La campagna bieticolo saccarifera 2016 avrà una durata di 100 giorni e vedrà 4.100 aziende agricole conferire agli stabilimenti di Minerbio e Pontelongo oltre 2 milioni di tonnellate di bietole coltivate su 33.000 ettari

Bologna, 28 Luglio 2016 – COPROB – Cooperativa Produttori Bieticoli – dal 2016 diventa l'unico produttore di zucchero certificato 100% italiano a dimostrazione che la filiera bieticolo saccarifera nazionale è attiva.

La campagna saccarifera ha preso il via il 26 luglio nello stabilimento di Minerbio (BO), cui seguirà Pontelongo (PD) il 1 agosto. Gli zuccherifici della Cooperativa saranno chiamati a lavorare gli oltre 2 milioni di tonnellate di barbabietole provenienti da 33.000 ettari coltivati da soci e produttori conferenti della Cooperativa.

Il miglioramento della professionalità degli agricoltori, supportato da quello delle pratiche agronomiche e della genetica, sta costantemente avvicinando le nostre produzioni alle medie nord europee e in questa campagna sono ulteriormente avvantaggiate da un andamento stagionale favorevole alla coltivazione della bietola sia in fase primaverile che di inizio estate.

COPROB fornisce ai bieticoltori un'assistenza tecnica d'avanguardia supportata anche dall'acquisizione del know how tecnico di BETA – società di ricerca e sperimentazione in agricoltura.
"COPROB, grazie alla partecipazione diretta della base associativa, ha fatto fronte alle difficoltà di questi anni – afferma Claudio Gallerani, Presidente di COPROB – facendo leva sul senso di responsabilità sociale, ambientale ed economica per la difesa della filiera bieticolo-saccarifera nazionale."
"I nostri soci hanno continuato a credere nella bieticoltura e nella Cooperativa – prosegue Gallerani – ed oggi sono gli unici a garantire all'Italia la produzione di un ingrediente fondamentale per il nostro Paese e la sua industria agroalimentare ed intendono promuovere tutti quei valori distintivi ed importanti da trasferire ai consumatori e che caratterizzano "l'italianità" del proprio zucchero".

La Cooperativa, quindi, continua ad investire con importanti innovazioni nel settore sia sul piano agricolo che su quello industriale per migliorare le produzioni di zucchero, il risparmio energetico e la tutela ambientale perché intende garantire nel futuro, con costanza, l'approvvigionamento di zucchero 100% italiano, prodotto con pratiche serie e sostenibili, ad un comparto fondamentale per l'economia italiana come quello dell'industria agroalimentare, vanto nazionale nel mondo. Un vero Made in Italy non può infatti prescindere dalla presenza di tale ingrediente primario.
"COPROB è forte del sostegno della base sociale – ribadisce Gallerani – ed anche della dedizione dei propri collaboratori che hanno fatto fronte a un importante piano di ristrutturazione aziendale.
Oggi, tutti insieme, affrontiamo la cinquantaquattresima campagna – conclude Gallerani – pronti e fiduciosi di raccogliere risultati positivi, anche grazie ad una risalita del prezzo dello zucchero".


COPROB IN PILLOLE
COPROB associa circa 5.600 aziende agricole in Emilia-Romagna e Veneto e, con due stabilimenti attivi a Minerbio (BO) e a Pontelongo (PD), è l'unico produttore nazionale di zucchero. Attraverso la marca Italia Zuccheri, che commercializza il primo zucchero certificato "100% italiano", il Gruppo COPROB detiene una quota del mercato nazionale pari al 21%.

Dopo le avvisaglie dell'anno scorso, infatti, a partire dall'ultima vendemmia uno dei vini italiani più venduti al mondo è andato in crisi.

Per questo sei grandi produttori (Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio) hanno elaborato, condiviso e sottoscritto un documento di azioni e impegni con cui intendono valorizzare le produzioni di Lambrusco, tutelando il reddito dei loro soci. Poiché queste sei cantine lavorano complessivamente oltre 2,1 milioni di quintali di uva (cioè il 70 per cento dell'uva lavorata dalla cooperazione, la quale a sua volta trasforma il 90 per cento delle uve modenesi e reggiane) e producono oltre un milione di ettolitri di Lambrusco, si può affermare che le loro decisioni siano destinate a influenzare notevolmente il futuro del vino simbolo dei nostri territori.

«Negli scorsi anni il Lambrusco si vendeva bene, poi pian piano su qualche mercato ha iniziato a essere sostituiti da prodotti più economici. Qualche altro mercato, come Brasile e Russia, è andato perso per ragioni geopolitiche – spiega il promotore del documento Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara – Oggi ci troviamo con più Lambrusco di quanto il mercato possa assorbire, perciò i prezzi sono rapidamente crollati».

Nel documento le sei cantine cooperative propongono una serie di interventi per cercare di risolvere i problemi più immediati. Se la produzione sarà abbondante, si potrà stoccare dal 5 al 10 per cento del prodotto. Ciò significa che una parte del vino non sarà immediatamente commercializzata con la denominazione Lambrusco; in base all'andamento del mercato si deciderà se liberarlo, oppure declassarlo a vino da tavola.

Un prezioso aiuto per la raccolta dati e i controlli potrà venire dal Consorzio di tutela, da sempre impegnato nella valorizzazione del Lambrusco.
Per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto, le sei cantine cooperative applicheranno volontariamente vincoli più stringenti delle norme relative alI'Igp, le quali contengono misure non sempre efficaci contro le falsificazioni. «In qualità di produttori – dichiara Piccinini - sentiamo la responsabilità di garantire al consumatore la genuinità del Lambrusco che versa nel suo bicchiere».

Oltre a ciò, la Cantina di Carpi e Sorbara, Cantina di S. Croce di Carpi, Cantina Formigine Pedemontana, Emilia Wine di Scandiano, Cantine Riunite & Civ di Campegine e Cantina Sociale di S. Martino in Rio sono convinte che il Lambrusco non debba competere unicamente sul prezzo, ma essere promosso in modo più adeguato sui mercati puntando a costruirsi un'immagine di prodotto d'eccellenza.

«Forse anche per il Lambrusco è venuto il momento di valutare il passaggio dell'intera produzione a Dop. Questo – argomenta Piccinini – consentirebbe maggiori controlli e, quindi, garanzie a tutta la filiera, dal viticoltore al consumatore. Inoltre proteggerebbe più efficacemente la denominazione Lambrusco da attacchi come quello sferrato nei mesi scorsi dall'Ue, che voleva rivedere le norme sull'etichettatura delle denominazioni d'origine e aprire la strada a lambruschi prodotti in altri Paesi».

Da Sissa Trecasali (Parma) a Bari e Brindisi le sezioni di Ekoclub International, in collaborazione con altre istituzioni e associazioni o amministrazioni locali, si fanno promotrici e intervengono direttamente per salvaguardare l'ambiente.

Ekoclub international 3 agosto 2015 - -
Prosegue senza sosta l'attività delle varie sezioni locali a favore dei propri rispettivi territori.

A Sissa Trecasali (Parma), anche quest'anno la Associazione Nautica di Torricella, l'ATC PR2 e Ekoclub International si sono attivate congiuntamente per effettuare l'annuale pulizia dello "spiaggione" del Po a Torricella. Nella foto di Giuseppe Pastori alcuni momenti dei lavori.

Invece a Brindisi, alla presenza del Presidente dell'Associazione Onlus Ekoclub International (che da diversi anni collabora con il Consorzio A.S.I.) Rag. Clemente Carlucci è stato inaugurato l'impianto fotovoltaico nell'Invaso del Cillarese. Nell'occasione, come riportato da "Brindisilibera.it" sono stati presentati i nuovi progetti di valorizzazione dell'Invaso del Cillarese che dovrebbe passare presto dallo studio di fattibilità all'approvazione finale da parte della Regione Puglia.
All'evento, oltre al presidente Carlucci, erano presenti alla conferenza stampa il Presidente del Consorzio A.S.I. Marcello Rollo, La Sindaca Di Brindisi Angela Carluccio, l'Assessore Regionale al Turismo e sviluppo economico Loredana Capone, l'Assessore Comunale ai Lavori Pubblici Salvatore Brigante, dirigenti A.S.I., Consiglieri Comunali della maggioranza.

Nel Barese invece, Ekoclub Bari Sardo, in collaborazione Ogliastra Diving e i ragazzi di Ogliastra InForma hanno dato vita, domenica 24 luglio scorso, alla manifestazione "Ripuliamo il nostro Mare" 2016

Un programma intenso che, oltre al servizio di "pulizia", è stato affiancato da momenti educativi e formativi. Il programma realizzato:
- pulizia dei fondali limitrofi con l'ausilio di sub e barche
- la pulizia della pineta insieme ai bambini e all'associazione OgliastrainForma 

- laboratorio di riciclaggio insieme ai bambini e all'associazione OgliastrainForma.



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Ekoclub International -
Associazione nata negli anni 70 per ricostruire un modo corretto di vivere e pensare la natura. Fondata da profondi conoscitori dell'ambiente e delle sue più sane tradizioni , liberi da preconcetti e lontani da visioni disneyane. Assolutamente senza scopo di lucro e confermata tra le ONLUS, annovera tra i suoi iscritti diverse decine di migliaia di persone, con tendenza alla crescita. Attualmente il presidente è l'avvocato Fabio Massimo Cantarelli ed il vicepresidente dott. Roberto Lancini.
Fiore all'occhiello dell'associazione è l'oasi di Canneviè, che è lo sforzo maggiore profuso da Ekoclub per l'ambiente: un posto sicuramente da vedere e vivere. La differenza di Ekoclub da altre associazioni ambientaliste è la centralità dell'uomo rispetto all'ambiente e di conseguenza la sua possibilità di raccogliere i frutti vegetali ed animali della terra, con rispetto e per reale necessità.

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Domenica, 07 Agosto 2016 08:32

Ismea. Vino, tendenze e dinamiche recenti

Con luglio è stata archiviata anche la campagna 2015/2016, mentre tutto il settore ha lo sguardo attento sulla vendemmia che sta prendendo già il via in alcuni areali della Sicilia.

Da tener conto che la produzione del prossimo autunno dovrà essere messa a confronto con quella piuttosto abbondante del 2015 che, stando a dati Istat, ancora provvisori, ha superato del 14% quella dell'anno prima. Questo risultato colloca al primo posto l'Italia nel ranking dei produttori mondiali, superando la Francia, ferma a 47,8 milioni di ettolitri. Per la vendemmia che sta iniziando, ma che avrà il suo apice come sempre a settembre, le aspettative sono piuttosto ottimistiche nonostante le incertezze derivanti gelate tardive e dai problemi fitosanitari che hanno colpito alcuni zone.

Ancora troppo presto però per dare delle indicazioni numeriche che, invece, saranno prodotte da ISMEA grazie all'indagine di metà Agosto i cui risultato verranno diffusi dall'Ente nell'ambito della sua partecipazione all'Osservatorio del vino, nella prima settimana di settembre.
Ma al di là del primato "statistico" 2015, questa maggior produzione ha da subito condizionato negativamente i listini soprattutto nel segmento dei vini comuni, che proseguono in direzione opposta rispetto a quella dei vini di pregio.

(in allegato il rapposrto Ismea 4 agosto 2016)

Mercoledì, 03 Agosto 2016 15:47

Cereali e dintorni. Mercati in altalena

Dopo la chiusura in aumento dello sorso venerdi 29 luglio, la riapertura agostana registra un profondo ribasso.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 03 agosto 2016 -
Agosto si apre con una pesante negatività. Una perdita di valore ben superiore al recupero realizzato venerdi scorso, a dimostrazione della grande volatilità dei mercati delle materie prime.

cereal-2ago16


Le cause sono principalmente da ricercarsi nella volontà di liquidazione da parte dei fondi di investimento, mentre sembrano attenuarsi le influenze determinate dai timori di condizioni meteo avverse.

Se il mercato dei proteici si sgonfia, ieri il 2017 la farina di soia proteica quotava sui 355 euro alla tonnellata, sarà più conveniente avviare le fasi di ricopertura anche se difficilmente si toccheranno i livelli del periodo pre 8 aprile e, comunque, il punto più basso dovrebbe essere toccato nel corso del mese di settembre, salvo il caso di imprevisti di percorso e i dati USDA del prossimo 12 agosto.

Sul mercato interno è da segnalare la solita resistenza alla vendita da parte dei produttori di cereali, frenati e spaventati dalle basse quotazioni di orzo, grano e triticale. Per il mais si prevede una buona campagna di raccolta.

Riguardo al mercato dei bioenergetici sono in corso i primi tentativi di trinciatura dei precoci, che comunque si presentano bene. In questo periodo si stanno registrando rincorse a aree di raccolto nella consapevolezza che il seminativo dovrebbe risultare inferiore alle presumibili necessità.

Indicatori internazionali 02 agosto 2016


l'Indice dei noli è sceso a 650 punti, il petrolio scende nuovamente e segna 40,15$ e l'indice di cambio invece sale a 1,12011

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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E' in arrivo proprio in questi giorni nelle case dei nuovi consorziati di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano Modenese la lettera che spiegherà le ragioni del nuovo contributo nelle aree interessate dalle opere di bonifica. La redistribuzione dei costi sarà più equa e proporzionale all'azione reale e al beneficio delle attività del Consorzio che non introiterà un solo euro di più dal totale della contribuenza nel suo comprensorio.

Reggio Emilia, 3 Agosto 2016

L'applicazione delle nuove norme collettive che regolano i Piani di Classifica degli immobili (di cui recentemente la Regione Emilia Romagna ha dichiarato la conformità alle linee guida precedentemente emanate) introdotte a partire da quest'anno dai singoli Consorzi di bonifica emiliano-romagnoli tenendo conto delle diverse specificità presenti nei territori e con una maggiore omogeneità complessiva, hanno comportato l'acquisizione dello status di "nuovo consorziato" per 32.880 cittadini nell'esteso comprensorio di bonifica gestito dal Consorzio dell'Emilia Centrale. Uno status ottenuto per effetto del beneficio scaturito dalle molteplici attività svolte dall'ente per la sicurezza e salvaguardia della comunità e delle aree considerate.

Il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale infatti svolge concretamente le delicate ed essenziali funzioni di difesa idraulica, scolo, irrigazione, lotta al dissesto idrogeologico e tutela ambientale. Con il nuovo Piano di Classifica alcune zone, prima escluse dal contributo di Bonifica, sono entrate tra quelle soggette alla contribuzione perché gli immobili che vi sono compresi ricevono, (sulla base dei parametri del nuovo Piano di Classifica), significativi benefici delle attività del Consorzio, saranno invece escluse, per il motivo opposto
Fatto salvo che il Consorzio di bonifica non incrementerà di un euro e in alcun modo l'ammontare complessivo della complessiva contribuenza richiesta nella globalità del comprensorio in cui agisce, ha ritenuto doveroso comunicare, approfondire e sensibilizzare ai nuovi consorziati le ragioni e l'importo preciso per cui a partire dal mese di Settembre 2016 riceveranno per la prima volta l'avviso di pagamento.
I numerosi cambiamenti del territorio, i nuovi insediamenti urbani e produttivi, le repentine mutazioni climatiche comportano già un notevole impegno per garantire l'equilibrio idraulico di un comprensorio economicamente molto sviluppato, ma piuttosto fragile dal punto di vista idrogeologico e conseguentemente hanno imposto una diversa, più equa, aggiornata maggiormente proporzionale ripartizione dei costi sostenuti in base al beneficio goduto per poter far fronte alle necessità e alle criticità incombenti. L'acqua che cade a monte spesso ha pesanti ripercussioni a valle e pertanto una corretta gestione delle opere di bonifica per la difesa e lo scolo risulta sempre più fondamentale ed indispensabile anche in pieno centro cittadino, laddove l'azione dell'ente è meno visibile, ma non meno rilevante ed estremamente incidente sulla garanzia di sicurezza comune.

In concreto, le acque piovane che cadono nei centri di Reggio Emilia, Sassuolo e, in parte, di Fiorano Modenese, vengono inizialmente raccolte dal sistema fognario cittadino e successivamente sono immesse nella diffusa rete di canali ed impianti gestiti dal Consorzio, che quindi provvede a condurle, in taluni casi fino a oltre 40 km, al loro recapito finale nel Torrente Rodano o nel Fiume Secchia in Comune di Moglia (MN).

Questa attività di gestione delle acque meteoriche, condotta mediante trasporto a gravità o sollevamento meccanico, comporta oneri di manutenzione ed esercizio mutati nel corso del tempo e fino ad ora sostenuti da altri proprietari di immobili del comprensorio consortile. Inoltre, negli ultimi 20 anni il Consorzio ha realizzato nei territori dei Comuni di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano numerosi interventi per adeguare la propria rete scolante alle nuove portate del reticolo fognario, alcuni dei quali attualmente ancora in fase di realizzazione. Questi lavori, che hanno migliorato il grado di sicurezza idraulica anche dei centri cittadini per un costo complessivo di circa 6 milioni di euro, sono stati finanziati anche grazie ai contributi di bonifica versati dai consorziati proprietari di altri immobili.

Che cos'è il Piano di Classifica ?

Il Piano di Classifica è un documento fondamentale per definire l'entità del contributo che i proprietari di immobili all'interno del comprensorio consortile sono tenuti a versare per il funzionamento del Consorzio ed il conseguimento delle sue funzioni istituzionali, vale a dire la gestione delle reti di scolo, l'irrigazione dei terreni ed il presidio idrogeologico. I contributi sono calcolati per ogni immobile in modo proporzionale al beneficio, tratto dalle attività del Consorzio, determinato secondo i parametri tecnici ed economici del Piano di Classifica.

Dove può richiedere informazioni in merito:
Per qualsiasi richiesta di chiarimento Lei potrà contattare questo Consorzio al
NUMERO VERDE 800 235320 attivo da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.30 oppure inviare un messaggio di posta elettronica all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La invitiamo infine a consultare il sito internet del Consorzio ( www.emiliacentrale.it ) ed in particolare le Sezioni dedicata al nuovo Piano di Classifica e ai Contributi di bonifica dove potrà scaricare tutti i provvedimenti e la documentazione riguardanti tale strumento.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio di Bonifica Centrale)

 

Il mese di agosto si è aperto con il segno negativo per il latte spot. Dopo una poderosa scalata, durata ininterrottamente per 8 settimane, i listini del latte spot, con il mese di agosto, hanno ripreso a scendere. Fermi invece i listini del burro e della panna. Il "Parmigiano" ancora in fase positiva.

di Virgilio Parma 3 agosto 2016

LATTE SPOT Dopo una poderosa scalata, durata ininterrottamente per 8 settimane, i listini del latte spot, con il mese di agosto, hanno ripreso a scendere. Nonostante il consistente recupero il gap con l'anno precedente era ancora lontano dall'essere colmato (-17,4% relativamente al crudo nazionale). Nel specifico, alla borsa veronese, il latte crudo spot nazionale è stato registrato a 34,02 - 35,05€/100 litri di latte (-2,19%), il pastorizzato estero tra 32,99 e 34,02 (-2,99%) e infine il lo scremato pastorizzato estero tra 17,60 e 18,11€/100 litri di latte (-6,76%).

BURRO E PANNA La prima settimana di agosto ha lasciato inalterato i listini del Burro e della Crema, almeno per quanto riguarda la borsa milanese. Come era prevedibile invece il burro zangolato parmense ha raggiunto quota 1,60€ seguendo l'indicazione reggiana, la quale, a sua volta, nella settimana in corso si è adeguata allo stallo delle altre borse, Verona compresa.

Borsa di Milano 01 agosto: (=)
BURRO CEE: 3,05€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,20€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,20€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,0€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,72€/Kg. (=)
MARGARINA Luglio: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 01 agosto:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,68-1,72 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 29 luglio 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,60€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 02 agosto 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,60 - 1,60 €/kg.

GRANA PADANO Anche la prima settimana di agosto ha confermato il periodo di stasi del Grana Padano DOP. La borsa milanese ha perciò fissato i listini delle precedenti quotazioni. Tra 6,25 e 6,35 il valore del 9 mesi di stagionatura e compreso nella forbice tra 7,0 e 7,65 il 15 mesi di invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO E' invece cresciuto ancora il prezzo del Parmigiano Reggiano seppure limitatamente al 24 mesi stagionatura, quasi a voler confermare le previsioni di crescita che il neo presidente del "Consorzio", Alessandro Bezzi, aveva anticipato la scorsa settimana proprio dalle colonne del nostro giornale. Nello specifico il 12 mesi è rimasto fermo alle quotazioni comprese tra 8,25 e 8,60€/Kg, mentre il 24 mesi con un recupero di 5 centesimi si è collocato tra 9,40 e 9,80€/Kg.

 

 

Latte-spot-VR-lug16

(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

Non c'é più religione. Cereali, mercati confusi. Rimbalzo del Parmigiano Reggiano. Caccia e apicoltura. Farm Run tra turismo e sport. Alessandro Bezzi, ecco come vuole cambiare il consorzio del parmigiano reggiano. Parco Eolico, Cantarelli interviene su quello abruzzese. Costi dei mezzi agricoli.

SOMMARIO Anno 15 - n° 30 31 luglio 2016
1.1 editoriale Non c'é più religione
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Mercato ancora volatile e confuso.
3.1 Lattiero Caseario Leggero rimbalzo per il Parmigiano Reggiano
4.1 pomodoro OI Pomodoro: bio +42% rispetto 2015
4.2 montagna 2000 Montagna 2000 presenta i risultati al 30 giugno 2016
5.1 caccia Caccia. Parere favorevole in commissione a modifiche del calendario venatorio 2016/17
5.2 apicoltura Agricoltura. Apicoltura, approvato il programma triennale da 2 milioni
6.1 turismo e farm run FARM RUN. I servizi di accoglienza e ristoro per una gara originale e un soggiorno da ... ricordare.
7.1 cereali Cereali e dintorni. Mercati volatili e difficilmente interpretabili
8.1 ambiente energia Parco eolico. Cantarelli: un tributo non solo estetico alla necessità di produrre energia pulita.
8.2 birra e farm run Una valanga di schiuma sulla Farm Run 2016 a Noceto
9.1 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano, il nuovo presidente del Consorzio e i progetti in cantiere.
10.1 prezzi agricoli Ismea, costi di produzione stabilmente bassi a giugno
11.1 promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

Domenica, 31 Luglio 2016 10:23

OI Pomodoro: bio +42% rispetto 2015

Pomodoro da industria del Nord Italia. Cresce la produzione bio: + 42% rispetto allo scorso anno-

Parma 27 luglio 2016 - Cresce la produzione biologica del pomodoro da industria nel Nord Italia. I dati raccolti dall'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia mostrano un incremento di 548 ettari, dai 1.316 del 2015 ai 1.864 di quest'anno (+42%), delle superfici destinate alla produzione biologica con un lieve calo, rispetto al 2015, delle superfici totali.
Infatti le superfici a produzione integrata, ossia con un ridotto impiego di fitofarmaci e fertilizzanti, ricoprono nel complesso 36.730 ettari, in linea con le richieste del mercato.

Allo stato attuale la campagna 2016 fa registrare un lieve ritardo, di circa una settimana, rispetto alla programmazione abituale da imputare prevalentemente alle basse temperature di giugno, decisamente al di sotto delle medie stagionali, che hanno reso più complicata la maturazione del pomodoro, specie del precoce.

Dall'analisi dei contratti depositati all'Oi emerge che il 69% del pomodoro da industria del Nord Italia è coltivato in Emilia Romagna, il 21% in Lombardia, il 5% a testa in Piemonte e in Veneto.

IL QUADRO NAZIONALE

Nel frattempo in base ai dati resi noti dal Polo Distrettuale del pomodoro da industria del Centro Sud si stima che in Italia le superfici coltivate a pomodoro da industria siano complessivamente circa 68.500 ettari, con una riduzione di oltre il 6% su scala nazionale rispetto al 2015.

In allegato foto di campi con il pomodoro in fase di maturazione

Continua il percorso di risanamento e rilancio intrapreso dalla società che gestisce il servizio idrico integrato nelle valli del Taro e del Ceno.

Borgotaro 27 luglio 2016 - L'esercizio relativo al primo semestre 2016 per Montagna 2000 S.p.A. è da considerarsi in modo favorevole perché presenta valori positivi e incrementi rispetto alla fine dello scorso anno. Tiene conto di una serie di scritture che hanno inciso in modo significativo sul conto economico della società e che si possono così dettagliare: riconoscimenti mutui pregressi ai Comuni, incremento fondo svalutazione crediti e sconti sui fornitori. Al termine delle scritture contabili e al netto delle imposte, la società presenta un utile di 99.359,00 euro da giudicarsi con soddisfazione.

Da segnalare inoltre che la società dal mese di maggio è passata ad un nuovo gestore per la fornitura di energia elettrica verde che offre una tariffa energetica più conveniente e che garantirà meno spese. Il miglioramento dell'efficienza energetica degli impianti è in corso ed è stato avviato con l'individuazione, sul depuratore di Bedonia, di una prima fase di test pilota che potrà servire per guidare le scelte definitive sugli altri impianti.

È stata data grande importanza alle politiche di saving con la costituzione di un ufficio acquisti ed adottata una nuova procedura che ha come target principale un risparmio del 10% sul monte acquisti del 2015.

Continua inoltre l'opera di razionalizzazione dei costi e degli affidamenti attraverso l'internalizzazione di servizi precedentemente affidati a terzi e che oggi vengono svolti, in tutto o in parte, da personale interno senza costi aggiuntivi.
Grazie a questo percorso di risanamento, Montagna 2000 ritiene di liberare risorse sufficienti ad adempiere al piano d'ambito 2016-2019.

 

Sì da Pd e Sel, no da Ln e Fdi-An, astenuto M5s. Caselli: le modifiche si sono rese necessarie "per recepire accordi locali specifici sottoscritti in alcuni ambiti provinciali"

Parere favorevole in commissione Politiche economiche, presieduta da Luciana Serri, ad alcune modifiche introdotte al Calendario venatorio regionale per la stagione 2016/2017. Hanno approvato il provvedimento i gruppi Pd e Sel, hanno espresso voto contrario i gruppi Ln e Fdi-An, mentre si è astenuto il gruppo M5s.

Le modifiche al Calendario venatorio regionale, ha evidenziato l'assessore alla Caccia, Simona Caselli, si sono rese necessarie "per recepire accordi locali specifici sottoscritti in alcuni ambiti provinciali dai rappresentanti delle associazioni venatorie, di quelle agricole e di quelle ambientali nonché per adeguare il provvedimento ad alcune novità legislative nazionali".

Massimiliano Pompignoli (Ln) ha espresso perplessità su talune modifiche, invitando la Regione, "alla luce della sentenza odierna del Tar che ha rigettato l'ennesimo ricorso sull'uso dei telefonini da parte dei cacciatori, a eliminare dalla normativa regionale ogni riferimento in merito all'utilizzo del cellulare, come chiedono reiteratamente le associazioni venatorie, per evitare qualsiasi possibilità di ricorso".
Per Manuela Rontini (Pd) "il recepimento degli accordi locali specifici, come quello sottoscritto dai soggetti interessati in provincia di Ravenna, testimonia il rispetto della Regione per le peculiarità dei territori, come garantito in sede di approvazione del Calendario venatorio regionale 2016/2017". In merito all'uso dei telefonini da parte dei cacciatori, ha sollecitato i tecnici regionali "a emanare con rapidità una circolare di buon senso".
Tommaso Foti (Fdi-An) ha invitato la Regione a "inserire nella circolare il divieto dell'uso del cellulare unicamente nel momento della pratica venatoria e come richiamo per la selvaggina".
Per Gian Luigi Molinari e Barbara Lori (Pd), "solo l'abuso del cellulare, esplicitando nella circolare regionale unicamente i casi di utilizzo distorto, deve essere vietato e sanzionato".
(Bologna 27 luglio 2016 - Luca Govoni)


Marchetti (Pd): "La Regione da tempo attua interventi di sostegno e di indirizzo al settore apistico". Foti (Fdi-An) ha lamentato "l'assenza dell'assessore, del relatore di maggioranza e di una relazione"

Un programma triennale da due milioni di euro, di cui, già certi, 509 mila euro per l'anno in corso. È il piano di investimenti per l'apicoltura in Emilia-Romagna approvato dall'Assemblea legislativa con il sì di Pd e Sel, contrari Ln, M5s, Fi e Fdi-An, astenuta AltraER.
"Il programma- si legge nel testo della delibera- ha l'obiettivo di favorire lo sviluppo e il miglioramento qualitativo e quantitativo dei prodotti dell'apicoltura, delle condizioni economiche e di reddito degli operatori e delle produzioni agricole regionali, nel rispetto della tutela dell'ambiente e della salute dei consumatori.

La Regione Emilia-Romagna, ha specificato in Aula Francesca Marchetti (Pd), "da tempo attua interventi di sostegno e di indirizzo al settore apistico, anche per incentivare le produzioni biologiche e integrate. In regione operano attualmente più di 2.600 apicoltori, per un numero di alveari che annualmente, in media, è pari a circa 107.853. La produzione media è stimata in circa 2.900 tonnellate all'anno di miele".
Tommaso Foti (Fdi-An) ha lamentato "l'assenza dell'assessore, del relatore di maggioranza e di una relazione".
(Cristian Casali)

Teamreti Italia, la rete di imprese nata per la creazione, lo sviluppo e l'efficientamento delle Reti d'Impresa in tutti i settori, amplia la sua compagine puntando all'innovazione continua delle reti.

Tra le imprese new entries nuove punte di eccellenza in particolare nell'ambito Iot e tecnologie digitali avanzate per l'Industry 4.0.

Con questa operazione Teamreti Italia rafforza il ruolo di aggregatore espandendo il proprio raggio d'azione per sviluppare l'indotto economico, coinvolgendo sempre più eccellenze per coniugare innovazione e sviluppo.

Al suo attivo sono oggi 15 le realtà imprenditoriali, affiancate da professionisti e manager di rete accreditati che in divenire si posizionano sul mercato per mettere il loro know-how a servizio delle imprese.

Al gruppo delle Imprese fondatrici - Teamreti Srl, SeamConsulting Srl, Blue Lab Srls, Consulcert Srl, Immagica Comunicazione Srl, Imprenditore Online Srls, Consulenza&Reti S.r.l, Carlo Pignatari D.I, Davide Zanetti D.I. - si sono aggiunte le seguenti Imprese: ProcOut Srl, Ascari Business Consulting S.r.l, Letizia Pini Agenzia Relazioni Pubbliche e Comunicazione, D&C Design &Consulting Srl, 10 I Cube Srl, Tee1 Srl.

"I confini delle reti si ampliano aprendosi a continue contaminazioni tra startup, internazionalizzazione, finanza ordinaria e straordinaria, crescita manageriale, formazione specializzata, indirizzandosi soprattutto verso le nuove possibilità di sviluppo offerte dalle tecnologie digitali ", afferma Eugenio Ferrari, presidente dell'Organo Comune di Teamreti Italia.

"Ecco perché la nostra rete si amplia aggiungendo alle imprese fondatrici nuove realtà in grado di garantire questo tipo di know how altamente specializzato. Per le PMI italiane, con l'abbinamento tra tecnologia per lo sviluppo dei propri prodotti e le nuove opportunità offerte dall'organizzazione in Rete, si prospettano nuove possibilità di rilancio e di accesso ai nuovi mercati internazionali."

Sarà la prossima assemblea di ottobre a segnare lo spartiacque tra il passato e il futuro. Bezzi: "voglio portare a casa tutti gli associati".

di Lamberto Colla Parma (PR), 29 luglio 2016 -
Alessandro Bezzi, il nuovo presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, sembra avere le idee molto chiare circa la strada che il Consorzio deve intraprendere.

47 anni, sposato e con tre figli, Alessandro Bezzi è subentrato, il 9 maggio scorso a Giuseppe Alai alla guida del Consorzio che, molto probabilmente, genera il maggiore appeal in Italia e all'estero. Ed è proprio da questa forza, anche organizzativa, da "macchina da guerra" come lo etichetta Bezzi stesso, intende progettare, nel più breve tempo possibile, le fondamenta sulle quali consolidare e sviluppare il futuro del settore.

"Il compito che mi sono dato da presidente è quello di portare a casa tutti i nostri associati. Dobbiamo riportare nel nostro alveo tutto quello che è nel nostro sistema perciò avremo una assemblea già fissata a ottobre dove verrà portate avanti una riforma molto importante."

Non ha perso tempo il Presidente e, già dal giorno dopo la nomina, seguendo il principio che sono i primi 4-5 mesi quelli da sfruttare per disegnare l'impronta del cambiamento, ha promosso tutta una serie di incontri con tutti gli operatori mettendo sul tavolo i fondi che il consorzio ha da investire per promuovere dei progetti che vadano nella direzione delle convergenza degli interessi. Un tavolo rotondo promosso subito dopo Cibus per "fare il punto su Cibus e sul mercato".

Gli obiettivi nel mirino del Presidente sono: qualità e catene distributive.
"Dobbiamo collaborare - sottolinea Bezzi - con tutti perché, se una volta che siamo stati bravissimi a fare quella bellissima forma di formaggio e poi di là non abbiamo chi ce la commercializza e ce la paga, è inutile che stiamo qui a parlare: la collaborazione è una cosa fondamentale".

Sulla questione di mercato, in effetti, qualche problema ancora esiste e lo dimostra qualche operazione di compravendita che, nei giorni scorsi, ha fatto "chiacchierare" gli operatori per il prezzo particolarmente basso con il quale, una delle più importanti e aggressive catene distributive, è riuscita a accaparrasi il Parmigiano Reggiano.
"La questione di quella vendita, è una cosa che non è nella logica della commercio del nostro prodotto. Quella vendita online, rimarca Alessandro Bezzi, è stato un esempio che, probabilmente dalla parte loro l'avranno presa in positivo, non è sicuramente in positivo da parte di chi gli ha venduto il prodotto."

Al di là dell'episodio il prezzo "della grande distribuzione, secondo me, dovrebbe avere lo spazio per riconoscere qualcosa in più ai commercianti, il che vuol dire che anche noi avremmo lo spazio per ottenere qualcosa in più."

In sostanza, nonostante la crisi del settore lattiero caseario, il Parmigiano Reggiano ha tutti i presupposti per poter aumentare ancora un po'. "Non salti mortali" ma prezzi sufficientemente stabili per offrire agli allevatori quella indispensabile tranquillità per operare al meglio.

"Io sono molto ottimista. Abbiamo fatto delle politiche molto centrate, prosegue Bezzi, i piani produttivi, il disciplinare, abbiamo messo in pista delle cose che stanno andando molto bene. Il mercato è ancora a nostro favore, in una contingenza, in un settore lattiero caseario che, in tanti anni che rappresento il settore, non avevo mai visto. Perciò avere un mercato tendenzialmente positivo in un contesto come stiamo vivendo adesso, mi autorizza a pensare che siamo veramente il numero uno."
"Noi ci troviamo oggi con un prezzo che ha ancora un margine per poter salire. Abbiamo un export che tira, i consumi vanno bene e leggo che mese per mese c'è un incremento del nostro prodotto. A livello nazionale abbiamo cambiato strategia e abbiamo fatto un progetto importantissimo che coinvolge Operatori, GDO e Consorzio. Un progetto fatto e mirato con un discorso pubblicitario e vendita sul posto."

Altra scelta importante è stata l'istituzione della "Commissione Marca". Un progetto che possa andare "a mordere sempre più fette di mercato", facendo convergere nel progetto idee e finanza.
"E' un progetto operativo, prosegue Bezzi, e nei prossimi giorni partiranno le lettere ai commercianti ai quali chiediamo la loro adesione. Sono convinto che è un progetto sul quale vorranno montare su tutti. Se il progetto funziona, come io penso, abbiamo spazio per inserirlo nel piano quadriennale che andremo a proporre alla assemblea di ottobre"

Insomma a ottobre, se l'Assemblea l'approverà, il Consorzio del Parmigiano Reggiano verrà sottoposto a una vera e propria riforma che lo lancerà, ancor più, nell'olimpo delle istituzioni maggiorente influenti nel contesto lattiero caseario.

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Anche nel mese di giugno, i costi per la produzione agricola risultano essere complessivamente inferiori rispetto a quelli sostenuti dagli agricoltori e allevatori nazionali nel 2015.

Roma, 28 luglio 2016
E' quanto emerge dall'indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione elaborato dall'Ismea, che assume nel mese in esame valore pari a 105,1 (base 2010 = 100) evidenziando a una flessione di 1,8 punti percentuali su base annua a fronte di una tenuta rispetto a maggio.

Sul calo tendenziale pesa il corso deflativo dei prodotti energetici, che cedono a giugno il 10,5% su un anno fa, malgrado la ripresa mostrata negli ultimi due mesi, di riflesso al lieve incremento del prezzo del petrolio.

Risultano in calo, sempre su base tendenziale, anche le voci dei fertilizzanti e dei fitosanitari (rispettivamente -2,5% e -1,2%), mentre, con riferimento alle spese sostenute dagli allevatori, si evidenzia una lieve riduzione dei mangimi (-0,6%) a fronte di un moderato incremento dei capi di allevamento (+1,3%).

Sono soprattutto le aziende del settore vegetale a trarre vantaggio della riduzione dei prezzi degli input produttivi: il confronto con i costi sostenuti l'anno scorso rimane infatti favorevole (-3,3% rispetto a giugno 2015), anche se la dinamica mensile fa registrare una lieve crescita (+0,3%). Significativo il risparmio per le imprese specializzate in cereali e in semi oleosi, che beneficiano di una contrazione dei costi del 4,3%, per entrambe, su base annua. Nel complesso gli allevatori sono interessati solo da una riduzione annua dei costi più moderata (-0,5%).

Con il dato di giugno, infine, la variazione acquisita dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per l'intero 2016 resta in territorio negativo: il confronto con il dato medio 2015 si porta al meno 1,1% per l'indice generale e a meno 2,2% per le coltivazioni. Resta pressoché nulla (-0,2%) la variazione acquisita calcolata per l'indice per i prodotti zootecnici.

(allegato documento Ismaea 28 giugno 2016)

 

Il presidente Bonaccini: "Già 250 nuovi posti di lavoro, nella nostra Motor Valley uno dei marchi più straordinari al mondo". La visita insieme al CEO Stefano Domenicali: "Lo ringrazio per avermi fatto toccare con mano l'avanzamento dei lavoro degli stabilimenti in cui verrò prodotto il nuovo Suv, per il quale sottoscrissi l'accordo con il premier Renzi e Wolkswagen".

Bologna, 28 luglio 2016

"Ringrazio di cuore il CEO Stefano Domenicali e i suoi collaboratori per avermi fatto toccare con mano l'avanzamento dello stato dei lavori dei nuovi stabilimenti in cui verrà prodotto il nuovo Suv della Lamborghini, per il quale sottoscrissi l'accordo con il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e Audi, che ha già permesso di creare 250 nuovi posti di lavoro e altrettanti ne creerà a regime". Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha visitato questa mattina la sede della Lamborghini a Sant'Agata Bolognese, in provincia di Bologna, dove è stato accolto dal Chief Executive Officer, Stefano Domenicali. Con lui il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Andrea Rossi.

Automobili Lamborghini è uno dei gruppi che più ha deciso di investire in Emilia-Romagna, con la produzione di un nuovo modello di lusso a Sant'Agata Bolognese, il SUV Urus. Il progetto comporta l'incremento della superficie produttiva coperta da 80mila a 150mila metri quadrati, con la realizzazione di nuove linee e un nuovo centro logistico e il potenziamento della attività di ricerca e sviluppo, oltre a un forte impatto occupazionale e sull'indotto. Progetto, come è stato ribadito oggi, reso possibile grazie a tutte le parti in causa: il Gruppo Volkswagen con Audi AG, azionista di Lamborghini, il Ministero dello Sviluppo economico, Invitalia (Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa), le organizzazioni sindacali, il team Lamborghini e la Regione Emilia-Romagna.

Lamborghini rientra poi fra le 17 aziende e grandi gruppi industriali che, attraverso il primo bando regionale sull'attrattività di impresa, sono pronte a investire in Emilia-Romagna 611 milioni di euro per 1.600 nuovi posti di lavoro, progetti ai quali sono destinati dalla Regione quasi 67 milioni di euro.

"La visita di oggi- sottolinea ancora il presidente Bonaccini- mi ha permesso anche di visitare la fabbrica e il bellissimo Museo che sono oggi parte integrante della Motor Valley, uno dei fiori all'occhiello della nostra regione che con Lamborghini può fregiarsi di uno dei marchi più straordinari al mondo".

visita Lamborghini1

(Fonte: ufficio stampa ER)

Mercato sempre volatile e confuso, mercoledi sera il mercato ha dato segni di recupero specie sul comparto soia. Previsioni meteo confermano temperature medie sopra la medie e scarse precipitazioni.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 28 luglio 2016 -
Le ragioni sono sempre da ricercare nelle previsioni del tempo che persistono nell'indicare, relativamente al Mid West, temperature sopra le medie stagionali e scarse precipitazioni. A questo si aggiungano gli acquisti della Cina e il desiderio dei fondi di marginalizzare.

Cereali-28lug16


Sul mercato nazionale occorre segnalare il perseverare di una certa resistenza al vendere da parte dei produttori di cereali, frenati dalle basse quotazioni, di orzo, grano, triticale.

Il mercato dei cruscami continua il suo cammino al rialzo ma si sta avvicinando alla soglia di resistenza/sostituzione a 130/135 euro alla tonnellata.
L'imminente campagna maidicola sta promettendo bene e sembrerebbe scongiurato l'incubo tossine.

I prezzi bassi dei cereali tendono una mano alle filiere zootecniche che, come è noto, stanno vivendo una profonda crisi, seppure un più consistente sostegno potrebbe arrivare nel periodo pre autunnale (settembre-ottobre) per effetto di un auspicabile ridimensionamento dei proteici. A incidere sulle perplessità resta comunque l'incognita del tasso di cambio Euro/Dollaro che potrebbe essere condizionato anche dalle imminenti elezioni statunitensi.

Per il mercato delle bioenergie, in corso di trinciatura sui precoci, sembra che le cose possano andare per il meglio e si registra una corsa all'accaparramento di aree di raccolto, nella consapevolezza che la superficie investita sia inferiore alle attese.

Indicatori internazionali 28 luglio 2016


l'Indice dei noli è sceso sensibilmente a 679 punti, il petrolio è sceso ancora a 42,10 $ e l'indice di cambio è risalito a1,10834

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 27 Luglio 2016 15:59

Carpi, correntista premiato da UniCredit

Partecipando al concorso "Rinnovo Smart", un correntista UniCredit ha vinto una polizza auto del valore di 1000 euro. 
La premiazione nella sede centrale di Piazza Martiri, a Carpi.

Modena, 27 luglio 2016

Ha partecipato al concorso "Rinnovo Smart" e il suo nome è stato estratto tra le migliaia di concorrenti in tutta Italia. Così Aurelio Gavioli, correntista UniCredit di Carpi dal 2008, si è aggiudicato una polizza auto del valore di 1.000 euro. La consegna del voucher vincente è avvenuta presso la sede UniCredit di Piazza Martiri alla presenza dell'Area Manager, Letizia Sandri.

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Mercoledì, 27 Luglio 2016 08:36

Leggero rimbalzo per il Parmigiano Reggiano

Latte e derivati ancora in crescita mentre le creme cedono qualche centesimo. Il Latte spot, nonostante il recupero delle ultime 10 settimane sconta ancora un ampio gap rispetto alle annate precedenti.

di Virgilio Parma 27 luglio 2016

LATTE SPOT Nuova settimana positiva del latte spot seppure il tasso di crescita sia risultato sensibilmente inferiore alle precedenti quotazioni (+0,29%). Un percorso di risalita che, nonostante i positivi risultati, mantiene un gap negativo rispetto all'anno precedente (-17,51% media mese). 29,41€/100 litri di latte la media registrata in questi primi sette mesi, molto inferiore al 2015 (35,74€) e ancora lontanissima dalle medie del 2014 e 2013 che quotavano rispettivamente 41,38 e 46,62€/100 litri di latte.

BURRO E PANNA Altri 8 centesimi recuperati dal burro che conferma il trend di crescita delle ultime settimane.
Cede invece 2 centesimi la Crema a uso alimentare quotata a Milano e altrettanto registra la Panna veronese. Raggiunge soglia 1,52€/kg lo zangolato parmense ma con una proiezione verso 1,60€/kg, valore già raggiunto ieri mattina alla borsa merci di Reggio Emilia.
Borsa di Milano 25 luglio: (+)
BURRO CEE: 3,05€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,20€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,20€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 2,0€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,72€/Kg. (-)
MARGARINA Luglio: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 25 luglio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,68-1,72 €/Kg. (-)

Borsa di Parma 22 luglio 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,52€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 26 luglio 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,60 - 1,60 €/kg.

GRANA PADANO Fermi alle quotazioni precedenti i listini del Grana Padano che, per pochi centesimi, registra una media annuale ancora leggermente superiore al 2015. 6,43 €/kg contro i 6,39 del 2015 è la media del 9 mesi di stagionatura, mentre 7,45 contro 7,40 la media annua del 15 mesi di stagionatura, come risulta dall'analisi delle quotazioni della borsa di Milano.

PARMIGIANO REGGIANO Leggero rimbalzo per il Parmigiano Reggiano che, alla borsa comprensoriale di Parma, registra un intervallo di prezzo tra 8,25 e 8,60€/kg per il 12 mesi e tra 9,35 e 9,75€/kg relativamente al 24 mesi di stagionatura. Un incremento che porta la media annuale (8,45€/kg) a recuperare un sensibile +10,45% rispetto al 12 mesi del 2015. Il 24 mesi registra un incremento leggermente inferiore fermando la media annuale a 9,46€/kg e segnando un incremento sull'anno precedente pari al 7,18%.

Latte-spot-VR-lug16

(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

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Mercato sempre volatile per non dire "confuso". L'estate è ancora lunga e le sorprese possono arrivare. E' opinione diffusa che, con l'avvicinamento del raccolto USA, il mercato possa e ridimensionare i valori.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 luglio 2016 -
Venerdi scorso il comparto soia era in forte flessione negativa con la farina in perdita di -15$ e chiusura definitiva a meno 5,80 dollari mentre il seme da -40 cent, per bushels a -26. Esempi che dimostrano come il mercato stia affrontando una soglia di resistenza.

Del resto l'estate è ancora lunga e le sorprese possono arrivare anche se, fondamentalmente, merce non ne manca ed è opinione diffusa che, con l'avvicinamento del raccolto USA, il mercato possa e debba ridimensionarsi nei valori.

Sul mercato interno occorre segnalare la resistenza alla vendita da parte dei produttori di cereali, frenati e spaventati dalle basse quotazioni, di orzo, grano, triticale. Il mais pur riscontrando una quotazione più alta si sta "afflosciando" trascinato dal grano. E' perciò prevedibile che si separeranno due distinti mercati: quello per uso zootecnico che si appesantirà con l'arrivo di molta merce estera e quello invece di qualità superiore che tenderà a rinforzarsi.
Nessuna nuova per l'orzo se non che per quello pesante che sulla nuova campagna difficilmente arriverà dalla Francia. Il mercato dei cruscami continua il suo cammino al rialzo e si prevede una soglia di resistenza a 130/135 euro alla tonnellata. Oltre tale limite si scontrerebbe con i cereali minori. Per le polpe attesa della nuova prossima campagna e merce sui porti a 180 euro tonnellata, buccette di soya sempre ben tenute.
Per i proteici chi deve muovere acquisti sul breve periodo potrebbe approfittare di questi cali mentre sul medio e lungo è diffcile ipotizzare una tendenza attendibile anche in forza delle fluttuazioni del cambio.

Riguardo al mercato dei bioenergetici, cruscami sempre più cari e semola umida contingentata. Sono in corso i primi tentativi di trinciatura dei precoci, che comunque si presentano bene.
Si stanno rendendo sempre più evidenti le ricadute negative dei dettami della G.U. del 18/04/16 che hanno escluso l'uso di diversi prodotti di derivazione industriale del comparto agro alimentari. Ne consegue che attualmente si registra un eccesso di bucce di cacao, pane, pasta residui veri di queste industrie che devono ritrovare la via dell'alimentazione zootecnica.

Indicatori internazionali 25 luglio 2016


l'Indice dei noli è risalito a 718 punti, il petrolio scende ancora e segna 44,15$ e l'indice di cambio scende ancora a 1,09695

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Tra vulnerabilità, instabilità sociale e realtà distorta. Cereali e dintorni, mercati nervosi. Pomodoro, i nuovi vertici dell'OI Pomodoro. Zika e i casi in Svizzera. Ekoclub International. Emilia Romagna e Argentina sempre più vicine. Prezzi Agricoli e deflazione accentuata.

SOMMARIO Anno 15 - n° 29 24 luglio 2016 (allegato file scaricabile in pdf)
1.1 editoriale Tra vulnerabilità, instabilità sociale e realtà distorta
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Mercati nervosi e i fondi vanno all'incasso
3.1 Lattiero Caseario Formaggi DOP stabili.
4.1 pomodoro OI Pomodoro da industria. Alla guida i tre vicepresidenti.
4.2 cereali Cereali, Mercuri: soddisfazione per le risorse presentate al tavolo di filiera
5.1 clima e ttip Clima, si predica bene ma si razzola male
5.2 salute Zika, è allarme in Svizzera e non solo
7.1 ambiente Palazzolo, il workcamp quest'anno sarà coordinato dall'Ekoclub International
8.1 emilia romagna Agricoltura. Si rafforza la collaborazione tra Emilia-Romagna ed Argentina
8.2 latte crisi Calzolari. pacchetto anticrisi UE novità importante a disposizione del ministro Martina
9.1 prezzi agricoli Ismea, continua la discesa dei prezzi agricoli a giugno
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

Cibus-29-24lug16-COP

Dopo la scomparsa di Pier Luigi Ferrari saranno i tre vicepresidenti a guidare l'organizzazione interprofessionale del pomodoro del nord Italia.

Saranno gli attuali tre vicepresidenti Rossella Martelli, con il ruolo di vicario, Bruna Saviotti e Stefano Spelta a guidare l'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia nei prossimi mesi, a seguito dell'improvvisa scomparsa, lo scorso giugno, dell'ex presidente Pier Luigi Ferrari.

Da parte dei tre vice, come annunciato nel corso dell'assemblea dell'OI, l'impegno a portare avanti la gestione dell'organizzazione che conta oggi circa 2mila produttori agricoli e 29 stabilimenti di trasformazione per la lavorazione di circa 2,6 milioni di tonnellate di pomodoro ogni anno, metà della produzione italiana.

"Ci sarà il nostro massimo impegno – hanno dichiarato i tre vicepresidenti – per garantire l'attività ordinaria dell'OI nei prossimi mesi, almeno sino al prossimo autunno quando, una volta terminata la campagna 2016 ai nastri di partenza proprio in questi giorni, sarà possibile convocare una nuova assemblea per l'elezione del nuovo presidente dell'OI".

L'intervento di Martelli, Saviotti e Spelta è stato preceduto dalle parole del commendatore Giuseppe Rodolfi in ricordo dell'amico Pier Luigi Ferrari, alla cui memoria è stato osservato un minuto di silenzio seguito da un applauso prima dell'inizio dell'assemblea.
"Pier Luigi è stata una persona saggia, onesta ed umile che ha operato, per tutta la sua vita, al fine di ottenere il bene degli altri – ha dichiarato Rodolfi -. La dimostrazione l'abbiamo avuta tutti noi in occasione della commemorazione funebre durante la quale notevole è stata la partecipazione e il raccoglimento per la scomparsa di una persona che si è resa utile a tanti. Personalmente lo ricordo come sindaco per anni di Borgotaro, paese per il quale ha svolto una funzione importantissima, e poi ancora per i suoi incarichi in Provincia di Parma, come vicepresidente, nella Comunità montana e in un'infinità di enti a scopo benefico. Ha assunto tanti incarichi, sempre in maniera disinteressata". Poi in merito al suo impegno nel settore del pomodoro Rodolfi ha aggiunto: "se oggi l'OI è diventata l'importante realtà che tutti noi conosciamo, molti meriti vanno proprio a Ferrari, il nostro primo presidente, che è stato una guida senza la quale forse oggi l'OI non ci sarebbe nemmeno. Dobbiamo mettercela tutta per salvaguardare questa organizzazione e farla crescere ancora, considerata la sua importanza nel settore agroalimentare italiano e nello specifico per la filiera del pomodoro del Nord Italia".

In copertina foto dei tre vicepresidente: da sinistra Saviotti, Martelli e Spelta.

Strategiche le azioni messe in campo per favorire il dialogo interprofessionale. Mercuri: "Abbiamo registrato un'apertura sulle nostre richieste specifiche di intervento urgente"

Roma, 20 luglio 2016. "Le risorse stanziate da Governo e Mipaaf sono un primo passo per affrontare, nel breve e medio periodo, le difficoltà del comparto cerealicolo nazionale, che sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili, specie per la fase agricola, con un abbassamento dei prezzi che si ripercuote anche sulle strutture intermedie. Siamo soddisfatti perché, tra le proposte presentate oggi al tavolo, sono state prese in considerazione molte delle richieste della cooperazione come la migliore organizzazione di filiera per la conclusione di accordi tra produzione e industria di trasformazione e un maggiore finanziamento a innovazione e ricerca, in merito alla quale le strutture cooperative possono fungere da partner per la divulgazione dei risultati".

Così il presidente dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Giorgio Mercuri, al termine del tavolo nazionale della filiera cerealicola convocato dal ministro Martina, che ha visto anche la partecipazione della coordinatrice del settore grandi colture dell'Alleanza delle Cooperative, Patrizia Marcellini.

"Strategiche – ha aggiunto Mercuri - anche le azioni messe in campo per favorire il dialogo interprofessionale e quelle per rendere più trasparente la formazione del prezzo attraverso l'istituzione della Commissione unica nazionale per il grano duro. Bene inoltre la sperimentazione di uno strumento assicurativo a tutela dei ricavi delle aziende agricole. Abbiamo registrato – ha concluso Mercuri - un'apertura sulle nostre richieste specifiche di intervento urgente come l'estensione della moratoria per i crediti agrari già prevista per altri comparti, un'accelerazione sull'erogazione dei contributi PAC 2015 e un impegno concreto sugli anticipi 2016".

Domenica, 24 Luglio 2016 10:15

Clima, si predica bene ma si razzola male

I negoziatori sull'accordo segreto del TTIP riuniti a Bruxelles stanno di fatto proponendo un testo che presenta scappatoie rispetto alla promessa fatta dai paesi del G20 di azzerare i sussidi ai combustibili fossili entro 10 anni.

di Virgilio, 20 luglio 2016 -
I negoziati europei del TTIP (Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti) continuano a fare discutere e questa volta in materia di clima. Secondo quanto è trapelato dagli incontri del 14esimo round di Bruxelles incentrato sull'energia, i negoziatori stanno di fatto proponendo un testo che presenta scappatoie rispetto alla promessa fatta dai paesi del G20 di azzerare i sussidi ai combustibili fossili entro 10 anni.

A rivelarlo è stato il sito specializzato rinnovabili.it su segnalazione del "The Guardian " che ha attentamente monitorato gli incontri di Bruxelles su uno dei più grandi segreti degli ultimi anni, quella proposta di Trattato di libero scambio che dovrebbe creare il più grande e appetibile mercato mondiale unendo USA e UE.

Alcuni passaggi del testo in discussione potrebbero permettere all'UE di continuare a sovvenzionare l'energia fossile. Una situazione che farebbe decadere le promesse sul clima stipulate alla COP21 di Parigi solo pochi mesi fa (dicembre 2015).

La sintesi dei punti contestati riportati da Rinnovabili.it

Le scappatoie sui sussidi alle energie fossili
Riguardo al taglio dei sussidi, la bozza riporta che ciò rappresenta obiettivo comune a UE e USA, ma è subordinato a "considerazioni sulla sicurezza delle risorse" e deve essere accompagnato da "misure per alleviare le conseguenze sociali associate con l'azzeramento dei sussidi". In pratica, il primo passaggio può essere impugnato dai paesi più dipendenti dall'energia fossile – che avrebbero così una scappatoia per non onorare i propri impegni sul clima – mentre il secondo passaggio potrebbe spalancare la porta a nuovi sussidi, stavolta mascherati adeguatamente.
Per Colin Roche di Friends of the Earth si tratta di una palese foglia di fico: "Prevenire la distruzione del clima dovrebbe essere la priorità numero uno, i sussidi ai combustibili fossili dovrebbero essere il nemico numero uno".

Il TTIP rende il commercio più importante del clima
Rispetto al secondo punto controverso, il Guardian riporta un passaggio dell'articolo 5 della bozza del capitolo sull'energia del TTIP, classificata come confidenziale e datata 23 giugno. Nel testo si legge: "Nello sviluppo dei sistemi di supporto pubblico, le Parti terranno in considerazione in modo appropriato il bisogno di ridurre le emissioni di gas serra e quello di limitare le alterazioni del commercio per quanto possibile".
L'equiparazione di clima e esigenze commerciali non è affatto un buon punto di partenza: tutto sta nell'interpretazione che ne verrà data. Certo una formulazione tale del testo del TTIP sembra escogitata ad arte per aprire vie di fuga dagli impegni sul clima, lasciando lo scettro al commercio e al modello imperante di crescita economica. La vaghezza del testo di sicuro non aiuta a ribaltare lo status quo.

(Fonti: Rinnovabili.it e The Guardian)

Roma, 18 luglio 2016. "Il pacchetto di aiuti messo a disposizione dall'Europa per sostenere l'agroalimentare ed in particolare il settore lattiero-caseario, con misure volte ad incentivare la riduzione della produzione, è una novità importante. Auspichiamo che i produttori europei scelgano con convinzione la strada del contenimento volontario della produzione di latte".

Così il coordinatore del settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative Italiane, Gianpiero Calzolari, commenta le notizie che arrivano da Bruxelles sul pacchetto di aiuti straordinari messo a disposizione dall'Europa per gli agricoltori, destinato soprattutto agli allevatori del settore latte per un totale di 500 mln di euro. Di questi, 150 mln costituiscono un fondo per incentivare la riduzione della produzione di latte, con un obiettivo di 1,4mln di tonnellate in meno a livello europeo.

"I 21 milioni destinati dall'Europa all'Italia per i settori del latte e dell'allevamento, unitamente ai 10 milioni già stanziati dal nostro Paese e ad altre risorse che potranno arrivare – ha detto Calzolari -, potranno consentire di mettere in atto un piano di interventi decisamente importante, a condizione che non si tratti di un'iniziativa una tantum ma rappresenti l'avvio di una programmazione pluriennale della produzione europea del latte, gestita dai produttori in forma aggregata. Per questo occorre valutare attentamente le linee di intervento. La cooperazione – ha concluso Calzolari - è a disposizione del ministro Martina per valutare assieme come ottimizzare al meglio le risorse disponibili, finalizzandole ai risultati attesi e non a mera elargizione".
(Fonte Alleanza Cooperative)

AVD Reform, l'azienda di Noceto specializzata negli integratori alimentari, si prepara alla internazionalizzazione. Ricerca e risorse umane qualificate sono i principali fattori di successo dell'impresa parmense.

di Lamberto Colla Noceto (PR), 24 luglio 2016 -
La nutraceutica è la scienza che si riferisce allo studio di alimenti che si suppone abbiano una funzione benefica sulla salute umana. Dal 1989, quando il neologismo fu coniato dal dottor Stephen DeFelice, di strada ne è stata percorsa al punto tale da essere entrata nel lessico quotidiano.

Gli alimenti funzionali (cibi che presentano proprietà benefiche) stanno vivendo un periodo di particolare splendore sull'onda di un crescente interesse del consumatore verso la salute e il benessere inteso come fattore preventivo piuttosto che curativo. Ma anche dal punto di vista curativo l'orientamento verso i prodotti "naturali" e l'esplorazione di medicine alternative ha contribuito a allargare la fascia di consumatori di prodotti strettamente nutraceutici, ovvero di quelle sostanze con specifiche caratteristiche medicamentose, sono state in costante e progressiva crescita sia in termini numerici che di conoscenza.

Da fenomeno di costume cosiddetto di nicchia, a vero e proprio mercato e ancora ben lontano dal raggiungimento del colmo della curva di maturità e con ampi margini di crescita.
Un contesto evolutivo che negli ultimi 15 anni ha visto crescere l'interesse da parte del consumatore e di parigrado delle aziende produttrici che hanno scommesso sul loro futuro, adeguandosi ai sempre più rigidi vincoli della qualità dettati anche da un consumatore sempre più attento e consapevole.

Il caso AVD Reform, azienda di Noceto di Parma è illuminante e rappresentativa del comparto.

Fondata nel 1978 da Olivio Ravasini come società strettamente commerciale specializzata in prodotti "naturali" si è però ben presto, grazie all'intuizione imprenditoriale del fondatore, trasformata in azienda di produzione dell'intero ciclo scommettendo sulla qualità e sul controllo dell'intera filiera, dalla scelta delle materie prime alla distribuzione e attorniandosi di qualificate risorse umane interne e di collaborazioni professionali di eccellenza, opinion leader nei loro specifici ambiti.

"La Qualità soprattutto! - sottolinea Francesco Ravasini, amministratore delegato che da 10 anni ha preso in mano le redini operative e strategiche della società di famiglia - Vogliamo poter contare sulla scelta diretta delle materie prime e ancor prima abbiamo lavorato sulle competenze e professionalità delle risorse umane. Tanto è che abbiamo attivato un piano formativo permanente destinato ai professionisti in tutta Italia".

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Qualità e professionalità quindi sono stati i principali fattori di successo del rinnovato indirizzo aziendale che ha condotto l'azienda di Noceto (Parma) a incrementi di ricavi a due cifre percentuali negli ultimi 5 anni (15% nell'ultimo esercizio).
Un salto di qualità determinato dalla scelta strategica di trasformare l'azienda da commerciale a produttiva, quindi di incrementare ricerca e sviluppo cavalcando l'innovazione e assecondando i gusti dei nuovi consumatori.

Oggi l'azienda offre ben 100 referenze che possono inquadrarsi in due macro aree:
- Integratori alimentari destinati a assolvere al miglioramento dell'equilibrio acido/base dell'organismo, prodotti destinati specificamente al miglioramento delle funzionalità dell'intestino (a base di fermenti lattici)
- Prodotti destinati a migliorare la funzionalità del fegato (disintossifezione e drenaggio epatico).

"La classe di prodotti che negli ultimi tempi ci sta dando grande soddisfazione - prosegue Francesco Ravasini - è quella micoterapica, ovvero dei prodotti a base di funghi medicinali".

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Il mercato dell'integrazione alimentare nell'ultimo decennio si è fortemente evoluto e parole come Fitoterapia e Nutraceutica sono entrate a far parte del lessico comune e non solo relegate nelle comunità scientifiche. "

Infatti, dichiara Ravasini, con l'aumento della conoscenza del consumatore, la classe medica stessa ha incontrato meno resistenza nell'approccio "preventivo" e così, la combinazione dei fattori di conoscenza ha innescato il processo evolutivo del mercato al consumo e incentivato la classe medica a accrescere il tasso di conoscenza sull'argomento specifico. Un ciclo virtuoso che ha aperto nuove frontiere come il VEGAN, che conta di ben 4 milioni di consumatori, acquisendo la dignità di un mercato di assoluto interesse e rispetto, tant'è che abbiamo affiancato alla certificazione Bio Italia anche la certificazione Vegan".

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Da mercato a mercato l'azienda cresce, si consolida e, grazie anche ai social media costantemente gestiti, mantiene un dialogo aperto con i suoi consumatori in un rapporto fiduciario sempre più in evoluzione.
Il prossimo imminente passaggio sarà l'internazionalizzazione. Dopo Repubblica Ceca e Romania, Paesi nei quali sono già state poste le prime fondamenta, tra poco sarà la volta della Spagna e "con l'organizzazione di una area commerciale export - conclude Ravasini - intendiamo valicare le frontiere coscienti del riconoscimento di eccellenza che, nel campo del "naturale", il consumatore estero attribuisce alle produzioni nazionali, e la consapevolezza di potercela giocare a armi pari con i top competitor, almeno in termini di qualità, sicurezza e offerta di gamma".

Se il futuro prossimo è stato disegnato e l'export rappresenta il mercato del futuro, dal punto di vista generazionale si sta affacciando la terza generazione, Alessandro Ravasini, attualmente in stage formativo ma con ambizione medica prima e poi, molto probabilmente, si addestrerà per sostituire Francesco, come questi subentrò a Olivio, dando vita alla terza generazione che, in questi tempi, è già di per sé un fattore di successo.

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AVD Reform
Anno di Fondazione: 1978
Presidente: Olivio Ravasini
Amministratore Delegato: Francesco Ravasini
Dipendenti: nove
Agenti / Promotori scientifici: 35 in Italia
Indirizzo strategico: produzione e commercializzazione di integratori alimentari

Digital web e social media:
http://www.avdreform.it

http://www.micotherapy.it

http://www.avdreform.it/SocialWall/

https://www.facebook.com/AVDReform/

https://www.youtube.com/channel/UCXqTYWQMI3MdE2_vQ6Elheg

I listini agricoli rimangono su livelli inferiori rispetto a quelli del 2015 (-3,7% su base annua), risentendo anche di una congiuntura sfavorevole (-2,1% rispetto a maggio).
 La tendenza deflattiva è più accentuata secondo l'indice core (-6%).

Roma, 19 luglio 2016 - Il mese di giugno chiude con un ulteriore ribasso dei prezzi in campagna, dopo il timido segnale di ripresa evidenziato a maggio. È quanto rende noto l'Ismea, sulla base dell'indice dei prezzi agricoli, che si è attestato, nel mese in esame, a 105,8 (base 2010=100), registrando una flessione del 2,1% su base mensile e del 3,7% su giugno di un anno fa.

Ancora più marcata la tendenza deflativa che emerge dall'analisi dell'indicatore "core" - elaborato dall'Ismea escludendo le componenti più stagionali e quindi suscettibili di forti oscillazioni de prezzi quali: "ortaggi" e"frutta fresca". Tale indicatore, che ha il pregio di cogliere la dinamica di fondo dei prezzi agricoli, mostra una sostanziale stabilità congiunturale (+0,9 % rispetto a maggio) a fronte di una significativa riduzione su base annua ( -6%), di riflesso al deprezzamento di frumento, olio d'oliva, latte e avicoli.

Con il dato di giugno, quindi, la variazione acquisita dei prezzi agricoli per l'intero 2016 scende ulteriormente in territorio negativo: dal -7,3% registrato nel mese di maggio il confronto con il dato medio 2015 si porta al -8,5%. Resta grossomodo stabile, invece, la variazione acquisita calcolata per l'Indice "core", che passa dal -7,3% di maggio al -6,8% di giugno.

Andando più nel dettaglio, il comparto vegetale evidenzia nel complesso una congiuntura negativa (-6% rispetto a maggio) associata a una tendenza deflativa (-2,7% rispetto a giugno 2015). Secondo le elaborazioni Ismea, il calo annuo riflette le riduzioni dei cereali (-4%, per lo più determinato da ribassi di frumento e riso), degli oli e grassi vegetali (-29,6%), mitigate dalla lieve crescita dei prezzi delle altre coltivazioni. In particolare, i listini della soia e delle altre oleaginose segnano una crescita del 9,2% su base annua. Il dato di giugno, come per i precedenti mesi, è positivo anche per le colture industriali, che registrano una crescita di 8 punti percentuali rispetto a giugno 2015, soprattutto per la crescita del prezzo del tabacco (+11%).

L'analisi congiunturale indica prezzi sostanzialmente stabili nel segmento dei vini, oli, colture industriali e i cereali (nell'ambito dei quali va evidenziato l'effetto compensatorio tra le variazioni positive del mais e quelle negative del frumento). Variazioni negative, si evidenziano invece, per i prodotti frutticoli e, soprattutto, orticoli, mentre i semi oleosi spuntano un più 4,3% su maggio.
Nel comparto zootecnico, la tendenza è deflativa (-4,6%) nonostante il dato congiunturale positivo (+1,4%). Il dato tendenziale riflette il deprezzamento di tutti i prodotti e in particolare di latte e derivati (-7,2%, dovuto al calo dei prezzi del burro e dei formaggi molli e semiduri) e delle uova (-14,7% rispetto a giugno 2015).

In termini di prezzi al consumo, i dati diffusi dall'Istat indicano una tendenza generale ancora deflativa (l'indice NIC segna un calo dello 0,4% rispetto a giugno 2015), mentre risultano in lieve rialzo i prezzi dei beni alimentari.
Il loro livello, monitorato dall'indice FOODXT, registra un timido + 0,2% su base annua: in particolare è in ripresa la componente relativa ai beni alimentari non lavorati, il cui indice segna un avanzamento dello 0,4% rispetto a maggio e dello 0,7% su base annua.
(Fonte Ismea Roma 19 luglio 2016)

Coordinato da Ekoclub International e grazie alla disponibilità del Comune di Palazzolo sull'Oglio anche quest'anno l'esperienza del workcamp, un'iniziativa di volontariato internazionale, celebra la sua quarta edizione.

E' grazie al palazzolese Roberto Lancini, vicepresidente nazionale di Ekoclub International e dei volontari e soci della locale Sezione dell' Associazione, che il 13 luglio scorso ha avuto inizio l'esperienza 2016 di Workcamp.

L'iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa dove il presidente di Ekoclub International amb. Fabio Massimo Cantarelli , il vicepresidente Roberto Bruno Lancini, il sindaco Gabriele Zanni, l'assessoriale politiche giovanili Dott. Gianmarco Cossandi, nella sala giunta del palazzo municipale, hanno presentato l'iniziativa che vede, dal 12 luglio, l' arrivo a Palazzolo sull'Oglio di dieci giovani volontari provenienti da Francia, Grecia, Russia, Serbia e Taiwan, affiancati da un gruppo di giovani volontari locali, per lo più legati all'Associazione Linea Catartica, e che saranno impegnati in lavori di cura del verde di alcuni spazi attigui al Castello (o Rocha Magna) e nel supporto alla realizzazione dell'evento musicale giovanile "Resta in festa".

Il presidente Cantarelli, dopo aver premesso che "l'Uomo, fin dagli albori, è stato raccoglitore, cacciatore e pescatore, agricoltore e produttore di beni e servizi" , ha illustrato la mission di Ekoclub International che "riconosce e valorizza il ruolo peculiare ed esclusivo dell'Uomo, soggetto che si colloca al centro e al vertice evolutivo della Natura."
Proprio per la sua natura di essere intelligente, ha proseguito il presidente di Ekoclub International, "l'Uomo, che ancor oggi, peraltro, "raccoglie, "preda", costruisce, distrugge, in modi diversi dagli altri esseri viventi, ma con grandezze omogenee, è anche capace di inventare, coltivare, allevare, trasformare e produrre, di trasmettere conoscenza e cultura, di consolidare tradizioni e di scoprire, al progredire della sua conoscenza, nuove risorse e nuove abbondanze in materie prime ed in riserve inizialmente ignote."
In ragione di questo - ha evidenziato l' amb. Cantarelli - "grande è la responsabilità dell'umana generazione con riguardo al Mondo".

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Il vicepresidente Roberto Bruno Lancini, ispiratore della iniziativa, ha ricordato che per le due settimane di permanenza, il gruppo di ragazzi soggiornerà presso alcuni spazi messi a disposizione dalla Fondazione Galignani attrezzata all'accoglienza grazie anche al supporto del Gruppo Alpini di San Pancrazio.
Attività di giardinaggio, pulizia di sentieri, realizzazione di pannelli segnaletici e tanto altro scandiranno le mattinate e i pomeriggi del gruppo di volontari.
Come nelle precedenti edizioni, non mancheranno momenti ricreativi e di svago, il tutto nell'ottica di innescare dinamiche di collaborazione e di scambio tra volontari e locali in un ambiente piacevole e favorevole all'instaurarsi di relazioni.
Durante il tempo libero verranno proposte anche attività sportive (canoa e arrampicata) ed escursioni alla scoperta del territorio (Franciacorta, Lago d'Iseo, Bergamo, Lago di Garda, Verona, Brescia). Le giornate lavorative dei ragazzi si concluderanno con serate interculturali di conoscenza del territorio e di contatto con le realtà locali.

Ekoclub ha coinvolto coloro che, a titolo personale o come organizzazione, hanno espresso la volontà di collaborare alla realizzazione dell'esperienza sul territorio del Comune di Palazzolo per valorizzare il proprio ambiente e quindi a tutti i componenti di una comunità che a titolo formale o informale si dedicano al volontariato.

"Si tratta di un progetto - ha proseguito Lancini - già sperimentato con risultati positivi negli anni precedenti e che quindi si é inteso riproporre. L'aggregazione tra un gruppo di giovani (europei e non solo) che hanno culture diverse é senza dubbio un'esperienza dinamica e formativa già in sé e il valore aggiunto del progetto sta nel legame che il gruppo di giovani stranieri insieme ai palazzolesi avrà con la città ospite, recuperando e valorizzando uno dei suoi luoghi caratteristici."

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Ekoclub International -
Associazione nata negli anni 70 per ricostruire un modo corretto di vivere e pensare la natura. Fondata da profondi conoscitori dell'ambiente e delle sue più sane tradizioni , liberi da preconcetti e lontani da visioni disneyane. Assolutamente senza scopo di lucro e confermata tra le ONLUS, annovera tra i suoi iscritti diverse decine di migliaia di persone, con tendenza alla crescita. Attualmente il presidente è l'avvocato Fabio Massimo Cantarelli ed il vicepresidente dott. Roberto Lancini.

Fiore all'occhiello dell'associazione è l'oasi di Canneviè, che è lo sforzo maggiore profuso da Ekoclub per l'ambiente: un posto sicuramente da vedere e vivere. La differenza di Ekoclub da altre associazioni ambientaliste è la centralità dell'uomo rispetto all'ambiente e di conseguenza la sua possibilità di raccogliere i frutti vegetali ed animali della terra, con rispetto e per reale necessità.

Il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Reggio Emilia e ARPAE, si fa carico di integrare la portata del Torrente Crostolo.

Reggio Emilia 22 luglio 2016

Anche quest'anno il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Reggio Emilia e ARPAE, si fa carico di integrare la portata del Torrente Crostolo, in questi giorni pressoché inesistente a causa del prolungarsi di una calura estiva che supera di 3-4° la media. Il Consorzio, grazie al suo complesso reticolo di canalizzazioni e impianti, provvederà ad una movimentazione assai rilevante di acqua che raggiungerà anche i 300 litri al secondo nel week end, per un totale di circa 40mila metri cubi interamente destinati a mitigare lo stato di grave sofferenza del Crostolo e a ripristinare un flusso d'acqua nel Torrente assicurando in questo modo le minime condizioni di vivibilità alla fauna acquatica e di qualità dell'acqua nel tratto cittadino.

Questa iniziativa, resa possibile grazie alla collaborazione tra gli enti che a vario titolo concorrono alla gestione del territorio, dimostra come una corretta gestione delle acque superficiali non possa essere declinata solamente in termini di regimazione delle acque piovane e di approvvigionamento della risorsa idrica per l'irrigazione rientrando invece nel più ampio contesto della tutela dell'ambiente e degli ecosistemi. Molto frequenti sono infatti in questi giorni le richieste al Consorzio da parte dei Comuni, non solamente di Reggio Emilia, di immettere acqua nei corpi idrici cittadini che si trovano in condizioni di deficit idrico a causa della stagione siccitosa per farli letteralmente rivivere.

L'acqua costituisce inoltre una fondamentale risorsa energetica e per questo motivo il Consorzio è in questi mesi fortemente impegnato, assieme ad IREN RINNOVABILI S.p.A., nella realizzazione di una centrale idroelettrica sulla Traversa di Castellarano che fornirà, a regime, oltre 7 milioni di kilowattora di energia pulita ad impatto zero sull'ambiente. La missione del Consorzio è, e sempre più sarà in futuro, quella di gestire la risorsa idrica in modo responsabile ed efficiente, conciliando l'esigenza di economicità della gestione con quella sempre più indispensabile della tutela e della valorizzazione dell'ambiente in cui opera.

(Fonte: Ufficio Stampa Provincia di Reggio Emilia)

Il mercato delle materie prime rimane sempre molto volatile e "nervoso" e condizionato dai bollettini meteo. Martedi ha accusato il colpo dello spostamento in avanti del temuto fronte di caldo troppo secco e i fondi ne hanno approfittato per alleggerire le loro posizioni

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 luglio 2016 -

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La novità prevalente, riscontrata sul mercato domestico, risiede nel mercato dei cruscami che si è violentemente ripreso. Per il mais invece si è assistito solo a una timida ripresa peraltro subito svanita. Il grano nonostante la frenata di quello molitorio e zootecnico, più che altro per la resistenza dei produttori a vendere, rimane in zona fortemente critica e sta mettendo in difficoltà circa 300.000 imprese agricole. Per l'orzo la situazione non cambia e la criticità dei prezzi è determinata sia dalla qualità (pesi specifici) sia dalla spinta delle rimanenze provenienti dall'estero. Senza storia il triticale che è offerto a 140 euro partenza Milano.

Intanto i prezzi esteri sulla nuova campagna per il mais comunitario (rumeno, ungherese, bulgaro, serbo) per settembre quotava, nella giornata di martedi a euro 159, l'ottobre a euro157, il novembre euro 157, e il dicembre euro 159 cui aggiungere il nolo navale da 18 a 20 euro tonnellate per navi da 30.000 tonnellate. Quotazioni queste che dovranno scontrarsi con la massa di grano foraggero che verrà ben presto esitata sul mercato. Sempre nella giornata di martedi è stato offerto del mais, sul periodo ottobre 2016 - giugno 2017 a 180 euro arrivo Brescia su camion ribaltabili

Riguardo alle bioenergie, la novità è rappresentata dall'impennata dei cruscami e dai primi tentativi di trinciatura sui precoci. Nel frattempo si stanno rendendo più evidenti le ricadute negative dei dettami della G.U. del 18/04/16 che hanno escluso l'uso di diversi prodotti che derivavano da varie industrie agro alimentari.

Indicatori internazionali 20 luglio 2016


l'Indice dei noli è risalito a 746 punti, il petrolio ruota intorno a 45,60 $ e l'indice di cambio a 1,10137

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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            Andalini Pasta dal 1936

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Mercoledì, 20 Luglio 2016 08:38

Formaggi DOP stabili.

Alla granitica stabilità delle due principali DOP si contrappone l'irresistibile ascesa del latte spot e dei derivati. Burro e Panna in continua progressione.

di Virgilio Parma 20 luglio 2016

LATTE SPOT Mediamente è stato di 10€ l'incremento di prezzo del Latte Spot negli ultimi due mesi. Anche nella settimana 29 il latte spot prosegue la sua rincorsa al maggior valore con sollievo del settore primario.
Nello specifico il latte crudo spot nazionale si colloca nell'intervallo di prezzo tra 34,54 e 35,88€/100 litri di latte, il latte intero pastorizzato spot estero tra 34,02 e 35,05€/100 litri, mentre rimane ancorato tra 20,70 e 21,74 €/100 litri relativamente al latte scremato pastorizzato estero.

BURRO E PANNA Sull'onda degli incrementi del latte anche il burro prosegue la sua cavalcata e alla borsa milanese guadagna altri 7 centesimi. Sette centesimi guadagnati anche dal burro zangolato reggiano che si presume spingerà la borsa parmense di venerdì prossimo a adeguarsi.

Borsa di Milano 18 luglio: (+)
BURRO CEE: 2,97€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 3,12€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 2,12€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,92€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,74€/Kg. (+)
MARGARINA giugno: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 18 luglio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,70-1,75 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 15 luglio 2016: (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,45€/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 19 luglio 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,52 - 1,52 €/kg.

GRANA PADANO Ancora stabili i listini del Grana Padano. Anche per la settimana in corso i listini sono rimasti invariati. Tra 6,25-6,35 €/Kg. la quotazione milanese del 9 mesi e tra 7,00 e 7,65 €/Kg la chiusura del 15 mesi di invecchiamento.

PARMIGIANO REGGIANO Nel segno della continua stabilità anche il Parmigiano Reggiano. In sintesi, alla borsa comprensoriale di Parma, i listini registrati lo scorso venerdì sono: 8,20-8,60€/Kg (12 mesi di stagionatura) e 9,30-9,70€/kg per il 24 mesi.

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(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

Quali sono le differenze tra farina comune e grani antichi? Lo spiegano Domenico Privitera e Fabio Tacchella della Fic, Federazione italiana cuochi. La Sicilia, intanto, si fa promotrice della riscoperta dei chicchi tradizionali.

di Alexa Kuhne

Parma, 23 Luglio 2016

Mode a parte, la riscoperta di alimenti 'alternativi' per regalarci benessere sta diventando un vero credo.
Se prima erano gli esperti, nutrizionisti e dietologi, a farsi promotori del mangiare corretto attraverso l'utilizzo di cibi sani, ora, più che mai, la proposta dell'alimento che fa bene e che non è solo buono e bello parte proprio dai 'fantasisti' della tavola: gli chef.
A cominciare dal nutrimento più amato, quello mediterraneo, gustoso, versatile: il pane.
Al giorno d'oggi siamo tutti abituati a consumare la tradizionale farina di grano tenero, con la quale si preparano anche pane, pizza e dolci.
Questa farina è il risultato di un grano selezionato, modificato e incrociato nel corso dei secoli per favorire la coltivazione intensiva e la produzione su larga scala, a scapito del potere nutritivo degli alimenti. Per questo oggi si stanno sempre più riscoprendo i grani antichi, soprattutto in una regione come la Sicilia. Per "grani antichi" si intendono varietà di grano rimaste genuine e autentiche come erano in origine, che non hanno subito alcuna modificazione da parte dell'uomo.

«I grani antichi - spiega Domenico Privitera, presidente Fic Regione Sicilia - stanno vivendo una nuova primavera, grazie alle caratteristiche e alle proprietà nutrizionali che li differenziano. Io li sto riscoprendo ultimamente, e già me ne sto innamorando. Sono stato abituato per più di 30 anni a cucinare con le farine più comuni, perché in grado di rendere le brioches leggere, e il pane soffice e alto, mentre un pane preparato con farina derivata da grano antico lievita in larghezza più che in altezza. Tuttavia, anche se diverso da come siamo abituati, un prodotto preparato con farina integrale derivata da grani antichi come i nostri, quelli siciliani, cucinato in forno a legna, non solo è più salutare, ma riprende una tradizione che è radicata nella nostra terra e nei nostri ricordi».

È giusto e importante riscoprire i grani antichi perchè fanno parte della nostra tradizione. In Italia ve ne sono diverse varietà, che tuttavia in molti casi sono andate perse.
Recuperarle significa conoscerle, prediligerle magari ad altri grani coltivati all'estero, dei quali molto spesso non sappiamo nulla, dai metodi di coltivazione ai controlli effettuati.
Ogni grano antico ha proprie peculiarità, proprie caratteristiche nutrizionali, che si adattano più o meno bene a seconda della preparazione che si è scelto di fare. "Se ad esempio una cottura - sostiene Fabio Tacchella, consigliere Fic Promotion - a 180°C rischia di vanificare le proprietà di un determinato grano, dovrò sostituirlo. Ecco perché è importante non solo il recupero, ma anche la conoscenza, e per conoscere è sempre necessario divulgare e promuovere una tradizione che, in questo caso, ci appartiene storicamente, e che dev'essere rivalorizzata per garantire al consumatore un prodotto migliore, tenendo sempre un occhio di riguardo alla salute».

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