Poi finalmente l'annuncio dell'imminente arrivo delle mascherine prodotte da 5 fabbriche, poi scese inspiegabilmente a quattro, con addirittura il prezzo calmierato a 0,50€. Un prezzo completamente sbagliato perché a quel valore non sarebbe stato possibile uscire dal secondo passaggio della filiera, ossia dal distributore all'ingrosso. Inoltre, da parte governativa, non si era nemmeno proceduto a togliere l'IVA che gravava al 22% (in seguito abbassata al 10%).
Ed oggi, che le mascherine ancora non si trovano, la colpa Arcuri la scarica sulle farmacie, aggiungendo in modo velenosetto che "quando costavano molto le possedevano".
No, Signor Commissario, le farmacia non le possedevano e addirittura alcune, pur di averne disponibili per esigenze d'emergenza, le acquistarono anche a 11€/cad. Come avrebbero potuto venderle a 0,5€
Temo che il Supercommissario non solo abbia pesantemente "pestato" nell'esercizio della sua funzione ma dimentica che le imprese, gli esercizi commerciali e le farmacie che tentarono di approvvigionarsi di mascherine e altri DPI nelle prime settimane di epidemia, vennero brutalmente separate dai loro acquisti (pagati!) per effetto dei sequestri disposti dalle Prefetture che destinarono i prodotti alla Protezione Civile che avrebbe dovuto distribuirle.
Ma val la pena di ricordare che le prime mascherine distribuite in Lombardia e poi in Campania sono state etichettate dall'Assessore Gallera "di carta Igienica" e dal governatore della Campania "mascherine del coniglietto Bunny".
Infine, per mancanza di dispositivi di sicurezza, abbiamo registrato oltre 160 medici deceduti oltre alle decine di operatori socio sanitari anch'essi deceduti.
Ma Arcuri dimentica anche che sarebbe stato nei sui compiti agevolare e oliare la macchina nazionale e invece, oltre a non aver centrato l'obiettivo, dimostra una arroganza insopportabile per la quale dovrebbe venire defenestrato, oltre che per l'inutilità così ben dimostrata. Il Commissario invece si era speso per non sottoporre più a sequestro le merci di Medtronic, azienda statunitense con una sede produttiva in Italia per «Superiori interessi nazionali», sarebbe utile conoscere anche quali.
Una domanda… tutti gli altri consulenti dove sono finiti? Cosa stanno combinando i 300-400 consulenti distribuiti nelle task force? Per il 18/5 hanno predisposto i protocolli per tutte le attività?
A ognuno la libertà di opinione su questo "avatar" parlamentare.