiamo la nostra solidarietà al Comitato antifascista e antimperialista per la memoria storica e all’ANPPIA di Parma, anche quest’anno al centro dell’attenzione e delle accuse della destra locale per il convegno “Foibe e Fascismo” in programma Lunedì 10 Febbraio a Parma.
Inaccettabili sono le accuse di negazionismo e revisionismo rivolte agli organizzatori del convegno. Siamo al ribaltamento della realtà. L’unica vera operazione di revisionismo, in corso ormai da anni, è l’istituzione del “giorno del ricordo”.

Questa sì è un’operazione revisionista, sponsorizzata dalle forze di estrema destra in Italia.

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Con il giorno del ricordo si è istituzionalizzata per legge una lettura parziale e ideologicamente orientata della storia. Non si può parlare del dramma delle foibe senza inserirlo nel contesto storico.

Noi ricordiamo tutto e rivendichiamo la nostra convinta partecipazione al Convegno che il Comitato antifascista e antimperialista per la memoria storica di Parma organizza, ogni anno, da quindici anni, il 10 Febbraio al Cinema Astra e cogliamo l’occasione per invitare l’intera città a partecipare anche quest’anno al convegno e alle iniziative antifasciste in programma in città a partire dal presidio indetto per Domenica in P.le Barbieri alle ore 17.

Riteniamo che il convegno del 10 febbraio sia un’occasione preziosa per tutta la città, per chiunque voglia provare ad approfondire la storia e i drammi del ‘900 e respingere ogni tentativo di legittimazione del fascismo e della sua propaganda, ricordandone i crimini spesso taciuti.

Noi ricordiamo tutto, non solo le foibe, ma anche l’occupazione fascista dei territori istriani ed ex-jugoslavi, la ventennale dittatura, le politiche coloniali con cui si costrinsero le popolazioni a processi di italianizzazione forzata, l’odio razziale, le esecuzioni sommarie, gli incendi di interi villaggi, le operazioni squadriste, i campi di concentramento fascisti.

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Campo di concentramento fascista sull'isola di Rab (Croazia)
Bambini prigionieri nel campo di concentramento fascista sull’isola di Rab (Croazia) – fonte: lastampa.it

Mentre ogni anno si parla solo di foibe, in pochi in Italia, hanno mai sentito parlare, ad esempio, del campo di concentramento di Rab, oggi località turistica, ma 70 anni fa lager fascista nel quale persero la vita migliaia di civili jugoslavi, bambini compresi.

 

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Prigioniero nel campo di concentramento fascista sull’isola di Rab (Croazia) – fonte: carmillaonline.org

Il convegno del 10 Febbraio, da anni, ha avuto il merito di non cedere ad una ricostruzione parziale ma di contribuire a far conoscere ad un vasto pubblico in città le atrocità commesse dai fascisti italiani in Ex-Jugoslavia e rispetto alle quali non esiste, oggi, nessun giorno del ricordo.

Guerra, violenza e morte seminate dal fascismo in tutta Europa non possono essere rimosse con un colpo di spugna o con i giorni del ricordo parziale.

A supporto di queste considerazioni, invitiamo all’approfondimento della complessa vicenda istriana e jugoslava e alla visione, tra i tanti materiali disponibili anche online, del documentario “Fascist Legacy” realizzato qualche anno fa dalla BBC, un utile contributo per non cadere nelle semplificazioni e nelle forzature revisioniste che l’estrema destra porta avanti da anni.

Fascist Legacy (BBC): https://www.youtube.com/watch?v=2IlB7IP4hys

Prc Parma

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Nella giornata di ieri la Polizia di Stato è  stata impegnata in un servizio di controllo straordinario del territorio, con l'impiego di una pattuglia dell'Upgsp, 3 del reparto prevenzione crimine ed una unità cinofila di Milano con il cane di nome RADAU.

I controlli avevano lo scopo di contrastare il fenomeno dello spaccio nei parchi cittadini, in una giornata, come quella di ieri pomeriggio, particolarmente ricca di frequentatori dei vari parchi e del centro città.
Il risultato dell'operazione ha portato all'identificazione di oltre 50 persone ed al sequestro di alcune decine di grammi tra marijuana e hashish.

Durante i controlli, nei parchi e nel centro cittadino, è stato fermato un soggetto di origini Nigeriane, gravato da un divieto di ritorno a Parma, per questo motivo è stato denunciato. Il soggetto aveva precedenti per spaccio.

 

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Parma 8 febbraio 2020– Qualche giorno fa, un equipaggio della Squadra Volante è intervenuto per la segnalazione di furto ai danni di una anziana Signora, la quale, sulla linea 8 dei collegamenti cittadini, si accorgeva che due ragazze le avevano sottratto il portafogli. 

Le due donne venivano poi raggiunte in strada e, grazie all’attiva collaborazione dei cittadini, fermate nell’attesa della Volante. Le stesse, due giovani cittadine di nazionalità Bulgara, venivano deferite in stato di libertà in ordine al reato di “furto aggravato in concorso”.

Le due non sono nuove a condotte di questo tipo, tant’è che sono gravate da altri pregiudizi dello stesso tenore.

Con l’occasione raccomandiamo alcuni suggerimenti utili, come tenere la borsa con la cerniera chiusa, e non tenere i portafogli in zone troppo esposte mentre si è sui pullman, ma al contrario tenerlo in zone interne come le tasche interne dalla giacca. Infine, raccomandiamo a tutti i cittadini che, nel caso in cui dovessero notare soggetti sospetti sul pullman, sono invitati a chiamare immediatamente il 113.

Il Giorno del Ricordo (10 febbraio) è una solennità civile nazionale istituita con la Legge 30 marzo 2004 n. 92 che vuole “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.

Anche il Ministero dell’Istruzione, con nota del 30 gennaio 2020, ha invitato le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nel rispetto della loro autonomia didattica e organizzativa, a prevedere iniziative volte a diffondere la conoscenza dei tragici eventi che costrinsero centinaia di migliaia di italiani, abitanti dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, a lasciare le loro case, spezzando secoli di storia e di tradizioni.

Considerato che a data odierna nessuna manifestazione sembra ancora essere stata organizzata dalla Giunta PD per celebrare con la giusta rilevanza il Giorno del Ricordo, abbiamo inoltrato formale richiesta al Sindaco ed all’Assessore alla Cultura affinché venga intrapresa e pubblicizzata anche sul sito web istituzionale ogni opportuna iniziativa a tal fine, almeno al pari di quanto fatto in occasione della Giornata della Memoria. Attendiamo……

Non esistono vittime di serie “B”, non per noi che non intendiamo di certo “negare” fatti storici che hanno lasciato un segno indelebile e che hanno colpito tanti Italiani.

Abbiamo anche presentato una specifica Mozione affinché il Sindaco e la Giunta invitino il Governo italiano a modificare la legge n.178 del 1951 che regolamenta la concessione e revoca delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, per permettere la cancellazione dei titoli di merito anche a persone già decedute che in passato si siano macchiate di gravi crimini contro l’umanità, in particolare a Josip Broz Tito, insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce il 02/10/1969, per i crimini perpetrati contro le popolazioni italiane e venete in Istria, Venezia Giulia e Dalmazia.
Riteniamo l’approvazione della Mozione un atto dovuto e scevro da pregiudizi di sorta. Attendiamo la discussione in aula.

Castelfranco Emilia (MO), 07/02/2020
Cristina Girotti Zirotti
Capogruppo Lega - Salvini Premier

Continuano i controlli del territorio massivi e l’attività di espulsione di cittadini stranieri pericolosi ed irregolari

Parma 8 febbraio 2020 -  Continua l’attenta attività di prevenzione rispetto alla commissione di reati predatori da parte dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che nel corso della settimana ha messo in atto un’intensa attività di controllo del territorio, su segnalazione e di iniziativa.

A questa attività si aggiunge quella svolta nella serata di ieri durante un servizio straordinario di controllo del territorio che vedeva tre equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e una pattuglia della Polizia Municipale coordinate dal Dirigente l’UPGSP. Il servizio, finalizzato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, si concentrava nelle zone cittadine maggiormente interessate dal fenomeno e si impegnava nel controllo di diversi cittadini stranieri taluni dei quali risultati poi avere precedenti in materia di spaccio.

Durante i controlli si procedeva altresì alla denuncia di due soggetti gravati dal divieto di ritorno a Parma.
L’attività di prevenzione si estendeva al controllo avventori, interessando centri scommesse e pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande del centro cittadino.
All’attività pervasiva di controlli si è affiancata quella dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Parma nella settimana che va dal 01.02.2020 al 07.02.2020. La stessa ha infatti proceduto all’allontanamento di quattro soggetti di origine extracomunitaria gravati da precedenti penali. In particolare, un cittadino di origini tunisine, detenuto presso il locale Istituto Penitenziario per reati in materia di stupefacenti, contro il patrimonio e la persona, è stato coattivamente allontanato dal Territorio Nazionale. Su di lui gravavano molteplici provvedimenti di espulsione la cui esecuzione era ostacolata dalla difficoltà a risalire alle esatte generalità del soggetto.
Ed ancora, un cittadino guineano, rintracciato nel quartiere S. Leonardo dalla Squadra Volante, gravato da precedenti in materia di stupefacenti, reati contro la persona e il patrimonio, è stato condotto presso il C.P.R. di Roma, Ponte Galeria, a seguito del provvedimento del Questore di Parma che ne disponeva appunto l’accompagnamento.

In data 03.02.2020 un cittadino nigeriano, trovato in atteggiamenti sospetti dagli Agenti delle Volanti in Viale Vittoria, irregolare sul Territorio Nazionale e gravato da precedenti per spaccio e colpito da plurimi provvedimenti di espulsione, è stato accompagnato presso il C.P.R. di Brindisi.
Da ultimo, un cittadino ucraino, destinatario di una segnalazione per lite in famiglia, soggetto rispetto al quale vi è stato sempre l’intervento di una pattuglia delle Volanti, sarà coattivamente imbarcato su un vettore aereo in data odierna.
A questi allontanamenti si aggiungono nr. 4 provvedimenti di espulsione determinati dal Prefetto di Parma cui sono seguiti contestuali Ordini del Questore di Parma ad abbandonare il Territorio Nazionale.
Dal resoconto delle attività emerge chiaramente quella che riteniamo un’efficace strategia per garantire la sicurezza della città, ovvero, operando una scrupolosa attività di analisi, a cui conseguono intenti controlli operativi su strada, a seguito dei quali i soggetti pericolosi vengono espulsi, allontanandoli fisicamente dalla nostra città.

 

Di redazione Mirandola 8 febbraio 2020 - La Conoscenza Condivisa® nella scuola e nella didattica come fattore di crescita personale, professionale e sociale: dalla Piramide al cerchio

Grande successo ha avuto venerdì mattina 7 febbraio 2020, l’atteso incontro della Conoscenza Condivisa® con gli studenti dell’Istituto Tecnico Superiore Luosi Pico di Mirandola dove Guido Zaccarelli ha incontrato gli studenti per dialogare sul valore ed il senso etico, relazionale e professionale della Conoscenza Condivisa® che ambisce ad assumere un ruolo, ed una posizione, di assoluto rilievo nel mondo della scuola e del lavoro, come punto di riferimento per migliorare il benessere delle persone.

La Conoscenza Condivisa®, dalla piramide al cerchio e il talento emotivo sono stati i temi che hanno caratterizzato il dialogo con gli studenti che si sono mostrati attenti e rispondenti al dibattito, mostrando ampie capacità di ascolto, di analisi e di preparazione necessari, visti nel loro insieme, di dare seguito a decisioni consapevoli per chi vuole entrare nel mondo del lavoro o di accedere a nuovi e stimolanti ambiti formativi per affrontare con decisione il mondo della globalizzazione.

Un plauso alla scuola che ha saputo adeguarsi all’ambiente circostante attraverso l’adozione di programmi educativi, e strutture formative, prossime alle richieste del mondo del lavoro e della società civile.

La frase, “può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla, per cambiarla” ha stimolato il dibattito aprendo prospettive di pensiero uniche nel loro genere, per la semplicità, ma soprattutto per la bellezza con la quale i giovani amano esprimere i loro stati d’animo, le loro aspettative e i loro saperi. Ben vengano queste iniziative dove i giovani hanno la possibilità di fare emergere il valore dei loro talenti attraverso l’emozione per favorire la nascita di una cultura sempre più vicina alla Conoscenza Condivisa®.

Guido Zaccarelli, intervistato dalla nostra redazione ha espresso un sentito ringraziamento alla Dirigente scolastica dott.ssa Rossella Di Sorbo, ai docenti e alla Prof. ssa Nicoletta Malagoli dell'Istituto Statale di Istruzione Superiore Luosi Pico di Mirandola, per la grande opportunità ricevuta e invita a continuare e perseverare sulla strada intrapresa perché afferma: «ho incontrato studenti molti preparati e questo rappresenta un vanto per il nostro territorio e per le scuole che costituiscono l'ossatura portante di un modello culturale che punta al valore della persona e alla crescita relazionale, sociale e professionale».

 

CURRICULUM - Guido Zaccarelli, è docente di informatica, giornalista, saggista, consulente aziendale e collaboratore redazionale di Gazzetta dell'Emilia. È laureato in Comunicazione e Marketing, ha conseguito un Master in Management per il coordinamento delle professioni sanitarie e frequentato la scuola di alta specializzazione per formatore e consulente d'impresa. È stato referente del Servizio Informativo dell'Azienda Sanitaria di Modena, presso il distretto di Mirandola e dal 2008 al 2018 docente a contratto di informatica presso l'Università di Modena Reggio.
Bibliografia: Informatica, insieme verso la conoscenza (2010) - La conoscenza condivisa, verso un nuovo modello organizzativo (2012) - Finestre di casa nostra (2013) - Dalla piramide al cerchio, la persona al centro della azienda (2016)

 

All’imprenditore edile di origine campana sono stati sequestrati anche partecipazioni societarie e rapporti bancari a lui riconducibili. L’uomo intratteneva rapporti con soggetti vicini alla criminalità organizzata campana e calabrese e aveva un tenore di vita superiore a quanto dichiarato.

di Claudia Fiori Modena 6 febbraio 2020 - Undici immobili, tre partecipazioni societarie e rapporti bancari per un valore superiore a un milione di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza a un imprenditore edile di origine campana, D.G. da tempo residente nel modenese e vicino a soggetti contigui alla criminalità organizzata campana e calabrese.

Gli immobili, dislocati nei comuni di Mirandola, Finale Emilia e San Felice sul Panaro, nel modenese, e a Crevalcore, nel bolognese “sono stati acquisiti definitivamente al patrimonio dello Stato”, come si legge in una nota diffusa dalla Guardia di Finanza. Potranno quindi essere gestiti dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, che ne curerà la destinazione e il riutilizzo a fini sociali.Il provvedimento di confisca è l’atto finale delle indagini svolte dal Nucleo di Polizia economico-finanziari di Bologna, sotto la direzione del pm Claudia Ferretti, con delega alla Procura di Modena, ai sensi del Codice Antimafia.

Nel 2017, il Tribunale di Modena aveva già accolto e disposto il sequestro dei beni ora confiscati, il cui valore era risultato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’imprenditore e dal suo nucleo familiare.
Le indagini compiute dal Gico (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata), in particolare, hanno evidenziato la ciclica costituzione di nuove società, l’istituzione di sedi societarie fittizie e la sparizione di documenti. Elementi che dimostrano come l’imprenditore fosse un evasore seriale, oltre ad aver commesso reiterati e sistematici delitti in ambito economico-finanziario. Le indagini hanno consentito anche di ricostruire i rapporti di D.G. a cosche della ‘ndrangheta e clan camorristici.

 

L’operazione è stata condotta da agenti in borghese, che hanno seguito i due fino a “coglierli sul fatto” mentre cedevano una dose a un cliente italiano. I due, entrambi con precedenti, sono stati processati per direttissima.

Di Claudia Fiori - Modena 6 febbraio 2020 – Richiedenti asilo, ma di fatto senza fissa dimora e spacciatori, con precedenti specifici per droga e rapina. Due cittadini nigeriani di 21 e 23 anni sono stati arrestati ieri pomeriggio da agenti della Polizia Municipale e della Compagnia dei Carabinieri di Modena, nell’ambito di un’operazione di contrasto allo spaccio di stupefacenti.

Gli agenti in borghese stavano perlustrando la zona della Stazione Ferroviaria, nota per la fervente attività di spaccio, quando hanno notato i due uomini, già noti alle Forze dell’Ordine, che stazionavano con fare sospetto sotto al cavalcavia Mazzoni. Gli agenti si sono quindi appostati e hanno atteso di coglierli sul fatto. Verso le 18.30, infatti, un “cliente” si è avvicinato e ha acquistato una dose di crack, poi si è allontanato per consumare la sostanza dietro a un furgoncino in via dell’Abate.

Gli agenti sono quindi entrati in azione e hanno bloccato sia i due pusher che il cliente, al quale è stata sequestrata una pipetta artigianale utilizzata per fumare lo stupefacente. La perquisizione dei due nigeriani, invece, ha consentito di trovare altre 11 dosi di crack e oltre 220 euro in contanti, probabile frutto dell’attività di spaccio.

I due stranieri, con precedenti per spaccio e rapina, sono quindi stati tratti in arresto e processati per direttissima. Sono quindi tornati in libertà con l’obbligo di lasciare il territorio comunale di Modena.

 

 

 

Quattro ragazzi su dieci tra i 12 e i 16 anni navigano tra le 2 e le 4 ore al giorno imbattendosi in episodi di bullismo.  Regole e controlli solo nel 55% delle famiglie ma nell’80% dei casi si tratta solo di limitazioni rispetto al tempo di permanenza sul web.
Lo rivela la ricerca condotta dall’Osservatorio della no profit “Social Warning - Movimento Etico Digitale” fondata dal 24enne Davide Dal Maso, primo docente ad aver portato l’educazione civica digitale in classe, che avverte: “Sempre più necessario costruire un ponte tra genitori analogici e figli digitali per arrivare ad un sano equilibrio tra vita on-line e off-line”. (In allegato i dati della ricerca in formato pdf).

Milano, 6 febbraio 2020 - Quattro ragazzi su dieci appartenenti ad una fascia di età tra i 12 e i 16 anni si imbattono in episodi di cyberbullismo navigando in rete o utilizzando i social media. È il dato allarmante che emerge dalla ricerca, diffusa alla viglia della giornata nazionale contro il cyberbullismo e alla sua seconda edizione, condotta dall’Osservatorio scientifico della no-profit “Social Warning - Movimento Etico Digitale” (https://socialwarning.it/), che nel 2019 ha formato 17mila studenti (10mila incontrati nelle scuole e 7mila tramite corsi e-learning) e 4mila genitori rispetto ai rischi e alle opportunità del web.

Da questi incontri, spiega il 24enne Social media Coach e fondatore della no profit Davide Dal Maso, “emerge che insieme all’esposizione a contenuti e immagini pornografiche e ad episodi gravissimi di adescamento, il cyberbullismo è purtroppo ancora oggi il fenomeno più diffuso in cui i nostri ragazzi si imbattono on-line”. Per Dal Maso, primo docente in Italia ad aver portato l’educazione civica digitale in classe nell’Istituto Professionale in provincia di Vicenza in cui insegna da tre anni, ed inserito nel 2019 da Forbes tra i primi cinque under 30 italiani più influenti nel settore Education, “i dati dell’Osservatorio raccontano della difficoltà degli adulti rispetto all’impartire regole precise ed esplicite per vivere serenamente il web in famiglia, forse per il distacco e la sfiducia con cui molti di loro hanno sempre visto il digitale. Ma è sempre più necessario costruire un ponte tra genitori analogici e figli digitali per arrivare ad un sano equilibrio tra vita on-line e off-line”.

LA RICERCA DELL’OSSERVATORIO SCIENTIFICO DEL MOVIMENTO ETICO DIGITALE - SOCIAL WARNING


Poche limitazioni da parte degli adulti sull’uso del web e solo sul tempo di utilizzo.
Colpisce il dato che racconta che il 72,6% dei ragazzi intervistati ritenga giusto ricevere regole per approcciare la rete (Vedi PDF allegato con Report Osservatorio; immagine n. 5) ma che solo nel 55% delle famiglie dei ragazzi coinvolti nell’indagine dell’Osservatorio (+ 7,4% rispetto a quanto rilevato dalla ricerca nel 2018) vengono impartite limitazioni rispetto all’uso della rete o, più in generale, regole di comportamento a cui attenersi: l’80% dei ragazzi riferisce infatti che l’unica limitazione è legata al tempo di utilizzo (immagine n. 4).
Tra le poche altre regole impartite dai genitori quella di non visitare siti porno e di mantenere chiuso il proprio profilo social.

Educazione digitale, questa sconosciuta: 1 ragazzo su 10 non ne ha mai parlato con nessuno.
Ma con chi confrontano i ragazzi sul tema dell’educazione al web? Spesso più con gli insegnanti che con i genitori (immagine n. 6): il 47% dei ragazzi coinvolti nello studio dell’Osservatorio infatti dichiara di non essersi mai confrontato con la famiglia sui temi dell’educazione al digitale. E un ragazzo su 10 non ha mai affrontato l’argomento con nessuno.

Quante tempo passano in rete i ragazzi e a fare cosa?
Il 32% dei ragazzi di età 12-16 anni coinvolti nello studio dell’Osservatorio del Social Warning trascorre sul web dalle due alle quattro ore al giorno e ben il 22% di loro non ha alcuna limitazione da parte della famiglia (immagine n. 3). La loro passione sono le piattaforme social (in testa quasi con lo stesso indice di gradimento YouTube e WhatsApp, su cui possono condividere gli stati; poi Instagram e TikTok che nel 2019 ha doppiato il gradimento di Facebook) (immagine n. 1). A queste piattaforme l’85,4% di loro si collega più volte al giorno; solo l’11,6% qualche volta alla settimana, praticamente sono sempre connessi (immagine n. 2).

Web reputation e consapevolezza.
Un ragazzo su 7 (quasi il 69% degli intervistati) riferisce di non fidarsi delle informazioni che reperisce in rete, dimostrando che questa generazione ha sviluppato una naturale capacità di immunizzazione rispetto alle fake news che si trovano on-line (immagine n. 7). Sono abbastanza consapevoli (il 65%) che quello che postano o condividono sulla rete una volta on-line non appartiene più a loro, mentre il 35% dei ragazzi coinvolti nella ricerca dimostra di non conoscere fino in fondo le regole base per tutelare la propria web reputation (immagine n. 8).

L’influencer è “una persona famosa drogata di social”?
Per il 65% dei ragazzi tra i 12 e i 16 anni coinvolti nell’indagine dell’Osservatorio del Social Warning non è facile diventare un’influencer (immagine n. 11), figura su cui però non hanno le idee chiare. Il 32% di loro infatti o non sa chi sia e cosa faccia un personaggio che si definisce tale o riferisce affermazioni non corrette (es. “influencer significa rappresentare un marchio come se fosse il tuo”, “influencer è una persona famosa drogata di social”, “influencer è una persona che riesce a muovere qualcosa dentro ad altre persone convincendole a pensare ciò che vuole. Non è facile perché ci vuole tempo e dedizione, cose che in molti non hanno”); il 38% invece riferisce affermazioni corrette.

APPROFONDIMENTI
Cos’è il “Social Warning - Movimento Etico Digitale”
Il “Social Warning - Movimento Etico Digitale” (https://socialwarning.it/) è la no-profit fondata Davide Dal Maso nel 2017 con l’obiettivo di sensibilizzare ragazzi e adulti sulle potenzialità e sui rischi del web attraverso una rete di formatori volontari (attualmente sono circa 150), professionisti del web, che promuovono l’educazione digitale nelle scuole medie e superiori di tutta Italia attraverso incontri formativi gratuiti. Nei primi due anni di vita, Il Movimento ha incontrato, nell’ambito di eventi ed appuntamenti organizzati in tutta Italia, oltre 27mila ragazzi e 7mila genitori sensibilizzati su come approcciare la rete in maniera corretta.
Per diventare formatore volontario del Movimento scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Chi é Davide Dal Maso
Social Media Coach per aziende e professionisti e Docente di “Multimedia e social” e di “Educazione civica digitale” in diverse classi di un Istituto Superiore di Vicenza, Davide Dal Maso, classe 1995 è stato inserito da Forbes Italia tra i 5 under 30 più influenti del 2019 nel settore Education della classifica “100 Number One - L’Italia dei giovani leader del futuro”.
Nato ad Arzignano in provincia di Vicenza, dove è andato a scuola e ha vissuto sulla sua pelle episodi spiacevoli che lo hanno poi portato a fondare il Social Warning per educare ragazzi e genitori ad un corretto utilizzo della rete e dei social, Davide Dal Maso a soli 24 anni ha già tenuto lezioni nelle Università di Padova, Verona, Milano e Firenze su temi inerenti alle sue competenze di formatore ed esperto di digital marketing.
Nel 2018 gli è stato conferito il “Premio Italia Giovane” (presidente del Comitato d’Onore l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini) per “la sua storia, esperienza personale e professionale nel settore Social Warning-Contrasto al cyberbullismo che sono esempi positivi che danno lustro al Paese e forte stimolo per le nuove generazioni”.

Da settembre 2017 insegna “Multimedia e social” in un Istituto professionale di Vicenza in cui nel settembre 2019 ha introdotto, per la prima volta in Italia, la materia sperimentale “Educazione civica digitale” per insegnare ai ragazzi ad essere cittadini consapevoli e partecipi sia nel web che nella quotidianità”.

 

 

Venerdì, 07 Febbraio 2020 06:07

Stazione di Colorno in mano ai vandali.

Pensavamo che la stazione di Colorno potesse aver trovato finalmente la pace, dopo gli innumerevoli atti vandalici degli ultimi tempi.

La smentita purtroppo è arrivata nella tarda nottata di mercoledi, quando un rapido controllo dell'area ha portato alla scoperta di nuovi ed "eleganti graffiti" e alla forzatura del quadro elettrico posto nella sala d'attesa.

Una stazione che ormai sta diventando un rudere, e la tutela della soprintendenza artistica, pare solo una barzelletta di pessimo gusto. La stessa in orario notturno rimane aperta. Non vi è videosorveglianza e l'area non è adeguatamente illuminata. Chiediamo alla "nuova" giunta regionale di intervenire nelle proprie possibilità prendendo contatti con i proprietari dell'area: "Rfi". Da troppo tempo se ne parla senza intervenire.

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il gruppo

Amo Colorno

Venerdì, 07 Febbraio 2020 05:38

Motociclista in fuga, fermato e denunciato

Parma – Alle ore 21:40 del 5 febbraio un equipaggio della Squadra Volante in transito sulla via Stirone notava un motociclo, HONDA CBR 900RR di colore giallo, privo di gruppi ottici e indicatori di direzione. La volante si avvicinava allo stesso per procedere ad un approfondito controllo azionando i dispositivi ottici, sonori e manuali di segnalazione. Avvedendosi della presenza degli operatori il conducente si dava a pericolosa fuga in direzione strada Farnese. 

In considerazione dei pericoli per la pubblica incolumità, dal momento che il centauro contravveniva agli obblighi imposti dalla segnaletica stradale, la volante chiedeva ausilio alla sala operativa. Sopraggiungeva quindi un secondo equipaggio che grazie alla astuzia e alla conoscenza del territorio riusciva a intercettare il motociclo e, dopo aver messo in sicurezza i veicoli che sopraggiungevano, operava un provvidenziale sbarramento costringendo il conducente a frenare la fuga. Gli equipaggi impegnati gli intimavano quindi di spegnere il mezzo, considerato l’atteggiamento prepotente dello stesso, intento ad accelerare a vuoto, e provvedevano a sfilare le chiavi dal quadro per evitare spiacevoli iniziative.
Procedendo agli accertamenti di rito, si appurava che il conducente, classe 2001 nato a Parma, di origini Bengalesi, non era abilitato alla guida di motocicli di cilindrata superiore a 50cc.

Dai controlli effettuati si appurava inoltre che il motociclo risultava intestato ad altro soggetto e che la targa apposta sullo stesso risultava essere provento di furto.
Per questi motivi il ragazzo veniva deferito in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria per il reato di riciclaggio, ricettazione e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Si procedeva inoltre alla contestazione delle infrazioni del Codice della Strada e precisamente degli articoli:
• 78 co. 4 (alterazione delle caratteristiche costruttive del veicolo in relazione alla mancanza dei gruppi ottici);
• 79 co. 4 (circolazione con pneumatici usurati oltre il limite consentito);
• 80 co.14 (reiterata inottemperanza all’obbligo di sottoporre il veicolo alla prescritta visita di revisione);
• 100 co. 12 (apposizione di targa non propria al veicolo in uso);
• 116 commi15 e 17 (guida con patente di categoria diversa),
• 141 commi 3 e 8 (velocità non commisurata alle condizioni ambientali);
• 145 co.10 (inottemperanza all’obbligo di arrestarsi davanti alla segnaletica di STOP);
• 145 co.10 (inottemperanza all’obbligo impartito dalla segnaletica di DARE PRECEDENZA);
• 180 co. 7 (inosservanza dell’obbligo di portare al seguito la carta di circolazione del veicolo).
• 192 commi 1 e 6 (inottemperanza all’obbligo di fermarsi all’intimazione dell’alt);
• 193 co. 2 (veicolo sprovvisto della prescritta copertura assicurativa).

Sono in corso ulteriori accertamenti.

Carcere di Parma, altri tre agenti ricoverati. Salvini: “è ancora colpa dello stesso detenuto, incredibile l’immobilismo di Bonafede”

“Aveva mandato otto agenti in ospedale due giorni fa, e oggi ne ha fatti ricoverare altri tre (poi aumentati a 4 nel pomeriggio - ndr). Succede nel carcere di Parma per colpa di un detenuto marocchino che per due volte ha cercato di incendiare la propria cella. Solidarietà a donne e uomini della Polizia Penitenziaria: è incredibile il silenzio e l’immobilismo del Guardasigilli Alfonso Bonafede”.

Lo dice Matteo Salvini, commentando la denuncia del Sinappe.

 

 

Dopo i gravi eventi critici di Parma, un altro episodio di violenza si sarebbe verificato, in serata, stavolta presso il carcere di Reggio Emilia.

Un poliziotto intervenuto a dividere due detenuti che stavano azzuffandosi sarebbe stato strattonato da uno dei due per poi finire contro il cancello di una camera di pernottamento, riportando un trauma ad un braccio.
Attualmente il poliziotto sarebbe in attesa di essere accompagnato presso il pronto soccorso dell'Ospedale di Reggio per gli accertamenti del caso
Non abbiamo più parole per esprimere il nostro sconcerto e la nostra rabbia per il continuo verificarsi di tali episodi a danno del personale in divisa; abbiamo la netta sensazione che lo Stato abbia abbandonato i propri servitori, lasciandoli in balia di energumeni e pazzi della peggiore specie, senza strumenti ne’ formazione specifica per poter affrontare la furia di carcerati sempre più violenti e sfacciati.
Il SiNAPPe non può che continuare, nell’immediato, a chiedere l’URGENTISSIMO trasferimento dei detenuti responsabili dell'evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e, nel medio termine, una soluzione definitiva del problema, che non può che passare attraverso la riapertura di Istituti per la cura di detenuti psichiatrici che, superando le criticità che hanno portato a chiudere gli OPG, favoriscano il ripristino di condizioni lavorative dignitose e sicure per il personale in divisa.
Si sollecitano, altresì, le richieste di rivedere la dotazione di strumenti atti a rispondere alle offese dei detenuti per evitare il continuo ripetersi di aggressioni ed eventi critici di ogni genere e di tornare ad investire nella formazione del personale.

F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti

Polizia di Stato e Polizia Municipale: controlli anti droga negli istituti scolastici

Nell'ambito dei servizi di Controllo Integrato del Territorio, finalizzati alla prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope, nella mattinata odierna, personale del Commissariato di P. S. di Carpi, unitamente al Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia e a uomini della locale Polizia Municipale, con l'ausilio di una unità cinofila antidroga della Polizia di Stato, ha effettuato verifiche presso l’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci” e l'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato “Giancarlo Vallauri” in via Baldassarre Peruzzi.

I controlli, concordati con la dirigenza scolastica, hanno interessato sette classi complessivamente e sono stati estesi alle aree cortilive di pertinenza dei plessi scolastici.

Nel corso dell'attività agli studenti e al personale docente è stata illustrata la normativa in materia enunciata dal D.P.R. 309/90 e successive modifiche, in particolare gli artt. 73 e 75 relativi allo spaccio e al consumo di sostanze stupefacenti.

 

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Il corpo di un giovane è stato trovato questa mattina attorno alle 10 da alcuni operai in zona San Faustino, a Modena. Il cantiere era fermo da tempo e l’uomo vi avrebbe trovato rifugio per la notte. Potrebbe essere caduto da una rampa di scale

Di Claudia Fiori – Modena 5 febbraio 2020 - Macabra scoperta questa mattina, in un cantiere tra via Lippi e via Wiligelmo, in zona San Faustino, a Modena, quando alcuni operai hanno trovato il corpo ormai senza vita di un giovane, la cui identità resta tutt’ora ignota.

L’uomo era riverso a terra, alla base di una rampa di scale, e le prime ipotesi fanno propendere per una caduta. Il cantiere era da tempo fermo, e il ritrovamento di un giaciglio di fortuna all’interno di una delle stanze della palazzina in costruzione fanno pensare che la vittima vi avesse trovato una sistemazione temporanea per la notte.

Sono subito state allertate le Forze dell’Ordine e i sanitari del 118 che, giunti sul posto, non hanno potuto fare altro che constatare la morte dell’uomo. Le indagini sono in corso sia per dare un nome al deceduto sia per capire la dinamica dei fatti che ne hanno causato la morte.

 

Tenta il furto in Piazza Ghiaia - bloccato e arrestato per rapina impropria e lesioni aggravate.

Parma 5 febbraio 2020 - Cittadino italiano, classe '96, è stato arrestato per rapina impropria e lesioni aggravate nel corso del tardo pomeriggio di ieri, da parte dei carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Parma.

Il malvivente, con numerosi precedenti di polizia anche specifici, ha tentato di impossessarsi di alcuni generi alimentari all’interno del supermercato di piazza ghiaia. Scoperto dall’addetto alle vendite non esitava ad aggredirlo. Rincorso dall’addetto alla sicurezza gli scagliava contro oggetti contundenti al fine di guadagnarsi una via fuga, ma inutilmente. Prontamente bloccato e trattenuto sino all’arrivo della pattuglia dei carabinieri che provvedeva ad arrestarlo l'autore del crimine è attualmente detenuto presso le camere di sicurezza della stazione in attesa del rito per direttissima.

 

Pakistano con divieto di dimora trovato in possesso di droga e metadone: arrestato.

I carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Parma, ieri intorno alle 17,00 in via Farnese, fermavano un cittadino pakistano, classe '86 in Italia senza fissa dimora gravato dal divieto di dimora nella città di Parma. Per questa ragione veniva denunciato per non aver ottemperato all’ordine e arrestato in quanto trovato in possesso di 25 gr. di marijuana e di due flaconcini di metadone.

Nel tentativo di sottrarsi al controllo dei militari, l'uomo non esitava a scagliarsi contro di loro con calci e pugni, guadagnandosi anche la contestazione, oltre al reato di detenzione di sostanze stupefacenti, anche quello di resistenza pubblico ufficiale.
Attualmente è detenuto presso le camere di sicurezza in attesa di rito per direttissima.

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Parma 5 febbraio 2020 - Il detenuto dei fatti narrati il giorno 3 febbraio continua a creare problemi. Sembrerebbe infatti che il magrebino si sia barricato in altra cella ed appiccato fuoco agli oggetti presenti nella stessa.
Il personale intervenuto sarebbe riuscito a porre temporaneo rimedio alla situazione.

Infatti, spostato in altro reparto, il medesimo detenuto, avrebbe appiccato un incendio anche nella nuova camera di pernottamento, costringendo il personale a fare uso dell'idrante per spegnere l'inizio di incendio.

Quattro poliziotti nel frattempo sono finiti in ospedale per sospetta intossicazione da fumo. 

La situazione, lasciano intendere gli operatori, resta problematica senza che, chi di competenza compresi i superiori uffici dell'Amministrazione Penitenziaria se ne facciano carico in maniera adeguata e risolutiva.

 

Il Comunicato Stampa diramato dal Sindacato  Si.N.A.P.Pe Emilia Romagna - Parma 5/2/2020

II.PP. DI PARMA:

Altri Poliziotti Penitenziari in ospedale

Ennesimo bollettino di guerra presso gli II.PP. di Parma con altri tre Poliziotti condotti al Pronto Soccorso del nosocomio cittadino per presunta intossicazione da fumo.
I fatti: in mattinata il detenuto magrebino, che due giorni fa aveva ferito ben 8 Poliziotti Penitenziari, con prognosi ricomprese tra i 3 e i 7 giorni s.c., sarebbe andato nuovamente in escandescenza, rompendo mobili e suppellettili presenti in cella, per poi provare nuovamente ad ostruirne l’accesso al personale in servizio, oltre a provare a dare fuoco agli oggetti presenti nella stessa. Il personale, intervenuto con grande tempestività, sarebbe riuscito a porre temporaneo rimedio alla situazione ed a trasferire il detenuto in altro reparto.
Purtroppo la furia del detenuto non si placava, tanto che lo stesso avrebbe preso a spaccare ogni cosa anche nella nuova camera di pernottamento ed a dare fuoco ad alcuni oggetti, stavolta nel bagno presente in cella, così da rendere ancora più difficoltoso l’intervento del personale in divisa e ancora più importanti le conseguenze delle sue crescenti intemperanze, tanto che i Poliziotti intervenuti avrebbero dovuto ricorrere all’uso dell’idrante presente in sezione per spegnere l'inizio di incendio, che però aveva già generato un’intensa coltre di fumo, tale da costringere tre agenti a farsi visitare presso il P.S. dell’Ospedale di Parma dove sarebbero tutt’ora in attesa di essere sottoposti alle cure del caso.
La situazione resta problematica, senza che chi di competenza, compresi i superiori uffici dell'Amministrazione Penitenziaria se ne faccia carico in maniera adeguata e risolutiva.
Il SiNAPPe non può che continuare, nell’immediato, a chiedere l’URGENTISSIMO trasferimento del detenuto responsabile dell'evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e, nel medio termine, una soluzione definitiva del problema, che non può che passare attraverso la riapertura di Istituti per la cura di detenuti psichiatrici che, superando le criticità che hanno portato a chiudere gli OPG, favoriscano il ripristino di condizioni lavorative dignitose e sicure per il personale in divisa.
Si sollecitano, altresì, le richieste di rivedere la dotazione di strumenti atti a rispondere alle offese dei detenuti per evitare il continuo ripetersi di aggressioni ed eventi critici di ogni genere e di tornare ad investire nella formazione del personale.

F.to Il Segretario Regionale
Gianluca Giliberti

 

 

3/2/2020  il comunicato stampa pervenuto dal Sindacato lo scorso lunedi riferito al medesimo soggetto detenuto a Parma: 

II.PP. DI PARMA:

ben 8 Poliziotti Penitenziari finiti in ospedale

Abbiamo appreso che, nel primissimo pomeriggio di oggi, 03/02/2020, un detenuto magrebino, si sarebbe barricato in cella, impedendone l’accesso al personale di Polizia Penitenziaria e tentando di dare fuoco ad alcuni oggetti presenti nella stessa.

A questo punto, il personale sarebbe stato invitato ad intervenire per ristabilire l’ordine e la sicurezza all’interno del reparto ove era ubicato il detenuto.

Durante le operazioni di “sbarricamento”, il personale intervenuto si sarebbe trovato ad affrontare la furia incontrollabile del suddetto detenuto, che ci viene riferito avere un fisico possente ed atletico, il quale si sarebbe scagliato violentemente contro chiunque provasse ad avvicinarsi alla sua camera di pernottamento, nel tentativo di liberarne l’accesso.

Successivamente, il detenuto sarebbe stato condotto presso il reparto isolamento, continuando ad offendere verbalmente e fisicamente gli operatori che lo scortavano verso il predetto reparto.

Il bilancio di questo ennesimo “pomeriggio di fuoco” sarebbe estremamente grave con ben 8 colleghi finiti in ospedale, di cui uno, immobilizzato dalla testa ai piedi, trasportato in ambulanza presso il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino: si parla di sospetto trauma cranico e lesioni agli arti inferiori. Ovviamente l’auspicio è che le voci trapelate finora non siano confermate e che il collega possa riprendersi velocemente.

Il SiNAPPe, oltre a sollecitare l’immediato trasferimento del detenuto responsabile dell'evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, continua a chiedere ai Superiori Uffici di farsi carico della problematica relativa alla gestione dei detenuti facinorosi e/o psichiatrici, ribadendo l’urgenza di predisporre sezioni chiuse presso ogni Istituto della Regione, ove custodire i detenuti più intemperanti, di creare dei circuiti detentivi differenziati per la gestione e la cura dei detenuti psichiatrici che non sia possibile trasferire alle Rems (che costituiscono, a nostro avviso, una delle soluzioni più fallimentari messe in atto dalla nostra Amministrazione), di dotare il personale di Polizia Penitenziaria di strumenti più efficaci per domare l’aggressività di tali detenuti, di avviare specifici percorsi di aggiornamento professionale in merito alle ultime modifiche alle modalità custodiali e quanto altro possa essere messo in atto per sostenere le donne e gli uomini del Corpo in un contesto storico così problematico e rischioso per il personale in divisa.

F.to Il Segretario Regionale              

Gianluca Giliberti

Medicina 4 febbraio 2020 -I Carabinieri della Stazione di Castel Guelfo (BO) hanno arrestato un automobilista italiano di 46 anni per resistenza e oltraggio a un pubblico ufficiale e guida sotto l’effetto dell’alcol. E’ successo ieri sera, quando la Centrale Operativa del 112 della Compagnia Carabinieri di Imola (BO) è stata informata di una violenta lite tra due automobilisti in via San Rocco a Medicina (BO).

Appresa la notizia, i Carabinieri della Stazione di Castel Guelfo (BO) che si trovavano in zona per un controllo del territorio, si sono diretti velocemente sul posto. Alla vista dei militari, uno dei due automobilisti saliva a bordo di una Fiat Panda e si dava alla fuga, nonostante l’invito dei Carabinieri a fermare il veicolo che, non essendo un “bolide” da corsa, non aveva alcuna possibilità di sfuggire al pilota dell’autoradio militare, esperto negli inseguimenti stradali.

Come volevasi dimostrare, l’automobilista al volante della Fiat Panda è stato raggiunto dopo pochi metri e costretto a fermare il veicolo da cui scendeva barcollando. Ubriaco e molto arrabbiato, il soggetto aggrediva verbalmente i Carabinieri e prendeva a pugni l’auto militare, fortunatamente senza danneggiarla.

L’automobilista, identificato in un 46enne del luogo, è stato arrestato per resistenza e oltraggio a un pubblico ufficiale e guida sotto l’effetto dell’alcol, come rilevato dall’alcol test: 1,79 g/l, eseguito in collaborazione con la Polizia Municipale di Medicina (BO).

Nel corso degli accertamenti, i militari hanno scoperto che prima del loro arrivo, il 46enne stava litigando con un altro automobilista che lo aveva rimproverato, dopo averlo visto fare del “drifting” con la Panda per le strade di Medicina (BO). Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, il “pilota” ubriaco è stato rinchiuso in camera di sicurezza, in attesa di comparire in Tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto, prevista per la giornata odierna.

“No Hijab Day” Sabato 8 febbraio, ore 18, in Piazza Garibaldi, si uniscono unione degli atei e degli agnostici razionalisti , comunità iraniana di parma e ex musulmani d'Italia.

Il 1° Febbraio si celebra il “No Hijab Day”, la giornata internazionale contro l’obbligo di indossare il velo islamico.
È una giornata in cui donne e uomini in tutto il mondo manifestano il loro supporto a tutte le donne che, nei paesi a maggioranza musulmana, in base alla legge della sharia o in base alle "norme" della società sono obbligate a indossare il velo, il burqa o altro; e che in molti paesi stanno conducendo una coraggiosa e pericolosa lotta per liberarsi da questa costrizione.

Purtroppo per motivi organizzativi non abbiamo potuto celebrare il “No Hijab Day” sabato 1° febbraio, ma lo faremo il prossimo sabato: 8 febbraio. Ci troveremo in piazza Garibaldi, di fianco ai Portici del Grano, alle ore 18, per un flashmob.

Vogliamo sensibilizzare la società occidentale in merito a queste lotte poco conosciute; e manifestare tutta la nostra solidarietà a tante donne che in Iran, in Arabia Saudita e in altri paesi a maggioranza musulmana, vengono arrestate a causa della loro protesta contro l’obbligo del velo.

Vi chiediamo di portare un pezzo di tessuto o un foulard da sventolare, che è il simbolo delle donne che lottano contro l’obbligo dell’hijab.

Contattateci per qualsiasi informazione, collaborazione e proposta.

Cell: 333 763 3012

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Denunciato un minorenne a Carpi, carcere per un albanese arrestato a Modena e lotta alla droga a Sassuolo.

Aggredì un giovane in via San Francesco a Carpi: minorenne denunciato dalla Polizia di Stato

Carpi - Nella mattinata odierna, personale del Commissariato di P.S. di Carpi ha deferito in stato di libertà per lesioni personali un ragazzo minorenne di Carpi il quale, nella serata del 29 dicembre scorso in via San Francesco, aveva sferrato per futili motivi, forse per uno sguardo mal interpretato, un pugno allo zigomo di un ragazzo da poco diciottenne, anch’egli carpigiano.

La vittima non aveva manifestato alcuna intenzione di sporgere querela per le lesioni subite. Aveva, di fatto, riportato un trauma facciale con frattura pluriframmentaria della parete anteriore del seno mascellare e diverse fratture del pavimento orbitario.

Il referto, con prognosi di 30 gg, ha permesso al personale del settore investigativo di procedere d’ufficio, ricostruendo l’esatta dinamica degli eventi, attraverso anche le informazioni assunte dalla vittima e dai testimoni.

Le indagini hanno permesso di accertare che l’aggressore è uno degli autori della rissa con accoltellamento del 2 gennaio scorso avvenuta in centro storico tra un gruppo di giovani.

 

Ordine di carcerazione: Polizia di Stato e Polizia Municipale individuano e arrestano un 35enne albanese

Modena. Sabato 1° febbraio scorso, personale della Squadra Mobile, unitamente a uomini della locale Polizia Municipale, ha tratto in arresto in esecuzione di un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Treviso, un cittadino albanese di 35 anni.

L'uomo deve espiare una pena di anni 1, mesi 11 e giorni 6 di reclusione in quanto riconosciuto colpevole di una serie di reati contro il patrimonio, in particolare furti e ricettazione, commessi nel 2015 a Reggio Emilia e a Modena.

L' attività di indagine ha permesso di individuare alcuni luoghi di interesse tra cui un appartamento, frequentato da noti pregiudicati, a San Damaso, dove effettivamente è stato rintracciato sabato mattina.

Sempre nella giornata di sabato 1° febbraio, la Squadra Mobile ha proceduto ad un altro arresto.

Si tratta di un italiano, originale di Bolzano, di anni 28, destinatario di un ordine di custodia in carcere, emesso il 31 gennaio 2020 dall'Ufficio di Sorveglianza di Modena, in sostituzione della misura dell'affidamento in prova presso i servizi sociali in quanto lo stesso durante un permesso premio aveva violato le disposizioni impartite dal Magistrato di sorveglianza.

Il giovane, rintracciato a Modena, è stato associato alla locale casa circondariale.

 

Sassuolo: controlli congiunti di Polizia di Stato e Polizia locale contro lo spaccio di sostanze stupefacenti

Sassuolo - Nella giornata del 31 gennaio scorso, nell’ambito di un mirato servizio coordinato di controllo del territorio volto al contrasto dello spaccio e del consumo di stupefacenti negli istituti scolastici e nei parchi cittadini, personale del Commissariato di P.S. di Sassuolo, unitamente a uomini della locale Polizia Municipale, con l’ausilio di una unità cinofila della Polizia di Stato, ha effettuato verifiche, concordate con la dirigenza scolastica, presso l’istituto I..P.S.I.A. Don Magnani, situato in Piazza Falcone e Borsellino.
In diverse aree del plesso, sia all’interno che nell’area cortiliva, è stata rinvenuta sostanza stupefacente tipo marijuana per un peso complessivo di gr. 3,5, sequestrata a carico di ignoti.
Il controllo è stato esteso all’interno di 10 classi. Barak, il cane dell’unità cinofila, ha rinvenuto addosso a due minorenni, rispettivamente gr. 0,6 e gr 0,4 di marijuana, I due giovani sono stati segnalati alla Prefettura quali consumatori e del fatto sono stati avvisati i genitori.
Nel corso di dette verifiche uno studente maggiorenne è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico che è stato sottoposto a sequestro ed il giovane denunciato in stato di libertà per il reato di porto illegale di armi ed oggetti atti ad offendere.
I controlli sono poi proseguiti nei parchi Le Querce e Fossetta e presso un’attività commerciale di barberia, gestita da cittadino straniero.
All’interno di detti parchi l’unità cinofila ha rintracciato, nascosti in più punti (fioriere, cestino del pattume siepi ecc.), diverse dosi di stupefacente del tipo hashish e marijuana, per un peso complessivo di gr. 20.
Anche all’interno di detta attività artigianale è stata rinvenuta, nascosta in un boiler dei servizi igienici, una dose di hashish.

 

Corvi, Forza Civica: “Pizzarotti ha perso un’altra occasione per prendere le distanze dal convegno negazionista sulle foibe a Parma”

“Anche lo scorso anno si è tenuto lo stesso vergognoso convegno negazionista sulle foibe a Parma con gli stessi organizzatori, e oggi come allora il sindaco Pizzarotti forse era impegnato a distribuire bollini antifascisti anziché prenderne le distanze.
Tito Josip Broz fu un dittatore slavo ormai universalmente riconosciuto come artefice della pulizia etnica perpetrata nei confronti dei nostri connazionali sul finire della seconda guerra mondiale. Il convegno organizzato a Parma e la presenza di vie e piazze dedicate a quello che la storia ha ormai condannato come assassino di italiani, non è solo indegna e offensiva per la memoria dei tanti morti e del dolore causato, ma lo è ancor di più quando negli stessi comuni sono state intitolate strade ai Martiri delle foibe. Da una parte vengono commemorate le vittime e dall'altra il loro carnefice.
Come lo scorso anno chiediamo non solo di spazzare via Tito Broz dalle strade (sostituendola con una che ricordi il dramma dei giuliano-dalmati o ai loro martiri), come già accaduto per centinaia di vie e piazze in tutta Italia, ma anche che i Comuni tutti commemorino degnamente e ufficialmente ogni anno il Giorno del Ricordo, solennità riconosciuta dallo Stato Italiano, istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92.
I cittadini potranno continuare a sottoscrivere la nostra petizione al seguente link: "https://www.change.org/p/prefetture-italiane-cancelliamo-tito-broz-dalle-strade-italiane

Così in una nota Alessandro Corvi, Presidente dell’associazione culturale Forza Civica.

 

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Vergognoso atto vandalico in provincia di Parma.

Di Nicola Comparato Felino 4 febbraio 2020 - A Felino, all'inizio di via Galilei, il muro della Madonnina, è stato imbrattato con alcune scritte inneggianti al gruppo terroristico denominato Isis. Grande la rabbia dei cittadini residenti nel vedere questo atto vandalico ma anche sacrilego effettuato con l'utilizzo di una bomboletta spray.

Nel territorio parmense, come del resto in tutta Italia, non è la prima volta che ci si imbatte in questo genere di situazioni, ma in questo caso, che si tratti di veri simpatizzanti dell'Isis o semplicemente di qualche stupido vandalo, il gesto è del tutto insensato e inaccettabile.

I residenti, secondo alcuni post pubblicati sui social network, si sentono abbandonati e chiedono maggior controllo e sicurezza a chi di dovere, nella speranza che un fatto simile non si ripeta, augurandosi che il colpevole venga trovato dalle autorità e punito in modo esemplare. Lo stesso fatto è accaduto anche a Stradella di Collecchio con le medesime modalità.

 

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Martedì, 04 Febbraio 2020 15:16

Arresto per droga a Langhirano

I carabinieri della stazione di Langhirano hanno tratto in arresto un soggetto parmigiano, classe 1998 residente a Langhirano poiché trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Il soggetto percorreva via Fabiola a bordo della propria automobile quando veniva fermato dalla pattuglia. All'interno della vettura venivano trovate  alcune dosi di sostanza stupefacente del tipo hashish e di una dose di cocaina.

A seguito di perquisizione domiciliare venivano anche  rinvenute  delle banconote di piccolo taglio per circa 1800 euro, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento, nonché un ulteriore quantitativo di 130 g di hashish e una decina di di grammi di marijuana.

Termine formalità di rito veniva trattenuto gli arresti domiciliari

Recidivo 65enne, italiano, nuovamente denunciato per eccessivo avvicinamento alla vittima.

Già tratto in arresto per il reato di stalking in flagranza, circa un anno fa, e nonostante non stesse mettendo in atto comportamenti offensivi verso la sua vittima, motivo per il quale gli era stato vietato l'avvicinamento, il soggetto era invece nello stesso locale e in vicinanza proprio della donna.

Quest'ultima ha perciò chiamato il 113 che a seguito della misura introdotta con il recente codice rosso  (violazione al divieto di avvicinamento), il 65enne è stato nuovamente denunciato a piede libero alla autorità giudiziaria.

 

Il luogotenente Carlo Padova proviene dal comando stazione di Aulla e da circa una settimana ha assunto il comando della Stazione dei Carabinieri di Vigatto (Parma).

Il Curriculum. Al termine del corso di formazione presso la scuola allievi marescialli di Velletri e poi quella di Firenze dal 1990 al 1992, ha prestato servizio presso la stazione di Marina di Massa e come radiomobilista presso il Norm di Massa.

Decorato di medaglia commemorativa al soccorso dell popolazioni colpite da pubbliche calamità nel 2001, Cavaliere al merito della Repubblica italiana dal 2012.
Laureato in scienza dell’amministrazione presso Università degli studi di Siena nel 2007.

L’aereo, con 128 passeggeri a bordo, sta girando da circa tre ore vicino allo scalo di Madrid per smaltire il carburante

Arrivano le prime immagini tratte da un video caricato su YouTube che ci mostrano un aereo di Air Canada con 128 passeggeri a bordo (oltre ai membri dell’equipaggio) partito dall’aeroporto di Madrid e diretto a Toronto che sta girando da circa tre ore vicino allo scalo spagnolo prima di atterrare d’emergenza. A quanto si apprende quello che ufficialmente viene descritto come «problema tecnico» da Aena (società iberica che gestisce l’impianto) sarebbe un malfunzionamento a un carrello che avrebbe perso un pezzo (probabilmente una delle dieci ruote) e che potrebbe essere finito dentro a uno dei due motori. Il jet, un Boeing 767-300 di quasi 31 anni, sta effettuando diversi giri per scaricare il kerosene imbarcato.

Da regolamenti internazionali il velivolo non può atterrare con un carico superiore a quelli indicati. In un audio pubblicato in esclusiva dal quotidiano spagnolo «El Mundo» si sente uno dei piloti comunicare ai passeggeri che l’aereo deve tornare a Madrid per un «piccolo problema a una delle ruote. E dal momento che siamo pieni di carburante allora dobbiamo alleggerirci un pochino prima di atterrare».

Sull'accaduto, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è stata aperta un'inchiesta di sicurezza per inconveniente grave. Il velivolo resterà fermo a Madrid fino a quando non saranno completati gli accertamenti tecnici. Ecco a seguire al link https://www.youtube.com/watch?v=Oin9HIr-Ib8 il VIDEO che circola sui social network.

( 3 febbraio 2020)

Lunedì, 03 Febbraio 2020 15:58

Grave episodio al carcere di via Burla

Parma 3 febbraio 2020 - Un gravissimo episodio è avvenuto quest'oggi all'interno del carcere di Parma. Un detenuto si è barricato in cella ed ha aggredito i poliziotti intervenuti a ripristinare l'ordine all'interno del reparto.
Al momento sono 8 i poliziotti che hanno avuto necessità delle cure dell'ospedale.

Le condizioni di uno dei poliziotti però destano particolare preoccupazione, in quanto si è reso necessario l'immobilizzazione per condurlo d'urgenza in ospedale con l'ambulanza.

 

Aggiornamento: A seguire il comunicato stampa pervenuto dal Sindacato:

 

II.PP. DI PARMA:

ben 8 Poliziotti Penitenziari finiti in ospedale

Abbiamo appreso che, nel primissimo pomeriggio di oggi, 03/02/2020, un detenuto magrebino, si sarebbe barricato in cella, impedendone l’accesso al personale di Polizia Penitenziaria e tentando di dare fuoco ad alcuni oggetti presenti nella stessa.

A questo punto, il personale sarebbe stato invitato ad intervenire per ristabilire l’ordine e la sicurezza all’interno del reparto ove era ubicato il detenuto.

Durante le operazioni di “sbarricamento”, il personale intervenuto si sarebbe trovato ad affrontare la furia incontrollabile del suddetto detenuto, che ci viene riferito avere un fisico possente ed atletico, il quale si sarebbe scagliato violentemente contro chiunque provasse ad avvicinarsi alla sua camera di pernottamento, nel tentativo di liberarne l’accesso.

Successivamente, il detenuto sarebbe stato condotto presso il reparto isolamento, continuando ad offendere verbalmente e fisicamente gli operatori che lo scortavano verso il predetto reparto.

Il bilancio di questo ennesimo “pomeriggio di fuoco” sarebbe estremamente grave con ben 8 colleghi finiti in ospedale, di cui uno, immobilizzato dalla testa ai piedi, trasportato in ambulanza presso il Pronto Soccorso del nosocomio cittadino: si parla di sospetto trauma cranico e lesioni agli arti inferiori. Ovviamente l’auspicio è che le voci trapelate finora non siano confermate e che il collega possa riprendersi velocemente.

Il SiNAPPe, oltre a sollecitare l’immediato trasferimento del detenuto responsabile dell'evento critico, ai sensi della circolare GDAP 10/10/2018.0316870.U del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, continua a chiedere ai Superiori Uffici di farsi carico della problematica relativa alla gestione dei detenuti facinorosi e/o psichiatrici, ribadendo l’urgenza di predisporre sezioni chiuse presso ogni Istituto della Regione, ove custodire i detenuti più intemperanti, di creare dei circuiti detentivi differenziati per la gestione e la cura dei detenuti psichiatrici che non sia possibile trasferire alle Rems (che costituiscono, a nostro avviso, una delle soluzioni più fallimentari messe in atto dalla nostra Amministrazione), di dotare il personale di Polizia Penitenziaria di strumenti più efficaci per domare l’aggressività di tali detenuti, di avviare specifici percorsi di aggiornamento professionale in merito alle ultime modifiche alle modalità custodiali e quanto altro possa essere messo in atto per sostenere le donne e gli uomini del Corpo in un contesto storico così problematico e rischioso per il personale in divisa.

F.to Il Segretario Regionale              

Gianluca Giliberti

Operazione anti droga: un fermo, una denuncia e un arresto. Uno dei pusher ingoia le dosi pronte per lo spaccio. Tre diverse operazioni condotte dalla Squadra Volante di Modena hanno fatto finire nei guai quattro cittadini stranieri di diversa nazionalità, alcuni già noti alle Forze dell’Ordine per il reato di spaccio di stupefacenti.

Di Claudia Fiori Modena, 3 febbraio 2020 - Guardie e ladri? Meglio dire “Guardie e spacciatori”, soprattutto alla luce dei tre diversi episodi di cronaca che nelle ore scorse a Modena hanno visto protagonisti gli agenti della Squadra Volante e i pusher che ormai si dedicano al loro business a cielo aperto.

Il primo ha avuto come teatro via Piave, tra la Stazione ferroviaria e la zona Tempio. Qui gli agenti della Volante impegnati in un’operazione di controllo del territorio hanno notato tre uomini in atteggiamento sospetto. Si sono quindi avvicinati e hanno notato che uno dei tre, di nazionalità africana, con gesto fulmineo si è portato qualcosa alla bocca per poi ingoiarlo. È scattata quindi la perquisizione che ha consentito di recuperare gli involucri di plastica che l’uomo, un cittadino del Togo di 35 anni, si era nascosto sotto la lingua, oltre a una dose di marijuana pronta per la vendita che aveva in tasca. È stato quindi denunciato per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Identificati anche il compare, un cittadino della Guinea di 26 anni, e un italiano, residente nel mantovano. Il contesto ha consentito di risalire a una contrattazione per la vendita di droga.

La seconda operazione ha avuto luogo nel pomeriggio di ieri, questa volta al Parco Novi Sad, zona tristemente nota come “supermarket della droga”. Qui un altro pusher è stato bloccato dopo una fuga rocambolesca a piedi, durante la quale l’uomo, un 29 enne libico clandestino sul territorio, ha gettato a terra sei dosi di hashish, poi recuperate dagli agenti. L’uomo è stato infine fermato e denunciato.

Il terzo episodio, invece, è avvenuto tra via Emilia Est e viale Trento Trieste, dove un 37 enne nigeriano, già noto alle Forze dell’Ordine per la sua attività di spaccio e irregolare sul territorio, è stato riconosciuto dagli agenti. Sentendosi “osservato”, l’uomo ha abbandonato a terra la sua bicicletta e si è messo a correre per evitare di essere riconosciuto e fermato. Gli agenti sono riusciti tuttavia a bloccarlo e a condurlo in Questura dove, nonostante il suo rifiuto di fornire le proprie generalità, attraverso la comparazione delle impronte digitale è emerso che a suo carico pendeva un ordine di carcerazione di un anno e cinque mesi per spaccio di droga. Il nigeriano è stato quindi condotto in cella nel carcere di Sant’Anna.

 

 

I tre stranieri viaggiavano su un treno diretto a Milano. Sprovvisti del titolo di viaggio sono diventati aggressivi. Alla stazione di Modena sono stati identificati dagli uomini della Volante e condotti in Questura, dove sono stati denunciati.

Di Claudia Fiori Modena 3 febbraio 2020 - – Tre cittadini nigeriani, incensurati e regolari sul territorio nazionale, sono stati denunciati per essersi rifiutati di fornire le proprie generalità e avere creato tensione e scompiglio a bordo di un treno Intercity diretto a Milano.

Alcuni chilometri prima della fermata a Modena, il personale di Trenitalia aveva allertato la Polizia, riferendo di tre passeggeri particolarmente aggressivi e minacciosi. I tre, infatti, erano stati sorpresi senza biglietto e di fronte alle richieste del controllore di regolarizzare la loro posizione e di fornire i documenti, si erano dimostrati subito aggressivi e minacciosi, rifiutandosi sia di pagare che di essere identificati.

Quando il treno ha effettuato la fermata alla stazione di Modena, a bordo sono quindi saliti quattro agenti della Volante, ma i tre stranieri si sono dimostrati aggressivi anche nei loro confronti. Sono stati quindi fatti scendere e condotti in Questura, dove finalmente sono stati identificati. Per loro è comunque scattata la denuncia per essersi rifiutati di fornire le proprie generalità.

 

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