Il 34enne si trovava provvisoriamente sottoposto alla misura dell'affidamento terapeutico nella comunità locale, beneficio che gli è stato recentemente revocato dal Tribunale di Sorveglianza di Bologna che ha rigettato l'istanza finalizzata alla prosecuzione del beneficio a causa delle difficoltà che lo stesso ha avuto ad adeguarsi alle regole interne alla struttura.
L'uomo, riconosciuto colpevole dalla giustizia e condannato con un cumulo di sentenze passate in giudicato per i reati di furto, rapina, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento, lesioni personali, rissa, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e guida senza patente, commessi nel territorio dell'Emilia Romagna tra il 2008 e il 2019, dovrà scontare una pena detentiva pari a due anni, tre mesi e tredici giorni.
Secondo quanto accertato dagli atti giudiziari, durante un recente periodo di detenzione carceraria, il 34enne ha manifestato difficoltà nel controllarsi, generando episodi conflittuali con altri detenuti e commettendo ulteriori reati all'interno della struttura penitenziaria.
Inoltre il 34enne era stato anche sottoposto a plurime misure di prevenzione, come il foglio di via obbligatorio e il divieto di ritorno da diversi comuni che ha reiteratamente violato a seguito della commissione di reati commessi in Romagna.
I Carabinieri, acquisito il provvedimento di cattura ed effettuati i necessari riscontri per accertarne la presenza nella comunità lo hanno prelevato e condotto in caserma dove gli è stata notificato l’ordine di esecuzione della pena detentiva con la contestuale revoca dell’affidamento in prova.
Al termine delle operazioni di rito l’uomo è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Parma come disposto dall’Autorità Giudiziaria.