Dalla cucina fai da te ai prodotti salutistici: le novità dell’industria alimentare presenti a CIBUS 2014 dal 5 all’8 maggio

Parma 27 Aprile 2014 ----

Cresce la passione degli italiani per l’arte del cucinare in casa e, contemporaneamente, per i cibi biologici e salutistici: una domanda alla quale l’industria alimentare sta rispondendo con la creazione di nuovi prodotti. Non a caso saranno centinaia le novità che verranno presentate alla 17° edizione di Cibus, la fiera internazionale dell’alimentare made in Italy, a Parma dal 5 all’8 maggio 2014.

Dopo anni di stagnazione del mercato interno, compensata dall’exploit delle esportazioni, le oltre 2600 aziende italiane che espongono a Cibus hanno accolto con entusiasmo la richiesta di nuovi prodotti, da presentare sia in Italia che all’estero. Prodotti che troveranno un’ulteriore vetrina, oltre quella di Cibus, nel padiglione “Federalimentare4EXPO2015” che Federalimentare e Fiere di Parma realizzeranno alla esposizione universale di Milano, ospitando 500 aziende alimentari italiane che racconteranno tradizioni, storie, produzioni e rapporto col territorio.

Elencare le diverse centinaia di nuovi prodotti che verranno presentati per la prima volta al pubblico nel corso di Cibus 2014 è impossibile, ma una selezione, necessariamente parziale, di 100 prodotti sarà pubblicata sul sito http://www.cibus.it/ , in prima pagina, nella rubrica “Novità di prodotto - Le aziende informano”, a partire da lunedì 28 aprile.

Per dare almeno una traccia delle tendenze di mercato, citiamo qualche esempio.

NUOVI PRODOTTI PER LA CUCINA IN CASA

Per chi vuol mangiare bene, ma ha poco tempo per cucinare, ecco 7 piatti con ricette del noto chef Vissani, pronti in due minuti, e corredate di consigli per l’abbinamento del vino: una su tutte, la crespella toscana al cavolo nero con salsa alle banane e curry rosso (Gastronomia Toscana).

Tanti i suggerimenti per chi si cimenta ai fornelli: dalla crema di aceto balsamico di Modena con salsa tabasco, da usare su carne e pesce (Fini) alle perle di aceto balsamico di Modena per la cucina (Mengazzoli); dai dadi da brodo declinati al pomodoro, peperoncino, spinaci, gamberetto (Fattoria Italia) al pesto genovese fresco con tartufo bianco (Tab GreenLine); dal pesto con broccoli, alla pugliese (Costaligure) alla salsa di pomodorini datterini, più dolce (Mutti). E per i gourmet una nuova confezione di cinque bocconcini di culatello più pratica da servire (Terre Ducali), il culatello cotto da cosce suine del suino pesante padano (Ibis Cremonini) ed il preparato di tartufi specifico per il sushi (Urbani Tartufi).

E poi ancora, arriva il parmigiano da spalmare sul cucinato o semplicemente sul pane (Parmareggio) e le sfoglie sottili di formaggio stagionato in vaschetta, da usare su pasta, carpacci e insalate (Nitti Ferrari). E per cucinare una pizza tradizionale a casa, ecco il Kit fai da te preparato dai Maestri piazzaioli che spiegano tutto, da come regolare il forno fino ad ogni singolo passaggio necessario per un buon risultato (Sapori Antichi).

Novità per gli amanti della cucina anche tra i prodotti surgelati, come le fette di mozzarella già pronte (Alifood) ed il gorgonzola al tartufo (Selektia Italia).

Nel dolciario vengono proposte le perle di caffè da usare sul gelato, ma anche in cucina (Taurocaf), e il kit per “sferificare” nel mondo del dessert: i liquidi vengono trasformati in sfere, attraverso prodotti naturali, la cui struttura, liquida all’interno, si presta alla preparazione di dessert e cocktail molecolari (Fabbri). E per un caffè diverso dall’espresso, arriva la macchinetta a capsule per fare il caffè americano (Segafredo Zanetti).

NUOVI PRODOTTI SALUTISTICI

Si annuncia una rilevante presenza dei prodotti biologici tra gli stand di Cibus 2014: dalle uova fresche bio, da galline alimentate con cereali a filiera controllata (Alce Nero) alla pasta di riso bio, da coltivazioni con metodi sostenibili, senza glutine e con basso contenuto di sodio (Riso Viazzo); dai savoiardi bio (Lanaittu) alle piadine bio (Natural Food); dalla mousse di mele bio (Ad Chini) al burro al tartufo bio (Calugi), fino alle salse per contorni o aperitivi che non utilizzano l’olio (Ponti).

Al di là del biologico, cresce anche l’offerta di prodotti salutistici: dal burro senza lattosio (Dalla Torre) alla robiola e il caprino senza lattosio (Latteria Montello);  dalla bresaola a basso contenuto di sodio (Venus Paganoni) ai grissini fatti con farina di farro e cereali (Grissin Bon); dal chinotto senza zucchero e a zero calorie (Neri) al ragù bolognese rivisitato in chiave naturale con soia e verdure e il pesto con Tofu (Biffi); dalla pasta preparata con acque oligominerali, direttamente trasferite dalla sorgente (Dal Verde) agli spaghetti “turanici” realizzati con un grano antico trattato biologicamente, con poco glutine (Mancini).

Nel campo dei dolci ecco un preparato per fare marmellate a casa senza zucchero, a base di dolcificante Stevida (Novarese Zuccheri), e poi il gelato al sorbetto pieno di frutta (Valsoia) o il semifreddo congelato di crema al croccante gluten free (La Donatella). Tra le bevande, viene proposto il succo di frutta con aggiunta di latte (Parmalat).

Per la merendina dei bambini viene presentato un kit studiato dai nutrizionisti contenente uno snack di parmigiano, grissini e frullato (Parmareggio).

Per gli appassionati di “super alimenti” con nutrienti essenziali concentrati: le barrette biologiche crude con frutta secca e noci; i cereali per la prima colazione a base di grano saraceno germogliato e frutta secca (Ambrosiae).

NOVITA’ VARIE

E naturalmente, al di là dei prodotti per la cucina fai da te e i prodotti salutistici, sono tante le novità in ogni comparto.

Nel settore dei prodotti da forno, per esempio vedremo le focacce in monoporzione snack (Barilla) e nuove referenze di pan soffice, grissini, cracker e tarallini con grano duro tenero, kamut e saraceno (De Cecco).

Nel comparto dell’olio, l’olio biologico in bag in box, la confezione con rubinetto che non si ossida da tempo utilizzata per il vino (Frantoio D’Orazio Picicco) e l’olio extra vergine in spray, che riduce gli sprechi (Limoni Sicilia), le vinaigrette all’aceto balsamico, arancia e lime, pomodori secchi e cipolla e scalogno (Monini),  fino alla linea cosmetica completa realizzata con l’olio, quindi crema per mani, per il corpo, la schiuma per doccia e via dicendo (Monini).

Tra i formaggi le vaschette di formaggio fresco spalmabile (Strakì Sterilgarda) con crema di latte e quello con fermenti lattici vivi e calcio (Galbani). Tra i formaggi le vaschette di formaggio fresco spalmabile (Sterilgarda) e lo stracchino con crema di latte, con fermenti lattici vivi e calcio (Galbani). Per condire la pasta arriva il pesto con Tofu, il caglio di semi di soia (Biffi).

E ancora: le zuppe di verdura in bicchiere, dalla vellutata di carote al passato di verdure (Euroverde), le panelle prefritte surgelate, a cottura rapida (Cgm), la camomilla a infusione diretta in acqua minerale (Rocchetta).

E infine, a Cibus verrà presentata anche una nuova Dop: il formaggio Puzzone di Moena (Consorzio Trentino).

CIBUS 2014 - logo -

(ufficio Stampa Cibus 2014)

 

#CibusAgenziaStampaElettronicaAgroalimentare -c.a.s.e.a.-

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 17 - 28 Aprile 14

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SOMMARIO

Anno 13 - n° 17 28 Aprile 14

 

1.1 editoriale

2 Papi e 2 Santi 

2.1 agricoltura

Unima, No al taglio del gasolio agevolato.

3.1 suinicoltura

Tiene la redditività delle imprese. Meglio se specializzate nell’ingrasso.

4.1 Master of Wine

Vino, Firenze batte Bordeaux

5.1 eventi

EUROPA DOP - il territorio incontra Paolo De Castro - Parma

5.2 Vini

Il Metodo Ancestrale di TerraQuilia

6.1 Lattiero Caseario

Settimana di passione per i lattiero caseari

7.1 eventi parmigiano reggiano

Oltre 50 caseifici aperti il 26 e 27 aprile

8.1 mais&soia

Mais & Soia: aprile 2014 

9.1 Parmigiano Reggiano

 I programmi del Parmigiano Reggiano

Cibus 17 28apr14 COP gde

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ramadori: “L'Italia ha bisogno di incentivi allo sviluppo e non di freni”

 

Il Presidente di UNIMA, Silvano Ramadori, in rappresentanza delle imprese agromeccaniche italiane, chiede con forza al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina, di adoperarsi con tutti i mezzi per scongiurare il rischio del taglio alle agevolazioni sul gasolio destinato all'agricoltura.

Secondo autorevoli indiscrezioni pare infatti che nell'odierna riunione (18 aprile 2014 ndr) del Consiglio dei Ministri venga messa in discussione un'agevolazione che ha assunto un carattere strutturale e che ha accompagnato lo sviluppo della meccanizzazione agricola italiana fin dal lontano 1923.

L'Italia ha bisogno di incentivi allo sviluppo, sottolinea Ramadori, e non di freni: togliere l'agevolazione al gasolio agricolo significa mettere in ginocchio settori trainanti del made in Italy e spingere l'agricoltura al di sotto della soglia di marginalità.

Auspicando un ripensamento da parte del Governo su una materia di così forte impatto economico e psicologico, le imprese agromeccaniche chiedono che l'agricoltura italiana non venga ulteriormente marginalizzata rispetto agli altri Paesi europei che ancora credono nel ruolo strategico della produzione primaria.

(Unima 18.04.14)

 

L’annuale resoconto del CRPA sulla suinicoltura conferma il momento di positività del settore. Profitti registrati nell’esercizio 2013. Meglio è andata alle aziende specializzate nell’ingrasso.

Reggio Emilia, 24 aprile 2014 – 

Sembra ormai lontano il 2008, l’anno malefico che a questa attività aveva procurato una perdita di circa 0,06 € per kg di peso vivo, in media. Una piccolissima ripresa era stata registrata nel  2009. Scarsissimo il profitto pari a circa 0,005 €/kg peso vivo,  e nel 2010 un’altra ricaduta, con una perdita di circa 0,05 euro.

Da tre anni, invece, l'allevamento del suino pesante a ciclo chiuso riesce a generare profitti agli allevatori italiani. 

 Dal 2011 il Crpa è tornato a registrare dati economici con il segno positivo nella produzione del suino pesante, con circa 0,02 €/kg peso vivo, risultato che nel 2012 è salito a 0,09 euro e che nel 2013 si è attestato a quota 0,08. 

Dall’analisi presentata, lo scorso 16 aprile, dal  responsabile economico  del Crpa  Kees De Roest, i conti sono andati meglio in quegli allevamenti che fanno solo ingrasso. Infatti, in questoa tipologia di allevamento,  il Crpa ha registrato un costo di produzione pari a quello dell’anno precedente pari a 1,54€/kg.  Un risultato perseguito non solo dal calo del costo del magrone ma anche da un «sensibile aumento della produttività delle scrofaie». 

Un risultato apprezzabile che dimostra come la competitività delle imprese si realizzi anche attraverso il management e la gestione organizzativa dell’allevamento.

Suini Costi europei gde

 

Suino redditivita gde

Domenica, 27 Aprile 2014 10:31

Master of Wine. Firenze batte Bordeaux

 

8° Simposio Mondiale dell’INSTITUTE OF MASTERS OF WINE. A Firenze dal 15 AL 18 maggio l’evento realizzato grazie all’Istituto del Vino Grandi Marchi con 413 iscritti di cui 118 Masters. 

(Firenze, 24 aprile 2014). Con 413 partecipanti, di cui 118 Masters of Wine, Firenze batte Bordeaux mettendo a segno un’edizione record dell’8° Simposio mondiale del vino dell’Institute of Masters of Wine (Firenze, 15-18 maggio). Nel 2010 la capitale francese del vino aveva raccolto 311 iscritti, per il debutto italiano dei ‘guru’ mondiali del vino Firenze è sold out con 413 partecipanti da 32 Paesi, di cui 118 Masters. “L’edizione da record dell’ottavo Simposio mondiale che per la prima volta viene organizzato in Italia grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi - ha detto Piero Antinori, Presidente dell’Istituto del Vino italiano di qualità Grandi Marchi - dimostra l’interesse a conoscere meglio e approfondire le nostre produzioni da parte dei Masters of Wine, che sono i maggiori esperti internazionali del settore, in grado di influenzare i canali di sbocco di tutta la filiera: dall’horeca ai media, dalle aste ai distributori e importatori di tutto il mondo, dai mercati emergenti a quelli più consolidati.  C’è molta attesa per questa edizione italiana – ha concluso Antinori -  e sono certo che tutti trarremo benefici da questo importante evento”.

Per Jean-Michel Valette MW, presidente dell'Institute of Masters of Wine: “Il Symposium di Firenze rappresenta una pietra miliare per la nostra missione di promozione dell’eccellenza, dell’interazione e dell’apprendimento nel mondo globale del vino. Il fatto di riunire un gruppo eterogeneo di opinion leader provenienti da tutti i settori della realtà vinicola, permetterà ai partecipanti di godere di una privilegiata via d’accesso alle ultime novità in termini di pensiero ed innovazione, per non parlare dell’opportunità unica di fare network ai più alti livelli di influenza e conoscenza nel mondo del vino e nei settori ad esso correlati”.

“Identità, innovazione e immaginazione” sono le parole chiave del Simposio quadriennale che dopo Bordeaux, Napa Valley, Vienna, Perth e Oxford arriva a Firenze grazie alla collaborazione con l’Istituto Grandi Marchi che comprende le 19 aziende icona dell’enologia made in Italy (Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi) che insieme raggiungono i 500milioni di euro di cui il 60% realizzato all’estero, con un’incidenza del 6,5% sul valore complessivo dell’export nazionale.

Institute of Masters of Wine

Il titolo di Master of Wine è internazionalmente riconosciuto come il più importante nel mondo del vino. Istituito nel 1953, è assegnato a professionisti di tutta la comunità internazionale vinicola, che dimostrino sia conoscenze teoriche che capacità pratiche nell’arte, nella scienza e nel business del vino e che si impegnino per l'eccellenza professionale.

Istituto del Vino - Grandi Marchi

Il percorso del Parmigiano Reggiano tra libero mercato e tutela dei consumatori. Il Territorio incontra Paolo De Castro.

 

Parma, 24 aprile 2014 - 

Il prossimo 8 maggio, la sezione di Parma del Consorzio del Parmigiano Reggiano organizza un incontro sul tema “Il percorso del Parmigiano Reggiano tra libero mercato e tutela dei consumatori.” 

Oltre presidente della sezione, Andrea Bonati,   presenzieranno Pierluigi Ferrari, Andrea Zanlari, Andrea Fabbri, Simona Pigoni e Cesare Azzali. Il Presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo, Paolo de Castro, chiuderà gli interventi.

 

Europa DOP - programma e relatori

 


  

Domenica, 27 Aprile 2014 09:48

Vini. Il Metodo Ancestrale di TerraQuilia

 

 

Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014

 

Modena, 24 aprile 2014 - 

Successo per il Metodo Ancestrale di TerraQuilia al Vinitaly 2014

Per il primo anno all’appuntamento di Veronafiere, la cantina di Guiglia ha attirato l’attenzione di importatori italiani e esteri presentando alcune tra le sue etichette più significative

Interesse e curiosità al Vinitaly 2014 per l’interpretazione di Lambrusco e Pignoletto firmata TerraQuilia. L’azienda vitivinicola di Guiglia, nel corso della 48esima edizione dell’appuntamento di Veronafiere, ha illustrato il processo produttivo che caratterizza la sua produzione, il Metodo Ancestrale.

 

La cantina, presente nell’area espositiva della F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha presentato alcune etichette del proprio catalogo vini, che sono state degustate e apprezzate da un pubblico di visitatori e importatori, sia italiani che esteri. Si tratta del Falconero Zero Lambrusco dell’Emilia IGT e de L’Ancestrale Nativo Bianco dell’Emilia IGT, frizzanti secchi a Metodo Ancestrale, e il Falconero Lambrusco Selezione 24 mesi, vino a rifermentazione naturale in bottiglia con sedimento realizzato con il medesimo processo produttivo.

 

Il Metodo Ancestrale è un sistema che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamento, senza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia secondo questo metodo; ad essi si affiancano inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“La nostra prima volta al Vinitaly è stata sicuramente una esperienza positiva – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – in linea con le nostre aspettative, soprattutto considerando il fatto che per questo anno abbiamo deciso di appoggiarci allo spazio espositivo della F.I.V.I. anziché partecipare con uno stand proprio. Domenica pomeriggio, momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di presentare i nostri vini e il nostro metodo produttivo, siamo riusciti ad attirare l’interesse di alcuni importatori italiani e inglesi”.

 

Situata sulle colline di Guiglia, in provincia di Modena, TerraQuilia nasce dieci anni fa per volere dell’imprenditore Romano Mattioli. I vigneti TerraQuilia si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, massima espressione di un micro territorio incontaminato perfettamente in sintonia con la filosofia produttiva della cantina, che concluderà quest’anno il processo di conversione in azienda biologica avviato nel 2012.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

 

 

 

 


  

 

Domenica, 27 Aprile 2014 09:02

Mais & Soia: aprile 2014 - dati previsionali

 

Mais & Soia: aprile 2014

 

MAIS: Dati previsionali per 2013-14

La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 973.90 Mio t, in aumento (+6.38 Mio t) rispetto alle stime formulate a Marzo, riflettendo maggiori raccolti in alcuni importanti Paesi Esportatori. 

In Brasile le precipitazioni di Marzo ed inizio Aprile hanno favorito la crescita del safrinha (il secondo raccolto di Mais) e si prevede un aumento della produzione di 2 Mio t rispetto alle previsioni del mese scorso. 

In Sud Africa le piogge di fine Febbraio e Marzo hanno rafforzato le prospettive di maggiori raccolti nelle aree occidentali, normalmente a minor resa; si stima una produzione in aumento di 1 Mio t. 

Negli Stati Uniti, la produzione ed il consumo di Mais sono previsti invariati rispetto alle previsioni dei mesi scorsi. 

Si prevede un aumento delle Esportazioni statunitensi di 3.17 Mio t, con conseguente calo degli stock finali, per il crescente ritmo delle vendite in Marzo e per la maggior domanda globale di Mais attesa. 

Fonte: USDA – FAS Foreign Agricultural 

 

 

SOJA: Dati previsionali per 2013-14

La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 si conferma a livelli record (284.05 Mio t). 

Il leggero calo rispetto alle stime di Marzo è dovuto ad una minor resa dei terreni prevista in Brasile, a causa del clima caldo e le piogge ridotte in Febbraio nell’area meridionale, e in India, colpita da eccessive piogge durante la stagione di crescita. 

Negli Stati Uniti prosegue l’aumento atteso delle Esportazioni di semi di Soia (+1.36 Mio t), nonostante i prezzi elevati ed i raccolti abbondanti nel Sud America. L’Export verso la Cina è a livelli record. 

Si prevede una forte crescita delle Importazioni (+86%), soprattutto dal Sud America. 

I consumi domestici di Farina di Soia sono ancora in diminuzione, con conseguente calo della triturazione dei semi. 

 

 

 

Giuseppe Alai svela i programmi del Parmigiano Reggiano. Dai piani produttivi  alla qualità del prodotto per passare alle quote produttive.  Esclusa la raccolta unica.

 

Noceto (PR) - aprile 2014 - 

 

Il Parmigiano Reggiano “tira”, almeno a vedere il folto pubblico che ha  partecipato all’incontro con il Presidente del Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano organizzato dal Centro di Consulenze Aziendali “Agriverde” lo scorso 16 aprile. 

Il Presidente consortile, Giuseppe Alai, si è confrontato a tutto campo con gli  oltre 70 operatori presenti alla Sala Civica di Noceto, tra produttori di latte e  presidenti di caseifici sociali,   affrontando sia temi tecnici sia temi legati alla commercializzazione e al marketing senza sottrarsi alle questioni più spinose che lo coinvolgono anche personalmente.

Tra i temi tecnici, si è discusso sull’utilizzo del robot di mungitura e sulla  attribuzione di incrementi produttivi ai giovani che si insediano per la prima volta in azienda ma anche della qualità del prodotto a livello comprensoriale  e delle strategie di marketing per assicurare visibilità in Italia e all’estero. Dalle  iniziative a maggiore contenuto emozionale come la recente  apertura record di 600 forme in un’importante catena distributiva, ad esempio, alle iniziative di più ampio respiro educativo  quale è il progetto consortile di educazione alimentare rivolto a 1.000 insegnanti e 20.000 studenti.

Giuseppe Alai

La tutela del reddito dei produttori è l’obiettivo primario delle azioni e dei programmi di lavoro del Consorzio. Il presidente Alai è fortemente convinto che il Consorzio deve generare le condizioni affinché ciò possa avvenire attraverso l’individuazione di quattro pilastri:  “quanto” produrre, “come” produrre per la tutela della qualità avendo ben chiaro per quali mercati e per quali consumatori.

Particolarmente apprezzato dai produttori è stato  il fatto che la capacità produttiva, oggi in quota latte e domani in quota forme, sia e rimanga una dotazione dell’azienda agricola e quindi un suo patrimonio e non del caseificio di trasformazione. Altro punto forte che ha sicuramente interessato i molti giovani presenti in sala, ha riguardato  l’illustrazione dei  piani produttivi, 2014 – 2016, in approvazione al ministero e in  particolar modo per quanto concerne il quantitativo di produzione da riservare ai giovani

Alai si è però anche particolarmente soffermato su alcuni aspetti qualitativi e  sulla natura merceologica del prodotto e alcune considerazioni  in merito alla differenza, sostanziale, fra il formaggio semigrasso, nel quale si colloca ad oggi il Parmigiano Reggiano, e i formaggi grassi.

Una categoria, quest’ultima, dalla quale il Parmigiano Reggiano deve stare ben lontano (e qui è fondamentale l’impegno di tutti i produttori): questa definizione, infatti, comporterebbe diverse un approccio negativo da parte di chi è più attento all’alimentazione e, conseguentemente, si potrebbero avere ripercussioni negative in termini di commercializzazione.

Altro aspetto trattato, e particolarmente importante dal punto di vista del bilancio delle latterie e delle aziende agricole, è stato il costo di trasformazione del formaggio, che oggi risulta differenziato in modo assai rilevante. I dati a livello comprensoriale, infatti, oscillano notevolmente fra cifre al di sotto dei dieci euro/quintale per arrivare fino ad oltrepassare i venti.

Questi dati dovrebbero dunque indurre una attenta riflessione, soprattutto in ambito cooperativo, al fine di giungere ad aggregazioni delle latterie finalizzate proprio alla riduzione dei costi, garantendo così maggior reddito a chi produce latte.

Relativamente al tentativo della riduzione dei costi di trasformazione sono state invece smentite voci, messe in circolo non si sa da chi e per quali ragioni, che davano per certo l’applicazione della raccolta unica. Molto ferma la puntualizzazione di Alai: questo non fa parte dei programmi del Consorzio.

Nella seconda parte dell’incontro, Alai ha poi illustrato le finalità e il lavoro sviluppato dalla società I4S (nata nel 2010 per concorrere ad arginare le crisi cicliche del comparto, promuovendo sull’estero nuove vendite in grado di abbassare la quota di prodotto disponibile sul mercato interno, il cui eccesso è sempre stato all’origine delle crisi), fornendo i dati i dati relativi ai costi, alla relazione con i caseifici, al numero di forme ritirate dal mercato.

Il presidente ha poi fatto il punto su alcune iniziative finalizzate alla promozione e alla conoscenza del prodotto sui mercati internazionali. Tra queste, ha ricordato anche l’evento che ha visto il taglio contemporaneo di seicento forme avvenuto a New York, Canada e Inghilterra ad opera di  una catena di supermercati (la Whole Foods), che ha così avvicinato maggiormente i consumatori al consumo di spicchi, dimostrando come si presenta all’origine un prodotto che spesso vedono solo grattugiato.

Questa iniziativa, imitata a brevissimo da altra importante catena di distribuzione concorrente, ha avuto come risultato l’incremento delle forme tagliate in contemporanea che ha raggiunto il numero di 1.003. Queste iniziative hanno permesso al Parmigiano-Reggiano di occupare le prime pagine di molti quotidiani e riviste del settore i tutti i paesi in cui si è tenuta l’iniziativa, permettendo anche la vendita, nei giorni degli eventi e successivi, di una quantità di forme di Parmigiano corrispondente dalle tre alle sei volte il numero di forme tagliate.

Non potevano mancare, nell’occasione, anche alcuni approfondimenti circa le critiche che sono state mosse al Consorzio del Parmigiano Reggiano nelle scorse settimane: attacchi strumentali di cui sono poco chiare le fondamenta e gli obiettivi, ma che hanno sicuramente inciso negativamente sull’immagine del prodotto. 

Il Consorzio ha immediatamente reagito  con determinazione e chiarezza, ed oggi  la difesa del buon nome dell’Ente di tutela e dei suoi rappresentanti è affidata ai legali. Comunque andrà a finire, quanto accaduto, resterà comunque una brutta pagina nella storia del settore, le cui conseguenze ricadranno sulle imprese agricole che, invece di essere tutelate, rischiano di essere danneggiate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Festeggiamenti per l'ottantesimo anniversario della cooperativa: risale al 1934 l'anno di produzione delle prime forme di Parmigiano Reggiano -

 

Modena, 24 aprile 2014

 

Grande festa ieri sera, mercoledì 23 aprile, al caseificio Oratorio S. Giorgio, l'ultimo ancora attivo a Carpi. Alla ricorrenza di S. Giorgio Martire, che la cooperativa celebra ogni 23 aprile, si sono uniti i festeggiamenti per l'ottantesimo anniversario della cooperativa. Pur essendo stata costituita nel 1933, infatti, risale al 1934 l'anno di produzione delle prime forme di Parmigiano Reggiano.

Alla festa per gli ottant'anni del caseificio carpigiano sono intervenuti, tra gli altri, il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco, il direttore Cristian Golinelli, il presidente della Provincia Emilio Sabattini, il sindaco di Carpi Enrico Campedelli, gli assessori Alberto Bellelli, Carmelo Alberto D'Addese e Simone Morelli. De Vinco ha consegnato una pergamena commemorativa al presidente dell'Oratorio S. Giorgio, il correggese Attilio Redolfi e al vicepresidente Emilio Cavazzuti, carpigiano.

«Questo caseificio è frutto di un capitale intergenerazionale – ha detto De Vinco – Ottant'anni fa i primi soci hanno investito risorse non solo per loro stessi, ma anche per i propri figli e nipoti». Il caseificio Oratorio S. Giorgio di Carpi ha otto soci che conferiscono 27 mila quintali di latte; la produzione annua di Parmigiano Reggiano si aggira sulle 5 mila forme. Il 70 per cento del prodotto è venduto nei due spacci: uno si trova presso il caseificio, l'altro all'interno del mercato coperto di Carpi. In questo periodo la cooperativa, che aveva subito danni a causa del terremoto, è impegnata nella ristrutturazione del punto vendita e del magazzino per la stagionatura del formaggio: per i lavori, che dovrebbero concludersi entro l'anno, è stato investito un milione di euro. 

 

(fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

"Strumenti per superare la crisi nel settore alimentare": Il convegno si terrà all'interno di Cibus, salone internazionale dell'alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 5 all'8 maggio e sarà moderato dalla giornalista specializzata nel settore agroalimentare Francesca Caggiati.

 

Parma, 23 aprile 2014 -

L’Ordine dei Tecnologi Alimentari dell’Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria e associati presieduto da Serena Pironi organizza un incontro di approfondimento e confronto su tematiche, esempi e strumenti per aiutare le imprese che operano nel settore alimentare a superare in modo efficace la “crisi” economica e ad incentivare sviluppo ed innovazione.

Il convegno si terrà all’interno di Cibus, salone internazionale dell’alimentazione, in programma alle Fiere di Parma dal 5 all’8 maggio e sarà moderato dalla giornalista specializzata nel settore agroalimentare Francesca Caggiati.

Tra i relatori Carla Brienza, Presidente del Consiglio Nazionale dei Tecnologi Alimentari che introdurrà i lavori; Vincenzo Gerbi, Presidente SISTAL e presidente AISSA che presenterà le realtà e prospettive del settore agroalimentare italiano; Gian Paolo Cesaretti, Professore di Economia Agraria presso università Parthenope, che illustrerà come territorio ed impresa possono essere un nuovo paradigma di vantaggio competitivo; Annaflavia Bianchi, Centuria e docente di Economia dell’innovazione UniFE, tratterà invece gli interventi a livello nazionale per aiutare le imprese a superare la crisi; mentre Sabrina De Camillis, consigliere del Ministro dell’Interno, svilupperà il tema delle misure di sviluppo del settore agroalimentare in vista dell’Expo 2015; Alfredo Gris, tecnologo alimentare Almater, parlerà di come i professionisti possono aiutare le imprese nell’export; mentre Michela Petronio, direttore del Centro di Ricerca e Tecnologie della Barilla, relazionerà sul tema di come contenere costi e sprechi rendendo l’impresa sostenibile. Il convegno si terrà giovedì 8 maggio nella Sala AIDA limitrofa al padiglione 7 e avrà inizio alle 9.30 con la registrazione dei partecipanti e un welcome coffee. Ai tecnologi alimentari che parteciperanno al convegno verranno rilasciati dall’Ordine i crediti formativi. L’Ordine dei Tecnologi Alimentari è presente a Cibus con un proprio stand sempre al padiglione 7 corridoio J 003

 

Location del convegno all’interno di Cibus 2014: Sala AIDA – Padiglione 7 (colore verde)

 

(Fonte: ufficio stampa: Studio Eventi & Comunicazione - Parma)

 

Mercoledì, 23 Aprile 2014 08:17

Settimana di passione per i lattiero caseari.

 

 

La settimana che conduce alla Pasqua si è distinta per una caduta generalizzata dei listini dei lattiero caseari.  Latte spot, Burro, Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno tutti chiuso al ribasso le loro quotazioni. 

- di Virgilio - 

Parma 23 aprile 2014 --

 

Il Latte Spot a Verona cede quasi il 5% portando il valore tra 39,18 e 40,21 /100 litri di latte accumulando perciò una perdita del 3,16% rispetto la media del 2013, l’anno dei record. Sul fronte del Burro i cedimenti maggiori vengono registrati a Parma e Reggio Emilia dove lo zangolato da creme fresche per la burrificazione perde il 4,65% scendendo quindi a 2,05€/kg. Appena dietro seguono le perdite delle creme che a Milano (1,72 €/kg) e Verona (1,70 -1,75€/kg) cedono rispettivamente il 3,37 e il 3,63%.

Flessioni meno marcate per le due principali DOP ma su tutte le piazze prese a riferimento. Il Grana Padano cede 5 centesimi sulla quotazione massima alla borsa di Mantova per entrambe le stagionature prese a riferimento (10 mesi e il 14-16 mesi di stagionatura). Sono invece 10 i centesimi lasciati sul campo a Milano per la stagionatura di 15 mesi (7,60 - 8,25€/kg) e 5 centesimi per la stagionatura di 9 mesi (7,0 - 7,10€/kg).

Analogo andamento è stato registrato per il Parmigiano Reggiano che perde 5 centesimi sulla stagionatura 12 mesi e 10 centesimi sul 24 mesi quotati alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma. Nello specifico la stagionatura 12 mesi e oltre è stata fissata tra 8,65 e 9,00€/kg mentre il 24 mesi scivola tra 9,80 e 10,15€/kg.

PRRE PR 24M GRAF GDE

- Parmigiano Reggiano - Smentite le voci di una raccolta unica - 

  • Lo ha confermato, senza esitazione, il presidente del Consorzio di Tutela del Formaggio Parmigiano Reggiano, in occasione di un incontro con gli operatori di settore  riuniti da “Agriverde” lo scorso 16 aprile a Noceto di Parma. Quindi smentite le voci che circolavano su questa opzione che, probabilmente, a qualcuno potrebbe non dispiacere. Giuseppe Alai ha invece sottolineato come le azioni del Consorzio devono convergere verso la redditività delle imprese di produzione attraverso 4 fondamentali pilastri:
  • quanto” produrre, 
  • come” produrre per la tutela della qualità avendo ben chiaro 
  • per quali mercati
  • per quali consumatori.

Altro punto forte che ha attratto l’interesse dei molti giovani presenti in sala, ha riguardato  l’illustrazione dei  piani produttivi, 2014 – 2016, in approvazione al MIPAAF, e in  particolar modo per quanto concerne il quantitativo di produzione da riservare ai giovani. 

 

Il contest indetto dal magazine on line Cucina semplicemente e al quale hanno partecipato oltre quaranta food blogger di tutta Italia -

 

Modena, 22 aprile 2014 -

La gelatina all'Aceto Balsamico di Modena Igp prodotto dalla cooperativa modenese La Tradizione è stata protagonista del contest indetto dal magazine on line Cucina semplicemente e al quale hanno partecipato oltre quaranta food blogger di tutta Italia. Ha vinto la cosentina Filomena Patitucci (autrice del blog “Io cucino così”), che ha proposto una ricetta dello strudel di mele con noci, fichi secchi e gelatina all’Aceto Balsamico di Modena Igp. La blogger è stata premiata con una giornata di formazione che si è svolta nei giorni scorsi a Brescia presso la scuola di cucina Cast Alimenti. Patitucci ha cucinato accanto allo chef formatore Marco Martinelli, mentre il presidente della cooperativa La Tradizione, Mirco Casari, ha raccontato la storia dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, spiegando ciò che lo distingue dall’Aceto Balsamico di Modena Igp. È seguita la degustazione delle due tipologie di Aceto Balsamico Tradizionale (almeno 12 anni e almeno 25 anni di invecchiamento), con annessa analisi sensoriale. Dopo il pranzo, offerto dalla scuola Cast Alimenti, i presenti si sono riuniti in cucina per assaggiare il dolce creato da Filomena Patitucci. Oltre alla gelatina all’Aceto Balsamico di Modena Igp, contenuto nel ripieno dello strudel, gli ospiti hanno assaggiato le gocce di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena che il presidente della cooperativa La Tradizione ha fatto cadere su ogni fetta del dolce. Un tripudio di sapori che ha lasciato i presenti senza parole.

 

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Per il primo anno all’appuntamento di Veronafiere, la cantina di Guiglia ha attirato l’attenzione di importatori italiani e esteri presentando alcune tra le sue etichette più significative -

 

Modena, 22 aprile 2014 –

Interesse e curiosità al Vinitaly 2014 per l’interpretazione di Lambrusco e Pignoletto firmata TerraQuilia. L’azienda vitivinicola di Guiglia, nel corso della 48esima edizione dell’appuntamento di Veronafiere, ha illustrato il processo produttivo che caratterizza la sua produzione, il Metodo Ancestrale.

 

La cantina, presente nell’area espositiva della F.I.V.I. - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, ha presentato alcune etichette del proprio catalogo vini, che sono state degustate e apprezzate da un pubblico di visitatori e importatori, sia italiani che esteri. Si tratta del Falconero Zero Lambrusco dell’Emilia IGT e de L’Ancestrale Nativo Bianco dell’Emilia IGT, frizzanti secchi a Metodo Ancestrale, e il Falconero Lambrusco Selezione 24 mesi, vino a rifermentazione naturale in bottiglia con sedimento realizzato con il medesimo processo produttivo.

 

Il Metodo Ancestrale è un sistema che grazie all’utilizzo di tini a temperatura controllata permette di rallentare e infine bloccare la fermentazione, conservando un contenuto di zuccheri sufficiente a garantire la ripresa della stessa dopo l’imbottigliamentosenza ulteriori aggiunte di zuccheri e lieviti. Tutti i vini frizzanti di TerraQuilia sono rifermentati in bottiglia secondo questo metodo; ad essi si affiancano inoltre vini frizzanti e spumanti denominati “Zero” nei quali, dopo una maturazione di diversi mesi sui lieviti indigeni, il sedimento viene eliminato mediante sboccatura “à la volée”.

 

“La nostra prima volta al Vinitaly è stata sicuramente una esperienza positiva – spiega Romano Mattioli, titolare di TerraQuilia – in linea con le nostre aspettative, soprattutto considerando il fatto che per questo anno abbiamo deciso di appoggiarci allo spazio espositivo della F.I.V.I. anziché partecipare con uno stand proprio. Domenica pomeriggio, momento in cui abbiamo avuto l’opportunità di presentare i nostri vini e il nostro metodo produttivo, siamo riusciti ad attirare l’interesse di alcuni importatori italiani e inglesi”.

 

Situata sulle colline di Guiglia, in provincia di Modena, TerraQuilia nasce dieci anni fa per volere dell’imprenditore Romano Mattioli. I vigneti TerraQuilia si estendono su un terreno misto di argilla e sasso arenario a 450 metri sul livello del mare, nelle vicinanze del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, massima espressione di un micro territorio incontaminato perfettamente in sintonia con la filosofia produttiva della cantina, che concluderà quest’anno il processo di conversione in azienda biologica avviato nel 2012.

 

Per maggiori informazioni: www.terraquilia.it 

(Fonte: Ufficio Stampa TerraQuilia c/o Fruitecom)

 

Martedì, 22 Aprile 2014 09:32

Parma - Le truppe del camino

 

Otto anni fa nasceva il il coordinamento Gestione Corretta Rifiuti di Parma e tutto era pronto per fermare il progetto inceneritore con i numeri...

 

 

Il comunicato di GCR su "Il silenzio colpevole della politica" -

 

Parma, 22 aprile 2014 -

In questi giorni di aprile, 8 anni fa, nasceva il coordinamento gestione corretta rifiuti di Parma.

Lo avevano fondato gli Amici di Beppe Grillo di Parma, i Medici per l'Ambiente-ISDE Italia, Greenpeace sezione di Parma, il Gruppo famiglie Zona Nord, il Movimento Girotondi di Parma,  "Prendiamo la parola", il Comitato "No all'inceneritore" di Colorno, il Comitato "No all'inceneritore" di Torrile, il GAS Terra Terra, il Comitato Padano, il Comitato "Quartiere Colombo".

All'indomani dell'approvazione del PPGR, il piano provinciale rifiuti che prevedeva un impianto a caldo di incenerimento da 65 mila tonnellate, i cittadini ambientalisti si erano mossi per fermare il progetto.

E' nel 2006 che si svolse la prima raccolta firme contro l'impianto, oltre diecimila firme portate in Comune e in Provincia e subito nascoste in un buio e polveroso cassetto.

E' nel 2006 che Colorno passò alla raccolta differenziata domiciliare, dimostrando con i numeri quello che si poteva ottenere (spaventando gli amministratori del capoluogo e della Provincia, che vedevano a rischio il progetto inceneritore).

E' nel 2006 che la federazione italiana dei medici di medicina generale scriveva: “L'incenerimento dei rifiuti, fra tutte le tecniche di smaltimento, è quella più dannosa per l'ambiente e per la salute umana. Gli inceneritori producono ceneri (sono un terzo del peso dei rifiuti in ingresso e si devono smaltire in discariche speciali) e immettono nell'atmosfera milioni di metri cubi al giorno di fumi inquinanti, contenenti polveri grossolane (PM10) e fini (PM2,5) costituite da nanoparticelle di metalli pesanti, idrocarburi policiclici, policlorobifenili, benzene, diossine, estremamente pericolose perché persistenti e accumulabili negli organismi viventi”.

E' nel 2006 che l'ordine dei medici di Modena scriveva: “si invitano ad una doverosa pausa di riflessione i responsabili delle scelte programmatiche che attengono alla salute nella nostra città, e di promuovere un momento di approfondimento di tutte le problematiche legate al termovalorizzatore”.

E' nel 2006 che l'allora assessore Vignali affermava: “Nel giro di un anno la raccolta porta a porta sarà a regime, raggiungeremo l'obiettivo del 55/60 per cento: si arriverà cosi ad una tariffazione che premierà gli abitanti più virtuosi. Chi produce meno rifiuti, paga meno”, per poi destinare ad altri capitoli l'investimento previsto per la Rd.

8 anni fa tutto era pronto per fermare il progetto con i numeri.

Sarebbe stato sufficiente introdurre in città la raccolta differenziata porta a porta, il cui progetto era già stato pagato e realizzato del consorzio Priula.

Senza tanta teoria i “numeri” avrebbero demolito il camino, visto che sarebbe venuto a mancare il carburante necessario ad accendere le caldaie di Ugozzolo.

Sarebbe calato il costo di smaltimento per comune e cittadini, sarebbe stato ridotto al lumicino il ricorso a discariche ed inceneritori fuori provincia.

Perché non lo hanno fatto?

Che cosa ha bloccato sul nascere la rivoluzione verde che oggi, in un anno, è stata portata a compimento senza particolari difficoltà?

Ora, ci dicono, è tardi.

Allora, era presto?

Chi avrà il coraggio di dire la verità, tutta la verità, su quei giorni?

 

(Fonte: ufficio stampa Gestione Corretta dei Rifiuti Parma)

 

Lunedì, 21 Aprile 2014 09:30

Alluvione, il Governo stanzia 210 milioni.

 

il Consiglio dei ministri stanzia 210 mln di euro per i territori colpiti. Il commento del presidente Errani e dei sindaci di Bomporto e Bastiglia Borghi e Fogli e di Rete Imprese Modena.

Modena, 21 Aprile 2014 -- - -

“Un risultato importante, quello di oggi: con quest’atto sono state riconosciute le giuste ragioni di un territorio già duramente provato dal sisma del maggio 2012”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, insieme ai sindaci di Bomporto e Bastiglia, Alberto Borghi e Sandro Fogli, ha commentato il decreto legge varato dal Consiglio dei ministri che stanzia 210 milioni di euro, per gli anni 2014-2015, per l’area del modenese colpita dall’alluvione.
Si tratta di risorse da destinare ai privati cittadini e alle imprese che hanno subito danni, ma anche per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza idraulica e per il ripristino di opere pubbliche. Parte delle risorse stanziate potranno anche essere utilizzate per garantire assistenza alla popolazione. 
“Il decreto appena varato – concordano il presidente Errani e i sindaci Borghi e Fogli – rappresenta un altro passo importante rispetto alle richieste che avevamo presentato al Governo, in modo da assicurare nei tempi più rapidi possibili la ripresa di queste zone, così in sofferenza”.

Soddisfazione a Metà invece per le associazioni aderenti a Rete Imprese Modena: “Indennizzo danni, concreto passo in avanti. Ma occorre istituire anche le Zone Franche Urbane: il Governo si era impegnato”.

Rete imprese Italia Modena – a cui aderiscono Confesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, Lapam-Confartigianato e Cna – esprime soddisfazione ma a metà, per l'atteso Decreto Legge approvato venerdì 18 aprile 2014 contenente misure urgenti in favore delle popolazioni modenesi colpite dall'alluvione del 19 gennaio scorso. “I 210 milioni di euro stanziati dal Governo per l'indennizzo dei danni subiti, sono una risposta concreta al disagio vissuto da famiglie ed imprese, oltre al riconoscimento dell'eccezionalità del combinarsi degli effetti delle due calamità devastanti che hanno colpito il territorio modenese in soli venti mesi”. In merito al provvedimento Rete Imprese Modena vuole sottolineare anche il proprio ruolo dato che in proposito ha incontrato diverse volte i parlamentari e i senatori modenesi. 

 

“Quanto approvato però – evidenziano le Associazioni di Rete - corrisponde a nostro avviso solamente ad un risultato parziale rispetto alle richieste avanzate. Non c'è infatti ancora alcuna traccia dell’intervento fiscale per le zone terremotate, nonostante l'impegno cui s'era fatto carico l'Esecutivo. L’istituzione di Zone Franche urbane è la risposta coerente ed adeguata alle pesanti difficoltà cui sono costrette a misurarsi le piccolissime imprese del cratere sismico. Le imprese devono avere certezze per programmare la propria attività e devono anche conoscere a breve su quali fiscalità di vantaggio potranno fondare le loro strategie per la ripresa. Ribadiamo pertanto la necessità di  istituire le Zone Franche Urbane e le conseguenti misure di reale abbassamento della pressione fiscale e contributiva. Il modello da seguire dovrà essere quello adottato nel 2012 per la città  dell’Aquila”, hanno concluso i rappresentanti modenesi di Rete Imprese Italia.  

Tutti i settori economici hanno accusato un’ulteriore contrazione degli indicatori congiunturali, ma la frenata sembra allentarsi. I dati del Rapporto sul quarto trimestre 2013, elaborati dalla Camera di Commercio di Parma, descrivono una certa crescita soltanto nelle attività con l’estero, dove aumentano anche i risultati delle piccole imprese -

 

Parma, 18 aprile 2014 -

Il sistema Parma conclude il 2013 in una situazione di recessione, con alcuni timidi segnali positivi che passano dai rapporti con l’estero. E’ questo, in estrema sintesi, il quadro tracciato dal Rapporto congiunturale sul quarto trimestre 2014, elaborato dalla Camera di Commercio con Unioncamere Emilia-Romagna e nazionale.

Nell’industria produzione, fatturato e ordini segnano andamenti ancora negativi, mentre sono incoraggianti i dati su export e ordini dall’estero, con la buona notizia di una dinamica che riguarda anche le imprese di piccole dimensioni piccole (tra i 10 e i 49 dipendenti). Le imprese artigiane registrano una contrazione anche del fatturato estero (-1,2 per cento), mentre gli ordini da oltre confine appaiono in leggera crescita (circa 1 per cento). L’edilizia riduce il volume di affari del 5%, una diminuzione più lieve rispetto agli ultimi 12 mesi, ma comunque pesante. Il commercio al dettaglio, come avviene in modo continuativo dal 2008, riduce gli incassi anche nell’ultima fase del 2013. Calano in modo considerevole anche i consumi alimentari (circa -6 per cento).

INDUSTRIA

La situazione è ancora recessiva: la produzione, nel quarto trimestre 2013, è diminuita tendenzialmente del 2 per cento, che pure è un miglioramento rispetto al trend negativo del 3,9 per cento dei dodici mesi precedenti. Il risultato ottenuto dalla nostra industria è stato peggiore di quello dell’industria regionale (-1,5 per cento).

La produzione cala in tutti i settori industriali ad eccezione delle industrie meccaniche elettriche e mezzi di trasporto che realizzano un risultato positivo superiore all’1 per cento. L'andamento congiunturale del quarto trimestre è stato particolarmente pesante per le imprese di piccola dimensione, fino a 9 dipendenti e da 10 a 49 dipendenti (-3,0 per cento ciascuno), mentre nelle imprese di media dimensione (da 50 a 499 dipendenti) si è fermato al –0,7 per cento.

In calo nel quarto trimestre anche il fatturato, -1,9 per cento, ma è una diminuzione meno ampia rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (-3,5 per cento).  Soffrono soprattutto le industrie della fabbricazione e lavorazione dei minerali non metalliferi, che hanno accusato una flessione del 12 per cento peggiorando il trend dei dodici mesi precedenti (-5,2 per cento) ma in generale tutti i settori hanno evidenziato variazioni negative ad eccezione del settore del legno e mobile (+0,5 per cento). Sono le imprese minori, fino a 9 dipendenti e da 10 a 49 dipendenti, ad accusare le flessioni più sostenute, rispettivamente -3,2 e -2,9 per cento.

Bene, ancora una volta, le esportazioni insieme alla domanda estera: nel periodo da ottobre a dicembre 2013 l’incremento tendenziale del fatturato estero provinciale è stato del 1,5 per cento, in leggero miglioramento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+1,3 per cento). Il comparto della moda e le “altre industrie manifatturiere” (tra queste chimica, ceramica, carta-stampa-editoria)  hanno realizzato ottimi risultati segnando una crescita del fatturato estero rispettivamente del 7,9 e del 2,9 per cento. Un incremento significativo, anche se inferiore alla media provinciale, è stato registrato dalle industrie alimentari (+1,3 per cento). Solo le industrie del trattamento dei metalli accusano un calo delle vendite all’estero (-3,1 per cento). Risultati positivi per ogni classe dimensionale. Da segnalare l'incremento dell’1,9 per cento delle esportazioni messo a segno dalle piccole imprese (da 10 a 49 dipendenti).

Nel quarto trimestre calano anche gli ordini totali, -1,6 per cento, ma va meglio rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-3,1 per cento). Solo nel settore delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto la crescita è dell’1,2 per cento, tutti gli altri settori segnano variazioni tendenziali negative. Da sottolineare il pesante calo (-9,7 per cento) delle industrie della fabbricazione e lavorazione minerali non metalliferi, e delle industrie del trattamento dei metalli (-3,4 per cento). I cali della domanda riguardano tutte le classi dimensionali: nelle imprese minori, fino a 9 dipendenti, la diminuzione si è attestata al -2,2 per cento, mentre nelle imprese maggiori, da 50 a 499 dipendenti, il decremento è stato solo dello 0,3 per cento.

Un'indicazione positiva giunge invece dalla crescita degli ordini esteri (+2,3 per cento) che contribuisce a migliorare l'andamento complessivo della domanda, segnato da una flessione di 1,6 punti percentuali. Tra i settori di attività si sono distinte le industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,1 per cento), le altre industrie manifatturiere (+3,4 per cento) e le industrie alimentari (+2,2 per cento).  Al contrario, è apparso particolarmente critico l'andamento della domanda estera delle industrie del trattamento dei metalli, che accusano un calo del 3 per cento. 

ARTIGIANATO MANIFATTURIERO

Il quarto trimestre del 2013 si è chiuso con un bilancio nuovamente negativo: tutti gli indicatori congiunturali hanno il segno meno ad eccezione degli ordini verso l’estero e, in generale, sono peggiori rispetto ai dati della totalità delle imprese manifatturiere. 

La produzione è diminuita del 4,1 per cento rispetto al quarto trimestre 2013, in misura leggermente inferiore al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-4,8 per cento), e anche il fatturato ha replicato il medesimo, negativo risultato: - 4,1%. Battuta d'arresto per le esportazioni, con un calo tendenziale dell'1,2 per cento, dopo l’ultimo trimestre che aveva evidenziato un andamento ampiamente positivo (+5,3 per cento). A livello regionale sono apparse in decisa crescita (+6,0 per cento).

A calare di meno sono gli ordini complessivi che hanno accusato un calo tendenziale del 2,7 per cento. Il dato, migliore rispetto all'andamento del fatturato, sembrerebbe prospettare una evoluzione positiva per il prossimo trimestre. La domanda estera è apparsa in lieve crescita (+0,9  per cento) e conferma il trend positivo iniziato a fine estate. 

COSTRUZIONI

Nel quarto trimestre l’industria delle costruzioni ha registrato una diminuzione tendenziale del volume d'affari del 4,8 per cento, meno pesante rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-9,1 per cento). Dato analogo per la regione (-5,1 per cento), mentre in Italia il calo tendenziale è stato del 10 per cento.

COMMERCIO AL DETTAGLIO

E’ ancora recessione, dopo 6 anni di contrazione delle vendite: gli incassi sono diminuiti tendenzialmente del 5,7 per cento.  E’ il commercio al dettaglio dei prodotti non alimentari a registrare la flessione più pesante (-6,6 per cento). In particolare le vendite di abbigliamento e accessori si riducono di quasi l’8 per cento mentre per i prodotti per la casa ed elettrodomestici la riduzione risulta meno pesante (-4,3 per cento).  Il commercio alimentare segna una diminuzione tendenziale pari al 6,1 per cento. Anche le vendite al dettaglio degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini mostrano ancora una variazione tendenziale negativa (-0,4 per cento). 

Tutte le classi dimensionali registrano andamenti negativi ma particolarmente gli esercizi di piccola dimensione, fino a 5 dipendenti, con una flessione delle vendite del 7,8 per cento. 

 

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio)

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 16 21 Aprile 14

SOMMARIO

Anno 13 - n° 16 - 21 Aprile 14

 

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 16 21 Aprile 14

 

BUONA PASQUA

1.1 editoriale

Buona Pasqua

2.1 ambiente

S.O.S. Bonifica

3.1 concorso enologico

Concorso Enologico “Matilde di Canossa”

4.1 expo2015

Federalimentare 4 EXPO. L’Industria alimentare italiana a EXPO2015

5.1 Cibus 2014 5-8 maggio

Cibus 2014, l’industria alimentare si presenta al completo

6.1 Lattiero Caseario

“Mercati deboli. Latte Spot in forte ribasso.

7.1 expo2015

EXPO2015, Giovanni Mantovani nominato nel comitato scientifico per il padiglione del vino

8.1 biologico

Cresce il Bio. Quali prodotti utilizzare

9.1 grana padano 

Cresce la produzione e l’export sostiene la remunerazione 

10.1 consumi

Pasqua, 8 su 10 a casa

 

 

 

Cibus 16 21apr14 COP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gestione Corretta dei Rifiuti: "L'inceneritore oggi lo si batte togliendogli benzina, azzerando la necessità di smaltimento del territorio." -

 

Parma, 18 aprile 2014 -

 

Il comunicato di GCR che per combattere l'inceneritore propone di ridurre a zero il rifiuto residuo -

Da inizio aprile l'inceneritore di Parma è entrato in esercizio definitivo.
Dopo una fase provvisoria di oltre 6 mesi, l'impianto ha ottenuto la patente per bruciare 130 mila tonnellate di rifiuti all'anno, per un periodo molto lungo, ipotizzabile in almeno 15-20 anni.
Il forno va a mille, grazie all'apporto del residuo della raccolta differenziata e da altri materiali provenienti dal recupero di rifiuti presso aziende, ospedali, impianti di depurazione delle acque.
La caldaia rimane accesa perché ci sono queste componenti, a garantire un potere calorifico sufficiente a raggiungere la temperatura minima di abbattimento degli inquinanti, che il processo di combustione di per sé produce: furani, diossine, metalli pesanti, microinquinanti.
Il dado è tratto, ed è uscito il numero del gestore.
Dopo anni di battaglie hanno vinto coloro che questo impianto lo hanno voluto, sostenuto, osannato.
Hanno perso i cittadini che hanno cercato in tutti i modi di convincere le maestranze sulla scelta sbagliata, nel 2014, di avviare un impianto di combustione quando c'è oggi la tecnologia sufficiente per gestire i materiali dismessi in modo corretto, senza causare danno a cose e persone.
Oggi viene da domandarsi quale deve essere l'atteggiamento degli anti inceneritoristi, come insomma affrontare il dopo sconfitta, il giorno dopo il verdetto.

rifiuti zero


Potrà apparire curioso, ma oggi c'è una possibilità nuova e vera per combattere il mostro, con armi affilatissime e letali.
E' la battaglia sul residuo che, da esperienze concrete e reali, è possibile vincere.
L'inceneritore oggi lo si batte togliendogli benzina, azzerando la necessità di smaltimento del territorio.
Ed è una prova democratica, incruenta, facile, realizzabile oggi.
Oggi possiamo con il nostro atteggiamento togliere fiato alla caldaia e renderla innocua.
Si dirà, "prenderanno rifiuti da fuori".
Lo faranno, ma non sarà semplice.
L'autorizzazione attuale lo impedisce.
Ancora a parole l'ente provincia nega questa possibilità.
Oggi invece la protesta attuata da alcuni cittadini provoca l'effetto contrario alle intenzioni. 
Abbandonare rifiuti per la strada, gestire male la differenziata, sporcare le frazioni riciclabili, corrisponde ad una festa per il gestore, un lauto pranzo per la fornace,
Se invece non lascio nulla nel residuo, la bocca del forno diventa amara, e vuota.
E un forte tremore giungerebbe immediato da Ugozzolo.
La protesta perfetta è non concedere nulla al nemico, ridurre a zero il vitto, rendendo arido l'alloggio.
La protesta perfetta oggi è differenziare senza difetti, sapendo che il nostro gesto è la risposta migliore possibile ad una decisione insensata e contraria al buon senso.
La protesta perfetta, anche per chi protesta con l'abbandono dei rifiuti, è comprendere che quei sacchi giungono diritti al forno, e fanno felice il gestore, che oltre tutto incassa il servizio extra per recuperare il sacco abbandonato, pagato profumatamente dall'amministrazione e poi fatto pagare ai cittadini che protestano, ed anche a quelli che non protestano.
Un conto salatissimo, che ha il sapore della beffa.
Ecco la protesta perfetta, ridurre a zero il residuo, riducendo così anche i guadagni del gestore, fino al limite del pareggio contabile, che senza rifiuti da bruciare è impossibile.

 

(Fonte: ufficio stampa Gestione Corretta dei Rifiuti Parma)

 

Domenica, 20 Aprile 2014 10:30

Ambiente. S.O.S. Bonifica

 

 

 

Più manutenzione per evitare i rischi idrogeologici: ed il Consorzio di Bonifica Parmense c’è.

 

Salsomaggiore Terme, 16 aprile 2014 - 

Più manutenzione per evitare i rischi idrogeologici: ed il Consorzio di Bonifica parmense c’è. Con queste premesse, e con una profonda attenzione verso il territorio, quello stupendo che circonda le colline parmensi, si è presentato il progetto “S.O.S. Bonifica”, che mette a disposizione dei luoghi collinari e montani mezzi d’opera e manutenzione per il corretto deflusso idrico nelle strade comunali e vicinali ad uso pubblico. Ed il progetto è partito proprio da Salsomaggiore, città che dall’autunno scorso vede colpito il proprio territorio, proprio a causa del grande flusso di acqua e della poca manutenzione di questi anni, da frane di piccolo e media entità, anche sulle strade di entrata in città. Presenti all’inaugurazione di questo piano strategico di manutenzione mirata il Presidente del Consorzio di bonifica parmense Luigi Spinazzi, il sindaco di Salsomaggiore Filippo Fritelli e Meuccio Berselli, direttore generale del Consorzio.

«A causa delle fragili condizioni del nostro territorio le iniziative a salvaguardia della montagna dovrebbero essere molteplici e costanti, ma la realtà purtroppo è molto lontana dai bisogni reali della popolazione locale» ha spiegato Spinazzi. « Il Consorzio di Bonifica Parmense cerca di compensare, per quanto lo riguarda direttamente, questo handicap con i mezzi e le strutture a disposizione. Questo progetto sperimentale è dettato dalla convinzione di dover investire sempre più in prevenzione invece che sulla emergenza, in stretta collaborazione con gli enti locali, ottimizzando così le risorse disponibili. La sicurezza ambientale è condizione preliminare e fondamentale ad ogni tipologia di insediamento: residenziale, agricolo, civile. In particolare il territorio di montagna necessita di manutenzione continua ed efficiente per contrastare od almeno mitigare il dissesto idrogeologico: “S.O.S. Bonifica”, per quelle che sono le nostre competenze, è finalizzato a perseguire questo obiettivo in modo concreto ed immediate».

Sulla stessa linea il primo cittadino salsese: «La cura del territorio è una priorità per prevenire il dissesto idrogeologico del nostro suolo, non solo e non sempre causato dai fattori climatici che pur negli ultimi anni si manifestano con intensità. La riduzione del rischio passa anche attraverso un continuo processo di manutenzione da parte dei privati e degli enti preposti come il Consorzio di Bonifica Parmense, la cui attività e i rapporti di collaborazione con il Comune di Salsomaggiore hanno dato positivi risultati per la nostra città, con azioni importanti e risolutive. In questa direzione va l’avvio di un intervento di pulizia dei fossi, che nei prossimi giorni vedrà impegnato un mezzo scavatore».

«Grazie all’impegno del Consorzio di Bonifica, a breve inizieranno anche i lavori di sistemazione della frana di via Caduti di Cefalonia: una delle situazioni di precarietà idrogeologica segnalata dai nostri uffici. L’auspicio è che questo intervento possa essere anche un esempio e una spinta positiva per gli agricoltori verso una corretta custodia e conservazione del territorio, per la sua sicurezza e per valorizzarne bellezza e risorse». Ed è indubbio che la manutenzione, soprattutto nelle champagne, nelle strade vicinali, sia indispensabile per la tutela del territorio. Una prassi che, purtroppo, per incilità o ignoranza, non tutti i frontisti mettono in pratica, mettendo così in pericolo non solo l’altrui persona, ma, inconsapevolmente, se stessi. «Il progetto ‘S.O.S. Bonifica’ non vuole essere soltanto intervento di prevenzione nelle zone più sensibili e fragili, ma anche un vero e proprio strumento di comunicazione e conoscenza tra le valli che compongono il  nostro  territorio  con  competenza  condivisa  con  la  Bonifica»   ha aggiunto  Berselli . «Con  questo strumento di intervento mirato il Consorzio vuole creare un altro mezzo moderno nella strategia d’azione volta a tutelare il paesaggio e la gente che vi abita». 

 

 

 

 


  

Domenica, 20 Aprile 2014 11:13

Concorso Enologico “Matilde di Canossa”

 

Quinta edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”. Per le iscrizioni c’è tempo sino al 6 maggio.

 

Reggio Emilia, 17 aprile 2014 - 

Dopo il successo del 2013 – che portato in selezione finale 90 vini (45 dei quali prodotti nella provincia di Reggio Emilia), per i viticoltori emiliani e mantovani è scattato il conto alla rovescia per la partecipazione al Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”, l’appuntamento annuale proposto dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia per valorizzare e promuovere la miglior produzione di lambrusco.

Il lancio dell’iniziativa giunge dopo alcuni eventi che hanno visto l’Ente camerale particolarmente impegnato a sostegno della visibilità dei lambruschi e delle esportazioni dei vini reggiani.

Tra questi, spicca il grande consenso ottenuto al Vinitaly di Verona, nel cui ambito sono stati organizzati una cinquantina di incontri d’affari che hanno coinvolto dieci aziende locali e importatori e buyer di prodotti Top gamma provenienti non solo dall’Unione europea, ma anche dalla Russia, dagli Usa, dal Canada e dall’Asia. 

E’ dunque in questo contesto di crescente interesse sui lini locali che si inserisce la quinta edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa-Terre di Lambrusco”. L’iniziativa - patrocinata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali – è dedicata proprio alle aziende produttrici di Lambrusco delle province di Reggio Emilia, Modena, Mantova e Parma, alle quali è offerta l’opportunità di veder premiato il loro impegno sulla qualità delle produzioni e, contemporaneamente, di inserire nella prestigiosa vetrina del concorso i propri  prodotti, che saranno presentati alle più prestigiose rassegne agroalimentari internazionali.

La prima vetrina internazionale per i vini selezionati dalla 5^ edizione sarà la fiera SIAL di Parigi, il salone leader mondiale dell’agroalimentare in programma nell’ottobre 2014 nella capitale francese. 

Le aziende interessate hanno tempo sino a martedì 6 maggio per iscriversi alla nuova edizione del Concorso enologico “Matilde di Canossa – Terre di Lambrusco”. Le operazioni di selezione si svolgeranno poi dal 22 al 23 maggio presso la sede della Camera di commercio di Reggio Emilia a Mancasale; saranno curate da commissioni formate per pubblico sorteggio e composte da 6 tecnici, di cui almeno 4 residenti in Emilia, e da 1 sommelier, sempre in base al metodo di valutazione “Union Internationale des Oenologues”. 

Il concorso riguarda tre categorie di vini: Vini Lambrusco frizzanti a denominazione di origine controllata (Dop), Vini Lambrusco frizzanti designati con indicazione geografica tipica (Igp) e Vini Lambrusco spumanti a denominazione di origine controllata (Dop).  

La proclamazione ufficiale dei vini premiati è prevista per fine giugno. 

Folta e prestigiosa, anche per il 2014 la compagine delle realtà istituzionali che affiancano la Camera di commercio di Reggio Emilia per la buona riuscita del Concorso: oltre al Ministero delle Politiche Agricole infatti, patrocinano la manifestazione la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Reggio EmiliaEnoteca Regionale dell’Emilia Romagna e le CCIAA di Modena, Parma e Mantova; collaborano con la Camera di commercio Assoenologi, A.i.s. (Associazione Italiana Sommelier) e i quattro Consorzi che operano nelle zone tipiche di produzione del Lambrusco: Consorzio per la Tutela e la Promozione dei vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa, il Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, il Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini dei Colli di Parma ed il Consorzio Vini Mantovani. 

Le Cantine Reggiane selezionate dall’edizione 2013

Agriturismo il Bove,  Azienda Agricola Melioli Lorenzo . Az. Agr. Cantina Fantesini di Bigi C. e Fantesini C., Az. Agr. Il Mello di Gagliardi Paolo, Az. Agr. Moro di Rinaldini Paola, Az. Vinicola Bertolani Alfredo Srl, Ca’ De’ Medici Srl, Cantina Colli di Scandiano ,Prati Franco Srl, Cantina di Albinea Canali  Cantine Riunite & Civ Sca, Cantina Sociale Centro di Massenzatico Sca, Cantina Sociale di Arceto Sca, Cantina Sociale di Gualtieri Sca, Cantina Sociale di san Martino in Rio Sca, Cantina Sociale Prato di Correggio Sca, Cantine Lombardini Srl , Cantine Riunite & Civ Sca, Casali Viticultori Srl, Donelli Vini Spa , Ferrarini Spa , Lini Oreste e Figli Spa , Medici Ermete & Figli Spa 

 

Per iscrizioni e informazioni: www.concorsolambrusco.it o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

Nella foto: lo stand del Concorso Enologico "Matilde di Canossa - Terre di Lambrusco" all'edizione 2014 del Vinitaly.

 

 

 


  

 

 

 

Due padiglioni e 2.600 mq per raccontare storia, cultura e filiera del settore.

 

Milano, 16 aprile 2014 - Due padiglioni e circa 2.600 mq per raccontare l’agroindustria italiana ai visitatori di Expo 2015, in un viaggio interattivo per scoprirne i prodotti, i protagonisti, la ricchezza dei territori, i marchi e gli imprenditori che li hanno creati e sviluppati, rendendoli  un riferimento per l’economia del Paese e ambasciatori dell’italian food nel mondo. Sono le caratteristiche di Federalimentare 4EXPO, progetto di edutainment che Federalimentare, la Federazione dell’industria alimentare italiana, con il suo partner operativo Fiere di Parma, ha presentato a Expo 2015 SpA. E che costituirà il principale canale di comunicazione per la divulgazione e valorizzazione dell’immagine dell’industria alimentare all’Expo Milano 2015.

 

Federalimentare 4EXPO vivrà in 2 padiglioni polifunzionali di circa 1.300 mq ciascuno, sviluppati su 3 piani e collegati tra loro da una passarella di 8 metri di larghezza. Coinvolgerà circa 500 tra aziende, consorzi e organismi istituzionali del made in Italy alimentare e ospiterà nei suoi spazi istituzionali fino a 200 eventi nei 6 mesi della manifestazione

I padiglioni avranno un design interno e esterno armonizzato con quello del Padiglione Italia, di cui saranno lo “specchio industriale”, e si troveranno in una posizione strategica (NE 10 e NE 11), nella “testa” del “pesce” e in prossimità dell’ingresso Est, dal quale passerà il 40% del pubblico ma la maggior parte degli operatori “professionali” che visiteranno Expo 2015. 

 

Il progetto, che non prevede attività commerciali e di vendita, sarà un percorso interattivo per comprendere il valore delle filiere alimentari attraverso la galassia dei prodotti e delle aziende che hanno scritto la storia dell’Italia alimentare. Saranno 9 i percorsi tematici di edutainment dedicati ai settori chiave dell’industria alimentare (latte, formaggi e derivati; conserve vegetali; condimenti; sfarinati, pasta e pizza; carni; ittico; bevande; dolci; spezie e coloniali). 9 viaggi esperienziali realizzati con scenografie “immersive” e proiezioni 3D, che le aziende renderanno concreti e tangibili grazie alle postazioni interattive (fino a 500) che sveleranno ai visitatori il loro patrimonio storico e culturale. 

 

Oltre all’area edutainment, Federalimentare 4EXPO sarà anche il fulcro di eventi e relazioni istituzionali per il settore: le 2 terrazze – caratteristica unica nell’architettura dei Padiglioni di Expo 2015 – e la grande sala eventi polifunzionale da 1.500 posti, situata al piano terra del padiglione NE 10. Spazi che, in 6 mesi, ospiteranno circa 200 tra iniziative di promozione e comunicazione organizzate dalle aziende aderenti a Federalimentare e i principali appuntamenti del settore (assemblee delle associazioni di categoria, convention aziendali convention aziendali dell’industria alimentare, ecc.).

 

Secondo Filippo Ferrua Magliani, Presidente di Federalimentare, “L’agroindustria italiana riflette la ricchezza dei territori, dei prodotti e degli imprenditori che l’hanno creata e sviluppata. Processi e prodotti artigiani sono diventati industriali e hanno guidato lo sviluppo di un importante settore anch’esso leader nel mondo. Una ricchezza creativa e relazionale, che nasce da vicende industriali centenarie e vive nelle nuove generazioni di imprenditori e manager che alimentano lo sviluppo dell’Italian food nel mondo. Non esisterebbe made in Italy se alle spalle dei prodotti non ci fossero imprese che fanno della qualità una vera e propria ‘ossessione’: delle materie prime, dei processi, del confezionamento, dei prodotti. E attraverso questo progetto abbiamo la possibilità di raccontarlo”.  

 

“Oggi possiamo finalmente svelare i dettagli di questo progetto non commerciale di valorizzazione per l’industria alimentare – dichiara Paolo Zanetti, Vice Presidente di Federalimentare con delega Expo. Siamo contenti che Expo 2015 SpA si sia reso conto della validità di un progetto che abbiamo concepito e sviluppato assieme a Fiere di Parma fin dal 2010, con l’intento di valorizzare la storia, la cultura e la filiera dell’agroindustria italiana, secondo settore del manifatturiero italiano e ambasciatore del made in Italy, con un export di 26,2 miliardi di euro. Con questo padiglione educativo, che ha avuto anche l’apprezzamento del MIPAAF, verranno dati spazio e visibilità a chi produce il cibo che finisce ogni giorno sulle nostre tavole e su quelle di tutto il mondo, in un percorso coerente con i temi di una manifestazione che ha messo al centro del dibattito l’alimentazione e la nutrizione.”

 

Aggiunge Antonio Cellie, Ad di Fiere di Parma, partner operativo di Federalimentare: “La crescente fiducia nei confronti di Fiere di Parma da parte della business community dipende anche dall’approccio, scelto insieme a Federalimentare 12 mesi fa, rispetto alla grande opportunità di Expo. Secondo noi questo importante appuntamento deve essere anche un’occasione concreta di business per molte imprese italiane e quindi abbiamo immaginato e realizzato un modello di partecipazione per le aziende che sia rivolto anche ai professionisti della distribuzione e della ristorazione di tutto il mondo che si recheranno all’Esposizione Universale. Durante i sei mesi di Expo molti operatori chiave per il futuro del nostro agroalimentare verranno in Italia: all’interno dei padiglione Federalimentare4EXPO la nostra industria alimentare potrà incontrarli per spiegare loro perché il nostro panorama produttivo è così meravigliosamente diversificato e perché, grazie a un tessuto di imprese e territori unico al mondo, i nostri prodotti sono ineguagliati per qualità e sicurezza.”

 

Federalimentare 4EXPO potrà contare anche sul fondamentale contributo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che realizzerà un’analisi scientifica multidisciplinare per fotografare il sistema alimentare italiano e il suo ruolo nel panorama economico italiano. Così Lorenzo Ornaghi, Presidente dell'Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore: “I marchi del sistema alimentare italiano disegnano la fisionomia di una vera e propria élite creativa, generatrice di ricchezza sociale, economica e anche culturale. Particolare attenzione verrà dedicata alla costante cura che tali realtà hanno per la qualità dei prodotti, per la loro gestione, per le iniziative che promuovono e sponsorizzano sul territorio e che le rendono punti di riferimento affidabili per le comunità locali. Questo studio economico-aziendale, politologico e sociale vuole scoprire ragioni e condizioni che hanno favorito la nascita e il consolidamento di queste aziende, spesso basate su un’architettura familiare. E sottolinea la necessità di un pieno riconoscimento e di una legittimazione della leadership del settore alimentare all’interno del più ampio sistema economico-sociale italiano.”

(Federalimentare)

 

Con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari  forestali, Maurizio Martina, è stato istituto il Comitato scientifico del Padiglione del Vino dell'Expo 2015. Tra i rappresentanti del mondo vivitinicolo, anche Veronafiere la quale con Vinitaly supporta da quasi mezzo secolo l'imprenditorialità e l'export del settore.

Verona, 15 aprile 2014. Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, è stato nominato con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari forestali, Maurizio Martina, componente del Comitato scientifico del Padiglione del Vino dell'Expo 2015. Il decreto di costituzione del Comitato affida ai membri designati l'elaborazione delle linee strategiche e il compito di valutare le idee progettuali da promuovere nell'ambito del Padiglione del Vino.

Oltre al direttore generale di Veronafiere, fanno parte del Comitato: Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, con funzione di presidente, Raffaele Borriello, vice capo di Gabinetto del Ministero delegato all'Expo 2015, con funzioni di coordinatore, Piero Antinori, presidente Istituto Vino Italiano di Qualità – Grandi Marchi, Diana Bracco, commissario generale di sezione per il Padiglione Italia, Carlo Guerrieri Gonzaga, presidente Comitato Grandi Cru, Ruenza Santandrea, presidente Gruppo Cevico, Lamberto Vallarino Gancia, presidente Federvini, Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini.

La nomina di Giovanni Mantovani arriva a pochi giorni dall'annuncio, fatto dal Ministro Maurizio Martina, dell’incarico a Vinitaly di realizzare e gestire il Padiglione del Vino, sulla base della convenzione siglata tra Padiglione Italia e Veronafiere. «La scelta di Vinitaly – aveva sottolineato a Vinitaly il Ministro Martina – è una scelta di competenza, esperienza e professionalità, fatta nella consapevolezza che possa assicurare al vino Italiano una importante e adeguata rappresentazione nell’ambito di Expo Milano 2015. Vinitaly è la manifestazione che più di ogni altra ha scandito e accompagnato l’evoluzione del sistema vitivinicolo nazionale e internazionale, contribuendo negli anni a rendere il vino una delle più coinvolgenti e dinamiche realtà del settore primario».

«L'istituzione del Comitato scientifico – afferma all'indomani della sua nomina Giovanni Mantovani – è un passo molto importante verso la realizzazione del Padiglione del Vino. L'ampia rappresentatività delle migliori componenti del mondo vitivinicolo italiano, unita alla nostra esperienza maturata con Vinitaly e attraverso la piattaforma di servizi all'estero per la promozione del vino italiano sapranno dare a questo simbolo del made in Italy la migliore visibilità all'interno di Expo 2015, al fine di favorire un ulteriore sviluppo dell'export delle nostre aziende».

Grazie ai numeri realizzati nell'edizione appena conclusa, Vinitaly si è confermato anche quest'anno la piazza di incontro più importante a livello internazionale per i professionisti del vino: 4.100 espositori su 100.000 metri quadrati netti di superficie espositiva; 155.000 visitatori in crescita del 6% rispetto all'anno precedente; 55.000 buyer e operatori esteri, saliti al 36% del totale.

Servizio Stampa Veronafiere

Urber, l'Unione Regionale delle Bonifiche Emilia-Romagna, in collaborazione con tutti gli altri Consorzi associati ripropone la sesta edizione del concorso didattico multimediale "Acqua e territorio".

 

Bologna, 17 Aprile 2014 –

Come richiamare l'attenzione dei più giovani sui temi della difesa dal dissesto idrogeologico del territorio e della valorizzazione e corretta gestione delle risorse idriche, stimolandone la creatività? L'Urber, l'Unione Regionale delle Bonifiche Emilia-Romagna, in collaborazione con tutti gli altri Consorzi associati ripropone la sesta edizione del concorso didattico multimediale "Acqua e territorio".


L'iniziativa, promossa anche dalla Regione Emilia-Romagna, dall'Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia-Romagna e, per la prima volta, da Legambiente Emilia-Romagna – che, evidentemente, ha colto ed apprezzato una stretta affinità tra gli obiettivi del concorso promosso dalle Bonifiche e la propria mission istituzionale – ha coinvolto ancora una volta migliaia di alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado pubbliche e private dell'intera Regione. I quali, grazie alla collaborazione attiva dei loro insegnanti, hanno realizzato all'interno di sessioni di lavoro di gruppo in classe slogan, cortometraggi, immagini, presentazioni multimediali, testi, grafiche sul tema previsto per questa edizione: "Acqua da mangiare".
Nei giorni scorsi una giuria composta dai responsabili della comunicazione dei singoli Consorzi, di esperti di Legambiente e presieduta da Franco Zambelli dell'Assessorato all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, ha valutato i lavori proposti dalle scuole in concorso; i nomi dei vincitori saranno resi noti e premiati a Piacenza il 13 maggio prossimo in concomitanza con la "Settimana della Bonifica 2014" che ospiterà tutti gli appuntamenti più rilevanti dell'anno per i consorzi e che vedrà anche l 'apertura degli impianti al pubblico.
Provocatorio quanto basta il titolo scelto quest'anno, "Acqua da mangiare. Come racconteresti ad un visitatore straniero la stretta relazione tra l'acqua e il cibo prodotto dal tuo territorio nel rispetto dell'ambiente?" che ha puntato, nell'intenzione degli organizzatori, a sottolineare quell'imprescindibile nesso – logico ma prima ancora di casualità – che lega l'acqua alle tante produzioni agroalimentari del territorio regionale. Anche in chiave-Expo 2015 a cui l'edizione di quest'anno di "Acqua e territorio" sembra rendere ossequio, proponendo ai giovanissimi partecipanti una riflessione perfettamente in linea con il titolo dell'Esposizione milanese dal valore globale.

"Nutrire il Pianeta": ma "nutrire" senz'acqua è impossibile. «L'obiettivo – spiega dall'Unione il presidente Massimiliano Pederzoli – era proprio quello di far emergere il rapporto inscindibile tra l'acqua e ciò che ci nutre, comprendendo meglio l'intima necessità di una corretta gestione delle risorse idriche per la nostra vita e per i delicati equilibri che legano il nostro pianeta e l'ecosistema ambientale».
Le classi partecipanti all'edizione 2014 di "Acqua e territorio" hanno elaborato il progetto interattivo col quale "spiegare" ai visitatori stranieri quanto sia davvero fondamentale la risorsa "esauribile" acqua per la produzione di tutto ciò che quotidianamente troviamo sulla nostra tavola. In particolare l'attenzione degli studenti sembra essersi indirizzata verso lo studio di quei prodotti che caratterizzano il Made in Italy e che sono al contempo il simbolo delle migliori tradizioni emiliano-romagnole, come per esempio il Parmigiano Reggiano.

(Fonte: Ufficio Stampa e Comunicazione URBER-CER)

Domenica, 20 Aprile 2014 09:22

Cresce il Bio. Quali prodotti utilizzare.

  

Il biologico risulta ancora in espansione a livello internazionale, sia sul fronte della domanda che dell'offerta, anche se a tassi più contenuti rispetto agli scorsi anni. E' quanto emerge dai dati diffusi da FIBL e IFOAM in occasione della Fiera Biofach di Norimberga.

di Virgilio - Parma, 16 aprile 2014.   Nel 2012 le superfici mondiali coltivate ad agricoltura biologica sono ammontate a 37,5 milioni di ettari e sono cresciute di mezzo punto percentuale sul 2011, mentre gli operatori bio, pari nel complesso a 1,9 milioni, sono aumentati del 7,6%.

A riferirlo è l’Ismea la quale sottolinea come il mercato mondiale stia ancora crescendo (+1,3% nel 2012) e valutato in circa 50 miliardi di euro. Il valore del mercato si concentra in gran parte in Nord America e in Europa, mentre è inferiore, talvolta anche di parecchio, nei continenti dove risiedono le superfici più ampie. Fenomeno, questo, che dipende da un forte orientamento all'export delle zone produttive verso le aree a maggiore domanda. Inoltre, vi sono continenti come l'Oceania in cui il bio è rappresentato in prevalenza da estensioni a prati e pascoli che, quindi, presentano uno scarso impatto sul mercato.
L’Italia si colloca tra i primissimi posti al mondo e quarta in europa. A comandare la classifica è la Germania con un giro d'affari nazionale di poco superiore ai 7 miliardi di euro, seguita dalla Francia (4 miliardi) e dal Regno Unito (1,95 miliardi).  Il quarto posto , come anticipato, spetta all'Italia, con circa 1,9 miliardi di valore del mercato interno (3,1 se si considera anche l'export) e un peso sul valore totale del mercato europeo bio dell'8%.

Sul fronte dei consumi interni, Ismea rileva una crescita ininterrotta e piuttosto sostenuta dal 2005, che si  rivela in controtendenza rispetto all'andamento dapprima stagnante e poi negativo degli acquisti di alimenti convenzionali. Tuttavia il consumo pro-capite rimane ancora a livelli decisamente inferiori rispetto ai "big spender" - 31 euro annui contro i circa 190 del paese in testa a tale graduatoria - e il peso delle vendite bio sul totale  agroalimentare risulta di appena l'1,5% a fronte del 7,5% del paese leader.

 

I prodotti utilizzabili 

Con il crescere dei consumi e delle superfici investite ad agricoltura biologica aumentano anche i rischi di un utilizzo improprio dei mezzi tecnici, in taluni casi neppure consentiti dal regolamento comunitario. 

Nonostante gli accurati controlli messi in campo dai diversi istituti pubblici e privati sostenuti e anticipati dai frequenti piani divulgativi può accadere che taluni possano sfuggire o mancare agli appuntamenti d’aggiornamento.

A questo proposito anche FederBio, che raggruppa tutti i principali attori della filiera del biologico, ha deciso di attivare un Gruppo di Lavoro allo scopo di esprimere un parere motivato sull’ammissibilità dei formulati commerciali impiegabili per approntare un elenco sempre aggiornabile dei prodotti fitosanitari impiegabili in agricoltura biologica.

Il tutto con l’intento non di penalizzare la filiera ma di supportare gli operatori e gli organismi di certificazione, semplificandone il lavoro.

Il processo di valutazione dei prodotti fitosanitari si è basato su due concetti fondamentali:

• Che il principio attivo sia incluso nell’allegato II del Regolamento CE 889/2008.
• Che il prodotto fitosanitario o il coadiuvante di prodotti fitosanitari siano regolarmente autorizzati in Italia dal Ministero della Salute una volta che il principio attivo sia stato valutato a livello europeo ed inserito nella Banca dati ufficiale del Ministero (disponibile presso http://www.salute.gov.it/fitosanitariwsWeb_new/FitosanitariServlet).

Grazie a questo incrocio è stata selezionata una lista di prodotti fitosanitari che contengono i suddetti principi attivi e che sono quindi impiegabili in agricoltura biologica.

La lista è ripartita in 3 sezioni:


1. Elenco dei prodotti fitosanitari impiegabili in agricoltura biologica per la difesa delle colture (consultabile e scaricabile in ordine alfabetico sia come principio attivo sia come nome commerciale) che contiene tutti i prodotti a base di sostanze di origine animale e vegetale, i microrganismi, le sostanze prodotte dai microrganismi, le sostanze da utilizzare in trappole e/o distributori automatici, preparati da spargere in superficie tra le piante coltivate e altre sostanze di uso tradizionale in agricoltura biologica, tutti regolarmente registrati in Italia.

Scarica il file:

in ordine per PRINCIPIO ATTIVO    in ordine per TIPOLOGIA DI AZIONE  

in ordine per NOME COMMERCIALE  

2. Elenco dei prodotti commerciali a base di feromoni (confusione e disorientamento sessuale) regolarmente registrati in Italia e ripartiti per le principali colture di applicazione (vite, pomacee, drupacee, altre), così da consentire una più rapida individuazione del prodotto.

Scarica il file:                                              in ordine per COLTURA

3. Elenco dei principali macrorganismi utili (insetti, acari e nematodi) che possono essere utilizzabili e reperibili sul mercato in Italia. Si sottolinea che questa categoria non necessita di alcuna autorizzazione per l’immissione in commercio in Italia, pertanto la lista viene riportata solo a scopi divulgativi. Altre specie possono essere utilizzate conformemente purché non esotiche.

Scarica il file:

                      in ordine per NOME MACRORGANISMO             in ordine per TARGET

Nei casi di prodotti fitosanitari con inquadramento normativo non chiaro, il Gruppo di Lavoro si avvale del parere ufficiale del MiPAAF.

Federbio, tuttavia, non assume nessuna obbligazione circa il puntuale e corretto aggiornamento della lista. La stessa Federazione, pertanto, non potrà essere ritenuta responsabile – né chiamata a risponderne - per l’eventuale omesso inserimento di formulati o per il non corretto mantenimento degli stessi nella lista. Similmente, gli operatori  assumono su di sé la responsabilità dell’uso degli agrofarmaci inseriti in lista e sono tenuti, prima dell’uso, a verificare la vigenza delle registrazioni e le caratteristiche tecniche degli stessi per la coltura su cui ne verrà fatto impiego.

La Lista è stata compilata grazie al supporto di BDF banca dati agrofarmaci (www.bdfagro.it - Ecospi srl Milano tel. 02.6555926), alla quale si rimanda per ogni ulteriore specifica tecnica dei prodotti commerciali (quali, ad esempio, dosaggio, colture e target di registrazione, tempo di carenza, etichetta completa, ecc.). La lista viene revisionata mensilmente in base alle nuove registrazioni sulla scorta degli aggiornamenti di BDF banca dati agrofarmaci.

Grazie ad una convenzione con Ecospi srl gli utilizzatori dei servizi di FederBio potranno acquistare BDF banca dati agrofarmaci ad un prezzo riservato indicato su www.bdfagro.it/federbio.htm.

Per ogni segnalazione di errori o mancate inclusioni si prega di contattare FederBio, all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte FederBio)

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


  

 

Grana Padano, 1,5 milioni di forme vendute all’estero nel 2013 pari al 34% della produzione.

 

di LGC - Parma 14 aprile 2014 -

Non è stato certamente un 2013 tutto rose e fiori per settore alimentare e a questo non si è sottratto nemmeno il Grana Padano soprattutto per quanto riguarda la prima parte dell’anno. La conferma viene anche dal Presidente del Consorzio di Tutela del Grana Padano DOP, Nicola Baldrighi, intervistato da Assolatte. “ il 2013 si è chiuso positivamente, grazie ad un mercato del latte spot molto vivace. In Italia, il Grana Padano ha confermato i propri livelli di consumo e la sua leadership nel settore dei formaggi duri, con una quota del 49%. I risultati sono confermati dal calo delle giacenze, scese del 3%.

Sul fronte dei prezzi all’ingrosso, dall'inizio dell'estate abbiamo registrato una ripresa delle quotazioni, confermata anche a gennaio.”

L’adozione dei piani produttivi e l’export hanno contribuito al mantenimento dei prezzi su livelli di remuneratività. 

Nel corso del 2013 si è registrata infatti una contrazione della produzione del 3,3% rispetto il 2012. “ Sono risultati che soddisfano, - sottolinea il Presidente Baldrighi commentando i dati - ma occorre continuare a mantenere prudenza produttiva, e dedicare la massima attenzione alla qualità del prodotto.”

I dati diffusi dal Consorzio di Tutela del Grana Padano a inizio di aprile evidenziano come, anche per il mese di marzo, si sia confermata la tendenza all'aumento della produzione, con una variazione del +2,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
In ragione di tale recupero l'offerta del primo trimestre si assesta a quasi 1,4 milioni di forme, pari al +2,4% rispetto allo stesso periodo del 2013. 

I primi segnali di cedimento dai mercati all’ingrosso si stanno manifestando complice anche il crollo del Latte Spot probabilmente condizionato dalla decrescita del valore del latte tedesco e austriaco.

Sul fronte dell’export il Grana Padano sta dando invece notevoli soddisfazioni. “ Nel periodo gennaio – novembre 2013, il Grana Padano - informa Nicola Baldrighi -  ha confermato la propria leadership di formaggio DOP più consumato nel mondo, con un incremento delle esportazioni del 5,87%. Confortante  soprattutto l'aumento del 7% rilevato nella UE, mentre nei paesi al di fuori dell’Unione europea, l’incremento è stato del 4%.” 

1,5 milioni di forme vendute all’estero nel 2013 pari al 34% della produzione del Consorzio Di Tutela del Grana Padano. 

“Un  dato positivo, - conclude Baldrighi - che in 15 anni vedrebbe più che quadruplicato l'export di Grana Padano, e che premia  il nostro lavoro. Il Consorzio ha investito all'estero con lungimiranza, in anni in cui il mercato interno prosperava, consapevole della forza di questa eccellenza del Made in Italy.”

Domenica, 20 Aprile 2014 08:31

Pasqua, 8 su 10 a casa

 

Piu’ di 8 italiani su 10 trascorreranno tra le mura domestiche la Pasqua 2014 che si classifica tra le piu’ casalinghe degli ultimi decenni per effetto della crisi che taglia le partenze ma riduce anche la spesa per imbandire la tavola con i prodotti simbolo della ricorrenza.

Roma 12 aprile 2014 - 

E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che il 24 per cento degli italiani non acquisterà quest’anno uova o colombe industriali o artigianali mentre si prevede un ritorno al fai da te casalingo che non si registrava dal dopoguerra per ben 5 milioni di italiani .
Lo dimostra il fatto che durante la settimana Santa saranno consumate dagli italiani - sottolinea la Coldiretti - circa 400 milioni di uova "ruspanti" che sono l’unico prodotto che ha visto aumentare gli acquisti nel 2013 (+2 per cento)  in netta controtendenza con il calo del 3,9 per cento fatto registrare in generale per l’alimentare. Sode per la colazione, dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate o consumate in prodotti artigianali e industriali o in ricette tradizionali da gustare a casa o in viaggio il ritorno delle uova (vere) è - sostiene la Coldiretti - la grande novità della Pasqua 2014.
Per le feste - precisa la Coldiretti - torna anche per la maggioranza degli italiani il viaggio a breve raggio da realizzare in giornata per fare una scampagnata, visitare una città d’arte, mete religiose o andare a trovare parenti e amici, magari facendo ricorso al pranzo al sacco preparato accuratamente a casa. Una tendenza che interessa anche la tradizionale gita fuori porta in agriturismo dove secondo Terranostra molte aziende si sono attrezzate con l'offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all'acquisto dei prodotti aziendali di campagna amica.
La preparazione casalinga dei piatti tradizionali è - sostiene la Coldiretti - una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne che si svolge proprio nella settimana che precede la Pasqua. Gli italiani ai fornelli - continua la Coldiretti - trovano supporto nel boom delle pubblicazioni e delle trasmissioni televisive dedicate alla cucina, ma anche da internet dove si contano oltre 415 mila italiani che dichiarano di partecipare regolarmente a community sul web centrate sul cibo, e sono invece complessivamente oltre 1,4 milioni quelli che vi prendono parte, comprendendo coloro che vi ricorrono solo in condizioni particolari come le feste. Una fonte di informazione utile per cercare di riportare in tavola sapori esclusivi della tradizione pasquale destinati a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno.
Accanto al pesce del venerdì Santo e alla carne di agnello della santa Pasqua nella lista dei prodotti preferiti per la Pasqua si trovano tra i dolci al primo posto  l'immancabile pastiera napoletana che batte la colomba mentre seguono da vicino la pizza di Pasqua e la treccia pasquale. Si tratta - continua la Coldiretti - di dolci caratterizzati spesso da sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano. (coldiretti)

 

Preparandosi a EXPO2015. Presentato a Milano il programma della principale fiera alimentare italiana – Internazionalizzazione e nuove strategie commerciali per il mercato nazionale – La kermesse sarà aperta dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina – Attesi 60 mila operatori

Milano, 16 aprile 2014 – La 17° edizione di Cibus, a Parma dal 5 all’8 maggio 2014, fa registrare un numero record di espositori, con tante aziende che tornano in fiera dopo anni di assenza ed un gran numero di nuovi prodotti che saranno presentati per la prima volta nelle giornate fieristiche. Una fidelizzazione rafforzata dal gradimento delle imprese alimentari italiane per il percorso di internazionalizzazione intrapreso da Fiere di Parma negli ultimi quattro anni e che fa di Cibus la prima fiera italiana del made in Italy alimentare e la terza fiera alimentare al mondo.

E’ quanto è emerso dalla conferenza stampa odierna tenutasi a Milano in cui è stato presentato il programma di Cibus 2014, oltre che il nuovo padiglione che Federalimentare e Fiere di Parma realizzeranno ad EXPO2015 .

All’apertura della 17° edizione di Cibus parteciperanno anche Maurizio Martina, Ministro delle Politiche Agricole e Carlo Calenda, Vice Ministro per lo Sviluppo Economico. Sono attesi mille top buyer da cento Paesi e circa diecimila operatori esteri, per un totale complessivo di 60 mila operatori, tra italiani e stranieri.

L’interesse per Cibus 2014 cresce anche per l’imminenza di Expo e per l’impegno del comparto industriale agroalimentare italiano di superare la fase di crisi del mercato interno e la volontà di conquistare nuovi mercati esteri.

“Dopo le 5 tappe del Cibus Market Check che ha portato le aziende italiane ad incontrare la grande distribuzione in tre continenti – ha dichiarato in conferenza Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma – e dopo il successo del padiglione italiano alla fiera alimentare di Bangkok, abbiamo tracciato un percorso di collaborazione con “Anuga”, la fiera di Colonia, che ci consentirà di lavorare con i più importanti partner fieristici internazionali”.

La spinta all’internazionalizzazione è anche conseguenza di una crisi del mercato interno che è ancora notevole, come ha sottolineato Filippo Ferrua, Presidente di Federalimentare: “L’appuntamento di Cibus non è mai stato così importante: il 2013 si è rivelato come l’anno peggiore dall’inizio della crisi, dove la tenuta dell’export (+5,8%) non maschera la caduta dei consumi interni (- 4 punti in 12 mesi, -14 in 5 anni).  Nel 2014 questo trend rallenta ma, almeno per ora, non si ferma. In questo momento, il sostegno promozionale e di immagine che può dare Cibus ha perciò un valore vitale. Siamo sicuri che esso darà spinta al percorso di uscita dal tunnel della crisi”.

Un ottimismo condiviso dal Presidente di Fiere di Parma, Franco Boni che ha dichiarato: “Ci siamo preparati ad un'edizione di Cibus che abbiamo voluto davvero straordinaria, nell'attesa del grande evento EXPO”.

Non sono poche le novità di Cibus 2014, come ha spiegato Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager: “ A partire da un layout rinnovato con un percorso più fruibile e coerente per i buyer in visita e dal marcato profilo multicanale di questa edizione che cerca di coinvolgere tutte le realtà che ruotano intorno al prodotto alimentare italiano”.

Spazio dunque al commercio al dettaglio, oltre che alla grande distribuzione; al food service ed alla ristorazione fuori casa; ai prodotti biologici, gluten free, halal e kosher; alle PMI regionali cui è dedicato un incoming specifico di buyer; al mondo dolciario integrato all’area del grocery; alla ristorazione con il ruolo attivo di ALMA, la Scuola di cucina internazionale; ed altro ancora (http://www.cibus.it/iniziative/).

Workshop, convegni, concorsi ed eventi di ogni tipo fanno di Cibus 2014 un appuntamento da non mancare. A partire dalla prima giornata che vede in programma il tradizionale convegno di apertura di Cibus in cui Federalimentare (che a Cibus terrà la propria assemblea annuale) presenterà lo stato dell’arte del settore industriale agroalimentare con i dati più aggiornati sulla produzione e gli interscambi con l’estero e un convegno coordinato da Barilla sul Protocollo di Milano (con la partecipazione di Guido Barilla, Carlo Petrini e Paolo De Castro).

E ancora nelle giornate seguenti il convegno “Promuovere il Made in Italy: lezioni dall’estero”, realizzato in collaborazione col Gruppo Food”: uno studio su come la Gdo estera presenta il prodotto italiano ed il premio Cibus a quelle catene distributive estere distintesi per operazioni di comunicazione e marketing finalizzate alla promozione dei prodotti Made in Italy.

Ed infine l’evento dedicato al Food Service e al Duty free: Cibus  ed il Gruppo Edifis illustreranno il mercato del food italiano nei luoghi di transito per definizione: i duty free, con esempi di best practices. (http://www.cibus.it/convegni/ ).

Infine va menzionato il nostro nuovo e potenziato fuori salone: Cibus Land, con degustazioni ed eventi nelle strade di Parma ed una grande lounge “After Cibus” riservata a visitatori ed espositori all’interno del palazzo del Governatore. Complementare a Cibus, si terrà la quinta edizione di “Pianeta Nutrizione & Integrazione”, forum interdisciplinare sulla sana nutrizione con seminari di medici e società scientifiche ed una sezione espositiva di prodotti alimentari salutistici.

 

(ufficio stampa Cibus 2014)

 

Presentano un assortimento di altissima qualità e sono il riferimento dei foodies d’oltreoceano. Una ricerca MRA per Parma Alimentare e Camera di Commercio li individua come approdo elettivo delle produzioni parmensi, le cui imitazioni (italian sounding) genererebbero un fatturato stimato in 3,1 miliardi di dollari a fronte del miliardo scarso riconosciuto ai prodotti autentici. I risultati dello studio presentati oggi alla Camera di Commercio di Parma durante il convegno “Parma a stelle e strisce, vendere il food in USA: istruzioni per l’uso”.

 

Parma, 16 aprile 2014 -

C’era una volta in America il semplice supermercato. Ma oggi non c’è più. O meglio, il semplice supermercato è solo una tessera del complesso mosaico che è diventato il sistema della distribuzione statunitense. Chi vuole affrontare il mercato al dettaglio dei generi alimentari è dunque avvisato: i tempi sono cambiati, ci sono 40 milioni di americani benestanti (reddito annuale oltre i 75mila dollari) e grandi appassionati di enogastronomia, i cosiddetti foodies, che non vedono l’ora di provare cibi e preparazioni autenticamente italiani e con la garanzia di alti livelli qualitativi. E che per questo si rivolgono a insegne della distribuzione a metà tra la drogheria di quartiere e il supermarket, i cosiddetti ‘specialty stores’, format di negozio focalizzato su un assortimento di alto livello e in cui i commessi, in alcuni casi, sono dei veri e propri consulenti di prelibatezze. Ci sono poi alcuni ‘wholesales clubs’, punti vendita in cui è possibile acquistare le specialità in quantità maggiori e a un prezzo più conveniente, ma soltanto corrispondendo prima un abbonamento (‘fee’) annuale, come un vero e proprio circolo cui ci si iscrive. Agli specialty stores e ai wholesales club si rivolgono anche i consumatori statunitensi più attenti agli aspetti salutistici della loro alimentazione e quindi maniacali nella lettura delle informazioni sulle etichette e sulle tabelle nutrizionali.

E’ a queste catene quindi che il Made in Italy, e il Made in Parma, si dovrebbe rivolgere per raggiungere i sofisticati golosi e gli scrupolosi consumatori salutisti che vivono in USA, secondo lo studio MRA presentato oggi dal presidente Carlo Bertozzi, e dal direttore della divisione consulenze Giovanni Grimaldi, alla Camera di Commercio di Parma in un convegno organizzato da Parma Alimentare. 

Realizzata attraverso l’analisi di 2.500 punti vendita, la ricerca parte da una rassegna sulla regolamentazione statunitense nel campo del commercio alimentare (retail e food service): dalla spedizione del prodotto all’etichettatura, dalla registrazione degli impianti ai dazi e alle tariffe, con specifiche su una selezione di prodotti agroalimentari del territorio. Si prosegue con la definizione dei foodies e dei consumatori ‘health conscious’ e con l’individuazione delle loro insegne preferite, accomunate dall’offerta di un’esperienza di acquisto piacevole e sofisticata e dalla scelta di referenze di alta qualità ed autentiche. Le catene individuate dallo studio (come Costco, 429 punti vendita, Trader Joe’s, 362 e Whole Foods, 303) possiedono inoltre dimensioni notevoli e quindi garantirebbero alla produzione agroalimentare buoni volumi di vendita.

Ma cosa portare sulla tavola degli americani? La ricerca si è focalizzata sul segmento specialità per numerose categorie di prodotto più rappresentative dell’area di Parma quindi, sughi per pasta a base di pomodoro, pomodori in scatola, olio d’oliva, paste fresche ripiene, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, salami e altri salumi e prodotti ittici. Per ciascuna categoria, sono stati messi in luce brand e peso delle private label, prezzi, caratteristiche del prodotto in termini di ricettazione e ingredienti ed è stata stimata la diffusione del prodotto autenticamente italiano rispetto a quello imitativo. 

Si scopre così che negli Usa il segmento specialità/premium, in cui competono i prodotti made-in-Parma, esprime una grande vitalità. E che il fenomeno dell’Italian sounding è estremamente radicato, anche nella categoria dei trend setting retailer. Rispetto alle categorie di prodotto elencate prima, il valore del mercato dell’Italian sounding è stimato in oltre 3 miliardi di dollari al consumo, a fronte di un valore delle importazioni dall’Italia che non supera il miliardo di dollari (al consumo). 

Consideriamo l’Italian sounding, non solo come una minaccia, ma anche come opportunità. C’è stata un’evoluzione dei prodotti imitativi che hanno registrato un deciso incremento qualitativo rispetto al passato, presentandosi anche in modo migliore e più curato, con prezzi paragonabili a quelli del nostro prodotto importato. Il prodotto italianeggiante agisce da ponte e prepara il terreno alla produzione made-in-Parma, contribuendo a stabilire una relazione forte tra una determinata categoria di prodotto e il nostro Paese. Quello che dobbiamo fare è sottrarre quote di mercato a questi prodotti imitativi di ‘seconda generazione’ puntando a elevare ulteriormente la qualità del nostro prodotto esportato” ha spiegato Carlo Alberto Bertozzi, presidente di MRA.

La ricerca che presentiamo oggi vuole offrire risposte concrete agli imprenditori agroalimentari del territorio interessati ad acquisire e consolidare quote di mercato negli USA. Oltre a fornire una panoramica sulle regole e sulle procedure che è necessario osservare per esportare oltreoceano, offriamo un supporto tecnico commerciale di base alle aziende parmensi. Il progetto prevede inoltre una fase conclusiva di natura promo-commerciale con partner del mercato statunitense” dichiara Cesare Azzali, amministratore delegato di Parma Alimentare. 

Andrea Zanlari, presidente della Camera di Commercio, ricorda che “Il sistema Parma si pone come piattaforma ideale per valorizzare le produzioni alimentari tipiche del nostro territorio nei mercati esteri e in particolare in quelli dove maggiore è la sensibilità verso la qualità e quindi maggiori sono i margini per concludere affari proficui. Tra questi mercati ci sono gli USA, dove conoscevamo già, grazie a precedenti ricerche da noi svolte, le potenzialità nel canale food service. Oggi abbiamo una fotografia delle opportunità presenti nel retail, dove scopriamo di poter arrivare direttamente al consumatore più attento alla qualità e agli aspetti salutistici del cibo. A Parma, attraverso la collaborazione con la Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari, Fiere di Parma e Alma, Scuola internazionale di Cucina Italiana, abbiamo tutte le competenze e le professionalità per promuovere e caratterizzare i nostri prodotti in modo idoneo e vincente. Le aziende di Parma si trovano quindi in una situazione di grande vantaggio da poter sfruttare per ottenere risultati importanti sul mercato degli USA”.

Completano la ricerca informazioni utili per comprendere le dinamiche commerciali presenti in USA e quindi i consigli per affrontare le negoziazione con i buyer in modo efficace. Non mancano spunti ed esempi per impostare correttamente campagne di promozione di prodotto.

L’evento ha visto la partecipazione di una cinquantina di aziende del settore alimentare parmense. Presenti anche diversi esponenti delle istituzioni, del mondo bancario e consulenziale, e i Consorzi dei prodotti del territorio. 

 

(Fonte: Ufficio stampa Parma Alimentare)

 

 

Presentato stamattina a Salsomaggiore il progetto di interventi volti alla prevenzione denominato "S.O.S. Bonifica" che proprio nella cittadina termale trova applicazione concreta sul territorio -

 

 

Parma, 16 Aprile 2014 –

Il Consorzio della Bonifica Parmense, dopo aver sperimentato con successo il progetto "DIFESA ATTIVA DELL'APPENNINO" ideato sia per la prevenzione del territorio collinare-montano, attraverso interventi diffusi e capillari di corretto uso del suolo, sia per destinare risorse economiche ad aree svantaggiate, mitigando lo spopolamento delle terre alte affidandone così la realizzazione alle aziende agricole locali, PRESENTA il nuovo progetto "S.O.S. BONIFICA", con il quale verranno messi a disposizione del territorio collinare e montano della provincia di Parma mezzi d'opera e risorse umane per provvedere ad una costante manutenzione della corretta regimazione dell'acqua nelle cunette e nei fossi adiacenti alle strade comunali e vicinali ad uso pubblico.

Questo piano strategico di interventi, ispirato dal concetto di sussidiarietà tra il Consorzio e i Comuni interessati, rappresenta un metodo innovativo e concreto di prevenzione al fine di evitare, come sempre più spesso accade, che la mancata captazione delle acque meteoriche superficiali possa provocare cedimenti e collassi gravitazionali nei versanti attraversati dalla viabilità collinare e montana. Proprio in questo periodo di difficile situazione economica a cui sono sottoposte le amministrazioni comunali che non riescono a trovare le necessarie risorse per un'adeguata manutenzione stradale, questo progetto vuole essere un nuovo strumento di condiviso rapporto mutualistico, al fine di prevenire frane e dissesti, avrebbero un costo sociale molto più alto rispetto al corretto uso del suolo.

Ecco allora, che la manutenzione assume le caratteristiche indispensabili della prevenzione, da concordare con le Amministrazioni Comunali a cui viene affidata la scelta dei programmi, delle priorità e l'elenco degli interventi da realizzare.

Questo consentirà di raggiungere l'obiettivo di una migliore comunicazione intervalliva, ed una efficiente mobilità intercomunale, determinando un miglioramento della qualità della vita delle aree in cui verrà applicato questo progetto, rafforzando così l'orgoglio per la appartenenza alle terre alte e dell'identità per le proprie radici. Saranno utilizzati appositi escavatori di medie dimensioni con cingoli in gomma per la protezione del manto stradale, che saranno impiegati "a rotazione" in tutto il territorio interessato. In questo modo l'attività del Consorzio sarà al servizio della popolazione di collina e di montagna, rafforzando il beneficio determinato dall'attività preziosa di presidio idrogeologico e di difesa del suolo.

L'effetto di questo progetto sarà anche il miglioramento della sicurezza dei centri urbani e delle strade comunali, una significativa diminuzione dei dissesti causati dalla mancata manutenzione delle cunette stradali. Le comunità di collina e di montagna hanno necessità di maggiore prevenzione e di maggiore manutenzione ed ecco che, con l'applicazione di questo progetto, il Consorzio risponde con sollecitudine realizzando per loro S.O.S BONIFICA.

 

(Fonte: Ufficio Comunicazione Consorzio della Bonifica Parmense)

 

Il "Decalogo per una raccolta differenziata di qualità" è già stato distribuito in 800 classi di 80 scuole, utile risorsa in più per differenziare meglio -

 

Parma, 16 aprile 2014 -


Il Decalogo è stato realizzato dall'Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma, con il patrocinio degli assessorati all'ambiente e ai servizi educativi e verrà distribuito nelle scuole. Un facile strumento per avvicinare sempre di più i ragazzi alla corretta gestione dei rifiuti promuovendo la raccolta differenziata, che in questi giorni ha raggiunto quota 62%, a livello urbano. Un dato positivo che può essere migliorato anche grazie a questo vademecum che i ragazzi potranno agevolmente consultare. 


Il manuale, stampato su carta riciclata è già stato distribuito in 800 classi di 80 scuole e fornisce indicazioni pratiche affinché sia possibile migliorare la qualità della raccolta oltre che la quantità, ed è finalizzato a portare anche nelle famiglie degli alunni le indicazioni utili al miglioramento della gestione dei rifiuti a livello cittadino. Semplice e facile da consultare, nei primi 5 punti si spiega come ottimizzare una raccolta differenziata di qualità e negli altri 5 si indica come raccogliere i materiali, con particolare riferimento ai rifiuti scolastici.
Una parte del decalogo è dedicata all'informazione su quei materiali che possono incrementare ulteriormente le raccolte, come ad esempio i tappi di plastica, di sughero, i cellulari, i carica batterie, gli ombrelli rotti.
Ridurre i rifiuti a smaltimento significa ridurre i costi per il Comune e quindi per i cittadini per cui è importante sapere come conferire, per esempio, le pile e le batterie esauste, i Raee (apparecchi elettrici ed elettronici), il toner, indumenti, calzature, borse e tessuti, mobili ed elettrodomestici.

Ecco le dieci regole d'oro: verificare sempre le indicazioni di conferimento sul singolo imballaggio; dividere gli imballaggi composti da più materiali; ridurre sempre il volume dell'imballaggio; controllare che il materiale in procinto di essere ritirato sia privo di elementi estranei; attivare un'attenta raccolta differenziata nella scuola; smaltire la carta nel bidone blu, mentre l'indifferenziato va sempre nel bidone nero. L'obiettivo finale (regola 10) resta sempre quello di ridurre al minimo il rifiuto indifferenziato.

 

(Fonte: Comune di Parma)

 

 

La settimana che precede la Pasqua ha confermato la debolezza dei mercati lattiero caseari. Ma è con l’inizio della settimana corrente che la debolezza si è manifestata con maggiore evidenza. 

di Virgilio - 

Parma 16 aprile 2014 --

 

Il Latte Spot prosegue la sua tendenza al ribasso e cede 52 centesimi rispetto l’apertura d’aprile. Ma è con la settimana in corso che la debolezza si manifesta ancor più marcatamente. Lunedi 14 aprile, infatti, alla borsa veronese si sono aggiunte perdite per altri 2,5 euro fissando i prezzi tra 39,18 40,21/100 litri di latte (-6,95% sul mese precedente e -3,36% sull’anno precedente). Un andamento che, seppure più attenuato, segue la tendenza del prezzo del latte proveniente dalla Germania e dall’Austria quotato a 37,42€  (-11,11% rispetto il mese precedente e -10,28% in confronto annuale).  Analogamente il mercato del Burro e della Crema cede  prima 5 e poi altri 10 centesimi in soli otto giorni. Il Burro CEE quotato a Milano lunedi 14 marzo, ad esempio, si è fermato a 3,30€/litro ( -15 centesimi rispetto la quotazione del 31 marzo). La Crema di latte ad uso alimentare, nella settimana in esame, non ha registrato variazioni. Vale la pena di segnalare invece la perdita di 10 centesimi registrata lunedi 14 marzo: 1,75€/Kg. per la panna di centrifuga quotata a Verona e 1,72€/kg per la crema di latte milanese.

Prosegue la tendenza ribassista del Parmigiano Reggiano al quale si affianca anche quella del Grana Padano.

5 i centesimi ceduti dal “Parmigiano” su tutte le piazze e per le diverse stagionature prese in esame. Sulla Piazza di riferimento di Parma il 12 mesi di stagionatura è stato quotato tra 8,70 e 9,05€/kg (-0,56% sulla prima settimana di aprile) mentre il 24 mesi ha registrato una perdita dello 0,98% fissando i prezzi tra 9,90 e 10,25 €/Kg. Altrettanto dicasi per il Grana Padano DOP che ha ceduto 10 centesimi sia a Mantova che a Milano. Mantova infatti ha fissato tra 6,90 e 7,20€/kg il 10 mesi e tra 7,75 e 8,05 il 14-16 mesi.  Un ulteriore cedimento è stato registrato a Milano con l’inizio settimana fissando tra 7,00 e 7,10€/kg il 9 mesi e tra 7,60 e 8,25€/Kg il 15mesi. 

- Parmigiano Reggiano - produzione febbraio 2014 - 

- Nel mese di febbraio l'andamento della produzione di Parmigiano Reggiano ha confermato la fase di stabilizzazione che ha caratterizzato la seconda metà del 2013. Il numero di forme prodotte si è attestato a 267.948 evidenziando una contrazione dello 0,9% rispetto al mese di febbraio dello scorso anno. La crescita dei caseifici delle provincie di Reggio Emilia (+2,9%) e Bologna (+5,6%) è stata compensata dalla flessione rilevata a Mantova (-4,3%) e Modena (-1,1%). Più contenuto il calo finora registrato in provincia di Parma (-0,8%).

  • Grana Padano - produzione marzo 2014 -

Produzione di Grana Padano - marzo 2014

 - I dati diffusi dal Consorzio di Tutela del Grana Padano confermano anche per il mese di marzo la tendenza all'aumento della produzione, con una variazione del +2,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.
Grazie a tale recupero l'offerta del primo trimestre si assesta a quasi 1,4 milioni di forme, pari al +2,4% rispetto allo stesso periodo del 2013.

(Produzioni da fonte Ismea Servizi)

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