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Sabato, 24 Agosto 2013 10:18

Aviaria, come e dove mantenersi informati


di Virgilio -
Parma, 24 Aprile 2013 - -
Aviaria, le risposte alle molte domande dei cittadini. 
Dopo il terzo caso focolaio di aviaria viene spontaneo porsi delle domande e soprattutto ricevere delle risposte da organismi ufficiali. Nei giorni scorsi avevamo già redatto un “punto sulla situazione” e continueremo a divulgare tempestivamente ogni informazione sull'argomento.

Disponibile sui siti istituzionali di Regione, Usl e Enti locali e presso gli URP una batteria di domande/risposte sui principali quesiti sulla presenza del virus che ha colpito allevamenti nel ferrarese e nel bolognese.
Ci sono problemi a mangiare alimenti che contengono uova crude? Debbo usare qualche precauzione per le galline del pollaio domestico? Ma se non ci sono pericoli di contagio, perché vengono sequestrate le uova?
Queste sono solo alcune delle domande più frequenti che i cittadini, all'indomani della scoperta di focolai di influenza aviaria in allevamenti nel ferrarese e sul confine tra le province di Bologna e Ravenna, hanno posto agli operatori degli uffici informazione dei Comuni e delle Aziende sanitarie locali.
Per rispondere a queste ed ad altre domande, la Regione Emilia-Romagna e le Aziende Usl di Imola e Ferrara hanno raccolto le domande più frequenti arrivate in questi giorni e reso disponibili le relative risposte.


Sui siti internet della Regione (www. http://www.saluter.it/influenza-aviaria-le-domande-e-le-risposte-piu-frequenti), della Usl di Imola (http://www.ausl.imola.bo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6415), della Usl di Ferrara (www.ausl.fe.it/home-page/news/allegati-news/2013/aviaria-le-risposte-alle-molte-domande-dei-cittadini) e del Comune di Mordano ( http://mordano.provincia.bologna.it/index.php/influenza-aviaria/)  sono disponibili, sotto forma di Faq, le informazioni più richieste, che saranno implementate nei prossimi giorni. Le stesse informazioni, su depliant, sono disponibili anche presso gli Uffici Relazioni con il Pubblico degli stessi Enti.
Le autorità sanitarie precisano che per gli allevamenti avicoli rurali, ossia per chi possiede pollame (galline, anatre, oche e altri volatili) per consumo personale, non esistono pericoli che possano derivare dal consumo delle loro carni o uova. Le precauzioni da adottare sono quelle che occorrono per evitare il contatto con animali selvatici, adottando alcuni accorgimenti, come ad esempio evitare che nel recinto scorrano fossi o canali o vi siano stagni.


Per quanto riguarda la prevenzione della diffusione del virus, la raccomandazione che viene fatta, se si sospetta che sia comparsa la malattia (ad esempio la morte improvvisa e contemporanea di diversi animali), è di contattare il Dipartimento di Sanità Pubblica dell'Ausl di riferimento, che provvederà ad effettuare gli accertamenti del caso.

I sanitari ribadiscono, ancora una volta, che non c'è nessun pericolo che possa derivare dal consumo di carni avicole e di uova, e che il ritiro di quest'ultime è stato disposto esclusivamente come misure di estrema cautela in quanto potenzialmente venute a contatto con il virus. L'eventuale contaminazione non è pericolosa per il consumatore, bensì per il possibile contatto delle uova o dei relativi scarti (gusci) con altri avicoli.


Bologna, 23 agosto 2013 -

Eventi calamitosi novembre 2012: via libera della Corte dei Conti all' ordinanza del Commissario delegato Vasco Errani. Stanziata la prima tranche di 2 milioni e 200mila euro per 39 interventi sui territori colpiti -

E' diventata esecutiva l'ordinanza con la quale vengono stanziati i fondi per interventi urgenti sulle opere di regimazione e di difesa idraulica, di difesa del suolo e di mitigazione delle conseguenze degli eventi alluvionali, dissesti e mareggiate verificatesi nel novembre 2012. La Corte dei Conti, sezione Emilia-Romagna, ha rilasciato infatti nei giorni scorsi il parere positivo sull'ordinanza n° 1/2013 del Commissario Delegato Vasco Errani in merito agli "interventi urgenti di messa in sicurezza finalizzati a mitigare le conseguenze degli eventi meteorologici del novembre 2012 che hanno colpito il territorio della regione Emilia-Romagna".
Il provvedimento prevede quindi un primo stanziamento di 2.200.000 € sulle risorse del Fondo di Protezione Civile nazionale che finanzieranno 39 interventi nelle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza in collaborazione con i Servizi Tecnici di Bacino, quali enti attuatori. La stessa ordinanza ha approvato in linea tecnica ulteriori 51 interventi la cui attuazione sarà subordinata all'effettiva disponibilità di risorse.
In allegato la tabella degli interventi
/CL

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 


Bologna, 23 agosto 2013 -

Riunita ieri a Bologna l'Unità di crisi sul tema influenza aviaria, all'indomani della scoperta, di un nuovo focolaio del virus a Mordano (Bo).
L'evolversi della situazione è stato discusso alla presenza dei responsabili dei servizi veterinari del Ministero della salute, della Regione, delle aziende Usl, dell'Istituto zoo profilattico e del centro di referenza nazionale per l'influenza aviaria, in preparazione anche dell'incontro previsto a Bruxelles lunedì prossimo, nel quale l'Italia fornirà ai partner europei il quadro della situazione.
Tra le decisioni assunte, alcuni vincoli sulla movimentazione di volatili vivi: da oggi sono in vigore particolari restrizioni allo spostamenti di galline dal territorio regionale; inoltre, è stato stabilito che la macellazione dei capi dovrà avvenire preferibilmente nell'ambito dell'Emilia-Romagna, così come la gestione di personale e mezzi dovrà avvenire nell'ambito dei confini regionali.
Sono escluse da queste restrizioni le carni macellate e le uova già imballate.
Per quanto riguarda le operazioni di prevenzione del diffondersi della malattia, il Ministero ha istituito due ampie zone di controllo temporaneo (oltre a quelle già istituite e più prossime ai focolai) che si estendono anche nel ravennate e nel forlivese, in modo tale da costituire una ampia "zona cuscinetto", a ridosso degli allevamenti colpiti.
Tutto ciò serve, sottolineano i sanitari, a prevenire l'espandersi del fenomeno. Ribadita, inoltre, l'assenza di qualunque rischio per l'uomo per il consumo di carni o uova.
Mentre sono in via di conclusione le operazioni di svuotamento e disinfezione dell'allevamento di Ostellato (Fe), il primo ad essere colpito, nella giornata di oggi sono iniziati gli abbattimenti delle galline nel sito di Mordano.
Le operazioni, curate da una azienda specializzata, vengono effettuate da squadre composte da un numero di operatori tale da ridurre i tempi di abbattimento - per quanto possibile - dei quasi 600mila capi interessati dal contagio.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)


Bologna, 22 agosto 2013 -

"I lavoratori non sono limoni da spremere o macchine da spostare a piacimento nel nome esclusivo del profitto ma esseri umani, cittadini e un capitale di intelligenza e professionalità per le imprese e l'economia nel suo insieme". 
Così l'assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, ha commentato la vicenda riguardante la Firem, azienda di Formigine (Modena) che durante la chiusura estiva ha trasferito merci e macchinari in Polonia.
"Questa è la concezione del lavoro che guida o condiziona l'azione della maggioranza degli imprenditori dell'Emilia-Romagna e che ha sempre consentito di costruire relazioni industriali e sindacali avanzate tali da consentire agli imprenditori e ai lavoratori, alle loro associazioni e alle istituzioni, di affrontare in modo franco e trasparente, senza sotterfugi e colpi di mano, anche le crisi e le ristrutturazioni aziendali più difficili e dolorose".
"Nessuno in Emilia Romagna – dice Muzzarelli - ha mai messo in discussione quella libertà d'impresa per cui siamo al primo posto fra le regioni italiane. Ma qui la libertà d'impresa si coniuga con la responsabilità d'impresa, il cui capitale viene costruito con l'apporto degli imprenditori ma anche col contributo dei lavoratori e della ricchezza materiale e immateriale di un territorio, con la convinzione che la competitività del nostro sistema produttivo non si recupera dal lato del costo del lavoro e dei diritti di chi lavora, ma attraverso politiche di ricerca e innovazione, aziendali e di sistema".
"Non possiamo accettare, lo voglio dire con rispetto e altrettanta franchezza ai proprietari della Firem, il messaggio 'si salvi chi può'. La via maestra resta quella del confronto e dell'intesa fra le parti e da questo punto di vista il mio auspicio è che già dall'incontro di oggi a Formigine la vertenza Firem assuma contorni nuovi e utili per la tutela del reddito dei dipendenti e la permanenza in loco dell'attività produttiva e dell'occupazione".
"In generale la via maestra resta quella di trovare, insieme alle forze produttive, le soluzioni più innovative per la riforma e i pagamenti della pubblica amministrazione, la riduzione della pressione fiscale, il credito alle imprese, il rilancio della domanda interna, la promozione del made in Italy sui mercati mondiali. La Regione Emilia-Romagna – conclude l'assessore - a breve presenterà una proposta di legge per la promozione e l'attrazione degli investimenti, per sciogliere nodi burocratici e organizzativi a favore del dinamismo d'impresa e dell'occupazione e attrezzare al meglio il nostro sistema per una crescita fondata sul sapere, la green economy e il made in Italy. La strada non è semplice ma non c'è alternativa: dobbiamo investire sull'impresa e sul lavoro, ciascuno con la propria parte di responsabilità verso la comunità regionale e nazionale".

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)


Bologna, 22 agosto 2013 -

Una significativa crepa si è sviluppata in una vasta porzione di suolo nella zona adiacente al centro commerciale "Il Castello", a Ferrara. La crepa misura una ventina di metri di lunghezza per quindici centimetri di larghezza e cento di profondità; l'area interessata è stata transennata, sono in corso analisi e verifiche per capire le cause del fenomeno ed eventuali pericoli.
Giovanni Favia – gruppo Misto – interroga la Giunta per sapere se sia stato effettuato un monitoraggio di tutti gli eventi che hanno interessato il sottosuolo regionale, a partire almeno dal terremoto del maggio 2012; il consigliere sollecita la Giunta a istituire una rete, utilizzabile con il supporto del web e la collaborazione dei cittadini, e procedure codificate, che consentano una valutazione rapida ed efficace intorno agli eventi critici che riguardano il sottosuolo regionale. Ciò allo scopo di ottenere una pronta analisi dei fenomeni segnalati, evitando inutili allarmismi ma garantendo la popolazione dai rischi di possibili sottovalutazioni.
Favia scrive che "al contrario di quanto succede altrove, non esiste in Emilia-Romagna sul web nessun sistema a disposizione della popolazione" per segnalare a Comuni, Protezione Civile e Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia fenomeni come quello che si è appena manifestato a Ferrara.
(rg)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)


Bologna, 22 agosto 2013 -

Bernardini (Lega Nord) : servono precauzioni -

L'"allarme poliomielite" in Somalia e l'epidemia di 'dengue', "una malattia che colpisce ogni anno dai 50 ai 100 milioni di persone nelle regioni tropicali e subtropicali del mondo", in atto in Cina, nella provincia dello Yunnan, sono al centro di un'interrogazione che il consigliere Manes Bernardini (Lega nord) ha rivolto alla Giunta regionale per sapere se l'assessorato competente si sia raccordato con il Governo per adottare, a fronte dei "numerosi sbarchi di clandestini, inclusi bambini, provenienti dall'Africa (particolarmente dalla Somalia) e degli arrivi via terra di clandestini, provenienti da paesi dell'est e dalla Cina", misure e precauzioni a tutela della salute pubblica (oltre che degli stessi clandestini).
Il consigliere vuole anche conoscere quali siano le possibili ripercussioni in ambito sanitario regionale, sia per quanto riguarda le strutture sanitarie che per la popolazione, e a carico di quali bilanci saranno posti i costi per le vaccinazioni antipolio da effettuare ai bambini africani immigrati. (AC)

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 21 Agosto 2013 16:09

Influenza aviaria, nuovo focolaio a Mordano (BO)

Bologna, 21 agosto 2013 -


Nuovo focolaio di influenza aviaria a Mordano, sul confine tra le province di Bologna e Ravenna -


Il virus è stato individuato in un allevamento di galline ovaiole, di proprietà dello stesso Gruppo titolare del sito di Ostellato (Fe), nel quale il fenomeno si era presentato nei giorni scorsi.
L'allevamento di Mordano, nel quale la conferma della presenza del virus del tipo H7 è stata fornita oggi dal Centro nazionale di referenza di Padova, è legato dal punto di vista produttivo e industriale al sito di Ostellato.
L'accertamento del nuovo focolaio è avvenuto grazie alla stretta rete di sorveglianza sanitaria messa in campo dalla Regione e dalle autorità sanitarie, proprio per garantire il contenimento dell'infezione all'indomani della scoperta del virus nel sito di Ostellato.
La Regione, per fronteggiare il nuovo caso di aviaria, ha già emanato un'ordinanza per l'attuazione delle misure straordinarie previste in questi casi dalla normativa sanitaria europea e nazionale. Previste, tra le altre misure, le operazioni di abbattimento dei quasi 500 mila esemplari presenti nell'allevamento.
Prosegue intanto, in ottemperanza alle direttive assunte già la scorsa settimana, il monitoraggio degli allevamenti e la tutela della salute pubblica, sotto lo stretto coordinamento degli assessori regionali alle politiche per la salute, Carlo Lusenti, all'agricoltura, Tiberio Rabboni, e della vicepresidente della Regione Simonetta Saliera.
Da parte delle Aziende USL competenti e dai Servizi Veterinari della Regione Emilia-Romagna sono state già predisposte tutte le azione utile a isolare il fenomeno. Questo sulla base dei protocolli operativi per la prevenzione della diffusione del virus che prevedono, tra l'altro, l'istituzione di zone di protezione e sorveglianza del territorio in cui risiede l'allevamento, il censimento di tutte le aziende e degli animali presenti, prelievi e accertamenti sierologici da parte dei veterinari, controlli straordinari su tutto il territorio regionale.
Nei giorni scorsi l'Unità di crisi, riunita a Bologna per fare il punto della situazione, ha confermato che non vi è alcun rischio collegato al consumo di uova e carni avicole.


(Fonte: Ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Bologna, 20 agosto 2013 -


"A decorrere dal primo agosto 2013, il presupposto fondamentale per continuare a percepire il contributo per l'autonoma sistemazione (Cas)", destinato ai nuclei famigliari sgomberati dalle abitazioni dopo il terremoto del maggio 2012, "è l'impegno da parte del richiedente a ristabilire l'agibilità dell'abitazione".
Lo segnala la consigliera Monica Donini (FdS) in un'interrogazione rivolta alla Giunta regionale, citando l'ordinanza numero 64 del 6 giugno 2013 del commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, in cui si prevede che la domanda di contributo, nel caso in cui il richiedente sia un affittuario, debba essere sottoscritta anche dal proprietario che si impegna a eseguire i lavori e a proseguire il contratto di locazione una volta ripristinata l'agibilità.
In assenza di questa dichiarazione, evidenzia la consigliera, il Cas sarà "erogato all'inquilino fino al 31 dicembre 2013".
Modalità che solleva una "forte perplessità" - sostiene Donini - perché può rischiare di "tradursi nella rescissione di fatto del contratto di affitto, al di fuori di qualsiasi norma esistente a tutela degli inquilini".
La consigliera chiede quindi quante domande di prosecuzione del Cas siano state presentate ai Comuni del 'cratere' rispetto al numero complessivo degli aventi diritto all'erogazione dell'ultima tranche di giugno-luglio 2013.
Donini vuole inoltre sapere quali iniziative intenda assumere la Giunta a tutela degli inquilini che non fossero nelle condizioni di presentare la domanda del nuovo Cas per l'indisponibilità del proprietario a sottoscriverla e domanda, infine, quali motivazioni fornisca la Regione "alla rinuncia da parte dei proprietari degli immobili ad una fonte di reddito se non il fatto che l'investimento non è conveniente perché il contributo non copre i danni reali". (AC)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)


Bologna, 19 agosto 2013 -

Agricoltura - Le aziende che abbiano subìto danni possono presentare domanda di contributo a fondo perduto entro il 28 settembre

E' stata accolta la proposta della Regione Emilia-Romagna per il riconoscimento dell'eccezionalità della tromba d'aria che il 3 maggio ha interessato territori dei comuni di Argelato, Bentivoglio, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale in provincia di Bologna e del comune di Castelfranco Emilia in provincia di Modena, provocando ingenti danni alle strutture agricole.
Le aziende che abbiano subito danni alle strutture aziendali e che si trovano all'interno delle aree delimitate, possono presentare entro il 28 settembre 2013 domanda per l'ottenimento di contributi a fondo perduto per il ripristino delle strutture danneggiate. L'entità del contributo sarà in funzione delle risorse che il Ministero assegnerà successivamente alla raccolta delle domande.
Il Decreto di declaratoria del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 190 del 14 agosto 2013.
La domanda in copia unica, compilata in ogni parte e debitamente sottoscritta, deve essere presentata all'Ente territoriale competente (Provincia di Bologna o Provincia di Modena). 
Al momento della presentazione della richiesta di aiuto, l'azienda deve essere iscritta al Registro delle imprese della Camera di Commercio, nonché all´anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna e avere il fascicolo aziendale validato, in modo da evitare di ripresentare la documentazione per i dati già presenti in anagrafe. La domanda potrà essere presentata avvalendosi delle organizzazioni professionali agricole, direttamente dall'azienda agricola in forma digitale (dal referente per l'azienda) registrato in anagrafe e dotato di un certificato digitale, oppure in forma cartacea utilizzando la modulistica predisposta dalla Regione Emilia-Romagna.

 

(Fonte: Ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Modena, 19 agosto 2013 -


L'Ufficio del Garante regionale per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ha effettuato il 12 agosto un'ulteriore visita alla casa di reclusione di Castelfranco Emilia, per sostenere colloqui con gli internati. L'intervento dell'Ufficio era stato richiesto da un internato per via epistolare, e poi sollecitato dall'Amministrazione penitenziaria, in quanto questi aveva intrapreso a scopo dimostrativo uno sciopero della fame, ora cessato, minacciando anche quello della sete, per richiamare l'attenzione sulla sua vicenda detentiva, richiedendo della possibilità di lavorare per mantenere la famiglia. Durante la visita, si sono poi effettuati colloqui con altri internati che avevano fatto richiesta espressa, e con persone segnalate dall'area educativa stessa.
Il motivo ricorrente sta nella concreta impossibilità da parte della Magistratura di Sorveglianza di procedere alla revoca della misura di sicurezza, con contestuale proroga della stessa, per la mancanza di un'adeguata rete di riferimento che possa supportare queste persone all'esterno: spesso non hanno una famiglia, e anche quando c'è, i rapporti si sono nel tempo deteriorati. Mancano anche della possibilità di avere un alloggio; non ci sono concrete opportunità di lavoro; nella progettazione di percorsi all'esterno, risulta difficile la presa in carico da parte dei servizi del territorio, perché molti internati sono senza fissa dimora. Alcuni di questi internati hanno anche età anagrafiche particolarmente elevate rispetto alle quali sarebbe opportuno iniziare a ragionare nei termini di una fisiologica cessata pericolosità sociale per raggiunti limiti di età, con conseguente revoca della misura detentiva. Occorre, altresì, registrare, che talvolta i percorsi trattamentali di alcuni internati non vanno a buon fine per oggettiva mancanza di collaborazione da parte degli stessi, che non sempre riescono a rispettare le prescrizioni imposte nei percorsi all'esterno, anche in ragione di condizioni personali particolarmente critiche.
Particolarmente complessa appare la situazione degli internati stranieri senza permesso di soggiorno, i cui percorsi di regolarizzazione sono difficili e la cui mancanza di una rete di riferimento all'esterno è ancor più acuta.
Quanto alle pratiche relative ai permessi di soggiorno, si segnala positivamente la recente iniziativa del Comune di Castelfranco Emilia, che ha iniziato ad entrare periodicamente in carcere per offrire assistenza a chi ne necessita.
Nei mesi scorsi, l'Ufficio del Garante ha posto formalmente al DAP (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) due questioni relative alla struttura modenese.
La prima riguarda il timore che in una struttura che già si caratterizza per una rilevante presenza psichiatrica, con la chiusura dell'OPG di Reggio Emilia possa aumentare il numero degli internati già portatori di problemi psichiatrici, collocati in un luogo comunque inidoneo per mancanza di personale dedicato.
La seconda - in attesa di auspicate riforme legislative - riguarda l'opportunità di pensare a "territorializzare" le misure di sicurezza detentive, agevolando, laddove possibile e utile, il rientro e l'avvicinamento ai luoghi di residenza o comunque di frequentazione abituale, favorendo la presa in carico da parte dei servizi. A questo fine, potrebbero essere utilizzati appositi spazi degli istituti penitenziari esistenti, soluzione consentita dall'ordinamento penitenziario; va ricordato che una parte degli internati sfollati a causa del terremoto da Saliceta San Giuliano (MO) è stata assegnata in via definitiva in una apposita sezione del carcere di Padova.
(rg)

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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