Domenica, 08 Gennaio 2017 08:38

Ismea. Il mercato della frutta in Italia

Negli ultimi mesi il mercato della frutta è stato contraddistinto dai prodotti tipici del periodo autunnale e invernale. In particolare l'offerta nazionale è stata caratterizzata dalla presenza di mele, pere, kiwi, ma anche di susine e uve da tavola.

La produzione europea di mele è stimata in circa 12 milioni di tonnellate con una flessione del 3% rispetto al 2015 (Wapa). Per l'Italia, le stime di Assomela e Cso prevedono un raccolto simile a quello del 2015 (-0,8%), frutto del bilanciamento tra il calo produttivo registrato in Alto Adige (-5,7%), la sostanziale stabilità del Trentino (-0,1%) e le variazioni positive delle altre regioni (+7,7%).
Per quanto concerne le pere, il Cso stima una produzione 2016 di 678 mila tonnellate, in flessione dell'11% rispetto all'anno precedente. A livello di Unione europea il Wapa prevede una flessione del 9% rispetto al 2015.

La produzione nazionale di kiwi è stimata in circa 469mila tonnellate, in flessione del 20% rispetto al livello produttivo record del 2015, che ammontava a 588mila tonnellate (Cso). I frutti dovrebbero raggiungere calibri medio grandi e di conseguenza i listini medi sono attesi in netto rialzo rispetto alla campagna commerciale 2015/2016. Le flessioni produttive riguardano tutte le principali aree e in particolare il Lazio, tornato su livelli simili al 2014, dopo il raccolto record del 2015. Una particolare menzione va fatta alla situazione del Veneto dove gli actidinieti sono flagellati dal problema dell'asfissia radicale.

Per quanto concerne i corsi, il termometro del mercato è dato dall'indice dei prezzi all'origine di Ismea ed è utile per tracciare un quadro dell'andamento di mercato del paniere di prodotti ortofrutticoli. A partire dallo scorso maggio, l'indice indica una ripresa delle quotazioni rispetto ai due anni precedenti.

La tendenza positiva degli ultimi mesi è da ricondurre prevalentemente al buon esordio del kiwi Hayward e alle quotazioni di uve da tavola e di alcune varietà di mele e pere che hanno registrato prezzi all'origine nettamente superiori al 2015.

(in allegato il documento completo ismea)

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Mercato internazionale ancora incerto. In attesa dei dati USDA del prossimo 12 gennaio i segnali di queste prime ore del 2017 mostrano una tendenza alla volatilità. Tendenze ribassiste per il corn.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 gennaio 2017
Il mercato riparte con una forte volatilità dettata dalle azioni speculative, stante la vicinanza con la pubblicazione dei dati USDA del 12 gennaio e condizionato sempre dal meteo nel Sud America: parte nord est del Brasile con siccità, mentre in Argentina piogge più intense di quanto fosse atteso.

Nella serata di martedi il mercato ha segnato una fase mista di tendenze, con il calo del seme -16 punti, la farina -6,50 dollari, il corn + 6 punti, il grano +1,80 punti ma comunque il mercato resta sopra i 1000 punti per il seme e i 300 dollari per la farina. I fondi, come anticipato nell'ultimo bollettino del 2016, continuano a difendere le loro posizioni lunghe di seme e di farina di soya, e forti della tenuta dei consumi aspettano solo qualsiasi notizia meteo, commerciale, fitosanitaria o politica per giustificare una fase al rialzo. Gli elementi ribassisti sono limitati ma in mano a una moltitudine di operatori, mentre gli elementi rialzisti sono molteplici e per di più in mano a pochi potendo perciò esprimere maggiore forza sul mercato.

La situazione ufficiale dei fondi, uscita venerdì sera, mostra ancora tendenze ribassiste sul corn e sul grano dove sono "corti" e mentre al rialzo sul seme/farina/olio. Il "corto" del grano è di - 108.927 contratti, il "corto" del corn è a - 113.648. Diversamente il "lungo" del seme è a + 107.075 il "lungo" della farina è a +19.537il "lungo" dell'olio è di + 85.522.
Riguardo ai prezzi, martedi sera si registrava la farina soya proteica partenza porto, 365 pronta, 363 per il febbraio-dicembre 2017, e 362 per il gennaio-dicembre 2018, la normale 8 euro in meno, girasole proteico a 195, per il pronto e 193 per il gennaio marzo 17, il girasole normale a 150/148, il mais al porto a 180, il grano zootecnico al porto 182.

Il mercato dei cereali sui silos interni più tenuto stante la carenza di merce per i soliti problemi logistici.
Ancora ben saldo il mercato delle farine di soya convenzionali No-Ogm a causa delle chiusure degli impianti sia per le condizioni di mercato del seme di soya, anch'esso condizionato dalla logistica. Sempre nella serata di martedi la farina di soya convenzionale quotava 403 euro con un differenziale, rispetto a quella NO Ogm prossimo a 50 euro ton.

Il mercato dei cereali esteri:
Il corn ucraino del gennaio e febbraio marzo quota dlr 170, il marzo 166, l'aprile/maggio a dlr 167 il giugno a dlr 169 Il corn "comunitario" (rumeno, bulgaro) gennaio/marzo euro 164, aprile maggio 164, il giugno 165.

Mercato delle Bioenergie alla ricerca sempre più improbabile di mais tossinato, che in Piemonte è stato venduto a 160 euro ton. partenza, o altri cereali alternativi

Indicatori internazionali 4 gennaio 2017


l'Indice dei noli è sceso a 953 punti, il petrolio è attorno a 53$ e l'indice di cambio segna 1,04163.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 52 1 gennaio 2017 -
Editoriale: 2016 annus horribilis - Buon 2017! - Un treno carico di sorprese da Farm Run 2017 - 17 tonnellate di tortellini sequestrate dai NAS di BO - Parmalat e Lactalis -

SOMMARIO Anno 15 - n° 52 01 gennaio 2017
1.1 editoriale 2016 annus horribilis?
2.1 auguri Buon ANNO!
3.1 eventi farm run Un treno carico di sorprese da Farm Run 2017
3.2 sicurezza alimentare 17 tonnellate di tortellini sequestrate dai NAS
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra alti e bassi ci si avvia verso il 2017.
5.1 parmalat - lactalis Parmalat, con l'OPA Lactalis il titolo vola ma gli azionisti non ci stanno.
6.1 promozioni "vino" e partners
7.2 promozioni "birra" e partners

20161231-Cibus-52-2016-COP

I fondi mantengono le posizioni in attesa di nuove informative utili a lanciarsi nei rialzi. Dopo una settimana con tendenze ribassiste gli ultimi scampoli del 2016 sono contraddistinti da andamenti misti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 29 dicembre 2016

Dopo una settimana contraddistinta da ribassi, martedì 27 dicembre, il mercato ha avuto un sussulto di ripresa su tutti i comparti: semi + 25 punti, farina + 10 dollari, mais + 9 punti, grano + 16 punti, poi in serata di mercoledi si è assistito a un modesto calo: semi – 8 punti, farina -1,30 dollari, mais -6 punti, grano -8 punti.
Mentre scriviamo l'andamento è incerto ma con una tendenza di leggero rialzo maggiormente al rialzo piuttosto che al ribasso. Comunque l'anno che sta volgendo al termine ha registrato valori superiori ai 1000 punti per il seme e ai 300 dollari per la farina.

Un segnale a dimostrazione che i fondi stanno difendendo le loro posizioni lunghe di seme e di farina di soya. Forti della tenuta dei consumi, rimangono in attesa di qualche notizia meteo, commerciale, fitosanitaria, politica per lanciarsi nel rally del rialzo.

La cronaca dei prezzi, della giornata di mercoledi, registrava la farina soya proteica partenza porto a 369 pronta, con problemi di fisicità e condizionamento qualitativo, 369 per il 2017, e 363 per il gennaio dicembre 2018, la normale 8 euro in meno pur anch'essa manifestando seri problemi disponibilità fisica. Il girasole proteico a 142,00, per il pronto e 195 per il gennaio marzo 2017, il girasole normale a 150/148, il mais al porto a 179, il grano zootecnico al porto 180.
Sempre ferma la logistica estera, mentre quella nazionale funziona a a ritmo alternato sia per i camion che per i treni.

Intanto i mercati dei cereali esteri registrano:
Il corn ucraino del gennaio e febbraio marzo quota dlr 168, il marzo 167, l'aprile/maggio a dlr 169 contro il giugno a dlr 172. Il corn "comunitario" (rumeno, bulgaro) del dicembre euro164, gennaio/marzo euro 163, aprile maggio 165, il giugno 167.
Mercato delle Bioenergie alla ricerca sempre più improbabile di mais tossinato, o cereali alternativi, quali ad esempio triticale, segale, sorgo, avena.

Indicatori internazionali 29 dicembre 2016


l'Indice dei noli è salito a 961 punti, il petrolio è attorno a 53-54$ e l'indice di cambio segna 1,04523.

CON L'OCCASIONE PORGIAMO GLI AUGURI DI UN PROSPERO E FELICE ANNO NUOVO.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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I francesi di Sofil (Lactalis) lanciano un'Opa totalitaria sul capitale non ancora posseduto (pari al 12,26%) a 2,8 euro per azione, con un premio dell'8,5% sul prezzo di Borsa di venerdì 23 dicembre.

di Virgilio - Parma - 29 Dicembre 2016 -
20161227-Parmalat-bottiglie gdeIl Gruppo Lactalis, lo scorso 27 dicembre, aveva annunciato un'offerta pubblica di acquisto volontaria per le rimanenti azioni in circolazione della sua controllata Parmalat per il restante 12,26% del capitale non ancora detenuto. 2,8 euro ad azione che corrisponde al 8,5% in più rispetto al valore quotato alla borsa milanese il 23 dicembre.

Ma il fondo AMBER CAPITAL (detiene il 2%) non ci sta sostenendo che il valore della quota è ben superiore ai 2,8€.

Considerando quanto è cresciuta la società in questi anni e le prospettive di crescita future, il valore, almeno per quanto riguarda la parte azionaria opposta a Sofil (Lactalis), è attorno ai 4 euro.
La nota trasmessa da Lactalis invece considera che "Il prezzo di offerta di € 2,80 per ciascuna azione, che non è mai stato raggiunto dal 2011, comprende un premio superiore al 11% rispetto alla media dei prezzi ufficiali del mese scorso e quasi il 15% rispetto alla media degli ultimi tre mesi."

(in allegato il comunicato stampa Lactalis).

Domenica, 25 Dicembre 2016 14:37

SOMMARIO Anno 15 - n° 51 25 Dicembre 2016

Editoriale: Berlino come Nizza e Ankara come Sarajevo? - Buon Natale! - Formaggi DOP sempre più padroni del mercato. - Cereali e dintorni. Il cambio condiziona i prezzi - Questo Matrimonio s'ha da fare - Origine obbligatoria in etichetta per grano e pasta - Vino, Tendenze e dinamiche recenti

SOMMARIO Anno 15 - n° 51 25 dicembre 2016
1.1 editoriale Berlino come Nizza e Ankara come Sarajevo?
2.1 auguri Buon Natale!
3.1 lattiero caseario Formaggi DOP sempre più padroni del mercato.
4.1 zootecnia "Più resa e più benessere"
4.2 Vino Emilia Wine, Davide Frascari confermato alla presidenza
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il cambio condiziona i prezzi.
6.1 turismo enogastronomico Questo Matrimonio s'ha da fare
7.1 grano e cereali Origine obbligatoria in etichetta per grano e pasta.
8.1 vino Ismea. Vino, Tendenze e dinamiche recenti
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

 

Cooperativa vinicola nata dalla fusione delle Cantine di Arceto, Prato e Correggio, è una realtà di primo piano del settore con un fatturato di 22,5 milioni di euro

Reggio Emilia, 23 Dicembre 2016) - Nato 42 anni fa a Reggio Emilia, dove si è diplomato all'Istituto Agrario "Zanelli" per poi laurearsi, con lode, in Scienze Agrarie all'Università di Bologna nel 1999, Davide Frascari è stato confermato alla presidenza di Emilia Wine, la cooperativa vinicola nata nel 2014 dalla fusione delle cantine di Arceto, Prato e Correggio. Frascari, che conduce un'azienda agricola in buona parte coltivata a vigneto, è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione, che ha anche chiamato alla vice presidenza Paolo Culzoni di Correggio.

Eletto in questi giorni dall'Assemblea della cooperativa, il Consiglio presenta un forte rinnovamento, con 6 nuovi membri su 15, che testimonia il dinamismo di Emilia Wine, in grado di mettere in campo tutte le sue forze per rispondere al meglio alle esigenze del mercato globale.
Ringraziando per la fiducia ricevuta, il presidente ha sottolineato che "la cooperativa proseguirà nella direzione seguita in questi tre anni, mettendo a frutto gli investimenti e migliorando costantemente la gestione e la razionalizzazione dei costi per garantire ai soci risultati positivi. Nei prossimi mesi, verrà inoltre completato il percorso di riorganizzazione della produzione per proporre una gamma vinicola di alta qualità sempre più in linea con le richieste del consumatore moderno".

Il Decreto inviato a Bruxelles. Martina: puntiamo sulla massima informazione al consumatore. Calenda: maggiore chiarezza sull'origine del grano rafforza la competitività della pasta Made in Italy.

Roma 20.12.2016 - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che è stato inviato a Bruxelles per la prima verifica lo schema di decreto, condiviso dai Ministri delle politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che introduce la sperimentazione dell'indicazione obbligatoria dell'origine per la filiera grano pasta in Italia.
Si avvia così l'iter autorizzativo previsto a livello europeo per arrivare a un modello di etichettatura che consentirà di indicare con chiarezza al consumatore sulle confezioni di pasta secca prodotte in Italia il Paese o l'area dove è coltivato il grano e quello in cui è macinato.

"Puntiamo a dare - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - massima trasparenza delle informazioni al consumatore, tutelare i produttori e rafforzare i rapporti di una filiera strategica per il Made in Italy agroalimentare. Con questo provvedimento l'Italia vuole sperimentare per prima un nuovo sistema di etichettatura che valorizzi le nostre produzioni di grano e pasta, come abbiamo fatto con quelle lattiero casearie. Allo stesso continueremo a spingere a Bruxelles per avere un avanzamento su questo fronte a livello europeo".

"La filiera della pasta è uno dei maggiori protagonisti del Made in Italy - ha sottolineato il Ministro Carlo Calenda - perché testimonia la capacità dei nostri pastai di miscelare grani di origine diversa, così da raggiungere gli alti livelli qualità che caratterizzano la pasta italiana. Il provvedimento, che risponde ad una crescente esigenza di trasparenza e informazione verso il consumatore, consentirà di fare maggiore chiarezza sull'origine del grano e delle semole che caratterizzano la qualità della pasta Made in Italy nell'ottica di rafforzare la filiera produttiva e competere con la concorrenza straniera."

LE NOVITÀ DEL DECRETO
Il decreto in particolare prevede che le confezioni di pasta secca prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture:
a) Paese di coltivazione del grano: nome del Paese nel quale il grano viene coltivato;
b) Paese di molitura: nome del paese in cui il grano è stato macinato.
Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE.
Se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l'Italia, si potrà usare la dicitura: "Italia e altri Paesi UE e/o non UE".
Queste indicazioni sull'origine sono apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed indelebili.

OLTRE L'85% DEGLI ITALIANI CHIEDE TRASPARENZA NELL'INDICAZIONE D'ORIGINE DI GRANO E PASTA
Oltre l'85% degli italiani considera importante conoscere l'origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per la pasta. Sono questi i dati emersi dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini.

LE PRINCIPALI AZIONI DEL MIPAAF A SOSTEGNO DEL SETTORE CERALICOLO
Fondo da 30 milioni di euro per l'avvio del piano cerealicolo nazionale per il triennio 2017-2019. Per aumentare qualitativamente l'offerta di grano italiano si prevede il sostegno per incrementare la sottoscrizione di contratti di filiera, capaci di garantire una più equa remunerazione del lavoro agricolo e contenenti parametri qualitativi del grano duro conformi con le esigenze produttive dell'industria pastaria. Per questo è previsto un aiuto di 100 euro ad ettaro per produttore nei limiti del regime 'de minimis'. L'obiettivo è aumentare del 20% le superfici coltivate coinvolte passando da 80.000 a 100.000 ettari.
Per tutelare le imprese dalle crisi di mercato, infine, il Mipaaf promuove una polizza assicurativa per la stabilizzazione del ricavo aziendale. La misura punta a garantire i ricavi dei produttori proteggendoli, oltre che dagli eventi atmosferici avversi, anche dalle eccessive fluttuazioni di mercato. Il Ministero si impegna a introdurre tali polizze innovative nel Piano Assicurativo Agricolo Annuale che dà diritto agli agricoltori di ricevere il contributo dello Stato sui premi assicurativi. Sempre in via sperimentale e al fine di favorire lo sviluppo di polizze ricavo, Ismea garantirà la copertura del Fondo di riassicurazione.

I NUMERI DEL COMPARTO CEREALICOLO
La filiera grano pasta italiana rappresenta uno dei settori più importanti per il Made in Italy agroalimentare, con numeri importanti:
- produzione di grano duro italiano circa 4 milioni di tonnellate
- produzione di pasta 3,4 milioni di tonnellate, che rendono l'Italia il principale produttore mondiale;
- valore della produzione oltre 4,6 miliardi di euro
- valore dell'export 2 miliardi di euro.

Domenica, 25 Dicembre 2016 08:43

Ismea. Vino, Tendenze e dinamiche recenti

A vendemmia ormai archiviata, la produzione italiana di vino 2016 appare particolarmente abbondante e non lontana dai livelli dello scorso anno, quando sono stati superati i 50 milioni di ettolitri.

C'è ancora un po' di incertezza, relativamente al segno della variazione rispetto allo scorso anno, perché le piogge di settembre hanno un po' cambiato gli esiti delle previsioni fatte fino a quel momento.

Sembra essersi consolidata la crescita in Emilia Romagna, Veneto e Piemonte; mentre in Trentino Alto Adige le perdite sono state inferiori alle aspettative; situazione analoga in Sicilia: In Lombardia, invece, la flessione stimata inizialmente è sembrata ottimistica. La Puglia presenta uno scenario molto variegato, con perdite pesanti su alcune varietà ed incrementi altrettanto importanti su altri.

Ad una produzione comunque abbondante si devono aggiungere anche le giacenze, che al 31 luglio ammontano a 42,7 milioni di ettolitri.

Qualunque sia il segno della variazione rispetto allo scorso anno, comunque, l'Italia si conferma primo Paese produttore in un contesto in cui i volumi mondiali, secondo stime Oiv, sembrano attestarsi a 260 milioni di ettolitri, - 5% sul 2015. La Ue nel suo complesso si presenta con 165,6 milioni di ettolitri, contro i 167 della campagna precedente (-4%), con la Francia attestata a 43,2 milioni di ettolitri (-10% su base annua). In lieve crescita, secondo le prime stime, la Spagna ma senza discostarsi troppo dai 37 milioni di ettolitri del 2015.

Nel Nuovo Mondo la produzione 2016 è stata del 10% inferiore rispetto all'anno precedente, con Cile, Sud Africa e Argentina che hanno registrato riduzioni vicine o superiori al 20%. In lieve incremento, invece, sia gli Stati Uniti sia dell'Australia. Da segnalare che la Cina, con oltre 11 milioni di ettolitri, si sta affermando anche come produttore e non più solo come importatore.

20161220-Vino-prezzi-ismea-2016

Si attenuano i problemi di siccità dell'Argentina. Il cambio sfavorevole condiziona i prezzi in Eurozona. Nel 2018 si prevede una riduzione di soia coltivata in Argentina e in Brasile.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 dicembre 2016
Il mercato della soia comincia a risentire delle piogge che stanno attenuando i problemi di siccità registrata in Argentina, nonché dell'approssimarsi del raccolto in Brasile. Una pressione che tende a ridimensionare i valori pur stando sopra i 1000 punti per il seme e i 300 dollari per la farina. Un vantaggio che, almeno per l'eurozona, in parte si è vanificata a causa del rafforzamento del dollaro sull'euro, il cui indice ha toccato anche 1,035 nella giornata di martedi scorso (era da 2002 che non accadeva).

Come è intuibile i prezzi rimangono sotto l'influenza del cambio determinando, per la farina di soia proteica, partenza porto, la quotazione di 359 pronta (con problemi di disponibilità e condizionamento qualitativo), 360 per il 2017, e 356 per il gennaio dicembre 2018, mentre per la normale 8 euro in meno, ma anche in questo caso si sono riscontrati problemi di quantità fisica disponibile. Il girasole proteico è quotato a 202, il girasole normale a 150, il mais al porto a 178, il grano zootecnico al porto 180.

Proseguono comunque i noti problemi connessi alla logistica estera che manifesta disponibilità a "singhiozzo" sia per i camion sia per i treni merce.
Mercato interno abbastanza stabile con consumi contenuti, qualche riflessione va invece fatta sulla farina di soia riguardo al mercato del 2018. Si fa sempre più concreta la possibilità che, per ragioni diverse, sia Argentina e sia Brasile, destinino maggiori superfici alle coltivazioni di mais a discapito della soia già a partire dal 2017.

Intanto i mercati dei cereali esteri registrano:
Il corn ucraino del gennaio e febbraio marzo quota dlr 166, l'aprile/maggio a dlr 167 contro il giugno a dlr 170. Il corn "comunitario" (rumeno, bulgaro) del dicembre euro 164, gennaio/marzo euro 163.
Il grano feed dall'Ucraina quota spot dlr 168. Il gennaio/febbraio/marzo a dlr 171 mentre l'agosto a dlr 170. Dagli altri paesi della UE, il grano feed, per il dicembre è fissato ad euro 163, il gennaio euro 164 e il febbraio ad euro 165 il marzo ad euro 166. A questi valori va aggiunto il nolo che dal mar nero oggi si aggira sui 20 dollari alla tonn.

Mercato delle Bioenergie alla ricerca sempre di mais tossinato, o cereali alternativi, quali ad esempio triticale, segale, sorgo, avena e si sta valutando anche import di manioca.

Indicatori internazionali 21 dicembre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 914 punti, il petrolio è attorno a 54$ e l'indice di cambio segna 1,04005.

  

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 21 Dicembre 2016 08:34

Formaggi DOP sempre più padroni del mercato.

Prosegue lo scivolone del latte spot e si incrina il listino della crema. Regge il burro mentre i formaggi DOP volano.

di Virgilio, Parma 21 dicembre 2016

LATTE SPOT ancora in picchiata il latte spot. Un ulteriore -5,71% si aggiunge alla perdita registrata nella ottava precedente relativamente al latte scremato spot estero che cade, sulla pazza veronese, a quota 16,56-17,60€/100 litri di latte. Più contenute le perdite del latte crudo spot nazionale (-2,42%) e del latte intero pastorizzato spot estero (-2,56%) i cui listini approdano rispettivamente a 40,72-42,27€/100litri e tra 38,15 e 40,21 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA inalterati, anche nella settimana che precede il Natale, i listini del burro quotati a Milano dove invece cede, anche in modo sensibile, la crema a uso alimentare che si posiziona a 2,16€/kg (-5,26%). Analogamente cede il 2,25% la panna veronese che si ricolloca tra 2,15 e 2,20€/Kg. Resta invece ancora invariato il listino dello zangolato parmense che conferma la sua posizione anche alla borsa reggiana di ieri 20/12/2016.

Borsa di Milano 19 dicembre: (=)
BURRO CEE: 4,20€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,35€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,25€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,05€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,16€/Kg. (-)
MARGARINA novembre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 19 dicembre: (-):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,15-2,20 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 16 dicembre 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,65€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 20 dicembre 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO Nuovo balzo in avanti del Grana Padano DOP che recupera altri 10 centesimi. Alla borsa merci di Milano le quotazioni sono così aggiornate:
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,05 - 7,15 €/Kg. (+)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,85 -8,45 €/Kg (+)

PARMIGIANO REGGIANO l'inesorabile ascesa del Parmigiano Reggiano. Ulteriori 15 centesimi vanno ad arricchire al bottino raccolto negli ultimi 5 mesi.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,30 - 9,80 €/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,55 - 11,00 €/Kg. (+)

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

20161207-GP 

 

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

Risparmi nella gestione dell'ente e finanziamenti garantiranno per il prossimo anno quasi 20 milioni di euro di investimenti per la difesa del territorio. Particolarmente significativo il risparmio generato dalla gestione del Consorzio che sarà impiegato in nuovi lavori.

Reggio Emilia 19 dicembre 2016

I numeri parlano chiaro e il bilancio di previsione approvato in questi giorni dal Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale per il prossimo anno ne sono la prova più tangibile. Maggiori investimenti per la salvaguardia e la difesa del comprensorio servito, attenzione particolare per le aree montane più disagiate sottoposte a dissesto idrogeologico e risparmio sui costi di gestione dell'ente che, mantenendo la qualità del servizio in un anno di mutamenti legislativi ( vedi l'applicazione dei nuovi Piani di Classifica e ampliamento dell'area governata) è riuscito - in periodo di commissariamento straordinario da parte della Regione Emilia Romagna - ad incrementare efficienza guadagnando margini considerevoli da investire. Questo in sostanza è ciò che emerge dall'azione amministrativa del Consorzio che ha così consolidato nel 2016 un processo di gestione virtuosa gettando le basi certe per il 2017; un anno in cui aumenteranno le risorse finanziarie, frutto di una gestione attenta, per l'esecuzione di interventi di bonifica sul comprensorio. Complessivamente i costi per le attività tecniche supereranno i 15 milioni di euro ed andranno a finanziare una somma di interventi di poco superiore a 10 milioni di euro. A queste cifre si sommeranno gli oltre 7 milioni di euro per interventi finanziati con fondi Regionali, Statali o Comunitari, portando a 17 milioni di euro la previsione complessiva degli interventi di bonifica nel 2017. Anche il Piano degli investimenti si presenta piuttosto corposo con quasi 2,5 milioni di euro di investimenti straordinari, tra cui l'acquisito di un capannone nella zona di Bibbiano per la logistica che svolgerà il ruolo di base-operativa per lo staff tecnico e la realizzazione di due centraline idroelettriche lungo il Canale d'Enza. Il notevole impegno operativo che il Bilancio 2017 va a prefigurare è stato reso possibile grazie a significative economie di gestione (nei costi amministrativi, per l'energia e per il personale) oltre che per l'utilizzo di fondi accantonati nei precedenti esercizi.

"Nella programmazione economica finanziaria del 2017 – ha dichiarato il Commissario Straordinario Franco Zambelli – abbiamo fatto ogni sforzo per valorizzare il ruolo e le professionalità del Consorzio per la difesa e l'equilibrato sviluppo del territorio. Il nostro comprensorio, che si sviluppa su 4 Provincie e due diverse Regioni, pur essendo tra i più sviluppati in Italia presente molte situazioni critiche sotto il profilo idrogeologico. Mi riferisco al rischio di frane montagne e a quello di allagamenti in pianura, senza contare i danni delle possibili siccità. Per prevenire questi rischi il Consorzio opera quotidianamente a fianco delle amministrazioni pubbliche, delle aziende agricole e non, e dei singoli cittadini. Nel 2017 lo farà con maggior vigore". Nella programmazione degli interventi particolare attenzione sarà rivolta alla zona di alta pianura tra Albinea e San Polo d'Enza, dove il Consorzio ha acquisito dalla Regione la gestione di ben 150 km. di corsi d'acqua naturali oltre che nei Comuni di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano Modenese i cui centri storici sono stati assoggettati a contribuenza nel corso del 2016.

(Fonte: Consorzio Bonifica Emilia Centrale)

Lunedì, 19 Dicembre 2016 14:30

Questo Matrimonio s'ha da fare

"Da due cose buone non può che nascere un'altra cosa buona!" E' vincete la formula del Christmas Food Wine Festival di Noceto. Sdoganato a pieni voti il testarolo da passeggio abbinato ai prodotti della tradizione emiliana.

di Virgilio - Noceto, 18 Dicembre 2016
Non era così scontato che l'abbinamento tra il testarolo pontremolese e i prodotti tipici emiliani potesse andare d'accordo. Come ha perfettamente sottolineato lo chef nostrano, Antonio Di Vita (Parma Rotta), il calore del testarolo appena sfornato mortificherebbe il prosciutto o il culatello, mentre potrebbe ben accostarsi con il prosciutto cotto di maiale nero, con l'impasto di cotechino piuttosto che con il lardo speziato o con il primo sale. Eccellente invece il testarolo secco abbinato al prelibato prosciutto nero.

20161218-IMG 4580 20161218-IMG 5089Una sperimentazione, guidata dal maestro di cucina di "Parma Rotta", che ha pienamente soddisfatto tutti i palati di coloro che hanno avuto il "coraggio" di proporsi come "cavia" di questa sperimentazione culinaria transappenninica.

D'altronde non poteva che essere così. Infatti è ormai appurato, dalla secolare saggezza tramandata oralmente, che "da due cose buone non può che nascere un'altra cosa buona!"
E buono è risultato anche il sodalizio che si è  sancito ieri pomeriggio, tra l'Amministrazione comunale di Pontremoli e quella di Noceto, al Christmas Food Wine Festival, sostenuto da una indiscutibile e consolidata affinità storica e culturale, come hanno ancora una volta confermato Deisy Bizzi (vicesindaco di Noceto e ideatrice del Christmas Food Wine Festival), affiancata dagli assessori Maini Giovanna e Bertolani Marco, e la Sindaca di Pontremoli, Lucia Baracchini. Due donne, due amministratrici che immediatamente sono entrate in sintonia condividendo l'idea di dare vita a questo ponte ideale a scavalco dell'appennino tosco emiliano.

Molto più di uno show cooking, quello andato in scenaieri a Noceto. Un vero e proprio spettacolo di cultura tradizione e convivialità magistralmente orchestrato da Antonio di Vita (Chef) e Marco Cavellini (Fiduciario di Slow Food Pontremoli) a sua volta coadiuvato dal team della condotta pontremolese che ha allestito e gestito un forno per testaroli regalando profumi, sapori e aromi dal fascino antico, grazie al forno a legna necessario per arroventare i "testi", il Sottano e il Soprano (i "testi" che compongono il forno portatile necessario alla cottura dei testaroli e non solo).

In chiusura del secondo show cooking pomeridiano, non poteva mancare il tradizionale brindisi accompagnato dallo scambio di doni tra le due amministrazioni e l'impegno solenne a proseguire una collaborazione che, c'è da scommettere, regalerà ancora molte soddisfazioni ai territori.

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(A seguire la galleria immagini in fondo alla pagina)

Christmas Food Wine Festival in Sintesi
Slow food, show cooking, trucks di street food, cantine vinicole di tutto il nord Italia, contraddistinte da produzioni di elevata qualità, che proporranno i calici in degustazione, per accompagnare ciò che i produttori agricoli e i ristoratori del territorio vorranno proporre.
Cotechino da passeggio accompagnato dallo zabaione, cappelletti, miele, formaggi, salumi, spezie, ortaggi di stagione, birre artigianali , oltre al testarolo da passeggio che sarà abbinato al pesto di basilico con il formaggio DISOLABRUNA dell'Azienda Profi di Ronchini Giuseppe

Partner della manifestazione GOLA GOLA FESTIVAL
Hanno contribuito alla organizzazione la Proloco Noceto, Associazione Incontriamoci in Paese, Consulta dei Giovani di Noceto, che prepareranno i pacchi natalizi.

Programma della manifestazione, nel centro storico:
sabato 17/12 dalle ore 12,00 stand di street food con crepes, pesce fritto, arrosticini e prodotti sardi, torta fritta, salumi, trippa, cappelletti da passeggio, zucca fritta e vin brulè, lambrusco cantine Ceci , birra Dolomiti.
domenica 18/12 dalle ore 9 , oltre agli stand di street food del sabato, apertura degli stand di degustazione, produttori agricoli, trucks di street e slow food, alle ore 11,00 il primo show cooking e l' intervento di Antonio di Vita. Previsto nel pomeriggio alle 15,00 il saluto dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di Noceto e Pontremoli , alle 15,30 il secondo show cooking ed a seguire il via alle degustazioni.


(A seguire - fondo pagina - la galleria immagini)

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Editoriale: Buon natale ai bambini di tutte le Aleppo del mondo. Crollo del latte spot. Parmigiano Reggiano: investimenti per 15 milioni di euro. Cereali e dintorni. Il rialzo dei tassi USA ha messo le ali al dollaro. Export reggiano a +2,6%. Alla scoperta di Pontremoli, aspettando il Christmas Food Wine festival di Noceto. Promozioni.

SOMMARIO Anno 15 - n° 50 18 dicembre 2016
1.1 editoriale Buon natale ai bambini di tutte le Aleppo del mondo
1.2 auguri Buon Natale!
2.1 lattiero caseario Crollo del latte spot
3.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: investimenti per 15 milioni di euro
3.2 turismo Fornovo: torna a vivere la via Francigena
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Il rialzo dei tassi USA ha messo le ali al dollaro.
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati senza particolari oscillazioni
6.1 export Export reggiano a +2,6%.
7.1 eventi e territori Alla scoperta di Pontremoli, aspettando il Christmas Food Wine festival di Noceto
8.1 consumi Ismea, ancora in contrazione i consumi domestici
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 18 Dicembre 2016 10:22

Fornovo: torna a vivere la via Francigena

Un chilometro di Via Francigena a Fornovo torna a vivere grazie ad una collaborazione tra pubblico e privato. Consorzio di Bonifica Parmense, Comune di Fornovo e Consorzio Strada Massona hanno raggiunto il traguardo di mettere in sicurezza e restituire alla comunità un lungo tratto di carreggiata fino ieri scarsamente praticabile

FORNOVO – 14 dicembre 2016 - Oltre un chilometro di strada tortuosa del tratto parmense della Via Francigena , fino a ieri dissestata ed interessata da una ampia lingua franosa che la tagliava in due, è stata risistemata e rimessa a nuovo. Oggi si è tenuta sul posto la presentazione dei lavori , frutto di una collaborazione fattiva tra un consorzio privato di cittadini della strada Massona - nato appositamente per perseguirò lo scopo - il Comune di Fornovo e l'opera progettuale ed esecutiva del Consorzio di Bonifica Parmense che ha realizzato i drenaggi per i flussi delle acque scolanti, il consolidamento dei versanti sottoposti ad opera di erosione da dissesto idrogeologico e il completo restyling della rete viaria che ospita quotidianamente il traffico veicolare che dalla fondovalle di Sporzana, intersecando la località Monte della Croce, sopraggiunge infine nel centro di Fornovo costituendo un vero e proprio anello viario naturale che aggira la parte alta dell'abitato urbano.

" La strada - ha commentato il presidente Della Bonifica Parmense Luigi Spinazzi - consentirà ad alcuni insediamenti agricoli , imprenditoriali, di poter contare nuovamente su una arteria in condizioni ottimali e il lavoro del Consorzio di Bonifica è stato fatto in tempi utili". Il sindaco di Fornovo Emanuela Grenti ha sottolineato come la collaborazione tra il pubblico e il consorzio privato di cittadini residenti abbia consentito di individuare la soluzione più idea per raggiungere un risultato pragmatico, ora visibile e soprattutto utile a tutta la comunità che ne usufruisce. Sul posto , oltre alle autorità civili e militari e religiose, erano presenti i residenti del Consorzio Strada Massona guidati dall'imprenditore Michele Brianti, il direttore generale del Consorzio di Bonifica Parmense Meuccio Berselli ( che ha coordinato gli interventi tecnici con la collaborazione del responsabile tecnico Ovidio Scaffardi), l'assessore comunale fornovese Alice Venturini, l'imprenditore Luca Accorsi.
(Fonte consorzio di Bonifica Parmense)

Alcuni analisti finanziari ipotizzano la parità tra Dollaro e Euro già dal prossimo gennaio. Il rialzo dei tassi di interesse statunitense e le dichiarazioni di ulteriori innalzamenti nel caso proseguisse la medesima tendenza economica degli USA ha messo le ali al dollaro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 16 dicembre 2016
Il rialzo dei tassi USA e l'annuncio che ne seguiranno altri se l'economia americana proseguirà con questa tendenza ha messo le ali al Dollaro. Nella sola giornata di giovedi l'Euro lo è passato da 1,060 a 1,038.

I riflessi sui prezzi sono evidenti e, a mero titolo esemplificativo, ecco quello che accadrebbe ai prezzi della soia proteica:
314,60 $ a gennaio 2017 (quotato il 16/12/2016) base tonnellata corta x 1,1023= 346,78 $+ 30$ di premi/nolo = 376.78$ /1,0600 = 355,45€ che aggiornata con il cambio a 1,038 diventano 362,99€ quindi con una differenza di 7,54 euro alla tonnellata.

Qualche esperto di finanza internazionale è arrivato a ipotizzare la parità tra le due monete (€/$) ipotizza la parità già nel prossimo mese di Gennaio.
Una eventualità che avrà logica conseguenza su tutti i prezzi dei prodotti d'importazione e non solo.

Oggi (16/12/2016 ndr) la quotazione della farina di soya proteica partenza porto ha registrato: 362€ pronta, 363€ per il 2017, e 357€ per il gennaio giugno 2018, la normale da 8 a 10 euro in meno. Il girasole proteico a 202, il girasole normale a 152, il mais al porto a 177 e il grano zootecnico al porto 180€.

Alle difficoltà generate dalle condizioni di mercato occorre aggiungere le problematiche contingenti connesse alla logistica. In particolare a risentirne maggiormente sono le merci provenienti dall'estero che trovano ostacoli sia circa le disponibilità di trasporti gommati in questo specifico periodo natalizio sia per le difficoltà di intercettare merci di ritorno ai paesi di origine, con evidente innalzamento delle tariffe.

Il Mercato interno invece rimane abbastanza stabile con consumi contenuti.

Il comparto delle Bioenergie è sempre alla spasmodica ricerca di mais tossinato, o cereali alternativi, quali ad esempio triticale, segale e sorgo.

Indicatori internazionali 16 dicembre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 966 punti, il petrolio è attorno a 51$ e l'indice di cambio segna 1,04372.

 

 

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Domenica, 18 Dicembre 2016 09:00

Export reggiano a +2,6%.

Dai mercati esteri continuano a giungere segnali positivi per le esportazioni di prodotti "made in Reggio". Bene l'Europa, USA in volo.

Reggio Emilia - 16 dicembre 2016 -
Nei primi nove mesi del 2016, infatti, le esportazioni reggiane hanno raggiunto i 7,2 miliardi di euro, vale a dire il 2,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2015. In controtendenza le importazioni che si sono attestate, da gennaio a settembre dell'anno in corso, attorno 2,7 miliardi rispetto ai 2,8 dei primi nove mesi del 2015. Il saldo commerciale tra export ed import, con quasi 4,5 miliardi, è quindi cresciuto del 7,1%.

"Siamo evidentemente molto soddisfatti di questo andamento delle esportazioni - sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi - che offrono un riscontro positivo anche rispetto alle risorse economiche messe in campo dalla Camera di Commercio per il supporto all'internazionalizzazione delle imprese reggiane".
"Nonostante la riduzione delle risorse disponibili, legate alle più recenti azioni del Governo in materia di riforma delle Camere di Commercio - spiega al proposito Landi - per il 2016 abbiamo assicurato 1,276 milioni alle azioni di sostegno alle esportazioni, cifra fra le più alte degli ultimi anni".
"Gli ultimi dati – prosegue Landi – ci confermano che siamo in presenza di un andamento molto favorevole che sottolinea la capacità competitiva delle imprese reggiane e che occorre consolidare ulteriormente".
"Proprio per questo - conclude il presidente della Camera di Commercio - quest'anno abbiamo puntato soprattutto ad estendere il numero delle imprese che hanno rapporti con l'estero e, contemporaneamente, ad azioni di incoming tanti paesi esteri (Germania, Austria, Area Scandinava, Russia, Stati Uniti e Canda, Giappone e Corea del Sud, Emirati Arabi Uniti, solo per citarne alcuni) che hanno messo in evidenza alcuni dei settori trainanti la nostra economia, con particolare attenzione a metalmeccanica, oleodinamica, agroalimentare, moda e filiera del costruire e dell'abitare".

L'aumento delle esportazioni registrato nei primi nove mesi del 2016, come rilevano le analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio sui dati diffusi dall'Istat, è sicuramente influenzato dal +3,1% che si registra nelle vendite verso l'Europa, passate dai 4,979 miliardi del periodo gennaio-settembre 2015 ai 5,135 miliardi del 2016. Il Vecchio Continente, con il 71,8% del totale esportato, continua dunque a rappresentare non solo il principale acquirente di prodotti reggiani, ma registra anche una crescita percentuale superiore alla media generale.

Ai primi due posti della graduatoria dei Paesi verso i quali sono dirette le nostre merci si posizionano due paesi europei, Germania e Francia; in particolare, le vendite di merci "made in Reggio Emilia" verso la Germania sono cresciute, nei primi nove mesi del 2016, del 3,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, mentre sono in lieve flessione quelle verso la Francia (-1%). Continua la ripresa delle esportazioni verso la Russia che, registrando un +3,5%, superano i 180 milioni di euro; ancora in calo le vendite dirette verso la Turchia (-6,7%%).
Positivo l'andamento delle vendite di prodotti reggiani sia verso l'Asia che verso l'America: il continente americano, con 842,4 milioni di esportato ed un incremento dell'1,4%, supera quello asiatico (830,9 milioni) e diventa, a settembre di quest'anno, il nostro secondo maggior acquirente dopo l'Europa.
Determinante per il trend dell'export verso l'America è stata la crescita delle vendite verso gli Stati Uniti che, con 550,5 milioni ed una crescita rispetto al 2015 del 4,9%, si posizionano saldamente al terzo posto della graduatoria dei nostri principali clienti e si confermano primo Paese extra Europa per prodotti reggiani acquistati. Incremento a due cifre, poi, per il Messico (+14,4%) verso il quale sono diretti merci per quasi 93 milioni.

Fra i prodotti di punta dell'economia reggiana registrano andamenti positivi, nel primi nove mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, i prodotti metalmeccanici che crescono del 3,5% e raggiungono i 3,6 miliardi di esportato, continuando a rappresentare circa la metà del totale dell'export reggiano; il tessile-abbigliamento raggiunge il valore di quasi 1,3 miliardi con un aumento del 3,4%; la ceramica, passando da 781,4 a 840,2 milioni euro, registra un +7,5%; l'elettrico-elettronico cresce dell'1,2% raggiungendo i 617 milioni; in crescita del 2,4% la gomma-plastica il cui export raggiunge quasi i 100 milioni.

In flessione, invece, gli alimentari-bevande, il cui export passa da 460 milioni dell'anno passato ai 438,7 milioni del 2016 (-4,6%). In calo del 6,3%, infine, altri prodotti manifatturieri che scendono da 366,5 milioni dei primi nove mesi 2015 a 343,6 dell'analogo periodo di quest'anno.

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(Fonte CCIAA Reggio Emilia - 16 dicembre 2016)

Primi nove mesi 2016: ancora una contrazione della spesa familiare per i beni agroalimentari. - Periodo gennaio-settembre 2016.

La spesa delle famiglie per gli acquisti agroalimentari registra una ulteriore lieve flessione nel terzo trimestre 2016 (-0,7%), che porta il dato complessivo dei primi nove mesi del 2016 a -1,0 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2015.

Il carrello della spesa degli italiani ancora una volta riflette lo scenario nazionale attuale e ancora una volta fa emergere sobrietà negli acquisti, attenzione al risparmio e scelte merceologiche guidate per lo più da aspetti salutistici.

I consumi domestici rimangono deboli, a fronte della tendenza positiva del reddito disponibile determinata dal miglioramento del mercato del lavoro e dalla stabilità dei prezzi al consumo.

 

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Aumenta la propensione al risparmio degli italiani, ma anche la distribuzi

one della ricchezza, con un incremento della quota di famiglie in condizioni di povertà.

Secondo l'ultima indagine del Censis, di riflesso a tela situazione, sono sempre più evidenti le disuguaglianze sociali a tavola e le famiglie meno abbienti sono quelle che più accusano la difficoltà ad accedere agli alimenti con miglior valore nutrizionale. Solo nell'ultimo anno, 16,6 milioni di italiani hanno ridotto il consumo di carne, 10,6 milioni quello di pesce e 3,5 milioni quello di frutta e verdura fresche.

Prodotti sostituiti spesso con surrogati artefatti e meno nutrienti che potrebbero essere rischio per la salute.

Così, mentre una parte della società con reddito alto ricerca nel cibo elementi che garantiscano salubrità e che riflettano concetti e valori di eticità e rispetto per l'ambiente, un'altra parte della società -meno abbiente- si trova a fare tagli alla spesa alimentare, rinunciando spesso ad alimenti base della dieta mediterranea.

Se nel 2015 si era registrato un lieve recupero della spesa per l'agroalimentare, i dati elaborati da Ismea sui risultati dei Panel Nielsen ("vendite presso la distribuzione" ed "acquisti delle famiglie"), evidenziano per questi primi nove mesi del 2016, una nuova contrazione della spesa.

La tendenza degli acquisti in valore rimane negativa per molti comparti di analisi, soprattutto, ancora una volta, per i prodotti proteici che rappresentano ad oggi un terzo della spesa totale per l'agroalimentare.

 

(Ismea 24 novembre 2016)

 

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Il nuovo progetto, che inizierà nel 2017 in 5 comuni della Valtaro, vedrà le 4 unità operative del Consorzio lavorare sulle priorità territoriali per 30 giorni in ognuno dei singoli comprensori montani di concerto con cittadini e amministrazioni locali.

Borgo Val di Taro (PR), 16 Dicembre 2016

"Un Mese nel Tuo Comune" è il nuovo progetto che il Consorzio della Bonifica Parmense ha presentato oggi nella Sala del Consiglio del Comune di Borgotaro insieme alla Provincia di Parma e ai cinque comuni dell'Alta Val Taro che per primi ne beneficeranno direttamente.
Borgotaro, Bedonia, Albareto, Compiano e Tornolo potranno contare per il 2017 sull'opera capillare dello staff tecnico e progettuale della Bonifica Parmense che proprio grazie al nuovo piano di interventi SOS Bonifica sarà a disposizione delle comunità per un intero mese durante il corso dell'anno.

Il Consorzio infatti, nel suo esteso comprensorio provinciale, porterà a 4 il numero delle unità di lavoro in prevenzione (tecnici, operai ed escavatori) per la salvaguardia del territorio e la sua messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico. Questa garanzia di continuità delle attività sarà direttamente proporzionale alla qualità e alla quantità delle opere che saranno individuate di concerto con le amministrazioni locali e le necessità più impellenti anche segnalate dai cittadini.

"Le limitazioni operative e finanziarie che vivono oggi le amministrazioni locali – ha commentato il presidente della Provincia di Parma Filippo Fritelli – rendono assai poco agevole la possibilità di intervenire in modo ed in tempo utile dove serve, questa collaborazione con il Consorzio di Bonifica va così a compensare questo gap e ci consente di fare una pianificazione delle cose da fare e i benefici si toccano già con mano".
Il presidente del Consorzio Luigi Spinazzi e il direttore generale dell'ente Meuccio Berselli hanno sottolineato come l'operazione "Un Mese nel Tuo Comune" consenta proprio ai comuni di intervenire non solo nelle aree di competenza consortile, ma nell'intero territorio e questo significa dare un vero e proprio sostegno concreto laddove c'è una necessità non rinviabile.

Provincia di Parma Consorzio di Bonifica e Comuni del Parmense dissesto0

Oltre a questo i cittadini, gli imprenditori agricoli, le attività di agriturismo insieme ai tecnici di bonifica e a quelli comunali rappresentano oggi, soprattutto nelle aree più impervie a volte disagiate, le sentinelle di monitoraggio più presenti in grado di segnalare per tempo le criticità su cui intervenire prima che si verifichino come in passato danni ingenti alle prime piogge.

Il Sindaco di Borgotaro Diego Rossi ha rimarcato la vicinanza del Consorzio al Comune apprezzando in particolar modo la felice intuizione di condividere e concertare i lavori da fare con l'amministrazione: "Questo modo di operare del Consorzio – ha detto Rossi – rappresenta oggi un capitale ingente da mettere a profitto in un momento in cui non è semplice trovare risorse immediate per arginare il dissesto idrogeologico. Siamo molto soddisfatti".

E molto soddisfatti sembrano essere anche i rappresentanti degli altri comuni di Compiano, Tornolo, Bedonia ed Albareto che già hanno individuato le prime aree su cui intervenire nei prossimi mesi. Tra le emergenze segnalate che saranno tra le priorità operative vi sono le reti viarie e il consolidamento dei versanti montani in prossimità dei servizi sanitari e sociali di Tiedoli e quella in località Pistoi. Inoltre risistemazioni utili a migliorare e favorire l'economia del territorio con opere vicino alle imprese, utili anche a favorire l'accesso a strutture turistiche e di ristorazione tipica.
Il Consorzio di Bonifica Parmense inizierà la pianificazione delle opere da realizzare dal capoluogo Borgotaro e proseguirà fino alle zone più alte della Val di Taro.

(Fonte: Consorzio Bonifica Parmense)

Via al piano quadriennale del Consorzio. 15 milioni in più in comunicazione al netto della contribuzione differenziata legata ai piani produttivi, che per il 2016 ammonterà a circa 5 milioni. Cresce anche la sorveglianza con 1,2 milioni in più.

Reggio Emilia, 15 dicembre 2016

Aumenteranno di 15 milioni le risorse che il Consorzio del Parmigiano Reggiano investirà nel prossimo quadriennio.
Già a partire dal 2017, l'Ente di tutela metterà in campo 3,1 milioni in più per sostenere il buon andamento del mercato interno, portando gli investimenti da 8,8 a 11,9 milioni, e contemporaneamente aggiungerà 1,6 milioni sulle azioni all'estero, il cui valore passerà da 4,2 a 5,8 milioni.
Una strategia tutta all'attacco approvata stamane dall'Assemblea dei consorziati, che proprio per questo ha dato il via all'aumento del contributo versato annualmente al Consorzio, che in due anni salirà di un euro-forma (da 6 a 6,50 nel 2017 e poi a 7 euro dal 2018).
"Risorse rilevanti e programmate nel tempo - sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi - che ci consentono di impostare un piano quadriennale meno legato a situazioni congiunturali e più decisamente orientato a trainare una crescita del sistema per la quale vi sono buone prospettive sia sul mercato italiano che all'estero".
"I consumi interni - prosegue Bezzi - sono cresciuti del 2,2% nel 2015, e mentre altri formaggi Dop stanno pagando la crescita delle vendite di prodotti similari, il Parmigiano Reggiano chiuderà il 2016 con un ulteriore consolidamento delle sue posizioni, tanto che stimiamo una crescita dello 0,3%".
"Contemporaneamente - spiega il presidente del Consorzio - l'export è aumentato di quasi il 7% nei primi nove mesi del 2016, e le vendite dirette da parte dei caseifici (che rappresentano quasi il 10% sul totale) evidenziano una crescita che si attesta al 14%. Questa è una testimonianza importante del rapporto di grande fiducia tra consumatori e prodotto nel segno dell'artigianalità e della qualità".
"Le quotazioni - prosegue Bezzi - sono finalmente ritornate su intonazioni più consone alle caratteristiche e ai costi di produzione di una Dop che i consumatori italiani inseriscono nella top ten dei marchi mondiali ritenuti più affidabili, ma la crescita degli ultimi mesi (1 euro/kg in più da luglio a novembre, con valori che oggi si collocano al di sopra dei 9 euro/kg per il prodotto stagionato 12 mesi) va oggi decisamente sostenuta con nuove azioni e nuovi investimenti a fianco di esportatori, commercianti, distribuzione e con il rafforzamento delle azioni di vigilanza internazionale a beneficio dei consumatori".
Da qui, dunque, il nuovo piano di investimenti del Consorzio, che sarà integrato anche dalle risorse eventualmente derivanti dalla contribuzione differenziata che scatta a carico dei produttori che superano i valori assegnati con le quote legate al piano di regolazione dell'offerta.
Proprio su questo fronte, dopo che il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali ha firmato il piano validato dai caseifici il 21 novembre scorso, l'Assemblea dei consorziati ha dato il via libera, oggi, ad un aumento contenuto nello 0,8% per il 2017, avendo a riferimento una produzione comprensoriale pari a 17.620.000 quintali di latte.
"Il 2016 - spiega il presidente Bezzi - chiuderà su valori più alti (un 5% in più rispetto al 2015) e, conseguentemente, scatterà la contribuzione differenziata che dovrebbe generare un gettito di circa 5 milioni in più da destinare al sostegno delle vendite in Italia e all'estero". "Proprio grazie a queste azioni, che vengono decisamente implementate e rese stabili dal nostro piano quadriennale - conclude il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano - guardiamo al futuro con fiducia e, soprattutto, convinti che proprio questa continuità nella crescita degli investimenti rappresenti l'elemento fondamentale per aprire nuove e buone prospettive per la redditività dei 350 caseifici e dei 3.200 allevamenti che costituiscono l'asse portante del nostro sistema".
L'Assemblea dei caseifici del Parmigiano Reggiano ha approvato anche il bilancio preventivo del Consorzio per il 2017, che prevede 28,75 milioni di entrate e, tra le voci di spesa, vede spiccare i 17,81 milioni di investimento per rafforzare le vendite in Italia e all'estero, ma anche interventi ulteriori sulla sorveglianza (1,2 milioni in più) e progetti speciali sul mercato per 1,75 milioni.

(Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Progetto E-Marco Polo, nuova grande vetrina per le aziende e i brand italiani che intendono operare nel mercato cinese avvalendosi di partner di rilevanza internazionale nel campo dell'e-commerce e di primarie istituzioni finanziarie. Partner industriali il Gruppo Cremonini, leader nella produzione e distribuzione di prodotti del Food & Beverage, the Cambridge Management Consulting Labs (CMC Labs), società di consulenza strategica specializzata su innovazione e internazionalizzazione delle imprese, e partner finanziari Intesa Sanpaolo e UniCredit.

Castelvetro di Modena, 15 dicembre 2016 -

Al via la nuova grande vetrina per le aziende e i brand del nostro Paese che intendono operare nel mercato cinese avvalendosi di partner di rilevanza internazionale nel campo dell'e-commerce e di primarie istituzioni finanziarie. è la piattaforma B2C di "E-Marco Polo", una delle iniziative private nate a seguito del "Memorandum of Understanding" siglato dal Governo Italiano con il Gruppo Alibaba per promuovere il "Made in Italy" su Tmall Global, uno dei più grandi portali B2C e-commerce nel mondo, operante in un mercato che vale 511 miliardi di euro con una crescita media annuale del 34% dal 2013 al 2015.

Il progetto E-Marco Polo (E-MP) ha come partner industriali il Gruppo Cremonini, leader nella produzione e distribuzione di prodotti del Food & Beverage, the Cambridge Management Consulting Labs (CMC Labs), società di consulenza strategica specializzata su innovazione e internazionalizzazione delle imprese, e come partner finanziari Intesa Sanpaolo e UniCredit.
E-MP lancia così una piattaforma B2C di servizi "end-to-end" che permette ad aziende e brand italiani di vendere i propri prodotti direttamente ai consumatori cinesi senza avere una presenza fisica nel Paese.
La società (E-Marco Polo S.p.A) gestirà iniziative di marketing per indirizzare gli utenti di Tmall Global verso la piattaforma di vendita dei prodotti alimentari italiani e fungerà da "general contractor" con i fornitori che gestiranno in Cina i servizi logistici a supporto dei processi di import, marketing, customer care, oltre alle strategie e alle azioni di brand-marketing.
Alibaba Group, fondata nel 1999, è il principale operatore di e-commerce in Cina con oltre 24.000 impiegati, un fatturato di 400 miliardi di dollari, oltre 10 milioni di active seller e più di 400 milioni di active shoppers, mentre Tmall Global è la piattaforma di Alibaba Group lanciata a febbraio 2014, dedicata all'e-commerce cross-border, che prevede procedure di sdoganamento semplificate e un regime di tassazione agevolato. Tmall Global oggi conta più di 5.400 vetrine di aziende e brand internazionali da oltre 25 Paesi, che possono vendere direttamente ai consumatori cinesi senza richiedere una presenza fisica nel Paese.

(Fonte: Unicredit)

Mercoledì, 14 Dicembre 2016 08:39

Crollo del latte spot

Tiene il mercato del burro mentre il latte spot sta registrando perdite importanti che segnano addirittura un -22% relativamente allo scremato di provenienza estera. Prosegue il momento positivo per i due formaggi DOP: Grana Padano e Parmigiano Reggiano

di Virgilio, 14 dicembre 2016

LATTE SPOT Nuovo crollo del latte spot. Molto significativa la perdita del latte scremato pastorizzato estero che cede ben il 22,2% (17,60-18,63€/100 litri di latte) raddoppiando, in termini percentuale, il già pesante crollo della settimana precedente. Sfiora invece il 5% la perdita del latte crudo nazionale collocando i listini veronesi tra 41,76 e 43,30€/100 litri di latte (-4,62%) mentre il latte intero pastorizzato di provenienza estera è quotato tra 39,18 e 41,24€/100 litri di latte (-10,34%).

BURRO E PANNA Tiene invece il mercato del burro e Milano conferma i listini, per la seconda seduta consecutiva, che invece vede cedere la crema del -5%. In flessione negativa anche la panna a uso alimentare quotata a Verona perde il -6,32%. confermato anche il prezzo del burro zangolato proveniente dalla zona di produzione del re dei formaggi.

Borsa di Milano 12 dicembre: (=)
BURRO CEE: 4,20€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,35€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,25€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,05€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,28€/Kg. (-)
MARGARINA novembre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 12 dicembre: (-):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,20-2,25 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 02 dicembre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,65€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 dicembre 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO Prosegue per la quinta settimana consecutiva il recupero di valore del Grana Padano DOP. Ulteriori 5 centesimi recuperati dai listini milanesi che collocano il 9 mesi di stagionatura tra 6,95 e 7,05€/kg (+0,72%) e il 15 mesi di invecchiamento, con un +0,63% si posiziona nell'intervallo di prezzo tra 7,75 e 8,35€/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Chiusa la borsa merci comprensoriale di Parma per la concomitanza della festività religiosa (ponte dell'8 dicembre), gli unici riferimenti rimangono legati alla borsa di Reggio Emilia che, nella giornata di ieri, ha segnato un ulteriore incremento di 10 centesimi riguardo il listino del 24 mesi posizionando il prezzo tra 10,45 e 10,75€/kg (+0,95%).

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

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LOGO Mulino Alimentare 

 

Mercoledì, 14 Dicembre 2016 08:56

Successo BNI. Inaugurato il Capitolo "La Pilotta".

Dalla strategia competitiva alla strategia collaborativa. Un nuovo modo di fare Business, importato dagli Stati Uniti, sta espandendosi con estrema rapidità sul tessuto economico emiliano e parmense in particolare. All'Hotel Parma e Congressi, di fronte a un folto pubblico di potenziali interessati, è stato inaugurato il capitolo La Pilotta aderente al BNI Emilia Ovest.

di LGC Parma 13 dicembre 2016 -
Prende sempre più piede, anche in Italia, una nuova strategia di marketing aziendale: il "passaparola strutturato".
L'Emilia e in particolare Parma non si sottrae a questo nuovo movimento, che ha preso origine 32 anni fa negli Stati Uniti, dando vita e corpo a una vera e propria proliferazione di gruppi di lavoro nei quali il business viene condiviso e il successo del gruppo (capitolo) è determinato dall'impegno di ciascun componente.

da sinistra Messina e SanelliDopo la costituzione dei Capitoli La Rocca e Maria Luigia ecco affacciarsi il nuovo capitolo La Pilotta ma già altri 6 o sette sono in via di costituzione a conferma dell'attrattività che sta riscuotendo il nuovo metodo di lavoro importato dagli States.

Già, perché di un lavoro si tratta, o meglio di un nuovo approccio mentale al lavoro, dove la stima condivisa e le capacità specialistiche in dote a ciascun componente sono i punti di forza Business Network International (BNI).

La filosofia BNI, come illustrato dai due dirigenti, Damiano Sanelli e Claudio Messina, che hanno tenuto a battesimo il Capitolo La Pilotta, si basa sull'idea di "Givers Gain" (Dare per Ricevere). Un approccio al mondo del business che lo osserva da un punto di vista diverso: dalla Strategia competitiva alla strategia collaborativa.

Appartenere a un Capitolo BNI (capitolo è il gruppo di lavoro all'interno del quale è ammesso un solo rappresentante per categoria professionale) vuol dire avere decine di rappresentanti motivati a referenziare l'altrui specialità presso i propri diretti stakeholder (dare per ricevere).

Professionisti che referenziano altri professionisti in un sistema di passaparola strutturato, in un processo virtuoso di stima che, con buona probabilità, porta alla realizzazione di contratti, quindi all'aumento di fatturato aziendale o alla qualificazione dei parco clientelare.

Non si dimentichi che obiettivo primario è quello di fare Business, di aumentare il fatturato di ciascuna impresa aderente al gruppo e ai gruppi tra loro in relazione attraverso la piattaforma web di BNI (Bni Connect). Un'opportunità di fare business col mondo "protetta" da una rigida selettività d'ingresso. Non tutti possono fare affari con BNI, ma solo quelli che dimostrano competenze, precisione e puntualità oltre che, più genericamente, serietà.

Pubblico a inaugurazione Capitolo La Pilotta - BNI ParmaNel 2015 - spiegano i Sanelli e Messina - si sono scambiati 60 milioni di euro di affari conclusi.
Sono già 5.200 i membri sparsi in 77 province, mentre nel mondo, sempre riferendosi a dati dello scorso anno, sono 200.000 i membri con una presenza in 66 paesi raggruppati in 7500 capitoli che, complessivamente hanno generato oltre 5 miliardi di fatturato

Nulla però è lasciato al caso bensì i gruppi operano osservando una rigorosa disciplina e applicando il modello ideato dal fondatore, Ivan Misner, che nel 1985, a fronte di una grave perdita di fatturato della propria azienda, trasformò la crisi in nuova opportunità ideando la rete BNI. Rigore e disciplina che si esplicitano, sin dalla domanda di ammissione al gruppo con la sottoscrizione del codice etico, nell'obbligo di partecipazione a tutte le riunioni settimanali (sempre dalle 7,30 alle 9,00 del mattino) organizzate dai diversi capitoli e strutturate con la medesima vincente formula.

Si inizia, spiegano i due dirigenti BNI, con la colazione, che altro non è che un mezzo di libera socializzazione, per passare a 15 minuti di formazione sulle strategie di marketing di referenziale (referral marketing, studiato nelle università americane), per poi passare la parola a ciascun aderente che, in 60 secondi, deve sintetizzare, con la massima efficacia, l'attività svolta e lanciare la richiesta della settimana (cosa cerca). La riunione di lavoro quindi si conclude con lo scambio delle referenze e i "Grazie Affare Concluso" (GAC) attraverso il quale si informano i colleghi degli affari andati a buon fine, per merito di chi, e di quale importo è il lavoro realizzato.

Insomma, un vero e propio lavoro, dove serietà e responsabilità sono i cardini di successo, del singolo e del collettivo.
Comunque, sottolineano i manager BNI, non un lavoro aggiuntivo al proprio ma un nuovo modo di fare business - Changing The Way the World Does Business.

(A seguire in fondo pagina la galleria immagini)

VANTAGGI DI PARTECIPARE AL CAPITOLO BNI:
A) Fatturato
- incremento affari
- modifica target
- vantaggio sulla concorrenza
B) RELAZIONI
- allargare network conoscenze
- fiducia condivisa
- sinergie
- BNI Connect (il gruppo nazionale internet)
C) SQUADRA
- passaparola strutturato
- power team
- conoscenza delle professioni
D) FORMAZIONE
- networking
- comunicazione breve è efficace
- marketing (referenziale ndr)

Gli aderenti al Capitolo La Pilotta

L'USDA dello scorso venerdi non ha portato novità. I mercati hanno confermato una certa stabilità. Uniche leggere azioni speculative nel comparto della soia.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 12 dicembre 2016
Periodo contraddistinto da grandi raccolti e grandi scorte su tutti i prodotti e in tutte le aree del mondo.
Questo è in sostanza quanto uscito dalla pubblicazione dei dati dell'USDA di venerdi scorso. Ancora d'attualità il rischio siccità in Argentina e ciò spiegherebbe il termometro in salita per sul seme e sulla farina di Soia.

Segno meno invece per l'olio di soia che potrebbe soffrire delle politiche statunitensi essndo stato posto a capo dell'EPA (l'organismo USA per le energie alternative) un sostenitore delle politiche energetiche tradizionali, quindi connesse al petrolio.

Per i raccolti del corn il Brasile passa ad una stima di un raccolto di 86,50 milioni di tons contro 83,50 di novembre (e 67 della scorsa campagna ). Quello Argentino è confermato a 36,50 milioni di tons (e 29 della scorsa campagna). E questi paesi sono, dopo gli USA , il 2° e 3° paese esportatore più importante del mondo.
Aumentano anche le produzioni della Cina (a 219,55 milioni di tons contro 216) e del Canada (a 132,20 contro 12,50), ma questi non incidono sul commercio del mondo perchè non sono paesi esportatori.
Sulla soia non vi sono novità: i raccolti del Brasile e dell'Argentina sono stati stimati uguali a quelli di novembre (rispettivamente a 102 milioni di tons e 57).
La produzione USA, le esportazioni, i consumi interni, gli stock di fine campagna: uguali a quelle del novembre.
Uguali a novembre anche le importazioni della Cina (86 milioni di tons).

Il mercato nazionale è stato invece di difficile interpretazione sia per quanto concerne il mercato dei cereali che per i semi oleosi anche per la concomitanza della chiusura della borsa merci di Bologna nella giornata dello scorso giovedi. Comunque, in linea generale, è prevalso il segno della stabilità.

Indicatori internazionali 12 dicembre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 1.090 punti, il petrolio è risalito attorno 54$ e l'indice di cambio segna 1,05683.

 

 

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Escursione a Pontremoli. Vagabondando per la capitale della Lunigiana, in attesa della sua calata a Noceto per conquistare i cuori e il palato con i suoi Testaroli, una musica per "Soprano e "Sottano". Aspettando il Christmas Food Wine Festival. (galleria Immagini)

di Virgilio - Noceto, 12 Dicembre 2016
Incuneata tra l'Emilia e la Liguria, Pontremoli rappresenta, da sempre, la "porta" di ingresso per accedere alla Toscana. Rinomato luogo di sosta sul percorso della Via Francigena è ricordata sin dal 990 dall'Arcivescovo di Canterbury Sigeric, di ritorno dal suo pellegrinaggio a Roma.

20161208-IMG 5014Estremo lembo a nord della Toscana, Pontremoli, si erge tra i due fiumi, il Magra e il Verde, espandendosi attorno al Castello di Piagnaro e allungandosi, durante lo sviluppo urbanistico, lungo il percorso dei due corsi d'acqua. E' nel medioevo che Pontremoli crebbe notevolmente proprio in relazione alla via Francigena di cui rappresentava la XXXI tappa.

Ormai appurato che Pontremoli sorga sull'antico insediamento di Apua, risalente a circa mille anni prima di Cristo, ed abitata dai Liguri Apuani i quali, una volta sconfitti dai Romani, vennero deportati nel Sannio mentre chi riuscì a sfuggire, riparato all'interno delle terre che lambiscono il Magra, hanno dato continuità all'insediamento apuano. Dell'antichità degli insediamenti esistono ampie documentazioni storiche e il "Museo delle Statue Stele", ristrutturato nel 2015 all'interno del Castello di Piagnoro, è una tappa fondamentale da non perdere per nessuna ragione.
Per la sua straordinaria posizione strategica, Pontremoli è stata oggetto di molte dominazioni fra cui quella dei Malaspina (nel 1319) e quella degli Antelminelli (nel 1322). All'inizio del XIV secolo la rivalità tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini culminò con la costruzione del grande campanile per separare i campi dei contendenti.

Fu soggetta dominazione francese, quindi spagnola, sino al 1647 quando venne conquistata dalla Repubblica di Genova passando, tre anni dopo, sotto il Granducato di Toscana.

Nel 1847 Pontremoli e il suo territorio venne annesso al Ducato di Parma in attuazione del trattato di Firenze del 28 novembre 1844 dove rimase fino all'unità d'Italia.

20161208-IMG 4981Molte quindi i punti di contatto storici con la Valpadana e l'Emilia in particolare. Una vicinanza non solo geografica ma soprattutto storica legano il territorio parmense e la lunigiana tant'è che, sin dalla Costituente, a opera del senatore Giuseppe Micheli nel 1946, ciclicamente si torna a parlare di "Lunezia", l'ipotetica regione comprendente le province della Spezia, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e il circondario di Pontremoli.

Un'affinità storico-culturale che verrà celebrata il prossimo fine settimana (17 e 18 dicembre) in quel di Noceto (PR) in occasione del Christmas Food Wine Festival e che porterà alla luce, a suggellare il sodalizio tra il Comune di Noceto e quello di Pontremoli, un nuovo prodotto da "passeggio". Una variante del Testarolo (secco in questo caso) farcito di prosciutto nero di produzione nocetana e molto altro ancora.

"Sottano" e "Soprano" suoneranno la musica del Testarolo tipico. Il Cristmas Food Wine Festival, giunto alla seconda edizione, sarà perciò l'occasione per ammirare l'originale quanto affascinante produzione dei testaroli grazie allo show-cooking organizzato da Slow Food di Pontremoli, sotto la guida del fiduciario Marco Cavellini.


(A seguire - fondo pagina - la galleria immagini)

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IMG 4035Christmas Food Wine Festival in Sintesi
Slow food, show cooking, trucks di street food, cantine vinicole di tutto il nord Italia, contraddistinte da produzioni di elevata qualità, che proporranno i calici in degustazione, per accompagnare ciò che i produttori agricoli e i ristoratori del territorio vorranno proporre.
Cotechino da passeggio accompagnato dallo zabaione, cappelletti, miele, formaggi, salumi, spezie, ortaggi di stagione, birre artigianali , oltre al testarolo da passeggio che sarà abbinato al pesto di basilico con il formaggio DISOLABRUNA dell'Azienda Profi di Ronchini Giuseppe.

Partner della manifestazione GOLA GOLA FESTIVAL
Contribuiranno alla organizzazione la Proloco Noceto, Associazione Incontriamoci in Paese, Consulta dei Giovani di Noceto, che prepareranno i pacchi natalizi.

Programma della manifestazione, nel centro storico:
sabato 17/12 dalle ore 12,00 stand di street food con crepes, pesce fritto, arrosticini e prodotti sardi, torta fritta, salumi, trippa, cappelletti da passeggio, zucca fritta e vin brulè, lambrusco cantine Ceci , birra Dolomiti.

domenica 18/12 dalle ore 9 , oltre agli stand di street food del sabato, apertura degli stand di degustazione, produttori agricoli, trucks di street e slow food, alle ore 11,00 il primo show cooking e l' intervento di Antonio di Vita. Previsto nel pomeriggio alle 15,00 il saluto dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di Noceto e Pontremoli , alle 15,30 il secondo show cooking ed a seguire il via alle degustazioni.

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Domenica, 11 Dicembre 2016 11:43

"Dai falsi miti al piacere del cibo"

Il piacere del cibo e i falsi miti. Come sta cambiando la conoscenza del cibo e della nutrizione nell'epoca dei "digital media". Se ne è discusso a Cento in occasione della Conviviale della delegazione della Accademia Itaiana della Cucina di Cento - Città del Guercino - 

di Virgilio, Cento (FE) - 10 dicembre 2016 -
Le mille cucine italiane rappresentano un patrimonio culturale e identitario di straordinario quanto esclusivo valore.

A ogni campanile corrisponde una tradizione culinaria millenaria, tramandata di madre in figlia, capace di raccontare l'evoluzione sociale di quello specifico territorio. Dalla maestria, dall'ingegno e dall'accumulo delle esperienze mai dimenticate, le popolazioni locali sono sempre riuscite a trasformare alimenti di base in pregevoli piatti. Obiettivo primario era di inventarsi metodi di conservazione degli elementi nutrizionali, indispensabili alla sopravvivenza, durante i rigorosi inverni piuttosto che nelle torride estati dando vita all'invidiato patrimonio di salumi, formaggi, vini e quant'altro prodotto che nella modernità ha assunto una denominazione d'origine (DOC, DOP, IGT o DOCG).

La cucina, l'elaborazione dei cibi quindi, è uno straordinario marchio identitario di un territorio e della società che è stato in grado di generare, preservare e sviluppare.
Di questo patrimonio culturale, che l'UNESCO ha voluto equiparare a un qualsiasi altro patrimonio artistico e storico, l'Accademia Italiana della Cucina, anticipando i tempi, sin dal 1953 anno della fondazione da parte del lungimirante Orio Vergani, ha inteso promuovere ogni azione utile a diffondere i valori della tradizione che "costituiscono le basi per una concreta innovazione".

Un compito che è stato demandato a ogni organizzazione territoriale - "Delegazione" - estesa per lo più per omogeneità socio-culturale piuttosto che per area amministrativa. Come è il caso della Delegazione di Cento - Città del Guercino - attiva ad osservare il proprio mandato in alcuni comuni del bolognese e altri del ferrarese e che, in occasione del tradizionale conviviale degli auguri, ha inteso riunirsi al Ristorante "Sapori e Vino" di Castello d'Argile (BO), per misurare l'opera di rinnovamento della tradizione culinaria impostata dal giovane chef Niki Cone, cogliendo l'occasione per ufficializzare l'adesione di un nuovo accademico, il dottor Giovanni Ravasini (medico e apprezzato agopuntore), ma anche per interrogarsi sul Piacere del Cibo, i falsi miti e l'informazione.

20161204-4A fare gli onori di casa è stato il delegato locale dell'Accademia, Massimo Andalini, industriale della pasta, il quale prima di tutto ha "ufficialmente introdotto" il nuovo e giovane accademico Giovanni Ravasini, quindi ha presentato il menù che il ristoratore ha deciso di sottoporre al giudizio degli accademici per lasciare infine la parola al direttore della Gazzetta dell'Emilia e esperto di agroalimentare e comunicazione, Lamberto Colla, il quale, dopo un inciso sulle caratteristiche che contraddistinguono le differenze tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano DOP, sottolineando le diverse organizzazioni aziendali che ne giustificano il sensibile differenziale di prezzo, è entrato nel vivo dell'argomento tema dell'occasione conviviale.

"Il "Piacere", la prendiamo un po' da lontano, - introduce Lamberto Colla - è il senso di viva soddisfazione che deriva dall'appagamento dei desideri. Ma mentre il "dolore" è oggetto di trattazione e discussione anche confidenziale, il "piacere", nelle sue diverse declinazioni (sessuale, di cibi, di potere, di possesso) è sempre più scivolato verso aree meno illuminate. Quasi fosse da nascondere, un sentimento che evoca, erroneamente, l'infantilismo e non la stagione adulta e saggia. Caratteristica del piacere è la fugacità e molte fonti di piacere sono guardate con sospetto e il cibo è una tentazione continua, un mezzo per placare l'ansia, un antidepressivo. Nell'ostinato tentativo di limitare l'apporto calorico o al contrario di ingurgitare elevate quantità di cibo, si è perso il gusto del mangiare e addirittura il senso di sazietà o di fame. In questo contesto si sono sviluppati i falsi miti, connessi alla diffusione della informazione di largo consumo; prima dai giornali e dai talk show televisivi, più recentemente dai media digitali. Strumenti attraverso i quali, oltre al fattore positivo di portare l'educazione, alimentare compresa, nelle case di tutti, si annidano però i "persuasori occulti" gli "esperti" dell'ultima ora. Tutti elementi che contribuiiscono a esasperare la ridondanza della "comunicazione" e a limitare la capacità di selezione della corretta informazione."

A dimostrazione della tesi, il direttore della Gazzetta dell'Emilia, ha portato molteplici e concreti esempi di scorretta informazione, molto spesso 20161204-06artificialmente costruita, per favorire interessi di parte.

"In questi ultimi tempi siamo tempestati da informazioni, giornalistiche e pubblicitarie, orientate a dare valore assoluto al prodotto "senza" qualcosa. Senza Olio di Palma, senza glucidi, con meno grassi (meno di quanto e rispetto a che cosa?) e così via."

Ma il "Cibo" è "con", con amminoacidi essenziali, con fibre (quali e quante?), proteine, vitamine, glucidi e alle volte contiene sostanze di protezione piuttosto che addirittura curative.

"Fa molto più scalpore una notizia negativa, sottolinea Lamberto Colla, piuttosto di una affermativa e ecco che, in questo periodo in cui il consumo dell'informazione è rapida e il "titolo" spesso diventa la sola e unica informazione approfondita che il consumatore acquisisce, i Digital media e la TV si sono adattati a somministrare al consumatore le notizie che più fanno presa e "audience", tradotto in Share (se TV) e in "Like" se riferito a Facebook."

Con il supporto di diversi esempi, il relatore, ha condotto gli accademici della cucina italiana nei meccanismi che regolano i motori di ricerca e i social media, soffermandosi sui più diffusi e "invadenti" come Google e Facebook.

"Difficile quindi avvicinarsi alla verità soprattutto se passa il teorema che "internet" ne è il depositario, il luogo della informazione democratica e condivisa. Invece, alla pari degli altri più antichi, mezzi di informazione, la rete e i "social media" sono strumenti utili sia alla informazione sia alla "contro-informazione". Il controllo incrociato delle notizie è perciò un esercizio indispensabile e proprio grazie a Internet, è possibile, conoscendone i meccanismi, ricercare più e diverse fonti per verificarne l'attendibilità. La ricerca della più corretta informazione - ha concluso l'ospite relatore - è un doppio piacere! ... quello del "Possesso" e quello della "Conquista" ... della verità ovviamente!".

E infine è toccato al cibo, proposto da "Sapori e Vino", di stimolare il piacere dei commensali i cui giudizi, raccolti in questionari anonimi, costituiranno, come ha sottolineato il delegato Massimo Andalini, un prezioso contributo informativo che se lo vorranno potrà essere utile per orientare o perfezionare le loro scelte di cucina.

Come ogni convivio che si rispetti, non potevano mancare i doni per gli ospiti e i ristoratori.

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(A fondo pagina la Galleria Immagini della giornata)

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 49 11 Dicembre 2016 -
Editoriale: Un messaggio forte e chiaro ma incompreso o inascoltato. In flessione il latte spot mentre le due DOP continuano a volare. L'Italia s'è desta. Consorzio Agrario di Parma, passaggio del testimone alla direzione. "Dai falsi miti al piacere del cibo". Noceto e Pontremoli insieme per il Christmas food wine festival. Ismea, continua l'evoluzione positiva dell'economia agricola

SOMMARIO Anno 15 - n° 49 11 dicembre 2016
1.1 editoriale Un messaggio forte e chiaro ma incompreso o inascoltato.
2.1 lattiero caseario In flessione il latte spot mentre le due DOP continuano a volare
3.1 politica-referendum L'Italia s'è desta
3.2 nomine Consorzio Agrario di Parma, passaggio del testimone alla direzione
4.1 Imprese e propensione all'investimento Luci e ombre nel terziario.
6.1 Alimentazione e comunicazione "Dai falsi miti al piacere del cibo"
7.1 eventi e territori Noceto e Pontremoli insieme per il Christmas food wine festival
8.1 Agricoltura Ismea, continua l'evoluzione positiva dell'economia agricola
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

20161211-Cibus-49 2016-COP

Domenica, 11 Dicembre 2016 09:14

Luci e ombre nel terziario.

Quali esigenze per le PMI? I dati dell'Osservatorio Cofiter. I tre principali motivi di sofferenza delle imprese del comparto. Grande prudenza e ridotta propensione agli investimenti.

di Cofiter - Bologna, 9 dicembre 2016

Il 54 per cento delle PMI definisce buona o ottima la propria competitività sul mercato.
Il 46 per cento individua nella mancanza di risorse finanziare il principale ostacolo da superare.

Sono solo alcuni dei dati che emergono dall'Osservatorio Cofiter (Confidi terziario Emilia Romagna) su un campione di oltre 600 imprese, con focus sulle attività dell'Emilia Romagna - 400 - e regioni limitrofe (Piemonte, Lombardia, Veneto) sul 2016 (ricerca effettuata a terzo trimestre ultimato) con prospettive 2017.

Obiettivo, come spiega Marco Amelio Presidente Cofiter, «è comprenderne le vulnerabilità, le aspettative, la fiducia nel mercato, la voglia di sfidarsi o un'eventuale tendenza a sopravvivere».

Quindi lo stato dell'arte tra capacità progettuali e opportunità finanziarie. Tornando ai numeri, l'Osservatorio (fonte Sigma Consulting) rivela che il 58% delle aziende ammette di riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario senza particolari difficoltà, il 36% con fatica e in ritardo. Un 6% non riesce. Le maggiori vulnerabilità si registrano sul fronte entrate.

Tre i motivi di sofferenza: entrate sicure ma tardive (42%); irregolari o imprevedibili (39%); insufficiente livello di fatturato (37%).

La funzione finanziaria è svolta nel 53% dei casi internamente, nel 18% esternamente, nel 29% in forma mista. Il che significa che non vengono implementate funzioni ad hoc, competenze specifiche capaci di intercettare la moltitudine di strumenti esterni. E' l'imprenditore, soprattutto nelle piccole realtà, a occuparsi di 'tutto'. Il 46% nutre fiducia nel sistema bancario, e chiede maggior supporto nelle fasi di crisi, migliori condizioni di accesso al credito, rapidità di erogazione e maggior disponibilità nei progetti di investimento.

Il 29% non esegue alcuna operazione finanziaria, ritenendosi auto sufficiente.
Un dato, questo, che secondo Amelio evidenzia un atteggiamento di prudenza e bassa propensione agli investimenti.

Ne è conferma il fatto l'81% delle realtà interpellate dichiara che per il 2017 non avanzerà richieste di finanziamento. Sul fronte Confidi, il 67 per cento delle imprese li conosce. Ne è tuttavia nota soprattutto la funzione primaria (offrire garanzie) meno quella dei servizi collaterali (dal credito diretto alla consulenza dei business plan), su cui come Cofiter (35 mila imprese e una consolidata collaborazione con le reti Confcommercio e Confesercenti) «stiamo spingendo molto, a conferma di avere intercettato una necessità», rimarca Amelio.
«Abbiamo scelto di interrogarci sul livello di conoscenza, da parte delle stesse PMI, degli strumenti messi in campo in questi anni da tutti i soggetti economici per rilanciare la crescita. Noi - la chiosa - siamo molto soddisfatti di avere realizzato questo Osservatorio, che come Cofiter ci consente di ampliare lo sguardo verso nuovi scenari e quindi verso nuovi servizi da inventare, elaborare, attuare».

A incidere positivamente sul valore aggiunto agricolo del terzo trimestre gli esiti positivi della campagna di produzione del mais, la crescita della macellazione del suino e delle consegne del latte vaccino.

Roma - Tra luglio e settembre 2016, il valore aggiunto agricolo ha registrato una crescita del +1% rispetto al corrispondente periodo del 2015.


I dati divulgati il 1° dicembre dall'Istat, indicano una tendenza crescente del settore agricolo che continua a contribuire favorevolmente al trend dell'economia nazionale. Nel terzo trimestre dell'anno, il valore aggiunto conseguito dal settore ha registrato una variazione positiva di un punto percentuale su base annua: il suo livello si attesta su 7,27 miliardi, in aumento di 74 milioni sul livello del corrispondente trimestre 2015 in termini reali.
A incidere positivamente sul valore aggiunto agricolo del trimestre gli esiti della campagna di produzione del frumento duro che secondo le prime stime dell'Istat chiuderà con un raccolto record di 5 milioni di tonnellate, la crescita del settore suinicolo dove si registra un incremento della macellazione nei primi 7 mesi del 2016 (+3,4% su base tendenziale) e quella delle consegne di latte vaccino che - nel terzo trimestre 2016 - fanno registrare un + 2,3% rispetto allo stesso periodo del 2015.

La crescita dell'economia italiana trova conferma anche negli ultimi risultati sul fronte del mercato del lavoro: i dati Istat relativi al mese di ottobre indicano che il tasso di disoccupazione si attesta all' 11,6% e il dato è particolarmente positivo per la disoccupazione giovanile (36,4%), ai minimi dal 2012.

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(Fonte Ismea 2 dicembre 2016)

Listini di burro stazionari mentre arretrano le creme ma non in modo così consistente come accaduto ai listini del latte spot. Volano le due principali DOP nazionali.

di Virgilio Parma 7 dicembre 2016

LATTE SPOT Crolla il latte spot scremato pastorizzato estero quotato alla borsa di Verona (-11,76%). Molto meno marcata la retrocessione dei listini del latte spot nazionale e del pastorizzato intero estero. Nello specifico il latte nazionale si colloca tra 43,32 e 45,36€/100 litri di latte mentre il latte intero pastorizzato estero con un -2,25% è quotato tra 44,33 e 45,36€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Restano al palo i listini del burro registrato alla borsa di Milano. Crolla invece la crema che, con un -3,23% arretra a 2,40 contro i 2,48 della ottava precedente, seguita a ruota (-4,4%) dalla crema a uso alimentare veronese (2,35-2,40€/kg.). Come era prevedibile, seguendo l'andamento anticipato da Reggio Emilia la scorsa settimana, lo zangolato parmense ha guadagnato qualche centesimo, mentre la borsa reggiana, nella seduta di ieri ha confermato il prezzo all'ingrosso.

Borsa di Milano 05 dicembre: (=)
BURRO CEE: 4,20€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,35€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,25€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,05€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,40€/Kg. (-)
MARGARINA novembre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 05 dicembre: (+):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,40 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 02 dicembre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,65€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 06 dicembre 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,65 - 2,65 €/kg.

GRANA PADANO Prosegue il periodo favorevole ai listini del Grana Padano. Il 9 mesi di stagionatura ha raggiunto quota 7€/Kg mentre il 15 mesi, recuperando anch'esso 10 centesimi, si colloca all'interno della forbice di prezzo tra 7,70 e 8,30€/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Prosegue il periodo di particolare euforia dei listini del Parmigiano Reggiano. Non si è mai interrotta la serie positiva iniziata luglio 2016.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 9,15 - 9,65€/Kg. (+)
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,40 - 10,85€/Kg. (+)

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

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Il 17 e 18 dicembre a Noceto si celebrerà il matrimonio culturale con Pontremoli. In occasione del Christmas Food Wine Festival, cultura e tradizione enogastronomica ricongiungeranno idealmente un territorio, la "Lunezia", dalle profonde radici comuni.

di LGC - Noceto, 06 Dicembre 2016
Sarà la seconda edizione di Christmas Food Wine Festival, in programma per il prossimo 17 e 18 dicembre a Noceto (Parma), a tenere a battesimo il frutto della neo nato sodalizio culturale tra le amministrazioni di Pontremoli e di Noceto.

Antica Cucina per TestaroliAncora "Top Secret" il nome del nascituro, che da indiscrezioni giornalistiche dovrebbe essere un testarolo secco farcito con prosciutto di maiale nero nocetano, e che il Sindaco di Pontremoli, Lucia Baracchini, ha promesso di svelare il giorno dell'evento.
Testimoni saranno, per i testaroli Marco Cavellini, fiduciario di Slow Food, mentre da parte emiliana il noto chef Antonio Di Vita del Ristorante "Parma Rotta".

Un sodalizio, quello tra i comuni di Noceto e Pontremoli, che ha preso avvio per iniziativa del Vicesindaco di Noceto, con delega alle attività produttive, Desolina Bizzi, e immediatamente accolto da Lucia Baracchini decisa a gettare le basi per un protocollo di intesa volto a valorizzare e promuovere i prodotti dei due territori che condividono chiare affinità culturali e identitarie, così come viene rappresentato nell'ormai antico progetto "Lunezia", ancora nei cassetti, dove viene ridisegnata la geografia regionale.

"Le chiare affinità che hanno le nostre terre - ha sottolineato Desolina Bizzi - ci hanno portato a ideare questo evento, con l'intenzione che sia solo quello di apertura di una collaborazione che ne prevederà altri, incardinati sullo stesso filo conduttore." Alla Vice sindaco di Noceto fa eco la prima cittadina di Pontremoli rimarcando come, questo connubio, "si configuri come ponte per unire le nostre realtà territoriali, connotate dalla forte appartenenza identitaria all'appennino e da una comune matrice di tradizioni storiche, culturali ed enogastronomiche sulle quali costruire una sorta di identità allargata tale da aprire entrambe a prospettive di sviluppo".

Le affinità territoriali hanno antiche origini (Pontremoli già era appartenuta al Ducato di Parma e Piacenza) e nella storia più volte si è discusso sulla creazione di una regione Emiliano Lunense, in seguito individuata come Lunezia. Nel 1946, alla vigilia della Costituente, il senatore Giuseppe Micheli propose sul suo giornale La Giovane Montagna, una regione emiliano-lunense comprendente le province della Spezia, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e il circondario di Pontremoli. A rammentare i pilastri che storicamente legano i due territori è stato lo stesso Sindaco di Noceto, Fabio Fecci, il quale ha dichiarato di essere da sempre un accanito sostenitore del progetto regionale.Bizzi-cavallini-IMG 4039"Penso che, attraverso l'enogastronomia e le attività culturali, - conclude il Sindaco di Noceto - possiamo idealmente ricongiungere un territorio, che ètutto da scoprire e, col contributo delle due amministrazioni, sviluppare nuove idee".


Christmas Food Wine Festival in Sintesi
Slow food, show cooking, trucks di street food, cantine vinicole di tutto il nord Italia, contraddistinte da produzioni di elevata qualità, che proporranno i calici in degustazione, per accompagnare ciò che i produttori agricoli e i ristoratori del territorio vorranno proporre.
Cotechino da passeggio accompagnato dallo zabaione, cappelletti, miele, formaggi, salumi, spezie, ortaggi di stagione, birre artigianali , oltre al testarolo da passeggio che sarà abbinato al pesto di basilico con il formaggio DISOLABRUNA dell'Azienda Profi di Ronchini Giuseppe.

20161206-2-IMG 4975Partner della manifestazione GOLA GOLA FESTIVAL
Contribuiranno alla organizzazione la Proloco Noceto, Associazione Incontriamoci in Paese, Consulta dei Giovani di Noceto, che prepareranno i pacchi natalizi.

Programma della manifestazione, nel centro storico:
sabato 17/12 dalle ore 12,00 stand di street food con crepes, pesce fritto, arrosticini e prodotti sardi, torta fritta, salumi, trippa, cappelletti da passeggio, zucca fritta e vin brulè, lambrusco cantine Ceci , birra Dolomiti.

domenica 18/12 dalle ore 9 , oltre agli stand di street food del sabato, apertura degli stand di degustazione, produttori agricoli, trucks di street e slow food, alle ore 11,00 il primo show cooking e l' intervento di Antonio di Vita. Previsto nel pomeriggio alle 15,00 il saluto dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di Noceto e Pontremoli , alle 15,30 il secondo show cooking ed a seguire il via alle degustazioni.

20161206Locandina-christmas-noceto

L'ambizioso progetto LIFE Rinasce per la riqualificazione e rinaturalizzazione dei corsi d'acqua regala già effetti molto concreti. A testimoniarlo - all'incontro organizzato al Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale - i tre amministratori locali coinvolti dei Comuni di Gualtieri, Novi e Carpi: "In questo modo la gestione delle acque è sostenibile e incrementa la sicurezza". All'incontro anche la presentazione di un'esperienza di gestione arrivata dalla Finlandia e una dall'Abruzzo.

Reggio Emilia, 6 dicembre 2016

Oltre un centinaio di interessati, tra agronomi, geologi, studenti ed esperti dei temi ambientali provenienti da tutta l'Emilia Romagna si sono ritrovati oggi a Reggio Emilia grazie all'iniziativa promossa e organizzata dal Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale in collaborazione con l'Assessorato alla Difesa del Suolo, Ambiente Costa e Protezione Civile della Regione. Grazie ad un finanziamento di circa 2 milioni di euro della Comunità Europea il Consorzio, con il supporto attivo dei tecnici regionali, sta concretizzando nei comuni di Gualtieri, Carpi e Novi l'ambizioso progetto LIFE Rinasce mirato alla riqualificazione e rinaturalizzazione dei corsi d'acqua. Un' iniziativa non solo legata alla conservazione degli elementi vitali che caratterizzano la vita di un corso di acqua, ma legata in maniera inscindibile ai protocolli di sicurezza, anti alluvionali e anti dissesto idrogeologico che stanno contribuendo e ricercando soluzioni tangibili alla mitigazione delle ripercussioni più negative sul territorio dei mutamenti climatici, sia in ambito urbano che rurale. LIFE Rinasce - che oggi riguarda i 3 comuni sopracitati del comprensorio dell'Emilia Centrale tra le province di Reggio Emilia e Modena – si presenta quindi come un possibile esempio che potrebbe diventare un modello esportabile al fine di rendere sostenibile e maggiormente integrata la rete idraulico-ambientale dei flussi dei canali emiliani.

Il progetto ha una durata di 4 anni, ma al giro di boa consegna già ora alla collettività una fase operativa che, riportando i corsi d'acqua verso condizioni decisamente più "naturali", recupera aree di laminazione per contenere eventuali portate di acqua eccedente e in modo contestuale rinnova l'ecosistema mantenendo i livelli idrici con l'opportunità di poter effettuare con puntualità e frequenza la corretta manutenzione dell'alvo, evitando così l'accumulo di rami ostruttivi spesso causa di esondazioni. I canali oggetto degli interventi diretti del Consorzio dell'Emilia Centrale sono il Collettore Alfiere, il Canale della Acque Basse Modenesi e il Canale Diversivo Fossa Nuova Cavata. Il workshop di presentazione dei risultati a due anni dall'avvio del LIFE sono stati comunicati a tutti presenti dal direttore del Consorzio di Bonifica Domenico Turazza, dalla dirigente Area ambientale Paola Zanetti, dalle dallo staff tecnico del progetto a partire dal project manager Aronne Ruffini (project manager), all'esperto ingegner Marco Monaci, insieme alla Responsabile Regionale dell'Assessorato Difesa del Suolo Monica Guida e al funzionario Alfredo Caggianelli. Particolarmente soddisfatti di quanto fatto finora sono stati i rappresentanti delle amministrazioni comunali coinvolte: il sindaco di Gualtieri Bergamini, l'Assessore all'Ambiente del Comune di Carpi Tosi e il vice sindaco e Assessore all'Ambiente di Novi Gasperi. Tutti concordi nell'attribuire una funzione non solo sperimentale, ma molto pratica nell'ottica della manutenzione e della mitigazione e contenimento delle piene.

Nel corso della giornata sono stati particolarmente interessanti gli interventi sulle riqualificazioni fluviali di comuni che hanno voluto testimoniare a Reggio la validità di questo tipo di azione concertata: il sindaco Schipani del comune di Scontrone vicino l'Aquila e Oti Wahrloss docente arrivata dall'Università finlandese di Helsinky. Il professor Bischetti dell'Università di Milano ha sottolineato la validità del Life anche per il comparto rurale, il professor Galli dell'Istituto superiore reggiano Zanelli ha illustrato, tra le altre cose, anche le peculiarità legate alla biodiversità.
Nell'insieme un modello virtuoso di gestione esportabile che potrebbe fornire alle comunità rilevanti garanzie e maggior attenzione ad un ambiente sano, sicuro, vivibile.

(Ufficio Stampa Consorzio Bonifica Emilia Centrale)

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