In occasione dell'apertura del quinto ristorante di Modena, sono partite le selezioni online per individuare i candidati che parteciperanno al "McItalia Job Tour" -

Miodena, 02 settembre 2014 –

McDonald's, in occasione dell'apertura del quinto ristorante di Modena, prevista per la metà di ottobre, annuncia l'avvio delle selezioni online per individuare i candidati che parteciperanno al McItalia Job Tour, l'evento itinerante di selezione del personale impiegato per le nuove aperture McDonald's lungo la penisola.
Con l'avvicinarsi di ogni apertura in programma, il McItalia Job Tour fa tappa nelle città sede dei nuovi ristoranti e dà la possibilità, a chiunque lo desidera, di partecipare alle selezioni per diventare "crew", ovvero parte integrante del team di lavoro e gestione del nuovo ristorante, e di avere l'opportunità di lavorare in un contesto dinamico, giovane, informale e dalla forte identità di gruppo.

Il sito web mcdonalds.it è il punto di riferimento per quanti vogliono candidarsi per le posizioni aperte. Fino al 18 settembre 2014 i candidati interessati a lavorare nel McDonald's di Modena potranno partecipare alla prima fase di selezione rispondendo ad alcune domande (disponibilità oraria, tipo di mansioni a cui si è interessati, area geografica di interesse etc) e inserendo il loro cv online. Ai candidati idonei verrà inoltre richiesta la compilazione di un test comportamentale, che restituisce un'analisi completa del profilo del candidato.

I candidati che supereranno il test verranno contattati da McDonald's e avranno accesso ai colloqui individuali che si svolgeranno in occasione della tappa del McItalia Job Tour che si svolgerà a Modena entro la fine di settembre. Soltanto i candidati selezionati nella fase precedente, che avranno ricevuto conferma da McDonald's con convocazione e indicazione dell'orario, potranno accedere ai colloqui e, in questa occasione, ottenere anche tutte le informazioni sull'azienda e sul lavoro in McDonald's, grazie alla presenza di crew, hostess e manager che già lavorano nei ristoranti del territorio, in un'occasione unica di totale trasparenza.

McDonald's alla fine del 2012 ha fatto un annuncio importante: 3.000 nuovi posti di lavoro in 3 anni. Dalla data dell'annuncio a oggi McDonald's ha già ha già aperto 51 ristoranti – di cui 14 nel 2014 - e assunto oltre 1530 persone. Per cercare queste persone, per raccontare loro cos'è McDonald's, per dare concretezza alla promessa, l'azienda ha deciso di organizzare il McItalia Job Tour.
Per la nuova apertura di Modena, McDonald's è alla ricerca di 22 persone dinamiche, predisposte al lavoro in team e al contatto con il cliente per le seguenti posizioni:

Crew
Addetto alle vendite e alla preparazione dei cibi, è il cuore pulsante del ristorante. Ha orari flessibili e spesso lavora part-time. Agli studenti è richiesta una disponibilità minima di 8 ore settimanali. È parte di una squadra affiatata che accoglie i clienti alla cassa o in sala, prende le ordinazioni e prepara con competenza i prodotti in cucina rispettando gli standard di igiene e sicurezza. È responsabile della qualità e del servizio al cliente. Può diventare Manager e, in seguito, Direttore di Ristorante.

Hostess o Steward
Responsabile dell'accoglienza e dell'animazione del ristorante, lavora part-time o full-time. Gestisce eventi speciali e feste per bambini. Le caratteristiche del suo ruolo richiedono cordialità e la volontà di soddisfare le esigenze del cliente. Ha talento organizzativo unito a creatività e passione per i più piccoli. Conosce i meccanismi operativi del ristorante dietro al banco e in cucina, svolge alcune mansioni con i Crew, accoglie i clienti ed è responsabile della loro soddisfazione. Può diventare Capo-Hostess o Capo-Steward.

McDonald's offre, soprattutto ai giovani, una concreta possibilità d'ingresso nel mondo del lavoro e di crescita professionale. Nei quasi 500 ristoranti McDonald's di tutta Italia lavorano oltre 17.500 dipendenti che servono ogni giorno oltre 700.000 clienti. Il 60% dei dipendenti è costituito da donne e le direttrici rappresentano il 50% degli store manager. L'età media dei crew è di 30 anni e ben l'81% dei dipendenti totali ha un'età inferiore ai 35 anni. I lavoratori studenti sono il 32%. Il 94% dei dipendenti che lavorano da McDonald's è assunto con una forma contrattuale stabile.

Nel sistema McDonald's il merito, le pari opportunità e la crescita professionale sono pilastri fondamentali. Attraverso la formazione e il supporto costante, chiunque può arrivare a ricoprire i ruoli più elevati, partendo dalle posizioni più operative per arrivare fino a quelle di maggiore responsabilità nazionale e internazionale. Studenti al primo impiego o mamme lavoratrici, cittadini stranieri o lavoratori in cerca di nuove sfide, a tutti sono offerte le medesime opportunità e gli stessi strumenti organizzativi, formativi e professionali.

Per maggiori informazioni e per inviare il proprio cv: www.mcdonalds.it/lavorare

(Fonte: ufficio stampa Mc Donalds)

Soluzioni innovative e pratiche sperimentali da implementare nelle pmi reggiane. A vincere il bando della Provincia è stato il progetto presentato da CNA Impresa Donna, in collaborazione con l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia -

Reggio Emilia, 1 settembre 2014 -

Essere mamma, moglie, lavoratrice, in una parola: donna. È sempre più difficile per le donne conciliare i tempi vita-lavoro e far combaciare i ritmi e le esigenze della sfera familiare e professionale, oltre a trovare uno spazio per sé stesse.

Per cercare di dare un aiuto a imprese e dipendenti e dare una risposta a un tema di grande attualità al centro delle politiche attive del lavoro, delle politiche di welfare e, in generale, delle politiche di sviluppo territoriale, la Provincia di Reggio Emilia ha istituito un bando per la presentazione di idee progettuali per la realizzazione di azioni per il miglioramento della conciliazione dei tempi vita lavoro. A vincerlo è stato il progetto presentato da CNA Impresa Donna, in collaborazione con l'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

Il raggruppamento del sistema CNA che rappresenta 3.000 imprenditrici in tutta la provincia reggiana, svilupperà una ricerca con il coinvolgimento diretto di molte imprese associate strutturate per affrontare i temi della conciliazione. Obiettivo dell'indagine quello di raccogliere il fabbisogno reale di imprese e lavoratori e progettare soluzioni innovative e pratiche sperimentali "non calate dall'alto" e in grado di essere implementate in futuro in molte altre aziende reggiane.

"Siamo ovviamente molto soddisfatti che il nostro progetto sia stato valutato così positivamente – afferma Paola Ligabue, Presidente provinciale CNA Impresa Donna – soprattutto perché contiamo di sensibilizzare in questo modo le piccole e medie imprese ad adottare delle pratiche condivise capaci di migliorare la qualità della vita dei propri dipendenti. E si sa che un dipendente soddisfatto lavora meglio e contribuisce maggiormente allo sviluppo dell'azienda".

"Oltre alle imprese che ci daranno la loro disponibilità a partecipare alla ricerca, - conclude Paola Ligabue - ringrazio il prof. Massimo Neri, in qualità si supervisore scientifico del progetto, e il dott. Matteo Rinaldini, in qualità di coordinatore, entrambi del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e dell'Economia di Unimore, che ci supporteranno durante le fasi di rilevazione, analisi e valutazione dei dati che presenteremo in un importante convegno nei prossimi mesi".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Secondo una ricerca dell'Osservatorio CNA un reddito da 10 mila euro all'anno è esente per il lavoratore dipendente e tassato fino al 26,5% per imprenditori e professionisti -

Reggio Emilia, 29 agosto 2014 -

Un reddito annuo di 10mila euro può essere esente da tasse. Oppure gravato da un prelievo di 2300 euro, vale a dire consegnarne oltre un quarto all'erario. La differenza tra i due trattamenti? Esclusivamente nel profilo giuridico dell'attività esercitata. "Lavoro che scegli, tassa che paghi", si potrebbe sintetizzare in uno slogan. Sono i risultati, sorprendenti, di una ricerca dell'Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle Piccole imprese dal titolo: "Il fisco non è uguale per tutti".

Un reddito da 10mila euro annui è esente per il lavoratore dipendente. Gli stessi 10mila euro sono tassati al 16,6% per imprenditori individuali in contabilità semplificata e professionisti, addirittura al 26,5% per l'imprenditore in contabilità ordinaria.

"E' vero che la crescita del reddito – commenta Nunzio Dallari, Presidente CNA Reggio Emilia - aiuta a ridurre le abissali, e inique, differenze nel prelievo fiscale ma senza rendere giustizia al lavoro Autonomo o d'impresa. Di fronte a 20mila euro di reddito annuo entra in campo il prelievo anche sul dipendente (al 14,11%). Nel contempo sale, sempre su 20mila euro di reddito, al 23,65% per professionisti e imprenditori individuali in contabilità semplificata e al 27,5% per gli imprenditori in contabilità ordinaria".

"Mano a mano che le entrate da lavoro crescono, - continua il Presidente provinciale CNA - il livello dei prelievi tende ad addensarsi sulla fascia alta. Le differenze tra redditi uguali, ma generati da soggetti di natura giuridica diversa, non scompaiono, anzi si traducono in differenze pesanti migliaia di euro".

Infatti, a 30mila euro il prelievo per i dipendenti arriva al 22,71% contro il 27,4% su imprenditori individuali in contabilità semplificata e professionisti e il 29,23% sugli imprenditori in contabilità ordinaria, che in dodici mesi subiscono, quindi, un prelievo di quasi 2mila euro superiore a quello del dipendente.

"E pensare che la riforma fiscale del 1973 – aggiunge Nunzio Dallari - si poneva l'obiettivo opposto: garantire condizioni di equità tra le diverse categorie di reddito da lavoro sotto il profilo del prelievo fiscale. Dopo oltre quarant'anni, a parità di reddito non si garantisce parità di prelievo. E a fare le spese di questa incongruenza sono lavoratori autonomi, artigiani e piccoli imprenditori. La comoda, generica, e ingenerosa "presunzione di evasione" entrata purtroppo a far parte dell'immaginario collettivo non può essere il motivo di una differenza di prelievo così sostanziale".

Secondo il Presidente Dallari vanno ristabilite condizioni di equità fiscale riportando progressivamente la pressione fiscale sulle piccole imprese personali allo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti: "Come? La CNA lo sostiene da tempo: agendo simultaneamente su due leve, Irpef e Irap. Ovvero, aumentando la detrazione da lavoro autonomo e d'impresa allo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti, e definendo, in tempi brevi, i contorni della cosiddetta "autonoma organizzazione", al fine di chiarire quali imprese individuali sono esenti dall'Irap, portando nel contempo la franchigia da questa imposta dagli attuali 10.500 a 25mila euro".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Per i pubblici esercizi stimato un calo dei ricavi a fine stagione estiva tra il 15% e il 20% dovuto anche al maltempo. Fiepet Confesercenti Modena chiede alle amministrazioni una proroga delle concessioni per i dehor -

Modena, 28 agosto 2014 -

Nel novero dei danni causati dal maltempo persistente nell'estate 2014 si devono inserire anche i mancati incassi dei bar e ristoranti di Modena e provincia, che si erano attrezzati con i dehor ad accogliere i clienti che volevano consumare all'aperto pranzi, cene, aperitivi, colazioni o una semplice bibita. Il numero particolarmente alto di giornate di pioggia e le temperature, soprattutto serali, al di sotto della media del periodo, hanno infatti sconsigliato i molti modenesi che non sono partiti per le vacanze dal cercare bar e ristoranti che offrissero loro la possibilità di passare serate all'aperto. Fiepet Confesercenti Modena stima che a fine stagione il calo dei ricavi dovuto al maltempo si assesterà sul 20% per i bar e sul 15% per ristoranti e pizzerie.

"Questi cali consistenti ed ancor più pesanti se inseriti nel contesto di crisi e calo dei consumi – sottolinea Gianfranco Zinani Presidente Fiepet Confesercenti Modena - rischiano quindi di mettere a rischio la sopravvivenza di molte imprese e conseguentemente molti posti di lavoro nel settore. Per cercare di porre almeno un parziale rimedio a questa pesante situazione chiediamo a tutte le amministrazioni comunali della provincia di Modena di concedere la proroga automatica e non onerosa di tutte le concessioni per dehor estivi per 30 giorni oltre la naturale scadenza".

Sperando quindi che l'inizio della stagione autunnale sia più clemente da un punto di vista meteorologico rispetto all'estate ormai agli sgoccioli, molti operatori del settore pubblici esercizi potrebbero cercare di recuperare una parte dei ricavi persi ed inoltre potrebbero prorogare di un mese molti contratti di lavoro stagionali contribuendo a contrastare la diminuzione dell'occupazione nel settore.

(Fonte: Ufficio stampa Confesercenti Modena)

Martedì, 26 Agosto 2014 14:48

Novellara - Corso per conduttori di acetaia

Sono aperte le iscrizioni al corso base per Conduttori di Acetaia che sarà organizzato a settembre da Acetaia comunale e associazione Confraternita Aceto Balsamico Tradizionale presso il Municipio.

Reggio Emilia, 26 agosto 2014 –

Un corso, rivolto a principianti e più esperti per imparare o affinare le corrette tecniche che consentono un'ottimale gestione della batteria. E' ormai da quattro anni che il comune di Novellara promuove, insieme ad alcuni appassionati ed attivi volontari, l'iniziativa di aprire al pubblico un luogo nuovo ed allo stesso tempo storico, perché porta con sé importanti tradizioni. Si sta parlando dell'Acetaia Comunale, ubicata nel sottotetto della Rocca dei Gonzaga.

Sono state disposte qui batterie da sei botti di legni diversi (rovere, castagno, ciliegio, gelso) nelle quali il prezioso aceto resta ad invecchiare, e nel frattempo viene custodito ed anche visitato, grazie all'altrettanto preziosa disponibilità dei volontari che si occupano del pubblico la prima domenica di ogni mese, ad esclusione di Agosto. Ultimamente il Comune di Novellara e l'Acetaia comunale in collaborazione con la Confraternita Aceto Balsamico Tradizionale si sono dati da fare per organizzare un corso base dedicato rivolto a tutti coloro che desiderassero sapere qualcosa di più su questo prodotto antico e prestigioso del quale possiamo ritenerci eredi.

Facendosi poi volontari, sarebbe possibile anche diventare partecipi della cura costante, stagione dopo stagione, dedicata a questo tesoro tenuto al sicuro nelle botti conservate in una sistemazione affascinante quale è la Rocca medioevale dei signori di Novellara, i Gonzaga; inoltre, per chi non avesse lo spazio per le botti, questa sarebbe una soluzione ideale per fare pratica. Il corso si terrà a Novellara proprio all'interno della Rocca dalle 20.30 alle 22.30 il lunedì e il mercoledì dal 1 al 24 Settembre. Il costo è di 90 € + 35 € per l'iscrizione all'associazione, con incluso anche il materiale didattico, mentre di seguito è il programma dettagliato:

Lunedì 1 settembre 2014 ore 20.30
Registrazione e saluti
Presentazione del corso
La storia

Mercoledì 3 settembre ore 20.30
La raccolta delle uve
La cottura del mosto
La fermentazione del mosto
L'acetificazione del mosto
L'invecchiamento

Lunedì 8 settembre ore 20.30
Come si acetifica una botte
I legni, le botti, le batterie
Caratteristiche dei legni
Rimedi e/o riparazioni

Mercoledì 10 settembre ore 20.30
Come si inizia una batteria
Come si mantiene una batteria
Travasi, prelievi, controlli

Lunedì 15 settembre ore 20.30
· La normativa vigente
· L'analisi Sensoriale
· Degustazione di mosti

Mercoledì 17 settembre ore 20.30
· introduzione alla valutazione del balsamico
· assaggi di aceti balsamici tradizionali
Lunedì 22 settembre ore 20.30
· assaggi di campioni significativi

Mercoledì 24 settembre
· Il corretto uso dell'aceto balsamico in cucina
· cena

Per maggiori informazioni e iscrizioni: Zecchetti Avio 3392865791 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)

CNA Plaude all'attività di controllo che ha portato all'emersione di due centri irregolari a Carpi -

Modena, 25 agosto 2014 -

L'individuazione di due centri massaggi irregolari a Carpi, scoperti dalla Polizia locale, che ringraziamo per questi controlli, dimostra quanto sia diffuso il fenomeno dei centri estetici che svolgono la propria attività senza le necessarie autorizzazioni esiste. Si tratta di un problema grave da un punto di vista economico e sanitario. Nel primo caso, infatti, si tratta della concorrenza sleale che subiscono i professionisti del settore - a Modena stiamo parlando di circa 1800 centri, tra estetica e acconciatura, attualmente attivi - imprenditori che hanno investito risorse personali e finanziarie per ottenere le necessarie qualifiche.

Ma sono almeno altrettanto importanti le implicazioni sanitarie del fenomeno, che si manifestano attraverso i rischi che subiscono coloro che si fanno mettere le mani addosso da gente impreparata, magari con l'utilizzazione di prodotti contraffatti o non testati.
Quello degli attestati di qualifica falsificati è, peraltro, un problema non nuovo: "nelle scorse settimane – rivela Luana Franzoni, presidente dell'Unione Benessere e Sanità della CNA di Modena - ne abbiamo già denunciati un paio, due certificati prodotti in Sicilia e a Milano di cui noi stessi abbiamo rilevato l'irregolarità, avvertendo poi i comuni dove avrebbero dovuto insediarsi queste due attività con prestanome italiani".
"A questo proposito – continua Franzoni - ribadiamo la nostra disponibilità a fornire la necessaria consulenza ai comuni per la verifica degli attestati richiesti dalla legge regionale.

Fortunatamente i comuni modenesi sono tra i pochi a non accontentarsi dell'autocertificazione, ma a richiedere materialmente copia dell'attestato di qualificazione, ovviando ad un paradosso della burocrazia che, per consentire l'apertura di centro estetico oggi richiede di tutto – finanche la certificazione del collaudo degli impianti di ricambio di aria, dove previsti, o la conformità delle vetrate antisfondamento – ma, appunto, non necessita della copia dell'attestato di qualificazione.

E' appena il caso di sottolineare come sia importante, soprattutto in questo settore, l'attività dei centri di formazione accreditati come Ecipar, l'ente di CNA, da anni abilitato all'organizzazione di corsi qualificanti in questo settore.
Sì ai controlli, dunque, è sì anche alla burocrazia, quella sana, quella che serve. E la burocrazia che serve è quella dei documenti che contano, non quella che rifiuta il riconoscimento di un documento perché riporta la dicitura "Pavullo n/F, provincia di Modena" anziché "Pavullo nel Frignano". Perché è capitato anche questo.

(Fonte: L'Ufficio Stampa CNA Mo)

Lavoro: per il 14% delle assunzioni le imprese non trovano figure professionali inadeguate.

Reggio Emilia 22 agosto 2014 --
Gli imprenditori reggiani continuano a trovare difficoltà nel reperire le figure professionali che intendono assumere. Anzi, a differenza di quanto avviene sia a livello nazionale che regionale - dove si registra una riduzione della difficoltà - in provincia di Reggio Emilia questi problemi sono in aumento.
Il 14% delle assunzioni previste per il 2014 dalle imprese reggiane - secondo l'analisi dei dati Excelsior dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia - riguarda, infatti, figure di difficile reperimento, mentre per l'Italia e l'Emilia-Romagna questa quota non supera il 10%.
Nel 2013 l'indagine sulle previsioni occupazionali, effettuata dall'Ente camerale per conto di Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro, aveva rilevato difficoltà, per la provincia di Reggio, nel 12,6% dei nuovi ingressi, mentre era del 10,6 in Emilia-Romagna e dell'11,2% in Italia.
Assunzioni difficili da reperire (% sul totale assunzioni)
(Grafico_1)

RE Grafico1 Lavoro assunzioni CCIAA
La difficoltà nel reperire personale idoneo è da attribuire in egual misura sia ad un ridotto numero di candidati disponibili all'assunzione che ad preparazione inadeguata dei candidati: 7% del totale assunzioni per ognuna delle due motivazioni.
Dall'analisi per settore di attività economica emerge che la maggior difficoltà di reperimento riscontrata dagli imprenditori reggiani è presente nelle industrie meccaniche, nelle quali oltre il 30% delle figure ricercate risultano difficili da trovare. Ardua anche la ricerca di personale da inserire negli "altri servizi" e nel comparto del tessile-abbigliamento, settori per i quali è previsto che circa un quarto del totale assunzioni è di difficile reperimento.
Per le industrie dei metalli, turismo e ristorazione, tempo libero e altri servizi alle persone, la difficoltà riguarda circa il 20% dei nuovi ingressi in totale; valori inferiori al 10%, invece, per sanità e assistenza sociale (8%) e commercio (6,8%).

I settori con maggiori difficoltà di reperimento e i motivi – Anno 2014
(Grafico_2)

RE Grafico2 lavoro difficolta CCIAA
Ingegneri, architetti e professioni assimilate, professioni tecniche nelle scienze della salute e della vita, artigiani e operai specializzati di meccanica di precisione, artigiani ed operai metalmeccanici specializzati, installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed elettroniche sono le figure professionali per le quali si registrano le più alte difficoltà di reperimento, visto che all'appello manca oltre un terzo del personale ricercato dalle imprese.
Particolarmente agevoli, invece, risultano le assunzioni nei settori dei servizi operativi (attività immobiliari, di noleggio, vigilanza, ecc.), dei trasporti e logistica, e nelle costruzioni.
Il tempo medio di ricerca delle figure professionali idonee alle attività da svolgere è di 3 mesi, periodo che raggiunge i 3,8 mesi per il settore manifatturiero, mentre non supera i 2,4 mesi per i servizi. Per alcune attività dell'industria - come, ad esempio il tessile-abbigliamento o le "altre industrie" - il tempo impiegato per il reperimento di personale supera i 4 mesi.
(Fonte CCIAA Reggio Emilia)

Martedì, 19 Agosto 2014 10:45

Periti industriali, rinnovato il consiglio

Il Collegio dei Periti Industriali di Modena rinnova il Consiglio Direttivo nel segno della continuità. Confermato Alberto Bevini.

Modena, 19 agosto 2014 – Il Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati di Modena ha, nei giorni scorsi, rinnovato il proprio Consiglio Direttivo nel segno della continuità, confermando con il 73% delle preferenze Alberto Bevini alla carica di Presidente e facendo registrare un'alta affluenza alle urne per il rinnovo degli organismi dirigenziali della categoria in ambito locale.
Molto significativo anche il rinnovamento generazionale: il nuovo Consiglio avrà un'età media di 45 anni, mentre la componente femminile sarà di 2 consigliere una delle quali assumerà anche la carica di Segretario del Collegio, a testimonianza di una categoria aperta e attenta alle necessità di una professione ormai non più esclusiva prerogativa maschile.
Il nuovo Consiglio direttivo risulta quindi così composto da Alberto Bevini (Presidente), Elisa Capitani (Segretario), Andrea Verdi (Tesoriere) e dai consiglieri Carlo Alberto Bertelli, Fabio Luccarini, Luciana Pagiusco, Enrico Pivetti, Luca Torricelli e Nicola Zecchini.
"Desidero ringraziare pubblicamente tutti gli iscritti che hanno voluto manifestare il proprio interesse alle vicende del nostro Collegio professionale recandosi ai seggi ed esprimendo il proprio voto" afferma il Presidente Alberto Bevini. "L'alta partecipazione alle nostre elezioni interne – prosegue Bevini – testimonia la vitalità e la concretezza che caratterizzano la nostra professione. La mia soddisfazione deriva sia dall'esito personale del voto sia – soprattutto – da quello della nostra lista "Crescere Insieme", che ha visto eletti tutti i componenti. Ringrazio gli iscritti per la rinnovata fiducia e confermo che questo Consiglio avrà come scopo principale quello di prestare attenzione alle esigenze dei colleghi, ma anche di aprire il nostro Collegio ai rapporti esterni con le Istituzioni locali e regionali. Sono certo che questo Consiglio dimostrerà di essere un gruppo coeso ed efficiente, in grado di affermare quelle che sono le nostre capacità e l'importanza del nostro ruolo".
Il Collegio dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati di Modena è stato fondato nel 1946, conta ad oggi 1023 iscritti di cui circa 200 sono giovani Under 40. La maggior parte degli iscritti pratica prevalentemente la libera professione, gli altri si dividono tra attività imprenditoriale e come dipendenti presso gli uffici tecnici di Enti pubblici ed aziende private. Il Collegio dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati di Modena conta 16 diverse specializzazioni; con questa articolazione riesce a coprire gran parte delle esigenze impiantistiche, e non solo, del nostro territorio. La cultura e la tradizione dell'istruzione tecnica degli eccellenti Istituti della nostra provincia (ITIS Corni, ITIS Fermi, ITIS Da Vinci ed altri) vengono arricchite dall'esperienza professionale e tramandata dai periti industriali "senior" alle giovani generazioni di periti industriali. Il Collegio dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati di Modena partecipa a tutti i tavoli tecnici e politici al pari delle altre professioni, con particolare attenzione verso le altre realtà tecniche del territorio.
- Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della provincia di Modena -

Martedì, 19 Agosto 2014 08:59

Sistri, bocciato senza appello

I risultati di un sondaggio CNA su 1.700 imprese associate.

Reggio Emilia, 19 agosto 2014 --
Due. E' il voto che, in una scala da uno a dieci, le imprese assegnano al Sistri. Bocciatura senza riserve e senz'appello a settembre. E' il risultato di una indagine condotta dal Centro Studi CNA. A infliggere la "condanna" un campione altamente rappresentativo di circa 1.700 imprese associate alla Confederazione, tutte soggette al sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti.
Anche se per l'82% degli imprenditori coinvolti nella ricerca la tracciabilità dei rifiuti è un obiettivo irrinunciabile, purtroppo il Sistri è ritenuto del tutto inadeguato a garantire la tutela dell'ambiente dal 90% delle imprese.
"La bocciatura del Sistri è totale. – spiega Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA - Gli imprenditori non ne salvano nulla. Aveva l'obiettivo di sostituire il precedente sistema cartaceo con uno strumento più avanzato tecnologicamente. Eppure alla funzionalità dei dispositivi e della piattaforma software del sistema (che ottiene una voto medio pari a 2,3) quasi il 60% degli interpellati assegna il voto "uno", appena "due" arriva dall'11%, "tre" dal 7,5%".
Stesso giudizio, pesantissimo, sulla gestione delle procedure. La valutazione media è molto bassa (2,2) e scaturisce dallo striminzito "uno" assegnato da quasi il 60% delle imprese, dal "due" che infligge l'11% del campione e dal "tre" arrivato dal 9% di quanti hanno partecipato all'indagine.
Ancora peggiore, se possibile, è il voto sulla chiarezza e sull'applicabilità della normativa. In media rimane inchiodato al "due". Dal dato disaggregato emerge che il 63% esprime un "uno", il 12% si spinge fino a "due", il 9% a "tre".
"L'esasperazione che emerge da queste risposte – continua il Presidente Dallari - non trova sfogo, purtroppo, in un efficiente sistema di rapporti con i clienti/utenti. Solo il 6,4% delle imprese che utilizzano (o hanno utilizzato) il Sistri è soddisfatto del sostegno offerto dal servizio di "customer care". In netto contrasto con la valutazione estremamente positiva espressa, invece, dalla Commissione di collaudo del Sistri, istituita presso il ministero dell'ambiente.
Per non parlare dei suoi costi. Quasi tutte le imprese intervistate, infatti, hanno registrato oneri economici aggiuntivi dalla sua introduzione. Il 45% di trasportatori e recuperatori/smaltitori hanno sostenuto nuovi costi superiori ai 10mila euro con punte oltre i 50mila euro".
Ma anche le imprese non obbligate a utilizzare il Sistri ne stanno soffrendo l'onerosità scaricata su tutto il sistema. Quasi la metà segnala aumenti dei prezzi applicati nel trasporto e nella gestione dei rifiuti o maggiori difficoltà procedurali nel conferimento ai trasportatori. Il 42% ritiene che l'esclusione dal Sistri di alcune tipologie d'impresa non sia sufficiente a risolvere i problemi che il sistema continua a creare nel mondo imprenditoriale complessivo.

"Non bastassero i costi economici, - conclude Dallari - il Sistri alle imprese complica anche la vita: al 18% ha rallentato l'attività ordinaria, al 14,6% ha imposto l'utilizzo di personale aggiuntivo, al 12,6 l'impossibilità di completare la presa in carico dei rifiuti, in barba all'obiettivo di tutela ambientale. Ci chiediamo come sia possibile pensare di rendere pienamente operativo questo sistema, così come previsto, dal 1 gennaio 2015. Alla luce di questa indagine risulta indispensabile mantenere il regime cartaceo per consentire un regolare smaltimento dei rifiuti speciali senza danni per le imprese e per l'ambiente almeno fino alla fine del 2015".
(CNA Reggio Emilia)

Domenica, 10 Agosto 2014 09:01

Newlat - prorogata la CIGS

La proroga della Cigs in deroga per altri due mesi è stata sottoscritta nei giorni scorsi nella sede della Regione Emilia-Romagna.

Reggio Emilia, 6 agosto 2014 -
Proroga di altri due mesi (luglio e agosto) della Cassa integrazione straordinaria in deroga per un massimo di 185 lavoratori dello stabilimento di Reggio Emilia e, soprattutto, anticipo entro breve delle prime mensilità di Cigs, in attesa dello sblocco da parte del Governo nazionale delle risorse per le procedure tecniche da parte delle Regioni e dall'erogazione da parte dell'Inps.
Sono i due importanti risultati ottenuti, grazie all'impegno della Provincia di Reggio Emilia, a favore dei lavoratori della Newlat Spa di Reggio Emilia. La proroga della Cigs in deroga per altri due mesi è stata sottoscritta nei giorni scorsi nella sede della Regione Emilia-Romagna. Venerdì, invece, Provincia di Reggio Emilia, i vertici della Newlat, le banche coinvolte nel "Protocollo di anticipazione sociale", Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil di Reggio Emilia hanno fatto il punto sull'applicazione del protocollo stesso sull'anticipazione degli importi di Cigs in deroga non ancora erogati dall'Inps. Nel corso dell'incontro è stato concordato di anticipare entro breve tempo le prime mensilità di Cigs, in attesa dello sblocco da parte del Governo nazionale delle risorse necessarie.
"Anche in questa fase delicata, a causa dell'evoluzioni normative che coinvolgono il nostro ente, la Provincia di Reggio Emilia è dunque sempre in prima linea nel limitare gli effetti e i problemi legati alla crisi – sottolinea il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi – Proprio a Palazzo Allende, si è convenuto con l'azienda, con le banche coinvolte nel "Protocollo anticipazione sociale" e con le organizzazioni sindacali, di creare le condizioni per l'anticipazione di alcune mensilità a credito dei lavoratori Newlat per gli ammortizzatori in deroga, ma che, per i ben noti problemi di finanziamento degli ammortizzatori stessi, non riescono ad essere erogati nei tempi previsti".
"Devo dare merito alla sensibilità delle banche firmatarie il "Protocollo provinciale" che in questi anni hanno collaborato con la Provincia e con le parti sociali per trovare soluzioni che si adeguassero all'evoluzione degli ammortizzatori sociali che in generale sono caratterizzati da ritardi insopportabili nell'erogazione - – continua il vicepresidente Saccardi - La Provincia di Reggio Emilia continua dunque a svolgere al massimo delle proprie possibilità tutte le funzioni legate alla gestione dei Centri per l'Impiego, all'intermediazione relativa all'applicazione degli ammortizzatori sociali e altre importanti funzioni legate al lavoro. E anche nel caso della Newlat siamo stati in grado di creare le condizioni per dare a lavoratori colpiti dalla crisi un sollievo e un sostegno in un momento così difficile, insieme ai sindacati e soprattutto alle banche che aderiscono al nostro "Protocollo di anticipazione sociale": Banca Popolare Emilia Romagna, Banco Emiliano, Banco Popolare, Cassa Padana, Cariparma, Credem e Unicredit".

(fonte Provincia di Reggio Emilia)

Indagine Excelsior sulle previsioni occupazionali formulate dalle aziende, svolta dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia: Indirizzo economico, ingegneria, sanitario e paramedico, dell'insegnamento e formazione le lauree maggiormente richieste nelle imprese reggiane -

Reggio Emilia, 8 agosto 2014 -

Indirizzo economico, ingegneria nel suo complesso (con una prevalenza dell'elettronica e di quella industriale), sanitario e paramedico, dell'insegnamento e formazione: sono queste le lauree maggiormente richieste per le assunzioni previste nelle imprese reggiane per il 2014.
E' quanto emerge dalla 17^ indagine Excelsior sulle previsioni occupazionali formulate dalle aziende, svolta dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia per conto di Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro.

Pur rimanendo negativo il saldo occupazionale del sistema produttivo della provincia di Reggio Emilia, che per quest'anno dovrebbe raggiungere un tasso di variazione pari al -1,1% influenzato da un maggior numero di uscite rispetto alle entrate, gli imprenditori provano a rilanciare l'economia locale inserendo figure professionali con titolo di studio alto e medio-alto.

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Delle 3.890 assunzioni non stagionali programmate in provincia di Reggio Emilia per il 2014, il 63% riguarderà, infatti, laureati e diplomati, che saranno destinati, in buona parte, a svolgere compiti e professioni altamente specializzate e tecniche. Il 26,4% delle nuove assunzioni – ben 4,5 punti percentuali in più rispetto al dato nazionale - riguarderà figure high skill: dirigenti, specialisti e tecnici raggiungeranno le oltre 1.000 unità.

"I dati Excelsior – sottolinea Stefano Landi, presidente della Camera di Commercio - confermano la necessità di una formazione, sia a livello universitario che di Istituti superiori, sempre più qualificata.".
"Gli imprenditori che intendono avviare processi di innovazione per affrontare le sfide della globalizzazione ed essere sempre più competitivi – prosegue Landi - necessitano, infatti, di personale con elevata professionalità necessaria per consentire alle imprese di consolidare elementi utili alla ripresa".
"I dati analizzati – conclude il presidente dell'Ente camerale – possono inoltre offrire lo spunto per una riflessione per chi ancora deve fare una scelta per la scuola superiore o per il percorso universitario. Il 53,4% delle assunzioni previste dovrebbe infatti essere indirizzata a giovani in uscita dal sistema formativo".

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Le assunzioni più consistenti di laureati, come detto, si prevede siano nell'ambito delle lauree economiche (190 nuovi ingressi), nei diversi indirizzi di ingegneria (270 in totale), insegnamento e formazione (70), sanitario e paramedico (40).
Alle assunzioni di laureati, stimate in 760 unità, vanno aggiunti i 1.690 nuovi ingressi di diplomati con un titolo di studio conseguito nell'indirizzo meccanico (340), in quello amministrativo-commerciale (320), informatico (110), liceale (80), socio-sanitario (70), elettrotecnico (50), per citare i principali.

Fra le professioni ad elevata specializzazione (270 le assunzioni previste in complesso), le principali figure riguarderanno ingegneri, architetti, specialisti della formazione e della ricerca, specialisti in scienze umane, sociali, matematiche, ed informatiche. Nelle professioni tecniche, invece, i nuovi entrati (740) svolgeranno mansioni in ambito amministrativo-organizzativo e finanziario-commerciale, in campo scientifico, ingegneristico e della produzione oltre che in attività tecniche nelle scienze della salute e della vita.

Il 37% delle restanti assunzioni previste riguarderà personale con qualifica di formazione o diploma professionale (in particolare con indirizzo meccanico, socio-sanitario, edile, turistico-alberghiero) e senza alcuna formazione specifica.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Luigi Mai, vicepresidente nazionale di CNA ha incontrato il nuovo assessore regionale alle attività produttive Luciano Vecchi, nei capannoni della sua azienda, distrutta dal sisma nel maggio del 2012 - 

Modena, 07 agosto 2014 -

Era il 20 maggio 2012 quando Luigi Mai, imprenditore mirandolese allora presidente della CNA Provinciale, si ritrovò davanti alle macerie della sua ditta la PTL di Mirandola. Il prossimo 20 agosto, quando saranno trascorsi ventisette mesi da quella tragica data, i circa 60 dipendenti dell'azienda ricominceranno a lavorare nella sede storica della PTL, in via Barbi Galileo.

Un momento tanto importante quanto significativo per questa impresa meccanica, un appuntamento che Luigi Mai, oggi vicepresidente nazionale di CNA, ha voluto in qualche modo anticipare al nuovo assessore regionale alle attività produttive Luciano Vecchi, incontrandolo, in fase di pieno trasloco, nei nuovi capannoni della sua azienda.

"Abbiamo ricostruito la nostra azienda più grande e più funzionale di prima, malgrado lo stabilimento precedente fosse stato inaugurato appena nel 2005. E' un risultato di cui andiamo orgogliosi e a cui ha contributo tutta la PTL", ha sottolineato Mai.
Da parte sua Luciano Vecchi ha avuto parole di elogio per il lavoro svolto dall'impresa mirandolese, "un'ulteriore testimonianza – ha affermato Vecchi – della voglia di ricominciare di questa comunità".

All'incontro era presente anche Andrea Tosi, responsabile delle Politiche Economiche di CNA Modena. "L'incontro ci ha dato l'opportunità anche di confrontarci con l'assessore sul processo di ricostruzione in corso. A questo proposito, crediamo importante sottolineare positivamente la disponibilità al dialogo e l'impegno manifestati da Luciano Vecchi, elementi che saranno importantissimi per risolvere i problemi che ancora permangono e che rallentano la piena ricostruzione".

E' in particolare su uno di questi che se sofferma l'attenzione di Tosi, il pagamento delle imposte. "Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: è determinante che l'inizio del rimborso dei finanziamenti di imposte e contributi sia prorogato di un ulteriore anno, vale a dire al giugno 2016, e che sia aumentata fino a tre anni la diluzione del pagamento di questo prestito, perché tra dodici mesi i problemi di liquidità delle imprese non saranno certo minori di quelli attuali. Luciano Vecchi, ancor prima di assumere l'incarico di assessore, ci è stato vicino, nel suo lavoro di consigliere regionale, in occasione della prima proroga. Siamo certo, e i primi atti concreti ce lo dimostrano, che saprà esserlo anche in questa sua nuova veste istituzionale".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA
 MO)

Manotti, Presidente Cna Industria: 'Bene il piano strategico presentato dal Sindaco Vecchi. Bisogna incentivare start up e imprese giovani a scommettere sul polo dell'innovazione' -

Reggio Emilia, 6 agosto 2014 -

Il presidente di CNA Industria Rodolfo Manotti commenta positivamente il piano strategico per la riqualificazione dei capannoni 17 e 18 (attigui al capannone 19, ora sede del Tecnopolo) dell'ex Officine Reggiane per la realizzazione del Parco dell'Innovazione presentato dal Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi: "Cogliamo l'appello al coinvolgimento delle forze economiche che il sindaco ci rivolge, mettendo al servizio della città il nostro contributo in termini di idee e avanzamento concreto del progetto".

"Pensiamo che nella 'casa dell'innovazione' – sottolinea il Presidente Manotti - una particolare attenzione andrà dedicata al tema delle start up e delle imprese giovani, così come sarà opportuna una politica premiante per chi deciderà di abbracciare questo progetto cogliendo il vantaggio competitivo di lavorare insieme, in rete. Venti manifestazioni di interesse sono un numero importante, ma vanno tradotte in insediamento convincendo le imprese della realizzabilità concreta del progetto".

Secondo il Presidente di CNA Industria, inoltre, è indispensabile estendere le attività del Tecnopolo, oltre alle eccellenze di settore individuate ed assegnate a Reggio Emilia (efficienza energetica e meccatronica), alle aziende maggiormente innovative del nostro territorio di qualsiasi filiera produttiva.

"Sappiamo bene – continua Manotti - che non sarà semplice traguardare nel parco dell'innovazione un nucleo integrato e significativo di imprese capaci di guidare l'innovazione. Per farlo c'è bisogno del lavoro integrato delle istituzioni e delle realtà economiche maggiormente rappresentative, proponendo un confronto vero e utile allo sviluppo di un'area produttiva strategica non solo per la nostra città, ma per tutta l'Area Vasta".

"Le Associazioni - conclude Rodolfo Manotti - nel loro ruolo di sviluppo, guida e collegamento con le imprese, dovranno fare da tramite con il mondo imprenditoriale, dando ai promotori del progetto riferimenti chiari su tempistiche e pianificazione delle azioni, modalità di selezione e ingresso delle imprese, bandi di accesso, progettazione degli spazi relativi alle necessità d'impresa. CNA Reggio Emilia, insieme alle altre forze economiche, si candida pertanto a prendere parte a tale confronto ed esserne elemento centrale, per dare vita a una rete di condivisione e innovazione sistemica che devono costituire il DNA del progetto stesso".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

Mercoledì, 06 Agosto 2014 13:02

Il Sistri bocciato senza appello dalle imprese

I risultati di un sondaggio CNA a circa 1.700 imprese che bocciano il Sistri, sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti, senza riserve -

Modena, 6 agosto 2014 -

Due. E' il voto che, in una scala da uno a dieci, le imprese assegnano al Sistri. Bocciatura senza riserve e senz'appello a settembre. E' il risultato di una indagine condotta dal Centro Studi Cna. A infliggere la "condanna" un campione altamente rappresentativo di circa 1.700 imprese associate alla Confederazione, tutte soggette al sistema di controllo e tracciabilità dei rifiuti.

Va detto subito che, per l'82 per cento degli imprenditori coinvolti nella ricerca, la tracciabilità dei rifiuti è un obiettivo irrinunciabile. Purtroppo il Sistri è ritenuto del tutto inadeguato a garantire la tutela dell'ambiente dal 90 per cento delle imprese.
La bocciatura del Sistri è totale. Gli imprenditori non ne salvano nulla. Aveva l'obiettivo di sostituire il precedente sistema cartaceo con uno strumento più avanzato tecnologicamente. Eppure alla funzionalità dei dispositivi e della piattaforma software del sistema (che ottiene una voto medio pari a 2,3) quasi il 60 per cento degli interpellati assegna il voto "uno", appena "due" arriva dall'11 per cento, "tre" dal 7,5 per cento.

Stesso giudizio, pesantissimo, sulla gestione delle procedure. La valutazione media è molto bassa (2,2) e scaturisce dallo striminzito "uno" assegnato da quasi il 60 per cento delle imprese, dal "due" che infligge l'11 per cento del campione e dal "tre" arrivato dal 9 per cento di quanti hanno partecipato all'indagine.

Ancora peggiore, se possibile, è il voto sulla chiarezza e sull'applicabilità della normativa. In media rimane inchiodato al "due". Dal dato disaggregato emerge che il 63 per cento esprime un "uno", il 12 per cento si spinge fino a "due", il 9 per cento a "tre".
L'esasperazione che emerge da queste risposte non trova sfogo, purtroppo, in un efficiente sistema di rapporti con i clienti/utenti. Solo il 6,4 per cento delle imprese che utilizzano (o hanno utilizzato) il Sistri è soddisfatto del sostegno offerto dal servizio di "customer care". In netto contrasto con la valutazione estremamente positiva espressa, invece, dalla Commissione di collaudo del Sistri, istituita presso il ministero dell'ambiente.

Il Sistri, oltre a non fornire vantaggi operativi, è costoso. Quasi tutte le imprese intervistate, infatti, hanno registrato oneri economici aggiuntivi dalla sua introduzione. Il 45 per cento di trasportatori e recuperatori/smaltitori hanno sostenuto nuovi costi superiori ai 10mila euro con punte oltre i 50mila euro.
Ma anche le imprese non obbligate a utilizzare il Sistri ne stanno soffrendo l'onerosità scaricata su tutto il sistema. Quasi la metà segnala aumenti dei prezzi applicati nel trasporto e nella gestione dei rifiuti o maggiori difficoltà procedurali nel conferimento ai trasportatori. Il 42 per cento ritiene che l'esclusione dal Sistri di alcune tipologie d'impresa non sia sufficiente a risolvere i problemi che il sistema continua a creare nel mondo imprenditoriale complessivo.
Non bastassero i costi economici, il Sistri alle imprese complica anche la vita: al 18 per cento ha rallentato l'attività ordinaria, al 14,6 per cento ha imposto l'utilizzo di personale aggiuntivo, al 12,6 l'impossibilità di completare la presa in carico dei rifiuti, in barba all'obiettivo di tutela ambientale.

Sistri: storia di un fallimento

Il primo riferimento normativo relativo al Sistri si trova nella Finanziaria 2007. Occasione in cui furono stanziati 5 milioni per la realizzazione di un "sistema integrato" destinato a controllare e a tracciare i rifiuti.
Bisogna attendere il dicembre del 2009, però, perché, su iniziativa e proposta della società Selex, il ministero dell'Ambiente istituisca il Sistri. Da subito emergono inefficienze e farraginosità del sistema, che ne determineranno negli anni successivi proroghe a raffica e una ventina di interventi legislativi, tra i quali anche la soppressione e la successiva re-introduzione.

L'11 maggio del 2011 tutte le organizzazioni imprenditoriali organizzano una giornata di sperimentazione: per il Sistri è un disastro. Il sistema non viene, però, abbandonato, ma via via ne viene ridotto l'ambito di applicazione obbligatoria. Oggi sono esclusi dall'utilizzo del Sistri i produttori di rifiuti speciali non pericolosi e anche di rifiuti speciali pericolosi, purché l'impresa abbia meno di dieci dipendenti.
I prossimi mesi sono segnati da una nuova scadenza molto significativa: l'abolizione del sistema cartaceo di gestione dei rifiuti il 31 dicembre. Ma nemmeno il prossimo stop al doppio regime ha indotto a significative modifiche nel sistema automatizzato.

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

Ilaria Lugli presidente del coordinamento dei giovani imprenditori di Confesercenti Modena: "Dati regionali preoccupanti al primo semestre 2014, per la tenuta del tessuto economico". Rispetto al 2013 sono scesi del 4,4%. Presso la Camera di Commercio di Modena intanto è stato costituito il comitato dei giovani imprenditori -

Modena, 6 agosto 2014 -

"Che ne sarà del tessuto economico/produttivo e imprenditoriale sia locale che regionale, se il numero delle imprese condotte da giovani nella nostra regione continua lentamente ma inesorabilmente ad assottigliarsi?". È questo l'interrogativo che si pone Ilaria Lugli presidente di CNGI, il coordinamento dei giovani imprenditori di Confesercenti Modena, di fronte ai dati diffusi a fine luglio 2014 dal centro studi e ricerche di Unioncamere Emilia Romagna.

Secondo Lugli infatti: "Il tema della tenuta del tessuto produttivo modenese ed emiliano romagnolo, dovrebbe essere oltre che tema cruciale, al centro dell'attenzione di tutte le istituzioni pubbliche e private. Rendendo più favorevole il clima che favorisce l'insediamento di nuove attività, ed in particolare quelle condotte da giovani imprenditori". Le imprese giovanili (quelle guidate da under 30) della nostra regione sono risultate, al 30 giugno 2014, 33.593 pari all'8,1% del totale.

Rispetto alla stessa data dello scorso anno hanno chiuso ben 1.549 unità, che corrisponde ad una riduzione del 4,4%. I dati riferiti ai settori per attività economica ci dicono che si è registrato un crollo tra le imprese di costruzioni (-1.025, il 10,2% in meno), risultano in diminuzione le attività manifatturiere (-6,6%), ma calano, anche se in misura più contenuta, le imprese del commercio (-160 unità, pari all'1,9% in meno). Crescono invece, anche se in modo contenuto le attività di ristorazione e di promozione e mediazione finanziaria.

In questo quadro, di per sé poco confortante emerge una notizia positiva. "Finalmente – afferma la presidente di CNGI-Confesercenti Modena - dopo mesi di gestazione, si è costituito presso la sede della Camera di Commercio di Modena il "Comitato Giovani Imprenditori". La riunione avvenuta il 15 luglio scorso, ha visto l'elezione del presidente del Comitato, l'imprenditore carpigiano Tommaso Leone. Fanno parte del neo consiglio 10 imprenditori in rappresentanza di 10 diverse Associazioni imprenditoriali e di tutti i settori produttivi dell'economia modenese (commercio, turismo e servizi, piccola, media e grande industria, artigianato, agricoltura e cooperative). Il Comitato ha tra gli obiettivi quello di perseguire finalità volte ad incentivare, valorizzare e promuovere lo sviluppo dell'imprenditorialità giovanile, oltre a essere un organo di consultazione per i progetti a sostegno dell'imprenditoria giovanile.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Mercoledì, 06 Agosto 2014 08:21

Newlat, prorogata la cassa integrazione

Saccardi, "Grazie all'impegno della Provincia di Reggio, pur tra mille diffcioltà, e delle banche che hanno aderito al nostro Protocollo per l'anticipazione sociale degli ammortizzatori"

Reggio Emilia, 6 agosto 2014 -

Proroga di altri due mesi (luglio e agosto) della Cassa integrazione straordinaria in deroga per un massimo di 185 lavoratori dello stabilimento di Reggio Emilia e, soprattutto, anticipo entro breve delle prime mensilità di Cigs, in attesa dello sblocco da parte del Governo nazionale delle risorse per le procedure tecniche da parte delle Regioni e dall'erogazione da parte dell'Inps.
Sono i due importanti risultati ottenuti, grazie all'impegno della Provincia di Reggio Emilia, a favore dei lavoratori della Newlat Spa di Reggio Emilia. La proroga della Cigs in deroga per altri due mesi è stata sottoscritta nei giorni scorsi nella sede della Regione Emilia-Romagna. Venerdì, invece, Provincia di Reggio Emilia, i vertici della Newlat, le banche coinvolte nel "Protocollo di anticipazione sociale", Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil di Reggio Emilia hanno fatto il punto sull'applicazione del protocollo stesso sull'anticipazione degli importi di Cigs in deroga non ancora erogati dall'Inps. Nel corso dell'incontro è stato concordato di anticipare entro breve tempo le prime mensilità di Cigs, in attesa dello sblocco da parte del Governo nazionale delle risorse necessarie.
"Anche in questa fase delicata, a causa dell'evoluzioni normative che coinvolgono il nostro ente, la Provincia di Reggio Emilia è dunque sempre in prima linea nel limitare gli effetti e i problemi legati alla crisi – sottolinea il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi – Proprio a Palazzo Allende, si è convenuto con l'azienda, con le banche coinvolte nel "Protocollo anticipazione sociale" e con le organizzazioni sindacali, di creare le condizioni per l'anticipazione di alcune mensilità a credito dei lavoratori Newlat per gli ammortizzatori in deroga, ma che, per i ben noti problemi di finanziamento degli ammortizzatori stessi, non riescono ad essere erogati nei tempi previsti".
"Devo dare merito alla sensibilità delle banche firmatarie il "Protocollo provinciale" che in questi anni hanno collaborato con la Provincia e con le parti sociali per trovare soluzioni che si adeguassero all'evoluzione degli ammortizzatori sociali che in generale sono caratterizzati da ritardi insopportabili nell'erogazione - – continua il vicepresidente Saccardi - La Provincia di Reggio Emilia continua dunque a svolgere al massimo delle proprie possibilità tutte le funzioni legate alla gestione dei Centri per l'Impiego, all'intermediazione relativa all'applicazione degli ammortizzatori sociali e altre importanti funzioni legate al lavoro. E anche nel caso della Newlat siamo stati in grado di creare le condizioni per dare a lavoratori colpiti dalla crisi un sollievo e un sostegno in un momento così difficile, insieme ai sindacati e soprattutto alle banche che aderiscono al nostro "Protocollo di anticipazione sociale": Banca Popolare Emilia Romagna, Banco Emiliano, Banco Popolare, Cassa Padana, Cariparma, Credem e Unicredit".

 

(fonte Provincia di Reggio Emilia)

Attingendo alla Assicurazione Sociale per l'Impiego (ASpI) è possibile ottenere la liquidazione anticipata in un'unica soluzione degli importi non ancora percepiti delle prestazioni ASpI e mini ASpI al fine dello svolgimento di attività di lavoro autonomo.

di LGC Parma 31 Luglio 2014 -
La crisi può cadere come un macigno sulla stabilità economica e sociale delle famiglie. Un cataclisma emotivo che travolge il singolo individuo e inesorabilmente si ripercuote sui rapporti familiari. Ma non tutto è perduto e il licenziamento può diventare una occasione di rinnovamento. Si sa che dalle difficoltà molto spesso vengono recuperate risorse inaspettate in grado di valorizzare le competenze acquisite e maturate alle dipendenze di quella o quell'altra impresa. Skills, molto spesso, di pregio che possono trovare mercato nell'autoimprenditoria singola o cooperativa.
A tale proposito, opportunità ancora poco nota, esiste la possibilità offerta dall'INPS di riconoscere l'anticipazione della liquidazione in caso di avviamento di lavori autonomi. La Circolare 145 del 9/10/2013 dell'INPS il cui oggetto recita "Assicurazione Sociale per l'Impiego (ASpI). Decreto attuativo dell'articolo 2, comma 19 della Legge 28 giugno 2012 n. 92. Liquidazione anticipata in un'unica soluzione degli importi non ancora percepiti delle prestazioni ASpI e mini ASpI al fine dello svolgimento di attività di lavoro autonomo. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti" ben spiega le caratteristiche e le modalità di accesso a questa opportunità.
L'anticipazione ASpI è quindi un'indennità in sperimentazione per il triennio 2013-2015 che, come dice il testo sul sito dell'INPS spetta ai lavoratori dipendenti che siano beneficiari di indennità ASpI o mini ASpI e intendano avviare un'attività di lavoro autonomo o avviare un'attività di auto impresa o di micro impresa o associarsi in cooperativa in conformità alla normativa vigente o che intendono sviluppare a tempo pieno un'attività autonoma già iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente
E' consigliabile, per non rimanere incastrati nelle pieghe burocratiche, affidarsi a un patronato per il disbrigo della domanda e ottenere nel minor tempo possibile l'accredito sul conto corrente della somma dovuta.
Per la sede di lavoro nessun problema. Molto attraenti sono le offerte di servizi proposte dai Business Center ormai presenti in molte città. Uffici temporanei all'interno dei quali collocare l'attività di free lance attivabile in pochi minuti a costi accessibili bypassando tutte le procedure burocratiche per l'apertura di una sede. Elettricità, wi.fi., mobilio, gestione rifiuti, sicurezza e molto altro fanno parte, molto spesso, del pacchetto di servizi compresi nel canone di locazione.
Quindi nessuno scoramento, le soluzioni per proseguire e sviluppare la propria attività lavorativa esistono così come esistono società di servizi che affiancano le nuove imprese nelle fasi di start up. L'importante è avere fiducia, determinazione e impostare un business plan realizzabile.

"L'impresa comunica con un ciak" un progetto volto a far conoscere e promuovere le Piccole e Medie Imprese Italiane in Vietnam -

Parma, 29 luglio 2014 -

La Camera di Commercio di Parma, in collaborazione con Unioncamere Emilia-Romagna, promuove il progetto di video-marketing "Impresa in un ciak": brevi filmati che presentano l'azienda e la sua offerta di prodotti e servizi potranno essere promossi, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia ad Hanoi, il nuovo consolato ad Ho Chi Minh City e la Camera di Commercio italiana in Vietnam, verso un'ampia platea di interlocutori vietnamiti, sia operatori economici che istituzionali.

Il videoclip, che dovrà essere prodotto dall'azienda partecipante, potrà anche sfruttare materiale video già realizzato. Attraverso la sottotilazione o il doppiaggio delle traduzioni, rappresenterà un efficace strumento per raggiungere il pubblico vietnamita. Un video tutorial e un documento di linee guida permettono alle imprese di orientarsi nella realizzazione del video per renderlo uno strumento informativo chiaro e mirato.

"L'impresa comunica con un ciak" è un progetto volto a far conoscere e promuovere le Piccole e Medie Imprese Italiane in Vietnam, nel quadro delle azioni a sostegno dell'internazionalizzazione. Si tratta di un nuovo tassello della proficua collaborazione tra imprese emiliano-romagnole e vietnamite fortemente voluta dalle istituzioni per lavorare al meglio in un mercato in grande espansione.

Per informazioni: Camera di Commercio di Parma, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 0521/210243-246; Unioncamere Emilia-Romagna, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 051/6377016.

(Fonte: Ufficio stampa Camera di commercio)

Andamento occupazione rivelato dall'Osservatotio Confesercenti: dati peggiori nei pubblici esercizi, male anche alimentare ed extra. L'associazione imprenditoriale: "Situazione drammatica, è necessario fornire alle imprese, quanto prima, strumenti utili per creare nuova occupazione" -

Modena, 26 luglio 2014 -

Sempre più in caduta l'occupazione nelle imprese del commercio, turismo e servizi secondo la ricerca condotta dal Centro Studi di Confesercenti Modena. Dallo studio emerge che nelle oltre 1.500 PMI monitorate, la forza lavoro ha segnato una flessione, nel primo semestre dell'anno, pari al - 9,9% sullo stesso periodo del 2013.

Calano anche drasticamente (- 62,9%) le ore di cassa integrazione, ma non si tratta di un segnale positivo. Sono le forti incertezze sui tempi di proroga e sulle coperture finanziarie della Cassa integrazione in Deroga, ma soprattutto la perdurante e sempre più profonda crisi che non lascia intravvedere sbocchi a breve, le principali ragioni che costringono le imprese a ridurre l'organico licenziando. L'Osservatorio di Confesercenti conferma quindi come nella nostra provincia la crisi permane ancora gravissima, soprattutto per le piccole imprese che operano esclusivamente sul mercato interno.

"Da questo quadro emerge che la gravità della crisi è tale che i provvedimenti succedutisi negli ultimi anni (dalla Riforma Fornero ai decreti sui contratti a termine e l'apprendistato, peraltro convertiti con modifiche che ne hanno depotenziato gli incentivi per le nuove assunzioni), non hanno in alcun modo fatto da argine contro l'aumento della disoccupazione. Rimarchiamo quindi la necessità – sottolinea il Direttore Generale di Confesercenti Modena, Tamara Bertoni – di fornire strumenti utili alle imprese per creare nuovi stimoli ad assumere, in un mercato del lavoro ancora troppo ingessato e rigido. Strumenti che devono però essere necessariamente accompagnati da una politica che incentivi nuovamente la ripresa degli investimenti nelle imprese e il rilancio dei consumi delle famiglie".

Turismo e pubblici esercizi

È il settore che, più di ogni altro, denota sofferenza sul dato occupazionale le cui micro e piccole imprese segnano un calo drammatico degli occupati: -19,9% nel primo semestre 2014 sullo stesso periodo del 2013. In questo settore sono venute quasi del tutto a mancare le assunzioni stagionali che tradizionalmente si facevano all'inizio dell'estate quando, con l'apertura dei dehors i posti aumentavano. Quest'anno invece, complice la crisi, il personale già in forza basta a soddisfare la clientela sempre più scarsa. È poi da segnalare la sempre minor frequenza dei picchi lavorativi che quindi non vengono più coperti dalle imprese con assunzioni a chiamata, ancora troppo burocratizzate, ma con lo strumento del voucher che rende meno stabile il rapporto di lavoro.

Vendita di generi alimentari

Anche in questo settore il primo semestre 2014 si connota con un pesante calo degli occupati, pari al 9,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. Questo dato è innegabilmente determinato dal calo dei consumi che, da diversi trimestri, colpisce anche il settore alimentare e in particolare le imprese operanti su piccole superfici.

Settore extra-alimentare

Persiste il calo degli occupati anche in questo settore: meno 7,5 punti percentuali nel primo semestre dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2013. Anche in questo settore il pesante calo dei consumi che si protrae ininterrotto da anni, sta provocando un calo inarrestabile dell'occupazione nelle imprese che non riescono a intravedere segnali di un'inversione di tendenza.

Servizi di intermediazione

Rispetto al quadro generale fortemente negativo, il settore dei servizi di intermediazione limita la perdita di occupati nel primo semestre 2014: - 2,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. È opportuno ricordare, però, che questa tipologia di imprese a causa della profonda ristrutturazione della filiera commerciale negli ultimi anni aveva già dovuto ridurre in modo significativo il personale dipendente, in seguito ad un sensibile calo dei fatturati.

Commercio all'ingrosso

È l'unico comparto in cui, al momento, si registra ancora un minimo di ripresa occupazionale: +3,2% nei primi 6 mesi del 2014 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In particolare si nota una lieve progressione del numero di occupati nelle imprese che si rivolgono al manifatturiero, che hanno tratto beneficio dalla ripresa dell'attività notata in alcuni settori produttivi. Va però evidenziato che le imprese dell'ingrosso hanno creato nuovi occupati ma con orari ridotti e molto flessibili, in modo da aderire meglio alle richieste di un mercato che presenta alcuni picchi di lavoro alternati a momenti di attività ridotta.

"Senza prospettive di crescita stabile – prosegue Tamara Bertoni – le imprese non potranno riprendere ad investire sul fattore 'risorse umane'. C'è inoltre la pressante necessità di misure volte a costituire un reale incentivo all'assunzione di giovani disoccupati, misure che devono essere accompagnate da una sufficiente dote finanziaria nonché da un carico burocratico ridotto ai minimi termini. Ma per ridurre la disoccupazione occorre altresì adeguare il sistema formativo alla complessità dei problemi e integrare meglio il sistema scolastico con il mondo del lavoro, magari attraverso percorsi strutturati di alternanza scuola-lavoro, e sostenere la formazione professionalizzante che fin'ora si è dimostrata uno dei pochi strumenti in grado di favorire l'occupazione dei giovani e riconvertire figure dal mercato del lavoro".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Paolo Bellentani denuncia il rischio di provocare un danno non solo a dipendenti e clienti, commentando il recesso Federcasse (l'associazione delle banche di credito cooperativo) dall'attuale contratto nazionale di lavoro -

Modena, 21 luglio 2014 -

«Lo strappo di Federcasse sul contratto rischia di provocare un danno non solo a dipendenti e clienti, ma anche di azzerare il ruolo di volano economico che il sistema delle banche di credito cooperativo ha svolto finora a Modena e in altre province della regione».
Lo afferma il segretario provinciale del sindacato bancari Fiba-Cisl di Modena Paolo Bellentani commentando il recesso Federcasse (l'associazione delle banche di credito cooperativo) dall'attuale contratto nazionale di lavoro. La vicenda era nata il 26 novembre 2013, quando i banchieri avevano dato la disdetta del ccnl, poi di fatto sospesa con l'accordo siglato con i sindacati lo scorso 2 aprile, a condizione però che si fossero trovati accordi su tutta una serie di tematiche.

Accordi che Federcasse non ha firmato; di qui la disdetta data al contratto collettivo nazionale. A Modena la decisione riguarda 37 lavoratori occupati in dodici sportelli, mentre in Emilia-Romagna sono coinvolti i 3.335 dipendenti di 21 banche presenti con 436 sportelli in sei province. «La decisione di Federcasse comporta pesanti conseguenze per tutto il sistema del credito cooperativo. Basti pensare che su 14 banche commissariate in Italia, sette sono bcc – sottolinea Bellentani - Crediamo che disapplicare il contratto di lavoro non serva a risolvere i problemi che in questo momento attanagliano il credito cooperativo. Un periodo così difficile per le bcc può essere affrontato solo attraverso una comunione d'intenti che può scaturire solo dal confronto costruttivo tra le parti, così come sta cercando di fare il resto del sistema bancario. Infatti in Abi (Associazione bancaria italiana) il dialogo tra le parti sta portando i suoi frutti, con accordi come quello di poche settimane fa in Unicredit che – conclude il segretario provinciale dei bancari Cisl - ha permesso di gestire 5.500 esuberi».

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

Con il rinnovo dei contratti aziendali alla Emak e alla Interpump sono state introdotte diverse novità per i lavoratori. A poche settimane dalla firma, ora se ne conoscono tutti dettagli. Soddisfazione da parte di Valerio Bondi, segretario Fiom-Cgil di Reggio Emilia.

Reggio Emilia, 19 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

Nelle scorse settimane la Fiom-Cgil di Reggio ha concluso due accordi aziendali di peso: quello alla Interpump, uno dei maggiori produttori mondiali di pompe e uno dei principali del settore oleodinamico, e quello alla Emak, che produce attrezzi a motore per la cura del verde. Adesso si conoscono i dettagli delle intese raggiunte, che secondo la sigla sindacale dei metalmeccanici porterebbero notevoli vantaggi ai lavoratori. Entrambi gli accordi sono stati approvati a piena maggioranza dai lavoratori.

"In entrambi i casi – si legge nel comunicato della Fiom reggiana – tutti i contenuti della carta rivendicativa sono pienamente recepiti, annullando gli effetti delle intese separate di settore non condivise da noi". Come quella sui trattamenti di malattia, firmata a livello nazionale da Fim-Cisl e Uilm, che secondo la Fiom aveva introdotto penalizzazioni per i lavoratori.

Alla Emak di Bagnolo, che occupa oltre 400 lavoratori, si è raggiunto un aumento di retribuzione che a regime (gennaio 2016) raggiungerà i 72 euro mensili. Viene anche stabilito un premio di risultato di 6.550 euro a copertura del quadriennio di vigenza e una indennità di prestazione individuale pari a ulteriori 1.050 euro massimo. E' stato inoltre previsto un rafforzamento della previdenza integrativa, del monte-ore dei permessi disponibili e viene ampliato il campo d'intervento su vari temi.

La Interpump di Calerno impiega circa 350 lavoratori. L'accordo prevede un premio di risultato pari a 8.500 euro per quattro anni, con una indennità di prestazione individuale che può arrivare fino a 1.500 euro. Anche qui sono stati sottoscritti tutti i punti della carta rivendicativa Fiom, dal pagamento della malattia senza penalizzazioni, ai vincoli sulla gestione dell'orario di lavoro. Infine, sono state concordate migliorie sull'ambiente di lavoro, il vestiario, la mensa e le indennità per gli autisti.

"Nell'ultimo anno e mezzo – ha detto il segretario provinciale Fiom, Valerio Bondi – abbiamo sottoscritto accordi di assoluto valore per oltre 8.500 addetti. Questo conferma che le cose si possono fare, che anche in momenti difficili come questo si può affermare un modello di sindacato partecipativo".

Dopo che nelle ultime settimane si sono sbloccati i fondi per i pagamenti della cassaintegrazione in deroga per il 2013, adesso si aspettano le prossime mosse del Governo per quelli relativi al 2014. Secondo la Cgil reggiana, la riforma prospettata dal ministro Poletti rischia di far saltare tutto.

Reggio Emilia, 18 luglio 2014 – di Ivan Rocchi

"Se non cambieranno le intenzioni del ministro Poletti, alla fine di agosto migliaia di lavoratori in cassaintegrazione verranno licenziati". Sono queste le conclusioni della Cgil di Reggio Emilia, che oggi ha diffuso il consueto bollettino mensile sui dati provinciali della crisi nel mondo del lavoro. Tra le situazioni più difficili c'è appunto quella di chi ha diritto alla cassaintegrazione in deroga. O meglio, avrebbe diritto.

Infatti, se è vero che poco più di un mese fa il Governo ha messo a disposizione i fondi per il pagamento delle ultime mensilità del 2013, per ora rimangono ancora in sospeso i pagamenti ai lavoratori per tutto il 2014. "Solo in questi giorni il Governo ha stanziato 400 milioni di euro per tutta l'Italia. Insieme a una radicale riforma degli ammortizzatori in deroga, presumibilmente altri 400 verranno messi a disposizione nel corso dell'anno". Ma la riforma della cassaintegrazione in deroga prospettata dal Ministero del Lavoro prevede che la copertura sia di un massimo di 8 mesi all'anno, partendo dall'anno in corso. Una situazione insostenibile per tanti lavoratori, in larga parte dipendenti di piccole imprese, perché non ci saranno strumenti alternativi di sostegno al reddito.

"E' evidente – si legge ancora nel comunicato - che diventa sempre più urgente avere una risposta dal governo sul finanziamento degli ammortizzatori e su una riforma che consegni agli ammortizzatori il carattere universale". Per ribadire il concetto al Governo, Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato due giornate di presidio a Roma, davanti a Montecitorio, il 22 e il 24 Luglio 2014. A quell'appuntamento l'Emilia Romagna si presenterà con una delegazione di 1.000 lavoratrici e lavoratori, e da Reggio partiranno alcuni pullman organizzati dai sindacati.

Tornando ai dati sulla crisi del lavoro, le persone interessate agli ammortizzatori sociali nella nostra provincia a giugno erano 11.434 unità. "Una cifra che non scende sotto le 10.000 unità da quasi 3 anni", dicono le rilevazioni della Cgil. E che riguarda prevalentemente i lavoratori dell'industria: delle quasi 4 milioni di ore autorizzate, infatti, il 61,6% è stato utilizzato proprio in questo settore, il 14,1% nell'edilizia e il 12,8% nel commercio.

La cassaintegrazione ordinaria è in sensibile calo (rispetto al periodo gennaio/giugno 2013 diminuiscono del 63,1% le ore autorizzate), ma nello stesso tempo centinaia di lavoratori hanno dovuto ricorrere a quella straordinaria e ai contratti di solidarietà. In ogni caso, rispetto al mese precedente, il numero dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali è aumentato di 273 unità.

RILEVAZIONE SULLA CRISI – GIUGNO 2014

                                                                      MESE               Numero Aziende          Numero Lavoratori
                                                                Giugno 2009                    518                          23.660
                                                                Giugno 2010                    426                          19.495
                                                                Giugno 2011                    197                           6.940
                                                                Giugno 2012                    263                          10.627
                                                                Giugno 2013                    304                          13.218
                                                                Giugno 2014                    242                          11.434

Il nuovo percorso di studio post diploma forma specialisti nell'uso dei materiali: il 40 per cento delle ore totali del corso è consistito in stages presso aziende meccaniche modenesi -

Modena, 17 luglio 2014 -

Si sono diplomati la settimana scorsa e hanno già trovato quasi tutti un lavoro stabile i 21 "supertecnici" modenesi della meccanica formatisi con il corso per Tecnico superiore per l'innovazione di processi e prodotti meccanici. Unico nel suo genere in Italia, il nuovo percorso di studio post diploma è altamente specializzante sull'uso dei materiali; iniziato nel novembre 2012, il corso si è concluso nei giorni scorsi con gli esami.

«Modena è una delle 59 città italiane in cui sono stati avviati i corsi Its (Istituto tecnico superiore) – ricorda Ampelio Corrado Ventura, presidente dell'Its Maker, il soggetto creato da imprese meccaniche, enti di formazione e istituzioni per gestire il corso - Gli Its formano specialisti, mettono insieme studio e tirocinio aziendale, rappresentano un'alternativa per i giovani che, terminate le scuole secondarie di secondo grado, sono indecisi tra la ricerca di un lavoro e l'università. Il corso, durato due anni, aveva l'obiettivo di favorire la crescita della cultura tecnica tra i giovani diplomati e si è caratterizzato per un forte collegamento con il mondo del lavoro. Il 40 per cento delle 2.000 ore totali del corso, infatti, è consistito in stages presso aziende meccaniche modenesi che hanno già assunto, o stanno per farlo, i giovani che hanno contribuito a formare». Intanto cinque allievi che frequentano il primo anno del corso 2013-2015 sono partiti per Berlino per un tirocinio formativo di due mesi, durante il quale potranno migliorare le proprie competenze professionali e linguistiche.

(Fonte: ufficio stampa Its Maker)

Firmato il protocollo d'intesa tra CNA, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e CSS, Consorzio di Solidarietà Sociale Cooperative Sociali della Provincia di Modena per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro di laureandi e laureati di UNIMORE con disabilità -

Modena, 15 luglio 2014 -

Tre realtà importanti del territorio, impegnate su diversi fronti ma ugualmente sensibili ai bisogni dei più deboli, che decidono di unire le proprie forze per riuscire a rispondere al meglio alle esigenze delle piccole e medie imprese e per favorire una categoria che spesso riscontra difficoltà nell'inserimento nel mondo lavorativo. Nasce da questa idea il protocollo d'intesa tra CNA, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e CSS, Consorzio di Solidarietà Sociale Cooperative Sociali della Provincia di Modena per favorire l'inserimento nel mondo del lavoro di laureandi e laureati di UNIMORE con disabilità.

Alla base del protocollo, la collaborazione già esistente tra LavoroCNA (lo sportello d'intermediazione del personale che favorisce l'incontro tra domanda e offerta di lavoro nelle imprese) e CSS, che ha sviluppato negli anni una significativa esperienza nell'inserimento nel mondo del lavoro di persone disabili. Questa interazione già consolidata ha spinto i due soggetti a cercare un terzo partner per riuscire a portare il servizio a un livello superiore: l'Ateneo, appunto, per una collaborazione a tre fondata sulla convinzione che ciascuna delle parti detiene competenze specifiche di particolare rilevanza nel proprio campo di attività, tali per cui esistono le condizioni ottimali per creare una vera integrazione.

In particolare, CNA raccoglierà le esigenze espresse dalle imprese tramite lo sportello LavoroCNA, l'Università (tramite l'Ufficio Placement e l'Ufficio Studenti con Disabilità) individuerà soggetti in possesso del titolo di studio o specializzazione in grado di soddisfare le esigenze dell'azienda e il CSS fornirà supporto tecnico per l'individuazione della migliore soluzione pratica proponibile e l'assistenza per il buon inserimento del lavoratore. "Questo protocollo – afferma il Presidente di CNA Modena Umberto Venturi - da una parte è un'opportunità per studenti laureandi e laureati disabili di occupare posti di lavori non dettati semplicemente dall'obbligo previsto dalla legge 68/99. Dall'altra sarà possibile utilizzare ogni forma di agevolazione per promuovere nelle piccole e medie imprese l'occupazione di studenti laureati/laureandi con disabilità, agevolando e supportando le aziende passo dopo passo".
"La collaborazione con CNA nasce dallo sviluppo di un progetto Europeo, che a partire dal 2008, ha reso sempre più stretta ed efficacie la collaborazione tra imprese e sistema delle cooperative sociali. Sono stati negli anni realizzati inserimenti efficaci e duraturi. Il protocollo operativo", prosegue Arturo Nora presidente di CSS Modena "già in essere tra CSS e CNA è la base da cui si è partiti per creare questa nuova opportunità di inserimento rivolta a profili di persone appartenenti alle categorie protette con invalidità superiore al 46%".
"Per UNIMORE – afferma il Rettore prof. Angelo O. Andrisano – questo segna il completamento ed il coronamento di un percorso iniziato una quindicina di anni fa con l'istituzione dell'Ufficio Accoglienza Disabili. L'intento era ed è quello di accompagnare anche persone con handicap fisici a integrarsi nel mondo accademico e poter compiere un proprio percorso formativo fino alla laurea. L'intesa odierna è un passo importante perché segna il superamento di barriere e diffidenze non ancora completamente abbattute. Di questo segnale che viene dal sistema della piccola e media impresa modenese siamo naturalmente compiaciuti".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Domani, incontro di CNA, presso la sede Provinciale sui bandi per l'assegnazione d'incentivi messi a disposizione dall'Unione Europea fatti su misura per le PMI -

Modena, 14 luglio 2014 -

Che cosa sono i finanziamenti europei e come funziona questo complicato meccanismo? Guardandoli dalla prospettiva di un piccolo imprenditore sono senz'altro un'importante opportunità da cogliere (soprattutto in questo momento di difficile congiuntura economica) ma sembrano a volte una meta astratta irraggiungibile, un puzzle da comporre troppo complicato. Passare dall'astratto al concreto può essere però molto semplice se si è supportati da un esperto del settore e CNA vuole essere proprio questo per le sue imprese.

Dal mese di settembre la regione Emilia Romagna inizierà a pubblicare bandi per l'assegnazione d'incentivi messi a disposizione dall'Unione Europea fatti su misura per le PMI. Tutto quello che un'azienda deve sapere per accedere a questo tipo di finanziamento nei tempi giusti, e le relative opportunità collegate, sono il tema centrale dell'incontro di CNA che si svolgerà martedì 15 luglio alle ore 18.30, presso la sede Provinciale in via Malavolti 27 a Modena. Innovazione, ambiente, formazione e sviluppo sono solo alcuni degli argomenti che saranno oggetto dei prossimi bandi, in conformità a nuovi regolamenti più favorevoli alle aziende di piccola dimensione. Questa è un'importante novità: anche per i piccoli artigiani si presenta alla porta un'occasione per l'accesso facilitato al capitale fatto su misura per loro.

Relatori della serata Marcella Contini (Responsabile Progetti Internazionali CNA Emilia Romagna), Morena Diazzi (Direttore Generale Attività Produttive Regione Emilia Romagna) e Luciano Vecchi (Assessore Attività Produttive Regione Emilia Romagna) che affronteranno tutti gli strumenti di sostegno dalla A alla Z a disposizione delle PMI per l'accesso ai fondi UE. Aprirà l'incontro con i saluti il Presidente di CNA Umberto Venturi.
Questo incontro si colloca all'interno di una serie d'iniziative svolte da CNA in merito alla creazione di una guida per le imprese all'interno del complicato, ma fortemente utile, mondo dei finanziamenti. Tutto questo a dimostrazione di quanto l'associazione abbia a cuore lo sviluppo delle sue imprese. La partecipazione è gratuita: per l'iscrizione basta registrarsi sul sito www.mo.cna.it.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Più di 600 persone hanno partecipato, nell'ultimo anno, a iniziative promosse da Cescot. Sette su dieci tra coloro che erano in cerca di occupazione, a due anni di distanza dai corsi, hanno trovato un lavoro stabile. Sul canale 'Youtube' tre testimonianze esemplari di persone che dopo avere frequentato corsi di formazione guardano al futuro con minore incertezza.

Modena, 12 luglio 2014 -

La formazione e l'aggiornamento professionale servono o non servono? Sono davvero strumenti efficaci per aumentare e qualificare l'occupazione, sostenere la crescita economica e favorire la diffusione dell'innovazione nelle imprese? Tagliare o quantomeno ridurre drasticamente i finanziamenti, nazionali e comunitari significa ridurre degli sprechi o negare delle opportunità?

Domande dirette, per certi aspetti provocatorie, alle quali si deve dare una risposta, entrando però nel concreto, misurando qualità e quantità degli interventi e ascoltando i protagonisti veri, vale a dire i partecipanti ai corsi. Evitando, in altre parole, posizioni pregiudiziali o prese di posizione autoreferenziali. A scendere in campo con determinazione su questi temi che sono di recente stati giorni oggetto anche di aspre polemiche a livello nazionale, è CESCOT, l'ente di Formazione di Confesercenti Modena. Lo fa partendo dalle parole della giovane direttrice Francesca Sola, modenese poco più che trentenne, che snocciola dati e soprattutto porta tre testimonianze che possono definirsi esemplari. Quella di un imprenditore di successo come Silvano Franciosi dell'agenzia di comunicazione Proxima, di Davide Cacciani, laureato che dopo un corso ha finalmente trovato un'occupazione stabile con un contratto a tempo indeterminato e di Barbara Philippart, aspirante imprenditrice nel settore della promozione turistica.

"La formazione e l'aggiornamento professionale svolgono un ruolo importante nel qualificare le risorse umane – afferma Francesca Sola – e proprio nella formazione si possono trovare una parte delle risposte alle difficoltà che il mondo dell'economia, si tratti di lavoratori o imprenditori, è da tempo chiamato ad affrontare. A confermarlo sono i risultati conseguiti".

Lo scorso anno Cescot ha promosso più di 50 iniziative, che complessivamente hanno interessato oltre 600 persone (età media 35 anni), per un numero totale di ore di formazione erogate che ha raggiunto quota 4.350. A due anni dalla partecipazione a un corso professionalizzante, il 70% di chi non aveva un'occupazione ha un lavoro grazie alla formazione ricevuta.

"Si tratta di numeri molto incoraggianti, per noi, così come per l'intera comunità modenese, che sono frutto di analisi accurate che ci permettono di plasmare l'offerta formativa partendo dal fabbisogno reale delle imprese. Un giusto mix tra parti teoriche e applicazione sul campo in contesti reali, con l'affiancamento di docenti rigorosamente selezionati rappresentano i mattoni coi quali costruiamo la nostra offerta. Incontriamo regolarmente imprenditori e lavoratori, utilizzando la conoscenza diretta di centinaia di imprese del territorio per dare maggior concretezza ai nostri interventi - prosegue Francesca Sola - anche grazie alla collaborazione con Confesercenti Lavoro, la nostra agenzia per il lavoro, che permette di agevolare l'incontro tra domanda e offerta". "Non dobbiamo però dimenticare - prosegue Francesca Sola - che quasi nella totalità dei casi questi interventi sono stati possibili grazie a finanziamenti in parte riconducibili all'Unione Europea (Fondo Sociale Europeo) e in parte a Fon.Ter, il Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario. La presenza di questo sostegno è vitale. Naturalmente altrettanto fondamentale è che l'utilizzo delle risorse avvenga in modo trasparente ed efficace, offrendo sempre la possibilità di misurare i risultati effettivamente conseguiti".

Tre storie esemplari di persone che, dopo avere frequentato corsi di formazione, guardano al futuro con meno incertezza

Accanto ai numeri, per quanto lusinghieri, è altrettanto importante ascoltare la voce di alcuni dei veri protagonisti, di chi ha partecipato ai corsi di formazione per comprendere il valore strategico per il sistema socio-economico della formazione.

Il laureato che ha trovato lavoro a tempo indeterminato
"Ho trentasette anni – racconta Davide Cacciani – e un lavoro a tempo indeterminato in un supermercato a Carpi grazie a un corso di Cescot sulla lavorazione delle carni. Quando ho iniziato la formazione non sapevo cosa avrei fatto ma, oggi, posso dire che grazie a questa esperienza ho avuto la fortuna di potermi rimettere in gioco. Il corso a cui ho partecipato, infatti, mi ha dato una mano a trovare la strada giusta, mi ha indirizzato verso il lavoro, accompagnando la teoria alla pratica".

Chi è Davide Cacciani, un suo breve profilo
Classe 1977, nato a Correggio. È sposato e da poco è diventato papà. Grazie alla frequenza di un corso di seicento ore sulla lavorazione delle carni organizzato da Cescot Modena, ha trovato lavoro presso un'azienda per uno stage. Oggi, nella stessa ditta, ha un contratto a tempo indeterminato.

L'azienda di successo
"Abbiamo sempre fatto della ricerca e sviluppo la nostra ragion d'essere – sottolinea Silvano Franciosi, responsabile delle relazioni con i clienti dell'agenzia di comunicazione Proxima –. Gli interventi di formazione servono per acquisire capacità tecniche e professionali, ma anche per sviluppare e diffondere in azienda la cultura del 'gioco di squadra'. Siamo in un momento storico di grande cambiamento e credo che la formazione sia una risorsa strategica per continuare ad essere competitivi sul mercato".

Chi è Silvano Franciosi un suo breve profilo
Nato a Castelnuovo Rangone nel 1953, laureto al DAMS di Bologna, collabora per diversi anni con l'Ufficio cinema del comune di Modena. Agli inizi degli anni '80 il centro di Formazione professionale 'Patacini' lo incarica di sviluppare una innovativa attività di formazione e consulenza aziendale. Anche grazie a questa esperienza, nel 1987 dà vita insieme ad altri professionisti, alla agenzia di comunicazione Proxima. Dalla sua fondazione, ricopre il ruolo di Responsabile relazioni con i Clienti al quale si sono aggiunti la Ricerca e Sviluppo e il Mood aziendale. Con troppi hobby e passioni, esplora in camper, con curiosità, luoghi e persone.

L'aspirante imprenditrice
"Sono ventotto anni che lavoro in uno studio notarile – spiega Barbara Philippart – e a inizio gennaio 2013 sono stata messa in cassa integrazione. È stato un periodo molto duro. Sentivo di aver perso la mia identità di lavoratore. Così ho cercato di cambiare punto di vista. Da sempre amo viaggiare e ho pensato potesse essere interessante sviluppare nuove competenze come operatore turistico dei nostri prodotti locali. Il corso di formazione organizzato da Cescot, grazie a insegnanti validissimi che hanno sviluppato la mia curiosità, mi ha fatto conoscere un intero mondo. Oggi ho ripreso il lavoro nello studio notarile ma l'idea di creare qualcosa di mio per la promozione turistica del territorio non è scomparsa. Anzi, credo molto nel progetto e spero che a breve possa diventare realtà".

Chi è Barbara Philippart, un suo breve profilo
Nasce a Pavullo nel 1966 da padre belga - militare delle Forze della Nato - e mamma italiana. Vive i primi cinque anni tra Belgio, Germania e Olanda. Torna quindi a Pavullo dove si diploma all'Istituto Tecnico Commerciale Cavazza. Nel 1985 parte per un'esperienza di lavoro in Senegal per poi tornare a Modena e iscriversi al corso di laurea in Giurisprudenza. Inizia, proprio in questo periodo, a collaborare con il notaio Gino Bergonzini. Coltiva da sempre l'hobby dei viaggi, l'Africa è la sua seconda patria, dove va almeno tre volte all'anno. Il viaggio è la sua 'molla' e il sogno nel cassetto è lavorare nel settore del turismo. Oggi è impiegata nello studio notarile Bergonzini, dopo una parentesi non facile di cassa integrazione durante la quale ha frequentato i corsi di formazione di Cescot per mettere a frutto le sue aspirazioni legate alla promozione del territorio.

ON-LINE SU 'YOUTUBE'
Una sintesi video delle tre testimonianze è visibile sul canale 'Youtube' di Confesercenti Modena all'indirizzo: https://www.youtube.com/channel/UCwZkElsjqLJIESfefOrZkIw/featured

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Venerdì, 11 Luglio 2014 11:54

Modena - Seminario CNA su AVCPASS e appalti

Lunedì 14 luglio (dalle ore 17.00) seminario presso CNA Provinciale sul nuovo sistema informatico di verifica dei requisiti di partecipazione alle gare pubbliche -

Modena, 11 luglio 2014 -

Che cos'è l'AVCPASS e quali sono gli adempimenti a carico delle imprese e a carico delle stazioni appaltanti? Si tratta di un nuovo sistema informatico di verifica dei requisiti di partecipazione alle gare pubbliche, un'applicazione resa necessaria dall'obbligatorietà, per gli enti pubblici, di acquisire la documentazione che attesta i requisiti economici e tecnico-organizzativi esclusivamente attraverso l'utilizzo di una interfaccia web. Un obbligo che costringe le imprese a conoscere questo sistema per acquisire le autorizzazioni informatiche necessarie e registrarsi su questa applicazione.

Per venire incontro alle esigenze delle imprese e fare chiarezza su queste novità, CNA propone un seminario lunedì 14 luglio dalle ore 17.00 alle ore 20.00 presso la sede Provinciale in via Malavolti 27 a Modena.
Fornire una guida semplice e pratica per il districato mondo delle sigle degli appalti è l'obiettivo che CNA si propone di ottenere con questo incontro, che avrà come relatrice l'esperta in contrattualistica pubblica Thelma Prestifilippo. Presenzierà l'incontro anche il Presidente CNA Modena Umberto Venturi.
La partecipazione è gratuita: per l'iscrizione basta registrarsi sul sito www.mo.cna.it, oppure rivolgersi a Pamela Michelini (CNA Servizio Appalti) allo 059-418506 o mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Il periodo di transizione prodotto dalla riforma delle Province ha steso una coltre di incertezza sui lavoratori di quella reggiana. Non si conoscono ancora le funzioni di quello che sarà il nuovo ente di area vasta. Tra problemi e criticità, il sindacato chiede con forza chiarimenti agli organi competenti.

Reggio Emilia, 10 luglio 2014 - di Ivan Rocchi

Straordinari ancora da pagare per il servizio neve svolto dal personale di montagna nello scorso inverno, selezioni interne e graduatorie che svaniscono nel nulla, delocalizzazioni di uffici importanti e alcune assunzioni all'oscuro dei sindacati. Sarebbe questa la situazione dei lavoratori della Provincia di Reggio Emilia, secondo Salvatore Coda, funzionario cittadino della Cgil. "E' prima di tutto una questione di trasparenza – spiega Coda -, e non si capisce perché nessuno degli organi competenti dell'ente abbia risposto finora alle nostre domande. Neanche il commissario Sonia Masini, che fino a poche settimane ne era la presidente".

Un destino pieno di luci e ombre quello della Provincia, che adesso si trova nel pieno di una transizione istituzionale. Secondo il funzionario della Cgil, "l'approvazione della legge Delrio sulla presunta abolizione delle Province in realtà sostituisce ai vecchi organi dei nuovi, ma non eletti direttamente dai cittadini". Adesso si era in attesa di un provvedimento da parte del Governo, che rendesse chiare le materie delegabili dalle Regioni ai nuovi Enti di area vasta. "Ma ieri – continua Salvatore Coda - è decorso il termine, fissato proprio dalla legge Delrio. E del provvedimento nessuna traccia. Evidentemente il Governo è talmente veloce da averlo superato senza accorgersene e l'ha lasciato indietro".

Tante le questioni ancora in ballo tra lavoratori e sindacati da una parte e Provincia dall'altra. "E' stata fatta una selezione interna e una graduatoria per il servizio in montagna – ricorda Coda - ma alla fine ai lavoratori non è stato detto più nulla. Questo passaggio di qualifica non implica neanche un aumento di costi per l'Ente. Per quanto riguarda le delocalizzazioni, sembra che alcuni uffici del Provveditorato in via Crispi dovranno essere lasciati, e anche alcuni in via Guido da Castello. Inoltre, ci è giunta voce dall'interno dell'Ente di quattro assunzioni a tempo determinato, senza che nessuno si sia preso il disturbo di informare le rappresentanze sindacali".

Da diverse settimane, e su alcuni di questi temi anche da mesi, il sindacato sta chiedendo risposte alla Provincia. "Siamo di fronte ad un vero e proprio muro di gomma, che denota con tutta evidenza, un disprezzo per i lavoratori e le lavoratrici della Provincia, che anche in queste ore continuano a svolgere le loro attività quotidiane, ma vengono lasciati all'oscuro di decisioni che avranno un riflesso nella loro vita personale".

Presso la CNA Provinciale di Modena un seminario gratuito che fa chiarezza sulle canne fumario e lo scarico a parete -

Modena, 4 luglio 2014 -

Sembrerebbe un problema soprattutto tecnico, in realtà lo scarico dei fumi dei camini o canne fumarie, espulso sulle pareti delle abitazioni, crea enormi problemi di convivenza tra gli inquilini negli edifici: i prodotti della combustione contengono polveri sottili che danneggiano la salute delle persone e che hanno portato, di conseguenza, a diverse segnalazioni alle ASL territoriali.

Per porre rimedio al problema è stata introdotta la L. 90/2013 che ha confermato l'obbligo di scaricare a tetto, estendendolo a tutte le tipologie di edifici. Proprio di questa si parlerà nel seminario di CNA lunedì 7 luglio, dalle ore 17.00 alle ore 20.00, presso la sede Provinciale CNA, in via Malavolti 27 a Modena. Il relatore della serata, il tecnico Paolo Grisoni, oltre a esaminare la L. 90/2013, che ha annullato l'apparente possibilità che era stata proposta sulla liberalizzazione dello scarico dei fumi da combustione, affronterà anche i temi riguardanti le tre eccezioni di scarico a parete. Infatti al giorno d'oggi, con le molteplici disposizioni in vigore poco chiare e spesso contraddittorie, è molto difficile per un installatore individuare le condizioni per comprendere i rari casi in cui è possibile scaricare a parete, per giunta con caldaie a basse emissioni inquinanti. Nel corso dell'incontro saranno analizzate anche le norme UNI 10683 (regolazione impianti a biomasse legna e pellet) e UNI 10738 (sicurezza degli impianti). È previsto l'intervento del Presidente Unione Installazione e Impianti CNA Modena, Gennaro Petrillo. La partecipazione è gratuita.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Al via il progetto pilota "Banda larga" di CNA, grazie alla sinergia tra l'Associazione, il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio. Dopo la scelta dell'operatore tecnologico tutto è pronto per la connessione ultraveloce nella zona artigianale di Via Don Milani che è diventata un "quartiere tecnologico"-

Reggio Emilia, 3 luglio 2014 -

A circa un anno dall'avvio del primo progetto pilota in provincia per la dotazione della tecnologia a banda larga per una ventina di aziende dell'area artigianale di Quattro Castella (direzione Pontenovo), ci si avvia alla sua fase conclusiva. Il gioco di squadra tra CNA, che è stata il motore dell'idea, Lepida, la società della Regione Emilia Romagna che si occupa di informatica e telematica, Comune di Quattro Castella, Camera di Commercio e Provincia di Reggio Emilia, e le imprese aderenti al progetto, ha permesso di realizzare in breve tempo e con costi ridotti i lavori per installare la linea superveloce a fibre ottiche. Un progetto innovativo e unico nel suo genere ideato da CNA Reggio Emilia, che già nel 2011 aveva individuato nello sviluppo delle nuove tecnologie un asse strategico per il futuro delle pmi, e che servirà da apripista per dotare della tecnologia ad alta velocità le altre aree industriali della provincia, affinché le imprese possano avvalersi di questo importante elemento competitivo sul mercato globale.

Ieri sera presso la Sala Consigliare del Comune di Quattro Castella, in occasione dell'incontro per l'analisi delle proposte commerciali per la scelta dell'operatore tecnologico, alla presenza del Sindaco Andrea Tagliavini, della Presidente della Provincia Sonia Masini e degli imprenditori coinvolti, Giorgio Francia, Presidente CNA Area Val D'Enza, ha espresso la sua soddisfazione per l'obiettivo raggiunto: "CNA è particolarmente orgogliosa della messa in campo di questo progetto non solo per i notevoli vantaggi di cui godranno le imprese coinvolte, ma soprattutto perché si tratta di un esempio d'eccellenza che può e deve essere replicato su tutto il territorio provinciale. Lo sviluppo digitale è fondamentale per incrementare fatturato e occupazione. È una nuova arma per sfidare la crisi. Noi imprenditori dobbiamo avere il coraggio di cambiare e di innovarci pur mantenendo salde le nostre radici". Anche il Sindaco Tagliavini ha rimarcato che questo progetto è solo l'inizio dell'impegno del Comune per ridurre il digital divide nelle aree con minore copertura come Orologia e Salvarana, mentre la Presidente Masini ci ha tenuto a fare i complimenti ad una cabina di regia che ha funzionato in maniera ottimale, auspicando che sia possibile estendere la banda larga in tutta l'area emiliana per creare delle infrastrutture informatiche di qualità per rilanciare l'economia. Dall'utilizzo della tecnologia VOIP per diminuire i costi di telefonia alla possibilità di implementare i servizi di vendita e assistenza con il web, ai minori costi di gestione e manutenzione dei server aziendali. Le opportunità offerte dalla banda larga sono molteplici e rappresentano un elemento strategico di competitività per i sistemi produttivi locali.

Le tappe. CNA lo sa bene e ha iniziato a parlarne già nel novembre 2011 durante un importante convegno sul futuro dell'area nord. In quell'occasione l'Associazione chiese agli Amministratori Pubblici uno sforzo straordinario per la costruzione delle cosiddette "autostrade informatiche" per la diffusione della rete ultra veloce in tutta la provincia. Un progetto ambizioso basato su dati reali: grazie a ricerche di mercato e al confronto con gli esperti dei laboratori della Fondazione Marconi di Bologna, specializzati in progetti innovativi sulla rete, sono stati definiti i primi passaggi da compiere. Per ribadire il suo impegno, CNA dedicò all'argomento la propria Assemblea annuale del 2012 con una tavola rotonda che riunì gli interlocutori istituzionali del territorio regionale.

Il fare rete tra privati e istituzioni locali ha reso possibile passare dalle parole ai fatti. Individuata l'area artigianale che gode della vicinanza a una rete a fibre ottiche di LEPIDA, si è partiti per mettere a punto modi, tempi e costi dell'operazione che ha portato "in casa" delle imprese" la rete di comunicazione informatica e telematica di ultima generazione. Sono stati fatti dei lavori per deviare la banda larga dalla dorsale principale parallela a via Lenin, all'interno dell'area artigianale. La fibra ottica transita dentro alle polifere dell'illuminazione pubblica già presente nella zona. Ogni impresa si è fatta carico di portare la linea ad alta velocità al proprio interno (si parla di una velocità di rete che permette scambio di informazioni in entrata e in uscita di almeno dieci volte superiore rispetto alle normali connessioni ADSL) con costi assolutamente ridotti che si aggirano sui mille/millecinquecento euro. Un investimento che si recupera anche solo per l'aumento di valore "automatico" che hanno le aree dotate di questa nuova tecnologia.

"CNA ha dimostrato – ha concluso il Presidente Giorgio Francia - che il confronto e la sinergia tra le Associazioni e le istituzioni locali è un fattore vincente per lo sviluppo di azioni condivise per la crescita e il futuro delle imprese e del nostro territorio. Per questo motivo dopo la scelta dell'operatore tecnologico, proponiamo a tutti gli interlocutori del progetto di "inaugurare" insieme il nuovo quartiere tecnologico".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

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