Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 34 23 agosto 2015 (in allegato il formato pdf scaricabile)
Anno 14 - n° 34 23 agosto 2015
1.1 editoriale Il profumo della monnezza
3.1 cereali Materie prime, mercati in stand-by dopo i ribassi della scorsa settimana
4.1 Lattiero caseario Lattiero caseario: NQ
5.1 mais e soia Mais e Soia dati previsionali 2015-2016
6.1 economia energetica Il mistero buffo del prezzo dei carburanti
7.1 lavoro e caporalato Morire di fatica per 27 euro al giorno
7.2 turismo Agriturismo: presenze +5%
8.3 agroalimentare AgrOsserva: dall'export ancora una spinta propulsiva per l'agroalimentare italiano
9.1 turismo emilia romagna Eductour con quattro reporter degli Stati Uniti
10.2 promozioni "vino" e partners

Ormai certo l'incremento di valore della imminente campagna maidicola. Il rischio di Aflatossina B1 sta spostando i consumi verso il grano e il sorgo a discapito del mais.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 21 agosto 2015 -

Dopo i ribassi dei giorni scorsi il mercato sta vivendo un momento di "riflessione". I fondi si sono alleggeriti delle loro posizioni pur restando comunque mediamente lunghi, e le condizioni atmosferiche sembrano migliorare seppure il notiziario del NOOA (National Oceanic and Atmospheric Administration) evidenzia una situazione di stress largamente diffuso e percepito in tutto il continente Europeo, da Est a Ovest.

Una situazione che non si verificava da almeno 10 anni e il 2015 si è qualificato come l'anno conl'estate più calda dal 1880 (135 anni).

Quindi mercato ancora "spezzato" in due da un lato speculazione e produzioni, di materia prima non vi è carenza di disponibilità sui mercati, e consumi stabili, dall'altro evidenti segnali di psicologia del danno, e consumi sempre molto contenuti.

Indicatori internazionali
l'Indice dei noli è intanto sceso a 1041 punti, il petrolio quota circa 41 dollari al barile, il cambio gira a 1,1130

Come è prevedibile, la psicosi del danno investe il mais e i semi oleaginosi, girasole e soia, specie per chi segue il mercato della soia convenzionale Ogm free.

Il mercato del mais è inoltre sottoposto alla spada di Damocle circa la presenza di Aflatossina b1, e per tale ragione già si sono manifestati spostamenti di consumi dal mais verso il grano e il sorgo.

Alcune quotazioni
Sono stati fatti contratti di mais da Ottobre a Gennaio da 186 a 189 euro tonnellata e Ottobre Marzo sino a 191 euro tonnellata per merce estera o nazionale con garanzie di Don e di Afla B1, mentre per la farina di soia proteica contratti per 12 mesi a 355 €/ton partenza dal porto di Ravenna.

Il mercato delle Bionergie sta facendo il pieno di Trinciati (spesso magri di granella) e di granella da pastone ormai al limite della umidità necessaria, in quando sta passando a stato di granella semi vitrea.
I più avveduti hanno fatto incetta di mais vecchio raccolto sia in granella che farina e o contratti di altri amidacei in previsione della campagna maidicola entrante che, ormai sembra accertato, dovrebbe registrare valori sensibilmente più elevati.

Indicatori internazionali 20/8/2015-
l'Indice dei noli è salito 1197, il petrolio è nuovamente sceso sceso e il prezzo scende nuovamente e raggiunge anche 41,50 dollari al barile e il cambio €/$ si aggira intorno a 1,11.

MP 20ago15

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Mais e Soia: agosto 2015. La produzione di Mais è in contrazione dello -0,2% rispetto alle previsioni di luglio mentre segna un +0,4% la produzione di Soia sulla base delle maggiori produzioni statunitensi e dell'Ucraina. 

MAIS: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione di Mais per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Settembre) è prevista a 985.61 Mio t, -0.2% rispetto alle previsioni di Luglio, con riduzioni in Cina (-4 Mio t) e UE (-3.5 Mio t) parzialmente bilanciate da incrementi negli Stati Uniti (+4 Mio t) e Brasile (+2 Mio t).
 La produzione statunitense è stimata a 347.64 Mio t, con una resa dei terreni di 168.8 bushels/acro (+2 bushels rispetto alle stime precedenti). Si prevede un aumento dell'impiego di Mais nella produzione di etanolo.
 Le scorte del "vecchio raccolto" 2014-15 sono previste al ribasso con un maggior utilizzo del Mais nei dolcificanti.
 Si prevede una riduzione del Mais ad uso zootecnico in Cina, Unione Europea e Ucraina. Infatti, mentre in Cina è previsto un maggior utilizzo di sorgo, in UE e Ucraina è atteso un maggior utilizzo di frumento nell'alimentazione animale.
 L'export è previsto in crescita per Ucraina, Brasile e Russia, parzialmente bilanciato da riduzioni per UE, USA e Serbia. L'import Europeo è stimato in aumento.

SOJA: Dati previsionali per 2015-16
 La produzione mondiale di semi di Soia per la nuova stagione 2015-16 (inizio della stagione: 1° Ottobre) è attesa a 320.05 Mio t, +0.4% rispetto alle previsioni di Luglio, riflettendo maggiori raccolti previsti negli Stati Uniti e in Ucraina.
 Negli USA la produzione prevista è di 106.59 Mio t, grazie ad un incremento della resa dei terreni, che bilancia la riduzione delle aree coltivate. La resa è attesa a 46.9 bushels/acro (+0.9 bushels rispetto al mese scorso, -0.9 bushels rispetto alla resa record della stagione in 2014-15).
 Si prevede un aumento della trasformazione in farina e olio (crush) in Cina, UE e USA, determinando una diminuzione degli stock finali globali (-4.9 Mio t), che si mantengono comunque a livelli record (86.88 Mio t).
 Le esportazioni di Soia sono attese in rallentamento per gli USA, e in aumento per il Brasile e l'Argentina. Le importazioni della Cina, che importa un quarto della produzione mondiale di Soia, sono previste in aumento a 79 Mio t.

Domenica, 23 Agosto 2015 10:36

Morire di fatica per 27 euro al giorno

Martina, il caporalato è come la mafia. Sarebbe meglio dire che il caporalato è strumento della mafia e lo è sempre stato. 14 morti (l'ultima una 39enne, deceduta il 21 agosto con disturbi cardiaci e con estrema necessità di lavorare) in questa torrida estate del 2015 sono un segnale inquietante della diffusione del fenomeno

Parma 23 agosto 2015 - Che le condizioni lavorative in agricoltura e in particolar modo al sud sono, siano estremamente dure e spesso disumane, mai come quest'anno, alla luce del sole.

Non è raro, anzi è frequentissimo, osservare ai margini delle strade del Sud nuvole multicolori di braccianti con la faccia a pochi centimetri dalla terra a raccogliere, ad esempio, i pomidoro.
In quelle terre l'automazione della raccolta non si è ancora diffusa ma quel che sgomenta è che anche le operazioni di trapianto delle piantine avviene manualmente.

Un'assurdità che un prodotto ideato per la macchina trapiantatrice venga invece deposto nel terreno per mezzo di un succhiello solidale al corpo di un un uomo o una donna, di nazionalità italiana o straniera senza alcuna distinzione razziale ma accomunati dalla estrema necessità di racimolare quei maledetti e sudati, è il caso di dirlo, 3 euro o poco più all'ora.

Schiavi della miseria e martiri del lavoro che riempiranno le pagine dei giornali ancora per qualche giorno e poi andranno nel dimenticatoio e nessuno si preoccuperà di loro e dei sopravvissuti ustionati dal sole e feriti dal lavoro nel corpo e nell'anima..

Dubito che gli ispettori INPS e INAIL, del Mipaaf o di altra struttura statale abbiano insistentemente tenuto sotto pressione gli imprenditori agricoli sfruttatori del sud.

Se così fosse stato oggi non si conterebbero tanti morti e tanti soggetti sfruttati che stando a una indagine della Flai Cgil conta che ogni anno siano 400 mila in tutta Italia i lavoratori schiavizzati.

Meglio tardi che mai.

C'è da augurarsi che le dichiarazioni rilasciate a caldo dal Ministro Martina a La Repubblica circa la necessità di un inasprimento delle pene contro il caporalato vengano messe in atto con urgenza. "È necessaria una riflessione: spesso le norme che sanzionano il caporalato sono di difficile applicazione".

Difficili ma non impossibili, perciò suvvia Ministro, metta in agenda quanto dichiarato lo scorso 7 agosto e coinvolga rapidamente la cla Cabina di regia della "Rete del Lavoro agricolo di qualità". Con la Rete, introdotta con il provvedimento Campolibero e operativa da febbraio, per la prima volta in Italia si è creato un coordinamento per il contrasto dello sfruttamento nel lavoro agricolo, avviato un percorso di semplificazione e istituita una certificazione delle aziende agricole in regola, aumentando i controlli su quelle non iscritte alla Rete stessa. Della cabina di regia, presieduta dall'Inps, fanno parte le organizzazioni sindacali, le organizzazioni professionali agricole, insieme ai rappresentanti dei Ministeri delle Politiche agricole, del Lavoro e dell'Economia e della Conferenza delle Regioni.

Una raccomandazione: che il tavolo di lavoro individui le azioni e soprattutto che le metta in campo con celerità.

La vita e la dignità umana sono sacri.

raccolta meccanica del pomodoro

I consumi delle famiglie, dopo un avvio d'anno positivo, cedono il passo (-0,2%). Sostenute dal deprezzamento dell'euro, le esportazioni dei prodotti agroalimentari italiani migliorano invece la perfomance già positiva dei mesi precedenti, con un solido più 7,1% nei primi 5 mesi dell'anno.

Roma, agosto 2015
Rallenta l'agroalimentare italiano nel secondo trimestre del 2015, dopo l'evoluzione positiva osservata a inizio anno. Mentre l'export continua ad avanzare a ritmi sostenuti, rilevano Ismea e Unioncamere nel consueto appuntamento con AgrOsserva, l'Osservatorio Ismea-Unioncamere sulla congiuntura dell'agroalimentare italiano, la debolezza della domanda interna sta avendo marcati riflessi sull'industria alimentare, le cui vendite dipendono per tre quarti ancora dal mercato domestico.

Sul fronte industriale, infatti, sia la produzione - in frenata del 2,8% ad aprile, dello 0,5% a maggio e dell'1,3 a giugno su base annua - sia le vendite (in calo nel bimestre aprile-maggio rispettivamente del 4,6% e dello 0,3%) sembrano avere invertito la rotta rispetto alla dinamica positiva evidenziata sino a marzo.

Ancora sostenute dal deprezzamento dell'euro, le esportazioni dei prodotti agroalimentari italiani migliorano invece la perfomance già positiva dei mesi precedenti, con un solido più 7,1% nei primi 5 mesi dell'anno. Da segnalare il contributo particolarmente positivo dell'agricoltura che avanza all'estero dell'11,8% a fronte di un incremento più contenuto dell'industria alimentare (+6%).

Relativamente ai consumi, i dati Ismea-Nielsen confermano un peggioramento del quadro generale evidenziato a inizio anno. Il primo semestre chiude con una flessione degli acquisti delle famiglie dello 0,2% su base annua, per effetto della contrazione del segmento dei non confezionati (-3,2%) in parte mitigata dall'incremento dell'1,5% dei prodotti e bevande a peso fisso.

Allineati ai dati macro del settore agroalimentare sono i giudizi delle imprese che emergono dalle indagini qualitative condotte da Ismea sul clima di fiducia. Per le imprese di prima e seconda trasformazione, l'indice di fiducia si conferma positivo anche nel secondo trimestre del 2015 e in lieve (e ulteriore) crescita sui tre mei precedenti, grazie alle attese favorevoli sulla produzione correlate al buon andamento della domanda estera. Nel settore primario, al contrario, il sentiment rimane negativo e registra un lieve peggioramento nel confronto con i primi tre mesi dell'anno, con un deterioramento più evidente tra le aziende del comparto zootecnico, alle prese con un marcato calo di redditività.

Secondo le rilevazioni dell'ismea, i listini zootecnici hanno subito infatti, nel secondo trimestre del 2015, una riduzione del 9% su base annua, che risulta tuttavia ampiamente compensata dall'aumento dell'11,7% delle produzioni vegetali. Sull'incremento dell'indice delle coltivazioni, sottolinea l'Istituto, incide molto il forte apprezzamento degli oli di oliva e le oscillazioni dei prodotti di stagione (ortaggi e frutta fresca), mentre semi oleosi, vini, cereali e piante industriali hanno accusato flessioni anche di un certo rilievo.

Segnali incoraggianti provengono invece sul fronte delle imprese. Il settore agricolo, con 3.177 imprese in più tra aprile e giugno, registra il saldo migliore degli ultimi anni. Bisogna risalire infatti al 2010, quando il settore ha fatto segnare +1.195 imprese, per ritrovare una dinamica di iscrizioni e cessazioni che anche solo lontanamente si avvicini a quella di quest'anno. In termini relativi, lo stock delle imprese agricole è cresciuto dello 0,4%, portando il totale delle imprese registrate, al 30 giugno di quest'anno, al valore di 748.083 unità. Arrivano segnali positivi anche sul fronte dell'industria alimentare. Lo stock di imprese registrate è infatti aumentato, tra aprile e giugno, di 362 unità, per un totale di 69.511 imprese. Il saldo trimestrale continua pertanto ad essere positivo, ma di entità leggermente inferiore rispetto a quelli rilevati nei secondi trimestri degli anni precedenti. In termini percentuali, si registra un incremento congiunturale pari allo 0,5%, a fronte del +0,6% riscontrato nello stesso periodo del 2014 e del +0,7% del 2013.

Quanto alle prospettive per il resto dell'anno, il deprezzamento dell'euro contro il dollaro dovrebbe garantire un ulteriore consolidamento dell'export, specie se sarà varata in Usa l'attesa stretta sui tassi di interesse. Di contro la proroga delle sanzioni occidentali verso la Russia e il conseguente prolungamento dell'embargo di Mosca sulle importazioni europee continuerà a penalizzare soprattutto le esportazioni di carni e salumi, formaggi e prodotti ortofrutticoli.

Le condizioni di pressione dell'offerta sui circuiti europei, che stanno caratterizzando diversi comparti produttivi, potrebbero continuare a tenere a freno i listini, ripercuotendosi negativamente sulla redditività delle imprese, alleviate solo in parte da un alleggerimento dei costi di produzione. Da rilevare, infine, la situazione di particolare depressione che sta caratterizzando il mercato delle materie prime (commodity agricole comprese), e che potrebbe proseguire dato il nuovo corso ribassista del prezzo del petrolio (sotto i 50 dollari/barile nei primi giorni di agosto).

(ismea 5 agosto 2015)

GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE (G.A.S.). Per l'acquisto di dispositivi energetici per la riduzione dei consumi. Obblighi di legge e nuove disposizioni in materia di riduzione dei consumi energetici impogono a famiglie e imprese di dotarsi di adeguate tecnologie.

Il gruppo di acquisto solidale comunale può essere uno strumento in grado fornire opportunità di risparmio.

In occasione della presentazione ufficiale dello "Sportello Energia" del Comune di Medesano, che si terrà in Sala Civica giovedì 24 settembre alle ore 20.45, gli assessorati alle Politiche Ambientali e all'Innovazione Tecnologica illustreranno alla cittadinanza il progetto di creazione di un gruppo di acquisto solidale finalizzato all'acquisto di valvole termostatiche e contabilizzatori di calore per termosifoni, la cui installazione sarà obbligatoria a partire dal 1 gennaio 2017 in tutti i condomini a riscaldamento centralizzato.

Clicca qui per saperne di più sui G.A.S.

Clicca qui per saperne di più sull'iniziativa del Comune di Medesano e sulla creazione del G.A.S. comunale

Per saperne di più su tutte le iniziative dello Sportello Energia, visita la nostra pagina facebook o il nostro sito web

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MEDESANO COMUNE GREEN AL 100%
Ottenuta la certificazione

Expo 2015 ha scatenato e continuerà a scatenare dibattiti circa la sua efficacia che sopravvivranno alla sua durata. È normale che sia e che sarà così, come è e sarà evidente che in questi dibattiti saranno dette sia cose sensate che approssimative.

Registriamo che l'esperto di turismo Giampietro Comolli ha anticipato tutti, fornendo dati di impatto sul sistema locale piacentino che, in effetti, sono sorprendenti. Peccato che questi dati siano semplicemente frutto delle sue stime personali, sulla cui metodologia di analisi ci permettiamo di avanzare più di una riserva visto che i dati ufficiali saranno forniti solo ben più avanti e nelle forme ufficiali della statistica nazionale e territoriale in tema di presenze e arrivi turistici.

Ciò detto, basterebbe un elemento per confutare il fatidico numero dei 500 arrivi dedotto da Comolli: come è stato infatti più volte riportato dalla stampa locale, uno degli elementi di maggiore rilievo in termini di attrazione di turisti dall'esterno in coincidenza con Expo 2015 è stato il ciclo di convegni e seminari internazionali organizzati, nei sei mesi della sua durata, dalle Università locali. Si tratta di convegni la cui realizzazione è stata resa possibile proprio dalla coincidenza con l'evento milanese e, quindi, assolutamente aggiuntivi rispetto alla normale attività universitaria.

Una stima approssimativa per difetto basata sulle iscrizioni a quei convegni portava ad un numero di presenze aggiuntive compreso tra le 6 mila e le 8 mila unità. Peraltro, sono stato diretto testimone del convegno della Associazione "Regional Studies" in Università Cattolica di fine maggio della durata di tre giorni, che molti partecipanti hanno poi esteso fino a 5 o anche 7 giorni nel caso di studiosi provenienti da fuori Europa. Solo in quel caso si sono contati 450 iscritti e si sono visti per Piacenza numerosi accompagnatori: ciò dovrebbe essere ragionevolmente bastato per raggiungere la fatidica soglia dei 500 arrivi individuata per tutto questo primo periodo da Comolli. Senza contare che altri eventi sono seguiti ed altri ne seguiranno.

Se vogliamo dunque fare una riflessione serena – e tecnicamente fondata – su Expo 2015, va rilevato quanto segue: anzitutto, che se è vero che il Paese è arrivato lungo nell'organizzazione dell'evento, il che ha determinato una prima fase nella quale gli arrivi dall'estero sono stati inferiori a quelli previsti ed auspicati, parimenti nella seconda fase i numeri si stanno concretamente modificando (ad oggi siamo ad un visitatore straniero ogni tre visitatori e sembra raggiungibile l'obiettivo per nulla scontato dei venti milioni di entranti nel sito). Quindi, che l'effetto sulla ricettività locale è di due tipi: o passivo, con il riempimento graduale delle strutture ricettive da parte dei visitatori a partire dalla città di Milano e via via nelle città limitrofe in base alla distanza da Expo 2015 come da manuale del turismo, o attivo, con un lavoro mirato ad attirare gruppi e target di potenziali visitatori (proprio come quelli dei convegni accademici delle nostre università locali).

I sistemi locali hanno fatto investimenti differenziati su Expo 2015, e basterebbe una rapida rassegna stampa dei giornali locali dei nostri vicini per capire come Piacenza sia riconosciuta, da tutti, come la Provincia che ha fatto gli investimenti più importanti sia su Expo 2015 che sul proprio territorio, con ritorni di immagine evidenti. Infine, che la crescita turistica non è un processo di breve termine, ma che i risultati degli investimenti si vedranno nel medio e lungo termine a patto che quanto seminato nel 2015 sarà mantenuto e qualificato ulteriormente nel tempo.

Qui non si vuole dunque dire che tutto è perfetto e che i risultati ottenuti sono eccezionali. Per esempio, dopo Expo 2015 si dovrà aprire un tema importante che è quello legato alla realizzazione, a Piacenza, di una organizzazione di gestione della sua destinazione integrata all'interno delle politiche regionali di destinazione turistica (la cosiddetta DMO o DMS). Tanto il tentativo importante impostato con Experience Piacenza come il lodevole lavoro del Club di prodotto delle Terre Francigene Piacentine sono rimaste esperienze ancora incompiute e su cui sarà necessario investire ed innovare.

Quello che va invece riconosciuto è che l'Amministrazione Comunale ha proposto che Piacenza Expo, nel suo processo di cambiamento, si candidi, insieme agli altri attori del territorio, a fare da regia del sistema turistico piacentino: piuttosto di sparare numeri a caso, a prescindere da quale soluzione si intenda perseguire sarà bene che tutti gli attori del territorio, che amano veramente Piacenza, si attivino per affrontare questi due temi e decidano, da questo punto di vista, quale sarà il lascito operativo di Expo 2015.

Michele Bricchi
Presidente Commissione IV – Sviluppo Economico del Comune di Piacenza

PC bandierine Terra di Valori1

 

Un'imprenditoria sempre più multietnica, quella reggiana. Infatti sono 128, a giugno 2015, le etnie presenti nelle aziende iscritte al Registro Imprese della Camera di Commercio di Reggio Emilia; se ne contavano 93 nel 2009 e avevano raggiunto le 113 nazionalità differenti a giugno 2014.

Cina, Albania, Egitto, Marocco e Tunisia sono, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio, i paesi d'origine delle comunità imprenditoriali straniere più rappresentate nella provincia reggiana.

Pur rimanendo da sempre in vetta alla classifica delle nazionalità maggiormente presenti in provincia di Reggio Emilia, i cinesi registrano una flessione, rispetto a giugno 2014, del 4,1% scendendo da 1.502 agli attuali 1.440. In calo dell'1,7% anche gli imprenditori provenienti dall'Albania, mentre aumentano i nordafricani: +9,2% gli egiziani, +6,6% i marocchini e +4,3% i marocchini. Primo Paese comunitario, che si colloca al sesto posto nella graduatoria in ordine di diffusione imprenditoriale, è la Romania con 477 titolari d'azienda (+1,7%). Tra le nazioni in forte crescita si trovano la Nigeria (159 imprenditori, 44 in più in un anno), il Pakistan (436; +39) e la Moldavia (193; +25).

Cresce contemporaneamente anche il numero di aziende guidate da stranieri che in un anno, da giugno dell'anno passato, si sono incrementate del 3,6% passando da 7.316 a 7.580 a fronte di una contrazione dell'1,1% dell'imprenditoria italiana.

La conseguenza di questo andamento è una maggior incidenza delle imprese straniere sulle attività in totale, percentuale che ha raggiunto, alla fine del primo semestre dell'anno in corso, il 13,6% collocando la provincia di Reggio Emilia al quinto posto a livello nazionale nella graduatoria delle imprese per tasso estero. Prima della nostra provincia si collocano Prato (26%), Trieste (15%), Firenze (14,6%) e Imperia (13,7%) e la media nazionale si ferma all'8,9%.

Per alcune attività economiche l'incidenza delle imprese guidate da stranieri raggiunge percentuali più consistenti, come nel caso delle costruzioni, settore nel quale una impresa su tre vanta una presenza maggioritaria o ha come titolare uno straniero (3.792 su 12.405 totali) e che in un anno è cresciuto del 4,6%. Registrano incrementi la maggior parte dei settori dell'economia provinciale, in particolare sono aumentate le imprese dei servizi alla persona (+33,7%), quelle che svolgono attività nell'alloggio e ristorazione (+7,2%) e di trasporti e magazzinaggio (+13,7%).
La tendenza alla crescita delle imprese guidate da stranieri, come si è visto, si distribuisce in modo differente nei diversi settori di attività economica, ma non tutti aumentano. E' il caso delle attività manifatturiere che, passando da 1.197 di giugno 2014 alle attuali 1.137, si riducono del 5%. In calo del 2% anche l'agricoltura, un settore che resta marginale per le imprese condotte da stranieri, rappresentando infatti solo lo 0,8% dell'intero settore.

(Grafici in allegato pdf)

 

Iniziativa promozionale di Apt Servizi, dal 25 al 30 agosto, con giornalisti degli Stati Uniti a sostegno del progetto "L'Emilia Romagna in viaggio verso l'Expo 2015" - Previste tappe a Ferrara, Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia

Dal 25 al 30 agosto quattro reporter provenienti dagli Stati Uniti prenderanno parte ad un educational tour promosso da Apt Servizi.
L'iniziativa promozionale è a sostegno del progetto "L'Emilia Romagna in viaggio verso l'Expo 2015" il cartellone-eventi - in programma fino al 22 settembre e reso possibile grazie alla collaborazione dell'associazione "CheftoChef emiliaromagnacuochi", la Regione Emilia Romagna e Apt Servizi, Slow Food ER - che consentirà di gustare e scoprire il territorio lungo tre direttrici: la via d'acqua del mare Adriatico e del Fiume Po, la via Emilia e l'Alta via dei Parchi.

I reporter americani presenti scrivono per il settimanale "New York Magazine" (412.819 copie di diffusione), il mensile di enogastronomia e stili di vita "Saveur" (333.884 copie), il bimestrale di viaggi "Departures" (un milione e 260.942 copie) i portali di notizie, viaggi, moda e stili di vita: www.fodors.com (un milione e 46.373 visitatori unici mensili), www.sheknows.com (un milione e 755.616 visitatori), www.usnews.com (sei milioni e 577.3777 visitatori), www.matadornetwork.com (700mila visitatori), www.yahoo.com/travel (261.009 visitatori), www.inspiredcitizen.com (due milioni e 500mila visitatori).

L'educational tour inizierà nel pomeriggio del 25 agosto a Ferrara con una visita guidata del centro storico patrimonio Unesco cui seguirà la partecipazione all'evento ferrarese dell'evento "L'Emilia Romagna in viaggio verso l'Expo 2015" che si svolgerà dalle ore 18 a Pontelagoscuro dove il programma prevede un'esposizione di prodotti enogastronomici, l'esibizione di artisti del Buskers Festival, una cena a bordo della Motonave "Stradivari" firmata dagli chef Maria Grazia Soncini, Pierluigi Di Diego, Igles Corelli, Alessio Malaguti che interpreteranno i prodotti dell'Emilia Romagna.

Il giorno dopo, in mattinata, ci sarà la visita al centro storico di Bologna e la partecipazione ad una lezione di cucina sulla pasta fatta a mano.
Giovedì 27 agosto il programma prevede tappe, nel Modenese, in un caseificio di Parmigiano Reggiano e in un'acetaia dove si produce Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Dopo la visita alle bellezze-Unesco del centro storico di Modena il programma prevede la visita, nei pressi di Fontanellato (Parma), del "Labirinto della Masone" realizzato dall'editore Franco Maria Ricci. Il gruppo raggiungerà poi Polesine Parmense per visitare, presso l'Antica Corte Pallavicina, le cantine di stagionatura del Culatello di Zibello DOP e partecipare a una cena preparata dallo chef Massimo Spigaroli.

Venerdì 28 la mattinata sarà trascorsa nella visita del centro storico di Parma per trasferirsi nel pomeriggio a Reggio Emilia per un tour del centro storico e partecipare, in serata, ad un altro appuntamento di "L'Emilia Romagna in viaggio verso l'Expo 2015".

In occasione dell'evento "Reggio Emilia street food" - che si svolge in occasione dei Giochi Internazionali del Tricolore (un evento sportivo che coinvolge per una settimana oltre tremila giovani atleti di tutto il mondo) - nel grande food truck di "Emilia Romagna in viaggio verso Expo", posizionato davanti ai Chiostri di San Pietro, gli chef Gianni D'Amato, Marco Parizzi, Luigi Sartini, Andrea Vezzani - delizieranno i palati del pubblico proponendo diversi piatti di cibo di strada.

Sabato 29 agosto il gruppo di reporter americani trascorrerà la giornata all'Expo di Milano dove l'Emilia Romagna è protagonista, fino al 31 ottobre, di eventi nella Piazzetta sul Cardo.

Domenica 30 agosto è previsto il ritorno negli Stati Uniti.

Giovedì, 20 Agosto 2015 10:50

Regione, taglio ai dirigenti del 10%

Regione, retribuzione dirigenti. Petitti: "Abbiamo ridotto del 10% la retribuzione di risultato". Svolto un serio lavoro di valutazione da parte di un Organismo indipendente.

Bologna – "Noi siamo quelli che hanno ridotto del 10% le retribuzioni di risultato dei direttori, che abbiamo inciso in modo consistente sulla riduzione dei costi delle strutture a servizio della Presidenza e degli Assessorati, per cui non accettiamo l'accusa di non condurre una decisa azione di risparmio. Lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo e i dati lo dimostrano. E, aggiungo, Fabbri dovrebbe sapere che la retribuzione di risultato dei dirigenti non è un optional, ma è prevista dai contratti nazionali di lavoro".
Emma Petitti – assessore regionale all'Organizzazione – interviene sulla polemica lanciata oggi dalla Lega Nord sul tema della retribuzione dei Direttori generali.

"Per ogni Direttore – spiega Petitti – sono stati analizzati i parametri di performance, valutando le singole prestazioni in relazione agli obiettivi assegnati.La valutazione del lavoro svolto dai direttori è stata naturalmente individuale, verificata da un Organismo indipendente di valutazione, terzo rispetto alla struttura. Conseguentemente, le retribuzioni di risultato - considerato 30mila euro il massimo – si attesta in un range compreso tra 23.760 e 14.483 euro nel 2013, e tra 22.410 e 15.770 euro nel 2014.

"La riduzione percentuale che abbiamo applicato – spiega ancora Petitti – è ulteriore rispetto agli esiti della valutazione individuale, e ricalca ciò che abbiamo già fatto per i direttori della Sanità. Nel corso di quest'anno potremo ancora apportare modifiche al sistema di valutazione della dirigenza che, voglio ricordarlo, è ancora sperimentale".

Tabelle alla mano, la retribuzione dei direttori della Regione Emilia-Romagna, nel rapporto PIL/popolazione, è – assieme alla Toscana – la più bassa in Italia.

"Abbiamo promosso l'avvio di un importante progetto di riorganizzazione della dirigenza e dell'intero modello organizzativo della Regione aggiunge l'assessore – che vedrà la luce entro quest'anno".
"Vogliamo dare qualità e valore a chi, ogni giorno, è impegnato a garantire il funzionamento di una struttura complessa quale è la Regione – spiegaEmma Petitti – ma vogliamo farlo in un contesto organizzativo moderno e di qualità, nel quale possono essere tenuti sotto controllo i costi".

Per il Sindaco Federico Pizzarotti Parma è un esempio da clonare a livello nazionale tanto da suggerire il suo modello al Premier Renzi, per alcuni movimenti cittadini il rischio sarebbe di fare diventare l'Italia una discarica a cielo aperto "come Parma".

di Lamberto Colla Parma 20 agosto 2015 - -
Rifiuti, croce e delizia del Sindaco di Parma Federico Pizzarotti. Dapprima la chimera di far chiudere il nuovo inceneritore di Parma, punto di forza della campagna elettorale, che lo ha fatto incoronare primo cittadino della Petit Paris, poi il duro confronto con la realtà e l'inceneritore che dà fuoco alle polveri e avvia la sua produzione a pieno regime.

Unica consolazione: i ricchi dividendi ricevuti da Iren a fronte della risibile quota azionaria detenuta dall'amministrazione comunale ducale. Milioni di euro che sono serviti per tamponare le polemiche soprattutto sull'assistenza alle famiglie.

Ciononostante, anche su pressione dei suoi alleati di GCR (Gestione Corretta Rifiuti) e sostenitori del M5S, lancia in resta, ha preso d'assedio il mostro di Ugozzolo tagliandone i viveri e i rifornimenti nella speranza di portarlo alla morte per fame.

Ma il sistema della raccolta differenziata locale sembra non essere apprezzata né dai commercianti e tantomeno dai cittadini e col passare del tempo i rumors sono sempre più intensi sino ai giorni scorsi quando, su iniziativa di Pino Agnetti, è stata aperta la pagina di facebook "Rifiutiamoci" Parma non è una discarica che in pochissime ore ha raccolto numerosi "amici", commenti e soprattutto foto degli angoli meno suggestivi della città.

PR Rifiuti Rifiutiamoci agnetti

La definitiva rincorsa ai "mi piace" sembrerebbe stata alimentata proprio dalla lettera di Pizzarotti a Renzi nella quale si suggerisce di acquisire il sistema di gestione dei rifiuti di Parma come modello nazionale.

PR Pizzarotti raccolta differenziata renzi

Apriti o cielo, in poche ore il contatore del social "rifiutiamoci" arriva a sfiorare i 400 aderenti a riprova del diffuso sentimento di intolleranza verso l'innovativo sistema di raccolta "porta a porta" istituito dal locale governo pentastellato.

E mentre da un lato s'è innescata la rincorsa a aderire alla petizione, dal lato politico, la discussione esplode anche in forza della infuocata replica dell'assessore all'ambiente Gabriele Folli alle critiche di Maestri, Ghiretti e Pellacini accusati di fregarsene "di ambiente e cambiamenti climatici".

Insomma, in quest'astate calda e afosa, gli aromi dei rifiuti si sono fatti ancora più intensi.

PR Rifiutiamoci

 

Mercoledì, 19 Agosto 2015 11:50

Il mistero buffo del prezzo dei carburanti


Si dimezza il prezzo del greggio, il cambio €/$ tende alla parità e il prezzo dei carburanti sale. L'Unione Petrolifera smentisce e, solo in parte, ha ragione. L'elenco completo delle accise; la guerra di Etiopia grava ancora sugli automobilisti e per di più aggiornata con il 22% di Iva.

di Virgilio Parma 19 agosto 2015 -
Il mistero buffo del prezzo dei carburanti, specie in tempi di crisi, sta spopolando sui social e, come spesso accade, è stato poi ripreso dalle più importanti testate nazionali riuscendo, in questo modo, a obbligare i diretti interessati a uscire dal carapace e lanciare qualche laconica smentita.

E' il caso dell'Unione petrolifera la quale, attraverso l'ANSA, ha comunicato, giusto appunto ieri, che in riferimento a alcuni articoli di stampa "Il prezzo della benzina rispetto ad un anno fa è attualmente inferiore di 18,5 centesimi di euro al litro, mentre quello del gasolio di 22,6 centesimi".
In parte l'UP non può essere smentita poiché, in effetti, la riduzione di prezzo rispetto all'anno precedente c'è stata (vedi le due tabella del Ministero dello Sviluppo Economico) ma molto meno che proporzionale rispetto a quanto avrebbe dovuto essere a ben guardare i dati della tabella "Mistero Italiano" che segue.

Prezzo 2008 2015


Dal 2008 al 2015 il prezzo del petrolio greggio si è ridotto di quasi due terzi, il cambio €/$ tende alla parità e il prezzo della benzina invece è sensibilmente aumentato in tutto il periodo di crisi.

Non vi è stato un incremento lineare e costante nel periodo preso in esame ma, con scientifico rigore, gli abbattimenti dei prezzi alla pompa si sono susseguiti, seppure non prontamente come avrebbero dovuto rispetto ai mutati valori internazionali del greggio, mente molto più prontamente sono stati aggiornati nel silenzio collettivo non appena l'oro nero rialzava la testa. La sintesi perciò è che oggi il prezzo risulta ben superiore al prezzo del 2008.

A ben osservare la dinamica dei prezzi, e a conferma di quanto sopra esposto, il prezzo dei carburanti è costantemente cresciuto da gennaio a luglio 2015 e nonostante nelle 4 settimane del mese di luglio siano stati ritoccati al ribasso il saldo incrementale è ancora evidente (vedi tabella Ministero dello Sviluppo Economico).

Prezzi minSvi eco lug15


Come è ovvio, l'Unione Petrolifera porta acqua al suo mulino ma a quanto pare anche il governo fa altrettanto a spese dei consumatori incassando a più non posso sia attraverso l'IVA, sia attraverso le accise e sia attraverso il combinato IVA + ACCISE che sfiora l'illegalità.

Prezzi carburanti ago2014 Prezzi carburanti ago2015

Così come le banche avevano conservato e probabilmente tutt'ora conservano, la maledetta abitudine a conteggiare gli interessi nuovi sugli interessi capitalizzati (anatocismo - calcolo di interessi su interessi) arrivando in talune circostanze a applicare tassi usurari, altrettanto il Governo ha, almeno sino a oggi, applicato la regola di determinare l'aliquota IVA del 22% anche sulla componente delle accise (vedi elenco delle accise gravanti sul prezzo dei carburanti) applicando la regola, tanto fantasiosa quanto redditizia, di tassazione delle imposte.

Ne conviene perciò che, più il prezzo del carburante rimane sostenuto e maggiore è l'introito del Governo (IVA) considerando che l'accise, salvo il frequente aggiornamento dell'elenco, è un valore fisso che oggi vale, comprensivo della imposta di fabbricazione dei carburanti, 0,7248€ per la benzina verde e 0,61740 per il gasolio.

Ci troviamo quindi di fronte a un salasso continuo e spregiudicato perpetrato, molto probabilmente, nella complicità tra la lobby dei petrolieri and company e il governo.

E così, la componente energetica che tanto incide sui bilanci aziendali e privati, anziché essere favorevole a una ripresa economica e dei consumi rimane ininfluente se non addirittura peggiorativa per i consumatori, mentre al contrario, resta un succulento gettito costante e cospicuo per il Governo e pochi altri.

Benzina pompaGde1

Per completezza d'informazione a seguire proponiamo l'elenco completo delle accise sui carburanti:
1,90 lire (0,000981 euro) per il finanziamento della guerra d'Etiopia del 1935-1936;
14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze del 1966;
10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980;
205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della guerra del Libano del 1983;
22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996;
0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
0,005 euro per l'acquisto di autobus ecologici nel 2005;
0,0051 euro per far fronte al terremoto dell'Aquila del 2009;
da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
0,04 euro per far fronte all'arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
0,0089 euro per far fronte all'alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto "Salva Italia" nel dicembre 2011;
0,02 euro per far fronte ai terremoti dell'Emilia del 2012.

Il totale dell'accisa, stabiliti prima dal Regno d'Italia e poi dalla Repubblica Italiana, ammonta a circa 0,41 euro (0,50 euro IVA inclusa). Da precisare che dal 1999 un decreto legislativo permette alle varie Regioni di imporre un'accisa autonoma sulla benzina.

A tutto questo si somma la cosiddetta imposta di fabbricazione sui carburanti, che porta il totale finale a 72,84 cent per litro per la benzina verde e 61,74 cent per il gasolio IVA esclusa (dati calcolati al 17 agosto 2015). A questi valori, ovviamente, occorre aggiungere il 22% derivante dall'IVA e si arriva a sfiorare i 90 e i 75 cent/litro rispettivamente per benzina verde e gasolio.

(In allegato le tabelle e grafici)

Mercoledì, 19 Agosto 2015 08:36

Lattiero caseario: NQ

In attesa della riapertura delle borse, i listini prendono fiato. La prima settimana di agosto si era contraddistinta per il segno negativo comparso su tutte le referenze prese in esame. In attesa dell'ufficializzazione dei nuovi scambi riproponiamo la fotografia registrata l'11 agosto scorso.

di virgilio Parma 19 agosto 2015

(dati riferite al 11 agosto 2015)

LATTE SPOT -2,04% è il risultato della perdita registrata alla borsa merci di Lodi venerdì 7 agosto scorso. Il prezzo, valevole per la prima quindicina agosto, relativamente al latte crudo spot nazionale si arresta tra 36,09 e 38,15€/100 litri di latte. Dal confronto dei dati rilevati settimanalmente alla borsa di Verona, nonostante i leggeri incrementi registrati nei due mesi precedenti, la media dei listini (35,40€/100 litri latte) mostra una notevole regressione rispetto il 2014 (-17,67%), annata che peraltro aveva lasciato sul campo l'11,24% in confronto alla media 2013.

GP 33 2015

BURRO E PANNA Tutti i listini in ribasso in questo inizio d'agosto. arretrati di -10 centesimi i prezzi alla borsa di Milano e 6 centesimi la crema a uso alimentare. 10 centesimi ceduti anche dal burro zangolato quotato a Parma.

Borsa di Milano 3 agosto:
BURRO CEE: 2,60€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,80€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,80€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,60€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE: 1,34€/Kg.

Borsa Verona 3 agosto:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,40-1,45 €/Kg.

Borsa di Parma 7 agosto:
BURRO ZANGOLATO: 1,20€/kg.
Borsa di Reggio Emilia 4 e 11 agosto
BURRO ZANGOLATO: 1,20 1,20€/kg.

GRANA PADANO Leggera flessione registrata anche dal Grana Padano che ha ceduto 5 centesimi lo scorso 3 agosto fissando il prezzo, per questo torrido agosto milanese, tra 6,30 e 6,40 €/kg relativamente al 9 mesi di stagionatura e tra 7,05 e 7,70 per il 15 mesi d'invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Anche il Parmigiano Reggiano cede qualche centesimo in questo inizio d'agosto fissando i listini a 7,40-7,75 €/kg. relativamente al 12 mesi di stagionatura e tra 8,45 e 8,80€/kg per il 24 mesi.

(in allegato i grafici CLAL)

Martedì, 18 Agosto 2015 11:46

La tradizione reggiana a Expo2015 con CNA

CNA porta in scena a expo i prodotti tipici della tradizione reggiana con lezioni di panificazione e i burattini di otello Sarzi. Il 13 ottobre la piazzetta di Expo diventerà il palcoscenico per la promozione della cultura e del turismo enogastronomico reggiano

reggio Emilia 18 agosto 2015 - Si alza il sipario su Expo 2015 per CNA Reggio Emilia. Il prossimo 13 ottobre l'Associazione sarà protagonista assoluta nella piazzetta messa a disposizione dalla Regione Emilia Romagna con due eventi originali che richiameranno l'attenzione e stimoleranno la curiosità di famiglie e bambini.

Si partirà con un evento dedicato all'arte della panificazione e che avrà come protagonisti i Panificatori dell'Appennino Reggiano, un gruppo di fornai artigiani storici della montagna reggiana associati a CNA Alimentare che hanno deciso di identificarsi in un marchio commerciale comune, la Scuola Steiner Waldorf e l'Istituto comprensivo Lepido. Adulti e bambini potranno cimentarsi nell'arte dell'impasto dietro la regia dei fornai CNA e si cercherà di spiegare come la panificazione svolga un importante ruolo educativo e formativo, in particolare per bambini e ragazzi che richiedono attenzioni specifiche.

Si proseguirà poi con un secondo evento dedicato agli altri prodotti tipici reggiani, si parlerà di Aceto Balsamico tradizionale Dop di Reggio Emilia, a cui CNA lo scorso luglio ha dedicato uno show cooking con la collaborazione di rinomati chef e acetaie del territorio, ma si parlerà anche di erbazzone, salame fiorettino, zabaglione, torta di riso, sughi d'uva, pecorino reggiano, che verranno raccontanti in forma di storia messa in scena da Isabelle Roth della Fondazione Sarzi, attraverso uno spettacolo con i famosi burattini di Otello Sarzi.

"La scelta di presentare i prodotti della nostra terra attraverso l'arte burattinaia reggiana non è stata casuale – spiega Nunzio Dallari, presidente provinciale CNA - è un modo per sottolineare ulteriormente il legame con il territorio e valorizzare uno dei mestieri artigiani più antichi. Il burattino diventa l'inconsapevole strumento di trasmissione della cultura e della conoscenza del territorio a cui appartiene, intrattenendo in modo divertente e giocoso un pubblico eterogeneo, favorendo la promozione di percorsi enogastronomici nella nostra provincia. Ad oggi le aziende produttrici sono ancora poche ma ci sono tutti i presupposti per far diventare il turismo enogastronomico un vero volano per lo sviluppo del territorio".

Saranno quindi i burattini a parlare dei prodotti e a dialogare con gli chef, dando vita a divertenti gag. Fagiolino e la sua fidanzata Zemira, il cuoco Brighella, Pantalone, il Dottor Balanzone, Sandrone e la Pulogna metteranno in scena la tradizione enogastronomica reggiana con la sua matrice fortemente contadina.

Una cucina semplice e accessibile a tutti che si lega alla cultura popolare rappresentata dai burattini, protagonisti in passato delle feste popolari nelle stalle e nelle osterie, nelle piazze e nei cortili.

"Expo diventa il palcoscenico ideale per veicolare la conoscenza di culture e tradizioni locali – conclude il presidente CNA Dallari - un modo nuovo per riscoprire il valore di antichi mestieri e sapori, che dal passato possono tornare a dare un futuro alle aziende artigiane e a tutta la filiera del turismo, commercio e ristorazione".

Incontri d'affari gratuiti per gli operatori del settore alimentare a Poznan. Ultimi giorni per le adesioni. POLAGRA è organizzata in parallelo con le fiere Internazionali POLAGRATECH (food processing technologies), TAROPAK (packaging e logistica), POLAGRA GASTRO (gastronomia).

Bologna 18 agosto 2015 - Unioncamere Emilia-Romagna nell'ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, promuove l'evento "International matchmaking event at POLAGRA FOOD Fair" che si svolgerà in Polonia a Poznan il 22 settembre, nell'ambito della fiera internazionale POLAGRA FOOD (dal 21 al 24 settembre 2015), manifestazione leader per il settore alimentare in Europa centrale e orientale.

L'iniziativa offre l'opportunità di effettuare incontri con aziende del settore alimentare, agroalimentare, ristorazione, catering, imballaggio, macchinari e tecnologie alimentari e logistica, per avviare collaborazioni commerciali con partner europei ed internazionali.

La partecipazione è gratuita previa iscrizione entro lunedì 7 settembre sul sito www.b2match.eu/b2b-food2015 (indicare come support office Unioncamere Emilia-Romagna).

La partecipazione comprende il biglietto di ingresso di 1 giorno alla fiera FOOD POLAGRA per 1 persona per azienda (valido anche per le fiere collaterali POLAGRA TECH, TAROPAK e POLAGRA GASTRO), scrizione nel catalogo, agenda personalizzata degli incontri, coffee break e light lunch, oltre all'attività di assistenza di Enterprise Europe Network.

Per informazioni e assistenza nella procedura di iscrizione e selezione degli appuntamenti scrivere all'indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. e contattare poi il numero telefonico 0516377026 da lunedì 24 agosto.

La fiera POLAGRA Food Fair è leader esclusivo in Polonia per il settore alimentare al dettaglio, per gli alimenti e prodotti freschi e le grandi organizzazioni di catering ed è la piattaforma per condividere tecnologie innovative, avviare la cooperazione transfrontaliera e trovare nuovi partner commerciali.

POLAGRA è organizzata in parallelo con le fiere Internazionali POLAGRATECH (food processing technologies), TAROPAK (packaging e logistica), POLAGRA GASTRO (gastronomia).

(Fonte Unioncamere Emilia Romagna)

La provincia di Reggio Emilia brilla nella classifica dei "borghi felici" elaborata dal Sole 24 Ore. Sono infatti ben 10 (3 in più rispetto allo scorso anno) i comuni reggiani che rientrano tra i primi 100 piccoli centri italiani nei quali si vive meglio nella graduatoria stilata dal Centro studi Sintesi sulla base di ben 47 indicatori del Bil (Benessere interno lordo) estrapolati dalle principali fonti statistiche: Istat, Ministero dell'Interno, Infocamere, Banca d'Italia e Aci.

Il borgo reggiano "più felice" è Correggio (37esimo), davanti a Rubiera (53) e Quattro Castella (54), subito dopo si collocano Brescello, Casalgrande, Scandiano, Castellarano, Sant'Ilario d'Enza, Castelnovo di Sotto e San Martino in Rio.

"La nostra provincia, nel cuore dell'Emilia, avanza in classifica, aumentando il numero dei Comuni con ottime performance a livello nazionale per condizioni di vita, partecipazione e coesione sociale, grado di istruzione, salute, ambiente e sicurezza – commenta la vicepresidente della Provincia Ilenia Malavasi, che è anche sindaco del primo comune reggiano, appunto Correggio – Reggio, con le altre province emiliane occupa il 30% delle prime 100 posizioni: si tratta di un risultato certamente lusinghiero, che conferma il livello della qualità della vita nel Reggiano. In Emilia-Romagna siamo, al pari di Bologna, la provincia con il maggior numero di borghi felici, ben 10, a testimonianza di una comunità che, nonostante la crisi, continua a essere operosa e solidale".

La classifica del Sole 24 Ore

1 Brunico (BZ) 100
2 Vipiteno (BZ) 96,9
3 Egna (BZ) 95,6
4 Peschiera Del Garda (VR) 92,5
5 Lazise (VR) 90
6 Bardolino (VR) 89,4
7 Sirmione (BS) 83,0
8 Saluzzo (CN) 81,1
9 Alba (CN) 80,9
10 Manerba del Garda (BS) 80,8
11 Appiano sulla strada del vino (CZ) 77,4
12 Lana (BZ) 73,8
13 Lavagno (VR) 69,5
14 Iseo (BS) 69,4
15 San Pietro in Cariano (VR) 62,7
16 Ozzano dell'Emilia (BO) 61,0
17 Argelato (BO) 61,0
18 Bentivoglio (BO) 60,7
19 Oderzo /TV) 60,6
20 Negrar (VR) 60,6
21 Granarolo dell'Emilia (BO) 60,4
22 Montebelluna (TV) 60,2
23 Legnago (VR) 59,2
24 Chiavenna (SO) 56,7
25 Mogliano Veneto (TV) 56,5
26 San Martino B. A. (VR) 56,2
27 Cecina (LI) 55,5
28 Tavarnelle Val di Pesa (FI) 55,1
29 San Martino Siccom. (PV) 54,9
30 Borgomanero (NO) 54,7
31 Castenaso (BO) 54,0
32 Torri di Quartesolo (VI) 53,6
33 Caldaro sulla strada del vino (BZ) 53,2
34 Zola Predosa (BO) 52,6
35 Traversetolo (PR) 52,1
36 S. Ambrogio di Valpolicella (VR) 51,9
37 Correggio (RE) 51,4
38 Cotignola (RA) 51,4
39 Omegna (VB) 50,8
40 Breganze (VI) 50,6
41 Villafranca di Verona (VR) 50,5
42 Cherasco (CR) 50,3
43 Sorbolo (PA) 50,1
44 Teolo (PD) 49,2
45 Desenzano del Garda (BS) 48,5
46 Passirano (BS) 48,4
47 Colico (LC) 48,1
48 Piove di Sacco (PD) 47,6
49 Marano sul Panaro (MO) 47,5
50 Minerbio (BO) 47,3
51 Noventa Vicentina (VI) 47,2
52 Castel Bolognese (RA) 47,0
53 Rubiera (RE) 46,7
54 Quattro Castella (RE) 46,5
55 Castelvetro di Modena (MO) 46,4
56 Fontanellato (PR) 46,2
57 Brescello (RE) 45,9
58 Castel Maggiore (BO) 45,6
59 Castelfranco Veneto (TV) 45,5
60 Brendola (VI) 45,4
61 San Colombano al Lambro (MI) 44,8
62 Dolo (VE) 44,6
63 Villorba (TV) 44,5
64 Casalgrande (RE) 44,4
65 Scandiano (RE) 44,3
66 Soave (VR) 43,9
67 Russi (RA) 43,5
68 Maranello (MO) 43,0
69 Bertinoro (FO) 42,6
70 Castellarano (RE) 42,5
71 San Giorgio di Piano (BO) 42,5
72 Erbusco (BS) 42,0
73 Anzola dell'Emilia (BO) 41,8
74 Campogalliano (MO) 41,6
75 Rivolta d'Adda (CR) 41,5
Comune Punti
76 Poggibonsi (SI) 41,0
77 Mirano (VE) 40,8
78 Borgo San Dalmazzo (CN) 40,8
79 Lanzo Torinese (TO) 40,5
80 Sandrigo (VI) 40,5
81 Sant'Ilario d'Enza (RE) 40,4
82 San Vito al Tagliamento (PN) 40,3
83 Pandino (CR) 40,1
84 Soncino (CR) 40,0
85 Campodarsego (PD) 39,7
86 Cles (TN) 39,3
87 Castelnovo di Sotto (RE) 38,9
88 Soliera (MO) 38,5
89 Carpaneto Piacentino (PC) 38,5
90 Piazzola sul Brenta (PD) 38,4
91 San Martino in Rio (RE) 37,8
92 San Donà di Piave (VE) 37,7
93 Villanova Mondovì (CN) 37,6
94 Clusone (BG) 37,1
95 Castelleone (CR) 37,0
96 Sarzana (SP) 36,8
97 Porto Mantovano (MN) 36,7
98 Pegognaga (MN) 36,6
99 Albino (BG) 36,6
100 Riva del Garda (TN) 36

Scarica la classifica
http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/ILSOLE24ORE/Online/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2015/08/mappa-borghi-felici.pdf

 

Martedì, 18 Agosto 2015 10:01

Borghi Felici, l'Emilia Romagna domina

L'Emilia Romagna piazza ben 32 comuni nei primi 100. Bologna e Reggio Emilia fanno la parte del leone. Traversetolo (PR) in testa nella speciale classifica dell'emilia occidentale.

di LGC Parma 18 agosto 2015 - 
L'Alto Adige, almeno stando alla speciale classifica del Sole 24 ore, sembrerebbe la terra promessa piazzando ben tre comuni tutti sul podio dei Borghi Felici d'Italia. Brunico, Vipiteno e Egna (BZ) rispettivamente occupano dal primo al terzo posto seguiti poi da Peschiera del Garda (BS), Lazise (VR), Bardolino (VR, Saluzzo e Alba (CN) e al decimo posto Manerba sul Garda (BS).

Nei primi 100 Borghi però ben 32 sono Emiliano Romagnoli.
Tra tutte svettano le province di Bologna con 11 comuni (dei quali 6 tra il 16esimo e il 34esimo posto) e Reggio Emilia (dal 37esimo al 91esimo posto) rappresentata da ben 10 borghi.
A seguire Modena con 4, Ravenna con tre comuni, Parma con due, Piacenza e Forlì-Cesena con uno mentre Ferrara, così come pure Rimini, non è rappresentata nella speciale classifica dei 100 Borghi più felici stilata dall'autorevole quotidiano economico di color rosa.

Una speciale menzione va indubbiamente riservata a Traversetolo (PR) che si piazza al 35esimo posto assoluto e capeggia la classifica emiliana (escluso Bologna) precedendo di due posizioni Correggio, il primo tra i comuni reggiani.

La "classifica dei borghi felici" e che prende in considerazione località che abbiano un apopolazione compresa tra 5mila e 50.00 abitanti, redatta dal sole 24 ore, è frutto di una selezione basata su 16 parametri legati alla qualità della vita in versione Stiglitz-Sen-Fitoussi, che viene a determinare  un indicatore non solo basato sul reddito (il Pil), ma incentrato sulle variabili del benessere economico e sociale, dell'ambiente, degli indicatori di felicità (il Bil - Benessere Interno Lordo).

La Classifica Emiliano Romagnola
16 Ozzano dell'Emilia (BO) 61,0
17 Argelato (BO) 61,0
18 Bentivoglio (BO) 60,7
21 Granarolo dell'Emilia (BO) 60,4
31 Castenaso (BO) 54,0
34 Zola Predosa (BO) 52,6
35 Traversetolo (PR) 52,1
37 Correggio (RE) 51,4
38 Cotignola (RA) 51,4
49 Marano sul Panaro (MO) 47,5
50 Minerbio (BO) 47,3
52 Castel Bolognese (RA) 47,0
53 Rubiera (RE) 46,7
54 Quattro Castella (RE) 46,5
55 Castelvetro di Modena (MO) 46,4
56 Fontanellato (PR) 46,2
57 Brescello (RE) 45,9
58 Castel Maggiore (BO) 45,6
64 Casalgrande (RE) 44,4
65 Scandiano (RE) 44,3
67 Russi (RA) 43,5
68 Maranello (MO) 43,0
69 Bertinoro (FO) 42,6
70 Castellarano (RE) 42,5
71 San Giorgio di Piano (BO) 42,5
73 Anzola dell'Emilia (BO) 41,8
74 Campogalliano (MO) 41,6
81 Sant'Ilario d'Enza (RE) 40,4
87 Castelnovo di Sotto (RE) 38,9
88 Soliera (MO) 38,5
89 Carpaneto Piacentino (PC) 38,5
91 San Martino in Rio (RE) 37,8

mappa sole24ore 1

(in allegato la classifica del Sole 24 ore in formato pdf)

 


Sale bene comunque la presenza nei servizi di supporto alle imprese. Sono solo 17 su 100 le imprese femminili reggiane, contro una componente imprenditoriale femminile nazionale di quasi il 22%.

Reggio Emilia 17 agosto 2015 - Sono cresciute di 40 unità nei primi sei mesi del 2015 e hanno raggiunto quota 9.690 le imprese femminili della provincia di Reggio Emilia.
Pur registrando una lieve crescita nel primo semestre dell'anno (+0,4%), le imprese che possono vantare una donna al vertice o un partecipazione femminile maggioritaria, però, rappresentano ancora una quota contenuta nel panorama imprenditoriale reggiano. La provincia di Reggio Emilia, secondo l'analisi dell'Ufficio Studi della Camera di Commercio, si colloca infatti al terz'ultimo posto della graduatoria per tasso di femminilizzazione delle province italiane, precedendo solo Monza e Brianza e Milano.
Sono solo 17 su 100 le imprese femminili reggiane, contro una componente imprenditoriale femminile nazionale di quasi il 22%, con punte che superano il 30% in province come Benevento e Avellino.

 

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In molti settori di attività economica, tuttavia, la partecipazione femminile è ben più alta: supera il 50% delle imprese della provincia di Reggio Emilia che operano nelle altre attività dei servizi, in particolare quelli legati alla persona. La vocazione all'accoglienza e alla cura, così tipica dell'universo femminile, si riflette anche in altri settori ad alto tasso di partecipazione delle donne d'impresa, come la sanità e l'assistenza sociale, in cui il tasso di femminilizzazione del tessuto produttivo provinciale segna valori superiori ad un terzo dell'intero settore; nel caso dei servizi di assistenza sociale sia residenziale che non residenziale supera addirittura il 40%.

La presenza femminile è superiore al 30% nell'attività di gestione di alloggi (50 imprese femminili su 161 totali), in particolare strutture non alberghiere come bed and breakfast, alloggi per le vacanze, ostelli e rifugi montani, e sfiora un terzo nel settore della ristorazione (914 su 3.063).

 

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La forte presenza femminile, però, non si limita solo ai servizi alla persona. Le donne reggiane trovano spazio anche in tutte quelle attività di supporto alle imprese come le attività legali e di contabilità, settore nel quale un'impresa su quattro è gestita da donne, oppure in attività professionali, scientifiche e tecniche come design di moda o disegnatori grafici, traduzione ed interpretariato, pubblicità e ricerche di mercato o finanziarie e assicurative, nelle quali la presenza femminile raggiunge circa il 20% del totale.

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Sono inoltre 2.510 le imprese del commercio che possono vantare la presenza di una donna al timone, il 22,5% del totale aziende del settore; percentuale leggermente inferiore e pari al 21,2% le imprese femminili in agricoltura.

Dopo la Festa della Pizza e quella del Pane, un altro successo per Piazzetta Piacenza durante la Festa del Gelato che si è tenuta a Expo Milano 2015 nella giornata di Ferragosto. Con la straordinaria collaborazione dell'Associazione dei Gelatieri Artigiani Piacentini e grazie alla partecipazione di Melania Laveni, chef dimostratore e tecnico di pasticceria, Piazzetta Piacenza ha distribuito più di un quintale di gelato rivisitato secondo i gusti dei prodotti tipici piacentini.

Durante la mattinata i gelatai hanno offerto un assaggio rinfrescante ai tanti visitatori di Expo in fila a Palazzo Italia: un gesto gradito e molto apprezzato considerato il caldo e la lunga attesa!

Nel primo pomeriggio la delegazione piacentina accompagnata dai due carretti delle gelatiere Lory e Mil Sabores ha partecipato al momento istituzionale in Piazza Italia, sul cardo, durante il quale il commissario unico Giuseppe Sala ha inaugurato la Festa svelando la scritta – realizzata con angurie e meloni da Coldiretti – e assaggiando alcuni dei gusti realizzati appositamente per Expo. Apprezzatissimo il gelato piacentino al gutturnio, immortalato anche dai fotografi ufficiali di Expo.

gelato cookingshow1

Nel corso della giornata sono stati due i momenti che hanno dato la possibilità ai visitatori di Expo di scoprire Piacenza anche, ma non solo, dal punto di vista gastronomico: rinfrescarsi con un ottimo gelato artigianale, realizzato con i prodotti locali, rivolgendo uno sguardo alle bellezze del territorio piacentino presentate in piazzetta. Il primo appuntamento nel pomeriggio, dedicato ai bambini e ai golosi tradizionali, ha previsto la distribuzione gratuita di due specialità: il gelato al Fiordilatte accompagnato da una torta da credenza al cioccolato (la famosa Torta di Vigolo) e il gelato allo Yogurt accompagnato da un croccante di miele, noci e nocciole. Tutti gli ingredienti sono provenienti da aziende del territorio piacentino e realizzate secondo la tradizione locale: dal latte, allo yogurt Bionova, alla frutta secca, al miele. La sera ha invece visto come protagonista il gelato gastronomico, a base di prodotti tipici piacentini preparato dalla Pasticcera e Gelatiera Melania Laveni, che dalla postazione cucina Qbetto, messa a disposizione dall'azienda Steellart di Piacenza ha mostrato come realizzare un gustoso aperitivo per stupire i propri ospiti utilizzando ingredienti come Grana Padano, Gutturnio, pomodoro e basilico per creare insoliti gusti ed abbinamenti, naturalmente piacentini doc.

Ogni cono o coppetta è stato "brandizzato" con il logo di Piazzetta Terra di Valori e i riferimenti al sito di promozione turistica Experience Piacenza, grazie a divertenti bandierine colorate realizzate per l'occasione.

Il Commissario Giuseppe Sala e i gelatai piacentini

Entusiasta Melania Laveni, chef dimostratore e tecnico di pasticceria con una grande esperienza, che oltre alle attività di consulenza e di formazione si occupa di cucina naturale con un ampio utilizzo di fiori ed erbe spontanee: "Mai vista una rete di gelatai così affiatata come quella piacentina: professionisti organizzati, attenti ai prodotti del territorio e consapevoli dell'importanza della tipicità."

Le preparazioni dei gelati sono state svolte grazie al lavoro, alla passione ed all'esperienza di Gentian Ashiku della Gelateria Mil Sabores di Pontenure (PC), Oriana Civardi della Gelateria La Golosa (PC), Lorena Gandolfi della Gelateria Lory (PC) e di Melania Laveni. Oltre ai Gelatieri, per illustrare l'iniziativa erano presenti in Piazzetta Piacenza anche Stella Dafne Ciardelli, presidente dell'Associazione e socia dell'azienda piacentina Ciardelli che distribuisce materie prime per gelaterie e Vincenzo Nipani.

I gelatai sono stati i veri protagonisti, e sono stati intervistati nel corso della giornata da numerose testate nazionali presenti in Expo, tra cui la RAI. Grande risalto a Piacenza anche sui canali ufficiali di Expo Milano 2015, che hanno seguito la diretta social e hanno dedicato numerosi articoli ai curiosi gusti piacentini. Il gelato al gutturnio viene descritto in questo modo su Expo Magazine: "Il gelato al gutturnio proposto da Piazzetta Piacenza è sorprendente: al primo assaggio restituisce assolutamente lo schiocco del vino, reso soave dal fresco e dalla dolcezza del gelato. Delizioso."

Gelato azoto 1

Associazione Gelatieri Artigiani Piacentini
L'Associazione Gelatieri Artigiani Piacentini, nata nel gennaio 2015, vede attualmente l'adesione di 19 associati, tra cui 15 gelaterie del territorio piacentino.
L'idea di costituire un'associazione è nata in seguito al grande successo della Festa del gelato artigianale, svoltasi a maggio in Piazza Cavalli a Piacenza, in cui era allestito un laboratorio di produzione artigianale, grazie a cui il pubblico ha potuto fare un viaggio alla scoperta dei processi di produzione del gelato.
Lo scopo dell'Associazione è di diffondere e promuovere la cultura del gelato artigianale, sensibilizzando i consumatori a comprendere l'importanza della selezione delle materie prime utilizzate, dell'impegno e della passione che accompagnano un vero artigiano gelatiere.

La Festa del Gelato a Expo Milano 2015
Il 15 agosto tra i Padiglioni e il Decumano è stata la Festa del gelato, specialità nata in italia da scoprire con mille variazioni, sapori da tutto il mondo, tantissimi gusti speciali e iniziative benefiche. Gelati, nuovi gusti e dolci offerte tra Padiglioni di Paesi, Cluster e nuove offerte dei Partner Diversi Padiglioni hanno colto l'occasione per inaugurare nuovi gusti o celebrare, con degustazioni di un solo giorno, il desiderio di ampliare la conoscenza delle possibilità gastronomiche offerte da questa preparazione. Il Padiglione Bahrain propone il nuovo gusto di gelato ai fichi. Monaco ha offerto una deliziosa granita allo Champagne Riviera e pompelmo rosa. Israele una degustazione gratuita di quattro nuovi gusti. Rigoletto e Birrificio Poretti gelati basati su quattro birre speciali a Palazzo Italia e un nuovo gusto, anguria alla menta. Il Messico due gusti tipici e inaspettatamente fragranti: avocado e mais, con dentro i pezzetti di chicchi cotti e sbriciolati. A Piazzetta Piacenza un intero pomeriggio di degustazioni di gelati a base di ingredienti locali come zucca, birre artigianali della zona, pomodori bio, asparagi e uno squillante gusto al vino rosso Gutturnio. Una festa della bontà non solo gastronomica. Da segnalare l'iniziativa di Algida, che per tutta la giornata ha proposto il cornetto Share the love a un euro, con parte del ricavato destinato a finanziare progetti di Save the Children, e di Gelateria Rigoletto che ha legato il lancio del gusto anguria e menta a sostegno di iniziative sociali.

PC bandierine Terra di Valori1

(Fonte Piacenza Terra di Valori)

Pubblicati i dati USDA. Smentiti i danni dalle piogge di giugno. Stock elevati. Adesso si tratta di vedere come reagiranno i fondi, alle chiusure di ieri sera (12/8) che vede i principali prodotti tutti in riduzione.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 agosto 2015 -

Per il Corn tutte le ipotesi sui danni da pioggia del mese di giugno sono state smentite dai dati USDA. Le attese produttive Europee sono state portate a 62 milioni di tonnellate contro le 75 della scorsa campagna.
Gli stock finali mondiali rimangono elevati, anche per il grano sussiste abbondanza nel mondo, per la soya sono i numeri a parlare.
Adesso si tratta di vedere come reagiranno i fondi, alle chiusure di ieri sera (12/8) che vede i principali prodotti tutti in riduzione.

Dati USDA ago15

 

Le chiusure del 12 agosto
SEMI agosto 951,00 (-63) sett 918,40 (-62,4) nov 910,00 (-61,4)
FARINA agosto 335,90 (-12) sett 323,70 (-18) dic 311,80 (-20,3)
OLIO agosto 29,03 (-1,05) sett 29,10 (-1,06) dic 29,42 (-1,05)
CORN settembre 357,20 (-19,2) dic 368,00 (-19,4)
GRANO settembre 492,20 (-15) dic 497,20 (-15)

Indicatori internazionali 13/8/2015-
l'Indice dei noli è salito 1197, il petrolio è nuovamente sceso sceso e il prezzo scende nuovamente e raggiunge anche 41,50 dollari al barile e il cambio €/$ si aggira intorno a 1,11.

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Salute e celiachia. Una ricerca statunitense ha messo in relazione l'uso e abuso di Glifosate nella coltivazione dei cereali e l'incremento dei disturbi celiaci.

di Virgilio Parma, 16 agosto 2015

La celiachia, ovvero l'intolleranza al glutine, è una malattia che negli ultimi anni ha avuto un incremento esponenziale negli ultimi 15 anni nonostante l'alimentazione a base di cereali sia consolidata da qualche millennio.

Gluten Free è la frase che ha preso possesso nei menù dei ristoranti e nelle sempre più aste gamme di prodotti dedicati a soggetti che, in misura più o meno grave, sono intolleranti al glutine.

Non una moda alimentare del nuovo millennio ma una reale necessità per i tanti, giovanissimi e adulti che si ritrovano, sempre più numerosi a convivere con la Celichia.

Forse, si diceva, il genere umano si alimenta di cereali da circa 12.000 anni ma la rilevanza sociale si è manifestata nell'ultimo ventennio e, logica vuole, che le cause fossero da ricercare nella modernità e quindi nelle coltivazioni agricole specializzate, connesse alla selezione genetica per arrivare sino agli OGM oppure alle tecniche di coltivazione sempre più intensive in certe aree geografiche o, molto più probabilmente, connesse a entrambe le cause citate.

Presumibilmente, a stimolare l'avvio della ricerca della dottoressa Stephanie Seneff, ricercatrice senior al Massachusetts Institute of Technology (MIT), è stata proprio l'osservazione di questa rapida diffusione della malattia.

E' così che la ricercatrice avrebbe scoperto che da una quindicina d'anni gli agricoltori americani, hanno preso l'abitudine di irrorarle di Glifosate e in particolare dal prodotto Monsanto Roundup® immediatamente prima della mietitura. Una pratica che consentirebbe di aumentare la resa in prodotto con grande vantaggio dal punto di vista economico per l'agricoltore, prova a spiegare la Seneff, "le brattee protettive si frantumano, la spiga muore, e con l'ultimo sospiro, rilascia i chicchi" che altrimenti resterebbero attaccati nel resti della spiga ancor umida. L'aumento di resa, per quanto non sia enorme, ma è comunque importante per coltivatori sempre alle prese con problemi di marginalità e liquidità. Inoltre, il disseccamento facilita la mietitrebbiatura, fase industriale perlopiù esternalizzata, consentendo perciò di anticipare l'operazione agevolando la programmazione dei contoterzisti.
L'estremizzazione dell'agricoltura statunitense, ormai esclusivamente orientata alla monocoltura, ha condotto a utilizzare pratiche agronomiche anch'esse sempre più estreme per combattere da un lato la resistenza alle malattie e la riduzione della produttività dei terreni.

Che esista una relazione tra lo spregiudicato utilizzo di glifosate e la diffusione della celiachia ormai è fuori dubbio e lo studio della dottoressa Senef e del suo collega Anthony Samsel, pubblicato già nel 2013 sulla rivista "Interdisciplinary Toxicology", ne è la scientifica riprova.
Per approfondire la conoscenza è possibile consultare l'articolo in questione "Glyphosate, pathways to modern diseases II: Celiac sprue and gluten intolerance" del quale, a seguire, offriamo una traduzione del summary. (articolo allegato)

FIG 1 inc Celiachia FIG 2 inc Glifosate

 

Summary - traduzione

La malattia celiaca, e, più in generale, l'intolleranza al glutine, è un problema crescente in tutto il mondo, ma soprattutto in Nord America e in Europa, dove si stima che il 5% della popolazione ora soffre. I sintomi includono nausea, diarrea, eruzioni cutanee, anemia macrocitica e depressione. Si tratta di una malattia multifattoriale associata a numerose carenze nutrizionali, nonché le questioni riproduttive e aumento del rischio di malattie della tiroide, insufficienza renale e cancro. Qui, proponiamo che il glifosato, il principio attivo di diserbante, Roundup®, è il fattore causale più importante in questa epidemia. Esposizioni prolungate al glifosato sviluppano problemi digestivi che ricordano della malattia celiaca. La malattia celiaca è associata a squilibri nei batteri intestinali che possono essere spiegate dai noti effetti di glifosato sui batteri intestinali. Caratteristiche del punto celiachia a diminuzione in molti enzimi del citocromo P450, che sono coinvolti con disintossicante tossine ambientali, l'attivazione della vitamina D3, catabolizing vitamina A, e il mantenimento di produzione e di solfato acidi biliari forniture per l'intestino. Il glifosato è noto per inibire enzimi del citocromo P450. Carenze di ferro, cobalto, molibdeno, rame e altri metalli rari associate alla malattia celiaca può essere attribuito a forte capacità di glifosato di chelare questi elementi. Carenze di triptofano, tirosina, metionina e selenometionina associati con nota esaurimento partita di malattia celiaca glifosato di questi aminoacidi. Pazienti celiaci hanno un aumentato rischio di linfoma non-Hodgkin, che è stato anche coinvolto in esposizione al glifosato. Problemi riproduttivi associati alla malattia celiaca, come infertilità, aborti spontanei, e difetti di nascita, possono essere spiegati da glifosato. Residui di glifosato in grano e altre colture sono probabilmente in aumento di recente a causa della crescente pratica di coltura essiccazione appena prima del raccolto. Noi sosteniamo che la pratica della "maturazione" di canna da zucchero con glifosato può spiegare il recente aumento di insufficienza renale tra i lavoratori agricoli in America Centrale. Concludiamo con un appello ai governi per rivedere le politiche in materia di sicurezza dei residui di glifosato negli alimenti.

Doppia menzione per Cantina Valtidone al Premio Qualità Italia 2015 
Premiati il Gutturnio Bollo Rosso e il Malvasia Spumante Venus. Alla soddisfazione della Cantina Valtidone si unisce quella degli organizzatori del concorso enologico.

Piacenza 12 agosto 2015 - Con la cerimonia di premiazione tenutasi nelle scorse settimane presso il Teatro Comunale di Città di Sant'Angelo (Pescara), si è conclusa l'edizione 2015 del Premio Qualità Italia, concorso enologico organizzato dalla Scuola di Alta Formazione e Perfezionamento "Leonardo" e autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Una doppia menzione regionale è andata a due vini di Cantina Valtidone, il Gutturnio DOC Riserva Bollo Rosso 2009 nella categoria dei vini rossi doc fino al 2010 e il Malvasia Spumante Dolce Doc Venus nella categoria degli spumanti. E' un doppio attestato che certifica la qualità e il valore dei prodotti della Cantina borgonovese che sta inanellando una serie di riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali, dal Gran Premio dell'Ortrugo della Coldiretti alla Selezione del Sindaco tenutasi recentemente in Portogallo.

Alla soddisfazione della Cantina Valtidone si unisce quella degli organizzatori del concorso enologico che hanno evidenziato la grande partecipazione e l'Alta Qualità dei vini partecipanti a testimonianza dell'interesse per l'iniziativa. La Scuola Leonardo – fanno sapere - farà di tutto per rendere questo concorso un appuntamento nazionale irrinunciabile per il settore enologico nella convinzione che la partecipazione è per i produttori un momento utile per tenere alta l'attenzione sul "made in Italy" valorizzando le tipicità di tutte le regioni.

Simona Caselli: "Con questo intervento la Regione porta a circa 10 milioni di euro le risorse destinate dal 2008, anno d'inizio della crisi mondiale" -

Bologna 12 agosto 2015 -
Credito più facile per le aziende agricole dell'Emilia-Romagna grazie alla Regione. Su proposta dell'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli, la Giunta regionale ha infatti stanziato 1 milione 500 mila euro che permetteranno di abbattere il costo del denaro per il credito di conduzione fino a 1,25 punti percentuali, rispetto ai tassi applicati normalmente dalle banche e di attivare un volume complessivo di finanziamenti per oltre 100 milioni di euro.

Le imprese potranno presentare domanda al proprio Istituto di credito e all'Organismo di garanzia di appartenenza fino al 2 ottobre 2015.

Il programma operativo è rivolto all'insieme delle imprese, senza distinzioni tra settori di produzione, attraverso la concessione di un aiuto "de minimis" sotto forma di concorso interesse sui prestiti di conduzione richiesti dagli agricoltori alle banche per il tramite degli Agrifidi, gli Organismi di garanzia che operano in agricoltura. Vi è tuttavia una priorità, riservata alle aziende agricole condotte da giovani imprenditori, under 40, così come a quelle che nel corso della precedente campagna agraria hanno già contratto prestito di conduzione in regime "de minimis".

Come funziona il prestito alle imprese agricole

L'importo massimo del prestito per azienda è di 150 mila euro ed è calcolato attraverso parametri definiti con riferimento alle superfici coltivate, ai capi allevati o alle attività svolte. Sono ammesse le imprese che presentano richieste non inferiori a 6 mila euro. Oltre all'abbattimento del tasso di interesse di 1,25 punti percentuali, i prestiti potranno contare sulla garanzia offerta, con capitali propri, dagli Agrifidi nonché sulle condizioni di favore ricomprese all'interno delle convenzioni che gli stessi Agrifidi hanno stipulato con gli istituti bancari. La durata massima è 12 mesi.
Gli Agrifidi provvedono direttamente all'istruttoria dell'istanza, alla concessione e alla liquidazione del contributo in conto interesse all'impresa beneficiaria, utilizzando le risorse assegnate dalla Regione. I prestiti, che sono a breve termine con durata fino a 12 mesi, coprono le spese che l'imprenditore agricolo deve anticipare per il completamento del ciclo produttivo-colturale, fino alla vendita dei prodotti. Il sistema degli Organismi di garanzia agricoli è attualmente costituito, a seguito di alcune fusioni, da tre cooperative che operano a livello interprovinciale.
Si tratta degli Agrifidi interprovinciali di Bologna-Ravenna-Forlì-Cesena e Rimini, Parma-Piacenza e Modena-Reggio Emilia-Ferrara.
Per informazioni: Interventi sul credito a breve termine in regime "de minimis" (delibera 1113 del 3 agosto 2015).

Il Commento dell'assessore
"Con questo intervento la Regione porta a circa 10 milioni di euro le risorse destinate dal 2008, anno d'inizio della crisi mondiale, ad oggi all'abbattimento del tasso di interesse bancario per il credito d'esercizio – spiega l'assessore Caselli – ciò significa che attraverso le garanzie degli Agrifidi sono stati attivati prestiti a tasso ridotto per oltre 600 milioni di euro. Grazie a questi interventi regionali una parte importante degli agricoltori emiliano-romagnoli ha potuto reagire alla pesante stretta creditizia messa in atto dalle banche negli ultimi anni. Tanto è vero che le rilevazioni periodiche di Ismea hanno evidenziato che l'Emilia-Romagna è la regione che ha registrato il maggior incremento di accesso al credito in agricoltura negli ultimi anni.
Una situazione migliore rispetto al resto d'Italia dunque, resa possibile dal dinamismo delle imprese agricole emiliano-romagnole, ma anche dal sostegno della Regione e dal processo di fusione degli Agrifidi che ha portato alla nascita di 3 sole solide realtà interprovinciali in grado di affiancare validamente le imprese nel rapporto con il sistema bancario. La riprova è in un tasso di insolvenza pari allo 0,1% del credito attivato attraverso gli Agrifidi che risulta, peraltro, raddoppiato in volume proprio negli ultimi anni".

Meno 0,9% su giugno, +0,1% su base annua. La tendenza di fondo rimane tuttavia deflativa (indice "core": -4% annuo). Nell'aggregato zootecnico, invece, il bestiame vino e i lattiero caseari arretrano rispettivamente del 5,7% e del 9,3%.


Roma, agosto 2015 -

A luglio si attenua la tendenza flessiva dei prezzi osservata nel bimestre precedente nelle campagne italiane. A segnalarlo l'Ismea, sulla base dell'Indice dei prezzi agricoli alla produzione, che ha assunto nel mese in esame un valore pari a 108 (base 2010=100), allineandosi al dato di luglio del 2014 (+0,1%) ed esprimendo una riduzione dello 0,9% su giugno.

Nel frattempo, si evince dalle stime preliminari dell'Istat, anche i prezzi al consumo dei beni alimentari e bevande, alcolici inclusi, risultano in calo di oltre un punto percentuale su base mensile, mantenendo tuttavia un divario positivo nel confronto annuo (+0,8%).

L'Indice "core" elaborato dall'Ismea raggiunge a luglio quota 114,6 (2010=100), mettendo a segno un lieve incremento rispetto a giugno (+0,9%), pur continuando a mantenere un differenziale negativo (-4%) rispetto al dato corrispondente di luglio 2014.
L'Indice "core" dei prezzi dell'Ismea è volto a cogliere la tendenza di fondo dei prezzi agricoli, scorporando la dinamica dei prodotti maggiormente esposti a fluttuazioni direttamente influenzate da fattori stagionali, rappresentate dalle voci "ortaggi e frutta fresca".

In dettaglio, per l'insieme dei prodotti vegetali la dinamica mensile fa registrare una riduzione dei listini del 2,3% (dopo il -7,1% registrato a giugno), in larga misura determinata dalle normali flessioni stagionali delle quotazioni di frutta (-14,4%). Sempre su base congiunturale, alla dinamica deflativa dei listini vinicoli (-0,6%) si contrappone l'incremento dei prezzi dei cereali (+5,2%) - grazie alla spinta del frumento duro -, degli ortaggi (+6,5%) e dei semi oleosi (+2,9%). Pressoché stazionari, invece, i prezzi degli oli di oliva e delle colture industriali.

Avanti adagio l'indice nel comparto zootecnico che spunta uno 0,4% in più su giugno, per effetto dei rialzi dei suini (+4,8%), conigli (+6,3%) e ovi-caprini (+1,8%) a fronte di ribassi per bovini (-0,8%) e, soprattutto, avicoli (-3,7%); in lieve e ulteriore flessione i listini dei lattiero-caseari.

Su base annua, la tendenza indica un lieve aumento (+0,1%), sintesi di una dinamica ancora inflativa del comparto vegetale (+8,8% rispetto a luglio 2014) e deflativa del comparto zootecnico (-7,8% rispetto a luglio 2014). L'inflazione dei prodotti vegetali risulta ancora riconducibile ai forti apprezzamenti degli oli d'oliva (+54,9%), della frutta (+16,2%) e degli ortaggi (+12,1%). La tendenza rimane invece negativa per i listini di vini, semi oleosi e colture industriali.

Nell'aggregato zootecnico, invece, il bestiame vino e i lattiero caseari arretrano rispettivamente del 5,7% e del 9,3%.

Infine, a luglio - conclude l'Ismea - la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intera annata 2015 risulta pari a -1,3%, peggiorando il meno 0,9% di giugno. La variazione calcolata invece a partire dall'Indice core passa invece a meno 3,5% (dopo il 4% di giugno).
(fonte ismea 6 agosto 2015)

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015. E' possibile scaricare il formato pdf in allegato. 

SOMMARIO Anno 14 - n° 32-33 16 agosto 2015
1.1 editoriale Ballare o sballare, a noi la scelta

3.1 cereali Dati USDA, in attesa della risposta dei fondi
4.1 cereali In attesa dei dati USDA, listini in aumento
5.1 lattiero caseario Lattiero caseario: tutto giù
6.1 salute Glifosate e Celiachia, una relazione pericolosa
8.1 feste Buon Ferragosto
8.2 vino Importanti riconoscimenti alla Cantina Valtidone
8.3 parmigiano reggiano Spot porno americano. Il consorzio del Parmigiano Reggiano si affida ai legali
9.1 credito Credito più facile per le imprese dell'Emilia Romagna
10.1 prezzi Ismea, rallenta a luglio il calo dei prezzi agricoli
11.2 promozioni "vino" e partners

(in allegato il formato pdf scaricabile)

Cibus 33 16ago15 COP

Piccole imprese più esposte al fenomeno del ritardo nei pagamenti

Modena, 14 agosto 2015. Un'indagine di Cribis D&BT ha evidenziato come le aziende emiliano-romagnole siano le più puntuali nell'onorare i propri debiti: il 46,6%, infatti, paga con regolarità, contro una media nazionale del 36,3%. Anche il dato dei ritardi è positivo rispetto a quello medio: 30 giorni, cioè l'8,9%, contro il 15,7% nazionale.

Particolarmente virtuose sembrerebbero essere le aziende modenesi, le più affidabili, visto che le soglie di puntualità di queste ultime vanno oltre il 48%.
"In realtà – osserva Umberto Venturi – non so se ci si possa rallegrare per i risultati di un'indagine che testimonia come le imprese che adempiono con onestà i propri impegni contrattuali siano meno della metà. E ancora più preoccupante il fatto che a pagare lo scotto di questa situazione siano le imprese più piccole, le più virtuose nel rispetto dei pagamenti (con una puntualità del 48,8%), ma quelle che allo stesso tempo presentano il dato più alto di ritardi gravi".

Una situazione aggravata dal fenomeno dei fallimenti e dei concordati, che ancora una volta incide in mood più pesante sulle realtà più piccole. "Purtroppo – osserva il presidente di CNA – non sono pochi i casi di aziende messi in difficoltà, a volte costrette anche a chiudere, a causa di questo istituto".

Un istituto introdotto già nel 1942 e ripetutamente modificato, quello che raccoglie oggi le critiche di Umberto Venturi. Se, infatti, questa procedura concorsuale dovrebbe servire per evitare il fallimento di un'impresa attraverso accordi con i propri creditori, oggi del concordato se ne fa spesso un uso distorto, finalizzato più a penalizzare i creditori che ad affrontare vere e proprie situazioni di crisi.

"Il problema – sottolinea Venturi – non è quando questo passo lo si fa per aziende davvero in crisi, ma quando il concordato maschera la prosecuzione dell'attività aziendale attraverso la costituzione di nuove realtà produttive, che assorbono le sole attività profittevoli della società precedente, lasciando il cerino, cioè i crediti in gran parte insoluti, in mano ai creditori. Si tratta di un comportamento sempre più frequente, che configura un approccio riprovevole da parte di quegli imprenditori che utilizzano il concordato in questo modo".

Negli ultimi anni, infatti, questa procedura è stata frequentemente utilizzata in modo sleale da imprese in difficoltà a scapito di fornitori di beni e servizi, soprattutto artigiani, micro e piccole imprese. "Per questo motivo – continua Venturi – abbiamo apprezzato i correttivi alla procedura di concordato dal Decreto fallimenti passato alla fiducia della Camera qualche giorno fa. In particolare, guardiamo con interesse alle disposizioni mirate ad accrescere la trasparenza nell'intera procedura concorsuale: la facoltà concessa ai creditori di presentare proposte di concordato alternative a quelle dei debitori; l'introduzione di requisiti più stringenti nella nomina del curatore e nella proposta di concordato preventivo, chiamato a soddisfare almeno il 20 per cento dei crediti chirografari".

Nel passaggio al Senato, però, Cna chiede di rafforzare ulteriormente l'impianto del decreto, introducendo vincoli più stringenti in caso di cessione o di conferimento in altra società, come il divieto di partecipare alla newco per soggetti riconducibili all'impresa che chiede l'ammissione al concordato, evitando che il debitore possa riprendere in maniera fraudolenta l'attività a danno dei creditori.

Venerdì, 14 Agosto 2015 14:40

Piacenza, mercato cittadino aperto

Mercato cittadino, nessuna pausa per sabato 15 agosto

Piacenza 14 agosto 2015 -

L'assessorato al Commercio rende noto che non ci sarà alcuna pausa, nel giorno di ferragosto, per il mercato cittadino, regolarmente in calendario in centro storico come ogni sabato. Data la concomitanza con la festività, tuttavia, non può essere garantita la consueta presenza di tutti gli ambulanti.

"MEET IN ITALY FOR LIFE SCIENCES" - Manotti, CNA Industria: "Partecipare a matching internazionali e incontri b2b è il primo passo per stimolare scambi commerciali e investimenti"

Reggio Emilia, 13 agosto 2015. Nell'ambito del progetto Europeo Enterprise Europe, CNA è uno dei co-organizzatori del terzo matching internazionale dedicato ai settori della nutriceutica, farmaceutica, tecnologie per la salute e bio medicale "Meet in Italy for Sciences" che si svolgerà a Milano presso Palazzo Lombardia dal 30 settembre al 2 ottobre 2015.

L'evento rappresenta un'opportunità per partnership nazionali ed internazionali di natura commerciale, di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico, per progetti europei e investimenti fra aziende, centri di ricerca e investitori internazionali. Una vetrina gratuita della propria realtà per un settore che può contribuire a sviluppare il sistema Italia.

Rodolfo Manotti, Presidente Provinciale CNA Industria rilancia sull'evento, invitando le imprese interessate a partecipare: "CNA Industria crede molto nelle opportunità di business e ricerca costituite dalla modalità b2b. Nella provincia reggiana abbiamo competenze e imprese specializzate che possono davvero fare la differenza nel panorama internazionale. Si tratta del terzo brokerage event pianificato nell'ambito delle attività della rete Enterprise Europe Network, la rete Europea a supporto dell'innovazione ed internazionalizzazione realizzata attraverso il Consorzio Simpler, di cui CNA è partner. Solo lo scorso anno questo evento ha coinvolto oltre 150 imprese, generati 650 incontri con più di 14 paesi coinvolti".

Per partecipare a Meet in Italy for Life Sciences è necessario registrarsi e inserire un proprio profilo sul sito dedicato all'evento.

Per maggiori informazioni contattare CNA Industria Provinciale, Rif. Ughetta Fabris, tel. 0522 356366 e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. entro e non oltre l'11 settembre 2015.

Alle imprese partecipanti sarà richiesta la pubblicazione sul catalogo on line di un company profile in inglese in cui descrivere l'organizzazione e il profilo di cooperazione dettagliando cosa si cerca e/o si offre negli incontri B2B.

Giovedì, 13 Agosto 2015 09:39

Emilia Romagna, oltre la recessione

Piccoli passi verso una possibile ripresa. +1.747 imprese rispetto a marzo.

Bologna 13 agosto 2015 -

Nel secondo trimestre dell'anno, in Emilia-Romagna, le imprese attive aumentano di 1.600 unità (+0,4 per cento) rispetto al trimestre precedente, un incremento contenuto. Segno più per commercio (+419) e i servizi di alloggio e ristorazione (+392 unità).

Quasi ferme le costruzioni, al palo la manifattura. Aumentano ditte individuali (+924) e società di capitale (+849), in calo le società di persone (-199).

Barometro in lieve rialzo all'anagrafe delle imprese emiliano-romagnole, nel secondo trimestre del 2015. E' quanto emerge dall'analisi dei dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna sulla base della rilevazione di InfoCamere.

La stagionalità è favorevole, ma permangono ancora, seppur attenuati, gli effetti della grave recessione trascorsa.

Le imprese registrate in Emilia-Romagna sono risultate 463.168 a fine giugno, 1.747 in più (+0,4 per cento) rispetto a fine marzo. L'incremento è relativamente limitato, superiore solo a quelli registrati nello stesso trimestre del 2009 e del 2013. A livello nazionale l'aumento è risultato lievemente più ampio (+0,5 per cento). Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, le iscrizioni (6.864) sono leggermente aumentate, le cessazioni (5.145) sono salite nella stessa misura assoluta. Entrambi i dati sono prossimi ai minimi dell'ultimo decennio.
Il dato delle imprese attive rende l'effettiva capacità della base imprenditoriale. A fine giugno, le imprese attive erano 411.838. anche in questo caso l'incremento congiunturale rilevato (1.600 unità, +0,4 per cento) è relativamente limitato, non va oltre la soglia delle 2.000 imprese, non più superata ormai da tre anni.

I settori di attività economica che più hanno concorso a determinare la crescita sono commercio (+419 unità, +0,4 per cento) e i servizi di alloggio e ristorazione (+392 unità, +1,3 per cento). In aumento le attività dei servizi per edifici e paesaggio (imprese di pulizie) e di supporto per le funzioni d'ufficio e alle imprese. Solo in lievissima crescita le imprese delle costruzioni (+0,1 per cento), ferma la manifattura, in leggero calo trasporto e magazzinaggio.

L'andamento per forma giuridica
La crescita della base imprenditoriale è stata determinata, in primo luogo, da un aumento delle ditte individuali (924 unità, +0,4 per cento) e quindi da una forte crescita delle società di capitale (849 unità, +1,0 per cento), la più elevata rilevata nello stesso trimestre negli ultimi sette anni.

A quest'ultima ha contribuito la forte attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata, che motiva altresì una flessione delle società di persone (-199 unità, -0,2 per cento), che appare ampia, data la stagionalità favorevole e senza precedenti, eccezion fatta per il secondo trimestre del 2008.

Un commento
Gli andamenti osservati manifestano ancora gli effetti della dura e lunga crisi.

I segnali recenti indicano che, dopo la recessione è ora possibile una ripresa, nonostante il ritardo con cui questi si manifestano sulla demografia delle imprese. La base imprenditoriale ha subito però una pressione senza precedenti, che avrà effetti strutturali permanenti.

(Fonte Unioncamere Emilia Romagna)

Mercoledì, 12 Agosto 2015 16:25

Modena. PMI, la crescita rallenta

Ancora positiva, ma senza squilli, la congiuntura economica delle pmi modenesi nel secondo trimestre 2015

Ancora positiva – ma con un trend in calo – l'andamento congiunturale relativo al secondo trimestre dell'anno per ciò che riguarda le imprese modenesi sino a 50 dipendenti. Situazione settoriale in chiaroscuro: continua la crescita a doppia cifra per la meccanica, male invece agroalimentare e maglieria. Incertezze anche sul biomedicale.

Modena, 12 agosto 2015. Con il quarto segno più consecutivo è arrivata ad un anno la fase congiunturale positiva delle piccole e medie imprese manifatturiere modenesi. Certo i ritmi della crescita non sono feroci, come testimonia il modesto +2% messo a segno nel trimestre aprile-giugno, ma il dato è comunque positivo, così come positiva è la tenuta del fatturato, che rispetto ad un anno fa cresce dell'1,8%. L'export scende al 20,4% del fatturato, a conferma del fatto che l'andamento favorevole è sostenuto anche da una piccola ripresa del mercato interno. A fare da traino, comunque, è ancora la domanda estera, come dimostra l'andamento degli ordinativi: +8,8 quelli oltreconfine, +0,5 quelli interni

 

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SI CONSOLIDA LA CRESCITA
A ogni buon cosnto, si tratta di un altro passo in più nel tentativo di ritornare ai livelli pre-crisi, che comunque rimangono ancora lontani.

 

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I SETTORI
Valori medi positivi, ma alcune situazioni non proprio allegre, nel panorama manifatturiero delle piccole imprese modenesi. Ai dati positivi che arrivano dalla meccanica e dall'elettronica, si contrappongono quelli negativi di settori importanti come l'agroalimentare e la maglieria. Segno meno anche per la ceramica e, un po' a sorpresa, per il biomedicale. Nel dettaglio gli andamenti settoriali (ciascun valore fa riferimento alla variazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).

ALIMENTARE

Se ne primo trimestre la situazione nel comparto aveva tenuto, questa volta, assieme al fatturato, cede pure la produzione. Una situazione di difficoltà che si rispecchia anche nell'andamento dell'export, che schizza al a6,3% del totale (contro il 7,6% del primo trimestre).

MAGLIERIA

Sembra rallentare la corsa al ribasso del comparto, che configura in particolare la produzione in conto terzi. Le prospettive, però, non sembrano delle migliori, almeno ad osservare la dinamica degli ordinativi.

ABBIGLIAMENTO

Situazione decisamente migliore per l'abbigliamento, dove si concentra il conto proprio della filiera della moda modenese. Particolarmente positiva la ripresa del fatturato e le attese sull'export, che a fine giugno era attestata al 6,2% del fatturato totale.

CERAMICA

Brusco calo il settore della ceramica, rappresentato prevalentemente dal cosiddetto terzo fuoco, che retrocede sia in termini di produzione che di fatturato. Unica parentesi favorevole l'export, che supera la barriera del 10% del fatturato.

PRODOTTI IN METALLO

Sostanzialmente stabile il comparto della meccanica pesante, che vede aumentare ulteriormente la quota di fatturato estero (14,2%). Una congiuntura che pare confermarsi anche nell'immediato futuro.

MACCHINE E APPARECCHI MECCANICI

Continua impetuosa la fase di crescita del comparto principe del manifatturiero geminiano, che accelera. Si tratta di un'indicazione importantissima per la manifattura modenese, visto che la meccanica rappresenta la cerniera dei vari distretti della nostra economia. La quota del fatturato estero cresce ancora, avvicinandosi al 40%, anche le attese per gli ordinativi sono più che favorevoli.

BIOMEDICALE

Una flessione che stupisce ma non preoccupa, quella del biomedicale, che continua ad essere un comparto estremamente dinamico, soprattutto sui mercati esteri, come dimostra il fatturato oltreconfine, che cresce ancora raggiungendo quota 61,7% del totale, il record nella serie storica datata 2007.

APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE

Buoni segnali continuano ad arrivare dal comparto dell'elettronica, magari ancora non molto rappresentativo, ma certo estremamente attento all'innovazione e piuttosto propenso all'export, che nel secondo trimestre dell'anno è rimasto attorno al 10% del totale.

LE CONSIDERAZIONI DI CNA.
"Sembra subire un rallentamento la fase di decisa crescita che, nei sei mesi precedenti all'ultimo trimestre, aveva caratterizzato l'andamento economico delle piccole e medie imprese modenesi", fa notare l'Ufficio Studi di CNA. Rallentamento che però non appare preoccupante, ma piuttosto fisiologico, visto il precedente – questo sì al di là di ogni più rosea aspettativa – del primo trimestre.
Quello che invece è fonte di perplessità è l'andamento in chiaroscuro di alcuni compaarti, l'agroalimentare – che evave meglio di altri superato gli anni della grande depressione" – e la maglieria su tutti.

"Al solito – commenta Umberto Venturi, presidente dell'Associazione modenese – regna sovrana l'incertezza, l'impossibilità di impostare un futuro a lungo termine, clima che impatta maggiormente sulle piccole e medie imprese e che rallenta gli investimenti, in capitale sia tecnologico che umano. Un contesto aggravato dalla situazione cinese".
Una realtà, quelle delle pmi, ancora in attesa di buone nuove sul fronte della riforma fiscale. "Non vi è traccia – continua Venturi - dei provvedimenti che le piccole e medie imprese si attendono dall'attuazione della Riforma fiscale, quali il riordino dei regimi impositivi, l'introduzione del regime di cassa per i soggetti in contabilità semplificata, la ridefinizione del nuovo regime forfetario, la definizione dell'autonoma organizzazione ai fini dell'Irap".

(in allegato le tabelle e gli indicatori di settore)

Mercoledì, 12 Agosto 2015 16:15

Scandiano, Irpef progressiva e tasi al ribasso

Sui Tributi il Comune conferma l'Irpef progressiva, rivede verso il basso la Tasi, continua a non applicare la Cosap sulle distese estive

SCANDIANO – L'ultima seduta del Consiglio comunale di Scandiano, oltre ad alcune novità riguardanti la TARI (con un impegno diretto del Comune per contenere al minimo l'aumento previsto da Atersir, e agevolazioni per le imprese), ha visto l'approvazione del nuovo regolamento sull'Irpef. Spiega il Sindaco Alessio Mammi: "Il nuovo regolamento prende atto che da quest'anno per la prima volta a Scandiano si è scelto di introdurre l'Irpef progressiva, che rappresenta a nostro giudizio un importante strumento di maggiore equità, in quanto rispetto alla precedente aliquota unica per tutti i redditi, 0,55%, siamo passati ad una rimodulazione che, ricordo, su un totale di poco più di 15 mila contribuenti ha visto una diminuzione dell'imposta per circa 10.200 contribuenti con un reddito tra 10.000 e 28.000 euro, la stessa aliquota dello scorso anno per circa 4200 contribuenti (esenti fino a 10.000 e ancora allo 0,55% per i redditi tra 28.000 e 55.000 euro), ed aumentata solo per circa 900 contribuenti (passando dallo 0,55% al 0,8% per i redditi sopra i 55.000 euro). Questa rimodulazione dell'imposta è stata confermata con il nuovo regolamento, è una innovazione in cui crediamo fortemente e che ha ricevuto un apprezzamento trasversale".

Prosegue Mammi: "Abbiamo anche adottato alcune modifiche all'aliquota del Tributo sui servizi indivisibili (Tasi), ritoccandola verso il basso di un punto: in questo modo tutte le imprese del territorio pagheranno uguale o meno rispetto all'anno passato, per nessuna impresa è previsto un aumento. Nella variazione di bilancio che è stata ugualmente approvata nell'ultima seduta, viene confermato che il Comune di Scandiano non applica la Cosap sulle distese estive degli esercizi pubblici: una scelta che va nella direzione di mantenere vivo e attrattivo il centro. Infine segnalo che è stato approvato anche il nuovo regolamento per la riscossione coattiva delle entrate comunali. Questo regolamento prevede che per tutte le imposte comunali, verso chi si trova in obiettiva difficoltà nei pagamenti, possa essere applicata la rateizzazione, arrivando fino a 48 rate mensili. L'accesso a questa opportunità è ovviamente legato ad una serie di requisiti che dimostrino la situazione di reale difficoltà economica, ma è sicuramente un modo di andare incontro a queste persone".

Mercoledì, 12 Agosto 2015 16:05

Castelnovo Monti, energia solo da rinnovabili

Il Comune di Castelnovo Monti  usa solo energie rinnovabili per l'illuminazione pubblica e dei propri edifici

CASTELNOVO MONTI – Il Comune di Castelnovo Monti ha ottenuto nei giorni scorsi la certificazione che attesta la provenienza da fonti rinnovabili del 100% del proprio fabbisogno elettrico, ai sensi della Deliberazione dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas – ARG/elt 104/11.

In pratica, per gli impianti di Illuminazione Pubblica e gli Edifici di proprietà, il Comune utilizza energia elettrica verde, acquistandola attraverso il consorzio CEV, così da evitare l'immissione in atmosfera di gas climalteranti.

Spiega l'Assessore all'Ambiente, Chiara Borghi: "Si tratta di un traguardo importante visto l'impegno intrapreso verso la sostenibilità energetica. Cercare di limitare lo spreco energetico e il consumo rappresenta un'importante risposta soprattutto in un luogo come il nostro, di forte rilevanza paesaggistica e ambientale. Siamo certificati Emas e le nostre politiche ambientali sono tutte indirizzate a una sostenibilità a 360 gradi a partire dai rifiuti, le energie alternative, la mobilità oltre che nel turismo visti i nuovi percorsi escursionistici. Inoltre in tempo di crisi non è certamente da trascurare l'aspetto economico: si tratta di interventi che comportano risparmi notevoli e dunque nuove disponibilità da investire in altro".

Socio del Consorzio per l'energia CEV dal 2014, Castelnovo ne' Monti ha evitato sino ad oggi di immettere in atmosfera 1.147,37 t di CO2 calcolate sulla base dei consumi annuali dell'Ente.

Inoltre, insieme agli altri 1146 Enti Soci del Consorzio CEV (fra cui più di 1000 Comuni), Castelnovo ha contribuito a risparmiare oltre 3.005.133,87 t di CO2 con il solo acquisto dell'energia elettrica.

All'attività virtuosa dell'Ente si aggiunge la partecipazione di un dipendente comunale al Corso di Formazione on-line del "Referente per l'energia", organizzato da CEV in collaborazione con l'ENEA. Il Corso, realizzato con modalità di Formazione a Distanza, ha consentito al Comune di dotarsi di figure professionali qualificate a gestire tutte le complessità e le opportunità del settore per promuovere una nuova cultura dell'energia.

Aderendo al Consorzio CEV, Castelnovo ne' Monti si è fatto promotore di best practice che anche i cittadini possono imitare, impiegando energia verde per il proprio fabbisogno e migliorando l'efficienza energetica delle proprie abitazioni.

Il Comune con le azioni intraprese garantisce importanti risparmi e contribuisce ad abbattere i costi d'acquisto dell'energia, rispettando i principi di un sviluppo sostenibile che riguarda l'ottimizzazione delle risorse economiche oltre che delle risorse energetiche.

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