Mercoledì, 28 Agosto 2013 18:23

Inceneritore, acceso senza contestazioni


L'inceneritore di Parma avrebbe dovuto accendersi 479 giorni fa.

di Lamberto Colla -
Parma 28 agosto 2013 - -
28 agosto 2013, primo giorno dell'era dell'inceneritore di Parma. L'inceneritore di Ugozzolo, come il cavallo di Troia, ha acconsentito l'assalto "grillino" al governo della città ducale la scorsa primavera e oggi è diventato il simbolo della più grande promessa non mantenuta da parte del Sindaco Pizzarotti.
I timori che questa mattina, giorno dell'accensione ufficiale del termovalorizzatore, si sarebbe radunata una folla contestatrice davanti ai cancelli dell'impianto sono stati completamente disattesi. Noi stessi, per gioco ma soprattutto per misurare la temperatura sull'argomento, abbiamo postato, sulla nostra pagina facebook, un video che invitava a "incenerire" l'inceneritore. La sorpresa è stata enorme alla verifica dei dati. Forse, e può anche essere, non è stato gradita la qualità video ma il dato "statistico", seppure nella sua relatività, ha confermato la realtà. Pure l'Ansa ha rilevato come notizia l'assenza di folla contestatrice: "Di fronte alla struttura, - è il commento ANSA - , costruita a poca distanza dallo stabilimento Barilla di Pedrignano, non c'era nessuno. Auto della polizia, però, hanno pattugliato la zona fin dalle prime ore del mattino."
Infine, GCR (Gestione Corretta dei Rifiuti di Parma) che si è da sempre battuta per contrastare la messa in funzione dell'impianto, sin dalla sua progettazione, si è limitata a esprimere le perplessità soprattutto "di fronte alle considerazioni di questi giorni fatte da personaggi dell'ambientalismo cittadino, con i quali abbiamo anche condiviso tanti momenti della battaglia contro l'inceneritore ".

A meno che non intervengano nuovi stop dalla magistratura o dalle autorità pubbliche, dopo i tre mesi di esercizio provvisorio, l'inceneritore dovrebbe andare a regime.


Il Comunicato stampa di GCR Parma
Siamo perplessi di fronte alle considerazioni di questi giorni fatte da personaggi dell'ambientalismo cittadino, con i quali abbiamo anche condiviso tanti momenti della battaglia contro l'inceneritore e francamente non capiamo come da ambientalisti si possa essere a favore di un impianto di questo genere, inutile, al posto del quale in questi anni si sono evidenziate quali e quante altre alternative potrebbero essere utilizzate.
Un impianto che non risolve la questione della autosufficienza (le ceneri fuori provincia, l'organico fuori provincia, il differenziato fuori provincia, la fos fuori provincia, il polverino fuori provincia)
senza dimenticare i miliardi di metri cubi di aria inquinata che usciranno.
Un impianto che impatterà sulla salute non solo dei cittadini di Parma ma su tutti quelli del bacino padano, andandosi ad aggiungere con le sue emissioni a tutte le centinaia di camini presenti sul territorio.
Una felicità che davvero non comprendiamo.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR
Parma, 28 agosto 2013

Mercoledì, 28 Agosto 2013 07:51

Leggera ripresa per il Grana Padano

di Virgilio --

Parma, 28 Agosto 2013 -

Dopo la pausa ferragostana le borse hanno manifestato leggeri aggiustamenti soprattutto per quanto riguarda il latte spot e le creme per burrificazione. Riapertura diversa invece per i due principali DOP. Ferme le quotazioni, in tutte le piazze e per tutte le stagionature, per il Parmigiano Reggiano mentre risulta in ripresa il Grana Padano. Milano registra un +1,48% per le stagionature di 9 mesi e oltre, assetandosi tra 6,70€ e 7,0€/kg. Inferiore (+0,31%), in termini percentuali, la crescita registrata dal 15 mesi che invece quota tra 7,70 e 8,55€/kg.

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Fatto salvo la quotazione della crema per la burrificazione alla borsa di Parma che rimane invariata a 2,75€ / Kg., un notevole balza in alto del 4,76% lo fa registrare lo zangolato alla borsa milanese attestandosi a 3,30€/kg. Impennata anche per il latte spot nazionale che a Verona guadagna +3,26% nella seduta di apertura post festiva e un ulteriore 3,16% lo scorso lunedi,26 agosto, fissando la forbice tra i valori minimi e massimi compresa tra 50 e 51,03 €/100 litri.

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Lunedì, 26 Agosto 2013 09:04

Parma, l'inceneritore accende i motori.


di Virgilio-
Parma 26 agosto 2013 --

I ringraziamenti del Comitato GCR - Gestione Corretta Rifiuti di Parma.


Ancora poche ore e il termovalorizzatore di Parma riprenderà a fumare e questa, forse, dovrebbe essere la volta definitiva.
A comunicarlo il comitato Gestione Corretta dei Rifiuti che nell'occasione "ringrazia" tutti coloro che hanno contribuito alla costruzione e accensione dell'impianto di Ugozzolo.
Come si sa il Comitato si era battuto, sin dall'inizio, affinché a Parma non tornasse un impianto di trattamento termico dei rifiuti dopo lo spegnimento del "Cornocchio"., da sempre contrario all'inceneritore di Parma, avversato anche dal Comune a 5 Stelle guidato dal sindaco Federico Pizzarotti. Il comitato Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma ha seguito tutta la costruzione dell'impianto, comprese diverse sospensioni per inchieste della Procura, ancora in corso, e procedimenti amministrativi davanti al Tar.
"I rifiuti sono già dentro il Paip - comunica il l'associazione GCR - e il 28 agosto il camino di Ugozzolo comincerà a fumare, questa volta senza soluzione di continuità.
E' l'ultima domenica di pace per la città, mentre a San Leonardo già lamentano puzze e miasmi, forse stanno scaldando i motori.
Ancora una manciata di ore e Parma tornerà ad avere un inceneritore, dopo 12 anni di assenza dalla chiusura del camino del Cornocchio (2001).
In questa giornata festiva vogliamo ringraziare gli amici del forno, i nemici di Parma, che in questi anni si sono prodigati per liberare la città della grave mancanza, una lacuna, quella parmigiana, rispetto a tutte le province regionali, tutte ordinatamente con un impianto di incenerimento, salvo Reggio che lo ha spento lo scorso anno.
I nemici di Parma non si dovevano affaticare troppo, anche perché Ugozzolo non è l'unica fiamma accesa sul nostro territorio martoriato. A Rubbiano di Solignano, un co-inceneritore di oli esausti e altri materiali pericolosi dal 2000 ne brucia ogni anno oltre 50 mila tonnellate, a Noceto un impianto militare di distruzione di esplosivo da scoppio e di propellenti, a Polesine abbiamo scoperto in queste ore la presenza di un impianto di termodistruzione che si occupa di materiali organici come il pollame colpito da aviaria.
Quindi Parma non sentiva la mancanza di un forno in città, l'aria era già sufficientemente mefitica senza l'aggiunta di un altro camino."
(in Allegato il comunicato stampa di GCR)

Domenica, 25 Agosto 2013 15:41

"Cibus on line" n° 34 del 26 agosto 2013

 

SOMMARIO - Anno 12 - n° 34 del 26 agosto 2013

(scaricabile pdf in ALLEGATO)

Cibus 34 ago2013 copertina

 


1.1 editoriale
I diversi volti della crisi
2.1 marketing
Il Volantino si fa digitale
3.1 Ho.re.ca
La crisi si vince con 1€
4.1 MAIS & Soia
Mais & Soia dati previsionali agosto 2013
5.1 bio
"Generoso" il pomodoro cuore di bue biologico di Alce Nero
6,1 sanita'
Allarme "West Nile Virus" nei comuni a nord via Emilia
6,2 meccanica'
Tractor of The Year 2014 - i finalisti
8.1 sanità
Influenza aviaria, il punto della situazione
9.1 Biologico
In Emilia Romagna il Bio cresce del 10%

Domenica, 25 Agosto 2013 12:11

La crisi si vince con 1€



Roma, Agosto 2013 -

I principali produttori di beni di largo consumo e ristoranti, tra cui Unilever e McDonald, hanno introdotto nel mercato prodotti al prezzo di 1 € per attrarre i clienti che sono in recessione in Italia, Spagna e la zona euro in generale.

"In questo momento un euro è un prezzo magico in Europa," ha detto al Wall Street Journal, Lloyd Burdett, direttore di Futures Co.

La povertà ha raggiunto il continente con 120m di persone a basso reddito. "I nostri marchi devono essere un punto di riferimento per i consumatori che stanno avendo un momento difficile e cercano di sbarcare il lunario", ha detto Jan Zijderveld di Unilever d'Europa.

I produttori stanno riducendo le dimensioni dei prodotti esistenti – Unilever ha già sperimentato questo sistema nei mercati emergenti – per arrivare al prezzo di 1€, così come la creazione di prodotti specifici per le catene di negozi a un euro che si stanno diffondendo in molti paesi. I proprietari dei marchi vedono questo approccio come un modo per combattere la crescita dei prodotti a marchio privato.

Ci sono evidenti vantaggi per le aziende FMCG (acronimo di fast-moving consumers goods - abbreviazione di "Beni di Largo Consumo" ndr) , spendendo meno sugli imballaggi, mentre il prezzo unitario è più alto. "I consumatori sono più sensibili al prezzo finale che pagano rispetto alle dimensioni della scatola", ha osservato Tom Vierhile, della società di consulenza Datamonitor.

Anche il settore della ristorazione sta affrontando la questione della convenienza, con Starbucks vende vari prodotti da forno a € 1, mentre McDonald, in Spagna, in Italia e in Germania, offre una selezione di prodotti allo stesso prezzo.

Per la catena di ristoranti spagnoli, 100 Montaditos, tali offerte sono state un successo fenomenale. Per un giorno alla settimana la maggior parte delle voci del menu sono state vendute ai clienti a 1 €, con un fatturato triplicato in tre anni e il numero di punti di vendita più che raddoppiato.

L'azienda ha ora intenzione di espandersi in Portogallo, Italia e Regno Unito.
(informazione.it - comunicati stampa)



Generoso entra a far parte delle referenze della gamma ortofrutta dell'azienda disponibili nel mercato del fresco

Monterenzio (BO),  Frutto del lavoro degli agricoltori Brio, socio di Alce Nero che riunisce più di 100 bio-agricoltori italiani, "Generoso" entra a far parte delle referenze della gamma ortofrutta dell'azienda disponibili nel mercato del fresco e diventa il simbolo dell'estate in tavola: buono, biologico, fresco e di stagione.
Alce Nero, nome di riferimento nel settore del biologico in Italia e nel mondo, allarga la gamma di referenze nel settore ortofrutta arricchendo la sua offerta di frutta e verdura biologica con "Generoso", il pomodoro biologico cuore di bue.
Prodotto dagli agricoltori Brio, soci di Alce Nero, nelle terre di Veneto e Sicilia, "Generoso" viene raccolto tra luglio e settembre e va ad aggiungersi a Pinzimonia, Delicata, Cremoso, Coccola, Vellutata, Piccolino, Giusta, Esmeralda, Rugginella, Crocchia, Rossella, Spicchia e Candido, le referenze Top che compongono la gamma del fresco biologico firmato Alce Nero. L'azienda ha scelto di personalizzare la linea con nomi di fantasia che evocano le caratteristiche sensoriali o le peculiarità d'uso più rappresentative dei singoli frutti e ortaggi proposti, esaltandone le caratteristiche organolettiche e di sapore.

L'ingrediente principe per le insalate, il pomodoro cuore di bue – o semplicemente "cuore di bue" – è l'immancabile protagonista delle tavole estive italiane. Dalla peculiare forma a cuore con grosse e rotonde costolature, "generoso" ha una buccia liscia e sottile di colore verde-arancione e la polpa si presenta carnosa, poco acquosa e con pochissimi semi. Grazie al suo gusto saporito e aromatico, quasi piccante, questa tipologia di pomodoro è ideale per fresche ricette estive a base di verdura fresca ed è un ingrediente d'eccezione per molte preparazioni gastronomiche tipiche della cucina mediterranea.
Il pomodoro è ricco di calcio, fosforo e acido ascorbico e "Generoso", in particolare, deve il suo gusto e i suoi aromi ad una coltivazione rigorosamente biologica, rispettosa dei ritmi e delle risorse della natura, che si sposano perfettamente con l'attenta ricerca e selezione di Alce Nero dei migliori produttori e luoghi di coltivazione.
"Generoso", così come tutta la gamma ortofrutta dell'azienda, non è solo un prodotto biologico, ma anche e soprattutto è buono, perché selezionato e raccolto seguendo la naturale stagionalità. Buono, Biologico, Fresco: questi i tre principi cardine che guidano la selezione dei prodotti agricoli freschi di Alce Nero e una filiera corta, che porta varietà di frutta e verdura biologica tipiche, particolari, sane e gustose dal produttore allo scaffale.

Riconoscibile da un packaging personalizzato, il pomodoro cuore di bue "Generoso" è in vendita nella grande distribuzione in confezioni di 650 g.
(informazione.it - comunicati stampa)

- Mais e soja dati agosto 2013  -- 
- Mais dati previsionali per 2012-13 (Elab. Agosto 2013) -

La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 957,15 Mio t (-0,3% rispetto alle stime di Luglio), con una diminuzione dei raccolti attesa negli Stati Uniti (-4,75 Mio t), in Unione Europea (-0,6 Mio t) e in Messico (-1 Mio t).
Si prevedono aumenti produttivi in India (+1 Mio t), con piogge monsoniche favorevoli che prospettano una resa dei terreni più elevata, in Ucraina (+3 Mio t) e in Turchia (+0,4 Mio t), con maggiori aree per la coltivazione di Mais.
Negli Stati Uniti si prevedono minori aree destinate alla coltivazione di Mais e la resa attesa è di 154,4 bushels/acro (equivalenti a 9,80 tons/ettaro). Le esportazioni sono previste in diminuzione (-2%) a causa della concorrenza dei Player Sudamericani.
Le scorte globali sono stimate a 150,17 Mio t (-0,5% rispetto alle previsioni formulate a Luglio), con riduzioni negli Stati Uniti ed in Argentina, in parte bilanciate da Ucraina, India e Brasile.

MAIS SOIA MONDIALE MAIS

 - SOIA
 dati previsionali per 2012-13 (Elab. Agosto 2013) -

La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 è attesa a 281,72 Mio t, -1,5% rispetto alle previsioni formulate a Luglio, a causa di minori raccolti previsti negli Stati Uniti. Le stime globali si mantengono comunque superiori rispetto alla stagione in corso (2012-13), terminante il 30 Settembre: +14 Mio t (+5%).
Negli Stati Uniti la previsione di un raccolto record per la stagione 2013-14 è confermata, con 88,60 Mio t, nonostante sia prevista una diminuzione delle aree destinate alla coltivazione di semi di Soia (76,4 milioni di acri = 30,56 ettari) e della resa dei terreni (42,6 bushels/acro = 2,9 tons/ettaro), rispetto alle previsioni di Luglio (produzione stimata a Luglio: 93,08 Mio t).
Il trade mondiale di semi di Soia è previsto in leggero aumento: le minori esportazioni attese negli Stati Uniti sono controbilanciate da aumenti per il Sud America, in particolare per l'Argentina.

(Fonte CLAL agosto 2013)


MAIS SOIA MONDIALE SOIA

Domenica, 25 Agosto 2013 09:43

Tractor of The Year 2014 - i finalisti



di redazione -  agosto 2013 -

"Che la sfida abbia inizio", il Tractor of the Year 2014® è arrivato all'atto secondo: l'annuncio dei finalisti.

Domenica, 25 Agosto 2013 08:35

In Emilia Romagna il Bio cresce del 10%

 

Bologna, agosto 2013 --

Oltre 4.000 gli operatori in Emilia Romagna: 3.030 le aziende agricole e 994 le attività di trasformazione e vendita dei prodotti.

Sono oltre 4.000 gli operatori biologici in Emilia Romagna. Le aziende agricole certificate biologiche sono 3.030, mentre 994 sono gli operatori con attività di trasformazione e vendita dei prodotti.
Secondo i dati di sintesi tratti dall'elenco ufficiale degli operatori biologici della Regione al 31 dicembre scorso, le imprese biologiche sono aumentate rispetto al 2011 del 5,8% mentre, nel complesso, gli operatori (agricoltori e titolari di aziende di trasformazione e commercializzazione) arrivano a 4.024 con una crescita di quasi il 10%. Aumento notevole anche quello delle aziende agricole con allevamenti, che raggiungono quota 718 (+22%).
"I dati pubblicati evidenziano il dinamismo e la vitalità del biologico in regione - sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni - caratterizzato da un aumento della presenza di agricoltori che hanno scelto il biologico. All'origine di questa crescita vi è anche la scelta della Regione di incentivare economicamente la tecnica colturale biologica in considerazione del suo alto valore ambientale. A fine 2013 - aggiunge Rabboni - saranno destinati a questo settore ulteriori 50 milioni".
Il sostegno alle produzioni biologiche ha assorbito fino ad oggi il 34% delle risorse disponibili (250 milioni di euro dal 2007 al 2012). Le risorse programmante per il 2013 porteranno il totale a oltre 300 milioni, con un aumento del 15% rispetto alla passata programmazione. In generale, le produzioni di qualità bio, Dop, Igp e Qc sono state sostenute per oltre la metà delle risorse impegnate.
I dati regionali del bio mostrano, inoltre, un incremento sensibile (+14,9%) per le imprese che svolgono attività di trasformazione e vendita dei prodotti ottenuti da agricoltura biologica, percentuale che sale a +30,6% se si considerano le aziende che, in connessione con l'attività agricola, svolgono anche l'attività di trasformazione e commercializzazione dei propri prodotti.
L'elenco ufficiale degli operatori biologici dell'Emilia-Romagna è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale telematico della Regione n. 216 (parte seconda) del 29 luglio 2013. Nello stesso Bollettino sono anche pubblicati i dati relativi agli aggiornamenti (nuove aziende e cessazioni) alla data del 30/04/2013.
Per maggiori informazioni consultare anche la pagina dedicata della Regione Emilia Romagna.


di Lamberto Colla--
Parma 22 agosto 2013 - -

Sciame sismico, fratture del suolo e sisma sul Conero


Tutto iniziò con la fuoriuscita del fango liquido dal suolo in occasione del terremoto dello scorso anno che colpì l'Emilia.
Un fenomeno che, pur destando molta preoccupazione nei testimoni, venne quasi ignorato dai media convenzionali per i primi giorni e poi poco eco, comunque, nei periodi a seguire. Forse fu' preoccupazione inutile perchè frutto di suggestione conseguente alla gravità del sisma e dalle "bufale" che in quei giorni correvano in rete.

Fatto sta che dal terreno sono usciti metri cubi di liquido fangoso provocando allarme ma anche danni dove questo fenomeno si manifestò in prossimità di edifici.

Sempre in zona emiliana, in queste ore invece, ha destato altrettanta preoccupazione l'apertura di vistose crepe nei terreni che hanno, ovviamente, obbligato a sopralluoghi gli esperti di fenomeni tellurici e geologi. "Nulla di preoccupante" dichiara a BlogEko.it Fedora Quattrocchi, la ricercatrice dell'Ingv che si occupa sul campo dei "transienti sismo geochimici ed ambientali" (i fenomeni che possono precedere i precedere i forti terremoti)

In realtà si tratta di più crepe e non di una sola; non dovrebbero essere dovute necessariamente solo alla siccità; in ogni caso non sono nulla di preoccupante è la conclusione dell'esperta - perché le modeste quantità di flusso di anidride carbonica e metano che ne fuoriescono sono tutto sommato nella norma per la zona.
Anche in questo caso, i timori e le preoccupazioni manifestate dalla popolazione, potrebbe essere un eccesso di sensibilità dovuta allo sciame sismico che sta interessando l'emilia, la lunigiana e garfagnana e le più importanti scosse telluriche che hanno investito lo scorso luglio e poi ancora stamane la regione del Conero con il distacco di un puntone di roccia. Anche in questo caso nulla di preoccupante perché era già nota la pericolosità del luogo anche in assenza di sisma.
Allora non preoccupiamoci ma la debolezza dell'uomo contro la forza della natura non può non mettere apprensione, soprattutto, quando i fenomeni sono così frequenti, "strani" o meglio ignorati dalla maggior parte delle persone e distribuiti in un'area così estesa tra est e ovest del centro nord d' Italia.
Forse varrebbe la pena, oltre alle rassicurazioni di rito, che la popolazione venisse più approfonditamente informata su questi casi.
La forza sta della conoscenza mentre nell'ignoranza alberga la paura.

Martedì, 20 Agosto 2013 11:55

Modena, differenziata al 56%


Modena, 20 agosto 2013 - -

 Le migliori performances a Novi, S.Cesario, Campogalliano e Soliera, con oltre il 70%. 

Secondo i dati dell'Osservatorio provinciale rifiuti, nel 2012 nei comuni del territorio modenese la raccolta differenziata è mediamente al 56,6%.


La raccolta differenziata nel modenese nel 2012 ha raggiunto la quota di 56,6 per cento: su un totale di 441 mila tonnellate di rifiuti complessivamente prodotte, quasi 250 mila sono state raccolte in modo differenziato. Nel 2011 il dato complessivo aveva raggiunto il 54,6 per cento; 52,1 nel 2010, mentre nel 2009 era a 50,9 per cento. I dati scaturiscono dalle elaborazioni dell'Osservatorio provinciale rifiuti in base alle informazioni dei Comuni e dei gestori del servizio Aimag, Geovest ed Hera.
"La crescita della raccolta differenziata è ormai costante nel tempo - sottolinea Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena - sempre più vicino all'obiettivo strategico del 65 per cento previsto dalle norme nazionali. Questi risultati sono la conseguenza degli sforzi compiuti dalle aziende di servizio, sulla base delle indicazioni fissate dalla programmazione provinciale, ma soprattutto - aggiunge Sabattini - della collaborazione dei cittadini che hanno compreso l'importanza per l'ambiente di una gestione corretta ed equilibrata dei rifiuti urbani. Con questi livelli di differenziata, che intendiamo aumentare, e grazie agli impianti presenti sul nostro territorio, il sistema modenese è equilibrato e autosufficiente".
Tra i Comuni più "ricicloni" del 2012 al primo posto Novi con il 74,3 per cento, al secondo S.Cesario sul Panaro con il 71,9 per cento, al terzo Campogalliano con il 70,7; seguono Soliera al 70,2 per cento, poi diversi Comuni oltre il 60 per cento come Bastiglia (66,1), Bomporto (68,8), Fiorano (64), Formigine (61), Maranello (63,6), Nonantola (63,1), Carpi (61,8) e Castelvetro (65,8). Modena raggiunge quota 54,7 per cento, Sassuolo il 59,7. In crescita la montagna dove in media la raccolta differenziata supera il 40 per cento; tra i Comuni montani con le migliori performances oltre il 40 per cento vi sono Pavullo, Pievepelago, Prignano, Riolunato, Serramazzoni e Zocca.
Continua a diminuire la produzione di rifiuti solidi urbani. Complessivamente i modenesi nel 2012 hanno prodotto 441.838 tonnellate di rifiuti contro le 454.078 tonnellate del 2011; in pratica ogni modenese produce ogni anno 625 chili di spazzatura. In diminuzione anche i rifiuti indifferenziati raccolti (meno 6,8 per cento) con una raccolta differenziata che sfiora quota 250 mila tonnellate: in pratica ogni modenese ricicla ogni anno 354 chili di rifiuti.
Come vengono gestiti i rifiuti nel modenese? Delle oltre 191 mila tonnellate raccolte in modo indifferenziato, circa 127 mila tonnellate (pari al 28,8 per cento del totale dei rifiuti urbani prodotti) sono finite nel termovalorizzatore di Modena, circa sei mila tonnellate (pari all' 1,4 per cento del totale) all'impianto di selezione e biostabilizzazione di Carpi e il resto, circa 58 mila tonnellate (pari al 13,2 per cento del totale) è finito nelle sei discariche attive nel modenese.
Della raccolta differenziata solo lo 0,3 per cento (1.208 tonnellate) viene avviato a impianti di smaltimento poiché non riciclabile, il resto (oltre 248 mila tonnellate) è avviato al recupero.
Per quanto riguarda la composizione della differenziata il 22,4 per cento è costituita da carta e cartone, il 17,5 da sfalci e potature, il 16,9 per cento dalla frazione organica, oltre il 10 per cento da vetro e lattine, oltre il 9 per cento da legno, il 7,6 da plastica, il 6,5 per cento da inerti, poi ingombranti, pneumatici, metalli, abiti e prodotti tessili e rifiuti elettronici ed elettrici (Raee).

Per quanto riguarda gli effetti del sisma, non sembrano si siano verificate ripercussioni negative sulla raccolta differenziata; tuttavia tra le conseguenze più evidenti sulla raccolta dei rifiuti degli eventi sismici spiccano le macerie degli edifici crollati o demoliti: nel 2012 oltre 200 mila tonnellate sono state portate nelle apposite aree di stoccaggio provvisorio, per la selezione e la cernita in vista di un definitivo smaltimento.

Tutti i dati elaborati dall'Osservatorio sono disponibili sul sito web della Provincia di Modena, alla sezione Ambiente, pianificazione e gestione rifiuti. Entro settembre saranno disponibili i dati relativi al primo semestre 2013.

- In allegato la tabella 2012 per comune - 

(Fonte Provincia di Modena)

Domenica, 18 Agosto 2013 12:00

Blu dipinto di blu e "maladepurazione"

 

di Virgilio -

Goletta Verde, 14 agosto 2013 - -

Il bilancio di Goletta Verde: ogni 57 km di costa un punto critico da inquinamento.

Durante i due mesi di navigazione, circumnavigando la penisola per monitorare lo stato di salute delle coste e del mare italiano, Goletta Verde ha identificato 130 punti di criticità (quasi il 50% dei campionamento) con valori batterici oltre i limiti di legge.
La Campania si classifica all'ultimo posto di questa speciale classifica che vede la depurazione delle acque, dopo ben 37 anni dall'approvazione della legge, ancora un problema da risolvere.
130 punti inquinati, uno ogni 57 km di costa. Cattiva depurazione, estrazioni petrolifere, abusivismo, consumo di suolo costiero, grandi navi e inquinamento da attività militari nel dossier 

Sei delitti sotto l’ombrellone.

analisi goletta verde

Il 90 per cento dei punti inquinati sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti, canali, fiumare, fossi o nei pressi di scarichi di depuratori malfunzionanti, che si confermano i nemici numero uno del nostro mare. In questo quadro a tinte fosche, piuttosto che far fronte alle criticità con progettualità puntuali e definitive, nelle regioni del Mezzogiorno si rischia anche di perdere ben 1,7 miliardi di fondi per opere di adeguamento del sistema di depurazione. Una perdita alla quale si aggiungerebbe anche una possibile e salatissima multa per la procedura di infrazione che ha portato alla condanna dell'Italia per il mancato rispetto della direttiva europea sul servizio di depurazione e fognatura. Mari e coste italiane finiti nel mirino di sei killer: maladepurazione, estrazioni petrolifere, abusivismo edilizio, consumo di suolo costiero, grandi navi e inquinamento da attività militari. Sicari in azione da nord a sud della Penisola: venti luoghi del delitto che Legambiente presenta nel dossier "Sei delitti sotto l'ombrellone. Il giallo di Ferragosto".

"Per l'ennesimo anno ci troviamo a denunciare una situazione riguardo la depurazione degli scarichi divenuta ormai imbarazzante e che va sanata una volta per tutte. - dichiara Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente -. A questa situazione di emergenza si risponde sempre allo stesso modo: rinviando il problema e cercando di tamponare le falle di un sistema inefficace nei tre mesi estivi per placare le ire di bagnanti e turisti. Nelle regioni del Mezzogiorno, poi, al danno si sta per unire la beffa. Si rischia, infatti, di perdere ben 1,7 miliardi di euro dei fondi Cipe destinati alla costruzione e all'adeguamento degli impianti che sono in scadenza a dicembre. Come se non bastasse, inoltre, ci prepariamo anche a far pagare ai cittadini italiani multe milionarie da parte dell'Unione europea per l'incapacità di gestire il ciclo delle acque reflue. Soldi che invece potrebbero essere investiti per aprire nuovi cantieri per la depurazione. Realizzare sistemi efficienti e moderni - conclude Zampetti - deve trasformarsi in una priorità nell'agenda politica italiana. È l'ennesima vergogna che questo Paese non merita. Non si tratta più soltanto di difendere fiumi e mari, vera grande risorsa di questa nazione, ma ne va dell'intera economia nazionale, buona parte della quale è basata sul turismo".

 

 

Roma, Agosto 2013 --

I prezzi medi all'origine dei principali cereali rilevati a luglio 2012 hanno evidenziato ribassi rispetto al mese precedente, sia sui mercati internazionali sia, e soprattutto, su quello interno. Se il prezzo FOB del frumento tenero Hard Red Winter e Soft Red Winter statunitense ha registrato una flessione media di poco inferiore all'1% su base congiunturale, la granella del frumento tenero nazionale ha segnato un -21% circa attestandosi a 204,62 €/t. I prezzi medi del primo mese della campagna di commercializzazione 2013/14, inoltre, si sono attestati su livelli più bassi anche rispetto a quelli di luglio 2012: -16% circa sia per il prodotto statunitense che per quello nazionale. Medesima è la dinamica registrata per il mais, con il prezzo FOB USA che nel confronto congiunturale perde circa l'11% a 260,35 $/t, mentre quello sul mercato interno circa il 9% a 218,68 €/t. Anche per questo prodotto, il prezzo medio a luglio 2013 evidenzia una flessione tendenziale del 22% per il prodotto statunitense e dell'11% per l'ibrido nazionale.
L'andamento flessivo del mercato trova spiegazione nella netta progressione dell'offerta mondiale di cereali che viene prospettata nel 2013, concordemente dalle principali fonti internazionali di statistica di settore.
Con particolare riferimento alle ultime indicazioni dell'International Grains Council (IGC, luglio 2013), la produzione mondiale di frumento dovrebbe attestarsi nel 2013 a 683 milioni di tonnellate, in aumento del 4,3% su base annua. Dal dettaglio territoriale si evidenzia un marcato aumento nei paesi ex-Urss, che, dopo la contrazione del 2012 a causa della siccità, dovrebbero complessivamente aumentare la propria offerta di circa 22 milioni di tonnellate (+36% sul 2012) portandosi a 84 milioni di tonnellate. In aumento viene stimata anche la produzione Ue-27 (+7,5%), da attribuire prevalentemente a Francia, Germania, Polonia e Romania. In controtendenza gli USA, dove i mesi invernali sono stati poco favorevoli alla coltura.
Anche l'offerta mondiale di mais viene stimata in forte progressione (+11% a 946 milioni di tonnellate) in ragione dell'aumento dei rendimenti a ettaro, stimati, assumendo normali condizioni metereologiche, a 5,4 t/ha contro 4,9 t/ha del 2012. Gli investimenti, invece, dovrebbero registrare una lieve flessione (-0,5% sul 2012) portandosi a circa 174 milioni di ettari nel 2013; il calo delle superfici va attribuito soprattutto all'Argentina. Con riferimento ai principali paesi produttori, in netto recupero dovrebbero risultare i raccolti di USA (+30%), Ue (+21%) e Ucraina (+10%), in flessione, invece, quelli di Brasile e Argentina.
In linea con la crescita dell'offerta mondiale di frumento è la domanda (+1,2%), che si attesterebbe a un livello più basso dell'offerta (681 milioni di tonnellate) determinando un lieve recupero delle scorte di materia prima che dovrebbero posizionarsi su un livello di poco superiore ai 180 milioni di tonnellate (+0,9%). Dal dettaglio territoriale, inoltre, la crescita maggiore delle scorte dovrebbe realizzarsi nella Ue, in Russia e Canada.
Riguardo al mais, i raccolti mondiali dovrebbero soddisfare ampiamente la domanda, che raggiungerebbe 916 milioni di tonnellate (+5,7%) in ragione sia del crescente uso di mangimi - dovuto al consolidamento del cambiamento della dieta nei paesi asiatici - sia dell'aumento degli usi industriali soprattutto negli USA. In tal modo viene prospettato un aumento delle scorte piuttosto significativo (+25% a 149 milioni di tonnellate) rispetto ai livelli minimi della scorsa annata.
Facendo esclusivo riferimento alle variabili di base del mercato, gli esiti produttivi mondiali appena descritti e la conseguente ricostituzione delle scorte lasciano presagire una tendenza flessiva dei prezzi della granella durante i prossimi mesi. 
Per avere un quadro più certo sull'evoluzione del mercato, tuttavia, è necessario attendere la fine dell'anno, quando saranno completate le operazioni di raccolta. Lo scenario a oggi prospettato, appare più in equilibrio per il mais, per il quale il differenziale tra offerta e impieghi è notevolmente più consistente rispetto a quello stimato per il frumento. In quest'ultimo caso, quindi, un'evoluzione meno ottimistica dell'offerta potrebbe verosimilmente riflettersi anche sugli stock, interrompendo la tendenza flessiva dei prezzi.
(Fonte Ismea)

Domenica, 18 Agosto 2013 10:59

Il mercato lattiero globale



di Virgilio - agosto 2013 - -

Le settimane centrali di agosto, come è di tradizione, sono all'insegna della stabilità anche in ragione della chiusura delle borse nella settimana di ferragosto.
L'occasione è quindi propizia per fare una disamina generale del mercato dei lattiero caseari con il contributo dell'ufficio studi di CLAL.

latte var produzione paesi

PRODUZIONE DI LATTE MONDIALE IN DIMINUZIONE
Le principali cause della minor produzione di latte nei primi 5 mesi del 2013 rispetto all'anno 2012 sono da ricondursi alle condizioni climatiche sfavorevoli che hanno interessato entrambi gli emisferi e al costo elevato degli alimenti zootecnici.
Annualmente, tra i mesi di Maggio e Giugno le produzioni di latte in Europa raggiungono il loro massimo, mentre in Nuova Zelanda raggiungono il minimo. Segue una diminuzione in UE ed un aumento in NZ, che rendono il mese di Agosto un momento congiunturale particolarmente delicato. La produzione lattiero-casearia Europea e Australiana risente della minor disponibilità di latte.
Il trend generale delle Esportazioni mondiali è in diminuzione, ad eccezione del Formaggio. In Europa vi sono nuove destinazioni del latte oltre al tradizionale latte condensato, come il latte confezionato UHT e per l'infanzia esportati in Cina, il latte sfuso esportato in Croazia.

Latte var produzione mondiale player

LA LEADERSHIP EUROPEA NEI FORMAGGI RESISTE
Nei primi 5 mesi del 2013 la domanda mondiale di Formaggi è attiva. L'Unione Europea conferma la propria leadership nel mercato mondiale dei Formaggi.
Il trend esportativo positivo è stato favorito anche da prezzi complessivamente equlibrati e contenuti.
l prezzo del Latte alla Stalla beneficia dei maggiori ricavi dai prodotti derivati (SMP, WMP, Formaggi, Burro).
In Europa le consegne di latte nei primi 5 mesi del 2013 hanno registrato un calo tendenziale causato principalmente dalle condizioni climatiche sfavorevoli e dai maggiori costi di alimentazione.
Anche la produzione di latte in Italia risente dei maggiori costi dell'alimentazione e degli aspetti climatici.

Latte costo alim italia


I PREZZI SI MANTENGONO A LIVELLI ELEVATI
Il prezzo del Latte alla Stalla beneficia dei maggiori ricavi dai prodotti derivati (SMP, WMP, Formaggi, Burro).
prezzi del Burro in Europa si mantengono su valori sostenuti
anche per effetto del dazio (1.896 €/ton) imposto dalla UE agli Stati Membri importatori. 

Per completare le informazioni è possibile consultare il documento nel sito di CLAL direttamente.

 

 

 

 

di Virgilio -


Parma, Agosto 2013 -

É stato ultimato il rapporto "Situation report on forest biomass use in Mediterranean region" sull'uso delle biomasse a fini energetici nei Paesi del nord del Mediterraneo, con un focus sull'Italia redatto da ISPRA, Regione Siciliana e Fondazione Lombardia per l'Ambiente.
Il rapporto ha visto il contributo dell'ISPRA che partecipa al progetto PROFORBIOMED, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) della Commissione Europea, all'interno del programma MED "Improving the energy efficiency and promotion of renewable energy sources".
Il progetto, portato avanti da un consorzio di 18 istituzioni (www.proforbiomed.eu), intende sviluppare una strategia integrata per l'uso sostenibile della biomassa forestale nell'area mediterranea. La strategia si basa sull'innovazione, non solo tecnologica ma anche giuridica e normativa e sul coinvolgimento dei principali soggetti della filiera forestale, interessati a creare una rete in grado di ottimizzare la produzione e la logistica della bioenergia, che tenga conto della sostenibilità e compatibilità con altri usi del territorio e della materia e offra nuove opportunità economiche e di sviluppo rurale.
Nel corso del progetto - informa ISPRA - sono starti applicati sistemi di gestione sostenibile specifici per le diverse tipologie di foreste mediterranee e i risultati sono stati condivisi tra i partner del consorzio. Si è cercato il coinvolgimento di tutti i soggetti attivi nella filiera forestale, lo sviluppo di cluster e reti e il rafforzamento della cooperazione tra attori pubblici e privati, attraverso la definizione di impegni politici e l'attuazione di iniziative comuni. Il progetto ha sviluppato diverse esperienze pilota su 13 aree tematiche, per sviluppare la cooperazione tra le parti interessate e a creare strumenti di dimostrazione e trasferimento di know-how.

A seguire le conclusioni del rapporto.

Le principali barriere per un ulteriore sviluppo (traduzione dall'inglese)
Negli ultimi anni uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo della bioenergia e produzione di biocarburanti in Italia è stata la mancanza di un quadro normativo stabile e chiaro. Anche così l'interesse in questo campo tra gli operatori è in rapida crescita soprattutto con le piccole e grandi investitori.
Queste limitazioni sono state superate grazie alla recente introduzione di alcuni importanti aggiornamenti dal regime di sostegno nazionale per le energie rinnovabili e, in particolare, delle bioenergie. Inoltre, l'adozione della direttiva CE per la promozione delle energie rinnovabili, impone agli Stati membri di elaborare piani di azione nazionali entro giugno 2010, si spera, rappresentano una grande opportunità per l'ulteriore sviluppo della politica di bioenergia italiana per sostenere l'espansione di questo settore in crescita.
Tuttavia, l'introduzione di criteri di sostenibilità per i biocarburanti contenute nella recente direttiva CE per la promozione delle energie rinnovabili sarà probabilmente guidare l'attenzione dei produttori di bioenergia sempre più verso altra carica petrolifera. È un dato di fatto, dal 2009 alcuni produttori di energia di grandi dimensioni stanno finanziando ambiziosi progetti di sviluppo di piantagioni di jatropha in diversi paesi africani, nel tentativo di fornire grandi quantità di olio di Jatropha per i loro impianti in Italia.


Legno potenzialità della biomassa, la produzione e l'uso - Stato dell'arte 
Per quanto riguarda la produzione di pellet, vi è un grande e crescente mercato delle stufe a pellet per il riscaldamento domestico. Sarà probabilmente continuerà a guidare la domanda di pellet in Italia nei prossimi anni. Nel corso degli ultimi tre anni, forniture discontinue e frammentate di materie prime per la produzione di pellet e grandi variazioni nel prezzo del consumatore sono state un ostacolo per lo sviluppo costante del settore pellet, come dimostra la produzione nazionale che rimane ancora ben al di sotto della capacità di produzione dell'industria stessa. La recente scoperta di pellet contaminati radioattivi provenienti dalla Lituania ha rafforzato la consapevolezza tra gli operatori sulla necessità di una forte standardizzazione delle norme di qualità.
L'adozione di norme di qualità (ad esempio UNI / TS 11263:2007 norma in base CEN / TS 14961) e lo sviluppo di un sistema di certificazione (come quella "Pellet Oro" label11) può creare uno sfondo più favorevole per il commercio di pellet, che continuerà per rappresentare una risorsa importante per i produttori.
Per quanto riguarda i biocarburanti rimangono una risorsa interessante per i trasporti, lo scenario però è ancora molto poco chiaro. L'adozione della direttiva 30/2009 rappresenta sicuramente una opportunità per lo sviluppo dei biocarburanti in Italia e in altri Stati membri dell'UE. Poiché la direttiva impone agli Stati membri di elaborare piani di azione nazionali delle energie rinnovabili dal luglio 2010, un aggiornamento e il miglioramento delle misure di sostegno per i biocarburanti saranno eventualmente inclusi in tale strumento.
È interessante notare che le variabili forestali chiave, come la superficie forestale, stock di carbonio e traslochi legno combustibile e l'uso di legno sono ancora lontani da avere un quadro coerente di informazioni e di qualità statistica adeguata. Questo può essere un ostacolo per l'attuazione delle politiche, come quelle legate allo sviluppo rurale o dell'energia, che dovrebbe contare su una più solida base informativa.



Roma, agosto 2013



"L'aumento del 7 per cento delle esportazioni nel primo semestre conferma che l'agroalimentare è la carta vincente per l'Italia per uscire dalla recessione. Il merito è esclusivamente dei nostri agricoltori e delle nostre imprese. Compito del Ministero è accompagnare e sostenere questa crescita anche nei prossimi mesi con tre manovre strategiche: conferma dell'abolizione dell'Imu per i terreni agricoli e per i fabbricati rurali per consentire agli agricoltori di utilizzare quel reddito per investimenti; una semplificazione normativa non più rinviabile; una lotta più incisiva all'illegalità, soprattutto contro l''italian sounding' e le altre pratiche commerciali scorrette che arrecano enormi danni alle nostre produzioni".
 
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commentando i dati Istat diffusi oggi.
 
"Auspico - ha aggiunto il Ministro - la collaborazione di tutte le forze politiche affinché questo treno sempre più in corsa non venga fermato. Sono soddisfatta per l'approvazione, oggi in via definitiva, da parte della Camera dei Deputati del Decreto del fare. Il provvedimento, sul quale Governo e Parlamento hanno lavorato in ottima sinergia, contiene numerose e importanti misure per la semplificazione e la modernizzazione per il settore agricolo. Tra queste l'estensione alle aziende agricole e della pesca delle misure previste per le micro, le piccole e medie imprese, per accedere a finanziamenti e ai contributi a tasso agevolato per l'acquisto di beni strumentali; l'imposizione fiscale agevolata per il gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre; l'entrata del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nella cabina di regia istituita per l'attuazione dell'agenda digitale italiana".
 
"Il Governo - ha aggiunto il Ministro - s'impegni ad adottare provvedimenti di qualità ma anche tempestivi perché mai come in questo settore i risultati dipendono anche dalla velocità d'azione. L'Italia - ha concluso il Ministro De Girolamo - deve rivolgere un sincero grazie agli agricoltori onesti che, oggi più che mai, onorano la bandiera e il lavoro di tutti e che non meritano che il Governo adesso faccia un passo indietro sulla questione dell'Imu".



di Virgilio -
Emilia, agosto 2013 --


Il taglio dell'accisa sul gasolio salva dall'estinzione un settore da primato del Made in Italy in Europa con oltre 30mila serre posizionate in tutta Italia che producono fiori e piante ornamentali e ortaggi. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente il via libera del Senato al "decreto fare" che contiene disposizioni per il rilancio economico del Paese, tra le quali ci sono anche le agevolazioni per chi coltiva in serra.
Era stato anticipato lo scorso 16 giugno dal Ministro De Girolamo subito dopo la approvazione del "Decreto Fare" da parte del Governo anticipando che sarebbe entrato in vigore dal primo agosto 2013 al 31 dicembre 2015.
Beneficiari saranno quegli imprenditori agricoli i quali l'attività imprenditoriale agricola costituisce l'esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale.
La nuova norma prevede che "l'accisa sul gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, cui attualmente si applica la stessa accisa prevista per tutti i prodotti petroliferi destinati agli usi agricoli, pari al 22 per cento dell'accisa ordinaria, viene ridotta a 25 euro per mille litri".
"L'esenzione dell'accisa sul gasolio è fondamentale - è il commento della Coldiretti - per la competitività delle imprese italiane che si devono confrontare sul mercato con partner comunitari per i quali il costo dell'energia è inferiore e dove vengono erogate agevolazioni per abbattere il costo delle fonti energetiche, per non parlare dei paesi extracomunitari favoriti da un clima più caldo, che praticano dumping sociale e che spesso utilizzano pratiche di coltivazione bandite dall'Unione Europea."


Emilia, 14 Agosto 2013 --
Riconosciuta la eccezionalità delle piogge nel periodo 20 gennaio - 5 aprile 2013 nelle province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza.
Le aziende che abbiano subìto danni possono presentare domanda di contributo a fondo perduto entro il 23 settembre.
E' stata accolta la proposta della Regione Emilia-Romagna per il riconoscimento della eccezionali piogge persistenti che nel periodo dal 20 gennaio 2013 al 5 aprile hanno interessato territori delle Province di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza provocando frane e smottamenti.
Le aziende che abbiano subito danni alle strutture agricole e alle infrastrutture connesse all'attività agricola, che si trovano all'interno delle aree delimitate, possono presentare entro il 23 settembre 2013 domanda per l'ottenimento dei contributi a fondo perduto per il ripristino delle strutture danneggiate. L'entità del contributo sarà in funzione delle risorse che il Ministero assegnerà successivamente alla raccolta delle domande.
Il Decreto di declaratoria che accoglie la proposta della Regione Emilia-Romagna, emesso dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 186 del 9 agosto 2013.
La domanda in copia unica, compilata in ogni parte e debitamente sottoscritta, deve essere presentata all'Ente territoriale competente (Provincia, Comunità montana, Unione dei Comuni).
Al momento della presentazione della richiesta di contributo, l'azienda deve essere iscritta al Registro delle imprese della Camera di Commercio nonché all´anagrafe delle aziende agricole della Regione Emilia-Romagna, e avere il fascicolo aziendale validato in modo da evitare di ripresentare la documentazione per i dati già presenti in anagrafe.
La domanda potrà essere presentata avvalendosi delle organizzazioni professionali agricole, direttamente dall'azienda agricola in forma digitale (dal referente per l'azienda) oppure in forma cartacea, utilizzando la modulistica predisposta dalla Regione Emilia-Romagna.
(fonte Regione Emilia Romagna)

Mercoledì, 14 Agosto 2013 08:30

Terremoti, troppe scosse o troppa informazione?


di Virgilio -
Emilia, 14 agosto 2013 - -
L'ultima scossa è stata registrata alle 1,55 di stamane, magnitudo 2,0 e localizzata nella Piana del Fucino. Poco prima di mezzanotte, precisamente alle 23,55, è stata l'isola di Lipari ad essere colpita da una scossa anch'essa di magnitudo 2,0. Due scosse nel Frignano invece alle 10,27 e 13,53 di magnitudo 2,2 e 2,6 rispettivamente sono state registrate ieri dall'INGV (istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia).
E' pur vero che il mese di Luglio, come riportato da INGV,“sono stati registrati 2874 eventi sismici con una media di oltre 90 al giorno, sicuramente la più alta nel 2013” , ma troppa informazione può generare stati di apprensione inutili. I terremoti sono eventi difficili da prevedere ma per questo non è impossibile la difesa. La prevenzione è sicuramente l'arma più efficace e tra gli strumenti è sicuramente da annoverare anche l'informazione d'emergenza ovvero quella che allerti la popolazione sulla probabilità di eventi sismici di elevato potenziale.

Non sono certamente i magnitudo 2,0 a spaventare le nostre strutture e neanche i magnitudo di doppia classe. Certamente un magnitudo di 4,0, non solo è ben avvertibile dalla popolazione, giustifica la paura ma non dovrebbe intaccare la staticità della maggior parte delle strutture, salvo quelle già ferite e compromesse.
Poniamo attenzione, perciò, e soprattutto la pongano gli esperti della protezione civile, alla sequenza degli eventi sismici ma cerchiamo di non creare allarmismo infondato con il rischio d'assuefazione da notizia sismica.
Troppi "al lupo, al lupo..."

sisma terremoti del 14 agosto gde

Lunedì, 12 Agosto 2013 16:54

Angurie, confronto varietale

 

Reggio Emilia, 12 agosto 2013 --
La "sfida" delle cocomere per esorcizzare le grandinate-


Sabato 17 agosto l'azienda agricolo-vivaistica "Codeluppi Pietro" di San Martino di Guastalla ospiterà la quinta edizione di "Cocomere a confronto", l'ormai tradizionale "sfida" tra diverse varietà di anguria promossa nell'ambito del percorso che mira a valorizzare - anche attraverso un marchio da esibire in Italia ed in Europa - l'anguria, una delle produzioni ortofrutticole di pregio presenti sul territorio della medio-bassa pianura reggiana. L'iniziativa, tesa a verificare sia in campo sia a livello di gusto quali sono le migliori specie per le nostre zone maggiormente "vocate" a questo tipo di produzione, quest'anno avrà un valore tutto particolare, a un mese dalla tremenda grandinata che ha flagellato la Bassa provocando alle coltivazioni delle angurie un danno stimato dalla Provincia di Reggio Emilia in oltre 850.000 euro.

All'iniziativa di sabato 17 agosto all'azienda agricola Codeluppi in via Variante Statale 62 n.7 a San Martino di Guastalla - che si aprirà alle 9.30 con un saluto dell'assessore provinciale all'Agricoltura Roberta Rivi e del presidente dell'Associazione produttori di anguria reggiana (Apar) Ivan Bartoli e si concluderà verso mezzogiorno - sono come sempre invitati gli organi di informazione.
(Fonte Provincia di Reggio Emilia)



Bologna,  agosto 2013 -
Trenta milioni per incentivare l'ammodernamento delle aziende agricole, per favorire l'innovazione tecnologica e migliorare il rendimento globale e altri 20 milioni per agire sul segmento della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, creare reddito nel settore e concorrere alla crescita economica delle imprese. Sono le cifre messe a disposizione da due bandi regionali finalizzati alla ripresa del settore agricolo. In relazione al primo bando da 30 milioni, indirizzato ai titolari d'impresa agricola, le domande vanno presentate entro il 15 ottobre 2013 all'amministrazione provinciale competente. Per quello da 20 milioni, per investimenti nelle imprese agroindustriali, la scadenza è il 3 ottobre 2013. 

Per informazioni: http://agrea.regione.emilia-romagna.it/ e http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it.


Con questi interventi - spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni - si vuole favorire la ripresa economica delle nostre imprese agricole migliorando la potenzialità produttiva aziendale al momento del sisma, e al tempo stesso la competitività del comparto agroindustriale, dopo gli interventi per la ricostruzione e il ripristino attivati tramite la misura 126 del Piano di sviluppo rurale o l'ordinanza del Commissario.

Primo Bando -
Per quanto riguarda il primo bando da 30 milioni di euro, la Regione prevede che le domande siano presentate entro il 15 ottobre 2013 all'amministrazione provinciale competente per territorio. 
E' rivolto ai titolari d'impresa agricola sia per domande di trasferimento già presentate sulla misura 121 e collocate utilmente in una delle due graduatorie di competenza delle Province per l'annualità 2013 o nella graduatoria regionale della filiera lattiero-casearia e non finanziabili per carenza di risorse, sia per nuove domande.

L'entità del contributo in conto capitale varia dal 30% al 45% della spesa ammessa a seconda della tipologia dell'investimento (strutture o dotazioni) e del soggetto richiedente, imprenditore ordinario o azienda con giovane titolare. Qualora vengano proposti investimenti nel settore energetico da fonti rinnovabili il contributo è pari al 40% per l'utilizzo di biomasse vegetali o al 20% per il fotovoltaico. Verrà data priorità alle imprese condotte da giovani.

Tra i titoli prioritari ci sono anche le ricadute occupazionali dell'intervento. Le domande vanno presentate utilizzando il sistema operativo e la modulistica presenti sul sito di Agrea.




Il secondo bando -
La Regione mette a disposizione 20 milioni di euro per agire in maniera forte sul segmento della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, per creare reddito nel settore e concorrere alla crescita economica delle imprese nei territori colpiti dal sisma del 2012, favorendo anche il processo di innovazione tecnologica e migliorando il rendimento globale.


Il bando prevede che le domande siano presentate entro il 3 ottobre 2013 al Servizio aiuti alle imprese della Regione. 

E' rivolto alle imprese che svolgono attività di commercializzazione e/o trasformazione di prodotti agricoli indicati nell'allegato I del Trattato Ue – attività che non deve configurarsi come connessa – , sia per domande di trasferimento già presentate sulla misura 123, attualmente in istruttoria, o collocate utilmente nella graduatoria regionale della filiera lattiero-casearia e non finanziabili per carenza di risorse, sia per nuove domande. In questo modo si vuole favorire la ripresa economica e la competitività del comparto agroindustriale di un'area particolarmente importante per l'agroalimentare italiano, introducendo tecnologie innovative finalizzate a nuove opportunità di mercato, ad aumentare quote di esportazione, a ristrutturare o ammodernare gli impianti agroindustriali, migliorando la potenzialità produttiva aziendale al momento del sisma, anche dopo gli interventi per la ricostruzione e il ripristino attivati tramite la misura 126 del Piano di sviluppo rurale o l'ordinanza del Commissario. 

L'entità del contributo in conto capitale varia dal 20% al 40% della spesa ammessa a seconda del settore di intervento e della dimensione delle imprese. Verrà data priorità alle imprese che hanno subito danni a causa del sisma e che presentano nuovi investimenti. Tra i titoli prioritari ci sono anche le ricadute occupazionali dell'intervento, le produzioni di qualità e le produzioni biologiche. Le domande vanno presentate utilizzando il sistema operativo e la modulistica presenti sul sito di Agrea. 
Per informazionI sui due bandi: http://agrea.regione.emilia-romagna.it/ e http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it.

Domenica, 11 Agosto 2013 09:28

Suini, stabilità dopo fasi di ribasso



Roma, 06 agosto 2013 - -
Nel corso di questa ultima settimana nel settore dei suinetti si è registrata una totale stabilità dopo l'andamento ininterrotto al ribasso per le taglie più piccole fino a metà mese. I magroni hanno registrato, fino alla scorsa settimana, un lieve aumento trascinati dal buon andamento dei suini da macello sono risultati in aumento durante tutto il mese. Anche in questa ultima settimana la scarsa offerta ha fatto sì che il prezzo dei suini da macello sia risultato in aumento fino a toccare il valore di 1.655 a fine settimana a Parma, con Milano e Modena attestate a 1.64 e 1.647 euro/kg. Nella seduta di metà settimana la CUN non è riuscita a raggiungere un accordo per stabilire il prezzo di riferimento della prossima settimana con gli allevatori che hanno fatto richiesta di un deciso aumento fino a 1.69 euro/kg. ed i macellatori che chiedevano un prezzo di 1.635 euro/kg. Anche nella rilevazione del venerdì dei tagli i componenti della CUN non riuscivano a trovare un accordo con richieste generalizzate di aumento da parte dei venditori e di diminuzione dei prezzi da parte degli acquirenti. Gli aumenti che hanno interessato i tagli nel corso del mese non hanno comunque compensato i macellatori del maggio costo registrato dai suini. La situazione ora si presenta difficile: le prossime settimane saranno interessate dalle pause feriali con macellazioni ridotte e anche se le alte temperature incideranno sull'offerta con pesi probabilmente ridotti, le pressioni per diminuire, da un lato, e per aumentare, dall'altro, il prezzo saranno notevoli.
(fonte Ismea )



di Virgilio -
Parma, 6 Agosto 2013 -

Crisi o non crisi, il mercato del vino è sempre più competitivo. Chi punta sulla tradizione per accaparrarsi clientela e chi sull'innovazione anche estrema. Tralasciando le innovazioni di prodotto c'è chi, come la californiana Terravant Wine Company , ha deciso di puntare sull'etichetta.
Non una etichetta qualsiasi bensì dotata, almeno per il brand "Spin the Bottls Wine", di tecnologia lenticolare. Quando il consumatore percorre la scaffalatura, questa particolare etichetta, attrae perchè modifica l'immagine a seconda della posizione dell'osservatore. Una etichetta "animata" e brevettata che è valsa alla società americana la "medaglia d'oro" alla "San Francisco International Wine Competition" 2013, nella categoria etichette.

Il lancio del nuovo prodotto, per ora, sarà fatto sul mercato Usa e se avrà successo, forse, ci si dovrà interrogare quale sia stato il contributo del packaging. In attesa dei risultati di vendita statunitensi auguriamoci che il consumatore sia abbastanza selettivo per scegliere la qualità secondo buon gusto.



Roma,  agosto 2013 -
 - Su base annua il divario si restringe al +9,8% .

I prezzi agricoli invertono la marcia a luglio. L'indice Ismea delle quotazioni all'origine, dopo due mesi di rialzi, ha ripiegato a 139,5 (base 2000=100), facendo segnare rispetto a giugno una flessione del 4,8%. Il calo piuttosto netto, determinato da una caduta dei prezzi dell'8,2% per le coltivazioni (+0,4% le produzioni zootecniche), ha imposto un freno anche alla dinamica tendenziale. 
Su base annua (vale a dire rispetto a luglio 2012) il divario delle quotazioni resta positivo, ma l'aumento del 9,8% (+16,2% i prodotti vegetali; +2,2% la zootecnia) risulta più attenuato rispetto al +13,5% di giugno.

Gli sviluppi congiunturali rivelano un calo generalizzato dei prezzi tra le coltivazioni. Nel caso della frutta fresca, che in un mese ha ceduto il 17,5%, l'andamento negativo di luglio riflette il progressivo ampliamento dell'offerta stagionale, seppure in un'annata di raccolti più scarsi rispetto al 2012. Quest'ultimo fattore spiega il forte divario tendenziale dei prezzi, che su luglio dell'anno scorso risultano in aumento del 43,2%.
Negativa anche l'evoluzione mensile dei prezzi degli ortaggi (-6,1%), che su base tendenziale spuntano invece un più 17,9%.

Per i cereali - spiega l'Ismea - i prezzi in Italia, che rispetto a giugno hanno perso il 6,2%, risentono del generale clima di distensione sui mercati internazionali. Il calo ha riguardato soprattutto frumento tenero e mais, mentre è apparso complessivamente più stabile il listino del grano duro. Rispetto a luglio 2012 le quotazioni segnano in generale una flessione del 3,7%, con perdite fino al 15,5% per il frumento tenero. In controtendenza solo risone e grano duro, in aumento rispettivamente del 10,4% e di quasi il 5% su base annua.

Tra i prodotti di origine vegetale è proseguito il graduale assestamento al ribasso dei vini (-0,9%), i cui valori restano però superiori del 21,9% a quelli dell'anno scorso. In leggera contrazione a luglio anche oli di oliva (-0,4% il dato mensile), ma in un anno le quotazioni spuntano un forte aumento, calcolato mediamente da Ismea in un più 31,4%.

Nel comparto delle produzioni animali a un incremento dei prezzi dello 0,8% mensile per il bestiame vivo, determinato essenzialmente dal forte rincaro dei suini da macello (negativa invece la dinamica congiunturale delle quotazioni di bovini e avicoli), ha corrisposto un meno 0,1% dei lattiero-caseari, in un mercato più debole soprattutto per i formaggi grana.

Il dato tendenziale rivela una crescita dei prezzi del 2,9% per latte e derivati, riconducibile soprattutto ai forti rincari del burro (+56% circa rispetto a luglio 2012). 
Più elevate anche le quotazioni del bestiame vivo (+1,6%), con aumenti prevalenti nell'avicoltura (+10,7%).

(Fonte Ismea)



Roma, agosto 2013 --

- Servizi di Polizia Provinciale, la proposta del Ministro -  


"La sfida è quella di garantire un alto livello di sicurezza ambientale, bene costituzionalmente protetto, e la conseguente tutela agroalimentare, preservando il territorio da ogni aggressione. Il processo normativo avviato dal Governo di modifica costituzionale finalizzato all'abolizione delle Province potrebbe offrire l'opportunità di salvaguardare la professionalità dei Servizi di Polizia Provinciale che da decenni operano sul territorio svolgendo, tra le altre, preziose funzioni di polizia giudiziaria, amministrativa, ambientale, zoofila, di protezione degli animali, lagunare e fluviale. È un importante patrimonio di esperienza e competenza che non può essere frammentato ad un livello locale non adeguato a gestire attività e indagini, come quelle ambientali, che non sono confinabili in ambiti ristretti. Una soluzione quasi naturale per l'affinità dei compiti e delle funzioni sarebbe il transito del personale dei Servizi di Polizia Provinciale, circa 2.800 unità, nei ruoli del Corpo forestale dello Stato, forza di Polizia dello Stato, istituzionalmente e tradizionalmente preposta alla tutela dell'ambiente e del territorio, nonché alla sicurezza agroalimentare. In un momento generale di crisi che investe tutto il Paese le Istituzioni devono cercare di cogliere il senso di nuove opportunità come quelle che riguardano l'adeguamento di una reale tutela del territorio e del paesaggio". 
 
Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, in merito all'ipotesi di transito, una volta abolite le Amministrazioni provinciali, degli agenti delle Polizie provinciali nel Corpo forestale dello Stato. Tale transito verrà proposto al personale in via opzionale e alternativa ad un eventuale passaggio nei ruoli dei Comuni o delle Regioni e sulla base dei requisiti previsti per l'ingresso nel Cfs.
 
Sulla questione è in atto, a tutti i livelli, un ampio e positivo dibattito sia all'interno del Corpo forestale dello Stato che nella Polizia provinciale di alcune Regioni.
 
"Mi farò pertanto promotrice con il Ministro per gli affari regionali e le autonomie - ha aggiunto il Ministro De Girolamo - dell'attivazione di un Tavolo tecnico formato dalle Amministrazioni competenti e finalizzato a delineare un percorso graduato e articolato, in considerazione della difficoltà tecnica, operativa ed attuativa. Da questa prima fase non deriveranno nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, semmai nel tempo si ridurrebbero alcune spese causate dalla parcellizzazione di tanti enti diversi e crescerà la sicurezza reale per i cittadini".



Bologna,  agosto 2013 --

E' possibile finanziare anche punti vendita e siti di e-commerce. Domande entro l'11 ottobre. L'assessore Rabboni: "Un impegno che continua a sostegno di un settore in forte crescita".

Bologna - In arrivo nuove risorse per Lambrusco, Pignoletto e per gli altri vini tipici dell'Emilia-Romagna, che continuano a incontrare importanti successi sui mercati internazionali. Si tratta di 3 milioni 800 mila euro stanziati dalla Regione e destinati alle aziende vitivinicole, sia che si tratti di imprese agroindustriali che agricole di base, che svolgono attività di trasformazione e commercializzazione. Il bando per presentare le domande scade l'11 ottobre e i contributi sono rivolti sia all'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature, che alla realizzazione di punti vendita diretta o siti di e-commerce. "Vola l'export di vino emiliano-romagnolo che nel 2012 ha toccato il +15%, a conferma di un trend in atto ormai da diversi anni, merito di un'indubbia crescita qualitativa, ma anche di strategie commerciali più efficaci - spiega l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni – la Regione continua a lavorare in questa direzione, a fianco dei produttori, per sostenere la competitività del settore".
Dal 2007 a oggi le risorse pubbliche (europee, statali e regionali) per il settore vitivinicolo sono state superiori in Emilia-Romagna a 190 milioni di euro e sono andate al rinnovo dei vigneti, alla modernizzazione delle cantine e alla promozione sui mercati esteri.
Il nuovo bando è rivolto a piccole, medie ma anche a microimprese (dunque con meno di 10 dipendenti e un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro ) i cui investimenti ricadono nei territori dei comuni non colpiti dal sisma del maggio 2012 e prevede aiuti che vanno dal 20 al 40% della spesa ammissibile. Nell'assegnazione dei contributi verrà data priorità ai vini biologici, Docg, Doc e Igt e al possesso di certificazioni di qualità del processo produttivo. Tra i titoli prioritari anche le ricadute occupazionali dell'intervento. Nei prossimi mesi uscirà specifico avviso pubblico destinato ai territori dei comuni colpiti dal sisma del maggio 2012.
Le domande vanno presentate utilizzando il sistema operativo e la modulistica presenti sul sito di Agrea.


Info: http://agrea.regione.emilia-romagna.it/
http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/

(fonte regione emilia romagna/PF)

Modena, 9 agosto 2013 - 

AL PARCO NOVI SAD LUNEDI' 12 DALLE 8.00 ALLE 14.00

Agosto mese clou dell'estate, chi può è partito per le agognate vacanze estive o è ai blocchi di partenza, tanti coloro che sono rientrati per tornare al lavoro.

A tutti è dedicato il mercato del lunedì, classico appuntamento che non va mai in vacanza con gli oltre 400 operatori del Consorzio Il Mercato di Modena che si svolgerà il prossimo lunedì 12 luglio, dalle ore 08.00 alle ore 14.00 nei due anelli concentrici del nuovo assetto del parco Novi Sad: anche nel pieno della stagione estiva la qualità delle merci prodotte in Italia e all'estero a prezzi concorrenziali e la professionalità e la cortesia degli operatori del consorzio sono garantite, per tutti coloro che sono in città.

Una gamma di prodotti, tanto vasta e completa da soddisfare i gusti di tutti. Tanti capi d'abbigliamento, tra cui intimo e costumi da bagno e le ultime proposte per uomo, donna e bambino; e poi ancora calzature e borse, prodotti per la persona e per la casa, e tanta oggettistica utile per coltivare i propri interessi. Non mancheranno infine gli alimentari, magari per portare qualcosa di fresco in tavola, e gli articoli di ferramenta per chi approfitta delle domeniche d'estate per dedicarsi al fai da te.

E per tutti coloro che ne hanno bisogno, sarà attivo anche il prossimo lunedì il nuovissimo servizio "Spesa Piuma" offerto dal Consorzio Il Mercato di Modena, ovvero addetti riconoscibili dalle apposite pettorine che aiuteranno a portare le borse della spesa più pesanti alla macchina, alla bici o alla fermata dell'autobus.

Poviglio, 9 agosto 2013 -

Ottimi i risultati, intorno al 90% di differenziazione, raggiunti in un anno di avvio del nuovo sistema di gestione rifiuti

Poviglio: sono più che soddisfacenti i risultati della raccolta differenziata Porta a Porta, raggiunti a quasi un anno dall'avvio del nuovo sistema di gestione dei rifiuti. È infatti superiore all'80% la percentuale raggiunta a partire dal luglio 2012, che si attesta a oltre il 90% con il dato relativo ai rifiuti ingombranti.
Un risultato reso possibile grazie alla fattiva collaborazione dei cittadini, che stanno partecipando attivamente alla differenziazione dei rifiuti. Nonostante questo, permangono ancora alcuni comportamenti scorretti di persone che non separano correttamente i rifiuti o li abbandonano a fianco dei cassonetti dove si pratica la raccolta Porta a porta. Proprio per questo il Comune di Poviglio ha deciso di intensificare i controlli sul territorio per limitare il fenomeno ed eliminare un comportamento dannoso per tutta la collettività.
Negli ultimi due mesi sono state 35 le sanzioni comminate nel corso delle verifiche che l'Amministrazione Comunale ha avviato in collaborazione con la Polizia Municipale. Due volte a settimana, insieme all'assessore all'Ambiente Domenico Donelli e ad un agente della Polizia Municipale, alcuni operatori del Comune si dedicano infatti al controllo delle batterie: di fatto vengono aperti i sacchetti lasciati impropriamente fuori dai contenitori del Porta a Porta, per monitorarne il contenuto e risalire a chi ha li ha abbandonati. Un'attività di sorveglianza importante, cui si aggiunge il monitoraggio per mezzo di una telecamera mobile fornita da S..A.BA.R e spostata di stazione in stazione per risalire agli autori dei comportamenti scorretti.
«L'avvio di un'azione di controllo si è reso necessario per fare in modo che gli sforzi dei tanti povigliesi che s'impegnano quotidianamente nella differenziata non siano compromessi dal cattivo comportamento di pochi - spiegano il sindaco Giammaria Manghi e l'assessore all'Ambiente Domenico Donelli. - Quest'attività di vigilanza serve infatti a dare un segnale a chi non rispetta le regole, per disincentivare quei comportamenti che vanno a inficiare i risultati positivi che abbiamo ottenuto in quest'anno».

In questi giorni è stata inoltre completata la prima fase delle operazioni di pulizia delle batterie per la raccolta differenziata ad opera di S.A.BA.R..

REggio Emilia, 9 agosto 2013 - 

L'analisi congiunturale della Camera di Commercio per il 2° trimestre 2013

E' dai mercati esteri che proviene l'unica nota positiva per le imprese del manifatturiero reggiano.
Lo rileva l'indagine congiunturale trimestrale condotta dal sistema camerale e analizzata dall'Ufficio Studi della Camera di commercio.
Nel secondo trimestre 2013 gli ordini dall'estero, dopo tre trimestri negativi, segnalano infatti rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente una crescita dell'1,8%.
I mercati oltre frontiera continuano quindi a rappresentare la valvola di salvezza delle nostre produzioni. Nonostante questa boccata d'ossigeno le imprese manifatturiere della provincia continuano a segnalare, nel complesso, una tendenziale riduzione della produzione (-5,6% in ragione d'anno) e del fatturato (-5,2%) conseguente al persistere del calo degli ordini dal mercati interno.
In questo contesto le imprese artigiane continuano a segnalare una riduzione tendenzialmente più accentuata di alcuni punti percentuali rispetto all'andamento generale.
Scendendo ad analizzare i principali settori si osserva che ad eccezione dell'alimentare (che registra un +1,2%) tutti gli altri denotano cali di produzione (sempre rispetto ad un anno prima) con punte che oscillano fra il -7e il -8% per l'abbigliamento, il metalmeccanico e l'elettrico-elettronico. D'altra parte, gli ordini nel loro insieme rilevano cali (ancora una volta con l'eccezione dell'alimentare che registra un +0,6%) che oscillano dal -10,3% dell'elettrico elettronico al -1,8% delle materie plastiche. L'estero, come già visto, per fortuna segnala ordini in aumento in tutti i comparti (dal +5,8% del ceramico e delle materie plastiche al +0,2% dell'elettrico-elettronico), aumenti che secondo gli imprenditori, nel prossimo trimestre potrebbero essere molto contenuti e potrebbero riguardare solo alcuni settori. In prevalenza gli operatori delle aziende ceramiche, dell'abbigliamento e metalmeccaniche prevedono una riduzione degli ordini anche dall'estero mentre generalizzata per tutti i settori ad eccezione dell'alimentare, è l'attesa di un ulteriore riduzione della produzione.

Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia con cortese preghiera di pubblicazione e diffusione.

Venerdì, 09 Agosto 2013 14:05

Lupi e danni agli allevamenti

Emilia, 9 agosto 2013 - 

L'assessore Rabboni: "La specie è protetta in tutt'Europa. La Regione aiuta chi vuole rafforzare i dispositivi di prevenzione e assicura l'indennizzo al 100% del valore degli animali predati"

Bologna - La Regione Emilia-Romagna garantisce con mezzi propri la copertura del 100% dei danni subiti dagli allevatori e contributi per la realizzazione di interventi di prevenzione. Uomo e lupo, una convivenza da sempre difficile: a questo proposito l'assessore regionale all'Agricoltura Tiberio Rabboni interviene rassicurando allevatori e agricoltori – dopo le recenti denunce di attacchi predatori da parte di lupi ad allevamenti di pecore e capre – , e anche sindaci e amministratori locali preoccupati per il ritorno della specie in alcuni aerali dell'Appennino Emiliano.
"Innanzitutto, si tratta di una specie protetta – sottolinea l'assessore – . Le norme europee ne stabiliscono una protezione rigorosa in tutti i Paesi dell'Unione, proibendone espressamente il disturbo, la cattura, l'uccisione, la detenzione e il commercio. Non esiste quindi nessuna 'burocrazia' locale, regionale o statale, colpevole di 'ingessare' l'azione di quanti, sul territorio, vorrebbero controllare la presenza di questo predatore. Quindi, ciò che come Regione possiamo fare e facciamo per aiutare gli allevatori a convivere con questo nuovo 'rischio d'impresa' sono due: assicurare con le nostre risorse un risarcimento pari al 100% del valore dei capi d'allevamento predati e un sostegno economico per realizzare dispositivi di prevenzione dagli attacchi".
Nello specifico la competenza in materia di risarcimento dei danni è dell'assessorato Politiche per la salute della Regione. Gli agricoltori, in caso di attacco, devono rivolgersi ai servizi veterinari delle Ausl di appartenenza, cui compete l'esecuzione dei rilievi necessari. Per gli interventi di prevenzione gli allevatori interessati possono invece rivolgersi alle Province: già negli anni scorsi, spiega l'assessore, tramite i fondi per la prevenzione dei danni da fauna selvatica, hanno finanziato la messa in opera di recinzioni fisse o elettrificate, insieme all'acquisto – misura che sta riscuotendo, negli ultimi tempi, un concreto interesse – di cani da guardia appositamente addestrati. Nel Programma regionale di sviluppo rurale 2007-2013 è prevista inoltre per le aziende agricole una misura finanziaria (la 216, "Sostegno agli investimenti non produttivi") che dispone contributi per interventi mirati alla prevenzione dei danni da fauna selvatica, con riferimento ai siti della Rete Natura 2000 e alle zone di protezione interdette alla caccia. "Molti allevatori hanno utilizzato queste opportunità riducendo in modo significativo il numero e la dannosità degli attacchi – conclude Rabboni – . Gli uffici della Regione e delle Province sono a disposizione degli interessati per tutte le informazioni del caso".

Bologna, 9 agosto 2013 -

A meno di un mese da quando il governo ha stanziato le risorse per pagare i debiti pregressi della pubblica amministrazione nel settore sanitario, oltre la metà della cifra concordata tra Regione e Stato è già stata liquidata ai creditori, mentre il restante dovrà essere liquidato obbligatoriamente e inderogabilmente non oltre il 23 agosto prossimo. Questo è quanto comunicato da Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore regionale al Bilancio, ai rappresentanti delle parti sociali (Confindustria, Legacoop, Confcooperative, Acgi, Cgil, Cisl e Uil) in una lettera. "Insieme al collega assessore alle Politiche per la salute Carlo Lusenti ci siamo occupati tempestivamente di cogliere le opportunità delle norme nazionali – spiega Saliera – . Alla fine di luglio il governo ha trasferito alla Regione Emilia-Romagna i 448 milioni di euro pattuiti; risorse che la Regione ha immediatamente trasferito alle Aziende Ausl perché procedessero, a norma di legge, al pagamento dei fornitori. A oggi la grande maggioranza dei creditori compresi nel piano di pagamento sono già stati liquidati, i restanti lo saranno obbligatoriamente e inderogabilmente non oltre il 23 agosto prossimo. A livello regionale, quindi, l'utilizzo delle risorse pattuite con il governo, cui si sono aggiunti i 244,5 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione con fondi propri, stanno consentendo di raggiungere l'obiettivo prefissato, e cioè tempi per i pagamenti non superiori a 120 giorni".

Modena, 9 agosto 2013 -

Certo non è molto, ma di questi tempi iniziare a vedere qualche segno più nei dati economici di casa nostra è un segno di speranza e di incoraggiamento. Nel secondo trimestre dell'anno, infatti, meccanica, maglieria, biomedicale ed apparecchiature elettroniche tornano in positivo.
Modena, 09 agosto 2013. Sarà pur vero che una rondine non fa primavera, ma che porti speranza è indubbio. Questa può essere la chiave di lettura dei dati marcati dalle imprese manifatturiere modenesi sino a 50 dipendenti nel secondo trimestre 2013. La produzione, infatti, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente cala ancora (-0,9), ma il fatturato, dopo cinque trimestri consecutivi, ritorna a vedere il segno più (+2,3%). Rimane elevata la quota di fatturato estero sul totale (25,1%), anche se in leggera discesa rispetto al primo trimestre. Sostanzialmente in tenuta gli ordinativi, come al solito più quelli esteri (-0,1%) di quelli nazionali (-1,9%), a conferma delle difficoltà del mercato interno. Stabile l'occupazione (zero netto).

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I SETTORI
Inaspettatamente, il momento più difficile lo sta passando l'agroalimentare. E' vero che storicamente il secondo trimestre dell'anno è il più pesante per questo settore, ma il dato 2013 rappresenta un record negativo senza eguali. E le previsioni sugli ordinativi non sono certo entusiasmanti. L'esatto contrario di ciò che sta accadendo per la maglieria, che, seppur a singhiozzo (due trimestre positivi e tre negativi negli ultimi cinque), sta dimostrando una ritrovata stabilità, trascinata manco a dirlo dall'export, a quota 34,8% del fatturato. Non bene, invece, l'abbigliamento, dove si concentra il conto proprio, al pari della ceramica, qui rappresentata dal terzo fuoco, le cui speranze di ripresa si basano sui recenti incentivi definiti dal Governo a favore delle ristrutturazioni, in particolare quelle dei bagni. Ma le note più incoraggianti arrivano senz'altro dalla meccanica, la spina dorsale del manifatturiero modenese, che dopo cinque trimestri negativi consecutivi, ritorna a vedere il segno più, peraltro sostenuto da buone attese rispetto agli ordinativi, soprattutto quelli esteri. Positiva anche la performance del biomedicale, in modo particolare per ciò che riguarda il fatturato, mentre in decisa ripresa è anche il settore dei macchinari elettrici ed elettronici, magari non molto "pesante" per dimensioni, ma che rappresenta un segmento piuttosto dinamico ed interessante. Di seguito, i dati settore per settore (ciascun valore fa riferimento alla variazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).

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LE CONSIDERAZIONI DI CNA:

"Anche se non si tratta di una crescita – la produzione diminuisce ancora di uno 0,9% rispetto ad un anno fa, vogliamo, dobbiamo vedere in questi numeri il bicchiere mezzo pieno, per non lasciarci travolgere dal pessimismo e dalla sfiducia". E' il commento di Umberto Venturi, presidente provinciale di CNA, alla rilevazione congiunturale dell'andamento delle pmi modenesi.
"Una fiducia che le aziende, con il lavoro degli imprenditori e dei dipendenti, alimentano quotidianamente. Ora, però, anche la politica deve fare la sua parte per alimentarla".
Il riferimento va ai provvedimenti del decreto del Fare. "Ci attendiamo segnali concreti ed univoci, che ancora stentano ad arrivare, come testimonia la vicenda del Durt, introdotto, poi cancellato, senza cancellare, però, anche la norma sulla responsabilità solidale negli appalti (edilizia esclusa), un vero e proprio macigno sulla strada delle imprese, del lavoro, dello sviluppo".
"Che dire, poi, - continua Venturi – del dimezzamento delle risorse del Fondo di garanzia per le operazioni di importo inferiore ai 500mila euro, un provvedimento che rappresenta un segnale fortemente negativo nei confronti delle imprese più piccole. Ecco perché diciamo che a volte la mano sinistra non sa ciò che fa la destra".
"Occorre – conclude Venturi – una politica industriale che prenda atto del ruolo delle piccole imprese nel nostro Paese, additate spesso come un freno allo sviluppo. Certo, i piccoli devono imparare a fare rete, a lavorare insieme, che significa poi diventare grandi senza perdere la propria autonomia. Ma serve anche la consapevolezza politica del ruolo delle pmi, che spesso all'estero sono indicate come esempio positivo, mentre in Italia sono di fatto individuate come un sintomo di arretratezza. Io credo che, se in Italia il 97% delle imprese hanno meno di 50 dipendenti ed in Germania le stesse imprese sono il 93%, la colpa dei mali italici non sia di questo 4% di pmi italiane in più. Quelle stesse Pmi che più della grande industria – decine di ricerche stanno lì a dimostrarlo – hanno difeso l'occupazione. Partiamo da qui, allora, ragioniamo su un fisco più equo, su una burocrazia più "umana" per definire i parametri sui quali disegnare un'economia che sia davvero sostenibile sotto tutti i punti di vista, quello sociale in primis".

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