Venerdì, 29 Agosto 2014 12:10

Reggio Emilia - Lavoro, indagine CNA "Il fisco non è uguale per tutti"

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Secondo una ricerca dell'Osservatorio CNA un reddito da 10 mila euro all'anno è esente per il lavoratore dipendente e tassato fino al 26,5% per imprenditori e professionisti -

Reggio Emilia, 29 agosto 2014 -

Un reddito annuo di 10mila euro può essere esente da tasse. Oppure gravato da un prelievo di 2300 euro, vale a dire consegnarne oltre un quarto all'erario. La differenza tra i due trattamenti? Esclusivamente nel profilo giuridico dell'attività esercitata. "Lavoro che scegli, tassa che paghi", si potrebbe sintetizzare in uno slogan. Sono i risultati, sorprendenti, di una ricerca dell'Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle Piccole imprese dal titolo: "Il fisco non è uguale per tutti".

Un reddito da 10mila euro annui è esente per il lavoratore dipendente. Gli stessi 10mila euro sono tassati al 16,6% per imprenditori individuali in contabilità semplificata e professionisti, addirittura al 26,5% per l'imprenditore in contabilità ordinaria.

"E' vero che la crescita del reddito – commenta Nunzio Dallari, Presidente CNA Reggio Emilia - aiuta a ridurre le abissali, e inique, differenze nel prelievo fiscale ma senza rendere giustizia al lavoro Autonomo o d'impresa. Di fronte a 20mila euro di reddito annuo entra in campo il prelievo anche sul dipendente (al 14,11%). Nel contempo sale, sempre su 20mila euro di reddito, al 23,65% per professionisti e imprenditori individuali in contabilità semplificata e al 27,5% per gli imprenditori in contabilità ordinaria".

"Mano a mano che le entrate da lavoro crescono, - continua il Presidente provinciale CNA - il livello dei prelievi tende ad addensarsi sulla fascia alta. Le differenze tra redditi uguali, ma generati da soggetti di natura giuridica diversa, non scompaiono, anzi si traducono in differenze pesanti migliaia di euro".

Infatti, a 30mila euro il prelievo per i dipendenti arriva al 22,71% contro il 27,4% su imprenditori individuali in contabilità semplificata e professionisti e il 29,23% sugli imprenditori in contabilità ordinaria, che in dodici mesi subiscono, quindi, un prelievo di quasi 2mila euro superiore a quello del dipendente.

"E pensare che la riforma fiscale del 1973 – aggiunge Nunzio Dallari - si poneva l'obiettivo opposto: garantire condizioni di equità tra le diverse categorie di reddito da lavoro sotto il profilo del prelievo fiscale. Dopo oltre quarant'anni, a parità di reddito non si garantisce parità di prelievo. E a fare le spese di questa incongruenza sono lavoratori autonomi, artigiani e piccoli imprenditori. La comoda, generica, e ingenerosa "presunzione di evasione" entrata purtroppo a far parte dell'immaginario collettivo non può essere il motivo di una differenza di prelievo così sostanziale".

Secondo il Presidente Dallari vanno ristabilite condizioni di equità fiscale riportando progressivamente la pressione fiscale sulle piccole imprese personali allo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti: "Come? La CNA lo sostiene da tempo: agendo simultaneamente su due leve, Irpef e Irap. Ovvero, aumentando la detrazione da lavoro autonomo e d'impresa allo stesso livello previsto per i lavoratori dipendenti, e definendo, in tempi brevi, i contorni della cosiddetta "autonoma organizzazione", al fine di chiarire quali imprese individuali sono esenti dall'Irap, portando nel contempo la franchigia da questa imposta dagli attuali 10.500 a 25mila euro".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

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