Domenica, 15 Settembre 2013 07:46

Dopo la fine delle quote latte

 

Se ne discuterà il 24 ottobre a Cremona 


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Verrà presentata alla prossima Fiera Internazionale del Bovino da Latte, che si svolgerà dal 24 al 27 ottobre 2013, nell'ambito della decima edizione degli Stati Generali del Latte, l'indagine commissionata da CremonaFiere ad ISMEA sull'orientamento delle imprese di allevamento di bovino da latte in previsione dell'abolizione delle quote latte.
 
La ricerca è stata condotta dal gruppo di lavoro coordinato da Fabio del Bravo Dirigente responsabile della Direzione Servizi di Mercato e Supporti tecnologici di ISMEA e composto da Francesca Carbonari, Giovanna Maria Ferrari e Maria Ronga.
 
CremonaFiere, affidando ad Ismea la realizzazione dell'indagine, ha ritenuto di dover affrontare dal punto di vista scientifico un momento cruciale per gli allevatori: l'imminente fine del regime delle quote latte, prevista per il 31 marzo del 2015, a seguito del quale verosimilmente si delineerà un diverso contesto competitivo in cui le aziende saranno costrette a misurarsi.

L'obiettivo della ricerca, sottolinea Ismea, è di pervenire alla conoscenza dell'orientamento delle imprese da latte vaccino all'indomani della liberalizzazione del mercato. In particolare, è stato chiesto agli operatori se, di riflesso allo smantellamento delle quote, intendono aumentare ovvero diminuire il loro livello produttivo, se temono una fuoriuscita di aziende dal settore a fronte di un mercato privo di strumenti di controllo sui prezzi o se stanno valutando una riconversione produttiva e/o un cambiamento nella destinazione della produzione.
(fonte Ismea)

Domenica, 15 Settembre 2013 07:28

Biologico in salute



Costante ascesa dei consumi, 8,8%. Secondo Ismea Gfk-Eurisko, il secondo semestre registra addirittura una accelerazione

09 settembre 2013 -

Nell'ell'ambito della 25ma edizione del Sana di Bologna, il convegno "I numeri che raccontano il biologico" organizzato da Ismea e Sinab.
La ripresa, nel 2012, delle superfici investite, dopo un triennio di stagnazione, e il maggior numero degli operatori certificati, tra agricoltori, trasformatori e importatori, dimostrano la vitalità di un settore che ha raggiunto in ambito nazionale un'incidenza di oltre il 9% rispetto alla superficie agricola utilizzata, toccando uno dei valori più alti a livello mondiale.
 
Per superfici dedicate l'Italia è sesta, sempre nella classifica globale, mentre figura in ottava posizione per numero di aziende agricole biologiche, che insieme rappresentano circa il 3% delle aziende totali.
 
La dinamicità del settore è anche testimoniata dall'andamento sostenuto dei consumi. In tempi di crisi, numeri come quelli del bio, che nella prima metà del 2013, attestano all'8,8% la crescita della spesa domestica, rappresentano una rarità in un panorama nazionale che sul fronte dei consumi mostra andamenti fortemente negativi in tutti i settori, alimentare compreso.
Ancora più significativo l'ultimo aggiornamento del Panel Ismea Gfk-Eurisko che segnala addirittura un'accelerazione rispetto alla dinamica del primo semestre. 
I dati, a tutto il mese di luglio 2013, attestano la crescita della spesa in prodotti biologici in un più 9,2%, grazie agli ottimi risultati riscontrati in tutti i comparti più rappresentativi.

SANA Bio per regioni

(Fonte Ismea)

Bologna, 13 settembre 2013 -

Mercoledì 18 settembre a Bologna la giornata conclusiva del progetto europeo, coordinato dall'Agenzia regionale Ervet, dedicato all'agroalimentare dei Paesi europei che si affacciano sul Mediterrano. PACMAn ha visto coinvolti dieci soggetti tra pubblici e privati. Ambiente, internazionalizzazione, innovazione, coordinamento e messa in rete, gli obiettivi.

Un'agricoltura mediterranea sostenibile, innovativa, competitiva, in grado di confrontarsi sui mercati internazionali grazie ad una rete agroalimentare solida e al supporto costante alle imprese del settore, che possono così acquisire un'immagine di aziende nuove, più forti e meglio posizionate sul mercato.
E' il progetto PACMAn, che nei tre anni di attività, dal 2010 al 2013, ha voluto stimolare le capacità dinamiche e innovative del settore agro-alimentare. Un progetto che coinvolge dieci soggetti pubblici e privati appartenenti a sei Paesi dell'area del Mediterrano, il cui settore agroalimentare contribuisce notevolmente alla crescita economica europea. Si tratta in particolare di Spagna, Francia, Italia, Grecia, Spagna e Portogallo.
I risultati del progetto, gli scenari che si aprono per il settore agroalimentare nei Paesi coinvolti saranno al centro del convegno conclusivo di PACMAn, "Strategie e azioni per il sistema agro-alimentare mediterraneo" in programma mercoledì 18 settembre, dalle 9,30, nella Sala A della Terza Torre della Regione Emilia-Romagna in viale della Fiera, 8 a Bologna.
Capofila del progetto è Ervet, l'Agenzia di Sviluppo della Regione Emilia-Romagna e tra i partner emiliano-romagnoli figurano le Province di Modena e Parma.
Alla giornata, aperta dall'introduzione da Elisa Valeriani, presidente di Ervet, prenderanno parte i rappresentanti dei soggetti pubblici e privati che hanno partecipato al progetto, insieme a rappresentanti di organizzazioni internazionali che si occupano di innovazione e sostenibilità nel settore agroalimentare, tra cui Food&DrinkEurope e Swedish Institute for Food and Biotechnology.
Alla fase di studio il progetto PACMAn ha fatto seguire azioni concrete nei quattro obiettivi fissati sin dall'inizio e cioè un rafforzamento dell'agricoltura mediterranea in termini di sostenibilità ambientale, internazionalizzazione, innovazione, messa in rete e coordinamento delle realtà pubbliche e private protagoniste del settore agroalimentare.
Un "codice di condotta", che favorisca la sostenibilità dell'agroalimentare nell'area MED attraverso raccomandazioni, informazioni, buone pratiche, riferimenti e contatti è il primo risultato ottenuto in campo ambientale; è stato anche realizzato un vero e proprio manuale sul "green packaging" che raccoglie le esperienze utili già attivate in Spagna, Italia e Francia.
Quello del packaging è un business da 3,6 miliardi di euro, con 301 imprese e 11mila dipendenti (dati Aida/Bureau van Dijk): il distretto delle imprese e dei servizi per l'imballaggio in Emilia-Romagna rappresenta oltre il 22% del fatturato nazionale del settore. E se si considera solo il settore della fabbricazione di macchine per il packaging, il peso della regione, in termini di fatturato, sale al 60%. Si tratta di apparecchi che dosano e impacchettano tutto ciò che ogni giorno passa tra le nostre mani, soprattutto alimenti: circa il 70% degli imballaggi vengono infatti prodotti per il settore agroalimentare.
Proprio sull'innovazione si gioca il futuro dell'agro-alimentare europeo e mediterraneo. PACMAn si è quindi concentrato sulla collaborazione tra ricerca, formazione e industria, dando vita anche ad un "Catalogo delle tecnologie innovative nel settore agroalimentare" con l'obiettivo di promuovere soluzioni innovative per le imprese di Creta, Cipro e Kilkis, con attività che riguardino l'intera filiera produttiva.
Sul fronte dell'internazionalizzazione, il progetto ha portato alla nascita di un'aggregazione transnazionale, che punta sul concetto di "prodotto Mediterraneo autentico" alla cui realizzazione contribuiscono cinque dei dieci partner del progetto, in rappresentanza di Grecia (Kilkis e Creta), Cipro, Portogallo (Alentejo) e Italia (Provincia di Modena). A questo si aggiungono azioni di marketing territoriale, guide online per gli operatori del settore, mappe promozionali dei sistema agroalimentare.
L'ultimo ambito sul quale il progetto si è concentrato riguarda la messa in rete delle imprese per favorirne la massa critica e rafforzarne la presenza sui mercati. Il progetto ha realizzato un database per le organizzazioni e imprese nell'area MED. Inoltre l'azione di PACMAn denominata "Modello di Governance per la filiera agroalimentare nell'area MED" coinvolge la provincia di Parma, la regione PACA (Francia) e quella di Murcia (Spa). L'obiettivo è esplorare modelli di governance tra Organizzazioni di Produttori e Organizzazioni Interprofessionali.

In allegato: il programma dettagliato della giornata

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)


Reggio Emilia, 12 settembre 2013 -

Buona crescita in area extraeuropea -

Dopo alcuni anni di sofferenza, si sono riportate a 2,2 miliardi di euro le esportazioni reggiane nel secondo trimestre del 2013. Per trovare un valore superiore occorre tornare al secondo trimestre del 2008, quindi prima dell'inizio della crisi economica.
Proprio la buona crescita del periodo aprile-giugno di quest'anno, tra l'altro, ha consentito una chiusura del primo semestre 2013 con esportazioni sostanzialmente allineate allo stesso periodo del 2012.

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Secondo i dati diffusi dall'Istat ed analizzati dall'Ufficio Studi della Camera di commercio le vendite di prodotti reggiani all'estero hanno raggiunto, nel primi sei mesi del 2013, il valore di 4.315 milioni di euro contro i 4.322 dell'anno passato registrando una variazione del -0,2%.
In più consistente calo (-3,5%) risultano invece le importazioni, passate da 1.740 milioni di euro del periodo gennaio-giugno 2012 ai 1.680 dello stesso periodo del 2013. Il saldo commerciale dell'anno in corso è risultato quindi pari a +2.635 milioni di euro, valore superiore del 2,1% rispetto a quello conseguito nel primo semestre del 2012 (+2.582 milioni).
L'andamento delle esportazioni reggiane è significativamente condizionato dalle vendite verso i Paesi europei che rappresentano ancora il 71,5% del totale. In quest'area, l'export è sceso infatti da quasi 3,2 miliardi di euro del gennaio-giugno 2012 a poco più di 3 miliardi nel 2013 con un calo del 2,1%; limitando l'analisi ai Paesi della UE27 la flessione raggiunge il 2,9%. Rimanendo in Europa, le vendite verso la Russia hanno registrato un aumento del 5,5% (da 169 a 178 milioni di euro) e quelle verso la Turchia sono cresciute dell'8,8% (da 64 a quasi 70 milioni).
A compensare la flessione del Vecchio Continente, c'è la crescita dell'export reggiano verso tutti i continenti extra Europa. Nel primo semestre 2013, rispetto allo stesso periodo del 2012, è aumentato complessivamente di oltre 58 milioni di euro, pari ad un +5%. Il mercato asiatico, con oltre 500 milioni di euro, ha incrementato di 11 milioni gli acquisti del "made in Reggio" (+2,3%); l'America è passata da 441 a 464 milioni (+5,1%); le esportazioni in Africa hanno raggiunto i 200 milioni con una crescita del 13,3%, e quelle verso l'Oceania hanno registrato un +1,7%.

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Relativamente ai prodotti venduti oltre frontiera, i metalmeccanici, che continuano a rappresentare oltre la metà del totale export reggiano, confermano, anche nel primo semestre 2013, un valore pari a 2,2 miliardi di euro. Sono invece cresciute dell'8% quelle riferite ai prodotti elettrici ed elettronici (passati da 307 a 332 milioni), i prodotti ceramici (da 427 a 461 milioni di euro, +7,9%), i prodotti alimentari (da 249 a 260 milioni, +4,6%) e le sostanze e prodotti chimici (da 130 a 136, +4,1%).
In diminuzione, poi, l'export degli altri prodotti tipici della nostra economia, in primis il tessile-abbigliamento il cui valore è passato da 718 a 667 milioni di euro, pari ad un -7,1%; le bevande (-10,5%), la gomma-plastica (-14%) e il legno e prodotti in legno (-4,1%).

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(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Bologna, 12 settembre 2013 -

Cambiamento climatico: meno gas serra dall'agricoltura con Climate ChangER, un progetto della Regione, insieme a Barilla, Granarolo, Coop e altri grandi gruppi dell'agroalimentare italiano. Rabboni: "la riduzione di CO2 non sarà teorica, ma messa in pratica da un campione di aziende. Incentivi del Psr per diffondere le buone pratiche" -

La Regione Emilia-Romagna si candida a laboratorio nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra di origine agricola e lo fa insieme ad alcuni dei principali marchi dell'agroalimentare italiano e della grande distribuzione: Barilla, Coop, Granarolo, Granterre, Centro Servizi Ortofrutticoli, Apoconerpo e Unipeg.
E' quanto prevede Climate ChangER un progetto che si propone di mettere a punto tecniche di coltivazione e di allevamento che, a parità di rese produttive e qualità dei prodotti, riducano la produzione di CO2 e degli altri principali gas climalteranti.
"Tale riduzione – ha spiegato ieri a Bologna l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni - non viene teorizzata o ipotizzata, ma sarà praticata sul campo da un campione di aziende agricole che adotteranno le buone pratiche nel loro processo produttivo. Queste buone pratiche saranno poi stabilizzate e diffuse attraverso i contratti di fornitura dei partner privati, il sostegno delle risorse del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 e azioni di sensibilizzazione verso i consumatori". 
Il valore aggiunto di Climate ChangER è dato proprio dalla partecipazione di alcuni tra i più importanti gruppi nazionali e internazionali dell'agroalimentare e della grande distribuzione: un partenariato che rappresenta direttamente e indirettamente circa il 30% delle imprese agricole regionali e 7,5 milioni di consumatori. Un aspetto importante è costituito inoltre dalla possibilità di condividere le esperienze già avviate nel campo della sostenibilità ambientale dai singoli partecipanti. "Porteremo nell'iniziativa – ha spiegato il responsabile Sicurezza e Ambiente Luca Ruini di Barilla - i risultati del nostro progetto 'grano duro alta qualità' con il quale abbiamo visto che è possibile ridurre l'impatto ambientale e , allo stesso tempo, migliorare le rese e abbattere i costi".
"La qualità va perseguita a tutto campo, partendo dalla stalla – ha sottolineato Vittorio Zambrini , direttore Qualità di Granarolo, convinto che "ridurre l'impatto ambientale non sia da considerare un sovraccosto", mentre Claudio Mazzini, responsabile Sostenibiltà e Innovazione di Coop si è soffermato sul ruolo fondamentale che " i cittadini con le loro scelte potranno svolgere nell'indurre il cambiamento nelle aziende".
 Partner scientifici del progetto sono Arpa (l'Agenzia regionale di prevenzione e ambiente) e gli enti di ricerca Crpv di Cesena e Crpa di Reggio Emilia. Un ulteriore supporto sarà fornito dal Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Approvato dalla Commissione UE nell'ambito del Programma LIFE, il progetto ha durata triennale e un costo di 1,8 milioni di euro cofinanziati al 50% dall'Europa.


Cosa prevede Climate ChangER


L'obiettivo è mettere a punto nuovi disciplinari di produzione agricola e zootecnica, utilizzando le tecniche più avanzate individuate dalla ricerca in ambito internazionale e partendo dall'esperienza ormai consolidata in Emilia-Romagna della lotta integrata.
Buone pratiche che potranno prevedere, tra l'altro, la riduzione dell'uso di fertilizzanti e fitofarmaci, una più razionale gestione delle risorse idriche, tecniche di lavorazione della terra più leggere, diverse modalità di gestione delle deiezioni, nuovi tipi di alimentazione degli animali.
I settori su cui si lavorerà sono quelli di grano duro, pomodoro da industria, pero, pesco, fagiolino, bovini (per la produzione di latte alimentare e di Parmigiano-Reggiano e da carne).
Un passaggio importante sarà dato dalla sperimentazione in azienda (grazie a un campione di imprese agricole che hanno già dato la loro disponibilità), ma l'obiettivo finale è introdurre in modo stabile i nuovi disciplinari nelle filiere produttive regionali, anche grazie alle risorse della nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020, sostenendoli e valorizzandoli presso i consumatori.
L'applicazione delle nuove metodologie dovrà ridurre le emissioni di origine agricola dell'Emilia-Romagna di 200 mila tonnellate di CO2 equivalenti in tre anni, in coerenza con gli obiettivi europei della Strategia Europa 2020.
Il progetto utilizzerà la metodologia dell'LCA (Life Cycle Assessment) per calcolare l'impronta di carbonio (dunque le emissioni ) delle diverse colture. Lo farà in considerando l'insieme delle colture, dunque in una logica di sostenibilità complessiva.I gas più coinvolti nel cambiamento climatico in atto sono l'anidride carbonica (CO2), il protossido di azoto (NO2) e il metano (CH2). Secondo gli esperti il settore agricolo nel suo complesso contribuisce al 6,7% della produzione di gas serra./PF

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Latte spot conferma la quotazione delle ultime due sedute di borsa veronese

di Virgilio - Parma, 12 Settembre 2013 -

Dopo le impennate di fine agosto il nuovo mese si apre nel segno della stabilità soprattutto per quanto riguarda le materie grasse. Solo Modena nella giornata di lunedì ha adeguato al rialzo i listini 2,90 euro al chilo, equiparandosi alle altre piazze emiliane. Per il Grana Padano Dop si evince una variazione congiunturale positiva su tutte le piazze rilevate esclusivamente per il prodotto più giovane; la stagionatura intermedia e quella di 16/24 mesi hanno recuperato i valori solo sulla borsa merci di Cremona, rimanendo ancorate sui livelli precedenti negli altri centri di scambio. Anche per il Parmigiano Reggiano Dop si rilevano scostamenti al rialzo per tutte le produzioni a Parma, mentre si mostrano in recupero solo le produzioni di 12 e 18 mesi a Mantova e limitatamente al valore minimo della produzione più giovane a Modena. Gli scambi risultano ancora nella norma con qualche migliore aspettativa per le prossime settimane. Nella seduta veronese di lunedi il latte spot ha confermato le quotazioni record della ottava precedente (tra 50,00 e 51,03 €/100 litri).

 

Latte spot

Modena, 10 settembre 2013 -


Imprese modenesi del commercio, turismo e servizi: "Rallenta la caduta dei consumi, ma il trend negativo persiste in tutti i settori"

Andamento dei ricavi tra le MPMI (Medie, Piccole e Micro Imprese) modenesi del commercio del turismo e dei servizi: dal monitoraggio condotto dall'Osservatorio Economico di Confesercenti Modena – un migliaio le imprese monitorate - la tendenza che emerge è quella di una sensibile frenata al preoccupante crollo, -11%, che aveva caratterizzato le imprese nei primi tre mesi dell'anno. Al 30 di giugno 2013 infatti il calo, si è arrestato al -4%, rispetto allo stesso periodo del 2012. "Non si tratta di una inversione di tendenza vera e propria – evidenzia l'Associazione imprenditoriale - ma il clima di fiducia dei consumatori in aumento e le attese di una ripresa, seppur flebile nel 2014, fanno ritenere che il punto di minimo per la dinamica dei consumi sia stato ormai raggiunto. Bisogna però tenere sempre ben presente che lo stato dell'economia ed i dati provenienti dal fronte occupazionale, anche nella nostra provincia, fanno comunque ritenere improbabile una ripresa della spesa delle famiglie. nel breve termine".

Andamento dei consumi per settori

Pubblici Esercizi
E' il settore che limita maggiormente le perdite: -2,6% nei primi sei mesi del 2013 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel settore ristorazione si registra un calo più accentuato nei ristoranti tradizionali che si posizionano su una fascia di prezzo media. Tengono meglio gli esercizi che propongono un'offerta di qualità alta, nonché le pizzerie, a conferma di una tendenza alla polarizzazione dei consumi. Nel settore bar invece il calo è più generalizzato e spalmato su tutte le tipologie di esercizi.

Ingrosso
Si attesta su un -3,2% la flessione di fatturato registrato dalle imprese del campione nel primo semestre 2013 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Incide pesantemente su questo dato il segmento dei prodotti per l'edilizia che continua nella sua inarrestabile discesa. Tengono meglio invece le imprese che trattano prodotti alimentari

Minuto Alimentari
Limitano le perdite di ricavi anche le imprese del settore del commercio al dettaglio di generi alimentari, che nel primo semestre 2013 segnano un -4,0% sullo stesso periodo del 2012. Il calo colpisce maggiormente i prodotti di macelleria e ortofrutta, meglio la gastronomia. In generale vi è una diminuzione delle quantità acquistate.

Minuto Extra alimentare
Si attesta su un -5,3% la diminuzione dei ricavi registrata nel primo semestre 2013 sullo stesso periodo 2012.nel settore del commercio al dettaglio extralimentare. Il dato rimane pesante e colpisce indistintamente i consumi in tutti i comparti di questo settore, anche se risale rispetto al -11,4% del primo trimestre.

Intermediazione
Resta pesante il dato dei ricavi in questo settore: -10,8% al 30 giugno 2013 rispetto al 2012.

Andamento dei consumi per aree geografiche

Le aree maggiormente in sofferenza risultano essere la città di Modena con un -6,2%, Carpi e le Terre d'Argine con un -6,4% e la montagna con un -7,1%. Più contenuti i cali di fatturato nelle imprese del distretto ceramico -3,2% e soprattutto di Vignola e Terre dei Castelli dove il calo si limita ad un -0.5%. Per quanto riguarda l'Area Nord la situazione risulta ancora troppo disomogenea rispetto al primo semestre 2012 per poter raffrontare i fatturati delle imprese ed ottenere dati di rilevanza statistica.

"Questi dati ci consegnano un quadro in cui le dinamiche sono piuttosto articolate sia a livello di settori che di territori. Anche se, la tendenza che si afferma mostra una frenata del crollo dei ricavi delle piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi, pur in un quadro di persistente debolezza della domanda interna, nonché di inarrestabile diversificazione dei consumi - afferma Tamara Bertoni Direttore Generale di Confesercenti Modena - In queste condizioni i fatturati delle imprese rischiano di restare inchiodati per molto tempo sui livelli attuali. Per questo è necessario che la politica economica del Governo sia orientata ad agganciare gli stimoli positivi che giungono dall'economia europea dove la ripresa è già iniziata. Si deve agire rapidamente e con la massima determinazione per rilanciare investimenti, occupazione e consumi. Un'azione decisa protesa a rivedere gli assetti istituzionali e volta a: rendere efficiente la spesa pubblica; ridurre in modo tangibile il carico fiscale su imprese e famiglie; superare in modo definitivo il previsto aumento dell'IVA; oltre che operare scelte concrete ed urgenti volte a sostenere il credito alle imprese".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

Di Sara/B, 10 settembre 2013 - "Trashed" il viaggio documentario di Jeremy Irons verso la consapevolezza potrebbe scuotere gli animi dei parmigiani sull' inceneritore e la raccolta differenziata-

Il nostro pianeta con la sua bellezza incontaminata che sembra non avere uguali: questo il frame che appare e inganna l' occhio distratto di chi guarda da lontano, con l' inconsapevolezza di uno spettatore esterno. Il viaggio di 97 minuti in compagnia di Jeremy Irons, va in profondità, oltre l' apparenza, ad indagare con incredulità i cinque continenti, dal Libano all'Inghilterra, dall' Asia all'America, mostrandone l' inquinamento senza limiti di sorta dall' aria alla terra e all' acqua. Un documentario, "Trashed, verso rifiuti zero" - presentato al Festival di Cannes del 2012 e distribuito in Italia da Cinehall - che non può che allarmare tanto lo spettatore quanto il produttore e interprete Jeremy Irons. Un' indagine che grazie alla lucidità e alla puntualità della macchina da presa muove un' accusa che non ammette replica nei confronti della grande economia mondiale. Immagini reali, crude sulla conseguenza dell' inquinamento globale per la salute del pianeta che non lascia scampo neppure all' uomo. "L' uomo intelligente risolve i problemi. L'uomo saggio li evita" : questa l' amara e consapevole citazione conclusiva del viaggio tra discariche stracolme e montagne di spazzatura. Un messaggio forte e non arrendevole, che lascia spazio alla lotta e alla speranza di cambiamento, più che mai attuale in una Parma divisa dal nuovo "camino". Jeremy Irons è stato infatti invitato a recarsi in città da GCR per sostenere la difficile lotta contro l' inceneritore di Ugozzolo. " È importante capire che ci sono enormi interessi finanziari in gioco, per il governo, per le amministrazioni locali, e per le compagnie che costruiranno l'inceneritore", aveva detto l' attore inglese lo scorso giugno, con parole dure e d' accusa durante la presentazione del film a Firenze, denunciando a GCR le politiche nascoste "sotto la cenere" in una intervista che campeggia ora sul blog di Beppe Grillo. Un invito a non essere passivi e inermi "Non ha senso essere ragionevoli, protestate protestate, protestate" e la consapevolezza che "Il riciclo e il riutilizzo delle nostre risorse è l'unico modo di affrontare il futuro." Consapevolezza che ora che la differenziata ha varcato le soglie anche del centro storico deve appartenere a tutti i cittadini. Un impegno comune, che vedrà la sparizione dei cassonetti stradali e permetterà di avere sempre meno rifiuto residuo, in attesa dello step successivo, previsto nella primavera 2014, con l' adozione della tariffazione puntuale. Un ulteriore incentivo che gratificherà anche gli animi più pigri, per far pagare ai cittadini solo la parte di rifiuto da smaltire e non per i materiali correttamente differenziati. Il riciclo e il riutilizzo delle nostre risorse è l'unico modo di affrontare il futuro per non restare degli spettatori passivi e incuranti di cosa sta succedendo al pianeta e di cosa ci aspetta.

 

Reggio Emilia, 9 settembre 2013 -

L'andamento congiunturale del primo trimestre 2013 è decisamente negativo: giù fatturato e investimenti. E' quanto emerge dall'analisi dei bilanci di 5.040 piccole imprese effettuata da Istat per l'Osservatorio congiunturale TrendER, realizzato da CNA Emilia Romagna e dalla Federazione Banche di Credito Cooperativo dell'Emilia Romagna.

Dati economici, dunque, più che preoccupanti che presentano un altro indebolimento rispetto al 2012: il fatturato con il –10,12% tocca il livello più basso dal 2008; crollano gli investimenti che con il –45,3% registrano anch'essi il livello più basso dal 2008. Unico segnale positivo è per il fatturato estero che registra, dopo 4 trimestri consecutivi di segno negativo, un valore tendenziale del +59%, non sufficiente, tuttavia, a compensare il crollo della domanda interna.

Inoltre, continua la stretta creditizia che ha visto contrarre i prestiti alle imprese di un –3,6% tendenziale, il che significa ben 38,7 MD di prestiti in meno alle imprese, nel periodo maggio 2012 –maggio 2013.
Il settore delle Costruzioni, dopo un secondo semestre 2012 di lieve ripresa, registra un calo del fatturato pari a -18,1% e tocca il livello più basso dal 2008. Continua la crisi del settore legno che registra un calo tendenziale del fatturato pari al –20,8%. Solo l'alimentare registra, ormai da sette trimestri consecutivi, un dato positivo alla variabile fatturato con un +2,05%.

"Per l'artigianato e la piccola e media impresa, – commenta Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA Reggio Emilia – in questi numeri vi è la conferma di una particolare pesantezza della crisi, che deriva soprattutto dalla scarsa domanda interna".

"Infatti - prosegue Dallari - lo stesso segnale positivo registrato dall'export, pur molto importante in sé, da solo non basta ad attutire gli effetti del calo del fatturato interno. Ecco perché sono urgenti politiche anticicliche che mettano velocemente in circuito risorse in grado di spingere fatturato ed investimenti, associando allo sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione interventi di riduzione della pressione fiscale sui redditi delle imprese, per ridare fiducia nel futuro e rimettere in moto un meccanismo di produzione e distribuzione delle risorse a beneficio di ampie fasce di cittadini."

Le stesse classifiche europee sulla competitività uscite nei giorni scorsi, evidenziano un arretramento molto significativo e pericoloso delle regioni italiane, anche di quelle più forti (le prime due Lombardia ed Emilia Romagna si collocano solamente al 128° e 141° posto di un totale di 262 regioni europee). Il peso dei problemi dell'Italia sulle sue "locomotive" produttive sta compromettendo la loro capacità competitiva rispetto alle regioni europee più dinamiche e ciò comporterà ulteriori difficoltà per la ripresa economica dell'intero Paese.

"Insomma – conclude il Presidente provinciale CNA – con questi dati e di fronte a questi scenari non possiamo solamente sperare in una qualche ripresa trainata da altri, che non potrà assolutamente risolvere tutti i nostri problemi, a partire dalla ripresa occupazionale. In questo scenario, serve un intervento rapido e con misure forti capaci di abbattere significativamente il costo del lavoro, dell'energia, ridurre la burocrazia. Il Governo deve dimostrare più coraggio mettendo insieme finanziamenti importanti per realizzare le grandi infrastrutture che servono al paese, per semplificare la vita a chi fa impresa e per ridurre significativamente i livelli organizzativi della Pubblica Amministrazione chiamata ad eliminare sprechi e a produrre efficienza".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

Il 21 settembre la premiazione con il Ministro Orlando

Parma, 09 settembre 2013 -
E' Montechiarugolo il comune più virtuoso d'Italia. Il paese, 10.500 abitanti alle porte di Parma, si è aggiudicato il prestigioso riconoscimento vincendo la settima edizione del Premio Comuni Virtuosi, promosso dall'omonima associazione con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
La giuria, composta dai membri del Comitato Direttivo della rete, ha voluto selezionare anche il comune migliore per ogni categoria del bando. Atri (TE) si aggiudica il primo posto nella sezione Gestione del territorio; Cannara (PG) nella sezione Impronta ecologica; Agerola (NA) nella sezione Rifiuti; Caronno Pertusella (VA) nella sezione Mobilità sostenibile; infine, la città di Udine si aggiudica il primo posto nella sezione Nuovi stili di vita.
Il Comune di Montechiarugolo beneficerà di un audit energetico gratuito fornito dal Polo Tecnologico per l'Energia di Trento, sponsor dell'iniziativa.
La cerimonia di premiazione si terrà sabato 21 settembre presso la Sala del Trono nel Palazzo del Duca a Senigallia (AN), con inizio alle 16.30, alla presenza del Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando.
Già vincitore nella categoria Impronta ecologica nell'edizione precedente, Montechiarugolo ha dimostrato una rapida e costante ascesa nella realizzazione di politiche ambientali di assoluta eccellenza, trasversalmente alle cinque linee di intervento previste nel bando. Dalle certificazioni ambientali alle centrali del risparmio energetico, dal potenzialmento dei percorsi ciclo-pedonali alla raccolta differenziata porta porta spinta, sono tante le progettualità e i risultati conseguiti nell'azione amministrativa.
"Se le politiche ambientali hanno bisogno di risorse, sono molto di più i bilanci che hanno bisogno delle politiche ambientali – commenta il sindaco Luigi Buriola -. Dobbiamo smettere di sprecare risorse, se vogliamo davvero tutelare i bilanci. Sono proprio le politiche ambientali che tutelano e producono le risorse per la main mission di un Comune, che è certamente quella sociale."

IL PROGETTO DI MONTECHIARUGOLO

"CibusOnLine" - SOMMARIO - Anno 12 - n° 36 9 settembre 2013

(Scaricabile la versione pdf allegata)


1.1 editoriale
Anche i ricchi piangono?
2.1 biologico
Ismea al Sana presenta i dati del biologico
3.1 lattiero caseario
Latte spot conferma il record di fine agosto: 51,3€ 100 litri
3.2 Borse studio
Barilla per i giovani. 10 borse di studio da 40.000€. Iscrizioni entro il 30 settembre.
4.1 eventi
50 anni di Consorzio "Parma"
5.1 vino
Si beve "Lungarotti" nei cieli russi
6.1 aviaria
AVIARIA: dopo il primo caso di contagio umano il Codacons attacca il Ministero della salute
6,2 agricoltura e istat
De Girolamo: priorità è ridare fiducia ad aziende e cittadini
6,3 novita' per bimbi
7 novità Granarolo per i bimbi
7.1 vitivinicoltura Vendemmia 2013: produzione in leggero aumento, buona la qualità

cibus 36COP

 

Domenica, 08 Settembre 2013 11:37

Ismea al SANA presenta i dati del biologico



Il 9 settembre al Sana Ismea e Sinab presentano i numeri del Biologico in Italia: superfici, operatori, colture e dinamiche del mercato nel primo semestre del 2013.

Roma, 04 settembre 2013 - -

Il mercato del bio continua a registrare tassi di crescita significativi anche in Italia, muovendosi in netta controtendenza rispetto al resto del settore alimentare. 

Mentre il food nel suo complesso sconta una crisi dei consumi con pochi precedenti (-3,7% la flessione in termini di spesa nel primo semestre del 2013 secondo il Panel famiglie Ismea GFK-Eurisko), gli acquisti di prodotti biologici mantengono un trend positivo mettendo a segno un progresso dell'8,8%. 

Alla buona performance sul mercato interno, si affianca anche un crescente orientamento all'export degli operatori nazionali. Gli ultimi dati indicano un fatturato oltre frontiera superiore al miliardo di euro, importo che rappresenta più di un terzo del giro d'affari complessivo del biologico italiano (pari a 3,1 miliardi). 
 
L'espansione del bio è anche confermata dall'incremento del numero degli operatori certificati, 49.709 nel 2012 tra produttori, preparatori e distributori, in crescita del 3% su base annua, e dall'aumento della superficie coltivata secondo il metodo biologico, che risulta pari a 1.167.362 ettari (+6,4% rispetto al 2011).
 
L'indagine, condotta da Sinab e Ismea, verrà presentata integralmente nell'ambito del convegno "I numeri che raccontano il biologico" in programma il 9 settembre alle ore 15.30 al Sana di Bologna (Sala Melodia - Centro servizi 1, piano Blocco B).

All'evento, interverranno anche il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, lo IAMB e l'Università di Ancona.

(Allegato il Programma del 9 settembre)

Sabato, 07 Settembre 2013 11:45

Prosciutto, 50 anni di Consorzio "Parma"



Il Festival del Prosciutto entra nel vivo. E dal 14 al 22 sarà in concomitanza con il "Salone del Camper".

Parma, 07 settembre 2013 -

50 e non li dimostra. Dal 6 e sino al 22 settembre a Parma e in alcuni  comuni della provincia saranno il palcoscenico di eventi per celebrare il 50esimo anno del Consorzio del Prosciutto di Parma.

L'edizione 2013 del Festival, coordinato ancora una volta da Fiere di Parma, si colora di un significato diverso perché la Corona ducale del Parma compie 50 anni: 50 anni di storia che saranno celebrati anche nel corso della manifestazione con alcune iniziative che aiuteranno a promuovere e valorizzare ancora una volta il Prosciutto di Parma. In particolare tra queste, Parma ospiterà presso i Portici del Grano per tutto il mese di settembre, una mostra fatta di immagini, documenti e altri materiali per raccontare la storia di tutte le famiglie dei produttori che hanno reso celebre il Prosciutto di Parma e che continuano a dedicarsi con la stessa passione di un tempo al proprio lavoro.
Quale migliore occasione del Festival per coinvolgere poi la ristorazione di Parma e provincia? 50 per il Parma è l'attività che vedrà 50 ristoranti creare dei menu dedicati a base di Prosciutto di Parma e giocare anche con il numero "50". Ci sarà anche un concorso on-line rivolto sia ai ristoratori sia alla loro clientela.
Tra le attività più tradizionali invece, Finestre Aperte resta la forza attrattiva della manifestazione. Una settimana in più quest'anno per assistere al ciclo di lavorazione e respirare i profumi delle cattedrali dei Prosciutti di Parma. Turisti e appassionati potranno contare su servizio di bus navetta gratuito (per info: IAT Comune di Parma, tel. 0521 218889,
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) che li accompagnerà nella zona di produzione.
Il centro città sarà poi animato da una prosciutteria che permetterà a tutti i cittadini e turisti di degustare il dolce Parma all'aperto nella splendida cornice del centro storico. Anche quest'anno inoltre, come consuetudine, il Consorzio accoglierà un gruppo di giornalisti provenienti da tutto il mondo per un tour formativo volto alla conoscenza del Prosciutto di Parma e del suo territorio.
Gli altri comuni coinvolti svilupperanno inoltre specifiche iniziative per le colline parmensi, attività sportive, stand con le eccellenze culinarie locali, degustazioni, la tradizionale gara di taglio e non mancherà la musica come ad esempio il concerto di Elio e le storie tese e Fedez a Langhirano o quelli organizzati a Collecchio in Piazza Repubblica o la rassegna Concerti a Corte, a Talignano di Sala Baganza.
Tra le numerose escursioni a contatto con la natura è da segnalare i Salti del Diavolo, una spettacolare formazione sedimentaria di strette guglie e pareti rocciose in direzione di Berceto; per la cultura invece la Fondazione Magnani Rocca, a Mamiano di Traversetolo, la Pieve romanica di San Biagio a Talignano e il Castello Pallavicino di Varano de' Melegari.
Da non perdere la visita al Museo del Prosciutto e dei Salumi di Parma, nell'antico Foro Boario di Langhirano, così come – su tutto il territorio - le degustazioni del Prosciutto di Parma in abbinamento ai migliori vini.

 

Dalla Edizione 2003 - il 40esimo anno

Domenica, 08 Settembre 2013 10:28

Si beve "Lungarotti" nei cieli russi

 

VINO: AEROFLOT SCEGLIE LUNGAROTTI PER TUTTE LE TRATTE INTERNAZIONALI

di Virgilio -
Parma, 08 settembre 2013-
Nel triste panorama quotidianamente rappresentato dalla crisi economica più lunga dei tempi moderni, l'export agroalimentare si è distinto per efficienza e soprattutto perchè ha mantenuto e, in certi casi, migliorato i posizionamenti sui mercati internazionali.
Tutto ciò grazie all'intraprendenza degli imprenditori nazionali che, singolarmente o in via associata, hanno consolidato una loro quota produttiva al mercato estero.
E' il caso di Lungarotti, la casa vinicola perugina, che ha recentemente firmato l'accordo con Aeroflot Russian Airline.
Sempre più Russia, quindi, nel portfolio Lungarotti grazie all'accordo con Aeroflot, che ha scelto ancora una volta il vino dell'azienda umbra per la business class di tutte le sue tratte internazionali. Dopo il Rubesco, il rosso simbolo Lungarotti e apripista della liason con la compagnia di bandiera russa, da settembre e per il prossimo biennio, sarà infatti protagonista il Brezza, un giovane bianco Igt a base di Chardonnay, Pinot Grigio e Grechetto, prodotto ogni anno in 400mila bottiglie.
Per l'amministratore unico dell'azienda, Chiara Lungarotti: "La wine partnership con il principale vettore nazionale russo - messa a segno grazie al nostro importatore Simple - è doppiamente strategica per la sua incidenza commerciale e soprattutto per l'alto numero di tratte coperte che ci consentirà di essere presenti in aree obiettivo fondamentali per lo sviluppo internazionale del gruppo. Lo scorso anno il nostro mercato in Russia è cresciuto del 100%: per il prossimo futuro puntiamo sulla notorietà del marchio anche in altre aree limitrofe, in virtù della recente Unione eurasiatica, che oltre a Mosca comprende Kazakistan e Bielorussia".
Lungarotti, che il prossimo ottobre sarà wine partner del Forum Eurasiatico di Verona, ha chiuso l'ultimo biennio con un valore dell'export in crescita del 35%, con vendite in oltre 50 Paesi nel mondo. Complessivamente i vini delle Cantine Giorgio Lungarotti contano circa 2,1mln di bottiglie all'anno, prodotte nei 250 ettari delle tenute di Torgiano e Montefalco.
Aeroflot Russian Airlines comprende oltre 120 aeromobili e trasporta ogni anno oltre 14mln di passeggeri con tratte verso 97 città e 49 Paesi.

Lungarotti Brezza

Domenica, 08 Settembre 2013 10:12

7 novità Granarolo per i bimbi


Una Gamma di prodotti realizzati per l'infanzia da 1 a 3 anni e studiata con il contributo di esperti in nutrizione infantile.

- di Lamberto Colla Parma, 8 settembre 2013 -

C'è qualità e qualità. Qualità e sicurezza sono un obiettivo di base per qualsiasi prodotto alimentare che sia esso destinato alla alimentazione umana o animale. Ma quando si tratta di infanzia allora tutti gli standard qualitativi devono necessariamente alzarsi. Perciò, tutto ciò che si rivolge a questo "pubblico" di piccini, deve raggiungere il picco di eccellenza. Prodotti per l'infanzia, quindi, sinonimo di consolidata tradizione qualitativa e, come andava di moda negli anni '80, di Total Quality.
Così deve avere pensato Granarolo quando ha deciso di creare questa nuova linea di prodotti, ben 7 per la precisione, interamente dedicata al target tra 1 e 3 anni. Consumatori inconsapevoli e perciò ancor più fragili. Un campo delicato e un progetto complesso che richiesto circa 3 anni di gestazione e il sostegno autorevole di un comitato di esperti in nutrizione infantile.
Il risultato è "Granarolo Baby". Prodotti nutrizionalmente equilibrati, ideali per la merenda e la colazione, per una crescita sana sin dai primi anni di vita che, come sopra menzionato, devono rispettare gli elevati standard qualitativi.La linea è composta da tre tipologie di prodotto (latte crescita, merenda fresca yogurt crescita, e crema crescita) ognuna con delle referenze di gusto differenti (Uht, Alto pastorizzato, fragola, banana, mela, fior di latte cioccolato al latte), ma con un comune denominatore: sono tutte a base di latte fresco alta qualità garantito dalla filiera Granarolo composta da 1.000 allevatori italiani e 60.000 mucche alimentate in modo naturale.
Una precisa operazione di marketing che premia il traguardo qualitativo al quale, la società bolognese, ha da sempre tenuto sotto mira.
Una impegno e una responsabilità che Granarolo saprà assolvere con altrettanto livello qualitativo.

Granarolo2 Bimbu gde

 

Export agroalimentare può essere traino con record 34 miliardi nel 2013


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"I dati dell'Istat sulla fiducia delle imprese sono la migliore notizia dopo l'abolizione dell'Imu e il sostegno a cassintegrati ed esodati. E in questo contesto fa piacere rilevare che la crescita delle esportazioni nell'agroalimentare conferma un trend estremamente positivo, con un aumento del 7 per cento registrato sempre dall'Istat nel primo semestre. Quindi nel 2013 supereremo il record di esportazioni, raggiungendo i 34 miliardi".

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commenta i dati Istat sulla fiducia delle imprese e quelli sull'export agroalimentare nel primo semestre 2013, dai quali si può stimare una crescita su base annua fino a 34 miliardi di euro. 

"Preoccupano, invece, i dati odierni sulla disoccupazione, in particolare su quella giovanile. Abbiamo l'obbligo - prosegue il Ministro - di accelerare e portare in porto entro Natale risposte in tema di semplificazione e accesso al credito, che sono problemi reali che rendono complessa la vita degli imprenditori agricoli. Mi auguro di avere subito un confronto con le organizzazioni di categoria per stilare un calendario preciso delle azioni concrete da fare e per discutere insieme anche della Pac e conseguenti ricadute".

"Ma la cosa più importante adesso è che tutti, davvero tutti favoriscano il ritorno della fiducia. Il premier Letta ancora una volta ha compreso perfettamente quale importanza possa avere, ai fini del ritorno della fiducia, la cancellazione di una tassa e l'immissione di liquidità immediata nel circuito virtuoso dei consumi. L'agricoltura non vuole giocare in difesa - conclude il Ministro -, ma trainare l'intero Made in Italy sui mercati esteri. Il giudizio sul nostro operato, ancora una volta, sarà dettato dalle cose che faremo o non faremo nell'interesse pubblico".
(Mipaaf)

 

Il 40% destinato ai DOC e DOCG, il 30% a IGT, il resto a a vini da tavola.

Roma, 2 settembre 2013 -
Qualità più che buona e una produzione stimata tra i 42 e i 44,5 milioni di ettolitri, in leggera crescita rispetto allo scorso anno. Sonoi numeri della vendemmia 2013 secondo una prima analisi della Coldiretti sulla base delle stime Assoenologi. Rispetto agli scarsi raccolti del 2012 si prevedono aumenti fino al 5 per cento per Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio e Umbria, fino al 10 per cento per Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, Liguria, Molise, Basilicata e Calabria, fino al 15 per cento per Trentino Alto Adige, Campania e Puglia ed una punta fino al 20 per cento in Abruzzo mentre cala la produzione nel Friuli Venezia Giulia (-5 per cento) dove il raccolto è in calo.
Le operazioni sono scattate con quindici giorni di ritardo rispetto allo scorso anno ma in linea con i tempi tradizionali della vendemmia, per effetto dell'andamento climatico con temperature estive, non eccessivamente bollenti e con escursioni termiche, che hanno favorito una ottima maturazione delle uve. L'attività di raccolta è iniziata con le uve pinot e chardonnay mentre tra settembre e ottobre sarà la volta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo, fino a novembre quando si chiuderà con le uve di Aglianico.
Le previsioni saranno progressivamente aggiornate perché molto dipenderà dalle prossime settimane in cui si inizierà a raccogliere tutte le altre uve ma se non ci saranno sconvolgimenti si prevede una buona qualità con la produzione che sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 331 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 59 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento a vini da tavola. La produzione di vini bianchi quest'anno dovrebbe superare leggermente quella dei rossi.
L'Italia con la vendemmia 2013 è quindi il secondo produttore mondiale di vino dopo la Francia in cui la produzione è stimata pari a 46 milioni di ettolitri in aumento del'11 per cento rispetto allo scorso anno. Al terzo posto tra i Paesi produttori si classifica la Spagna seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina che è in forte crescita anche nei consumi.
La vendemmia attiva un motore economico che genera oltre 9 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da occupazione a 1,2 milioni di persone. Sono coinvolti 650mila ettari di vigne e oltre 250mila aziende vitivinicole dove quest'anno rispetto al passato si prevede la presenza di un maggior numero di italiani rispetto agli extracomunitari, come confermano le richieste di lavoro.

(fonte Coldiretti)

Parma, 5 settembre 2013 -

Il 5 ottobre incontro a Fidenza sull'energia e la solidarietà scoprendo un condominio modello di efficienza energetica, condivisione e sostenibilità ambientale -

Partendo dal desiderio di convivenza di un gruppo di famiglie unite dal rispetto per l' ambiente, quello che poteva essere un comune cohousing si è trasformato in un nuovo modello abitativo. Invertendo la normale strategia di mercato il progetto "Ecosol", di Sistema Energia, è partito dalle esigenze di alcuni nuclei famigliari per costruire un condominio su misura per loro. Un ambiente unico, praticamente a emissioni zero,
che verte sul concetto di sostenibilità, declinato non solo dal punto di vista ambientale, ma anche sociale e che si allarga alle esigenze del territorio arrivando sino a quello economico, per un' energia pulita, nel rispetto delle persone, dell'ambiente e ad un costo accettabile. Partendo dall' attenzione all' utilizzo delle risorse, alla salubrità degli spazi, alla scelta di materiali di recupero, al risparmio energetico per ridurre al minimo l' impatto sull' ambiente, il progetto ha preso piede fondandosi sul concetto di condivisione esteso a 360 gradi. Non solamente condivisione di spazi comuni, ma dei servizi materiali come la gestione dell' energia fatta collettivamente o il babysitteraggio, sistemi di car-sharing e car-pooling e così via, creando un gruppo di mutuo aiuto capace di affrontare tutto in modo collettivo, arrivando perfino a processi di lavorazione dell' edificio stesso. Il progetto ha promosso infatti anche l'autocostruzione di alcune parti dello stabile, un esempio fra tutti, il salone che è stato tamponato con balle di paglia dai condomini stessi, esempio lampante di aggregazione e partecipazione collettiva. L' evento formativo che si terrà il 5 ottobre presso il condominio Ecosol approfondirà il tema dell' energia legata alla solidarietà, i suoi valori e gli aspetti tecnici del progetto Co - energia. Per partecipare alla giornata, si può consultare il programma sul sito di Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma .


Dal 2007 - inizio della crisi - ad oggi hanno chiuso in Italia oltre settemila allevamenti.

 

di Virgilio - Parma, 5 Settembre 2013 -

Unica variazione sensibile si è registrata alla borsa di Parma relativamente al prezzo del burro zangolato ricavato da panna fresca. Dopo diverse settimane di stasi con un secco +5,45%, la preziosa materia prima di diretta derivazione dalla lavorazione del latte destinato alla caseificazione in formaggio Parmigiano Reggiano, ha quotato 2,90€. Un allineamento alla borsa milanese che nella settimana precedente aveva fatto registrare un +4,76% quotando il burro zangolato a 3,30€/kg e confermato nell'ultima seduta borsistica del 2 settembre.
Invariati invece i prezzi delle due principali DOP - Grana Padano e Parmigiano Reggiano - su tutte le piazze. Un aggiustamento del Grana Padano si è registrato a Milano che ha visto migliorare di 5 centesimi la quotazione del 9 mesi portando il prezzo minimo a 6,75€/kg (contro i 6,70€/kg) pur confermando la massima quotazione fissata a 7€/kg.
Come da diverse settimana veniva anche da noi rilevato il maggior fermento lo si è indubbiamente registrato fermento sul latte spot alla Borsa di Verona. Nella due seduta post ferragostane si è assistito a un rimbalzo del 3,16% subito seguito da un ulteriore aumento del 3,16% registrando così il record di sempre a 51,03€/100 litri di latte.
Si tratta del valore massimo mai registrato - sottolinea la Coldiretti - per il latte italiano con un aumento del 22 % rispetto allo scorso anno. L'andamento crescente delle quotazioni è stato determinato a livello internazionale dalla scarsità dell'offerta nei principali Paesi produttori che ha condizionato le importazioni in Italia dove peraltro è in calo il latte raccolto. Dall'inizio della crisi, prosegue la nota, nel 2007 ad oggi hanno chiuso in Italia oltre settemila allevamenti con la produzione di latte che nei circa 38mila allevamenti rimasti nei primi sei mesi del 2013 si è ridotta in media di oltre il 3% rispetto allo scorso anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Agea, ma è possibile che il deficit possa ulteriormente aggravarsi.
Il taglio della produzione è stato del 2,45%, in Lombardia, 2,15% in Emilia Romagna, del 2,73% in Piemonte, del 5,86% in Friuli, del 4,70 in Veneto, del 7,86% nel Lazio, del 5,40% in Puglia, del 4,89% in Campania e del -4,76% in Sardegna, con il record negativo fatto segnare nelle Marche (-10,32%).

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Mercoledì, 04 Settembre 2013 16:41

L' autobus con il giardino sul tetto

Parma, 4 settembre 2013 -

Attrazione turistica o meno, finalmente un mezzo di trasporto pensato per ripulire l' aria delle città. Autoculturale è l' esperimento itinerante per le vie di Girona, in Spagna, di Marc Granen, arredatore d'esterni e paesaggista, che si è prefissato di espandere l'area verde urbana aumentando l'assorbimento di CO2 nell'aria. Il progetto è nato dall'idea di sfruttare spazi in cui il verde normalmente non esiste per rendere le città più vivibili e contribuire a garantire un'aria più respirabile ai loro abitanti. L' Autocultural è un classico autobus sul cui tetto è stato creato un prato. Un prato sì, capace di far crescere piantine basse grazie ad uno strato di componenti idroponici, che non appesantisce il mezzo. E se non si trova un autista col pollice verde? Non importa perché le piantine verranno innaffiate grazie all' acqua emessa dal sistema di aria condizionata di bordo. Una soluzione che se applicata su tutti i mezzi pubblici amplierebbe in maniera esponenziale le superfici verdi delle aree urbane.

Parma, 3 settembre 2013 -

Il progetto Agrivillaggio, unico al mondo, al centro di un convegno a Vicofertile Sabato 7 settembre 2013  -

Fantascienza o ritorno al passato? Forse entrambe, o più semplicemente conoscenza e utilizzo di tecnologie avanzate applicate nel rispetto ambientale. Sembra utopistico, ma l'idea che prenderà piede nell' "Agrivillaggio" di Vicofertile, a pochi chilometri da Parma, è proprio quella di sviluppare un quartiere che ha come centro operativo un' azienda agricola. Questo il progetto portato avanti dall' agricoltore Giovanni Leoni, che verrà presentato sabato a Vicofertile in presenza del Sindaco Federico Pizzarotti, nel convegno a partecipazione gratuita, previa iscrizione sul sito www.agrivillaggio.it. Un prototipo, che presto potrebbe diventare realtà e portare con sé un cambio rivoluzionario sulla qualità della vita. Tre i protagonisti: la comunità, la terra e l'economia. Uno piede nel passato, nel ritorno all' integrazione delle attività umane con i cicli naturali, per ritrovare uno stile di vita sano, con un lucido sguardo al futuro, che sfrutta i mezzi tecnologici di oggi e sviluppa un' economia di servizi capace di produrre sia una riduzione dei costi per chi la consuma, sia un maggior valore economico per chi la produce, partendo dall' agricoltura. L' Agrivillaggio, fondandosi sul bisogno di rapporti sociali di vicinato che sono stati estirpati dal vivere urbano, è un quartiere capace di essere autosostenibile a livello alimentare, energetico e della raccolta dei rifiuti, capace di offre ai suoi abitanti cibo e servizi a chilometri zero. Un progetto ambizioso che non si pone limiti di confine. Parma è solo una delle tante città dove può nascere un Agrivillaggio. Ognuno infatti può essere riadattato sulle necessità della comunità locale e quindi sorgere nelle più disparate parti del mondo. Un progetto tutt' altro che utopistico, più che mai attuale, che si fonda su una lucida consapevolezza della crisi, portando uno stile di vita low cost ai massimi livelli di qualità della vita.

Bologna, 2 settembre 2013 -

AMBIENTE. INTERROGAZIONE CAVALLI (LEGA) SULLE CRITICITÀ EMERSE NELLA GESTIONE DEL PARCO FLUVIALE DEL TREBBIA -

La legge regionale 19/2009 ha istituto il Parco regionale fluviale del Trebbia; la L.r. 24/2011 ha poi riorganizzato il sistema regionale dei parchi, delle aree protette e dei siti della Rete Natura 2000, ponendo il parco del trebbia sotto la competenza dell'Ente di gestione per i parchi e la biodiversità Emilia Occidentale.
Stefano Cavalli, del gruppo Lega Nord Padania, interroga la Giunta per segnalare come da quando la gestione del Parco è passata sotto il nuovo Ente non sia ancora stata siglata alcuna convenzione con la Provincia che consenta ai guardiapesca e alle guardie ecologiche di effettuare le necessarie attività di controllo e sanzione all'interno dei confini del parco. Il trasferimento di competenze, aggiunge il consigliere, avrebbe inoltre provocato una scarsa o inefficace azione di vigilanza e controllo sulla pesca di frodo, sull'abbandono di rifiuti, l'accensione di fuochi e il transito di automezzi in aree in cui è vietato. Infine, risulta a Cavalli che l'intera macro-area dell'Emilia occidentale possa disporre oggi di solo cinque guardiaparco.
Il consigliere chiede alla Giunta come intenda attivarsi per affrontare e risolvere questi punti critici.
(rg)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Lunedì, 02 Settembre 2013 08:25

WWF Parma e l'inceneritore

 

Il rispetto delle opinioni è il primo passo verso la democrazia.

di Lamberto Colla -
Parma, 2 settembre 2013 -
E' indubbio la questione dell'inceneritore acceso, forse in modo definitivo, è questione che fa "bruciare" e alle volte anche perdere di lucidità con il rischio di lasciarsi trasportare dalla emotività più che dalla ragione.
Il problema della gestione dei rifiuti ed il loro smaltimento è, a mio personale giudizio, molto complesso e non risolvibile con "inceneritore SI o inceneritore NO". Una domanda da porre eventualmente in via preliminare ai cittadini attraverso un referendum popolare dall'esito quasi scontato: "inceneritore NO".
Nel frattempo il problema rimarrebbe irrisolto per molti anni ancora.
Proprio per la complessità del problema risulta difficile pensare a una sola ed unica soluzione. Come spesso accade per i problemi complessi la soluzione definitiva si raggiunge attraverso una sequenza di risposte semplici.
Opinioni diverse possono produrre arricchimento alla discussione e, forse, indirizzare l'opinione collettiva verso una terza e migliore soluzione.
Perchè ciò accada è indispensabile che tutte le menti siano aperte e ricettive. Se esistono preconcetti o chiusure dogmatiche risulterà difficile trovare la migliore soluzione anche al più semplice dei problemi.
Così come si sta operando al mantenimento della massima "bio-diversità", alla salvaguardia della maggior numero di specie e razze, mi sembra impossibile che altrettanto non si possa fare con l'opinione.
E se poi qualcuno riporta un'opinione non totalmente allineata, magari "un giornaletto web in cerca di qualche click a buon mercato" lo si attacca ferocemente.
E' il caso del comunicato del wwf di Parma a firma del Presidente Rolando Cerri in relazione alla opinione di un attivista (ex Presidente del wwf di Parma) postata sul profilo facebook personale e riportata da un periodico digitale locale.
Il comunicato in questione, giustamente, sottolinea la posizione ufficiale dell'organizzazione sulla questione dell'inceneritore, ma si scaglia contro il giornale che ha riportato la notizia (documentata peraltro) e nulla riporta al riguardo del commento del proprio attivista.
Il rispetto delle opinioni e di chi le divulga è il primo passo verso la democrazia. Dalla "bio-diversità" alla "opinion-diversità" sarebbe auspicabile.

Il Comunicato wwf di Parma 
Negli ultimi giorni un post pubblicato su FB dal nostro Attivista Enrico Ottolini, contenente una sua personalissima opinione sull'avviamento dell'inceneritore, è stato arbitrariamente contrabbandato come posizione del WWF di Parma.
Come Associazione siamo sempre stati contrari alla costruzione dell'impianto di Ugozzolo, contro la quale ci siamo attivati in molti modi in questi anni.
Manifestazioni pubbliche, comunicati stampa, atti formali come un ricorso al Capo dello Stato sono lì a ricordarlo.
Riteniamo che l'accensione dell'inceneritore sia un grave errore, una grande occasione persa per la Città, e una pesante sconfitta per noi. E' davvero inaccettabile che gli sforzi, la passione e la buona fede di tanti Soci e Attivisti vengano messi in ombra dalla scorrettezza di un giornaletto web in cerca di qualche click a buon mercato.
Rolando Cervi
WWF Parma

Domenica, 01 Settembre 2013 15:57

"Cibus on Line" n° 35 del 2 settembre 2013

 

 

SOMMARIO - Anno 12 - n° 35 2 settembre 2013

(scaricabile pdf in ALLEGATO)

cibus35-02 settembre13
1.1 editoriale
Promessa mantenuta o la solita bufala? Storditi dal TASER
2.1 marketing
Porte aperte in Irlanda il 10 ottobre
3.1 lattiero caseario
Leggera ripresa per il Grana Padano
3.2 lattiero caseario
Grillo? "Un atto di terrorismo". Dura replica del CFPR al leader politico
4.1 agricoltura
IMU agricola, No Grazie!
5.1 aviaria
Aviaria, la salute prima di tutto poi pensiamo alla ricaduta economica
6.1 sicurezza
Mais OGM, la mozione di Barbati (IDV) in Regione Emilia Romagna
6,2 crisi
Crolla la spesa degli italiani a tavola

7.1 sanita' 

Quarto caso di aviaria a Mordano

 

Domenica, 01 Settembre 2013 09:30

Porte aperte in Irlanda

Agroalimentare: iniziativa con importatori e buyer irlandesi a Dublino.

 

Il 10 ottobre a Dublino, le aziende agroalimentari potranno entrare nel mercato irlandese dalla porta d'ingresso grazie alla FIBI. La formula è quella degli incontri B2B, atti a favorire lo sviluppo di rapporti di collaborazione commerciale tra aziende italiane e potenziali compratori irlandesi interessati ad inserire i prodotti Made in italy nel mercato Irish.

La FIBI - Federation of Italian Business in Ireland - è una struttura di collegamento tra Italia e Irlanda e organizza periodicamente queste iniziative per favorire i contatti commerciali delle aziende italiane.

Il progetto prevede un'azione iniziale di selezione degli importatori in Irlanda in base alle tipologie di prodotti offerti dalle aziende partecipanti e alle specifiche richieste di prodotti sul mercato.
Successivamente verrà strutturata, per ogni singola azienda partecipante, una serie di incontri B2B con i partner selezionati al fine avviare i primi accordi commerciali.
L'azienda sarà assistita dal personale bilingue della FIBI durante in tutto il processo degli incontri e nella fase di follow-up dei contatti realizzati in Irlanda.
Gli operatori che parteciperanno agli incontri diretti rientrano nelle seguenti categorie: Manager di Ristoranti, Importatori Specializzati, Head Chef, Floor Manager, Distributori Specializzati, Titolari di negozi gourmet, Titolari di take away, Wine shop, Delicatessen shop, Negozi off-licence, Catene di supermercati, Scuole di cucina.
L'iniziativa si svolgerà presso il "Pinocchio Italian Restaurant" a Dublino.

Il precedenti incontri BtoB hanno registrato la partecipazione di oltre 100 aziende agroalimentari italiane ed oltre 70 buyer irlandesi ottenendo la chiusura di importanti accordi commerciali.

Per vedere le foto dei BtoB: http://www.ita.fibiltd.com/galleria-foto.html 

Per vedere tutti i video dei precedenti BtoB: www.youtube.com/subscription_center?add_user=FIBIDUBLIN 

Per informazioni e partecipazione contattare: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Brevi note sull'Irlanda
Dall'adesione all'Unione europea, nel 1973, la Repubblica di Irlanda (Éire) si è trasformata da paese prevalentemente agricolo in "Tigre celtica", ossia in un'economia moderna e tecnologicamente avanzata.
Il territorio agricolo pianeggiante domina la maggior parte dell'interno del paese, che è inframmezzato da bassi rilievi collinari e comprende vaste aree di paludi e laghi. A ovest sono presenti montagne costiere che in alcuni punti superano 1 000 metri di altezza. Una popolazione di circa 4,5 milioni di abitanti che per circa un terzo risiede a Dublino. Piatti semplici a base di carne e verdure bollite (patate, carote, rape e pastinaca) sono gli elementi principali della cucina tradizionale irlandese.

di LGC e informazione.it - comunicati stampa -

 

Domenica, 01 Settembre 2013 10:21

Grillo? "Un atto di terrorismo".


 Dura replica del CFPR al leader politico

- "Un atto di terrorismo nei confronti dei consumatori, originato da affermazioni gratuite legate alla politica e prive di qualsiasi fondamento scientifico". Così il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, commenta le affermazioni di Beppe Grillo a proposito dell'inceneritore di Parma e dei sui effetti sui prodotti tipici locali, tra i quali proprio il Parmigiano Reggiano.
"Decine di migliaia di operatori economici e di lavoratori, così come milioni di consumatori - osserva Alai - meritano ben altro rispetto, così come lo merita un'eccellenza agroalimentare come il Parmigiano Reggiano; a nessuno sono dunque permesse basse strumentalizzazioni come quella che, in nome di una contesa politica, ha messo in atto Beppe Grillo con dichiarazioni della cui gravità è chiamato a risponde".

(Fonte CFPR)

Beppe Grillo

Domenica, 01 Settembre 2013 09:34

IMU agricola, No Grazie!



La posizione delle organizzazioni di categoria sull'abrogazione dell'IMU in agricoltura.


Agrinsieme: "La cancellazione dell'Imu agricola incoraggia la ripresa e gli investimenti nel settore primario"
Coldiretti: Ora completare iter per la dismissione dei terreni pubblici


- Agrinsieme -
"Una decisione che incoraggia la ripresa e gli investimenti in agricoltura". Questo il primo commento di Agrinsieme (il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane) all'abolizione della prima rata dell'Imu 2013 e alla decisione di una sua definitiva cancellazione per l'anno in corso.
Il Governo ha mantenuto un impegno: il ministro Nunzia De Girolamo ne aveva fatto la priorità del suo incarico ed il premier Enrico Letta, con il vice premier Angelino Alfano, hanno condiviso quella impostazione, attribuendo al settore primario un ruolo strategico.
Hanno così risolto il problema che Agrinsieme aveva posto fin dalla prima istituzione della tassa sugli immobili: cioè averla applicata su beni produttivi e in una misura insostenibile rispetto ai redditi d'impresa del settore. Una denuncia tempestiva che ha trovato nei molti documenti prodotti in questi mesi ragioni evidenti.
Ora il Governo sarà impegnato ad una revisione complessiva della tassazione immobiliare nel quadro della Legge di stabilità: dal confronto necessario il settore si attende una linea coerente di valutazione delle proprie possibilità impositive per non ripercorrere quanto accaduto con l'Imu, tema oggi finalmente risolto, e con l'Ici che è stata fonte di forte sperequazione per la tassazione dei terreni agricoli
- Coldiretti -
Ora completare iter per la dismissione dei terreni pubblici
"L'abolizione dell'Imu spinge l'occupazione dei giovani in agricoltura dove uno dei principali ostacoli all'ingresso è proprio determinato dalla disponibilità di terreni e fabbricati rurali colpiti ingiustamente dalla tassa". E' quanto ha affermato il delegato dei giovani della Coldiretti Vittorio Sangiorgio nel commentare l'abolizione dell'Imu sui terreni e i fabbricati rurali. E' stata finalmente eliminata una delle ragioni che - ha sottolineato Sangiorgio - ha frenato gli investimenti nel settore di tantissimi giovani che desiderano oggi fare impresa in agricoltura ma anche la crescita delle oltre 59mila imprese condotte da giovani under 35 già presenti in Italia. Questo importante intervento sul piano fiscale - ha concluso Sangiorgio - contribuisce ad aumentare l'efficacia del piano di dismissioni dei terreni pubblici a favore dei giovani agricoltori il cui iter ci auguriamo possa essere completato a breve. Il Governo, nonostante le oggettive difficoltà che vive il Paese, ha mantenuto l' impegno assunto con determinazione dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo davanti ai nostri soci nel patto per l'agricoltura, dimostrando di credere nell'agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese" ha affermato con soddisfazione il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che si tratta di "una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera". Il gettito 2012 dell'Imu agricola è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali. L'Imu agricola è stata pagata da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600mila agricoltori professionali (aziende agricole) secondo i dati divulgati dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

- Roma, 29 agosto 2013 -

 



Rischio paralisi in Emilia: da sola "fa" il 15% delle uova italiane.

di Lamberto Colla -
Parma, 01 settembre 2013 - 
I controlli hanno funzionato come tutti si aspettavano da quel gioiello che il servizio veterinario nazionale. Una sicurezza troppo spesso messa alla prova ma dalla quale ne è sempre uscito a testa alta per il proprio orgoglio ma soprattutto per la salute della popolazione.

Non si dovrà mai abbassare la guardia anzi, sulla spinta di una economia freneticamente globalizzata, sempre più frequentemente dovranno essere aggiornati i protocolli e le conoscenze sulla prevenzione e profilassi da agenti patogeni fino a poco tempo prima del tutto sconosciuti, almeno alle nostre latitudini.

Il caso aviaria ha nuovamente messo in evidenza la fragilità del sistema agricolo. Esposto alle intemperie e alle bizze del "meteo" da sempre e negli ultimi anni addirittura un po troppo, ma anche da aggressioni patogene che rischiano di mettere in ginocchio interi settori. Oggi è toccato al settore avicolo, domani potrà essere quello suinicolo e così via. Tutti i "distretti", ovvero quelle aree nelle quali sussiste una particolare concentrazione di una specifica attività, sono particolarmente sensibili e i danni possono raggiungere proporzioni elevate sia per le imprese ma per tutto il sistema socio economico della zona proprio per l'indotto economico che questi distretti sono in grado di generare .

"Non c'è nessun pericolo - conferma la CIA Confederazione Italiana Agricoltori- per la salute umana che possa derivare dal consumo di uova e carni avicole ma certo il dilagare dell'aviaria in Emilia fa temere effetti economici e occupazionali molto pesanti per gli allevatori e per tutto il territorio. Non si può dimenticare che la regione da sola accentra oltre il 15 per centro dei volumi di produzione italiana, pari a oltre 12 miliardi di uova l'anno, e compreso l'indotto dà lavoro a circa 6mila persone solo nell'area romagnola.
Certo è difficile fare una stima dei danni con le operazioni di sanificazione e gli abbattimenti cautelativi tuttora in corso -osserva la Cia- ma è chiaro che bisognerà fare il possibile per evitare il blocco del comparto, in primis con la garanzia dell'arrivo degli indennizzi comunitari in tempi rapidi e certi."

Ancora una volta l'Emilia è sotto flagello; dal terremoto dello scorso anno per passare alla tromba d'aria modenese, apice di una lunga ed estesa stagione piovosa, per giungere all'aviaria ferrarese di questo agosto 2013.
L'invasione delle cavallette ancora manca all'appello ma, giusto per non farsi mancare nulla, la Zanzara Culex sta spargendo un po di West Nile Virus.
Sarà per questi motivi che FIREM e DOMETIC hanno tentato di scappare in Polonia e in Cina, rispettivamente, durante la pausa ferragostana?

Domenica, 01 Settembre 2013 08:02

Crolla la spesa degli italiani a tavola


Italiani alla ricerca delle promozioni e del low cost.

 

Crolla la spesa degli italiani a tavola dall'olio di oliva extravergine (-10 per cento) al pesce (-13 per cento), dalla pasta (-10 per cento) al latte (-7 per cento), dall'ortofrutta (-3 per cento) alla carne (-2 per cento). E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti sugli effetti piu' drammatici del calo del potere di acquisto provocato dalla crisi, sulla base dei dati Ismea-Gfk Eurisko relativi al primo semestre dell'anno che fanno registrare complessivamente un taglio del 4 per cento nella spesa alimentare delle famiglie italiane.
 
A calare c'è anche la spesa per l'acqua minerale (-6 per cento) e le bevande analcoliche gassate (-9 per cento) e non (-6 per cento) mentre ad aumentare - sottolinea la Coldiretti - è invece la spesa per le uova (+4 per cento) e per la carne di pollo naturale (+6 per cento) come sostituti delle carni piu' care per garantire comunque un apporto proteico adeguato nell'alimentazione. 
 
Si riscontra in maniera generalizzata, un calo della spesa superiore a quello dei volumi acquistati, che fa pensare - sostiene la Coldiretti - ad un orientamento delle famiglie verso prodotti in promozione o di prezzo inferiore. Una conferma - continua la Coldiretti - viene dal fatto che le vendite dei cibi low cost nei discount alimentari sono le uniche a far segnare un aumento nel commercio al dettaglio in Italia con un +1,3 per cento mentre calano tutte le altre forme distributive a partire dai piccoli negozi che fanno registrare un tonfo del - 4 per cento, gli ipermercati (-2,5 per cento) e i supermercati (-1,8 per cento), nei primi cinque mesi dell'anno.
 
 A cambiare è quindi purtroppo anche il livello qualitativo degli alimenti acquistati con un aumento della presenza di prodotti low cost che - conclude la Coldiretti - non sempre offrono le stesse garanzie di sicurezza alimentare.
(fonte coldiretti)


MOZIONE BARBATI (IDV): REGIONE PRESIDI DIVIETO COLTIVAZIONE


La Giunta dovrà adottare ogni misura necessaria a presidiare, sull'intero territorio regionale, il "divieto di coltivazione del mais di qualità Mon 810 introdotto dal decreto del ministero della Salute del 12 luglio 2013".
Lo chiede una mozione presentata dalla consigliera Liana Barbati (Idv), in cui si specifica che queste "misure cautelari provvisorie" sono state assunte dal ministero a fronte "dell'inerzia della Commissione europea", a cui lo stesso ministero, unitamente a quello delle Politiche agricole, aveva richiesto "l'adozione di misure urgenti di prevenzione e contenimento dei rischi connessi alla coltivazione" di questo mais geneticamente modificato, che, secondo l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) produrrebbe una "tossina in grado di incidere negativamente sulla salute, sull'ambiente e sull'agrobiodiversità", "rischi tali da giustificare un rafforzamento delle misure di gestione e di sorveglianza" per "ridurre le possibili conseguenze" negative. 
Barbati sollecita quindi la Regione a "proseguire nell'attività di vigilanza e controllo" circa la "diffusione delle colture geneticamente modificate e alla presenza di Ogm nell'alimentazione umana e animale", sul territorio dell'Emilia-Romagna, "al fine di tutelare i consumatori, l'agricoltura, l'ambiente e la biodiversità".
 Nel documento, si invita infine Il Governo ad attivarsi in sede europea, e in particolare nei confronti del Consiglio della UE, perché sia "tempestivamente perfezionata la procedura legislativa ordinaria di approvazione della proposta di regolamento" "che modifica la direttiva 2001/18/CE per quanto concerne la possibilità degli Stati membri di limitare o vietare la coltivazione di Ogm sul loro territorio".
 Proposta della Commissione europea - si legge nella mozione - già approvata dal Parlamento di Strasburgo nella seduta del 5 luglio 2011, che, tuttavia, non è stata ancora approvata dal Consiglio dell'Unione, fatto che preclude il perfezionamento del procedimento legislativo e quindi l'approvazione del relativo regolamento.

Reggio Emilia, 30 agosto 2013 -

A Reggio Emilia la prima edizione di EcoHappening sede dell'Università degli Studi di Modena - Reggio Emilia il 31 agosto ed il 1 settembre -

Momenti di riflessione per capire quanto le azioni quotidiane di ognuno abbiano una grande influenza sull' ambiente in cui viviamo attraverso incontri con autorevoli relatori del mondo istituzionale, economico ed accademico, teologi, ministri del culto, giornalisti, tutti uniti dalla necessità di condividere il concetto che azione e pensiero siano portatori di valori e di rispetto per la bellezza del mondo circostante. EcoHappening nasce da una idea di FE.DA. Srl, in collaborazione con l'Università degli Studi di Modena - Reggio Emilia, condivisa da un gruppo di amici, che grazie alle sensibilità istituzionali, accademiche, cattoliche ed economiche permettono la realizzazione di questa prima edizione. La manifestazione gode del patrocinio e della collaborazione di molti sostenitori tra cui la Provincia di Reggio Emilia, il Comune di Reggio Emilia, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Unindustria Reggio Emilia.
L'obiettivo è realizzare un luogo di incontro, di confronto tra mondo laico e cattolico, e di scambio di esperienze, opportunità, idee e proposte per la tutela dell'ambiente e del nostro futuro, partendo proprio dall'esperienza cristiana dell' 8ª Giornata per la Custodia del Creato del 1° settembre 2013, appuntamento nazionale indetto dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana). L'evento è finalizzato a questa missione, invitando ad un unico tavolo il mondo cattolico ed il mondo ambientale per condividere i percorsi, ampliare le sensibilità e le conoscenze, attraverso l'incontro. Diversi momenti di analisi sulle tematiche dei mutamenti ambientali e sul modo corretto di rispettare l' ambiente anche nei gesti quotidiani. L'attenzione per un comportamento a sostegno dell' ambiente per vivere davvero il territorio come un bene comune a cui portare rispetto, affrontando temi attuali tra cui l' portanza della raccolta differenziata e del risparmio idrico ed energetico. Tutto il programma dell' evento a ingresso gratuito su www.ecohappening.it.

 

Federico Pizzarotti: "Ho fatto tutto ciò che era possibile fare con i poteri di un Sindaco."


Parma 28 agosto 2013 (20,00) --
"Oggi a Parma viviamo un momento particolare della nostra storia. Un evento che tutte le forze politiche, meno una, hanno fortemente sostenuto, e alla fine, dopo un lungo iter durato quasi un decennio, sono riuscite ad ottenere. Stiamo parlando dell'accensione dell'Inceneritore di Ugozzolo, l'ottavo in Emilia Romagna, che ha cominciato a funzionare a pochi chilometri dal centro storico.
Se oggi sono qui a comunicare un evento di questa portata, è perché per anni a Parma si è combattuta una battaglia politica ed etica che ha smosso le coscienze di molti - chi pro e chi contro – suscitando una discussione che dal livello locale ha finito per assumere un'importanza nazionale.
Questo, in sintesi, dal 2006 ad oggi ha significato l'Inceneritore di Ugozzolo.
E noi, come Movimento 5 Stelle, non ci siamo sottratti alla discussione, ma anzi ne abbiamo preso parte consapevoli. E alla fine della corsa abbiamo avuto ragione, ma al tempo stesso registriamo una grande delusione. Abbiamo avuto ragione perché oggi l'Emilia Romagna, dopo aver attivato 8 inceneritori nel cuore della Pianura Padana, si è detta pronta a invertire la rotta, e seguire il percorso ambientalista tracciato dall'Europa. Meglio tardi che mai, verrebbe da dire.
Ma ci rammarichiamo perché l'Inceneritore di Parma non siamo riusciti a fermarlo. Si può dire quello che si vuole, perché in democrazia è libero il campo per ogni opinione politica: ma in campagna elettorale ci siamo dichiarati contrari - e questo è giusto dirlo - e abbiamo promesso di fare il possibile per arrivare ad un risultato che ci soddisfacesse. Per quel che mi riguarda, l'onestà nella battaglia politica che ho portato avanti, convinto di aver impegnato tutte le energie possibili e spendibili - le stesse che utilizzo per ogni azione politica intrapresa - mi portano oggi a parlarne a viso aperto, senza problemi e con assoluta onestà intellettuale.
Ho fatto tutto ciò che era possibile fare con i poteri di un Sindaco.
Come Amministrazione abbiamo portato alla luce un iter di costruzione dell'inceneritore a tratti poco chiaro, per certi aspetti davvero oscuro, rischiarando questioni di cui un domani si prenderà carico la Magistratura, se già non lo ha fatto. Come Amministrazione di Parma abbiamo lavorato con serietà, chiedendo e pretendendo il rispetto integrale di quelle che erano le normative di legge.
Ora guardiamo avanti, perché il declino di queste strutture è già iniziato, ed è iniziato proprio nell'anno in cui le forze politiche che lo hanno voluto, centrosinistra e centrodestra, ne festeggiano l'apertura, quasi fosse una nostra sconfitta, e non loro. Esultano nel loro interesse, dimenticandosi, e senza vergogna, di aver negato un referendum sull'Inceneritore richiesto da una cospicua parte della città.
Oggi il dibattito politico sull'Inceneritore ha bisogno di evolversi e smetterla di stagnare su quello che è stato detto in campagna elettorale. Purtroppo partiti e movimenti civici sono rimasti col pensiero a maggio 2012, mentre oggi c'è bisogno di guardare al futuro: perché pur importante che sia la lotta, non rappresenta comunque l'unico punto del nostro programma.
Sull'Ambiente, poi, non torneremo indietro ne' cambieremo posizione: è aumentata la raccolta differenziata in centro storico, è aumentata a livello generale su tutto il territorio del Comune di Parma; continuerà ad aumentare, e per questo diminuiranno per tutti i costi diretti a carico dei cittadini, quelli, per intenderci, delle bollette. Parleremo con Iren per arrivare a soluzioni condivise, di beneficio economico ed ambientale per la città. Siamo a lavoro per un nuovo piano di viabilità urbana, mai nemmeno discusso negli ultimi dieci anni. Lavoriamo e continueremo a lavorare.
Mi auguro che dell'Inceneritore, e degli inceneritori in generale, se ne continui a parlare, ponendo la riflessione su quello che è stato e su quello che sarà la nostra nuova politica.
Informate su chi lo ha voluto, su chi ha scelto di spendere più di 200 milioni per la sua realizzazione; su chi lo porterà ad essere mirino dei rifiuti delle altre Province emiliane; su chi ieri si sfregava le mani per la sua costruzione e oggi lo rinnega. E poi su chi lo ha contrastato e chi ha provato a fermarlo, con le armi della legge e col pensiero rivolto al nostro futuro."
(tratto da Facebook di Federico Pizzarotti)

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