Parma, 28 luglio 2013 -
La denominazione Parmigiano Reggiano è registrata nella Federazione Russa come Denominazione di Origine. Obiettivo 1.000 tonnellate di export.



Roma, luglio 2013 - -

Farine nazionali in flessione.

 

Roma, luglio 2013 –.
MIGLIAIA DI TONNELLATE DI RIFIUTI FINTAMENTE RECUPERATI PROVENIENTI MAGGIORMENTE DA RACCOLTE UMANITARIE EFFETTUATE DA ORGANIZZAZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO VENIVANO COMMERCIALIZZATI ILLECITAMENTE, SENZA RISPETTARE LA NORMATIVA CHE REGOLA IL TRAFFICO TRANSFRONTALIERO. 450 UOMINI IMPEGNATI IN 10 REGIONI, ESEGUITE OLTRE 100 PERQUISIZIONI

Sono state disposte due misure di custodia cautelare per due uomini, padre e figlio, esponenti della criminalità organizzata di tipo mafioso con base operativa su Prato. Il figlio è stato condotto presso il carcere di Prato dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato e dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, mentre il padre, si trova all'estero. 
Questo è il risultato delle indagini, ancora in corso, che hanno portato alla scoperta di una fitta rete di associazioni a delinquere operanti in varie parti d'Italia, in particolare nel territorio toscano, e con un traffico stimato in migliaia di tonnellate di rifiuti plastici e tessili, commercializzati illecitamente in violazione del D.Lgs. 152 del 2006. Gli stessi venivano altresì dichiarati essere materie prime secondarie, a seguito di operazioni di recupero solo simulate. 
Sono stati individuati diversi gruppi organizzati e strutturati in base ad una precisa ripartizione dei ruoli dei singoli associati volta a realizzare, in maniera continuata e professionale con finalità di ingiusto profitto, attraverso la reiterata violazione degli obblighi e delle garanzie previste dalla legge, un traffico ingente di rifiuti verso paesi come la Cina e la Tunisia. Tutte spedizioni illecite per le quali è stata contestata l' aggravante del reato transnazionale (legge 146/2006). Oltre al traffico illecito di rifiuti di cui all' art. 260 del Testo Unico Ambientale è stato contestato anche l' art. 416 associazione a delinquere.
Le indagini, inoltre, hanno fatto emergere la coesistenza di un'attività di usura ed estorsione, condotta parallelamente alla gestione illecita di rifiuti, consumatasi a danno di imprenditori locali, trovatisi in serie difficoltà finanziarie per il perdurare della crisi economica. Pertanto la Polizia Giudiziaria ha proceduto anche per il reato di cui all'art. 644 del codice penale per usura pluriaggravata e con le finalità mafiosa. Durante le attività oltre ai reati oggetto della misura cautelare ovvero usura e tentata estorsione, sono emersi ulteriori reati dello stesso tipo in danno di imprenditori in condizioni economiche difficili.
La vasta operazione di perquisizione di oltre 100 siti tra aziende e domicili privati, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Firenze, ha visto dall'alba di oggi impegnati 450 uomini del Corpo forestale dello Stato e dell' Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la collaborazione della Polizia delle Comunicazioni, della Polizia Provinciale e del personale dell'Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana (ARPAT).
Le attività, tuttora in corso, in 10 regioni: Toscana, Abruzzo, Campania, Veneto, Lombardia, Umbria, Lazio, Trentino, Liguria ed Emilia Romagna hanno interessato oltre 100 siti tra aziende, sedi di società e domicili privati, tutti facenti capo a soggetti coinvolti in un ampio traffico internazionale di rifiuti provenienti, in gran parte da raccolte umanitaria effettuate da organizzazioni senza scopo di lucro. 
In violazione della normativa che disciplina il traffico transfrontaliero di rifiuti, le spedizioni intercettate avevano come destinazione paesi del nord Africa, dell'estremo oriente e dell'Est Europa. Una parte dei rifiuti trovava invece collocazione sul mercato nazionale degli indumenti usati (c.d. "vintage"), in violazione delle norme di settore, comportando rischi per la salute e l'incolumità degli ignari acquirenti.



Roma,  luglio 2013--

"Il lavoro diplomatico per evitare che la Cina aumenti i dazi sul vino europeo è in pieno corso e il Governo italiano ha tra le sue priorità proprio la tutela del Made in Italy, da qualsiasi regione provenga. Proprio per questo abbiamo messo in campo un gruppo di lavoro ad hoc, che vede la collaborazione tra il Ministero dello Sviluppo Economico, quello degli Esteri e quello delle politiche agricole. Raccolgo la preoccupazione delle organizzazioni di settore, ma voglio ribadire che l'Italia farà fino in fondo la sua parte per concludere positivamente e con il dialogo questa situazione".

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo ha commentato in merito alla questione dell'indagine antidumping cinese sul vino europeo e il minacciato rialzo dei dazi. 

"Siamo in costante contatto con la Commissione europea - ha proseguito il Ministro - per seguire le evoluzioni del negoziato, con la convinzione che quello vitivinicolo è un comparto da difendere senza se e senza ma. Auspico che il Governo della Repubblica popolare cinese chiuda quanto prima l'indagine, che a nostro parere non ha ragion d'essere in quanto mancano le premesse giuridiche. In questo momento la via del dialogo è l'unica strada da percorrere, anche se le nostre imprese si trovano già nella difficoltà di sostenere oneri e aggravi burocratici per la scelta della Cina".

Grazie alla collaborazione tra MISE, Mipaaf ed Organizzazioni di settore interessate, e grazie alla sensibilizzazione degli operatori da loro effettuata, oltre 1.200 aziende esportatrici (su 1.500) hanno compilato le schede proposte dall'autorità cinese in questa prima fase dell'indagine.



Roma,  Luglio 2013 --
Superano i 570 milioni i metri quadri di verde disponibile nel 2012 nei comuni capoluogo di provincia in Italia con un aumento di circa l'uno per cento rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sula base del rapporto Istat sulla qualità ambientale nelle città italiane nel 2012. Se in media a livello nazionale la disponibilità è di circa 31,4 metri quadrati per abitante nel 2012 in realtà - sottolinea la Coldiretti - in circa due terzi dei comuni la disponibilità è molto più contenuta e in 20 città addirittura non si raggiungono i 9 metri quadrati per abitante. Nelle regioni del Nord – precisa la Coldiretti - circa il 43% dei comuni offre agli abitanti una buona disponibilità di verde (superiore alla media nazionale) e valori particolarmente consistenti a Verbania, Sondrio, Trento, Pordenone e Gorizia (tutte città con valori superiori ai 100 metri quadrati per abitante), e Vercelli, Cuneo, Como, Monza e Reggio nell'Emilia (con dotazioni oltre i 50 metri quadrati pro capite), mentre sono contenute quelle delle città liguri (a Savona e Imperia inferiori ai 9 metri quadrati per abitante e a La Spezia e Genova sotto i 20 metri quadrati). La quota di città con buona dotazione – continua la Coldiretti - scende sotto il 30% al Centro e nel Mezzogiorno, dove in particolare solo alcune città contribuiscono ad elevare il valore medio: i capoluoghi lucani (Matera con 978,2 metri quadrati per abitante è la città a più alta disponibilità pro capite; Potenza, con 361,4 metri quadrati è terza nell'ordinamento), Reggio di Calabria e Iglesias (con valori superiori ai 100 metri quadrati pro capite), Agrigento, Nuoro, Cagliari e Carbonia (tutte con valori superiori ai 50 metri quadrati per abitante). La più contenuta disponibilità pro capite caratterizza il Centro (in media 22,5 metri quadrati per abitante) dove, al netto di Terni (quasi 150 metri quadrati per abitante), tutti i capoluoghi mostrano valori inferiori ai 50 metri quadrati (e ad Ascoli Piceno sotto la soglia dei 9 metri quadrati per abitante). Tra i grandi comuni - conclude la Coldiretti - Venezia, Padova, Trieste e Cagliari fanno registrare disponibilità del verde urbano superiori alla media, mentre profilo opposto caratterizza Palermo, Bari, Napoli e Messina.

Bologna, 25 luglio 2013 -

Al via il bando della Regione per concedere contributi alle imprese che partecipano ad iniziative fieristiche all'estero -

L’unica via possibile per superare la crisi è essere competitivi a livello internazionale e per rilanciare il sistema e valorizzare il made in Italy nel mondo prende il via il bando per la concessione di contributi a sostegno di progetti di partecipazione a fiere all’estero delle imprese emiliano romagnole. Il provvedimento – che si inserisce nel Programma strategico unitario dell’Emilia-Romagna per il periodo 2013-2015, ‘Bricst Plus’ – è stato approvato dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta.
L’economia regionale punte a rafforzare l’impegno verso l’estero e lo fa mettendo a disposizione risorse che ammontano a 5 milioni di euro per sostenere la partecipazione, da parte di Pmi dell’Emilia-Romagna, a fiere internazionali nei mercati esteri. L’opportunità è aperta ad imprese con sede legale in regione e a Pmi associate in associazione temporanea di impresa, Ati, composte da un minimo di 3 imprese tra loro assolutamente indipendenti, ovvero non devono essere tra loro associate o collegate.
La richiesta dei contributi è a ‘sportello’ a partire dal 1 settembre 2013 fino al 15 ottobre 2013: i progetti ammissibili saranno finanziati in ordine di arrivo fino ad esaurimento fondi.
Per l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli -
“La partecipazione a fiere all’estero può contribuire ad assicurare visibilità rafforzando la nostra presenza nel mondo. Con questo bando, nell’ambito delle politiche di internazionalizzazione messe in campo dalla Regione, poniamo in essere azioni strategiche coerenti e conseguenti per tornare a crescere, a partire dalla qualità dei nostri prodotti, che rappresentano un’eccellenza del Made in Italy”.
I progetti devono prevedere la partecipazione ad un minimo di tre fiere internazionali all’estero, tra le fiere prescelte almeno una manifestazione deve rappresentare un evento al quale le imprese non hanno mai partecipato negli ultimi tre anni. È possibile partecipare anche a più edizioni della medesima fiera, da tenersi in differenti periodi dell’anno. Il progetto dovrà avere una durata massima di 12 mesi a partire da gennaio 2014.
Per quanto riguarda il contributo viene concesso: nel caso di singole Pmi la spesa ammissibile non potrà essere inferiore a 40 mila euro e non potrà superare 80 mila euro, con un contributo pari al 30% della spesa ammissibile; nel caso di Ati la spesa ammissibile non potrà essere inferiore a 100 mila euro, il contributo sarà pari al 45% della spesa ammissibile, e non potrà superare 200 mila euro.
Con il bando a supporto delle reti di impresa, già aperto e in scadenza il prossimo 27 settembre , e quello a favore dell’attività dei consorzi export (appena scaduto) si completa così il quadro degli interventi a favore dei processi di internazionalizzazione delle imprese regionali, con contributi erogabili per complessivi 9 milioni di euro.

 

 

Venerdì, 26 Luglio 2013 11:12

L'orto sinergico a tutta Emilia cresce...

di Walter, 26 luglio 2013 - 

Era il 2 di giugno 2013 quando presentai l'orto sinergico a tutta "Emilia"

Oggi vi propongo i risultati ottenuti a quasi 2 mesi di distanza. Ogni settimana raccogliamo dalle 4 alle 6 zucchine, da 12 a 20 fiori di zucca, insalata a go-go tagliata e ricresciuta più volte. E ancora carciofi, melanzane, carote, cipolle. L'unica nota dolente sono stati i piselli, piantati sicuramente troppo tardi rispotto alla stagione, e anche se sembrara ritardare a livello climatico è stata impetosa coi poveri pisellini. Sarà per l'anno prossimo, nel frattempo attendiamo con ansia i pomodori e le zucche. 

In basso vi ripropongo il video della realizzazione dell'orto e per chi si è perso l'articolo precedente lo può trovare seguendo il link in alto.

Buona visione.


di Virgilio -
Parma, 25 luglio 2013 - -
A metà percorso del secondo mandato il Direttore esecutivo dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), Catherine Geslain-Lanéelle, lascia per assumere la Direzione Generale del Ministero francese dell'Agricoltura, Alimentazione e Foreste dal 1 settembre.
Ad annunciarlo un comunicato stampa dell'EFSA attraverso il quale la direttrice uscente ringrazia il personale e gli esperti scientifici dell'EFSA che "attraverso il loro lavoro, contribuiscono ogni giorno a rafforzare la sicurezza alimentare in Europa."
Sue Davies, presidente del consiglio di amministrazione dell'EFSA, ha dichiarato: "A nome del consiglio di amministrazione, vorrei ringraziare Caterina per l'enorme contributo che ha dato al lavoro dell'EFSA nel corso degli ultimi sette anni. Durante questo periodo, l'EFSA si è sviluppata notevolmente, producendo migliaia di pareri di alta qualità per garantire che i consumatori europei hanno cibo sicuro da mangiare.
Catherine Geslain-Lanéelle è stato direttore esecutivo dell'EFSA dal luglio 2006. Nominata dal consiglio di amministrazione dell'EFSA, a seguito di un concorso pubblico, nel luglio 2011 le fu rinnovato l'incarico per un nuovo quinquennio.
In precedenza, la signora Geslain-Lanéelle, aveva ricoperto diverse posizioni di responsabilità nel settore alimentare, sia in Francia che a livello internazionale, tra i quali il ruolo di Direttore generale per l'alimentazione all'interno del Ministero dell'Agricoltura francese, al culmine della crisi della BSE.
La Commissione europea lancerà un concorso pubblico per il rinnovo della carica di direttore esecutivo dell'EFSA. Il direttore esecutivo è nominato dal consiglio di amministrazione dell'EFSA sulla base di un elenco di candidati proposto dalla Commissione europea, e a seguito di una audizione al Parlamento europeo.



di Virgilio 26 Luglio 2013 - -

Seconda settimana consecutiva destinata a un riallineamento del latte spot nazionale sulla piazza di Verona. Attestandosi tra 45,36 e 46,40 €/100 litri, il latte spot lascia sul terreno un -1,11% che segue il -1,10% della precedente quotazione.
Le rilevazioni Ismea della terza settimana di luglio inerenti al segmento dei due grana non mostrano alcuna variazione di rilievo rispetto alla precedente di calendario. Infatti di tutte le borse merci solo la piazza di Mantova ha adeguato al ribasso i listini di Grana Padano e Parmigiano Reggiano relativamente alla sole produzioni più stagionate (18 - 24 mesi per il Parmigiano Reggiano e 16 e- 20 mesi per il Grana Padano).
Paragonando le quotazioni medie delle produzioni più giovani con quelle di 12 mesi fa, si riscontra una palese flessione tendenziale, per il Grana Padano 4-12 mesi pari al 8%, mentre per il Parmigiano Reggiano 12 mesi le perdite si mostrano più contenute intorno al 4%.
Gli scambi a detta degli operatori rimango ancora nella norma, ma in un contesto mercantile calmo.
Da segnalare inoltre i dati produttivi resi noti dal Consorzio di Tutela Parmigiano Reggiano aggiornati al mese di giugno, dai quali si evince che il numero di forme prodotte è in diminuzione dell'1,01% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Tornando alle dinamiche di mercato per le materie grasse nel corso dell'ultima ottava non si evidenziano scostamenti rispetto alla precedente ottava, con richieste stabili e listini ancorati sui medesimi valori di sette giorni fa.
Solo su Milano la crema di latte cede al mercato 4 centesimi, toccando il valore di 2,08 euro al chilo.
Listini flessivi anche per i prodotti della piana cuneese con il Bra "tenero",Castelmagno, Murazzano, Raschera e Toma piemontese che lasciano al mercato 5 centesimi, più contenute le perdite per il Bra "duro" che chiude la performance negativa della settimana con 3 centesimi in meno.
Per ciò che concerne il latte spot, da segnalare listini in flessione sulla piazza di Verona.
(Fonti Ismea-Clal-Lgc)

lattiero

Pavullo nel Frignano,  22 luglio 2013 -

Nei prossimi giorni, nell’ambito dell’appalto per il servizio di manutenzione del verde, sarà effettuato, nella pineta di Pavullo, un primo, importante, intervento con abbattimento massiccio delle piante secche poste sul fronte strada di Via Dante, nella località La Montata, alla periferia della cittadina.

Parma, 21 Luglio 2013 -

Il biochar è carbone vegetale che si ottiene dalla pirolisi di biomasse vegetali, come i residui ed i sottoprodotti agricoli. Il biochar, se applicato ai suoli, è un potente ammendante con effetti positivi sulle rese agricole e considerato che contiene: dall’80 al 90% in carbonio e la sua lunga permanenza nel suolo, emerge che è l’unica opzione concreta di mitigazione dei cambiamenti climatici.

Giovedì 18 luglio 2013, si è tenuto presso la sede di Open Fields a Collecchio (PR) il seminario annuale di ICHAR (Associazione Italiana Biochar) che ha riunito una sessantina di partecipanti da tutta Italia, tra produttori di energia e rappresentanti del mondo agricolo e scientifico.
Lo scopo dell'incontro è stato quello di promuovere soluzioni e tecnologie per la generazione di energia, per il sequestro di CO2 atmosferica nel suolo e per il miglioramento della fertilità dei terreni agricoli attraverso il biochar, un carbone vegetale ottenuto attraverso processi di pirogassificazione a partire da scarti vegetali.
D'accordo in Nicola ti allego il comunicato stampa e foto che ti pregherei di inoltrare ai media locali.

 

Domenica, 21 Luglio 2013 11:27

MAIS 
& SOIA

dati previsionali per 2012-13 (Elab. Luglio 2013)

MAIS dati previsionali per 2012-13 (Elab. Luglio 2013)

  La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 959,84 Mio t (-0,3% rispetto alle stime di Giugno), con una lieve diminuzione dei raccolti attesa negli Stati Uniti e in Cina.
 Negli Stati Uniti si prevedono minori aree destinate alla coltivazione di Mais e la resa attesa è di 156,5 bushels/acro (equivalenti a 9,94 tons/ettaro). Le importazioni sono previste in aumento di 1 Mio t (da 98 a 99 Mio t), perché la situazione attuale di produzione limitata potrebbe durare fino a settembre.
 Le scorte globali sono stimate a 151 Mio t (-0,9% rispetto alle previsioni formulate a Giugno), con riduzioni in Brasile e Cina; tuttavia le scorte finali globali previste sono le più alte dalla stagione 2001-02.
 Con l'ingresso della Croazia nell'Unione Europea, la produzione di Mais di quest'area è prevista in aumento di 1,8 Mio t.

mais1 e soia export

SOIA
 dati previsionali per 2012-13 (Elab. Luglio 2013)

 La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 è attesa a 285,90 Mio t, in lieve aumento (+0,2%) rispetto alle previsioni formulate a Giugno. I maggiori raccolti previsti negli Stati Uniti, in Cina e Canada, sono parzialmente bilanciati da riduzioni in Argentina e Russia.
 In Argentina, terzo produttore mondiale di semi di Soia, il calo produttivo è dovuto a minori aree coltivate previste per le stagioni 2012-13 e 2013-14.
 Negli Stati Uniti la previsione di un raccolto record per la stagione 2013-14 è confermata, con 93,06 Mio t (+11 Mio t rispetto alla stagione 2012-13 terminante il 30 Settembre 2013). Le aree destinate alla coltivazione di semi di Soia sono stimate a 76,9 milioni di acri (30,76 ettari) e la resa dei terreni è attesa a 44,5 bushels/acro (3,03 tons/ettaro).
 Le stime per l'Export e per la trasformazione in farina e olio (crush) sono invariate rispetto al mese scorso, pertanto l'aumento produttivo di 0,8 Mio t si riflette nell'aumento di 0,8 Mio t delle scorte finali statunitensi.

Mais e soia1 export

(Fonte CLAL luglio 2013)


Domenica, 21 Luglio 2013 08:14

Vinitaly protagonista a EXPO 2015

Verona, luglio 2013 -

IL PADIGLIONE DEL VINO E DELL'OLIO SARÀ MADE IN VERONAFIERE 

Maurizio Martina, sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, con delega per l'Expo 2015, riconosce a Veronafiere e Vinitaly il ruolo guida per la promozione del vino italiano nell'ambito dell'Esposizione universale.

 «Per fare il Padiglione del vino e dell'olio italiano all'Expo non si può che partire da Vinitaly». Lo ha detto oggi a Verona Maurizio Martina, sottosegretario di Stato al ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, con delega per l'Expo 2015, annunciando il nuovo progetto dello "Spazio Vino e Olio", a firma Veronafiere-Vinitaly, allestito a fianco del Padiglione Italia all'Expo 2015. Un'area fortemente voluta dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Nunzia De Girolamo per dare giusta visibilità a una delle filiere dell'agroalimentare che meglio ci rappresentano all'estero.
In termini di progettualità bisogna pensare in grande perché, come ha detto Martina «l'Expo non è semplicemente una "fiera al quadrato". Per questo Vinitaly potrà creare qualcosa di nuovo e innovativo, capace di emozionare il visitatore».
Presenti all'incontro - promosso dai deputati veronesi Alberto Giorgetti, sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia, e Gianni Dal Moro della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati - Flavio Tosi, sindaco di Verona, Alessandro Bianchi, presidente della Camera di Commercio di Verona, Pierluigi Magnante, delegato del presidente di Confindustria Verona, Giulio Pedrollo, e i vertici di Veronafiere Ettore Riello, presidente, Damiano Berzacola, vice presidente vicario, Giovanni Mantovani, direttore generale, e Barbara Blasevich, consigliere di amministrazione.
«Vinitaly sarà portabandiera dell'Italia enologica – ha spiegato Martina – perché per svolgere questo ruolo occorre know how, ma anche quel profilo di indipendenza da qualsiasi interesse di parte che nessun altro può garantire. Veronafiere avrà la regia organizzativa dello spazio all'interno dell'Expo, ma anche di tutti gli eventi che faranno da trait d'union tra l'Expo di Milano e Verona».
«Con 132 Nazioni accreditate e 20 milioni di visitatori previsti, l'Expo offre un'occasione straordinaria per il sistema Paese e il Governo Letta lo ha posto al centro dell'agenda politica per lo sviluppo e la promozione dell'Italia – ha puntualizzato l'onorevole Gianni Dal Moro –. Vinitaly, nel ruolo di pivot del vino italiano a livello internazionale, rappresenta la migliore chiave d'accesso per il "Sistema Verona" all'appuntamento del 2015».
«Il sottosegretario Martina ha finalmente dato un indirizzo preciso al percorso di avvicinamento ad Expo 2015. Verona con Vinitaly è in grado di rivestire un ruolo di primo piano e ci stiamo attrezzando con una serie di eventi culturali a Verona per intercettare una parte dei visitatori dell'Expo. Tra questi, un rilievo internazionale riveste la mostra su "Arte e Vino" in collaborazione con l'Ermitage di San Pietroburgo» ha affermato il sindaco di Verona, Flavio Tosi.
«L'accordo annunciato oggi – ha commentato il presidente di Veronafiere Riello – è un'ulteriore opportunità per affermare all'Expo l'eccellenza italiana della filiera vitivinicola e olivicola. Grazie alla storia di Vinitaly e Sol&Agrifood, alla conoscenza diretta delle aziende italiane con oltre 4.400 espositori presenti ogni anno a Verona alle due rassegne, ma anche alla esperienza sui mercati esteri con Vinitaly International, siamo in grado di rappresentare al meglio l'intero comparto».
«Stiamo pensando ad un padiglione per l'Expo che sappia farsi ricordare come il Padiglione Italia a Shanghai e che diventi quindi una nuova struttura espositiva di Veronafiere – ha detto il direttore generale di Veronafiere Mantovani –. Gli eventi che si svolgeranno alla Gran Guardia di Verona, inoltre, frutto della partnership tra Expo Spa e OperaWine, saranno l'occasione per presentare anche tutti i distretti di eccellenza della realtà veronese, come ad esempio l'agroalimentare e il marmo-lapideo».

Roma, 16 luglio 2013 - -

In base alle regole Wto è necessaria la registrazione delle aziende presso le autorità cinesi.

Il primo luglio 2013 le autorità governative cinesi hanno ufficializzato l'apertura della indagine anti dumping nei confronti dei produttori di vino europei, accusati di esportare i propri vini in Cina ad un prezzo più basso di quello praticato sul mercato interno e di beneficiare di sovvenzioni pubbliche.
L'apertura del provvedimento, paventata sin dal 15 maggio scorso, era sembrata all'inizio solo una minaccia finalizzata ad ammorbidire la posizione dell'Ue nei confronti dei produttori cinesi di pannelli solari verso i quali la stessa Unione Europea aveva avviato una simile procedura per dumping. Ma il 4 giugno scorso Bruxelles ha deciso di applicare un dazio provvisorio del 11,8 per cento fino al 6 agosto 2013 e, qualora non si raggiunga nessun accordo entro quella data, verrà applicato l'intero dazio sui pannelli solari importati dalla Cina, già fissato al 47,6 per cento.
E' evidente che il provvedimento europeo ha accelerato la decisione cinese e il vino comunitario è stato scelto quale ostaggio privilegiato per negoziare al meglio la partita con l'Ue. Il prodotto del vecchio continente, in particolare quello francese e italiano, negli ultimi anni ha beneficiato molto dello sviluppo del mercato orientale e del crescente apprezzamento dei consumatori di quel Paese e le aspettative per il futuro sono molto promettenti con strategie di espansione in Cina promosse da quasi tutti i produttori europei. Da alcuni dati forniti dalla Commissione Ue le imprese vitivinicole che nel 2012, anno scelto dal governo cinese per l'indagine anti dumping e anti sovvenzione, hanno esportato in Cina sarebbero oltre 6.000 di cui più di 3.000 francesi e circa 1.500 italiani.
In base alle regole previste in sede di Wto (l'Organizzazione mondiale del commercio) in caso di apertura di indagine anti dumping le aziende interessate che si registrano presso le autorità cinesi entro 20 giorni dall'apertura della ispezione, ovvero entro il 20 luglio 2013, saranno classificate come aziende "cooperanti" e nel caso di applicazione del dazio per dumping da parte della Cina potranno beneficiare di una "tassa" inferiore. A tale proposito, le aziende vitivinicole interessate alla registrazione possono rivolgersi agli uffici della Coldiretti che, oltre a fornire i moduli ufficiali da utilizzare e la procedura di invio e di traduzione in cinese, attraverso il filo diretto con il Ministero dello Sviluppo economico garantiscono risposte veloci e adeguate ad ogni eventuale quesito.
Proprio visto l'interesse diffuso, la elevata frammentazione dei produttori, nonché le difficoltà operative connesse con la registrazione (moduli da compilare anche in cinese) e considerato che risulta importantissimo che la stragrande maggioranza dei produttori interessati effettui la registrazione non solo per il beneficio diretto ma anche per scongiurare il rischio che il governo cinese dichiari la scarsa collaborazione del mondo produttivo alla indagine, il Ministero dello Sviluppo Economico insieme al Ministero delle Politiche Agricole e al Ministero degli Esteri hanno prontamente attivato una task force per supportare adeguatamente i produttori, di concorso con Coldiretti.

di Lgc -

Roma,  luglio 2013 - -
Ricci Curbastro confermato presidente della Federdoc

Amplia la proprio rappresentanza la Federdoc, la confederazione nazionale dei consorzi volontari per la tutela delle denominazioni dei vini italiani.

I vertici sono stati nominati dal nuovo Consiglio di Amministrazione eletto il 26 giugno scorso. Accanto alle conferme di Riccardo Ricci Curbastro alla presidenza, Giuseppe Liberatore e Francesco Liantonio saranno affiancati nella vice presidenza da Stefano Zanette, presidente del Consorzio Prosecco Doc. «Una novità - sottolinea Ricci Curbastro - determinata dalla volontà di Federdoc di ampliare la propria rappresentanza con una squadra in vista dei crescenti impegni nazionali ed internazionali della filiera vitivinicola a Denominazione di origine italiana».

Nel comitato esecutivo, inoltre, sono stati eletti Alberto Mazzoni, Gianni Marzagalli e Rocco Pasetti.

La Federdoc rappresenta l'unico organismo interprofessionale esistente in Italia, cioè il tavolo attorno al quale le componenti agricole, industriali, cooperative e commerciali del settore si riuniscono per affrontare in maniera serena e costruttiva i problemi delle denominazioni ricercando le soluzioni comuni e garantendo l'apporto per la tutela e la salvaguardia legale internazionale.

Domenica, 21 Luglio 2013 09:30

Prezzi agricoli, un giugno di tensione

Roma, luglio 2013 –.

L'indice Ismea dei prezzi all'origine dei prodotti agricoli si è portato a giugno a 146,3 (l'indice è calcolato in base 2000=100), toccando uno dei valori più alti degli ultimi anni.

Su base mensile l'indicatore ha fatto segnare un incremento del 5,8%, mentre rispetto al giugno 2012 si è registrata una crescita del 13,3%. 
 
Alla base di questa dinamica i forti rincari nell'aggregato delle coltivazioni (+8,4% l'aumento mensile), in ulteriore accelerazione anche nel dato tendenziale (+22,2% su giugno 2012). Più in dettaglio si rileva, a livello congiunturale, un balzo in avanti di quasi il 20% per gli ortaggi, da ascrivere prevalentemente al cambiamento stagionale del paniere dei prodotti monitorati, con l'entrata in produzione delle principali ortive a pieno campo. Quotazioni in lieve aumento anche per oli di oliva (+1%), mentre frutta, cereali e vini chiudono con un adeguamento al ribasso rispettivamente del 2%, dello 0,3%, e dell'1,2%.
 
Su base annua emergono andamenti sostenuti per tutti i settori, in particolare per l'olio di oliva e la frutta, che presentano prezzi più elevati di oltre il 30% rispetto al giugno 2012. A trainare i rincari della frutta sono i listini delle varietà estive, in primis albicocche e nettarine che, complice una produzione in forte calo, stanno beneficiando di aumenti anche del 70%. Ampio il divario positivo con lo scorso anno per gli ortaggi (+23,6%), con aumenti altrettanto significativi per vini (+22,5%), cereali (+12,4%) e sementi (+8,6%).
 
Nel comparto zootecnico i prezzi risultano complessivamente allineati ai valori di maggio, mentre segnano un più 2,3% su base annua. Tra i lattiero-caseari, che cedono in un mese lo 0,7%, mantengono un trend al ribasso Parmigiano reggiano e Grana padano; in controtendenza il Pecorino romano. Per il bestiame vivo emergono andamenti contrapposti, con rialzi mensili per suini (+4,5%), avicoli (+2,3%) e ovi-caprini (+1,7%) e flessioni per bovini (-0,4%) e uova (-0,5%). 
 
L'andamento tendenziale dell'indice evidenzia un incremento del 3% per i lattiero-caseari, con punte del +55% del burro (un dato che riflette le dinamiche internazionali, tra cui la riduzione degli stock globali di materie grasse) e del 17,3% del Pecorino romano, che sta vivendo da inizio anno una fase positiva grazie soprattutto alla spinta della domanda estera. 
 
Per il bestiame vivo il confronto con giugno 2012 ha fatto emergere aumenti del 12,7% per gli avicoli, del 2,5% per i bovini e dell'1,2% per i suini. Segnano il passo, invece, le uova (-6,1%), in accoppiata con ovi-caprini e conigli (entrambi in calo del 6,7%).
(fonte ismea)

Roma,  luglio 2013

Con il cambiamento di proprietà garantire l'approvvigionamento di nocciole italiane

Con la vendita di Pernigotti sale ad oltre 10 miliardi il valore dei marchi storici dell'agroalimentare italiano passati in mani straniere dall'inizio della crisi che ha favorito una escalation nelle operazioni di acquisizione del Made in Italy agroalimentare. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare la decisione della societa Averna di cedere l'intero capitale dell'azienda piemontese detentrice dello storico marchio dei dolci al gruppo Toksoz in Turchia che è il maggior produttore mondiale di nocciole. C' è da augurarsi che il cambiamento di proprietà non significhi - sottolinea la Coldiretti - lo spostamento delle fonti di approvvigionamento della materia prima importante come le nocciole a danno dei coltivatori italiani e piemontesi che offrono un prodotto di piu' alti standard qualitativi. Il passaggio di proprietà – precisa la Coldiretti - ha spesso significato svuotamento finanziario delle società acquisite, delocalizzazione della produzione, chiusura di stabilimenti e perdita di occupazione.
L'operazione Pernigotti segue da vicino l'acquisizione da parte della multinazionale del lusso LVMH di una partecipazione di maggioranza nel capitale sociale della Pasticceria Confetteria Cova proprietaria della societa' Cova Montenapoleone Srl, che gestisce la nota pasticceria milanese, mentre l'ultimo colpo nelle campagne toscane è stato messo a segno - sottolinea la Coldiretti - da un imprenditore cinese della farmaceutica di Hong Kong, che ha acquistato per la prima volta un'azienda vitivinicola agricola nel Chianti, terra simbolo della Toscana per la produzione di vino: l'azienda agricola Casanova - La Ripintura, a Greve in Chianti, nel cuore della Docg del Gallo Nero. Nel 2013 - continua la Coldiretti – si è verificato il passaggio di mano del 25 per cento della proprietà del riso Scotti ceduto dalla famiglia pavese al colosso industriale spagnolo Ebro Foods.
Nel 2012 la Princes Limited (Princes), una controllata dalla Giapponese Mitsubishi, ha siglato un contratto con AR Industrie Alimentari SpA (ARIA), leader italiana nella produzione di pelati, per creare una nuova società denominata "Princes Industrie Alimentari SrL" (PIA), controllata al 51 per cento dalla Princes, mentre il marchio Star passa definitivamente in mano spagnola con il gruppo Agrolimen che ha aumentato la propria partecipazione in Gallina Blanca Star al 75 per cento. Infine, è volata in Inghilterra la Eskigel che produce gelati in vaschetta per la grande distribuzione (Panorama, Pam, Carrefour, Auchan, Conad, Coop). 
 
Nel 2011 la società Gancia, casa storica per la produzione di spumante, è divenuta di proprietà per il 70 per cento dell'oligarca Rustam Tariko, proprietario della banca e della vokda Russki Standard; la francese Lactalis è stata, invece protagonista - sottolinea la Coldiretti – dell'operazione che ha portato la Parmalat a finire sotto controllo transalpino; il 49 per cento di Eridania Italia Spa operante nello zucchero è stato acquisito dalla francese Cristalalco Sas e la Fiorucci salumi è passata alla spagnola Campofrio Food Group, la quale ha ora in corso una ristrutturazione degli impianti di lavorazione a Pomezia che sta mettendo a rischio numerosi posti di lavoro.
 
Nel 2010 il 27 per cento del gruppo lattiero caseario Ferrari Giovanni Industria Casearia S.p.A fondata nel 1823 che vende tra l'altro Parmigiano Reggiano e Grana Padano è stato acquisito dalla francese Bongrain Europe Sas e la Boschetti Alimentare Spa, che produce confetture dal 1981, è diventata di proprietà della francese Financière Lubersac che ne detiene il 95 per cento.
L'anno precedente, nel 2009 - prosegue la Coldiretti -, è iniziata la cessione di quote della Del Verde industrie alimentari spa che è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl, la quale fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata. Nel 2008 la Bertolli era stata venduta all'Unilever per poi essere acquisita dal gruppo spagnolo SOS, è iniziata la cessione di Rigamonti salumificio spa, divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International, mentre la Orzo Bimbo è stata acquisita dalla francese Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis. Lo stesso anno è stata ceduta anche Italpizza, l'azienda modenese che produce pizza e snack surgelati, all'inglese Bakkavor acquisitions limited.
 
Con l'inizio della crisi - informa la Coldiretti - si è dunque verificata una accelerazione nel processo di cessione dei marchi storici del Made in Italy che nell'agroalimentare era già in fase avanzata. Nel 2006 la Galbani era entrata in orbita Lactalis, ma lo stesso anno gli spagnoli hanno messo le mani pure sulla Carapelli, dopo aver incamerato anche la Sasso appena dodici mesi prima. Nel 2005 - continua la Coldiretti - la francese Andros aveva acquisito le Fattorie Scaldasole, che in realtà parlavano straniero già dal 1985, con la vendita alla Heinz. Nel 2003 hanno cambiato bandiera anche la birra Peroni, passata all'azienda sudafricana SABMiller, e Invernizzi, di proprietà dal 1985 della Kraft e ora finita alla Lactalis. Negli anni Novanta erano state Locatelli e San Pellegrino ad entrare nel gruppo Nestlè, anche se poi la prima era stata "girata" alla solita Lactalis (1998). Nel 1995 la Stock, venduta alla tedesca Eckes A.G, è stata acquisita nel 2007 dagli americani della Oaktree Capital Management, che lo scorso anno hanno chiuso lo storico stabilimento di Trieste per trasferire la produzione in Repubblica Ceca. La stessa Nestlè - conclude la Coldiretti - possedeva già dal 1993 il marchio Antica gelateria del Corso e addirittura dal 1988 la Buitoni e la Perugina. 
 
 "I grandi gruppi multinazionali che fuggono dall'Italia della chimica e della meccanica investono invece nell'agroalimentare nazionale perché, nonostante il crollo storico dei consumi interni, fa segnare il record nelle esportazioni grazie all'immagine conquistata con i primati nella sicurezza, nella tipicità e nella qualità" ha affermato il presidente della Coldiretti. "Si è iniziato con l'importare materie prime dall'estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire direttamente marchi storici e il prossimo passo è la chiusura degli stabilimenti italiani per trasferirli all'estero. Un processo - conclude il presidente di Coldiretti - di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una filiera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi".


MARCHI DEL MADE IN ITALY non più italiani
2013
• PERNIGOTTI - la societa Averna, ha siglato un accordo per cedere l'intero capitale dell'azienda piemontese detentrice dello storico marchio dei dolci al gruppo Toksoz che ha sede a Istanbul
• CHIANTI CLASSICO (per la prima volta un imprenditore cinese ha acquistato una azienda agricola del Gallo nero)
• RISO SCOTTI (il 25% è stato acquisito dalla società alla multinazionale spagnola Ebro Foods)
2012
• PELATI AR - ANTONINO RUSSO (nasce una nuova società denominata "Princes Industrie Alimentari SrL", controllata al 51 per cento dalla Princes controllata dalla giapponese Mitsubishi)
• STAR (passata al 75% nelle mani spagnole del Gruppo Agroalimen di Barcellona (Gallina Blanca)
• ESKIGEL (produce gelati in vaschetta per la grande distribuzione - Panorama, Pam, Carrefour, Auchan, Conad, Coop) (ceduta agli inglesi con azioni in pegno di un pool di banche).
2011
• PARMALAT (acquisita dalla francese Lactalis)
• GANCIA (acquisita al 70% dall'oligarca russo Rustam Tariko)
• FIORUCCI –SALUMI (acquisita dalla spagnola Campofrio Food Holding S.L.)
• ERIDANIA ITALIA SPA (la società dello zucchero ha ceduto il 49% al gruppo francese Cristalalco Sas)
2010
• BOSCHETTI ALIMENTARE (cessione alla francese Financière Lubersac che detiene il 95%)
• FERRARI GIOVANNI INDUSTRIA CASEARIA SPA (ceduto il 27% alla francese Bongrain Europe Sas)
2009
• DELVERDE INDUSTRIE ALIMENTARI SPA (la società della pasta è divenuta di proprietà della spagnola Molinos Delplata Sl che fa parte del gruppo argentino Molinos Rio de la Plata)
2008
• BERTOLLI (venduta a Unilever, poi acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
• RIGAMONTI SALUMICIO SPA (divenuta di proprietà dei brasiliani attraverso la società olandese Hitaholb International)
• ORZO BIMBO (acquisita da Nutrition&Santè S.A. del gruppo Novartis)
• ITALPIZZA (ceduta all'inglese Bakkavor acquisitions limited)
2006
• GALBANI (acquisita dalla francese Lactalis)
• CARAPELLI (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
• SASSO (acquisita dal gruppo spagnolo SOS)
• FATTORIE SCALDASOLE (venduta a Heinz, poi acquisita dalla francese Andros)
2003
• PERONI (acquisita dall'azienda sudafricana SABMiller)
• INVERNIZZI (acquisita dalla francese Lactalis, dopo che nel 1985 era passata alla Kraft)
1998
• LOCATELLI (venduta a Nestlè, poi acquisita dalla francese Lactalis)
• SAN PELLEGRINO (acquisita dalla svizzera Nestlè)
1995
• STOCK (venduta alla tedesca Eckes A.G., poi acquisita dagli americani della Oaktree Capital Management)
1993
• ANTICA GELATERIA DEL CORSO (acquisita dalla svizzera Nestlè)
1988
• BUITONI (acquisita dalla svizzera Nestlè)
• PERUGINA (acquisita dalla svizzera Nestlè)

Fonte: Elaborazioni Coldiretti

Roma,  Luglio 2013 --

In Italia non ci saranno coltivazioni Ogm, ovvero niente verdura e frutta geneticamente modificata.

Il ministro delle Politiche agricole alimentari Nunzia De Girolamo ha firmato, con i ministri della Salute Beatrice Lorenzin, e dell'Ambiente Andrea Orlando, il decreto interministeriale che vieta in modo esclusivo la coltivazione di mais geneticamente modificato MON810 sul territorio italiano.

"Con i Ministri Lorenzin e Orlando avevamo preso un impegno preciso sugli Ogm, considerate anche le posizioni unitarie del Parlamento e delle Regioni. Con il decreto che abbiamo firmato oggi vietiamo la sola coltivazione del mais Mon810 in Italia, colmando un vuoto normativo dovuto alle recenti sentenze della Corte di Giustizia europea. È un provvedimento che tutela la nostra specificità, che salvaguardia l'Italia dall'omologazione. La nostra agricoltura si basa sulla biodiversità, sulla qualità e su queste dobbiamo continuare a puntare, senza avventure che anche dal punto di vista economico non ci vedrebbero competitivi. Il decreto di oggi è solo il primo elemento, quello più urgente, di una serie di ulteriori iniziative, con le quali definiremo un nuovo assetto nella materia della coltivazione di Ogm nel nostro Paese".

Questo il commento del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Nunzia De Girolamo sulla firma del decreto interministeriale con i Ministri della Salute, Beatrice Lorenzin e dell'Ambiente e della tutela del territorio e del Mare, Andrea Orlando, che vieta in modo esclusivo la coltivazione di mais geneticamente modificato appartenente alla varietà MON810 sul territorio italiano. Il divieto è così in vigore fino all'adozione delle misure previste dal regolamento comunitario 178/2002 e comunque per un periodo di massimo diciotto mesi. Il provvedimento sarà immediatamente notificato alla Commissione europea e agli altri 27 Stati membri dell'Unione europea.

Il divieto di coltivazione del Mais MON810 è motivato dalla preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, consolidata da un recentissimo approfondimento tecnico scientifico dell'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che ne evidenzia l'impatto negativo sulla biodiversità, non escludendo rischi su organismi acquatici, peraltro già evidenziati da un parere dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare reso nel dicembre 2011. 

Il decreto giunge a conclusione della procedura di emergenza attivata dal nostro Governo nell'aprile 2013, ed è giuridicamente sostenuto anche dal precedente provvedimento di divieto di coltivazione di Organismi geneticamente modificati, fondato su analoghe motivazioni, adottato il 16 marzo 2012 dal Governo francese e tuttora in vigore.
Le sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione europea, cui l'Italia si conforma, ribadiscono la legittimità di misure di coesistenza che salvaguardino le colture tradizionali e biologiche, e che dovranno essere adottate dalle Regioni conformemente alla sentenza n. 116 del 2006 della Corte costituzionale, nel quadro di una organica e condivisa disciplina statale che definirà principi comuni al fine di garantire il rispetto della libera concorrenza e della libertà di iniziativa economica, a parità di condizioni sull'intero territorio nazionale.



Bologna, 17 Luglio 2013 --
Le domande entro il 12 agosto. Rabboni: vogliamo aumentare la redditività e la competitività delle principali filiere agroalimentari dell'area.

 

di Virgilio 17 Luglio 2013 - -

Prosegue l'"andamento lento" della precedente settimana. Luglio si conferma un mese di transizione.

Martedì, 16 Luglio 2013 07:54

Bassa reggiana, "situazione gravissima"


di Virgilio-
Boretto, 16 luglio 2013 --
Quello che rimane della tromba d'aria o "flash storm" di sabato scorso sono molti danni soprattutto al comparto agricolo.


di Virgilio
Modena, 15 Luglio 2013 - -
"Meno fumo e meno inquinamento per cercare di vivere meglio"

Lunedì, 15 Luglio 2013 09:38

Inquinamento, Torino nella top ten mondiale


di Virgilio.
Parma, 15 Luglio 2013 --
Una classifica dell'Economist basata sui dati dell'Oms piazza in vetta l'indiana Ludhiana, seguita dalla cinese Lanzhou e dalla messicana Mexicali

Lunedì, 15 Luglio 2013 08:59

"Flash storm" impariamo a conoscerli


di Virgilio -
Parma, 15 Luglio 2013 -
Sino a poco tempo fa si diceva che "non ci sono più le stagioni di una volta". Con l'inizio degli anni 2000, in coincidenza con l'estate del 2003, l'opinione era che l'Italia si stesse desertidicando e la siccità avrebbe preso il sopravvento sulla penisola.



Roma, luglio 2013 - -

I dazi sull'importazione nell'Unione Europea del mais dolce in scatola proveniente dalla Tailandia erano stati imposti per la prima volta nel 2007



Roma,  luglio 2013 – La spesa per abbigliamento e calzature è scesa al minimo da oltre 15 anni per un valore di appena 121 euro al mese per famiglia che rappresenta il 6,2 per cento del totale non alimentare speso nel 2012.

 

Bologna, Luglio 2013 --
Sviluppo rurale: al via il confronto sugli obiettivi del Psr 2014-2020. Presentati dall'assessore Rabboni i risultati della programmazione 2007-2013: più 28% le aziende beneficiarie, più 76% in montagna, più 15% il valore aggiunto, più 11% gli occupati. Dai giovani il 26% del totale delle domande.

Reggio Emilia, 12 luglio 2013 -

Il Consiglio provinciale, sotto la presidenza di Gianluca Chierici, ha approvato ieri pomeriggio una variazione al Bilancio di previsione 2013 in seguito a maggiori risorse assegnate alla Provincia, in particolare dalla Regione, relative ai danni causati dal terremoto 2012 e dalle frane dei mesi scorsi e alle funzioni delegate in materia di lavoro e formazione professionale -

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