È partito ufficialmente il progetto "Reggio Emilia città senza barriere" per avvicinare sempre di più la città del Tricolore ai bisogni e alle esigenze dei diversamente abili.
di Federico Bonati -
"La disabilità attende risposte e Reggio Emilia si propone non solo di darle, ma di sforzarsi di diventare una città più europea in questo ambito, una città 'pilota' a livello nazionale e internazionale nell'esperienza di partecipazione, progettazione e rimozione delle barriere architettoniche e culturali verso la disabilità". Con queste parole il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi parla del progetto "Reggio Emilia Città senza barriere", presente insieme alla giunta e al presidente della provincia Manghi in Piazza Prampolini.
Per attivare l'iniziativa sono state individuate quattro macro aree (città-accessibilità universale; sanità; progetto di vita; cultura), che raggruppano nove tavoli di lavoro tematici (mobilità, barriere architettoniche, formazione, accoglienza ed educazione e percorsi di vita, lavoro, sfide, anima, cultura) per ripensare assieme attività e progetti centrali ai fini della qualità della vita delle persone disabili, cercando di riprogettare con i diversi servizi della pubblica amministrazione nuove formule di intervento partendo dal ricco patrimonio di esperienze esistenti sul nostro territorio. I tavoli coinvolgono enti, ma anche associazioni, famiglie, persone che, all'interno di essi, possono mappare le barriere e fare progetti in merito, con una strategia comune e azioni coordinate, per dare vita a un unico progetto sulla città.
L'obiettivo è duplice: da un lato "togliere gradini" fisici; dall'altra "non farne più", cioè cambiare la mentalità e creare un'attenzione sul tema, che diventi nel tempo un fatto culturale "normale", acquisito.
"L'impegno politico sul tema della disabilità è per noi molto esplicito – prosegue Vecchi – e vuole essere stabile e continuativo. Ci sono senz'altro 'cose da fare', progetti da costruire e realizzare, con finanziamenti i primi dei quali saranno previsti già dal prossimo Piano triennale investimenti del Comune. Pensiamo per cominciare a interventi su beni comuni, come parchi, palestre, trasporto pubblico. Il tema qui non è però solo 'operativo', è anche e in egual misura culturale e valoriale. Dobbiamo superare le barriere fisiche, e prima ancora quelle mentali, i preconcetti culturali sulla disabilità. Non ho dubbi sul fatto che, se avessimo a disposizione un solo euro e dovessimo decidere come investirlo tutti concorderemmo sul fatto che debba essere investito per la disabilità, per il superamento di barriere al fine di migliorare la vita di persone con disabilità. Su temi come questo si creano di solito, e comprensibilmente, grandi aspettative. Noi vi lavoreremo con cura e continuità, un passo dopo l'altro, senza nasconderci le difficoltà e con il coinvolgimento della città".
Alle 18 ha preso il via "Notte di Luce", il primo step ufficiale del progetto. Tutte le luci di Piazza Prampolini sono state spente, facendo risaltare le candele che adornano il luogo accese poco prima. In sottofondo "Fix you" dei Coldplay a garantire l'emozione ai presenti. Arriva poi il momento dell'esibizione di Violetta Zironi, reduce dal talent X Factor, che ha allietato i presenti con alcune canzoni del suo repertorio.
Con questo gesto simbolico, e le idee ben chiare, Reggio Emilia si prepara ad essere la città di tutte le persone, una città universalmente accessibile ed essere, anche in tema di disabilità, una città europea.