Mercoledì, 30 Ottobre 2013 09:09

Lattiero caseario. Arrestata la salita delle due principali DOP In evidenza

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Terza settimana di discesa per...

il burro e conferma del latte spot.

di Virgilio - Parma, 30 Ottobre 2013 -

Il mese di ottobre chiude confermando i prezzi delle quotazioni precedenti per tutte le piazze e per le due principali DOP.

Anche il latte spot, per la seconda settimana consecutiva, conferma i prezzi, mentre il burro continua la discesa avviata da tre settimane.

Tirando le somme del mese di ottobre si rileva come il Parmigiano Reggiano stagionatura 24 mesi abbia chiuso con un incremento dello 1,88% sul mese precedente fissando, in borsa di riferimento di Parma, a 10,49, /kg la media mensile. Maggiore invece il distacco sul mese precedente per il 12 mesi che ha chiuso con un incremento di 2,29% su settembre registrando quindi una media di 8,94/kg incrementando di 1 centesimo la media dello scorso anno.

PRRE Media Mese PR

Analogamente per il Grana Padano DOP che ha quasi recuperato il gap con la media del 2012, stagionatura 9 mesi e oltre, facendo registrare la media di ottobre a 7,20€/kg (-0,21% su ottobre 2012). La borsa milanese, relativamente al 15 mesi, ha chiuso con un incremento del 1,19% sul mese di settembre (8,31/kg. media ottobre 2013) pur restando sotto di -5,16% rispetto al 2012.

Il latte spot finalmente per la seconda settimana conferma le quotazioni arrestando la corsa ai record avviata in finire d'estate.

Prosegue invece  la discesa del burro per la terza settimana consecutiva rinunciando a 5 centesimi su tutte le categorie. In particolare è stato quotato a 3,10€ lo zangolato da creme fresche, 3,30€ il pastorizzato, 4,05 il burro da centrifuga e 3,85€ il burro CEE.

GP 9M MI
Nella settimana di riferimento si è tenuta la tradizionale Fiera Bovina di Cremona dove, ovviamente, si è discusso di latte e soprattutto sugli scenari che si apriranno nel 2015.

Dalle indagini presentate i fattori di preoccupazione che tra gli allevatori sembrano avere maggiore rilevanza sono le relazioni industriali. Non sembra infatti preoccupare l'alienazione del regime delle quote latte, piuttosto l'aggravarsi degli squilibri tra allevatori e controparte industriale e distributiva, con il rischio di fenomeni speculativi all'interno della filiera.