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La scorsa notte di oggi 9 gennaio, alle ore 1.30, una Volante della Polizia di Stato è intervenuta in Via Berzioli presso l'Istituto La Salle, su richiesta del direttore, perché era scattato l'allarme.

Nei fatti il direttore, udito l'allarme acustico, nel visionare le immagini del circuito di videosorveglianza interno, aveva visto un uomo incappucciato aggirarsi nei locali dell'Istituto ed aveva chiamato il 113.

Giunta immediatamente sul posto, nell'effettuare un controllo all'interno della scuola la pattuglia ha notato al primo piano, ad ostacolare la visuale, una nube di fumo bianco proveniente da un estintore trovato in terra. Nel continuare la perlustrazione, all'interno dell'aula conferenza del secondo piano hanno trovato un uomo, nascosto sotto un tavolo e coperto da un lenzuolo, il quale, vistosi scoperto, ha tentato la fuga ma è stato prontamente immobilizzato.

Dalla visione delle immagini registrate del sistema di videosorveglianza, è stato così accertato che l'uomo era entrato nell'istituto da un campo adiacente. In un primo momento aveva tentato di asportare alcune biciclette posteggiate nei pressi della scala antincendio, senza però riuscirvi poiché erano legate. Dopodiché aveva afferrato una sbarra di metallo e, salito al primo piano dalla scala antincendio, aveva aperto la porta di un'uscita di sicurezza ed era entrato all'interno dei locali dell'istituto. Dopo aver provato ad entrare in diverse aule, che però erano chiuse a chiave, aveva prelevato un estintore, svuotandolo completamente all'interno del locale e danneggiando in tal modo le attrezzature elettroniche e l'altro materiale lì presente, per poi entrare nell'aula dove era stato finalmente rintracciato e bloccato dagli agenti intervenuti sul posto.

Condotto in Questura, è stato identificato per S.C., di 20 anni di origini albanesi ma cittadino italiano, residente a Parma, noto pluripregiudicato anche per reati analoghi.
Il giovane è stato così indagato in stato di libertà per i reati di tentato furto aggravato, danneggiamento e resistenza a Pubblico Ufficiale, quest'ultimo poiché durante le procedure di rito aveva più volte minacciato di gravi conseguenze gli agenti operanti al fine di farli desistere dalle operazioni nei suoi confronti.

(Fonte Questura di Parma)

 

Pubblicato in Cronaca Parma
Venerdì, 28 Agosto 2015 12:10

Modena, filippini denunciati per furto aggravato

Personale della Squadra Volante ha denunciato in stato di libertà E.E., filippino, classe 1966, E.G., nata a Roma nel 1994 e M.R., filippino, classe 1973, resisi responsabili del reato di furto aggravato in concorso.

Intorno alle 10.30, veniva segnalato tramite linea di emergenza 113 da parte della vittima stessa l'avvenuto furto di un portafoglio all'interno di un bar in via Trento e Trieste.

Dopo aver consumato la colazione, al momento di pagare la vittima si è accorta che gli era stato asportato il portafoglio dal proprio borsello. L'uomo, certo che le uniche persone che gli si erano avvinate, erano i tre individui di cui sopra, all'interno dei servizi igienici, dove si era recato uno dei filippini, ha recuperato dentro il cestino dei rifiuti un pezzo di carta con un appunto, che custodiva all'interno del suo portafoglio.

Gli agenti, grazie alle informazioni assunte, sono riusciti a rintracciare i tre presunti ladri all'interno di uno studio dentistico della zona, che da subito hanno insospettito gli operatori di Polizia per l'atteggiamento irrequieto. La donna ha consegnato spontaneamente una banconota da euro 20,00, mentre M.R. aveva nascosto all'interno del proprio cellulare e della propria biancheria intima una banconota da euro 5,00 e una da 10,00 opportunamente ripiegate su se stesse. La vittima aveva dichiarato che nel proprio portafoglio, oltre agli effetti e ai documenti personali, aveva una somma complessiva di euro 35,00 suddivisa nei medesimi tagli rinvenuti in possesso della donna e del filippino.

Nel frattempo, il titolare del bar ha rinvenuto all'interno di una fessura sul retro del lavabo della toilette il portafoglio rubato.

I tre sono stati accompagnati presso la locale Questura per accertamenti più approfonditi, dai quali è emerso che, mentre la donna è incensurata, i due filippini hanno numerosi precedenti di Polizia a proprio carico, in particolare E.E. risulta agli arresti domiciliari per reati inerenti gli stupefacenti, nonché sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla P.G. nell'ambito di altro procedimento penale.

Passa in auto in piazzale Marconi e vede uno sconosciuto in sella alla sua bicicletta che gli era stata rubata nel cortile di casa lo scorso mese di luglio. Immediata la segnalazione alla polizia Municipale. Nei guai è finito l'altra sera un venticinquenne nato in Pakistan, ma residente in Italia, che dopo essere stato identificato e accompagnato al Comando di via Rogerio, è stato denunciato per ricettazione.

Il proprietario della city bike, un piacentino di 55 anni, aveva denunciato il furto della sua bicicletta lo scorso sedici luglio. Quando ha visto transitare nella zona della stazione la sua bicicletta condotta dal giovane, non ha avuto dubbi. Sul luogo della segnalazione è intervenuta la Polizia Municipale.
Il giovane fermato agli agenti ha dichiarato di aver acquistato la bicicletta per venti euro da uno sconosciuto nei paraggi della stazione.
Al Comando la vittima del furto, denuncia alla mano e avvalendosi di alcune foto della city bike, ha riconosciuto la bicicletta in ogni suo dettaglio. Che, al termine delle formalità di rito, è così tornata in suo possesso. Per il giovane pakistano è scattata la denuncia per ricettazione.

(Fonte Comune di Piacenza)

Pubblicato in Cronaca Piacenza
Lunedì, 20 Luglio 2015 09:04

Campogalliano, due arresti per furto di ferro

 

Compagnia Carabinieri di Carpi: rubano una tonnellata di ferro a Campogalliano. Due persone arrestate.

I Carabinieri della Stazione di Campogalliano hanno arrestato, la scorsa notte, due uomini di circa 40 anni perché sorpresi mentre rubavano una tonnellata di ferro dal cantiere di una abitazione in ristrutturazione.

La pattuglia, durante la perlustrazione notturna, ha notato dei movimenti in un cantiere in ristrutturazione e, appostatasi a distanza avendo intuito che potesse trattarsi di un furto in corso, ha atteso che i due uomini individuati salissero sul furgone parcheggiato proprio di fronte all'abitazione e che era già stato caricato, per poi bloccarli impedendone la fuga.

Le due persone, un modenese ed un magrebino residente a Campogalliano entrambi di circa 40 anni con precedenti per furto, avevano asportato ferro per un quantitativo di quasi 1 tonnellata, tra cui anche ringhiere e tubature, provocando un danno consistente alla vittima che avrebbe poi dovuto riacquistare sul mercato il materiale.

Dalla verifica è emerso che non tutto il ferro presente sul veicolo apparteneva alla stessa abitazione pertanto sono in corso accertamenti per verificare quali altri cantieri i due abbiano "saccheggiato" e, a tal proposito, si invitano i cittadini dei comuni di Campogalliano e Modena contattare i Carabinieri della Stazione di Campogalliano per segnalare eventuali furti di questa natura subiti di recente.

Carpi CC furto ferroferro

Pubblicato in Cronaca Modena

Il 30enne tossicodipendente residente a Carpi è stato visto da un passante che ha subito avvertito il 112. Alle spalle già una condanna per furto.  -

Modena, 13 aprile 2015 -

Venerdì notte verso le ore 04.00 circa, a seguito di una chiamata al 112 di un cittadino in transito sulla strada romana nord, i Carabinieri sono intervenuti nei pressi di un bar, dove un uomo incappucciato brandiva un piccone. La gazzella ha trovato l'uomo intento a prendere a picconate il distributore esterno di tabacchi, per prelevarne non solo sigarette ma anche le monete.

All'arrivo dei Carabinieri, il ladro si è nascosto dietro una siepe pensando di riuscire ad eludere il controllo ma è stato trovato e bloccato dai militari. Si tratta di un 30enne italiano residente a Carpi, tossicodipendente, con alle spalle già una condanna per furto. Sul posto è stata trovata anche la sua auto, la cui targa era stata alterata con un nastro isolante nero su alcuni numeri e lettere in modo da modificarli, riuscendo così ad eludere eventuali attività d'indagine dopo la fuga a seguito dei reati.

Sono in corso accertamenti da parte dei Carabinieri per verificare se nella stessa notte o in precedenti circostanze abbia commesso altri reati proprio avvalendosi della sua vettura. Il Giudice di Modena ha convalidato l'arresto e ha determinato l'obbligo di non allontanarsi dalla propria dimora nelle ore notturne, fino alla definizione del giudizio, che avverrà tra qualche settimana.

Pubblicato in Cronaca Modena

12 furti fra Nord e Centro Italia, soprattutto ai danni di esercizi della grande distribuzione di materiale elettronico. Tutti gli appartenenti della banda sono di etnia moldava, ad accezione di alcuni romeni, domiciliati principalmente nelle province di Mantova, Parma e Modena. -

Parma, 11 marzo 2015 -

I militari del Comando Provinciale Carabinieri di Cremona, coadiuvati dai militari dei Comandi Provinciali degli altri territori, hanno eseguito numerose ordinanze di custodia cautelare, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Cremona su richiesta della locale Procura della Repubblica nelle province di Brescia, Mantova, Parma, Reggio Emilia e Modena.

In manette sono finite 13 persone, 10 uomini e 3 donne, tutti di origine moldava e facenti parte di una radicata organizzazione criminale dedita a furti di ingente valore, principalmente ai danni di gradi catene di elettronica come Mediaworld e Trony. La banda prendeva di mira catene di distribuzione di elettrodomestici e prodotti elettronici con due modus operandi ben delineati: calarsi dal soffitto, dopo averlo forato o sfondare muri ed inferriate di magazzini con SUV e furgoni rubati. Tra i reati contestati, l' associazione per delinquere, il furto aggravato e la ricettazione.

Le indagini

La banda è responsabile di oltre dodici furti, commessi in varie località del nord e centro Italia, tra cui due episodi nella provincia di Cremona, cagionando danni che, tra il valore della merce trafugata ed i danneggiamenti alle strutture, ammontano ad oltre 1.000.000 di euro.

L'indagine svolta ha riguardato l'individuazione ed identificazione di un sodalizio criminale, consolidato e strutturato, dedito al furto sistematico con decine di colpi in tutto il territorio del nord Italia e ricavi milionari.

Al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Cremona è apparso subito evidente la meticolosità e l'efficienza nel compiere i furti. La banda aveva pianificato in ogni dettaglio le azioni, evidentemente reiterate nel tempo, con ruoli e compiti ben definiti, organizzati e strutturati. Centinaia le utenze telefoniche utilizzate e dismesse anche dopo solo un colpo realizzato o tentato, così come numerose le autovetture rubate e tenute occultate. 

A dare il via alle indagini, il furto avvenuto durante la notte tra il 25 ed il 26 settembre 2013, all'interno del supermercato "Mediaworld", nel centro commerciale di Gadesco Pieve Delmona in provincia di Cremona. Il bottino: smartphones, tablets, computer portatili ed altra merce per un valore di circa 100.000,00 euro.
Dalla visione delle immagini registrate dalle telecamere di quel centro commerciale, si notava che uno dei malviventi, durante il furto, rimaneva costantemente al telefono con un complice e sulla base di questo elemento, i carabinieri sono riusciti a individuare il numero telefonico utilizzato, in seguito oggetto di intercettazione telefonica.

L'organizzazione della banda

Nel corso delle indagini preliminari, lunghe, articolate e molto impegnative, i militari hanno identificato i vari ruoli dei soggetti (dal leader indiscusso, ai gregari, sino agli occasionali fiancheggiatori), loro singole mansioni, nonché l'esistenza di una cassa comune in cui far confluire i proventi dell'attività. Tutti gli appartenenti risultavano appartenere all'etnia moldava, ad accezione di alcuni romeni, domiciliati principalmente nelle province di Mantova, Parma e Modena.

 

 

Pubblicato in Cronaca Emilia
Sabato, 23 Agosto 2014 18:16

Modena, scarpe fatali per un tunisino

Il tunisino, scoperto dalla sicurezza del supermercato, ingaggia una colluttazione anche con gli agenti della volante.

Modena 23 agosto 2014 ----
Nella giornata di ieri, intorno alle ore 14:00 un equipaggio della Squadra volante del commissariato di P.S. di Modena è intervenuta presso il supermercato PANORAMA ove un cittadino tunisino aveva perpetrato il furto di un paio di scarpe da ginnastica del valore di euro 69.
Lo straniero, al fine di sottrarsi al controllo degli addetti alla vigilanza, cercava di fuggire ingaggiando una colluttazione con la guardia giurata ed un addetto alla vigilanza in servizio presso il supermercato e, successivamente, con gli stessi agenti della Volante intervenuti.
A seguito della colluttazione la Guardia giurata veniva refertata una prognosi di gg. 5, mentre l'addetto alla sicurezza e l'Agente della Polizia di Stato venivano giudicati guaribili rispettivamente in gg. 3 e gg. 5.
Il cittadino tunisino S.A., di anni 38 domiciliato in Sassuolo, in regola con le norme di soggiorno sul territorio nazionale, veniva pertanto tratto in arresto per i reati di rapina, lesioni personali e violenza e resistenza a pubblico Ufficiale.
Nella mattinata odierna è stato giudicato con rito per direttissima.

Pubblicato in Cronaca Modena

Il 17enne tunisino senza fissa dimora è stato individuato in seguito al furto di un cellulare. Una volta rintracciato dagli agenti, si è scoperto che il ragazzo era anche ricercato per rapina a mano armata. Il 19enne residente in città, invece, si aggirava per il centro con uno zainetto contenente marijuana e un bilancino.

Reggio Emilia, 30 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Nel corso dei controlli quotidiani predisposti dalla Questura, ieri la Polizia ha arrestato un minorenne ricercato per rapina a mano armata e ha scoperto un giovane spacciatore. Il primo avrebbe rubato il cellulare di un tassista che lo stava accompagnando a casa, mentre il secondo è stato trovato in possesso di 25 grammi di marijuana e un bilancino di precisione.

Nel pomeriggio di ieri una pattuglia della Squadra Mobile notava e seguiva un giovane che si aggirava con fare sospetto nei pressi di un esercizio pubblico del centro storico. Una volta fermato e identificato, all'interno del suo zaino sono stati trovati due involucri trasparenti contenenti marijuana, un bilancino di precisione, un telefono cellulare e la somma di 60 euro. Il 19enne A. F., residente in città, è stato quindi denunciato per possesso di stupefacenti ai fini di spaccio.

Ieri sera invece, poco dopo le 21, due giovani hanno preso il taxi dalla Stazione centrale in direzione Pieve Modolena. Dopo aver lasciato i due ragazzi a destinazione, il tassista si è accorto che lo smartphone custodito nel vano tra i sedili era stato asportato. Dopo aver provato a raggiungerli, ma inutilmente, l'uomo ha raccontato la vicenda a un agente della Polizia ferroviaria fuori servizio.

Le volanti alla fine sono riuscite a rintracciare i due ladri all'interno del parco di via Piani, in compagnia di altri giovani. Uno dei due clienti del tassista ha provato a nascondere il cellulare in terra, tra i piedi. In seguito a ulteriori controlli, è così emerso che proprio su di lui gravava un ordine di cattura per rapina a mano armata.

Il 17enne tunisino era stato collocato presso una comunità di Misano Adriatico, ma di fatto era senza fissa dimora e con numerosi precedenti. Il ragazzo è stato quindi arrestato e denunciato per furto in concorso, assieme al connazionale 20enne B. A. S. Il giovane è stato poi accompagnato all'Istituto minorile del Pratello, a Bologna.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Qualcuno ha violato nottetempo gli uffici dell'Ispettorato del lavoro e ha rubato due notebook. Probabilmente i ladri sono entrati da una finestra dopo averla infranta. Oltre al furto, i malviventi hanno rotto un lavandino. L'acqua ha così invaso il bagno e parte di un corridoio.

Reggio Emilia, 21 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Questa mattina un dipendente dell'Ispettorato del lavoro di via Borsellino, a fianco del Tribunale, all'arrivo in ufficio ha avuto una brutta sorpresa. Infatti, quando è arrivato di fronte alla sede, si è reso conto che qualcuno aveva forzato la finestra di uno dei locali. L'uomo ha così avvertito subito le forze dell'ordine.

Gli agenti della Polizia giunti sul posto constatavano che gli intrusi, probabilmente in ore notturne, avevano forzato una finestra per entrare. Una volta dentro, i malviventi avrebbero iniziato a rovistare nei cassetti di alcuni mobili, alla ricerca di chi sa cosa. Un vaso da fiori era ancora lì per terra, dove qualcuno l'aveva scaraventato. Come se non bastasse, il lavandino era stato danneggiato e il rubinetto lasciato aperto aveva allagato il bagno e parte di un corridoio.

Ma lo scopo del raid negli uffici dell'Ispettorato del lavoro non era compiere un atto vandalico. Infatti, quando gli impiegati hanno iniziato a controllare che non mancasse nulla, si sono presto resi conto che da una delle stanze erano stati portati via due computer portatili. La Squadra Mobile sta conducendo le indagini sulla vicenda.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Tre georgiani clandestini sono stati denunciati per ricettazione in concorso e possesso di attrezzi per lo scasso. Nell'appartamento dei tre in via Dalmazia erano stati trovati preziosi e alcuni iPad. Due di loro saranno espulsi, mentre un terzo è stato rimesso in libertà perchè può beneficiare dei termini previsti dalla legge per lasciare il Paese.

Reggio Emilia, 10 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

All'interno della loro abitazione in via Dalmazia avevano diverse chiavi alterate e una fresa utilizzate per i furti con scasso, insieme ad alcune serrature di porte blindate, utilizzate probabilmente per esercitarsi ad aprirle senza danneggiarle. Sembrano essere tre ladri esperti i georgiani clandestini denunciati dalla Polizia per ricettazione, anche se hanno meno di 30 anni. Oltre agli attrezzi, in casa venivano rinvenuti diversi gioielli e alcuni iPad, che si ritengono sottratti nel corso delle azioni criminose.

Refurtiva e attrezzi 2

La Squadra Mobile nell'ambito della costante attività investigativa volta al contrasto dei furti in appartamento, aveva individuato la dimora di tre cittadini georgiani fortemente sospettati di furti nelle abitazioni. Una volta sicuri della presenza in casa dei tre, gli investigatori con l'ausilio di una Volante hanno operato una perquisizione nell'appartamento. Nascosti in vari punti i poliziotti rinvenivano una serie di attrezzi atti allo scasso, oltre a refurtiva per un valore ancora in fase di quantificazione.

I tre georgiani, clandestini e con precedenti specifici, Z. B. e A. G. sono stati accompagnati oggi al Cie di Torino per essere espulsi, mentre B. A. potrà beneficiare dei termini previsti dalla legge per lasciare il Paese, in quanto l'Ordine del Questore gli era stato irrogato solo tre giorni prima. Quindi è stato rilasciato.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia
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