Martedì, 29 Ottobre 2013 16:40

Le polveri fini sono cancerogene

Parma, 29 ottobre 2013
 
Il comunicato di GCR che chiede la revisione totale dell'autorizzazione ambientale dell'inceneritore -
 
Spettabile Usl Parma, Provincia di Parma,
La decisione è stata poi pubblicata su Lancet.
Alla luce di questa importante decisione le emissioni dell'inceneritore di Parma sono diventate di fatto cancerogene certe per le persone con evidente grave danno per l'ambiente circostante il camino.
Essendo in queste ora in fase di rinnovo l'Aia del Paip, siamo con la presente a richiedere formalmente se questa riclassificazione non debba essere presa in seria considerazione per la revisione stessa dell'autorizzazione.
Siamo altresì ad evidenziare che lo studio di impatto ambientale del 2007 è ora desueto e privo di attualizzazione alla luce della decisione dello Iarc.
Siamo quindi a richiedere che sia messa in atto una completa revisione dell'autorizzazione ambientale integrata perché sono cambiati totalmente i contenuti da ponderare per una attenta valutazione dei rischi correlati all'esercizio di combustione rifiuti in questi mesi in fase di esercizio provvisorio a Ugozzolo da parte del gestore Iren.
Siamo infine a richiedere se sia stata messo in atto da parte della stessa Iren il controllo in continuo delle diossine e delle altre molecole tipiche di queste emissioni come ad esempio i metalli pesanti.
In attesa di una pronta risposta.
Dr. Manrico Guerra
 
(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Lunedì, 28 Ottobre 2013 14:53

Pm 10 giorni sopra i limiti

Parma da 10 giorni continua a superare i limiti di Pm 10 consentito: GCR chiede lo spegnimento dell' inceneritore -
 
Parma, 28 ottobre 2013

Spegnete l'inceneritore

Ora è allarme vero.

Da dieci giorni i Pm10 superano i limiti di legge.

Dal 18 ottobre Parma è regina dello smog in regione.

dati arpa
Una situazione drammatica che ora rischia di assumere un carattere di vera e propria emergenza sanitaria, perché le polveri sottili sono cancerogene e ormai nessuno può sostenere il contrario, anche coloro che hanno coscientemente sostenuto e dato la possibilità al gestore dei rifiuti di costruire l'inceneritore, che ogni anno manda in atmosfera oltre 3 tonnellate di Pm 10.

Parma è stata l'unica ieri a sforare il limite di 50 milligrammi per metro cubo di aria, l'unica città dell'Emilia Romagna, nonostante si condivida in pratica lo stesso territorio, la stessa area, la stessa piatta Pianura Padana, uno dei territori più inquinati al mondo.

Ma noi stiamo superando tutti quanti.

Ed è ora di prendere provvedimenti.

I riscaldamenti sono quasi spenti (e meno male).

Il traffico è lo stesso dello scorso anno, le industrie idem.

L'unica differenza sorge in strada della Lupa.

Chiediamo che l'inceneritore sia fermato, in attesa che migliorino le condizioni dell'aria.

Qui ci stanno avvelenando giorno per giorno.

E' ora di dire basta.



(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Modena 28 ottobre 2013
 
Az. Agr. Paltrinieri: Radice vino 'slow' per il terzo anno di fila, mentre si prova il tappo a corona. Positivo il punteggio ottenuto dai prodotti dell'azienda sorbarese del noto 'Leclisse' anche sulla Guida dei Vini d'Italia 2014 de L'Espresso -

Calici pieni per Paltrinieri: di lambrusco, riconoscimenti e novità. L'azienda agricola sorbarese del noto 'Leclisse' – Lambrusco di Sorbara che rimane fiore all'occhiello della sua produzione – ha raccolto nella stagione dell'uva appena trascorsa anche nuovi ed importanti positivi risultati, per un altro dei suoi prodotti di punta: il Radice. Il lambrusco in questione, altro Sorbara in purezza (rifermentato in bottiglia), targato Paltrinieri, è stato premiato dalla prestigiosa guida di Slowfood per il terzo anno consecutivo col titolo di 'Vino slow' italiano. Riconoscimento al quale sono seguiti poco dopo anche i buoni punteggi assegnati dalla Guida dei Vini d'Italia 2014 de L'Espresso. Per il Radice, 16,5 punti, mentre per altri due prodotti dell'azienda del Cristo, il Greto ed il Solco i punti sono stati rispettivamente 16.

Non solo premi comunque per Paltrinieri, perché i mesi appena trascorsi sono stati contrassegnati anche da una sperimentazione che sa di novità, e un po' di 'rivoluzione: l'introduzione del tappo a corona in sostituzione di quello tradizionale di sughero. "Si tratta di una prova – racconta Alberto Paltrinieri dell'omonima azienda aggiungendo che il lambrusco predestinato all'esperimento è stato il Radice sia nella bottiglia da 0,75 che in quella formato magnum – cercata e voluta, dato che comincia a farsi già da un po' di tempo difficoltosa, la ricerca dei tappi di sughero adeguati alle nostre esigenze. Pensare quindi di trovare soluzioni alternative – del resto imbottigliare col tappo a corona non è poi questa grossa novità – anche solo per alcune delle tipologie di vini che produciamo è da tenere in considerazione. Intanto per la stagione in corso continueremo ad incapsulare la maggioranza delle bottiglie col sughero. Dalla prossima chissà".

Il Radice col tappo a corona ha già comunque fatto il suo 'debutto ufficiale' il 30 settembre scorso a Modena con una degustazione mirata presso Caffè Ristretto riscontrando pareri decisamente favorevoli tra i convenuti.

(Fonte: Paltrinieri Lambrusco di Sorbara Doc)
Reggio Emilia, 28 ottobre 2013
 
Il 25 e 26 ottobre scorso Reggio Emilia è stata la cornice di un evento promosso da CNA Servizio Estero che ha visto coinvolte più di 20 aziende e 9 buyers del settore della meccanica provenienti da Germania e Svizzera. A un anno esatto dall'evento di incoming CNA fa il punto sull'evoluzione di un percorso articolato con un chiaro obiettivo: internazionalizzare la subfornitura meccanica, un'eccellenza del nostro territorio. Tanti i contatti e le relazioni avviate, ma il risultato più sorprendente è l'unione di 5 aziende in una rete di imprese creata ad hoc per entrare nel mercato tedesco.

Da una recente indagine effettuata sulle imprese emiliano-romagnole aderenti al progetto, infatti, è emerso che circa il 50% sono state successivamente contattate dai compratori stranieri dando avvio ad una fase di scambio di corrispondenza, disegni e preventivi. Tra le testimonianze raccolte le più rappresentative parlano di contrattazione con un gruppo industriale tedesco; invio di campionature; apertura di un canale commerciale con la Svizzera, avvalendosi di un agente qualificato in grado di identificare le varie opportunità offerte dal mercato.

Un gruppo di 5 aziende, incontratesi per la prima volta proprio in occasione dell'evento di incoming dello scorso anno, ha deciso, invece, di sviluppare un percorso comune di penetrazione del mercato tedesco, articolato in una serie di attività tra cui la ricerca di un export manager tecnicamente in grado di sfruttare la complementarietà della gamma di produzioni offerta dalla rete e individuare interessanti opportunità di business, nonché la partecipazione all'Hannover Messe, fiera di riferimento per l'industrial supply e vetrina internazionale di tutto prestigio.

"Un virtuoso esempio di aggregazione nato grazie ad un progetto organizzato da CNA Servizio Estero, - spiega il direttore della struttura Rita Malavasi - con il contributo della Regione Emilia-Romagna ed il patrocinio della Camera di Commercio di Reggio Emilia. A un anno dall'evento possiamo ritenerci più che soddisfatti degli esiti del progetto, non solo per i risultati raggiunti dai singoli ma in particolar modo per la decisione di alcune aziende di mettersi in rete e dare continuità al percorso intrapreso".

"Un tessuto come il nostro, – conclude la Malavasi - caratterizzato da realtà di piccole e medie dimensioni, deve fare dell'aggregazione il proprio punto di forza. Condivisione di rischi e costi ma soprattutto di opportunità e successi: questo è lo spirito della rete, grazie alla quale le imprese partecipanti potranno riscoprire una nuova energia e sviluppare nuovi modelli organizzativi per affrontare in maniera vincente il mercato".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)


Cna e Lapam chiedono un chiarimento urgente

Modena, 26 ottobre 2013 - -

Un'interpretazione, che potrebbe essere giudicata pretestuosa, delle banche sulle procedure di compilazione delle domande di rifinanziamento delle imposte nei territori colpiti dal sisma sta mettendo a rischio la possibilità dei contribuenti di avere accesso a questa agevolazione.

Il problema è legato alle richieste già presentate a giugno per usufruire del finanziamento dei versamenti in scadenza sino a settembre. L'interpretazione data dall'Agenzia delle Entrate e dalla relativa procedura di compilazione delle domande, lascia intendere che una nuova domanda debba essere presentata solo qualora si intenda usufruire della possibilità di accedere al rifinanziamento delle imposte in scadenza dal 1 ottobre al 15 novembre, in caso contrario sarebbe sufficiente ripresentare in banca il modello già presentato a giugno, con la ricevuta dell'Agenzia delle Entrate.

Secondo diversi istituti di credito, invece, il modello dovrebbe essere assolutamente reinviato all'Agenzia evidenziando esclusivamente i mesi (da luglio in poi) oggetto del "nuovo" finanziamento. In caso contrario gli istituti dovrebbero (?) rifinanziare anche la parte già finanziata.

Un problema che Cna e Lapam avevano già sollevato con largo anticipo per evitare che sorgessero problemi, che si sono palesati all'ultimo momento.

Questo atteggiamento costringerebbe i contribuenti ad un'affannosa corsa alla compilazione delle domande, da presentare entro il 1 novembre, con la complicazione dello sciopero bancario previsto per il 31 ottobre.

Le Associazioni ritengono immotivato questo atteggiamento, derivante esclusivamente dalle disposizioni decise dall'Abi e Cassa Depositi e Prestiti, considerato che né le ordinanze, né l'Agenzia delle Entrate afferma nulla in merito.

Cna e Lapam, pertanto, chiedono fermamente un chiarimento urgente su questa vicenda, per arrivare ad un intervento semplificativo in questo senso, affinché a pagare sulla propria pelle questo ennesimo cavillo burocratico non siano i contribuenti.

(Cna Modena)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 43 28 Ottobre 13

Parma 28 ottobre 2013 -

SOMMARIO Anno 12 - n° 43 - 28 Ottobre 13

(PDF Scaricabile)

Cibus 43 ott2013 COP



SOMMARIO Anno 12 - n° 43 28 Ottobre 13

1.1 editoriale

...nell'esercizio di pubblica minzione!!

3.1 fisco e incentivi

Legge Stabilità, De Girolamo: Attenzione per comparto agroalimentare.,

4.1 lattiero caseario

Non si ferma la salita delle due principali DOP

5.1 prezzi

Ismea, a settembre prezzi agricoli in calo su base annua (-2,1%)

6.1 "verso il 2015"

Dal Museo del vino Lungarotti 92 opere per il Vittoriano.

6,2 HORECA

Host 2013: i numeri che sfidano la crisi

6,3 maltempo

Coldiretti, preoccupa la fragilità idrogeologica di molti comuni di toscana e liguria,

8,1 politica

Il saluto di Marini

9.1 Export

La ricetta di Gardini per valorizzare l'export

Anche in Italia sta aumentando l'interesse verso la formula dell'affitto o del noleggio a lungo termine. Che sia un ufficio temporaneo (temporary office) o
Venerdì, 25 Ottobre 2013 16:47

Il volto sfigurato della montagna

Parma, 25 ottobre 2013
 
Il comunicato di Rete Ambiente Parma su tagli boschivi e centrali a biomassa -

Il paesaggio della nostra montagna cambia in peggio.

E comincia ad allarmare.

Boschi come groviere, strade sfondate dai camion che portano via legna, frane, interruzioni di strade, sempre meno turisti e sempre meno gente nei paesi.

E' un fuggi fuggi con gli ultimi scampoli di malloppo.

Non si tratta più di autoconsumo di legna, come la burocrazia si ostina ancora a identificare i tagli selvaggi che possiamo osservare senza particolari ricerche.

Il fabbisogno della gente di montagna è irrisorio rispetto a quanto tagliato.

Siamo davanti ad un taglio industriale vero e proprio, ad una vera e propria speculazione economica.

Con ben pochi soldi che restano in montagna.

La gran parte va a chi commercia legna in pedemontana.

Altri vanno ai proprietari dei boschi, in gran parte da tempo residenti in città.

Altri ancora vanno a remunerare l'acquisto di macchinari per il taglio ed il trasporto.

Certo, tanti sono gli addetti e qualcosa si mettono in tasca. Ma la gran massa di queste opere viene eseguite da imprese nate dal nulla, che utilizzano gente straniera, pagandola in nero e a resa.

Soldi di cui praticamente non resterà traccia nel parmense.

I versanti li troviamo spogliati, le deformate.

Nessun giovamento alla vita dei paesi, né lavoro per trattenere i giovani.

La legge c'è, permette ai proprietari dei boschi di tagliare fino ad un massimo di 6 ettari.

Ma è una legge che non tiene conto della speculazione sulla legna da ardere.

Se il mercato inducesse la gran parte di chi possiede boschi a tagliarli per far soldi, complice una ulteriore recrudescenza della crisi economica, e tutti tagliassero, chi li potrebbe fermare?

Non certo questa legge.

Occorrerebbe preoccuparsi di non intaccare la rinnovabilità dei boschi e di non accrescere il degrado idrogeologico, come sarebbe necessario un piano annuale dei tagli che tenga conto di limiti certi e non possa essere eluso e superato.

Molti amministratori invece sostengono le tesi dei tagliatori.

"L'abbandono dei boschi è palese e non è positivo. Una politica delle comunità montane che possa permettere la nascita di qualche centrale a biomassa che permetta la produzione di elettricità e di teleriscaldamento non farebbe male e permetterebbe di monitorare e tenere puliti i boschi, garantendo la giusta turnazione delle piante, la pulizia del sottobosco ed in ultimo ma non meno importante garantire lavoro a territori che continuano a spopolarsi a causa di mancanza di lavoro".

Finanziamenti di Regione e Provincia per la montagna sono, infatti, solo finalizzati dotare di macchinari di taglio le comunalie e soprattutto ad impiantare centrali termiche a cippato.

Non si comprende cosa voglia dire creare posti di lavoro nel taglio dei boschi.

Il lavoro lo crea già il taglio speculativo e selvaggio, lo crea il mercato della legna da ardere.

Dotare di mezzi meccanici di taglio una comunalia significa dare man forte a tale mercato senza regole, incentivare le comunalie a far parte di tale meccanismo perverso.

D'altronde, la cosa è del tutto coerente alle affermazioni di funzionari ed amministratori.

Qualcuno sostiene "siamo seduti su un nuovo petrolio e neanche ce ne accorgiamo".

Altri affermano che potremmo anche tagliare tutto quello che è ricresciuto nei boschi da quarant'anni a questa parte senza preoccupazione alcuna per la rinnovabilità.

Anche se la rinnovabilità annuale, il 4% di tutta la massa boschiva, è decretata dalla Regione come non superabile.

Ormai chi abita in montagna per riscaldarsi non usa più il gpl, né tanto meno il gasolio, entrambi carissimi. La gente è tornata a bruciare legna nei camini, nelle stufe, dotandosi anche di moderne stufe a pellet o stufe miste pellet-legna.

In montagna, da sempre, si usa legna che brucia bene, legna stagionata due anni: un anno all'aperto, uno al chiuso, in modo che il tenore di umidità sia inferiore al 20% ed il rendimento di calore sia alto.

Perché allora impiantare centrali a cippato per produrre calore per il teleriscaldamento, con potenze da 500 Kw a 1.000 Kw?

Per avere meno emissioni nocive rispetto alle vecchie stufe a legna?

Ma le centrali bruciano cippato fresco, con umidità elevata, basso rendimento, senza alcun filtro per abbattere le emissioni nocive.

Il filtro multiciclone serve solo a raccogliere le ceneri volanti.

Le centrali sono completamente automatizzate e non creano posti di lavoro.

Perché buttare tutti quei soldi nelle centrali termiche e non nel risparmio energetico?

Perché non avviare la ristrutturazione dei borghi per un'accoglienza turistica diffusa che creerebbe subito posti di lavoro nell'edilizia?

L'intento inconfessabile delle amministrazioni è produrre con le centrali anche elettricità, come sta facendo Monchio.

Ma sarebbe una follia.

La legna ha un rendimento bassissimo e bruciare i nostri boschi per produrre poca elettricità non porta da nessuna parte.

Solo verso il baratro ecologico.

Giuliano Serioli

(Fonte: Rete Ambiente Parma)


Bologna, 25 ottobre 2013
 
Tra lunedì 21 e martedì 22 ottobre, "un nubifragio nella località di Santa Mario del Taro, in provincia di Parma, ha provocato lo straripamento del fiume Taro con successivi allagamenti", coinvolgendo cinque famiglie e una struttura ricettiva "che è rimasta fortemente danneggiata", per una prima stima totale dei danni, secondo gli amministratori locali, "intorno ai 300.000 euro".
Ne parla, in una interrogazione alla Giunta, Cinzia Camorali (Pdl), che sottolinea come "le acque del fiume Taro nel loro violento corso hanno demolito le strutture del ponte Simonini, che collega il centro abitato con le frazioni di Casoni e Pian Lavagnolo". La consigliere chiede quindi all'esecutivo regionale "se non ritenga di intervenire urgentemente vista la situazione del territorio", "se la Protezione civile ha quantificato esattamente i danni e gli interventi necessari per il ripristino del territorio colpito dalla piena" e, infine, "quale sia la situazione del territorio interessato da questo nubifragio e se vi sono altre situazioni a rischio per l'incolumità pubblica".
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)


Ceramiche, incisioni e opere d'arte per la mostra del MIPAAF "Verso il 2015. La cultura del vino in Italia"


A preoccupare la Coldiretti è la fragilità idrogeologica di un territorio dove sono a rischio di frane ed alluvioni circa 280 comuni

ROMA, 22 ottobre 2013 - Ammonta a milioni di euro il primo bilancio provvisorio dei danni provocati dell'ondata di maltempo che ha colpito duramente Liguria e Toscana con frane e allagamenti. E' quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti sul territorio dove la situazione sta tornando alla normalità e si contano le perdite. Stalle e terreni allagati, smottamenti e frane che hanno interrotto l'accesso ai terreni agricoli con le bombe di acqua che si sono abbattute a macchia di leopardo, dai vivai del Pistoiese alle olive del Senese ma anche ortaggi mentre a Lucca - precisa la Coldiretti - sono finiti sott'acqua anche gli allevamenti così come nel Pisano dove ad essere allagati sono stati 200 ettari a cereali e alcuni fienili. A preoccupare la Coldiretti è la fragilità idrogeologica di un territorio dove sono a rischio di frane ed alluvioni circa 280 comuni che rappresentano il 98 per cento del totale della Toscana. Sui 10 capoluoghi presenti, ben sette (Firenze, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Prato e Pistoia) – conclude la Coldiretti - presentano addirittura il 100 per 100 dei comuni a rischio.

(codiretti)
Domenica, 27 Ottobre 2013 08:58

Da Cernobbio il saluto di Marini





Fondazione Italia Spa - Sostenibile Per Azioni - la nuova iniziativa di Marini. 




Gardini «Crescita dimensionale, burocrazia, fisco e accesso al credito nodi da sciogliere per valorizzare export nelle politiche di sviluppo e rilancio competitivo»

Correggio, 24 ottobre 2013
 
È stato installato nel cortile della Scuola Primaria San Francesco, tra polo scolastico, Palazzetto dello sport, parcheggio di piazzale 2 Agosto e stazione delle corriere, il camper dell'ARPA che rileverà la quantità di polveri sottili, ossidi di azoto e altre componenti inquinanti dell'aria per un mese, fino al prossimo 30 novembre.
Si tratta della quarta campagna di rilevazione di questo tipo che coinvolge Correggio: le precedenti si erano svolte nel marzo 2007 (zona Ospedale e piazzale Carducci), nel 2009 (asse di attraversamento di viale dei Mille) e nel 2012 (sempre in piazzale 2 Agosto, uno dei punti cruciali della viabilità cittadina), quando il camper fu posizionato proprio il 29 maggio, giorno del terremoto, tanto che il pluviometro, a seguito delle oscillazioni causate dal sisma, registrò valori corrispondenti a un evento atmosferico di natura catastrofica.
Anche quest'anno la postazione scelta identifica una situazione caratterizzata da traffico locale e transito di veicoli leggeri e pesanti, inserita in un contesto residenziale e di servizi alla collettività, dove sorgono luoghi "sensibili" come l'ospedale San Sebastiano, il centro sociale per anziani e il polo scolastico, sportivo e commerciale. I dati raccolti dal laboratorio mobile saranno utili per verificare se ci sono stati impatti positivi sulla qualità dell'aria dopo l'entrata in funzione della tangenziale nord che ha tolto una notevole mole di traffico su via Campagnola. I monitoraggi precedenti, infatti, avevano evidenziato criticità tipiche della pianura padana, con alti livelli di PM10 e di ossidi di azoto che, come ormai consolidato, provocano seri disturbi respiratori proprio nei soggetti "deboli" come bambini e anziani. Diventa quindi necessario continuare ad "annusare" l'aria e adottare provvedimenti e comportamenti adeguati.
 
(Fonte: Ufficio stampa Comune di Correggio)
Giovedì, 24 Ottobre 2013 09:59

Parma in una nube cancerogena

Polveri sottili (PM) e inquinamento atmosferico cancerogeni certi, Parma continua a superare il livello Pm 10 consentito -
 
Parma, 24 ottobre 2013
 
"A quando la scritta su auto e impianti industriali come gli inceneritori: L' uso uccide?"
Questa la domanda più che mai puntuale rivolta dal Dr. Manrico Guerra presidente di GCR - Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse Parma - durante la conferenza stampa "Polveri cancerogene per legge" tenutasi ieri mattina.
Si sapeva già da tempo di quanto potessero essere dannose le polveri sottile sulla salute dell' uomo, ma ora lo IARC - Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro - ha riclassificato alcune sostanze della lista di cancerogeni noti e fra queste ha ufficializzato l'entrata delle polveri sottili (PM) e in generale dell'inquinamento atmosferico (inquinamento out-door) inserendoli nella categoria 1, e quindi certamente cancerogeni. Dopo tanti anni di studi si ha la certezza dell' effettiva correlazione tra l' inquinamento atmosferico e le patologie tumorali, nella fattispecie il tumore al polmone. Il carico di patologie causate dall'inquinamento atmosferico è purtroppo elevato e i decessi, ha sottolineato il Dr. Guerra non si limitano a persone in stato cagionevole affette da patologie gravi già riscontrate. L'esposizione a polveri fini ha contribuito, nel 2010, a 3.2 milioni di morti premature nel mondo, dovute soprattutto a malattie cardiovascolari, e a 223.000 decessi per tumore del polmone (IARC Scientific Publication No. 161 - Air Pollution and Cancer Editors: Kurt Straif, Aaron Cohen, and Jonathan Samet). Le concentrazioni, in particolare per PM10 e biossido di azoto, continuano a registrare criticità nella nostra Regione e in particolare in Emilia. Nonostante le giornate senz' auto previste dall' Accordo di Programma regionale sulla Qualità dell'Aria e le piogge che avrebbero dovuto ripulire l'aria, lunedì 21 ottobre, Parma si ritrovava in via Montebello con il livello Pm 10 a 135 microgrammi per metro cubo, come media nelle 24 ore, con il valore più alto a livello regionale. Non confortano neanche i dati Arpa riferiti alla giornata di martedì 22, che si attestano a 101 microgrammi per metro cubo per Parma, a seguire Reggio Emilia con 90, Modena con 88 e Piacenza con 86, ricordando che il limite stabilito dalla legge è di 50 microgrammi per metro cubo.
 
 
Dati inquinamento
Certamente le fonti inquinanti vanno ravvisate nel sistema industriale, negli impianti per la produzione di energia e nell' apporto del sistema di riscaldamento che dà un contributo non indifferente. A influire è anche il sistema di trasporto delle merci, ma non bisogna sottovalutare l' importanza dei cittadini, che singolarmente potrebbero privilegiare mezzi di trasporto pubblici o ciclabili. E' un dato di fatto che a Parma si registra una tendenza all' utilizzo inappropriato dell' auto, per coprire distanze ridicole, con un 34% di cittadini che ricorrono al proprio mezzo di trasporto per tratte comprese fra i 2 e 10 km.
E' una sentenza pesante quella dello IARC soprattutto per Parma che si classifica fra una delle peggiori città europee per l'inquinamento da traffico.
E a ciò si aggiunge la terribile quantità di Polveri sottili che produrrà l'inceneritore, con le sue 3,2 tonnellate annue a cui andrà sommato un numero imprecisato di altre tonnellate di polveri sottili prodotte in via secondaria, a causa delle emissioni degli altri inquinanti.
Ora che le polveri sono un cancerogeno certo si riaprano molte questioni sull' inceneritore proprio in queste ore che è in corso la revisione dell' Aia del Paip. GCR vuole capire che valore ha ancora lo studio di impatto ambientale commissionato nel 2007 per l'inceneritore di Parma e come influisce la decisione dello Iarc.
Bologna, 23 ottobre 2013
 
Dopo la recente chiusura della discarica romana di Malagrotta, il "centro di stoccaggio rifiuti più grande d'Europa, attivo da oltre trenta anni", una parte consistente "dell' immondizia prodotta dalla capitale" sarà inviata in altre regioni, compresa l'Emilia-Romagna.
Lo segnala il consigliere Andrea Pollastri(Pdl), presentando in Aula un'interrogazione a risposta immediata con la richiesta di conoscere se la notizia, appresa dalla stampa, sia vera, di quale tipo siano i rifiuti in arrivo e se, per il loro smaltimento, sarà utilizzato anche l'inceneritore di Piacenza.
"È vero - risponde il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Alfredo Bertelli - che parte dei rifiuti prodotti in territorio laziale sono smaltiti in impianti ubicati sul nostro territorio regionale. Risulta infatti che sia stato affidato a società che gestiscono impianti di smaltimento in Emilia-Romagna il servizio di prelievo, carico, trasporto, recupero e/o smaltimento dei rifiuti prodotti giornalmente negli impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) di Ama S.p.a.". Si tratta di "rifiuti speciali costituiti dalla frazione organica stabilizzata dei rifiuti urbani indifferenziati (Fos) prodotti negli stabilimenti di Ama di Roma, destinati prioritariamente a operazioni di recupero, in sostituzione di materiali naturali, finalizzate alla copertura giornaliera della discarica".
Bertelli esclude però che sia utilizzato l'impianto di termovalorizzazione di Piacenza, in quanto "non autorizzato a trattare la Fos".
Ricordando, inoltre, che "a breve" sarà presentato all'Aula il Piano rifiuti, il sottosegretario spiega che la Regione intende attuare le proprie strategie di gestione dei rifiuti in coerenza con la normativa europea e nazionale e che queste ultime prevedono "la libera circolazione dei rifiuti speciali destinati a smaltimento sull'intero territorio nazionale e anche di quelli urbani qualora avviati a impianti di recupero". Ciò non comporterà - dice ancora - "un incremento della capacità complessiva di gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna".
La risposta contiene "elementi importanti", replica Pollastri, "probabilmente non conosciuti dai cittadini, che sono molto sensibili alla materia dei rifiuti e del loro smaltimento, collegandola alla salubrità dell'ambiente e alla salute". Il consigliere dichiara anche la propria soddisfazione perché questa tipologia di rifiuti laziali non arriverà sul territorio piacentino e sollecita la Giunta ad accelerare la presentazione del Piano rifiuti. (AC)
 
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Dopo il caso delle ceneri di cui non si conosce la destinazione GCR si interroga sulle latte scadute dell' inceneritore di Ugozzolo -
 
Parma, 21 settembre 2013
 
Il comunicato di GCR
 
Il 15 ottobre è scaduto il permesso a costruire del Paip di Parma.
Ma a Ugozzolo si continua a lavorare.
Certo non stiamo parlando di lavori strutturali.
Probabilmente lattonerie e ammenicoli vari.
Ma proviamo a pensare se in un nostro cantiere si provasse a piantare un chiodo senza autorizzazione, tirare un intonaco senza il foglio di carta che me lo consenta.
Sappiamo come finirebbe.
Il minimo che potrebbe capitare è che il solerte vigile compili puntualmente una salata sanzione, da saldare in tutta fretta.
In caso invece di grave inadempienza si aprirebbero le procedure di sigillo del cantiere.
In strada della Lupa invece tutto procede in rilassatezza.
Non giungono notizie di visite scomode, né di reprimende.
Si continua a lavorare, a latte scadute.
 
(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 42 21 Ottobre 13

Parma 20 ottobre 2013 -

SOMMARIO Anno 12 - n° 42 - 21 Ottobre 13

(PDF Scaricabile in allegati)

1.1 editoriale

Primo, non sprecare

3.1 vino

Vino, sbarco in California per Istituto Grandi Vini

4.1 lattiero caseario

Latte spot alla continua ricerca di record

5.1 CFS 191 anni

Il Corpo Forestale dello Stato compie 191 anni

6.1 sicurezza

Osservatorio nazionale furti di rame. E' on line.

6.2 crisi

Rimodulazione Iva ridotta, il No dei sindacati!

6,3 Host HORECA

Polifunzionale ed easy, così il locale si reinventa

6,4 prezzi agricoli

Ismea, a settembre prezzi agricoli in calo su base annua (-2,1%)

8,1 consumi

FIPE, come la crisi ha cambiato i consumi

9.1 fisco

Coldiretti, gettito IVA crolla perchè -4% spesa in primi 8 mesi

 Cibus 42COP

 



Piero Antinori: "nonostante gli Stati Uniti siano...
Domenica, 20 Ottobre 2013 09:52

Il Corpo Forestale dello Stato compie 191 anni




Nel corso dei primi sei mesi del 2013 la Forestale ha effettuato...
Giovedì, 17 Ottobre 2013 15:39

Bannone, carte in tavola

Il comunicato Rete Ambiente Parma sulla centrale a combustione di pollina che si potrebbe impiantare a S.Maria del Piano -
 
Parma, 17 ottobre 2013

Da una parte il profitto di una azienda, dall'altra il benessere dei cittadini.
I sindaci da che parte stanno?
Salone pieno al circolo Arci di Bannone, dove oltre un centinaio di persone si sono riunite per discutere della centrale a combustione di pollina che si vuole impiantare a S.Maria del Piano.
Il progetto è del proprietario del locale allevamento industriale di tacchini (75.000 capi), ed è finalizzato all'incasso dei 250.000 euro di incentivi disponibili.
La dichiarazione è dello stesso titolare, una settimana fa all'assemblea di Rivalta.
I presenti sono quindi già informati che trattasi di un progetto speculativo.
Il sindaco Mari di Traversetolo e Cavatorta di Lesignano, che hanno organizzato l'incontro, sono chiaramente imbarazzati.
I cittadini sono tanti e il nervosismo è palpabile.
Si rumoreggia ed è chiaro da che parte stiano i residenti.
Gli amministratori esordiscono alla Ponzio Pilato, indicando nella conferenza dei servizi l'organo che prende le decisioni nel merito, con il coordinamento della Provincia.
Poi arriva la solita dichiarazione di incompetenza tecnica nel fare le giuste valutazioni.
Ma l'affermazione suscita le risate dei presenti.
Il sindaco è o non è la massima autorità sanitaria? E' il grido della platea.
I cittadini non hanno dubbi. E' un no fermo alla centrale.
Allora i sindaci, Cavatorta in particolare, tirano fuori il PAES.
Nel piano di attivazione delle energie rinnovabili, appena approvato, è prevista la combustione di biomasse, che è cosa buona e sana sostituire la loro combustione a quella dei combustibili fossili, altrimenti Kyoto va a farsi friggere. C'è la previsione di leggi e normative europee e nazionali contro cui non si può andare. Infatti il sindaco Bovis di Langhirano, che si era opposto, è sotto scacco da parte delle autorità e del suo stesso partito, il Pd.
Ma le cose non stanno proprio così.
Il comitato di Trecasali, ad esempio, ha ottenuto il pronunciamento dei sindaci della bassa contro la centrale a biomassa (cippato di legna) dell'Eridania, da 13 Mwe, su cui c'era già l'accordo di Provincia e Regione.
Non devono essere i cittadini a dover decidere cosa mettere e cosa no nel PAES?
Non devono essere loro a decidere cosa fare nel loro territorio?
Non sono i cittadini a dover decidere in ultima istanza?
I sindaci rispondono di sì, a decidere devono essere i cittadini.
Ne prendiamo atto.
Quello che si vorrebbe fare a Santa Maria del Piano non è un piccolo impianto. Per fare andare un cogeneratore ORC da 120Kw/h che produca elettricità, è necessaria una caldaia da 1.200 Kw di potenza che bruci pollina; sono necessarie 3.000 tonnellate di quel letame che produrranno circa il 7% di ceneri tossiche, cioè 200 tonnellate annue, da smaltire.Ovviamente le emissioni che andranno in aria sono proporzionate a tale volume di ceneri, anche se la ditta che fornisce la caldaia dichiara che è tutto a posto, che le emissioni rientrano nei valori delle normative vigenti.
In ogni caso polveri, ossidi di metalli pesanti, ossidi di azoto e diossina finiranno nell'aria dei centri abitati della zona, contravvenendo alla "Direttiva Aria" della UE che dice che un nuovo impianto non solo non deve far aumentare gli inquinanti in zona, ma dovrebbe abbassarli.

Giuliano Serioli

Rete Ambiente Parma

www.reteambienteparma.org - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
 
(Fonte: ufficio stampa GCR Parma)
 
Mercoledì, 16 Ottobre 2013 08:32

Latte spot alla continua ricerca di record

Latt Spot VR gde



A Verona il latte spot quotato 53,61 €/100 litri (+0,98%)

di Virgilio - Parma, 14 Ottobre 2013 -

53,61 €/100litri il valore massimo registrato alla borsa di Verona nella seconda settimana di ottobre. Quasi due punti percentuali recuperati nuovamente dopo la settimana di "riposo" coincidente con la chiusura di settembre.

In contro tendenza il burro che, dopo diverse settimane e per la precisione sette, crolla su tutte le piazze e per tutte le tipologie in attesa di venerdi 18 ottobre quando la Borsa di Parma, con molte probabilità, confermerà la tendenza al ribasso registrata sia a Milano sia a Reggio Emilia. 4,15 €/kg per il burro da centrifuga, 3,40 €/kg per il pastorizzato e 3,30 €/kg per lo zangolato quotati a Milano. Reggio Emilia perde 3,45% e fissa il burro zangolato da creme fresche a quota 2,80€/kg. contro i 2,90 delle precedenti sette sedute.

Nella settimana che ha visto il sequestro di imitazioni di Parmigiano Reggiano DOP addirittura esposti all'Anuga di Colonia, le due principali DOP nazionali hanno confermato i prezzi della precedente ottava interrompendo una serie positiva durava da sei settimane.

Nella settimana di riferimento (7 - 13 ottobre) tutte le principali piazze hanno confermato i prezzi della prima di ottobre. L'apertura della terza ottava è stato nel segno della stabilità confermando nuovamente le quotazioni della precedente almeno sulle piazze di Reggio Emilia e di Milano.

Latt Burro zangolato PR gdeLatt PRRE 24M PR gde

Latt GP 9M MI

 

Piacenza, 15 ottobre 2013
 
L'assessorato all'Ambiente informa che dovranno essere abbattuti nei prossimi giorni, per prevenire situazioni di pericolo e il verificarsi di danni, 11 esemplari di alberi che presentano problemi strutturali tali da comportare rischi per l'incolumità di chi frequenta viali e giardini pubblici, nonché per i bambini nelle aree verdi scolastiche. Si tratta di due aceri, due sofore e un platano all'interno dei Giardini Margherita (i cui alberi sono stati tutti sottoposti a controlli dopo la caduta accidentale di un ramo nella primavera scorsa), nonché di un taxus nei Giardini Merluzzo, cui si aggiungono cinque piante con evidenti attacchi di funghi agenti di carie del legno: due pioppi nell'asilo nido di via Penitenti, un acero in via Rogerio, un carpino in via Montebello e un tiglio in via IV Novembre.
La decisione è stata assunta in seguito al monitoraggio dettagliato condotto nei mesi scorsi sulle alberature del territorio urbano, attraverso la metodologia del Visual Tree Assessment, che in caso di criticità visibili a un primo esame richiede una seconda analisi strumentale con resistograph, procedendo a micro-perforazioni del tronco per verificare l'eventuale presenza di cavità. I dati relativi a ogni singolo esemplare vengono quindi inseriti in un software che, tenendo conto di vari elementi tra cui la velocità del vento e altre variabili, individua le probabilità di caduta o schianto.
Gli esemplari abbattuti potranno essere sostituiti nel periodo utile per la messa a dimora degli alberi – autunno o primavera – compatibilmente con le risorse finanziarie a disposizione, scegliendo le specie in base al contesto di inserimento, alla loro adattabilità all'ambiente urbano e alla distanza corretta dalle piante già presenti.
"A fronte degli abbattimenti previsti, per ragioni di sicurezza, sul territorio comunale, - rimarca l'assessore alla Città Sostenibile Luigi Rabuffi – sono già stati messi a dimora 144 alberi nelle aree verdi realizzate nelle nuove lottizzazioni tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013: 125 piante a Vallera, altre 16 in via Sanzio e 3 aceri in via Dante. A questi si aggiungono 18 alberi da frutto nelle aree scolastiche comunali, donati da Leroy Merlin nel maggio scorso. Delle 1500 piantine forestali ricevute dalla Regione l'anno scorso, la metà è stata distribuita alla cittadinanza per la forestazione privata, mentre l'altra metà è stata messa a dimora dagli Alpini in conformità con la legge che prevede un nuovo albero per ogni neonato e per ogni minore adottato. Quest'anno – aggiunge Rabuffi – alla Regione abbiamo richiesto 1000 alberi e 5000 arbusti forestali, ma siamo in attesa della risposta in merito all'effettiva quantità che ci sarà fornita".
La tabella riepilogativa, le fotografie degli esemplari interessati agli abbattimenti e gli esiti dettagliati dell'esame Vta sono a disposizione presso l'Ufficio Verde del Comune di Piacenza, in viale Beverora 57.
 
(fonte: ufficio stampa Comune di Picenza)
Lunedì, 14 Ottobre 2013 11:46

Le ceneri di Parma, chi le ha viste?

 
Le problematiche relative all' inceneritore di Parma continuano e ora GCR tratta la questione sul caso delle ceneri di cui non si conosce la destinazione -
 
Parma, 14 ottobre 2013
Comunicato GCR
 
Il 28 agosto 2013 l'inceneritore di Parma ha iniziato a bruciare rifiuti.
Lo farà 8000 ore l'anno, 24 al giorno, durante i 330 giorni in cui è previsto il funzionamento.
Ogni anno solare l'inceneritore di Ugozzolo produrrà circa 40 mila tonnellate di ceneri.
Una bella montagna difficile da nascondere specie quando si sostiene che con l'accensione del camino si chiuda il ciclo dei rifiuti, che Parma sarà indipendente e non avrà bisogno di rivolgersi fuori provincia per gestire i materiali post utilizzo.
Perché la realtà è molto diversa.
L'umido sarà portato a Carpi, Imola, Sant'Agata, Ostellato ed altri.
La plastica, dopo la prima cernita, verrà portata fuori provincia.
Idem il vetro, il ferro, l'alluminio
Almeno così recita il rapporto di rifiuti della Provincia, fermo al 2011, due anni orsono.
Ma veniamo alle ceneri.
Da Ugozzolo ne fuoriescono 100 tonnellate al giorno.
Quindi dalla sua apertura l'asticella segna 5000 tonnellate.
Ceneri di fondo, ricche di sostanze come metalli pesanti, diossine, furani.
Una bella montagna di materiale da trattare con le dovute attenzioni e cautele.
Ma fino ad oggi nessuno sa dove vada a finire tutta questa roba.
Dentro il famoso cerchio della provincia, il cerchio virtuoso dei rifiuti dell'inceneritore, dove tutto si chiude, non ci sono discariche a disposizione.
La trasparenza finora non ha portato a conoscere i contratti inerenti lo smaltimento delle ceneri.
Qualcuno proponeva il loro utilizzo nei cementifici, come sostitutivo di alcuni componenti delle malte cementizie.
Se l'intenzione è quella di portare nei mattoni le molecole di cui sopra, metalli pesanti, furani, diossine, noi vorremmo conoscere marca e modello dei mattoni made in inceneritore, ovviamente per tenerli lontani da casa nostra.
In Veneto uno stabile fu abbattuto pochi anni fa a causa del cemento di scarsa qualità in cui erano state convogliate anche ceneri da combustione.
Oggi abbiamo scritto una lettera ufficiale ad Arpa per conoscere il destino delle ceneri di Parma.
Altrimenti ci dovremo rivolgere a "Chi l'ha visto?".

(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)



Mondo imprenditoriale e istituzioni a confronto: dialogare e trovare risposte concrete. In Camera di Commercio di Parma, lunedì 14 ottobre 2013 alle ore 9,30.

Parma, 13 Ottobre 2013 -



Domani, 14 ottobre la Camera di commercio organizza, nella propria sede, gli "Stati generali dell'economia parmense". La manifestazione ha l'obiettivo di riunire il mondo imprenditoriale e istituzionale per ricercare, attraverso il dialogo e il confronto, risposte e soluzioni concrete alle emergenze che investono il nostro territorio.

L'iniziativa è frutto del lavoro congiunto di Camera di commercio e Associazioni di categoria del territorio che, nel difficile frangente economico, hanno voluto raccogliere le istanze rivolte dalle imprese con sempre maggior urgenza allo Stato e ai suoi organismi.

I lavori si svilupperanno in modo non convenzionale attraverso le parole di dieci imprenditori locali, ciascuno dei quali affronterà un tema decisivo per le imprese e rilevante per l'intera collettività. Il tema sarà trattato avendo riguardo all'interesse generale della comunità economica. Saranno individuate le criticità, ma anche messe in evidenza le soluzioni percorribili.

Il programma prevede un'introduzione del Presidente della Camera di commercio di Parma e a seguire le relazioni degli imprenditori sui seguenti temi: fiscalità locale, valorizzazione del territorio, semplificazione e burocrazia, legalità e sicurezza del lavoro, credito, innovazione, ricerca e sviluppo. Sarà poi chiamata al dialogo e al confronto l'istituzione competente.

Di seguito il programma:

INTRODUZIONE


Andrea Zanlari, Presidente Camera di commercio



VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO


Interventi degli imprenditori:
- Emio Incerti - Inchotels Group
- Monica Azzoni - Cotti Luca e Silvio, società agricola
- Gian Paolo Emanueli - Monte Penna Scrl


Rispondono:
- Federico Pizzarotti, Sindaco del Comune di Parma
- Pier Luigi Ferrari, Vice presidente della Provincia di Parma
- Alfredo Peri, Assessore alla programmazione territoriale, urbanistica e trasporti della Regione Emilia-Romagna
- Ugo Danni, Assessore alla pianificazione territoriale, infrastrutture e difesa del suolo della Provincia di Parma



LEGALITÀ

Interventi degli imprenditori: 
- Ivano Bernazzoli - Primo Taddei Cooperativa servizi, logistica e movimentazione merci
- Roberto Bruno Bassan - Bassan Roberto Bruno, impresa artigiana


Rispondono:
- Giulio Ernesto Bertoni, Direttore Direzione prov.le Lavoro 
- Luigi Viana, Prefetto di Parma



SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA E BUROCRAZIA

Interventi degli imprenditori:
- Roberto Gelfi - Cascina Margherita, impresa agricola
- Irene Dardani - HDG Srl


Rispondono:
- Massimo Fabi, Direttore AUSL Parma
- Cristina Merusi, Sindaco di Sala Baganza e Presidente Unione Pedemontana Parmense



CREDITO


Intervento dell'imprenditore:
- Renato Allodi - Uniontel Srl


Risponde:
- Giampiero Maioli, CEO Cariparma Crédit Agricole e Membro Comitato esecutivo ABI



INNOVAZIONE, RICERCA E SVILUPPO


Intervento dell'imprenditore:
- Corrado Beldì - Leca Sistemi Spa e Laterlite Spa


Risponde:
- Gino Ferretti, Rettore Università di Parma



FISCALITÀ LOCALE

Intervento dell'imprenditore:
- Francesca Chittolini - Kika Events Snc


Risponde:
- Mario Cantini, Sindaco di Fidenza



CONCLUSIONI

Andrea Zanlari, Presidente Camera di commercio.

La partecipazione all'iniziativa è gratuita. Si chiede cortesemente di inviare la conferma della propria presenza inviando un'e-mail alla segreteria organizzativa all'indirizzo: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare. Anno 12 n° 41 - 14 Ottobre 13



Parma 13 Ottobre 2013 -

SOMMARIO Anno 12 - n° 41 14 Ottobre 13

(allegato PDF scaricabile)

1.1 editoriale

Dobbiamo tornare a volare

2.1 contraffazione

Sequestri a Colonia. Consorzi di tutela uniti a difesa del Made in Italy

4.1 lattiero caseario

Il Parmigiano rincalza e il Padano frena a Milano

5.1 il sogno di Marini

Marini in consiglio nazionale: è ora di sciogliere dalle catene un nuovo "sogno italiano"

6.1 consumo suolo

Legambiente: "Fermiamo il consumo di suolo"

6.2 ambiente

Orlando: "In Legge Stabilità servono 500 milioni per dissesto idrogeologico"

6,3 VINO

Rubesco Lungarotti sul podio

6,4 terremoto

Parmigiano Reggiano: stretta di mano tra caseifici e benefattori

7.1 inquinamento

Inquinamento da fitofarmaci, le proposte di UNIMA.

8,1 cereali

Agricoltura, Agrinsieme, in calo il prezzo del grano duro, al di sotto costi di produzione

9.1 coldiretti

Le strane dimissioni di Sergio Marini.

 

Cibus 41 COP gde

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