La precisazione nasce in seguito all'indagine europea sul rischio per la salute a causa della presenza delle polveri sottili che, in questi ultimi giorni, sono stati al centro delle attenzioni mediatiche. Simona Arletti, assessore all'ambiente del comune di modena e presidente della rete città sane, interviene per parlare sulla situazione a Modena per quanto riguarda l'inquinamento dell'aria ed il fumo.
"L'inquinamento dell'aria, si legge nella nota del comune di modena, è divenuto ormai un fattore di rischio accertato. Ma per questo tipo di problematica occorre lavorare in modo sinergico con tutte le città del paese su obiettivi comuni e ben precisi: diminuendo il numero di veicoli che utilizzano il diesel come combustibile, limitando la velocità dei veicoli nelle tratte di autostrada più vicine ai centri abitati (l'emissione di inquinanti aumenta all'aumentare della velocità) e, più in generale, intervenendo sulle politiche di mobilità e trasporti in un'ottica più sostenibile e presentando modelli alternativi all'utilizzo dell'auto, che siano convenienti in termini di costi e tempi, oltre che in linea con la coscienza ecologica lo afferma Simona Arletti, assessore all'Ambiente del Comune di Modena e presidente della Rete città sane
"Non va dimenticato un aspetto trascurato dalla stampa. Rimane confermato che il fumo è il primo e più importante fattore di rischio con un'incidenza assai più alta rispetto a quella registrata dagli effetti dello smog" afferma Simona Arletti, assessore all'Ambiente del Comune di Modena e presidente della Rete Italiana Città Sane OMS. "Dal 2002 ad oggi le centraline di rilevazione delle polveri sottili in città hanno registrato un calo costante, anche se leggero dovuto a diversi fattori tra cui, sicuramente, anche il rinnovo del parco auto e una maggiore sensibilità dei cittadini alla mobilità sostenibile. L'evidenza scientifica dello studio condotto a livello europeo, prosegue Arletti, non può che spronarci a lavorare con impegno ancora maggiore. Il 2013 è l'Anno europeo dell'aria: migliorarne la qualità è l'obiettivo delle politiche ambientali di Bruxelles visto che i cittadini europei hanno dichiarato che, tra ciò che li preoccupa di più, ci sono proprio i danni causati dall'inquinamento atmosferico". In Italia il 2013 si è aperto con il "Patto di Pavia", nato dal convegno "Mobilità, ambiente e salute nella Pianura Padana" tenutosi il 25 gennaio nella città lombarda. Il Comune di Modena ha partecipato in quanto Comune capoluogo di provincia della cosiddetta "macroarea". Il Patto intende definire un programma sulla mobilità sostenibile e sicura nella Pianura Padana e creare un raccordo tra tutte le realtà dell'area che, pur avendo gli stessi problemi, spesso agiscono in modo non coordinato. "È un buon punto di partenza" conclude Arletti "ma certamente occorre agire non solamente sulla promozione della mobilità sostenibile ma su misure concordate tra Stato e Regioni che siano immediatamente applicate e abbiano un' incidenza effettiva per affrontare un problema ormai non più trascurabile come la riduzione della velocità in autostrada, l'applicazione di norme più rigide per i veicoli diesel e il sostegno al trasporto pubblico".
I dati riportati in alcuni recenti articoli di stampa si riferiscono all'esito della maxiricerca pubblicata dalla rivista Lancet Oncology su 300mila persone (di età compresa fra i 43 e i 73 anni) di 9 paesi europei, condotte per tredici anni. La presenza delle polveri sottili tossiche nell'aria delle città fa aumentare il rischio di cancro al polmone. Per l'Italia sono stati monitorati cittadini di Torino, Varese e Roma e la situazione è risultata tra le peggiori d'Europa.