Venerdì, 18 Aprile 2014 11:31

Parma - Ancora recessione nel IV trimestre 2013 In evidenza

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Tutti i settori economici hanno accusato un’ulteriore contrazione degli indicatori congiunturali, ma la frenata sembra allentarsi. I dati del Rapporto sul quarto trimestre 2013, elaborati dalla Camera di Commercio di Parma, descrivono una certa crescita soltanto nelle attività con l’estero, dove aumentano anche i risultati delle piccole imprese -

 

Parma, 18 aprile 2014 -

Il sistema Parma conclude il 2013 in una situazione di recessione, con alcuni timidi segnali positivi che passano dai rapporti con l’estero. E’ questo, in estrema sintesi, il quadro tracciato dal Rapporto congiunturale sul quarto trimestre 2014, elaborato dalla Camera di Commercio con Unioncamere Emilia-Romagna e nazionale.

Nell’industria produzione, fatturato e ordini segnano andamenti ancora negativi, mentre sono incoraggianti i dati su export e ordini dall’estero, con la buona notizia di una dinamica che riguarda anche le imprese di piccole dimensioni piccole (tra i 10 e i 49 dipendenti). Le imprese artigiane registrano una contrazione anche del fatturato estero (-1,2 per cento), mentre gli ordini da oltre confine appaiono in leggera crescita (circa 1 per cento). L’edilizia riduce il volume di affari del 5%, una diminuzione più lieve rispetto agli ultimi 12 mesi, ma comunque pesante. Il commercio al dettaglio, come avviene in modo continuativo dal 2008, riduce gli incassi anche nell’ultima fase del 2013. Calano in modo considerevole anche i consumi alimentari (circa -6 per cento).

INDUSTRIA

La situazione è ancora recessiva: la produzione, nel quarto trimestre 2013, è diminuita tendenzialmente del 2 per cento, che pure è un miglioramento rispetto al trend negativo del 3,9 per cento dei dodici mesi precedenti. Il risultato ottenuto dalla nostra industria è stato peggiore di quello dell’industria regionale (-1,5 per cento).

La produzione cala in tutti i settori industriali ad eccezione delle industrie meccaniche elettriche e mezzi di trasporto che realizzano un risultato positivo superiore all’1 per cento. L'andamento congiunturale del quarto trimestre è stato particolarmente pesante per le imprese di piccola dimensione, fino a 9 dipendenti e da 10 a 49 dipendenti (-3,0 per cento ciascuno), mentre nelle imprese di media dimensione (da 50 a 499 dipendenti) si è fermato al –0,7 per cento.

In calo nel quarto trimestre anche il fatturato, -1,9 per cento, ma è una diminuzione meno ampia rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (-3,5 per cento).  Soffrono soprattutto le industrie della fabbricazione e lavorazione dei minerali non metalliferi, che hanno accusato una flessione del 12 per cento peggiorando il trend dei dodici mesi precedenti (-5,2 per cento) ma in generale tutti i settori hanno evidenziato variazioni negative ad eccezione del settore del legno e mobile (+0,5 per cento). Sono le imprese minori, fino a 9 dipendenti e da 10 a 49 dipendenti, ad accusare le flessioni più sostenute, rispettivamente -3,2 e -2,9 per cento.

Bene, ancora una volta, le esportazioni insieme alla domanda estera: nel periodo da ottobre a dicembre 2013 l’incremento tendenziale del fatturato estero provinciale è stato del 1,5 per cento, in leggero miglioramento rispetto al trend dei dodici mesi precedenti (+1,3 per cento). Il comparto della moda e le “altre industrie manifatturiere” (tra queste chimica, ceramica, carta-stampa-editoria)  hanno realizzato ottimi risultati segnando una crescita del fatturato estero rispettivamente del 7,9 e del 2,9 per cento. Un incremento significativo, anche se inferiore alla media provinciale, è stato registrato dalle industrie alimentari (+1,3 per cento). Solo le industrie del trattamento dei metalli accusano un calo delle vendite all’estero (-3,1 per cento). Risultati positivi per ogni classe dimensionale. Da segnalare l'incremento dell’1,9 per cento delle esportazioni messo a segno dalle piccole imprese (da 10 a 49 dipendenti).

Nel quarto trimestre calano anche gli ordini totali, -1,6 per cento, ma va meglio rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-3,1 per cento). Solo nel settore delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto la crescita è dell’1,2 per cento, tutti gli altri settori segnano variazioni tendenziali negative. Da sottolineare il pesante calo (-9,7 per cento) delle industrie della fabbricazione e lavorazione minerali non metalliferi, e delle industrie del trattamento dei metalli (-3,4 per cento). I cali della domanda riguardano tutte le classi dimensionali: nelle imprese minori, fino a 9 dipendenti, la diminuzione si è attestata al -2,2 per cento, mentre nelle imprese maggiori, da 50 a 499 dipendenti, il decremento è stato solo dello 0,3 per cento.

Un'indicazione positiva giunge invece dalla crescita degli ordini esteri (+2,3 per cento) che contribuisce a migliorare l'andamento complessivo della domanda, segnato da una flessione di 1,6 punti percentuali. Tra i settori di attività si sono distinte le industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,1 per cento), le altre industrie manifatturiere (+3,4 per cento) e le industrie alimentari (+2,2 per cento).  Al contrario, è apparso particolarmente critico l'andamento della domanda estera delle industrie del trattamento dei metalli, che accusano un calo del 3 per cento. 

ARTIGIANATO MANIFATTURIERO

Il quarto trimestre del 2013 si è chiuso con un bilancio nuovamente negativo: tutti gli indicatori congiunturali hanno il segno meno ad eccezione degli ordini verso l’estero e, in generale, sono peggiori rispetto ai dati della totalità delle imprese manifatturiere. 

La produzione è diminuita del 4,1 per cento rispetto al quarto trimestre 2013, in misura leggermente inferiore al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-4,8 per cento), e anche il fatturato ha replicato il medesimo, negativo risultato: - 4,1%. Battuta d'arresto per le esportazioni, con un calo tendenziale dell'1,2 per cento, dopo l’ultimo trimestre che aveva evidenziato un andamento ampiamente positivo (+5,3 per cento). A livello regionale sono apparse in decisa crescita (+6,0 per cento).

A calare di meno sono gli ordini complessivi che hanno accusato un calo tendenziale del 2,7 per cento. Il dato, migliore rispetto all'andamento del fatturato, sembrerebbe prospettare una evoluzione positiva per il prossimo trimestre. La domanda estera è apparsa in lieve crescita (+0,9  per cento) e conferma il trend positivo iniziato a fine estate. 

COSTRUZIONI

Nel quarto trimestre l’industria delle costruzioni ha registrato una diminuzione tendenziale del volume d'affari del 4,8 per cento, meno pesante rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-9,1 per cento). Dato analogo per la regione (-5,1 per cento), mentre in Italia il calo tendenziale è stato del 10 per cento.

COMMERCIO AL DETTAGLIO

E’ ancora recessione, dopo 6 anni di contrazione delle vendite: gli incassi sono diminuiti tendenzialmente del 5,7 per cento.  E’ il commercio al dettaglio dei prodotti non alimentari a registrare la flessione più pesante (-6,6 per cento). In particolare le vendite di abbigliamento e accessori si riducono di quasi l’8 per cento mentre per i prodotti per la casa ed elettrodomestici la riduzione risulta meno pesante (-4,3 per cento).  Il commercio alimentare segna una diminuzione tendenziale pari al 6,1 per cento. Anche le vendite al dettaglio degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini mostrano ancora una variazione tendenziale negativa (-0,4 per cento). 

Tutte le classi dimensionali registrano andamenti negativi ma particolarmente gli esercizi di piccola dimensione, fino a 5 dipendenti, con una flessione delle vendite del 7,8 per cento. 

 

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio)

 

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