Domenica, 02 Marzo 2014 09:15

Italia non perda tempo

 

 

 

Alleanza Cooperative -  Gardini e Altieri «Condividiamo taglio cuneo. Italia non perda altro tempo rischia di assistere a ripresa di altri e a proprio declino»

 

Alleanza Cooperative,  febbraio 2014 -

«Condividiamo l’intenzione di tagliare il cuneo fiscale per rilanciare il mercato del lavoro. Lo chiedono da un lato le imprese e dall’altro i tanti giovani disoccupati che hanno raggiunto una percentuale intollerabile per un paese che è il secondo manifatturiero d’Europa e vuole restare da protagonista tra i grandi del mondo L’Italia non può permettersi di perdere altro tempo, di assistere alla ripresa degli altri e al proprio declino».

Così Maurizio Gardini e Rosario Altieri, copresidenti dell’Alleanza delle Cooperative commentano il discorso sulla fiducia al senato del premier incaricato Matteo Renzi

«Un discorso molto motivazionale quello del premier Renzi che, oltre ad affrontare alcuni dei nodi strutturali, punta a dare una prospettiva di speranza perché l’Italia torni a essere terra di opportunità. Bene lo snellimento della Pa e le riforme del titolo V – concludono Gardini e Altieri – in attesa di affrontare, al tavolo di confronto con il governo, i tanti temi legati allo sviluppo. I propositi sono buoni, occorrerà, poi, riuscire a realizzarli»

 

Domenica, 02 Marzo 2014 08:41

Qualidò è on line.

 

 

On-line la banca dati Qualidò: con i principali numeri delle produzioni italiane Dop e Igp

 

Roma, 25 febbraio 2014

L'Ismea pubblica on-line i principali dati provenienti dall'Osservatorio dei prodotti Dop e Igp e Stg attraverso un semplice selettore di ricerca che consente di navigare tra i dati delle singole denominazioni scegliendo il settore o la regione di appartenenza.
L'Ismea gestisce dalla fine degli anni '90, per conto del MiPAAF, l'Osservatorio sulle produzioni di qualità il cui obiettivo è quello di fornire uno strumento informativo puntuale e aggiornato agli operatori istituzionali e privati, oltre che ai consumatori. L'Osservatorio monitora l'andamento strutturale, produttivo ed economico delle produzioni italiani a marchio comunitario, attraverso l'acquisizione annuale di dati presso tutti i soggetti istituzionali che intervengono lungo la filiera produttiva. I dati vengono raccolti attraverso due indagini, una condotta presso i Consorzi di tutela delle Dop e Igp riconosciute, ed un'altra svolta presso gli Organismi di Controllo che certificano gli stessi prodotti a denominazione di origine. Il patrimonio informativo acquisito ha consentito di costruire la Banca Dati Qualidò - unica per completezza e tempestività dell'aggiornamento in Italia - sui volumi di produzione e di fatturato, sulle dinamiche e sulle tendenze in atto dei prodotti di punta dell'agroalimentare di qualità italiano.
Nella banca dati confluiscono una serie di dati economici riguardanti la struttura produttiva, la produzione certificata, i prezzi di mercato in tutte le fasi della filiera, i canali distributivi, l'export, i mercati di destinazione, nonché la stima dei fatturati all'azienda e al consumo per ogni singolo prodotto riconosciuto.In questa prima fase, sono disponibili on line, i principali dati rilevati per ciascuno dei prodotti a I.G. (produzione, fatturati all'origine e al consumo, export), con la previsione di ampliare a breve il set di informazioni, tra le altre variabili economiche monitorate

(Fonte Ismea)

 

 

 

 

Dalla Camera di commercio il primo report sull'economia locale nel 2013

Parma 27 febbraio 2014 ----

 

Uno scenario che, secondo il World Economic Outlook FMI, vede l’Italia concludere il 2013 con un PIL in contrazione dell’1,8% rispetto a un valore medio dell’area Euro in calo dello -0,4% (ma con Germania a +0,5% e Francia a +0,2%) e con la prospettiva di raggiungere nel corso del 2014 un +0,6% su scala nazionale e +1% in area Euro. Questa la cornice entro cui la Camera di commercio colloca l’analisi congiunturale dell’economia parmense nel 2013, dandone una prima fotografia che riflette la situazione del periodo gennaio-settembre.

Nei primi mesi l’economia di Parma vede rallentare la contrazione di tutti i principali indicatori: fatturato, produzione e ordini che, però, continuano a segnare dati negativi ormai da otto trimestri consecutivi. Le variazioni tendenziali risultano meno pesanti di quelle rilevate nei primi 9 mesi del 2012. 

A livello nazionale e regionale, l’andamento degli indici congiunturali è più pesante rispetto al parmense. 

 

Congiuntura Industria gde

Particolari riflessioni sono da riservare all’edilizia, che a livello provinciale, regionale e nazionale ha visto appesantire una situazione già profondamente critica. 

Si contrae di 686 unità il numero delle imprese attive nel parmense: nascono in numero molto contenuto (2.670, il più basso degli ultimi 11 anni) mentre oltre 3mila vengono cessate. Al 31 dicembre sono poco più di 42mila rispetto alle quasi 43.700 del 2008. Si assiste a una progressiva terziarizzazione dell’economia territoriale, una tendenza che tuttavia non garantisce lo stesso valore aggiunto procapite, perso nella contrazione della manifattura.

Le ore di cassa integrazione in crescita di quasi il 30% rispetto al 2012 e un tasso di disoccupazione che dovrebbe arrivare a 7,8 nel corso del 2014 sono ulteriori segnali di allarme di un’economia i cui contorni sono stati ridefiniti ormai in modo strutturale dalla crisi.

PR Cassa integrazione gde

 

Segnali positivi giungono dai dati sulle esportazioni provinciali sempre relativi al periodo gennaio-settembre 2013, che segnano un +3,8% in accelerazione rispetto al 2012 (+2,2% nel 2012) e più vivaci anche della media regionale (+2%) e nazionale (-0,3%).

L’analisi è stata presentata oggi dal presidente della Camera di commercio, Andrea Zanlari, e dalla responsabile dell’Ufficio studi, Giordana Olivieri.

«Anche i numeri dimostrano che la crisi sta incidendo profondamente sulla struttura della nostra economia e la recessione è nel nostro territorio ormai da 8 trimestri consecutivi – ha commentato Zanlari – mentre chi ha scelto di orientare la propria strategia commerciale verso i mercati esteri sta raccogliendo risultati incoraggianti. Questa capacità di leggere le varie dimensioni dell’economia di un territorio è un vero e proprio bene pubblico che le Camere di Commercio mettono a disposizione della collettività unitamente alle garanzie sull’affidabilità degli operatori economici, al sostegno alle imprese, all’accesso al credito, all’export, alla giustizia alternativa, per citare solo alcune delle nostre attività. In questa fase storica l’ente camerale può svolgere un ruolo determinante nella restituzione della fiducia alle imprese e ai lavoratori».

Valore aggiunto provinciale

Il valore aggiunto provinciale, secondo le stime Prometeia-Unioncamere, cala nel 2013 di meno che nel 2012 passando da -2,6% a -1,4% e con la prospettiva di riportarsi con segno positivo nel 2014 (+1%). La dinamica è leggermente più pesante di quella regionale (-1,1% nel 2013 e +1,1% nel 2014) e in linea con quella nazionale (-1,5% e +0,8%).

Distribuendo il valore aggiunto tra i settori dell’economia parmense, si evidenzia l’aggravarsi della situazione nell’edilizia, che perde l’11,4% nel 2013 contro un valore, pure in decrescita, del 7,7% nel 2012 con la prospettiva nel 2014 di una crescita zero. L’andamento del valore aggiunto nell’industria e nei servizi (comprendenti commercio, turismo e servizi in senso stretto) è abbastanza simile: la prima dal -3,5% del 2012 passa a un -2,2% nel 2013 e dovrebbe arrivare a +0,4% nel 2014; i secondi perdono l’1,2% nel 2012, lo 0,5% nel 2013 e guadagnerebbero un + 1,2% nel 2014. All’interno dei “servizi” però, per il commercio il 2014 confermerebbe un andamento critico: vi sarebbe ancora una contrazione, sia pure dello 0,5% rispetto a quella (- 2,8%) del 2013. Invece i comparti “altri servizi” e “intermediazione finanziaria” si avvicinano allo 0 nel 2013 (-0,5% i servizi, -0,1% l’intermediazione) e dovrebbero tornare a crescere nel 2014 (rispettivamente dell’1,2% e dell’1,4%).

Osservando la dimensione del valore aggiunto provinciale dal 2008 al 2013, si nota una contrazione complessiva del 6,9%. Tutti i settori presentano valori negativi nel quinquennio, con un allarmante -35,5% nelle costruzioni, un pesante -12,1% nel commercio e un altrettanto grave -9,9% nell’industria. 

Nello stesso arco temporale, il valore aggiunto procapite passa da quasi 29mila euro a poco meno di 26mila euro.

 

Industria

Per l’ottavo trimestre consecutivo la variazione della produzione è negativa (-2,5%). La nuova fase recessiva iniziata a fine 2011 ha condotto l’attività dell’industria provinciale a nuovi pesanti minimi. Particolarmente accentuata è la contrazione della produzione nei comparti della lavorazione dei minerali non metalliferi (-6%), del tessile (-5,5%) e del legno e mobili (-4,7%). Il calo produttivo grava maggiormente sulle imprese fino a 9 dipendenti (-3,7%) e sulle imprese con 50 e fino a 500 dipendenti (-3,5%) rispetto alle aziende di medie dimensioni, tra i 10 e i 49 dipendenti (-2,1%).

Il fatturato, la cui contrazione era andata allentandosi tra la fine del 2012 e metà 2013 (da -6,2% a -1,5%), è tornata ad appesantirsi (-2,9%) nel terzo trimestre. Anche in questo caso il dato complessivo rispetto al 2012 riporta una variazione negativa del 3%. A soffrire di più anche in questa dimensione sono la lavorazione dei minerali non metalliferi (-5,2%), il tessile (-4,7%) e la lavorazione del legno e mobili (-3,6%) cui si deve aggiungere il trattamento dei metalli, in calo del 3,7%. La contrazione dei fatturati si concentra maggiormente nelle imprese di piccole dimensioni (1-9 dipendenti) dove tocca il -3,3%; si allenta a -2,5% per le imprese tra i 10 e i 49 dipendenti e arriva a -2,2% per le aziende tra 50 e 500 dipendenti.

Andamento del tutto simile al fatturato ha avuto la dinamica degli ordini: si contraevano del 6,3% a fine 2012 e sembravano essersi stabilizzati (-0,4%) a metà dell’anno scorso; purtroppo sono invece ulteriormente diminuiti (-2%) tra luglio e settembre 2013. Lavorazione dei minerali non metalliferi (-6,2%), tessile (-5%) e lavorazione del legno e mobili (-3,8%) anche in questo caso sono i comparti a rallentare in modo più evidente. Analogamente al fatturato, ma con scarti più marcati, anche negli ordini la contrazione investe in modo più accentuato le imprese di piccole dimensioni (-3,2%), seguono le medie aziende (-2,3%) e si limita a -1,4% per le imprese più grandi.

Artigianato manifatturiero

Nell’artigianato si assiste a un lieve allentamento di una situazione critica, dove tutti gli indici congiunturali sono in contrazione da fine 2011. A partire dal primo trimestre dell’anno scorso si assiste al rallentamento della caduta di fatturato, produzione e ordini che, tra luglio e settembre si sono attestati a valori tra il -3% e il -4% (rispettivamente, -3,6%, -3,1% e -3,1%). La domanda estera è apparsa in crescita del 3,6% e segna un’inversione di tendenza rispetto al trend negativo dei dodici mesi precedenti (-1,2%). Ciononostante i dati complessivi dei primi tre trimestri 2013 rispetto allo stesso periodo del 2012 danno atto che l’artigianato manifatturiero ha subito e continua a subire gli effetti della crisi in misura più pesante dell’industria nel suo complesso.

Costruzioni

L’edilizia vede nel 2013 l’aggravarsi di una situazione già critica. Il fatturato dell’industria delle costruzioni si contrae nei primi nove mesi dello scorso anno dell’11,6% rispetto al periodo equivalente del 2012, il quale era già in calo del 4,8%. La contrazione del fatturato si è verificata anche a livello regionale, dove la situazione sembra però un po’ meno pesante: si passa infatti dal -2,2% del 2012 al -5,5% del 2013. In Italia, al -11,6% del 2012 è seguita nel 2013 un’ulteriore drammatica frenata (-11,2%). Il volume d’affari dell’edilizia parmense non smette di contrarsi dai primi mesi del 2011, ha toccato la massima decelerazione nel primo trimestre dell’anno scorso (-14,3%). Pesante è anche il calo registrato nell’ultimo trimestre preso in considerazione in questo studio (luglio-settembre 2013), pari a -10,9%, in aggravamento rispetto alla diminuzione del secondo trimestre (-9,5%).

Commercio

La fase recessiva del commercio, iniziata nel secondo trimestre 2008, dall'autunno 2011 è divenuta sempre più ampia e preoccupante ad ogni rilevazione ma aveva segnato un alleggerimento nel secondo trimestre del 2013. Nel terzo trimestre tuttavia la tendenza negativa è tornata ad ampliarsi con le vendite in calo del 7,4% rispetto al -5,4% del periodo aprile-giugno. Complessivamente, nei primi nove mesi dello scorso anno, le vendite si sono contratte del 7,2% rispetto allo stesso periodo del 2012. Gli esercizi minori soffrono maggiormente, con flessioni pari al 9,5% per la piccola distribuzione (1-5 dipendenti) e all’7,8% per la media distribuzione (6-19 dipendenti). La grande distribuzione (20 dipendenti e oltre) registra un calo inferiore alla media (-3,1%). Soffrono in particolare il commercio al dettaglio di abbigliamento (-10,6%), prodotti alimentari (-7,5%), prodotti per la casa ed elettrodomestici (-6,5%) così come la categoria di altri prodotti non alimentari oltre l’abbigliamento e i casalinghi (-7,5%).

La demografia delle imprese

Si contrae il sistema imprenditoriale parmense, fotografato dalla Camera di Commercio attraverso i dati Movimprese e relativi all’interno 2013: l’anno, come il 2012, il 2008 e il 2009, si è concluso con un saldo negativo di imprese. il territorio perde complessivamente 353 aziende, al netto delle cancellazioni d’ufficio. Il tema rilevante appare quello relativo alle nuove iscrizioni: al Registro Imprese della Camera di Commercio di Parma l’anno scorso si sono iscritte solo 2.670 imprese, il dato più basso degli ultimi 11 anni. Di imprese ne sono state cessate ben 3.023, il quarto dato più alto negli ultimi 11 anni.

 

I dati sulle iscrizioni e cessazioni di imprese si riflettono sulla consistenza complessiva del sistema imprenditoriale della provincia, che al 31 dicembre 2013 è costituito da 46.903 imprese registrate alla Camera di Commercio, di cui 42.163 attive. Quest’ultimo dato esprime la struttura imprenditoriale “effettiva” di Parma che registra 686 unità imprenditoriali in meno rispetto al dato 2012. La contrazione appare ancora più importante se si considera che a fine 2008 le imprese attive contavano 43.696 unità. Parliamo quindi di una perdita del 3,5% del tessuto imprenditoriale effettivo avvenuta negli ultimi 6 anni, vale a dire 1.533 imprese attive in meno. 

I settori che hanno perso più imprese nel 2013 sono l’edilizia (-354), l’agricoltura (-268), il manifatturiero (-184) e trasporti e spedizioni (-52). Saldi positivi presentano invece i servizi alle imprese (+100), il commercio (+56), assicurazioni e credito (+32) e il turismo (+12).

Diminuiscono le ditte individuali (-2,8%) e le società di persone (-1,5%), mentre crescono leggermente le società di capitali (+0,8%) e soprattutto le altre forme (+7,5) che tuttavia hanno un peso relativo sulla composizione complessiva dello stock delle imprese attive nel parmense: sono il 2,5%, contro il 57,8% di imprese individuali, il 21,3% di società di capitali e il 18,9% di società di persone. Con l’aumento delle società di capitali, continua ad irrobustirsi la struttura imprenditoriale, ma con maggiore lentezza rispetto al vicino passato.  Si tratta della crescita annuale più bassa (+0,8%) dal 2008 (tra il 2008 e il 2009, la crescita delle società di capitale era stata del 2,8%). 

Agricoltura, manifatturiero e costruzioni continuano a ridurre il loro peso nella struttura economica locale la quale prosegue nella tendenza verso la terziarizzazione: se nel 2009 i tre settori congiuntamente sfioravano il 50% dello stock delle imprese parmensi, oggi raggiungono il 46,5%. Commercio, turismo e servizi alle imprese e alla persona aumentano invece la loro incidenza. Anche se la crescita numerica del commercio è accompagnata ad un calo dell’apporto al valore aggiunto provinciale.

Le imprese artigiane rappresentano poco meno di un terzo (32,2%) dell’insieme delle imprese attive in provincia e ammontano a 13.604, valore ridottosi di 543 unità rispetto al dato 2012. Il saldo negativo si concentra tra le imprese artigiane del settore edile (-317 unità) che al 31 dicembre 2013 rappresenta circa il 40% delle imprese artigiane; pesante (-142) pure il saldo tra gli artigiani della manifattura, oggi circa il 25% delle imprese artigiane; in diminuzione anche i servizi (-76 unità) in cui si colloca circa un terzo di questa famiglia di aziende.

L’export

Nei primi nove mesi del 2013 le esportazioni parmensi sono aumentate del 3,8% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, in accelerazione rispetto all'incremento del 2,2% segnato nello stesso periodo del 2012. Complessivamente le esportazioni del 2013 (4.210 milioni di euro a valori correnti) hanno superato del 19,8% l'importo complessivo del 2008 (3.514 milioni di euro, il valore più alto prima della crisi internazionale).

Considerando i settori che contribuiscono maggiormente alle esportazioni provinciali, si rilevano aumenti significativi per macchinari ed apparecchiature (+6,8 per cento), prodotti alimentari (+5,4%), prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,0%), prodotti chimici (+4,6%), articoli in gomma e materie plastiche (+6,6%) e articoli di abbigliamento (+7,5%). Hanno invece segnato una battuta d'arresto i prodotti della metallurgia (-11%), i prodotti in metallo (-6,4%), computer e prodotti di elettronica, ottica ed elettromedicali (-18,7%) e autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (-4,0%).

Per quanto concerne i mercati di sbocco, America, Africa e Oceania registrano aumenti considerevoli (rispettivamente +17,2%, +14%, e +11,5%). In particolare l’export verso gli  Stati Uniti cresce del 21,6%. Pur crescendo di poco (+1%) il mercato europeo si conferma tuttavia il più importante, assorbendo esattamente i due terzi delle esportazioni parmensi (rappresentava il 67,6% nel 2012).

Sono sostanzialmente stabili le vendite in Asia (+0,3%), sebbene forti contrazioni si siano registrate in Cina (-12,4%) e in India (-31,2%).

 

Cassa integrazione e previsioni sulla disoccupazione

Sono oltre 5 milioni e 850 mila le ore di cassa integrazione autorizzate nel parmense nel corso del 2013 (dati INPS riferiti all’anno intero), valore in crescita del 29,5% rispetto al 2012. Ad aumentare è soprattutto il ricorso alla cassa integrazione in deroga (+62,2%), ma crescono pure le ore di cig ordinaria (+13,3%) e straordinaria (+6,7%). A livello regionale, il ricorso alla cassa integrazione si è ridotto complessivamente dell’1,2%, con un’importante frenata delle ore di cig ordinaria (-10,8)%. Crescono invece le ore di cig straordinaria e in deroga, rispettivamente dell’1 e dell’1,5%.

 

Le previsioni Prometeia-Unioncamere sull’evoluzione dei tassi di disoccupazione mostrano l’appesantimento della situazione tra il 2012 e il 2013, con un 2014 in cui sembra delinearsi un ulteriore leggero aggravio: Parma passa infatti da un tasso di disoccupazione del 6,3% nel 2012 al 7,7% del 2013 con la prospettiva di chiudere il 2014 a 7,8%; l’Emilia-Romagna passerebbe invece dal 7,1% del 2012 all’8,6% del 2013 che dovrebbe arrivare a 8,8% nel corso di quest’anno. A livello nazionale il tasso dovrebbe raggiungere il 13% nel 2014 partendo da un 12,2% riferito al 2013.

 

 

(Fonte CCIAA di Parma)

 

Dopo la crisi nulla sarà più come prima. Le imprese per svilupparsi dovranno aumentare l’efficienza produttiva e accedere prevalentemente ai nuovi mercati finanziari.  Le banche hanno già dato e non si potrà più contare su di loro in via privilegiata.

di LGC

Parma 27 Gennaio 2014 ----

“La crisi perfetta” come  è stata etichettata da Andrea Zanlari - presidente di CCIAA di Parma - farà ancora nuova selezione e, dopo la tempesta, nulla sarà come prima. Questo in sintesi quanto emerso dal convegno di ieri "Nuove opportunità di finanziamento per le PMI"  promosso da Fondazione Monte Parma in collaborazione con CCIAA di Parma, Borsa Italiana e Prometeia.

Meglio prendere coscienza della situazione e attrezzarsi per “progettare il futuro” come  sottolineato da Roberto Delsignore - presidente della Fondazione Monte Parma. Nel ringraziare i relatori intervenuti ai quali passerà parola, Delsignore rimarca gli obiettivi della Fondazione e si auspica che “con la loro competenza ritengo sapranno fornire linee di indirizzo essenziali, sollecitare riflessioni e formulare proposte concrete  per affrontare un periodo in cui è necessario invertire la tendenza negativa, iniziare un nuovo ciclo di crescita e ritrovare fiducia per progettare il futuro”. 

Tendenza negativa che ha investito fortemente anche la città ducale come ben illustrato dal presidente camerale Andrea Zanlari. “E’ una situazione in cui Parma non è mai stata quella di   avere un calo di produzione, un calo degli ordini e un calo di fatturato” in contemporanea. Una situazione complessa che vede coinvolgere nella crisi locale anche la GDO e l’alimentare che sono stati i capisaldi della nostra economia. “Cosa più preoccupante - conclude Zanlari - il calo del PIL procapite ” che da 28.900€ è crollato a 24,800 circa. Una sensibile minore disponibilità economica delle famiglie che si aggraverà ancor più nel prossimo futuro considerando i 12.000 cassintegrati provinciali che, peraltro, non sono conteggiati nel calcolo del tasso di disoccupazione provinciale arrivato al 7,8%.

Congiuntura Industria gde

Ma se Parma piange il resto d’Italia non ride. Dello scenario macro economico se ne è occupato Giuseppe Lusignani - vice presidente Prometeia - il quale ha posto una pietra miliare: non si tornerà più come prima e soprattutto gli strumenti finanziari non saranno più gli stessi.

“Il gap che abbiamo accumulato in questi sei anni  (8 punti di PIL) di crisi non lo recuperiamo” e probabilmente solo per il 2020 si ritornerà ai livelli del 2007.  Ma per il PIL procapite dovremo attendere ancora oltre, “Bisogna quindi pensare a tempi lunghi”.

Tra i grandi cambiamenti a cui le imprese dovranno adattarsi il principale sta nell’accesso al credito.  L’ampia e documentata illustrazione del  professor Lusignani, non lascia scampo a interpretazioni diverse: le Banche, non solo in Italia ma in tutta Europa, hanno esagerato nel concedere credito innescando quindi la crisi datata tra il 2007 e il 2008. Per questa ragione non ci si può attendere una riapertura di linee credito come le imprese erano abituate.

Stando ai dati illustrati,  dei circa 60 miliardi necessari a sostenere lo sviluppo delle imprese, solo 25, massimo 30 potranno essere messi a disposizione dal sistema bancario.   Il resto dovrà arrivare dal miglioramento dell’efficienza produttiva delle imprese e dai mercati finanziari, Borsa in primis.

In breve sintesi la ripresa di un ciclo economico virtuoso va innescata puntando sulle aziende ad alta efficienza. Dallo studio Promoteia in Emilia Romagna, le aziende che registrano indicatori d’eccellenza (ad esempio ebitda 7%) sarebbero 214 delle quali 26 collocate a Parma. E’ da queste che bisogna partire per la ripresa e considerando  orizzonti temporali di lungo periodo. Dello stesso avviso è Alessandra Franzosi di Borsa Italiana la quale, dopo un’ampia illustrazione dei nuovi mercati non regolamentati destinati alle PMI messi a disposizione da Borsa Italiana, auspica la creazione di una “Comunità di investitori istituzionali di lungo termine, domestici e di capitali pazienti che sappiano  e si  irrobustiscano nell’investire nel sistema paese in modo diverso da quello che è stato fatto sinora attraverso la sottoscrizione del debito pubblico ma  attraverso quelle che sono le necessità delle imprese.” 

In conclusione la ripresa economica va costruita sia attraverso l’accesso ai nuovi mercati finanziari non regolamentati (ExtraMot), sia attraverso percorsi di formazione specifica a questi strumenti (progetto ELITE) ma anche seguendo un percorso endogeno di miglioramento dell’efficienza aziendale che consentirà alle imprese di troverà più facilmente partner “pazienti” in grado di accompagnarne la crescita e il valore. 

 

 

Ancora più giù i valori dei derivati del latte. Il Grana Padano cede 10 centesimi sulla piazza di Mantova. Segnali positivi dalle borse di inizio settimana.

 

di Virgilio - 

Parma 26 febbraio 2014 --

Ancora più giù i listini del burro e del Latte spot. La terza settimana di febbraio si è caratterizzata nel segno della continuità  rispetto alle precedenti cinque. In particolare per quanto concerne il burro e lo zangolato si è mediamente registrata una una perdita del 10% rispetto le quotazioni di gennaio. 

La quarta settimana si è invece aperta con i listini finalmente in pausa per quanto riguarda il burro e i derivati del latte in genere. Nella seduta di di lunedi 24 febbraio infatti la borsa di Milano ha confermato i prezzi dell’ottava precedente salvo la crema di latte a uso alimentare che hanno addirittura recuperato 2 centesimi fissando un +1,34% che vale 1,78€/kg.

Nessuna variazione di rilievo per le due principali DOP nazionali. Un segnale di controtendenza è stato registrato a Mantova dove i listini del Grana Padano hanno ceduto 10 centesimi per entrambe le tipologie quotate.  

 

Sintesi 25feb14 gde

 

- Parmalat, dimissioni della maggioranza dei Consiglieri di Amministrazione - 

In apertura della riunione del Consiglio di Amministrazione  del 25 febraio, i Signori Gabriella Chersicla, Francesco Gatti, Yvon Guérin, Marco Jesi, Daniel Jaouen, Marco Reboa, Antonio Sala, Franco Tatò e Riccardo Zingales hanno comunicato le proprie dimissioni dal Consiglio stesso con effetto dall’approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013.

“Diamo le dimissioni – si legge nella lettera da loro firmata - dopo che il decreto del Tribunale di Parma ha respinto la richiesta della Procura della Repubblica di revoca dell'intero Consiglio di Amministrazione.

Convinti di aver agito sempre correttamente, assumiamo questa difficile decisione nell'esclusivo interesse della Società al fine di consentirle di operare nuovamente in un clima sereno e costruttivo. Lasciamo un’azienda che nell'ultimo biennio, pur nel difficile frangente attraversato, ha realizzato, sotto la nostra gestione, i migliori risultati della sua storia (grazie anche al contributo più che positivo fornito da LAG in termini di risultato economico) con beneficio per tutti gli azionisti, che hanno visto il titolo apprezzarsi di circa il 39% nel corso del 2013.”

Per effetto di queste dimissioni l’intero Consiglio cesserà dalla carica alla convocanda Assemblea di bilancio che dovrà pertanto procedere alla nomina del nuovo organo amministrativo.

(Fonte Parmalat)

La risoluzione presentata da Galeazzo Bignami (Fi-Pdl) per impegnare la Giunta regionale a predisporre un progetto di legge di riordino delle funzioni pubbliche già esercitate dai Consorzi di bonifica -

Bologna, 25 febbraio 2014 -

"La tragedia, causata dai danni di natura idrogeologica, conseguenti alle precipitazioni che nelle settimane scorse hanno colpito l'intera penisola e, per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, il territorio della bassa modenese, ha messo in luce la totale, evidente inadeguatezza del sistema di prevenzione, manutenzione, monitoraggio, cura del territorio le cui funzioni sono in capo ai Consorzi di bonifica". È quanto si legge nella risoluzione presentata da Galeazzo Bignami (Fi-Pdl) per impegnare la Giunta regionale a predisporre un progetto di legge di riordino delle funzioni pubbliche già esercitate dai Consorzi di bonifica nei settori che riguardano la difesa del suolo, la tutela e la valorizzazione dell'ambiente, la prevenzione delle calamità, la tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche, attribuibuendo tali funzioni alle Province o alle Unioni di Comuni.

A sostegno della richiesta, Bignami ricorda come "i Consorzi di bonifica, pensati più di ottant'anni fa per poche, circoscritte opere di bonifica, si siano visti attribuire indiscriminatamente da parte di molte Regioni, compresa la nostra, funzioni di ordinaria gestione del territorio nel suo complesso" e abbiano "inevitabilmente manifestato la loro inadeguatezza sia in termini di funzionalità operativa che di economicità gestionale".

Peraltro, sottolinea ancora Bignami, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione "l'obbligo di corrispondere al Consorzio il contributo di bonifica da parte dei proprietari consorziati sussiste solo quando gli immobili di proprietà traggono dalle opere di bonifica un beneficio diretto e specifico che si traduca in un incremento di valore mentre nella realtà gran parte della contribuenza consortile non risponde a tale condizione ma finisce per scaricare sui proprietari degli immobili opere pubbliche connesse all'ambiente e al territorio cui tutti dovrebbero contribuire in quanto a vantaggio dell'intera comunità".

(is)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Nel corso del Consiglio l'assessore ha risposto al consigliere Stecco sui problemi del Crostolo e del Canalazzo Tassone. Stecco: "Benissimo, continueremo comunque a vigilare" -

 Reggio Emilia, 21 febbraio 2014 -

Gli interventi di ripristino sugli argini del Crostolo a Santa Vittoria e sugli argini del Canalazzo Tassone saranno realizzati entro la fine di febbraio. Questo è quanto emerso nel corso del Consiglio provinciale di ieri, presieduto da Gianluca Chierici, che ha discusso un quesito a risposta immediata presentato dal consigliere Pd Marcello Stecco.
"L'ingegner Massimo Valente di Aipo, contattato dall'Ufficio difesa del suolo della Provincia non appena ricevuto il quesito urgente del consigliere Stecco, – ha spiegato l'assessore all'ambiente Mirko Tutino - ci ha informato che le situazioni segnalate sono già note all'ufficio di AIPO di Parma, che ha in corso le valutazioni tecnico economiche degli interventi, sia sull'argine del Crostolo a Santa Vittoria, sia rispetto alle cavità del Canalazzo Tassone. Aipo ha ritenuto comunque gli interventi necessari e prioritari, per questa ragione saranno realizzati nel minor tempo possibile, in relazione alle condizioni di accessibilità dei luoghi con le macchine operatrici. In entrambi i casi, l'avvio dei lavori era previsto per la giornata di mercoledì 19 febbraio, attività impedita dal brutto tempo. I ripristini saranno comunque realizzati non oltre la fine di febbraio".
L'assessore ha poi ripreso anche le conclusioni cui è giunto il Tavolo tecnico interistituzionale (Prefettura di Reggio Emilia, Aipo, Sevizio tecnico di Bacino, Provincia di Reggio Emilia, Consorzio Bonifica Emilia Centrale, Volontariato di protezione civile), che si è riunito lo scorso 5 febbraio: "Abbiamo preparato un programma a "breve termine" per il monitoraggio e la guardiania idraulica sugli argini del nostro territorio (quasi 400 km di sviluppo), oltre a quanto già previsto per legge e svolto regolarmente dagli Enti competenti. Inoltre, un Programma a "medio e lungo termine", da sviluppare per fasi e priorità, in relazione alle disponibilità di bilancio, per l'analisi strutturale dei corpi arginali, anche in condizioni sismiche".
Soddisfazione è stata espressa dal consigliere Pd Marcello Stecco: "Ho apprezzato la tempestiva richiesta di chiarimenti dell'assessore Mirko Tutino nei confronti di Aipo, l'ente deputato al monitoraggio, controllo e manutenzione. L'assicurazione di Aipo che gli interventi sulle frane e sui buchi prodotti da nutrie, tassi e volpi saranno realizzati entro la fine di febbraio è sicuramente una buona notizia. Naturalmente l'attenzione e la vigilanza dei cittadini continua!".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

 

Respinge al mittente ogni critica Luigi Fortunato, direttore generale dell'Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), convocato ieri in audizione dalla commissione Territorio, ambiente, mobilità e scagiona le nutrie -

Bologna, 21 febbraio 2014 - 

È "inutile cercare i colpevoli" per la rottura degli argini del fiume Secchia che ha causato l'esondazione nella Bassa modenese, perché da una parte "con 18 milioni di euro all'anno semplicemente non si può fare la manutenzione degli argini", e "l'Aipo non ha l'autonomia di bilancio per poter intervenire in maniera strutturale", e dall'altra "è impossibile garantire in maniera assoluta sicurezza su fenomeni naturali", tanto che solo nella zona coinvolta "ci sono una decina di situazioni potenzialmente pericolose ogni anno".

Respinge al mittente ogni critica Luigi Fortunato, direttore generale dell'Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo), convocato ieri in audizione dalla commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli, su richiesta dei consiglieri Silvia Noè (Udc), Giovanni Favia (Misto) e Andrea Leoni (Fi-Pdl). Secondo il numero uno di Aipo, "la situazione della rete idrica è sotto un controllo diffuso e generale, pur in una situazione critica di risorse", e quindi "sorprende la pressione mediatica e la sicurezza nel cercare e trovare responsabili". Semmai, rilancia, dal momento che "la situazione degli argini è nota a tutti gli interessati, a partire dai sindaci" e "l'unico problema è che servono almeno 50 milioni di euro di investimento straordinario", il problema è allora "della politica che non investe sulla difesa del suolo e ogni volta, poche settimane dopo la tragedia, già si dimentica del problema". "La Regione Emilia-Romagna- prosegue Fortunato- incassa soldi per il demanio idrico, li potrebbe utilizzare per manutenzione e sicurezza ma fa anche altre scelte, che io non contesto". Coi "sindaci- prosegue il direttore generale di Aipo- io ci parlo regolarmente" e "dopo la rottura dell'argine partono la caccia al colpevole e la baraonda mediatica". Infine, una sottolineatura: "C'è un aumento preoccupante degli scavernamenti dovuti alla presenza di fauna selvatica, ma non abbiamo mai parlato di una qualche responsabilità degli animali, di cui non c'è prova, tanto meno delle nutrie, che data la loro natura di mammiferi semi-acquatici costruiscono la loro tana all'altezza del livello del fiume".

Cercano però di fare chiarezza, pretendendo numerosi chiarimenti, i consiglieri regionali, a partire in particolare da quelli di opposizione. Giovanni Favia (Misto) chiede "quale grado di criticità Aipo ha segnalato nei giorni precedenti l'esondazione" e lamenta come "in Aipo mancano trasparenza, tanto che nemmeno risulta la geolocalizzazione degli interventi sugli argini, e dialogo, se è vero che più sindaci lamentano l'assenza dei suoi vertici agli incontri istituzionali".

Silvia Noè (Udc) ribadisce che "serve chiarezza sulla prevedibilità dell'evento, perché qua non siamo davanti né ad un terremoto e nemmeno ad una pioggia straordinaria". Noè sottolinea poi come "si dava per scontata la salute degli argini, considerando l'altezza come unica preoccupazione, quando invece la manutenzione dell'alveo manca da anni" e, infine, avverte che "i residenti che chiedevano manutenzione hanno accusato più volte Aipo di non aver collaborato adeguatamente con loro".

Andrea Defranceschi (M5s) è sicuro che "non può essere imprevedibile il crollo di un argine" e sostiene quindi che nel caso dell'alluvione nel modenese "l'esondazione è dovuta alla mancata manutenzione", anche se più in generale "la vera responsabile è la pianificazione urbanistica selvaggia, abbiamo antropizzato troppo e ora paghiamo le conseguenze".

Andrea Leoni (Fi-Pdl) ricorda come "le problematiche erano e sono note da anni, tanto che Aipo nel 2010 già lo dichiarava pubblicamente", e quindi "la responsabilità deve essere allargata oltre al gestore anche a chi politicamente decide i fondi", senza considerare poi che "non c'è possibilità messa in sicurezza senza un cambio di passo nelle scelte urbanistiche".

Mauro Manfredini (Lega Nord) è netto: "Non si può non prevedere una piena, siamo molto bravi nell'emergenza ma non dimentichiamo che la prevenzione costa meno, il vero problema è la mancanza di programmazione degli interventi".

Invitano a riflettere in maniera più approfondita i consiglieri delle forze di maggioranza. "Non pensiamo di sostituire con il nostro ruolo di consiglieri quello della Procura della Repubblica o dell'apposita Commissione costituita da esperti docenti universitari- avverte Marco Barbieri (Pd)-, il nostro dovere di legislatori è capire come possiamo fare in modo che una simile tragedia non accada più, e il modo migliore per farlo è da una parte razionalizzare le competenze, in modo da aumentare l'efficacia, dall'altro chiedere maggiori risorse al Governo".

Allo stesso modo Gabriella Meo (Sel-Verdi) invita a "non dedicarsi alla ricerca emotiva dei colpevoli, perché su questo tema serve attenzione tecnica e non esperti improvvisati" e ribadisce che "la manutenzione del territorio è indispensabile e improrogabile, non ragioniamo solo su quanto costa farla ma anche quanto costa non farla".

Secondo Giuseppe Paruolo (Pd), "dobbiamo cercare di capire se sono possibili innovazioni organizzative e operative e impegnarci per predisporre un quadro normativo per coordinare le forze, così da massimizzare le risorse presenti e reperirne di nuove".

Anche Gabriele Ferrari (Pd) sostiene la necessità di "lasciar perdere il balletto delle responsabilità, ciò che serve è un salto di qualità della politica per ottenere più fondi per il territorio e per spenderli meglio, perché è proprio quando mancano le risorse che le scelte contano di più".

Monica Donini (Fds) ribadisce che "cercare il capro espiatorio sulla singola vicenda è la via facile, bisogna ammettere che il sistema politico, specialmente a livello nazionale, è stato incapace di occuparsi del tema del territorio. L'Emilia-Romagna deve migliorare la pianificazione territoriale e la relazione con i soggetti attuatori, mentre a livello nazionale deve diventare chiara la consapevolezza che i nodi idraulici del bacino del Po sono un tema di tutto il Paese".

In apertura di seduta, insieme a Fortunato era intervenuto anche Francesco Puma, segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Po: nella sua relazione aveva sottolineato come "servono finanziamenti dedicati solo agli interventi complessi, oltre a quelli per la manutenzione", dal momento che "dal 2001 non vige più la programmazione ordinaria ma solo quella straordinaria, quindi praticamente solo la gestione emergenziale". Secondo Puma, comunque, "Panaro e Secchia sono da sempre considerati critici per la loro conformazione idrografica", ma, accusa, "purtroppo solo gli eventi tragici convincono chi gestisce i bilanci a erogare i finanziamenti adeguati".

In conclusione di dibattito hanno preso la parola gli assessori alla Programmazione territoriale, Alfredo Peri, e alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo. "Fino ad ora sono già stati finanziati interventi, in corso o da realizzare entro l'anno, per oltre 26 milioni di euro- rivendica Peri- e ben prima che avvenisse la rottura del Secchia la Giunta regionale aveva inviato al Governo un piano di interventi urgenti programmati, con la richiesta di ulteriori finanziamenti per 19 milioni, divenuti poi 21 in seguito all'evento calamitoso". Sicuramente, però, aggiunge, "un altro punto su cui è necessario intervenire è Aipo, struttura fortemente indebolita da meccanismi amministrativi e organizzativi che così come sono le tolgono efficacia e tempestività d'azione".

Sulla stessa linea Gazzolo: "Nel bilancio 2014 abbiamo destinato 16 milioni di euro alla sicurezza del territorio, ben più degli 11 milioni introitati per il demanio- ribadisce-, la competenza dei finanziamenti della difesa del suolo è dello stato, ma noi abbiamo sempre garantito la nostra compartecipazione e continueremo a farlo".

(L'udienza è stata trasmessa in diretta streaming sul sito dell'Assemblea legislativa. Il video integrale dell'incontro al link:
http://www.ertv.it/media/alluvione-i-vertici-dellaipo-in-assemblea)

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 13 - n° 08 23 Febbraio 14

 

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 08 - 23 Febbraio 14

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SOMMARIO

Anno 13 - n° 08 23 Febbraio 14

1.1 Editoriale

Una luce in fondo al tunnel...

2.0 Agroalimentare

Parma. CAP, trasparenza e lavoro a servizio di agricoltura e del territorio

4.1 Lattiero Caseario

Latte Spot e derivati ancora più giù.                                    

5,1 Mais&Soja

Mais & Soia: febbraio 2014

6,1 Diritti e tutela

Parmigiano contro “falsità e mistificazione”

6,2 Credito

Ismea-Sgfa: aumenta il credit crunch in campagna  

6,3 Buy wine

Buy Wine: hitech strategico per business

7,1 Consumi

Ismea, calo record dei consumi alimentari nei primi undici mesi del 2013 

9.1 Eventi  

 Con I.S.A. l’azienda  cresce e si sviluppa

 

CIBUS 8 FEB14 COP cibus gde

 

 

 

 

 

 

Domenica, 23 Febbraio 2014 10:09

Mais & Soia: febbraio 2014

 

MAIS: Dati previsionali per 2013-14

 

La produzione mondiale di Mais per la stagione 2013-14 è prevista a 966,63 Mio t, stabile rispetto alle previsioni formulate a Gennaio. 

Negli Stati Uniti, primo Produttore ed Esportatore mondiale di Mais, le scorte finali sono previste in diminuzione di quasi 4 Mio tons, per l’atteso aumento dello Esportazioni (+10%). 

In Argentina, tra i maggiori Esportatori di Mais, la siccità di Gennaio ha ridotto le previsioni di Produzione ed Esportazione di 1 Mio tons, con un calo previsto delle semine e della resa dei terreni. 

Per la stagione 2013-14 le aree coltivate, le Produzioni e le Esportazioni in Russia ed Ucraina sono previste a livelli record. 

Rispetto alle previsioni del mese scorso, le Importazioni di Mais sono attese in aumento in: Unione Europea (+1,5 Mio tons), Egitto (+0,5 Mio tons), Corea del Sud (+0,5 Mio tons), Messico (+0,5 Mio tons) e Vietnam. 

 

SOJA: Dati previsionali per 2013-14

 

La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2013-14 è attesa in leggero aumento rispetto alle previsioni formulate a Gennaio, al valore record di 287,69 Mio t, con maggiori raccolti in Brasile e Paraguay, tra i principali Player Esportatori. 

Negli Stati Uniti si prevedono Importazioni dal Canada. Le Esportazioni statunitensi sono in aumento (+1%), con record di vendite in Gennaio. 

Gli aumenti nelle Esportazioni attesi per Stati Uniti, Brasile e Paraguay, sono bilanciati dal calo previsto per l’Argentina (-1,7 Mio tons), a causa del clima secco e caldo di metà Gennaio. 

In Unione Europea è attesa una riduzione delle Importazioni di Farina di Soia, rispetto alle stime del mese scorso. 

 

 

 

 

 

 La posizione del Consorzio rispetto a quanto rimbalzato sui media «Campagna lesiva degli interessi degli stessi produttori»

- Reggio Emilia, 19 febbraio 2014 -

Il Comitato Esecutivo del Consorzio del Parmigiano Reggiano ha sospeso Riccardo Deserti dalle sue funzioni di direttore dell’Ente di tutela.

La decisione è stata assunta all’unanimità dopo l’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari che ha raggiunto lo stesso Deserti.

Dall’organo di governo del Consorzio sono state rigettate tutte le accuse mosse in questi giorni all’operato degli amministratori da una campagna irresponsabile e lesiva della reputazione del Parmigiano Reggiano. Per questo l’Esecutivo ha dato il via libera alle azioni legali ritenute possibili nei confronti di quanti, con quella che è stata definita un’operazione di “sciacallaggio”, in questi giorni sono stati protagonisti o complici – secondo i dirigenti dell’Ente di tutela - di azioni di discredito fondate su informazioni false e lesive del buon nome del Consorzio stesso e di suoi amministratori.

«Pur in presenza di presunti reati che nulla hanno a che vedere con il Consorzio e le funzioni svolte da Deserti – sottolinea il presidente del Consorzio, Giuseppe Alai – il Comitato Esecutivo ha proceduto alla sospensione del dr. Deserti a fronte della necessità di un presidio dei suoi compiti all’interno dell’Ente e dopo alcuni giorni di attesa nei quali non sono però pervenuti elementi chiarificatori della sua posizione». «Augurando al dr. Deserti di poter chiarire la propria estraneità ad ogni fatto contestato – prosegue il presidente del Consorzio – riteniamo che questa scelta, non più rinviabile, consenta anche al diretto interessato di esercitare al meglio il proprio diritto alla difesa».

Molto determinata, poi, la posizione del Consorzio rispetto a quanto in questi giorni è rimbalzato sui media italiani a seguito di interventi e dichiarazioni che il Direttivo ha definito lesive degli interessi degli stessi produttori.

«Saranno i nostri legali – sottolinea Alai – ad occuparsi di vicende, dichiarazioni e valutazioni che si fondano sull’ambiguità quando non sull’esplicita falsità, gettando artatamente ombre sul Consorzio e su quegli amministratori che si muovono nell’esclusivo interesse dei consorziati e dei produttori di latte e non secondo logiche di appartenenza politica o associativa».

«Il ricorso alle vie legali – aggiunge il presidente del Consorzio – resta l’unica soluzione a fronte di reiterati attacchi che vanno contro i dati di fatto e il senso di responsabilità che dovrebbe mantenere chi opera nell’interesse del mondo agricolo, delle sue eccellenze e dei suoi organismi di tutela».

«Parlare di contraffazioni, ad esempio – spiega Alai - è gravissimo per un prodotto assolutamente naturale e artigianale, che semmai è il più imitato proprio per queste sue caratteristiche, così come è grave sostenere falsità a carico di persone e di un Ente con i cui amministratori occorrerebbe confrontarsi su fatti che attengono la loro attività, come la lotta alle imitazioni, la regolazione dell’offerta, l’andamento del prodotto in Italia e all’estero, verificando così i risultati concreti del loro lavoro».

«Lasciando dunque ad altri protagonisti del sistema agroalimentare italiano il compito di un confronto necessario e più generale sul come si possa essere davvero al servizio dei produttori – conclude Alai - è contro precise mistificazioni e falsità che agiremo proprio con quella chiarezza e trasparenza che qualcuno ha inteso mettere in dubbio, alimentando campagne di discredito che certamente non hanno come fine gli interessi dei produttori di Parmigiano Reggiano».

 

 

 

 

Si inasprisce nel terzo trimestre 2013 la stretta al credito verso le aziende agricole. 

Roma, febbraio 2014

Le elaborazioni Ismea sui dati Sgfa indicano una riduzione delle erogazioni concesse alle imprese italiane del settore primario del 21% su base annua, con l'ammontare dei prestiti concessi tra luglio e settembre dell'anno scorso sceso a 426,1 milioni di euro.
La riduzione ha coinvolto tutte le macro aree territoriali seppure con diversa intensità: più accentuata la flessione delle erogazioni nelle regioni di Nord-Ovest e nelle Isole a fronte di un andamento in linea con il dato medio nazionale nel Centro-Sud e di una contrazione più attenuata nel Nord-Est. 
In relazione alla durata, l'analisi Ismea rivela nel periodo luglio-settembre una riduzione su base annua di oltre il 37% dei finanziamenti a lungo termine, la cui quota sul monte prestiti complessivo è scesa sotto la soglia del 50%. Al contrario risultano in aumento le erogazioni di medio e breve periodo.
Data la stretta relazione tra la durata dei finanziamenti e le relative finalità, si risconta nel periodo in esame un aumento dell'8% del credito di esercizio e una contestuale erosione delle erogazioni per investimenti e ristrutturazioni, scese rispettivamente del 23,1% e del 22,6% su base annua.
Una dinamica che riflette la minore propensione delle aziende agricole a investire evidenziando, di converso, l'aumentato bisogno di liquidità per finanziare la gestione corrente. 

(fonte ismea)

Domenica, 23 Febbraio 2014 08:56

Buy Wine: hitech strategico per business

 

Con “Workshop Uplink Agenda Matching” 5.200 incontri b2b in 2 giorni. Utili 2 appuntamenti su 3

Firenze, 18 febbraio 2014. Ventimila preferenze espresse da buyer e seller, 5.200 incontri b2b programmati in agenda (con il 98% degli utenti soddisfatti), oltre 3.200 call dirette su Web App. Piattaforme ipertecnologiche e web 2.0 diventano sempre più centrali anche per il mercato del vino, come dimostrano i numeri del cervellone 2.0 “Workshop Uplink Agenda Matching”, realizzato da Uplink per Toscana Promozione in occasione del Buy Wine, l’evento internazionale conclusosi ieri a Firenze che ha visto la partecipazione di oltre 258 produttori e 296 buyer stranieri provenienti da 33 Paesi.

Il sistema è frutto dell’incrocio di un sofisticato algoritmo con le più avanzate tecnologie: attraverso 4 step, il software è in grado di produrre un altissimo livello di profilazione di seller e buyer, ottimizzare il matching tra domanda e offerta e organizzare così incontri b2b in piena linea (98%) con le esigenze di entrambi. Dopo aver fissato gli appuntamenti, il cervellone continua a seguire di pari passo seller e buyer durante l’evento: attraverso una app (per smartphone o tablet) gli operatori possono infatti effettuare anche call dirette per incontri 'spontanei' e valutare al tempo stesso l’utilità e la qualità dei meeting, “restituendo” un feedback immediato al software. E il sistema sembra riscuotere già ampi consensi: i dati a chiusura del Buy Wine 2014 evidenziano l’utilità di 2 appuntamenti su 3, gran parte dei quali vengono ritenuti strategici per possibili rapporti commerciali futuri.

Il Workshop Uplink Agenda Matching è realizzato da Uplink Web Agency, che ha affiancato Toscana Promozione negli eventi B2B del Buy Wine 2014.

 

 

Ad accusare i cali maggiori sono gli oli extra vergine di oliva  e i vini. Male anche gli ittici e i lattiero caseari. In controtendenza le uova e biscotteria e pasticceria.

 

Ismea,  febbraio 2014 -

Si alleggerisce sempre di più il carrello della spesa degli italiani, nonostante le politiche promozionali messe in atto, in chiave anti crisi, dalla Grande distribuzione organizzata e la fuga delle famiglie verso modelli di spesa low cost. L'ultima rilevazione Ismea Gfk-Eurisko relativa ai primi undici mesi del 2013 indica il peggior calo degli acquisti di cibi e bevande dall'inizio della seconda ondata recessiva che ha colpito il Paese.  Una flessione del 2,1% dei quantitativi acquistati e di quasi il doppio della spesa sostenuta (-4%), che ben restituisce l'immagine di un Paese alle prese con la perdita di potere d'acquisto, costretto a tagliare anche su beni ritenuti un tempo incomprimibili.

Ad accusare i cali maggiori sono gli oli extra vergine di oliva (-8,6% i volumi e -5,8% la spesa corrispettiva) e i vini, che flettono del 6,3% nelle quantità pur mantenendo una dinamica positiva in valore (+3,8%), per effetto dei rincari all'origine dello scorso anno che si stanno ancora scaricando sul prezzo finale del prodotto.

A seguire, si segnala una flessione significativa anche degli acquisti di prodotti ittici freschi (-5% in volume), con un crollo delle spesa che sfiora il 20% e di quelli di latte e derivati (-3,9%) a cui si accompagna un'analoga riduzione in valore. Rimanendo nel reparto dei freschi, Ismea rileva riduzioni in quantità che oscillando attorno al 2% per carni e ortofrutticoli, con punte del 2,8% per la frutta.
Cedono in misura inferiore (-0,9%) gli acquisti di pasta di semola a fronte di una riduzione del 8,3% dei corrispettivi monetari, che riflette, ancora una volta, lo spostamento dei consumatori verso prodotti in promozione, unbranded o di private label e formati convenienza.

In controtendenza solo le uova, fonte proteica economica per eccellenza, che crescono dell'1,7% rispetto al 2012 (+1,9% la spesa) e il segmento della biscotteria e pasticceria (+2,2% in quantità, +0,7% in valore), probabilmente favorito da un ritorno della colazione tra le mura domestiche. 

(Fonte Ismea)

Le priorità sottolineate oggi dagli assessori regionali alla Programmazione territoriale, Alfredo Peri, e alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, durante l'audizione che si è svolta in Commissione territorio, ambiente e mobilità sulla rottura dell'argine del Secchia -

Bologna, 20 febbraio 2014 -

Avviare immediatamente il piano straordinario di mitigazione del rischio sul nodo idraulico di Modena; disporre di risorse certe e costanti per la cura del territorio; proporre alle altre Regioni del Po un radicale riassetto istituzionale di Aipo, per migliorarne l'efficacia operativa.
Sono queste le priorità sottolineate oggi dagli assessori regionali alla Programmazione territoriale, Alfredo Peri, e alla Difesa del suolo, Paola Gazzolo, durante l'audizione che si è svolta in Commissione territorio, ambiente e mobilità sulla rottura dell'argine del Secchia.
"Il Piano straordinario per il nodo idraulico di Secchia-Panaro e Naviglio c'è - ha sottolineato l'assessore Peri - adesso occorre realizzarlo in tempi rapidi e certi. Per questo c'è bisogno di risorse immediate, che lo stesso Governo si è impegnato a concedere. Fino ad ora sono già stati finanziati interventi, in corso o da realizzare entro l'anno, per oltre 26 milioni di euro. Ben prima che avvenisse la rottura del Secchia la Giunta regionale ha inviato al Governo un piano di interventi urgenti programmati, con la richiesta di ulteriori finanziamenti per 19 milioni, divenuti poi 21 in seguito all'evento calamitoso. Si tratta di risorse indispensabili per mettere in lavorazione subito ciò che avevamo già pianificato, e che dopo l'alluvione ha un carattere di urgenza ancora maggiore ".
"Un altro punto su cui è necessario intervenire - ha aggiunto - è Aipo, struttura fortemente indebolita da meccanismi amministrativi e organizzativi che così come sono le tolgono efficacia e tempestività d'azione. Il governo complessivo del sistema territoriale del bacino del Po deve essere una priorità nazionale, per l'importanza che riveste in termini economici, ambientali e sociali non solo per l'Emilia-Romagna. Proponiamo alle altre Regioni del Po e al Governo un nuovo assetto complessivo dei poteri e delle competenze, che risponda ad una logica di migliore efficacia degli interventi, non solo in caso di emergenza, ma anche di gestione ordinaria del territorio".
"Per la cura del territorio servono risorse certe e costanti - ha ribadito Gazzolo -. Come Regione stiamo facendo la nostra parte e le nostre scelte politiche sono chiare: nel bilancio 2014 abbiamo destinato 16 milioni di euro alla sicurezza del territorio, ben più degli 11 milioni introitati per il demanio. Inoltre, già prima della rottura dell'argine, abbiamo messo a punto e inviato al Governo il Piano straordinario con la richiesta di finanziamenti per interventi urgenti". "In Emilia-Romagna - ha concluso Gazzolo - il reticolo idrografico è di 75 mila chilometri quadrati, a fronte dei 46 mila di quelli stradali. Ciò dà l'idea di quanto complesso e articolato sia il sistema di gestione e difesa del suolo, e di quanto sia indispensabile poter contare su finanziamenti sicuri e continuativi. La competenza dei finanziamenti della difesa del suolo è dello stato, ma noi abbiamo sempre garantito la nostra compartecipazione e continueremo a farlo". /EC

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

L'assessore regionale Rabboni e gli assessori provinciali Ferrari, Rivi,Gozzoli e Montera: va salvaguardato un prodotto simbolo del made in Italy -

Bologna, 20 febbraio 2014 -

"In questo particolare momento è importante che gli organi del Consorzio siano nel pieno della loro legittimità formale e sostanziale per dare corso a tutte quelle iniziative, dai Piani produttivi previsti dal Pacchetto latte della Ue alla lotta alla contraffazione, che sono necessarie per la valorizzazione di un prodotto così importante per l'agricoltura e l'economia emiliana. Occorre evitare che questa vicenda offuschi la reputazione del Consorzio stesso e danneggi l'immagine di un prodotto simbolo del made in Italy come il Parmigiano Reggiano". Così l'assessore regionale all'agricoltura Tiberio Rabboni e gli assessori provinciali Pier Luigi Ferrari di Parma, Roberta Rivi di Reggio Emilia, Luca Gozzoli di Modena e Gabriella Montera di Bologna, che esprimono la loro preoccupazione a proposito della vicenda che ha coinvolto i vertici del Consorzio del Parmigiano Reggiano e chiedono che si faccia presto chiarezza: "alle accuse riportate dalla Stampa sono seguite le smentite del Consorzio. Si verifichi la loro fondatezza".
Gli Assessori intervengono anche a proposito del direttore del Consorzio Riccardo Deserti: "il Consorzio è un organismo privato che deve rispondere innanzi tutto ai suoi soci. Auspichiamo che proprio nel loro interesse saprà adottare le decisioni più opportune in considerazione della specifica posizione del direttore."

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Bene anche la possibilità di escludere alcune categorie di piccoli produttori -

Reggio Emilia, 20 febbraio 2014 -

"Esprimiamo soddisfazione per lo slittamento delle sanzioni previste dal Sistri a gennaio 2015. E per l'ipotesi avanzata dal ministero dell'Ambiente di escludere alcune categorie di produttori dal sistema di tracciabilità dei rifiuti". Lo afferma Nunzio Dallari, Presidente di CNA Reggio Emilia che si ritiene soddisfatto per questo primo importante segnale di attenzione e ascolto delle richieste portate avanti dall'Associazione, sempre a fianco delle piccole e medie imprese nella battaglia contro una burocrazia divenuta insostenibile, sia nei costi che nei tempi di adempimento.

"Grazie a un emendamento approvato dalla Camera al Decreto legge Milleproroghe, che ora passa per il terzo e definitivo voto al Senato – continua il Presidente CNA – anche se viene confermato l'avvio del Sistri dal 3 marzo, le sanzioni previste dal cervellotico sistema di tracciabilità dei rifiuti vengono prorogate al gennaio dell'anno prossimo".

"Una novità importante – conclude Dallari – è rappresentata dall'ipotesi, avanzata per la prima volta dal ministero dell'Ambiente, di escludere alcune piccole categorie di produttori dal sistema. Un primo passo sicuramente positivo, che recepisce le pressanti critiche al funzionamento della piattaforma tecnologica e alle procedure del Sistri, assolutamente insostenibili e ingiustificate per le piccole imprese".

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)

 

La seduta della commissione Territorio, Ambiente, Mobilità in programma domani, giovedì 20 febbraio, alle ore 10.30 -

Bologna, 19 febbraio 2014 -

La seduta della commissione Territorio, Ambiente, Mobilità in programma domani, giovedì 20 febbraio, alle ore 10.30 sarà trasmessa in diretta streaming sul sito dell'Assemblea legislativa: www.assemblea.emr.it. All'ordine del giorno, l'audizione con l'Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) e i Servizi tecnici affluenti del Po e Po di Volano sull'alluvione nella Bassa modenese e sul nodo idraulico Secchia-Panaro-Canale Naviglio, alla presenza degli assessori Paola Gazzolo (Sicurezza territoriale, difesa del suolo e della costa, protezione civile) e Alfredo Peri (Programmazione territoriale, urbanistica, reti di infrastrutture materiali e immateriali, mobilità, logistica e trasporti).

L'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa ha convenuto con il presidente della commissione, Damiano Zoffoli, nell'accogliere la richiesta arrivata dalla consigliera Silvia Noè (Udc) di trasmettere in diretta streaming la seduta, così come previsto dal Regolamento interno.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

La situazione in cui versa l'Appennino emiliano è critica. L'interrogazione del consigliere Villani (Fi-Pdl) sui dubbi nei confronti delle stime dei danni

 

Bologna, 19 febbraio 2014

 

I "rilevanti dissesti idrogeologici" che si sono verificati nell'Appennino parmense nella scorsa primavera, avrebbero provocato gravi lesioni a infrastrutture pubbliche e private, tanto che la ricognizione dei danni nel territorio comunale di Tizzano Val Parma, trasmessa dalla Regione Emilia-Romagna alla Protezione civile, ammonterebbe a circa 28 milioni di euro, divisi a metà tra danni subiti dai privati e quelli riguardanti il patrimonio pubblico.
Ne dà notizia il consigliere Luigi Giuseppe Villani (Fi-Pdl) in un'interrogazione rivolta alla Giunta comunale, in cui sostiene che il sindaco del Comune in questione avrebbe espresso dubbi su questa stima, asserendo che i danni potrebbero arrivare fino a quasi 60 milioni.
Villani segnala inoltre che "nuovi ingenti danni" causati dal dissesto idrogeologico si stanno ripetendo, nello stesso territorio, in queste ultime settimane e ricorda che l'assessore regionale alla Protezione civile, in accordo con la Provincia di Parma, avrebbe dichiarato l'intenzione di convocare un Tavolo istituzionale provinciale per tracciare un quadro complessivo della situazione.
Il consigliere chiede quindi alla Giunta se anche altri Comuni dell'Appennino parmense, colpiti dai dissesti idrogeologi della primavera scorsa, abbiano avanzato dubbi sulla congruità delle stime dei danni in possesso della Regione e se, alla luce di questi dati, la Giunta si assuma l'impegno concreto di ricalcolare l'entità dei danni e, nel caso, di mettere a disposizione maggiori finanziamenti.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Il Parmigiano Reggiano di montagna protagonista in tv grazie al caseificio Roncoscaglia di Sestola nella puntata di domani, giovedì 20 febbraio, di "Sai cosa mangi?" -

Modena, 19 febbraio 2014 -

Il Parmigiano Reggiano di montagna va in tv grazie al caseificio Roncoscaglia di Sestola, protagonista della puntata di domani – giovedì 20 febbraio – di Sai cosa mangi? Si tratta del programma quotidiano delle 10.42 con Emanuela Folliero che, in veste di padrona di casa, si fa aiutare da esperti per svelare le principali caratteristiche e curiosità degli alimenti che abitualmente troviamo sulla nostra tavola. A illustrare le particolarità del Parmigiano Reggiano e mostrare come si taglia una forma è Michele Lancellotti, vicepresidente del caseificio Roncoscaglia di Sestola. Fondata sessant'anni fa (il 7 marzo 1954), la cooperativa ha attualmente nove soci che trasformano in Parmigiano Reggiano 18 mila quintali di latte: la produzione si aggira sulle 3.300 forme l'anno. Nei prossimi mesi il caseificio, che aderisce a Confcooperative Modena, investirà 160 mila euro per costruire uno spaccio a forma di torre, sul modello dei caseifici di una volta, con una sala polivalente per la presentazione e assaggi delle produzioni tipiche.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)

 

Mercoledì, 19 Febbraio 2014 08:26

Latte Spot e derivati ancora più giù.

 

 

Stazionari gli scambi e i listini di Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Ancora più giù i valori dei derivati del latte.

 

di Virgilio - 

Parma 19 febbraio 2014 --

La seconda settimana di febbraio si è contraddistinta per continuità rispetto la precedente ottava. 

Se da un lato rimangono invariati i prezzi all’ingrosso delle due principali DOP, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, dal lato dei derivati del latte e in particolare del burro si è assistito a una conferma del trend di discesa con la flessione massima rilevata a Parma relativamente allo zangolato che perde  -4,08% attestandosi a 2,35€/kg. Solo la Crema di Latte ad uso alimentare e limitatamente alla piazza di Milano ha confermato il prezzo  di 1,76/kg della precedente quotazione. In tutte le piazze prese a riferimento, il burro ha quindi perduto oltre il 2% così come il Latte Spot che a Verona ha lasciato sul campo quasi un euro fissando la forbice tra 45,36 e 46,40 /100 litri latte. Dall’inizio dell’anno il Latte Spot ha perduto oltre 5 euro per 100 litri di latte.

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  • Produzione Grana Padano DOP -

Il nuovo anno si è aperto in positivo per la produzione di Grana Padano. In base ai dati diffusi dal Consorzio di Tutela del mese di gennaio 2014 sono state prodotte 442.836 forme pari al 2,6% rispetto in più rispetto al mese di gennaio dello scorso anno. 

Una variazione positiva che va però letta in relazione la flessione registrata nella prima parte dell’anno scorso. Resta infatti negativo il confronto con il mese di gennaio 2012 (-2,2%).

 

  • Quote Latte, Italia chiede maggiori garanzie per il 2015 -

Ancora una campagna lattiera e, dal 1 aprile 2015, cesserà il regime UE delle quote latte non senza preoccupazioni per quei Paesi, come l’Italia, la cui produzione è largamente inferiore al consumo interno. Una preoccupazione fortemente manifestata dal delegazione italiana al Consiglio dei ministri dell'agricoltura dell'Ue, nel dibattito politico sul futuro del settore che si è tenuto a Bruxelles lo scorso 17 febbraio. A riferirlo una nota ANSA nella che riporta una sottolineatura del rappresentante permanente aggiunto presso l'Ue, Marco Peronaci, in merito alla necessità di  “affiancare alle misure esistenti adeguati programmi di promozione" affinché si creino le migliori condizioni per l'esportazione delle nostre produzioni.

 

Forte crescita dell'export. Operatori stranieri a Reggio il 19-20 febbraio - 

Reggio Emilia, 18 febbraio 2014 -

La Camera di Commercio di Reggio Emilia punta al deciso rafforzamento degli scambi commerciali con alcuni Paesi dell'ex Unione Sovietica, con uno specifico focus su Kazakhstan, Turkmenistan e Uzbekistan.
Sono proprio gli operatori economici di queste nazioni che, il 19 e il 20 febbraio, saranno a Reggio per incontrare una trentina di imprese locali dei settori della subfornitura meccanica, della meccanica agricola e fun-parchi divertimento, per consolidare un rapporto commerciale che negli ultimi due anni ha registrato una vertiginosa crescita dell'export reggiano.
"In Kazakhstan, ad esempio – spiega il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – dopo il +17,9% registrato nel 2011 e il +48,5% del 2012, nei primi nove mesi del 2013 le esportazioni sono salite a oltre 14 milioni di euro, quasi raddoppiando i valori dell'interno 2012".
Buoni andamenti – anche se con valori inferiori – si sono analogamente registrati per Turkmenistan e Uzbekistan, "come del resto sta accadendo – sottolinea Landi – in diverse realtà dell'Asia centrale, che oggi possono rappresentare un traino per lo sviluppo delle esportazioni reggiane in area extra Ue".
Da qui, dunque, l'iniziativa di incoming della Camera di Commercio, che segue di pochi giorni quella realizzata con operatori economici di Algeria e Marocco per il settore delle costruzioni e della filiera dell'abitare.
Una trentina, come si è detto, le imprese reggiane che il 19 e 20 febbraio saranno a confronto con gli operatori di Kazakhstan, Turkmenistan e Uzbekistan. Si tratta di Starpower srl, Irriland srl, Tecotec srl, Argo Tractors, Anceschi Alberto e Paolo snc, Imel Park srl, IE Park srl, Preston & Barbieri, Walvoil spa, Dallai Ernesto srl, Elivent, Braglia srl, Genmac srl, Amusement Project sas, Flexbimec International srl, Igr spa, Amco Veba, M.P. Group srl, F.lli Bonezzi srl, Ompi srl, Electrouno srl, Officine BRG srl, Apollo srl, Rovatti A. & Figli Pompe, Spaggiari Industria Gomma srl, Fbn srl, Carbognani impianti srl, Ma-Bo srl.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Il Consorzio ritorna sul mercato da protagonista a sostegno degli agricoltori e dell'economia del territorio. Per la prima volta l'ex-commissario Marco Bellora, nominato Presidente del Consorzio, interviene nel merito delle tematiche consortili

Parma, 18 febbraio 2014

Trasparenza, competenza e affidabilità: sono queste le parole d'ordine per il 2014 del Consorzio Agrario di Parma che dopo aver rinnovato in dicembre gli organi sociali e aver nominato presidente a gennaio Marco Bellora – già alla guida del Cap durante la delicata e difficile transizione del commissariamento – è pronto a ripartire con slancio.

Un Consorzio che, oltre ai numerosi servizi rinnovati e arricchiti, offrirà certezze ai suoi associati anche per quanto concerne il management laddove Ivan Cremonini – confermato alla guida operativa nel ruolo di direttore – garantisce insieme al presidente una vision innovativa e concreta, ma sempre fedele ad una mission ultracentenaria: sostenere ed affiancare l'agricoltura di Parma e del suo territorio.

Durante i mesi del commissariamento il Consorzio Agrario di Parma ha saputo riorganizzarsi sia sotto il profilo industriale che commerciale e oggi si presenta sul mercato con ambizione ed interessanti novità sempre nel segno della continuità di un servizio che dura dal 1893.

La produzione dei mangimi è stata concentrata ed unificata – in partnership con il Consorzio dell'Emilia e con il Consorzio di Piacenza – nel sito industriale di Parma, con l'obiettivo di abbassare i costi e migliorare la qualità grazie ad una filiera locale che va dalla materia prima al prodotto finito.

Sono stati, poi, riaperti tutti i canali di approvvigionamento e di fornitura ai clienti tradizionale del Cap – la rete delle agenzie che è stata razionalizzata ha comunque mantenuto alcuni importanti presidi in "montagna" a sostegno di un'agricoltura "più difficile" – dei prodotti maggiormente utilizzati in agricoltura (fitofarmaci, concimi e sementi per grandi colture); mentre nel settore della meccanizzazione agricola si è provveduto a consolidare i rapporti di collaborazione con partners strategici che si va ad aggiungere al tradizionale servizio di riparazione e manutenzione diretta ed indiretta tradizionalmente garantito dalle officine specializzate del Cap. È inoltre continuato senza interruzione il "ritiro" dei cereali prodotti in provincia nei centri di stoccaggio del Consorzio Agrario di Parma.

Per quanto riguarda, infine, il settore stagionatura del formaggio – che oggi, con l'attivazione del reparto biologico, immagazzina ben 120.000 forme – sono stati fatti significativi investimenti, sia tecnici che nelle risorse umane, anche perché è bene ricordare che il Consorzio Agrario di Parma è "Magazzino Generale" e quindi un importante attore per l'emissione dei warrant.

Sotto il profilo patrimoniale e finanziario, fin dall'avvio della fase di concordato, i vertici del Consorzio Agrario di Parma si sono spesi per sottoscrivere accordi di rimodulazione dei debiti pregressi e, soprattutto, per generare nuova finanza attraverso l'ottenimento di importanti linee di affidamento che garantiscono e garantiranno una ragionevole sicurezza ed autonomia di tesoreria. Nel contempo sono state coordinate le attività di liquidazione degli attivi concorsuali grazie al mantenimento della continuità nell'attività aziendale che sta portando al soddisfacimento dei creditori pregressi.

Il tutto in una cornice di trasparenza e tracciabilità dei dati e delle informazioni finalizzata ad una piena e necessaria ricostituzione del rapporto di fiducia con gli stakeholder esterni ed interni.

«Il Consorzio Agrario di Parma – spiega il presidente Marco Bellora – si sta riorganizzando per ritornare ad essere l'attore principale del miglioramento e il perno fondamentale di una filiera agricola che, focalizzata tra l'altro su pomodoro e Parmigiano Reggiano, è fra le più importanti del comparto nazionale». «Il Cap – continua Bellora – in piena continuità con la sua storia e tradizione, grazie anche al contributo di tutti i dipendenti e di tutti gli agenti, ha oggi tutte le carte in regola per essere il primo partner e fornitore/cliente di un'agricoltura che vuole crescere e migliorarsi».

E di questa vision di continuità nell'innovazione si sono resi sostenitori Coldiretti e UNIMA (Associazione delle imprese che eseguono Servizi Meccanizzati Industriali e Agricoli per Conto Terzi) che, dimostrando senso di responsabilità e lungimiranza, hanno supportato proprio il mantenimento del management in senso di continuità. Al fianco dei dirigenti anche una squadra di consiglieri a rappresentanza dei soci e delle variegate identità agricole e culturali che compongono il ricco mosaico del consorzio e del suo territorio. Oggi, come segno tangibile di prospettiva, soprattutto nei riguardi degli stakeholder esterni ed interni, il Consorzio Agrario ha intrapreso la strada della trasparenza e dell'affidabilità, una strada a servizio di tutto il territorio di Parma e provincia e dalla quale non si torna indietro.

(Fonte: ufficio stampa CAP)

Gli assessori regionali Gazzolo e Peri: "La parola d'ordine condivisa è la manutenzione delle arginature come priorità immediata. Al via il piano straordinario" -

Bologna, 18 febbraio 2014 -

È partito il piano di manutenzione straordinaria dell'arginatura di Secchia, Panaro, Naviglio e della rete idrografica minore. Ad oggi sono già stati impiegati 12 milioni e 740 mila euro.
Questo tema è stato al centro del secondo incontro tra istituzioni sul nodo idraulico di Modena che si è riunito ieri a Bologna nella sede della Regione Emilia-Romagna. Presenti gli assessori regionali alla Difesa del suolo e alla Programmazione territoriale, i sindaci e i rappresentanti di Province, Autorità di Bacino del fiume Po, Consorzio di bonifica Burana, assieme alle strutture tecniche di Aipo e dei Servizi tecnici di Bacino.
"La parola d'ordine condivisa è la manutenzione delle arginature. Il ripristino e il consolidamento degli argini, soprattutto nei tratti che mostrano maggiore fragilità, è la nostra priorità immediata", commentano Paola Gazzolo e Alfredo Peri, assessori regionali alla Difesa del suolo e alla Programmazione territoriale. "Proseguiamo con il lavoro di squadra, d'intesa con gli enti locali, per completare la verifica delle criticità del territorio colpito ed integrare il piano di manutenzione".
Altro punto strategico sottolineato è la necessità di accelerare le procedure di autorizzazione e realizzazione degli interventi finanziati. Si tratta del completamento del Diversivo Martiniana a monte della città di Modena, della sistemazione del torrente Grizzaga, della cassa dei prati di San Clemente a Modena e dell'ampliamento della cassa del fiume Secchia.
"Stiamo definendo, in via progettuale, i nuovi interventi che comporranno il quadro tecnico di tutte le opere necessarie a completare la messa in sicurezza della Bassa Modenese - concludono Gazzolo e Peri -. Tra questi è compreso un piano specifico di manutenzione della vegetazione ripariale e di riassetto delle aree golenali." /EC

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Una tre giorni dedicata a un settore innovativo e dinamico, che opera nel rispetto dell'ambiente e del benessere dell'uomo. Tra i protagonisti in Fiera, "Moodwood Houses": abitare il legno senza rinunciare a confort, design, innovazione e sicurezza -

Parma, 17 febbraio 2014 - di Sara Bondani

Si è conclusa domenica, l'edizione 2014 della fiera dedicata alla bioedilizia, Future Build Expò presso le Fiere di Parma. Una tre giorni dedicata a un settore innovativo e dinamico che opera nel rispetto dell'ambiente e del benessere dell'uomo, in grado di fornire soluzioni per qualsiasi esigenza di ristrutturazione o di costruzione ex novo. La mostra è stata capace di riunire innovazione e gusto estetico grazie alla partecipazione delle più importanti aziende italiane, puntando su efficienza energetica, comfort e benessere. Non solo risparmio energetico, tema dominante del primo decennio del nuovo secolo, ma anche innovazione costruttiva e urbanistica.

 

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Tra i protagonisti in Fiera, "Moodwood Houses" abitare il legno 

Una ricerca che mira al vivere bene, sano e senza privarsi dei confort di una casa moderna e tecnologica, creando soluzioni abitative che si ispirano a due aspetti: responsabilità e consapevolezza: questa la filosofia delle abitazioni dell'azienda "Moodwood houses". Una ricerca che parte dal rispetto per la natura, e dalla consapevolezza che l'uomo sia fruitore di una grande quantità di energia, destinata ad aumentare in maniera esponenziale, col passare degli anni. Una quantità tale, che purtroppo non possediamo e che produciamo per la maggior parte con idrocarburi.Istintiva l'attenzione di ognuno di noi quando si tratta di risparmio energetico e di consumi, come si può facilmente notare dall'attenzione prestata per acquisti di piccoli elettrodomestici o di autoveicoli, questo purtroppo ancora avviene poco a livello abitativo. Il risparmio energetico è uno dei punti cardine della filosofia Moodwood Houses, grazie ad abitazioni che forniscono isolamento termico e attenzione al risparmio energetico, limitando al minimo le spese di riscaldamento e condizionamento. Il legno, come anima strutturale, come scelta sostenibile, è un materiale che oltre ad essere naturale è resistente ed è in grado di fornire altissime prestazioni, capace di creare un ambiente che unisce innovazione e tradizione. Per poter fondere tutti gli aspetti aspetti di sicurezza e confort abitativo in un unico edificio, Moodwood Houses utilizza per le proprie strutture l'X-LAM, in grado di assicurare edifici durevoli, ecocompatibili, antisismici e resistenti al fuoco. Una filosofia 100% bio oriented per vivere bene in uno spazio sano e sicuro.Sembra impossibile pensare che esista una casa che soddisfi tutti i requisiti che ognuno di noi desidera, eppure la ricerca di Moodwood Houses, porta avanti uno stile innovativo, senza dover rinunciare all 'estetica di una casa moderna. Il materiale più antico di sempre sposa la tecnologia più moderna per offrire un ambiente con la "A" maiuscola.

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Carpi, presentazione bilancio comunale di previsione 2014. "Le imprese strette tra crisi e difficoltà economiche: inaccettabile un aumento della pressione fiscale"

Modena, 17 febbraio 2014

"L'ipotesi di mettere mano alla leva fiscale e di incrementare le imposte locali sulle piccole e medie imprese non deve essere nemmeno presa in considerazione. I cosiddetti segnali di ripresa economica sono tutt'altro che certi per pensare di chiedere agli imprenditori ulteriori sacrifici". Così le Associazioni aderenti a Rete Imprese Italia - Confesercenti, Confcommercio Fam, Cna e Lapam-Confartigianato - dopo il primo confronto con la Giunta sul Bilancio di previsione per l'anno 2014 del Comune di Carpi.

"Il Comune deve reperire 4 milioni di euro per fare fronte all'abolizione dell'IMU sulla prima casa e agli ulteriori tagli di trasferimenti previsti a livello nazionale. Ma la proposta di aumentare indiscriminatamente di un punto percentuale l'IMU su tutti i fabbricati d'impresa ci trova assolutamente contrari. La pressione fiscale ha raggiunto livelli d'insostenibilità ed è fuori luogo pensare di aumentarla all'infinito. Chiediamo pertanto di evitare nuovi incrementi dell'IMU relativamente alle strutture destinate all'esercizio di attività produttive e commerciali ed in particolare che non venga aumentata l'aliquota ridotta dell'8,6 per mille sui beni strumentali utilizzati nell'esercizio delle attività imprenditoriali. A questo proposito è bene ricordare che, dal 2008 ad oggi, gli Enti Locali (Regione, Provincia e Comuni) hanno quasi triplicato il prelievo a danno dei contribuenti".

Ma l'attenzione delle Associazioni imprenditoriali si concentra anche sull'imposta rifiuti. L'introduzione della TARES ha comportato aumenti medi del 30%; ancor di più per alcune categorie di imprese quali: ristoranti, bar, ortofrutta, fioristi, pizza al taglio, parrucchieri ed estetisti. "Ora che, in questo incredibile balletto di sigle, la TARES verrà sostituita dalla TARI, è necessario che il Comune adotti i provvedimenti necessari a mitigare questi aumenti che per le categorie più penalizzate sono ormai inaffrontabili".

La leva fiscale, "Decisamente insostenibile", ricorda Rete Imprese, dovrebbe essere utilizzata per creare situazioni di vantaggio e di maggiore competitività per favorire lo sviluppo dell'imprenditoria. E' il caso, ad esempio, della tutela del commercio in centro a Carpi. "Per ripopolare il cuore storico di attività commerciali e contrastare la proliferazione di centri commerciali e supermercati, occorrono investimenti mirati alla valorizzazione ed alla riqualificazione di questi luoghi naturali di aggregazione. Un sistema concreto per favorire questo processo potrebbe essere l'abbattimento degli oneri per il cambio di destinazione d'uso o la riqualificazione dei locali da adibire ad attività commerciali". Da parte delle associazioni però, c'è altresì la consapevolezza che i comuni sono stati falcidiati, in questi anni, da politiche nazionali di risanamento della finanza pubblica fatte quasi esclusivamente di tagli ai trasferimenti agli Enti locali.

Le Associazioni imprenditoriali carpigiane concludono ricordando che il 18 febbraio saranno a Roma alla manifestazione nazionale, «Senza impresa non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro» indetta a Roma da Rete Imprese Italia. Una giornata di mobilitazione generale per esprimere il profondo disagio per le condizioni di pesante incertezza in cui le imprese sono costrette ad operare ed anche avanzare concrete proposte di rapida attuazione, finalizzate ad evitare il declino economico e ripristinare un clima più positivo e di maggior fiducia nel futuro.

(Fonte: ufficio stampa Nevent)

"Senza Impresa non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro": le associazioni delle Piccole e Medie Imprese saranno a Roma, riunite sotto la bandiera di R.ETE Imprese Italia -

Parma, 17 febbraio 2014 - di Sara Bondani

E' tutto pronto ormai per scendere in piazza domani, martedì 18 febbraio e far sentire la propria voce. Le associazioni delle Piccole e Medie Imprese saranno a Roma, riunite sotto la bandiera di R.ETE Imprese Italia, per la manifestazione nazionale "Senza Impresa non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro", che si terrà in Piazza del Popolo.
L'iniziativa, a cui aderiscono - oltre a Confesercenti - le rappresentanze di imprenditori di Casartigiani, Cna, Confartigianato e Confcommercio, è stata presentata venerdì in Camera di Commercio alla presenza di tutti i presidenti delle associazioni coinvolte, Corrado Testa, per Confesercenti Parma; Gualtiero Ghirardi per CNA Parma; Leonardo Cassinelli per Confartigianto Apla Parma e Ugo Margini per Ascom Confcommercio Parma.
Un grido di aiuto, che riporta la mente al 6 maggio 2013, quando in Piazza Garibaldi facevano capolino i sacchi di iuta colmi delle chiavi di quegli imprenditori costretti a chiudere.
"Siamo arrivati alla disperazione" - il commento di Ugo Margini, presidente di Ascom Confcommercio Parma, sottolineando una disperazione sorta da un malessere che si protrae da troppo tempo, dopo anni di crisi che hanno sfiancato le imprese.
Ora il cambiamento è obbligatorio e le Associazioni, domani, lo urleranno a gran voce, rivolgendosi a Governo e Parlamento per chiedere un'urgente svolta della politica economica del nostro Paese.
Una richiesta che non può più essere ignorata, che ha bisogno di una risposta concreta, capace di far fronte ad una crisi economica che ha visto crescere in questi anni la disoccupazione e la pressione fiscale a livelli insostenibili. Una situazione gravissima in cui versa il Paese, che vede la drammaticità di questo momento e abbisogna di risposte concrete.

Tanti i problemi da affrontare, in primis quelli legati alla burocrazia che rallenta la crescita e lo sviluppo delle aziende, con costi sempre più gravosi e che non calano al calare del fatturato - ha sottolineato Corrado Testa presidente di Confesercenti. Un grido di aiuto che è rimasto troppo tempo inascoltato, sfociando in tragici fatti che hanno riempito le pagine della cronaca nera. Imprenditori costretti a togliersi la vita, vittime di questo sistema, che domani saranno ricordati. Con le principali associazioni PMI, domani a Roma, anche un comitato formatosi a Salsomaggiore e che si allarga a tutta la provincia, il Comitato 580. Un gruppo di commercianti che scenderà in piazza e che nel suo nome fa riferimento, proprio alle 580 persone che si sono suicidate nel 2013.

"Porteremo in Piazza i disagi delle imprese che rappresentiamo, bisogna intervenire con prontezza e urgenza per fermare la recessione e dare respiro alle aziende - ha ribadito Gualtiero Ghirardi, presidente CNA Parma -. Nell'anno appena trascorso l'economia di Parma ha perso poco meno di 700 imprese, in Emilia Romagna hanno chiuso oltre 5.800 aziende, i dati nazionali confermano la cessazione di 372.000 attività e gli occupati sono diminuiti di un milione di unità. Dati allarmanti. Con R.ETE. Imprese Italia presenteremo 10 punti che rappresentano le priorità e che devono entrare al più presto nell'agenda della Politica, del Governo e dei Partiti, a partire dal tema principale del mercato del lavoro che da tempo soffre di un'enorme debolezza strutturale. A Roma vogliamo dare voce alle aziende di Parma, non per abbattere ma per costruire un futuro migliore per le nostre imprese. Serve un cambio di direzione, al più presto".

"Le nostre imprese hanno difficoltà a reperire credito dalla banche - ha proseguito Leonardo Cassinelli, presidente di Confartigianto Apla Parma -. Da un recente studio sui dati della Banca d'Italia, risulta che il credito erogato nel 2013 fino al 30 settembre, è calato notevolmente rispetto agli anni precedenti: 90 miliardi di euro erogati, per un calo del 6.3% rispetto all'anno precedente. Un segnale importante da tenere in grande considerazione. Purtroppo, di questi 90 miliardi, la maggior parte è ad appannaggio delle grandi imprese, a discapito delle piccole, di quelle cioè che hanno meno di 20 addetti e che rappresentano il 97% delle imprese, ma che ricevono circa il 20% del credito erogato".
"Abbiamo bisogno di strumenti per arginare la deriva fiscale di questi ultimi anni, per garantire la flessibilità del lavoro, per fare ripartire i consumi e l'occupazione e invertire questo ciclio economico che ci sta strozzando" - il commento di Ugo Margini, presidente di Ascom Confcommercio Parma.

A Roma domani, non solo una manifestazione di protesta, ma di proposta, con la richiesta di un intervento immediato del Governo per alleggerire la pressione fiscale, rilanciare i consumi e intraprendere una politica vera di sviluppo, perché le imprese e le famiglie hanno bisogno di risposte concrete.

 

Sabato, 15 Febbraio 2014 17:20

Future Build, non solo efficienza energetica

 

 

Chiuderà domani l’edizione 2014 della fiera dedicata alla bioedilizia, Future Build Expò. Imperniata su ricerca e innovazione senza tralasciare il benessere e il comfort.

di Virgilio

Parma 15 febbraio 2014 ----

Una seconda edizione che dimostra l’interesse del pubblico professionale  e privato al comparto della bioedilizia. Un settore che, nonostante la crisi, sta dimostrando di attrarre interesse.  Lo dimostra anche l’incremento degli espositori saliti a 170 (+20%) e  il folto pubblico che ha assistito ai numerosi convegni organizzati nel periodo della manifestazione.

Molte le soluzioni abitative proposte dai più importanti operatori del settore. Non solo “cubi”  e moduli omologati, anzi una ampia varietà di proposte estetiche e personalizzabili per soddisfare tutti i gusti.   

Soluzioni abitative che riescono a coniugare perfettamente estetica, efficienza e comfort. 

Se qualcuno pensa di trovare delle semplici “casette in legno” rimarrà molto sorpreso dei progressi ottenuti dal settore.

Belle, anzi bellissime, case esteticamente accattivanti per soddisfare ogni esigenza e gusto.

Molte anche le proposte per ristrutturazioni, dagli infissi alle coperture aerate. Considerato che il 60% del parco immobiliare italiano è stato costruito prima della entrata in vigore della legge 10/91 è facile immaginare che molti potrebbero essere interessati a indagare sulle opzioni che il mercato specializzato propone e espone a Parma.

Future Build PR18

Future Build PR10

 

Future Build PR13

 

 

 

SOMMARIO

Anno 13 - n° 07 - 17 Febbraio 14

 

(PDF Scaricabile)

SOMMARIO Anno 13 - n° 07 17 Febbraio 14

1.1 editoriale

Renzi 2018

2.0 vino eventi

2.1 Export Vino: la Toscana protagonista in Cina.

2.2  Masters of Wine: definito il programma 8° simposio mondiale dell’Institute Of Masters of  Wine

3.1 Lattiero Caseario

Ancora stabili i DOP, ma precipitano i derivati del latte.                                    

4,1 alimentazione

“Sono come mangio”

5,1 DL destinazione   Italia

“Non spegnete le rinnovabili”,

5,2 emilia romagna

5,2 milioni di euro per finanziare l'ammodernamento delle aziende agricole. 

5,3 decreto fare

Gasolio per serre. Decreto ancora fermo

6,1 eventi

Fieragricola inaugura l'era delle "macchine fantasma" 

7.1 eventi          

 SOLD OUT PER IL VINITALY

 

 

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A Firenze dal 15 al 18 maggio l’evento realizzato grazie all’Istituto del vino Grandi Marchi

Firenze, 13 febbraio 2014. Definito il programma dell’8° Simposio dell’Institute of Masters of Wine, l’appuntamento mondiale con scadenza quadriennale che, dopo oltre 30 anni di tappe in tutto il mondo, debutterà in Italia, a Firenze, dal 15 al 18 maggio 2014. Al centro dell’evento sponsorizzato dall’Istituto del Vino Italiano di qualità Grandi Marchi, il tema “Identità, Innovazione e Immaginazione”, filo conduttore del confronto tra gli oltre 400 delegati attesi a Firenze tra Masters of Wine, opinion leader e maker  e personalità provenienti dal mondo vitivinicolo internazionale per un dibattito trasversale che spazierà dal marketing globale alle nuove frontiere della ricerca vitivinicola; dal cambiamento della geografia mondiale del vino fino a quello dei media. In programma anche, in anteprima mondiale, una top degustazione di 20 viticoltori Master of Wine che presenteranno i loro vini in un walk around tasting.

Il simposio MW è aperto a tutti i professionisti del settore vinicolo (quota di partecipazione ai lavori 995 euro) e rappresenta un punto di riferimento per gli addetti ai lavori e per gli operatori del business mondiale del vino.  Tra i relatori che saranno presenti al Simposio di Firenze Daniel Alegre, Presidente Global Partner Business Solutions for Google, José Vouillamoz, genetista svizzero specializzato in studi sul Dna dell'uva, Gerard Basset OBE MS MW MBA nonché vincitore del titolo di Miglior Sommelier del Mondo (2010) e Stephen Henschke della storica tenuta Henschke nella Barossa Valley.

Per Jean-Michel Valette MW, Presidente dell'Institute of Masters of Wine: “Il Simposio di Firenze rappresenta una vera e propria pietra miliare nell’ambito della nostra missione che ha come scopo la promozione dell’eccellenza, dell’interazione e della conoscenza nel commercio globale del vino.” 

 Per Piero Antinori, presidente dell’Istituto Grandi Marchi: "Il  prossimo Simposio di Firenze  rappresenta una grande possibilità per tutto il vino italiano che per tre giorni si troverà al centro delle politiche internazionali strategiche del settore. Un evento, questo, che ci vede coinvolti in primo piano come associazione da sempre impegnata a diffondere nel mondo la cultura e i valori dei territori e la qualità del vino italiano”.

 

 www.istitutograndimarchi.it

Domenica, 16 Febbraio 2014 10:56

Export Vino: la Toscana protagonista in Cina.

 

 

Volano i Rossi Dop e Igp toscani in Cina, (+37,5%). Da soli valgono un quarto dell’intero export italiano di rossi nel Paese asiatico

Firenze, 12 febbraio 2014 – Se il dato Nomisma sull’export di vini italiani in Cina nel 2013 parla di un +11% in valore, la Toscana segna addirittura un +37.5% con i soli vini Rossi Dop. Una performance ottima, che consolida il primato sul mercato cinese, dove la Toscana detiene il 24% delle quote dell’export italiano di vini rossi Dop e Igp. Percentuali che creano grandi aspettative in vista dell’evento Anteprime di Toscana / Buy Wine che il 16 e il 17 febbraio prossimi vedrà alla Fortezza da Basso la presenza, tra gli altri buyer, di 18 importatori cinesi. E grandi attese ci sono anche per quanto riguarda il Brasile e il Nord America dove i vini toscani, nel 2013, hanno fatto registrare ottimi risultati dal punto di vista delle esportazioni. I Rossi Dop sono cresciuti di oltre il 4% negli Usa e dell’8.3% in Brasile. Mentre i Bianchi Dop incrementano del 21% il loro commercio estero sul suolo americano (trainati dal Canada – dove l’export è stato di sei volte superiore rispetto al 2012 – e dal Brasile, dove le esportazioni si sono duplicate). «Questi dati – ha commentato Silvia Burzagli, vicedirettore dell’Agenzia Toscana Promozione che organizza Buy Wine – sono di ottimo auspicio per le contrattazioni della Fortezza da Basso, dove saranno presenti 258 produttori toscani e ben 296 operatori internazionali provenienti da 33 paesi, tra i quali un ruolo importante è giocato da Stati Uniti (56), Canada (30), ma anche Brasile (20), Cina (18), Corea del Sud (18), Giappone (16), Danimarca (13) e Vietnam (10) che, complessivamente, rappresentano oltre il 61% dei buyer internazionali partecipanti».

Domenica, 16 Febbraio 2014 10:31

“Sono come mangio”

 

 

Dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano una campagna di educazione alimentare alla quale è abbinato il concorso “Avventura al Caseificio”. 

Coinvolte scuole di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e istituti della capitale. 20.000 giovani e 1.000 insegnanti.

 

Reggio Emilia, febbraio 2014  - Partirà a giorni la più ampia campagna di educazione alimentare mai realizzata dal Consorzio del Parmigiano all’interno delle scuole primarie di cinque regioni del centro-nord e della capitale.

Ventimila alunni e 1.000 insegnanti saranno infatti coinvolti nell’operazione “Sono come mangio”, un innovativo viaggio nel cibo e nelle abitudini alimentari, nella storia dei prodotti italiani, ma prima di tutto nell’educazione dei sensi ad un miglior consumo degli alimenti quotidiani, con il Parmigiano Reggiano che fungerà da collegamento tra le diverse discipline scolastiche (dalla storia alla geografia, alle scienze, alla matematica).

“Vi sono due grandi obiettivi che perseguiamo con questo nuovo progetto”, sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai. “In primo luogo – spiega il presidente dell’Ente di tutela – puntiamo a far sì che i ragazzi siano più consapevoli della ricchezza del nostro Paese proprio sul versante dell’offerta alimentare e, soprattutto, dello straordinario legame che esiste tra prodotti e territorio, valorizzando in tal modo anche la storia, la cultura, le tradizioni, le risorse ambientali che danno origine ai nostri alimenti; contestualmente, intendiamo offrire agli insegnanti nuovi strumenti e metodologie per sviluppare al meglio quelle responsabilità che li hanno progressivamente investiti anche sul versante dell’educazione alimentare, concepita come strumento fondamentale per una più ampia educazione alla salute e al benessere psico-fisico”.

Il progetto del Consorzio sarà sviluppato con la collaborazione della cooperativa Creativ di Reggio Emilia e prevede un articolato percorso formativo all’interno delle scuole aderenti sino al prossimo mese di giugno.

“Grazie a metodologie interattive e coinvolgenti e all’uso dei linguaggi preferiti dai bambini e dai ragazzi (ludico, musicale, espressivo, corporeo, ecc.) – sottolinea il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Riccardo Deserti – i giovani studenti acquisiranno gli strumenti per conoscere e riconoscere meglio i cibi e saranno guidati ad abitudini alimentari sane, ampliando ed affinando conoscenze e, soprattutto, allenando i cinque sensi ad un rapporto inedito (specie per ciò che riguarda il tatto, i colori e i “suoni” del cibo) con ciò che consumano e con ciò che non deve mancare nella loro alimentazione”.

“Sono come mangio” – come si è detto – coinvolgerà diverse scuole di Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, unitamente ad una serie di istituti di Roma, con particolare riguardo alle ultime due classi delle elementari e alle prime medie.

Al progetto è anche abbinato il concorso Avventura al caseificio”, rivolto alle classi che effettueranno visite guidate ad un caseificio del Parmigiano Reggiano. A quanti realizzeranno la migliore presentazione multimediale dell’esperienza saranno assegnati una LIM (Lavagna Interattiva Multimediale ndr), un videoproiettore e un computer portatile.

Al progetto è stata dedicata una specifica sezione del sito del Consorzio (www.parmigianoreggiano.it), con una parte accessibile a tutti e una, invece, riservata agli insegnanti accreditati.

(CFPR)

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