Il carrello si alleggerisce sensibilmente. Tra i lattiero caseari lo yogurt perde -10,5%.



La crisi manda ancora più a fondo i consumi alimentari. Nei primi nove mesi del 2013 - si evince dall'ultima rilevazione Ismea Gfk-Eurisko - la spesa per alimenti e bevande ha subito una riduzione di quasi il 4% su base annua, la peggiore dall'inizio della seconda ondata recessiva ancora in atto.
 
Meno marcata la flessione degli acquisti in volume, scesi nello stesso periodo dell'1,7%. Un risultato che incrociato con quello della spesa conferma il crescente ricorso a strategie di risparmio adottate in chiave anti crisi dalle famiglie italiane. 
Fenomeni quali la ricerca dell'offerta speciale, il nomadismo tra insegne o gli acquisti di cibi low-cost sono ormai divenuti una sorta di paradigma per ampie fasce di consumatori alle prese con una progressiva riduzione del potere d'acquisto. 
 
Da evidenziare che la flessione dei consumi appare generalizzata - sottolinea l'Ismea - e particolarmente accentuata per categorie come l'olio extra vergine di oliva (-8,8% in volume) e i vini (-6,7%), di cui però è aumentata del 3,6% la spesa a causa dei forti aumenti di prezzo.
 
Cali degni di nota si rilevano anche per i prodotti ittici e, tra questi, in particolare per il pesce fresco che, rispetto ai primi nove mesi del 2012, ha perso quasi il 5% dei volumi acquistati e circa il 20% della spesa. 
Le carni fresche accusano una flessione del 2,4%, su cui incide soprattutto l'andamento negativo dei tagli bovini (-4% i volumi).

yogurt gde
La pasta chiude i nove mesi in esame con un meno 0,7% dei quantitativi acquistati. L'impatto delle promozioni e lo spostamento degli acquisti verso prodotti più economici hanno però ridotto la spesa dell'8,3%.
 
Più leggero il carrello anche nei raparti ortofrutta e lattiero-caseari, con riduzioni particolarmente accentuate per il latte fresco che in volume perde il 4,2%. In termini di spesa i più penalizzati sono invece gli yogurt con un meno 10,5%.
 
La scure si abbatte intanto anche sul comparto del beverage, ad eccezione dell'acqua minerale che tiene grazie a una evidente riduzione dei prezzi. 
Gli unici in controtendenza - conclude l'Ismea - sono gli alimenti "poveri" per eccellenza come le uova o prodotti come la biscotteria, favoriti probabilmente da un consumo domestico sostitutivo del fuori casa.

(Ismea)
Domenica, 24 Novembre 2013 08:04

FIPE, la ristorazione abusiva vale 5 miliardi



Campagna di sensibilizzazione contro l'abusivismo.



Il mercato della somministrazione abusiva di alimenti e bevande genera un volume d'affari a livello nazionale di 5 miliardi di euro.

È la stima del centro studi di Fipe, la federazione italiana pubblici esercizi aderente a Confcommercio – Imprese per l'Italia, realizzata in occasione della giornata di mobilitazione indetta dalla stessa confederazione a conclusione dell'iniziativa "Legalità mi piace!".

«Da anni denunciamo il fenomeno della concorrenza sleale – annuncia il presidente di Fipe, Lino Stoppani – che oltre a danneggiare il settore crea un danno alle casse erariali in quanto gode di regimi di esenzione, anche totale, da imposte. Tra tutte le forme di abusivismo quello nel settore della somministrazione di cibi e bevande e dell'intrattenimento danzante è quello che maggiormente danneggia le imprese ed i loro dipendenti in quanto è troppo spesso coperto da leggi di esenzione e dalla compiacenza di chi dovrebbe vigilare. Per questo motivo, Fipe ha scelto come forma di mobilitazione quella di affiggere nei pubblici esercizi manifesti che denunciano un sistema perverso di attività abusive ed agevolazioni fiscali, peraltro vietate dalla Unione Europea in quanto si configurano come veri e propri aiuti di Stato».

La ristorazione effettuata in occasione di feste di partito e sagre, così come quella da parte di falsi agriturismi, circoli sportivi e culturali effettuata in regime di detassazione e decontribuzione fa mancare entrate allo Stato per circa due miliardi di euro.

Il valore maggiore del mercato abusivo della ristorazione viene realizzato dai bar e ristoranti dei 25 mila circoli sportivi e culturali per 2,7 miliardi di euro. Seguono a ruota i falsi agriturismi per un valore di 1,6 miliardi di euro. A queste cifre va aggiunto il mezzo miliardo di euro generato dalla ristorazione delle oltre 27 mila false sagre che ogni anno si svolgono nel nostro Paese.

«Ma il problema - prosegue Stoppani - non ha soltanto implicazioni economiche e commerciali, ma ha risvolti sulla convivenza civile se si considera che nei luoghi della movida si registra, come è stato rilevato da un'indagine Fipe-Censis, un'elevata disponibilità di alcolici, anche a basso prezzo, dovuta essenzialmente all'attività di abusivi che è causa di problemi di sicurezza e di devianza sociale».

(Fipe)
Slitta al 2014 l'esercizio definitivo dell' inceneritore di Parma: il comunicato di GCR -
 
Parma, 23 novembre 2013 -

La notizia esce sul Sole24Ore on line che titola "Rinviata l'inaugurazione".

http://goo.gl/j2L73Q

Quindi per l'inceneritore di Parma nessuna festa di Natale, nessun bacio sotto il vischio del boschetto, che peraltro non esiste.

Tutto rimandato al 2014.

E in effetti l'area del Paip assomiglia ancora più ad un cantiere che ad un progetto ultimato.

L'inceneritore è stato avviato e procede nella sua scorpacciata di rifiuti, sputando fuori ceneri pesanti e leggere che devono poi essere smaltite in qualche remoto angolo della Terra.

Ma il Paip prevedeva ben altro.

Non solo il camino, ma anche tutti i comparti dedicati alla gestione della raccolta rifiuti del territorio.

Il comparto C1, l'area progettata per accogliere le frazioni differenziate, multi materiale, legno, rifiuti vegetali, gomme, carta: non pervenuto.

Il comparto C2, dedicato ai rifiuti speciali pericolosi, destinati poi a prendere altre strade: manca all'appello.

Per non parlare del centro polifunzionale per l'ambiente e della stazione ecologica attrezzata.

Il Paip quindi è di là dall'essere completo.

Nonostante il crono programma di Iren prevedesse tempi definiti.

In realtà sono mutate tante cose come ad esempio l'improvvisa accelerazione del capoluogo nella raccolta differenziata, evento non prevedibile e rimandato il più possibile per evidenti convenienze.

Ma questi sono anche i giorni del rinnovo dell'Autorizzazione Integrata Ambientale.

L'Aia del Paip, che dopo 5 anni (era stata partorita ad ottobre 2008) deve essere rivista, rivisitata, aggiornata, confermata o meno nei suoi contenuti.

Che oggi sono quanto mai incerti.

Cosa succederà con l'imminente scadenza del contratto che dà ad Iren in esclusiva raccolta e smaltimento della quasi totalità del territorio provinciale?

L'inceneritore di Ugozzolo servirà ancora per lo smaltimento dei rifiuti locali?

I comparti previsti sono ancora attuali in termini dimensionali, visto che erano stati progettati con una differenziata in città al di sotto del minimo?

Un bella gatta da pelare.

Che fa tentennare anche Iren, incerta sul come affrontare il rinnovo dell'Aia dovendo tener conto di troppi elementi incerti.

Così il tappo resta sulla bottiglia, incastrato da una storia che sembra non finire mai.

Le nubi di Ugozzolo sono anche dentro il forno, non solo nell'aria che poi respiriamo.

(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Lunedì 25 novembre alle 18 l'evento dell'Associazione di via Maiella alla presenza delle istituzioni e di autorevoli relatori tra cui il Direttore Generale di Eupolis Regione Lombardia -

Reggio Emilia, 22 novembre 2013 -
CNA Reggio Emilia è proiettata al grande evento dell' Expo 2015 e si fa promotrice dell'esigenza delle Pmi reggiane di conoscere e cogliere le opportunità in arrivo con il fuori Expo per il sistema emiliano romagnolo. Per questo motivo chiama a raccolta gli imprenditori per un'iniziativa dal titolo "Dov'era la tua impresa quando la rivoluzione è iniziata?" che si terrà lunedì 25 novembre dalle 18 alle 20.30 nella sede provinciale CNA, in via Maiella 4 a Reggio.

Per l'occasione saranno presenti Pierluigi Saccardi, Vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Mimmo Spadoni, Assessore Progetti Speciali del Comune di Reggio Emilia, e Enrico Bini, Presidente Camera di Commercio di Reggio Emilia, che porteranno i saluti istituzionali dopo l'apertura dei lavori da parte di Nunzio Dallari, Presidente provinciale CNA.

Pietro Petraroia, Direttore Generale di Eupolis, l'Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione di Regione Lombardia, entrerà nel vivo del tema della serata illustrando le opportunità per le imprese italiane derivanti da un'Esposizione Universale, mentre Matteo Setti, Dirigente Regione Emilia Romagna concentrerà il suo intervento sul fuori Expo e i suoi risvolti commerciali per il sistema emiliano romagnolo.

"L'Expo costituirà una grande occasione per incrementare la nostra capacità di scambio con il resto del mondo e per esportare le nostre eccellenze – spiega il Presidente CNA Nunzio Dallari - e si presenta come un catalizzatore di risorse che derivano da diversi livelli istituzionali e sociali. Il suo successo dipende dalla reale capacità del sistema degli attori coinvolti di farne un volano per la nostra economia. CNA è impegnata per esplorare tutte le opportunità possibili anche per le aziende di piccole dimensioni. Il 2015 è alle porte e Reggio Emilia ha la fortuna di poter giocare la carta della stazione Mediopana che ci permette di raggiungere Milano in appena 45 minuti. Non possiamo farci trovare impreparati".

Ci sarà ampio spazio per le domande prima di avviarsi alle conclusioni previste per le 20.15. Per info e adesioni rivolgersi alla Segreteria organizzativa, rif. Daniela Nasi tel. 0522 356380, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: ufficio stampa Cna RE)
Venerdì, 22 Novembre 2013 12:20

La cena 2.0 a base di Parmigiano Reggiano

Torna sabato 30 novembre l' appuntamento con la "Parmigiano Reggiano Night ": si cucina, si scatta e si condivide sul web, tutto a base di Parmigiano Reggiano -
 
Reggio Emilia, 22 novembre 2013 -
 
Protagonista assoluto sarà il Re dei Formaggi per eccellenza, quello che piace a tutti e che tutti hanno gustato almeno una volta nella vita. A pezzi o grattugiato, d' accompagnamento a una ricetta tradizionale o in una versione originale, il piacere di gustarlo in compagnia non ha eguali e per la serata del 30 novembre, sarà possibile farlo anche sul web. Dopo il successo della prima assoluta dello scorso anno, che aveva raccolto intorno ad un tavolo virtuale oltre 25.000 persone, i fan sono invitati alla "Parmigiano Reggiano Night 2", dedicata al gusto culinario, condiviso col piacere di stare insieme. L' edizione di quest' anno, dalle case degli italiani rimbalzerà in tutto il mondo fino a Eataly di New York dove verrà organizzato un grande evento con tutti gli amici del Parmigiano Reggiano.
Partecipare è semplice! Basterà scaricare l' app disponibile sia sul sito Parmigiano Reggiano, che sulla pagina facebook del Consorzio, scegliere una ricetta tra quelle proposte o inventarne una propria. Ma la condivisione non finisce qua: prima, durante e dopo la serata sarà possibile caricare l'immagine della cena, dei propri amici, della preparazione o della ricetta scelta sull' applicazione.
Tutti i fan, in Italia e nel mondo, invitando amici e parenti, gusteranno insieme un piatto a base di Parmigiano Reggiano.
Per l'occasione cinque chef, appartenenti all'associazione Chef to Chef emiliaromagnacuochi, regaleranno al pubblico cinque ricette "smart" che potranno essere replicate a casa o degustate direttamente presso i loro ristoranti quella sera. A partecipare alla Parmigiano Reggiano Night 2 saranno: Paolo Teverini del Ristorante Teverini (Bagno di Romagna), Massimo Spigaroli del ristorante Antica Corte Pallavicina (Polesine Parmense), Marcello Leoni del ristorante Leoni (Bologna), Giovanna Guidetti dell'Osteria La Fefa (Finale Emilia), Gianni D'Amato del ristorante Arti e Mestieri (Reggio Emilia).
Difesa del suolo, un progetto per mettere in sicurezza i piccoli corsi d'acqua pedemontani. Sono interessati i bacini dei rii Arianna, Bertolini, Bottazzo, Enzola, Lavezza e Quaresimo: si tratta di zone fortemente urbanizzate, localizzate al limite tra le pendici montano-collinari dell'Appennino reggiano e la pianura e che rivestono quindi una particolare importanza per la difesa del suolo -

Bologna, 22 novembre 2013 -
 
Mettere in sicurezza i piccoli corsi d'acqua pedemontani dell'Emilia-Romagna a rischio di esondazione, sperimentando un innovativo metodo di gestione e riqualificazione idraulico-ambientale. Tutelare la biodiversità degli alvei e delle fasce perifluviali, valorizzando la rete ecologica e paesaggistica.

Questi i principali obiettivi del progetto Life Rii, promosso dagli assessorati alla Difesa del suolo e all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna assieme a quattro Comuni reggiani e approvato dalla Commissione europea per le caratteristiche innovative e sperimentali che lo contraddistinguono. Avviato in settembre 2012, si concluderà nel 2016.

Per fare il punto sui lavori realizzati e gli obiettivi finora raggiunti, lunedì 25 novembre a Bologna, nella sede della Regione (Sala A, Terza torre, viale della Fiera 8) dalle ore 9 alle 13 si svolgerà il convegno "La riqualificazione partecipata dei corsi d'acqua minori: il progetto Life Rii".

L'assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo aprirà i lavori, ai quali prenderanno parte docenti universitari ed esperti del settore: si tratta della prima occasione di confronto e scambio di conoscenze su temi che interessano, oltre alla fascia pedecollinare dell'Emilia-Romagna, altre aree italiane ed europee con caratteristiche simili.

"La gestione del territorio rappresenta un tema di stretta attualità - sottolinea Gazzolo nell'annunciare il convegno -. Con questo progetto si sperimenta un approccio nuovo, basato sul coinvolgimento delle comunità locali e sulla condivisione delle azioni da mettere in campo. Dopo la definizione degli interventi da attuare, ora siamo pronti a passare alla 'fase due', con l'appalto delle opere e l'avvio dei cantieri nei primi mesi del prossimo anno".

Il progetto in sintesi

Il progetto, denominato "Riqualificazione integrata idraulico-ambientale dei rii appartenenti alla fascia pedemontana dell'Emilia-Romagna", è stato presentato dalla Regione assieme ai Comuni di Albinea, Bibbiano, Quattro Castella, San Polo d'Enza e al Consorzio di bonifica dell'Emilia centrale. 1 milione e 200 mila euro le risorse messe in campo: 600 mila come contributo dell'Ue, 500 mila stanziati dalla Regione e 100 mila dai Comuni reggiani.

Sono interessati i bacini dei rii Arianna, Bertolini, Bottazzo, Enzola, Lavezza e Quaresimo: si tratta di zone fortemente urbanizzate, localizzate al limite tra le pendici montano-collinari dell'Appennino reggiano e la pianura e che rivestono quindi una particolare importanza per la difesa del suolo.

Sono corsi d'acqua parzialmente intubati in ambito urbano con sezioni idrauliche ridotte, che risultano insufficienti a contenere le ondate di piena. Gli interventi previsti sono finalizzati a trattenere al massimo le acque nel tratto montano prima che raggiungano le aree urbane. I restringimenti collocati a valle per invasare le acque in caso di piena sono realizzati con manufatti studiati appositamente per intervenire in aree di grande valore paesaggistico e rinverditi con specie locali, cosicché nel corso degli anni risulteranno completamente invisibili.

Altra finalità del progetto è quella di migliorare la qualità delle acque, grazie all'aumento della capacità autodepurativa dei rii. Sono previste forme di incentivazione e indennizzo per favorire l'intervento degli agricoltori nell'azione di riduzione del rischio alluvioni.

Gli stessi cittadini, oltre agli attori sociali ed economici, sono stati coinvolti grazie a un processo partecipativo nella definizione degli interventi e nelle decisioni assunte. Sul sito web della Regione, all'indirizzo http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/life-rii è possibile conoscere tutti i dettagli del progetto. /EC

In allegato il programma del convegno

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Giovedì, 21 Novembre 2013 13:27

Ugozzolo, fornace piena e cassa ubriaca

Parma, 21 novembre 2013 -
 
La strada è ormai asfaltata e quasi pronta. Manca solo il taglio del nastro.
Dopo i tanti no, ni, forse, della Provincia di Parma, l'assolo arriva dal governo con la legge di stabilità, che prevede tra i suoi meandri la rete nazionale degli inceneritori.
E' il ministro Orlando ad aver fatto la pensata.
Ci sono già tanti, troppi inceneritori in Italia.
Ha senso costruirne di nuovi?
Gli impianti attuali sono in crisi di astinenza, manca loro il combustibile rifiuto.
Basta un apriti o sesamo e il gioco è fatto.
Botte piena e moglie ubriaca.
Senza impiegare nemmeno un euro in più riusciamo a fare rendere al massimo gli impianti attuali ed a risolvere non pochi problemi delle regioni non fornite di inceneritori.
La denuncia è venuta dalla presidente Idv dell'Emilia Romagna, ma non si registrano nemmeno risposte sotto il livello percepibile. Errani tace. Castellani ripropone la sua pazza idea, bruciare le discariche degli ultimi decenni.
Una montagna di 7 milioni di tonnellate di rifiuti, una quantità utile a tenere acceso Ugozzolo da qui all'eternità.
Altri grandi assenti i consorzi di tutela. Prosciutto di Parma, Parmigiano Reggiano, Culatello di Zibello, Salame di Felino, comunicazione non pervenuta.
Intanto ad Ugozzolo continuano le prove.
La fase provvisoria è quasi giunta al termine, il boschetto mangia polveri è senza una foglia una, ma tanto anche se non fosse un ectoplasma tutti sanno che è stata una delle tante bufale che hanno dato in pasto all'opinione pubblica per creare un po' di cortine fumogena attorno al camino.
Il fuoco sacro è ormai acceso.
Viva il fuoco sacro.
Non importa se la regione, già oggi una delle 4 aree più inquinate al mondo, prenderà definitivamente la strada verso il baratro ambientale.
L'ambiente e la salute che deriva dalla sua qualità non sono certo in prima pagina sulle agende politiche locali.
Per non parlare poi del livello nazionale.
 
(Fonte: Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)


Iniziativa dedicata ai medici pediatri

Parma 21 novembre 2013 - -

Una mattinata dedicata alla biodiversità parmense con focus su analisi nutrizionali, cereali e agricoltura biologica.

Sabato 23 novembre 2013 - h 10:30-12:30
Azienda Agraria Sperimentale Stuard - Sala Convegni (Strada Madonna dell'Aiuto 7/a - San Pancrazio).

In allegato il programma dettagliato dell'iniziativa
Giovedì, 21 Novembre 2013 08:32

Girolio d'Italia. Edizione 2013: Tappa a Parma



Sabato 23 novembre 10:00 - 18:00 - Casa della Musica P. le S. Francesco 1

Parma 21 novembre 2013 - -

Il viaggio alla scoperta dell'olio nuovo organizzato dall'Associazione Nazionale Città dell'Olio, in collaborazione con i coordinamenti regionali, toccherà l'Emilia-Romagna. Sabato 23 novembre, infatti, Parma si presenta accanto a Brisighella per la tappa di Girolio 2013.

Sono dieci anni che le Province emiliane, tra cui la Provincia di Parma, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, finanziano un progetto per favorire il recupero degli olivi antichi. L'Associazione Parmense Olivicoltori ha dunque proposto Parma come partner di Brisighella per la tappa emiliana di Girolio 2013.

Alle ore 10,00 si terrà il convegno "L'oro di Parma, il ritorno dell'extravergine. L'olio di oliva nell'alimentazione della Food Valley".

Durante la giornata ci saranno una mostra mercato con produttori locali di Parma e di altre realtà emiliane, romagnole e della Lunigiana., laboratori per adulti e bambini per conoscere l'extravergine e la possibilità di degustare piatti a base di olio di Parma a pranzo e cena presso i locali che aderiscono all'iniziativa.

In allegato il programma dettagliato dell'evento.
Mercoledì, 20 Novembre 2013 16:15

Cippato, un concime prezioso per la terra

Come coltivare bio risparmiando acqua, petrolio e posti di lavoro di Gianluigi Salvador -
 
Parma, 20 novembre 2013 -
 
Il sottotitolo del libro "L'orto senz'acqua", coltivare bio con il cippato per risparmiare acqua, petrolio e lavoro, è un'ottima indicazione per dare una svolta efficace ai metodi di coltivazione senza protesi chimiche, rispettando la sostenibilità dei cicli chiusi e ottenere anche dei risultati economici.
L'autore è Jacky Dupety, l'editore Terranuova.
Era noto l'utilizzo del cippato come ammendante compostato in casa, o nei centri di compostaggio come complemento ai rifiuti organici urbani.
Forse non è noto che soprattutto in Francia, (ma anche in Canada, Belgio, Italia) esiste una rete organizzata di agricoltori che utilizzano il metodo di coltivazione a BRF (Bois de Raméaux Fragmentés) ovvero a cippato di ramaglie fresche, metodo oramai sperimentato di autofertilizzazione del terreno, efficace soprattutto dove c'è poca piovosità.
Un approccio innovativo che prende in considerazione la pedogenesi dei terreni e la vitalità del suolo. Un recupero della desertificazione dei suoli che, nelle nostre pianure, è accentuata dal disboscamento, dalla distruzione di siepi, dall'irresponsabile incentivazione alla costruzione di centrali a biomassa di cippato che, su migliaia di ettari di terreno, utilizzano protesi chimiche e lasciano dopo qualche decina d'anni i terreni completamente desertificati.
Qualche centimetro di cippato BRF sul suolo agricolo o sul terreno orticolo ogni tre-quattro anni, e sotto gli alberi, anche 10-12 centimetri di spessore. Ed i risultati si vedono.
Quanti sono disposti a fare il passo della novità, quanti sarebbero oggi pronti a rinnegare il sacrosanto compost?
Il cippato non mette solo in discussione le tecniche consuete, ma sconvolge la nostra filosofia dell'agricoltura, costringendo a pensare gli attuali rapporti "perversi" che intratteniamo con la madre terra.
Proprio mentre l'agricoltura attraversa una delle sue crisi più gravi, questo nuovo approccio agronomico mette in luce una speranza, fino a poco tempo fa impensabile: l'agricoltura è in grado di produrre più energia di quella che consuma piantando siepi e boschi a supporto e complemento della produzione di cibo.
L'agricoltura del resto è l'unico settore produttivo che è in grado di creare il moto perpetuo attraverso le eccedenze agricole, grazie all'energia solare, è in grado di gestire il suo fabbisogno idrico, di essere rispettosa dell'ambiente, e produrre cibi di qualità e sani se utilizza processi di produzione sani.
L'antropocene, l'epoca delle energie fossili a basso prezzo sta per finire, ma ci ha dato la grande occasione per capire che esistono processi naturali efficaci e sostenibili che noi possiamo utilizzare e sfruttare entro i cicli chiusi.
Uno di questi è l'approccio dell'utilizzo del BRF.
Tutte le civiltà del passato del resto sono state sostenute da tre sole potenti fonti energetiche veramente rinnovabili: papà sole, mamme piante (legno e carbone di legna) e sorella energia muscolare (animale e umana), quest'ultima sempre dimenticata nell'elencazione delle energie rinnovabili. Esse infatti sono tre vere fonti rinnovabili ed in alternativa alle consuete rinnovabili tecnocratiche (eolico, fotovoltaico, geotermico, etc) tutte dipendenti dal petrolio per la costruzione degli impianti.
 
(Fonte: ufficio stampa Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)
Mercoledì, 20 Novembre 2013 09:46

Montechiarugolo, "Progettare con la luce naturale"

Montechiarugolo, 20 novembre 2013
 
Con l'appuntamento di sabato 23 novembre a Montechiarugolo comincia la serie di corsi organizzati dall'Associazione Comuni Virtuosi e Velux Italia per promuovere l'utilizzo della luce naturale nelle nuove edificazioni e ristrutturazioni.
Il progetto parte proprio dalle "Linee Guida per la diffusione della luce naturale", redatte nei mesi scorsi da un gruppo di lavoro formato dai tecnici di Velux e di Comuni Virtuosi, al momento in fase di adozione in alcuni dei comuni iscritti alla rete.
"L'obiettivo che ci siamo dati è quello di formare e promuovere una nuova cultura dell'abitare sostenibile – commenta Marco Boschini, coordinatore dell'Associazione Comuni Virtuosi, assessore all'ambiente del Comune di Colorno (PR) -. Non potevamo che cominciare dal modo di costruire e realizzare gli ambienti in cui viviamo (o lavoriamo). Siamo molto soddisfatti di questa collaborazione, con Velux, perché dimostra che anche in questo Paese si possono costruire percorsi concreti e azioni virtuose per cittadini ed enti locali, imprenditori e comunità".
"La maggior parte dei progettisti esprime un forte interesse verso l'uso della luce naturale - ha aggiunto Marco Soravia, Responsabile Progettazione di VELUX Italia - tuttavia è raro che analizzino in anticipo, attraverso un studio accurato degli effetti della luce e della ventilazione naturali, le condizioni che verranno a crearsi negli edifici che andranno a progettare. Ecco perché VELUX supporta attività di formazione che possano fornire strumenti ed informazioni utili a realizzare edifici più sostenibili e a migliorare la vita di chi li abita".
Il primo corso si terrà presso la scuola materna di Monticelli Terme dalle 8.30 alle 13.00. Hanno già aderito ad oggi una ventina tra amministratori locali, funzionari e tecnici del territorio.
"La collaborazione con l'Associazione Comuni Virtuosi e con Velux ci fornisce una preziosa opportunità per sviluppare una importante azione di formazione rivolta sia ai dipendenti dell'amministrazione che ai tecnici del territorio – commenta Maurizio Olivieri, assessore all'ambiente del Comune di Montechiarugolo-. Quella della formazione continua verso un nuovo modo di costruire e progettare, che tenga sempre più conto del benessere delle persone che abitano gli edifici e le strutture e che sia sempre più attenta ai temi del risparmio energetico, della qualità dei materiali, dell'inserimento degli edifici nell'ambiente. E' una tappa di una formazione che deve aiutare il territorio a perseguire gli obiettivi individuati dal PAES, il Piano di Azione dell'Energia sostenibile, e a procedere nel percorso del Patto dei Sindaci. È anche un esempio di come molte cose si possono fare senza costi e lavorando in rete."
 
ASSOCIAZIONE DEI COMUNI VIRTUOSI
L'Associazione Comuni Virtuosi nasce nel maggio del 2005 per mettere in rete esperienze concrete e buone prassi in campo ambientale sperimentate in giro per l'Italia da decine di enti locali di varia grandezza e natura.Lo Statuto e il Manifesto dell'Associazione rappresentano i principi ispiratori e la carta dei valori a cui tutti i comuni iscritti dichiarano fedeltà nella conseguente azione amministrativa.
Cinque sono le linee di indirizzo presenti: gestione del territorio, impronta ecologica, rifiuti, mobilità, nuovi stili di vita.L'Associazione è governata da un Comitato Direttivo composto da 9 persone, indicate ogni tre anni dai comuni soci riuniti in assemblea.
VELUX
Presente in circa 40 paesi con altrettante filiali e in 10 paesi anche con siti produttivi, VELUX è uno dei marchi più conosciuti nel settore dei materiali per l'edilizia. La gamma prodotti comprende finestre per tetti e lucernari, oltre a soluzioni per tetti piani e tunnel solari, tende decorative e parasole, persiane, comandi a distanza e sistemi solari termici.
 
(Fonte: ufficio stampa Comune di Montechiarugolo (PR))



Il Fondo è destinato alle piccole e medie imprese e alle start up con localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Scadenza 29 novembre 2013


Emilia, 20 Novembre 2013 --

Il Fondo Energia è un fondo rotativo di finanza agevolata finalizzato ad agevolare progetti destinati a:

- efficientamento energetico

produzione di energia da fonti rinnovabili e realizzazione di impianti tecnologici che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali

- creazione di beni e servizi e che immettano nel mercato prodotti o servizi atti a ridurre l'impatto ambientale ed il consumo energetico

Possono quindi beneficiare dell'intervento sia gli investimenti finalizzati alla riduzione del consumo energetico da fonti tradizionali sia la produzione di impianti e attrezzature innovative per la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali e per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

I finanziamenti, nella forma tecnica di mutuo chirografario, possono avere la durata massima di 48 mesi e importo ricompreso tra un minimo di 75 mila euro ad un massimo di 300 mila euro.

Il finanziamento è compatibile con altri interventi agevolativi ottenuti in campo ambientale se non specificatamente escluso.

Termine ultimo per le domande: 29 novembre 2013

Mercoledì, 20 Novembre 2013 09:23

Sanità, AUSL unica in Romagna. E' legge.



Una risposta alla sfida dei "tagli". Salvaguardati i diritti dei lavoratori e introdotta la partecipazione dei territori.

Bologna, 20 Novembre 2013 - -

L'Ausl unica della Romagna è legge. "Nuovo assetto istituzionale dei servizi sanitari delle quattro attuali aziende sanitarie di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini in un'unica Azienda (Usl di Romagna); ingresso della Regione nel capitale sociale dell'Irst di Meldola al fine di acquisire la quota di maggioranza relativa nella compagine societaria": queste le finalità della proposta di legge, d'iniziativa della Giunta, approvata oggi a maggioranza dall'Assemblea legislativa regionale. Contrari: Pdl, Lega nord, Mov5stelle e Gabriella Meo di Sel-Verdi. Astenuti: Udc e Gian Guido Naldi di Sel-Verdi. Approvata anche una risoluzione presentata da Fds (prima firmataria Monica Donini), Pd, Idv e Matteo Riva (Misto); contrari al documento si sono espressi Pdl e Lega nord. Astenuti Sel-Verdi, Udc e Mov5stelle.

Soddisfazione è stata espressa dal relatore del provvedimento di legge, Roberto Piva (Pd): "Un atto - ha detto - molto, molto importante. Una innovazione che sarà da esempio per altri territori, non solo della nostra regione".

La scelta di arrivare ad una Ausl unica della Romagna, si legge nella relazione di accompagnamento al progetto di legge varato, si inserisce in un contesto normativo e organizzativo che, sia a livello nazionale che in ambito regionale, ha posto "al centro delle politiche pubbliche processi e misure di razionalizzazione amministrativa e unificazione di enti e servizi pubblici, in particolare di piccole dimensioni, con la finalità di garantire il contenimento della spesa pubblica, l'adeguatezza delle funzioni gestionali e la conseguente liberazione di risorse economiche". Tra gli obiettivi: "La riduzione degli apparati burocratici amministrativi, necessaria in un momento di forte contrazione delle risorse messe a disposizione del Servizio sanitario regionale, che induce pertanto a ripensare i modelli organizzativi in un'ottica di integrazione funzionale e strutturale idonea a mantenere i servizi alla persona secondo gli attuali standard qualitativi e quantitativi".

Le quattro aziende afferenti all'Area Vasta Romagna hanno già realizzato alcune forme di consolidamento "che hanno determinato il miglioramento della qualità tecnica del processo assistenziale, attraverso la costituzione di gruppi professionali ad hoc con lo scopo di concertare le politiche di erogazione dei servizi e la realizzazione di forme di produzione coordinata di servizi in cui la gestione operativa è affidata a una delle aziende (Centrale operativa dell'Avr e Laboratorio di Pievesestina)". Sono poi in atto dei processi di concentrazione strutturale delle funzioni tecnico-amministrative. Nelle intenzioni della Giunta, "la realizzazione dell'Azienda unica persegue in particolare l'obiettivo di potenziare la qualità, l'omogeneità e l'appropriatezza dei servizi di tutela della salute nell'interesse delle persone e della collettività. I medesimi obiettivi di innalzamento del livello qualitativo dei servizi sono altresì perseguiti mediante lo sviluppo dell'Istituto Scientifico Romagnolo per lo studio e la cura dei tumori - Irst di Meldola - in un'ottica di piena integrazione con la costituenda azienda unica e negli assetti del Servizio sanitario dell'Emilia-Romagna".

Per Gianguido Bazzoni (Pdl), relatore di minoranza, che insieme ai colleghi Luca Bartolini e Marco Lombardi ha presentato una proposta di legge alternativa finalizzata all'istituzione di tre nuove aziende sanitarie unificate (Bologna, Estense e Emilia), ha parlato di "legge istitutiva e non organizzativa, che rischia di creare uno scollamento tra territorio e il livello istituzionale". Bazzoni, a questo proposito, ha sottolineato l'esigenza "di dare più poteri ai sindaci e alla Conferenza territoriale, rispetto a quelli conferito al Direttore generale". Infine, il relatore di minoranza ha chiesto alla Regione "l'impegno a promuovere la clinicizzazione per i corsi di laurea di alcune specialità valorizzando le eccellenze sanitarie presenti nel territorio dell'Ausl di Romagna".

Respinti sette emendamenti. Tre a firma Gian Guido Naldi (Sel-Verdi). In particolare, in essi veniva richiesto, in sede di decisioni della Conferenza territoriale sociale e sanitaria, una maggioranza qualificata di almeno i due terzi degli Enti locali. Nei due emendamenti presentati dal Pdl e respinti, si chiedeva "la non partecipazione dei direttori generali alla individuazione della sede provvisoria dell'Ausl unica". I due emendamenti presentati dall'Udc (sottoscritti anche da Pdl e Lega nord), chiedevano di "garantire maggiormente la partecipazione degli erogatori privati accreditati, insieme agli erogatori pubblici, alla piena realizzazione di un servizio di tutela della salute e una partecipazione delle parti sociali alla concertazione e al confronto".

Il dibattito in aula si era concentrato fortemente sul mantenimento della qualità dei servizi, sulla necessità di una partecipazione dei territori e ovviamente sulla salvaguardia dei diritti dei lavoratori.

SANITÀ. AUSL UNICA ROMAGNA, DIBATTITO IN AULA: "RISPONDIAMO A SFIDA TAGLI" - "A RISCHIO NOSTRE ECCELLENZE"

Da una parte la maggioranza che, pur con alcune eccezioni, difende quella che ritiene una scelta dettata dalla necessità di anticipare, piuttosto che subire, dei meccanismi di riorganizzazione territoriale inevitabili, data la dimensione delle aziende sanitarie coinvolte, dall'altra l'opposizione, che accusa la Giunta di chiedere l'approvazione a scatola chiusa di un progetto a cui però manca un piano industriale definito: è stato preceduto da un lungo dibattito il sì definitivo al progetto di legge sull'istituzione dell'Azienda Usl unica della Romagna, confronto che ha impegnato i lavori dell'Assemblea legislativa per la seconda parte della seduta antimeridiana e per tutta quella pomeridiana di oggi.

Per Luca Bartolini (Pdl),"l'obiettivo dell'Assemblea dovrebbe essere quello mantenere l'alta qualità dei servizi presenti al momento in Romagna, invece siamo di fronte al rischio di un vero e proprio smantellamento delle nostre eccellenze- accusa-, di fatto sarà una sperimentazione sulla pelle dei cittadini, e come se non bastasse solo di quelli della Romagna, una scelta difesa parlando di cifre che assolutamente non tornano". Mauro Manfredini (Lega Nord) ricorda le "perplessità espresse in primo luogo dai medici" e annuncia il parere contrario del suo gruppo perché "siamo di fronte ad una scatola vuota su cui la Giunta chiede un voto di fiducia che però non ha ragione di essere". Al contrario, Tiziano Alessandrini (Pd) rivendica una scelta fatta "non per rincorrere problemi o emergenze, ma per anticipare eventuali criticità legate alle dimensioni delle singole aziende. Questo è il primo vero percorso intrapreso dopo anni di sterilità progettuale, e ovviamente come per ogni processo innovativo serve del coraggio per portarlo avanti".

Gabriella Meo (Sel-Verdi) parla invece di "situazione molto complicata, dove era inevitabile la creazione di dinamiche territoriali contrapposte, la scelta a senso unico portata avanti dalla Giunta ci costringe a una riorganizzazione che tralascia la partecipazione da parte dei territori, ora è a rischio la qualità dei servizi offerti, e ciò ci preoccupa particolarmente".

Per Monica Donini (Fds) "bisogna razionalizzare i costi ma solo con operazioni che non sottraggono garanzie ai cittadini, quindi una condizione obbligatoria per questo processo è mantenere inalterata la quota del Fondo sanitario destinata alla Romagna, oltre che un governo partecipato della elaborazione della politica sanitaria". Gian Guido Naldi (Sel-Verdi), invece, avverte sul fatto che "gli obiettivi di questo progetto di legge sono ambiziosi, complessi e difficilmente interpretabili, non si può pensare ci sia una unica soluzione sicuramente migliore delle altre, le organizzazioni troppo centralizzate hanno creato sempre dei problemi con i cittadini, dobbiamo poter determinare anche il processo di riorganizzazione, mettendo al primo posto la salvaguardia dei servizi e del personale". Mario Mazzotti (Pd) ricorda che "la vera sfida della sanità ora è la sostenibilità, e questa nuova dimensione è la nostra risposta ai bisogni del territorio, il nostro obiettivo è aumentare la qualità dei servizi, non ci saranno tagli ma solo rafforzamenti alle funzioni sanitarie, affronteremo e governeremo la fase di passaggio".

Silvia Noè (Udc) lamenta che "la concertazione del progetto di riorganizzazione doveva coinvolgere tutte le parti e non limitarsi alle conferenze territoriali, in linea di principio il giudizio sarebbe anche positivo se non fosse per alcuni particolari tecnici su cui confido si interverrà in fase di emendamento".

Secondo Thomas Casadei (Pd),"in Romagna i cittadini non saranno affatto cavie ma partecipi di un percorso di costruzione di un sistema che vuole insieme offrire una maggiore qualità dei servizi e una prossimità adeguata, il progetto prevede una strutturazione molto articolata sul piano territoriale". Andrea Defranceschi (M5s) in fase di dichiarazione di voto accusa: "Il progetto è solo una cornice a cui manca il quadro, che in questo caso è la concertazione; delegando alle conferenze territoriali si finisce in verità per cancellare la partecipazione, è risaputo che in quelle sedi contano i dirigenti Ausl e non i sindaci". Per Stefano Cavalli (Lega Nord),"siamo di fronte ad una approvazione solo di tipo fiduciario, il piano industriale non c'è o è tenuto nascosto dalla maggioranza, forse a causa dei malumori delle amministrioni locali, l'unica certezza per ora è il dominio e il controllo assoluto della politica sulla sanità in Romagna".

In conclusione del dibattito generale, l'assessore alla Sanità, Carlo Lusenti, è intervenuto per replicare ad alcune affermazioni dei consiglieri: "Vogliamo costruire il futuro prima di essere costretti a subire i cambiamenti, l'obiettivo di questo progetto non è fare risparmi, anzi vogliamo investire ogni centesimo possibile- spiega-, non si può parlare di mancanza di partecipazione dopo un confronto aperto durato due anni, con decine e decine di incontri nei territori, la nostra scelta è il modo migliore per garantire ai cittadini il loro diritto all'assistenza con questi livelli di qualità, anche altre Regioni ci seguiranno".

SANITA'. AUSL UNICA ROMAGNA, APPROVATA RISOLUZIONE FDS, PD, IDV E RIVA (MISTO): PARTECIPAZIONE TERRITORI E SALVAGUARDIA DIRITTI LAVORATORI

Assicurare nel governo della nuova azienda sanitaria unica della Romagna le relazioni istituzionali disciplinate dalla legge 29/2004 attraverso lapiena e costante partecipazione delle comunità locali ai processi di programmazione e di valutazione dei servizi e della loro gestione; perseguire gradualmente la ridefinizione della rete assistenziale e di quella ospedaliera, garantendo contestualmente l'implementazione dei servizi territoriali esistenti attraverso la realizzazione dei nuclei di cure primarie, delle Case della Salute, rimuovendo quegli ostacoli che ne hanno impedito finora la diffusione generalizzata. Ancora: vigilare affinché la qualità dei servizi sia adeguata allo stato delle conoscenze del momento e della massima efficacia ed efficienza nell'assolvimento dei bisogni. Sono alcune delle richieste rivolte alla Giunta regionale e contenute in una risoluzione presenta dai gruppi Fds, prima firmataria Monica Donini, Pd, Idv e Matteo Riva (Misto), approvata a maggioranza dall'Assemblea legislativa contestualmente al via libera alla legge che istituisce l'Ausl unica della Romagna.

Nel documento si chiede inoltre di assicurare un'articolazione organizzativa che garantisca condizioni di prossimità e equa accessibilità ai servizi e di operare per la massima valorizzazione del ruolo dei Distretti socio sanitari, da intendersi come "maglia base" di una rete di servizi territoriali integrati, all'interno della quale garantire l'intera gamma dell'assistenza primaria alla persona e in base alla quale strutturare l'articolazione dell'azienda unica, pensando, ad esempio, ad un'azienda organizzata per "divisioni distrettuali". Il Distretto dovrà essere dotato di margini di autonomia finanziaria, programmatoria, tecnica e gestionale, per garantire l'intera gamma dei servizi, integrandoli con quelli erogati dalla rete ospedaliera e dall'assistenza primaria. Inoltre, si dovrà garantire l'equità del contributo alla nuova azienda da parte delle aziende sanitarie confluenti per ridurre il rischio che quelle realtà che oggi si trovano in condizione di equilibrio si sentano ulteriormente chiamate a sostenere gli effetti di piani di rientro di altre aziende che non sono ancora conclusi.

Nella risoluzione, infine, si chiede di valorizzare sempre più i percorsi di integrazione avviati fra le aziende e i servizi e delle funzioni di eccellenza di portata romagnola e regionale già consolidate, e confermare - compatibilmente con la programmazione regionale della rete ospedaliera e dei servizi - l'assetto distributivo esistente sia per le discipline specialistiche, sia per le attività distintive di livello ospedaliero e territoriale (secondo il modello "hub&spoke"), al fine di offrire la migliore qualità e di determinare la tendenziale autosufficienza della Romagna per le prestazioni di terzo livello oggi non garantite direttamente da strutture pubbliche. Bisognerà poi stabilire che la riorganizzazione dei servizi dovrà intervenire - ferma restando la salvaguardia dei diritti acquisiti delle lavoratrici e dei lavoratori – essenzialmente sui servizi non sanitari, che possono essere utilizzati da tutte le aziende e la cui localizzazione non influenza l'accessibilità e la qualità dei servizi alla persona. Ancora: in base al documento si dovrà supportare l'intero processo di riorganizzazione adottando provvedimenti volti alla tutela e alla crescita professionale della base occupazionale, sfruttando tutte le leve di gestione delle risorse umane in grado di sostenere i cambiamenti che inevitabilmente interesseranno una parte non irrilevante del personale (formazione, sistema incentivante anche integrato con parte delle economie di gestione generate dalla riorganizzazione, informatizzazione, ecc...); garantire che le economie di gestione che su base pluriennale si libereranno - attraverso la riduzione di costi generali di amministrazione, l'allineamento dei costi di produzione, il risparmio delle spese relative ai costi di transizione attualmente in essere fra le 4 Asl romagnole per i contratti di fornitura – saranno utilizzate per potenziare la qualità e la quantità dei servizi sanitari offerti ai cittadini e monitorare l'andamento del processo riorganizzativo e l'impatto sul territorio, coinvolgendo, oltre all'Assemblea Legislativa, in specie la Commissione competente, anche le comunità locali e i soggetti della partecipazione ammessi ai sensi della legislazione regionale.

(Fonti Regione Emilia Romagna)
Mercoledì, 20 Novembre 2013 08:31

Riprende a correre il latte spot





Quote latte, la storia infinita.

di Virgilio - Parma, 20 Novembre 2013 -

I mercati confermano, sostanzialmente, la stabilità manifestata nelle ultime settimane. Soltanto Parmigiano Reggiano e latte spot hanno registrato variazioni rispetto l'ottava precedente.

Latte Spot VR gde PRRE 12M PR gde cibus



Nello specifico il latte spot, dopo cinque settimane di quiescenza, ha guadagnato quasi un punto percentuale (+0,97%) quotando a Verona 54,13€/100 litri come valore massimo e 53,10€ come minimo.

Fermi i prezzi per le due principali DOP salvo il 12 mesi di stagionatura esclusivamente sulla piazza di Parma che ha guadagnato altri 5 centesimi (+0,28%), per la seconda settimana consecutiva in crescita solitaria, fissando il valore  tra 8,85 e 9,30€/Kg. Per quanto riguardo il burro è da registrare un rallentamento della tendenza ribassista del prodotto zangolato di creme fresche che, alla borsa di Parma di venerdi scorso, ha visto confermati i 2,70€/kg. Il Burro CEE resta fermo a 3,85€/kg, quotazione che si replica da 3 settimane e confermato nella seduta milanese di lunedi 18/11.

Latte bicchieri gde

Quote Latte. La storia infinita.

Un "mero errore di natura contabile" scrive il giudice delle indagini preliminari (GIP) di Roma Giulia Proto. L'Italia, quindi, non avrebbe mai "splafonato" le quote latte imposte dalla Commissione Europea. Secondo quanto riportato da "Il Fatto Quotidiano", l'"errore" di conteggio eseguito da AGEA "sarebbe stato poi aggiustato attraverso l'alterazione dei "criteri di calcolo del numero dei capi potenzialmente da latte", e cioè un algoritmo. Un "trucco" che secondo il Gip "merita approfondimento": avrebbe infatti innalzato innaturalmente il "limite massimo di età passiva da 120 mesi dell'animale a 999 mesi (ossia 82 anni di età)"". Il valore del danno si aggirerebbe pertanto intorno a 2,53 miliardi di euro ragione per cui il Gip Proto ha restituito gli atti al pubblico ministero specificando che "se è vero che non può ipotizzarsi il reato di truffa, non altrettanto può dirsi in ordine al reato di falso".

Dopo trent'anni di vicenda quote latte e alla vigilia della loro definitiva alienazione ancora non si hanno certezze né per quanto riguarda i numeri né in merito alle responsabilità oggettive e soggettive.

Reggio Emilia, 19 novebre 2013
 
LA STRADA PER LA RIPRESA NON PASSA SOLO DA RIGORE E RINVII: SERVONO MISURE CONCRETE IN TEMPI RAPIDI -

Di Nunzio Dallari, Presidente CNA Reggio Emilia

Ripresa sì, ripresa no. C'è chi l'annuncia, chi la vede e c'è chi la nega. Noi imprenditori non la vediamo affatto, in compenso in questi giorni siamo alle prese con il pagamento dell'IVA, a fine mese dovremo pagare IRES ed IRAP e a dicembre l'anticipo dell'IVA, senza dimenticare i vari balzelli piuttosto salati come la TARES. Insomma, ci prepariamo ad un 2014 ancora nel segno della flessione per quanto riguarda redditività e credito.

La cosa più sconcertante è che sembra che siamo i soli ad accorgerci della situazione, drammatica, che stiamo vivendo come imprenditori e come cittadini di questo paese: il Governo fa dichiarazioni di "buona volontà" ma sembra colpito da una "sindrome del rinvio" mentre si fa strada un costante aumento delle tasse, più o meno mascherate.

Il Governo dà l'impressione di non trovare il bandolo della matassa: invece di dare segnali concreti attraverso soluzioni e riforme semplici e incisive per rilanciare investimenti e consumi, pare impegnato a cercare i fondi mancanti direttamente dalle tasche di cittadini e imprese. Ecco, che ci ritroviamo in una specie di "gioco delle tre carte", con le tasse scaricate sugli enti locali, che diventano gabellieri per conto dello Stato, come nel caso dei 0,30 cent. al metro quadro calcolati nella Tares e destinati alle casse dello Stato.

Alla fine dei conti, chi paga sono sempre imprese e famiglie, le stesse che dovrebbero godere di maggiore liquidità e facilità nell'accesso al credito e che, invece, sembrano le uniche ad essere colpite dal regime di austerity imposto dall'Unione Europea. Il rigore è doveroso, ma da solo non basta. E soprattutto deve riguardare tutti, Pubblica Amministrazione in primis. É facile parlare di spending review e dei sacrifici che gli italiani sono chiamati a fare per il bene comune. Di certo, c'è che non ci sono stati tagli concreti alla spesa pubblica, mentre continua il malcostume inaccettabile delle spese pazze e dei rimborsi esorbitanti nelle giunte regionali. Una vergogna intollerabile che danneggia il nostro Paese tanto all'interno quanto in ambito internazionale.

Come CNA Reggio Emilia ha sostenuto più volte, servono misure concrete in tempi rapidi, il Governo deve avere il coraggio di adottare un cambio di rotta deciso nel sostegno al sistema economico, coniugando crescita, rigore ed equità. Non è impossibile: occorre però mettere in campo le risorse adatte per sostenere la ripresa. L'attuale Legge di Stabilità è una manovra insufficiente, lascia irrisolte moltissime questioni dal punto di vista del rilancio della produttività e competitività delle Pmi.

È tempo di soluzioni efficaci e tempestive, di puntare a un efficientamento reale della spesa pubblica, di facilitare l'accesso al credito per le imprese e il recupero dei debiti della Pubblica Amministrazione in maniera semplice e rapida, non con procedimenti machiavellici che lasciano tutti di stucco.

Per essere ottimisti e sperare davvero in una ripresa economica le piccole e medie imprese italiane, che sono il motore dell'economia, hanno urgente bisogno di interventi tangibili: non "di solo rigore si muore", anche di inerzia.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)


Parma non diventerà la pattumiera d'Italia.

Parma, 19 novembre 2013 - -

L'assessore Folli interviene sul comunicato della presidente del gruppo consigliare regionale IdV Liliana Barbati sul rischio contenuto nella bozza del disegno di legge collegato alla legge di stabilità, che all'articolo 23 prevede una 'rete nazionale integrata di impianti di incenerimento.

"L'allarme lanciato dalla Barbati non può che trovare condivisione da parte mia. Il Comune di Parma continuerà a sostenere le proposte di pianificazione regionale che vadano nella direzione del progressivo spegnimento degli impianti di incenerimento presenti in regione, che sono decisamente troppi (ben 9) e fanno sempre più fatica a marciare a pieno regime, anche grazie all'impegno dei cittadini che stanno portando a livelli di eccellenza europea la raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
Se dovesse passare il concetto di pianificazione nazionale il piano di progressiva dismissione degli impianti della nostra regione sarebbe lettera morta e questo non deve assolutamente accadere. Noi ci impegneremo in tutte le sedi per opporci a questo disegno scellerato, chiedendo che anche il Presidente della Regione Vasco Errani prenda una chiara posizione in questo senso"

MOZIONE BARBATI (IDV): CHIEDERE ABROGAZIONE RETE NAZIONALE INCENERITORI, PENALIZZEREBBE SALUTE NOSTRI CITTADINI

Dato che nella bozza del disegno di legge collegato alla legge di Stabilità si prevede una "rete nazionale integrata di impianti di incenerimento", la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna dovrebbe impegnarsi "al fine di arrivare all'abrogazione di tale articolo", considerando che nel Piano regionale dei rifiuti l'obiettivo è "mirare alla riduzione dell'uso di risorse attraverso l'applicazione di una gerarchia di gestione dei rifiuti che pone solo per ultimo lo smaltimento".

Lo sostiene Liana Barbati (Idv) in una mozione in cui spiega come "la finalità della creazione di tale rete nazionale degli inceneritori, contestuale alla moratoria su nuove autorizzazioni, appare evidentemente quella di mettere a disposizione gli impianti esistenti, tra cui quelli in Emilia-Romagna, per l'incenerimento di rifiuti urbani prodotti in ogni parte d'Italia", con la conseguenza che "l'Emilia-Romagna, la cui percentuale di raccolta differenziata è in lenta ma in costante crescita, rischierebbe di diventare un polo per lo smaltimento di rifiuto solidi urbani di tutta la nazione, penalizzando le condizione ambientali e sanitarie dei propri cittadini".
Bologna - 18 novembre 2013 - Welfare e sanità, formazione, sostegno a imprese e lavoro e cura del territorio a partire dal costante impegno per la ricostruzione post sisma 2012. La Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato il Bilancio di previsione 2014, che ha entrate e uscite pari a 12,6 miliardi di euro e che conferma, anche per il prossimo anno, nessun aumento della pressione fiscale.
“Viviamo una gravissima crisi e il nostro principale impegno è quello di sostenere i diritti costituzionali delle persone, in primo luogo alla salute e all’istruzione, e far da volano all’economia”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore regionale al Bilancio, che questo pomeriggio presenterà il documento ai componenti della Commissione Bilancio dell’Assemblea legislativa regionale.
“Stiamo facendo i conti con tagli pesantissimi che hanno colpito al cuore il nostro sistema regionale”, sottolinea Saliera. “Eppure, nonostante questo e anche alla luce del recente giudizio positivo espresso dalla Corte dei Conti sul Bilancio consultivo 2012, la Regione Emilia-Romagna conferma l’investimento delle risorse per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione, per consolidare la qualità dei servizi socio-sanitari, sostenere la formazione professionale per l’avviamento al lavoro e contribuire a realizzare nuove necessarie opere”.
In particolare, spiega la vicepresidente, “la Regione è stata molto attenta al tema delle imprese e del lavoro e dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione dando forti boccate d’ossigeno a un mondo imprenditoriale in crisi di credito. Per questo, per esempio, grazie alla legge regionale sul patto di stabilità, dal 2011 a oggi abbiamo sbloccato 557 milioni di euro di pagamenti di Comuni e Province verso i privati. Nel solo 2013, poi, abbiamo reso possibile, grazie ad un accordo con lo Stato, anche un miliardo di euro di pagamenti nel settore sanità”.

La ricostruzione post terremoto
Come nel 2013, anche con il Bilancio di previsione 2014 in ogni settore dell’amministrazione regionale si proseguirà a dare priorità agli interventi nelle aree colpite dal terremoto.

Economia
Internazionalizzazione delle imprese, sostegno alla ricerca, innovazione. Ma anche sostegno all’artigianato, alla riqualificazione dei mercati all’ingrosso, impegno per turismo, agricoltura e cooperazione. Il Bilancio 2014 della Regione parte da un punto fermo: l’Emilia-Romagna è una regione produttiva dove le Pmi rappresentano l’ossatura del tessuto socio-economico e compito delle istituzioni è anche quello di contribuire a tenere insieme sviluppo e giustizia sociale.
Per il sostegno dell’economia regionale sono previsti fondi per 284,5 milioni di euro (comprese le risorse del Programma operativo regionale Fesr), con una particolare attenzione al rifinanziamento dei Consorzi fidi, a cui sarà destinato l’intervento straordinario di 18 milioni di euro in modo da facilitare l’accesso alla liquidità in un momento segnato da un blocco del sistema bancario.
Rispetto al 2013 gli interventi per l’internazionalizzazione sono cresciuti a 12 milioni di euro, a cui si affiancano 4,6 milioni di euro per i progetti di sviluppo territoriale, 2,2 milioni per Tecnopoli e ricerca e un milione di euro per le attività a favore dell’artigianato, della cooperazione e la riqualificazione dei mercati all’ingrosso.
Forte anche l’impegno per il turismo con 33,88 milioni di euro, cui vanno aggiunti 2,65 milioni di euro per la riqualificazione dei centri commerciali naturali e un milione e mezzo di euro per il “turismo bianco”.
Da sottolineare, infine, i 43,26 milioni di euro di risorse regionali destinate all’agricoltura che si sommano alle risorse statali ed europee stanziate per il settore.

Sanità, politiche sociali e casa
La sanità e l’assistenza sono un diritto universale delle persone. E per questo nel 2014 la Regione conferma un impegno straordinario di 150 milioni di euro di stanziamenti propri, per far fronte alla riduzione delle risorse nazionali che hanno colpito il Fondo sanitario nazionale. Stesso impegno (150 milioni) alla voce “non autosufficienza” dove dal 2011 le risorse nazionali sono state azzerate. Inoltre, la Regione destina 75 milioni di euro propri per supportare gli Enti locali nello sforzo di mantenere un adeguato livello di servizi.
Per il sostegno a affitto, edilizia sociale, casa per le giovani coppie e riqualificazione urbana sono previsti interventi pari a 247 milioni di euro.

Istruzione
Le risorse per il diritto allo studio, l’avviamento al lavoro e la formazione ammontano complessivamente a quasi 245,7 milioni di euro. Tra i principali obiettivi: la lotta alla dispersione scolastica, l’innalzamento delle competenze per fare impresa e l’accompagnamento al lavoro per i giovani.

Mobilità
A fianco di scuola e sanità, l’altro punto centrale del welfare emiliano-romagnolo è il trasporto pubblico locale, settore al quale sono destinati oltre 636,31 milioni di euro. Si tratta di risorse che, pur in presenza di una situazione estremamente critica, serviranno alla Regione per promuovere il sistema integrato di mobilità, difendere il ruolo centrale del trasporto collettivo e per la gestione del servizio ferroviario.

Sicurezza e legalità
L’impegno per la prevenzione della criminalità organizzata e la diffusione della cultura della legalità sono un punto centrale dell’azione della Regione Emilia-Romagna. A questi due temi e alle politiche per la sicurezza più in generale, sono dedicati 1,5 milioni di euro che permetteranno di proseguire gli interventi di formazione, recupero di beni confiscati alla criminalità organizzata e controllo del territorio attraverso la collaborazione con Comuni, Province, associazioni di volontariato, scuole e università.

Ambiente e territorio
L’obiettivo è rafforzare l’impegno per la cura del territorio e la difesa della costa dal rischio idraulico, idrogeologico e di erosione. Alla tutela e valorizzazione dell’ambiente sono destinati complessivamente 161,12 milioni di euro, mentre 66,13 milioni di euro sono dedicati alla Protezione civile per il sostegno di interventi urgenti e di messa in sicurezza del territorio (di cui 17,9 milioni di euro destinati al tema frane).
Interventi specifici riguardano poi le Unioni montane, che racchiudono zone tra le più fragili dell’intero territorio regionale e a cui sono destinati oltre 5 milioni di euro con una attenzione particolare alla viabilità e cura del territorio.

Cultura, sport e giovani
A sostegno delle politiche culturali e per i giovani, il Bilancio di previsione 2014 prevede risorse pari a 39,40 milioni di euro. L’impegno sarà quello di promuovere e valorizzare la tradizione e l’innovazione, anche per contrastare la crisi economica e considerando che la cultura è un settore che sta subendo molti tagli di risorse a livello nazionale mentre potrebbe essere una importante fonte di crescita e sviluppo.
Lunedì, 18 Novembre 2013 15:11

Qual è la CITTÀ SOSTENIBILE?

La ricchezza del nostro Paese risiede nella bellezza dell’insieme dei nostri patrimoni, naturali e culturali, racchiusi in modo inscindibile nel nostro paesaggio. Il nostro paesaggio è il capolavoro dell’interazione tra la nostra creatività – la bellezza delle nostre città, dei nostri monumenti, delle nostre tradizioni, del nostro tessuto produttivo - e il nostro ambiente.

Cosa rappresenta oggi il nostro paesaggio e, ancor di più, cosa ne sarà di esso domani? 

Piacenza  18 novembre 2013 - Se da una parte dobbiamo pensare alla tutela e valorizzazione di ciò che abbiamo, dobbiamo altrettanto pensare - proprio nell’ottica dello sviluppo sostenibile - al suo futuro e alla nostra visione di ciò che sarà, alla creazione di nuova bellezza: nel nostro modo di spostarci, di vivere e organizzare le nostre città e i nostri centri, nel nostro modo di produrre, crescere e soprattutto innovare, in tutti i campi. L’ambiente e la sostenibilità non sono un vincolo, ma rappresentano l’occasione per creare, innovare, produrre bellezza.  

(http://www.unesco.it)

Dal 18 al 24 Novembre il CEAS Infoambiente porterà a Piacenza la 2°edizione della Settimana di Educazione allo Sviluppo Sostenibile istituita dall’UNESCO.
Quest’anno la Settimana sarà dedicata ai temi del paesaggio, bellezza e creatività (“I Paesaggi della Bellezza: dalla valorizzazione alla creatività”). 
In previsione una fitta agenda di momenti di informazione e sensibilizzazione per “VIVERE INSIEME verso una CITTÀ SOSTENIBILE”:

Lunedì 18 novembre

GERMOGLI IN CITTÀ: apertura della Settimana con un incontro di ortodidattica tra i bambini di quattro anni della Scuola dell’Infanzia don Minzoni e gli ortisti di Montecucco, per “raccogliere i sani prodotti della terra” attraverso segreti, curiosità, esperienze dei coltivatori e fare insieme un’attività di semina.

Nella mattinata dal CEAS Infoambiente verranno donate per gli spazi dedicati all’ortodidattica di Montecucco e di via Tramello due Buddleia o “pianta delle farfalle” (un arbusto che attrae, per la sua bellezza, gli insetti impollinatori, essenziali alleati in agricoltura).

(ore 10.15 conferenza stampa Scuola dell’Infanzia don Minzoni – Ass.Beltrani+Ass.Rabuffi)


Martedì 19 novembre

VIVERE LA BELLEZZA DELLA CITTÀ: incontro pubblico, aperto alla cittadinanza, dalle ore 10.00 alle 12.00 - Auditorium S. Ilario sulla città sostenibile, il paesaggio, la creatività, le “bellezze” architettoniche e naturalistiche di Piacenza, per prospettare insieme un futuro sostenibile per la nostra città. (Intervengono: Luigi Rabuffi, Carlo Marini, Samuele Bertoncini, Marco Natali, gli studenti del Liceo Artistico Cassinari)

(ore 10.00-12.00, Auditorium S.Ilario Ass.Rabuffi)


Mercoledì 20 novembre

LA BELLEZZA SOTTO I NOSTRI…PIEDI: il Sindaco Paolo Dosi autista-accompagnatore del Pedibus per un giorno per scoprire, camminando insieme ai bambini, le bellezze architettoniche di una città senza traffico e smog: diritto a respirare aria pulita (rif. Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini e delle Bambine), dovere di non inquinarla! 

(h.8: partenza dal Pubblico Passeggio – angolo via delle Teresiane, con arrivo alla scuola Giordani)


FESTA DELL’ALBERO a Scuola con Legambiente: canti, balli e poesie alla Scuola XXV Aprile che “sta studiando” per  diventare “ECOGENERATION”, progetto di Legambiente per una “sostenibilità scolastica)

(h.11-12 c/o Scuola Primaria Borgotrebbia – Ass.Rabuffi)


Giovedì 21 novembre

SIAMO AL VERDE, CHE FORTUNA!: presentazione di un decalogo per rendere bello, sano, accogliente e sostenibile un ambiente indoor (seguirà comunicato stampa del CEAS Infoambiente).

Venerdì 22 novembre

NUOVA BELLEZZA URBANA, VERDE SPERANZA: festa dell’albero cittadino, ovvero ultime piantumazioni in città della Settimana Sostenibile Piace con l’auspicio che  “nuova bellezza metta radici a Piacenza”.

 (ore 11.00  c/o Pubblico Passeggio tratto via Alberici/Liceo Respighi - Ass.Rabuffi).


Fa da cornice agli eventi l’esposizioneVIVERE LA BELLEZZA DELLA CITTÀ”: elaborati realizzati dal Liceo Artistico Cassinari e della Scuola dell’Infanzia don Minzoni presso il Comune (QUIC di via Beverora 57 e Sala Cattivelli di p.zza Mercanti).                               
Lunedì, 18 Novembre 2013 14:20

Montagnaterapia, esperti a confronto

La montagna come luogo di crescita e come strumento di cura e di riabilitazione a favore di persone malate o con disabilità. Un nuovo approccio, chiamato montagnaterapia, che, nel nostro territorio, dal 2010 è diventato un vero e proprio progetto, grazie alla collaborazione tra l'Ausl e la sezione del CAI (Club Alpino Italiano) di Parma.

Parma - 18 novembre 2013 - Il seminario "La montagna: un luogo per crescere insieme - Pensieri viandanti", in programma venerdì 22 novembre, dalle 9 alle 13.30, alla sede CAI di viale Piacenza n. 40, traccia un bilancio di questa esperienza e apre un confronto tra i vari gruppi di montagnaterapia provenienti da diverse parti d'Italia, i professionisti coinvolti, i volontari e le persone interessate.

Dopo i saluti di Ettore Brianti e Pietro Pellegrini, rispettivamente direttore sanitario e direttore dipartimento assistenziale integrato–salute mentale dipendenze patologiche (DAI-SMDP) dell'Ausl di Parma e di Fabrizio Russo presidente del CAI di Parma, alle 9.15 Donatella Rizzi, educatrice professionale del centro di salute mentale di Fidenza e Fornovo, presenta i gruppi di montagnaterapia che hanno partecipato al progetto. Seguono la proiezione del film "Semus fortes" di Mirko Giorgi e Alessandro Dardani, le testimonianze dei partecipanti ai gruppi, con l'intervento di Matteo Tonna, medico del servizio psichiatrico diagnosi e cura (SPDC) dell'Ausl di Parma e la selezione delle immagini più rappresentative dell'esperienza di Parma, a cura di Gianfranco Bertè, volontario CAI.

Sandro Carpineta, responsabile dell'U.O. psichiatria 5 di Trento e Alessandro Coni, direttore dipartimento salute mentale e dipendenze dell'ASL Sanluri (Sardegna), proseguono con le considerazioni sulle esperienze. Le conclusioni alle 13, sono affidate alle professioniste dell'Ausl di Parma Rossella Cocconi, direttore U.O. riabilitazione DAI-SMDP e Maristella Miglioli direttore U.O. salute mentale Fidenza. Modera Franco Marzullo, direttore SPDC dell'Ausl di Parma.

Il seminario è organizzato da Azienda USL e CAI Parma, nell'ambito della rassegna 2013 "La salute della Salute Mentale".



GCR " L'azione sarebbe stata meritevole di grande partecipazione, ma purtroppo, a nostro modesto parere, il modo in cui si è svolta ne ha compromesso il senso. "

Parma 18 Novembre 2013 - -

- Il Comunicato di GCR- 


L'assemblea permanente contro gli inceneritori ha occupato sabato per alcune ore l'inceneritore di Parma.

Un gesto dovuto all'indignazione per dover subire e dover accogliere sul proprio territorio un impianto del genere: inutile, obsoleto e pericoloso.

L'azione sarebbe stata meritevole di grande partecipazione, ma purtroppo, a nostro modesto parere, il modo in cui si è svolta ne ha compromesso il senso.

Non possiamo approvare azioni come quelle che hanno visto protagonisti alcuni militanti che hanno imbrattato i muri del Paip.

Questa non è disobbedienza civile e purtroppo la sacrosanta ragione dei contenuti si trasforma in torto della forma.

Un'intera e lunga battaglia non si può riassumere in qualche scritta, che certo non serve a fermare l'impianto, per non parlare del fatto che non sappiamo chi sarà a pagare le spese per ripulire.

Da 7 anni GCR è in prima linea nella lotta contro l'inceneritore.

Si è reso protagonista di eventi unici nella nostra città, è riuscito ad avere la fiducia della gente e ha fatto tutto quanto era possibile per fermare l'impianto.

Altro ancora faremo per spegnerlo, ma queste modalità non ci appartengono.

Nella giornata di ieri sono state fatte anche affermazioni che respingiamo.

Ci sembra quanto meno irrazionale incolpare chi si è trovato a guidare il Comune a giochi fatti.

La responsabilità di quanto accaduto non è forse di chi ha voluto l'impianto ed ha fatto di tutto per realizzarlo?

L'attacco ripetuto all'attuale amministrazione, il cui assessore all'ambiente è stato per anni militante fra quelli che volevano fermarlo, è davvero fuori luogo.

Semmai noi avevamo sollecitato e incalzato gli amministratori precedenti, dei più diversi colori, proprio quelli che avrebbero avuto tempi e modi per fermare questo impianto, ma che non hanno voluto farlo.

Abbiamo vissuto in prima persona tutto il percorso del forno e possiamo davvero affermare di conoscere per nome e per cognome i responsabili di questa follia.

Siamo i primi a sollecitare l'amministrazione a non arrendersi, a non abbassare mai la guardia, a non smettere di cercare strade per spegnerlo, a insistere con azioni forti e concrete.

In quest'ottica siamo disponibili alla più totale collaborazione.

Ci dissociamo infine dalle minacce nei confronti del sindaco Pizzarotti, la protesta non deve mai essere utilizzata per fini politici.

Noi continuiamo a lottare ma con l'unica bandiera che ci sentiamo di innalzare, quella dei no ince, che condividiamo con tanti gruppi in lotta contro gli stessi mostri, a Torino come a Napoli.

Qualsiasi contributo venga alla nostra battaglia (che poi è la battaglia di tutti) da parte di chiunque è ben accetto, ma riteniamo che la disobbedienza ed il dissenso debbano continuare ad essere manifestati con correttezza e rispetto.

Soprattutto inquadrando con precisione gli obiettivi.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR

Parma, 17 novembre 2013

 

death-valley gde

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 12 - n° 46 18 Novembre 13

#CibusAgenziaStampaAgroalimentare

SOMMARIO Anno 12 - n° 46- 18 Novembre 13

(PDF Scaricabile)



1.1 editoriale

Guerra e Pace. Opposizione e buongusto.

3.1 social media e protezione civile

Protezione Civile e Social Media

4.1 lattiero caseario

Lattiero Caseario: prezzi stabili

5.1 PARMALAT

Parmalat, continua la crescita dei principali indicatori economico -finanziari.

6.1 NAC - Antifrodi

Antifrodi, scoperti altri circuiti di commercializzazione...

6,2 IGP

Melone Mantovano, dall'Europa arriva l'Igp

6,3 Liquami

Piacenza, deroga spandimenti

7,1 OLIO

«La qualità paga sempre...»

7,2 VINI

Vino: grandi marchi sfidano l'Australia...

8,1 MAIS&SOIA

Mais & Soia previsionale

9,1 PROSCIUTTI

Crisi: in Italia scomparsi 615mila maiali.

10.1 credito

Credito, ancora in calo nelle campagne

 

cibus 46 nov13 COP

Anatocismo, interessi su interessi. Una piaga diffusa?

Parma, 16 novembre 21013 -

Interessi eccessivi, commissioni non dovute, costi non chiari: il rapporto con banche e istituti finanziari è spesso insidioso e complicato.

Questo il tema affrontato giovedì pomeriggio, presso la sede di Confesercenti Parma grazie all'iniziativa "Banche, cittadini e imprese: forme di tutela", per far luce sul rapporto che lega i consumatori, agli istituti bancari e chiarire come potersi tutelare e quali strumenti mettere in campo nel caso sorgesse il sospetto di essere caduti vittime di comportamenti illegittimi da parte del proprio istituto di credito.

Un tema scottante e di complessa interpretazione quello dell'anatocismo e di comportamenti che, in diverse circostanze, sono sfociati addirittura nel reato di usura. Con il termine anatocismo (dal greco anà - di nuovo, e tokòs - interesse) si intende la capitalizzazione degli interessi su un capitale, affinché essi siano a loro volta produttivi di altri interessi (in pratica è il calcolo degli interessi sugli interessi).

Ad affrontare il tema per cercare di fare chiarezza nell'oscuro mondo degli interessi bancari sono stati invitati, da Confesercenti di Parma lo scorso 14 novembre, il Vicepresidente Nazionale CODACONS Avv. Bruno Barbieri e gli avvocati Andrea Cevolo e Cristina Barbieri del Collegio Codacons.

"Una volta si aveva, con le banche, un rapporto diverso e i direttori di filiale conoscevano le imprese clienti - sottolinea Corrado Testa presidente di Confesercenti Parma - e gli stessi direttori avevano una autonomia diversa nei confronti delle imprese e dei cittadini. Oggi invece non fanno che scrivere appunti e demandare la decisione alla sede centrale. Decisione che il più delle volte è negativa. Ma senza credito le imprese non possono operare." Una difficoltà di accesso al credito che si è acuita in tempo di crisi. "Lo vediamo anche nella cooperativa di garanzia - prosegue Corrado Testa - dove spesso la garanzia del 70% offerta non risulta sufficiente per fare erogare i finanziamenti alle imprese".

Un rapporto fra banche e cittadini già difficile dagli anni '70 - ha spiegato l' Avv. Bruno Barbieri - quando alcuni istituti bancari furono protagonisti di comportamenti illegittimi e conseguentemente condannati al risarcimento. Dal 2000 di fatto poco è cambiato e ancora vengono riscontrati, da parte del Codacons, comportamenti fortemente sfavorevoli per il cliente, impresa o semplice cittadino, nell'applicazione dei tassi di interesse nei conti correnti, nei mutui e negli affidamenti.

Avvocato Bruno Barbieri

Un lungo e dettagliato ventaglio di esempi quello illustrato dall'avvocato Barbieri. Dall'anatocismo all'usura, dalla rinegoziazione di mutui agli interessi e condizioni conseguenti lo sconfinamento d'affido.

Complessità dell'argomento da un lato e paura reverenziale verso le banche dall'altro hanno consentito, ai più spregiudicati, di operare con disinvoltura e molto diffusamente.

Ma oggi, nel caso qualcuno fosse incorso in versamenti non dovuti, può rivolgersi al CODACONS che potrà, gratuitamente, fare una analisi e un calcolo dell'importo indebitamente richiesto andando a ritroso illimitatamente. Per effettuare l'analisi preventiva occorre disporre di tutti gli estratti conto consecutivi di tutti gli anni e i vari contratti sottoscritti. Il tempo di prescrizione è di 10 anni dal momento di cessazione del rapporto, chiusura del conto corrente o di estinzione del mutuo.

Se dalla valutazione dei consulenti dell'associazione consumatori dovessero palesarsi comportamenti illegittimi, l'applicazione di interessi anatocistici e/o usurari, questi verrebbero quantificati attraverso una perizia tecnica con la quale si potrà sostenere il negoziato e/o il giudizio con la l'istituto creditizio o assicurativo.

L'85% dei casi, sottolinea Barbieri, si conclude in modo extragiudiziale (fuori dalle aule del tribunale) e a favore del cliente. Nessuna pubblicizzazione però del risultato negoziale pena la restituzione della somma risarcita.

Meglio tacere e incassare!

Nell'incontro promosso da CNA il Sottosegretario allo Sviluppo Economico di Brasilia invita gli imprenditori reggiani a sfruttare le opportunità di business e investimento in Brasile -

Reggio Emilia, 15 novembre 2013 -
 
Tante le opportunità di business per le aziende reggiane emerse nell'incontro organizzato da CNA Servizio Estero con il Sottosegretario allo Sviluppo Economico del Distretto di Brasilia, il dott. Apolinario Rebelo. In Brasilia il 92% dei prodotti è importati da altre regioni del Brasile e dall'estero: l'idea di base è quella di sostituire le importazioni con produzioni locali. Da qui l'attrattività del mercato brasiliano per le piccole e medie imprese di diversi settori, dall'alimentare ai complementi d'arredo, dallo smaltimento dei rifiuti ai prodotti informatici e di telecomunicazione.

Come ha spiegato il dott. Rebelo, infatti, la quasi totalità dell'economia locale è rappresentata dal settore del commercio e dei servizi e negli ultimi anni sono stati avviati grossi progetti di investimento e di partnership con l'Ambasciata italiana in Brasilia destinati a rafforzare la struttura logistica e la rete dei trasporti aerea e ferroviaria, alla creazione di un polo sanitario e di un polo tecnologico. Numerose sono le risorse finanziarie, gli incentivi e gli sgravi fiscali a disposizione per le aziende che intendono investire nel Paese.

"Non vogliamo sottrarre imprese all'Italia – ha precisato il Sottosegretario Rebelo – o suggerire di trasferire le proprie attività in Brasilia. L'obiettivo del nostro incontro è di offrire un'opportunità alle PMI reggiane per duplicare la produzione, mantenere gli investimenti in Italia e allo stesso tempo internazionalizzarsi e aprire delle sedi in Brasile per esportare i processi produttivi e favorire l'industria locale".

Dello stesso avviso sull'importanza di guardarsi intorno per sfruttare le possibilità commerciali oltre i confini nazionali, il Vice Presidente provinciale CNA Marco Ferrari che durante il suo intervento ha rimarcato come: "Di fronte a un mercato in continuo mutamento e ad una realtà imprenditoriale come la nostra, caratterizzata da micro, piccole e medie imprese l'aggregazione in reti d'impresa, la ricerca di innovazione e di opportunità commerciali all'estero spesso sono i veri punti di forza per vincere le sfide del mercato globale".

Per maggiori informazioni sulle caratteristiche del mercato brasiliano e sui progetti avviati nel Distretto di Brasilia le imprese interessate possono rivolgersi a CNA Servizio Estero, Rif. Daniela Fent tel. 0522. 792813, email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
 
Parma, 15 novembre 2013 -

Per la trasparenza serve la chiarezza

Settantotto giorni fa veniva acceso il forno inceneritore di Ugozzolo.

Mesi con Pm 10 ad altissimo livello, l'8 novembre scorso l'asticella è schizzata a 121 microgrammi per metro cubo di aria quando il limite è 50, per una annata da dimenticare in fatto di inquinamento, ozono, particolato fine.

Da un po' di tempo sono disponibili i dati di emissione del camino.

Emissioni del 13/11/2013
EMSSIONI-PAIP rid



Alcuni monitor sono state posizionati anche in città per la visione al pubblico, in piazzale della Pace all'interno della Provincia (spesso spento), al Duc, tutte in posizioni non certo di comoda lettura.

Oltretutto i dati non sono facilmente leggibili dai cittadini in quanto organizzati in modo da non far trasparire alcun dato comprensibile al parmigiano medio.

Al link http://www.irenambiente.it/attivita.php?id=205 Iren rende disponibili i dati di emissione suddivisi per giorni e per linea di combustione.

Ma a parte i colori semaforici, verde per l'emissione a norma, rossa per quello sopra i limiti, non sono indicati i livelli massimi da non superare, né quelli legati all'Aia specifica dell'inceneritore, né quelli di legge.

Se l'intento del gestore è quello di aprire il libro della fornace alla lettura dei parmigiani, sarebbe il caso di migliorare gli aspetti delle leggibilità, ad esempio indicando in modo evidente i limiti che non devono essere superati.

Dallo specchietto che alleghiamo ci sono altre singolarità che non sarebbe male chiarire.

Il dato delle Pm 10 è posizionato fisso sullo zero.

Le polveri totali sono inchiodate a 0,025 microgrammi per metro cubo di aria in ogni santo giorno della settimana, così come l'ammoniaca (0,025), l'acido fluoridrico (0,040), così come il carbonio organico fisso sullo zero.

Vogliamo tranquillizzare i parmigiani.

Cominciamo dalla chiarezza, che un passaggio obbligato verso la trasparenza.

(Fonte:Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma - GCR)


Buyer esteri chiedono degustazioni in anteprima degli oli premiati


ANTINORI: SYDNEY E MELBOURNE NUOVI POLI INTERNAZIONALI DEL VINO ITALIANO (+23%)
Domenica, 17 Novembre 2013 10:15

MAIS E SOIA OTTOBRE 2013 - dati previsionali -

MAIS E SOIA OTTOBRE 2013 - dati previsionali -
Bologna, 14 novembre 2013 -
 
Novantanove milioni di euro per dare ossigeno all'economia emiliano-romagnola, di cui oltre 16 milioni in provincia di Bologna. E' la seconda tranche di sblocco di potenzialità di spesa liberata dalla Giunta regionale dell'Emilia-Romagna grazie alla legge regionale in materia di patto di stabilità territoriale.

Si tratta di risorse che, sommate alla prima tranche della scorsa primavera pari a 158 milioni di euro, fan sì che nel 2013 ammontino a 257 i milioni di euro che complessivamente Comuni e Province potranno usare per pagare fornitori e investimenti: risorse che gli Enti hanno in cassa ma che, senza l'intervento della Regione, non potrebbero essere utilizzati perché vincolati dalle norme statali in materia di patto di stabilità.

"Grazie alla legge regionale del 2010 sul patto di stabilità, nel triennio 2011-2013 in Emilia-Romagna sono stati sbloccati pagamenti per un totale di 557 milioni di euro da parte degli Enti locali", sottolinea la vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna Simonetta Saliera. "La Regione Emilia-Romagna - aggiunge - ha destinato, in particolare, 7 milioni alla Provincia di Bologna: in questo modo la Provincia nel 2013 non sforerà il patto di stabilità. L'attività della Regione permette, quindi, di dare risposte positive alle preoccupazioni emerse nei giorni scorsi".

La vicepresidente poi spiega: "Il nostro impegno è quello di far da volano alle imprese per la ripresa economica, la creazione di nuovi e buoni posti di lavoro e la difesa dell'occupazione esistente. Per questo - conclude - stiamo operando con tutte le diverse misure disponibili per immettere liquidità nel nostro sistema economico". In particolare, grazie ad accordi con il Governo, sempre quest'anno è stato destinato al pagamento dei fornitori della sanità un miliardo e mezzo di euro e sono stati decisi sia l'azzeramento dei vincoli del patto di stabilità 2013 per i Comuni colpiti dal sisma dello scorso anno sia l'allentamento di quello delle Province interessate. Il che permetterà alle amministrazione locali di procedere speditamente nell'investimento di risorse per la ricostruzione e ai relativi pagamenti alle imprese esecutrici dei lavori.

Di seguito il riparto nei singoli Comuni suddivisi per province
 
Provincia di Piacenza

ALSENO

PC

150.000,00

BORGONOVO VAL TIDONE

PC

416.789,90

CADEO

PC

60.000,00

CARPANETO PIACENTINO

PC

400.000,00

CASTEL SAN GIOVANNI

PC

338.063,29

FERRIERE

PC

57.185,77

FIORENZUOLA D'ARDA

PC

430.000,00

GOSSOLENGO

PC

118.054,49

LUGAGNANO VAL D'ARDA

PC

145.753,33

MONTICELLI D'ONGINA

PC

50.000,00

MORFASSO

PC

23.667,88

PIACENZA

PC

4.873.185,83

PODENZANO

PC

261.503,72

PONTENURE

PC

221.123,57

RIVERGARO

PC

180.519,89

ROTTOFRENO

PC

150.000,00

SAN GIORGIO PIACENTINO

PC

103.199,89

SARMATO

PC

16.306,99

TRAVO

PC

76.712,32

VERNASCA

PC

106.201,43










PROVINCIA DI PIACENZA

  5.021.824,86

     
Totale

  13.200.093,14

     



Provincia di Parma

BORGO VAL DI TARO

PR

459.480,68

BUSSETO

PR

178.740,36

COLORNO

PR

263.864,25

FELINO

PR

227.030,70

FIDENZA

PR

906.716,43

FONTANELLATO

PR

245.564,72

FONTEVIVO

PR

175.965,77

FORNOVO DI TARO

PR

270.217,52

LANGHIRANO

PR

484.621,21

LESIGNANO DE' BAGNI

PR

55.765,95

MONTECHIARUGOLO

PR

553.961,89

NOCETO

PR

100.000,00

PARMA

PR

3.173.865,95

SALA BAGANZA

PR

350.000,00

SALSOMAGGIORE TERME

PR

484.865,11

SAN SECONDO PARMENSE

PR

154.589,91

TORRILE

PR

232.067,60

TRAVERSETOLO

PR

161.000,00










PROVINCIA DI PARMA

  3.693.138,30










Totale




12.171.456,35













Provincia di Reggio Emilia

BAGNOLO IN PIANO

RE

625.843,44

BIBBIANO

RE

551.315,60

CADELBOSCO DI SOPRA

RE

230.127,08

CAMPEGINE

RE

132.580,91

CASALGRANDE

RE

596.424,38

CASTELNOVO NE' MONTI

RE

826.805,11

GATTATICO

RE

152.211,41

MONTECCHIO EMILIA

RE

697.259,00

POVIGLIO

RE

244.815,95

QUATTRO CASTELLA

RE

708.570,47

RAMISETO

RE

40.000,00

REGGIO NELL'EMILIA

RE

3.629.855,32

RUBIERA

RE

487.300,30

SAN POLO D'ENZA

RE

105.497,51

SANT'ILARIO D'ENZA

RE

341.540,25

SCANDIANO

RE

675.213,89

TOANO

RE

50.000,00

VETTO

RE

150.341,55

VILLA MINOZZO

RE

26.752,55

     
totale

  10.272.454,70




Provincia di Modena

FANANO

MO

50.000,00

FIORANO MODENESE

MO

629.910,17

FORMIGINE

MO

300.000,00

GUIGLIA

MO

130.000,00

LAMA MOCOGNO

MO

50.000,00

MARANELLO

MO

150.000,00

MIRANDOLA

MO

250.000,00

MODENA

MO

5.818.626,44

MONTEFIORINO

MO

93.006,43

MONTESE

MO

200.000,00

PAVULLO NEL FRIGNANO

MO

300.000,00

PIEVEPELAGO

MO

143.927,86

SAN CESARIO SUL PANARO

MO

226.778,31

SASSUOLO

MO

855.018,91

SAVIGNANO SUL PANARO

MO

250.000,00

SERRAMAZZONI

MO

223.699,90

SPILAMBERTO

MO

200.000,00

VIGNOLA

MO

765.000,00

ZOCCA

MO

120.000,00

     
totale

  10.755.968,02













Provincia di Bologna

BAZZANO

BO

283.464,56

BUDRIO

BO

583.523,00

CALDERARA DI RENO

BO

477.699,47

CAMUGNANO

BO

0,00

CASALECCHIO DI RENO

BO

1.239.330,24

CASALFIUMANESE

BO

90.174,39

CASTEL DI CASIO

BO

15.300,58

CASTELLO DI SERRAVALLE

BO

172.224,15

CASTENASO

BO

200.000,00

CASTIGLIONE DEI PEPOLI

BO

398.700,98

CRESPELLANO

BO

419.072,16

GAGGIO MONTANO

BO

50.000,00

LIZZANO IN BELVEDERE

BO

143.223,05

MARZABOTTO

BO

263.074,41

MEDICINA

BO

500.000,00

MONTE SAN PIETRO

BO

450.776,25

MONTERENZIO

BO

252.697,63

MONTEVEGLIO

BO

251.296,25

MONZUNO

BO

173.691,72

OZZANO DELL'EMILIA

BO

490.963,45

SAN GIOVANNI IN PERSICETO

BO

100.000,00

SAN LAZZARO DI SAVENA

BO

1.463.370,38

SASSO MARCONI

BO

471.089,31

VERGATO

BO

261.704,42

ZOLA PREDOSA

BO

813.878,91

PROVINCIA DI BOLOGNA

  7.061.365,91










Totale




16.626.621,21














Provincia di Ferrara

ARGENTA

FE

438.692,17

BERRA

FE

68.908,92

BONDENO

FE

703.016,86

CODIGORO

FE

281.004,63

COMACCHIO

FE

500.000,00

MESOLA

FE

184.360,38

PORTOMAGGIORE

FE

282.577,49

     
totale

  2.458.560,44













Provincia di Ravenna

ALFONSINE

RA

410.225,91

BAGNARA DI ROMAGNA

RA

57.441,31

BRISIGHELLA

RA

80.000,00

CASOLA VALSENIO

RA

74.000,00

CASTEL BOLOGNESE

RA

312.061,40

CERVIA

RA

1.353.993,85

COTIGNOLA

RA

559.274,00

FAENZA

RA

1.867.031,82

FUSIGNANO

RA

189.345,51

LUGO

RA

1.131.424,51

MASSA LOMBARDA

RA

475.029,54

RUSSI

RA

281.825,83

SANT'AGATA SUL SANTERNO

RA

79.068,93










PROVINCIA DI RAVENNA

  4.367.468,04










Totale

  11.238.190,63













Provincia di Forlì-Cesena


BAGNO DI ROMAGNA

FC

209.094,68

CESENA

FC

2.000.000,00

FORLì

FC

3.619.122,09

FORLIMPOPOLI

FC

255.575,66

GAMBETTOLA

FC

354.459,25

LONGIANO

FC

268.217,62

MELDOLA

FC

159.307,37

MERCATO SARACENO

FC

326.846,59

MODIGLIANA

FC

209.102,99

PREDAPPIO

FC

124.593,41

RONCOFREDDO

FC

207.729,47

SAVIGNANO SUL RUBICONE

FC

678.577,77










PROVINCIA DI FORLì-CESENA

  3.071.247,43










Totale

  11.483.874,33










 
 
Provincia di Rimini

BELLARIA-IGEA MARINA

RN

1.078.680,46

CATTOLICA

RN

500.000,00

MISANO ADRIATICO

RN

621.089,35

MONTESCUDO

RN

68.662,73

MORCIANO DI ROMAGNA

RN

192.852,84

NOVAFELTRIA

RN

238.204,03

POGGIO BERNI

RN

50.000,00

RICCIONE

RN

1.600.000,00

RIMINI

RN

3.777.268,23

SAN CLEMENTE

RN

96.407,34

SAN GIOVANNI IN MARIGNANO

RN

867.942,09

SANTARCANGELO DI ROMAGNA

RN

150.000,00

VERUCCHIO

RN

108.200,86










PROVINCIA DI RIMINI

  2.000.000,00










Totale

  11.349.307,92












(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Parma)



Nel corso delle attività svolte nel 2013 sono state sequestrate ...
Domenica, 17 Novembre 2013 09:59

Melone Mantovano, dall'Europa arriva l'Igp



Occorre l'emanazione del decreto attuativo che chiarisca le condizioni operative per poter rendere applicabile l'agevolazione sul gasolio.
È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"