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Bologna, 16 settembre 2013 -

Settimana europea della mobilità sostenibile: giovedì 19 settembre appuntamento in piazza Renzo Imbeni (Fiera District) con "Vengo al lavoro con la bici e provo l'auto elettrica!". Alle 12 consegna di una Nissan Leaf 100% elettrica alla Regione, che potrà utilizzarla gratuitamente per 6 mesi con una tessera per la ricarica offerta da Hera Comm -
Per la Regione Emilia-Romagna, la Settimana europea della mobilità sostenibile edizione 2013 sarà all'insegna dell'elettrico. Quest'anno, infatti, oltre al consueto infopoint allestito in piazza Renzo Imbeni giovedì 19 settembre (dalle 12.30 alle 16), i dipendenti del distretto fieristico e i cittadini interessati potranno provare un'auto 100% elettrica, che sarà concessa gratuitamente dalla Nissan alla Regione per sei mesi entrando a far parte del parco auto regionale. La consegna dell'auto, una Leaf, è prevista per le 12; sarà presente l'assessore regionale alla Mobilità e Trasporti Alfredo Peri e per la Nissan il direttore comunicazione Giuseppe George Alesci. Il comodato è frutto della partnership di lunga durata tra la Regione Emilia-Romagna e la Nissan. Per l'occasione Hera Comm donerà alla Regione una tessera per effettuare la ricarica pubblica del mezzo. Dalle 15 alle 18 i dipendenti della Fiera District e i cittadini interessati potranno guidare l'auto elettrica accompagnati da un driver di Nissan.
Il giorno successivo, venerdì 20 settembre, sempre all'interno della Settimana europea della mobilità sostenibile, a Ravenna e Forlì verranno inaugurate le colonnine Enel per la ricarica dei veicoli elettrici. La Regione parteciperà raggiungendo le due città con la Nissan Leaf. Tramite il veicolo e con la tessera fornita da Hera Comm verrà testata l'interoperabilità sulle colonnine Enel su un percorso superiore ai 200 km.
Secondo i dati a disposizione di Nissan, la Leaf è la vettura 100% elettrica in questo momento più venduta al mondo con oltre 74.000 unità consegnate a livello globale. Ha un'autonomia di circa 200 km. grazie a un avanzato pacco batterie agli ioni di litio, con la doppia possibilità di ricarica, sia standard che rapida. La tecnologia a bordo è estremamente avanzata, con il sistema Carwings che ne permette la gestione in remoto attraverso lo smartphone o il computer, con possibilità di programmare la ricarica e la climatizzazione, nonché ricevere sul telefono o pc notifiche sul livello della batteria.
Vengo al lavoro con la bici
In occasione della Settimana europea della mobilità sostenibile, la Regione organizza anche quest'anno un infopoint sulle azioni di mobility management rivolto ai lavoratori della zona Fiera District, con l'obiettivo di promuovere modalità di spostamento casa-lavoro più sostenibili. Giovedì 19 settembre, a chi si presenterà con la bicicletta all'infopoint, verrà consegnato un accessorio utile per la bici (fino a esaurimento). In piazza Renzo Imbeni ci saranno inoltre la ciclofficina, per un check up gratuito della bicicletta, con marchiatura gratuita contro il furto; le biciclette a pedalata assistita del servizio di bike sharing elettrico; la documentazione sulla mobilità sostenibile e ciclistica prodotta dalla Regione e sulla nuova campagna di comunicazione dell'Osservatorio per l'educazione stradale e la sicurezza "A ciascuno il suo".
In allegato, il volantino dell'iniziativa.

In allegato la locandida

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Bologna, 13 settembre 2013 -

Mercoledì 18 settembre a Bologna la giornata conclusiva del progetto europeo, coordinato dall'Agenzia regionale Ervet, dedicato all'agroalimentare dei Paesi europei che si affacciano sul Mediterrano. PACMAn ha visto coinvolti dieci soggetti tra pubblici e privati. Ambiente, internazionalizzazione, innovazione, coordinamento e messa in rete, gli obiettivi.

Un'agricoltura mediterranea sostenibile, innovativa, competitiva, in grado di confrontarsi sui mercati internazionali grazie ad una rete agroalimentare solida e al supporto costante alle imprese del settore, che possono così acquisire un'immagine di aziende nuove, più forti e meglio posizionate sul mercato.
E' il progetto PACMAn, che nei tre anni di attività, dal 2010 al 2013, ha voluto stimolare le capacità dinamiche e innovative del settore agro-alimentare. Un progetto che coinvolge dieci soggetti pubblici e privati appartenenti a sei Paesi dell'area del Mediterrano, il cui settore agroalimentare contribuisce notevolmente alla crescita economica europea. Si tratta in particolare di Spagna, Francia, Italia, Grecia, Spagna e Portogallo.
I risultati del progetto, gli scenari che si aprono per il settore agroalimentare nei Paesi coinvolti saranno al centro del convegno conclusivo di PACMAn, "Strategie e azioni per il sistema agro-alimentare mediterraneo" in programma mercoledì 18 settembre, dalle 9,30, nella Sala A della Terza Torre della Regione Emilia-Romagna in viale della Fiera, 8 a Bologna.
Capofila del progetto è Ervet, l'Agenzia di Sviluppo della Regione Emilia-Romagna e tra i partner emiliano-romagnoli figurano le Province di Modena e Parma.
Alla giornata, aperta dall'introduzione da Elisa Valeriani, presidente di Ervet, prenderanno parte i rappresentanti dei soggetti pubblici e privati che hanno partecipato al progetto, insieme a rappresentanti di organizzazioni internazionali che si occupano di innovazione e sostenibilità nel settore agroalimentare, tra cui Food&DrinkEurope e Swedish Institute for Food and Biotechnology.
Alla fase di studio il progetto PACMAn ha fatto seguire azioni concrete nei quattro obiettivi fissati sin dall'inizio e cioè un rafforzamento dell'agricoltura mediterranea in termini di sostenibilità ambientale, internazionalizzazione, innovazione, messa in rete e coordinamento delle realtà pubbliche e private protagoniste del settore agroalimentare.
Un "codice di condotta", che favorisca la sostenibilità dell'agroalimentare nell'area MED attraverso raccomandazioni, informazioni, buone pratiche, riferimenti e contatti è il primo risultato ottenuto in campo ambientale; è stato anche realizzato un vero e proprio manuale sul "green packaging" che raccoglie le esperienze utili già attivate in Spagna, Italia e Francia.
Quello del packaging è un business da 3,6 miliardi di euro, con 301 imprese e 11mila dipendenti (dati Aida/Bureau van Dijk): il distretto delle imprese e dei servizi per l'imballaggio in Emilia-Romagna rappresenta oltre il 22% del fatturato nazionale del settore. E se si considera solo il settore della fabbricazione di macchine per il packaging, il peso della regione, in termini di fatturato, sale al 60%. Si tratta di apparecchi che dosano e impacchettano tutto ciò che ogni giorno passa tra le nostre mani, soprattutto alimenti: circa il 70% degli imballaggi vengono infatti prodotti per il settore agroalimentare.
Proprio sull'innovazione si gioca il futuro dell'agro-alimentare europeo e mediterraneo. PACMAn si è quindi concentrato sulla collaborazione tra ricerca, formazione e industria, dando vita anche ad un "Catalogo delle tecnologie innovative nel settore agroalimentare" con l'obiettivo di promuovere soluzioni innovative per le imprese di Creta, Cipro e Kilkis, con attività che riguardino l'intera filiera produttiva.
Sul fronte dell'internazionalizzazione, il progetto ha portato alla nascita di un'aggregazione transnazionale, che punta sul concetto di "prodotto Mediterraneo autentico" alla cui realizzazione contribuiscono cinque dei dieci partner del progetto, in rappresentanza di Grecia (Kilkis e Creta), Cipro, Portogallo (Alentejo) e Italia (Provincia di Modena). A questo si aggiungono azioni di marketing territoriale, guide online per gli operatori del settore, mappe promozionali dei sistema agroalimentare.
L'ultimo ambito sul quale il progetto si è concentrato riguarda la messa in rete delle imprese per favorirne la massa critica e rafforzarne la presenza sui mercati. Il progetto ha realizzato un database per le organizzazioni e imprese nell'area MED. Inoltre l'azione di PACMAn denominata "Modello di Governance per la filiera agroalimentare nell'area MED" coinvolge la provincia di Parma, la regione PACA (Francia) e quella di Murcia (Spa). L'obiettivo è esplorare modelli di governance tra Organizzazioni di Produttori e Organizzazioni Interprofessionali.

In allegato: il programma dettagliato della giornata

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)


Bologna 13 settembre, 2013 -


Da lunedì 16 ricomincerà a suonare la tanto sofferta campanella scolastica per i 534.215 studenti dell' Emilia Romagna. Sarà il ministro all'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza, insieme all'assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi, ad inaugurare l'anno scolastico in Emilia-Romagna. Il ministro sarà oggi a Mirandola, in provincia di Modena, dove visiterà alcune delle scuole colpite dal terremoto del maggio 2012. Alle 17,30 incontrerà insegnanti e studenti presso le scuole medie "F. Montanari" (via Pietri), insieme al sindaco di Mirandola Maino Benatti e all'assessore Patrizio Bianchi. A seguire il ministro visiterà gli istituti superiori "G. Galilei" e "G. Luosi".
L'inaugurazione dell'anno scolastico 2013-2014 sarà trasmessa in diretta web dal sito www.regione.emilia-romagna.it


La scuola in Emilia-Romagna

Sono 534.215 gli studenti in Emilia-Romagna - dalla scuola elementare alla scuola secondaria di primo e secondo grado – che inizieranno le lezioni lunedì 16 settembre 2013 e le concluderanno sabato 7 giugno 2014. Sono 47.218 i docenti impegnati nelle 539 istituzioni scolastiche in regione.

Il calendario 2013/2014

Nel prossimo anno scolastico, oltre alle domeniche, sono dieci i giorni di festa, che salgono a undici nel caso in cui il Santo patrono cada in un giorno di lezione: 1° novembre, 8 dicembre, Natale, Santo Stefano, Capodanno, Epifania, 25 aprile, Lunedì dell'Angelo, 1° maggio, 2 giugno, festa del patrono. Le lezioni saranno sospese per la commemorazione dei defunti (2 novembre).
Le vacanze di Natale andranno dal 24 al 31 dicembre e dal 2 al 5 gennaio di ciascun anno scolastico, mentre quelle pasquali andranno dai tre giorni precedenti la domenica di Pasqua al martedì immediatamente successivo al Lunedì dell'Angelo.
Le scuole dell'infanzia possono, in base al piano dell'offerta formativa, anticipare la data di apertura e posticipare il termine delle attività didattiche, che deve essere comunque previsto entro il 30 giugno di ciascun anno scolastico. Possono terminare in data successiva al termine delle lezioni le attività inerenti gli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di 1° e 2° grado e i percorsi formativi destinati all'istruzione degli adulti. Possono inoltre anticipare l'inizio delle attività didattiche e terminarle in data successiva gli Istituti secondari di 2° grado per attività di stage e/o di alternanza scuola-lavoro e per gli interventi didattici successivi allo scrutinio finale per gli studenti con giudizio sospeso.
Le singole istituzioni scolastiche hanno facoltà di procedere ad adattamenti del calendario scolastico, purché risulti assicurato il limite minimo di 205 giorni di lezione, nel rispetto delle date di inizio e di termine delle lezioni, nonché delle festività di rilevanza nazionale e dei periodi di sospensione delle lezioni.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Giovedì, 12 Settembre 2013 12:40

Meno gas serra dall' agricoltura con Climate ChangER

Bologna, 12 settembre 2013 -

Cambiamento climatico: meno gas serra dall'agricoltura con Climate ChangER, un progetto della Regione, insieme a Barilla, Granarolo, Coop e altri grandi gruppi dell'agroalimentare italiano. Rabboni: "la riduzione di CO2 non sarà teorica, ma messa in pratica da un campione di aziende. Incentivi del Psr per diffondere le buone pratiche" -

La Regione Emilia-Romagna si candida a laboratorio nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra di origine agricola e lo fa insieme ad alcuni dei principali marchi dell'agroalimentare italiano e della grande distribuzione: Barilla, Coop, Granarolo, Granterre, Centro Servizi Ortofrutticoli, Apoconerpo e Unipeg.
E' quanto prevede Climate ChangER un progetto che si propone di mettere a punto tecniche di coltivazione e di allevamento che, a parità di rese produttive e qualità dei prodotti, riducano la produzione di CO2 e degli altri principali gas climalteranti.
"Tale riduzione – ha spiegato ieri a Bologna l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni - non viene teorizzata o ipotizzata, ma sarà praticata sul campo da un campione di aziende agricole che adotteranno le buone pratiche nel loro processo produttivo. Queste buone pratiche saranno poi stabilizzate e diffuse attraverso i contratti di fornitura dei partner privati, il sostegno delle risorse del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 e azioni di sensibilizzazione verso i consumatori". 
Il valore aggiunto di Climate ChangER è dato proprio dalla partecipazione di alcuni tra i più importanti gruppi nazionali e internazionali dell'agroalimentare e della grande distribuzione: un partenariato che rappresenta direttamente e indirettamente circa il 30% delle imprese agricole regionali e 7,5 milioni di consumatori. Un aspetto importante è costituito inoltre dalla possibilità di condividere le esperienze già avviate nel campo della sostenibilità ambientale dai singoli partecipanti. "Porteremo nell'iniziativa – ha spiegato il responsabile Sicurezza e Ambiente Luca Ruini di Barilla - i risultati del nostro progetto 'grano duro alta qualità' con il quale abbiamo visto che è possibile ridurre l'impatto ambientale e , allo stesso tempo, migliorare le rese e abbattere i costi".
"La qualità va perseguita a tutto campo, partendo dalla stalla – ha sottolineato Vittorio Zambrini , direttore Qualità di Granarolo, convinto che "ridurre l'impatto ambientale non sia da considerare un sovraccosto", mentre Claudio Mazzini, responsabile Sostenibiltà e Innovazione di Coop si è soffermato sul ruolo fondamentale che " i cittadini con le loro scelte potranno svolgere nell'indurre il cambiamento nelle aziende".
 Partner scientifici del progetto sono Arpa (l'Agenzia regionale di prevenzione e ambiente) e gli enti di ricerca Crpv di Cesena e Crpa di Reggio Emilia. Un ulteriore supporto sarà fornito dal Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Approvato dalla Commissione UE nell'ambito del Programma LIFE, il progetto ha durata triennale e un costo di 1,8 milioni di euro cofinanziati al 50% dall'Europa.


Cosa prevede Climate ChangER


L'obiettivo è mettere a punto nuovi disciplinari di produzione agricola e zootecnica, utilizzando le tecniche più avanzate individuate dalla ricerca in ambito internazionale e partendo dall'esperienza ormai consolidata in Emilia-Romagna della lotta integrata.
Buone pratiche che potranno prevedere, tra l'altro, la riduzione dell'uso di fertilizzanti e fitofarmaci, una più razionale gestione delle risorse idriche, tecniche di lavorazione della terra più leggere, diverse modalità di gestione delle deiezioni, nuovi tipi di alimentazione degli animali.
I settori su cui si lavorerà sono quelli di grano duro, pomodoro da industria, pero, pesco, fagiolino, bovini (per la produzione di latte alimentare e di Parmigiano-Reggiano e da carne).
Un passaggio importante sarà dato dalla sperimentazione in azienda (grazie a un campione di imprese agricole che hanno già dato la loro disponibilità), ma l'obiettivo finale è introdurre in modo stabile i nuovi disciplinari nelle filiere produttive regionali, anche grazie alle risorse della nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020, sostenendoli e valorizzandoli presso i consumatori.
L'applicazione delle nuove metodologie dovrà ridurre le emissioni di origine agricola dell'Emilia-Romagna di 200 mila tonnellate di CO2 equivalenti in tre anni, in coerenza con gli obiettivi europei della Strategia Europa 2020.
Il progetto utilizzerà la metodologia dell'LCA (Life Cycle Assessment) per calcolare l'impronta di carbonio (dunque le emissioni ) delle diverse colture. Lo farà in considerando l'insieme delle colture, dunque in una logica di sostenibilità complessiva.I gas più coinvolti nel cambiamento climatico in atto sono l'anidride carbonica (CO2), il protossido di azoto (NO2) e il metano (CH2). Secondo gli esperti il settore agricolo nel suo complesso contribuisce al 6,7% della produzione di gas serra./PF

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Bologna, 12 settembre 2013 -


Un percorso formativo rivolto a istruttori e dirigenti di società sportive e favorire, attraverso contributi regionali, l'organizzazione di eventi e iniziative aperti alla cittadinanza per offrire maggiori opportunità di svolgere attività fisica a un numero elevato di persone. Inizia oggi a Forlì e poi raggiungerà luned' 16 Reggio Emilia, il 23 settembre Bologna per poi arrivare ad ottobre nelle altre provincie.


Prende il via il progetto regionale "Noi sosteniamo l'attività motoria e sportiva" che scaturisce da un accordo siglato nel 2012 da Regione Emilia-Romagna (Assessorato alle Politiche per la salute e Assessorato allo Sport), Comitati regionali del Coni e del Cip (Comitato italiano paralimpico) e dagli enti di promozione sportiva emiliano-romagnoli.
L'obiettivo è rafforzare gli aspetti positivi e di salute connessi alla pratica regolare dell'attività fisica e sportiva, fin dalla scuola primaria e in tutte le fasce di età, favorendo la diffusione di una cultura che non lasci indietro nessuno, che rifugga quindi l'esasperazione agonistica contribuendo alla partecipazione di tutti e alla coesione sociale.
Il percorso formativo inizia a Forlì, oggi, 12 settembre (nella sede dell'Aics, Associazione italiana cultura e sport, dalle 20 in via Ravegnana 407), prosegue lunedì 16 settembre a Reggio Emilia (nella sede locale del Coni, dalle 20.30 in via Adua 97) e lunedì 23 settembre a Bologna (al Savoia Hotel Regency, dalle 19 in via del Pilastro 2). Gli incontri proseguiranno da ottobre nelle altre province.
Tecnici, allenatori delle squadre giovanili e dirigenti delle società sportive sono coinvolti, con questo percorso, per valorizzare correttamente il ruolo fondamentale di un'attività sportiva sana fin dal primo approccio dei giovani allo sport, per motivare e coinvolgere nell'attività tutti i bambini, anche i più fragili, per contrastare il fenomeno dell'abbandono precoce dell'attività sportiva, sottolineando gli aspetti della solidarietà, dell'impegno, del gioco.
La Regione Emilia-Romagna, nei giorni scorsi, ha destinato 350.000 euro in parte per sostenere progetti che abbiano queste finalità promossi da associazioni sportive che prenderanno parte alla formazione, in parte per l'organizzazione di eventi, da parte di associazioni, società sportive, istituti scolastici, enti locali – anche con la collaborazione delle Aziende sanitarie - rivolti a tutta la cittadinanza (dai percorsi all'aria aperta ai gruppi di cammino, dall'attività fisica nei parchi all'apertura mirata delle strutture sportive).
La Regione ha messo a disposizione docenti esperti sulle tematiche riguardanti la relazione tra sport e salute e le competenze del Centro regionale antidoping (presso l'Azienda Usl di Modena) per iniziative che riguardino il contrasto dell'uso di sostanze dopanti e l'abuso di farmaci e integratori.
"Il fine ultimo – osserva l'assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Carlo Lusenti - è la costruzione di una rete di soggetti istituzionali, associazioni e cittadini impegnati in una serie di iniziative dove tutti collaborano al vivere in salute, sicuro, inclusivo e solidaristico, favorendo la coesione sociale". Il progetto "Noi sosteniamo l'attività motoria e sportiva", sottolinea l'assessore, si inserisce nei programmi attivati per promuovere l'esercizio fisico, una delle priorità del Piano regionale della prevenzione che la Regione Emilia-Romagna ha individuato come "fattore di cruciale importanza" per la salute di tutte le persone e, nello specifico, per la prevenzione di molte malattie croniche, in particolare delle patologie cardiovascolari.
"L'iniziativa – afferma Giuliano Grandi vice presidente vicario del Coni dell'Emilia Romagna – rappresenta un cambiamento radicale nei rapporti tra mondo sportivo e istituzioni locali, così come un fondamentale trampolino di lancio per le società sportive. Mettere insieme, attraverso una rete virtuosa, gli obiettivi sociali, le risorse della Regione e delle Aziende Usl, con le finalità educative e sportive del Coni, degli Enti di promozione sportiva, del Cip è un modo intelligente di fare squadra, cercando di dare a chi lavora sul territorio, ovvero le società sportive, il sapere e gli strumenti per ampliare e promuovere una visione moderna dello sport. Non più solo soggetti fornitori di un servizio sportivo, ma realtà produttive, capaci di diventare imprese sociali multifunzionali".
Per partecipare agli incontri formativi, che sono gratuiti, tecnici, istruttori e dirigenti delle società sportive possono contattare il Coni dell'Emilia Romagna al numero di telefono 051 551192 oppure possono scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o compilare le schede di partecipazione direttamente dal sito internet www.coniemiliaromagna.org.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Sabato, 14 Settembre 2013 11:04

La maga delle torte

Di Chiara Marando - Sabato 14 Settembre 2013

C’era una volta la fatina delle torte.

Questa però non è una fiaba, è una realtà. Golosa, colorata e rassicurante. Questa è la storia  di Francesca Bruno, che ha fatto della sua passione per la cucina, ed in particolare per il dolci, il proprio lavoro.

Tutto è nato per caso, dalle preparazioni fatte per gli amici, dal passaparola e dalla curiosità per queste idee così innovative. Già perché il Cake Design, ossia la decorazione delle torte, è un ‘attività tanto affascinante quanto sconosciuta, è l’arte di rendere i dessert delle piccole opere solo utilizzando pasta di zucchero, crema al burro e tanta fantasia.

Ecco allora che Francesca, con la costanza, la volontà  ed il sorriso che la contraddistinguono, ha  deciso di aprire il suo laboratorio,un piccolo mondo dai colori pastello, una fucina di dolcezze e profumi invitanti: BSweet.

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Sotto le sue mani esperte prendono forma l’immaginazione, la favola, la tenerezza. Golose coccole  dai cui farsi tentare. Non una semplice pasticceria, ma un vero e proprio “Paese delle Meraviglie” dove poter gustare ghiotti  Cupcake dall’aspetto divertente e dalle colorazioni accattivanti, fragranti e soffici Muffin, biscotti e dolcetti, e le sfiziose Meringhe ripiene, una ricetta della casa, farcite con ganache al cioccolato, composte di frutta oppure Mou, una leccornia.

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Ci si può sbizzarrire nella scelta dei gusti e delle varietà: Cupcake alla vaniglia, al cioccolato con panna e fragola, mele e cannella, limoni e fiori d’arancio, cioccolato con menta, pistacchio e l’ormai noto  Red Velvet a base di yogurt dal caratteristico colore rosso acceso. Tutti rigorosamente glassati e finemente decorati, quasi fossero un piccolo gioiello. Poi ancora Muffin ai mirtilli, alla vaniglia e cioccolato, di farina integrale con miele oppure frutti di bosco.

Per non parlare delle torte, un tripudio di originalità e bontà che la creatività di Francesca prepara appositamente per  matrimoni, battesimi e, più in generale, per tutti quegli avvenimenti che vale la pena festeggiare. Si parte dalla base di pan di spagna o cioccolato, si aggiungono binomi di creme goderecce come quella allo chantilly e mousse al cioccolato, oppure al mascarpone con fragole o lamponi, e si prosegue personalizzando a piacere il cake design così da renderlo unico e “spettacolare”.

La filosofia di BSweet  è quella di rendere ogni giorno “dolce”. Quindi via alle Merende a base di CupCake e Muffin appena sfornati e pronti per l’assaggio ogni pomeriggio, Coffe Break per alleggerire la giornata lavorativa,ed infine  Colazioni a Domicilio durante il weekend: scegli ed ordini comodamente on-line…al resto ci pensa BSweet.

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Entrare nel laboratorio significa essere avvolti dall’aroma di glassa, farsi catturare dal gusto e rimanere incantati dalla magia delle torte, una festa di fiori, fiocchi, orsetti ed altre variopinte decorazioni capaci di trasmettere un senso di benessere, stupore e tranquillità.

Vere e proprie prelibatezze…provare per credere.

 

BSweet – Bakery and Cake Design

P.Le Inzani, 11 – 43125 Parma

Tel. 0521 1998152

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.bsweet.it

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Bologna, 11 settembre 2013 -


Lo scorso 3 giugno la sentenza della Corte d'Appello del processo Eternit aveva condannato a 18 anni di reclusione per disastro doloso l'imprenditore elvetico Stephan Schmidheiny e stabilito rilevanti risarcimenti alle parti civili, tra cui il Comune reggiano di Rubiera (dove aveva sede la fabbrica Icar) per circa 2 milioni di euro e la Regione Emilia-Romagna con una provvisionale di 350 mila euro.
Oggi a Casale Monferrato (dove si è avuto il maggior numero di vittime della azienda Eternit) si è tenuta una riunione tra il sindaco Giorgio Demezzi, la sindaca di Rubiera Lorena Baccarani, la consigliera regionale Roberta Mori, in rappresentanza dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, e il collega della Regione Piemonte Marco Botta, oltre ai legali delle amministrazioni coinvolte, al fine di condividere le azioni da intraprendere per l'effettivo recupero dei risarcimenti riconosciuti.

La volontà espressa dai presenti è stata infatti la necessità di dare effettiva attuazione alla sentenza con un'azione congiunta, in primo luogo per dovere di giustizia nei confronti delle vittime e di chi ancora purtroppo continua a morire a causa delle malattie contratte all'epoca, ma anche per le responsabilità amministrative e contabili connesse.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 11 Settembre 2013 15:45

Bologna - Milano due treni regionali in più al giorno

Bologna, 11 settembre 2013 -

Raddoppia l'offerta in un' ora di punta, si prolungano il servizio dal capoluogo lombardo e i collegamenti tra le città emiliane -

Due treni regionali in più tutti i giorni sulla tratta Bologna-Milano. Il servizio aggiuntivo, gestito da Tper (che con Trenitalia fornisce il servizio ferroviario regionale), è appena entrato in funzione, da lunedì 9 settembre. Dei nuovi treni (la programmazione è avvenuta in maniera coordinata tra le due Regioni interessate, Emilia-Romagna e Lombardia) possono beneficiare i pendolari tra Bologna e Parma, che vedono raddoppiata l'offerta in un'ora di punta, intorno alle 17, oltre ad avere un incremento dei collegamenti con Milano Centrale. Si estende poi di un'ora il servizio da Milano per le città dell'Emilia, colmando un vuoto creatosi due anni fa: si può stare a Milano un'ora in più e tornare comodamente e velocemente a Piacenza, Parma, Reggio, Modena, Bologna. Rilevante anche l'effetto per i collegamenti tra le città dell'Emilia, grazie al prolungamento del servizio: si può stare a Parma fino alle 23.30 e rientrare su Reggio Emilia, Modena e Bologna. Si può rimanere a Reggio Emilia fino alle 23.45 e rientrare su Modena e Bologna; si può stare a Modena fino a mezzanotte e rientrare su Bologna. Per questo servizio aggiuntivo vengono impiegati gli elettrotreni ETR 350, la cui consegna alla Regione Emilia-Romagna è in via di completamento da parte della società Stadler. Si tratta quindi di materiale rotabile moderno e nuovo di fabbrica, con eccellenti prestazioni meccaniche e di comodità di viaggio.


Nel dettaglio, c'è un treno aggiuntivo Bologna - Milano che parte da Bologna alle 17.04 e arriva a Milano Centrale alle 19.45, effettuando fermate intermedie ad Anzola Emilia (17.16), Samoggia (17.21), Castelfranco Emilia (17.27), Modena (17.37), Rubiera (17.52), Reggio Emilia (18.01), S. Ilario d'Enza (18.10), Parma (18.18), Fidenza (18.29), Fiorenzuola (18.37), Piacenza (18.53), Lodi (19.13), Milano Rogoredo (19.31), Milano Lambrate (19.38). Questo treno, con il numero R 33960, viene effettuato tutti i giorni. C'è poi un treno aggiuntivo Milano - Bologna che parte da Milano Centrale alle 22.15 e arriva a Bologna a mezzanotte e trenta, con fermate intermedie a Milano Lambrate (22.22), Milano Rogoredo (22.28), Lodi (22.43), Piacenza (23.05), Parma (23.32), Reggio Emilia (23.47), Modena (00.01). Il treno, con il numero R 33961, presta servizio tutti i giorni.

In allegato la locandina orari

(Fonte: ufficoi stampa Regione Emilia Romagna)

Bologna, 11 settembre 2013 -

Con il voto unanime dei gruppi presenti in Aula, l'Assemblea legislativa ha approvato una risoluzione finalizzata a sostenere "tutte le iniziative necessarie per estendere la maggiorazione dell'Ecobonus – per famiglie e imprese - per le ristrutturazioni edilizie anche a quelle aree che, seppure non ricadono nelle Zone 1 e 2 della classificazione sismica, sono attualmente interessate dallo stato di emergenza", cioè le zone colpite in Emilia colpite dal sisma del 2012.
Poiché "si ritiene iniquo il fatto che i cittadini del cratere sismico non possano beneficiare del 15% in più di detrazione fiscale", come prevede l'attuale normativa, il documento impegna la Giunta a proseguire l'attività intrapresa con il Governo e il Parlamento per il pieno riconoscimento dei bonus fiscali per tutte le famiglie e le imprese colpite dal terremoto del maggio 2012, vale a dire anche in tutti i Comuni ricadenti in zona sismica 3, attraverso la modifica della legge in vigore, che scade il 31 dicembre 2013. L'incentivo va reso "strutturale e stabile nel tempo". Va poi promosso un immediato confronto tecnico-scientifico fra le Regioni, il Dipartimento nazionale di Protezione Civile e l'Istituto Nazionale di Geofisica, per la revisione della Carta della pericolosità, non solo in base a criteri sismologici, ma anche in base alle condizioni geologiche strutturali e con criteri che garantiscano la massima salvaguardia della salute dei cittadini. Infine, la risoluzione pone il problema di completare su tutto il territorio regionale la "microzonazione sismica": l'obiettivo è quello di assicurarne la conclusione per i 57 Comuni colpiti dal terremoto entro il dicembre 2013.
Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Mauro Manfredini (Lega nord), Luciano Vecchi (Pd), Gianguido Naldi (Sel-Verdi) e Marco Monari (Pd); in particolare, Vecchi ha illustrato le finalità della risoluzione sottoscritta da consiglieri di tutti i gruppi, e Manfredini – rimarcato "il rischio di un'inaccettabile discriminazione per gli emiliani coinvolti dal sisma" - ha ritirato quella presentata in precedenza dai consiglieri della Lega Nord: "Non voglio piantare bandierine- ha affermato- ma il documento di tutta l'Aula riprende l'intera nostra risoluzione. E' senza dubbio una nostra vittoria e accolgo positivamente il fatto che si sia portata a termine una iniziativa tutti insieme"
La presidente dell'Assemblea, Palma Costi, ha "ringraziato Manfredini per l'atteggiamento costruttivo assunto in Aula", dopo le polemiche degli ultimi giorni.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 11 Settembre 2013 12:00

In Regione: “Un consigliere al prezzo di tre”

Bologna, 11 settembre 2013 -

E' stata discussa in Aula l' indennità prevista per un consigliere sospeso, in questo caso, si tratta di due, poiché secondo la normativa vigente i consiglieri sospesi hanno diritto a un' indennità pari al 50% del loro stipendio. Quindi ad oggi sono 3 i consiglieri stipendiati dalla Regione con soldi pubblici per ricoprire lo stesso seggio. Sembra incredibile in tempi di crisi in cui al Paese sono chiesti sforzi economici immani eppure è proprio così un consigliere al prezzo di tre. I soggetti coinvolti sono Luigi Villani, ex capo gruppo del Pdl, sospeso dopo l' inchiesta Public Money di Parma, l' ex assessore della giunta Giampaolo Lavagetto e infine Cinzia Camorali recentemente nominata a svolgere l'incarico rimasto vacante.

La discussione sul trattamento indennitario riservato ai consiglieri regionali sospesi temporaneamente dal proprio incarico sulla base dell'art. 8 del decreto legislativo 235 del 2012, riferito in questo caso a Giampaolo Lavagetto, è terminata con l'approvazione a maggioranza (contrario il Pdl) di un ordine del giorno, presentato, in una sua prima stesura, da Giovanni Favia (Misto) e, in seguito, sostituito da un secondo documento, radicalmente emendato nel dispositivo, sottoscritto da Marco Monari (Pd), primo firmatario, Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), Roberto Corradi (Lega nord), Silvia Noè (Udc), Liana Barbati (Idv), Franco Grillini (Misto), Matteo Riva (Misto) e dallo stesso Favia.
L'ordine del giorno votato invita l'Ufficio di Presidenza, in primo luogo, ad approvare un progetto di legge che azzeri l'assegno previsto dalla normativa nazionale e regionale (che attualmente assegna la metà dell'indennità di carica) per un consigliere sospeso e, in seconda istanza, a presentare una proposta di legge alle Camere per armonizzare il comma 4 dell'articolo 8 del decreto legislativo 235 in coerenza con il nuovo progetto di legge regionale.
Occasione del dibattito è stata una delibera dell'Assemblea, con cui si concedeva, sulla base della legge regionale 11 del 2013, un assegno pari alla metà dell'indennità di carica al consigliere Lavagetto, sospeso dalla carica sulla base di una nota della Prefettura di Bologna del 28 agosto scorso, dopo essere stato proclamato eletto il 23 aprile 2013, con convalida dell'elezione avvenuta il successivo 21 maggio, e in temporanea sostituzione del collega Luigi Giuseppe Villani, anch'egli sospeso sulla base dello stesso decreto 235.
La delibera è stata poi approvata con il voto unanime dei presenti in Aula, esclusi i consiglieri Andrea Defranceschi (Mov5s), Naldi (Sel-Verdi) e Favia (Misto) che avevano dichiarato la volontà di non partecipare al voto.

Il dibattito

Defranceschi: "E' successo ciò che sapevamo sarebbe successo". 
Critiche per ciò che "l'Assemblea non ha fatto, a fine luglio, in tema di diminuzione dell'indennità di carica per i consiglieri sospesi" sono piovute da Andrea Defranceschi (Mov5s),che ha fatto riferimento al proprio emendamento, bocciato in sede di approvazione del testo unico su funzionamento e organizzazione dell'Assemblea, teso a diminuire l'indennità a un decimo. "E' successo ciò che sapevamo sarebbe successo" - ha detto, riferendosi al fatto che ora "paghiamo due consiglieri al prezzo di uno".

Monari: l'Assemblea non può abdicare alla propria sovranità.
A luglio, ha replicato Marco Monari (Pd), su questo tema, si aprirono due tipi di valutazione, la prima politica, che portò i capigruppo, all'unanimità, a sottoscrivere l'impegno diretto al contenimento dei costi di gestione, con riferimento, quindi, anche alle indennità. Parallelamente a questo impegno, si svolse informalmente una valutazione "laico-garantista" sulle questioni di carattere penale che riguardano consiglieri sospesi. Monari ha ribadito di essere ancora di quell'idea e che ci siano storture in alcune leggi approvate dal Governo Monti, ad esempio la 174, la 235 e altre, che contrastano con la Carta costituzionale e con la potestà legislativa delle Regioni e la cui "conseguente applicazione ci obbliga a prendere provvedimenti". Di qui, la proposta di Monari a sostenere due iniziative: la prima rivolta a una proposta di legge alle Camere, tesa a chiarire che l'Assemblea non può abdicare alla propria sovranità e alla potestà legislativa, e la seconda volta a modificare la percentuale dell'indennità portandola a zero euro. In questo modo – ha concluso – rispondiamo politicamente alle critiche, mantenendo la serietà, il rigore e la compattezza che tutti abbiamo fin qui dimostrato.

Naldi: problemi prevedibili.
I problemi erano "prevedibili" anche a parere di Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), anche se – ha tenuto a precisare – le considerazioni prescindono dalle vicende giudiziarie in cui sono coinvolti i colleghi. L'unica cosa da fare, a suo avviso, è quella di intervenire sulla percentuale dell'indennità fino a una quota puramente simbolica: è solo così che si può risolvere il problema.

Favia: abbiamo "un consigliere al prezzo di tre".
"Non abbiamo due consiglieri al prezzo di uno - ha chiosato Giovanni Favia (Misto) – ma uno al prezzo di tre". Non è possibile - ha ribadito - pagare uno stipendio di tale entità a un consigliere sospeso, soggetto a misure restrittive e con "elementi gravissimi usciti sull'indagine" Favia ha detto che "bisogna tappare la falla" per cui si è detto disponibile ad azzerare la previsione prevista nel suo ordine del giorno di un'indennità pari al 10 per cento.

Barbati (Idv): non alla gara di "chi è più puro degli altri".
D'accordo anche Liana Barbati (Idv), che tuttavia ha segnalato di non apprezzare la perdita di tempo impiegata per misurare chi sia "più puro degli altri" o "più bravo". Mi pareva corretto – ha ribadito – posizionare l'indennità al 50 per cento, ma se questa deve essere il motivo per qualcuno di accusarci di sprecare denaro pubblico, allora andiamo con l'azzeramento dell'indennità.

Lombardi (Pdl): la discussione non diventi uno spot pubblicitario. 
Non condivide la piega assunta dalla discussione il pidiellino Marco Lombardi, che ha respinto al mittente "certe affermazioni su un tema così delicato". Nel mirino il collega Favia che, fra gli altri appunti mossigli da Lombardi, "usufruisce di uno status e di una indennità grazie a una lista" a cui non fa più riferimento e nonostante abbia dichiarato "che si sarebbe dimesso e non l'ha fatto". Lombardi ha poi ricordato che molti provvedimenti del governo Monti, come anche la legge Severino, devono essere ripresi e rivisti per rispondere ai requisiti di legge: decidere di procedere a una riduzione dell'indennità rispetto al 50 per cento previsto dalla norma potrebbe essere prematuro, oltre a risultare uno "spot pubblicitario sperando di ottenere consensi elettorali", "rappresentando l'umore più basso" della gente.

DICHIARAZIONI DI VOTO. LA LETTERA DI VILLANI: RINUNCIO A QUALUNQUE FORMA INDENNITA'

In dichiarazione di voto, Favia ha rilanciato la propria posizione, accogliendo la proposta di emendamento al proprio testo volto ad azzerare l'indennità, contestando le dichiarazioni di Lombardi: gli elettori – ha detto – mi giudicheranno su quanto ho fatto.
E' poi intervenuto il capogruppo del Pdl, Gianguido Bazzoni, che ha letto alcuni passaggi di una lettera inviata dal collega Villani in occasione della seduta odierna, in cui il consigliere sospeso ha ribadito che le "leggi regionali parlano sufficientemente chiaro su quanto si debba assegnare", "ma - ha scritto - avverto un'aria giustizialista e ipocrita. Sono infatti a conoscenza che si vorrebbe ridurre tale emolumento dalla metà dell'indennità di carica fino ad ora prevista, al 10 per cento, nella pratica un esborso caritatevole". "Si dovrebbe stare attenti - si legge ancora nel testo - a non cadere nell'arbitrio verso una persona che non ha ancora subito alcun tipo di condanna. Mi preme peraltro ricordare che il nostro ordinamento giuridico è formalmente garantista, anche se lo dovrebbe essere molto di più sostanzialmente, proprio grazie a quella Costituzione che per molti è una specie di bibbia intangibile. "Detto questo, - così si conclude la lettera - non voglio mettere in imbarazzo nessuno", né "voglio carità, sto peraltro riprendendo ad esercitare la mia professione di chirurgo, ma solo di poter dimostrare la mia innocenza. Pertanto intendo rinunciare a qualunque forma di indennità per la mia situazione di sospeso fino a quando non potrò rientrare nelle mie funzioni di consigliere regionale".
Noi – ha poi dichiarato Bazzoni – non siamo garantisti a intermittenza e a seconda dell'opportunità di parte: la metà dell'indennità è stata prevista per ragioni di garantismo nel rispetto della dignità di persone che sono sottoposte a giudizio e quindi si presumono non colpevoli ai sensi dell'art. 27 della Costituzione e secondo la norma che vige nella pubblica amministrazione. Per questa e per altre ragioni, il pidiellino ha quindi dichiarato il voto contrario all'ordine del giorno e quello favorevole alla delibera dell'Assemblea.
"Perplesso" dall'intervento che l'ha preceduto si è dichiarato Defranceschi (Mov5s): "dubito - ha detto – che questo Paese abbia bisogno di maggiore garantismo".
Il problema non si sarebbe posto - ha dichiarato Naldi (Sel-Verdi) – se fossimo rimasti in regime di sospensione senza sostituzione, ma l'intervento della legge nazionale ci impone la sostituzione e quindi ci obbliga ad affrontare questa contraddizione, che in questo caso, dove ci sono due consiglieri sospesi, è ancora più contraddittoria. Ora quindi è necessario fare – ha concluso – ciò che avremmo già dovuto fare.
Alcuni passi della lettera di Villani "fanno onore al collega", ha detto Monari (Pd), invitando a non esprimere "giudizi su vicende ancora aperte". Il capogruppo del Pd ha poi citato la questione politica toccata da Bazzoni, dicendo di essere "contento per il fatto che parte del gruppo del Pdl abbia espresso concetti ampi su un'impostazione garantista e sulla correttezza dell'Istituzione", ma questa impostazione dovrebbe essere condivisa anche in coerenza con altre situazioni. Per Monari, inoltre, l'ordine del giorno non è in contraddizione con la lettera di Villani, pertanto ha sollecitato il capogruppo del Pdl a sottoscriverlo e a esprimersi con un atteggiamento diverso nei confronti di un testo a suo avviso "dignitoso".
Invito, poi, respinto da Lombardi, che ha ribadito come i consiglieri del Pdl siano profondamente convinti che la situazione non andrebbe toccata rispetto alla norma vigente, soprattutto con un'iniziativa assunta sull'onda del momento.
Silvia Noè (Udc), infine, dichiarando l'apprezzamento per la lettera di Villani, ha lamentato il venire meno di quel passaggio fondamentale che riguarda il mantenimento della solidarietà fra i gruppi: tutti noi - ha detto - stiamo cercando di raccordarci per essere un esempio a fronte di vicende che hanno riguardato le Regioni. Ci sono varie questioni in gioco: quella di trovare un giusto compenso nei confronti di colleghi per i quali la sospensione è avvenuta senza che ci sia un giudizio definitivo, in base a una legge che è al centro della riflessione. Di qui l'invito alla responsabilità di tutti e a cercare di recuperare la solidarietà fra consiglieri. (AC)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Pubblicato in Cronaca Emilia
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