di Matteo Landi
Ha atteso la 16esima gara stagionale per lasciare anche lui il segno sul mondiale 2021. Hamilton, Verstappen, Perez, Ocon e Ricciardo, cinque piloti in grado di aggiudicarsi almeno una tappa del campionato in corso, ma incredibilmente all'appello mancava uno dei due alfieri Mercedes. Pole position (ereditata in seguito alla penalità subita da Hamilton), giro più veloce e vittoria: Bottas è finalmente tornato e l'ha fatto alla grande. Dopo l'involontario aiuto dato ad Hamilton in Ungheria, con la carambola da lui innescata ferì irrimediabilmente la Red Bull di Perez e gravemente quella di Verstappen, oggi Valtteri soffiando sette punti a Verstappen ha teso ancora la mano ad Hamilton, che si ritrova di nuovo secondo in classifica ma staccato di soli sei punti dal leader Verstappen. Le dieci posizioni di penalità in griglia subite dal sette volte iridato, in seguito all'installazione della quarta unità endotermica stagionale, hanno costretto l'inglese ad una gara in rimonta, che tuttavia non ha dato l'esito che egli sperava. Solo quinto al traguardo, deve ringraziare davvero il compagno di team, lasciato libero di correre vista l'impossibilità dell'inglese di avvicinarsi tanto da chiedere alla squadra uno scambio di posizioni. L'anno prossimo Lewis potrebbe rimpiangere la presenza nel suo team del placido e disponibile Bottas: Russell, fra le nuove promesse della massima Formula, difficilmente si metterà al totale servizio del plurititolato compagno. Il GP di Turchia ha quindi riportato alla luce un pilota che il prossimo anno correrà con ben altri obiettivi, le performance attuali di Alfa Romeo lasciano intendere che difficilmente vedremo Bottas lottare al vertice anche nel prossimo capitolo della sua carriera. Nelle ultime sei gare di questa stagione Hamilton e Verstappen cercheranno di accaparrarsi il massimo possibile dei punti in palio ed il buon Valtteri potrebbe non avere nuove chance di vittoria. A meno che Hamilton non si ritrovi ancora costretto a risalire la china a causa di altre sostituzioni di componenti della power unit Mercedes, non completamente rinnovata nel weekend turco.
Verstappen: un secondo posto dolce-amaro
Su un asfalto viscido ed insidioso a causa della pioggia in molti pensavano che Verstappen avrebbe fatto un sol boccone di Bottas. Le innegabili capacità di guida di Max sul bagnato e la velocità mostrata questa stagione dalla Red Bull lasciavano intedere che la gara potesse avere un esito scontato. Nel weekend che avrebbe potuto dare la svolta al campionato invece il team leader olandese ha sì guadagnato punti sul rivale per il titolo ma ha lasciato sul campo una vittoria che gli avrebbe garantito ulteriori sette punti di margine. In Red Bull stavolta hanno evidentemente fatto scelte errate, basandosi probabilmente sui livelli di (poca) aderenza mostrati dall'asfalto dell'Istanbul Park la scorsa stagione, quando la pista, fresca di riasfaltatura, si rivelò un incubo per tutti. Un set up quindi non ottimale ha condizionato le performance di Verstappen, che si è dovuto accontentare della seconda piazza finale, appena davanti al compagno Perez. Il messicano ha corso con il coltello fra i denti, facendo perdere tempo prezioso ad Hamilton, quando quest'ultimo ha trovato in Perez un muro invalicabile, ed avendo nel finale la meglio su Leclerc.
Leclerc: alla ricerca del miracolo che non arriva
Il monegasco del Cavallino Rampante non ce l'ha fatta a salire sul podio. La Rossa ha mostrato un passo decisamente buono e rassicurante in proiezione futura, considerando che a Maranello stanno sperimentando in proiezione 2022. Quarto in qualifica e promosso quindi a terzo sulla griglia di partenza a seguito della già citata penalità subita da Hamilton, Leclerc ha espresso nella prima parte di gara una velocità analoga a quella di Bottas e Verstappen. Quando i due rivali si sono fermati per il cambio gomme, rimontando pneumatici intermedi, la Ferrari si è lasciata ingolosire dalla prima posizione ereditata dal monegasco, credendo nel miracolo: un'intera gara senza cambio gomme, chiedendogli gli straordinari quando Bottas si sarebbe fatto sotto grazie ai suoi pneumatici più freschi. Per qualche giro il sogno è sembrato potersi concretizzare, poi l'inevitabile doccia fredda ha svegliato il box Rosso. Leclerc ha perso la leadership ed è dovuto rientrare in pit lane per montare gomme nuove. Con pochi giri da percorrere prima della bandiera a scacchi il monegasco ha fatto quello che ha potuto per proteggere la posizione su Perez, che nonostante gli pneumatici in temperatura non è riuscito immediatamente ad avere la meglio su Leclerc. Concentrato a difendere la posizione il ferrarista non ha gestito opportunamente gli suoi pneumatici e nel giro di pochi chilomentri ha dovuto arrendersi. Quando finalmente la combinazione vettura-gomme ha raggiunto l'equilibrio ottimale la gara è finita.
Sainz: che gara!
Storia diversa per Sainz. L'eletto "Driver of the Day" si è reso protagonista di una prestazione superlativa. Scattato dall'ultima fila dello schieramento a causa della sostituzione della power unit ha tenuto costantemente un gran passo, in alcuni frangenti addirittura il più rapido. Staccate da brivido, ruotate, sorpassi. Sainz non si è fatto mancare niente e l'ottava piazza finale non rende merito ad una gara che avrebbe potuto concludere più in alto, se il suo box non gli avesse fatto perdere 5-6 secondi con un pit stop da incubo. Si può quindi affermare che oggi vettura e piloti abbiano fatto la loro parte, gli ingegneri decisamente meno.
Schumacher, un weekend da urlo, nonostante il risultato finale
Una menzione particolare merita anche il weekend di Mick Schumacher. In qualifica è riuscito ad issare la sua Haas fino alla 14esima posizione, festeggiando l'accesso in Q2 nonostante una vettura, la peggiore del Circus, senza sviluppi da circa un anno. In gara stava ben figurando, quando Alonso, poi sanzionato, ha tentato un disperato sorpasso speronandolo. Ritrovatosi ultimo Mick non si è dato per vinto, ed almeno si è preso la soddisfazione di vincere ancora il duello con il compagno Mazepin. Schumacher avrebbe però potuto ambire ad un risultato migliore se uno dei piloti più esperti della categoria non gli fosse franato addosso. Peccato, ma il prossimo anno, con una vettura che sarà sicuramente più veloce dell'attuale (peggiore pare impossibile), avrà sicuramente l'occasione per mostrare il suo potenziale.