Giovedì, 10 Luglio 2014 16:04

Reggio Emilia – Dopo la riforma Delrio, la Cgil denuncia il futuro incerto dei dipendenti della Provincia In evidenza

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Una manifestazione della Cgil-Funzione Pubblica a Reggio Una manifestazione della Cgil-Funzione Pubblica a Reggio

Il periodo di transizione prodotto dalla riforma delle Province ha steso una coltre di incertezza sui lavoratori di quella reggiana. Non si conoscono ancora le funzioni di quello che sarà il nuovo ente di area vasta. Tra problemi e criticità, il sindacato chiede con forza chiarimenti agli organi competenti.

Reggio Emilia, 10 luglio 2014 - di Ivan Rocchi

Straordinari ancora da pagare per il servizio neve svolto dal personale di montagna nello scorso inverno, selezioni interne e graduatorie che svaniscono nel nulla, delocalizzazioni di uffici importanti e alcune assunzioni all'oscuro dei sindacati. Sarebbe questa la situazione dei lavoratori della Provincia di Reggio Emilia, secondo Salvatore Coda, funzionario cittadino della Cgil. "E' prima di tutto una questione di trasparenza – spiega Coda -, e non si capisce perché nessuno degli organi competenti dell'ente abbia risposto finora alle nostre domande. Neanche il commissario Sonia Masini, che fino a poche settimane ne era la presidente".

Un destino pieno di luci e ombre quello della Provincia, che adesso si trova nel pieno di una transizione istituzionale. Secondo il funzionario della Cgil, "l'approvazione della legge Delrio sulla presunta abolizione delle Province in realtà sostituisce ai vecchi organi dei nuovi, ma non eletti direttamente dai cittadini". Adesso si era in attesa di un provvedimento da parte del Governo, che rendesse chiare le materie delegabili dalle Regioni ai nuovi Enti di area vasta. "Ma ieri – continua Salvatore Coda - è decorso il termine, fissato proprio dalla legge Delrio. E del provvedimento nessuna traccia. Evidentemente il Governo è talmente veloce da averlo superato senza accorgersene e l'ha lasciato indietro".

Tante le questioni ancora in ballo tra lavoratori e sindacati da una parte e Provincia dall'altra. "E' stata fatta una selezione interna e una graduatoria per il servizio in montagna – ricorda Coda - ma alla fine ai lavoratori non è stato detto più nulla. Questo passaggio di qualifica non implica neanche un aumento di costi per l'Ente. Per quanto riguarda le delocalizzazioni, sembra che alcuni uffici del Provveditorato in via Crispi dovranno essere lasciati, e anche alcuni in via Guido da Castello. Inoltre, ci è giunta voce dall'interno dell'Ente di quattro assunzioni a tempo determinato, senza che nessuno si sia preso il disturbo di informare le rappresentanze sindacali".

Da diverse settimane, e su alcuni di questi temi anche da mesi, il sindacato sta chiedendo risposte alla Provincia. "Siamo di fronte ad un vero e proprio muro di gomma, che denota con tutta evidenza, un disprezzo per i lavoratori e le lavoratrici della Provincia, che anche in queste ore continuano a svolgere le loro attività quotidiane, ma vengono lasciati all'oscuro di decisioni che avranno un riflesso nella loro vita personale".

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