Le associazioni Legambiente Parma, WWF Parma e NoCargoParma già nel 2021 avevano presentato ricorso presso il TAR di Bologna contro il parere di compatibilità ambientale espresso dal Ministero per la Transizione Ecologica per il progetto di allungamento della pista dell’aeroporto Giuseppe Verdi.
A seguito degli ultimi aggiornamenti sul nuovo piano di sviluppo aeroportuale, per il quale il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha ritenuto di mantenere valido il parere di compatibilità ambientale e di non procedere a nuova Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), le associazioni hanno deciso di aggiungere ulteriori integrazioni al ricorso precedentemente presentato affinché tale decisione venga rivista.
Già in precedenza lo stesso parere della Commissione Tecnica del Ministero riconosceva l’esistenza di lacune e criticità nella valutazione degli impatti, i quali, in realtà non risultano del tutto chiariti e superati per passare alla fase attuativa del progetto.
In particolare, alcune delle prescrizioni presenti nel decreto di VIA pospongono alla fase di progettazione esecutiva la verifica della compatibilità ambientale di elementi non certo secondari quali lo studio di rischio di incidente aereo e la risoluzione delle interferenze urbanistiche tra il progetto e il tessuto urbanizzato. Una disposizione che le associazioni ritengono illegittima in quanto tali verifiche andrebbero fatte preventivamente.
Peraltro, merita di essere evidenziato già in questa fase, che la costruzione di ogni aeroporto ha ricadute ambientali, non solo per impatti acustici e atmosferici, ma anche quelle connesse alla progettazione aeronautica dell’infrastruttura (Regolamento UE 139-2014 e standards ICAO-EASA-ENAC).
Il Ministero ha emesso il provvedimento con il quale si è escluso che l’aggiornamento del Master Plan dovesse essere sottoposto a procedura di assoggettabilità a VIA sull’errato presupposto che le modifiche progettuali fossero esclusivamente migliorative sotto il profilo ambientale, non rilevando che, al contrario, vi fossero evidenti effetti negativi quantomeno rispetto alla sicurezza del Viale delle Esposizioni del quale il progetto originario prevedeva la demolizione (proprio perché l’esistenza era incompatibile con la pista).
Inoltre, il master plan è stato aggiornato anche sotto il profilo della sostenibilità economica, in quanto il proponente ha dovuto prendere atto del mancato raggiungimento dei volumi di traffico previsti e spostato gli obiettivi dal 2023 al 2025.
Le associazioni sottolineano nuovamente la mancanza di una progettazione che risponda alle esigenze della città da diversi punti di vista, da quello ambientale a quello economico a quello della sicurezza e si unisce al disappunto, espresso dagli esponenti della maggioranza del Comune di Parma per l’insistenza nel proporre un’espansione palesemente finalizzata ad introdurre voli Cargo con gravissime conseguenze sul territorio, l’ambiente e la vita dei cittadini.
Marta M. Mancuso, presidente Legambiente Parma
Rolando Cervi, presidente WWF Parma
Annalisa Andreetti, presidente NoCargoParma
Andrea Torreggiani