Nel 2016 si conferma il segno più per il Pil della regione, rimane stabile la flessione di imprese attive e si prevede una decisa espansione del numero di occupati totali. Ecco alcuni dei dati salienti del documento elaborato dalla struttura Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit, che analizza la congiuntura e le prospettive dell'economia emiliano romagnola.

Bologna, 15 novembre 2016

Dagli indicatori economici dell'Emilia Romagna per l'anno in corso arrivano conferme sulla timida ripresa in atto. A dirlo sono i dati dell'Osservatorio dei Territori, elaborato dalla struttura Territorial & Sectorial Intelligence di UniCredit su dati Prometeia. L'analisi mette in luce il quadro congiunturale della regione e la dinamica dei principali indicatori, anche in chiave prospettica.
Lo studio evidenzia, ad esempio, che il PIL della regione, tornato in territorio positivo già nel 2015, dovrebbe registrare nel 2016 un tasso di variazione tendenziale del +1% che dovrebbe mantenersi stabile anche nel 2017 e che risulta superiore al dato nazionale (+0,7% le stime per il 2016, +0,8% le previsioni 2017).

L'Osservatorio dei Territori stima essenziale per la crescita regionale l'incremento del valore aggiunto della manifattura (+1,4% 2016 vs 2015), bene anche i servizi (+0,8%), mentre è piatto l'apporto del settore primario, l'agricoltura. Da segnalare che nel 2016 dovrebbe registrarsi un sensibile incremento del valore aggiunto dell'edilizia (+0,6%), che potrebbe accelerare il prossimo anno (+1,7% è la previsione per il 2017).

Sempre secondo l'analisi dell'Osservatorio, nel 2016 cresce ulteriormente in Emilia Romagna il tasso tendenziale degli investimenti fissi lordi (+2,5%, dato superiore al +1,7% stimato a livello nazionale), mentre la domanda interna della regione è attesa in consolidamento (+1,5%), anche in questo caso con risultati migliori rispetto al resto del Paese, per il quale ci si attende una crescita contenuta del +1,2%.

Segnali di stabilità dal sistema imprenditoriale, con la flessione di imprese attive in regione (410mila a settembre 2016) che nel terzo trimestre dell'anno è rimasta inalterata. Il divario sfavorevole con l'andamento nazionale (+0,1%) permane ma si riduce leggermente rispetto al trimestre precedente. Così il dato di variazione percentuale per l'Emilia Romagna passa da -1,3% di fine 2014 a -0,5% di settembre 2016.

In termini di occupazione, l'Emilia Romagna si distingue in positivo nel 2016 rispetto al panorama nazionale segnando un +2% (il dato Italia è +1,2%), pur con un segno meno per gli addetti dell'industria (-1,2%). Le attese sono invece particolarmente favorevoli per l'agricoltura (+8,2%) e a seguire per i servizi (+2,4%), con un ritorno al segno più per gli addetti nell'edilizia (+0,7%) dopo anni di flessione.

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Pizzarotti: Stiamo lavorando per dare una città più accogliente per gli studenti e con molti maggiori servizi. Borghi: Il binomio Università - Città è una ricchezza da sfruttare.

di LGC - Parma 14 novembre 2016 -
Il Sindaco Federico Pizzarotti e il Rettore Loris Borghi hanno siglato, questa mattina, l'accordo di collaborazione che avvicina ancor più l'Ateneo e l'Amministrazione Comunale.

Una convenzione che, come ha sottolineato il Sindaco Pizzarotti, di fatto regolamenta e riunisce le già numerose convenzioni in essere con l'obiettivo di "dare una città più accogliente agli studenti con molti maggiori servizi".

La convenzione rientra in una politica attuata dai due enti di apertura al territorio ed alle sue risorse in un rapporto di collaborazione e sinergia volto a garantire uno sviluppo sostenibile al territorio e a mettere in rete saperi, conoscenze e competenze.

"Sottolineo anch'io che in questi tre anni, dichiara il Rettore Loris Borghi, abbiamo già praticato questa convenzione". L'Università, ha spiegato il rettore, ha messo lo studente al centro. C'è stata sintonia con l'Amministrazione Comunale che pone al centro della sua attività il cittadino.
La convenzione prevede l'istituzione di un Comitato Permanente di Collegamento composto da sei membri (Sindaco, Rettore e due altri per ciascun ente) e un Ufficio di Riferimento.

"Il Comitato, spiega il Sindaco, è un metodo di allineamento tra i piani strategici triennali dell'Università e del Comune".
"Il binomio Città - Università, conclude Borghi, è una ricchezza da sfruttare", non due enti distinti Città e Università bensì una "Città Universitaria".

20161114-PIZZAROTTI-BORGHI-004

La convenzione dà, quindi, continuità e sviluppo alle azioni congiunte intraprese in questi anni da Comune di Parma e Università degli Studi Parma, al fine di conseguire un più stretto collegamento tra ambito accademico, città e territorio mediante il quale le attività istituzionali dell'Università e del Comune di Parma possono coordinarsi nell'obiettivo unitario di fornire servizi qualificati e innovativi a favore della collettività.

La Convenzione Quadro, sottoscritta oggi, va in questo senso e impegna le parti in modo coordinato, complementare e sinergico, nell'esercizio di funzioni proprie in vista del conseguimento di un risultato comune, con l'intento di rafforzare la reciproca collaborazione in campo scientifico, individuando punti di raccordo fra le rispettive programmazioni, anche attraverso la definizione di obiettivi specifici. La convenzione, poi, costituisce il documento di riferimento per la stipula di successivi accordi attuativi e convenzioni di tipo operativo, al fine di coordinare i rispettivi ambiti di intervento su oggetti d'interesse comune, rientranti nelle macro aree tematiche che includono settori strategici per il futuro della città.

Tra questi, il settore socio assistenziale ed educativo, quello culturale ed economico, quello urbano e ambientale, ma anche il tema delle infrastrutture e del risparmio energetico; a cui si aggiungono la semplificazione, trasparenza e controllo e la tecnologia e l'innovazione. Le parti istituiscono un Comitato permanente di collegamento composto, oltre che dal Sindaco e dal Rettore (o loro delegati), da altri due rappresentanti per ciascuna, designati rispettivamente dal Sindaco e dal Rettore.

Sia per il Comune sia per l'Università saranno i rispettivi Direttori Generali a individuare le strutture di riferimento designate a coordinare i rapporti tra gli enti derivanti dalla convenzione e allo svolgimento dell'istruttoria preventiva delle proposte dei diversi Settori, finalizzata a valutare l'ammissibilità e l'individuazione delle specifiche modalità di attuazione dei singoli accordi attuativi.

(Galleria immagini a fine pagina)

20161114-PIZZAROTTI-BORGHI-032

Editoriale: La Hillary Trumpata. Parmigiano inarrestabile. Eima International, qualità e quantità. Apertura in grande stile. Cereali e dintorni: ancora segnali di volatilità. Sud Est Asiatico. L'UE sta lavorando per abbattere le barriere. Wiki Loves Monuments. Emilia Romagna si fa onore. Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli

SOMMARIO Anno 15 - n° 45 13 novembre 2016 (File scaricabile in pdf)
1.1 editoriale La Hillary Trumpata
2.1 lattiero caseario Parmigiano inarrestabile.
3.1 meccanizzazione Eima International, qualità e quantità.
3.2 EIMA International EIMA apre in grande stile: +20% i visitatori nel primo giorno
4.1 cereali Cereali e dintorni. Ancora segnali di volatilità.
5.1 export FOOD Sud Est Asiatico. L'UE sta lavorando per abbattere le barriere
5.2 meccanica agricola Politiche europee, un "new deal" per l'agricoltura
6.1 Turismo Wiki Loves Monuments. Emilia Romagna si fa onore.
7.1 prezzi agricoli Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli
10.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

Cibus-45-13nv16

Mercuri (Alleanza Cooperativa): Bene missione UE in Vietnam, Singapore e Indonesia. Importante lavoro dell'UE su barriere sanitarie e indicazioni geografiche.

Roma, 10 novembre 2016. "La Commissione Ue sta svolgendo un grande lavoro per rimuovere le barriere sanitarie e fitosanitarie - al fine di ottenere un pieno accesso ai mercati - e per sensibilizzare istituzioni e stakeholder sul valore aggiunto delle indicazioni geografiche. Un impegno, che condividiamo pienamente, portato avanti con attenzione massima anche in questa missione dal commissario Hogan, che ringraziamo", presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, ha espresso soddisfazione per la missione in Vietnam, Singapore e Indonesia, organizzata dal commissario europeo all'Agricoltura, Phil Hogan che si è conclusa ieri.

"L'esito della missione è stato più che positivo – ha detto Mercuri -. Con la sua continua crescita e la progressiva affermazione di una classe media disposta a spendere nel food, il mercato del Sud Est asiatico mostra infatti grande interesse per i prodotti agroalimentari europei, che sono in grado di intercettare la richiesta locale di cibi sicuri, certificati, pronti all'uso e impacchettati. Un'opportunità da esplorare è quella della vendita online. Per il Vietnam, in particolare – ha continuato Mercuri - si è riscontrata una crescente apertura ai prodotti europei: ora occorre solo aspettare l'entrata in vigore dell'accordo FTA (Free Trade Agreement) presumibilmente nel 2018. Siamo invece ancora ai primi round negoziali sul FTA Ue-Indonesia: il mercato potrebbe presentare profili interessanti nel prossimo futuro, ma al momento è difficile accedervi a causa delle barriere sanitarie e fitosanitarie e della burocrazia. Su questo aspetto è stato svolto un importante lavoro diplomatico".

Tra i Paesi toccati dalla missione Ue, anche Singapore: "Un Paese maturo, aperto e 'ricco', con uno stile di vita occidentale che lo rende pronto ad accogliere i nostri prodotti di grande qualità", ha spiegato il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, unica rappresentante di tutti i comparti produttivi del made in Italy agroalimentare. "La missione – ha concluso Mercuri - è stata anche un'occasione importante per confrontarsi con il commissario Hogan su politiche commerciali, strategie di promozione e sul ruolo della cooperazione per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e come volano per politiche di sviluppo in Paesi in via di sviluppo".

Alla missione hanno partecipato per l'Italia, assieme all'Alleanza delle Cooperative Italiane, sei realtà produttive italiane, di cui la metà di espressione del mondo cooperativo (Assomela - Associazione Italiana produttori di mele, Conserve Italia, Parmareggio), a testimonianza del ruolo e del peso della cooperazione nell'ambito della promozione dell'export europeo.

I NUMERI DELL'ALLEANZA DELLE COOPERATIVE AGROALIMENTARI
L'Alleanza delle Cooperative agroalimentari rappresenta oltre 5mila cooperative agricole aderenti, 800mila soci produttori e 93mila addetti per 36 miliardi di euro di fatturato, pari al 25% del valore della produzione agroalimentare nazionale. Il fatturato generato dalle esportazioni è di 4 miliardi di euro, pari al 13% del totale delle esportazioni italiani di prodotti agroalimentari.

(Description foto: Merlion statue in front of One Fullerton. Date 5 January 2013, 12:39 Source A Night Perspective on the Singapore Merlion Author Erwin Soo from Singapore, Singapore)

Nel corso del convegno politico dal titolo "Macchine per l'agricoltura: una nuova agenda europea" l'associazione dei costruttori europei di macchine agricole CEMA ha chiesto una revisione delle regolamentazione comunitaria in materia, con norme e requisiti tecnici non più derivati dall'automotive ma specifici per l'agromeccanica.

Un "New Deal" per il settore agro-meccanico, con politiche e strategie di ampio respiro, pensate per rafforzare la competitività dei costruttori europei, e per promuovere l'utilizzo di tecnologie innovative da parte degli agricoltori europei. Questa la richiesta lanciata dall'associazione dei costruttori europei di macchine agricole CEMA nel corso del convegno dal titolo "Macchine per l'agricoltura: una nuova agenda europea" svoltosi nella giornata inaugurale di EIMA International.

I costruttori europei - ha spiegato il presidente del CEMA, Richard Markwell - possono vantare una posizione di leadership nel mondo sia come volumi di produzione sia come innovazione. Tuttavia, con un tasso di rinnovamento pari ad appena l'1,7% annuo, il parco macchine del continente accusa una situazione di "ritardo tecnologico". Il gap è dovuto in primo luogo al calo dei redditi agricoli e al sottodimensionamento delle aziende che operano nel settore primario, e questo si combina con le difficoltà delle industrie costruttrici di macchine, alle prese con normative e prescrizioni comunitarie che determinano un sensibile incremento dei costi di produzione. Si tratta infatti di regole stabilite originariamente per l'automotive e poi estese all'agromeccanica, quasi per analogia, come se i due comparti rispondessero alle stesse logiche e ai medesimi trend.

Sottovalutare le specificità della meccanica agricola, tanto più in uno scenario caratterizzato da una concorrenza serrata - ha spiegato Markwell - significa indebolire la posizione dei costruttori e degli stessi produttori agricoli. Per questo è necessario puntare su politiche di ampio respiro, a lungo termine, declinate sulle esigenze del settore agromeccanico e sulle esigenze delle imprese agricole che le utilizzano. In questo scenario la "PAC 2020" può, con meccanismi di finanziamento adeguati, rappresentare un'importante leva per incentivare il ricorso a mezzi agricoli di ultima generazione.
(Fonte Eima 9 novembre 2010)

Domenica, 13 Novembre 2016 08:38

Ismea, a ottobre in ripresa i prezzi agricoli

Il recupero dei prezzi nel mese attenua la deflazione in campagna (-4,1% a ottobre vs il -8,4 di settembre).

Roma, 10 novembre 2016 - Continua a ottobre la fase di recupero dei prezzi agricoli avviatasi nella seconda metà dell'anno. L'Indice dei prezzi elaborato dall'Ismea si è attestato, nel mese in esame, a 114,4 (base 2010=100), evidenziando un incremento del 2,1% su base congiunturale. Sulla scia dei rialzi degli ultimi mesi si riduce anche il gap rispetto al 2015, passando dal meno 8,4% registrato a settembre al meno 4,1% di ottobre. Il confronto su base annua evidenzia, più nel dettaglio, una flessione ancora piuttosto marcata del comparto vegetale (-6,4%), e più lieve per quello zootecnico (-1,2%), nonostante entrambi i comparti abbiano beneficiato di una congiuntura favorevole.

Ancora più marcata la riduzione della tendenza deflativa evidenziata dall'indice core. L'indicatore elaborato dall'Ismea per cogliere la tendenza di fondo dei prezzi agricoli - eliminando le componenti più stagionali e fluttuanti - registra infatti una flessione su base annua del 3,1%, dopo il -7,1% registrato il mese precedente.

In particolare, il calo tendenziale dei prezzi delle coltivazioni è sintesi di dinamiche eterogenee per i vari prodotti. Permane la forte riduzione dei prezzi dei cereali (-14%), per effetto soprattutto del crollo del frumento (-25,9%), in un contesto deflativo anche per i cereali minori (l'avena segna un calo di 34,8 punti percentuali) e per il riso. Risultano in flessione anche i listini degli olii e grassi vegetali, nonostante si siano ridotti di intensità i ribassi che interessano da tempo l'extravergine (-5,6%). Tra i prodotti stagionali, l'andamento è marcatamente ribassista per l'insieme degli ortaggi (-18,1%) a fronte di un confronto annuo positivo per la frutta (+6,2%). Positiva la dinamica annua anche per le colture industriali (+8%).

Il comparto zootecnico beneficia a ottobre di una congiuntura favorevole per tutte le produzioni (nel complesso +2,4% rispetto a settembre) che attenua la tendenza deflativa (-1,2%). In particolare sale il prezzo del bestiame vivo (+1,2%), sospinto dai rincari a doppia cifra dei suini (+18,3%) che controbilanciano i deprezzamenti registrati dagli altri allevamenti (bovini, cunicoli, ovi-caprini e volatili). Continua invece la tendenza flessiva dei lattiero-caseari (-2,3%), di riflesso ai cali di latte (-7,5%) e formaggi molli, fusi e semiduri, a cui si contrappone il consistente aumento del burro (+40,5%). I prezzi delle uova, anche a ottobre, sono fermi su livelli inferiori di circa 20 punti percentuali a quelli del 2015.

Con il dato di ottobre, migliora la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intero 2016: il confronto con il dato medio del 2015 passa dal -6,4% registrato a settembre al -5,9% del mese di ottobre. Migliora anche la variazione acquisita calcolata per l'Indice "core", passata al -6,0%, dal -6,7% di settembre.

20161109-ismea-prezzi-oo16

Dopo i rialzi rilevati nel corso dell'ultima settimana di ottobre il mercato nazionale dei cereali e dei semi oleosi sembrava essersi fermato, a eccezione del frumento duro che segna ancora dei forti aumenti. L'unica variante condizionante è stata appunto la corsa alla Casa Bianca, sia nelle giornate precedenti sia nell'immediato post spoglio delle schede elettorali. L'euro è in lieve recupero nei confronti del dollaro USA e il petrolio è nuovamente disceso ai valori precedenti la riunione Opec di alcune settimane fa.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 10 novembre 2016
Il mercato che da giorni era condizionato dalla corsa alla Casa Bianca, segnando una volatilità elevatissima, ancora non si è assestato. Ieri, dopo i primi risultati, tutti i valori correvano verso il segno negativo per poi recuperare nel pomeriggio e passare in positivo, quindi in "profondo rosso" sulla scia dei dati USDA - sotto riportati - per riaprire oggi recuperando il perduto. Questa mattina il comparto soia segnava +23/25 punti relativamente al seme e +5/7 dollari per la farina.

20161110-USDA-9nov16

Riguardo alla merce attualmente, come da diverse settimane accade, non esiste il rischio di disponibilità.

Indicatori internazionali 10 novembre 2016


l'Indice dei noli è salito sensibilmente sino a 954 punti, il petrolio è sceso verso i a 45,50$ e l'indice di cambio ruota attorno a 1,10929.

 

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

di Virgilio - Bologna, 9 novembre 2016 - Dall'ugello di precisione al gigante articolato da 580 cavalli. Tutto è rappresentato e esposto a EIMA International, per la cura del giardino e per massimizzare l'efficienza del contoterzista. - Con galleria immagini - 

Eima International 2016 ha raccolto e esposto il meglio in campo agricolo. Dalla Spagna alla Cina, passando da Germania e Turchia, molti i costruttori che hanno scelto Bologna per mettersi in mostra e confrontarsi con i più quotati player in fatto di meccanizzazione.
140 Paesi espositori e il tutto pieno già sei mesi prima dell'evento nonostante l'ampliamento dei padiglioni coperti.

Per fare posto alle circa 1.900 aziende partecipanti sono stati infatti allestiti, oltre ai 18 padiglioni fissi del quartiere fieristico di Bologna, altri 7 padiglioni temporanei, mentre nei piazzali all'aperto sono state attrezzate alcune aree per le prove dimostrative.
Insomma la kermesse bolognese, giunta alla 42esima edizione, si è imposta come una "manifestazione globale", sia per l'ampiezza delle attrezzature proposte, sia per la provenienza geografica dei costruttori ma anche per la vastità di temi e innovazioni che verranno proposti sino al 13 novembre quando si chiuderanno i battenti.

Padiglioni affollati sin dalla prima mattina nella giornata d'apertura di EIMA International, la rassegna della meccanica agricola in svolgimento a Bologna dal 9 al 13 novembre, che è stata inaugurata Michele Scannavini, presidente Agenzia ICE; Davide Conte, assessore del Comune di Bologna; Franco Boni, presidente di BolognaFiere; Massimo Goldoni, presidente FederUnacoma.

La 42ma edizione si presenta al grande pubblico con più di cento appuntamenti tematici e con un ricco calendario di incontri focalizzati sulle questioni salienti dell'economia e della meccanizzazione. L'innovazione nel settore primario rappresenta infatti una priorità per lo sviluppo delle economie globali, tuttavia esso deve essere sostenuto con politiche di intervento calibrate sulle differenti caratteristiche ed esigenze dei territori e delle comunità rurali.

Dalla programmazione industriale alla ricerca, passando per le normative tecniche, il comparto agro-industriale richiede pertanto un approccio di ampio respiro, che veda il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera.

Sono proprio questi i temi affrontati nella giornata inaugurale nel corso del convegno intitolato "Macchine per l'agricoltura: una nuova agenda europea", promosso da FederUnacoma in collaborazione con il CEMA, l'associazione dei costruttori europei di macchine agricole, e con Agrievolution, l'organismo internazionale che riunisce i principali Paesi produttori. L'incontro, organizzato con l'obiettivo di promuovere il confronto tra imprenditori, istituzioni e mondo politico, vede la partecipazione di Paolo De Castro, deputato della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo; Elisabetta Gardini, deputato della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo; Aldo Longo, Direttore Generale dell'Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea; Barbara Bonvissuto, della Direzione Generale "Grow" della Commissione Europea; Richard Markwell, presidente del Cema; Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma Pekka Pesonen, segretario generale del COPA-COGECA; Klaus Pentzlin presidente del CEETTAR; Alice Cerutti, vicepresidente Ceja.

Un qualificato e nutrito tavolo di relatori riuniti per fare il punto sulle strategie di rilancio per un settore che nel 2015 ha registrato una consistente riduzione delle vendite (-6%) e che non dovrebbe vedere un'inversione di tendenza fino a tutto il 2017.

(Galleria immagini in fondo pagina)

 

Mercoledì, 09 Novembre 2016 08:34

Parmigiano inarrestabile.

Continua l'ascesa inarrestabile del Parmigiano mentre si sono momentaneamente fermati i listini del Grana Padano dopo due sedute consecutive in positivo. Burro stazionario salvo lo zangolato emiliano. Latte spot ancora in trend positivo.

di Virgilio Parma 9 novembre 2016 -

LATTE SPOT Nuovo balzo in avanti del latte spot per due su tre delle categorie di prodotto quotate a Verona. Con un nuovo rimbalzo di 2,35% il prezzo del latte crudo spot nazionale raggiunge quota 44,33€/100 litri come valore minimo e 45,36 come valore massimo. Il latte intero pastorizzato estero sale nell'intervallo tra 45,88 e 46,91 €/100 litri e infine il latte scremato pastorizzato estero mantiene le quotazioni della precedente seduta (26,91-27,95€/100 litri).

BURRO E PANNA Nessuna variazione ai listini del burro alla borsa di Milano. Uno stop che era stato anticipato dalla Crema a uso alimentare che infatti, anche nella settimana milanese corrente, ha confermato il prezzo a 2,36€/kg. In crescita invece la panna veronese. Sensibile nuovo rimbalzo per lo zangolato parmense seguito da Reggio Emilia con pari andamento.

Borsa di Milano 07 novembre: (=)
BURRO CEE: 4,15€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 4,30€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 3,20€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 3,00€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,36€/Kg. (=)
MARGARINA ottobre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 07 novembre (+):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,38-2,46 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 04 novembre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,60€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 8 novembre 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,60 - 2,60 €/kg.

GRANA PADANO Dopo due settimane di recupero, i listini di Grana Padano DOP ha subito una battuta d'arresto. Confermati perciò i listini della precedente ottava e nello specifico:
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,65 - 6,65 €/Kg.
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 7,35 -7,95 €/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Prosegue con teutonica costanza la risalita dei listini del Parmigiano Reggiano. Ulteriori 5 centesimi recuperati alla borsa comprensoriale di Parma nella seduta di venerdì scorso 4 novembre.
- Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura: 8,65 - 9,05€/Kg.
- Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura: 10,00 - 10,40€/Kg.

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

screenshot 

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

L'Emilia Romagna protagonista nell'ambito della Settimana della cucina italiana nel mondo. I prodotti Dop e Igp negli spazi di Eataly Downtown; la presentazione internazionale di FICO; il primo hackathon dedicato alla Cucina della Festa in collaborazione con Casa Artusi. La missione, guidata dal presidente Bonaccini, anche per affrontare negli incontri istituzionali i temi delle barriere all'ingresso dei prodotti emiliano-romagnoli, la lotta alla contraffazione, l'internazionalizzazione dell'agrofood e l'attrattività di investimenti.

Bologna, 8 novembre 2016

La Food Valley dell'Emilia-Romagna mette il mondo a tavola, esponendo nella ''vetrina' internazionale più prestigiosa - quella di New York - i suoi prodotti, ovunque simbolo del miglior Made in Italy. Dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma, dall'Aceto balsamico alla Piadina romagnola, dal Cotechino di Modena alla Mortadella di Bologna, fino alla pasta ripiena, ai vini e al Sale di Cervia, grandi nomi e grandi marchi dell'agroalimentare, tradizione di un "saper fare" che dalla terra alla tavola è sinonimo di qualità ed eccellenza.

L'Emilia-Romagna, la regione prima in Europa per numero di prodotti Dop e Igp, i marchi di denominazione di origine protetta e indicazione geografica protetta attribuiti dall'Unione europea a garanzia della qualità dei prodotti stessi, ad oggi 44, e la terra dell'Osteria La Francescana, miglior ristorante del mondo nel 2016, la cui cucina è stata definita dalla rivista statunitense Forbes come "Italy's greatest gastronomic treasure", sarà protagonista a New York, dal 16 al 20 novembre, in occasione della Settimana della cucina italiana nel Mondo, promossa dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, in collaborazione con quelli dell'Agricoltura, dello Sviluppo economico e dell'Istruzione.

La missione, guidata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, vede la partecipazione del Comune di Bologna, del Comune di Parma Unesco City of gastronomy, di FICO Eataly World (il grande parco tematico che a Bologna vedrà riuniti tutti i saperi dell'eccellenza enograstronomica emiliano-romagnola e italiana), della Fondazione FICO per l'Educazione alimentare e alla sostenibilità, di Casa Artusi, dei Consorzi di tutela e dell'Enoteca regionale dell'Emilia-Romagna.

Gli Stati Uniti sono il mercato più importante fuori dall'Unione europea per i prodotti emiliano-romagnoli, con un export in costante crescita e che dopo il +28,5% messo a segno nel 2015 anche nel 2016 ha visto un +8,9% nei primi sei mesi del 2016. Ma le potenzialità restano notevoli e la Grande Mela, dove Eataly - il ristorante dei saperi e della tradizione culinaria italiana, che ospiterà l'Emilia-Romagna nella trasferta oltre Oceano - è il terzo luogo più visitato dopo l'Empire State Building e il Metropolitan Museum, da questo punto di vista è un luogo privilegiato.

"Una parte significativa di quel made in Italy che è sempre più richiesto nel mondo nasce in Emilia-Romagna: eccellenze enogastronomiche e grandi marchi che parlano della nostra terra, dei suoi valori, del suo saper fare- ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, alla presentazione alla stampa delle iniziative a New York-. Già oggi l'agroalimentare è una voce fondamentale per questa regione, non solo per fatturato, ma anche come fonte di buona occupazione. Ci sono tuttavia le condizioni per crescere ancora, sia aiutando le nostre imprese ad andare all'estero, sia attirando qui in Emilia-Romagna investimenti e avviando collaborazioni per spingere su ricerca e innovazione, oltre a proteggere i nostri marchi da contraffazioni che non hanno alcuna ragion d'essere. Per noi, infatti, tutelare la qualità è una priorità, ed è proprio investendo sulla qualità e sui saperi che stiamo puntando per avere crescita e sviluppo e per creare nuovi posti di lavoro. La Settimana della cucina a New York rappresenta un'opportunità preziosa, con la quale, inoltre, confermiamo la centralità per noi del mercato statunitense. E ci saremo insieme ad altre istituzioni- ha sottolineato Bonaccini-, al mondo produttivo e a quello universitario, continuando a fare rete e basando le nostre politiche sul 'sistema Emilia-Romagna', che unito e coeso è in grado di competere su qualsiasi scenario, nazionale e internazionale".

Gli obiettivi

Due in particolare gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna: rafforzare la promozione dei prodotti Dop e Igp regionali e aprire ancora di più la strada verso la Food Valley emiliano-romagnola, sia in termini di export, di attrattività per le imprese e turistici, con un'attenzione particolare alle tecniche di produzione, alla qualità dei prodotti e al contrasto alle contraffazioni e imitazioni di prodotti e grandi marchi. E il lancio, in collaborazione con la New York University, di "The Feast Days Food in Artusi Cuisine Hackathon", il primo acceleratore di idee dedicato alla cucina delle feste di Pellegrino Artusi. Senza dimenticare i progetti di internazionalizzazione dell'agrofood e le iniziative sul fronte dell' attrattività degli investimenti, in collaborazione con l'Istituto per il commercio estero (Ice). Tra i temi al centro degli incontri istituzionali che il Bonaccini avrà anche con rappresentanti della Food and Drug Administration, le barriere doganali che ancora ostacolano alcuni prodotti Made in Emilia-Romagna e il riconoscimento delle Indicazioni d'origine europee. La missione istituzionale a New York segue di un anno quella in California, dove il presidente della Regione firmò un importante accordo sui cambiamenti climatici, e sarà anche l'occasione per parlare di innovazione legata al cibo, salubrità e sicurezza alimentare, ma anche delle tecniche agricole più rispettose dell'ambiente.

Spazio alla Foodiversità a Eataly Downtown

Sarà il presidente della Regione a inaugurare la Settimana della cucina emiliano-romagnola a New York nei nuovi spazi aperti da Eataly Downtown nei pressi del World Trade Center, il 16 novembre alle ore 11.30. Con Bonaccini, tra gli altri, anche l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, l'ad di FICO, Tiziana Primori, e il presidente del Caab e della Fondazione FICO, Andrea Segrè.

Negli spazi di Eataly Downtown - dal 16 al 20 novembre - si svolgeranno degustazioni guidate rivolte ai clienti di Eataly. Obiettivo: raccontare le storie che hanno reso possibili alcune delle eccellenze dell'enogastronomia emiliano-romagnola. Tre gli appuntamenti quotidiani (alle ore 12, 13 e 18), ognuno dei quali potrà coinvolgere fino a 20 persone. Protagonista ogni giorno una specialità diversa, in abbinamento ai vini Doc e Docg dell'Emilia-Romagna: il Parmigiano Reggiano Dop, servito insieme alla Pera dell'Emilia-Romagna Igp; il Prosciutto di Parma Dop, accompagnato dalla Piadina Romagnola Igp; gli Aceti Balsamici, Dop e Igp di Modena e Reggio Emilia, insieme al Cotechino di Modena Igp; la Mortadella di Bologna Igp ancora con la Piadina Romagnola e per concludere domenica 20 novembre la Pasta Ripiena dell'Emilia-Romagna con il Sale di Cervia e l'Olio extravergine d'oliva di Brisighella Dop.

Le presentazioni saranno condotte dalla giornalista esperta di gastronomia Francine Segan e saranno in collaborazione con i cuochi stellati di Cheftochef Emilia-Romagna Igles Corelli, Riccardo Agostini e Alberto Bettini, insieme alle Mariette di Casa Artusi.

La presentazione di FICO

La Fabbrica Italiana Contadina, il grande parco tematico sul cibo, la terra e la tradizione enogastronomica italiana, che aprirà i battenti nel 2017 a Bologna City of Food, sbarca a New York.

Appuntamento il 17 novembre dalle 9.30 alle 11.30 negli spazi di Eataly Flatiron, la "storica" prima sede di Eataly nella Grande Mela. Alla conferenza stampa di presentazione parteciperanno il presidente Bonaccini, il sindaco Merola, l'assessore regionale Caselli, il parlamentare europeo Paolo De Castro, il presidente di Eataly, Oscar Farinetti, l'ad di FICO, Primori, il presidente del Caab e della Fondazione FICO, Segrè, il rettore dell'Università di Bologna, Francesco Ubertini e Carlo Ratti, direttore del MIT Senseable City Lab di Boston.

Nella stesso giornata, il dialogo-conversazione sulla cucina emiliano-romagnola tra tradizione e innovazione: protagonista lo chef Massimo Bottura, patron de L'Osteria Francesca di Modena (dalle 12 alle 13 presso Eataly Downtown).

Con la NYC il primo hackathon dedicato alla Cucina della Festa

La cucina della festa, cioè il ritrovarsi la domenica, il Natale, nei compleanni e nelle grandi ricorrenze, che in tutto il mondo e soprattutto in Italia significano tradizione, riscoperta di valori condivisi, occasione per stare insieme. Ed è nel nome di Pellegrino Artusi, l'autore nato a Forlimpopoli de La Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene, un vero bestseller mondiale, che la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la New York University, lancerà il primo hackathon internazionale sul tema della Cucina delle Festa. Per riscoprire l'eredità del padre della cucina italiana e promuoverla in chiave contemporanea, sfruttando le opportunità e il linguaggio della rete.

La maratona informatica viene presentata alla stampa il 17 novembre, dalle 18 alle 19.30, alla New York University, presente il presidente Bonaccini. L' hackathon, un vero e proprio acceleratore di idee aperto a esperti dei diversi ambiti dell'informatica e della comunicazione, si svolgerà in contemporanea tra Forlì e New York. In 36 ore i partecipanti saranno chiamati ad elaborare applicazioni e proposte che migliorino il modo di pensare e sviluppare la cucina di casa e della tradizione italiana. All'appuntamento alla New York University, condotto da Gianni Riotta (editorialista de La Stampa e professore alla Princeton University), anche il dialogo sul tema con l'assessore regionale Caselli, e Monica Fantini (Casa Artusi), sugli obiettivi dell'iniziativa, evento al quale sono stati invitati anche Carlo Ratti (MIT di Boston) e Sree Screenivasan (Chief digital officier of New York City).

E ancora a Pellegrino Artusi sarà dedicato il dialogo tra Andrea Segrè e Giuliano Hazan, esperto di gastronomia statunitense, in programma sabato 19 novembre (Eataly Downtown ore 11)

La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo

E' promossa del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del ministero delle Politiche agricole e forestali.
Più di 1.300 eventi in programma dal 21 al 27 novembre in 105 Stati, dagli USA al Giappone, passando per Canada, Brasile, Russia, Cina ed Emirati Arabi Uniti, coordinati dalla rete all'estero della Farnesina; 295 le sedi diplomatiche, consolari e degli istituti italiani di cultura attivati. La Settimana dell'Emilia-Romagna si svolgerà dal 16 al 20 novembre per non sovrapporsi alle celebrazione del Thanksgiving Day, che quest'anno cade il 24 novembre.

(Fonte: ufficio stampa Regione ER)

Mercato interno, e soprattutto i giovani, al centro della nuova iniziativa del Consorzio. In palio, ogni giorno, 1 kg di prodotto di montagna. Una intera forma al super vincitore.

Reggio Emilia, 7 novembre 2016

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano continua a premere l'acceleratore sul mercato interno.
Mentre prosegue la nuova campagna nazionale lanciata ai primi di ottobre (3,5 milioni di investimento che si sono aggiunti alle due campagne già mese in atto nel periodo pasquale e nella tarda primavera scorsa), l'Ente di tutela lancia ora il concorso "#meglioilmeglio", che ogni giorno offre ai partecipanti la possibilità di vincere una selezione speciale di Parmigiano Reggiano di montagna (due punte da 500 gr).
Il concorso è in linea con i contenuti del messaggio televisivo, che in un percorso a ritroso dal ristorante al caseificio consente ai protagonisti (persone e personaggi autentici, che ogni giorno sono realmente parte di questo mondo che unisce produzione e consumo) di evidenziare quale sia l'origine del proprio "meglio".
I partecipanti, dopo essersi collegati alla piattaforma www.meglioilmeglio.com, sono invitati a scattarsi un selfie in cui indicano con la mano, alla propria sinistra, la persona o le persone che stanno all'origine del meglio delle loro vite e delle loro storie; dopo aver taggato queste persone (indicando brevemente anche il perchè assumono tanta importanza), gli autori del selfie posteranno sui loro social i contenuti espressi, entrando così in un'unica grande "catena del meglio" presente sulla piattaforma.
Ogni giorno, tra i partecipanti, viene estratto un vincitore che si aggiudica 2 pezzi da 500 gr di Parmigiano Reggiano di montagna e, a pochi giorni dalla chiusura del concorso (il 24 dicembre) verrà poi estratto un super vincitore, cui andrà un'intera forma di Parmigiano Reggiano di montagna.
"Il concorso - sottolinea il direttore del Consorzio di tutela, Riccardo Deserti - guarda soprattutto al mondo dei giovani, utilizzando canali e linguaggi adatti ad un pubblico più difficilmente coinvolgibile con altri mezzi in percorsi di conoscenza delle caratteristiche uniche del nostro prodotto, promuovendo così incisivamente una tradizione millenaria tra coloro che meno conoscono il valore di questa lunga storia di artigianale e naturale qualità".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

L'indice Ismea dei costi di produzione a settembre segna una riduzione del 2,2% su base annua.
A incidere sul calo soprattutto i prodotti energetici (-7,9%), ma il ribasso riguarda fertilizzanti e fitosanitari (-3,9% e -1,2%), mangimi (-2,8%), materiali, attrezzi e piccoli apparecchi (-5,4%)

Roma, 31 ottobre 2016 - Nel terzo trimestre 2016, l'indice Ismea segnala costi di produzione più bassi rispetto a quelli sostenuti nel 2015. Prosegue infatti, anche nel mese di settembre, la dinamica deflativa dei mezzi correnti di produzione del settore agricolo che, senza soluzione di continuità, prosegue ormai dal 2014.

L'Indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione elaborato dall'Ismea, nel mese in esame si porta a quota 102,8, mostrando una sostanziale stabilità sul livello dei costi del 2016 (-0,3% il calo rispetto al mese di agosto), ma risultando in flessione di 2,2 punti percentuali su base annua.
Analizzando le singole voci di spesa, anche nel mese di settembre, la componente che ha determinato il calo dei costi per la produzione agricola è quella relativa ai prodotti energetici: tale voce risulta interessata da una dinamica significativamente deflativa (-7,9% rispetto al corrispondente periodo del 2015) seppure con cedimenti tendenziali più contenuti rispetto a quelli di inizio anno (attorno ai 13 punti percentuali). A monte, i ribassi che stanno interessando le quotazioni del petrolio, strettamente connesse ai prezzi degli energetici, proseguono ma si riducono di intensità: a settembre il prezzo al barile (Brent), dopo due lievi incrementi mensili, ha raggiunto quota 46,6 $, e le recenti affermazioni di un possibile accordo tra la Russia e i paesi dell'OPEC per tagliare la produzione hanno fatto ulteriormente salire le quotazioni a ottobre, pur rimanendo il livello di tali quotazioni sempre più basso di quello corrispondente del 2015.

Altre voci di costo che a settembre hanno riportato un calo su base tendenziale sono quelle relative ai prodotti fertilizzanti e fitosanitari (rispettivamente -3,9% e -1,2%). Con riferimento alle spese sostenute dagli allevatori, proseguono i ribassi nei prezzi dei mangimi (-2,8%) mentre i prezzi degli animali d'allevamento risultano stazionari (+0,2%). A livello trasversale, sono diminuiti i costi relativi a materiali vari, attrezzi e piccoli apparecchi (-5,4%).

Per comparto, sono quindi le aziende delle produzioni vegetali a trarre maggior vantaggio dal calo dei costi di produzione: i prezzi dei mezzi correnti usati nelle coltivazioni agrarie, leggermente in crescita rispetto ad agosto (0,4%), risultano comunque in flessione nel confronto tendenziale (-2,4% rispetto a settembre 2015).

Tutte le produzioni vegetali beneficiano di costi più bassi e se ne avvantaggiano particolarmente le imprese specializzate in cereali e in semi oleosi: per queste la variazione su base annua è rispettivamente del -3,2% e del -2,9%.
In ambito zootecnico d'altronde i costi risultano in calo rispetto ad agosto (-0,9%) e riportano una flessione tendenziale di 2 punti percentuali. Se la contrazione ha riguardato tutte le principali produzioni, i dati di dettaglio evidenziano un ribasso particolarmente rilevante nel segmento produttivo delle uova (-10,7% su base annua), imputabile al forte ribasso della voce di costo relativa all'acquisto degli animali del segmento avicolo (-18,7%).

Conclusosi il terzo trimestre dell'anno, la variazione acquisita dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per l'intero 2016 scende ulteriormente in territorio negativo: il confronto con il dato medio 2015 si porta al - 2,1% per l'indice generale e al -2,8% per le coltivazioni. Risulta in calo anche la variazione acquisita calcolata per l'indice per i prodotti zootecnici (-1,5%).

(Fonte Ismea 31 ottobre 2016)

Ismea: prodotti lattiero - caseari made in Italy in espansione sul mercato estero, ancora in difficoltà sulla domanda interna.

Roma - Sul mercato internazionale UE ed extra UE i prezzi dei prodotti lattiero caseari, nel corso dell'estate e in misura più accentuata nel mese di settembre, hanno finalmente invertito la tendenza, mostrando significativi rialzi, come conseguenza di un rallentamento della produzione di latte e di una ritrovata vivacità della domanda mondiale.

La spinta verso l'alto è stata particolarmente evidente per i prezzi del burro, a fronte di una robusta richiesta proveniente dal mercato internazionale, soprattutto dalla Cina (+35% nel periodo gennaio-agosto 2016) divenuto il primo importatore mondiale davanti alla Russia. Prezzi in forte rialzo anche per i formaggi e il latte intero in polvere, mentre la spinta inflazionistica è stata più contenuta per le polveri magre anche in considerazione degli ingenti volumi stoccati nei magazzini UE.

Se i prezzi dei prodotti industriali si sono adeguati alla situazione di mercato già a partire dal mese di maggio, per il prezzo percepito dagli allevatori europei si è dovuto attendere la fine dell'estate prima di notare un lieve balzo in avanti in Germania e in Francia, dove la variazione congiunturale rilevata ad agosto è stata rispettivamente del +3% e del +2%; in Italia gli allevatori sono rimasti in attesa e qualche segnale di rialzo si è prospettato per il latte consegnato nel mese di settembre.

Stringendo il campo di osservazione all'Italia, e considerando i primi nove mesi del 2016, il mercato lattiero caseario nazionale ha evidenziato mediamente una flessione pari al 5,2% (rispetto al periodo gennaio-settembre 2015), come evidenziato dall'andamento dell'indice Ismea dei prezzi all'origine (base 2010): la dinamica è stata pesantemente influenzata dai prezzi alla stalla (indice -8,8% nei primi nove mesi), nonostante la ripresa registrata dai formaggi duri (indice +2,3% nei primi nove mesi) e, nel terzo trimestre, anche dal burro (+19% rispetto a luglio-settembre del 2015). Fatta eccezione per il Parmigiano Reggiano, ritornato su livelli di prezzo che non si vedevano ormai da due anni, la situazione per gli altri formaggi tradizionali resta ancora depressa, in alcuni casi con variazioni negative a due cifre nel confronto con le quotazioni della scorsa estate, principalmente a causa di una domanda domestica che non riesce a ripartire.

Sul fronte della domanda estera invece continua l'espansione registrata dai prodotti lattiero caseari made in Italy. Nei primi sette mesi del 2016 sono stati complessivamente recuperati oltre 270 milioni di euro in termini di deficit della bilancia commerciale del settore lattiero caseario e, in particolare, le esportazioni di formaggi sono cresciute del 6,2% in volume e del 6,1% in valore, soprattutto grazie all'incremento delle vendite di Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che nei primi sette mesi del 2016 hanno fatto registrare una variazione positiva sia in termini di volume (+2,6%) che di quotazioni medie all'export (+1,7% rispetto a un anno fa).

Molto positive anche le performance registrate dai formaggi freschi e latticini (+7,0% in volume e +10,7% in valore), grattugiati (+16,2% in volume e +11,7% in valore) ed erborinati (+8,0% in volume e +6,3% in valore).


(Fonte Ismea 28 ottobre 2016)

Il consigliere della Lega vuole anche sapere quando sarà riformata la legge regionale sul settore. Caselli: obiettivo massima collaborazione possibile.

Durante l'informativa dell'assessore Simona Caselli sul piano faunistico venatorio regionale in seconda commissione Bilancio dell'Assemblea legislativa, Massimiliano Pompignoli (Ln) ha ammonito la Giunta a non contrapporre gli agricoltori ai cacciatori, come a suo avviso avvenuto per talune previsioni contenute nel Calendario venatorio regionale, dato che una gestione venatoria efficace va a vantaggio dell'attività agricola. Inoltre, ha chiesto quando la Giunta affronterà la riforma della legge regionale sulla caccia e quale sia l'orientamento politico in proposito. Infine, ha invitato la Regione a contrastare il preoccupante calo del numero dei cacciatori, a partire da una revisione dei costi dell'attività venatoria.

L'assessore Caselli ha risposto che l'obiettivo della Regione è la massima collaborazione possibile fra cacciatori, agricoltori e ambientalisti, dato che la gestione di un ecosistema è attività complessa. Il problema del calo del numero dei cacciatori e della loro età sempre più elevata – ha sottolineato – è connesso anche con un cambio di cultura e di connotazione della pratica venatoria, utile all'ecosistema perché la difesa dell'ambiente passa anche attraverso la caccia.

(Luca Govoni)

Domenica, 06 Novembre 2016 09:45

La Regione frena il consumo del suolo

Urbanistica. La Regione frena il consumo di suolo: taglio a nuove previsioni di espansione, saldo zero, rigenerazione urbana e adeguamento sismico con regole più semplici, legalità e trasparenza. Ecco la nuova legge di riforma.

Fissata una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune: dagli attuali 250 chilometri quadrati (2 città di Bologna) previsti oggi nei piani comunali in Emilia-Romagna si scenderà a 70 chilometri quadrati. L'assessore Donini: "Svolta culturale sul modello di sviluppo, ora apriamo il cantiere di confronto territori, mondo produttivo, associazioni e professionisti"

Bologna – Stop all'espansione urbanistica in nome del consumo di suolo a saldo zero, della rigenerazione urbana e della riqualificazione degli edifici. Poi adeguamento sismico degli immobili, sostegno alle imprese e tutela del territorio agricolo. Sono gli obiettivi del progetto di nuova legge urbanistica presentato oggi in commissione Territorio e ambiente dall'assessore alla Programmazione territoriale, Raffaele Donini, alla vigilia di un mese di confronto sul testo con i territori, amministratori locali, associazioni di categoria e ambientaliste e professionisti.

La proposta di legge punta a ridurre fortemente le previsioni di nuove costruzioni al di fuori dei territori già urbanizzati, fissando al contempo nuove regole più semplici e veloci per la pianificazione dei Comuni e per favorire la qualità dei progetti, la legalità e la trasparenza.
Basti pensare che in base agli attuali piani comunali, in Emilia-Romagna sono previsti 250 chilometri quadrati di espansione urbanistica: l'equivalente di quasi due nuove città di Bologna. La nuova legge stima, fissando una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune, di abbassare questa soglia a 70 chilometri quadrati.

In particolare, il consumo di suolo entro il 3% sarà consentito esclusivamente per nuovi insediamenti produttivi, per edilizia residenziale sociale e per nuove abitazioni, solo se collegate a progetti di rigenerazione urbana.
Il progetto di legge pone però anche un forte sostegno a chi fa impresa: gli insediamenti produttivi strategici, gli interventi di ampliamento produttivi e le opere pubbliche o di interesse pubblico, saranno escluse dalla quota massima del 3%.
L'obiettivo è di anticipare il consumo di suolo a saldo zero rispetto all'obbiettivo europeo del 2050 (7^ Programma di azione ambientale dell'Unione europea).

"Con questa proposta di legge- afferma l'assessore Raffele Donini- che la Giunta intende approvare entro fine anno per consegnarla poi alla discussione in Assemblea legislativa, si apre un cantiere di confronto e dialogo con i territori e con il mondo produttivo, associazioni e professionisti. Proponiamo una svolta culturale sul nostro modello di sviluppo, non più basato sull'espansione e sul consumo di suolo ma sulla rigenerazione delle nostra città e l'adeguamento sismico degli edifici. Pensiamo ad una pianificazione semplice, veloce e trasparente- chiude- che consenta al territorio uno sviluppo sostenibile sbarrando la strada alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose".

Rigenerazione urbana e adeguamento sismico
L'aspetto centrale del progetto di legge va ricercato anche nei forti incentivi alla rigenerazione urbana e interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico.

Nel testo, infatti, sono previsti per progetti di rigenerazione urbana contributi regionali diretti - i primi saranno 30 milioni di euro inseriti nell'accordo in via di approvazione fra Regione e Governo per l'utilizzo dei fondi FSC -, l'esonero dal contributo straordinario, la riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione, incentivi volumetrici legati alla qualità del progetto, oltre a procedure più veloci e snelle.
In particolare per interventi di adeguamento sismico, tema oggi più che mai attuale, oltre agli incentivi per la rigenerazione urbana è prevista una norma specifica sull'interesse pubblico per avviare tali interventi, che comporterà la possibilità del 50% dei proprietari di un edificio di imporre la realizzazione sulla restante quota di proprietari, qualora essi si oppongano.

Pianificazione semplificata: taglio agli strumenti urbanistici
Il progetto di legge compie poi un considerevole taglio agli strumenti urbanistici di Regione, Città Metropolitana, Aree vaste e Comuni.
Nello specifico, la Regione si doterà di un nuovo Piano territoriale regionale, che conterrà al suo interno anche gli attuali piani paesistici e la parte infrastrutturale del PRIT, la Città Metropolitana e le Aree vaste si doteranno di un Piano strategico Territoriale Metropolitano o d'Area Vasta, mentre i Comuni, che avranno tre anni di tempo dall'approvazione delle nuove norme per avviarne i procedimenti di approvazione, di un PUG-Piano Urbanistico Generale (un unico strumento che andrà a sostituire gli attuali PSC e RUE) per stabilire la programmazione e pianificazione di tutto il loro territorio.
I Pug saranno quindi attuati attraverso "Accordi operativi" (che sostituiranno POC e PUA) che definiranno gli interventi da realizzare.
Il progetto di legge prevede inoltre norme per promuovere e favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche dei Comuni attraverso concorsi di architettura e per aumentare la trasparenza dei progetti urbanistici, al fine di evitare infiltrazioni mafiose o corruttive.
In questo caso, in particolare, si prevede l'impegno a recepire le disposizioni dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione e l'inserimento di informazioni antimafia per la validità degli accordi operativi, quale clausola di nullità del procedimento.

Per scaricare il progetto di legge e le slide di sintesi:
http://territorio.regione.emilia-romagna.it/in-evidenza/nuovalrurb 
(Nelle foto l'assessore Raffaele Donini)

Donini 2

Domenica, 06 Novembre 2016 08:40

Le novità "intorno" ad EIMA International

La grande kermesse della meccanica agricola, che si svolge a Bologna dal 9 al 13 novembre e che attira un enorme flusso di visitatori, prevede quest'anno nuovi criteri per la gestione del traffico e per le operazioni di carico/scarico delle merci. Circolari, mappe e filmati esplicativi a disposizione del pubblico e degli espositori per indicare i percorsi e semplificare le operazioni.

Le novità di EIMA International, la grande kermesse della meccanica agricola che si tiene a Bologna dal 9 al 13 novembre, sono tante e si trovano sia all'interno che all'esterno del quartiere fieristico. Ai contenuti tecnici della manifestazione – che vede il più alto numero di brevetti, prototipi e novità in anteprima mai registrato nella storia della rassegna, e che raggiunge il numero di 1.900 industrie espositrici da 50 Paesi con visitatori attesi da 140 Paesi – corrisponde anche un assetto logistico completamente riprogettato. La viabilità all'esterno della Fiera – che nell'edizione 2014 ha rappresentato un elemento critico a causa degli intasamenti provocati dal flusso dei visitatori in arrivo – è stata ridisegnata in base alle esigenze specifiche della rassegna, con la definizione di percorsi alternativi rispetto all'uscita "Fiera" della Tangenziale sulla quale si addensa solitamente il traffico. Grazie all'istituzione di una "cabina di regia", alla quale partecipano gli uffici competenti del Comune di Bologna, le forze di Polizia, la Società Autostrade, l'Ente fieristico e FederUnacoma (la Federazione dei costruttori organizzatrice della manifestazione), il traffico verrà monitorato in tempo reale e il flusso delle macchine verrà convogliato verso le uscite autostradali e della Tangenziale più libere.

Per le macchine provenienti dall'Autostrada A14 – ad esempio – il percorso consigliato prevede l'uscita a San Lazzaro, e quindi, dalla Tangenziale, l'uscita 10 seguendo poi le indicazioni per Parcheggio Multipiano Michelino; per gli automezzi provenienti dall'Autostrada A13 l'uscita sarà quella di Arcoveggio, e poi dalla Tangenziale l'uscita 7 bis da cui proseguire per i parcheggi P6 e P8; per gli automezzi provenienti dall'Autostrada A1 il percorso prevede l'uscita a Borgo Panigale-Casalecchio, Tangenziale uscita 6 e quindi tragitto indicato per parcheggi P6 e P8. Dai parcheggi il quartiere fieristico è raggiungibile tramite comode navette, mentre collegamenti ad hoc sono previsti dalla stazione di Bologna Centrale, dall'Aeroporto e dai punti nevralgici della città. Maggiore razionalità e fluidità anche per quanto riguarda le operazioni di carico e scarico merci, che interessano direttamente le industrie espositrici e le società di trasporti. Per la prima volta è stata istituita un'area "Terminal", che ricalca gli standard organizzativi dei principali eventi espositivi europei, e che dovrebbe garantire maggiore razionalità e minori tempi di attesa, scongiurando quegli intasamenti che in una manifestazione delle dimensioni di EIMA, e con la particolare voluminosità dei prodotti trasportati, sarebbero altrimenti inevitabili.

Prima della partenza, l'autotrasportatore deve pre-registrarsi in un'apposita area del sito www.eima.it, ed acquisire un tagliando con un codice che lo abilita alla consegna dei materiali in Fiera nei giorni di allestimento e disallestimento. Giunto nell'area Terminal – dove è comunque attivo uno sportello di assistenza per ogni necessità - il trasportatore viene ammesso all'interno dell'area fieristica avendo a disposizione un arco di tempo, per lo scarico dei materiali, differenziato in base al tipo di automezzo. Per far conoscere i nuovi criteri di viabilità e la logistica di EIMA 2016 sono state predisposte - sul sito ufficiale della manifestazione www.eima.it  e sul sito di BolognaFiere - note informative e mappe esplicative, e sono state realizzate animazioni video, che presentano in modo lineare e accattivante le procedure e i percorsi ottimali per l'accesso in Fiera; mentre aggiornamenti sul traffico verranno forniti in tempo reale anche mediante la rete dei pannelli informativi della Società Autostrade.

Roma, 27 ottobre 2016

Editoriale: Confusion. Latte e formaggio. Sempre più su. Ismea, costi di produzione in ulteriore calo nel III trimestre. Cereali e dintorni. Effetto Trump anche sui mercati agricoli. Lattiero caseari, in espansione all'estero e domanda interna stagnante. La Regione frena il consumo del suolo

SOMMARIO Anno 15 - n° 44 06 novembre 2016 - (in allegato il file scaricabile in PDF)
1.1 editoriale Confusion
2.1 Lattiero Caseario Latte e formaggio. Sempre più su.
3.1 Costi agricoli Ismea, costi di produzione in ulteriore calo nel III trimestre
3.2 turismo esperienziale L'Emilia Romagna al World Travel Market di Londra:
4.1 cereali Cereali e dintorni. Effetto Trump anche sui mercati agricoli
5.1 lattiero caseario Lattiero caseari, in espansione all'estero e domanda interna stagnante
5.2 caccia Caccia. Pompignoli su piano venatorio: non contrapporre agricoltori e cacciatori
6.1 SUOLO La Regione frena il consumo del suolo
7.1 eima bologna Viabilità e trasporti: le novità "intorno" ad EIMA International
8.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners

Cibus-44-6nov16-COP

Il recupero nei sondaggi di Trump innervosisce i mercati agricoli, oltre a quelli finanziari. In attesa dei dati USDA del 9 novembre le informazioni sui raccolti sono positive.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 3 novembre 2016
Il mercato delle materie prime è anch'esso fortemente condizionato dalla corsa alla Casa Bianca. Da venerdì sera, quando i sondaggi hanno dato in recupero se non addirittura in vantaggio il candidato repubblicano Donald Trump, la borsa ha reagito violentemente con una serie di ribassi su tutti i settori così come avvenuto sulle piazze finanziarie, con conseguente indebolimento del Dollaro e apprezzamento dell'Euro ben al di là della logica che si era manifestata nelle settimane precedenti.

Una tale situazione connessa a ragioni più politiche che di mercato mette, probabilmente, in ombra i dati Usda del prossimo 9 novembre. Dalle informazioni che circolano i raccolti sono buoni, il tempo stabile, merce non è deficitaria, le vendite tengono. L'incognita maggiore sembra quindi rappresentata dalle elezioni statunitensi.

A seguito di questo "sisma" politico i prezzi sono ritornati su posizioni già viste precedentemente, soya normale a 330 e proteica a 338 partenza porto Ravenna sino a fine anno, e per il 2017 332 e 343 mentre sul 2018 326/337.
I Prezzi sono tornati a essere appetibili per chi avesse necessità di coprirsi o chi decidesse di "scommettere" sul Tycoon, prevedendo un inasprimento dei valori.

Nel nostro mercato le cose più certe sono i problemi di logistica sia su treni che su camion che hanno origini lontane, dalla mancanza di esportazioni ai temporanei problemi di navigabilità del Danubio con conseguenti rallentamenti delle consegne ai porti intermodali.
Momento non facile per fare strategie di mercato. la situazione logistica dovrebbe sbloccarsi dopo la prima decade di gennaio, ed infatti il mais ad esempio presenta prezzi più vantaggiosi per i compratori da gennaio che non sul novembre dicembre, e così anche per il grano. Ma l'incognita elezioni pesa.

Indicatori internazionali 3 novembre 2016


l'Indice dei noli è salito a 838 punti, il petrolio è sceso verso i a 46,0$ e l'indice di cambio avvantaggia l'Euro a 1,10659.

 

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Mercoledì, 02 Novembre 2016 08:34

Latte e formaggio. Sempre più su.

Impennata del Grana Padano e il Parmigiano prosegue la risalita intrapresa da oltre due mesi. Cresce il latte, cresce il burro e anche la crema.

di Virgilio, Parma 2 novembre 2016

LATTE SPOT La borsa merci di Lodi, Verona chiusa per la festività dei Santi, conferma la tendenza di crescita del latte spot. Lo scorso lunedì il latte crudo spot nazionale, con un +4,32% rispetto la quindicina precedente, ha fissato il prezzo tra 42,79 e 44,33€/100 litri. Il latte scremato pastorizzato estero, anch'esso in crescita (+4%), ha quotato il prezzo medio compreso tra 25,88 e 27,95€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Un nuovo e sostenuto rimbalzo del burro. +10 centesimi l'incremento registrato a Milano mentre la crema a uso alimentare non subisce alcuna variazione. La Borsa di Parma si adegua a quanto anticipato da Reggio Emilia e lo zangolato vola a 2,50€/Kg.

Borsa di Milano 28 ottobre: (+)
BURRO CEE: 4,15€/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,30€/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,20€/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 3,00€/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,36€/Kg. (=)
MARGARINA ottobre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 31 ottobre (= n.q.):
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,40 €/Kg. (= n.q.)

Borsa di Parma 28 ottobre 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,50€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 1 novembre 2016 (= n.q.)
BURRO ZANGOLATO: 2,50 - 2,50 €/kg.

GRANA PADANO Significativo il rimbalzo del Grana Padano DOP che guadagna ben 10 centesimi sulla quotazione dell'ottava precedente. Entrando nello specifico, al mercato milanese, il Grana di 9 mesi di stagionatura è stato quotato tra 6,55 e 6,65€/kg e il 15 mesi oltre di stagionatura è stato fissato tra 7,35 e 7,95€/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Prosegue la scalata del prezzo del Parmigiano Reggiano. Alla borsa comprensoriale di Parma, lo scorso venerdì, è stato registrato un ulteriore incremento di 10 centesimi. Tra 8,65 e 9,00 /Kg il prezzo registrato del 12 mesi e compreso invece nella forbice tra 10,00 e 10,35 €/Kg il prezzo all'ingrosso del 24 mesi di stagionatura.

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

PRRE-24Mott16 

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

Editoriale:Verso la catastrofe ambientale Cibus Tec. Cereali e dintorni. Impennata di prezzi. Grano: fare massa critica e organizzare la filiera. Vino. Export italiano in valore: avanti ma con cautela. OI NordItalia: Convergenza sul nome di Tiberio Rabboni come futuro presidente . Ministro Martina: entro il 5 novembre il pagamento degli anticipi PAC.

SOMMARIO Anno 15 - n° 43 30 ottobre 2016
1.1 editoriale. Verso la catastrofe ambientale
2.1 Lattiero Caseario Latte, Burro e Formaggi tutti in crescita.
3.1 eventi Cibus Tec Cibus Tec, "parla" anche Interconsul
3.2 51 esimo Cibus Tec Cibus Tec: il futuro del meccano alimentare
4.1 cereali Cereali e dintorni. Impennata di prezzi.
5.1 cereali e crisi Grano: fare massa critica e organizzare la filiera
5.2 vino export Vino. Export italiano in valore: avanti ma con cautela
6.1 pomodoro OI NordItalia: Convergenza sul nome di Tiberio Rabboni come futuro presidente
6.2 acqua e coltivazioni Il cibo in Emilia Romagna è irriguo
7.1 pac acconti 2016 Ministro Martina: entro il 5 novembre il pagamento degli anticipi PAC
8.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners

Cibus-43-30ott16-COP

Per Mercuri, Alleanza Cooperative, per la pasta al 100% made in Italy occorre fare massa critica e organizzare la filiera fino alla distribuzione.

(Roma, 26 ottobre 2016). "Per etichettare la pasta 100% made in Italy occorre produrre grano di qualità ma soprattutto fare massa critica e organizzare la filiera. La filiera infatti non si chiude con l'industria di trasformazione ma con la distribuzione.

L'Alleanza delle Cooperative Italiane ha chiesto un sostegno ai contratti di filiera sul grano duro con il documento di proposte presentato sempre qui a Foggia a maggio scorso: sono il nostro obiettivo primario per il settore e perciò ringrazio il Mipaaf e l'onorevole Colomba Mongiello per aver supportato questa proposta". Così il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, nell'incontro "I contratti di filiera: strumento per la valorizzazione del grano duro 100% italiano" che si è svolto oggi presso la Camera di Commercio di Foggia.

"Il contratto di filiera pluriennale – ha aggiunto Mercuri - può dare certezza all'agricoltura e all'industria di trasformazione. La cooperazione, punto di riferimento di molti agricoltori, può fare molto per la strutturazione dell'offerta ma occorre superare il conto deposito e organizzare la filiera. Ciò nella consapevolezza che per valorizzare il prodotto italiano è imprescindibile un rapporto con l'industria".

"Bene il sostegno ai contratti di filiera nel grano duro così come da noi richiesto – ha detto Patrizia Marcellini, coordinatrice del settore grandi colture e servizi dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari -, ma i soldi sono troppo pochi. Occorre qualificare i rapporti tra tutti i componenti della filiera e su questo la cooperazione è in prima linea. La filiera deve però essere chiusa dalla distribuzione, che è un elemento fondamentale al fine di valorizzare la produzione nazionale di pasta. Importante, allo stesso tempo, il ruolo del consumatore - ha concluso Patrizia Marcellini - che deve fare attenzione di fronte allo scaffale per poter scegliere un prodotto di qualità. Non perdiamo l'occasione, il decreto è un aiuto importante che può dare un input al miglioramento dei rapporti di filiera e della qualità delle produzioni italiane".

(Fonte Alleanza Cooperative 26 ottobre 2016)

Appare ancora lontana la possibilità di riconquistare la leadership in quota di volume di vino esportato. Ancora una certa sofferenza per i vini in bottiglia.

Roma - L'export in valore continua la sua "cavalcata" vincente, anche se il ritmo è un po' rallentato. Nei primi sette mesi del 2016, attestandosi ad oltre 3 miliardi di euro, gli incassi segnano, infatti, un ulteriore +1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e, con un po' di ottimismo, si può ben supporre che a fine anno potrebbero arrivare sulla soglia dei 5,5 miliardi di euro, mettendo così il sigillo all'ennesimo record.

Ma se dal lato "valore" si è fatta ormai l'abitudine ad avere delle progressioni, sul fronte volumi la situazione appare più incerta. Gli 11,5 milioni di ettolitri esportati, infatti sono in linea con quelli dei primi sette mesi del 2015 e si può comunque considerare un buon segno nella misura in cui si assiste, quantomeno, ad una frenata della riduzione dei volumi che ha caratterizzato tutto il 2015.

Appare, quindi, lontana la possibilità dell'Italia di riconquistare la leadership mondiale degli esportatori in volumi, nonostante la Spagna stia mostrando una battuta d'arresto rispetto allo scorso anno.

La nota positiva arriva dal fatto che la flessione dell'export italiano di vini comuni sfusi, si sta arrestando. Mentre c'è una certa sofferenza dei vini in bottiglia soprattutto Igp.

Vino-export-ott2016

(Fonte Ismea 21 ottobre 2016

Pomodoro da industria del Nord Italia: consegnate 2.773.146 tonnellate. Il voto di approvazione per l'elezione del nuovo presidente sarà all'ordine del giorno del prossimo 7 novembre.

C'è convergenza sul nome di Tiberio Rabboni, ex Assessore all'agricoltura della Regione Emilia Romagna
Sono 2.773.146 le tonnellate di pomodoro che le Organizzazioni di produttori associate all'Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da Industria del Nord Italia hanno consegnato alle imprese di trasformazione nel periodo di campagna compreso tra il 18 luglio ed il 9 ottobre secondo i dati elaborati dall'OI e presentati nel corso dell'assemblea convocata nella sede di Parma.

Nel complesso le superfici coltivate a pomodoro da industria nel Nord Italia nel corso del 2016 sono state pari a 38.594 ettari per cui ne deriva una resa pari a 71,85 tonnellate per ettaro, la resa maggiore registratasi negli ultimi sei anni grazie soprattutto all'alta produzione dei tardivi dopo una prima fase, in agosto, con produzioni al di sotto della media.

Buona la qualità del prodotto, testimoniata da ottimi colore e consistenza, mentre il grado brix medio ponderato, ossia il grado zuccherino, è stato di 4,82 in linea con la media quinquennale.
Il raggiungimento di una quota di 2.773.146 tonnellate supera i valori del range compreso tra 2.350.000 e 2.550.000 tonnellate previsto nell'ambito dell'Accordo quadro d'area Nord per la determinazione del prezzo a riferimento per la campagna 2016 per cui scatterà la penale prevista dall'accordo.

Nel corso dell'assemblea si sono decise anche le modalità per la nomina del nuovo presidente dell'organizzazione. C'è stata convergenza sul nome dell'ex assessore regionale all'Agricoltura dell'Emilia Romagna Tiberio Rabboni che incontrerà la filiera il 4 di novembre. Il voto di approvazione per l'elezione di Rabboni come presidente sarà poi all'ordine del giorno della prossima assemblea dell'OI convocata per il 7 novembre.
(Fonte Oi Pomodoro da Industria Nord Italia -25 ottobre 2016)

Domenica, 30 Ottobre 2016 08:37

Il cibo in Emilia Romagna è irriguo

In Emilia Romagna i 500mila ettari irrigati, per due terzi gestiti dai Consorzi di bonifica, producono ben l'80% della produzione agroalimentare del nostro territorio: è questo il dato assai rilevante uscito dalle stime diffuse all'incontro

"Il cibo in Emilia Romagna è irriguo" organizzato da ANBI Emilia Romagna in collaborazione con il Canale Emiliano Romagnolo nell'ambito di H20 l'esposizione settoriale tenutasi in concomitanza della Fiera bolognese SAIE Building & Construction.

Davanti ad un pubblico numeroso, composto per lo più da giovani che con ogni probabilità saranno i professionisti del domani (Istituto Garibaldi Da Vinci di Cesena e del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna), alcuni tra i maggiori esperti di utilizzo "intelligente" e di prospettiva della risorsa idrica si sono confrontati con le realtà accademiche, legislative e soprattutto socio-economiche della nostra regione concordando sul fatto - non certo sottovalutabile- che dell'acqua, anche alla luce delle più aggiornate statistiche ambientali riguardanti i cambiamenti climatici globali non certo positivi, va assolutamente fatto un utilizzo oculato.

Il risparmio idrico non è una variabile non considerabile, ma un elemento irrinunciabile e fondamentale sulla strada europea che va verso una economia di settore maggiormente efficiente, green, tracciabile , sostenibile e quindi competitiva tra quelle di eccellenza. Al meeting di ANBI Emilia Romagna hanno preso parte Paolo Mannini direttore generale del CER e dei laboratori di ricerca Acqua Campus e Stefano Anconelli ricercatore CER, il professore Davide Viaggi dell'Università di Bologna, Davide Vernocchi presidente della cooperativa Apo Conerpo (6.700 soci) , Giorgio Poggioli Responsabile dell'Ufficio Agricoltura Sostenibile della Regione Emilia Romagna. Al termine degli interventi il Presidente di Anbi ER e del Consorzio per il Canale Emiliano Romagnolo CER Massimiliano Pederzoli ha rimarcato quanto sia fondamentale oggi possedere uno sguardo di insieme volto all'utilizzo intelligente dell'acqua e quanto sia -al contempo - rilevante continuare l'opera di ricerca scientifica che i laboratori CER e i singoli Consorzi stanno portando avanti.

"L'acqua - ha ribadito Pederzoli – è una risorsa che l'agricoltura non consuma ma che utilizza per produrre cibo restituendone una larga parte di quella prelevata all'ambiente che ci circonda e di cui dobbiamo prenderci cura attraverso la nostra opera quotidiana. In questo contesto il dato regionale diffuso oggi da Anbi è quanto mai significativo".

Bonifica-scuola
(Fonte ANBI 25 ottobre 2016)

Sarà di 600 milioni il pagamento degli anticipi PAC che verranno erogati entro il prossimo 5 novembre. A dichiararlo è stato lo stesso ministro delle politiche agricole Maurizio Martina.

Verona, 25 ottobre 2016. "Agea erogherà entro il 5 novembre 600 milioni di euro per gli anticipi Pac 2016, destinati a circa 450mila beneficiari". Lo ha annunciato il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina in un'intervista al settimanale L'Informatore Agrario, in uscita domani. Nella conversazione con Antonio Boschetti, direttore della testata, il ministro presenta anche i numeri dei pagamenti Pac 2015: "Oltre 1,8 miliardi di euro pari al 97% dell'intero ammontare – dichiara Martina – è stato erogato agli agricoltori".

Nell'intervista il titolare del Dicastero di via XX Settembre espone inoltre i risultati e i prossimi obiettivi a due anni dalla nomina, dagli strumenti di tutela al reddito degli agricoltori agli investimenti per l'innovazione, fino al credito agrario e alle principali novità introdotte dalla legge contro il caporalato. I tagli Irpef, l'agricoltura 2.0, la riorganizzazione di Agea e l'accordo con l'Associazione bancaria italiana sono solo alcuni dei focus dell'intervista a tutto campo nel prossimo numero della rivista specializzata.
www.informatoreagrario.it 

Edizioni L'Informatore Agrario, è la casa editrice, con sede a Verona, che da 70 anni offre un servizio di informazione e formazione agli imprenditori agricoli. Tre le testate di riferimento: il settimanale dedicato all'agricoltura professionale L'Informatore Agrario, il mensile per l'agricoltura part-time e hobbistica Vita in Campagna e MAD – Macchine Agricole Domani, dedicato al mondo della meccanica agraria, oltre a un ampio catalogo di libri e altri supporti multimediali su temi specializzati.

L'impresa parmigiana Pizzarotti firma il contratto per la costruzione del "New maternity hospital", il secondo ospedale più grande tra quelli in via di realizzazione in Kuwait.

Parma, 28 ottobre 2016

L'impresa parmigiana Pizzarotti - tra le prime quattro imprese di costruzioni italiane - si aggiudica un nuovo importante progetto di edilizia sanitaria. E' stato infatti firmato il contratto per il nuovo maxi cantiere che sorgerà in Kuwait per la costruzione del "New maternity hospital", il secondo ospedale più grande tra quelli in via di realizzazione in Kuwait. Un edificio di oltre 200.000 metri quadrati destinato ad accogliere giovani madri degenti e neonati che richiedano un trattamento di terapia intensiva. Una struttura che consolida l'esperienza a livello internazionale nel settore dell'edilizia ospedaliera dell'azienda parmigiana. Il valore complessivo e' di 220 milioni di dinari kuwaitiani, pari a circa 660 milioni di euro e ospiterà più di 800 posti letto.

I listini dei cereali hanno intrapreso una tendenza rialzista sia sui mercati nazionali sia su quelli internazionali. L'euro in continua fase di indebolimento rispetto al dollaro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 ottobre 2016I listini dei cereali hanno intrapreso una tendenza rialzista sia sui mercati nazionali sia su quelli internazionali. L'euro in continua fase di indebolimento rispetto al dollaro.

I listini nazionali sono nettamente in rialzo per tutti i prodotti. Nella scorsa settimana i mercati internazionali non avevano manifestato analoghi segnali che invece si sono palesati in questi ultimi giorni.

Prosegue la tendenza svalutativa dell'euro nei confronti dell dollaro mentre il prezzo del petrolio, dopo una iniziale tendenza rialzista a seguito dell'incontro dei produttori OPEC, si è assestato attorno ai 50 dollari al barile (WTI).

Il risultato dell'ultima ondata rialzista (26/10).
SEMI nov. 1010 (+19,2) gen.1021 (+18,60)
FARINA dic. 319,10 (+10,1) gen. 320,30 (+10,7)
CORN dic. 354,00 (+4,6) mar. 363,20 (+4,2)
GRANO dic. 411,40 (+7,2) dic. 432,00 (+5,2) mag. 447,20 (+4,4)

Ormai sembra consolidata la tendenza di rincari ma il fattore più preoccupante è la debolezza dell'Euro nei confronti di un Dollaro in continuo apprezzamento sostenuto da vari fattori: elettorale, tensioni geopolitiche, la debolezza dell'euro che sta risentendo delle difficoltà politiche nell'Unione.

Sembra improbabile quindi l'ipotesi di nuovi cali almeno sino ai nuovi raccolti del sud del mondo (da gennaio febbraio) e sino a che non verranno risolti i noti problemi logistici.

Indicatori internazionali 27 ottobre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 802 punti, il petrolio si muove attorno a 50,0$ e l'indice di cambio si muove verso la parità a 1,090087.

 

___________________________________________________________________

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

____________________________________________________________________


            Andalini Pasta dal 1936

Andalini logo ritaglio

Materie prime e tecnologia applicata all'alimentare: per Koelnmesse (Fiere di Colonia), secondo polo fieristico al mondo, nel settore alimentare le soluzioni italiane risultano quelle più efficaci per penetrare i nuovi mercati.

Parma, 27 ottobre 2016

In uno scenario globale caratterizzato dai continui cambiamenti, dettati in maniera significativa da un costante processo di innovazione tecnologica, le imprese italiane hanno tra le mani uno straordinario vantaggio competitivo da poter sfruttare, nel processo di acquisizione di quote sempre più rilevanti nei mercati emergenti: la qualità delle materie prime e l'elevata affidabilità nel campo della meccanica industriale, che emerge prepotentemente in particolare nel settore alimentare. Vere e proprie leve di sviluppo quelle evidenziate da Koelnmesse (Fiere di Colonia), secondo polo fieristico al mondo che ha in Anuga e AnugaTec le sue manifestazioni di punta nel settore Food&Beverage.

Se è vero infatti che, per le aziende del nostro Paese, un'importante spinta propulsiva all'avvio dei processi di internazionalizzazione arriverà proprio dalla proficua partnership avviata da Koelnmesse (Fier di Colonia) e Fiere di Parma, ad incoraggiare il loro posizionamento sui mercati a più alto potenziale, lo dimostrano i dati. Come quelli forniti da Largo Consumo, in occasione del convegno di ieri organizzato a Cibus Tec da Fiere di Colonia "FoodTec Fairs worldwide. Da Anuga FoodTec a Cibus Tec: un programma di rassegne nei mercati mondiali alla presenza tra gli altri di Thomas Rosolia, Amministratore Delegato di Koelnmesse Italia, di Matthia Schlüter, Project Manager Anuga FoodTec e di Guido Hentschke, Project Manager Pro FoodTec.

Gli Stati Uniti, che contano una popolazione di oltre 324 milioni di abitanti, nel 2016 risultano al primo posto in assoluto nella speciale classifica dei paesi con maggiore appeal per gli investimenti stranieri. Con 78 miliardi di dollari, il settore Food ha visto più che raddoppiati gli investimenti negli ultimi sei anni (erano 34 miliardi nel 2010).
Durante i lavori del SelectUsa Investment Summit 2016, le imprese italiane hanno annunciato nuovi progetti di investimenti nel mercato statunitense, in particolare proprio nei comparti dell'industria meccanica, che già lo scorso anno esprimeva il 24% delle esportazioni dal nostro Paese, e dei prodotti di consumo: olio d'oliva, pasta, formaggi e vino, che nel 2014 avevano generato un volume d'affari superiore ai 2,6 miliardi di dollari.

Il ruolo delle tecnologie, supportate dalla ricerca e dall'innovazione, si rivelerà senz'altro fondamentale per accompagnare la crescita delle imprese agroalimentari anche in un'altra economia emergente: l'India, la cui popolazione supera di gran lunga il miliardo. Il Paese risulta risulta al nono posto nella classifica in termini di capacità attrattiva di investimenti stranieri. Proprio il food processing è tra i 25 settori interessati dal progetto "Make in India", lanciato due anni fa dal Department of Industrial, Policy and Promotion indiano con l'obiettivo di innalzare il contributo del settore manifatturiero al GDP dall'attuale 16% al 25% nel 2025.

Tra gli investitori stranieri, in ambito alimentare, spiccano i nomi di Ferrero, Bauli, Perfetti e Van Melle. Attualmente sono oltre 400 le entità legali e gli stabilimenti italiani che operano in India, sotto tre forme principali: sussidiarie possedute al 100, Joint Ventures o uffici commerciali di rappresentanza. Per quanto concerne il flusso di investimenti diretti, nel 2012 le aziende italiane hanno investito in India oltre 1 miliardo di euro.

L'incontro è proseguito descrivendo appunto i vari appuntamenti organizzati dal colosso tedesco. Nel complesso 20 appuntamenti distribuiti tra Germania, Italia, Brasile, Cina, Colombia, Giappone Thailandia, Turchia EUE e appunto India e Usa. La vetrina è mondiale.

(Fonte: Ufficio stampa Fiere di Colonia Italia)

Ricerca e innovazione in primo piano. A Bologna la seconda tappa dell'Italy-China science, technology and innovation week 2016, l'evento di punta del programma di cooperazione Italia-Cina. Caselli: "Ci sono le condizioni per avviare progetti comuni".

Bologna, 27 ottobre 2016

L'agrifood italiano incontra la Cina e lo fa dall'Emilia-Romagna, regione leader del made in Italy, prima in Europa per produzioni Dop e Igp, forte di un settore che vale oltre 20 miliardi e che con l'indotto dà lavoro a circa 300mila persone.
Si è svolta a Bologna, presso la sede della Regione, la seconda delle tre tappe tematiche dell'Italy-China science, technology and innovation week 2016, l'evento di punta del programma di cooperazione Italia-Cina firmato dai due Paesi nel 2010. Una tappa interamente dedicata al comparto agroalimentare, con un attenzione particolare ai temi della ricerca e dell'innovazione.

"Quello di oggi è un appuntamento molto importante – ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli – Cina e Usa sono i due Paesi che orientano lo sviluppo del mondo e noi come Regione abbiamo relazioni dirette con il Guangdong, grazie al protocollo di intesa firmato dal presidente Stefano Bonaccini nel 2015. Ci sono le condizioni per avviare progetti comuni. Sicurezza alimentare e tracciabilità, sostenibilità delle tecniche di produzione, contrasto al cambiamento climatico, efficienza irrigua, sono i settori su cui lavorare". "Un impegno quello della Regione – ha ricordato Caselli – che passa anche dal World Food Research and Innovation Forum, una delle sedi principali di confronto istituzionale e del mondo della ricerca sui temi della food safety e della food security".

"Oggi sono presenti a Bologna tutte le principali istituzioni di ricerca e sviluppo cinesi – ha sottolineato l'assessore regionale all'università e alla ricerca Patrizio Bianchi - l'Italy-China Week è un forum di livello internazionale, per il quale ci è stato chiesto di essere punto di riferimento del settore agroalimentare, a riconoscimento non solo della qualità dei nostri prodotti, ma anche del forte contenuto di innovazione".

"Bologna e l'Emilia-Romagna sono in prima linea in molte iniziative nazionali e internazionali nel settore dell'agrifood - ha spiegato il rettore dell'Università di Bologna Francesco Ubertini - iniziative di cui l'Alma Mater è spesso promotore o attore di rilievo. Tra queste, oltre al tavolo regionale sull'agroalimentare e al cluster nazionale CLAN, è obbligo citare la proposta, ora in fase di valutazione, per avere a Bologna uno dei sei nodi europei della KIC Food - Knowledge and Innovation Community. La nostra Università del resto è il primo ateneo in Italia e tra i primi in Europa per attrazione di finanziamenti nel settore".

Al centro del forum la qualità dei prodotti e delle tecniche di produzione, la sicurezza dei cibi, la sostenibilità e competitività, le tecnologie per l'industria alimentare. Tutti temi su cui è impegnato anche il Cluster agrifood nazionale CLAN, un partenariato di imprese, centri di ricerca, istituzioni e stakeholder della filiera agroalimentare promosso da Federalimentare e Aster Emilia-Romagna. "Sicurezza alimentare – ha spiegato il presidente Paolo Bonaretti - nutrizione e ricerca clinica, sostenibilità ambientale e riutilizzo degli scarti, sono le tre direttrici fondamentali del nostro lavoro".
Il Forum bolognese sull'agrifood è stato organizzato da Università di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Istituto Confucio, Associazione Collegio di Cina, Cluster CLAN e dai maggiori player dell'agroalimentare nazionale.
L'appuntamento segue quello di Bergamo dell'altro ieri sui sistemi avanzati di manifattura e sulle tecnologie della salute e precede la tappa istituzionale conclusiva di Napoli di domani con il Sino-Italian Exchange Event e l'Italy-China Innovation Forum.

La provincia cinese del Guangdong

ll Guangdong, prima provincia cinese per Pil e commercio estero, con una popolazione di oltre 104 milioni di abitanti è partner privilegiato della Regione Emilia-Romagna, grazie a un protocollo d'intesa siglato nel 2015. Obiettivo: realizzare iniziative di scambio e cooperazione nei settori del commercio e degli investimenti, della sicurezza alimentare, della tecnologia, della tutela ambientale, della cultura e del turismo. L'intesa con il Guangdong si affianca agli altri due accordi strategici siglati dal presidente Stefano Bonaccini con la California sul cambiamento climatico e recentemente, con la Provincia del Gauteng, l'area economica più avanzata del Sud Africa.

(Fonte: ufficio stampa ER)

Mercoledì, 26 Ottobre 2016 08:41

Latte, Burro e Formaggi, tutti in crescita.

Cresce il latte spot, cresce il burro e la crema e crescono anche i formaggi DOP. Momento particolarmente favorevole per il settore lattiero caseario, ciononostante il cammino è ancora lungo per risanare i danni derivati dal periodo profondo di crisi che ha contraddistinto il settore sino a pochi mesi fa.

di Virgilio, Parma 26 ottobre 2016

LATTE SPOT Continua la scalata del latte spot in tutte e tre le referenze quotate a Verona. Nello specifico il latte crudo spot nazionale ha raggiunto quota 43,30-44,33€/100 litri di latte, il prezzo del latte intero pastorizzato spot di provenienza estera si colloca tra 44,85 e 45,88€/100 litri registrando un incremento del 3,53% rispetto alla precedente settimana. Con un +1,92% il latte scremato pastorizzato estero invece quota tra 26,91 e 27,95€/100 litri di latte

BURRO E PANNA Ulteriori 10 centesimi guadagnati dai listini del burro all'ombra della madonnina. In crescita anche e creme a uso alimentare e lo zangolato a Reggio Emilia è cresciuto anch'esso di 10 centesimi anticipando la quotazione parmense, che si presume adeguerà il listino il prossimo venerdì.

Borsa di Milano 24 ottobre: (+)
BURRO CEE: 4,05€/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,20€/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,10€/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,90€/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,36€/Kg. (+)
MARGARINA ottobre: 1,0 -1,06€/kg (=)

Borsa Verona 24 ottobre:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35-2,40 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 21 ottobre 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,40€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 25 ottobre 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,50 - 2,50 €/kg.

GRANA PADANO Nuovo rimbalzo del Grana Padano che recupera 5 centesimi sia sul 9 sia sul 15 mesi di stagionatura. Alla Borsa di Milano il 9 mesi di stagionatura è stato quotato tra 6,45 e 6,55 €/Kg e il 15 mesi è stato rilevato tra 7,25 e 7,85€/Kg, confermando una tendenza al rialzo a "singhiozzo".

PARMIGIANO REGGIANO Prosegue la risalita dei listini del parmigiano Reggiano. Tra 8,60 e 8,95€/kg la quotazione riscontrata alla borsa comprensoriale di Parma relativamente al 12 mesi di invecchiamento e tra 9,95 e 10,30€/Kg la quotazione registrata relativamente al 24 mesi di stagionatura.

(Per la Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

PRRE-24Mott16 

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

In occasione del World Pasta Day 2016 Parma accoglie giornalisti nazionali ed internazionali in visita al Museo della Pasta. Un "viaggio" nella città che ha contribuito a rendere la Pasta un prodotto apprezzato e conosciuto in tutto il mondo.

Parma, 24 ottobre 2016

Il territorio parmense, grazie alla sua tradizione eno-gastronomica, è uno dei luoghi più apprezzati e conosciuti d'Italia. La storia che lega Parma alla Pasta ha origine nell'Ottocento quando in città inizia l'attività di Barilla e tutta l'industria della produzione, trasformazione e conservazione alimentare assume un ruolo di primo piano contribuendo a rendere nel corso del tempo la denominata Food Valley una terra ricca di prodotti unici ed inimitabili. La Pasta rappresenta il simbolo per eccellenza della qualità gastronomica italiana nel mondo, uno dei prodotti su cui si basa il senso culturale di "italianità".

Domani - martedì 25 ottobre - si celebra la giornata mondiale della Pasta - World Pasta Day - e per questa occasione il Museo della Pasta, parte del più ampio circuito dei Musei del Cibo della provincia di Parma (considerato un "unicum" a livello nazionale), accoglie giornalisti di fama nazionale ed internazionale giunti a Parma per conoscere la storia e l'evoluzione di uno dei principali prodotti della tradizione eno-gastronomica del territorio che, insieme ad altri prodotti come il Parmigiano, il Prosciutto e il Pomodoro, hanno reso la Food Valley e Parma una delle zone più apprezzate in tutto il mondo per sapori, cultura, storia e tradizione.
Le dieci sezioni del percorso espositivo, nato da un'idea di Pietro Barilla, raccontano tutta la storia della Pasta partendo dalla materia prima, il chicco di grano, e la sua trasformazione nella tradizione casalinga fino alla produzione industriale. Il Museo è caratterizzato da oggetti curiosi, grandi macchinari e testimonianze d'epoca che guidano il cammino del visitatore attraverso la storia, il costume e l'alimentazione.

Durante la mattinata i giornalisti potranno scoprire il Museo della Pasta raccontato a due voci da Giancarlo Gonizzi, Coordinatore dei Musei del Cibo, e da Giovanni Ballarini, Presidente onorario dell'Accademia Italiana della Cucina. A seguire gli ospiti presenti continueranno il proprio "viaggio" tra pasta e territorio in Academia Barilla dove verranno accolti da Luca Barilla, vicepresidente del Gruppo Barilla, ed intrattenuti da uno show cooking a cura di Caterina Amelio, vincitrice dell'ultima edizione del "Pasta World Championship" sezione talent. La giornata continuerà poi con un pranzo presso la Biblioteca Gastronomica e per finire Marzio Dall'Acqua, già Direttore dell'Archivio di Stato di Parma, racconterà le vicende dello spaghetto industriale più antico in esposizione al Museo della Pasta.

L'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sulle previsioni occupazionali formulate dalle aziende reggiane attraverso la 19^ indagine Excelsior, il sistema informativo per l'occupazione e la formazione di Unioncamere-Ministero del Lavoro.

Reggio Emilia, 24 ottobre 2016

Gli imprenditori reggiani provano a rilanciare l'economia locale inserendo figure professionali con un titolo di studio alto e medio-alto. Nel 2016, infatti, in provincia di Reggio Emilia le assunzioni di figure high skills, cioè dirigenti, specialisti e tecnici, raggiungeranno le 1.490 unità, il 22% del totale delle assunzioni previste (6.740), dato superiore ad una media nazionale che si attesta al 17%. Le assunzioni medium skills saranno invece pari al 34% (2.260 unità). Le restanti 2.990 assunzioni (low skills) previste riguarderanno figure di livello più basso, con una percentuale del 44%.

E' quanto emerge dall'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia sulle previsioni occupazionali formulate dalle aziende reggiane attraverso la 19^ indagine Excelsior, il sistema informativo per l'occupazione e la formazione di Unioncamere-Ministero del Lavoro.

I titoli di studio maggiormente richiesti riguardano gli indirizzi economico–amministrativo, meccanico-meccatronico ed energia, ingegneria nel suo complesso (con una prevalenza dell'elettronica e di quella industriale), insegnamento e formazione, costruzioni, ambiente e territorio.
Secondo le analisi dell'Ufficio Studi camerale, il 14% delle 6.740 assunzioni programmate nel 2016 in provincia di Reggio Emilia, riguarderà laureati (970 unità), mentre il 45% sarà rivolto a diplomati della scuola secondaria superiore (3.050 unità). I nuovi ingressi di persone in possesso della qualifica professionale si attesteranno al 15% (1.020 unità) e il restante 24% riguarderà figure alle quali non verrà richiesta una formazione scolastica specifica (1.700 unità).

Excelsior 2016

I laureati e i diplomati nel loro insieme detengono quindi il 59% delle assunzioni programmate nella provincia per il 2016, quota superiore di 6 punti sia alla media regionale che a quella nazionale. La quota percentuale di laureati è aumentata, nel reggiano, di 2 punti rispetto all'anno passato e per i diplomati la crescita è addirittura di 8 punti.
Il 12,7% delle figure professionali richieste (860 unità) è considerata dagli imprenditori di difficile reperimento e la percentuale aumenta e raggiunge il 14,7% per le assunzioni nell'industria. Le cause sono da imputare sia al ridotto numero di candidati (6,1%) che all'inadeguatezza degli stessi (6,6%).
Per cercare, almeno in parte, di superare il gap che divide ancora la scuola e il mondo del lavoro, gli imprenditori cercano di fare la propria parte ospitando studenti sia in tirocinio/stage che in alternanza scuola-lavoro. Nel 2015, il 12,9% delle aziende ha accolto i giovani per l'esperienza di alternanza e nel 2016 la percentuale fra chi ha già ospitato o prevede di farlo nel corso dell'anno è salita al 13,4%.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"