Ancora alcuni giorni per iscriversi. Le lezioni inizieranno mercoledì 9 aprile.

 

Modena, 3 aprile 2014 -

Ancora qualche giorno per iscriversi al corso promosso da CESCOT Modena l’ente formativo di Confesercenti e rivolto a tutti coloro che vogliano conseguire l’abilitazione per imprenditore commerciale e somministrazione alimenti e bevande.

 

Il programma didattico affronta contenuti e temi imprescindibili per chi vuole gestire un’attività in questo ambito. Si parte con argomenti inerenti la comunicazione con il cliente, passando per nozioni di tecnica commerciale, norme igienico sanitarie, sicurezza sul lavoro, legislazione dei Pubblici Esercizi, autocontrollo punti critici e antincendio rischio basso. Verranno poi studiate le tecniche di riconoscimento merceologico degli alimenti, si passerà alla degustazione dei vini e all’abbinamento cibo-vino, alle tecniche di miscelazione, alla stuzzicheria dolce e salata e alla caffetteria. Non mancherà la parte dedicata alla promozione della propria attività attraverso tecniche di marketing. Durante il corso verranno svolte esercitazioni, prove pratiche e prove intermedie di simulazione su tutto il programma, prima della verifica finale dell’apprendimento.

 

L’inizio del corso è previsto per il 9 aprile e si svilupperà nell’arco di 6 settimane. In tutto 100 ore totali di lezione, 4 sere alla settimana, dal lunedì al giovedì, in orario serale: dalle 18.00 alle 22.00, presso la sede di Cescot in via Venceslao Santi, 8 a Modena.

 

Per tutte le informazioni in merito al corso, per l’iscrizione e gli estremi del bonifico bancario per effettuare il pagamento, consultare il sito http://www.cescotmodena.com/ o scrivere all’indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 (Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

La convenzione viene presentata a Modena dopodomani - venerdì 4 aprile – in un incontro in programma alle 9.30 nella sede di Confcooperative Modena -

 

Modena, 2 aprile 2014 -

Anche le cooperative modenesi hanno difficoltà a incassare in tempi ragionevoli i crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione. Per attenuare questo problema è stato firmato un accordo tra Confcooperative Emilia-Romagna e Sace Fct, la società di factoring del gruppo Sace (a sua volta società del gruppo Cassa Depositi e Prestiti attiva nell’export credit, assicurazione del credito, protezione degli investimenti, garanzie finanziarie, cauzioni e factoring). La convenzione viene presentata a Modena dopodomani - venerdì 4 aprile – in un incontro in programma alle 9.30 nella sede di Confcooperative Modena (settimo piano Palazzo Europa, via Emilia Ovest 101). «La convenzione – spiega il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – consentirà alle cooperative nostre associate di accedere più facilmente ai servizi Sace Fct per ottenere una gestione più efficace dei propri crediti. Questo si tradurrà in un sostanziale risparmio di tempi e costi e una maggiore certezza nella pianificazione dei flussi finanziari. Grazie a questa intesa – conclude Golinelli - le nostre cooperative potranno disporre della necessaria liquidità in tempi certi».

 

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Mo)

 

Antonella Borghi, CNA: “Ritardi normativi sulla qualifica, ribassi ingiustificati e concorrenza sleale rendono molto difficile tutelare imprese e professionisti di questo settore”

 

Reggio Emilia, 2 aprile 2014 –

Tutelare la figura del restauratore di beni culturali, delle professionalità e delle competenze di questi professionisti e delle loro imprese, è sempre più difficile anche per CNA, in un Paese come l’Italia, che è il fanalino di coda in Europa per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura (1,1% a fronte del 2,2% dell’Ue a 27) e al penultimo posto, seguita solo dalla Grecia, per percentuale di spesa in istruzione (l’8,5% a fronte del 10,9% dell’Ue a 27)”. È l’allarme lanciato da Antonella Borghi, presidente provinciale di CNA Artistico e Tradizionale, che riporta i dati di uno studio pubblicato da Eurostat nel 2013. 

 

Nonostante, la Regione Emilia-Romagna abbia varato in tempi record il Piano delle Opere Pubbliche per la riparazione e il ripristino delle opere pubbliche, dei beni culturali e dell’edilizia scolastica e universitaria danneggiati dal terremoto del maggio 2012, “siamo ben lungi dallo stare tranquilli” sottolinea la Presidente Borghi, poiché “tra ritardi normativi nella definizione della qualifica, ribassi ingiustificati nei lavori e concorrenza sleale (non dimentichiamo che ci sono situazioni locali nelle quali, invocando l’emergenza ordinaria della carenza di fondi, vengono istituiti protocolli di utilizzo ordinario del volontariato per opere di manutenzione di beni tutelati in evidente contraddizione con intere sezioni del Codice degli Appalti e le altre normative vigenti), stiamo di fatto assistendo impotenti all’agonia di un settore e alla estinzione di una categoria di imprese e professionisti, i restauratori dei beni culturali”. 

 

Il rischio per le imprese di restauro è quello di vedersi strozzati dai grandi committenti che dopo aver ottenuto una commessa subappaltano la quasi totalità dei lavori per via dell’assenza di competenze specialistiche interne. Proprio per questo motivo la CNA ha attuato diversi interventi ottenendo in primis la possibilità di registrare le imprese del restauro nella Lista di merito della Regione, una sorta di marchio di qualità di cui finora potevano fregiarsi solo imprese edili e che di fatto costituisce una banca dati di imprese accreditate dalla Regione a cui le stazioni appaltanti, i Comuni, i committenti, i professionisti ed i cittadini potranno attingere per affidare incarichi alle imprese. 

 

“L’auspicio – conclude Antonella Borghi - è quello di vedere realizzato un effettivo coinvolgimento delle Associazioni e delle imprese locali negli interventi di restauro, poiché questo si configurerebbe come un’attività di elevato livello specialistico ed al tempo stesso porterebbe un aiuto concreto a realtà professionali localizzate nel cratere sismico oltre che ad altre dislocate nelle province coinvolte”.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Al via le domande. Contributi da 3.000 fino a 30.000 euro per le aggregazioni -

 

Reggio Emilia, 2 aprile 2014 -

 

Aumentano del 20% le risorse che la Camera di Commercio mette a disposizione delle imprese reggiane per la partecipazione a manifestazioni fieristiche internazionali in Italia e all’estero.

I contributi resi disponibili dall’Ente camerale (ed ai quali si può accedere presentando domanda dal 31 marzo al 30 aprile), infatti, passano dai 500.000 euro del 2013 a 600.000 euro.

“L’obiettivo di questo investimento in ulteriore rialzo – afferma il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – è quello di rafforzare la presenza delle imprese reggiane su quei mercati internazionali che nel 2013 hanno generato 8 miliardi e 600 milioni di valore per la nostra economia, facendo segnare un + 1,8% che è nettamente in controtendenza rispetto ad un valore complessivo della produzione che è invece diminuito del 3,45%”.

“Questo favorevole andamento – sottolinea Landi – va sostenuto non solo per la sua decisiva influenza sulla capacità di tenuta e di ripresa del nostro tessuto imprenditoriale, ma a maggior ragione di fronte ad un approccio all’internazionalizzazione che deve progressivamente interessare una più ampia platea di imprese reggiane”. 

“I primi risultati di questo cammino, che stiamo accompagnando con precise azioni di informazione e formazione rivolte, in particolare, alle imprese di piccole e medie dimensioni – spiega Landi – si sono già misurati sia in termini di partecipazione numerica agli incontri con i desk camerali presenti all’estero (all’ultimo, riguardante il mercato russo, si è formata anche una “lista d’attesa”) e ai confronti con gli operatori commerciali di altri Paesi, sia sul versante della tipologia d’imprese interessate, con una presenza sempre più ampia di aziende di dimensioni relativamente ridotte, ma in grado di proporre prodotti altamente competitivi sui mercati internazionali”.

“I contributi destinati al rafforzamento della partecipazione delle nostre imprese a fiere e rassegne internazionali – prosegue Landi – rientrano, peraltro, in un più ampio impegno della Camera di Commercio a sostegno dell’internazionalizzazione e dell’innovazione, che è uno dei fattori più importanti per accrescere quella competitività che sta consentendo al sistema produttivo reggiano di entrare anche in nuovi mercati continentali ed extraeuropei”.

Il contributo messo a disposizione dalla Camera di Commercio – che si aggiunge agli investimenti per la partecipazione diretta dell’ente camerale a fiere, missioni, iniziative promozionali e informative – riguarda sia singole imprese che consorzi di imprese, ed è destinato a sostenere diverse tipologie di interventi atti alla promozione degli scambi commerciali con l’estero.

Le richieste di contributo (valore minimo 3.000 euro per fiere internazionali in Italia, massimo 30.000 euro per la partecipazione delle imprese in forma aggregata) debbono pervenire alla Camera di Commercio dal 31 marzo al 30 aprile 2014 tramite raccomandata o posta elettronica certificata; la data di spedizione della domanda, così come la partecipazione in forma aggregata, rappresenterà uno dei criteri di precedenza per la formazione della graduatoria.

Il bando con le modalità di accesso ai contributi è disponibile su www.re.camcom.gov.it

 

 

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Sono circa 4 mila a Modena e provincia i cassintegrati interessati dalla proroga degli ammortizzatori sociali in deroga, concessa ieri dalla Regione Emilia-Romagna.

Modena, 1 aprile 2014


Sono circa 4 mila a Modena e provincia i cassintegrati interessati dalla proroga degli ammortizzatori sociali in deroga, concessa ieri dalla Regione Emilia-Romagna. Lo afferma la Cisl modenese, per la quale l'accordo tra Regione e parti sociali è positivo ma, considerando che la cassa in deroga scade il prossimo 30 giugno, è necessario cercare fin d'ora un nuovo strumento per tutelare il reddito dei lavoratori. «Tre mesi passano in fretta e dobbiamo evitare di arrivare ancora una volta alla scadenza senza aver trovato una soluzione – afferma Domenico Chiatto, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale Cisl – Sarà difficile che il governo cambi in tempi così brevi la riforma Fornero, peraltro mai completata, per cui auspichiamo che l'esecutivo tenga conto dell'esigenza di tutelare i lavoratori colpiti dalla crisi. L'esperienza della bilateralità nella gestione degli ammortizzatori sociali contrattata con il sindacato è una strada che può tenere insieme il sostegno al reddito e la formazione professionale a salvaguardia delle professionalità all'interno delle imprese». Chiatto riconosce che gli ammortizzatori non possono avere una durata illimitata, ma devono essere sempre più collegati alla riconversione e riqualificazione delle maestranze secondo quanto richiesto dal mercato del lavoro. Il sindacalista Cisl aggiunge che comunque le riforme da sole non possono creare posti di lavoro; occorre che si muovano anche i territori. «Modena "batta un colpo" e rimetta il lavoro al centro del dibattito, pensando a come preservare e dare nuovo impulso al nostro manifatturiero e agroalimentare. Per questo – conclude il responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale Cisl – chiediamo un patto territoriale di comunità che, attraverso l'elaborazione e discussione di idee e proposte, individui la direzione da seguire per far ripartire il nostro territorio» .

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

 

Nuovo segretario provinciale della Slp-Cisl, il sindacato dei lavoratori postali che, con 420 iscritti, è il più rappresentativo tra i dipendenti modenesi di Poste Italiane.

Modena, 31 marzo 2014

Francesco Balzano è il nuovo segretario provinciale della Slp-Cisl, il sindacato dei lavoratori postali che, con 420 iscritti, è il più rappresentativo tra i dipendenti modenesi di Poste Italiane. Sostituisce Antonio Buongiovanni, che ha guidato la Slp dal 2002. Completano la segreteria provinciale Slp Anna Rosanova e Marcello Fiorito. Trent'anni appena compiuti, prima di entrare a tempo pieno nella Cisl Balzano ha lavorato come portalettere a Reggio Emilia e Modena; è stato anche componente rsu (rappresentanza sindacale unitaria). «Dopo le chiusure di uffici e le soppressioni di zone recapito degli anni scorsi, ora la situazione in Poste Italiane è più stabile – afferma il neo segretario provinciale della Slp-Cisl – È mia intenzione continuare l'opera del segretario uscente Buongiovanni, che ringrazio, a tutela dei lavoratori postali modenesi e dei cittadini utenti dei servizi».

 

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

 

Il Sindacato CNA auspica l’estensione dei benefici per le pensioni fino a 1000 euro per rilanciare i consumi e l’economia -

 

Reggio Emilia, 28 marzo 2014.

“Bene la scelta del governo di abbassare la pressione fiscale per i lavoratori fino a 25mila euro con il meccanismo delle detrazioni, ma non capiamo perché i pensionati che percepiscono pensioni fino a 1000 euro debbano essere tagliati fuori da questa manovra, visto che anche loro consumano come i lavoratori”. 

 

Giuliano Tamagnini, Presidente provinciale di CNA Pensionati, dopo le dichiarazioni del Ministro Poletti che conferma come non siano previsti benefici per i pensionati, ribadisce come “Questo sarebbe un modo per incrementare la domanda e rimettere in moto una economia debole e dai consumi quasi nulli. I pensionati, nonostante le loro esigue pensioni, continuano a essere il bancomat delle famiglie e non è giusto che siano considerati “invisibili” solo quando si tratta di benefici e i primi a essere considerati quando si parla di tagli alle spese”.

 

“Non dimentichiamo – conclude il Presidente Tamagnini - che rappresentano una percentuale sempre più alta della popolazione nazionale e auspichiamo che le proposte legate ad un nuovo stop all’indicizzazione, alla possibile variazione della percentuale spettante in caso di reversibilità, ai tagli alle pensioni di guerra e per finire all’innalzamento a 42 anni di contribuzione per il diritto alla pensione per le donne, vengano riviste o cancellate. In alternativa saremo pronti a fare sentire la nostra voce”.

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Lunedì 31 marzo scade la cassa integrazione in deroga a zero ore per le sei lavoratrici ancora in servizio. A lanciare l'allarme sono i sindacalisti Carlo De Rosa (Fim-Cisl) e Sauro Tondelli (Fiom-Cgil), che chiedono all'azienda di dare risposte concrete alle dipendenti -

 

Modena, 28 marzo 2014 -

Si fa sempre più incerto il futuro dei dipendenti della TM srl, azienda di Cognento di Modena che produce apparecchiature per le cure estetiche ed è in liquidazione da inizio 2013. Lunedì 31 marzo scade la cassa integrazione in deroga a zero ore per le sei lavoratrici ancora in servizio. A lanciare l’allarme sono i sindacalisti Carlo De Rosa (Fim-Cisl) e Sauro Tondelli (Fiom-Cgil), che chiedono all’azienda di dare risposte concrete alle dipendenti. «La vertenza è iniziata ad agosto 2012, quando la quasi totalità degli undici dipendenti TM, in maggioranza donne, si è rivolta a noi denunciando ritardi di mesi nel pagamento delle retribuzioni e incertezze sul futuro, come dimostrano i tre amministratori delegati che si sono avvicendati negli ultimi due anni – ricordano De Rosa e Tondelli - Abbiamo avuto diversi incontri anche in Provincia per concordare, oltre all’utilizzo della cassa integrazione in deroga, percorsi di rientro degli arretrati. L’azienda ha rispettato il primo accordo, pur spostando il pagamento in avanti di alcuni mesi, ma non il secondo, firmato il 7 maggio 2013». Ai sindacati l’azienda lamenta una mancanza di liquidità dovuta a un calo del mercato; sostiene di avere in magazzino circa 200 macchine invendute, oltre a crediti per circa 100 mila euro nei confronti di alcuni clienti che si trovano in fase di concordato preventivo e per i quali TM sta chiedendo al tribunale l’insinuazione al passivo. L’azienda ha sempre dichiarato che sta analizzando alcune proposte per l’ingresso di nuovi soci o la cessione dell’attività commerciale. Recentemente si è parlato di una collaborazione tra TM e Teregroup, società di biotecnologie con capitali russi, che da alcuni anni ha messo le basi a Modena e che risulta appartenere anche alla madre di Tetyana Teregulova. Quest’ultima ricopre ruoli di responsabilità in TM, tanto che ha partecipato a un incontro in Provincia. «La signora Teregulova ha affermato che da TM Teregroup ha rilevato solo un progetto e il suo autore, negando collaborazioni tra le due società – continuano De Rosa e Tondelli – Nel frattempo la sede legale TM è stata spostata da Cognento a Modena e l’azienda ha acquisito un magazzino a Campogalliano per le 200 macchine ancora invendute. Teregulova ha ribadito che la TM si sta confrontando con un’azienda non di Modena con la quale dovrebbe nascere una collaborazione per commercializzare le macchine invendute. Questo porterebbe alla possibilità di far lavorare due impiegate oggi in cigs. E le altre? Se tutto resta come adesso, è chiaro che l’azienda non è in grado di rispettare l’accordo del 7 maggio 2013. Per questo – concludono i due sindacalisti di Fim-Cisl e Fiom-Cgil – chiediamo a TM di fare chiarezza una volta per tutte e dare risposte concrete alle sei lavoratrici rimaste in organico».

 

(Fonte: ufficio stampa CGIL- CISL)

 

Una legge "importante" e che "deve essere approvata il primo possibile" perché va a normare un settore dove "da molto tempo l'illegalità è forte" e dove è "costante il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata" -

Bologna, 27 marzo 2014 -

Una legge “importante” e che “deve essere approvata il primo possibile” perché va a normare un settore dove “da molto tempo l’illegalità è forte” e dove è “costante il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata”: il progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale “Disposizioni per la promozione della legalità e della responsabilità sociale nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari” ha ricevuto questa mattina una sostanziale approvazione da parte dei portatori di interessi convocati in udienza conoscitiva dalla commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli

Come spiega in apertura il relatore, Tiziano Alessandrini (Pd), “la presenza della criminalità organizzata è evidente, diffusa e pericolosa anche in Emilia-Romagna, ma non siamo sotto il controllo delle mafie, perché alle mafie qui manca il consenso, grazie anche al sistema sano di enti e istituzioni che con questa legge vogliamo andare a tutelare, dato il settore a rischio”.

Alessandro Monzani di Confcooperative dichiara di “essere favorevole al progetto di legge, perché chiama a sistema molte realtà diverse tra loro e questa è sicuramente la chiave per il successo”, ma ammette di “temere che la Regione abbia poche armi per intervenire concretamente”. Tra i punti su cui agire cita “un ruolo del pubblico più forte, a partire da Inps e Inail”, “l’elenco di merito, che appare una scelta inconsueta” e “l’aggiornamento delle tariffe, che sono ferme al 1994 e per l’Antitrust non sono conformi”.
Secondo Matteo Casadio di Unioncamere Emilia-Romagna, “la legge è positiva perché il suo asse portante, le White list, sono lo strumento giusto per fermare le infiltrazioni”: a questo proposito, assicura, gli enti camerali si rendono disponibili per “la gestione e l’integrazione di registri e albi”.
Aniello Pisanti, direttore della Direzione generale del lavoro dell’Emilia-Romagna, riferisce l’”apprezzamento da parte dell’ente per la proposta di legge, gli elenchi formativi renderanno la nostra attività di controllo più facile e la consulta regionale è un ottimo strumento a cui parteciperemo con la massima disponibilità”.
Gianluca Rusconi di Confindustria Emilia-Romagna riferisce di “non avere osservazioni di merito, perché il progetto di legge è completo”, ma richiama l’attenzione “sulla complessità del rapporto tra appaltanti e appaltatori nella logistica”, che non si può “ridurre ad un approccio sindacale o giuslavoristico” e apprezza quindi “lo sforzo della Regione attraverso le White list per risolvere il problema”. Secondo il rappresentante degli industriali, “le vertenze sindacali bloccano le attività che già sono ferme per la crisi, ed è proprio dove sorgono problematiche di ordine pubblico che la malavita si infiltra in maniera più agevole. Dei sindacati non autorizzati presentano istanze non accoglibili, come l’assunzione di persone con la fedina penale sporca, e ciò finisce per indebolire il settore”. Riferendosi agli autotrasportatori di materiale inerte, Rusconi avverte: “L’aumento degli oneri per le cave di recente promosso da questo ente metterà in difficoltà le imprese, finendo per aprire la strada alla criminalità organizzata”.
La Cgil, riporta il membro della segreteria regionale Antonio Mattioli, “condivide l’impianto della legge perché ne condivide l’obiettivo”: da troppo tempo, accusa, “in nome del profitto e grazie alla logica del massimo ribasso viene sacrificato il lavoro e la sua qualità, ci sono aziende che arrivano a pagare 1,20 euro all’euro, noi chiediamo solo l’applicazione del contratto nazionale di settore”.
Andrea Bertoni, del Collegio dei geometri di Modena, invita a “concentrarsi di più sulla responsabilità degli organi di controllo” che “sull’introdurre nuove procedure, che non significano automaticamente risultati in più”.

La logistica “è un settore in difficoltà a causa delle infiltrazioni criminali e del problema delle paghe irrisorie, e in entrambi i casi a pesare a monte è la logica del massimo ribasso per gli appalti”, sostiene Ciro Donnarumma, della segreteria della Cisl, e quindi “questa legge è opportuna e necessaria, purché arrivi in tempi rapidi”.
Alberto Armuzzi (Legacoop Servizi) spera “che la legge venga approvata prima dell’estate, perché ne abbiamo bisogno”, dal momento che “non si esce dalla crisi del settore senza rispettare la legalità e senza l’impegno in questa direzione da parte di tutti i soggetti coinvolti nei controlli, noi per primi”.
Infine, è intervenuto il vicesindaco di Sassuolo, in provincia di Modena, che ha denunciato nel suo Comune “una situazione disastrosa per quanto riguarda il settore degli autotrasporti, che è sotto infiltrazione sia da parte della camorra, e in particolare dei Casalesi, che della ‘ndrangheta”: l’amministratore riferisce di “aver fatto anche i nomi delle aziende coinvolte, anche nei tavoli interistituzionali, anche alla presenza di esponenti del governo”, ma “per ora non ci sono stati risultati, non possiamo che sperare nelle indagini”.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

 

L' assessore regionale alle attività Gian Carlo Muzzarelli: "Questo provvedimento, un fondo per finanziare i mestieri guarda oltre la crisi e punta a sostenere le piccole e medie imprese" -

Bologna, 27 marzo 2014 -

Al via il Fondo StartER, a disposizione delle pmi emiliano romagnole di recente costituzione. Si tratta di un nuovo Fondo di finanza agevolata per il sostegno agli investimenti che dispone di un plafond iniziale di risorse pari a 8 milioni e 710 mila euro, di cui 6 milioni e 968mila euro messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna tramite risorse Por Fesr  e 1 milione e 742 mila euro reso disponibile dalle banche.
I finanziamenti sono rivolti al sostegno di investimenti delle Pmi (compresi consorzi, società consortili e società cooperative) costituite successivamente al 1 gennaio 2011 che hanno sede legale e/o operativa in Emilia-Romagna, e che realizzino gli interventi sul  territorio regionale. A gestire i finanziamenti sarà un’Ati tra i consorzi fidi regionali Unifidi e Fidindustria.
Le imprese potranno presentare domanda esclusivamente on line sul sito ufficiale www.fondostarter.eu, a partire da venerdì 4 aprile, alle ore 10 e fino ad esaurimento risorse.
«Questo provvedimento, un fondo per finanziare i mestieri guarda – ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli -  oltre la crisi e punta a sostenere anche le piccole e medie imprese. È uno stimolo all’economia emiliano romagnola per incentivare la voglia di intraprendere sostenendo concretamente  l’opportunità di accedere al credito».
La durata massima dei finanziamenti è fissata in 7 anni. Il finanziamento concesso dal fondo riguarderà l’85% dell’investimento. Del finanziamento l’80% sarà a  tasso zero (sulla quota di provvista pubblica) e il 20% pari all’Euribor a 3 mesi maggiorato di 5 punti percentuali (provvista privata). Risultato per l’impresa, un tasso d’interesse effettivo sul finanziamento concesso inferiore al 2%. L’entità minima e massima dei finanziamenti varia dai 25 mila euro ai 300 mila euro.
Sono considerate ammissibili le seguenti tipologie di spese: interventi su immobili strumentali quali costruzione, acquisizione, ampliamento e/o ristrutturazione; è finanziabile anche l’acquisto di terreni nel limite del 10% del progetto; acquisizione di macchinari, impianti e attrezzature; acquisizione di brevetti, licenze, marchi, avviamento; consulenze tecniche e/o specialistiche; spese del personale adibito al progetto nel limite del 30% del progetto; spese per materiali/scorte solo se capitalizzate; spese per la produzione della documentazione tecnica necessaria per la presentazione della domanda.
Possono fare ricorso al fondo le piccole e medie imprese operanti – in base alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 – nei settori dell’industria, dell’artigianato e dei servizi alla persona aventi localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Gli interventi previsti, per essere ammessi all’agevolazione, dovranno essere realizzati sul territorio regionale. Le spese oggetto dell’investimento per le quali viene richiesto il finanziamento agevolato devono essere sostenute a partire dal 1° gennaio 2013 e gli interventi dovranno essere conclusi entro un anno dalla data di concessione dell’agevolazione.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Restauratrice e docente di Belle Arti, già vicepresidente di CNA Costruzioni -

 

Modena, 27 marzo 2014 -

E’ il segno tangibile di un tessuto imprenditoriale che cambia nelle sue caratteristiche fondamentali: martedì 25 marzo 2014, per la carica di nuova presidente di CNA Impresa Donna, le Associate hanno scelto un’imprenditrice impegnata in due settori – le attività artistiche e l’edilizia – in cui trovare una donna è particolarmente raro. O meglio, era.

Giliana Gavioli, restauratrice di beni storico-artistici e docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna, è l’esempio di un’imprenditoria femminile sempre più determinata ad abbattere le barriere di genere: in calo la presenza nei settori ai quali erano più tradizionalmente legate, come il commercio e la manifattura, le imprenditrici sono sempre più attratte da esperienze imprenditoriali artistiche, sportive e d’intrattenimento (+10,4% su base annua a Modena), attività finanziarie (+8,9%) e appunto edili. Soprattutto, le imprese gestite da donne reggono meglio la crisi e calano meno delle altre, a testimonianza della valenza economica dei valori “femminili”.

“Va detto che nel restauro le donne sono la maggior parte” racconta Giliana Gavioli, fondatrice dello studio “Gavioli G”. “Ma è nell’edilizia – il settore col quale interagiscono più di frequente – che la controparte femminile quasi non esiste. E’ un settore che alle donne presenta barriere d’ingresso quasi insormontabili: particolarmente difficile è costruirsi una credibilità professionale, ma quando la si ottiene si diventa punti di riferimento. Credo che sia importante per le imprenditrici debellare barriere di questo genere, essere pioniere in nuovi settori, rivoluzionare la propria attività e le proprie esperienze”. Già consigliere di CNA Area Modena, vicepresidente provinciale di CNA Modena e di CNA Costruzioni, Giliana Gavioli spiega i presupposti del suo nuovo impegno come presidente di Impresa Donna: “Ho accettato perché so che l’imprenditoria femminile è un valore aggiunto per il sistema economico, una nuova fonte di energia basata sul rinnovamento e sulla diversità. Sono fermamente contraria alle quote rosa di ogni sorta, che trovo anacronistiche nel 2014: ritengo che siamo una società abbastanza matura per premiare il merito e la competenza indipendentemente da ragionamenti di genere. Tuttavia prendo anche atto di certi meccanismi ancora in corso: ad esempio la tendenza persistente, nella politica, ad attaccare le donne sulla sfera personale anziché su quella professionale. Situazioni che dimostrano quanto lavoro debba ancora essere fatto per garantire a donne e uomini pari rispetto nel mondo del lavoro”.

 

(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)

 

Mercoledì, 26 Marzo 2014 17:07

Sempre più NEET in Emilia Romagna

 

La crisi ha colpito pesantemente anche in Emilia Romagna. Nonostante tutto i NEET sono ancora, seppur di poco, al di sotto della media europea. 

 

di LGC - Parma 26 Marzo 2014 -- 

Sono quasi 90mila i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano. Sono quelli che l'Unione europea definisce i Neet: Not in Education, Employment or Training. 

Un numero elevato in termini assoluti ma ancor più inquietante osservandone di  trend disegnato dal 2004 al 2011 quando, in soli sei anni,  si è passati dal 9,8% al 15,3% secondo i dati dell’ultimo report dell’ISTAT. Un tasso appena inferiore alla media europea.

Infatti,  in Italia (22,7%) la quota dei Neet,( giovani non inseriti in un percorso scolastico/formativo e neppure impegnati in un’attività lavorativa) è molto superiore a quella della media europea (15,4 per cento) con un’incidenza più elevata tra le donne (25,4 per cento) rispetto a quella registrata fra gli uomini (20,1 per cento), soltanto la Bulgaria e la Grecia presentano valori più alti fra i Paesi UE.

In Emilia Emilia-Romagna si osserva una percentuale di Neet inferiore che nella media del Paese pari al 15,3% e leggermente inferiore anche alla media europea.

NEET Emilia Romagna gde

 

Nell’analisi di genere, si evince che  le donne (18,9) registrano percentuali stabilmente più sfavorevoli rispetto agli uomini (11,9).

Più in generale nel secondo trimestre del 2013 sono 162.000 le persone in cerca di occupazione in Emilia Romagna. 

Una quota che si è andata a incrementare a partire dal 2008 con andamenti diversificati tra i generi. I maschi, come riporta la “Fotografia del Sociale” dell’Emilia Romagna,  in cerca di impiego risentono della crisi economico-finanziaria già dal quarto trimestre del 2008 mentre le femmine mostrano un aumento a partire dal secondo trimestre del 2009. Ad un primo parziale e leggero riassorbimento del fenomeno per entrambi i generi dal terzo trimestre del 2011 si assiste ad una ripresa della crescita fino a raggiungere il picco più alto nel primo trimestre del 2013 ed attestarsi nel secondo trimestre del 2013 a 82mila unità per le femmine ed 80mila per i maschi. Tuttavia, confrontando i punti più alti e più bassi raggiunti dalla disoccupazione, i maschi passano da 23mila unità a 93mila, quattro volte di più, mentre le femmine, nello stesso periodo, da 32mila a 103mila, oltre tre volte di più.

 

Forte presenza delle aziende di CNA Produzione: 54 emiliano-romagnole di cui 7 reggiane al salone manifattiriero di Parma dal 27 al 29 marzo -

 

Reggio Emilia, 26 marzo 2014 -

Il prossimo 27 marzo, presso le Fiere di Parma, è in programma ‘Mec Spe’, salone di riferimento per l’industria manifatturiera. CNA Produzione Emilia Romagna consolida la sua presenza alla manifestazione con un proprio stand B 19 presso il padiglione 5. Ben 54 le aziende emiliano-romagnole della meccanica presenti di cui 7 reggiane, ovvero: Hydroblock Srl di Reggio Emilia, Euro Assistance Srl di Arceto di Scandiano, Ma.Bo Srl di Correggio, Modelleria reggiana di Bertoni Giuseppe & C. Snc di Bibbiano, Officina Delta Snc di Bozzarelli & C. di Castellarano, Utek Srl di Cadelbosco Sopra e Zare Srl di Boretto.

 

La manifestazione Mec Spe nel 2013 ha attirato oltre 27.000 visitatori specializzati e si rivolge ai settori della subfornitura con le lavorazioni industriali conto terzi, le macchine utensili con utensili e attrezzature, gli stampi e lo stampaggio, la lavorazione delle materie plastiche, il montaggio assemblaggio e manipolazione, la logistica, la metrologia e il controllo qualità. 

 

La fiera sarà anche l’occasione per seminari di approfondimento promossi da CNA Produzione: nella giornata di giovedì 27 alle 16.30 si parlerà di “EN 1090: la nuova norma CEE obbligatoria per componenti strutturali in metallo” presso la Sala convegni B - Pad. 7, mentre alle 17 si terrà una dimostrazione pratica presso l’Area 3DPrint Hub - Pad. 3 sulle “Applicazioni di 3D printing in piccole imprese della meccanica”. Infine venerdì 28 alle 13.30 ci sarà aperitivo e presentazione “Desk Germania – Progetto per l’internazionalizzazione sul mercato tedesco dell’artigianato e della piccola e media impresa”  presso la Sala Convegni A – Pad. 7.

 

“Chi espone a Mec Spe ha la possibilità di incontrare i professionisti di diversi settori – afferma il Presidente provinciale CNA Produzione Sauro Maccorin – e un pubblico profilato e interessato ai prodotti in esposizione, attraverso incontri mirati con buyers italiani e stranieri. Una vetrina di eccellenza che fa bene alle nostre aziende e permette non solo di informarsi sulle novità di settore ma anche di farsi conoscere da un vasto pubblico e stringere importanti contatti commerciali. Un’opportunità concreta che CNA ha voluto dare ai suoi associati grazie alla collaborazione con Senaf e l’accordo per tariffe di partecipazione agevolate”.

 

Per maggiori info sulla manifestazione e sul biglietto invito omaggio personalizzato CNA Produzione  che consentirà ad accedere a MEC SPE, contattare CNA-Produzione Reggio Emilia, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Tel. 0522-356327, oppure visitare il sito: www.mecspe.com.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Pubblicato un bando per finanziare percorsi formativi destinati alle imprese reggiane. Malavasi: “Un supporto fondamentale per fare fronte alle nuove richieste del mercato” -

Reggio Emilia, 26 marzo 2014 -

Un pacchetto di percorsi formativi per le imprese con l’obiettivo di offrire un altro strumento per fare fronte ai problemi legati alla crisi economica.

La decisione è stata presa dalla Giunta provinciale con l’approvazione di un avviso pubblico che consentirà, grazie alle risorse della Legge n.53/2000, di realizzare percorsi formativi destinati alle imprese del territorio reggiano. Potranno partecipare al bando le imprese, sia direttamente, sia tramite enti di formazione accreditati, con progetti formativi da presentare entro la scadenza del 14 aprile 2014.

Le risorse previste, pari a circa 600mila euro, potranno finanziare piani formativi di imprese che, sulla base di accordi contrattuali, prevedano quote di riduzione dell’orario di lavoro, anche per il contrasto dello stato di crisi occupazionale.

"Una vera boccata d'ossigeno per le nostre imprese - afferma l'assessore provinciale alla formazione professionale Ilenia Malavasi - che potranno ricevere finanziamenti preziosi per promuovere piani formativi aziendali, interaziendali o settoriali, che coinvolgano imprese aventi sede legale o unità locali nel territorio provinciale. Un’opportunità che non veniva finanziata da molti anni e che rappresenta per il nostro tessuto economico un supporto strategico per sostenere azioni di riorganizzazione e di ristrutturazione, che permettano alle nostre aziende di riposizionarsi sul mercato".

L’obiettivo specifico è rendere disponibili azioni formative finalizzate a supportare i processi di ristrutturazione e riposizionamento strategico di singole imprese o di comparti/filiere produttive che si rendono necessari a fronte del perdurare della crisi economica. Viene offerta alle imprese la possibilità di ricorrere a strategie che permettano di affiancare agli eventuali strumenti di contenimento delle difficoltà, tra cui il ricorso agli interventi di politica passiva, piani di ripresa e riposizionamento basati sull’incremento delle competenze dei lavoratori e delle organizzazioni del lavoro nel loro complesso, da attuarsi attraverso gli strumenti di politica attiva del lavoro.

Le attività candidabili potranno infatti ricomprendere progetti riconducibili a:

·        azioni di accompagnamento e coaching alle figure imprenditoriali e al management per la formulazione e attuazione di nuove strategie per riuscire a riposizionarsi sul mercato di riferimento, nonché per pensare a nuovi mercati;

·        azioni formative e di accompagnamento alle figure imprenditoriali e al management per l’acquisizione delle competenze strategiche tecniche e operative necessarie a gestire processi di riorganizzazione e ristrutturazione;

·        azioni di formazione e di accompagnamento per l’aggiornamento e la qualificazione delle competenze tecniche legate ai processi produttivi aziendali per aiutare i lavoratori ad assumere nuovi ruoli nel modificato contesto aziendale, nonché a svolgere in modo differente le proprie attività.

Il testo integrale dell'Avviso è pubblicato sul sito della Provincia di Reggio Emilia al seguente indirizzo:

http://www.provincia.re.it/page.asp?IDCategoria=701&IDSezione=4079&ID=553854

 


(fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Confartigianato Imprese Apla Parma organizza due incontri tecnici formativi gratuiti rivolti agli impiantisti sul contenuto obbligatorio delle dichiarazioni di conformità (art. 7 del DM 37/2008). Il 27 marzo per elettricisti, il 31 per termoidraulici -

 

Parma, 25 marzo 2014  -

Confartigianato Imprese Apla Parma organizza due incontri tecnici formativi gratuiti rivolti agli impiantisti sul contenuto obbligatorio delle dichiarazioni di conformità (art. 7 del DM 37/2008).

 

L’obiettivo è di spiegare il significato di ‘regola dell’arte’ perché sono gravi le responsabilità che possono ricadere sull’impiantista che abbia rilasciato la dichiarazione qualora si verifichi un incidente: esistono, infatti, anche sanzioni penali nel caso in cui la dichiarazione sia ritenuta mendace o erronea, nei casi peggiori, si può anche arrivare alla sospensione dell'attività.

 

Sono stati fissati due appuntamenti per approfondire le tematiche e le normative diverse per le due attività: elettricisti e termoidraulici. L’incontro per impiantisti elettrici si svolgerà giovedì 27 marzo alle 17, per i termoidraulici lunedì 31 marzo, sempre alle 17, nella sede di Confartigianato Imprese Apla Parma (viale Mentana 139\A);.

 

I relatori Francesco Marchi (progettista impianti elettrici) e Nicola Bedotti (progettista meccanico e termoidraulico) affronteranno e illustreranno esempi concreti. 

 

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)

 

 

Tirocinanti e un professionista per sei mesi a servizio di quattro aziende parmensi per dare un supporto concreto per lo sviluppo di una strategia di internazionalizzazione: scadono il 2 aprile i termini per iscriversi come impresa, l'11 aprile per candidarsi a un tirocinio.

 

Parma, 25 marzo 2014 

Dare un supporto concreto per lo sviluppo di una strategia di internazionalizzazione è l’obiettivo della quarta edizione del “Temporary Export Manager” promosso dalle Camere di commercio dell’Emilia-Romagna e Unioncamere regionale.

Grazie a questo progetto, il sistema camerale dell’Emilia-Romagna offre uno strumento personalizzato alle imprese interessate ad avviare o consolidare la propria presenza all’estero, fornendo conoscenze specifiche da parte di professionisti specializzati e formando una figura professionale esperta e utile per avviare relazioni commerciali.

L’iniziativa, della durata di sei mesi, mette a disposizione delle aziende selezionate un consulente senior il “temporary export manager” e una “risorsa junior”, che opererà in coordinamento con i vertici dell’impresa, per mettere a fuoco e realizzare il piano di attività di internazionalizzazione, definito sulla base delle caratteristiche e degli obiettivi dell’impresa stessa.

Per partecipare al progetto, le modalità sono distinte. Le imprese possono compilare e inviare il company profile scaricabile nell’apposita sezione del sito internet della propria Camera di commercio via e-mail o via fax entro mercoledì 2 aprile. Saranno ammesse un numero massimo di imprese per provincia (a Parma saranno 4), selezionate in base alle potenzialità dell’azienda (prodotto e organizzazione), cantierabilità e fattibilità del piano di attività di internazionalizzazione. L’invio del company profile non è vincolante ai fini della partecipazione. La quota di partecipazione al progetto per ogni azienda selezionata ammonta a 1.000 euro più IVA.

La risorsa junior (tirocinante), laureato da non oltre 12 mesi, può inviare il curriculum vitae in formato europeo all’e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro venerdì 11 aprile.

Grazie a questa iniziativa, sulla base dei risultati delle precedenti edizioni – sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Parma, Andrea Zanlari - il sistema camerale regionale, in collaborazione con le associazioni di categoria, offre un supporto concreto per incentivare strategie di internazionalizzazione delle imprese interessate ad avviare o consolidare la presenza sui mercati esteri facendo leva sul ‘fattore umano’ quale variabile competitiva”.

 

 

(Fonte: Ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

 

 

Il titolare di Kappa di Pelle succede a Annarella Ferretti. L’elezione al termine del seminario sul marketing di prossimità per gli esercizi commerciali -

 

Reggio Emilia, 25 marzo 2014 -

Dino Spallanzani, titolare dello storico punto vendita in via Guidelli a Reggio Emilia Kappa di Pelle, è stato eletto all’unanimità come nuovo presidente provinciale di CNA Commercio per i prossimi tre anni, in seguito alle dimissioni di Annarella Ferretti che nel frattempo ha assunto la carica di presidente Provinciale CNA dell’Area Centro.

 

La Presidente uscente Ferretti ha ringraziato i commercianti per la disponibilità dimostrata durante la sua presidenza riconoscendo di: “aver costruito un’importante realtà a livello provinciale e regionale. Con le notti rosa e tante altre iniziative ci siamo affermati come Associazione del fare vicina alle imprese. È stata una bellissima esperienza e resto a disposizione del nuovo presidente a cui auguro buon lavoro”.

 

Il neoeletto Presidente Spallanzani ha subito dichiarato: “Auspico di riuscire almeno una parte dell’ottimo lavoro svolto da Annarella in questi anni. Sono convinto che abbiamo un grande potenziale e che con la collaborazione di tutti faremo qualcosa di positivo per la città e la provincia reggiana”.

 

L’elezione è arrivata al termine del seminario sul "Proximity marketing: il valore della vicinanza", a cura della dott.ssa Giulia Pellegrini, responsabile del marketing strategico presso un'affermata società di consulenza, che ha presentato gli strumenti utili per la promozione del prodotto/servizio in prossimità del proprio punto di vendita verso il cliente di riferimento, sfruttando le nuove tecnologie quali smartphone e tablet, o all’interno del negozio stesso, attraverso casi studio di successo.

 

Chi è Dino Spallanzani. Dino Spallanzani, insieme alla moglie e ai due figli, gestisce lo storico punto vendita  in via Guidelli in centro a Reggio Kappa di Pelle, ma anche un  secondo negozio all’interno del centro commerciale “Ariosto” e un terzo a Calerno  (Sant’Ilario d’Enza). È inoltre presidente dell’Associazione Reggio In Rosa È. La grande esperienza, la presenza sul territorio in diversi contesti commerciali (centro storico, centro commerciale,  comune in provincia) e il ruolo attivo di Dino nel direttivo di CNA Commercio, arricchiranno la visione, la progettualità, le relazioni del raggruppamento e dell’Associazione. 

 

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

 

Domani, mercoledì 26 marzo, un seminario presso la CNA di Modena. Le nuove frontiere del web spiegate da Miriam Bertoli e risultati del progetto di digitalizzazione per le imprese colpite dal sisma -

 

Modena, 25 marzo 2014 -

Sempre più persone nel mondo usano il web e i social network per informarsi, entrare in relazione, comprare o confrontare online più soluzioni prima di comprare  e fare le proprie scelte commerciali tramite i canali tradizionali. Ecco perché con il proprio sito, attraverso i cosiddetti social, di cui Facebook è solo la punta dell’iceberg, mediante i motori di ricerca, il mondo della tripla w rappresenta un'opportunità enorme per le PMI, anche le più piccole. Queste considerazioni hanno spinto CNA Moderna ad organizzare per domani, mercoledì 26 marzo, alle 16,45, presso la CNA Provinciale (in via Malavolti, 27) un seminario dal titolo “Strumenti Ict e nuove frontiere del web per le imprese artigiane”.

L'evento si svolge a chiusura del Progetto Promozionale art.13 "Digitalizzazione e accesso agli strumenti web 2.0 per le aziende colpite dal sisma." finanziato dalla regione Emilia Romagna.

L’intervento più atteso è senz’altro quello di Miriam Bertoli, autrice del libro "Web Marketing per le PMI", che illustrerà le cose fondamentali da sapere, quali sono le false credenze da sfatare e da dove iniziare per usare al meglio il web come strumento di relazione e business. Una copia del libro sarà data in omaggio ai partecipanti all'iniziativa. 
Tra i relatori anche ci sarà anche Glauco Lazzari, responsabile politiche industria, artigianato, cooperazione e servizi Regione Emilia Romagna, che tratterà il tema "L'Agenda Digitale nella nuova programmazione 2014-2020".

L'introduzione sarà curata da Angelo Dottore, presidente di CNA Comunicazione e Terziario della CNA di Modena e da Marcella Contini, responsabile del progetto.
Nel corso dell’incontro saranno presentate le esperienze di alcune aziende che hanno partecipato al progetto stesso.

La partecipazione è aperta al pubblico.

 

(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)

 

 

“Accolte al momento le richieste delle imprese. Bene le semplificazioni, aiuteranno il rilancio del lavoro”. Secondo le Associazioni gli interventi paiono andare nella direzione indicata -

Modena, 25 marzo 2014 -

“Misure da tempo attese, che vanno nella direzione più volte indicata da Rete Imprese Italia. I provvedimenti di semplificazione e sburocratizzazione delle procedure contenute nel DL Lavoro potranno favorire l’accesso al mondo del lavoro e potrebbero risultare strumenti utili a far ripartire l’occupazione, in modo particolare quella dei giovani”.

Questo il primo giudizio che si sentono di dare le Associazioni modenesi – Confesercenti, Confcommercio, Lapam-Confartigianato e CNA – aderenti a Rete Imprese Italia in merito l’entrata in vigore del Decreto Legge sul lavoro, pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale, recante disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese,.

“I contratti a termine e quelli di apprendistato sono stati finalmente liberati da vincoli e anacronistici orpelli amministrativi: la semplificazione delle procedure è la strada giusta da percorrere per sbloccare le nuove assunzioni. In particolare, apprezziamo l’elevazione da 12 a 36 mesi della durata del rapporto a tempo determinato acausale, che pone finalmente fine ad una delle principali fonti di contenzioso per le imprese. Riteniamo utile che il decreto, nel fissare al 20% il limite massimo per l’utilizzo dell’istituto del tempo determinato, abbia salvaguardato l’autonomia dei CCNL a disporre misure diverse prevedendo comunque la possibilità per le imprese fino a 5 dipendenti di stipulare comunque un contratto. Accogliamo con favore anche la possibilità di proroga fino ad 8 volte entro il limite dei tre anni nell’ambito della stessa attività lavorativa”.

“Giudizio tutto sommato positivo, inoltre – conclude Rete Imprese Modena - sulle semplificazioni apportate al contratto di apprendistato, tutte a vantaggio della formazione in azienda, che sicuramente aiuteranno il rilancio di questa tipologia contrattuale così importante per l’inserimento al lavoro dei giovani. Condivisione e apprezzamento anche per la smaterializzazione del Durc e lo stanziamento di ulteriori risorse su i contratti di solidarietà”.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

C'è molto rammarico da parte di ANVA-Confesercenti Modena rispetto alla "piega" che ha preso la normativa regionale sugli hobbisti... 

 

Modena, 24 marzo 2014 -

C’è molto rammarico da parte di ANVA-Confesercenti Modena rispetto alla “piega” che ha preso la normativa regionale sugli hobbisti. “Comprendiamo che le pressioni di amministratori, Proloco, etc, siano state parecchie. Ma dopo anni di discussione ed una decisione così importante, ci aspettavamo francamente che si fosse atteso luglio e le conclusioni previste dalla clausola valutativa, per apportare le necessarie modifiche alla norma sulle valutazioni di merito acquisite sulla base dell’esperienza fatta”, nota ANVA. 

 

“Questo avrebbe permesso – continua ANVA - di far emergere dal sommerso buona parte di chi ha fatto dell'hobbismo la propria attività principale, ma letteralmente in nero. Perché almeno non avrebbe potuto permettersi di restare nell'ombra per tutta la primavera e buona parte dell'estate. Invece si è preferito, prima dare l’illusione della proroga e poi svuotare la norma senza che neanche entrasse in vigore, dando quindi ragione a quanti (Comuni, Proloco e organizzatori vari) fin dallo scorso anno, continuavano a ripetere a tutti gli hobbisti di stare tranquilli, che tanto la legge sarebbe comunque cambiata e che non era necessario mettersi in regola”. 

 

“Nonostante tutto – aggiunge ANVA - alcuni Comuni, anche importanti hanno cominciato ad applicare la normativa, prendendola sul serio e qualche hobbista il cosiddetto tesserino l'ha preso. Ma pensiamo anche a chi ha speso 200 euro per il tesserino, ora praticamente inutile, visto che tutti i mercatini diverranno del ‘Riuso’; e di quei Comuni che hanno agito per la regolarizzazione degli hobbisti e che ora vedono premiate quelle amministrazioni che nulla avevano fatto. Infatti, come avevamo ampiamente previsto tutti i mercatini si stanno trasformando in ‘mercati del riuso”. 

 

“Rimane quindi un profondo rammarico. Noi, non cambiamo idea sull'importanza della legalità nel commercio e sull’opportunità di sostenere alcune giuste battaglie, nonostante la crisi pesantissima e profonda che stiamo vivendo e che sta travolgendo tante piccole aziende, le loro famiglie e spesso i risparmi di una vita di lavoro. E tutto ciò senza ammortizzatori sociali, nel silenzio di molti anche se sempre con grande dignità. Una delibera che scontenta tutti. Tranne i finti hobbisti che potranno continuare a lavorare in modo irregolare oltre che illegale, eludendo il fisco. A che pro quindi continuare a fare sacrifici e resistere, quando ad essere premiati sono i furbi?”, chiede concludendo ANVA. 

 

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Anva Modena)

 

 

“Basta stop burocratici, le imprese hanno necessità della proroga dei mutui almeno fino a tre anni”. “Il Governo si esprima se il territorio modenese rappresenta una priorità o meno” -

 

Modena, 20 marzo 2014

“L’auspicio è che tutti i passaggi parlamentari adesso non vengano nuovamente contrastati dalla burocrazia statale e che il DDL approvato dal Senato che consente di riportare la proroga dei mutui a tre anni, sia approvato definitivamente quanto prima. Si deve cancellare di fatto l’ennesimo stop imposto dalla burocrazia di fronte alle impellenti necessità delle zone terremotate”. È con rammarico che Rete Imprese Italia ModenaConfesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA - commenta l’opposizione della Ragioneria di Stato questa volta, alla proroga da uno a tre anni per la restituzione dei finanziamenti contratti con la Cassa Depositi e Prestiti delle imprese e dei cittadini modenesi dell’area del sisma, per il pagamento delle imposte pregresse.  

L’intervento della Ragioneria dello Stato che ha ridotto la proroga a soli due anni è ritenuto da Rete Imprese limitativo e irritante. “Considerata l’urgente necessità ed importanza di tale norma, una boccata d’ossigeno per le imprese dell’area del cratere sismico, oltretutto lungamente attesa, duole constatare dell’ostacolo posto nuovamente dalla burocrazia al suo iter. Vorremmo chiedere se è proprio a causa solo di questa norma che si corre il rischio di sforare il rapporto deficit/Pil, come ha motivato la Ragioneria di Stato. Il Governo a questo punto si esprima se considera l’Emilia e in particolare il territorio modenese, costretto a misurarsi con gli effetti combinati di due devastanti calamità – sisma e alluvione – una priorità o meno”.

“Il nostro auspicio quindi, data l’approvazione in sede deliberante nella commissione di bilancio del Senato dell’art. 16 del DDL ‘Zanda e altri’ che porta nuovamente a tre gli anni di proroga, è che la Camera provveda in tempi altrettanto brevi ad uniformare il decreto che stabiliva solamente due anni di proroga, ma soprattutto che per una volta tutto lo Stato colga la gravità della situazione vissuta dal territorio modenese evitando altri inutili rimpalli o stop di tipo burocratico”, conclude Rete Modena.

 

(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

 

 

 

"Il nuovo contratto nazionale della ceramica recepisce molto di quanto è stato fatto nella contrattazione di secondo livello a Sassuolo, fornendo nuovi strumenti per mitigare le conseguenze sociali di un minor impiego della forza lavoro nelle imprese."

Modena, 20 marzo 2014


«Il nuovo contratto nazionale della ceramica recepisce molto di quanto è stato fatto nella contrattazione di secondo livello a Sassuolo, fornendo nuovi strumenti per mitigare le conseguenze sociali di un minor impiego della forza lavoro nelle imprese. Tuttavia questo è solo un passo, il cammino è ancora lungo». Lo afferma il segretario provinciale della Femca-Cisl Rosario Roselli commentando l'ipotesi di accordo per il rinnovo del ccnl ceramica, firmato nella notte tra martedì 18 e mercoledì 19 marzo. Roselli sottolinea che il nuovo contratto nazionale contiene elementi qualificanti della parte normativa che spesso si tende a minimizzare perché non direttamente riconducibili al salario. «In realtà – spiega Roselli - sono altrettanto importanti della parte economica perché danno risposta ai problemi occupazionali e a quelli dei giovani. Temi che per noi della Femca – conclude il segretario provinciale dei ceramisti Cisl - sono stati prioritari fin dalla preparazione della piattaforma».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

 

Sabato 22 marzo (h 10) presso la sede provinciale di CNA Modena: Scenari futuri per la professione di odontotecnico: il mercato che cambia, il quadro normativo, le criticità (e le preoccupazioni) degli addetti, le prospettive del settore saranno al centro del seminario regionale di categoria -

 

Modena, 20 marzo 2014 -

Scenari futuri per la professione di odontotecnico: il mercato che cambia, il quadro normativo, le criticità (e le preoccupazioni) degli addetti, le prospettive del settore saranno al centro del seminario regionale di categoria che si terrà sabato 22 marzo, dalle 10.00 alle 13.00, presso la Sala Arcelli della sede provinciale CNA (via Malavolti 27, Modena).

L’intervento di apertura dei lavori sarà affidato a Massimo Bacherini, presidente del Sindacato Nazionale Ortodontisti di CNA, che prenderà in esame il lavoro della rappresentanza associativa a favore della categoria. A seguire, l’analisi del mercato per la professione di odontotecnico sarà affidata al dental educator Lino Mezzetti. A Daniele Dondarini, responsabile regionale di CNA Benessere e Sanità, verrà affidato l’esame del quadro normativo europeo nelle sue più recenti evoluzioni. L’incontro si concluderà con un dibattito aperto a tutti i presenti.

Una giornata di lavoro importante per un settore che risente come gli altri della globalizzazione e della concorrenza, non sempre inappuntabile, che arriva tanto da paesi esteri, quanto dagli abusivi sul fronte interno. 

 

(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)

 

 

Giovedì 20 marzo il seminario CNA sul Proximity Marketing per conoscere gli strumenti utili per promuovere il proprio negozio e attirare l’attenzione del consumatore -

 

Reggio Emilia, 19 marzo 2014 -

Il futuro del commercio passa da nuove forme di marketing e comunicazione. Questo il tema al centro del seminario formativo promosso da CNA Commercio per giovedì 20 marzo alle 18.30 nella sede provinciale CNA Reggio Emilia in via Maiella 4, intitolato: "Proximity marketing: il valore della vicinanza".

 

Dopo i saluti della Presidente provinciale di CNA Commercio Annarella Ferretti, la dott.ssa Giulia Pellegrini, responsabile del marketing strategico presso un'affermata società di consulenza, parlerà di proximity management (o marketing di prossimità), che consiste nella promozione del prodotto/servizio, proprio in prossimità del suo punto di vendita e verso il cliente di riferimento. 

 

Come è possibile promuovere il proprio negozio attraverso le tecnologie di proximity direttamente dallo smartphone dei clienti? In che modo il cliente viene influenzato dalla comunicazione all'interno del punto vendita? Quali strategie possono essere messe in atto per cogliere l'attenzione del consumatore che passa davanti alla vetrina? La dott.ssa Pellegrini risponderà a queste e a molte altre domande attraverso la presentazione di strumenti utili e casi studio di successo. 

 

“Un’occasione utile – spiega Nunzio Dallari Presidente provinciale CNA - per approfondire un tema molto importante per qualsiasi business. Il marketing e la comunicazione fanno ormai parte del pacchetto che imprenditori e professionisti devono saper padroneggiare per farsi conoscere dal più vasto pubblico possibile e avere maggiore appeal nei confronti dei propri clienti. CNA punta su incontri formativi come quello promosso da CNA Commercio per aumentare la consapevolezza nei nostri associati”. 

 

Seguirà, nella seconda parte della serata, l'Assemblea Elettiva di CNA Commercio aperta agli associati del settore commercio, turismo, terziario iscritti al sistema CNA per eleggere il Presidente in carica per i prossimi tre anni.

 

Per info e adesioni, Mauro Panizza, Responsabile Provinciale CNA Commercio Tel. 0522 356386, e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Sistema che non regge, servono misure che incidano sull'attuale spesa pensionistica -

 

Modena, 14 marzo 2014 -

Pensioni: "Fondamentale sarà ridurre da subito la pressione contributiva ed evitare lo scontro tra generazioni, primi passi per garantire il futuro pensionistico della categoria". È la riflessione di FIARC-Confesercenti Modena, a margine della presentazione di uno studio relativo alla tenuta del sistema previdenziale degli agenti di commercio e le sue prospettive. La ricerca "Il sistema pensionistico degli agenti di commercio oltre la riforma del 2011" realizzata dall'Associazione, in collaborazione con le Università La Sapienza e Tor Vergata di Roma, è stata oggetto di dibattito oltre che di confronto in occasione del convegno regionale di FIARC a Modena che ha visto la partecipazione di oltre 70 agenti.

Le varie riforme negli anni succedutesi, hanno modificato radicalmente il precedente sistema pensionistico degli agenti di commercio che ora è totalmente contributivo. La pensione viene calcolata in base ai contributi versati e l'età per accedervi si allontanerà sempre più. "Modifiche, le ultime, che hanno ulteriormente appesantito la contribuzione previdenziale, INPS ed Enasarco, con aumenti che in taluni casi hanno raggiunto il 41% dei ricavi – ha evidenziato Umberto Calizzani presidente provinciale e regionale della FIARC - La situazione adesso è tale che lo spazio per ulteriori interventi sugli agenti di commercio attivi è del tutto esaurito. Occorrono provvedimenti straordinari che incidano direttamente sull'attuale spesa pensionistica perché il cosiddetto sistema a ripartizione, non regge più. C'è necessità di trovare una via d'uscita prima di far esplodere un conflitto generazionale".

Per il prof. Michele Faioli, studioso ed esperto di previdenza sociale nonché coordinatore insieme al prof. Raitano del team di studio che ha realizzato la ricerca, è sulla tenuta del sistema previdenziale che occorre prestare attenzione. "Le preoccupazioni sono più che giustificate. In un sistema come quello italiano caratterizzato da un modello a ripartizione, con impostazione di promessa intergenerazionale delle tutele da garantire, l'attuale crisi economica incide in modo determinante sia sul lavoro che sostiene attualmente le pensioni, che quello futuro. A ciò si aggiunga che l'invecchiamento demografico della popolazione comporterà un aumento della spesa con la conseguenza che le entrate contributive non saranno sufficienti a coprire la domanda crescente paventando il collasso dell'equilibrio finanziario del sistema".

"La categoria degli agenti di commercio, nell'attuale situazione è tenuta a contribuire in modo obbligatorio, sia all'INPS, che all'ENASARCO. Da notare che "l'ENASARCO, così come gli altri enti previdenziali dotati di autonomia gestionale, è stato sottoposto dal decreto "Salva Italia" del 2011 al vincolo di equilibrio delle gestioni mediante bilanci tecnici volti a considerare un arco temporale di 50 anni. La ricerca dell'equilibrio finanziario nel medio-lungo periodo - ha precisato Faioli - per ENASARCO significherà esplorare soluzioni che colgono altresì le possibilità di estendere la platea degli iscritti all'obbligo di contribuzione o, ancora, quelle di modificare l'attuale assetto istituzionale, basato sulla ripartizione, trasformandolo in istituzione a capitalizzazione (tipo, fondo pensione/previdenza complementare). Nei sistemi a capitalizzazione per ciascun iscritto sono previste posizioni individuali, in cui l'ente annota i versamenti effettuati dalle ditte preponenti unitamente a tutti gli altri accrediti effettuati dagli iscritti. I fondi disponibili sono poi investiti secondo regole di prudenza definite dalla legge che tengono conto della finalità previdenziale e non speculativa dell'investimento".

"Ciò, con l'ulteriore peculiarità di un sistema di erogazione delle prestazioni sulla base di un modello di calcolo di tipo contributivo che tenga conto della contribuzione versata, della durata del periodo di versamento dei rendimenti ottenuti, al netto dei costi, con l'investimento sui mercati finanziari dei contributi versati. Aggiungo inoltre – ha poi continuato Faioli – che non sia da escludere la valutazione di una "reductio ad unum" del sistema ENASARCO, con confluenza consequenziale verso l'ente degli obblighi contributivi attualmente posti a favore dell'INPS. O, in alternativa, l'istituzione in INPS di una gestione speciale unica per gli agenti capace di assorbire ENASARCO, con estinzione contestuale del sistema ex d.lgs. 30 giugno 1994, n. 509".

"Questa ricerca – evidenzia Domenica Cominci presidente nazionale FIARC-Confesercenti - rappresenta un punto di partenza di un percorso che intendiamo affrontare insieme alle altre organizzazioni sindacali, alle forze politiche e parlamentari, affinché insieme si trovino soluzioni adeguate, pensando soprattutto alle nuove generazioni. Per superare le attuali difficoltà e dare alla nostra categoria un futuro pensionistico certo, dignitoso ed equo".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Mo)

 

 

“Bene se trovano applicazione, ma risultano ancora penalizzati i redditi più bassi dei micro-imprenditori”. “Positiva la volontà di cambiare tendenza, ma sull’Irap si poteva fare di più” -

 

Modena, 13 marzo 2014 -

”Resta da vedere se le misure annunciate dal Governo troveranno pratica applicazione; per ora però ad una prima lettura il giudizio che ci sentiamo di esprimere tende al positivo, se non altro per il tentativo di cambiamento di fare politica”. E’ questo il commento dai rappresentanti di Rete Imprese Italia, ModenaConfesercenti, Ascom-Confcommercio Fam, Lapam-Confartigianato e CNA riguardo i provvedimenti presi o annunciati dal Consiglio dei ministri.

 

”Il Governo, ha confermato il taglio dell’Irpef nelle buste paga di maggio: una misura a favore dei consumi che accogliamo con favore perché va nella direzione di ripresa del mercato interno Rimane però un errore l’esclusione dai benefici sull’Irpef di tante partite Iva, lavoratori autonomi e pensionati”, rileva Massimo Silingardi presidente di Confesercenti e portavoce attuale di Rete Imprese Modena

 

Positivi poi per Rete Imprese Modena l'intenzione di tagliare la spesa pubblica e le semplificazioni annunciate in tema di lavoro, segnali concreti verso lo snellimento della burocrazia. “Sull’Irap ci aspettavamo di più – prosegue Silingardi – perché si corre il rischio che il provvedimento risulti irrilevante per due terzi del sistema imprenditoriale. Rimane invece per ora il pericolo che le difficoltà burocratiche possano frenare il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione. Ci riserviamo quindi un giudizio più approfondito dopo aver visto i provvedimenti nel dettaglio, sottolineando la necessità di mantenere aperto il dialogo con le parti sociali per fare in modo che i provvedimenti medesimi corrispondano effettivamente alle esigenze delle imprese”.

 

(Fonte: Ufficio stampa Rete Imprese Modena)

 

Erio Luigi Munari, Presidente Generale Lapam Confartigianato, commenta così le misure annunciate dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi -

Modena, 13 marzo 2014 -

"Luci e ombre dal Governo Renzi: inaccettabile l'esclusione dei lavoratori autonomi dalla riduzione dell'Irpef, bene invece le modifiche sull'apprendistato e il taglio dell'Irap". Erio Luigi Munari, Presidente Generale Lapam Confartigianato, commenta così le misure annunciate dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi: "La 'copertina' e la copertura dei provvedimenti sono belle. Ma, lo ripeto, è inaccettabile escludere i lavoratori autonomi dalla riduzione dell'Irpef, sulla base di un autentico pregiudizio. Quanto alla riduzione dell'Irap sulle imprese – aggiunge Munari – pur non interessando tutto il sistema imprenditoriale, è una misura che va nella giusta direzione. Ogni riduzione della tassazione, e in particolare di quella che agisce senza criterio come l'Irap, è da salutare con favore".
Quanto al pagamento dei crediti della Pubblica amministrazione, Munari è chiaro: "L'idea di pagare entro il 2014 i 68 miliardi di crediti nei confronti delle imprese è ottima. Ma - fa notare il Presidente di Lapam Confartigianato - con le attuali procedure e difficoltà burocratiche nei meccanismi di certificazione, serviranno almeno 10 anni... Chiediamo al Presidente Renzi di adottare la nostra soluzione della compensazione secca, diretta e universale tra debiti e crediti verso la pubblica amministrazione". Infine le misure più positive, quelle sull'apprendistato: "Giudizio positivo sull'abolizione della causale per il lavoro a tempo determinato fino a 36 mesi. Le modifiche sull'apprendistato, con l'abolizione dell'obbligo di stabilizzazione, vanno nella direzione giusta e da noi auspicata da tempo".

 

(Fonte: ufficio stampa Lapam Confartitigianato Modena-Reggio Emilia)

 

Malgrado l’introduzione, nel 2013, di un’apposita normativa, pagamenti ritardati in netto aumento. Una situazione “certificata” da un’indagine di CNA Nazionale. Solo il 17% delle imprese viene pagato entro i termini, percentuale che precipita all'11% quando il debitore è la Pubblica Amministrazione -

 

Modena, 13 marzo 2014 -

Il tema CNA Modena lo aveva sollevato in tempi non sospetti: tra l’uso improprio dei concordati, i pretestuosi ricorsi in sede civile nascondono una brutta abitudine, quella di ritardare, se non di evitare, i pagamenti tra le imprese. Un atteggiamento che sta influendo in modo spesso drammatico sulle imprese, già alle prese con la crisi dalla crisi: negli ultimi sei anni molte di esse, pur continuando a fatturare, hanno chiuso, impossibilitate a pagare fornitori, tasse e dipendenti. Mancati incassi e stretta creditizia sono diventati una tenaglia soffocante, con la Pubblica Amministrazione nella doppia veste di esigente creditore, e debitore totalmente inaffidabile.

Nemmeno l’entrata in vigore della normativa europea, che avrebbe dovuto contrastare i ritardi dei pagamenti tra imprese, e tra queste e la Pubblica Amministrazione, imponendo un limite di 60 giorni per l’effettuazione dei pagamenti, pare avere risolto il problema. Una considerazione certificata dai risultati di una ricerca di CNA, che coinvolto 300 imprese manifatturiere fino a nove addetti ubicate in tutta Italia in uno studio sullo stato dei propri crediti, quasi tutte d’accordo sul fatto che i ritardi nei pagamenti e i crediti inesigibili continuino ad essere la regola. Addirittura l’87% degli intervistati denuncia un peggioramento dei tempi di pagamento rispetto al recente passato, una cifra che decolla al 100% degli intervistati nel settore degli autotrasporti. Ma non sta meglio l’edilizia, inclusa l’impiantistica, che è il settore che più di tutti ha registrato un peggioramento della situazione creditoria. A salvarsi è l’alimentare, il  settore dove è più frequente la puntualità nei pagamenti.

I tempi di pagamento effettivi rimangono comunque molto ampi: solo il 17% delle imprese viene pagato entro i termini, percentuale che precipita all’11% quando il debitore è la Pubblica Amministrazione, in qualunque sua forma: Comuni, Regioni ed Enti dello Stato si confermano come “i peggiori pagatori” per la quasi totalità degli intervistati.

Appena il 13% del campione, infine, assicura di aver registrato miglioramenti nelle condizioni di pagamento dal primo gennaio 2013.

“I tempi della giustizia – commenta Umberto Venturi, presidente della CNA di Modena – purtroppo non aiutano a risolvere la situazione. Anzi, non è raro assistere a citazioni pretestuose, da parte dei debitori, proprio per evitare di pagare nei tempi concordati. Da sola, quindi, la legge non basta. Occorre un salto culturale da parte degli imprenditori, che devono emarginare chi non paga o, almeno, applicare gli interessi di mora, cosa che fa solo l’11% delle imprese intervistate. Ed occorrono regole che siano applicate ed applicabili, non solo frasi più o meno di circostanza. Un esempio? Vincolare la concessione e benefici finanziari a dichiarazioni di solvibilità sottoscritte dai creditori”.

 

I NUMERI DELL’INDAGINE

 

Il rispetto della scadenza di pagamento resta una chimera: Solo il 17% delle imprese vanta pagamenti da parte della clientela entro i termini contrattuali. Il peggiore pagatore rimane comunque la PA (11%).

Sotto il profilo della misurazione dei tempi effettivi di pagamento la meccanica risulta il settore meno problematico. Qui, infatti, il 31% delle imprese vanta tempi di pagamento effettivi entro i limiti definiti nei contratti. Altri settori nei quali la quota di imprese pagate entro i termini contrattuali supera il dato medio sono l’alimentare e il legno/arredo.

Le costruzioni e l’impiantistica sono invece i settori nei quali la situazione relativa alla puntualità dei pagamenti appare più drammatica. In entrambi, infatti, appena il 2% delle imprese, vanta pagamenti in linea con i tempi definiti nei contratti.

Quando si considerano invece i ritardi effettivi la situazione appare ancora più drammatica. Posto il valore soglia di un ritardo medio di almeno 30 giorni oltre il termine contrattuale, emerge che in tutti i settori almeno una impresa su tre si trova subire ritardi nei pagamenti. Come al solito le costruzioni e l’impiantistica appaiono i settori più in difficoltà nei quali, rispettivamente, il ritardo dei pagamenti si riscontra nell’85% e nel 71% dei casi.

 

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La Normativa fissa il termine di pagamento in 60 giorni dall’emissione della fattura o consegna delle merci (30/60 giorni quando il cliente è la Pubblica Amministrazione) ma, in generale, solo il 12% delle imprese fissa il termine formale di pagamento a 60 giorni. Questo dato conferma la scarsa applicazione della legge. Nonostante che questa fissi tempi di pagamento certi e stringenti il 57% delle imprese si vede costretta a porre nei contratti un termine ultimo di pagamento superiore ai 60 giorni.

 

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Rispetto al dato medio (al netto dei privati), il termine di pagamento è disatteso soprattutto quando il cliente è una PA (63% dei casi). Si tratta di un fatto particolarmente grave: proprio per la PA, infatti, la legge fissa un termine inderogabile (a differenza che nelle transazioni tra imprese nelle quali le parti possono concordare un termine diverso da quello previsto dalla Normativa).

A livello settoriale, la meccanica è sicuramente l’ambito produttivo in cui meno è applicata la normativa: qui, infatti, solo il 21% delle imprese indica nel contratto un termine di pagamento non superiore ai 60 giorni. All’estremo opposto figura invece l’alimentare nel quale, anche in virtù di un termine più stringente (30 giorni) la quota di imprese che indica nei 30 giorni il termine contrattuale di pagamento è prossimo ai quaranta punti percentuali (37%).

Nel corso del 2013, l’aumento dei ritardi è stato sistematico: l’87% delle imprese ha registrato un allungamento nei tempi di pagamento. I settori che nel 2013 maggiormente hanno sofferto un allungamento dei tempi di pagamento rispetto agli anni precedenti, nonostante l’introduzione della nuova norma, sono l’autotrasporto (100% di imprese che dichiarano un allungamento dei tempi di pagamento da parte di tutta la clientela o di parte di essa), le costruzioni e l’impiantistica (rispettivamente 96%e 94% di imprese che denunciano un aumento dei tempi di attesa per la riscossione dei crediti). I settori che invece, pur patendo un significativo aumento dei tempi di riscossione, presentano un allungamento dei tempi di pagamento meno marcato rispetto al passato sono i servizi alle imprese (81% di imprese per le quali i tempi di pagamento sono aumentati) e, tra i settori manifatturieri, la meccanica e la moda (rispettivamente 82% e 83% dei casi).

 

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Infine anche le contestazioni finalizzate a ritardare i pagamenti o a richiedere sconti sono aumentate fortemente nel corso del 2013, seppure meno rispetto agli altri due fenomeni: sono infatti segnalate in crescita, rispetto alla situazione precedente il varo della Normativa, dal 43% delle imprese. Rispetto al dato medio spiccano, in negativo, i settori delle Costruzioni e dell’Impiantistica, gli unici nei quali i giudizi negativi riguardano almeno la metà delle imprese (53% le Costruzioni e 50% l’Impiantistica).

 

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(Fonte: L’Ufficio Stampa CNA MO)

 

Da oggi la centrale cooperativa di Palazzo Europa è organizzata in quattro settori: agroalimentare, lavoro e abitare (cooperative edili e di abitazione), servizi alle imprese e alle persone (cooperative di servizi, progettazione, logistica, cultura, turismo, sanità e sportive), sociale (cooperative sociali).


Modena, 11 marzo 2014 -

Piccola riforma "costituzionale" di Confcooperative Modena, che accorpa i propri settori, cioè gli organi di rappresentanza delle diverse attività delle cooperative aderenti. Fino a ieri Confcooperative era suddivisa in nove settori. Da oggi la centrale cooperativa di Palazzo Europa è organizzata in quattro settori: agroalimentare, lavoro e abitare (cooperative edili e di abitazione), servizi alle imprese e alle persone (cooperative di servizi, progettazione, logistica, cultura, turismo, sanità e sportive), sociale (cooperative sociali). «Aggregazioni, fusioni e incorporazioni hanno ridotto il numero delle cooperative e dalla base sociale è giunta la richiesta di una maggiore integrazione intersettoriale – spiega il presidente di Confcooperative Modena Gaetano De Vinco - Dovendo rinnovare presidenti e consiglieri dei settori, ne abbiamo approfittato per riorganizzarli. Queste nuove aggregazioni per area favoriranno la collaborazione tra le cooperative. Per esempio, il progetto di riuso di un'area cittadina coinvolge chi progetta e costruisce, ma anche chi si occupa di servizi, da quelli socio-sanitari-assistenziali-scolastici a quelli culturali, sportivi e così via». Ieri sono stati eletti i presidenti dei nuovi settori: Vanni Girotti (agroalimentare), Gianfranco Finelli (lavoro e abitare), Tiziano Chierici (servizi a imprese e persone) ed Elena Oliva (sociale). Oltre a loro sono stati eletti i rispettivi consiglieri. «Sottolineo eletti, non nominati, perché crediamo nella democrazia partecipativa. All'interno dei settori continueremo a sviluppare dibattiti e prendere decisioni di politica cooperativa. Confcooperative Modena - conclude De Vinco - non sarà mai gestita in remoto da chicchessia».

(Fonte: Ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Domani, Martedì 11 marzo l'incontro in via Maiella per discuterne con il Responsabile Politiche Fiscali della CNA Nazionale -

Reggio Emilia, 10 marzo 2014 -

CNA Benessere e Sanità, l'Unione che si occupa delle categorie economiche e professionali legate alla "cura del sé", appartenenti al settore del benessere e alla sfera sanitaria non medica, organizza per martedì 11 marzo dalle 20.30 alle 22 un seminario sul tema: "Politiche Fiscali - Analisi, proposte e soluzioni contenute nella legge di stabilità e nella riforma fiscale in discussione", con l'intervento di Claudio Carpentieri, Responsabile Politiche Fiscali CNA Nazionale.

Con l'approvazione della legge di stabilità 2014, infatti, e l'imminente approvazione definitiva della legge delega per la riforma del sistema fiscale, CNA ha ritenuto importante analizzare le origini dei problemi del sistema tributario italiano, al fine di conoscere le risposte contenute in questi due provvedimenti.

"Sarà l'occasione per illustrare il cammino già costruito – afferma Nunzio Dallari Presidente provinciale CNA - e la lunga strada ancora da percorrere, per arrivare ad un fisco sostenibile sia in termini di pretesa erariale che in termini di efficienza ed efficacia dei servizi offerti dallo Stato alle imprese e ai cittadini in generale".

Al termine del seminario avrà inizio la parte riservata ai soli componenti l'assemblea dei soci di CNA Benessere e Sanità per il rinnovo degli organi dirigenti.

Per motivi organizzativi è indispensabile confermare la propria presenza alla segreteria organizzativa Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 0522 356350 oppure direttamente a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 0522 356395

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

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