Bologna, 4 settembre 2013 -
Secondo i dati semestrali elaborati dall'Osservatorio regionale dei bancari della Cisl, nei primi sei mesi del 2013 sono stati commessi 77 furti a sportelli bancari presenti sul territorio regionale, corrispondenti ad un +33% rispetto allo stesso periodo del 2012 -
La maglia nera spetta a Rimini, dove le rapine sono quadruplicate rispetto ai primi sei mesi del 2012 con un + 200%, seguono al secondo posto Reggio Emilia e Piacenza con un +125%, e poi Modena, Parma e Ravenna con un +50%, Forlì-Cesena con un +33,3%.
L'aumento di furti a sportelli bancari registrato ultimamente in Emilia-Romagna è oggetto di un'interrogazione di Andrea Pollastri (Pdl) alla Giunta regionale. "Piacenza – segnala in particolare Pollastri - negli ultimi mesi è stata teatro di efferati fatti di sangue ed episodi violenti senza precedenti rispetto alla tradizionale tranquillità della zona, molti dei quali hanno come movente questioni economiche".
Di qui l'interrogazione alla Giunta regionale per sapere quanti siano stati gli eventi criminosi nel piacentino nell'ultimo anno e, in generale, in Emilia-Romagna. Pollastri vuole anche sapere se si segnali un aumento rispetto al passato; quali siano le fondamentali cause e se la Regione, in accordo con le prefetture, gli enti locali, le Forze dell'ordine, "intenda dar vita ad un protocollo per la sicurezza utile ad individuare le principali criticità, predisporne possibili soluzioni e stabilire le risorse necessarie". E ancora, chiede Pollastri, se si intenda coordinare i servizi sicurezza e servizi sociali per prevenire i possibili fattori scatenanti.
Infine, l'esponente del Pdl domanda se sia stata considerata la possibilità di inserire nei prossimi bandi per la sicurezza misure ad hoc per prevenire le rapine in banca, da condividere con le associazioni sindacali. Tra queste, ad esempio - suggerisce – quella di garantire la presenza di guardie giurate davanti agli sportelli più a rischio, o l'adozione della ronda plurisportello anche tra banche diverse oppure, infine, la formazione del personale affinché eviti comportamenti rischiosi per l'incolumità pubblica.
(is)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)