di Matteo Landi 24 ottobre 2021 -
Un inutile duello scoppiato durante le prove libere, il conseguente dito medio mostrato da Verstappen ad Hamilton al termine di un doppio scambio di posizioni, ed un rettilineo vissuto a tutta velocità con le due vetture a sfiorarsi. Nessun punto in ballo, solo orgoglio. Con queste premesse la gara si preannunciava "esplosiva", a questo si è aggiunta la pole position strappata da Verstappen su una pista in teoria favorevole alle caratteristiche della Mercedes. Al via della gara l'olandese scatta peggio di Hamilton, che lo infila mentre il rivale tenta una difesa disperata all'esterno. Poteva ripetersi quanto già visto durante questa stagione, l'ennesimo incidente fra due Campioni che non sanno perdere. Verstappen ha invece mantenuto la calma e lasciato che il sette volte iridato si scatenasse nei primi giri, rimanendogli però vicino, braccandolo, senza arrivare ad un attacco sconsiderato. Con la sua iniziale condotta di gara l'olandese della Red Bull ha costruito una vittoria che nei primi chilometri pareva tutt'altro che scontata. Gettando le basi per il più bel trionfo di Max, quello della maturità.
Verstappen, gestione perfetta
Un successo scaturito dalla perfetta strategia Red Bull e dall'abile gestazione degli pneumatici di Verstappen. Fermatosi ai box prima del rivale l'olandese è riuscito a sopravanzare il sette volte iridato. Hamilton si è poi rifatto sotto ma il pilota di Hasselt ha nuovamente anticipato la sosta, così da mantenere la leadership, sapendo che avrebbe dovuto soffrire negli ultimi giri, quando l'inglese, con gomme più fresche, gli avrebbe reso la vita difficile. Lewis ha provato l'ultimo assalto, ma Max aveva dosato le risorse a disposizione non spremendo troppo gli pneumatici. A fine gara Hamilton è parso abbacchiato, mentre Verstappen festeggiava con meccanici ed ingegneri. Ed adesso il vantaggio in campionato si è allungato fino a 12 punti: con ancora 5 gare da disputarsi, niente è scritto, ma la Mercedes ha sprecato la prima buona occasione per accorciare le distanze in classifica piloti ed allungare in quella costruttori.
Perez sul podio. Bottas solo sesto
Alle spalle dei due rivali è giunto Perez, che ha vinto il confronto con l'altro "numero 2", Bottas. Il finlandese è stato ancora una volta azzoppato dalla sostituzione di un componente della power unit della sua Mercedes, l'ennesima, patendo un arretramento di cinque posizioni in griglia di partenza. Scattato dalla nona piazza è riuscito a risalire fino alla sesta, trovando un ostico avversario in Sainz. Il ferrarista si è arreso al rivale negli ultimi metri di gara, dopo una corsa arcigna e tosta che lo ha portato alla settima posizione finale.
Grandi progressi Ferrari
Grande è stata la domenica di Leclerc. Passato il traguardo in quarta posizione il monegasco si è aperto in radio, dando vita ad uno scambio di complimenti con Mattia Binotto, il quale gli riconosceva grandi meriti al termine di una gara vissuta dal pilota Ferrari tutta d'un fiato. Una rincorsa continua ed infinita quella di Charles, giunto a pochi secondi di distacco dalla velocissima Red Bull di Perez. Non è arrivato il podio ma le buone notizie sono tante. Gli aggiornamenti sulla power unit hanno permesso alla Rossa di ben figurare in rettilineo e considerando il telaio non eccezionale, ricordiamo che si tratta dello stesso che la scorsa stagione ha regalato poche gioie e tanti dolori, a Maranello possono guardare con moderato ottimismo al 2022, quando in concomitanza con le nuove regole avranno una nuova monoposto. Guardando al campionato in corso la Ferrari può gioire per aver ricucito lo strappo dalla McLaren, oggi quinta con Ricciardo ed ottava con Norris, adesso davanti di soli 3,5 punti in classifica costruttori.
Alfa Romeo: top ten gettata al vento, peccato!
Poteva essere una buona giornata per l'Alfa Romeo. Raikkonen ha graffiato con una condotta aggressiva, memorabile è la sua lotta con Alonso, salvo poi uscire di pista nel finale quando si trovava stabilmente in zona punti. Giovinazzi ha pure lui combattuto con chiunque gli si facesse sotto, salvo arrendersi alla maggiore velocità dell'Aston Martin di Vettel: l'italiano è giunto 11esimo sotto la bandiera a scacchi, non riuscendo ancora una volta a marcare punti.
Prossima tappa: Messico
La F1 ora si prende una piccola pausa e tornerà in Messico fra due weekend. Nel 2019, prima della sosta causa Covid, vinse Hamilton ma nelle due edizioni precedenti fu Verstappen a trionfare. Un lungo rettilineo, ed una sezione finale di pista dove serve una buona trazione, sono le caratteristiche principali di un circuito che sorge a oltre 2000 metri sopra il livello del mare. Una caratteristica quest'ultima che influenza molto l'aerodinamica delle monoposto, permettendo delle velocità di punta record. Un bel teatro per una delle sfide finali di questo appassionante mondiale.