Ma c’è un elemento inquietante che viene sistematicamente ignorato: il ruolo degli aerei e delle famigerate scie chimiche.
Di Andrea Caldart (Quotidianoweb.it) Cagliari, 23 marzo 2025 - Quello che per decenni è stato liquidato come una teoria del complotto inizia ad assumere contorni sempre più allarmanti, considerando le migliaia di brevetti per la modifica del clima dal 1891 ad oggi, tra i quali un brevetto risalente agli anni ‘90 che prevede l’utilizzo di particelle metalliche nel carburante aereo per modificare il clima.
Gli aerei di linea utilizzano il carburante Jet A1, un composto che, secondo alcuni, potrebbe contenere additivi segreti. Il brevetto statunitense 5003186, depositato nel 1990 dai ricercatori David B. Chang e I-Fu Shih della Hughes Aircraft Company, descrive la dispersione di ossidi metallici, tra cui alluminio e bario, per riflettere la luce solare e mitigare il riscaldamento globale. Ma l’aspetto più inquietante del brevetto è che queste particelle sono aggiunte direttamente al carburante degli aerei, per poi essere rilasciate nell’atmosfera attraverso i motori a reazione.
Questa rivelazione solleva domande angoscianti: è possibile che esista un’operazione segreta su scala globale per modificare il clima? I piloti sono al corrente di cosa realmente trasportano nei loro serbatoi? Oppure, come è tipico delle operazioni coperte, sanno solo il minimo indispensabile per evitare fughe di informazioni?
l consulente ambientale Mike Castle è stato tra i primi a sollevare sospetti su queste pratiche. Analizzando il brevetto Welsbach, ha evidenziato come il rilascio di particelle metalliche in atmosfera è già in atto da decenni, con effetti devastanti sulla salute umana e sugli ecosistemi. Il moltiplicarsi di studi indipendenti anche nel nostro Paese hanno rilevato concentrazioni anomale di bario e alluminio in aree sorvolate frequentemente dagli aerei, destando preoccupazioni su un possibile avvelenamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.
Ma il vero scandalo è il silenzio assordante della comunità scientifica e delle istituzioni politiche. Possibile che nessuno sappia nulla? No, è più probabile che sappiano e tacciano, mentendo spudoratamente ai cittadini mentre il cielo viene contaminato con sostanze tossiche. Gli scienziati che dovrebbero essere al servizio della verità si nascondono dietro la retorica ufficiale, fingendo di non vedere. E i politici? Loro, che dovrebbero proteggere il popolo, sono complici o semplicemente servi di interessi più grandi?
L’etica della scienza sembra essere stata sacrificata sull’altare del profitto e della segretezza, mentre miliardi di persone respirano, senza saperlo, un’aria avvelenata. Se il carburante "speziato" è una realtà, siamo di fronte a uno dei più grandi crimini della storia moderna. Chi fermerà questa follia? Quanti dovranno ancora ammalarsi prima che qualcuno abbia il coraggio di rompere il silenzio? E a quanti eventi estremi, siccitosi o alluvionali che distruggono l’agricoltura, gli allevamenti, dovremmo ancora assistere?
Nel frattempo, gli esperti governativi e le istituzioni aeronautiche e soprattutto i media prezzolati, continuano a negare qualsiasi coinvolgimento, etichettando il fenomeno delle scie chimiche come "semplici scie di condensazione". Ma allora perché così tanti cittadini riferiscono cambiamenti inspiegabili nel cielo, nell’ambiente e nella propria salute?
Ormai non siamo più nella fase del: “se davvero il carburante speziato sia una realtà”, ma dal brevetto ci troviamo solo di fronte a un inganno, che è anche un crimine su scala globale.
Mentre l’aria si impregna di sostanze invisibili, noi respiriamo senza poterci difendere, ignari di quello che sta accadendo sopra le nostre teste. Le istituzioni mentono, gli scienziati tacciono, i politici distolgono lo sguardo, mentre noi, inconsapevolmente, inaliamo tutti lo stesso veleno.
Cosa stanno cercando di nascondere? Quale sarà il prezzo che dovremo pagare per questa negligenza, per questa manipolazione sistematica? Non si tratta più solo di ipotesi, ma di una realtà inquietante che si insinua nei nostri polmoni, nelle nostre cellule, nel nostro stesso destino.
Nel frattempo, i cieli continuano a essere solcati da lunghe strisce bianche che si dissolvono lentamente, lasciandoci solo con un’unica, angosciante domanda: stiamo respirando veleno?