Venerdì, 21 Marzo 2025 10:18

Giornata mondiale dell’Acqua: sempre meno neve, gli studi più recenti lo confermano In evidenza

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La ricerca, che somma 30 anni di monitoraggi costanti, è stata pubblicata sulla rivista internazionale “Nature” e vede l’Autorità distrettuale del fiume Po capofila in partnership con Università di Trento e Waterjade. Si rileva come nel periodo si consolidi la tendenza nel distretto del Po e soprattutto sotto i 1300 metri

Stimare la disponibilità di acqua sotto forma di manto nevoso alla fine dell'inverno è di estrema importanza in un Distretto Idrografico come quello del fiume Po, in cui si fa un ingente ricorso all'utilizzo di acqua per l’irrigazione delle colture: meno neve infatti significa meno acqua nei fiumi soprattutto durante l'estate

20 Marzo 2025 – Calcolare la quantità di acqua caduta in un Distretto Idrografico sotto forma di manto nevoso nel corso di un anno idrologico non è semplice. Per poterlo fare, occorre disporre di mappe, a passo almeno mensile e relative ad un periodo di tempo significativamente lungo, rappresentative della neve caduta in un determinato territorio. Le informazioni cronologiche e spaziali fornite da queste mappe, infatti, sono estremamente utili per ottenere una rapida panoramica dei luoghi dove l'altezza media del manto nevoso in un dato mese o anno idrologico è stata superiore, uguale o inferiore rispetto alla media stimata su di un periodo di riferimento. Queste mappe costituiscono anche una base importante per descrivere l'evoluzione del manto nevoso in un determinato periodo. Poter stimare la disponibilità di acqua sotto forma di manto nevoso alla fine dell'inverno è di estrema importanza in un Distretto Idrografico come quello del fiume Po in cui si fa un grande ricorso all'utilizzo di acqua ai fini irrigui perché meno neve vuol dire anche meno acqua nei fiumi soprattutto durante l'estate.

Per questo motivo ADBPO-Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Università di Trento e Waterjade Srl hanno recentemente realizzato uno studio sulla distribuzione spaziale dell'equivalente in acqua della neve (Snow Water Equivalent – SWE) calcolato a scala giornaliera per gli anni che vanno dal 1991 al 2021. L'SWE è una grandezza fondamentale per quantificare la quantità di acqua accumulata, conservata sotto forma di neve, e quindi potenzialmente disponibile su un territorio soprattutto durante i mesi estivi. Questa quantità, infatti, rappresenta il volume di acqua potenzialmente ottenibile dalla fusione completa di 1 m3 di neve e viene calcolata come rapporto tra densità della neve e densità dell'acqua (fissata pari a 1000 kg/m3) moltiplicato per l'altezza della neve. Data la rilevanza scientifica del lavoro svolto – nell'area in esame non era mai stata effettuata una ricostruzione dello Snow Water Equivalent così estesa, sia spazialmente che temporalmente, definita ad una risoluzione così elevata – i principali risultati dello studio sono stati pubblicati su “Nature – Scientific data”, una prestigiosa rivista di settore. L'articolo, dal titolo “30-years (1991-2021) Snow Water Equivalent Dataset in the Po River District, Italy”, riporta la metodologia seguita per ricostruire la serie storica di SWE su tutto il territorio montuoso del Distretto con una risoluzione spaziale di 500 m2.

L'articolo è consultabile a questo link (https://www.nature.com/articles/s41597-025-04633-5) e riporta nel dettaglio l'attività svolta, dalla raccolta dei dati (dati puntuali meteorologici, dati geomorfologici, dati spaziali e dati satellitari) alla raccolta delle informazioni e degli elaborati precedentemente esistenti sull'argomento (si vedono le mappe di copertura nevosa di Eurac Research), allo svolgimento delle elaborazioni e delle simulazioni, fino alla validazione dei risultati ottenuti. I dati prodotti sono visualizzabili tramite una serie di mappe dell'area interessata (formato raster), una per ogni giorno da ottobre a maggio, dal 1991 al 2021. Va inoltre sottolineato che questi dati sono consultabili e scaricabili (questa la repository dei dati: https://zenodo.org/records/11196628), altro elemento di fondamentale importanza sia per la comunità scientifica che per gli enti gestori della risorsa idrica.

Il lavoro effettuato rientra all'interno delle attività avviate nel 2021 in accordo con il Dipartimento della Protezione Civile, l'Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), la Regione Emilia-Romagna, la Regione Lombardia, la Regione Piemonte, la Regione Autonoma Valle d'Aosta e la Regione del Veneto per lo sviluppo e l’aggiornamento della modellistica idrologica e di bilancio idrico utile allo svolgimento delle attività svolte dall’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici, organo preposto al governo della risorsa a scala distrettuale. L'attività di ricerca ed elaborazione fin qui realizzata servirà, successivamente, come base per un'ulteriore calibrazione del sistema di modellistica idrologica – GEOframe - attualmente in fase di implementazione sul territorio del Distretto del Fiume Po, e per una successiva fase di analisi dei dati storici della copertura nevosa su tutta l'area montuosa all'interno del Distretto, soprattutto in funzione degli scenari di cambiamento climatico in atto.

Purtroppoha sottolineato Francesco Tornatore, dirigente responsabile pianificazione e gestione usi della risorsa ADBPO , la tendenza verso inverni con poca neve sembra si stia consolidando soprattutto nelle aree del Distretto situate al di sotto dei 1300 metri sul livello del mare. Al di sopra dei 2000 metri, invece, le altezze del manto nevoso in pieno inverno (da dicembre a febbraio) non mostrano una tendenza chiara, sebbene la maggior parte delle stazioni di misura mostri un netto calo dei giorni con suolo innevato, il cui principale responsabile è un disgelo nevoso più precoce in primavera. Anche la comparsa tardiva della neve in autunno produce i suoi effetti soprattutto sulle stazioni situate alle quote più basse”.

Lo studio condotto dall'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Università di Trento e Waterjade Srl consentirà di capire se le osservazioni effettuate negli ultimi anni siano effettivamente il risultato di una tendenza alla riduzione della disponibilità di risorsa in forma di neve statisticamente significativa o meno.

[Materiali: il file “.PDF” con le grafiche tratte dall’articolo pubblicato da “Nature”; e una foto generica di neve sul territorio].

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