Domenica, 23 Marzo 2014 11:08

Per FIPE buone le iniziative di Renzi

 


«Ad una prima impressione, le misure di Governo anticipate dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, vanno nella giusta direzione, con coraggiosi interventi finalizzati a rilanciare l’Italia». È questo il commento del presidente Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani.

 

Roma, Marzo 2014 - 


«In particolare – prosegue Stoppani – vanno apprezzati gli interventi sul lavoro, come l’abolizione della causale per i contratti a termine fino a 36 mesi e lo snellimento burocratico sull’apprendistato. Si tratta di provvedimenti che portano a una maggiore flessibilità del lavoro, favorendo nuove assunzioni. Inoltre, relativamente agli interventi fiscali sulla revisione delle aliquote Irpef per i redditi più bassi ci conforta la posizione del presidente Renzi che ha collegato nuove entrate per le famiglie al rilancio dei consumi anche nel settore dei pubblici esercizi. Sentire affermazioni del capo di Governo del tipo “Voglio che un padre possa dare 20 euro in più al figlio magari solo per andare a mangiare una pizza” trasferiscono immediatamente l’obiettivo principale della manovra, che è quello di rilanciare i consumi e costituiscono un segnale di grande attenzione e consolazione anche per le imprese del nostro comparto».

(Fonte FIPE)

 

 

“Dalla terra alla tavola: un impegno comune per il futuro dei prodotti trasformati a base pomodoro”

L’11° World Processing Tomato Congress e il 13° ISHS Symposium on the Processing Tomato si svolgeranno dall’8 all’11 giugno 2014 presso il Centro Congressi di Sirmione - Brescia.

Parma, 13 marzo 2014 -

Arriva in Italia, dopo le precedenti tappe in Tunisia, Canada, Portogallo e Cina, l'11a edizione del Worl Tomato Congress, l'appuntamento mondiale rivolto alla filiera del pomodoro da industria, che si terrà a Sirmione (Brescia) dall'8 all'11 giugno 2014.
L'evento è organizzato da AMITOM (Association Méditerranéenne Internationale de la Tomate), dal World Processing Tomato Council e da ISHS, la principale organizzazione mondiale di scienze ortofrutticole operante in 50 paesi.

Il congresso è ospitato da AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) e Fedagri Confcooperative, col patrocinio dell'Organizzazione Interprofessionale Distretto del Pomodoro da Industria - Nord Italia  e con la collaborazione di ANICAV (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali). 

La Segreteria organizzativa dell'evento è stata affidata a Fiere di Parma.
(Fonte SSICA)

In allegato il PROGRAMMA

Il Programma dell’evento

Domenica, 23 Marzo 2014 10:08

Peste suina africana

 

L'EFSA valuta le misure di controllo per prevenirne la diffusione della peste suina africana

 

Parma,  marzo 2014 –

 

La caccia non costituisce uno strumento per ridurre drasticamente il rischio di introduzione e diffusione del virus della peste suina africana tra le popolazioni di cinghiali. Alimentare artificialmente il cinghiale selvatico potrebbe aumentare anziché ridurre il rischio di diffusione. Occorrono ulteriori conoscenze per capire se le recinzioni possano essere utilizzate come eventuale elemento di un programma di controllo e per valutarne l’effettiva attuabilità. Sono questi alcuni dei risultati emersi dal parere scientifico dell'EFSA sulle misure di controllo atte a ridurre la diffusione del virus tra i cinghiali selvatici, emesso a seguito di una richiesta urgente della Commissione europea. La peste suina africana è una malattia virale innocua per l'uomo, ma letale per maiali e cinghiali. Alla fine di gennaio scorso la Polonia e la Lituania avevano riferito casi di peste suina africana in alcuni cinghiali selvatici. 

(EFSA)

  Il Ministro Martina cercherà di coinvolgere anche altri Paesi già in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri UE per la sospensione l’utilizzo del “semaforo” sull’etichetta nutrizionale.

di LGC - Parma, 23 marzo 2014. "La posizione del Governo italiano sull'etichetta nutrizionale o a 'semaforo', voluta dal Regno Unito, è di contrarietà. Già in occasione del prossimo Consiglio dei Ministri europei dell'Agricoltura e della Pesca ho intenzione di coinvolgere su questo tema anche gli altri Paesi che hanno già espresso contrarietà, per ribadire la necessità di sospendere l'utilizzo di uno strumento che potrebbe andare a ledere anche alcune tra le nostre tradizionali eccellenze alimentari, in modo particolare i prodotti a denominazione di origine. Il rischio, infatti, è che vengano date ai consumatori informazioni approssimative e fuorvianti sulle caratteristiche e le peculiarità dei prodotti agroalimentari, con conseguenze dannose anche per le nostre aziende".
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, commentando il documento della Conferenza delle Regioni che chiede al Governo di intervenire presso le Istituzioni comunitarie per la sospensione del sistema di "etichettatura a semaforo" autorizzato dal Ministero della Salute del Regno Unito. 

Un’iniziativa, quella del Regno Unito, che non era stata apprezzata da Agrinsieme - il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane, in quanto “La luce rossa si accenderebbe per circa un terzo dei prodotti esportati oltre Manica, danneggiando un paniere che nello scorso anno ha generato ricavi per quasi 650 milioni di euro.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


  

Domenica, 23 Marzo 2014 09:30

Consumi alimentari, sempre più low cost.

  

Prevale l’aspetto edonistico per il pesce rispetto alle caratteristiche nutrizionali. Analizzando dati degli acquisti rilevati dal panel famiglie Ismea GFK-Eurisko, si evince poi un deciso taglio nel segmento del fresco  

di Virgilio - Parma, 23 marzo 2014. 

Il perdurare della crisi economica incide sempre più profondamente sugli stili e comportamenti d’acquisto delle famiglie italiane anche nel settore alimentare.

L’ultima conferma arriva dalla analisi effettuata da ISMEA GFK-EURISKO nella quale si evince un deciso taglio agli acquisti di pesce fresco. “Tra le mura domestiche - sottolinea l’Istituto d’indagine ISMEA - il consumo di pesce fresco e trasformato è calato nei primi undici mesi del 2013 del 3,5% in quantità su base annua, in un contesto che vede il consumo ittico pro-capite scendere in Italia sotto la soglia dei 20 kg/annui, per la prima volta dall'inizio del nuovo millennio. Ma a far riflettere, oltre alla riduzione quantitativa, è la significativa flessione della spesa corrispettiva (-13,2% nel periodo in esame) che ben incarna il crescente orientamento degli italiani verso modelli di consumo low cost.”

L’indagine inoltre indica come lo scenario dei consumi ittici sul canale extra domestico sia legato prevalentemente a occasioni di festa e al tempo libero privilegiando il consumo in ristoranti specializzati e più frequentemente nella stagione estiva. A dimostrazione di un atteggiamento più orientato alla soddisfazione del palato piuttosto che a un consumo qualitativo  più ampio. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

Etichetta dell’anno 2014” al "Bardolino doc Classico 2014" dell'Azienda agricola Bigagnoli, che vince anche il “Premio speciale packaging 2014” per la categoria vini. Bortolo Nardini di Bassano del Grappa (VI) è il vincitore del “Premio speciale packaging 2014” nella categoria distillati.

Verona, 17 marzo 2014 - La giuria del 18° Concorso Internazionale Packaging di Vinitaly ha assegnato l’“Etichetta dell’anno 2014” al "Bardolino doc Classico 2013" dell'Azienda agricola Bigagnoli di Calmasino di Bardolino (VR), che si aggiudica anche il “Premio speciale packaging 2014” per la categoria vini. Per la categoria distillati il “Premio speciale packaging 2014" è stato attribuito alla ditta Bortolo Nardini di Bassano del Grappa (VI).

I campioni in concorso erano 160, tre i vincitori di medaglia per ognuna delle otto categorie previste dal regolamento.

I lavori del concorso si sono svolti il 14 marzo a Verona, con una giuria particolarmente qualificata a valutare la confezione dei vini e dei distillati presentati, guardando tutti gli elementi che la compongono: dalla forma della bottiglia, all’etichetta, dal collarino alla capsula ecc.

La competizione, complementare al 21° Concorso Enologico Internazionale in programma dal 26 al 30 marzo prossimi,  è la più importante al mondo e ha lo scopo di evidenziare il miglior abbigliaggio dei vini e dei distillati provenienti da uve, vinacce, mosto e vino e liquori provenienti da frutta diversa dall’uva premiando e stimolando lo sforzo delle aziende vitivinicole al continuo miglioramento della propria immagine.

«Con il Concorso packaging – dice Giovanni Mantovani,  direttore generale di Verona fiere – vogliamo porre all’attenzione su un aspetto particolarmente importante del marketing enologico, che è appunto quello dell’immagine, che deve sempre più tenere conto dei mercati ai quali si rivolge e al target di consumatore finale che si vuole raggiungere».

I risultati del Concorso internazionale packaging 2014

Categoria 1: confezioni di vini bianchi tranquilli a denominazione di origine e a indicazione geografica:

·         Etichetta d'Oro

Lugana Doc 2013

Società Agricola Olivini S.s. - Desenzano del Garda (BS)

Grafica: Novaidea Creative Resources - Selva del Montello (TV)

·         Etichetta d'Argento

Isonzo del Friuli Doc Friulano "Villa Locatelli" 2013

Tenuta di Angoris S.r.l. - Cormons (GO)

Grafica: Studio Marco Viola - Andrea Battello - Udine

·         Etichetta di Bronzo

Collio Doc Pinot Grigio 2010

Soc. Agr. La Ginestra di V. & F. Primas - Mossa (GO)

Grafica: Ottodesign - Milano

Categoria 3 - confezioni di vini rosati tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica:

·         Etichetta d'Oro

Bardolino Doc Classico Chiaretto 2010

Azienda Agricola Bigagnoli di Bigagnoli Alessio - Calmasino di Bardolino (VR)

Grafica: Onice Design di Stefano Torregrossa - Sona (VR)

·         Etichetta d'Argento

Castel del Monte Bombino Nero Docg "Suprematism" 2012

Azienda Agricola Tor de Falchi - Minervino Murge (BT)

Grafica: Crea Identity - Roma

·         Etichetta di Bronzo

Basilicata Igt Rosato "Frui Paratis" 2011

Azienda Agricola San Vito di Cifarelli Vito - Montescaglioso (MT)

Grafica: Mauro Bubbico - Montescaglioso (MT)

Categoria 4 - confezioni di vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica delle annate 2013 e 2012

·         Etichetta d'Oro

Piemonte Doc Barbera Vino Biologico "In Origine" 2013

Cantina di Nizza S.c.a. - Nizza Monferrato (AT)

Grafica: AdContent - Torino

·         Etichetta d'Argento

Cannonau di Sardegna Doc "Kiri" 2012

Cantina del Vermentino S.c.a. - Monti (OT)

Grafica: Quom 3 S.n.c. - Monti

·         Etichetta di Bronzo

Bolgheri Doc Rosso "Aska" 2012

Banfi S.A. S.r.l. - Montalcino (SI)

Grafica: Alias - Palermo

Categoria 5 - confezioni di vini rossi tranquilli a denominazione d’origine e a indicazione geografica dell’annata 2011 e precedenti

·         Etichetta d'Oro

Barbera d'Asti Docg Superiore 2011

Giordano Vini S.p.a. - Valle Talloria di Diano d'Alba (CN)

Grafica: La Commerciale S.r.l. - Alba (CN)

·         Etichetta d'Argento

Matera Doc Primitivo 2011

Azienda Agricola San Vito di Cifarelli Vito - Montescaglioso (MT)

Grafica: Mauro Bubbico - Montescaglioso (MT)

·         Etichetta di Bronzo

Isola dei Nuraghi Igt Rosso "Siray" 2010

Azienda Agricola Pala di Mario Pala & C. - Serdiana (CA)

Categoria 7 - confezioni di vini spumanti prodotti con fermentazione in autoclave (metodo charmat) e con fermentazione in bottiglia (metodo classico)

·         Etichetta d'Oro

Reggiano Dop Lambrusco Spumante Brut "Podere Francesco Bolle Rosse '13"

Az. Agr. Lombardini Francesco - Novellara (RE)

Grafica: We Strategie Creative - Reggio Emilia

·         Etichetta d'Argento

Franciacorta Docg Brut

La Riccafana di Riccardo Fratus - Cologne (BS)

Grafica: Officina Grafica S.r.l. - Firenze

·         Etichetta di Bronzo

Prosecco Doc Treviso Spumante Extra Dry Millesimato "Campe Dhei" 2013

Viticoltori Ponte S.r.l. - Ponte di Piave (TV)

Grafica: Francescon & Collodi - Conegliano (TV)

Categoria 8 - confezioni di distillati provenienti da uve, vinacce, mosto o vino

·         Etichetta d'Oro

Grappa Riserva "Evo Cigars 3 cl - Humidor"

Enoglam S.r.l. Unipersonale - Rovato (BS)

Grafica: Marcello Bruschetti e Alberto Pedrali - Rovato (BS)

·         Etichetta d'Argento

Aquavite di Pura Vinaccia Doppia Rettificata Riserva "60"

Ditta Bortolo Nardini Spa - Bassano del Grappa (VI)

·         Etichetta di Bronzo

Brandy "Evo D Wine - Jewel Box 50 cl"

Enoglam S.r.l. Unipersonale - Rovato (BS)

Grafica: Marcello Bruschetti e Alberto Pedrali - Rovato (BS)

L'ambito premio speciale "Etichetta dell'anno 2014" è stato assegnato, per la categoria dei vini, al Bardolino Doc Classico 2013 dell'Azienda Agricola Bigagnoli di Bigagnoli Alessio - Calmasino di Bardolino (VR) (Grafica: Onice Design di Stefano Torregrossa - Sona (VR).

Il premio speciale “Packaging 2014” è stato attribuito, per la categoria vini, all'Azienda Agricola Bigagnoli di Bigagnoli Alessio - Calmasino di Bardolino (VR) (Grafica: Onice Design di Stefano Torregrossa - Sona (VR).

Infine il premio speciale " Packaging 2014" è stato attribuito, per la categoria distillati, alla Ditta Bortolo Nardini Spa - Bassano del Grappa (VI).

Servizio Stampa Veronafiere

 

 

La nota stampa con la dichiarazione di Massimo Gargano, Presidente dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), in risposta a quanto dichiarato in un'intervista televisiva dal Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi -

Parma, 21 marzo 2014 -


"Nel momento in cui questa nostra Italia, un Paese che amiamo profondamente, si avvia finalmente ad una necessaria ed improcrastinabile fase di cambiamento, appare quanto mai singolare che un Ministro della Repubblica, chiamato a fare e condividere scelte oculate, dettate da conoscenze profonde, si esprima in maniera tanto lontana dai fatti." A dichiararlo è Massimo Gargano, Presidente dell'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.), rispondendo a quanto dichiarato in un'intervista televisiva dal Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. "Invito il Signor Ministro, Guidi a chiedere al Governatore dell'Emilia Romagna, cioè del territorio che la esprime e dove operano le sue aziende, se vi è conoscenza e bisogno dei Consorzi di bonifica, della loro concretissima attività preventiva nella manutenzione del territorio e gestione dell'acqua irrigua. Ancora una volta va ricordato che, fra gli obbiettivi della spending review, non possono rientrare i Consorzi di bonifica ed irrigazione in quanto, come noto, essi non pesano sulle casse dello Stato, in ragione di quella autonomia finanziaria e di quell'autogoverno dei consorziati, cui fanno capo le spese di funzionamento e di gestione delle opere pubbliche, finalizzate alla riduzione del rischio idraulico ed alla razionale utilizzazione dell'acqua irrigua, fondamentale per il made in Italy agroalimentare. Ma sono proprio queste le funzioni, che interessano i consiglieri del Ministro, Guidi?"Conclude il Presidente A.N.B.I.: "Chieda il Signor Ministro ai suoi concittadini ed alle aziende dell'Emilia Romagna, della Liguria, del Veneto, della Lombardia; ai Sindaci ed ai Governatori di quei territori, cosa pensano dei Consorzi di bonifica e della loro attività. Noi di A.N.B.I., l'Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni, ci rendiamo disponibili a qualsiasi confronto ritenga utile." Anche il presidente dell' URBER ( Unione Regionale delle Bonifiche emiliano romagnole) Massimiliano Pederzoli, intervenendo al notiziario di Radio RAI, ha sottolineato come " i Consorzi di bonifica esercitino ruolo di sussidiarietà e come sia un esempio lampante e soprattutto molto concreto di come il privato che si autofinanzia sopperisce alle necessità del pubblico. In più - ha continuato Pederzoli - il Ministro Guidi dovrebbe informarsi di più e meglio sulle caratteristiche del territorio visto che proprio i Consorzi nella Regione in cui vive sono un esempio chiaro di efficienza e di capacità attiva in caso emergenziale come nell' ultimo periodo l'alluvione nel modenese, il terremoto e i frequenti fenomeni di dissesto idrogeologico con frane e smottamenti. Venga a visitare i nostri Consorzi e capirà bene le nostre funzioni fondamentali per la sicurezza e la salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo".

(Fonte: ufficio stampa URBER)

 

E' stata la relazione introduttiva del presidente nazionale dell'ANBI Massimo Gargano ad aprire ieri pomeriggio a Venezia la IX CONFERENZA ORGANIZZATIVA NAZIONALE DEI CONSORZI DI BONIFICA, IRRIGAZIONE E MIGLIORAMENTO FONDIARIO -

 

Venezia 20 marzo 2014 –

E’ stata la relazione introduttiva del presidente nazionale dell’ANBI Massimo Gargano ad aprire ieri pomeriggio a Venezia la IX CONFERENZA ORGANIZZATIVA NAZIONALE DEI CONSORZI DI BONIFICA, IRRIGAZIONE E MIGLIORAMENTO FONDIARIO. 

In un momento economico particolarmente delicato della storia del nostro paese e con un territorio che nel corso degli ultimi anni ha mostrato tutta la sua fragilità e vulnerabilità geomorfologica i Consorzi di bonifica, come insieme composito di realtà che presidiano in modo attivo e diretto il territorio, si riuniscono nella  laguna veneta con l'intento, non celato, di focalizzare priorità di intervento ambientale evidenziando all’unisono alla cittadinanza come sia fondamentale e prioritario occuparsi in modo costante e con competenza delle acque e più in generale dell’ambiente che ci circonda.

Per tre giorni, oltre 350 rappresentanti delle bonifiche e stakeholder del comparto arrivati da tutta Italia si confronteranno approfonditamente su temi di grande attualità riguardanti l’ottimizzazione d’uso delle risorse idriche (dal loro risparmio alla produzione di mini e micro idroelettrico), le “best practises” per l’irrigazione (dal “progetto acqua virtuosa” al sistema Irriframe studiato dagli esperti di quell’eccellenza del sistema chiamata Canale Emiliano Romagnolo), la salvaguardia idrogeologica (dai contratti di fiume ai Protocolli con le Amministrazioni Pubbliche), le opportunità della Politica Agricola Comune (dai partenariati ai Piani di Sviluppo Rurale). L’Urber, l’Unione delle Bonifiche dell’Emilia Romagna è presente a Venezia con il suo presidente Massimiliano Pederzoli e una nutrita delegazione di tutti i Consorzi emiliano-romagnoli chiamati ad evidenziare le loro esperienze virtuose nei rispettivi comprensori e anche le molteplici necessità impellenti di realtà territoriali che vanno dalla Costa Adriatica fino all’Appennino passando per le emergenze più rilevanti come quella del Modenese e delle numerose frane in altura.

"I Consorzi di bonifica - sottolinea Pederzoli - rivendicano il loro ruolo. Sono un esempio concreto di sussidiarietà dove il privato sopperisce al pubblico. Le azioni svolte in occasione delle ultime due emergenze, terremoto e alluvione, ne sono la testimonianza diretta. Tra poco  l'irrigazione dei nostri consorzi, di qualità ed economica, garantirà sostegno all'agroalimentare e al made in Itaty". 

 

(Fonte: ufficio stampa URBER)

 

 

 

Crescono raccolta, clienti e margine operativo lordo; calano, seppur in maniera lieve, gli impieghi. Sono gli indicatori del bilancio 2013 di Emil Banca, la banca di credito cooperativo presente a Modena, Bologna e Ferrara.

Modena, 19 marzo 2014


Crescono raccolta, clienti e margine operativo lordo; calano, seppur in maniera lieve, gli impieghi. Sono gli indicatori del bilancio 2013 di Emil Banca, la banca di credito cooperativo presente a Modena, Bologna e Ferrara. L'anno scorso sono aumentati anche capitale e compagine sociale, ma il forte piano di accantonamenti prudenziali sui crediti a rischio ha costretto la banca a chiudere in rosso, nonostante un anno che, per dinamicità commerciale, è stato il migliore dall'inizio della crisi. Il Tier 1, l'indice che misura la solidità degli istituti di credito, è pari a 11,35 per cento, ben al di sopra dell'8 per cento previsto dalle normative europee. Spicca il dato della raccolta, arrivata a 2.710 milioni di euro (+5,4 per cento sul 2012); in particolare la raccolta diretta ha registrato un incremento assoluto di quasi 121 milioni di euro, pari al +6,8 per cento, una percentuale quasi doppia del risultato del sistema bancario nazionale. La fiducia che anche nel 2013 il territorio ha confermato a Emil Banca è dimostrata soprattutto dall'incremento del numero di clienti (+1.800, oltre 92 mila in totale); tra i nuovi clienti ci sono circa 400 aziende e 800 under 35. Numeri positivi anche dalla base sociale, che ha registrato 130 nuovi ingressi al mese, facendo salire il numero totale dei soci a 22.323 (+934 sul 2012) e il capitale sociale a 55 milioni di euro (+1 milione sul 2012). Gli impieghi, che si attestano a 1.625 milioni di euro, segnano un -3,1 per cento, in linea con i dati del settore che sconta una domanda di credito in continua contrazione. I mezzi amministrati ammontano a 4,3 miliardi di euro (+2,2 per cento sul 2012). Grazie al forte incremento del margine di intermediazione (+15,2 per cento) e alla diminuzione dei costi operativi (-3,3 per cento), il margine operativo lordo (il dato che misura la capacità della banca di produrre valore aggiunto) ha superato i 46 milioni euro (tra i migliori di tutto il sistema nazionale delle banche di credito cooperativo), segnando un +43,9 per cento sul 2012. Per garantire stabilità e performances future, la banca ha continuato nel forte piano di accantonamenti prudenziali sui crediti a rischio avviato dall'inizio della crisi, mettendo "a riserva" ben 50 milioni di euro per cautelarsi su una possibile svalutazione degli immobili a garanzia dei mutui ipotecari. Questo, se da un lato garantirà maggior dinamicità nei prossimi anni, ha fatto sì che il bilancio si sia chiuso con un utile negativo di circa 5 milioni di euro (meno del 10 per cento degli accantonamenti del 2013). «Il dato sull'utile – afferma il presidente di Emil Banca Giulio Magagni – non inciderà sulla nostra operatività e sul sostegno al territorio. Continueremo a tenere aperti i rubinetti del credito, non taglieremo i contributi alle realtà locali, che nel 2013 hanno ammontato a circa 500 mila euro, non rinunceremo a portare avanti i progetti e le partnership che da sempre contraddistinguono il nostro modo differente di fare banca».

 

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Contributi per l'abbattimento dei tassi sull'acquisto di beni strumentali. Venerdì 21 marzo a Modena un seminario operativo sulle modalità -

Modena, 19 marzo 2014 -

Un'opportunità per le piccole e medie imprese che intendono investire sulla propria crescita attraverso l'acquisto di beni strumentali: per la prima volta – finalmente – anche Hardware e Software, ormai materiale d'uso corrente per ogni genere d'attività.
La "Nuova Sabatini" entra finalmente in vigore: si tratta di una serie di provvedimenti a sostegno delle imprese per l'abbattimento dei tassi d'interesse sui finanziamenti legati all'acquisto di beni d'impresa. Legge sostenuta da un vasto plafond – pari a 2,5 miliardi di euro – che offrirà a molti l'occasione di investire in macchinari, impianti, attrezzature e tecnologie digitali, purché "nuovi di fabbrica". Si tratta di una grande opportunità: per questo CNA ha deciso di organizzare momenti d'approfondimento dedicati ai propri Associati in varie sedi della provincia di Modena.
A Modena l'appuntamento è fissato per venerdì 21 marzo, a partire dalle 18.30, presso la sede provinciale CNA di via Malavolti 27. In quell'occasione si terrà un seminario operativo coordinato da CNA Modena, rappresentata dal responsabile delle politiche economiche Andrea Tosi, dal presidente di CNA Area Modena Nicola Fabbri e dal consulente di Finimpresa-Serfina Graziano Malaguti. Ampio spazio verrà lasciato alle domande dei partecipanti.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA Modena)

 

 

L’undicesima settimana dell’anno conferma la debolezza dei mercati delle materie grasse. Le due principali DOP mostrano tenui segnali di cedimento. 

 

di Virgilio - 

Parma 19 marzo 2014 --

 

La settimana che va dal 10 al 14 marzo ha riproposto marcati segnali di debolezza sui listini delle materie grasse. Le principali borse prese a riferimento hanno rafforzato i segni negativi dell’ottava precedente. Unica nota positiva è rappresentata dalla conferma dei valori nelle quotazioni di apertura della settimana borsistica in corso per quanto riguarda il burro, la panna e il latte spot.

Nello specifico il Latte Spot ha ceduto il -2,27% registrando una forbice tra 43,82 e 44,85€/100 litri sulla piazza di Verona. Medesima sorte è stata riservata al burro con perdite di diversi centesimi registrati in tutte le piazze considerate.  A milano il Burro CEE ha perso l’1,43% quotando 3,45€/kg. Un calo più marcato per lo zangolato milanese che ha registrato un -3,45% fissando a 2,80/kg. Perdite più modesta invece per il burro di centrifuga quotato a 3,65 con una riduzione del -1,35%.

Come era prevedibile il listino di venerdi 14 marzo, relativamente al Burro zangolato, di Parma ha subito la tendenza flessiva registrata sulle altre piazze con una perdita secca di 10 centesimi allineandosi perfettamente alla quotazione di 2,20€/kg fissata a Reggio Emilia  il martedi precedente..  Flessioni più lievi invece per le creme. Ferma la quotazione di Milano a 1,78€/kg mentre Verona ha ceduto solo lo 0,56% e la forbice di prezzo è compresa tra 1,78 e 1,80€/kg.  

Come già evidenziato la scorsa settimana, anche in questa ottava di rilevazione, le quotazioni all'origine dei due formaggi grana a denominazione hanno continuato la loro fase discendente. Milano ha sostanzialmente tenuto i listini rimandando alla ottava in corso la registrazione delle perdite.  A Mantova invece i segnali flessivi si erano già espressi e l’ottava in esame ha registrato i seguenti prezzi: tra 7,15 e 7,45 /kg il valore del 10 mesi e tra 8,00 e 8,30 il 14.16 mesi di stagionatura. 

Sul Fronte del Parmigiano Reggiano 10 centesimi sono stati perduti a Parma che ha quotato tra 8,90 e  9,25€/kg il 12 mesi e tra 10,25 e 10,60€/kg il 24 mesi. 

Accordo tra BEI (Banca Europea di Investimenti) UniCredit e Mediocredito Italiano (Gruppo Intesa Sanpaolo) -

Bologna, 18 marzo 2014 -

Al via la disponibilità di risorse destinate a finanziamenti per realizzare investimenti da parte delle piccole e medie imprese emiliano-romagnole. Questo grazie a contratti che la Bei(Banca europea per gli investimenti) ha stipulato con UniCredit per un plafond di 70 milioni di euro e Mediocredito Italiano (gruppo Intesa Sanpaolo, che opera sul territorio con Carisbo, Cariromagna e Banca Monte Parma) per ulteriori 60 milioni di euro.
In seguito alla delibera del Consiglio di amministrazione del 27 luglio 2012, la Bei ha deliberato le caratteristiche dei prestiti alle imprese, fino a 3 mila dipendenti, dell'Emilia-Romagna mettendo a disposizione una provvista di 130 milioni di euro. L'estate scorsa la Regione Emilia-Romagna ha bandito un invito alle banche a presentare manifestazione di interesse a cui hanno risposto UniCredit e Mediocredito Italiano.
Ai finanziamenti concessi con fondi Bei, le banche affiancheranno una pari provvista fornita attraverso risorse proprie da destinare a finanziamenti per le medesime finalità.
Le imprese finanziate potranno essere di piccole dimensioni, ma anche imprese cosiddette mid cap ossia fino ai tremila dipendenti. I finanziamenti concessi potranno arrivare ad un massimo di un milione di euro.
«Con questa iniezione di risorse – ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – si punta a rafforzare le imprese e l'economia dell'Emilia-Romagna. Auspico che con le risorse messe a disposizione si possa avviare una immediatamente nuovi investimenti delle imprese comprese quelle del comparto dell'edilizia e costruzioni».
La durata del finanziamento va da 2 a 10 anni, compreso il preammortamento: il tasso che potranno ottenere le piccole e medie imprese beneficiarie di questo contributo potrà variare tra il 3% ed il 6,5% circa.
Per Andrea Kirschen della Banca europea di investimenti, «questa operazione conferma la collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e rilancia l'obiettivo del sostegno delle Pmi che è una delle linee definite dalla Commissione Europea. Siamo disponibili, dopo una valutazione con la Regione Emilia-Romagna, aumentare anche il plafond a disposizione se ci sarà totale assorbimento da parte del territorio».
«Per le piccole e medie imprese dell'Emilia Romagna mettiamo a disposizione la forte capacità ed esperienza di Mediocredito Italiano, – sottolinea Adriano Maestri, direttore regionale di Intesa Sanpaolo – il polo per la finanza d'impresa a cui il Gruppo Intesa Sanpaolo affida anche i fondi agevolati e i plafond BEI. Le nostre banche del territorio Carisbo, Cariromagna e Banca Monte Parma possono così offrire alle imprese della regione le migliori forme di finanziamento per sostenere e riavviare piani strategici di investimento e rilanciare il settore produttivo, con particolare attenzione alla conquista di maggiori quote sul mercato internazionale come le nostre imprese meritano».
Mentre Stefano Cocchieri, Responsabile Finanza Agevolata UniCredit ritiene che «questa ingente disponibilità di risorse possa costituire una concreta iniezione di liquidità e fiducia per le imprese emiliano romagnole, in special modo per quelle dell'area colpita dal sisma. L'accordo sottoscritto con Bei conferma ancora una volta l'impegno che UniCredit riserva alle necessità del tessuto imprenditoriale locale e la riprova di come si possa fare sistema a favore del territorio, attivando nello specifico strumenti che - per convenienza dei tassi e semplicità di erogazione - serviranno a finanziare la ripresa operativa ed economica dell'Emilia Romagna».
Le risorse potranno finanziare investimenti vari: dalla costruzione, all'ampliamento e/o ammodernamento del laboratorio, le spese per i lavori ed impianti finalizzati alla tutela e alla sicurezza degli ambienti di lavoro, all'energia alternativa, al risparmio ed efficienza energetica. Potranno essere finanziate, inoltre, le spese di acquisizione di aziende, l' acquisto di macchine ed attrezzature, l'acquisto di software, le spese per iniziative di commercializzazione all'estero, progetti di ricerca ed innovazione.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

CNA offre consulenza e assistenza per la presentazione delle domande dal 31 marzo 2014 -

 

Reggio Emilia, 18 marzo 2014 -

“Finalmente una buona notizia per le PMI (da 1 a 250 addetti) che intendono investire in macchinari, attrezzature, impianti, hardware, software per ottenere credito con costi contenuti”. Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA commenta così la notizia della nuova Legge Sabatini 2014 che prevede la concessione da parte delle banche di finanziamenti agevolati finalizzati a investimenti in beni strumentali delle PMI.

 

Con l’approvazione della nuova Legge Sabatini 2014, infatti, le banche e le società di leasing aderenti alla convenzione stipulata fra Ministero, ABI e CDP, potranno concedere finanziamenti per gli investimenti delle PMI con il relativo contributo, avvalendosi delle risorse messe a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti quantificate nel triennio 14/16 in 2,5 miliardi di Euro

 

“Le domande possono essere inviate a partire dal 31 Marzo 2014 – spiega il Presidente Dallari - all’Istituto di credito prescelto, su moduli e con modalità definite dalla convenzione. Considerata la complessità e i tempi lunghi delle procedure, al fine di assistere le imprese, CNA ha organizzato un servizio di consulenza e assistenza”.

 

Nello specifico CNA di Reggio Emilia offre un servizio di: consulenza di ammissibilità dell’investimento e del beneficiario, prevalutazione parziale del merito creditizio, assistenza alla scelta e alla relazione con la banca o la società di leasing, redazione della domanda e redazione della dichiarazione di fine investimento e richiesta di primo contributo.

 

“Riteniamo fondamentale – conclude Nunzio Dallari – mettere gli imprenditori a conoscenza di questa importante opportunità e aiutarli ad ottenere i finanziamenti necessari allo sviluppo della propria impresa, specialmente in un momento così difficile per l’accesso al credito”.

 

Per informazioni e accesso al servizio rivolgersi a CNA tel. 0522 356309 oppure 0522 356389/336/251, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

 

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Domani, martedì 18 marzo, la presentazione in CNA -

Modena, 17 marzo 2014 -

Quando acquistate pensate di scegliere veramente? Pensate di essere voi a comprare le cose, oppure qualcuno ve le sta vendendo? L'arte di persuadere, comunicare efficacemente e rendere piacevole un concetto o un prodotto, è una scienza che si può apprendere: si chiama Neuromarketing & Neuroselling e la si può imparare nel corso che Ecipar organizza a partire dal mese di aprile: 16 ore di lezioni utili per massimizzare l'impatto della comunicazione con i clienti, aumentare l'efficacia commerciale e marketing del team di lavoro, individuare le leve che inducono all'acquisto. Il corso insegnerà anche ad applicare le idee del neuromarketing ai vari strumenti della comunicazione (mail, pubblicità stampate, sito web,social, telemarketing).
Il corso sarà presentato martedì 18 marzo alle 18:30, presso la sala Arcelli di CNA provinciale di Modena, nel corso di un utile e divertente seminario per scoprire assieme quali sono le leve che inducono l'essere umano ad acquistare, e quale parte del nostro cervello decide veramente. La partecipazione all'incontro è gratuita.
I titolari di imprese con dipendenti che versano regolarmente i contributi all'EBNA/EBER da almeno cinque anni, avranno anche l'opportunità di richiedere la restituzione dei costi per la partecipazione al corso di formazione (150 euro più iva per le imprese associate, 300 per i non associati).

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

 

CNA presenta il progetto Pack4Mex per lo sviluppo di un percorso di internazionalizzazione completo -

 

Reggio Emilia, 17 marzo 2014 -

CNA Servizio Estero, il braccio operativo di CNA per l’internazionalizzazione d’impresa, promuove la presentazione del progetto PACK4MEX che si terrà martedì 18 marzo alle 17 presso la sede CNA di Reggio Emilia, in via Maiella 4, sala Castagnetti. 

 

Il progetto, realizzato con il contributo della Regione Emilia-Romagna, è volto alla promozione delle filiere emiliano-romagnole dell’agroalimentare, meccanica alimentare, packaging e food processing in Messico e Area NAFTA, zona di libero scambio commerciale tra Stati Uniti, Canada e Messico.  PACK4MEX prevede la realizzazione di un percorso di internazionalizzazione per le imprese partecipanti composto da identificazione tramite check-up aziendali mirati dei bisogni e delle potenzialità delle imprese, definizione di un piano di azioni sul mercato identificato, realizzazione di incontri istituzionali e  B2B, realizzazione di missioni di incoming ed outgoing con la partecipazione collettiva a fiere e/o esposizioni. 

 

L'appuntamento vedrà la partecipazione della  Regione Emilia-Romagna e della dott.ssa Sarcina, Responsabile pianificazione e sviluppo in Italia della Camera di Commercio Italiana in Canada di Montreal.  Ospite d’onore , il dott. Papini, Responsabile Promozione Italia Messico della Camera di Commercio Italiana in Messico che, in modalità di teleconferenza,  terrà una breve presentazione sull'economia messicana e illustrerà le opportunità di business per le aziende del settore. 

 

“L’impegno di CNA Servizio Estero – sottolinea Alfeo Carretti, Presidente provinciale CNA Servizio Estero – per creare opportunità commerciali e di sviluppo per le eccellenze del nostro territorio si concretizza attraverso i numerosi incontri e progetti che abbiamo sviluppato grazie alla collaborazione con le istituzioni nazionali e internazionali. Il Messico è tra i nuovi protagonisti dell’economia globale con una crescita annua del 4% e settori di investimento appetibili per le nostre PMI. Mettendo a punto la giusta strategia di export, è un mercato ricco di opportunità e che vale la pena conoscere”.

  

Per maggiori informazioni e per adesioni tel. 0522.792813  Daniela Fent, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Valentina Bedogni, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Domenica, 16 Marzo 2014 10:14

Franco Gabrielli a Reggio Emilia

 

Un’ora di confronto serrato e operativo tra il capo del Dipartimento nazionale, Franco Gabrielli, e tutto il sistema locale della Protezione civile.

Reggio Emilia 16 Marzo 2014 ----

Prima dell’incontro con la cittadinanza promosso per ieri pomeriggio dal Lions club Canossa Val d’Enza, il capo della Protezione civile ha voluto incontrare tutto il sistema reggiano: dalle istituzioni, a partire dal prefetto Antonella De Miro e dalla Provincia di Reggio Emilia con la presidente Sonia Masini e la responsabile Federica Manenti, al volontariato, dalle forze operative a quelle di soccorso alle strutture tecniche. Un sistema che il prefetto Franco Gabrielli ben conosce – quella di oggi era la sua quarta visita nella nostra provincia negli ultimi due anni – e nei confronti del quale ha sempre dimostrato grande stima e attenzione, tanto che la presidente Masini, nel corso del saluto portato all’incontro del Lions club, ha suggerito che “meriterebbe la cittadinanza onoraria”.

Ma soprattutto, un sistema che funziona, come ha dimostrato nella tante avversità che è stato chiamato a fronteggiare in questa terra e non solo.  

“Purtroppo questi ultimi anni hanno dimostrato l’immensa fragilità del nostro territorio – ha esordito la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini – Abbiamo i terremoti causati da diverse zone sismogenetiche, pianura, Lunigiana-Garfagnana e Val d’Enza; abbiamo avuto trombe d’aria, grandinate, fiumi e torrenti in piena, ma soprattutto abbiamo un dissesto idrogeologico diffuso, con colline e montagne in continuo movimento. Di fronte a tutto ciò, la Provincia con tutte le altre componenti del sistema di Protezione civile ha saputo mettere in campo una notevole forza e capacità di coordinamento, ed è stata finora in grado di affrontare emergenze gravi come il terremoto del 2012: abbiamo un volontariato meraviglioso, abbiamo componenti tecniche e operative valide, abbiamo attrezzature e una cittadinanza matura, ma manca un sistema di prevenzione a livello nazionale. Servono maggiore attenzione e maggiori investimenti, così come anche a livello locale serve una maggiore consapevolezza perché, purtroppo, si tende ancora a voler costruire anche in posti sbagliati”. 
Sono quindi intervenute la varie componenti di questo sistema, a partire dal presidente del Coordinamento provinciale delle organizzazioni di volontariato, Volmer Bonini, che ha illustrato il prezioso lavoro degli oltre 2.500 volontari raggruppati in 38 associazioni: “Insieme e grazie alla Provincia, svolgiamo un lavoro importante non solo nelle emergenze, ma anche in tempo di pace, con una formazione continua dei nostri volontari, con iniziative di prevenzione soprattutto nelle scuole e, primi in regione, stiamo per rendere operativa una Colonna mobile provinciale in grado di assistere ancora meglio altre realtà a noi vicine, come è accaduto recentemente nel Modenese”.

Dopo gli interventi dei vertici di Vigili del fuoco e Corpo forestale dello Stato, Ugo D’Anna ed Ernesto Crescenzi, di Sergio Alboni del 118-Reggio soccorso, Fabrizia Capuano di Arpa, Giacomo Teveri della Croce rossa e Domenico Turazza della Bonifica Emilia centrale, è quindi intervenuto il prefetto Franco Gabrielli, che ha innanzitutto risposto alla preoccupazione espressa da Volmer Bonini, e non solo, circa il futuro delle Province, che in questo sistema di Protezione civile da tempo svolgono un ruolo fondamentale.

“Conosco bene la realtà di Reggio Emilia, una provincia viva che ha compiuto un percorso virtuoso, in cui le istituzioni si parlano e cooperano – ha detto il capo della Protezione civile nazionale Franco Gabrielli - Capisco la legittima preoccupazione sul domani che io per primo condivido, perché a me, come ho evidenziato più volte, questa svolta istituzionale pone non pochi problemi specie in zone, come l’Emilia-Romagna, o anche la Lombardia e il Piemonte, in cui sono presenti molte realtà strutturate. Il mio auspicio, e in tal senso avremo una forte interlocuzione a breve, è che soprattutto in queste realtà non si disperda questo tipo di esperienza, anche perché il modello delle Unioni di Comuni non è assolutamente sufficiente a reggere il sistema: avremo un sindaco capofila, e gli altri si sentiranno deresponsabilizzati, mentre uno dei cardini del sistema di Protezione civile è proprio il ruolo del sindaco”.

“Da parte nostra faremo dunque una forte pressione, e invito voi stessi dal basso a farla, verso le strutture regionali, perché queste sistemi provinciali permangano in una logica di accrescimento e non di depotenziamento: anche perché la presenza sul territorio è fondamentale e una unica sede o struttura regionale non può garantirla”. 
Dopo aver rimarcato la propria attenzione al mondo del volontariato – “in 3 anni e 4 mesi il mio bilancio ha subito una riduzione del 56%, ma la voce del volontariato non l’ho mai modificata…” – Gabrielli ha quindi sottolineato come il “territorio italiano sia doppiamente vulnerabile, perché geologicamente giovane e pesantemente stressato, specie di fronte ai fenomeni estremi ai quali sempre più spesso dobbiamo assistere”. “Anche per questo ho proposto una sorta di moratoria di 10 anni alle nuove costruzioni per destinare risorse alla  messa in sicurezza del già edificato, alle troppe scuole ancora non antisismiche, a un patrimonio storico-architettonico che rappresenta un punto di forza del nostro Paese ma che rischiamo di perdere – ha aggiunto – Questo consentirebbe anche di fornire una spinta alla ripresa economica, oltre a permetterci di alleggerire la pressione su un territorio già eccessivamente antropizzato”.    

 (Provincia di Reggio Emilia)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 11 17 Marzo 14

 

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 11 - 17 Marzo 14

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO

Anno 13 - n° 11 17 Marzo 14

1.1 editoriale

Se la Germania fosse al posto dell’Italia... 

3.0 ambiente

La nuova agricoltura, manifesto per un agricoltura sana e sostenibile

4.1 Lattiero Caseario

Leggero calo del Parmigiano e del Padano.              

5.1 mais&soia

Mais & Soia: marzo 2014

6.1 Vinitaly 

Al Via la stagione dei grandi concorsi internazionali di Vinitaly

6.2 Formazione

Parmigiano Reggiano Academy: online il terzo livello

7.3 Agriumbria

Agriumbria, dal 28 al 30 marzo

8.1 riconoscimenti

Lungarotti migliore produttore  dell’Umbria. 

8.2 emilia romagna

Lupi. Presentato un piano di intervento per prevenire gli attacchi al bestiame.

9.1 eventi

Vinitaly 2014, presentato a Roma

 

Cibus11 2014 COP

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Protegge gli ecosistemi, le specificità locali, la salute dei cittadini e non produce OGM. 

Legambiente: Questa è l'agricoltura che ci piace.

Il Manifesto - La Nuova Agricoltura

 

Roma,  marzo 2014 -. 

 

Nell’ultimo secolo il ricorso massiccio alla chimica di sintesi, alla selezione genetica, agli allevamenti industriali senza terra e alla meccanizzazione agricola ha favorito un balzo iniziale nella produttività delle colture e una trasformazione radicale dei meccanismi della distribuzione e dei consumi alimentari. Ha consentito, almeno in Occidente, di eliminare lo spettro secolare della fame dalle campagne. Ma ha provocato un drastico impoverimento degli ecosistemi. Le forme di industrializzazione dell’agricoltura del Novecento sono tra i principali responsabili di molti degli attuali gravi squilibri ambientali del pianeta: cambiamenti climatici, minore disponibilità di acque di falda e di superficie, impoverimento del suolo, deforestazione, erosione genetica, forzatura della maturazione e della stagionalità dei prodotti con perdita dei sapori, cibi contaminati da residui chimici pericolosi per l’uomo e l’ambiente. Ma se questo è il passato e larga parte del presente, noi crediamo che proprio l’agricoltura oggi può essere il più importante alleato per le attuali sfide ambientali e per lo sviluppo dell’economia verde. Una nuova agricoltura rispetto al modello che ha dominato nel Novecento: un’agricoltura già all’opera, praticata da molti agricoltori italiani ed europei, attenti ai processi naturali e alla complessità e specificità locale degli ecosistemi e capaci di innovare, sperimentando nuove tecnologie e anche attingendo agli antichi saperi della cultura rurale. 

(fonte legambiente)

Domenica, 16 Marzo 2014 10:08

Mais & Soia: marzo 2014

 

 

 

MAIS: Dati previsionali per 2013-14

 

 

La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 967.52 Mio t, in aumento (+0.1%) rispetto alle stime formulate a Febbraio, riflettendo maggiori raccolti in Cina, secondo Produttore mondiale di Mais dopo gli Stati Uniti. 

Le Importazioni di Mais a livello mondiale sono in aumento (+1.12 Mio t) per la domanda in crescita in Unione Europea ed Indonesia, di fronte alla quale si prevede l’Export degli USA in aumento (+0.64 Mio t). 

Le scorte di Mais statunitense rispecchiano questo trend (-0.64 Mio t). 

Negli Stati Uniti, la produzione ed il consumo di Mais sono previsti invariati rispetto alle previsioni di Gennaio e Febbraio. 

Nonostante le crescenti tensioni in Ucraina, importante Esportatore di Mais e Grano, non si rilevano variazioni nelle previsioni: Produzione 30.90 Mio t; Export 18.50 Mio t. 

 

 

SOJA: Dati previsionali per 2013-14

 

La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 è attesa in leggero calo rispetto alle stime di Febbraio. Infatti, in Brasile e in Paraguay, tra i maggiori Esportatori di Soia, il clima arido e caldo durante la fioritura ha ridotto le previsioni (Brasile: -1.5 Mio t; Paraguay: -1.2 Mio t). 

Negli Stati Uniti si prevede un aumento delle Esportazioni di semi di Soia, quindi le scorte finali sono state riviste al ribasso. L’impiego nel biodiesel è atteso in riduzione. 

La trasformazione dei semi di Soia in olio e farina (crush) è in crescita in Unione Europea ed in Paraguay, mentre negli Stati Uniti è stimata in diminuzione riflettendo un minor impiego rispetto alle attese di farina nel consumo domestico. 

 

 

 

 

Accessibile la tappa conclusiva del primo percorso di formazione sensoriale sul web

 

Reggio Emilia,  marzo 2014  -

  E’ online il terzo e ultimo livello della “Parmigiano Reggiano Academy”, il primo corso di formazione sul web lanciato un anno fa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano e che ha accompagnato oltre 15.000 fan alla scoperta delle caratteristiche del “re dei formaggi”: dalla sua struttura agli aromi, ai sapori, fino all’uso come pietanza e come ingrediente in cucina.

Un percorso di formazione sensoriale che si è snodato in tre tappe (febbraio 2013, settembre 2013, marzo 2014), così da tracciare  un viaggio “virtuale” attraverso il mondo del Re dei formaggi, permettendo agli appassionati di approfondire le sue caratteristiche strutturali e visive nel primo livello, gli aromi e gli odori nel secondo livello e gli utilizzi in cucina nel livello ora disponibile.

I contenuti di questa terza ed ultima tappa sono stati sviluppati in collaborazione con lo chef Christian Broglia di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana di Colorno, di cui il Consorzio è socio fondatore. Il corso proposto con la “Parmigiano Reggiano Academy” si conclude così  con un focus sulla versatilità del Parmigiano Reggiano nell’uso gastronomico, sulla scelta della giusta stagionatura in base alla ricetta da preparare e sulle corrette modalità di utilizzo.

Grazie a caratteristiche che cambiano con la stagionatura, il Parmigiano Reggiano, infatti, si presta a molteplici utilizzi in cucina, donando sapore e consistenza alle preparazioni.  Dalle note lattiche di un formaggio giovane, ottimo per arricchire insalate di frutta o verdura, alla solubilità di un Parmigiano Reggiano di oltre 30 mesi, perfetto per insaporire minestre e zuppe, il terzo livello della Parmigiano Reggiano Academy arricchisce il sapere del consumatore appassionato di cucina e fornirà ottimi consigli ai più esperti del settore. 

Come per i precedenti appuntamenti, il terzo livello è stato presentato in anteprima ad alcuni food blogger selezionati che hanno avuto la possibilità di seguire una degustazione completa di tre stagionature di Parmigiano Reggiano, di visionare il filmato e di toccare con mano la versatilità in cucina del Re dei formaggi mettendosi ai fornelli in una delle cucine professionali di Alma, guidati dallo chef Christian Broglia. I partecipanti hanno preparato un intero menù di gala, come una vera brigata di cucina, mettendo alla prova le proprie abilità. 

L’app della Parmigiano Reggiano Academy è online sul sito web e sulla pagina Facebook del Consorzio e permette di seguire i tre livelli attraverso un simpatico video esplicativo e, una volta pronti, di mettersi alla prova con un quiz per testare la propria preparazione e la possibilità di passare così al livello successivo.

I vari livelli della Parmigiano Reggiano Academy si trovano  http://www.parmigianoreggiano.it/academye le esperienze si possono condividere con #PRAcademy

(Fonte CFPR)

 

 

Il premio per la migliore presentazione dei vini. Alberto Alessi presidente di giuria nell’international packaging competition

Verona, 10 marzo 2014 -

Si parte venerdì 14 marzo con il 18° Concorso Internazionale Packaging, mentre dal 26 al 30 marzo in programma i lavori del 21° Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly. Le due competizioni tornano come anteprima del Salone dei vini e dei distillati in programma dal 6 al 9 aprile.

Verona, 10 marzo 2014 – E’ Alberto Alessi, presidente di Alessi spa e responsabile di design management, marketing strategico e comunicazione, il presidente di giuria della 18^ edizione del Concorso Internazionale Packaging in programma il 14 marzo a Verona. La competizione è nata su iniziativa di Veronafiere e Vinitaly (6-9 aprile 2014 - www.vinitaly.com) per premiare le aziende produttrici di vini e distillati che investono anche nell’immagine dei propri prodotti. 

A seguire, dal 26 al 30 marzo, i lavori del Concorso Enologico Internazionale, arrivato alla sua 21^ edizione e da sempre considerato la più importante, partecipata e soprattutto la più selettiva competizione al mondo, con le medaglie assegnate che non superano il 3% dei campioni.

Domenica, 16 Marzo 2014 08:58

Agriumbria, dal 28 al 30 marzo

 

 

 

 

La 46.ma edizione di Agriumbria, Mostra Nazionale dell'Agricoltura, Zootecnia, Alimentazione (28-29-30 marzo 2014 - Quartiere fieristico di Bastia Umbra – Perugia) consolida il ruolo di "polo fieristico" qualificato per valutare l'elevato livello genealogico del patrimonio zootecnico italiano.

Parma, 10 marzo 2014 –

 

Polo fieristico che consente di verificare le reali prospettive di un settore le cui crisi ricorrenti possono essere in parte superate con l'attuazione di programmi che abbiano come obiettivo la realizzazione di piani strutturali in grado di attivare sistemi zootecnici territoriali rivolti ad attivare ulteriormente le potenzialità degli allevamenti sul piano del miglioramento genetico e della selezione: potenzialità che devono, però, essere supportate da risultati economici.

Il recupero della competitività della zootecnia – ha fatto presente il Presidente di Umbriafiere, Lazzaro Bogliari – rientra nelle priorità della Regione Umbria che ha ritenuto strategica l'attuazione del Piano zootecnico regionale pluriennale mediante interventi finanziari che consentano sia l'innovazione strutturale e gestionale degli allevamenti, sia la valorizzazione delle produzioni di carne e latte soprattutto nelle zone svantaggiate della dorsale appenninica, con l'attivazione di processi di filiera corta o lunga a seconda delle differenti condizioni nelle quali si opera.

 

Gli allevatori sono determinati nell'affrontare lo stato di precarietà del settore che comunque non ha vanificato il lavoro di selezione delle differenti specie e razze, come verrà confermato dalle mostre, rassegne e concorsi programmati nelle tre giornate fieristiche di Agriumbria 2014 da AIA-Italialleva in collaborazione con ARA Umbria, ANABI ANACLI, ANAPRI, ANAFI e ASSONAPA.

 

La Mostra Nazionale Bovini di razza Chianina, la Mostra Interregionale della Frisona Italiana, l'esposizione delle razze Romagnola, Marchigiana, Maremmana, Podolica, Pezzata Rossa Italiana, Limuosine e Charolaise, la Mostra mercato dei riproduttori delle razze ovine e caprine ad attitudine produzione latte, l'esposizione di ovini e caprini delle razze iscritte ai LL.GG. allevate in Umbria, dei suini iscritti al L.G. e al R.R.A.A., confermano che sussistono i presupposti, purtroppo non sempre supportati finanziariamente, per proseguire nell'attività di affinamento delle tecniche di allevamento grazie alla professionalità degli allevatori e al lavoro delle Associazioni di razza.

(Fonte Agriumbria)

 

 

 

 

 

 

 

 


  

 

  

L'assessore Rabboni: "Il lupo è una specie protetta dalla legge, noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti". 

Bologna, 12 marzo 2014. Al via un piano di intervento destinato alla prevenzione degli attacchi dei lupi al bestiame. Lo ha messo a punto l’assessorato all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna per sostenere le aziende zootecniche collinari e montane esposte al rischio predatorio. A questo scopo, nel piano finanziario regionale è stato introdotto per il 2014 lo stanziamento di specifici fondi, che ammontano a 100 mila euro e che potranno essere ulteriormente incrementati. 
“Il lupo è una specie protetta dalla legge italiana ed europea. Noi vogliamo proteggere anche i nostri allevamenti. L’obiettivo del piano è rendere possibile una convivenza difficile”. Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, ha presentato stamani l’iniziativa alla stampa.
Il piano, sperimentale, prevede tre fasi: la sensibilizzazione degli allevatori, con incontri sul territorio per far conoscere le opportunità offerte e raccogliere le manifestazioni d’interesse. Sopralluoghi di esperti nelle singole aziende per individuare gli interventi più idonei alla protezione del bestiame. La pubblicazione di un bando regionale per finanziare l’acquisto di cani da guardia addestrati e di materiale di protezione, come recinzioni e dissuasori.
“Il progetto  - ha spiegato Rabboni - nasce da alcune considerazioni: il fenomeno degli attacchi dei lupi, con la conseguente uccisione di bestiame, sta diventando una realtà purtroppo significativa anche nell’Appennino emiliano-romagnolo. Convivere con il lupo è possibile, ma per farlo gli allevatori devono adottare le precauzioni adeguate. Esperienze simili già realizzate in Italia e in Europa hanno dato ottimi risultati, con un contenimento di oltre il 90% dei fenomeni predatori quando è stata fatta una buona prevenzione”.
Già dal 2002 la Regione riconosce agli allevatori zootecnici un indennizzo dei danni da canidi (lupi e cani vaganti): attualmente viene risarcito il 100% del valore dei capi predati, con un contributo di 100 euro per lo smaltimento delle carcasse, per una spesa annua complessiva di circa 150 mila euro, che non ha conosciuto picchi di crescita nel tempo.
“Il piano di intervento - ha concluso Rabboni - costituisce dunque uno strumento aggiuntivo di supporto agli agricoltori, per aiutarli a convivere con un rischio d’impresa rispetto al quale si trovano spesso impreparati. Il lupo è stato infatti assente per lunghi anni dal territorio regionale, ma ormai è diffuso su tutto il crinale appenninico emiliano-romagnolo”.
“Metteremo in atto le migliori pratiche già sperimentate con successo e concorderemo con gli allevatori soluzioni su misura in base a tipologia dell'allevamento, morfologia del territorio, modalità di ricovero del bestiame e guardiania”, ha specificato l’esperto del settore Duccio Berzi che prenderà parte al progetto.

 

Gli attacchi al bestiame
Dal 2008 la Regione Emilia-Romagna ha georeferenziato gli attacchi da canidi per identificare le zone più a rischio. Sono interessate tutte le province, ad eccezione di Ferrara; Forlì-Cesena è la più colpita. 
Su 572 aziende zootecniche presenti nelle zone collinari e montane, mediamente sono 130 all’anno quelle che subiscono gli attacchi. I dati del Servizio Veterinario regionale registrano 139 azioni predatorie nel 2011 e 127 nel 2012; per il 2013, fino a settembre sono state 76. Su 14.200 capi allevati, nel 2011 ne sono stati uccisi 630, nel 2012 709 e 296 fino a settembre 2013.
Gli animali più attaccati sono gli ovicaprini (92%), sia per le dimensioni contenute, sia per la difficoltà, da parte degli allevatori, di mettere in atto efficaci strategie antipredatorie. Modesti, invece, i danni su bovini, asini e cavalli. Il periodo maggiormente interessato dagli attacchi va da aprile a ottobre, mesi in cui il bestiame viene generalmente lasciato al pascolo allo stato brado o semibrado.

Il piano in dettaglio
Il “Piano di intervento per la realizzazione di un progetto sperimentale di prevenzione degli attacchi da lupo in Emilia-Romagna” è stato approvato con delibera di Giunta n 250/2014. Con una modifica alla legge regionale sulla fauna selvatica del luglio scorso, è stata demandata alla Giunta sia l’approvazione di uno specifico piano, sia il relativo stanziamento di fondi.
Viene istituito un gruppo di lavoro - composto da Regione, Province, Associazioni agricole, Associazioni degli allevatori e un esperto del settore - per la condivisione delle azioni.
Su tutto il territorio regionale, ad eccezione della provincia di Ferrara che è l’unica non interessata al fenomeno, saranno organizzati gli incontri con gli allevatori, al termine dei quali verranno raccolte le manifestazioni di interesse che costituiranno un criterio di priorità per accedere ai contributi. I sopralluoghi degli esperti serviranno a concordare la soluzione migliore per l’azienda.
Nei prossimi mesi la Regione approverà il bando a cui tutti gli allevatori potranno partecipare, indicando il tipo di intervento e una stima dei costi. Le risorse stanziate saranno assegnate alle singole Province, che erogheranno agli allevatori i contributi previsti sulla base di una graduatoria. La liquidazione avverrà una volta verificata la messa in opera del materiale o l’adeguato utilizzo dei cani.
Gli strumenti di difesa che possono essere acquistati sono: recinzioni tradizionali, elettrificate o miste e dissuasori elettronici, che funzionano attraverso l’emissione di suoni al passaggio di animali rilevati da un sensore.
Il piano prevede anche la consegna, da parte della Regione, di cuccioli di cani da guardia adeguatamente selezionati, l’assistenza di un operatore cinofilo e incontri formativi per la corretta gestione dell’animale.

Il monitoraggio in Emilia-Romagna
Dal 2002 la Regione Emilia-Romagna - in collaborazione con Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) - ha attivato un progetto di monitoraggio decennale per studiare il fenomeno della ricolonizzazione del territorio da parte dei lupi. Sono stati analizzati circa 7.000 campioni biologici di canidi, dai quali è stato possibile identificare i soggetti appartenenti alla specie lupo, la localizzazione, il numero di branchi stabili e i soggetti con patrimonio genetico ibrido tra cane e lupo.
È stata stimata una dimensione media annua della popolazione di circa 200 individui, diffusi lungo l’intero crinale appenninico regionale, e sono state individuate 31 aree di presenza stabili, in alcune delle quali vivono esemplari con patrimonio genetico ibrido (21 quelli identificati).

La presenza del lupo in Italia
Dal 1971 in Italia è proibita la caccia al lupo, riconosciuto per legge dal 1976 “specie protetta”. In quanto tale, anche l’Europa ne proibisce il disturbo, la cattura, l’uccisione, la detenzione e il commercio.
Risale agli anni Settanta la sua rapida ricomparsa non solo nelle aree montane, soprattutto appenniniche, ma anche in collina e in fondovalle.  
Si tratta di una specie dalle grandi capacità adattive e questa caratteristica l’ha reso il mammifero terrestre selvatico più distribuito nel mondo; in Italia era ampiamente diffuso fino alla metà del XIX secolo, ma all’inizio degli anni ’70 raggiunse il minimo storico, con una presenza di circa 100 esemplari. La deforestazione delle aree montane, la conseguente scomparsa degli ungulati selvatici, sue prede naturali, e la persecuzione da parte dell’uomo per l’impatto sul bestiame domestico hanno causato la riduzione drastica del lupo.

(Fonte Regione Emiia Romagna/EC)

 

Domenica, 16 Marzo 2014 08:00

Vinitaly2014, presentato a Roma

 

 

VINITALY 2014, prossimo obiettivo EXPO2015.

Il ministro Martina: «Non ho dubbi che Vinitaly sarà protagonista durante i sei mesi dell’Expo a Milano». Il presidente De Castro: «I risultati del settore vitivinicolo sono un modello per tutto il comparto agroalimentare made in Italy».

Roma, 6 marzo 2014. «Vinitaly è la massima espressione dell'eccellenza vitivinicola italiana e per questo non ho dubbi che sarà protagonista durante i sei mesi dell’Expo a Milano. Presto vedremo svilupparsi il potenziale cui abbiamo lavorato insieme finora. Nei prossimi giorni il ministero farà dei passi avanti con Expo in questo senso». Così il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, a Roma, durante la conferenza stampa di presentazione di Vinitaly 2014, in riferimento agli atti attuativi per il padiglione vino che verranno firmati a breve tra ministero ed Expo. «Riconosco la centralità di Vinitaly – ha poi aggiunto Martina – anche per lo stile, la capacità e la forza di promuovere all’estero il vino tricolore e le sue imprese».

Internazionalizzazione è tra le parole chiave della 48ª edizione di Vinitaly, presentata questa mattina nella Capitale. Il più importante salone mondiale dedicato ai vini e ai distillati torna, infatti, a Veronafiere dal 6 al 9 aprile (www.vinitaly.com). 

La manifestazione si conferma network globale per la promozione del sistema vitivinicolo, con buyer in arrivo da oltre 120 nazioni. Uno strumento a servizio delle imprese del settore, soprattutto di quelle italiane che nel 2013 hanno totalizzato oltre 5 miliardi di euro di export.

 «In questo quadro, Vinitaly è sempre più strategico – ha spiegato il presidente di Veronafiere Ettore Riello – per la sua capacità di valorizzare una parte così importante dell’eccellenza agroalimentare italiana. Il continuo lavoro di sviluppo della rassegna, l’interpretazione degli scenari di mercato e un’esperienza di oltre cento anni nel campo fieristico, ci hanno permesso di superare per la prima volta  i 100mila metri quadrati espositivi netti, con il sold out già da parecchi mesi».

Tra le maggiori novità di quest’anno, due sono proprio dedicate al focus sull’estero. La presenza degli espositori stranieri per la prima volta è stata resa organica, all’interno di un unico padiglione che prende il nome di Vininternational - International Wine Production. In questa direzione va anche l’iniziativa di International Buyers' Lounge, con Taste and Buy: nuova area per il b2b wine&spirit dedicata a operatori che arrivano da oltreconfine.

«Uno dei punti di forza di Vinitaly – ha dichiarato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani  – è da sempre quello di proporre un percorso di andata e ritorno. Grazie alla rete di Vinitaly International, infatti, accompagniamo le imprese italiane negli Usa, in Russia e in Cina, favorendo al contempo l’arrivo di quelle estere all’appuntamento di Vinitaly a Verona, che genera un indotto di oltre 300 milioni di euro sul territorio. Per favorire le presenze internazionali di quest’anno, con buyer da 120 Paesi, abbiamo investito oltre un milione di euro nelle attività di incoming».

Per Mantovani, la strada dell’internazionalizzazione è quella giusta: «Se il Pil italiano, fermo da 12 anni – continua con un esempio –, seguisse le performance di crescita media del 6,5% annuo del nostro vino all’estero, avremmo risolto da tempo i problemi del Paese».

In questa edizione, grande attenzione anche al mondo del biologico, grazie al debutto di Vinitalybio: salone specializzato riservato ai vini biologici certificati, realizzato con la collaborazione di FederBio. L’intento è quello di valorizzare le produzioni enologiche che seguono le norme del regolamento UE, e di rispondere a una precisa domanda del mercato, in particolare nei Paesi del Nord Europa, dell'America del Nord e dell'Estremo Oriente.

Presente alla conferenza anche il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro che ha ribadito l’importanza del  settore vitivinicolo per la crescita dell’agroalimentare italiano: «Se applicassimo i risultati ottenuti dal vino italiano all’estero a tutta la filiera agroalimentare, potremmo tranquillamente  raddoppiare gli attuali 33 miliardi di euro di export.  Naturalmente per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di tanti Vinitaly, di tante fiere in grado di accompagnare le imprese, mettendole a sistema».

In contemporanea alla rassegna veronese, dal 6 al 9 aprile tornano anche Sol&Agrifood  ed Enolitech, i due saloni che completano l’offerta di Vinitaly con l’eccellenza del food e delle tecnologie per la viticoltura, l’enologia e l’olivicoltura made in Italy.  

(Fonte Veronafiere)

 

 

Aumenta dell’1,8% l’export della provincia di Reggio Emilia nel corso del 2013.

Reggio Emilia, 14 marzo 2014 -

Una variazione inferiore a quella registrata dalla regione nel suo insieme (+2,6%) ma che ha portato il valore esportato della nostra provincia all’importo record di 8,6 miliardi di euro.

Il risultato ottenuto dalle esportazioni delle nostre imprese – sottolinea il Presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - conferma l’importanza dell’indirizzo assunto dall’Ente che nel 2013 ha investito più di 1,2 milioni di euro per l’internazionalizzazione”.

E proprio con la finalità di incrementare la competitività delle imprese sui mercati esteri – prosegue Landi – la Camera di Commercio ha stanziato 600.000 euro con i quali assegnare, tramite bando, contributi per la partecipazione delle PMI a fiere internazionali”.

Oltre la metà dell’export reggiano continua ad essere rappresentato dai prodotti metalmeccanici con 4,4 miliardi di euro fatturati oltre frontiera, il 2,9% in più rispetto al 2012.

In aumento anche l’export dei prodotti elettrici/elettronici (+5,1%) arrivato a quota 650milioni, il 7,6% del totale e dei prodotti ceramici (+8,4%) che con un valore di 899 milioni di euro rappresentano il 10,4% del nostro export.

Quasi stazionario (con una crescita che si limita ad un +0,3%) l’esportato dei prodotti alimentari e delle bevande: 606 milioni di euro, il 7% del totale, mentre si osserva un calo del 5,1% per il fatturato estero del comparto abbigliamento che pur scendendo a 1,4 miliardi di euro, rappresenta il 16% delle nostre esportazioni.

 

Esportazioni per merce in provincia di Reggio Emilia

Anni 2012 e 2013- valori in euro

Merci

2012

2013

Variazione %

Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca

13.446.356

11.581.572

-13,9

Prodotti delle attività manifatturiere

8.414.646.241

8.573.072.406

1,9

di cui:

     

- Alimentari e bevande

604.537.782

606.082.553

0,3

- Tessile-abbigliamento

1.443.500.673

1.370.215.032

-5,1

- Ceramica

828.780.130

898.630.166

8,4

- Metalmeccanica

4.273.641.487

4.399.325.465

2,9

- Elettrica-elettronica

618.484.636

650.174.958

5,1

- Altre Manifatturiere

645.701.533

648.644.232

0,5

Altri prodotti e attività – Merci varie

22.530.060

15.490.006

-31,2

Totale

8.450.622.657

8.600.143.984

1,8

            Fonte: elaborazioni ufficio Studi Camera di commercio Reggio Emilia su dati Istat

Pur con comportamenti diversificati fra i settori Reggio Emilia continua a confermarsi una provincia in grado di mantenere alti i livelli competitivi sui mercati internazionali continuando ad occupare saldamente il terzo posto per valore esportato fra le province dell’Emilia Romagna preceduta da Bologna e Modena.

Il miglior andamento dei comparti metalmeccanico, elettrico/elettronico e ceramico inducono a presupporre che gli imprenditori reggiani siano stati in grado di intercettare ancora una volta in anticipo i segnali di ripresa in quei Paesi, soprattutto al di fuori dell’Unione Europea, che necessitano in particolare di prodotti strumentali (senza però retrocedere dalle posizioni acquisite nei mercati dell’Unione Europea). A fronte della stazionarietà di vendite nell’UE28 si osserva un incremento del 10,6% verso il mercato russo e del 4,6% verso quello turco. Al di fuori dell’Europa (che nel suo insieme registra un incremento dello 0,9% ed il 71% dell’export complessivo) si osservano andamenti positivi per tutti i continenti: +8,2% per l’Oceania che con 144milioni di acquisti si limita ad acquisire – per la distanza che ci separa – solo l’1,7% del nostro export; +6,9% per l’America che con 979 milioni di acquisto assorbe l’11,4% delle nostre vendite all’estero; +3,4% per l’Africa (395milioni di acquisti pari al 4,6% del totale); +1% per l’Asia (997milioni di euro, l’11,6% del totale).

Se poi si focalizza l’attenzione sui singoli Paesi si registrano aumenti significativi nei mercati statunitense (+16,6%) e brasiliano (+7%) in America, sudafricano (+6,7%), algerino (+52,6%) ed egiziano (+1,6%) in Africa; cinese (+5,2%) in Asia. In Oceania, l’Australia registra un +5,5%

 

Esportazioni della provincia di Reggio Emilia per aree territoriali

Anni 2012 e 2013 (valori in euro)

Aree territoriali

2012

2013

 

EUROPA

6.032.229.078

6.085.226.128

0,9

di cui:

     

- Unione europea 28

5.253.578.536

5.255.502.376

0,0

- Uem17

3.803.237.246

3.793.648.936

-0,3

- Russia

345.224.274

381.869.758

10,6

- Turchia

132.606.186

138.644.599

4,6

AFRICA

381.743.899

394.904.025

3,4

di cui:

     

- Sudafrica

87.574.158

93.465.790

6,7

- Algeria

33.459.526

51.068.380

52,6

- Egitto

43.188.631

43.859.288

1,6

AMERICA

915.568.417

978.587.598

6,9

di cui:

     

- Stati Uniti

465.971.367

543.504.689

16,6

- Canada

107.101.031

100.067.701

-6,6

- Brasile

83.767.316

89.661.531

7,0

ASIA

987.674.223

997.128.812

1,0

di cui:

     

- Cina

186.271.446

195.944.477

5,2

- Giappone

125.847.761

120.210.336

-4,5

- Arabia Saudita

79.155.891

77.974.553

-1,5

- Hong Kong

74.070.727

67.649.971

-8,7

- India

59.298.046

57.546.317

-3,0

OCEANIA

133.407.040

144.297.421

8,2

di cui:

 

 

 

- Australia

114.966.602

121.270.804

5,5

TOTALE

8.450.622.657

8.600.143.984

1,8

                   Fonte: elaborazioni ufficio Studi Camera di commercio Reggio Emilia su dati Istat

 

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Venerdì, 14 Marzo 2014 14:52

Delta del Po: un Parco senza confini

Regione Emilia-Romagna e Veneto hanno firmato a Mesola (FE) un accordo che annulla le barriere geografiche ed istituzionali. Grazie al consorzio Visit Ferrara -

Parma, 14 marzo 2014 


A dimostrazione del fatto che i confini tra Province e Regioni sono solo linee astratte, il Consorzio Visit Ferrara – nato nel 2013 per riunire gli operatori, le imprese e gli enti che vogliono puntare sul futuro del turismo nella Provincia ferrarese – ha fortemente voluto il protocollo d'intesa sull'unificazione del Parco del Delta del Po firmato dalla Provincia di Ferrara e dalla Provincia di Rovigo il 14 marzo 2014 a Mesola (FE), primo passo verso la costituzione di un'unica grande entità naturale e turistica.
«E' una data storica – spiega Gianfranco Vitali, Presidente di Visit Ferrara – che elimina finalmente le barriere amministrative tra le due Province e tra le due principali Regioni del turismo italiano, che registrano ogni anno ben 100 milioni di presenze».
Un accordo che fungerà da stimolo per i privati per perfezionare l'offerta turistica e che rappresenta una scelta "naturale" volta alla realizzazione di un turismo integrato attorno al Delta del Po, area ricca di vegetazione e fauna tra dune, lagune e residenze storiche.
A portare la propria testimonianza durante il seminario moderato da Roberto Vitali, Presidente Village 4 All, è stato Renzo Ghezzo, imprenditore turistico dell'area del Delta Veneto, che ha sottolineato come il Delta sia «l'unico mezzo che ci possa permettere di darci un'immagine attraverso la natura, senza vendere ognuno il proprio prodotto ma facendo conoscere una realtà territoriale coesa».

Un grande Delta dunque per il "Grande Fiume", per trasmettere le emozioni di un capitale naturale immenso. Si tratta infatti del più ampio territorio Unesco della penisola, che in forza di questo accordo saprà presentarsi in tempo per l'Expo 2015. Ma non solo: «Il progetto – dichiara Paolo Rosso, dirigente regionale Turismo Regione Veneto – guarda allo sviluppo dell'economia ben oltre il 2015, sfruttando la forza dei rapporti per proporre offerte complete ai turisti».
«Siamo due Regioni che non si fanno concorrenza ma che possono lavorare in sinergia – conclude Maurizio Melucci, assessore al turismo e al commercio della Regione Emilia-Romagna – per valorizzare un'area eccezionale attraverso la rete di impresa e gli operatori come Visit Ferrara che sanno fare sistema perseguendo obiettivi comuni».

All'incontro hanno inoltre partecipato attivamente le istituzioni regionali dell'Emilia-Romagna e del Veneto e tutti gli operatori turistici dell'intera area territoriale: la Provincia di Ferrara, Provincia di Rovigo, Camera di Commercio di Ferrara e Camera di Commercio di Rovigo, Parco Regionale del Delta del Po Emilia-Romagna, Parco Regionale Veneto del Delta del Po, GAL – Delta 2000, GAL – Polesine Delta del Po, Buy Delta del Po.

 

(Fonte:Ufficio stampa: Ella Studio di Carla Soffritti e C.)

 

 

Male fatturato e investimenti. Persiste la crisi dei consumi: servizi alla persona mai così giù. Govoni: "Ora attendiamo gli effetti del pacchetto Renzi" -

Bologna, 14 marzo 2014 -

Ancora brutte notizie per l'economia regionale. L'andamento congiunturale del terzo trimestre 2013 è decisamente negativo: ancora giù, per il terzo trimestre consecutivo, fatturato ed investimenti.
E' quanto emerge dall'analisi dei bilanci di 5.040 micro e piccole imprese effettuata da Istat per l'Osservatorio congiunturale TrendER, realizzato da CNA Emilia Romagna e dalla Federazione Banche di Credito Cooperativo dell'Emilia Romagna.
Dati economici più che preoccupanti, che presentano un ulteriore indebolimento rispetto al 2012: il fatturato registra un dato tendenziale pari a – 4,1%, mentre crollano gli investimenti con il -38,1%.
L'unico segnale positivo viene dal fatturato estero che registra un valore tendenziale del +28,5%, non sufficiente, tuttavia, a compensare il crollo della domanda interna.
Tra i settori, le costruzioni evidenziano una lieve inversione di tendenza. Pur rimanendo su un dato tendenziale negativo (-3%) registrano, infatti, un andamento congiunturale con un piccolo recupero, passando da un numero indice di 75,2 a 82,2.
In ripresa il settore del legno che, dopo 5 trimestri negativi, segna un aumento tendenziale del fatturato pari al +4,5%.
Permane il quadro di estrema difficoltà del settore tessile che, da otto trimestri, registra un fatturato negativo e che, riportando un -12,2% nel terzo trimestre 2013, tocca il punto più basso dal 2008.
Cattive notizie anche per il settore alimentare che segna un dato tendenziale negativo per il fatturato pari al -19,2%, reso appena meno preoccupante solo dal dato congiunturale in leggera ripresa.
Ma il settore che sta pagando gli effetti più duri della crisi dei consumi è quello dei servizi alla persona, che da tre trimestri riporta dati negativi, toccando il valore più basso dal 2008. "Vedremo nelle prossime settimane – commenta Paolo Govoni, Presidente di CNA Emilia Romagna – se anche i dati di fine 2013 confermeranno questa tendenza o se si registreranno quei timidi segnali di ripresa di cui si parla".
Al momento, per l'artigianato e la micro-piccola impresa, in questi dati, c'è la conferma di una particolare pesantezza della crisi, che deriva soprattutto dalla scarsa domanda interna. Infatti, lo stesso segnale positivo registrato dall'export, pur molto importante in sé, riguarda un numero limitato di aziende, e non riesce, assolutamente, ad attutire gli effetti del calo del fatturato interno.
"Ecco perché – prosegue Govoni – sono urgenti politiche anticicliche che mettano velocemente in circuito risorse in grado di spingere fatturato ed investimenti. All'intervento sullo sblocco dei debiti della PA debbono essere associati interventi di riduzione della pressione fiscale, per ridare fiducia nel futuro e rimettere in moto un meccanismo di produzione e distribuzione delle risorse a beneficio delle imprese e dei cittadini. Ora attendiamo che il complesso di provvedimenti annunciato dal Presidente del Consiglio, trovi effettiva applicazione, per favorire la ripresa, lo sviluppo ed il lavoro, affrontando, altresì, la giungla burocratica, la riduzione della spesa improduttiva e l'evasione fiscale".

(Fonte: ufficio stampa CNA Regionale)

 

 

Reggio Emilia, 14 marzo 2014 -

Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal nuovo regolamento ed agli accordi interprofessionali, tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo <a riferimento> del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/9 –31/12/2012 nella misura di:

€ 53,80 il q.le, IVA compresa e franco stalla

Il pagamento del latte sarà corrisposto:

60 giorni dalla pubblicazione

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Sono in mostra fino a dopodomani - domenica 16 marzo - a Sassuolo le piante che depurano gli ambienti chiusi e combattono gli inquinanti presenti nelle nostre case, uffici, negozi, scuole ecc. -

Modena, 14 marzo 2014 -


Sono in mostra fino a domenica 16 marzo a Sassuolo le piante che depurano gli ambienti chiusi e combattono gli inquinanti presenti nelle nostre case, uffici, negozi, scuole ecc. L'iniziativa è della Solgarden, la cooperativa sociale che, nata nel 1992 per offrire opportunità lavorative a persone svantaggiate, gestisce il garden di via Madre Teresa 5. Domenica 16 marzo dalle 10 alle 12.30 sarà presente un agronomo per fornire consigli pratici sull'argomento. «Sono molte le sostanze nocive che stazionano permanentemente nelle nostre case e creano i più svariati disturbi – spiega il presidente della cooperativa sociale Solgarden Enzo Giovini - Alcune specie di piante da appartamento svolgono una vera e propria azione disinquinante, catturando le molecole nocive, assorbendole e poi neutralizzandole. Alcune specie, come il filodendro, il ficus, la dracena o lo spatifillo, sono già utilizzate come piante da appartamento. Altre sono meno conosciute, ma ugualmente belle da esporre. La mostra che abbiamo allestito offre l'opportunità di vedere e conoscere queste straordinarie piante che, oltre a essere belle, - conclude il presidente della Solgarden - mantengono pura l'aria negli ambienti in cui viviamo».

 

(Fonte: Ufficio stampa Confcooperative Modena)

Nei primi due mesi del 2014 in regione hanno già chiuso 937 attività al dettaglio e 648 ricettive e di ristorazione -

 

Bologna, 13 marzo 2014 -

 

Non si ferma la tendenza negativa per le piccole, medie e imprese in Emilia Romagna. La nostra regione non viene risparmiata dalla crisi, anche se in maniera più contenuta rispetto ad altre zone d’Italia.

Nel primo bimestre del 2014, secondo i dati dell’Osservatorio Confesercenti, solo nel settore della distribuzione al dettaglio, hanno già chiuso i battenti nella nostra regione ben 937 negozi, mentre continuano ad essere  ridotte le nuove aperture di attività (244) con un saldo negativo di -693.

Non differiscono di molto i dati relativi agli intermediari del commercio; nel gennaio e febbraio 2014 hanno chiuso i battenti 669 attività, mentre se ne sono iscritti 313 per un saldo di - 356.

Per quanto riguarda invece le imprese ricettive e di ristorazione, hanno chiuso 648 attività, se ne sono iscritte 171, per un saldo complessivo di -477.

 

 “Ormai ci sentiamo considerati come il pastore della favola di Esopo che gridava al lupo al lupo - spiega il  presidente Confesercenti Emilia Romagna Roberto Manzoni – in realtà la situazione è realmente ormai oltre il limite sopportabile e la continua diminuzione di attività significa una vera sconfitta per tutto il mondo politico e un impoverimento per l’intero tessuto sociale che in alcune zone delle nostre città significherebbe desertificazione. E’ anche la sconfitta della creatività e della capacità imprenditoriale dei nostri concittadini, da sempre in prima fila per la capacità di innovare e di creare impresa.”

 

 “L’emergenza la sottolineiamo da diversa tempo – sostiene Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti Emilia Romagna – ma fino ad ora siamo stati purtroppo inascoltati. Il trend negativo che l’Osservatorio ha registrato è il segnale che i mesi sono passati e poco o nulla è stato fatto. Speriamo che questo nuovo Governo abbia in calendario come priorità politica il rilancio delle piccole e medie imprese, senza le quali l’intero nostro Paese non potrà vedere una ripresa economica; in ogni caso i provvedimenti annunciati ieri, pur con alcuni limiti, vanno nella direzione giusta nel tentativo di rilanciare consumi e occupazione, riducendo nel contempo la spesa pubblica.”

 

 

Schermata 2014-03-13 alle 15.54.22

 

 

 

 

 

(Fonte: L’Ufficio stampa Confesercenti Regionale Emilia Romagna)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dato peggiore degli ultimi 40 anni sia a livello locale, regionale che nazionale. L'Associazione: "Mercato interno ancora in profonda crisi. La ripresa della domanda è indispensabile e fondamentale per far ripartire il territorio e l'Italia" -

 

Modena, 13 marzo 2014 -

"Un anno di crisi feroce il 2013, l'ennesimo. Con un calo del Pil e, soprattutto, dei consumi peggiore del previsto – sostiene Confesercenti Modena - Un'eredità pesante, che nei primi due mesi del 2014 ha portato ad una vera e propria emorragia di imprese nei settori del Commercio, del Turismo e dell'Intermediazione. Secondo le rilevazioni dell'Osservatorio di Confesercenti, il primo bimestre dell'anno, i settori citati hanno registrato a livello nazionale complessivamente oltre 29.000 cessazioni, con un saldo negativo di oltre 17.000 imprese. Numeri che significano sul totale delle imprese registrate un -2,0% in soli due mesi. Dati che peggiorano in ambito emiliano-romagnolo, dove le chiusure sono state oltre 2.500 per un saldo negativo di 1.700 pari ad un -2.3% (sempre sul totale delle imprese registrate). Ma ancor di più se guardiamo al solo territorio modenese, città e provincia: ammontano infatti a 373 le imprese che hanno cessato l'attività, per un saldo negativo finale di 240 unità che corrisponde al -2,4% sul totale di quelle registrate".

"Particolarmente preoccupante poi – continua l'Associazione - il dato relativo alle nuove aperture che nelle categorie esaminate sono state appena 11.400 a livello nazionale, 880 a livello regionale e 134 a livello provinciale: dal nazionale, al locale si tratta del dato più basso, per quanto riguarda il primo bimestre, degli ultimi 40 anni. A chiudere, secondo le analisi dell'Osservatorio, sono state soprattutto donne e imprenditori over 50; mentre ad avviare nuove attività con maggior frequenza, i giovani e gli stranieri. Dopo l'ennesimo Natale fiacco, molti imprenditori hanno ritenuto di non affrontare l'anno, con il suo carico di spese ed adempimenti fiscali, optando invece per la chiusura. Anche perché il mercato interno è ancora in una fase acuta di crisi e di conseguenza la riduzione di consumi non accenna ad arrestarsi. Il fortissimo numero di cessazioni di imprese attive nell'intermediazione commerciale – 103 in provincia di Modena, 670 in Regione e 5.800 a livello nazionale - ci segnalano inoltre l'immobilità della domanda in tutti i settori, dalla compravendita di case a quella di auto e beni commerciali".

Dal rapporto negativo rilevato dall'Osservatorio Confesercenti, tra aperture e chiusure registrato nei primi due mesi dell'anno, non si salva nemmeno il commercio su area pubblica. Il settore dei commercianti cosidetti 'ambulanti', che fino ad oggi aveva mostrato un andamento anticiclico, segna questa volta sul territorio modenese un saldo negativo di ben 20 imprese; di 124 in regione e di 529 a livello nazionale. A raggiungere il peggior risultato, fra i comparti esaminati, è però il commercio al dettaglio in sede fissa extra alimentare: a Modena e provincia solo 35 le aperture a fronte di 157 chiusure, con un saldo negativo di ben 122 imprese, che a livello regionale diventano 693 ed a livello nazionale ben 9.385. La nostra provincia, per quanto riguarda il saldo delle imprese di commercio al dettaglio, si colloca con il suo -1,4% al di sotto della media regionale che registra un – 1,2%, ed ancor di più della media nazionale che si attesta ad un -1,0%.

Modena e provincia registrano dati appena migliori seppur negativi per il commercio al minuto alimentare che segna un saldo pari al – 0,5%, quando in regione si registra un – 1,0% e a livello nazionale un -0,6%. Discorso analogo anche nel settore modenese dei pubblici esercizi e turismo che con il suo -0,1% si colloca al di sopra della media regionale (- 0,7%) e nazionale (-0,4%). Leggermente meglio della media regionale anche l'intermediazione: – 1,2% Modena, contro il -1,4% regionale, ma peggio della media nazionale: - 0,8%.

"La recessione della domanda – evidenzia Confesercenti – non va assolutamente sottovalutata. Il mercato interno italiano è il decimo al mondo per dimensioni e costituisce un asset fondamentale della nostra economia contribuendo a formare l'80% del PIL, del quale poi il 60% è costituito dalla componente spesa delle famiglie. Con l'Informativa del Consiglio dei Ministri presentata dal Premier Renzi si annunciano provvedimenti che vanno nella giusta direzione: tagli energici alla spesa pubblica e risorse che vengono dirottate a sostenere i redditi più bassi. Riteniamo che queste misure possano andare nella direzione di sostegno al mercato interno. Restano però penalizzati i redditi più bassi degli imprenditori e dei lavoratori autonomi che vengono ingiustamente esclusi dai provvedimenti di riduzione del cuneo fiscale. Riteniamo poi che la prevista riduzione del 10% dell'IRAP sia un provvedimento ancora insufficiente per ridurre in maniera sensibile il carico fiscale sulle imprese. Sarà comunque necessaria valutare nel merito i provvedimenti, una volta pubblicati, per fornire un giudizio più articolato". tiene a precisare concludendo Confesercenti.

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Luciana Serri e altri 19 consiglieri del gruppo Partito democratico hanno presentato un risoluzione che chiede alla Giunta di sollecitare il Governo affinché risorse necessarie a coprire i costi degli interventi pubblici e privati censiti -

Bologna, 13 marzo 2014 -

In seguito agli eventi atmosferici che hanno colpito questa regione fra marzo e maggio 2013, il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato 24 milioni di euro per i primi interventi urgenti. Successivamente, con D.L. 93/13, sempre il Governo è intervenuto estendendo la rifusione dei danni anche ai privati. E con l'Ordinanza 130 del 22 novembre 2013, il capo Dipartimento di Protezione civile ha chiesto alla Regione Emilia-Romagna di redigere una "rendicontazione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture ed infrastrutture pubbliche e private danneggiate, nonché dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, dai beni culturali e dal patrimonio".

Da questa premessa, Luciana Serri e altri 19 consiglieri del gruppo Partito democratico hanno presentato un risoluzione che chiede alla Giunta di sollecitare il Governo affinché sia "certo e celere sia il reperimento delle risorse necessarie a coprire i costi degli interventi pubblici e privati censiti", valutando misure di coordinamento nell'erogazione dei fondi finanziati dalle diverse normative, affinché non vi sia sproporzione fra la copertura dei danni alle imprese agricole e quella dei danni alle altre tipologie imprenditoriali. Alla Giunta si chiede, inoltre, di sostenere presso il Governo la necessità di redigere, "un Piano di lunga durata per la prevenzione ed il ripristino del territorio nazionale". Infine, il dispositivo della risoluzione pone il problema di una continuità operativa per il rilancio economico delle zone emiliane colpite negli ultimi anni da una serie di calamità naturali che hanno aggravato il quadro già drammatico della crisi.

La risoluzione contiene alcuni dati significativi sulle dimensioni dell'intervento economico. Dalla relazione del direttore dell'Agenzia regionale di Protezione civile, si ricava che il fabbisogno complessivo per far fronte ai circa 2.500 interventi censiti ammonti a 295.116.444 euro così suddivisi: 1.997 interventi sul patrimonio pubblico per un totale di 236.269.842 euro; 399 interventi sul patrimonio privato ammontanti a 44.520.699 euro; 104 interventi sulle attività economiche e produttive per 14.325.902 euro. A questi importi, vanno aggiunti circa 119 milioni di euro di danni patiti dal settore agricolo. Quanto alla ripartizione territoriale, la risoluzione la ricapitola così: nella provincia di Parma i danni ammontano a 111,7 milioni, in quella di Modena a 77,5, in quella di Reggio Emilia circa 44,5.

Essendo ancora in corso le attività di monitoraggio sugli abitati e le infrastrutture a rischio, "non è escluso che possano emergere necessità di delocalizzazione di opere o edifici, che andranno ad incrementare le risorse finanziarie necessarie".

(rg)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"