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Modena, 19 agosto 2013 -


L'Ufficio del Garante regionale per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ha effettuato il 12 agosto un'ulteriore visita alla casa di reclusione di Castelfranco Emilia, per sostenere colloqui con gli internati. L'intervento dell'Ufficio era stato richiesto da un internato per via epistolare, e poi sollecitato dall'Amministrazione penitenziaria, in quanto questi aveva intrapreso a scopo dimostrativo uno sciopero della fame, ora cessato, minacciando anche quello della sete, per richiamare l'attenzione sulla sua vicenda detentiva, richiedendo della possibilità di lavorare per mantenere la famiglia. Durante la visita, si sono poi effettuati colloqui con altri internati che avevano fatto richiesta espressa, e con persone segnalate dall'area educativa stessa.
Il motivo ricorrente sta nella concreta impossibilità da parte della Magistratura di Sorveglianza di procedere alla revoca della misura di sicurezza, con contestuale proroga della stessa, per la mancanza di un'adeguata rete di riferimento che possa supportare queste persone all'esterno: spesso non hanno una famiglia, e anche quando c'è, i rapporti si sono nel tempo deteriorati. Mancano anche della possibilità di avere un alloggio; non ci sono concrete opportunità di lavoro; nella progettazione di percorsi all'esterno, risulta difficile la presa in carico da parte dei servizi del territorio, perché molti internati sono senza fissa dimora. Alcuni di questi internati hanno anche età anagrafiche particolarmente elevate rispetto alle quali sarebbe opportuno iniziare a ragionare nei termini di una fisiologica cessata pericolosità sociale per raggiunti limiti di età, con conseguente revoca della misura detentiva. Occorre, altresì, registrare, che talvolta i percorsi trattamentali di alcuni internati non vanno a buon fine per oggettiva mancanza di collaborazione da parte degli stessi, che non sempre riescono a rispettare le prescrizioni imposte nei percorsi all'esterno, anche in ragione di condizioni personali particolarmente critiche.
Particolarmente complessa appare la situazione degli internati stranieri senza permesso di soggiorno, i cui percorsi di regolarizzazione sono difficili e la cui mancanza di una rete di riferimento all'esterno è ancor più acuta.
Quanto alle pratiche relative ai permessi di soggiorno, si segnala positivamente la recente iniziativa del Comune di Castelfranco Emilia, che ha iniziato ad entrare periodicamente in carcere per offrire assistenza a chi ne necessita.
Nei mesi scorsi, l'Ufficio del Garante ha posto formalmente al DAP (Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria) due questioni relative alla struttura modenese.
La prima riguarda il timore che in una struttura che già si caratterizza per una rilevante presenza psichiatrica, con la chiusura dell'OPG di Reggio Emilia possa aumentare il numero degli internati già portatori di problemi psichiatrici, collocati in un luogo comunque inidoneo per mancanza di personale dedicato.
La seconda - in attesa di auspicate riforme legislative - riguarda l'opportunità di pensare a "territorializzare" le misure di sicurezza detentive, agevolando, laddove possibile e utile, il rientro e l'avvicinamento ai luoghi di residenza o comunque di frequentazione abituale, favorendo la presa in carico da parte dei servizi. A questo fine, potrebbero essere utilizzati appositi spazi degli istituti penitenziari esistenti, soluzione consentita dall'ordinamento penitenziario; va ricordato che una parte degli internati sfollati a causa del terremoto da Saliceta San Giuliano (MO) è stata assegnata in via definitiva in una apposita sezione del carcere di Padova.
(rg)

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Sabato, 17 Agosto 2013 09:33

PO come via d'acqua.


La Regione Emilia Romagna promuova la praticabilità di un sistema idroviario sul fiume Po. A chiederlo in una interrogazione la consigliera Udc Silvia Noè.

Un nome, o meglio un cognome, che è di sicuro buon auspicio. Chissà che, dopo tanto parlare, finalmente anche il caro Po possa diventare una via praticabile come lo sono la maggior parte dei corsi d'acqua più importanti d'europa.

"L'AiPo - scrive Silvia Noè - ha realizzato un progetto di fattibilità per la costruzione di un attracco commerciale sul fiume Po nel territorio del Comune di Berra, attracco considerato un'opportunità per tutte le imprese del territorio". Lo scrive Silvia Noè (Udc) in una interrogazione alla Giunta per sapere se la Regione intende promuovere un azione mirata allo sviluppo del sistema idroviario, nel contesto provinciale ferrarese e regionale.
La consigliera chiede anche se tale contesto è in grado di supportare, anche in base alle risorse economiche e ai piani di fattibilità e di rientro, questa sistema quale corridoio commerciale nel contesto europeo e se esistono le condizioni di praticabilità per definire e investire concretamente nuove risorse in un piano trasporti fluviale nel quale il fiume Po risulti strumento per la movimentazione commerciale in Emilia-Romagna.

Pubblicato in Trucks Emilia
Giovedì, 15 Agosto 2013 05:45

Aviaria, trovato un caso in Emilia Romagna

Bologna, 15 Agosto 2013 --

In un allevamento nel ferrarese, abbattute 128.000 galline.


Colpito un allevamento di galline ovaiole dal virus dell'influenza aviaria. Le analisi sono state effettuate dal Centro nazionale di referenza di Padova. Si tratta di un ceppo ad alta virulenza del tipo H7. L'allevamento colpito composto da 128.000 galline si trova a Ostellato in provincia di Ferrara.
L'azienda è stata immediatamente isolata e sono state già predisposte da parte della Azienda USL di Ferrara e dai Servizi Veterinari della Regione Emilia- Romagna le operazioni di abbattimento.
La Regione ha emanato un'ordinanza per l'attuazione di misure straordinarie previste dalla normativa sanitaria europea e nazionale per il contenimento dell'infezione, il monitoraggio degli allevamenti, per la tutela della salute pubblica, sotto lo stretto coordinamento dell'assessore alle politiche per la salute Carlo Lusenti, dell'assessore all'agricoltura Tiberio Rabboni e della vicepresidente Simonetta Saliera. Le misure volte alla prevenzione della diffusione del virus prevedono tra l'altro l'istituzione di zone di protezione e sorveglianza dell'area colpita, il censimento di tutte le aziende e degli animali presenti, prelievi e accertamenti sierologici da parte dei veterinari, controlli straordinari su tutto il territorio regionale e la sospensione di fiere e mercati di animali di specie vulnerabili.

(Fonte Regione Emilia Romagna)


Emilia, 14 Agosto 2013 --
Riconosciuta la eccezionalità delle piogge nel periodo 20 gennaio - 5 aprile 2013 nelle province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza.
Le aziende che abbiano subìto danni possono presentare domanda di contributo a fondo perduto entro il 23 settembre.
E' stata accolta la proposta della Regione Emilia-Romagna per il riconoscimento della eccezionali piogge persistenti che nel periodo dal 20 gennaio 2013 al 5 aprile hanno interessato territori delle Province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza provocando frane e smottamenti.
Le aziende che abbiano subito danni alle strutture agricole e alle infrastrutture connesse all'attività agricola, che si trovano all'interno delle aree delimitate, possono presentare entro il 23 settembre 2013 domanda per l'ottenimento dei contributi a fondo perduto per il ripristino delle strutture danneggiate. L'entità del contributo sarà in funzione delle risorse che il Ministero assegnerà successivamente alla raccolta delle domande.
Il Decreto di declaratoria che accoglie la proposta della Regione Emilia-Romagna, emesso dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 186 del 9 agosto 2013.
La domanda in copia unica, compilata in ogni parte e debitamente sottoscritta, deve essere presentata all'Ente territoriale competente (Provincia, Comunità montana, Unione dei Comuni).
Al momento della presentazione della richiesta di contributo, l'azienda deve essere iscritta al Registro delle imprese della Camera di Commercio nonché all´anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna, e avere il fascicolo aziendale validato in modo da evitare di ripresentare la documentazione per i dati già presenti in anagrafe.
La domanda potrà essere presentata avvalendosi delle organizzazioni professionali agricole, direttamente dall'azienda agricola in forma digitale (dal referente per l'azienda) oppure in forma cartacea, utilizzando la modulistica predisposta dalla Regione Emilia-Romagna.
(fonte Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Ambiente Emilia



Bologna,  agosto 2013 --

E' possibile finanziare anche punti vendita e siti di e-commerce. Domande entro l'11 ottobre. L'assessore Rabboni: "Un impegno che continua a sostegno di un settore in forte crescita".

Bologna - In arrivo nuove risorse per Lambrusco, Pignoletto e per gli altri vini tipici dell'Emilia-Romagna, che continuano a incontrare importanti successi sui mercati internazionali. Si tratta di 3 milioni 800 mila euro stanziati dalla Regione e destinati alle aziende vitivinicole, sia che si tratti di imprese agroindustriali che agricole di base, che svolgono attività di trasformazione e commercializzazione. Il bando per presentare le domande scade l'11 ottobre e i contributi sono rivolti sia all'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, che alla realizzazione di punti vendita diretta o siti di e-commerce. "Vola l'export di vino emiliano-romagnolo che nel 2012 ha toccato il +15%, a conferma di un trend in atto ormai da diversi anni, merito di un'indubbia crescita qualitativa, ma anche di strategie commerciali più efficaci - spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – la Regione continua a lavorare in questa direzione, a fianco dei produttori, per sostenere la competitività del settore".
Dal 2007 a oggi le risorse pubbliche (europee, statali e regionali) per il settore vitivinicolo sono state superiori in Emilia-Romagna a 190 milioni di euro e sono andate al rinnovo dei vigneti, alla modernizzazione delle cantine e alla promozione sui mercati esteri.
Il nuovo bando è rivolto a piccole, medie ma anche a microimprese (dunque con meno di 10 dipendenti e un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro ) i cui investimenti ricadono nei territori dei comuni non colpiti dal sisma del maggio 2012 e prevede aiuti che vanno dal 20 al 40% della spesa ammissibile. Nell'assegnazione dei contributi verrà data priorità ai vini biologici, Docg, Doc e Igt e al possesso di certificazioni di qualità del processo produttivo. Tra i titoli prioritari anche le ricadute occupazionali dell'intervento. Nei prossimi mesi uscirà specifico avviso pubblico destinato ai territori dei comuni colpiti dal sisma del maggio 2012.
Le domande vanno presentate utilizzando il sistema operativo e la modulistica presenti sul sito di Agrea.


Info: http://agrea.regione.emilia-romagna.it/
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/

(fonte regione emilia romagna/PF)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Bologna, 9 agosto 2013 -

Quaranta week end di due notti in Riviera, validi per due persone con pernottamento e colazione, nelle strutture che aderiscono al progetto STAR (Reti statistiche delle regioni adriatiche nel turismo). E' il concorso a premi "Vinci una vacanza in Emilia-Romagna", organizzato dalla Regione con la collaborazione di Apt Servizi, destinato ai turisti (con domicilio in Italia) che soggiornano nelle strutture ricettive delle località costiere, con l'obiettivo di conoscere il loro parere sul sistema turistico del territorio. Possono partecipare gli ospiti di strutture delle province di Forlì-Cesena, Ferrara e Ravenna che risponderanno al questionario di gradimento STAR: tra le schede pervenute fino al 29 settembre verranno sorteggiati 40 week-end, dal valore di 200 euro ciascuno. Il questionario - disponibile on-line su www.startourism.eu (ma potrà essere compilato anche tramite intervista in spiaggia da parte di personale incaricato dell'Università di Bologna – Campus di Rimini) - indaga la soddisfazione del cliente rispetto alla località turistica e ai servizi offerti, nonché le caratteristiche e motivazioni dei turisti stessi. Con quest'iniziativa la Regione vuole favorire la più ampia raccolta di dati e informazioni per definire interventi e politiche turistiche precise e puntuali.
Il concorso è realizzato all'interno del progetto europeo STAR, finanziato dal programma IPA Adriatico, di cui la Regione Emilia-Romagna è coordinatrice. Un progetto che si propone di creare, attraverso la rilevazione di dati turistici, una conoscenza comune tra diverse regioni adriatiche per una migliore e più efficiente gestione delle politiche turistiche. Le informazioni raccolte con la collaborazione delle imprese turistiche convergeranno in modo analitico a ogni esercente e in modo aggregato al portale del progetto.

Venerdì, 09 Agosto 2013 14:05

Lupi e danni agli allevamenti

Emilia, 9 agosto 2013 - 

L'assessore Rabboni: "La specie è protetta in tutt'Europa. La Regione aiuta chi vuole rafforzare i dispositivi di prevenzione e assicura l'indennizzo al 100% del valore degli animali predati"

Bologna - La Regione Emilia-Romagna garantisce con mezzi propri la copertura del 100% dei danni subiti dagli allevatori e contributi per la realizzazione di interventi di prevenzione. Uomo e lupo, una convivenza da sempre difficile: a questo proposito l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni interviene rassicurando allevatori e agricoltori – dopo le recenti denunce di attacchi predatori da parte di lupi ad allevamenti di pecore e capre – , e anche sindaci e amministratori locali preoccupati per il ritorno della specie in alcuni aerali dell'Appennino Emiliano.
"Innanzitutto, si tratta di una specie protetta – sottolinea l'assessore – . Le norme europee ne stabiliscono una protezione rigorosa in tutti i Paesi dell'Unione, proibendone espressamente il disturbo, la cattura, l'uccisione, la detenzione e il commercio. Non esiste quindi nessuna 'burocrazia' locale, regionale o statale, colpevole di 'ingessare' l'azione di quanti, sul territorio, vorrebbero controllare la presenza di questo predatore. Quindi, ciò che come Regione possiamo fare e facciamo per aiutare gli allevatori a convivere con questo nuovo 'rischio d'impresa' sono due: assicurare con le nostre risorse un risarcimento pari al 100% del valore dei capi d'allevamento predati e un sostegno economico per realizzare dispositivi di prevenzione dagli attacchi".
Nello specifico la competenza in materia di risarcimento dei danni è dell'assessorato Politiche per la salute della Regione. Gli agricoltori, in caso di attacco, devono rivolgersi ai servizi veterinari delle Ausl di appartenenza, cui compete l'esecuzione dei rilievi necessari. Per gli interventi di prevenzione gli allevatori interessati possono invece rivolgersi alle Province: già negli anni scorsi, spiega l'assessore, tramite i fondi per la prevenzione dei danni da fauna selvatica, hanno finanziato la messa in opera di recinzioni fisse o elettrificate, insieme all'acquisto – misura che sta riscuotendo, negli ultimi tempi, un concreto interesse – di cani da guardia appositamente addestrati. Nel Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013 è prevista inoltre per le aziende agricole una misura finanziaria (la 216, "Sostegno agli investimenti non produttivi") che dispone contributi per interventi mirati alla prevenzione dei danni da fauna selvatica, con riferimento ai siti della Rete Natura 2000 e alle zone di protezione interdette alla caccia. "Molti allevatori hanno utilizzato queste opportunità riducendo in modo significativo il numero e la dannosità degli attacchi – conclude Rabboni – . Gli uffici della Regione e delle Province sono a disposizione degli interessati per tutte le informazioni del caso".

Bologna, 9 agosto 2013 -

A meno di un mese da quando il governo ha stanziato le risorse per pagare i debiti pregressi della pubblica amministrazione nel settore sanitario, oltre la metà della cifra concordata tra Regione e Stato è già stata liquidata ai creditori, mentre il restante dovrà essere liquidato obbligatoriamente e inderogabilmente non oltre il 23 agosto prossimo. Questo è quanto comunicato da Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore regionale al Bilancio, ai rappresentanti delle parti sociali (Confindustria, Legacoop, Confcooperative, Acgi, Cgil, Cisl e Uil) in una lettera. "Insieme al collega assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti ci siamo occupati tempestivamente di cogliere le opportunità delle norme nazionali – spiega Saliera – . Alla fine di luglio il governo ha trasferito alla Regione Emilia-Romagna i 448 milioni di euro pattuiti; risorse che la Regione ha immediatamente trasferito alle Aziende Ausl perché procedessero, a norma di legge, al pagamento dei fornitori. A oggi la grande maggioranza dei creditori compresi nel piano di pagamento sono già stati liquidati, i restanti lo saranno obbligatoriamente e inderogabilmente non oltre il 23 agosto prossimo. A livello regionale, quindi, l'utilizzo delle risorse pattuite con il governo, cui si sono aggiunti i 244,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione con fondi propri, stanno consentendo di raggiungere l'obiettivo prefissato, e cioè tempi per i pagamenti non superiori a 120 giorni".

Bologna, 9 agosto 2013 –

"E' un passo importante, ora si affronti il tema delle risorse". E' il commento del presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani al decreto sulla Protezione civile varato oggi dal Consiglio dei ministri. "Le norme approvate vanno nella direzione giusta. E' un passo importante su cui abbiamo lavorato con il Governo facendo leva sulla nostra esperienza, dalla ricostruzione post terremoto alle nuove emergenze".

"Ci sono ancora scelte da fare – conclude Errani – e soprattutto bisogna affrontare in modo adeguato il tema delle risorse".

Giovedì, 08 Agosto 2013 16:24

Partecipate, Favia chiede chiarimenti

Emilia, 8 agosto 2013 - 

La nomina dell'ex presidente di Lepida spa, dimessasi nel luglio scorso dopo solo tre mesi, è oggetto di un'interrogazione di Giovanni Favia, del gruppo Misto. In base alla disciplina delle nomine di competenza regionale (Lr.24/1994) – osserva il consigliere - la nomina in questione sarebbe stata incompatibile. La legge regionale, spiega Favia a riguardo, "prevede espressamente l'incompatibilità delle nomine per chi è componente di organismi tenuti ad esprimere parere o esercitare qualsiasi forma di vigilanza su gli enti ...", ma stando al curriculum pubblicato sul sito di Lepida risulterebbe che la ex presidente "dal 2009 ricopre l'incarico di coordinamento cooperativo del Nucleo valutazione e Verifica degli investimenti pubblici della Regione Emilia-Romagna e "attualmente coordina il tavolo tecnico regionale nel percorso per la programmazione dei fondi comunitari 2014-2020".

L'incompatibilità della nomina tuttavia, sempre secondo Favia, non si fermerebbe alla sola norma regionale, ma si estenderebbe alle disposizioni introdotte dal decreto legislativo 39/2013 del Governo Letta che "ha reso incompatibili incarichi direttivi di chi passa per nomina da un ente all'altro". E l'ex presidente di Lepida – fa notare il consigliere - "in questi anni sarebbe passata con incarichi d'amministrazione da una società partecipata all'altra, quali Fam, Stu, Sipro, Ervet, Sar".

Di qui la richiesta di spiegazioni. Favia chiede alla Giunta "come sia stato possibile incorrere in un errore di valutazione così grossolano" nell'accettare la candidatura e poi procedere alla nomina. Con riferimento alla procedura selettiva, vuole sapere sulla base di quali competenze specifiche e di merito sia stata scelta la persona in questione, considerando che dal suo curriculum non risulterebbe "alcuna esperienza nel ramo delle telecomunicazioni e dell'Information tecnology". Favia domanda poi per quale ragione la Giunta avrebbe "accuratamente evitato di riportare" nella delibera di agosto, con la quale sostituisce la ex presidente con l'attuale, qualsiasi riferimento di legge circa l'incompatibilità della precedente nomina, "negando quindi la reale causa dell'avvicendamento alla presidenza di Lepida e le proprie responsabilità".

E ancora Favia chiede come la Regione giustifichi il mancato invio all'interessata di una comunicazione ufficiale della sopravvenuta incompatibilità, a seguito delle disposizioni del Governo Letta in materia di nomine e se, in virtù della palese incompatibilità, tutti gli atti sottoscritti dall'allora presidente siano da ritenersi giuridicamente validi. Tra l'altro Favia vuole anche sapere se la Regione possa escludere altri casi di incompatibilità di nomine negli enti e società partecipate e quali controlli abbia effettuato al riguardo a seguito delle nuove norme nazionali.

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