Una sessantina di allevatori della Bassa all'incontro del Consorzio Agrario di Parma su Parmigiano Reggiano di qualità, alimentazione Non Ogm e filiera corta.

Parma, 3 ottobre 2016

Il foraggio salubre garantisce la qualità del Parmigiano Reggiano. Il messaggio è emerso a chiare lettere nell'incontro, che si è tenuto al Ristorante Euridice di Parma, organizzato dal Consorzio Agrario Parma (Cap) e da Emilcap. All'appuntamento hanno partecipato una sessantina di produttori e allevatori di imprese agricole, per lo più del comprensorio di Colorno, Torrile, San Polo di Torrile e Vicomero. Al tavolo dei relatori si sono alternati: Giorgio Grenzi, presidente e Ivan Cremonini, direttore del Cap, Michela Canova e Alessandro Fadda, rispettivamente sindaco di Colorno e di Torrile, Carlo Fornari, responsabile servizio zootecnico Cap, Simone Nasi presidente Emilcap, Paolo Sighinolfi esperto di Emilcap, Mario Bustro responsabile meccanizzazione Kuhn.

Nel corso dell'evento, si è posto l'accento sull'importanza di utilizzare un foraggio di qualità, al fine di ottenere un formaggio di qualità superiore, in cui la filiera circolare possa rappresentare un elemento distintivo, qualitativo ed economicamente redditizio, anche rispetto alle attuali quotazioni. In sostanza, una filiera, tracciabile e sicura, di reciproco e vicendevole scambio proficuo. Il primo cittadino Fadda ha sottolineato che, in un momento di difficoltà come l'attuale, occorre favorire l'agricoltura, limitando l'eccesso di burocrazia. Mentre il sindaco Canova si è soffermata sulla necessità di un'agricoltura sempre più coniugata all'ambiente. Secondo il presidente Grenzi "La sfida produttiva che guarda al domani in modo lungimirante passa per l'utilizzo di mangimi non Ogm, per incrementare la qualità di un prodotto principe, come il Parmigiano Reggiano". Il direttore Cremonini ha spaziato su molteplici tematiche, tra cui la crescente esigenza di un consumatore più consapevole e informato sulla provenienza e qualità di ciò che acquista. L'approfondimento sull'impiego strategico di prodotti non OGM per una filiera corta, indipendente dall'uso di alimenti zootecnici di provenienza estera, ha visto alternarsi al microfono anche Simone Nasi presidente di Emilcap e gli esperti Carlo Fornari del CAP e Carlo Sighinolfi di Emilcap. Un dato importante - emerso durante il meeting - statistiche alla mano, è rappresentato dal fatto che molti Paesi , come Usa e Canada per esempio, stanno sempre di più andando nella direzione di preferire un prodotto con base non OGM anche per ragioni di salubrità oltre che di mercato.

Un fattore rilevante rappresentato dalle produzioni non Ogm è anche di natura economica: questi mangimi scoraggiano infatti sofisticazioni e contraffazioni dei prodotti italiani che alimentano il cosiddetto Italian Sounding (le imitazioni false con fuorviante nome italiano). Un passaggio epocale che figura come vero e proprio antidoto naturale. Assai importante anche il ruolo giocato all'interno della filiera dalla meccanizzazione nel processo alimentare: nel corso della serata di approfondimento il responsabile Mario Bustreo del brand leader Kuhn ha mostrato uno speciale e innovativo mezzo meccanico "miscelante" dedicato proprio all'alimentazione delle bovine utili per la produzione di Parmigiano Reggiano.

L'allevatore Giuseppe Grisenti si aggiudica il premio "Miglior stalla 2016" come performace riproduttiva

Il presidente del Consorzio Agrario Parma Giorgio Grenzi (a destra nella foto) ha premiato l'allevatore Giuseppe Grisenti, quale titolare della Migliore Stalla 2016, sotto l'aspetto della performance riproduttiva. Il riconoscimento all'imprenditore parmigiano - che ha la stalla in località Cervara di Baganzola - è stato consegnato nei giorni scorsi, in occasione del meeting a tema , che si è tenuto al Ristorante Euridice di Parma. All'incontro hanno preso parte una sessantina di allevatori, in larga parte di Vicomero, San Polo di Torrile, Torrile e Colorno.

Miglior stalla 2016

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 39 02 ottobre 2016 -
Editoriale: 80 anni ricordati da tutti o quasi, con qualche sorpresa. Listini positivi per il "Parmigiano" e il latte spot. Cereali e dintorni. Mercati innervositi in attesa dei dati USDA . Prezzo a riferimento II quadrimestre 2015. Cia, cibo made in italy un "must" quasi sconosciuto per gli stranieri.

SOMMARIO Anno 15 - n° 39 02 ottobre 2016
1.1 editoriale 80 anni ricordati da tutti o quasi, con qualche sorpresa.
2.1 Lattiero Caseario Listini positivi per il "Parmigiano" e il latte spot
3.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano. L'incremento di produzione non spaventa Alessandro Bezzi
3.2 acqua val d'enza Acqua, la Val d'Enza in cerca di risposte al fabbisogno idrico
4.1 cereali Cereali e dintorni. Probabili sorprese dai dati USDA del prossimo 30 settembre
5.1 cereali Cereali e dintorni. Mercati innervositi in attesa dei dati USDA
6.1 latte prezzo riferimento Prezzo a riferimento II quadrimestre 2015
6.2 Made in italy Cia, cibo made in italy un "must" quasi sconosciuto per gli stranieri
7.1 parmigiano reggiano Sabato e domenica torna caseifici aperti
8.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners

Cibus-39-2ott16-COP

Il presidente CIA Dino Scanavino a Roma alla Stampa Estera: "Non si può puntare solo sul 'km zero', stiamo relegando le nostre produzioni d'eccellenza alla vendita nei mercatini rionali. Ma questa strategia blocca un potenziale da 70 miliardi d'euro in export". Inoltre il falso made in Italy, muove 60 miliardi di euro ogni anno.

Roma, 27 set - A fronte di una produzione nazionale che vanta oltre 5.847 tra cibi tradizionali e denominazioni di origine, l'Italia porta sulle tavole dei consumatori internazionali non più di 200 "veri" prodotti del Made in Italy. La "reputation" del nostro agroalimentare è buona, per la stragrande maggioranza degli stranieri "un must", ma la cifra mossa dall'export è di quasi 37 miliardi di euro rispetto a un potenziale di almeno 70 miliardi.

In sostanza, un paniere molto limitato di prodotti copre oltre il 90% del fatturato complessivo, che per 24 miliardi di euro è generato addirittura da scambi con le sole nazioni di Germania, Francia e Regno Unito.

Numeri che fanno riflettere e che sono stati messi al centro del dibattito nell'importante iniziativa che la Cia-Agricoltori Italiani ha promosso oggi a Roma presso l'Associazione Stampa Estera.

Un incontro con giornalisti e stakeholder di settore, incentrato sull'analisi dei mercati internazionali per l'agroalimentare italiano e sui progetti che la stessa Cia sta realizzando per promuovere le eccellenze delle aziende agricole nostrane su nuovi mercati stranieri. Un piano di internazionalizzazione portato avanti in partnership con Ice, Gambero Rosso International, Centro Studi Anticontraffazione e Studio Valdani e Vicari.

L'Italia, si è detto in conferenza, produce ad esempio ben 523 vini a denominazione d'origine, ma i consumatori mondiali possono "conoscerne" meno di una dozzina: questo perché gli altri non sono facilmente reperibili sui loro mercati.

Quindi, mentre i consumatori internazionali trovano l'Aceto balsamico di Modena, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, i Prosciutti di Parma e San Daniele, il Pecorino romano e il Gorgonzola, ignorano - solo per citarne alcuni- il Caciocavallo Silano, il Fagiolo di Sarconi o il Riso vialone nano del Veronese. Da questo quadro si deduce come il potenziale inespresso dall'agroalimentare italiano sia enorme.

Recenti studi e analisi, su come "vengono percepite" le produzioni italiane all'estero, dicono che ben 4 consumatori stranieri su 10 giudicano la qualità dei nostri cibi superiore rispetto a quella locale, il 43% degli statunitensi chiede più Made in Italy nei supermercati e ben il 74% dichiara di essere disposto a riconoscere un prezzo maggiorato sui prodotti, a patto che siano 100% italiani. La domanda è forte, ancora di più se si considerano quei Paesi praticamente vergini negli scambi con l'Italia o le realtà emergenti come l'Asia.

Eppure i conti sembrano non tornare. A puntare il dito sulla mancanza di una strategia italiana di lungo respiro sulle politiche agroalimentari connesse all'export, è il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino: "Ho il timore che, a forza di parlare solo di 'km zero', stiamo relegando le nostre produzioni di eccellenza alla vendita nei mercatini rionali, che complessivamente generano un fatturato inferiore al miliardo e mezzo di euro -ha dichiarato nel corso dell'iniziativa alla Stampa Estera-. Questa strategia 'limitata' blocca, invece, un potenziale da almeno 70 miliardi di euro in export".

Finora, è emerso dalla conferenza della Cia, l'Italia non ha mai messo in campo (o lo ha fatto poco e in maniera disorganica) una strategia funzionale per aggredire i mercati stranieri, organizzando e accompagnando le imprese agroalimentari in questo processo. E anche da qui origina il fenomeno dell'Italian sounding e dei "falsi Made in Italy", che ha trovato campo libero sui mercati internazionali, venendo a mancare di fatto il presidio dei prodotti "veri".

E tradotto in cifre il business del "tarocco", va ricordato, muove 60 miliardi di euro ogni anno.

Un fatturato totalmente scippato a chi ha costruito nei secoli sul campo, attraverso qualità e sapienza, l'immagine vincente del cibo italiano nel mondo: agricoltori e artigiani.


(Fonte Cia Reggio Emilia)

All'inaugurazione presenti il Sindaco Pizzarotti, il presidente ANBI Vincenzi, numerose autorità nazionali e locali e alcuni dei che avevano patito disagi dalle esondazioni in caso di piena straordinaria

Parma, 30 settembre 2016 

Cinque mesi di lavori a pieno ritmo hanno consentito al Consorzio di Bonifica Parmense di completare la costruzione della Cassa di Espansione del Canale Burla, opera idraulica che mette in sicurezza gran parte dell'Area Nord di Parma. Stamane nella ex-scuola di Ravadese, alle porte della città, l'infrastruttura idraulica che difenderà persone, case, opifici industriali e aziende agricole dalle possibili esondazioni attraverso il controllo delle ondate di piena è stata inaugurata ufficialmente alla presenza del Sindaco Federico Pizzarotti, dell'Assessore all'Urbanistica del Comune Michele Alinovi, dei vertici del Consorzio presidente Luigi Spinazzi e direttore generale Meuccio Berselli e del presidente nazionale dell'ANBI Francesco Vincenzi.

Parteciperanno oltre a numerose autorità nazionali e locali e alcuni residenti della zona, in particolare della frazione Case Vecchie, che avevano patito disagi nel recente passato e che ora sono maggiormente protetti dalla nuova cassa. La Cassa di Espansione del Canale Burla è infatti una imponente vasca di laminazione in grado di contenere oltre 60.000 metri cubi di acqua in caso di precipitazioni e portate straordinarie: l'acqua caduta e quella che proviene da buona parte dell'abitato cittadino viene "rallentata" e i flussi verranno fatti defluire all'interno del perimetro dell'invaso in modalità controllata.

Inaugurazione Cassa Burla consorzio bonifica parma 1

Il costo complessivo dell'opera è stato di 1,5 milioni di euro e ha visto la progettazione, l'attività di cantiere e l'esecuzione dei lavori da parte di trenta tecnici: maestranze e operai consortili specializzati e di dodici imprese, tra le più qualificate, fornitrici di materiali utili alla costruzione dell'impianto.
Durante l'estate i lavori stessi per posizionare il grande cantiere - che ha modificato parzialmente la viabilità e i flussi del traffico – si erano svolti in modo decisamente rapido con gli uomini del Consorzio di Bonifica Parmense che avevano lavorato ininterrottamente per una settimana intera full-time (anche la notte) per limitare i possibili disagi ai residenti.
La cassa di espansione del canale Burla è una risposta molto rilevante al pericolo alluvionale a cui però si aggiungerà una ulteriore opera del Consorzio di Bonifica Parmense che riguarderà l'innalzamento e il contestuale consolidamento dell' arginatura della sponda sinistra del canale Burla stesso: il tutto eseguito con il terreno asportato per la costruzione dell'invaso.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio di Bonifica Parma)

 

Prezzo a riferimento del latte industriale per la campagna casearia secondo quadrimestre 2015. Il pagamento sarà corrisposto 60 giorni dalla data di pubblicazione - 30 settembre 2016.

Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo "a riferimento" del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/5-31/08/2015 nella misura di:

€ 48,00 il q.le, IVA compresa e franco stalla

Il pagamento del latte sarà corrisposto: 60 giorni dalla pubblicazione (30/09/2016)

PRRE-Cagliate-separate-caldaia


(Fonte: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia )

 

Venerdì, 30 Settembre 2016 14:15

Sabato e domenica torna caseifici aperti

Quasi 26.000 visite nell'edizione dell'aprile scorso. La conoscenza del territorio, dei caseifici e l'aumento delle vendite dirette.

Reggio Emilia, 29 settembre 2016 - A pochi giorni di distanza dalla presentazione della prima guida ai caseifici del Parmigiano Reggiano curata da Slow Food in collaborazione con il Consorzio di tutela e in distribuzione dal prossimo 5 ottobre, decine di strutture artigianali impegnate nella produzione della Dop più nota al mondo si preparano a vivere un fine settimana all'insegna dell'incontro diretto con i consumatori.

L'1 e il 2 ottobre, infatti, tornerà in scena l'edizione autunnale di "Caseifici aperti" (quella dello scorso aprile sfiorò i 20.000 visitatori), l'iniziativa promossa dal Consorzio del Parmigiano Reggiano per offrire ai consumatori la possibilità di entrare direttamente in quel mondo di piccole strutture in cui artigianalmente si produce una delle più importanti eccellenze alimentari italiane.

"L'obiettivo dell'iniziativa è duplice", sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi. "Da una parte, infatti, punta a favorire una più approfondita conoscenza del sistema Parmigiano Reggiano, nonchè le caratteristiche distintive del prodotto, del territorio cui è inscindibilmente legato, del lavoro degli allevatori, dei caseifici e dei maestri casari; dall'altra punta anche a rafforzare le vendite dirette da parte dei caseifici, che tra spacci aziendali e acquisti on line hanno raggiunto una quota del 10% sul totale".

Proprio per questo, l'1 e il 2 ottobre , "Caseifici aperti" attende i consumatori con un intensissimo e diversificato programma di iniziative: degustazioni e vendite dirette, infatti, saranno affiancate da visite guidate, eventi speciali per adulti e bambini, giochi e sorprese.

Diversi caseifici, sempre l'1 e il 2 ottobre, saranno protagonisti dell'evento "Porte aperte Al Consorzio", che nella sede dell'Ente di tutela propone (dalle 15.00 alle 19.00 di sabato e dalle 10,00 alle 19 di domenica) visite allo storico casellino, degustazioni di Parmigiano Reggiano e due cotture a legna di una forma (prevista alle 15,30 in entrambe le giornate).

 

Sul sito web del Consorzio di tutela è presente una sezione http://www.parmigianoreggiano.it/dove_trova/caseifici_aperti_1/ext/CaseificiAperti/default.aspx  con l'elenco dei caseifici aderenti al progetto "Caseifici aperti", quotidianamente aggiornata sia sulle strutture interessate che sulle attività proposte in ciascuna. Un comodo sistema di geolocalizzazione, inoltre, permette di trovare la struttura più vicina e più affine alle proprie esigenze.

Così come nelle precedenti edizioni, per rendere ancora più coinvolgente ed emozionante questa edizione di "Caseifici aperti", tutti i consumatori che visiteranno i caseifici del Parmigiano Reggiano sono invitati a condividere la loro esperienza attraverso l'hashtag #caseificiaperti da utilizzare su tutti i Social Media del Consorzio (Twitter, Facebook, Instagram e Pinterest).

L'ELENCO DEI "CASEIFICI APERTI" SUDDIVISI PER PROVINCIA

Parma:
Consorzio Produttori Latte (Parma), Caseificio Palazzo di Roccabianca, Società agricola Saliceto a Mulazzano Ponte (Lesignano Bagni), Società agricola Giansanti a Malandriano, Caseificio Bertinelli a Medesano, Caseificio La Madonnina a Scipione Ponte (Salsomaggiore), Società agricola Montecoppe di Collecchio, Latteria La Medesanese di Medesano, Latteria Sociale di Beduzzo Inferiore (Corniglio), Latteria San Ferdinando di Zibello, Latteria San Pier Damiani di San Prospero (Parma), Caseificio Il Battistero Varano de' Melegari, Caseificio Butteri a Salsomaggiore, Rastelli F.lli di Solignano, Caseificio Basilicanova di Montechiarugolo, Caseificio sociale di Ravarano e Casaselvatica di Ravarano, Azienda agricola Ciao Latte di Noceto, Caseificio San Pietro Val Parma di Vigatto, Scoetà agricola Valserena di Mezzani, Caseificio San Salvatore di Colorno.

Reggio Emilia:
Latteria Sociale Moderna di Bibbiano, Consorzio Vacche Rosse di Coviolo (Reggio Emilia), Caseificio Castellazzo di Campagnola Emilia, Latteria La Grande di Castelnuovo di Sotto, Latteria di Garfagnolo (Castelnovo ne' Monti), Caseificio Il Boiardo di Scandiano, Gruppo Tirelli Fondo Passioncella di Guastalla, Società agricola Maramotti Lombardini di Reggio Emilia.

Modena:
Agricola Moscattini di Formigine, Latteria di Campogalliano, Caseificio 4 Madonne di Lesignana (Modena), Caseificio Santa Lucia di Castelfranco Emilia, Cooperativa, Cooperativa casearia di Savoniero & Susano a Savoniero (Palagano), Società agricola Montorsi di Modena.

Mantova:
Latteria Vò Grande di Pegognaga

Bologna:
Caseificio Pieve Roffeno di Castel d'Aiano, Cooperativa zootecnica Bazzanese a Bazzano (Valsamoggia), Caseificio Fior di Latte a Gaggio Montano.

 

(Fonte Consorzio Parmigiano Reggiano 29 settembre 2016)

Sabato 1 ottobre all'agriturismo Corte Bebbi di Barco di Bibbiano con il Ministro dell'Ambiente Galletti. Incontro presso l'agriturismo Corte Bebbi a Barco di Bibbiano.

Sarà il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti l'ospite principale al convegno che il coordinamento Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Copagri, Aci agroalimentare), il Comune di Bibbiano e l'Unione Comuni Val d'Enza organizzano sabato mattina 1 ottobre presso l'agriturismo Corte Bebbi a Barco di Bibbiano, per affrontare l'argomento che da anni agita la valle ed in particolare gli agricoltori: "Acqua in Val d'Enza Quali risposte al fabbisogno idrico?".

Associazioni del comparto agroalimentare ed istituzioni, partendo dalla condivisione di alcune premesse come "la quantità e qualità dei raccolti è per gran parte condizionata dalle fonti e dal governo delle provviste idriche, a maggior ragione per un territorio come quello della Val d'Enza, che vanta un prodotto unico al mondo quale il Parmigiano Reggiano, e per i prati stabili polifiti, garanti della biodiversità locale", cercano quindi una risposta condivisa, in grado di corrispondere alle diverse esigenze di agricoltura e salvaguardia del territorio.

A discutere con il Ministro, dopo il saluto del Sindaco Andrea Carletti e la relazione di Antenore Cervi per Agrinsieme saranno, moderati dal giornalista Gianni Montanari, il prof. Alberto Montanari dell'Università di Bologna, il Commissario al Consorzio Emilia Centrale Franco Zambelli, la consigliera regionale Luciana Serri ed il presidente della Provincia Giammaria Manghi. E' previsto anche un saluto della Sen. Leana Pignedoli e dell'Assessore regionale Agricoltura Simona Caselli.

(Fonte CIA Reggio Emilia)

Alla vigilia della pubblicazione dei dati USDA i mercati mostrano segnali di nervosismo, concentrati a inseguire le fughe di notizie, le stime e le previsioni meteo.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 30 settembre 2016 -
Il mercato mostra segnali di nervosismo per il susseguirsi di dati, stime e previsioni meteo che, pur non segnalando allarmi, hanno stimolato i fondi che continuano a restare lunghi sulle posizioni di seme e di farina di soya. Nelle ultime sedute la soglia di resistenza dei 300 dollari base per tonnellata corta relativamente alla farina soya, si era rotta ma immediatamente recuperata la posizione, e così pure per i 950 centesimi per bushel di seme di soya.

I fondi tengono le posizioni sostenuti dalle vendite. Ieri sera (27/9 ndr) il mercato ha tentato una fuga verso l'alto raggiungendo anche  un sensibile + 5 dollari ma poi ha chiuso praticamente invariato. Motivo dell'impennata temporanea le notizie di vendite a Cina e Messico.

l'Usda di oggi fornirà maggiori informazioni e da lunedi si vedrà quali venti tireranno.

I prezzi dei proteici nel frattempo hanno subito un leggero rincaro di due tre euro tonnellata e lunedì si svelerà se la fase di calo sarà giunta a termine o se continuerà sulla base dei dati delle vendite e degli stock di fine campagna.

Sul mercato domestico i consumi non riprendono e si prospetta un autunno complesso dal punto di vista della logistica con l'estero, continuano infatti a scarseggiare le opportunità di ritorno a pieno carico per i camion.

I cruscami intanto hanno smesso di scendere ma non trovano la forza di ripartire fatto salvo il pellet. Il farinaccio di grano duro è offerto da molti ma con differenze qualitative sensibili. Orzo ancora statico e il mais prosegue il suo stato confusionale; dal 160-163 euro partenza per il 103 al 187 arrivo per la merce certificata. Posizioni di mais estero da ottobre a dicembre sui 176 euro e il gennaio giugno a 180/182, ma con pochi dispostia vendere.

Il comparto delle bioenergie sta invece apprezzando la stagnazione dei cruscami e i favori di un mais tossinato le cui farine sono vendute a 160 euro circa.

Indicatori internazionali 28 settembre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 902 punti, il petrolio cresce a 47,0$ e l'indice di cambio vede il rafforzamento del euro quotare 1,12171 con punte anche inferiori.

.

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Il mercato sta prendendo le misure alle probabili sorprese che potrebbero rivelare i dati USDA che saranno resi pubblici il prossimo venerdi. L'atteggiamento anomalo dei fondi lancia sospetti sulla consistenza degli stock di fine campagna.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 27 settembre 2016 -
Il mercato mostra segnali di apparente tranquillità con soglie di resistenza sui 300 dollari base per tonnellata corta della farina di soya, e di 950 centesimi per bushel relativamente al seme di soya, mais a 330 centesimi per bushel e grano a 400.

Un atteggiamento anomalo che potrebbe fare presumere che i fondi di investimento siano a conoscenza dei dati che l'USDA rilascerà solo il 30/9 riguardo a volumi di stock di fine campagna che potrebbero risultare molto inferiori alle attese, con conseguente corsa ai rincari sul comparto soya.
Le quotazioni accessibili: 333 euro per la farina di soya proteica sino a fine 2017 e potenzialmente anche per il 2018 mentre per la normale la quotazione si aggira intorno a 324 sino a tutto il 2017.

Per il 2018 la soya proteica quota 332 euro tonnellata ma solo per il gennaio-giugno, una posizione sgombra da molti fattori esterni, clima, eventi geopolitici, o monetari e probabilmente basata su statistiche e riporti. Una occasione favorevole per gli acquisti vista la combinazione favorevole del cambio a 1,12 e mercati con valori contenuti che, molto probabilmente, non potrà protrarsi in eterno.

Per le farine di soya ogm free il trimestre ottobre-dicembre è quotata 353 euro partenza stabilimenti produttivi nord Italia.

Riguardo il mercato domestico, i ridotti consumi influenzano il tenore del mercato che continua a languere. I cruscami hanno interrotto la fase discendente e al momento non trovano sufficiente energia per ripartire fatto salvo il pellet, i grani migliori di alta qualità, l'orzo è statico e il mais vive ancora uno stato confusionale, dai 163 euro partenza per il 103 ai 190 arrivo per la merce certificata.

Posizioni di mais estero da ottobre a dicembre sui 178 euro e il gennaio giugno a 183. Foraggi disidratati in aumento.

Il comparto delle bioenergie si avvantaggia della stagnazione dei cruscami e del mais tossinato le cui farine sono vendute a 160 euro circa.

Indicatori internazionali 26 settembre 2016


l'Indice dei noli è a 941 punti, il petrolio si muove attorno il basso a 45,0$ e l'indice di cambio vede il rafforzamento del euro quotare 1,12389.

.

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Mercoledì, 28 Settembre 2016 08:39

Listini positivi per il "Parmigiano" e il latte spot

Battuta d'arresto per il burro e la panna e perciò listini che confermano le quotazioni precedenti. Cresce il Parmigiano nella versione 24 mesi mentre il Grana Padano non rinnova la crescita registrata la scorsa settimana.

di Virgilio 28 settembre 2016 -
LATTE SPOT Senza soluzioni di continuità la risalita del prezzo del latte spot quotato a Verona. Solo l'intero pastorizzato estero si è preso una pausa di riflessione confermando il prezzo della scorsa settimana (40,21-41,24 /100 litri di latte). Crescono ancora invece il crudo spot nazionale che raggiunge quota 39,69-40,72€/100 litri di latte (+1,30%) e lo scremato pastorizzato estero che, con un recupero del 2,13%, quota tra 24,32 e 25,36 €/100 litri di latte.

BURRO E PANNA In pausa invece i listini di Burro e della Crema registrati all'ombra della madonnina. Medesimo comportamento registrato a Verona relativamente alla Panna di centrifuga. Altri 5 centesimi invece sono stati recuperati dallo zangolato parmense che perciò si allinea nuovamente alla quotazione reggiana, confermata nella seduta di ieri.

Borsa di Milano 26 settembre: (=)
BURRO CEE: 3,90€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,05€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,20€/Kg. (=)
MARGARINA Luglio: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 26 settembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,15-2,20 €/Kg. (=)

Borsa di Parma 23 settembre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,40€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 27 settembre 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,40 - 2,40 €/kg.

GRANA PADANO All'aumento della scorsa settimana non c'è stato seguito nella corrente ottava da parte del Grana Padano DOP. Nello specifico il prezzo all'ingrosso del formaggio di 9 mesi di stagionatura è stato confermato nell'intervallo compreso tra 6,35 e 6,45€/Kg mentre il 15 mesi si consolida tra 7,10 e 7,75€/kg

PARMIGIANO REGGIANO Cinque centesimi nuovamente recuperati dal 24 mesi mentre il 12 mesi di stagionatura ha confermato le quotazioni della scorsa seduta della commissione prezzi di Parma e di riferimento per l'intero comprensorio. Nello specifico quindi il 12 mesi si attesta tra 8,40 e 8,70 €/kg e il prodotto di maggiore stagionatura è quotato tra 9,75 e 10,05 superando, almeno nella massima quotazione, la soglia di equilibrio di 10€ così cara al presidente Alessandro Bezzi,

Burro-cee-MI-sett16

  

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

Bezzi: "bisogna essere maggiormente aggressivi". Il lungo ciclo di crisi che ha contraddistinto negli ultimi anni il Parmigiano Reggiano, e più ampiamente tutto il settore lattiero caseario, ha fortemente segnato gli allevatori del comprensorio di produzione del Re dei formaggi. Le soluzioni proposte dal nuovo presidente Alessandro Bezzi sono state presentate a Noceto ieri mattina.

di Lamberto Colla Noceto 28 settembre 2016 -
A portare i saluti dell'amministrazione di Noceto è intervenuta la Vice Sindaco Desolina Bizzi, accompagnata dalla Consigliera Barbara Faroldi, portando i saluti del Sindaco Fabio Fecci al numeroso pubblico presente all'incontro con il Presidente consortile Alessandro Bezzi e alla vice Presidente Monica Venturini.

Un incontro tematico che ormai è diventato una tradizione "per fare il punto della situazione e per offrire un contributo alla riflessione sulle strade da intraprendere per valorizzare il latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano". E' quanto ha affermato Mauro Scaccaglia (Agriverde) introducendo i temi oggetto dell'incontro, sottolineando come il Presidente Bezzi si sia accollato una notevole responsabilità perché "chi l'ha preceduto, - prosegue Scaccaglia - per quanto abbia fatto un buon lavoro, ha lasciato ancora molti problemi da portare a soluzione e, non dobbiamo dimenticare, gli allevatori guadagnano dalla vendita del latte e non dalla commercializzazione ragione per cui, l'aumento della produzione sta destando non poche preoccupazioni".

Meno preoccupato è invece Alessandro Bezzi che, proprio sulla questione produttiva, dichiara che " le 150.000 forme in più devono essere una occasione di stimolo alla vendita".

IMG 4882

E in effetti, considerando il mercato globale, nuovi spazi di commercializzazione si possono e si devono trovare. Sulla base di questo presupposto, sin dal primo giorno dal suo insediamento, Bezzi ha avviato una serie di incontri a tre, Consorzio, Commercianti e Grande Distribuzione Organizzata (GDO), offrendo un contributo di idee e di risorse da condividere in un progetto comune che garantisca una equa crescita e si ponga l'obiettivo di non trascinare il prezzo del formaggio sotto una determinata soglia di prezzo.

Incontri che lo stesso presidente ha reputato positivi tanto è vero che "dal 9 maggio a oggi, dichiara Bezzi, il Parmigiano Reggiano è cresciuto di 1,20€, il Nord America (USA e Canada) cresce e dalle 330.000 forme quest'anno si giungerà a oltre 400.000 forme, questo grazie ai nostri esportatori, perché il Consorzio non può certo fare queste operazioni direttamente".

Nonostante la limitazione di un impegno diretto sull'export e più in generale sulla commercializzazione, la commissione MARCA (composta da 5 persone), istituita dalla presidenza sin da maggio, ha il compito specifico di meglio finalizzare i progetti destinati alla commercializzazione sia sui mercati esteri sia sul mercato nazionale. "Con il progetto Marca - sottolinea il Presidente - abbiamo ritenuto che non si deve pensare solo a spendere sino all'ultimo centesimo, ma a spenderlo bene."

Sulla questione dei Piani produttivi, altro tema che sta molto a cuore degli allevatori, il Presidente ha anticipato la sua proposta che prevede, all'interno di un programma quadriennale di lavoro, anche l'introduzione di un fattore di flessibilità "pur nel rispetto delle quote formaggio" e del loro valore.

Infine è stato toccato anche il tema della qualità del prodotto, un altro aspetto che dovrà essere posto al centro delle attenzioni del consorzio in particolare per quanto riguarda i porzionati e i grattugiati che troppo spesso, dal riscontro analitico, non si allineano ai requisiti del disciplinare.

Rispondendo alle sollecitazioni provocate da un presidente di caseificio, in merito alla necessità di sostenere le iniziative di commercializzazione dei caseifici, piuttosto che dei commercianti, la vice presidente Monica Venturini, interviene sottolineando come sia ancora lontana una efficace concentrazione dell'offerta. In particolare la Venturini sottolinea che "piccolo è bello però, soprattutto questo è valido per la provincia di Parma, i 150 caseifici producono un milione di forme, quanto Reggio realizza con 96."
Il nostro sistema, conclude la vice presidente, "è molto variegato e le dimensioni sono importanti per una commercializzazione perciò la concentrazione è una strada obbligata." .
Un processo comunque che non può essere gestito dal Consorzio, come i dirigenti ricordano all'assemblea, ma che può solo promuovere affinché accada.

IMG 4880 IMG 4877

Molti gli interventi che si sono succeduti e ognuno ha portato, in modo più o meno animoso, un contributo di forte riflessione, manifestando apertamente come il substrato produttivo sia in fermento e in attesa di radicali trasformazioni da parte del Consorzio di tutela al fine di meglio adeguarsi alle esigenze mutate del comparto, a salvaguardia delle produzioni ma soprattutto delle imprese sempre più compresse tra livelli produttivi, multe, costi di produzione e necessità di investimenti.

(Nella foto di copertina a sinistra la Vice Sindaco di Noceto Desy Bizzi e a destra il Presidente Alessandro Bezzi. Sullo sfondo Mauro Scaccaglia "Agriverde")

IMG 4887

 Monica Venturini e Stefano Pattini

 

SOMMARIO Anno 15 - n° 38 25 settembre 2016 - Editoriale: Una farsa olimpica. Grana Padano, eppur si muove. Mele e salute. Parmigiano Reggiano in scena a Torino. Frena l'export a luglio. Nasce Motor valley.

1.1 editoriale Una farsa olimpica
2.1 Lattiero Caseario Grana Padano, eppur si muove.
3.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano. Se ne parlerà con il presidente Alessandro Bezzi martedi 27 a Noceto
3.2 Salute e alimentazione La salute vien mangiando...mele
5.1 cereali Cereali e dintorni. I mercati hanno chiuso la settimana con un colpo di coda.
6.1 Parmigiano e Slow Food Lotta alla contraffazione. Parmigiano Reggiano in scena a Torino
6.2 Motor Valley, turismo Turismo. Nasce Motor Valley Development
7.1 export Frenata dell'export a luglio
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

Domenica, 25 Settembre 2016 08:46

Frenata dell'export. -7,3% a luglio

A luglio rallenta l'export agroalimentare italiano. Meno 7,3% l'export complessivo italiano. Flessioni di intensità minore per le vendite all' estero dei prodotti agricoli (-5,5%) e dell'industria alimentare (-2,4%).

Dopo l'andamento positivo registrato nei mesi di maggio e giugno, a luglio le spedizioni all'estero dei prodotti agroalimentari registrano una frenata, perdendo 2,8 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo del 2015 (in valore).

Il calo è stato più evidente per le esportazioni dei prodotti dell'agricoltura (-5,5%) mentre per quelli dell'industria alimentare la flessione tendenziale è stata meno marcata (-2,4%), ma tuttavia la più significativa degli ultimi due anni.

La battuta d'arresto registrata a luglio non inficia, tuttavia, la positività del dato complessivo dei primi sette mesi dell'anno: la performance dell'export agroalimentare segna infatti una crescita del 2% rispetto ai primi sette mesi del 2015, grazie soprattutto al buon andamento delle vendite dei prodotti dell'industria alimentare, cresciute più di quelle dei prodotti agricoli (rispettivamente, +2,35 e +0,8%).
Naturalmente, sottolinea l'Ismea, Il rallentamento del commercio internazionale, unito al lieve apprezzamento dell'Euro sul Dollaro Statunitense, non lascia intravedere per l'intero anno una performance esportativa del food and beverage italiano pari a quella avuta nel 2015 (+7,4%).

Ciononostante, il confronto col totale export nazionale (che nei primi sette mesi del 2016 ha perso 1,2 punti percentuali rispetto al dato corrispondente dello scorso anno) mette in evidenza il posizionamento della componente agroalimentare, per il suo trend positivo e dinamico sui mercati esteri.

L'analisi temporale, d'altronde, mostra una diminuzione del grado di dipendenza dall'estero dell'Italia per i prodotti agroalimentari: il saldo normalizzato del valore degli scambi - indicatore elaborato per misurare tale variabile - passa infatti dal -8,2% dei primi sette mesi del 2015 al -6,4% di quest'anno: si riduce l'incidenza delle importazioni sul totale degli scambi, in ragione della flessione degli acquisti dall'estero di prodotti lavorati; rimane elevata invece la dipendenza dall'estero di prodotti agricoli.


(Fonte Ismea, Roma 19 settembre 2016)

Un grande viaggio nell'eccellenza italiana e nelle differenze che nascono nei singoli caseifici per il profondo legame con il territorio e la lavorazione artigianale. Uno strumento per i consumatori che valorizza l'impegno dei produttori.

Torino, 23 settembre 2016 -

Sarà in distribuzione dal 5 ottobre la prima guida ragionata ai caseifici produttori di Parmigiano Reggiano, con un approfondimento particolare su 132 caseifici scelti da Slow Food, ciascuno con la sua storia, le sue caratteristiche peculiari, la tipicità del suo prodotto.
Un grande viaggio all'interno del mondo che caratterizza la Dop italiana più nota al mondo, compiuto da Slow Food in collaborazione con il Consorzio di Tutela, che punta soprattutto ad evidenziare quanto siano importanti le differenze che si riscontrano all'interno di un sistema completamente artigianale, profondamente legato al territorio e alla maestria dei casari, che rappresentano gli elementi primari di differenziazione che connotano il prodotto.

"In tempi in cui pare che la grande industria domini in tutto il mondo - sottolinea al proposito Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità - in alcuni paesi, tra cui l'Italia in modo particolare, esistono piccole produzioni di qualità, eccellenze legate al territorio, gestite da personaggi straordinari". "Il Parmigiano Reggiano - spiega Sardo - vive un po' questa contraddizione, perché spesso è vissuto come un'unica realtà e invece è un insieme, una rete straordinaria di piccoli produttori".

"Le differenze tra di loro - prosegue il presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità - non sono enormi, perché devono tutti rispettare un disciplinare molto stringente, però le differenze ci sono, ci sono uomini e storie differenti e ci sono anche tecniche differenti. Per cui l'invito è veramente quello di avvicinare questi produttori, di conoscerli, di capire le differenze e poi alla fine di valutare anche il gusto sensoriale dei vari Parmigiani Reggiani; ma la cosa veramente importante è compiere questo percorso, questo percorso di narrazione, di storie".
I caseifici inseriti nella Guida di Slow Food sono stati selezionati poiché hanno una particolare vocazione e attitudine alla vendita diretta al consumatore (con il negozio presso il caseificio, con vendite di formaggio stagionato al commercio o a ristoranti, con gestione di agriturismi, con vendite on line...), rendendo riconoscibile l'identità del caseificio e le specifiche scelte produttive.

La Guida è completata dalla selezione delle 22 migliori forme stagionate 24 mesi, dagli indirizzi dei luoghi in cui sono possibili gli acquisti e da una ricca parte introduttiva che racconta nel dettaglio ogni aspetto distintivo, dalle origini all'allevamento, dalla lavorazione agli aspetti nutrizionali, di quello che è noto come il "re" dei formaggi.
"La Guida - sottolinea Angelo Surrusca, di Slow Food Editore - nasce proprio seguendo l'idea di far cogliere un mondo che spesso si pensa veramente che sia un'unica grande fabbrica, mentre invece ci sono tantissime realtà, anche diverse tra loro, più piccole, più grandi, ciascuna col suo patrimonio di saperi, di storie".

"Come Slow Food Editore - aggiunge Surrusca - da tempo, anche attraverso altre guide come quelle dedicate alle Osterie, a Slow Wine, raccontiamo, oltre al prodotto, anche quello che c'è dietro e chi lo fa, cioè le persone e le comunità. Per questo ci è parso perfetto, la quadratura del cerchio, dare spazio anche a una realtà importante come quella del Parmigiano Reggiano e alle sue piccole tante sfaccettature".
Soddisfazione per l'iniziativa di Slow Food Editore viene espressa dal presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi.
"Con questa Guida - sottolinea Bezzi - si offre ai consumatori uno strumento importantissimo per entrare nel mondo del Parmigiano Reggiano, nelle sue caratteristiche, nel sistema produttivo artigianale che lo contraddistingue, incontrando la sua gente e orientandosi agli acquisti in modo più consapevole". "Contemporaneamente - conclude Bezzi - la Guida premia il lavoro dei nostri caseifici e gli sforzi che hanno compiuto per stabilire una relazione diretta con i consumatori, che oggi dispongono di un nuovo strumento per avvicinarsi ad un mondo davvero affascinante per storie, tradizioni, impegni comuni e diversità".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Il lungo ciclo di crisi che ha contraddistinto negli ultimi anni il Parmigiano Reggiano, e più ampiamente tutto il settore lattiero caseario, ha fortemente segnato gli allevatori del comprensorio di produzione del Re dei formaggi.

Noceto 26 settembre 2016 -
Come ormai è tradizione, a Noceto si farà il punto della situazione del settore. Allevatori e presidenti di caseificio, martedi 27 settembre a partire dalle ore 10,00, avranno l'occasione di confrontarsi con i dirigenti del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Al convegno, organizzato dal Centro Servizi Agriverde, hanno dato conferma di partecipare il neo Presidente Alessandro Bezzi e la Vice Presidente Monica Venturini.

Il Programma di lavoro
MARTEDI' 27 SETTEMBRE 2016 dalle ore 10,00 alle ore 13,00 presso la SALA CIVICA del comune di NOCETO.

Interverranno:
- il Presidente del Consorzio del formaggio Parmigiano – Reggiano Alessandro Bezzi;
- la Vicepresidente del Consorzio del formaggio Parmigiano – Reggiano Monica Venturini.

I principali argomenti in discussione

- Andamento del mercato del formaggio Parmigiano Reggiano: prospettive attuali e future alla luce dell'aumento produttivo dell'annata.
- Contraffazione del prodotto: i controlli effettuati e quelli da proporre ex – novo.
- Nuovo piano produttivo: aspettative dei giovani per programmare il futuro.
- La qualità del prodotto: incrementi o decrementi?

Alla riunione, aperta al pubblico, sono invitati gli allevatori ed i Presidenti di caseificio.

Il lungo ciclo di crisi che ha contraddistinto negli ultimi anni il Parmigiano Reggiano, e più ampiamente tutto il settore lattiero caseario, ha fortemente segnato gli allevatori del comprensorio di produzione del Re dei formaggi.

Noceto 25 settembre 2016 -
Come ormai è tradizione, a Noceto si farà il punto della situazione del settore. Allevatori e presidenti di caseificio, martedi 27 settembre a partire dalle ore 10,00, avranno l'occasione di confrontarsi con i dirigenti del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Al convegno, organizzato dal Centro Servizi Agriverde, hanno dato conferma di partecipare il neo Presidente Alessandro Bezzi e la Vice Presidente Monica Venturini.

Il Programma di lavoro
MARTEDI' 27 SETTEMBRE 2016 dalle ore 10,00 alle ore 13,00 presso la SALA CIVICA del comune di NOCETO.

Interverranno:
- il Presidente del Consorzio del formaggio Parmigiano – Reggiano Alessandro Bezzi;
- la Vicepresidente del Consorzio del formaggio Parmigiano – Reggiano Monica Venturini.

I principali argomenti in discussione

- Andamento del mercato del formaggio Parmigiano Reggiano: prospettive attuali e future alla luce dell'aumento produttivo dell'annata.
- Contraffazione del prodotto: i controlli effettuati e quelli da proporre ex – novo.
- Nuovo piano produttivo: aspettative dei giovani per programmare il futuro.
- La qualità del prodotto: incrementi o decrementi?

Alla riunione, aperta al pubblico, sono invitati gli allevatori ed i Presidenti di caseificio.

Mercoledì, 21 Settembre 2016 08:41

Grana Padano, eppur si muove.

Il Burro prosegue la strada del recupero di valore mentre la crema ha registrato una battuta d'arresto. Latte spot in forte recupero. Il risveglio del Grana Padano. Parmigiano ancora in crescita.

di Virgilio Parma 21 settembre 2016

LATTE SPOT Prosegue il trend ascendente del latte spot quotato alla borsa scaligera. Unica nota dissonante la battuta d'arresto del latte scremato pastorizzato estero che ha lasciato invariati i prezzi. Nello specifico, il latte crudo spot nazionale ha raggiunto quota 38,66-40,72€/100 litri di latte, il latte intero pastorizzato estero si è collocato tra 40,21 e 41,24€/100 liti mentre, come si è detto, lo scremato estero ha segnato nuovamente 23,81-24,84€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Non accenna a diminuire la tendenza al rialzo del burro quotato a Milano. Altri 5 centesimi si aggiungono ai 20 della scorsa settimana. Invariati i listini della panna e della crema. Recupero di 20 centesimi dello zangolato parmense e previsioni di ulteriori incrementi avendo la borsa reggiana di ieri già anticipato un ulteriore progresso di 5 centesimi.

Borsa di Milano 19 settembre: (+)
BURRO CEE: 3,90€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,05€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,0€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,80€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,20€/Kg. (=)
MARGARINA Luglio: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 19 settembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,15-2,20 €/Kg. (=)

Borsa di Parma 16 settembre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,35€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 20 settembre 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,40 - 2,40 €/kg.

GRANA PADANO Si risvegliano i listini del Grana Padano DOP. 5 centesimi acquisiti alla borsa di Milano sia sul 9 sia sul 15 mesi di stagionatura e oltre. 6,35-6,45 e 7,10-7,45/kg. i valori minimo e massimo dei listini del 9 e del 15 mesi di stagionatura.

PARMIGIANO REGGIANO Continua a cavalcare l'onda il Parmigiano Reggiano che, nella seduta di venerdì scorso, alla borsa comprensoriale di Parma ha fatto registrare altri 5 centesimi di valore aggiunto. 8,40 e 8,70€/Kg il prezzo all'ingrosso del 12 mesi e tra 9,70 e 10,00€/Kg. il range di prezzo riferito al 24 mesi di stagionatura.
Toccato infine il valore di 10€/Kg previsto già due mesi fa dal Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Alessandro Bezzi,

Burro-cee-MI-sett16

  

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

Al Terra Madre Salone del Gusto, insieme a Slow Food, la prima guida alle strutture artigianali del comprensorio. Informazione/spettacolo educativo contro i falsi e incontro con scuole e mercati esteri.

Reggio Emilia, 20 settembre 2016

Caseifici in primo piano, educazione con spettacolo educativo sulle contraffazioni, nuova collaborazione con Slow Food, degustazioni, presentazioni agli specialisti del mercato internazionale, momenti di intrattenimento, incontri con le scuole: è molto ricco il carnet di iniziative con il quale il Consorzio del Parmigiano Reggiano si presenta a Terra Madre Salone del Gusto di Torino, in programma dal 22 al 26 settembre al Parco del Valentino.

"Un appuntamento particolarmente importante - sottolinea il presidente del Consorzio, Alessandro Bezzi - che ci darà modo di valorizzare soprattutto, e in modo del tutto nuovo, i nostri caseifici, che non saranno soltanto protagonisti di degustazioni e presentazioni, ma per la prima volta saranno al centro di una guida - in presentazione venerdì 23 settembre - curata da Slow Food in collaborazione con il nostro Ente di tutela e a giorni disponibile per tutti i consumatori".

A Torino, intanto, il prodotto di molti caseifici sarà protagonista di degustazioni di diverse stagionature e in abbinamento con altri prodotti (vini dell'Emilia-Romagna, piadina romagnola, pera cocomerina, Vermouth Cocchi), mentre sulla ribalta si presenteranno, con degustazioni guidate, alcuni caseifici presenti al Salone del Gusto con il loro prodotto in vendita: il Caseificio Palazzo di Roccabianca (PR), il Consorzio Vacche Rosse di Reggio Emilia, la Fattoria Fiori di Vetto d'Enza (RE), la Latteria Sociale Moderna di Bibbiano (RE) e il Parmigiano Reggiano di Vacca Bianca Modenese (presidio Slow Food).

Terra Madre e Salone del Gusto - Guida parmigiano reggiano

Fra gli appuntamenti più importanti spiccano, poi, lo spettacolo di Tiziana Masi sulle contraffazioni di Parmigiano Reggiano (giovedì 22 settembre alle 20,30), due eventi per i mercati internazionali in programma alle 15,30 del 22 e del 25 settembre (presentazione e degustazione guidata in lingua inglese, in collaborazione con l'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo), un incontro dedicato alle scuole con degustazione guidata di Parmigiano Reggiano (il 26 settembre alle 10.30 "Tutti a scuola di Parmigiano Reggiano") e un seminario sulle caratteristiche del Parmigiano Reggiano dalla punta intera al prodotto confezionato (sabato 24 settembre, ore 16, "Guida alla spesa").

Fra le iniziative più curiose spicca sicuramente il "Campionato internazionale del Pesto alla Genovese", quando dieci food bloggers, a partire dalle 11,30 del 24 settembre, si sfideranno nella preparazione del tradizionale pesto alla genovese, con il vincitore che entrerà di diritto nella finale dell'edizione 2017 del "Genova Pesto World Championship", dove sarà in sfida con i finalisti provenienti da tutto il mondo.
Tre appuntamenti saranno poi riservati a "Spacca il Kilo", il momento di intrattenimento nell'ambito del quale il pubblico è invitato ad indovinare il peso di una punta di Parmigiano Reggiano che sarà regalata a chi si avvicina di più al peso effettivo.
"Un programma molto ricco - conclude il presidente Alessandro Bezzi - con il quale ci proponiamo di avvicinare tutti coloro che, con ruoli diversi, possono concorrere a far crescere, anche in prospettiva, il nostro sistema di piccole imprese che, insieme, danno vita ad una grande eccellenza dell'agroalimentare italiano".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Un intervento di decespugliamento e pulizia delle scarpate eseguito dal consorzio in via straordinaria all'interno del parco comunale consentira' di eliminare le esalazioni avvertite dai residenti.

Parma, 19 settembre 2016

Il tratto del canale Maggiore, che attraversa il Parco del Dono, non creerà più problemi ai residenti dal punto di vista degli odori sgradevoli. Il Consorzio di Bonifica Parmense, infatti, ha concluso un intervento, su invito del Comune di Parma proprietario del condotto, destinato a eliminare le pesanti esalazioni fognarie avvertite e segnalate dai cittadini soprattutto in questo periodo estivo, nella zona di via Montebello e strade adiacenti. L'intervento si è concretizzato in una capillare opera di decespugliamento e nella pulizia delle scarpate, oltre che nella rimozione della terra e del materiale di deposito, presente sul fondo del canale Maggiore. Il costo dei lavori eseguiti nell'area verde, meglio conosciuta come Parco di via Bizzozero, è di quindicimila euro. La manutenzione ha visto all'opera per una settimana due escavatori per lo spurgo e il carico del materiale. 

"Siamo intervenuti – afferma Meuccio Berselli, - per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, nonostante gli impegni quotidiani, legati alla sicurezza idraulica e ambientale nel comprensorio di bonifica. Su invito del Comune siamo arrivati con i mezzi è ora la situazione pare essere rientrata nella norma grazie ai lavori fatti. L'alveo del canale col tempo si era intasato. L'abbiamo, dunque, ripulito dalla terra, che faceva spessore, per favorire il normale flusso dell'acqua."

Peraltro, nella zona, il Consorzio Bonifica Parmense, gestisce un rilevante impianto idrovoro a beneficio di tutta l'area urbana.

"Il Consorzio di bonifica – spiega Gabriele Folli, Assessore all'Ambiente e al Verde Pubblico del Comune di Parma –, che ringraziamo, si è prestato a eseguire, con spirito di collaborazione immediata, l'intervento su nostra sollecitazione, anche se il lavoro sarebbe stato di nostra competenza". L'assessore Folli aggiunge che "contemporaneamente il Comune sta lavorando nel tratto intubato del canale, lungo circa quattro chilometri, che passa sotto la città di Parma ed esce in via Venezia. Si tratta di un'operazione di risanamento , allo scopo di eliminare gli inquinamenti dovuti alle infiltrazioni".

Inizio di settimana (lunedi 19/9) che sta replicando la chiusura di venerdi scorso con una generalizzata ondata di rialzi.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 19 settembre 2016 -
Dopo l'ondata di cali ecco che, con un colpo di coda, i mercati hanno chiuso in rialzo proprio in chiusura di settimana, lo scorso venerdi sera.
Le ragioni sono, come spesso accade, determinate dalle informazioni meteo e dalla conseguente reattività dei "Fondi" che la fanno da assoluti padroni. Le previsioni meteo che indicano una stagionalità piovosa con conseguenze per i raccolti di mais e di seme di soia, affiancate ai dati di rese di USDA, hanno determinato le reazioni di chiusura come di seguito illustrato:

Venerdì 16 / 9 /2016
SEMI nov 966,00 (+15,4) gen 971,20 (+15,4)
FARINA ott 313,70 (+5,1) dic 312,80 (+5,6)
CORN dic 337,00 (+7) mar 347,20 (+7)
GRANO dic 403,20 (+3,6) mar 425,00 (+2,6) mag 439,00 (+2)

Nella mattinata di Lunedi il mercato telematico segnava ancora in positivo (una decina di punti per i semi di soia,+12-15€ le farine di soia, +3-5 dollari per farine, mais e grano).

Sul mercato interno prosegue il clima di incertezza, per non dire di confusione, sulle posizioni di mais. Il prodotto contratto 103 sino a 20 ppb di aflatossina è in calo, mentre per il mais di qualità la situazione è inversa. Il grano si presenta sul mercato più resistente specie per le qualità superiori, Orzo stazionario, e crusche iniziano a dare segni di ripresa sull'onda delle esportazioni, altrettanto dicasi per i foraggi disidratatati.

Per le bioenergie si è di nuovo aperta la possibilità di acquistare granella di mais fuori dai limiti di legge previsti per le micotossine, nonostante i quantitativi siano ancora limitati anche in ragione delle selezionatrici ottiche che consentono una migliore lettura con sensibili recuperi in termini quantitativi di prodotto rispondente alle normative.

Indicatori internazionali 19 settembre 2016

l'Indice dei noli è sceso a 800 punti, il petrolio si muove verso il basso a 44,0$ e l'indice di cambio vede il rafforzamento del dollaro quotare 1,11645.

.

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 15 - n° 37 18 settembre 2016 -
Editoriale: Vendetta, senza rete. Latte e derivati. Crisi Latte. Monsanto accetta l'offerta di Bayer. 66 miliardi $. Fiume Po: la Provincia di Parma contro il bracconaggio ittico. Cereali e dintorni. L'USDA lancia segnali positivi. È Bio Boom anche nel 2016. L'agroalimentare italiano Torna in Cina

SOMMARIO Anno 15 - n° 37 18 settembre 2016
1.1 editoriale Vendetta, Senza rete
2.1 Lattiero Caseario Latte e derivati registrano ancora un sensibile balzo in avanti.
3.1 latte riduzione Crisi Latte. Emanate le modalità per la programmazione volontaria.
3.2 Po e bracconaggio Fiume Po: la Provincia di Parma contro il bracconaggio ittico
4.1 cereali Cereali e dintorni. L'USDA lancia segnali positivi.
5.1 biologico È Bio Boom anche nel 2016
5.2 vino e-commerce Vino, rotte digitali per Vinitaly in Cina
6.1 chimica per pochi Monsanto accetta l'offerta di Bayer. 66 miliardi $
6.2 bonifica Il contributo di bonifica è utile
7.1 export L'agroalimentare italiano Torna in Cina
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

Cibus-37-18set2016-COP

Latte, modalità di programmazione produttiva volontaria per gli allevatori per bando UE da 150 milioni di euro

Roma - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, in attuazione del regolamento UE, rende noto che è stata emanata la Circolare che fissa le modalità di programmazione produttiva volontaria di latte da parte degli allevatori per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2016, regolamento delegato Ue

La misura rientra nel quadro degli interventi individuati nel corso del Consiglio europeo dei Ministri dell'Agricoltura dello scorso 18 luglio, che ha stanziato 150 milioni di euro per l'intera Unione europea, cui corrisponde una riduzione complessiva di 1,071 milioni di tonnellate, con l'obiettivo di contenere la produzione di latte e arrestare il calo dei prezzi alla stalla.
Anticipando i contenuti della circolare, il Ministero vuole consentire alle aziende di arrivare preparate alla scadenza delle domande da presentare, programmando al meglio l'offerta.

(In allegato i documenti da scaricare in PDF)

I DETTAGLI

IL FINANZIAMENTO
Viene concesso su specifica richiesta degli allevatori interessati, è destinato a tutti i produttori attivi di latte bovino dell'Ue ed è limitato al latte bovino consegnato ai primi acquirenti.

AIUTO ECONOMICO
È di 14 euro per 100 kg di latte consegnato in meno, in un periodo di tre mesi, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Qualora le richieste presentate superino il predetto quantitativo finanziabile, la Commissione adotta un coefficiente di riduzione dei quantitativi che sarà applicato a tutte le richieste presentate nell'Unione.
Il regolamento prevede, altresì, l'applicazione di penali progressive sull'importo unitario nel caso in cui i richiedenti non rispettino l'entità della riduzione indicata nella domanda.

LE DOMANDE
Sono presentate agli organismi pagatori competenti, secondo le modalità stabilite da Agea e dagli stessi organismi pagatori e possono essere presentate direttamente dal singolo allevatore o per mezzo di organizzazioni di produttori riconosciute o cooperative.
Le domande di aiuto devono pervenire all'organismo pagatore competente entro i termini di seguito indicati:

a) entro le ore 12:00 del 21 settembre 2016 per il primo periodo di riduzione riferito ad ottobre, novembre e dicembre 2016;
b) entro le ore 12:00 del 12 ottobre 2016 per il secondo periodo di riduzione riferito a novembre e dicembre 2016 e gennaio 2017;
c) entro le ore 12:00 del 9 novembre 2016 per il terzo periodo di riduzione riferito a dicembre 2016 e gennaio e febbraio 2017;
d) entro le ore 12:00 del 7 dicembre 2016 per il quarto periodo di riduzione riferito a gennaio, febbraio e marzo 2017.
(Fonte Mipaaf 9 settembre 2016)

(Due allegati in PDF Scaricabili)

Sorpresi e multati dei pescatori di frodo sabato scorso da Polizia provinciale e Corpo forestale. Fritelli: "Avviato un progetto di collaborazione con la Regione e la Provincia di Piacenza, le associazioni dei pescatori e ambientaliste."

Parma - Nei giorni scorsi la Polizia provinciale, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, ha messo a segno un primo importante risultato sul fronte del contrasto al bracconaggio ittico nel Po.

Sabato scorso un pescatore sportivo ha effettuato una segnalazione alla stazione del Corpo Forestale di Colorno e gli agenti della polizia provinciale insieme agli agenti del Corpo Forestale, dopo un appostamento notturno nella zona rivierasca del Po, hanno sorpreso un gruppo di pescatori di frodo in attività.

Polizia provinciale e Corpo forestale, nel corso dell'operazione, hanno elevato cinque verbali amministrativi per pesca senza licenza ed uso di attrezzi vietati, e hanno sequestrato una rete professionale (un "tramaglio") e altre attrezzature da pesca.

"Il problema del bracconaggio ittico, un tempo marginale, sta diventando sempre di più una delle nuove emergenze che caratterizzano il nostro contesto rurale, soprattutto all'ambito fluviale del Po – spiega il Presidente della Provincia Filippo Fritelli ¬ - Solo pochi anni fa le violazioni in materia di pesca risultavano essere il frutto delle bravate di qualche pescatore sprovvisto di autorizzazione Oggi assistiamo invece ad una vera e propria "invasione" da parte di gruppi organizzati di cittadini provenienti principalmente dall'Est Europa, che effettuano autentiche razzie di pesce d'acqua dolce in modo massiccio ed indiscriminato."

Gli strumenti utilizzati sono del tutto illegali e vanno dagli elettro - storditori a reti di grandi dimensioni che sono in grado di sconvolgere l'intero ecosistema del fiume.
La Polizia provinciale è attiva dalle prime manifestazioni del fenomeno ma, visto l'intensificarsi delle azioni di tali soggetti, quest'anno ha messo in campo ulteriori energie che hanno portato ad organizzare servizi notturni, anche in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e le altre forze di polizia.

"Ma intendiamo fare di più: abbiamo chiesto alla Regione Emilia-Romagna di avviare un progetto di collaborazione con la Provincia di Parma per sostenere le attività di contrasto al fenomeno – afferma il Presidente Fritelli - Il progetto, che è stato positivamente valutato dal Presidente della Giunta regionale e che coinvolge anche la Provincia di Piacenza, prevede di sostenere, con mezzi ed attrezzature adeguate, l'incremento delle attività della Polizia provinciale, rafforzando anche i rapporti con le associazioni dei pescatori e ambientaliste."

(Fonte Provincia di Parma 7 settembre 2016)

Domenica, 18 Settembre 2016 10:07

È Bio Boom anche nel 2016

Prosegue anche nel 2016 il trend espansivo del biologico italiano. Le elaborazioni di Ismea e Sinab indicano infatti un aumento del numero degli operatori certificati, della superficie coltivata e dei consumi delle famiglie.

In particolare, i dati dell'Osservatorio Ismea-Nielsen confermano anche per il primo semestre del 2016 un aumento significativo delle vendite di prodotti biologici nella Gdo (+20,6% rispetto al primo semestre del 2015), rafforzando la tendenza positiva registrata nel 2015 (+20%) e quella degli ultimi 5 anni (+11%).

La crescita delle vendite di prodotto biologico risulta generalizzata in tutti i canali della GDO (super, iper, liberi servizi e discount). Colpisce, in particolare nei primi sei mesi del 2016, l'accelerazione del canale discount, fenomeno questo che si spiega con l'aumento degli scaffali dedicati alle referenze bio nei punti vendita.

Quanto al numero di operatori certificati, le ultime elaborazioni Sinab (aggiornate al 31 dicembre 2015) indicano quasi 60 mila aziende (+8% sul 2015) tra produttori e trasformatori, e in misura residuale di importatori.

Sempre a dicembre 2015, la superficie coltivata secondo il metodo biologico in Italia, risulta pari a 1.492.579 ettari, con un aumento complessivo rispetto all'anno precedente del 7,5 %. Nel corso del 2015 sono stati infatti convertiti al metodo biologico oltre 104.000 ettari.
In percentuale sul totale della superficie coltivata in Italia, il biologico arriva quindi ad interessare il 12% della SAU nazionale (ISTAT SPA 2013), dato che cresce, rispetto allo scorso anno, quasi di un punto percentuale.

Bio-carrello-Ismea
(fonte ismea - SANA - 9 settembre 2016)

Domenica, 18 Settembre 2016 08:52

Vino, rotte digitali per Vinitaly in Cina

Mantovani (VeronaFiere): Disponibili a realizzare con settore multipiattaforma per l'e-commerce e diffusione cultura del vino italiano.

Verona - Passa anche dal digitale la prossima sfida del vino italiano in Cina. «Con 688 milioni di naviganti in rete, di cui in gran parte nativi digitali e 659 milioni di utenti social, il web infatti è sempre più uno strumento fondamentale per colmare il gap che ci separa dagli altri Paesi competitor, Francia in primis. E Vinitaly, da 50 anni promotore dell'internazionalizzazione del sistema vino con azioni mirate di marketing mix, intende accettare questa sfida accanto e al servizio delle aziende vitivinicole made in Italy». Così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere intervenendo oggi a Shanghai all'evento "E-commerce: the new gateway for italian wine in China", organizzato da Ice, Italian Trade Agency con l'Ambasciata d'Italia nella Repubblica Popolare Cinese, il ministero dello Sviluppo economico e il ministero delle Politiche agricole per sostenere le aziende italiane già presenti sui canali online AliBaba e per avviare ulteriori campagne di sensibilizzazione destinate ai consumatori cinesi. «Oltre alla Vinitaly international Academy, che in Cina ha già formato dieci ambasciatori del vino italiano – ha proseguito Mantovani – Vinitaly è disponibile a realizzare, in partnership con i principali attori del settore vinicolo, la multipiattaforma Italian Wine Channel, per ampliare la commercializzazione online attraverso i canali più innovativi e diffondere una più puntuale conoscenza delle peculiarità dei vini e dei vitigni italiani».
Sul fronte del mercato, in attesa di perfezionare il proprio vitigno, fa passi da gigante la domanda mondiale di vino in Cina, oggi 4° principale buyer al mondo e secondo tra i Paesi extra-Ue, dietro solo agli Usa. Nei primi 4 mesi di quest'anno la domanda di vino in Cina ha segnato una crescita impressionante, con un +41,7% che equivale a quasi 10 volte più degli Usa (+4,5%). La Germania (-6,2%) è a un passo e tutto fa prevedere che a fine di quest'anno lo storico buyer europeo venga superato e lasciato sul posto dal sempre più enoappassionato Paese del Dragone. L'Italia è partita tardi rispetto alla Francia, di gran lunga Paese top exporter con il 43% di quote di mercato e oggi sta pagando anche gli accordi di sistema tra Camberra e Pechino che hanno favorito l'exploit nel 2015 (+111%) del prodotto australiano, secondo Paese fornitore, davanti a Cile, Spagna e Italia, ancora ferma a poco più del 5% del mercato. Ma la situazione sembra cambiare, nei primi mesi di quest'anno l'Italia tiene il passo degli altri competitor con performance che sfiorano una crescita del 30%, più di tutti gli altri in termini percentuali.
(Verona Fiere 7 settembre 2016)


di Lgc - Parma 14 settembre 2016 - Alla fine Monsanto ha ceduto alle lusinghe di Bayer dopo l'offerta di 66 miliardi di dollari. Una operazione di "super fusione" tra due colossi della chimica, l'ennesima dopo la sequenza scatenata dalla stessa Monsanto, quando "chiese la mano" di Syngenta che rifiutò per poi accettare l'offerta della multinazionale China National Chemical Corporation (ChemChina), la stessa che controlla la Pirelli, per 43 miliardi di dollari.

Un fallimento che, oltretutto, nel 2015  mise in fibrillazione tutto il segmento della chimica "agricola" che nel giro di pochi mesi ha visto realizzarsi anche l'accordo tra le due multinazionali statunitensi DuPont e Dow Chemical. Infine lo scorso lunedì 12 settembre le due aziende canadesi Agrium e Potash Corp di Saskatchewan hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per creare la più grande società di fertilizzanti al mondo.

Bloomberg ha stimato che se l'antitrust dovesse autorizzare la fusione tra Bayer e Monsanto si realizzerebbe una concentrazione d'offerta che potrebbe coprire oltre il 30 per cento del settore dei cosiddetti input agricoli (che comprende semi, fertilizzanti e agrofarmaci) che sarebbe quindi in mano alla tedesca Bayer.

Senz'altro un buon affare per la Monsanto che, nel caso il giudizio dell'antitrust fosse negativo, riceverebbe una commissione tra 1,5 e 2 miliardi di dollari.

Domenica, 18 Settembre 2016 08:30

Il contributo di bonifica è utile

Il contributo di bonifica è utile non solo pienamente legittimo per chi ha a cuore la salvaguardia del proprio territorio

Reggio Emilia 14 settembre 2016 - Senza trincerarsi dietro norme e codici, peraltro attuali aggiornati e pienamente in corso di legittimità, ma con la semplicità di chi vuole spiegare e approfondire un tema comune da non banalizzare e che riguarda da vicino chi ha a cuore un territorio spesso costretto a fare conti salati con gli effetti di mutamenti climatici difficilmente controllabili e con una urbanizzazione che, soprattutto negli ultimi anni, non sempre ha tenuto conto del fondamentale ruolo esercitato dalla risorsa acqua sul nostro comprensorio, vogliamo entrare nel dettaglio del comunicato Stampa di Confedilizia Reggio Emilia pubblicato dai mezzi di comunicazione sull'estensione della contribuzione di bonifica al centro dell'abitato di Reggio Emilia.

Su questo tema rilevante che riguarda tanti cittadini il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale precisa che l'obbligo del pagamento dei contributi di bonifica per gli immobili situati nel centro di Reggio Emilia trae pieno fondamento giuridico dalla normativa regionale ed in particolare:
- dall'Art. 2, comma 1, della L.R. n. 7/2012 che prevede l'obbligo del pagamento del contributo a carico degli immobili serviti da pubblica fognatura quando la rete fognaria è interconnessa in modo significativo a quella di bonifica;
- dalla delibera della Giunta Regionale n. 385/2014 di data 24 marzo 2014 che ha approvato le linee guida per la stesura dei nuovi Piani di Classifica disponendo che la connessione tra le reti fognarie e quelle di bonifica è significativa quando interessa i canali consortili per un tratto superiore ai 350 metri ovvero quando sottende impianti di sollevamento o di regolazione o bacini di laminazione.

Le acque piovane del centro di Reggio Emilia, analogamente a quanto avviene per tutti gli altri centri abitati di pianura, vengono scaricate dalla rete fognaria in quella di bonifica e da questa collettate anche fino a 40 km. per essere scaricate nei corsi d'acqua principali (Secchia, Rodano, Canalazzo Tassone) talvolta mediante sollevamento meccanico. Per cui, analogamente a quanto pacificamente avviene in tutti gli altri centri urbani della pianura reggiana, gli immobili del centro di Reggio Emilia sono stati compresi tra quelli soggetti a contribuenza, sulla base del beneficio derivante dall'attività di gestione della di bonifica da parte del Consorzio.

Il Piano di Classifica del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale è lo strumento che in concreto ha accertato e graduato il beneficio degli immobili, tra cui quelli di Reggio Emilia, all'interno del comprensorio. Nella predisposizione del Piano i tecnici consortili hanno verificato con IREN, gestore del servizio fognario, le zone che attraverso la rete fognaria scaricano le acque piovane nella rete di bonifica, in modo da determinare con precisione il perimetro degli immobili soggetti a contribuzione, che non comprende pertanto l'intero abitato cittadino. L'apporto di acqua meteorica proveniente da una zona urbanizzata, e quindi impermeabilizzata, è enormemente superiore rispetto a quello proveniente dai terreni (fino a 30 volte in più). Inoltre questi quantitativi d'acqua arrivano ai canali di bonifica più velocemente.

Non si comprende pertanto per quale motivo i costi di gestione della rete di bonifica debbano essere posti esclusivamente a carico dei proprietari dei terreni, con esclusione di quelli dei fabbricati. Su questi presupposti l'estensione della contribuenza a parte del centro di Reggio Emilia costituisce un atto dovuto, a cui il Consorzio non può di certo sottrarsi. Infine si precisa anche che l'estensione del perimetro di contribuenza del Consorzio non ha, di fatto, comportato un aumento del gettito contributivo, ma solamente una diversa e più equa distribuzione dell'onere contributivo, allargando la platea dei contribuenti.

Per queste ragioni si ribadisce ancora una volta non solo la piena legittimità della contribuzione di bonifica a carico del centro di Reggio Emilia e dei nuovi territori entrati a fare parte del comprensorio dell'Emilia Centrale, ma soprattutto l'utilità delle molteplici attività svolte dell'ente e della sua opera quotidiana di difesa e salvaguardia della nostra terra, attività che generano stabilità e garantiscono ricchezza economica.

Consorzio di Bonifica Emilia Centrale

Domenica, 18 Settembre 2016 09:11

L'agroalimentare italiano Torna in Cina


L'agroalimentare italiano torna in Cina con Food Hospitality World China (FHW), dal 22 al 24 settembre 2016, nel quartiere fieristico di Pazhou a Guangzhou. Un evento esclusivamente dedicato al B2B.

di redazione Fiera Milano News· 15 SETTEMBRE 2016
Food Hospitality World China, la mostra organizzata da Worldex Fiera Milano, Fiera Milano e CCPIT (China Council for the Promotion of the International Trade), torna per la quinta volta in Cina dal 22 al 24 settembre 2016, nel quartiere fieristico di Pazhou a Guangzhou.

FHW China è una mostra strettamente B2B dedicata al settore agroalimentare. Vi partecipano oltre 300 espositori provenienti da 12 diversi paesi. Fulcro della manifestazione è il Padiglione Italia che raggruppa 25 brand – alcuni fra tutti: Acque Norda, Surmon, Valledoro, Farmo, Auchan Export Italia e Divella – . Si tratta della partecipazione nazionale più numerosa.

La mostra rappresenta un'ottima occasione di internazionalizzazione per le aziende italiane che propongono un'offerta ricca e qualificata: dalla pasta al vino al gelato, passando per i prodotti da forno, fino ad arrivare al mondo dei dolci e del caffè. Nel 2015 le esportazioni alimentari italiane in Cina sono cresciute del 22% e hanno superato per la prima volta i 400 milioni di euro.

Quest'anno, grazie alla partnership con ITA (Italian Trade Agency), FHW China ospita il progetto "Export Sud" che promuove la partecipazione di aziende provenienti da Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Inoltre, il 23 settembre si terrà un "Networking Dinner", evento pensato per creare un'occasione unica di relazione tra gli operatori e i buyers presenti a FHW China.

(di redazione Fieramilano news 15 settembre 2016)

Ortofrutta, incontro organizzato al Macfrut di Rimini da Areflh. L'Emilia-Romagna guida l'organismo che riunisce 21 Regioni e 19 tra le più importanti Aop e Op di 6 Paesi diversi. Tra le richieste l'aumento dei fondi per la distribuzione gratuita agli indigenti e l'allargamento alle società non cooperative della copertura delle spese per il personale. 

Bologna, 16 settembre 2016

Allargamento della rendicontazione delle spese per il personale alle società aderenti alle Op (Organizzazioni di produttori) che non hanno la veste giuridica di cooperativa; possibilità da parte delle Aop (Associazioni di organizzazioni di produttori) di costituire un fondo di esercizio e predisporre un programma operativo alla stregua delle singole Op; innalzamento dall'attuale 0,5% all'1% della percentuale del fondo di esercizio destinata al finanziamento dei ritiri di mercato per la distribuzione gratuita di ortofrutta agli indigenti. Sono alcune delle richieste di modifica alle norme applicative dell'Ocm (Organizzazione comune di mercato) ortofrutta emerse ieri nell'incontro organizzato al Macfrut di Rimini da Areflh, l'organismo al quale aderiscono 21 tra le più importanti regioni produttrici e 19 tra Aop e Op di sei Paesi europei, presieduto dal giugno scorso dall'assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia-Romagna, Simona Caselli. Oltre all'Italia, rappresentata sul versante istituzionale appunto da Emilia-Romagna, Piemonte, Basilicata e Provincia autonoma di Trento, della "rete" europea fanno parte importanti realtà associative di Francia, Spagna, Belgio, Portogallo e Grecia.

Le priorità

La riunione, allargata agli assessori regionali all'Agricoltura, ha consentito di fare il punto sullo stato di attuazione della riforma dell'Ocm e di raccogliere suggerimenti e proposte concrete per semplificare e rendere più efficaci i meccanismi applicativi della riforma stessa. "Uno degli obiettivi prioritari del mio mandato triennale- ha sottolineato Caselli- è l'allargamento della base associativa di Areflh, con l'ingresso di altre importanti regioni ortofrutticole, a partire da quelle italiane. Altro compito impegnativo è favorire il dialogo e la collaborazione con le altre reti europee (Arepo, Arev, Eriaff, Ifoam, ecc.) e tra le due componenti dell'organismo: il collegio delle Regioni, organo politico e decisionale, e il collegio dei produttori, con un ruolo tecnico e propositivo".

L'Areflh è impegnata anche sui temi della ricerca e dell' innovazione come leve strategiche per la distintività e la competività delle produzioni e sul versante della promozione dei consumi, sfruttando le possibilità previste dai bandi europei. Uno tra i primi risultati ottenuti sotto la nuova presidenza a guida emiliano-romagnola è l'impegno della Commissione di Bruxelles a rivedere i meccanismi applicativi dell'aiuto alle produzioni integrate, trasferendo in capo alle Op il vincolo quinquennale che ora grava sulle singole aziende.

L'incontro è stato molto partecipato e ricco di interventi qualificati e molto propositivi da parte dei rappresentanrti di Op, Aop e Unioni nazionali.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Per il secondo anno consecutivo UniCredit premia due imprese d'eccellenza presenti a Macfrut, la fiera internazionale dell'ortofrutta in programma a Rimini Fiera (14-16 settembre). L'istituto di credito ha consegnato gli speciali riconoscimenti per i risultati raggiunti in termini di internazionalizzazione a Sun World e Gruppo Turatti. La premiazione è avvenuta nel corso di una serata di gala organizzata in collaborazione con Macfrut, di cui UniCredit è sponsor e partner tecnico.

Parma, 15 settembre 2016

Dal Veneto alla California, onore al merito dell'innovazione e dell'internazionalizzazione. Per il secondo anno consecutivo UniCredit ha deciso di premiare l'eccellenza. Quella in termini di crescita e qualità nell'export e quella relativa all'alto grado di innovazione nella strategia di marketing. L'occasione è stata la seconda edizione dell'"UniCredit award for internationalization", lo speciale riconoscimento attribuito alle imprese d'eccellenza presenti a Macfrut, la fiera internazionale dell'ortofrutta in programma a Rimini Fiera (14-16 settembre).
Sul gradino più alto della giuria, il Gruppo Turatti di Cavarzere in Veneto azienda di punta nella produzione di macchinari d'avanguardia nel settore ortofrutticolo, e Sun World colosso californiano leader mondiale nel breeding di nuove varietà di uve senza semi.

I premi sono stati consegnati da Luciano Bacoccoli e Leonardo Gregianin del settore Sviluppo Territori Centro Nord UniCredit, a Ilaria e Antonio Turatti del Gruppo Turatti e a Maurizio Ventura di Sun World. La premiazione è avvenuta nel corso della serata di gala che ha riunito - tra gli altri - i rappresentanti delle principali aziende dell'agroalimentare. Presenti anche Livio Stellati, Area Manager Romagna UniCredit; e Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera.

Macfrut SunFlower

L'iniziativa si inserisce nell'ambito dell'ampio piano di collaborazione operativa stretto tra MacFrut e UniCredit che ha voluto essere non solo sponsor ma anche partner tecnico della grande fiera.

"Per il secondo anno consecutivo UniCredit si conferma al fianco di MacFrut, manifestazione che rappresenta un punto di incontro e di confronto internazionale per i professionisti dell'ortofrutta. Il ruolo di UniCredit – ha sottolineato Livio Stellati, Area Manager Romagna UniCredit UniCredit - non poteva essere e non è stato quello di semplice sponsor. Abbiamo operato anche e soprattutto come partner strategico, perché siamo un Gruppo internazionale con radici ben salde sul territorio non solo italiano ma anche europeo, capaci per questo di contribuire in concreto ad alcuni degli obiettivi primari del Macfrut: favorire l'internazionalizzazione delle imprese locali sia attraverso prodotti appositamente concepiti per gli operatori internazionali, sia fornendo un'assistenza diretta all'individuazione e al coinvolgimento di buyers esteri di particolare rilievo. Aspetti che costituiscono la base di un processo vincente per l'avvio e la crescita del business".

Macfrut Turatti

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

La pubblicazione dei dati USDA di lunedì 12 settembre hanno dato una spinta al ribasso dei valori delle materie prime. Il mercato interno è ancora in stato confusionale sul segmento del mais.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 settembre 2016 -
La stima di produzione del seme di soya in USA è infatti risultata superiore alle aspettative, 114 milioni di tonnellate contro le 110 previste ad agosto, gli stock di fine campagna 2015/16 sono stati ridotti di un milione di tonnellate da 6 a 5, mentre quelli per il 2016/17 sono previste superiori di quasi un milione (da circa 9 arrivano a quasi 10 milioni).

Per il mais è confermata una minore produzione USA, da 385 milioni circa a 384 milioni, ma che sono pur sempre valori elevati. Inoltre, tutti gli altri valori dei raccolti mondiali di mais, salvo quelli della EU, sono stati confermati ottimali.
Notizie positive per il grano che finalmente, in considerazione di una stima sensibilmente più contenuta degli stock mondiali (da 253 a 249 milioni di tonnellate), ha visto reagire i mercati al rialzo.

Comunque, dopo la parziale resistenza di lunedì, ieri si è registrato un calo sensibile:
SEMI settembre 968,20 (-16,2) nov 944,00 (-20,2)
FARINA settembre 310,40 (-7,9) ott 307,30 (-6,2) dic 306,10 (-5,8)
CORN settembre 319,20 (-10) dic 330,00 (-9,4)
GRANO settembre 374,60 (-8,4) dic 401,00 (-8,2) mar 421,60 (-8,2)

In prospettiva del probabile rafforzamento del dollaro sull'euro, in conseguenza del possibile rialzo dei tassi di interesse della Federal Reserve, potrebbe concretizzarsi un ulteriore aumento dei valori dei proteici. Sono infatti maggiori le probabilità di un rialzo sensibile piuttosto che il verificarsi di una posizione di stasi o ribassi.

Il Mercato Interno non sembra voglia smuoversi dalla posizione di incertezza per il mais. Il prodotto contratto 103 sino a 20 ppb di aflatossina è in calo, mentre per il mais di qualità la situazione è inversa. Merce dall'estero ne arriva in misura molto contenuta e con valori tra i 196 e i 200 euro arrivo. La limitata consistenza della merce sui porti viene esitata a 187 euro partenza.
Il grano si presenta sul mercato più resistente specie per le qualità superiori, Orzo ancora stazionario, e le crusche iniziano a dare segni di ripresa sostenuta da una certa programmazione delle esportazioni a breve termine. I foraggi disidratati continuano a risentire delle forti richieste che arrivano dall'estero specie dal sud est asiatico.

Indicatori internazionali 13 settembre 2016


l'Indice dei noli è nuovamente salito sino a 804 punti, il petrolio ruota attorno a 46,0$ e l'indice di cambio vede l'allentamento del dollaro quotare 1,12220.

.

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Cresce ancora il Parmigiano Reggiano e il traguardo dei 10€/kg (24 mesi) è ormai a portata di mano. Nessuna novità per il Grana Padano che, per il momento, non dà segnali di ulteriori rimbalzi dopo quello del 29 agosto scorso. Volano invece latte spot, burro e creme.

di Virgilio 14 settembre 2016 - 

LATTE SPOT Netto recupero del latte spot anche per la settimana in corso. Con un +5,56% il latte crudo spot nazionale colloca il listino tra 38,66 e 39,69/100 kg di latte. Il latte di provenienza estera ha registrato un incremento percentuale addirittura maggiore con il latte intero pastorizzato spot proveniente da Germania e Austria che si è collocato nell'intervallo 39,18-40,21€/100 kg di latte (+6,94%) e lo scremato pastorizzato tra 23,81 e 24,84€/100 kg di latte (+9,30%).

BURRO E PANNA Gran balzo in avanti del burro e delle creme. Alla borsa di Milano le quattro referenze hanno registrato incrementi tra i 15 e i 20 centesimi per chilogrammo. Incrementi analoghi anche nei listini di Parma, Reggio Emilia e Verona. Reggio Emilia, nella seduta di ieri, ha quotato in sensibile positività anticipando perciò l'incremento che lo zangolato registrerà venerdì prossimo a Parma.

Borsa di Milano 12 settembre: (+)
BURRO CEE: 3,85€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,00€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,95€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,75€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,20€/Kg. (+)
MARGARINA Luglio: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 12 settembre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,15-2,20 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 9 settembre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,15€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 settembre 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 - 2,35 €/kg.

GRANA PADANO Ancora stazionari i listini del Grana Padano DOP. Nessuna variazione viene segnalata dalla borsa milanese da moltissime settimane se si esclude la parentesi del 29 agosto scorso quando il 15 mesi di stagionatura recuperò 5 centesimi mentre rimase invariato il listino del formaggio più fresco.

PARMIGIANO REGGIANO Continua a crescere il Parmigiano Reggiano. Altri 5 centesimi recuperati su entrambi i listini pubblicati dalla borsa di riferimento comprensoriale di Parma. In particolare il 12 mesi di stagionatura si è collocato tra 8,40 e 8,65€/Kg e il 24 mesi prosegue inesorabile la sua corsa verso i 10€/Kg avviata 8 settimane fa raggiungendo quota 9,65-9,95€/Kg. (+0,26%)

Sempre più vicino il traguardo auspicato dal Presidente consortile, Alessandro Bezzi,

Burro-cee-MI-sett16

  

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"