Mercoledì, 11 Marzo 2015 08:39

Lattiero Caseario Burro: raggiunto il colmo?


Listini quasi tutti invariati. Storica sentenza, condannato un produttore di falso "parmigiano" nel mantovano

di Virgilio, 11 marzo 2015 -

LATTE SPOT: Ancora nessuna variazione sulle quotazioni del latte spot a Verona. Il prezzo del latte crudo spot nazionale si è mantenuto nell'intervallo compreso tra 35,57-37,12€/100 litri di latte alla borsa merci scaligera. Analogo comportamento per il latte intero pastorizzato spot di provenienza estera che, dopo l'impennata dello scorso 9 febbraio (+ 3,17%), ha mantenuto le quotazioni comprese tra 32,99 e 34,02€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA: Raggiunto il culmine della fase ascendente del burro che torna ai valori dello scorso agosto. Prezzi ancora molto distanti dai valori del 2013 quando il Burro CEE quotava intorno a 3,90€/kg contro l'attuale 3,10€/kg. Alla borsa milanese il burro di centrifuga è stato quotato a 3,30, 2,30 invece per il pastorizzato mentre lo zangolato è rimasto a 2,10€/Kg. 5 centesimi invece guadagnati dal burro zangolato di Parma che, raggiunto il valore di 1,70€/kg lo scorso venerdì 6 marzo, dovrebbe, in questa settimana, vedere confermato il prezzo come infatti ha anticipato la borsa reggiana nella seduta di ieri (10/3 ndr). Ha avviato una fase discendente invece la crema a uso alimentare cedendo 4 centesimi a Milano (1,66€/kg) mentre è rimasta ferma tra 1,65 e 1,70€/kg la panna di centrifuga a uso alimentare trattata a Verona.

GRANA PADANO: Anche in questa undicesima settimana nessuna variazione è intervenuta relativamente al prezzo del Grana Padano DOP dall'inizio d'anno se si escludono i 5 centesimi recuperati il 26 gennaio e limitatamente al 15 mesi di stagionatura. Tra 6,35 e 6,45€/kg quindi la forbice all'interno della quale si è assestato il prezzo all'ingrosso del 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70€/kg l'intervallo di prezzo del 15 mesi e oltre rilevati a Milano.

PARMIGIANO REGGIANO: Nessuno stravolgimento dal fronte del Parmigiano Reggiano che recupera 5 centesimi solo sul minor valore del 12 mesi di stagionatura. Tra 7,40 e 7,80€/kg è la quotazione del 12 mesi registrata alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma relativamente al 12 mesi di invecchiamento e tra 8,75 e 9,10 l'intervallo di prezzo all'ingrosso del 24 mesi di stagionatura.

Da segnalare infine la notizia che per la prima volta è stato condannato un produttore di falso "parmigiano". La sentenza è stata disposta del Tribunale di Mantova, che ha condannato a 18 mesi di reclusione, ad una multa e al risarcimento dei danni (sia nei confronti del Consorzio del Parmigiano Reggiano che del Consorzio del Grana Padano, costituiti parte civile nel procedimento) il responsabile di un caseificio nel quale erano stati individuati fenomeni di contraffazione. "Siamo molto soddisfatti di questa sentenza di condanna, è il commento del Consorzio del Parmigiano Reggiano, sebbene ci siamo trovati di fronte ad un caso davvero raro in Italia, riteniamo sia un buon esito rispetto non solo perché si è stroncato un fenomeno di contraffazione, ma perché costituirà un ulteriore deterrente rispetto ad altri eventuali fenomeni simili".

Si conferma il segno più per il Pil della regione, si rafforza l'aumento dell'export e finalmente torna a crescere l'occupazione. Ecco alcuni dei dati salienti del documento, elaborato dalla struttura Territorial and Sectorial Intelligence di UniCredit, che analizza la congiuntura e le prospettive dell'economia emiliano romagnola. -

Parma, 10 marzo 2015 –

Boccate d'ossigeno nell'apnea della crisi. Dagli indicatori economici dell'Emilia Romagna per l'anno in corso arrivano – seppur timidi – i segnali della ripresa. A dirlo sono i dati dell'Osservatorio dei Territori, elaborato dalla struttura Territorial and Sectorial Intelligence di UniCredit, che analizza il quadro congiunturale della regione e la dinamica dei principali indicatori, anche in chiave prospettica.
Lo studio - presentato nei giorni scorsi nell'ambito della riunione del Consiglio di Territorio Centro Nord di UniCredit - evidenzia, ad esempio, che il PIL della regione è tornato in territorio positivo già l'anno scorso (+0,2% dell'Emilia Romagna vs -0,4% dell'Italia) ed è previsto in ulteriore progressione nei prossimi mesi. Per il 2015, infatti è atteso un tasso di variazione tendenziale del +1,2%, superiore a quello nazionale, che dovrebbe fermarsi a +0,5%.

"Questo è uno dei dati che testimoniano come l'economia di questa regione, che certo ha accusato i colpi della crisi, si mantenga su trend positivi e registri segnali incoraggianti per una netta ripartenza nella seconda metà dell'anno – commenta Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCreditIn questo scenario è quindi fondamentale spingere sugli investimenti, puntando su export e innovazione: chiavi di volta per consolidare il percorso della ripresa".

Tra i dati salienti dell'Osservatorio dei Territori emerge anche un miglioramento generalizzato delle dinamiche settoriali di valore aggiunto. In Emilia Romagna, servizi (con un valore aggiunto del 67,9% sul valore aggiunto complessivo generato in regione nel 2013) e industria (con una quota del 24,2%) sono i settori che danno in tal senso il contributo maggiore alla crescita.

Secondo l'analisi dell'Osservatorio, tuttavia, non si arresta la contrazione di imprese attive in regione (che a fine 2014 sono 413mila), anzi si amplia il divario sfavorevole con l'andamento nazionale. Nel quarto trimestre del 2014 il dato è ancora negativo, con una variazione tendenziale di -1,3%.

Già ripresa nel 2014, intanto, la domanda interna dell'Emilia Romagna che in previsione tende a rafforzarsi nel corso del 2015 (dallo 0,1% all'1,1%), registrando ancora una volta risultati migliori rispetto al resto del Paese, per il quale si attende una crescita (+0,7% da -0,3%).

Sul fronte dell'export, aumentano le esportazioni da tutti i principali settori, con l'eccezione della metallurgia, che resta stabile. In particolare, si registra un +5,8% nella vendita oltre confine di materie plastiche; un +5,6% per tessuti e abbigliamento e un +4,9% per l'esportazione di macchinari ed apparecchi. Tra i principali mercati di destinazione sono soprattutto gli Stati Uniti (+13,9%), la Polonia (+11,3%) e l'Arabia Saudita (+10,8%) a mostrare gli incrementi maggiori.

"La ripresa dell'economia emiliano romagnola - continua Luca Lorenziè stata e sarà certo supportata dall'export e da una ripartenza degli investimenti: due condizioni necessarie per proseguire lungo il percorso di sviluppo e di crescita che l'Emilia Romagna sta percorrendo e che senza dubbio avrà ricadute positive a cascata su temi caldi quali l'occupazione e l'incremento dei redditi e dei consumi".

In termini di occupazione in effetti l'Emilia Romagna si difende e si distingue in positivo rispetto al panorama nazionale: dopo la stabilizzazione del numero di occupati lo scorso anno (il dato Italia segna invece -0,3%), la previsione per il 2015 è positiva: +0,7% per la regione a fronte di una stima del +0,1% per il Paese. I settori nei quali si registra il maggior aumento di occupati a tempo pieno sono per l'Emilia Romagna soprattutto i servizi (che pesano per il 68,2% del totale di occupati a tempo pieno in regione nel 2013); l'industria (con una quota 20,9%) e l'agricoltura (4,5%). Ancora in calo l'edilizia (che in Emilia Romagna conta il 6,3% del totale).

Altra notizia che parla di avvio della ripresa - riporta l'Osservatorio UniCredit - riguarda l'incremento del reddito disponibile delle famiglie, che passa dallo 0,5% del 2013 all'1,7% del 2014 e per il 2015 sembra proiettarsi verso il 2%. Intanto i consumi accelerano: se il dato per il 2013 era -1,7%, nel 2014 è salito allo 0,4% e per il 2015 la previsione è del +1,3%.

(Fonte: ufficio stampa UniCredit)

La soddisfazione del Consorzio. Caso raro in Italia. Rafforzare l'azione politica europea contro le leggi che nel mondo ancora consentono quelle che per noi rappresentano frodi. -

Parma, 10 marzo 2015 -

"Siamo molto soddisfatti di questa sentenza di condanna: sebbene ci siamo trovati di fronte ad un caso davvero raro in Italia, riteniamo sia un buon esito rispetto non solo perché si è stroncato un fenomeno di contraffazione, ma perché costituirà un ulteriore deterrente rispetto ad altri eventuali fenomeni simili".
Così il Consorzio del Parmigiano Reggiano commenta la sentenza del Tribunale di Mantova, che ha condannato a 18 mesi di reclusione, ad una multa e al risarcimento dei danni (sia nei confronti del Consorzio del Parmigiano Reggiano che del Consorzio del Grana Padano, costituiti parte civile nel procedimento) il responsabile di un caseificio nel quale erano stati individuati fenomeni di contraffazione.
Il beneficio della sospensione condizionale della pena è stato subordinato al pagamento, entro 3 mesi dal passaggio in giudicato della sentenza, delle somme liquidate a titolo di risarcimento del danno.

I fatti risalgono al 2008, quando nello stabilimento in questione, situato al di fuori dell'area di produzione del Parmigiano Reggiano, fu individuata la presenza di circa 150 forme marchiate Parmigiano Reggiano ma non conformi al disciplinare e prodotte in violazione delle norme dell'Unione Europea a tutela del Parmigiano Reggiano e del noto marchio collettivo a "puntini".

"Un caso di contraffazione - spiega il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti – molto raro nel nostro Paese, ma anche nell'ambito dell'Unione Europea, dove semmai sussistono ancora casi – stroncati anche recentemente – di un uso improprio di denominazioni che, evocando quello del Parmigiano Reggiano o il nostro territorio, possono indurre in inganno il consumatore o comunque richiamare alla sua mente il nostro formaggio".

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                                        il direttore del Consorzio, Riccardo Deserti

"Fenomeni – spiega Deserti – completamente diversi e da non confondere con quello dei formaggi a pasta dura d'importazione (peraltro in calo da due anni), che esercitano concorrenza sui prezzi ma non costituiscono affatto frodi o contraffazioni, come i consumatori potrebbero essere indotti a pensare". "In verità – prosegue Deserti - si tratta di prodotti che si collocano nella tipologia dei formaggi a pasta dura prodotti nella piena legalità e rispetto ai quali l'unica azione possibile è il rafforzamento dell'informazione nei punti vendita sulle caratteristiche distintive del Parmigiano Reggiano, che non a caso abbiamo moltiplicato in questi anni.
"Anche a fronte della sentenza del Tribunale di Mantova – conclude Deserti – ci auguriamo che prenda ulteriore vigore l'azione negoziale ed essenzialmente politica che deve impegnare l'Italia e l'Unione Europea a tutela delle nostre denominazioni, soprattutto laddove (come negli Usa, ad esempio) quelle che per noi rappresentano casi di inganno dei consumatori sono invece tollerate, andando a limitare il potenziale delle esportazioni delle nostre Dop nel mondo".

(Fonte: ufficio stampa Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Conoscenza e rispetto per la risorsa acqua. Ultimi giorni per la presentazione degli elaborati multimediali del concorso per le scuole " Acqua e Territorio"di Urber e Consorzio di bonifica di Piacenza. Gli studenti piacentini son stati chiamati a lavorare sul rischio di dissesto idrogeologico con progetti multimediali -

Piacenza, 9 Marzo 2015 -

Interessanti novità caratterizzano le attività scolastiche che il Consorzio di Bonifica di Piacenza sta svolgendo con le scuole della città e della provincia. Percorsi virtuosi di apprendimento sull'ambiente che ci circonda accomunati tutti dal filo rosso di una maggior consapevolezza dell'elemento naturale "acqua", preziosa risorsa esauribile che richiede attenzione e rispetto, oculatezza nell'uso e conoscenze approfondite per la sua gestione sul territorio.

In quest'ottica puntare sui contenuti, lavorando direttamente a stretto contatto con le giovani generazioni piacentine, rappresenta per l'ente la migliore delle scommesse possibili. Quest'anno, L'URBER (l'Unione Regionale delle Bonifiche dell'Emilia Romagna), ha stimolato l'intero sistema di bonifica del territorio a lavorare insieme alle scuole su un tema che coinvolge da vicino tutta la comunità e la sua sicurezza: il Concorso multimediale "Acqua e Territorio" propone infatti: "Viviamo d'acqua, viviamo con l'acqua ma non viviamo sott'acqua - Il dissesto idrogeologico (frane e alluvione) minacciano il tuo comune? Testimonia con fotografie e video l'elevato rischio per la tua comunità".

Gli alunni delle scuole devono descrivere la loro percezione del rischio idrogeologico attraverso la realizzazione di elaborati multimediali esemplificativi del pericolo nel loro ambiente vitale (immagini, video, audio e/o animazioni). Il 16 Marzo prossimo sarà il termine ultimo per consegnare gli elaborati (fino ad allora le scuole interessate potranno iscriversi scaricando la documentazione necessaria dal sito del Consorzio di Bonifica di Piacenza – www.cbpiacenza.it ). Gli elaborati più originali verranno premiati - la premiazione regionale avverrà a Ravenna, presso il Consorzio di Bonifica della Romagna, mentre quella provinciale si svolgerà a Piacenza il 29 Maggio. "Terra dura in Multicolor" invece, è un progetto rivolto alle scuole superiori ed è una vera e propria rappresentazione teatrale che spiega le origini e lo sviluppo del mondo della bonifica ideato ed interpretato dall'animatore Lorenzo Bonazzi.

Un altro percorso particolarmente adatto per le superiori, nato grazie al rapporto di collaborazione instaurato con il Museo di Storia Naturale di Piacenza Geologico di Castell'Arquato, è Un'aula Verde sull'Arda, che ha come obiettivo l'approfondimento della storia geologica del Bacino dell'Arda sede della riserva naturale del Piacenziano. Il Consorzio dà inoltre la possibilità di svolgere l'Attività didattica agli impianti per una conoscenza diretta delle opere e delle sue attività "aprendo le porte" agli alunni che visiteranno la diga di Mignano in alta Val d'Arda, la diga del Molato in alta Val Tidone e l'impianto idrovoro Finarda di Piacenza tutto alla presenza di personale tecnico specializzato.

In località Mirafiori di Rivergaro poi, nell'area del Parco del Trebbia si svolgono lezioni mirate in una struttura consortile, "Un'Aula Blu sul Trebbia", grazie anche alla collaborazione con il Museo Civico di Storia Naturale di Piacenza e con la Società Piacentina di Scienze Naturali. Uno dei progetti molto apprezzati e avviati già l'anno scorso è Dall'acqua alla Tavola, realizzato al Museo Civico di Storia Naturale in collaborazione con gli esperti museali della Società Piacentina di Scienze Naturali e quelli di Coldiretti - Campagna Amica. Il tema centrale sviluppato è sempre quello dell'acqua, dalla sua gestione alla fruizione finale, passando attraverso un utilizzo più razionale della risorsa anche nel quotidiano. Un ulteriore percorso didattico che è stato avviato quest'anno, frutto della collaborazione tra Urber, Consorzi e CER (Canale Emiliano Romagnolo) è Acqua e Territorio Lab – ovvero i Laboratori interattivi Irrinet, con il quale si sensibilizzano gli studenti degli istituti agrari al complesso tema del ruolo della bonifica, attraverso un approccio interdisciplinare e con le più moderne tecnologie che saranno presentate tra poco ad EXPO2015 all'interno del progetto Irriframe di ANBI.

"Attraverso le competenze interne del Consorzio e le collaborazioni sul territorio - ha rimarcato il presidente Fausto Zermani - creiamo in modo semplice ma coinvolgente i presupposti per incrementare il livello di conoscenza del nostro ambiente nelle giovani generazioni. I giovani sono chiamati a vivere un presente difficile, ma sono una ricchezza imprescindibile per investire su un futuro migliore".

(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio di Bonifica Parmense)

Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano: A Londra un'esperienza foodie davvero speciale

Emilia - 07 marzo 2015 - Un omaggio all'origine e alla maestria dei prodotti artigianali: è per questa ragione che Prosciutto di Parma e Parmigiano Reggiano, nell'ambito dell'iniziativa Stealing Beauty (Furto di bellezza), sono i protagonisti della mostra allestita da Harrods, il tempio del lusso londinese, nelle vetrine che si affacciano sulla Hans Crescent.

Fino al 28 marzo 2015, cosce di Prosciutto di Parma e forme di Parmigiano Reggiano resteranno esposte nel cuore della capitale di un Paese di prima importanza nelle esportazioni dei due prodotti, per lanciare un particolare messaggio, sostenuto dal linguaggio artistico, che si riassume nel valore insostituibile dei territori, delle tradizioni locali e della maestria degli artigiani nella determinazione delle caratteristiche inimitabili di questi prodotti Dop.

Non a caso, dunque, le due eccellenze alimentari italiane vengono associate ad un'aquila – considerata la più bella creatura del mondo animale – intenta a rubare tale bellezza, esposta insieme ad alcuni vini spagnoli.

A completare l'esposizione, poi, una serie d'immagini relative al Parmigiano Reggiano e al Prosciutto di Parma che scorreranno sugli schermi posti al quinto piano della sede Londinese di Harrods, disposta su 7 piani e 93.000 metri quadrati di superficie.

La scelta dell'eccellenza rappresentata dai due prodotti, però, non si ferma ad aspetti culturali ed estetici: Harrods, infatti, ospiterà una giornata di degustazione all'interno della Food Hall. I clienti potranno così degustare Prosciutto di Parma appena affettato e Parmigiano Reggiano, oltre ad approfondire la conoscenza dei prodotti e delle loro qualità.

Parmigiano-Reggiano forme marchiate GDE gde

Cibus Agenzia Stampa Elettronica Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 10 8 marzo 2015

SOMMARIO Anno 14 - n° 10 08 marzo 2015

(In allegto il pdf scaricabile)

1.1 editoriale 8 marzo. E' qui la festa?
3.1 materie prime Il recupero del dollaro influenza i valori e accresce l'incertezza.
4.1 agroalimentare AgrOsserva: agroalimentare, prospettive più favorevoli nel 2015
5.1 cereali Cereali, continua l'indecifrabilità. Dallo sciopero brasiliano a quello argentino
6.1 Lattiero caseario Ancora più su i derivati del latte. Leggera flessione a Milano per la crema uso alimentare
7.1 olio ENOLITECH 2015, uno sguardo sule tecnologie per le cantine e i frantoi di domani.
7.2 expo2015 Mc Donald's e Coca-Cola, le mani sopra l'Expo2015
8.1 Mais & Soia Dati previsionali
9.1 vinitaly ricerche Vino, i segnali che fanno ben sperare per il 2015.
9.2 vino Lambrusco, Sangiovese e Pignoletto i più venduti in Emilia Romagna.
10.1 vino Concorso enologico internazionale, passpartout per expo2015

Cibus 10 COP

Non accenna a diminuire il clima di incertezza dei mercati internazionali delle materie prime.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 7 Marzo 2015 -

Il dollaro, come poteva attendersi, è in recupero sull'euro e contribuisce al mantenimento di una situazione di incertezza sui valori delle materie prime. Mercati internazionali ancora condizionati dagli scioperi sudamericani, dai ritardi agli imbarchi, dalla Cina che ancora è poco presente sul mercato e infine dalle ripercussioni che potrebbero derivare dal recente assassinio dell'oppositore politico di Putin avvenuto davanti al Cremlino che non rappresenta un segnale distensivo sulla crisi ucraina.

Una situazione perfettamente interpretata dalla Borsa di Chicago (CBOT) che ha alternato, ripetutamente, sessioni al rialzo e altre al ribasso. Difficile quindi l'interpretazione del mercato e delle tendenze a breve periodo.

Indicatori internazionali -
l'Indice dei noli è risalito a 561 punti. Il petrolio è quotato a 50,80$ dollari al barile e il cambio si è posizionato a 1,08764.

Cereali inic 6mar

Mercato interno - Sul mercato interno nessuna novità. Calma piatta e scambi ridotti. Per alimentare il mercato, alcuni operatori, stanno promuovendo la farina di soia proteica, sul periodo luglio - dicembre, con premi oscillanti tra i 63 e 65 dollari a tonnellata-

Nel settore Bioenergetico, si stanno manifestando piccoli segnali di ripresa, sul versante acquisti, probabilmente determinate dalle prospettive rialzistiche che alcuni intravedono nella prossima campagna maidicola "verde" (trinciato, pastone, granella umida).

 

(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano

MP grafico cibus

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Andalini Pasta dal 1936

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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A pesare sul 2014 fattori climatici e instabilità del contesto internazionale.

Roma - Avversità climatiche e tensioni geopolitiche hanno pesantemente condizionato la congiuntura del settore agroalimentare nell'anno appena trascorso, ma i segnali ravvisati nell'ultimo scorcio del 2014 suggeriscono un maggiore ottimismo per i mesi a venire.
È quanto emerge in estrema sintesi dai risultati del rapporto AgrOsserva - l'Osservatorio di Ismea e Unioncamere sulla congiuntura dell'agroalimentare italiano - relativo al quarto trimestre del 2014.

Segnali positivi giungono dalla favorevole evoluzione delle dinamiche occupazionali in agricoltura (+1,5%), migliore rispetto a quella dell'occupazione totale (+0,5%), e dall'andamento dell'export agroalimentare, balzato nel 2014 a 34,3 miliardi di euro. Si tratta di un risultato in crescita del 2,4% su base annua. La dinamica del settore appare inoltre migliore rispetto a quella delle esportazioni nazionali analizzate nel loro complesso (+2%).
L'embargo russo e l'escalation bellica in Libia stanno determinando evidenti ripercussioni soprattutto nei settori ortofrutticolo, lattiero-caseario e delle carni suine, ma la svalutazione dell'euro rispetto al dollaro, unitamente al miglioramento delle condizioni economiche in Usa, dovrebbe imprimere un nuovo impulso all'export agroalimentare del made in Italy.

Da evidenziare anche il dato positivo sui consumi alimentari delle famiglie italiane che, seppure di pochi decimi di punto percentuale (+0,6%), appare in controtendenza rispetto agli ultimi due anni.
Sul versante dei prezzi agricoli, nonostante il recupero dell'ultimo trimestre trainato esclusivamente dalle coltivazioni, il bilancio del 2014 rimane complessivamente negativo (-5,5% rispetto al 2013). Sul versante dei costi l'analisi Ismea-Unioncamere conferma, seppure a ritmo più lento, la tendenza alla riduzione dei prezzi dei mezzi correnti di produzione anche nel quarto trimestre. Quanto alle dinamiche del credito in agricoltura, che costituisce uno dei due Focus tematici di questo Rapporto, gli ultimi aggiornamenti a settembre del 2014 rivelano un aumento dell'1,2% su base annua dello stock degli impieghi bancari a favore delle aziende agricole, in un contesto che, seppure in graduale miglioramento, resta invece negativo per la dinamica complessiva dei finanziamenti alle imprese.
Osservando le erogazioni, vale a dire il flusso di credito concesso alle aziende agricole nel periodo in esame, le elaborazioni Ismea su dati Sgfa indicano una lieve progressione (+0,3% su base annua), confermando il giudizio degli agricoltori che, secondo un'indagine qualitativa realizzata da Ismea, dichiarano un generale miglioramento delle condizioni di accesso al credito.

Forte l'attenzione all'ambiente delle imprese agricole. Come mostra l'altro Focus tematico di AgrOsserva, desunto dall'ultimo Rapporto GreenItaly di Unioncamere e Fondazione Symbola, 6 imprese agricole con dipendenti su 10, tra il 2011 e il 2013, si sono impegnate nello sviluppo di metodi e tecnologie finalizzati alla riduzione di consumi di energia ed acqua. Il 16%, poi, ha utilizzato fonti energetiche rinnovabili, orientando i propri investimenti in particolar modo verso il fotovoltaico. Inoltre, 7 imprese agricole su 10 svolgono attività di recupero di scarti e rifiuti. L'orientamento green del settore, tuttavia, riflette anche l'oggettiva e differente capacità di investimento economico del sistema produttivo. L'analisi dimensionale e geografica mostra infatti in maniera chiara come siano le imprese più deboli (più piccole e operanti nel Mezzogiorno) a faticare nel trovare le risorse finanziarie necessarie per sviluppare e accrescere tecnologie "verdi".

I dati sull'andamento del valore aggiunto, del reddito agricolo e sulla nati-mortalità delle imprese agricole costituiscono, invece, il fronte di maggiore preoccupazione.
In particolare, nel 2014, il tessuto imprenditoriale ha perso 19.035 imprese, con una diminuzione del -2,5%, ben superiore a quella che si osserva per il complesso dell'economia (-0,3%). Tuttavia, nel 2013 la perdita di imprese era stata ancora più rilevante sia in termini percentuali (-4,1%), sia in valori assoluti (32.798 imprese in meno). Prosegue invece nel 2014 l'espansione dell'industria alimentare, il cui stock di imprese sale a 69.111 unità, con un incremento di 691 unità rispetto al 2013 (+1%).
(Ismea 27 febbraio 2015)

A Veronafiere dal 22 al 25 marzo il Salone Internazionale delle Tecniche per Viticoltura e Olivicoltura. Fra green-economy e continua innovazione
La manifestazione rappresenta la più completa vetrina di macchinari, attrezzature e accessori per la produzione, l'imbottigliamento, il trasporto, la conservazione e la degustazione di vino e olio. Duecento gli espositori; in aumento quelli esteri, in particolare da Francia, Svizzera, Stati Uniti, Taiwan e Germania.

Roma - L'azienda vinicola o olearia del futuro? Sempre più ecosostenibile, automatizzata e interconnessa. Da 18 edizioni, Enolitech, Salone Internazionale delle Tecniche per la Viticoltura, l'Enologia e delle Tecnologie Olivicole ed Olearie anticipa le innovazioni tecnologiche applicate alla filiera del vino e dell'olio (www.enolitech.it). Dal 22 al 25 marzo, in contemporanea con Vinitaly e Sol&Agrifood, 200 aziende presentano, nel Padiglione F di Veronafiere, le ultime tendenze del settore e il meglio della produzione Made in Italy e internazionale. In aumento gli espositori stranieri, in particolare da Francia, Svizzera, Stati Uniti, Taiwan e Germania.

La parola d'ordine è sostenibilità ambientale ed efficienza: applicando i principi della green-economy si prospettano risparmi energetici fino al 30%. L'obiettivo è implementare un modello produttivo in grado di sposare la qualità del vino e dell'olio, con la tutela dell'ambiente. Ecco allora la necessità per l'azienda di dotarsi, oltre che di pannelli solari o impianti geotermici, di un depuratore delle acque utilizzate nei processi di vinificazione che per la prima volta debutta ad Enolitech: la presenza di zuccheri, alcol e residui organici in soluzione viene eliminata dai reflui così da poter essere riutilizzati anche per l'irrigazione.
Il riciclo delle bottiglie ormai non riguarda più solo vetro e tappi di sughero perché nel Salone si trovano espositori che si occupano di recuperare e dare nuova vita persino alle etichette, mentre risparmi su trasporto e stoccaggio si possono ottenere da nuovi pallets riciclabili e biodegradabili in grado di ridurre gli ingombri del 66%.

Il mondo biologico e biodinamico, già rappresentato da alcuni anni a Vinitaly, ad Enolitech si propone con prodotti naturali in grado di potenziare le capacità di autodifesa delle viti e degli ulivi, riducendo la dipendenza dai fitofarmaci.
Enolitech, che nel 2014 ha registrato 41mila visitatori da 66 nazioni, rappresenta il punto d'incontro tra aziende ed operatori specializzati che possono contare sulla più completa vetrina di macchinari, attrezzature e accessori per la produzione, l'imbottigliamento, il trasporto, la conservazione e la degustazione di vino e olio. Si va dalle macchine per vigneto e uliveto, fino ai complementi d'arredo per enoteche e wine bar e agli strumenti di lavoro pensati per sommelier, canale horeca e wine lover. Proprio per queste categorie è pensato l'innovativo sistema che consente di mescere il vino di una bottiglia senza stapparla e quindi alterare le proprietà organolettiche o l'invecchiamento: a rendere possibile questa "magia" un brevetto basato su un ago e su una capsula di gas argon. Erogazione completamente automatizzata, invece, per il "bancomat del vino", un distributore pubblico, sull'esempio di quelli per il latte e per l'acqua, che offre al consumatore una bottiglia take-away.

Enolitech è anche offerta dei più avanzati sistemi informatici sviluppati per le moderne cantine o frantoi 2.0: dai software di gestione degli ordini e del magazzino fino alle applicazioni della tecnologia wireless che permette ad uno smartphone di interagire con un'etichetta dotata di microchip come strumento di anticontraffazione o geomarketing, con il monitoraggio della distribuzione e delle statistiche delle zone di consumo.

Tra gli espositori 2015 anche i partner tecnici Zafferano con i suoi calici (10.500 i bicchieri messi a disposizione per Vinitaly e Vinitaly and the City) e Winterhalter per le macchine lavabicchieri.
Attento alle esigenze di chi investe in innovazione, Enolitech offre ai suoi espositori anche quest'anno il Servizio anticontraffazione a tutela della proprietà industriale ed intellettuale dei prodotti esposti.

(Servizio Stampa Veronafiere 26 febbraio 2015)
Tel: + 39 045 829 82 42 – 82 85 – 82 10| E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Twitter: @pressVRfiere | www.enolitech.it

Expo2015 - una vetrina mondiale per tutti anche per le multinazionali del food and beverage. Tutto quello che non avremmo voluto vedere.

Di Virgilio - 04 marzo 2015 –
"Nutrire il Pianeta, Energia per la vita" è il claim assegnato all'expo2015 che aprirà i battenti a maggio e per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale sull'alimentazione cercando di trovare le risposte giuste per "riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri."
Una vetrina fortemente voluta dall'Italia per poter affermare, una volta su tutte, la validità delle produzioni alimentari d'alta tradizione che coniugano qualità con sicurezza e valori nutrizionali con buon gusto e, cosa di non poco conto, un modello d'economia connesso al territorio d'origine.
Così almeno ce lo è stato venduto sin dalle origini e confermato dalla recente presentazione della "Carta di Milano" una sorta di Protocollo di Kyoto dedicato al cibo.

Un percorso avviato con la giornata "L'Expo delle Idee", che il 7 febbraio 2015 ha riunito oltre 500 esperti all'Hangar Bicocca di Milano. Suddivisi in 42 tavoli di lavoro, gli esperti hanno iniziato a porre le basi per la stesura della Carta che verrà, a conclusione della manifestazione, consegnata al Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-moon.
"Tutto bello" verrebbe da commentare salvo i ritardi nelle infrastrutture e negli allestimenti, salvo le infiltrazioni si matrice mafiosa che i giudici hanno scoperto e che lasciano appese a un filo la reputazione dell'Italia intera.

Ma si sa, noi italiani, abbiamo risorse recondite che, come per magia, nel momento del bisogno emergono e d'incanto tutto sistemano. E così, c'è da augurarselo per il nostro orgoglio ferito e per la nostra economia sofferente, l'Expo2015 filerà via liscia e perfetta da maggio a ottobre.

Un sostegno al "miracolo italiano" sembra invece provenire da due multinazionali dell'alimentazione e del beverage, quelle McDonad's e Coca-Cola che proprio non rappresentano l'emblema della tradizione e della qualità espressa secondo i concetti mediterranei e italiani in particolare.
E così si scopre che McDonald's è Official sponsor dell'Expo 2015 mentre "Coca-Cola è l'Official Soft Drink Partner di Expo Milano 2015 in virtù "del suo impegno sul fronte dell'innovazione e della crescita sostenibile, capace di generare ricchezza per le comunità, tutelando le risorse utilizzate e incoraggiando consumi e stili di vita equilibrati."

Un'ossimoro che sta prepotentemente ribaltando i valori per i quali l'Italia si era candidata. Senza nulla togliere ai due Brand multinazionali ma avrei preferito al loro posto o al loro pari qualcosa di più mediterraneo. L'eterno scontro tra la forza delle idee e la forza della finanza.

Mcdonalds 100x100 pure beef

 

Coca cola

 

Crescita delle vendite di qualità in GDO e la rinascita delle enoteche. Dal mercato interno, che vale ancora metà del fatturato delle cantine e si conferma una vetrina per l'estero, arrivano segnali in controtendenza al calo dei consumi.

Verona, 6 marzo 2015 – In quantità e valore, il vino italiano che finisce nel mercato interno è la metà del totale prodotto. Un elemento ormai stabilizzato da anni e che fa del mercato tricolore, quello più importante per i produttori del Belpaese. Anche se abituati ad enfatizzare i successi dei vini italiani all'estero, il mercato domestico continua a mantenere un'importanza non solo in termini numerici, ma anche strategici.
Una buona presenza nel mercato di casa, analizzato dall'Osservatorio di Vinitaly, la rassegna internazionale di riferimento del mondo del vino in programma con la 49ª edizione a Veronafiere dal 22 al 25 marzo ( www.vinitaly.com ), funziona infatti come decisivo propellente promozionale verso l'estero.

Non bisogna tacere, però, sulle difficoltà obiettive che pure caratterizzano la vendita del vino in Italia. Da un lato, un sempre maggiore assottigliamento dei consumi interni pro capite, ormai avviati a raggiungere una quota inferiore ai 30 litri all'anno, dall'altro la situazione ancora delicata dell'economia complessiva con influssi negativi anche sul mondo del vino.

Esistono, tuttavia, anche segnali in controtendenza che fanno ben sperare per il 2015, soprattutto dai consumi di qualità nelle vendite di vino nella Gdo, come dimostrato dai primi risultati della ricerca IRI per Vinitaly che verrà presentata nel dettaglio lunedì 23 marzo.

(Fonte VeronaFiere )

Le anticipazioni della ricerca IRI che verrà presentata a Vinitaly – Il Lambrusco anche sul podio dei vini più venduti a livello nazionale. Le anticipazioni della ricerca IRI che verrà presentata a Vinitaly.

Verona, 4 marzo 2015 – Lambrusco, Sangiovese e Pignoletto sono i vini più richiesti nel 2014 dagli emiliani nei supermercati della regione, come si legge nella classifica elaborata dall'Istituto di ricerca IRI per Vinitaly (vedi tabella 1). Il Lambrusco si conferma anche come uno dei vini più amati dagli italiani con i suoi 12 milioni e mezzo di litri venduti, nonostante una flessione nelle vendite (tabella 4).

La ricerca IRI evidenzia che a livello nazionale si manifestano segnali di miglioramento nel 2014 per le vendite di vino nella Grande Distribuzione, che invertono la tendenza negativa del 2013 e degli ultimi anni e fanno ben sperare per il 2015.

Il dato globale del vino confezionato fino a 75cl segna un + 1,5% a valore ed un + 0,2% a volume. Le bottiglie da 75cl a denominazione d'origine spuntano un + 1,3% in valore per i vini a denominazione d'origine in bottiglia da 75cl, ed un – 0,7% a volume, nel 2013 si era arrivati a – 3,2% (vedi di seguito tabella 1 e 2). Queste le prime anticipazioni della ricerca dell'IRI che verrà presentata a Vinitaly, a Verona dal 22 al 25 marzo.

La ricerca indica quali sono i vini più amati dagli italiani nel 2014, grazie alla classifica dei vini più venduti nella Grande Distribuzione. In vetta troviamo Chianti e Lambrusco, che da anni conquistano le prime posizioni del podio, ma che mostrano una flessione delle vendite a volume. Al terzo posto Il Vermentino, un bianco che continua a crescere di anno in anno. Buone le performances del Prosecco, del Nero d'Avola, del Muller Thurgau e del Traminer (vedi tabella 4).

Tra i vini "emergenti", cioè con maggior tasso di crescita nel corso del 2014, troviamo ai primi posti i vini marchigiani/abruzzesi Pecorino e Passerina, e il siciliano Inzolia. Entra in questa classifica, per la prima volta, il laziale Orvieto (vedi tabella 5).

"La questione fondamentale per il 2015 ed i prossimi anni è la difesa del valore da parte delle cantine e della Grande Distribuzione – ha commentato Virgilio Romano, Client Service Director IRI - La rincorsa dei volumi come prevalente obiettivo di crescita rischia di rivelarsi controproducente. Quindi sì alle promozioni, ma con intelligenza strategica.

"La difesa del 'valore' – ha spiegato ancora Romano - passa dalla difesa dei prezzi. Ogni prezzo deve riflettere un sano equilibrio di bilancio, bilancio in cui alle principali voci di costo deve aggiungersi sempre più quello della comunicazione, che deve avere tra i suoi obiettivi quello di trovare i consumatori di vino del domani".
Un tema sul quale sta riflettendo anche la Grande Distribuzione e di cui si parlerà nella tradizionale tavola rotonda di Vinitaly che vede confrontarsi produttori e distributori (organizzata da Veronafiere in collaborazione con IRI). Ecco il commento del rappresentante di Federdistribuzione (la più grande associazione di catene distributive) a Vinitaly 2015 Angelo Corona, (anche Direttore Acquisti PL di Finiper): "Il tema di come calibrare le promozioni è fondamentale. Occorre sostenere i consumi, non solo di vino, ma senza drogare il mercato e senza annullare la percezione del giusto prezzo, che i consumatori devono mantenere. Il 2014 ci offre qualche segnale positivo, come la crescita a volume e valore della bottiglia fino a 75cl, fatto che non avveniva da anni".

"Su questi segnali occorre lavorare per dare continuità – ha aggiunto Corona - va ripensato il display dello scaffale, per abbinare un assortimento profondo con criteri che rendano facili la lettura dell'esposizione e la scelta. La comunicazione va migliorata e resa più efficace, sia lavorando sullo scaffale, sia con 'app' per gli smartphone, introducendo degustazioni e settimane del vino regionale. O evidenziando il corner del vino biologico che nei supermercati è ancora di nicchia, ma è cresciuto nel 2014 dell'11,3% a volume ed ha raggiunto i 1.432.000 litri venduti".

Di seguito le prime 5 tabelle della ricerca dell'IRI. A Vinitaly verranno presentate anche le altre statistiche di IRI sul vino biologico, sul vino a marca del distributore, sulle vendite di vino per colore (rosso/bianco) e sui vini più venduti sul totale del confezionato.
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NOTA: le vendite in volume sono espresse in litri, quelle in valore in euro
Tabella 1: Classifica delle tipologie più vendute per regione

1 Tipologie vendute

Tutte le tabelle bubblicate in GALLERIA IMMAGINI - 


(Verona Fiere - Tabelle Fonte: Infoscan Census®: totale Italia Ipermercati+Supermercati+Libero Servizio Piccolo - Anno Terminante 28Dic 2014; con fatturato nell'anno > 3 milioni di euro e > di 500.000 litri)


Dal 12 al 16 aprile 2015. Le iscrizioni aperte sino al 25 marzo 2015.

Verona, 2 marzo 2015 - Il 2015 è un anno speciale per il Concorso Enologico, giunto alla 22a edizione in programma a Veronafiere dal 12 al 16 aprile: la più importante competizione enologica mondiale ( www.vinitaly.com ) si svolgerà infatti dopo il 49° Vinitaly (22/25 marzo) e non prima, come da tradizione, per creare un ponte ideale con l'Expo 2015 dove, per la prima volta nella storia della Esposizione universale, vi sarà un intero padiglione dedicato al vino.

«Il 2015 è un anno straordinario per l'immagine del vino italiano nel mondo – spiega Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere –. Su incarico del Mipaaf siamo impegnati nella realizzazione del Padiglione "Vino - A taste of Italy" sull'esperienza vitivinicola italiana. Pertanto, lungo la linea tracciata con l'accordo di giugno del 2013 con l'Union des Grands Crus de Bordeaux per l'armonizzazione dei calendari internazionali delle grandi fiere del vino per favorire le attività degli operatori del settore, abbiamo organizzato il nostro calendario di eventi dedicati al vino, in Italia e all'estero, per renderli sinergici con l'appuntamento milanese. Così abbiamo pensato di organizzare il Concorso Enologico Internazionale dopo Vinitaly e non prima per dare ai vini italiani vincitori di medaglia un'opportunità unica di visibilità».

La collocazione temporale della competizione a due settimane dall'inaugurazione di Expo 2015 rappresenta infatti una ulteriore opportunità di valorizzazione dei vini italiani presso un pubblico di milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo.
Tra le iniziative in programma nel Padiglione del Vino, sono previste la consegna dei Premi Speciali assegnati a vini italiani con una cerimonia organizzata da Vinitaly, la presentazione e degustazione dei vini italiani vincitori delle Gran Medaglie d'Oro e delle Medaglie d'Oro e una specifica sezione dedicata ai vini premiati nell'applicazione per smartphone e tablet riservata al Padiglione Vino - A Taste of Italy.

Il Concorso si svolge con il patrocinio del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e del Ministero dello Sviluppo Economico italiani, dell'Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (OIV), dell'Union Internationale des Oenologues (UIOe) e della Commissione dell'Agricoltura e dello Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo.

Fina dalla prima edizione, Veronafiere si avvale di Assoenologi per l'organizzazione delle selezioni dei vini. La competizione manterrà il suo storico rigore, caratteristica che l'ha resa famosa internazionalmente. Ogni anno solo il 3% dei vini sottoposti a giudizio viene premiato con una medaglia o con un gran menzione e proprio questa selettività ha reso il concorso il più partecipato e il più longevo al mondo.

Nel corso dell'edizione 2014 sono stati giudicati circa 2.600 vini provenienti da 30 Paesi produttori. Ventuno le commissioni per un totale di 105 giurati tra enologi e giornalisti specializzati provenienti da 40 Paesi. Durante le selezioni sono stati utilizzati complessivamente 20.000 bicchieri e sono state compilate 17.095 schede di valutazione pari a 244.000 giudizi parziali. Per la compilazione delle schede, il Concorso Enologico Internazionale è l'unico tra le competizioni di pari livello ad utilizzare dei supporti informatici. Nel 2014, infatti, come elemento di ulteriore trasparenza, sono stati utilizzati per la prima volta dei tablet; un'iniziativa che ha accolto il favore dei giudici.

Le iscrizioni al concorso sono aperte fino al 25 marzo.
(Servizio Stampa Veronafiere)

L'andamento dell'ultimo trimestre del 2014, fotografato dall'analisi congiunturale dell'Ufficio Studi di CNA e della Camera di Commercio, salva un anno in chiaroscuro per le pmi del nostro territorio, ma per il futuro rimangono elementi di incertezza che frenano gli investimenti. -

Modena, 6 marzo 2015 -

Una crescita consistente, quella marcata nel quarto trimestre dell'anno dalle imprese modenesi sino a 50 dipendenti, nelle quali la produzione è cresciuta, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, di ben il 4,3% (4% il fatturato). Una crescita per una volta dovuta ad un'inattesa vitalità del mercato interno, come dimostra il fatto che, per la prima volta dopo undici trimestri consecutivi, la quota di export si ferma sotto il 20% (per la precisione al 18,9%). Le attese, però, non solo esaltanti: gli ordinativi nelle mani degli imprenditori, infatti, parlano di un calo del 4,9 in Italia, un passo indietro che nemmeno l'attesa crescita del fatturato estero (+4%) riesce a compensare.

pmi mo

AI LIVELLI DEL 2010
Grazie al dato di fine anno, il 20114 si chiude, per le Pmi di casa nostra, con una crescita della produzione dell'1,6% e del fatturato del 2,2%. Più di un quinto della produzione va all'estero (il 22,5%) mentre l'occupazione è rimasta sostanzialmente stabile (+0,1%). Malgrado tutto ciò, l'economia dei piccoli paga ancora cinque anni alla crisi, fermandosi ai livelli del 2010.

pmi mo1

I SETTORI
Una crescita generale e diffusa, nei diversi settori monitorati dall'indagine, che si rifà al solo settore manifatturiero della nostra economia. L'unico segno meno, infatti, riguarda la carpenteria metallica. (ciascun valore fa riferimento alla variazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).

alimentare pmi mo

Il dato dell'ultimo trimestre porta questo importante settore a concludere il 2014 con una crescita del 6,7%, così come il fatturato (+4,4%). Rimangono buone anche le prospettive, in particolare dall'estero, con ordinativi al +12%, un buon viatico in attesa di Expo 2015.

maglieria pmi mo

Secondo inattesa trimestre consecutivo di crescita per il settore, dato che chiude l'anno nel segno di una sostanziale stabilità (-0,1% rispetto al 2013), a scapito però dei prezzi (fatturato a -3,5%). La quota di export annuale si ferma al 21,3% del totale.

abbigliamento pmi mo

Leggermente meno performante l'altro settore del tessile-abbigliamento modenese, che chiude l'anno in perdita, sia rispetto alla produzione (-0,9%), che, soprattutto, al fatturato (-4,8%). In questo caso destano una certa preoccupazione le previsioni circa gli ordinativi, previsti in calo a due cifre tanto sul fronte nazionale quanto su quello estero.

ceramica pmi mo

Dopo sette trimestri negativi torna il segno più nel comparto del terzo fuoco, che chiude il 2014 con un arretramento del 4,1% in termini di produzione e del 2,6% per quanto riguarda il fatturato. Ma l'anno appena passato marca una certa propensione all'export, visto che il fatturato oltre confine raggiunge il 6,8% del totale, il record negli ultimi otto anni.

metallo pmi mo

E' l'unico comprato che marca il segno meno, uno stop che comunque non preoccupa più di tanto, sia perché tiene il fatturato, sia perché rimangono positive le attese per il 2015. In ogni caso l'anno si chiude con un piccolo arretramento del fatturato (-0,1%) rispetto al 2013, al contrario del fatturato, che cresce invece del 4,5%. 

macchine pmi mo

Torna a correre, invece, il comparto della meccanica di precisione, la "cerniera" della nostra economia, con un colpaccio in doppia cifra tanto nella produzione quanto nel fatturato. L'anno segna così un +3,6% rispetto al primo di questi due parametri e +8,2% per il secondo, con la quota export del 39,2%.

biomedicale pmi mo

Anche il biomedicale, dopo un semestre negativo, ritrova il segno più, anche se il 2014 si chiude all'insegna della stabilità: +0,3% la produzione, -1,2% il fatturato. Rimane elevata la quota di export (48,8%) pur senza raggiungere i record degli anni passati.

apparecchiature elettriche pmi mo

Conferma la sua dinamicità un comparto magari ancora non molto rappresentativo per la nostra economia, ma da seguire attentamente, sia per la sua "esportabilità" (un prodotto su quattro termina oltre confine), sia per i suoi contenuti in termini di tecnologia ed innovazione. Una considerazione che nasce non tanto dai dati trimestrali, quanto da quelli annuali: con la produzione (+3,9%) e il fatturato (+4,9%) entrambi in crescita rispetto al 2013. E buone sono anche le prospettive, sotto forma di ordinativi, per il 2015.

LE CONSIDERAZIONI DI CNA

Può sembrare paradossale, ma la generale discesa dell'export ha una chiave di lettura positiva, perché indica una ripresa del mercato nazionale.
Rimane una forte preoccupazione per la mancanza di prospettive a lungo termine. Le aziende, cioè, navigano ancora a vista, alle prese con interrogativi sia di natura squisitamente economica che politica (pensiamo, ad esempio, alle difficoltà della Russia, che stanno minando le potenzialità di un mercato che appena qualche mese fa rappresentava un'area di grande interesse anche per le pmi modenesi, o all'instabilità nei paesi nordafricani e mediorientali). Ciò rallenta gli investimenti, che davvero potrebbero dare un grande impulso a quella sorta di "ripresina" che ci si attende per il 2015.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

 

Dalla Provincia un'ordinanza-tipo, condivisa con il prefetto, che consente l'abbattimento di questa specie estremamente dannosa per coltivazioni e tenuta idraulica degli argini. -

Reggio Emilia, 5 marzo 2015 -

Le nutrie potranno di nuovo essere 'controllate', ovvero soppresse, in modo da limitare i pesanti danni che questi animali dall'elevato tasso riproduttivo (14 cuccioli per femmina) e dalla bassa mortalità naturale (causata quasi unicamente da inverni freddi con prolungati periodi di temperature al di sotto degli 0 gradi) provocano tanto alle coltivazioni, quanto alla tenuta idraulica degli argini. E' il risultato dell'impegno della Provincia di Reggio Emilia che ieri mattina, nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha ottenuto il via libera da parte del prefetto a una ordinanza-tipo con i quali i sindaci potranno dichiarare, nei rispettivi territori, l'emergenza nutrie.

"Questo permetterà di riattivare il controllo numerico della specie che in passato si è sempre praticato, ma che la Legge 116 dell'11 agosto 2014 ha bloccato escludendo le nutrie, al pari di talpe, ratti e topi, dalla fauna selvatica, consentendo a questa specie di crescere ulteriormente e di provocare ancora più danni", spiegano il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e il consigliere delegato all'Agricoltura Alessio Mammi sottolineando le "numerose segnalazioni pervenute da aziende agricole di danneggiamento alle colture e alle arginature da parte di questa specie, presente in gran numero soprattutto in prossimità delle zone umide".

L'ordinanza prevede che il controllo numerico delle nutrie avvenga secondo modalità sostanzialmente corrispondenti a quelle applicate in precedenza - ovvero tramite l'abbattimento diretto e/o la cattura con gabbie-trappole (vietato invece l'uso di veleni e rodenticidi) - ed individua i soggetti autorizzati a tali operazioni: gli agenti di Polizia provinciale o i cosiddetti coadiutori (cacciatori, ma anche coltivatori o personale della Bonifica) formati e abilitati al controllo della fauna selvatica da parte della stessa Provincia di Reggio Emilia.

"Saranno i singoli sindaci, cui compete l'applicazione di provvedimenti contro gli animali infestanti, alla cui stregua sono considerate le nutrie dalla stessa Regione Emilia-Romagna, a dover ora valutare se dichiarare l'emergenza nei rispettivi territori, utilizzando la bozza di ordinanza predisposta dalla Provincia che autorizza il controllo numerico della specie", conclude il presidente Manghi.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Il rinnovato Consorzio Agrario di Parma proporrà nel week end una due-giorni ricca di appuntamenti e una riflessione approfondita con esperti sull'intero comparto agricolo a Parma e in Italia. Esposizione record con oltre 100 macchine agricole -

Parma, 5 Marzo 2015 –

Il Consorzio Agrario di Parma si apre alla città e sabato e domenica - 7 e 8 marzo - proporrà a tutta la cittadinanza una due-giorni dedicata al tradizionale "Porte Aperte" in una veste rinnovata e particolarmente ricca di iniziative. L'evento, che si svolgerà interamente presso la sede del Consorzio in Strada dei Mercati, consentirà ad addetti ai lavori e non, di scoprire da vicino le novità dell'agricoltura moderna, denominatore comune per tutte le eccellenze agroalimentari del nostro territorio che caratterizzano il meglio del Made in Italy.

Saranno esposte oltre 100 macchine agricole. Sabato 7, a partire dalle ore 11, il Consorzio ha organizzato per tutti gli interessati un approfondimento di alto livello su un argomento vasto e complesso all'interno di un convegno dal titolo "2015-2020 Come cambia l'agricoltura". L'incontro inizierà con i saluti del neopresidente del CAP Giorgio Grenzi che farà una panoramica generale sul ruolo che l'ente si sta progressivamente riguadagnando ponendosi al centro del settore agricolo nell'intera provincia di Parma. Il direttore del Consorzio Ivan Cremonini introdurrà i temi legati all'applicazione delle nuove tecnologie entrando più direttamente anche sui molteplici servizi di agevolazione offerti dal CAP ai soci e a tutto mondo agricolo. Il fulcro del convegno vedrà la relazione dell'esperto di lungo corso Lorenzo Benvenuti, dottore in Agronomia e docente della Facoltà di Agraria all'Università di Padova; saranno trattati argomenti cari a chiunque si occupi di agricoltura a partire dai cosiddetti "secondi raccolti", le opportunità migliori offerte oggi dalla meccanizzazione, lavorazioni ridotte e conservative, agricoltura di precisione, necessarie misure agroambientali, semina su sodo, cover crops greening.

Sempre sabato ai presenti sarà offerta una degustazione dei vini nuovi (vendemmia 2014) venduti presso tutte le agenzie CAP. Nell complesso un vero e proprio sguardo a 360° sull'attualità del comparto per fotografare fedelmente lo stato dell'arte nel nostro paese e in particolare nel nostro territorio, ma con un occhio rivolto alle contaminazioni esterne più positive. "Con questa importante iniziativa, forniremo il meglio delle offerte generali presenti oggi sul mercato agli imprenditori agricoli per consentirgli di incidere e migliorare la loro capacità di generare reddito in un periodo di crisi – ha sottolineato il presidente del Consorzio Agrario di Parma Grenzi - vorremmo al contempo aprirci a tutta la città e invitiamo chiunque voglia imparare a conoscere il nostro settore a farci visita sabato dalle 9 alle 17 e domenica mattina".

Durante il Porte Aperte sarà attivo anche un servizio di ristorazione e vista la concomitanza con la Festa della donna il Consorzio domenica mattina regalerà a tutte le donne presenti una mimosa. Inoltre tutti coloro che nei giorni della fiera acquisteranno mezzi New Holland e Kuhn potranno beneficiare dell'offerta di pagamento a tasso-zero in tre anni.

(Fonte: Ufficio Comunicazione e Stampa CAP)

Mentre sta approdando a una soluzione lo sciopero degli autotrasportatori brasiliani, intanto gli agricoltori argentini hanno incrociato le braccia per i prossimi 5 giorni. Le stime di produzione sudamericana.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 04 marzo 2015 -

Alle prime notizie di una possibile soluzione dello sciopero degli autotrasportatori brasiliani la borsa di Chicago (CBOT) ha immediatamente risposto con i ribassi attesi anche in forza delle prime stime di produzione del Brasile (92 milioni di tonnellate) e dall'Argentina (58,5 milioni di tonnellate). Una tendenza ribassista immediatamente annullata dalle novità provenienti sempre dal sudamerica: l'accumulo dei ritardi al carico nei porti e, dulcis in fundo, gli agricoltori argentini  hanno indetto uno "sciopero" e per i prossimi 5 giorni non consegneranno le produzioni.

Indicatori internazionali (4/3/2015)-
l'Indice dei noli è risalito a 553 punti anche i ragione dell'accumulo di ritardi ai carichi. Il petrolio oscilla intorno a 50,50$ dollari al barile e il cambio a 1,1128.

Cereali indicatori 4mar15 cibus

Mercato interno - Sul mercato interno nessuna novità di rilievo. Scambi ridotti e un mercato che rimane depresso. La campagna maidicola si preannuncia con produzioni in riduzione ma gli effetti saranno compensati dai riporti dell'attuale campagna. Un effetto che sarà da valutare con attenzione riguarderà la sanità dei prodotti che verranno posti in circolazione.

Alcune indicazioni di prezzo:
Corn Ucraino ieri (3/3 ndr) quotava dal Mar Nero per il marzo invariato da lunedì a dollari 170$ fob. L'aprile a dollari 171, il maggio a dollari 173 e il giugno a dollari 176.
L'ottobre/novembre/dicembre dollari 181.
Il Corn bulgaro/rumeno, a Costanza, per il marzo era ad euro 156. L'aprile a euro 157, il maggio a euro 158 e il giugno a euro 160. L'ottobre/novembre/dicembre ad euro
163.
Il grano russo (12,50% proteine) quotava per marzo a dollari 228 fob. L'aprile a dollari 228, agosto a dollari 221.
Il feed dall'Ukraina quotava per l'agosto a dollari 188. L'ottobre/novembre/dicembre a dollari 194.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Fermi i listini delle due principali DOP ma prosegue, seppure con minore intensità, la risalita dei prezzi del burro. Latte spot stazionario da diverse settimane.

di Virgilio, 04 marzo 2015 -

LATTE SPOT Continua la fase stazionaria del latte spot sulla piazza veronese. Il prezzo del latte crudo spot nazionale registrato a Verona è pertanto di 35,57€/100 litri di latte come minimo valore e di 37,12€/100 litri di latte come prezzo massimo. Nessuna variazione rilevata anche per il latte intero pastorizzato spot di provenienza estera che, dopo l'impennata dello scorso 9 febbraio (+ 3,17%), ha mantenuto il prezzo compreso tra 32,99 e 34,02€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Rallenta la fase ascendente del prezzo del burro. Soltanto +5 centesimi il guadagno delle 4 referenze trattate all'ombra della madonnina e più specificamente:
- Burro CEE: 3,10€/kg
- Burro di Centrifuga: 3,30€/kg
- Burro Pastorizzato: 2,30€/kg
- Burro Zangolato: 2,10€/kg
Come era stato previsto, il burro zangolato da creme fresche, quotato a Parma, lo scorso venerdì ha recuperato 15 centesimi concludendo perciò la fase di rincorsa all'apprezzamento chiudendo a 1,65€/kg la settimana record del burro. Reggio Emilia, nella giornata di ieri ha registrato + 5 centesimi portando il valore a 1,70/kg, perfettamente in linea con le altre borse. Unica nota stonata si riscontra nella perdita di 4 centesimi accusata dalle crema di latte a uso alimentare. A Milano il prezzo è stato ritoccato a 1,70€/kg (-4 cent) allineandosi ancor più alla quotazione di Verona che, guadagnando 2 centesimi, si colloca tra 1,65 e 1,70€/kg.

Burro gde

GRANA PADANO Nessuna variazione è intervenuta relativamente al prezzo del Grana Padano DOP dall'inizio d'anno se si escludono i 5 centesimi recuperati il 26 gennaio e limitatamente al 15 mesi di stagionatura. Tra 6,35 e 6,45€/kg quindi la forbice all'interno della quale si è collocato il valore del 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70€/kg l'intervallo di prezzo del 15 mesi e oltre rilevati a Milano.

PARMIGIANO REGGIANO Dopo il leggero sussulto rilevato nella precedente ottava (+5 cent) evidenziato dal 12 mesi di stagionatura, anche il Parmigiano Reggiano, quotato a Parma, conferma i listini precedenti.
Tra 7,35 e 7,80€/kg l'intervallo di prezzo rilevato alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma relativamente al 12 mesi e tra 8,75 e 9,10 €/kg il listino del 24 mesi di stagionatura.

Market cibus

Una conferma delle crescita dei consumi complessivi e dell'incidenza che l'obbligo di confezionamento in zona d'origine ha sullo sviluppo dell'economia del territorio

Reggio Emilia, 27 febbraio 2015 - Se i segnali provenienti dal mercato all'origine del Parmigiano Reggiano continuano a preoccupare allevatori e caseifici per le quotazioni troppo basse, altri dati appartenenti al bilancio della filiera del prodotto appaiono decisamente più positivi.
In base alle certificazioni 2014, i dati relativi alle lavorazioni di grattugiato e porzionato – fasi che avvengono esclusivamente nel comprensorio di produzione – parlano di un autentico "boom".

Per il grattugiato, infatti, si tratta di 13.713 tonnellate di Parmigiano Reggiano, con un incremento del 9,2% rispetto al 2013.
Il prodotto porzionato (e quindi ordinato in prevalenza dalla GDO e pronto per la vendita) ammonta a 57.750 tonnellate, con un incremento del 7,7%.
Nel complesso, dunque, si tratta di oltre 71.000 tonnellate di prodotto, con incremento dell'8% sul 2013.
Il quantitativo corrisponde a 1,8 milioni di forme lavorate in comprensorio, che rispetto al 2013 sono aumentate di 130.000 unità.

"Se si considera anche il quantitativo di forme lavorate direttamente negli spacci dei caseifici e il prodotto destinato alle industrie del comprensorio per l'uso come ingrediente – osserva il Consorzio di tutela - si valuta in oltre 2 milioni il numero delle forme lavorate nel comprensorio nel 2014.
"Questi dati – sottolinea il Consorzio – offrono due indicazioni estremamente importanti". " In primo luogo confermano il quadro dei dati provenienti dalle vendite, che per il 2014 hanno segnato, specie nel secondo semestre, segnali di forte ripresa dei consumi non solo all'estero, ma anche in Italia". "Contemporaneamente – prosegue l'Ente di tutela - a tre anni e mezzo dall'entrata in vigore del nuovo Disciplinare che ha introdotto l'obbligo di porzionatura in zona di origine, si può apprezzare come questo provvedimento, oltre ad elevare la capacità di contrasto alle frodi e contraffazioni, ha portato un nuovo e rilevante volume di attività nel comprensorio di origine, con i conseguenti effetti positivi in termini di Pil e occupazione".
"La filiera del Parmigiano Reggiano – conclude il Consorzio – si conferma così, a maggior ragione, un elemento decisivo per lo sviluppo economico del territorio".

(Consorzio del Parmigiano Reggiano)

Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 9 1 marzo 2015

 SOMMARIO Anno 14 - n° 9 1 marzo 2015

(in allegato è possibile scaricare il prodotto in pdf)

1.1 editoriale Dopo "Un'anno di Governo", meglio tornare alle "serali".
3.1 cereali Materie prime, raffica di aumenti.,
4.1 parmigiano reggiano Forte crescita (+8,4%) per il grattugiato e porzionato
5.1 cereali Cereali, un mercato ancora poco decifrabile alla vigilia dei raccolti sudamericani
6.1 lattiero caseario Volano i derivati e le creme uso alimentare
7.1 olio Sol d'oro, un piccolo paese della Sicilia si accaparra 3 dei 5 premi in palio.
8.1 Mais & Soia Dati previsionali 2015
9.1 carni e salumi La Kraft "doma il Felino"
9.2 ambiente "Casino dei Boschi". Primo in Emilia Romagna nel sondaggio FAI "I luoghi del Cuore".
10.1 overview mercati Ismea, overview mercati agroalimentari

Cibus 9 COP


Degustazione degli oli vincitori a Sol&Agrifood dal 22 al 25 marzo 2015. L'Italia conquista 14 medaglie su 15

Alla 13ª edizione di Sol d'Oro Emisfero Nord, il più importante concorso oleario internazionale organizzato da Veronafiere dal 15 al 19 febbraio, il piccolo comune di Buccheri, in provincia di Siracusa, diventa la capitale mondiale dell'olio extravergine di qualità, con 3 Sol d'Oro su 5 categorie. Nonostante la difficile annata produttiva in Italia, gli olivicoltori del Belpaese hanno confermato di essere i migliori al mondo, vincendo 14 delle 15 medaglie in palio. Una medaglia alla Spagna e 19 Gran Menzioni, una Gran Menzione al Portogallo e una alla Croazia. Tutti i premiati su www.solagrifood.com.

Verona, 21 febbraio 2015 – Un evento più unico che raro, Buccheri, un paese di poco più di 2.000 abitanti nell'entroterra della provincia di Siracusa in Sicilia, è diventato la capitale mondiale dell'olio extravergine di oliva di qualità. Tre aziende olivicole del siracusano, Azienda Agricola La Tonda, Terraliva e Agrestis, si sono affermate infatti alla 13ª edizione di Sol d'Oro Emisfero Nord, rispettivamente nelle categorie Fruttato medio, Fruttato intenso e Monovarietale, conquistando inoltre due Gran Menzioni.
Nell'ambito del concorso di riferimento internazionale degli oli extravergine di oliva di qualità organizzato dalla Fiera di Verona dal 15 al 19 febbraio, vince il Sol d'Oro categoria Fruttati leggeri l'Azienda Agricola Pietrabianca di Casal Velino in provincia di Salerno, mentre la spagnola Finca La Reja di Bobadilla – Malaga si aggiudica il Sol d'Oro nella categoria Biologico.

Tutte le medaglie d'argento e di bronzo sono state conquistate da oli italiani, con l'Abruzzo in evidenza e l'Umbria che sale per la prima volta sul podio. Diverse le conferme tra le aziende vincitrici, a dimostrazione che non c'è improvvisazione nel produrre un buon olio extravergine di oliva, ma anche alcune new entry.

«Temevamo un'annata con una qualità generale sotto tono vista la difficile campagna produttiva italiana, caratterizzata da un clima particolarmente sfavorevole – afferma Marino Giorgetti, capo panel di Sol d'Oro –, invece abbiamo dovuto ricrederci. Il gran numero di campioni arrivati dimostra anche una notevole capacità di giudizio dei produttori sul valore del proprio lavoro. Sorprendente in particolare il livello degli oli della categoria Biologico, teoricamente più a rischio quando si devono affrontare situazioni climatiche difficili come nel 2014».
«L'olio extravergine di oliva è un prodotto dell'eccellenza agroalimentare italiana, frutto di una tradizione produttiva e culturale non ancora eguagliata. Con Sol d'Oro Veronafiere intende da sempre offrire un tavolo di confronto tra produttori dei vari Paesi dove condividere il valore della qualità – dice Damiano Berzacola, vicepresidente di Veronafiere –. I risultati si vedono e hanno permesso, grazie al crescente numero di partecipanti, di sdoppiare la manifestazione con la creazione di Sol d'Oro Emisfero Sud».
I campioni sottoposti al giudizio sono stati 238, in linea con il 2014 quando però c'erano anche un'ottantina di campioni cileni.

Gli oli vincitori di medaglia, con la scheda di degustazione redatta dai 13 giudici del panel saranno inseriti nella guida "Le stelle del Sol d'Oro" di Sol&Agrifood, in programma dal 22-25 marzo 2015 ( www.solagrifood.com ), disponibile sul sito di manifestazione. Sempre durante Sol&Agrifood sarà possibile degustare gli oli vincitori di Sol d'Oro Emisfero Nord 2015 e quelli dell'edizione Emisfero Sud dell'autunno 2014 presso l'Oil Bar realizzato in collaborazione con Onaoo, l'Organizzazione nazionale assaggiatori olio di oliva.

Elenco dei vincitori SOL D'ORO edizione 2015

Categoria oli fruttato leggero:
Sol d'Oro all'Azienda Agricola Pietrabianca di Casalvelino (Salerno) - Campania
Sol d'Argento al Frantoio della Valle di Prezza (L'Aquila) - Abruzzo
Sol di Bronzo all'Azienda Agricola La Selvotta di Vasto (Chieti) - Abruzzo

Categoria oli fruttato medio:
Sol d'Oro all'Azienda Agricola La Tonda di Buccheri (Siracusa) - Sicilia
Sol d'Argento all'Azienda Agricola Paolo Bonomelli di Torri del Benaco (Verona) - Veneto
Sol di Bronzo alla Soc. Agricola Fonte di Foiano di Castagneto Carducci (Livorno) - Toscana

Categoria oli fruttato intenso:
Sol d'Oro all'Azienda Agricola Terraliva di Siracusa - Sicilia
Sol d'Argento al Frantoio Franci di Montenero d'Orcia (Grosseto) - Toscana
Sol di Bronzo al Frantoio Gaudenzi di Trevi (Perugia) - Umbria

Categoria oli biologici:
Sol d'Oro alla Finca La Reja s.l. di Bobadilla (Malaga) - Spagna
Sol d'Argento all'Agraria Riva del Garda di Riva del Garda (Trento) – Trentino Alto Adige
Sol di Bronzo all'Azienda Agricola Tommaso Masciantonio di Casoli (Chieti) - Abruzzo

Categoria oli monovarietali:
Sol d'Oro alla Società Agrestis di Buccheri (Siracusa) - Sicilia
Sol d'Argento alla Società Agricola OlioCRU di Arco (Trento) – Trentino Alto Adige
Sol di Bronzo al Frantoio Hermes di Di Mercurio Claudio di Penne (Pescara) - Abruzzo

L'elenco completo delle Gran Menzioni su www.solagrifood.com

(Verona Fiere - Verona, 21 febbraio 2015)

Mais & Soia: dati previsionali febbraio 2015 - 

MAIS: Dati previsionali per 2014-15
 La produzione di Mais per la stagione 2014-15 è prevista a 991.29 Mio t, in aumento di 3.2 Mio t rispetto alle stime formulate a Gennaio.
 In Argentina ed in Ucraina si stimano maggiori raccolti di Mais (rispettivamente +1 Mio t e +1.5 Mio t), che si riflettono in un aumento delle esportazioni nella stessa misura.
 Negli Stati Uniti, la produzione è prevista invariata rispetto alle previsioni del mese scorso, mentre le scorte finali sono state riviste al ribasso (da 47.69 a 46.42 Mio t), per un maggior utilizzo del Mais destinato alla produzione di Etanolo, quantificato in 75 milioni di bushel (1.9 Mio t).
 In Cina, secondo Produttore mondiale di Mais, la produzione è invariata rispetto alle stime precedenti (215.50 Mio t), mentre le importazioni sono in aumento (da 2.00 a 2.50 Mio t).

Mais Chicago cibus

SOJA: Dati previsionali per 2014-15
 La produzione mondiale di semi di Soia per la stagione 2014-15 è prevista al livello record di 315.06 Mio t, in continuo aumento rispetto alle stime dei mesi scorsi.
 In Argentina, terzo Produttore mondiale dopo Stati Uniti e Brasile, si stima un incremento della produzione (da 55 a 56 Mio t), grazie al clima umido e alle temperature miti. Anche in Cina, Russia ed Ucraina, i raccolti di Soia sono previsti in aumento.
 Negli Stati Uniti la produzione è rimasta invariata, mentre si evidenzia una revisione al ribasso in Brasile (da 95.50 a 94.50 Mio t), riflettendo l'impatto delle scarse precipitazioni nelle zone di coltivazione orientali.
 Le scorte finali globali di semi di Soia sono previste a 89.26 Mio t: il calo degli stock negli Stati Uniti ed in Brasile è parzialmente compensato dall'aumento in Cina.

Soia Chicago cibus

Domenica, 01 Marzo 2015 10:11

La Kraft "doma il Felino".

La Corte di Cassazione dà ragione a Kraft e Assica, nella vertenza sull'uso della denominazione "salame Felino"

Di Virgilio - 26 febbraio 2015 –
Come ormai è diventata consuetudine, il terzo grado di giudizio, ribalta le sentenze emesse nei due gradi precedenti.
E' stato il caso recente, per certi versi eclatante, della piena assoluzione di allevatori, per lo più lombardi, che si sono visti annullare le pesanti condanne nei due precedenti gradi di giudizio.

Mentre questa volta a farne le spese è toccato ai produttori del Salame di Felino, ridente località del parmense nota per il suo prezioso salume.
La vicenda prende origine nel 1998, quando ancora la Unione Europea non aveva assegnato il riconoscimento di prodotto a Indicazione Geografica Protetta (IGP) avvenuto solo nel 2013, e l'Associazione fra produttori per la tutela del prodotto aveva citato la Kraft davanti al Tribunale di Parma per concorrenza sleale. La multinazionale statunitense, infatti, aveva posto in vendita un prodotto con la denominazione Salame Felino, ma realizzato fuori dal territorio parmense e più precisamente a Cremona.

Prima il Tribunale di Parma nel 2001 e poi la Corte di Appello di Bologna nel 2006 avevano riconosciuto valide le contestazioni dell'associazione dei produttori felinesi e conseguentemente condannata la Kraft per concorrenza sleale.
Con la sentenza depositata nei giorni scorsi, la Cassazione ha ribaltato il verdetto precisando che: "Per essere un dato prodotto protetto con una denominazione di provenienza geografica, necessita di essere registrato ai sensi del regolamento Cee 2081/92". Un requisito di protezione delle indicazioni geografiche ottenuto, come detto, solo nel 2013 con l'assegnazione dell'IGP.

L'ipotesi di concorrenza sleale è stata quindi cassata in quanto collegata "alla violazione della denominazione geografica in collegamento con le qualità del salame derivanti dal luogo di produzione" aggiungendo infine che, relativamente alla qualità "non erano più rinvenibili nell'ambiente i microrganismi che procuravano peculiari caratteristiche al prodotto e che le materie prime e la tecnologia produttiva erano utilizzabili e riproducibili anche in altri luoghi".

Il salame più lungo al mondo - novembre 2003


Il Comitato "Salviamo il Casino dei Boschi di Carrega", dopo il successo del sondaggio FAI, pensa al futuro.

di Virgilio Parma, 25 febbraio.2015 -

Sono stati raccolti 5.567 voti, un risultato che ha permesso al "Casino dei Boschi" di raggiungere il 67° posto nella categoria del palazzi storici ed al 1° nella categoria a livello regionale.

Un successo insperato che ha premiato l'iniziativa e la perseveranza del "Comitato Promotore" che si è fatto portavoce di un sentimento diffuso di affetto verso questa splendida dimora che fu di Maria Luigia e che insieme alla Reggia di Colorno e alla residenza Ducale di Parma formano un trittico di elevata suggestione storica e di grande fascino.

 Parma Palazzo Ducale - Foto Sergio Carima

La speranza è quella che l'edificio storico possa essere preso a balia dal FAI e riportato all'antico splendore.

I prossimi passi saranno decisivi e porteranno, a partire da Marzo, all'apertura di una nuova e importante fase di lavoro, secondo le Linee Guida per gli interventi dedicate ai luoghi che hanno ottenuto almeno 1.000 voti.

I diversi referenti potranno, infatti, presentare al FAI una richiesta di intervento legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un co-finanziamento che garantisca un sostegno reale proveniente dai territori di riferimento.

Colorno (PR) - Reggia di Colorno

Domenica, 01 Marzo 2015 08:32

Ismea, overview mercati agroalimentari

La situazione sui mercati agroalimentari si profila ancora prevalentemente debole questa settimana, salvo qualche sporadica nota positiva.

Roma, 23 febbraio 2015 - Nel comparto lattiero-caseario il mercato resta depresso e i valori andranno ad assestarsi sui bassi livelli raggiunti. Non si esclude al contrario un progressivo recupero dei prezzi del burro, ma solo per fattori stagionali, mentre il resto delle produzioni, ad iniziare dai formaggi grana, non dovrebbero subire particolari scossoni. Per quanto concerne la materia prima, a gennaio Ismea rileva ancora una caduta del prezzo del latte crudo alla stalla che da 36,95 euro/100 litri di dicembre è sceso a 36,50 (-1,2%).

Situazione ancora molto pesante per le carni suine, in un mercato che continuerà presumibilmente a subire forti interferenze dall'estero. Si stima che sui circuiti europei i vuoti lasciati dall'embargo russo, mercato in cui l'Ue destina annualmente il 23% delle sue esportazioni, abbiano determinato un'offerta aggiuntiva di quasi 330mila tonnellate. Il calo dei prezzi dei principali produttori Ue ha dato una spinta alle importazioni italiane di tagli suini che nell'ultimo anno sono cresciute dell'8% (dato riferito ai primi 11 mesi del 2014).

Il quadro zootecnico si completa con un mercato dei bovini che dovrebbe mantenere l'andamento stagnante delle scorse settimane e con un comparto avicolo che già da marzo potrebbe al contrario beneficiare di qualche miglioramento sul fronte dei prezzi. Resta invece fortemente critico il comparto dei conigli, che denuncia anche difficoltà di tenuta sul piano della redditività.

Relativamente alle produzioni vegetali, le condizioni restano negative sul mercato dei cereali. Ismea segnala in particolare un ulteriore indebolimento del grano duro, in un momento di forte esposizione alla pressione dei frumenti canadesi. Pertanto, non è da escludere, da qui a fine mese, ancora una correzione al ribasso dei valori, dopo i forti rincari dei mesi scorsi. Per il resto delle produzioni, la situazione resta caratterizzata da una scarsa tenuta delle quotazioni del frumento tenero e dei cereali foraggieri (in particolare mais e orzo), anche a seguito dell'ulteriore rafforzamento delle previsioni sui raccolti mondiali, mentre i listini del riso mantengono e continueranno presumibilmente a registrare un trend positivo.

In quanto ai vini, non si esclude che anche questa settimana il mercato possa scontare le condizioni di difficoltà riscontrate in alcuni sbocchi significativi, dove al momento si riscontrano forti condizionamenti da parte dell'offerta spagnola. Anche per gli oli di oliva il mercato sembra in questa fase seguire la scia di Madrid, ma in questo caso positivamente, dal momento che gli ulteriori aumenti attesi sui prezzi dei lampanti stanno avendo ripercussioni sull'intero circuito dei raffinati anche in Italia.

Mercati a due velocità per i prodotti frutticoli, con situazioni di forte difficoltà di collocamento per le mele, pressate anche da un'offerta abbondante in Italia e nel resto d'Europa. I problemi principali si stanno però verificando sul fronte delle esportazioni nell'intera area del Nord Africa, dove l'escalation bellica in Libia ha sottratto un importante sbocco alle produzioni nazionali, dal momento che Tripoli rappresenta il secondo mercato extra Ue e il quarto nel complesso (nel ranking del 2014). Difficile anche la situazione in Egitto, diventato primo mercato extra Ue e secondo in assoluto per le mele italiane. Tutto lascia pertanto presupporre che la situazione non possa migliorare nei prossimi giorni.

Sul mercato del kiwi le pressioni concorrenziali da parte della Grecia dovrebbero rapidamente attenuarsi lasciando di fatto il mercato in mano prevalentemente agli operatori italiani, anche in considerazione di un'offerta cilena più scarsa rispetto alle attese. Tali condizioni prefigurano un epilogo di campagna favorevole soprattutto al prodotto nazionale.

Mercato regolare per le pere, mentre la situazione resta pesante nel comparto agrumi, con le arance che scontano in generale una scarsa recettività da parte della domanda. Si ritiene che anche questa settimana il quadro non subisca mutamenti.

Tra gli ortaggi, si segnala un primo assestamento al ribasso dei prezzi sul mercato delle zucchine, connotato finora da aumenti considerevoli che hanno triplicato i valori alla produzione rispetto a quelli di un anno fa. Tale condizione si è riscontrata a seguito di una forte variabilità climatica che ha reso discontinua e spesso carente l'offerta del prodotto di serra. È probabile che questa situazione possa adesso rientrare e riallineare progressivamente i valori a quelli di stagione.

Esordio sottotono infine per i carciofi, con l'entrata in produzione delle varietà romanesca in arrivo da Lazio e Campania.
(Ismea servizi 23 febbraio 2015)

In leggera crescita l'indice dei noli. Sindacato trasportatori e Governo Brasiliano, prosegue il braccio di ferro.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 27 febbraio 2015 -

E' saltato il dialogo in corso tra il Governo brasiliano e il sindacato degli Autotrasportatori che dal 18 febbraio sta paralizzando buona parte del paese sudamericano. Un fattore che, alla vigilia dei raccolti, spinge in alto i prezzi delle materie prime invece di deprimerli. Finite le vacanze in Cina, legate al capo d'anno,  in concomitanza il mercato internazionale delle materie prime ha ripreso registrare aumenti imprevedibili e più sostenuti in forza dell'apprezzamento del dollaro sull'euro.

Venerdì: 27 / 2 / 2015 (valori espressi in €)
SOYA SEMI marzo 1024,00 (+16) maggio 1026,00 (+15,6)

SOYA FARINA marzo 354,60 (+4,1) maggio 344,10 (+4,3)

MAIS marzo 380,00 (+4,2) maggio 388,40 (+4,6)

GRANO marzo 503,20 (+5,4) maggio 500,40 (+3,2).

NB: variazioni espresse in valore assoluto.

Indicatori internazionali -
l'Indice dei noli è risalito a 533 punti contro il 524 di tre giorni fa. Il petrolio è è sceso tra i 48 e i 49$ dollari al barile e il cambio si è posizionato a 1,1230.

Cereali indicatori 27feb15

Mercato interno - Sul mercato interno la notizia che fa più "discutere" è appunto quella che, presso una delle più' importanti borse merci italiane, verranno quotate nuove tipologie di granoturco e più' esattamente quello uso alimentare, quello a uso energetico e sarà aggiunta una voce di garanzia sanitaria inerente il Don e l'Afla B1. Un iniziativa che a nostro avviso è utile per l'innalzamento qualitativo dei nostri prodotti mentre per altri sembra essere un cambiamento "fastidioso". Alla luce della depressione del nostro mercato interno con consumi alimentari ancora in riduzione (-1,1%), l'export in difficoltà per le note ragioni geopolitiche (Russia e Nord Africa), sembra che il settore cerealicolo e pastaio sia in trepidante attesa degli effetti Expo2015.

Nel settore Bioenergetico, con la quotazione del granoturco ad uso bionergetico si potranno finalmente estrapolare dei valori di riferimento in grado di qualificare anche il mercato dei trinciati e dei pastoni di granoturco. L'ipotesi di rialzi di prezzo per la prossima campagna sta orientando alcuni verso l'acquisto di masse fermentescibili secche, cruscami e altro di provenienza da lavorazioni industriali.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

EUROPRO srl - intermediazione granaglie e cereali - Milano
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Confcooperative Parma informa sulle decisioni prese dal Ministero in merito alla campagna lattiero casearia 2014-2015 -

Parma, 27 febbraio 2015 -

Si informa che il Ministero in questi giorni ha assunto le seguenti decisioni in merito alla campagna lattiero casearia 2014-2015.

La prima riguarda la proroga al 31 Marzo 2015 relativa alla scadenza di stipula dei contratti di affitto quota latte UE in corso di campagna.

La seconda riguarda invece la possibilità del pagamento rateale per quanto riguarda il prelievo supplementare.
Questa seconda decisione attende ancora di essere definita nelle sua scadenze e modalità.

Nel contempo tale determinazione fa supporre che molto probabilmente il trand produttivo porterà allo splafonamento della produzione per la campagna in corso.

(Fonte: Confcooperative Parma)

Settimana tempestosa. Consistenti oscillazioni e lo sciopero dei trasportatori brasiliani, in concomitanza con l'inizio dei raccolti, hanno condizionato i mercati dei cereali.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 febbraio 2015 -

A dispetto delle previsioni di stabilizzazione al ribasso per il comparto dei cereali, la settimana che sta volgendo a chiusura, ha invece fatto registrare imprevedibili oscillazioni. La "tempesta" è scoppiata già lo scorso lunedì 23 febbraio e il giorno seguente il seme guadagnava + 16,6 punti, la farina +8,60 dollari ma il giorno dopo ancora, il seme regrediva di –8,2 punti e la farina – 6,4 dollari. A peggiorare la situazione si è insinuato lo sciopero degli autotrasportatori brasiliani che hanno proclamato, lo scorso 18 febbraio, un fermo a tempo indeterminato per protestare contro il rincaro delle imposte sul gasolio e dei pedaggi, che stanno aumentando i costi delle imprese. La protesta è iniziata nello Stato del Mato Grosso, che ha vaste coltivazioni di soia, e poi si è estesa spontaneamente in molti altri Stati. Una concomitanza di situazioni che hanno portato a impennate ingiustificate a discapito della necessità di un mercato cerealicolo che dovrebbe prevedere tendenze al ribasso a fronte del peso dei raccolti in Brasile ed Argentina. Altra rilevante variabile condizionante sta nella forte spinta inflazionistica che si registra in Argentina e motiva i produttori a esitare sul mercato partite di ridotta consistenza.

Indicatori internazionali -
l'Indice dei noli è risalito a 524 punti dopo che si è registrato il fallimento di una società che trattava solo noli. Il petrolio è stabile attorno a 51,0$ dollari al barile e il cambio €/$ si è posizionato a 1,1290.

Cereali inidici

Mercato interno - Sul mercato interno la notizia forse più' degna di attenzione è che presso una delle più' importanti borse merci italiane verranno quotate nuove tipologie di granoturco e più' esattamente quello uso alimentare, quello a uso energetico e sarà aggiunta una voce di garanzia sanitaria inerente il Don e l'Afla B1.
Quest'ultimo fattore, molto probabilmente, sarà oggetto di polemiche e non è difficile immaginare tutta una serie di riflessi negativi sul mercato del fisico. Con la quotazione del granoturco ad uso bionergetico si potranno finalmente estrapolare dei valori di riferimento in grado di qualificare anche il mercato dei trinciati e dei pastoni di granoturco.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.

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Stazionari i listini del latte spot e delle due principali DOP. L'irresistibile ascesa del burro e delle creme alimentari.

di Virgilio, 25 febbraio 2015 -

LATTE SPOT Stazionario, da tre settimane, il prezzo del latte crudo spot nazionale registrato a Verona (35,57-37,12€/100 litri di latte). Nessuna variazione rilevata anche per il latte intero pastorizzato spot di provenienza estera che, dopo l'impennata dello scorso 9 febbraio (+ 3,17%), ha mantenuto il prezzo compreso tra 32,99 e 34,02€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Prosegue la poderosa ascesa dei derivati del latte. Un apprezzamento del burro che si è registrato anche in Oceania (+5,81%) dove peraltro si assiste a un incremento più che sostenuto (+ 20,69%) della polvere di latte intero (WMP) .
+15 centesimi l'incremento dei prezzi registrati a Milano per le 4 referenze oggetto di contrattazione.
+10 centesimi invece, in entrambe le ultime due settimane, è l'aumento di valore del burro zangolato di creme fresche per la burrificazione quotato a Parma (1,50€/kg) a cui si aggiungerà, molto probabilmente il prossimo venerdi, un ulteriore incremento del 10% in considerazione dell'anticipazione pervenuta dalla borsa reggiana che ieri ha quotato 1,65€/kg (+15 centesimi). In crescita anche le creme fresche a uso alimentare. Tra 1,55 e 1,68€/kg. è la quotazione registrata a Verona per la panna di centrifuga e 1,74€/kg il valore di Milano relativamente alla crema di latte a uso alimentare.

Mercato mondiale - Fonte CLAL

GRANA PADANO 7,34 e 7,38€/kg sono le medie delle quotazioni del Grana Padano DOP (15 mesi e oltre di stagionatura) relativamente ai mesi di gennaio e di febbraio 2015. Un differenziale dell'11,5% rispetto alle quotazioni medie dei medesimi periodi dell'anno precedente quando registrava 8,32/kg di media per entrambi i periodi 2014. In questa nona settimana dell'anno Milano ha confermato i valori dell'ottava precedente segnando una forbice compresa tra 7,05 e 7,70€/kg.

PARMIGIANO REGGIANO 5 centesimi guadagnati dal Parmigiano Reggiano ma solo nella versione 12 mesi di stagionatura. Tra 7,35 e 7,80€/kg la forbice del prezzo rilevato alla borsa di riferimento comprensoriale di Parma.
8,89 e 8,93/kg sono le medie dei due primi mesi del 2015 relativamente al formaggio stagionato 24 mesi. Quotazioni medie ben lontane dal 10,55€/kg registrate nel medesimo periodo dell'anno precedente corrispondenti a un -15,5% in valore. Dal marzo 2014, infatti, si è avviata la fase di più rapida discesa del prezzo medio conclusasi con l'8,82€/kg toccato nel dicembre 2014.

 

 

La Camera di Commercio di Reggio Emilia guarda ai Paesi del Golfo Persico, ed in particolare al mercato della filiera dell'abitare e del costruire. -

Reggio Emilia, 23 febbraio 2015 -

A pochi giorni di distanza dall'incontro tra imprese reggiane e un gruppo di operatori economici provenienti dalla Germania (Paese verso il quale si indirizzano prodotti locali per oltre 1 miliardo di euro), la Camera di Commercio di Reggio Emilia guarda ora ai Paesi del Golfo Persico, ed in particolare al mercato della filiera dell'abitare e del costruire.

Una ventina di imprese reggiane del settore, infatti, il 24 e 25 febbraio saranno protagoniste di una serie di incontri diretti (e anche di visite in azienda) con operatori commerciali provenienti, in particolare, dagli Emirati Arabi Uniti e dal Qatar, Paesi in fortissima espansione economica (+5,2% la crescita del Pil negli Emirati Arabi Uniti), con velocità di crescita vertiginose proprio nel campo delle costruzioni (+15% annuo in Qatar).

"Con questi Paesi – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Stefano Landi – esistono peraltro consolidati rapporti commerciali: le esportazioni reggiane verso gli Emirati Arabi Uniti ammontano a circa 55 milioni di Euro, e negli ultimi tre anni hanno fatto segnare aumenti molto consistenti, con addirittura un 27,6% in più nel 2012". "Molto buono – aggiunge Landi - anche lo scambio con il Qatar, che nel 2014 si è attestato attorno ai 13 milioni di euro e dal 2009 ad oggi ha sempre registrato aumenti."

"Questi dati e i livelli qualitativi raggiunti dalle nostre imprese nel campo della filiera dell'abitare e del costruire – conclude il presidente della Camera di Commercio – ci dicono che nuove crescite sono possibili, e vanno a maggior ragione ricercate nel momento in cui il mercato interno continua a registrare una stagnazione della produzione".
Gli incontri, come si è detto, inizieranno il 24 febbraio nella sede camerale di Palazzo Scaruffi, per poi proseguire anche tutta la giornata del 25 con incontri individuali e visite in azienda.

(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 8 22 febbraio 2015


SOMMARIO Anno 14 - n° 8 22 febbraio 2015 (in Allegato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Libia: l'ultima barzelletta, "serve un'azione diplomatica"
3.1 nutrizione Frittura, meglio l'extra vergine d'oliva dell'olio di girasole
3.2 Eventi Expo 2015: Parmigiano Reggiano nel "supermercato del Futuro" con oltre 70 caseifici.
3.3 Quote Latte Il processo di concentrazione degli allevamenti da latte in Francia
4.1 cereali Cereali, continua la fase altalenante
5.1 Lattiero caseario L'ascesa dei derivati del latte.
6.1 OGM No OGM. Anche il Consiglio di Stato boccia il ricorso di Fidenato.
6.2 EFSA Batteri resistenti. Prima analisi congiunta tra "Agenzie" per la lotta ai batteri resistenti
6.3 pomodoro OI Pomodoro, Campagna 2015: consegna dei contratti entro il 4 marzo
7.1 cereali Cereali, in leggero rialzo per fattori congiunturali..
8.1 eventi Mortadella di Bologna e Birra si sposano a Rimini
8.2 Mele e OGM No OGM, e intanto dagli USA arriva la mela che non invecchia.
9.1 lattiero caseario Latte, la concentrazione dell'offerta per rafforzare il settore

Cibus 8 COP


Reggio Emilia - Sono già oltre 70 i caseifici che affiancheranno il Consorzio da maggio ad ottobre durante tutto il periodo di Expo 2015. Il dato – ancora in crescita, è emerso dall'incontro avvenuto nella sede consortile con una grande partecipazione di esponenti delle strutture di trasformazione.

Fra le iniziative ritenute più qualificanti ed efficaci, da parte di Consorzio e caseifici, spiccano le azioni previste all'interno del "Supermercato del futuro", all'interno del quale il Consorzio avrà una costante e stabile presenza.

Infatti, il FFD (Future Food District) ha scelto il Parmigiano Reggiano come unico prodotto rappresentativo della filiera lattiero casearia. Nello spazio dedicato al prodotto verranno organizzate azioni didattiche e degustazioni con lo scopo di far conoscere le caratteristiche distintive del Parmigiano Reggiano. I visitatori potranno letteralmente andare "a scuola di Parmigiano Reggiano".

E i visitatori di Expo, italiani e stranieri, avranno anche la possibilità di acquistare un pezzo di Parmigiano Reggiano. Infatti, i potenziali acquirenti saranno all'interno di un vero e proprio supermercato, unico in tutto Expo, dove - lo spazio del Consorzio sarà anche vetrina per un'ampia gamma delle varie tipologie di Parmigiano Reggiano per stagionatura, origine e certificazione.

Inoltre il Consorzio parteciperà assieme ad Afidop al padiglione "Cibus è Italia", organizzato da Federalimentare e dalle Fiere di Parma; in collaborazione con Slow Food sarà presente nell'area delle biodiversità per offrire il Parmigiano Reggiano all'interno del tagliere dei formaggi di eccellenza, e non mancherà inoltre la presenza all'interno del momento espositivo della Regione Emilia Romagna che sarà vetrina di tutta la ricchezza dei prodotti del territorio regionale.

E proprio il tema del territorio, insieme a quello dell'artigianalità, sarà al centro dell'attività di accoglienza dei turisti e dei visitatori di Expo nei caseifici. Infatti, per un prodotto artigianale come il Parmigiano Reggiano la visita alla zona di origine e al momento produttivo rappresenta il naturale completamento dell'esperienza degli ospiti di Expo.

Diversi sono i caseifici già in grado di ospitare visitatori e appassionati del cibo; e il Consorzio svolgerà un'azione di coordinamento in rapporto con gli operatori che sviluppano attività turistica e supporterà i caseifici con azioni di comunicazione mirate per sostenere le visite.

(Consorzio Del Parmigiano Reggiano 14 febbraio 2015)

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