L'iniziativa è stata organizzata dal Gruppo bancario, in collaborazione con la Camera di Commercio di Reggio Emilia, DEinternational Italia Srl e Partner Rodl & Partner, con l'obiettivo illustrare agli imprenditori le opportunità di business che offre l'area industriale tedesca. Un nuovo appuntamento volto a sostenere le imprese della provincia nel processo di internazionalizzazione.

Reggio Emilia, 26 maggio 2016

Nel 2015, il giro d'affari di Reggio Emilia con la Germania ha riguardato quasi 460 milioni di euro di importazioni e poco meno di 1,3 miliardi di euro di esportazioni. Rispetto al 2014 le vendite sono aumentate del 3% mentre gli acquisti sono diminuiti del 6%. Secondo le elaborazioni del Territorial & Sectorial Intelligence UniCredit su dati ISTAT e stime Prometeia, i settori trainanti per le esportazioni reggiane in Germania nel 2015 sono stati macchinari ed apparecchi, metalli di base e prodotti in metallo, ma si registra un sostanziale aumento per altri settori quali prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori per più di 175 milioni di euro (+18% rispetto al 2014); e apparecchi elettrici per quasi 80 milioni di euro (+22% rispetto al 2014).

Questi sono alcuni dei dati che indicano quello tedesco come un mercato dalle prospettive interessanti per lo sviluppo del business delle imprese locali, un "trampolino di lancio" ideale per avviare o intensificare l'export. Obiettivo per il quale UniCredit intende proporsi come partner privilegiato per le aziende del territorio. Con questa finalità è stato pensato e sviluppato il Forum che si è svolto oggi a Reggio Emilia. Un'iniziativa realizzata da UniCredit, in collaborazione con la Camera di Commercio di Reggio Emilia, DEinternational Italia Srl e Partner Rodl & Partner.

Una cinquantina gli imprenditori coinvolti nel corso dell'incontro focalizzato sui temi dello sviluppo del business verso un mercato strategico per dimensioni, collocazione geografica e predisposizione verso i prodotti italiani.

L'incontro è stato preceduto dai saluti introduttivi di Michelangelo Dalla Riva, Segretario Generale Camera di Commercio Reggio Emilia; Nunzio Dallari; Presidente Cna Reggio Emilia; e di Francesco Boccellari, il nuovo responsabile commerciale Reggio Emilia UniCredit. Subito dopo, gli interventi del Vice President UniCredit International Centre Italy, Edoardo Giacomelli; dell'avvocato Roberto Pera di Partner Rodl & Partner; e di Alexander Angerer, DEinternational Italia Srl.

"Parlare di esportazioni nella provincia di Reggio Emilia - ha sottolineato Michelangelo Dalla Riva - significa entrare direttamente su uno dei temi più importanti per l'economia reggiana: ai flussi verso l'estero si lega quasi il 60% del valore aggiunto dell'economia locale, una quota rilevantissima, dunque, che in cinque anni ha registrato un incremento di sette punti percentuali. Proprio l'apprezzamento dei prodotti delle nostre imprese sui mercati esteri – ha proseguito Dalla Riva – ha fatto sì che la Camera di Commercio consolidasse numerose azioni che si sono rivelate particolarmente efficaci in questi anni, ma soprattutto a lavorare per ampliare il numero delle imprese che possano realizzare nuovi rapporti commerciali oltre confine".

"Favorire l'internazionalizzazione - ha detto Francesco Boccellari - rappresenta uno degli obiettivi strategici che il nostro Gruppo propone alle imprese, nell'ambito del proprio programma UniCredit International volto ad accompagnare le aziende del territorio all'estero, per estendere il proprio business verso mercati dalle prospettive interessanti. Il mercato tedesco offre ampi spazi per le aziende italiane ed evidentemente anche per quelle del nostro territorio. Con questo Forum - ha concluso Boccellari - abbiamo offerto agli imprenditori locali un corredo di informazioni ampie, oggettive e qualificate, così da arricchire il loro bagaglio di conoscenze, con la finalità di promuovere la conoscenza del "Made in Italy" all'estero e di favorire il loro processo di internazionalizzazione".

Le potenzialità del mercato tedesco per Reggio Emilia e per l'Emilia Romagna

Nel 2015, il giro d'affari di Reggio Emilia con la Germania ha riguardato quasi 460 milioni di euro di importazioni e poco meno di 1,3 miliardi di euro di esportazioni. Rispetto al 2014 le vendite sono aumentate del 3%, gli acquisti sono diminuiti del 6%.

I settori trainanti per le esportazioni reggiane in Germania nel 2015 sono stati:

  • macchinari ed apparecchi per 400 milioni di euro, in aumento del 2% rispetto al 2014;
  • metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti per oltre 240 milioni di euro, in calo del 6% rispetto al 2014;
  • articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi per circa 180 milioni di euro, in aumento del 2% rispetto al 2014;
  • prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori per più di175 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto al 2014;
  • apparecchi elettrici per quasi 80 milioni di euro, in aumento del 22% rispetto al 2014.

Nel 2015 il giro d'affari dell'Emilia-Romagna con la Germania ha riguardato oltre 4,8 miliardi di euro di importazioni e quasi 6,8 miliardi di euro di esportazioni. Rispetto al 2014 le vendite sono rimaste pressoché invariate, mentre gli acquisti sono diminuiti del 2%.

I settori trainanti per le esportazioni emiliano-romagnole nel mercato tedesco nel 2015 sono stati:

  • articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi per oltre 750 milioni di euro, in aumento del 6% rispetto al 2014;
  • mezzi di trasporto per circa 700 milioni di euro, in aumento del 5% rispetto al 2014;
  • metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti per più di 690 milioni di euro, in calo dell'8% rispetto al 2014.
  • macchinari ed apparecchi per 1,4 miliardi di euro, in calo del 3% rispetto al 2014;
  • prodotti alimentari, bevande e tabacco per poco più di 850 milioni di euro, senza sostanziali variazioni rispetto al 2014;
  • Si stima che per l'anno in corso, le esportazioni totali dell'Emilia-Romagna aumenteranno del 4%, le importazioni faranno registrare un +3%.

[Fonte. Elaborazioni Territorial & Sectorial Intelligence su dati ISTAT e stime Prometeia]

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

La settimana si è riaperta nel segno della volatilità. Continuano i problemi connessi alla logistica e la campagna del mais si avvia a chiudersi con prezzi a cavallo della soglia dei 200€/tonnellata.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 26 maggio 2016 -

Il mercato è alla ricerca di un nuovo assestamento e perciò ha mostrato, in apertura di settimana, segni di volatilità. Lunedì la seduta ha chiuso in ribasso per il comparto soya e martedi, durante quasi tutta la giornata, il mercato telematico per il comparto è stato negativo poi, a mercato aperto, si sono registrate oscillazioni da -15 a + 11 per il seme, e da -9 a + 7 per la farina con chiusura a:

Semi: lug 1054,60 (-3,6) ag 1053,00 (-4,6) nov 1029,20 (-7)
Farina: lug 388,90 (+1,2) ag 376,40 (-1,1) dic 361,70 (-2,9)
Corn: lug 397,40 (-0,20) sett 400,00 (+0,20)
Grano: lug 464,00 (+2) sett 475,00 (+2) dic 493,20 (+2,2)

Se ne deduce che i fondi di investimento hanno operato una strenua difesa degli investimenti realizzati nelle scorse settimane.
Il Mercato domestico Persistono le preoccupazioni relativamente a questa progressione positiva, che dura ormai da 30 sessioni, della farina di soia e dei proteici. Per i cereali è da segnalare il rincaro del mais dovuti in parte anche problemi di natura logistica. Se si aggiunge la previsione di minori raccolti la tendenza ai rincari non si esclude che possa trasferirsi anche al frumento e all'orzo.

Il mercato interno continua a essere fiacco e i consumi non crescono e gli scambi sono limitati.

Per il settore bioenergetico si segnala la continua rincorsa ai sottoprodotti per sopperire alla mancanza di mais tossinato sia in granella che in farina al quale si aggiunge che i cruscami restano su prezzi piuttosto elevati in forza del fatto che l'industria molitoria lavora "sotto tono". Sembra sempre più probabile che, salvo eventi meteo che possano influenzare la qualità del mais, la prossima campagna porterà con sè prezzi maggiorati anche in ragione di una potenziale chiusura dell'attuale sui 200 euro a tonnellata.

Indicatori internazionali 24 maggio 2016


l'Indice dei noli è sceso a 618 punti, il petrolio è risalito a 49 $ e l'indice di cambio si è ribassato leggermente 1,11480

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 25 Maggio 2016 08:34

Latte spot, inversione di tendenza

Da tre settimane cresce con vigore la quotazione del latte spot. Rimbalzo positivo per il burro che finalmente segue la tendenza avviata nelle tre ottave precedenti dalle creme. Primo segnale di debolezza da parte del Parmigiano Reggiano.

di Virgilio, Parma 25 maggio 2016 -

LATTE SPOT Porta bene il mese mariano al latte spot. Per la terza settimana consecutiva la borsa merci di Verona ha chiuso con il segno positivo. Tra 25,78 e 27,32/100 litri di latte è il prezzo rilevato per il latte crudo spot nazionale (+5,10%), tra 25,26 e 26,29€/100 litri di latte (+5,26%) per il latte intero pastorizzato estero e tra 15,01 e 16,04€/100 litri di latte (+5,26%) l'intervallo di quotazione registrato per lo scremato pastorizzato spot estero.

BURRO E PANNA In area positiva anche il burro che guadagna 5 centesimi al chilogrammo alla borsa di Milano. Un primo segnale di ripresa che era stato anticipato dagli incrementi registrati dalla creme sia sulla piazza di Milano sia su quella di Verona nelle settimane precedenti e confermati anche nella ottava corrente. Fermo invece a 0,80€/kg il burro zangolato da creme fresche di Parma. Segnale positivo invece arriva da Reggio Emilia dove ieri l'analogo prodotto ha recuperato 5 centesimi.

Borsa di Milano 23 maggio: (+)
BURRO CEE: 2,30€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,45€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,45€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,25€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,28€/Kg. (+)
MARGARINA maggio: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 23 maggio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,25-1,30 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 20 maggio 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,80 €/kg.
Borsa di Reggio Emilia 24 maggio 2016 (+)
BURRO ZANGOLATO: 0,85 - 0,85€/kg.

GRANA PADANO Stazionario il Grana Padano che ha confermato i listini della settimana precedente.
In particolare il 9 mesi e oltre è stato quotato 6,30-6,40€/Kg e il 15 mesi e oltre di stagionatura tra 7,05 e 7,70€/Kg. Nonostante gli aggiustamenti al ribasso riscontrati nelle ultime settimane, la media è ancora in zona positiva rispetto l'anno precedente (+1,62% e +1,64% per il e il 15 mesi rispettivamente)

PARMIGIANO REGGIANO Primo segnale di debolezza per il Parmigiano Reggiano. Seppure limitatamente al 12 mesi stagionatura, il Re dei Formaggi ha ceduto 5 centesimi restando invece invariato il prezzo all'ingrosso del 24 mesi quotato alla borsa comprensoriale di Parma. Nello specifico il 12 mesi si riposiziona tra 8,35 e 8,75€/Kg, e il 24 mesi conferma l'intervallo di prezzo tra 9,30 e 9,70€/Kg.

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(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

LOGO Mulino Alimentare 

 

Sono sufficienti flebili notizie di una probabile carenza di farina che subito il mercato (leggi fondi di investimenti) scatenano una reazione rialzista.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 24 maggio 2016 -
 
Ancora una chiusura di settimana contraddistinta da nuovi rincari:
Semi: Lug 1074,20 (+2,6) ago 1073,40 (+0,40 nov 1048,60 (-4)
Farina: Lug 92,70 (+14,6) ago 380,80 (+9) dic 366,60 (+4,2)
Corn: Lug 394,40 (+4,4) sett. 396,60 (+4,2)
Grano: Lug 467,60 (-1) sett 478,60 (-0,60) dic 496,40 (-1)

I fondi non allentano le prese e sfruttano le notizie provenienti dal Sud America per giocare al rialzo:

"Tutto è giocato sulla possibile carenza di farina in Argentina e Brasile che dovrebbe far dirottare la domanda in USA- scrive Pellati Informa - . Secondo i fondi, il raccolto argentino di semi, la cui raccolta è anche in ritardo, sarebbe molto inferiore a quello stimato dall'USDA e avrebbe forti problemi di qualità. Pertanto la domanda del mondo si rivolgerà agli USA".

In apparenza una simile tensione non dovrebbe essere palesata poiché le cifre "ufficiali" della produzione argentina sono ben diverse. ma il Chicago Board, secondo Pellati Informa, ha imboccato con decisione una teoria contraria.
I segnali poco incoraggianti lasciano preludere un periodo incandescente sulla farina e sul seme che non mancherà di riflettersi sul Corn e sui derivati proteici.

In territorio domestico molte le preoccupazioni relativamente a questa progressione positiva, che dura ormai da 30 sessioni, della farina di soia e dei proteici. Per i cereali è da segnalare il rincaro del mais dovuti in parte anche problemi di natura logistica.
Per il settore bioenergetico si segnala la corsa alla semola umida e ai sottoprodotti per sopperire alla mancanza di mais "tossinato" sia in granella che in farina.

Indicatori internazionali 23 maggio 2016


l'Indice dei noli è sceso a 625 punti, il petrolio stabile a 48,00 $ e l'indice di cambio è sceso a 1,12292

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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"International Forum – Focus on Germania", Paese che detiene il record assoluto di importazioni dal nostro territorio. L'iniziativa, rivolta alle aziende interessate a intraprendere un percorso di internazionalizzazione verso questo Paese, ha dunque lo scopo di illustrare agli imprenditori come sviluppare la propria attività in Germania, facendo leva sulle enormi opportunità di business.

Reggio Emilia, 23 maggio 2016

Nell'ambito dei periodici focus promossi in collaborazione da UniCredit e Camera di Commercio a favore delle imprese reggiane esportatrici, giovedì 26 maggio gli occhi saranno puntati sulla Germania, Paese che detiene il record assoluto di importazioni dal nostro territorio.
Nel 2015, infatti, il mercato tedesco ha acquisito prodotti reggiani per un valore che ha sfiorato gli 1,3 miliardi, con un incremento del 3,4% sull'anno precedente.

L'obiettivo dei lavori che si terranno nel corso dell'"International Forum – Focus on Germania", in programma il 26 maggio alle 9 nell'Aula Magna di Palazzo Scaruffi, in via Crispi 3, è intercettare le nuove opportunità di crescita su un mercato strategico per dimensioni, collocazione geografica e predisposizione verso i prodotti italiani.
L'iniziativa, rivolta alle aziende interessate a intraprendere un percorso di internazionalizzazione verso questo Paese, ha dunque lo scopo di illustrare agli imprenditori come sviluppare la propria attività in Germania, facendo leva sulle enormi opportunità di business che offre il Paese.

Ai lavori interverranno Stefano Landi, Presidente Camera di Commercio di Reggio Emilia; Nunzio Dallari, Presidente Cna Reggio Emilia; Francesco Boccellari, Area Manager Reggio Emilia UniCredit; Edoardo Giacomelli, Vice President UniCredit International Centre Italy; Roberto Pera, Partner Rodl & Partner; Alexander Angerer, DEinternational Italia Srl.

Al termine dei lavori i relatori saranno a disposizione per incontri individuali con le imprese interessate.

Gli imprenditori interessati possono iscriversi all'evento inviando una mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Sabato, 21 Maggio 2016 08:30

Pastificio Andalini, 60 e non dimostrarli

Andalini entra nella toponomastica della città di Cento. La strada dove sorge il Pastificio sarà intitolata al fondatore Arrigo Andalini. Una storia di tenacia e legame con il territorio mai venuta meno.

di Lamberto Colla, Cento 20 maggio 2016 -

Il Pastificio Andalini compie 60 anni e guarda al futuro con ottimismo, forte della crescita in fatturato (+5% sia in Italia sia all'estero) che è riuscito a ottenere anche in periodo di crisi.

Forza, tenacia e legame al territorio d'origine sono i fattori che hanno da sempre accompagnato la storia del pastificio giunto alla terza generazione familiare. Ogni momento di passaggio ha segnato un cambiamento positivo interpretando con abilità e intuizione le condizioni socio economiche e i potenziali di sviluppo che le diverse epoche potevano offrire.

Nasce in una piccola bottega artigianale e nel 1956 si trasforma in industria, acquista un pastificio pugliese (La Sovrana di Canosa di Puglia) e lo ristruttura, infine si trasforma in Spa e lancia il nuovo brand image e in un battibaleno compie 60 anni di storia.

Una storia di successo industriale ma, come ha sottolineato il Sindaco Piero Lodi durante la conferenza stampa indetta per il 60° anniversario dell'azienda, condotta a livello familiare, non solo perché saldamente in mano alla famiglia Andalini ma perché la familiarità è stata estesa ai collaboratori, dipendenti, ai fornitori e ai clienti con i quali hanno instaurato rapporti di profonda fiducia.

Lodi-Andalini

Fiducia, rispetto e sostegno al territorio mai venuto meno e che la amministrazione comunale di Cento ha voluto premiare con l'intitolazione della strada dove sorge lo stabilimento al fondatore Arrigo Andalini.

"Ricorre oggi (20 maggio ndr) - rimarca il Sindaco Lodi - l'anniversario del terremoto e alla richiesta di un aiuto per sostenere l'emergenza Andalini ha risposto prontamente addirittura con un camion di pasta. Ma al campanello di Andalini hanno suonato anche le associazioni di volontari e del terzo settore ricevendo sempre una risposta affermativa".

A ripercorrere la storia dell'azienda è stato Massimo Andalini ricordando quel 1956 quando la voglia di intraprendere, tipica di questo angolo d'emilia che ha dato i natali alla VM Motori, a Fava, alla Lamborghini e alla Ferrari, e l'esperienza maturata nel pastificio Barbieri, i genitori decisero di aprire la prima bottega artigianale inaugurando il Pastificio Andalini e Aleotti, che produceva solo pasta fresca, al quale nel 1962, seguì un piccolo stabilimento per la pasta secca. Ma cinque anni dopo, la ricerca dell'innovazione legata alla tradizione del territorio sviluppa l'assortimento della pasta introducendo anche la "Pasta con spinaci", "I maccheroni al torchio" e "le tagliatelle al vassoio".
Nel 1981 il primo passaggio generazionale quando Arrigo passa la mano a Massimo che nel 1992 trasforma il Pastificio Andalini Massimo e C. in Pastificio Andalini srl e la costruzione di un nuovo e moderno stabilimento. All'inizio del nuovo millennio, il 2001, la famiglia industriale si arricchisce con l'acquisizione del pastificio La Sovrana di Canosa di Puglia, per la produzione di paste speciali di semola, collocata proprio nel Granaio d'Italia. La crescita prosegue e con l'export arrivano anche tutta una serie di qualificanti certificazioni. Nel 2010 è Simona Andalini a prendere le redini dell'azienda (nominata AD) e già nel 2012 conduce in porto la ristrutturazione de "La Sovrana" e l'anno seguente il passaggio in Spa al quale fa seguito, nel 2014, il lancio della nuova Brand Image e del restyling del packaging (2014).

Ed oggi fanno sessanta anni.

Un traguardo che sarà celebrato con un evento, un libro celebrativo e "tanto social marketing".
Una storia di tre generazioni che per l'occasione vedrà riunire sabato 28 maggio tutti i collaboratori, dipendenti, fornitori, partner e clienti italiani ed esteri in una serata conviviale, con la creazione di un "logo celebrativo ad hoc – spiega Stefano Venturi, direttore commerciale e marketing del pastificio. – che si concluderà Domenica 29 maggio con una visita guidata alla città di Cento e alle valli di Comacchio, per sottolineare come la nostra impresa, collocata nel crocevia di tre province, sia fortemente legata ai valori del territorio".

Simona-Andalini

A Simona Andalini il compito di leggere la lettera trasmessa dal Direttore della Camera di Commercio, Paolo Giannattasio, nella quale esprime l'orgoglio della camera di commercio "per quello che avete fatto, dei segni che avete lasciato in questi 60 anni di vita e dei tanti anni che lascerete nei prossimi anni convinto, che le preoccupazioni e le profonde incertezze del tempo che stiamo vivendo, noi possiamo contrapporre le più grandi certezze, quelle che ci derivano dal vostro esempio, avanguardia di quel talento imprenditoriale che rappresenta una componente decisiva del patrimonio e del capitale umano e di capacità direttiva su cui ha potuto e deve poter contare la nostra provincia attesa da nuove prove e nuove sfide. Vi abbraccio e vi ringrazio per quel che avete fatto, che farete e che continuerete a fare."

(In allegato la galleria immagini)

Pastificio-Barbieri-anni-30-sito-it

 

Un clima di permanente campagna elettorale. E i risultati si vedono. Cereali e dintorni, poche variazioni, attesa per le notizie sul meteo estivo. Gran rimbalzo del Latte Spot. Grana Padano contro la pressione alta. Al via in Emilia Romagna il "Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro". Mais & Soia: stime della nuova stagione maggio 2016. Pastificio Andalini, 60 e non dimostrarli.

SOMMARIO Anno 15 - n° 20 22 maggio 2016 (in allegato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Un clima di permanente campagna elettorale. E i risultati si vedono
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Poche variazioni, attesa per le notizie sul meteo estivo. FEDIT: alla fine paga sempre pantalone.
4.1 Lattiero Caseario Gran rimbalzo del Latte Spot.
5.1 vino e riconoscimenti Decanter, a Piacenza la Medaglia di bronzo.
5.2 salute e benessere
6.1 consorzio agrario Bologna La scomparsa di Filiberto Fantoni
6.2 concorsi Cirio Alta Cucina e Yoga protagonisti al concorso internazionale "Scappi"
7.1 consorzi agrari e fedit FEDIT: alla fine paga sempre pantalone
7.2 Crisi latte Latte, Calzolari (Alleanza Cooperative): Sosteniamo proposta di Martina per regolare l'offerta
8.1 agro-finanziamenti Al via in Emilia Romagna il "Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro"
9.1 cereali Cereali e dintorni. Momento di riflessione.
10.1 mais e soia Mais & Soia: stime della nuova stagione maggio 2016

11.1 imprese di successo Pastificio Andalini, 60 e non dimostrarli

12.1 Economia e politica Pizzarotti non è condannato!

13.1promozioni "vino" e partners

14.1promozioni "birra" e partners

 

Proseguiranno sino a fine mese i problemi connessi alla logistica terrena per quanto riguarda il mercato domestico. Scambi sempre limitati e consumi che non decollano hanno caratterizzato il mercato interno anche per la settimana appena trascorsa.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 20 maggio 2016 -
 
Il mercato tiene e i fondi di investimento non sembra intendano capitalizzare e portarsi a casa i profitti. Qualche lieve cenno di cedimento si è registrato nella serata di mercoledi ma alla fine la chiusura è stata pressoché in linea:

Semi : lug 1075,20 (-5) ag 1077,00 (-5,4)
Farina : lug 372,70 (+3,6) ag 368,60 (+2,1)
Corn : lug 399,40 (+2,4) sett 402,20 (+2,4)
Grano lug 480,00 (-1,6) sett 490,00 (-1,2) dic 506,00 (0)

E' opinione diffusa tra gli operatori che i fondi attendano le notizie circa l'influenza meteo sull'estate che si prevede molto calda nel tentativo di agganciarsi al "mercato del tempo" massimizzando i profitti al momento della liquidazione.

Il Mercato domestico sarà condizionato dalla scarsità di mais, sia il 103 di base sia quello con caratteristiche, con conseguente maggior pressione di acquisti sulla merce ai porti quotato, lo scorso giovedi, intorno ai 185 euro, e sui silos interni a 195 euro tonnellata. Ancora problemi sono rilevati per la merce trasportata via terra, con cospicui ritardi sulle consegne, dovuti essenzialmente alle molte festività che si sono succedute e che ancora sono in calendario (2/5, 5/5, 16/5 e le prossime del 26 e 30 maggio). Solo a giugno si dovrebbe tornare alla normalità seppure continui la penuria di merce per garantire la redditività di trasporti con merce da esportare. Una situazione che coinvolge. oltre al mais, anche per grano, orzo, farine di colza, girasole, distiller di mais e di grano, panello di lino, polpe di barbabietola, piselli proteici, ecc.


Il mercato interno continua a essere fiacco e i consumi non crescono e gli scambi sono limitati.
Il mercato sui futuri del 2017 per le farine di soya è a livelli di 357 per la normale e 367 per la proteica, mentre per il mais le posizioni da ottobre 2016 a maggio 2017 le quotazioni si aggirano, in base alle qualità e alle regioni, da 170 a 180 euro arrivo Nord Italia Lombardia.
Per il settore bioenergetico si segnala la corsa alla semola umida e ai sottoprodotti per sopperire alla mancanza di mais tossinato sia in granella che in farina.

Indicatori internazionali 19 maggio 2016 


l'Indice dei noli è risalito a 649 punti, il petrolio è sceso a 47,5 $ e l'indice di cambio è 1,12194

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Domenica, 22 Maggio 2016 10:05

Decanter, a Piacenza la Medaglia di bronzo.

Duca di ferro del Mont'Arquato: la medaglia di bronzo al DECANTER vola di nuovo a Castell'Arquato.

Il prestigioso Gutturnio Riserva doc di Cantine Casabella si è di nuovo conquistato il bronzo alla rassegna internazionale inglese dedicata al "terroir".
Di nuovo un grande riconoscimento per Cantine Casabella.

Gianfranco Rossi Casabella 1

L'azienda di Castell'Arquato, diretta da Gianfranco Rossi, ha di nuovo conquistato il podio alla più rinomata degustazione a porte chiuse internazionale, il Decanter, aggiudicandosi una medaglia di bronzo per l'annata 2011. In gara alcuni tra i vini più rappresentativi dei terroir mondiali ed il Gutturnio Riserva di Cantine Casabella ha ancora una volta alzato la bandiera per Piacenza e il Ducato.

Il "Duca di ferro", pregiato Gutturnio Riserva doc della linea Mont'Arquato della cantina, ha ancora una volta catturato l'attenzione della giuria che ha così, di nuovo, premiato il lavoro aziendale. La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dai vertici e dal personale della cantina: è una nuova conferma di come il lavoro di qualità intrapreso qualche anno fa sia la strada giusta. A prendere parola il direttore, Gianfranco Rossi, che ha da subito parlato di ottimo lavoro di squadra. « L'azienda si è nuovamente mostrata di alto livello. Segno che siamo competitivi e che la nostra qualità eccelle nel mondo del vino. Il percorso è in linea con quella riscoperta territoriale che abbiamo intrapreso e che proseguiamo con convinzione. Il Gutturnio deve essere parte fondamentale dei grandi vini italiani riconosciuti al mondo. E noi per primi dobbiamo continuare a credere nei nostri prodotti investendo energie e capitali. La riscoperta dei vini del nostro territorio, del terroir, non è altro che la riscoperta di un insieme di tradizioni ed emozioni che devono raccontare la nostra storia». «Per questo motivo Cantine Casabella ha negli ultimi anni avviato un processo di elevazione dei grandi vini del territorio piacentino, tra cui impera il Gutturnio, rinnovandone anche l'immagine che appare svecchiata e più vicina al nuovo mondo dei winelovers». Piacenza si conferma, con Casabella, Terra del Vino con un grande vino che non smette di stupire e di vincere. Un vino pregiato, rosso rubino, elegante, raffinato, adatto a carni pregiate, come arrosti e selvaggine.

Domenica, 22 Maggio 2016 10:05

Decanter, a Piacenza la Medaglia di bronzo.

Duca di ferro del Mont'Arquato: la medaglia di bronzo al DECANTER vola di nuovo a Castell'Arquato.

Il prestigioso Gutturnio Riserva doc di Cantine Casabella si è di nuovo conquistato il bronzo alla rassegna internazionale inglese dedicata al "terroir".
Di nuovo un grande riconoscimento per Cantine Casabella.

Gianfranco Rossi Casabella 1

L'azienda di Castell'Arquato, diretta da Gianfranco Rossi, ha di nuovo conquistato il podio alla più rinomata degustazione a porte chiuse internazionale, il Decanter, aggiudicandosi una medaglia di bronzo per l'annata 2011. In gara alcuni tra i vini più rappresentativi dei terroir mondiali ed il Gutturnio Riserva di Cantine Casabella ha ancora una volta alzato la bandiera per Piacenza e il Ducato.

Il "Duca di ferro", pregiato Gutturnio Riserva doc della linea Mont'Arquato della cantina, ha ancora una volta catturato l'attenzione della giuria che ha così, di nuovo, premiato il lavoro aziendale. La notizia è stata accolta con grande entusiasmo dai vertici e dal personale della cantina: è una nuova conferma di come il lavoro di qualità intrapreso qualche anno fa sia la strada giusta. A prendere parola il direttore, Gianfranco Rossi, che ha da subito parlato di ottimo lavoro di squadra. « L'azienda si è nuovamente mostrata di alto livello. Segno che siamo competitivi e che la nostra qualità eccelle nel mondo del vino. Il percorso è in linea con quella riscoperta territoriale che abbiamo intrapreso e che proseguiamo con convinzione. Il Gutturnio deve essere parte fondamentale dei grandi vini italiani riconosciuti al mondo. E noi per primi dobbiamo continuare a credere nei nostri prodotti investendo energie e capitali. La riscoperta dei vini del nostro territorio, del terroir, non è altro che la riscoperta di un insieme di tradizioni ed emozioni che devono raccontare la nostra storia». «Per questo motivo Cantine Casabella ha negli ultimi anni avviato un processo di elevazione dei grandi vini del territorio piacentino, tra cui impera il Gutturnio, rinnovandone anche l'immagine che appare svecchiata e più vicina al nuovo mondo dei winelovers». Piacenza si conferma, con Casabella, Terra del Vino con un grande vino che non smette di stupire e di vincere. Un vino pregiato, rosso rubino, elegante, raffinato, adatto a carni pregiate, come arrosti e selvaggine.

Domenica, 22 Maggio 2016 09:50

La scomparsa di Filiberto Fantoni

La scomparsa di Filiberto Fantoni, storico direttore del Consorzio Agrario Provinciale di Bologna negli anni del boom economico

Bologna 17 maggio 2016 - E' scomparso nei giorni scorsi all'età di 93 anni Filiberto Fantoni storico direttore e anima pragmatica del Consorzio Agrario Provinciale felsineo dal 1965 al 1989, negli anni del boom, in cui la capillare rete consortile - da lui abilmente guidata - rappresentava una delle realtà economiche più fiorenti non solo di Bologna, ma di tutta la regione Emilia Romagna.

Fantoni, nato sotto le Due Torri nel 1923, fu operativo nello staff del Consorzio locale già dal 1942 e seppe interpretare al meglio le necessità ed evoluzioni delle filiere agricole.

Quando vennero meno i conferimenti obbligatori degli ammassi –per esempio – Fantoni riuscì nell'impresa non semplice di rendere il Consorzio e suoi servizi del tutto indispensabili per tutto il comparto. Attraverso lo stretto legame con le strutture cooperative, soprattutto con l'opera del Concopa (una maxi-cooperativa indipendente ma anche una sorta di emanazione diretta del Consorzio) Fantoni riuscì a fornire all'ente un nuovo slancio e una rinnovata fiducia rinsaldando il ruolo stesso sul territorio sia in supporto alla produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli sia attraverso la fornitura di mezzi tecnici e assistenza agronomica a soci e cooperative. Per tutta l'agricoltura bolognese è stato per mezzo secolo un uomo lungimirante, a lungo un punto di riferimento ed esempio di dedizione e capacità professionale per generazioni di dirigenti del settore. Fu precursore ed innovatore delle modalità di conservazione della filiera ortofrutticola, ideatore delle centrali di stoccaggio e mantenimento mediante l'utilizzo dei magazzini del freddo, tutt'ora presenti e quasi tutti attivi, dislocati nel comprensorio consortile: da Minerbio a Imola, da Molinella a Baricella.

Per Fantoni il Consorzio Provinciale di Bologna era il fulcro che stava al centro dell'universo agricolo, capace di attrarre e coordinare l'azione delle società cooperative e di disegnare in tempo utile le vie migliori per garantire ai soci le migliori condizioni sui diversi mercati e il reperimento dei mezzi più avanzati. Chi ha lavorato al suo fianco e opera ancora al Consorzio Agrario, ora dell'Emilia, ne conserva un ricordo vivido e un insegnamento indelebile.

Ufficio Comunicazione & Stampa
Consorzio Agrario dell'Emilia

I brand di Conserve Italia sponsor della 18° edizione della rassegna gastronomica di Castel San Pietro che ha visto la partecipazione di 23 scuole europee.

Bologna, 17 maggio 2016 - Decisamente nutrita e qualificata l'adesione di scuole alberghiere di tutta Europa alla 18° edizione del concorso internazionale "Bartolomeo Scappi", organizzato a fine aprile a Castel San Pietro Terme (BO) dal locale istituto con la partecipazione di ben 23 squadre, equamente ripartite tra italiane e straniere (l'Austria la nazione più rappresentata) con concorrenti provenienti anche da Istanbul e Riga.

Questo appuntamento ormai tradizionale del settore enogastronomico con la rete degli istituti alberghieri europei, articolato in tre sezioni (cucina, sala e bar) e relative sottosezioni, è stato sponsorizzato da Conserve Italia con i marchi Cirio Alta Cucina e Yoga. I pomodori Cirio sono stati ampiamente utilizzati nella tre giorni di concorso e Pelati, Datterini, Polpa e SuperCirio sono stati tra i protagonisti in cucina.

Le giurie hanno lavorato a fondo per valutare tutti i concorrenti e stilare le classifiche finali: la premiazione è avvenuta nel corso della serata conclusiva, che ha visto professori e allievi dello Scappi impegnati nell'organizzazione di una cena di grande prestigio culinario.
Pier Paolo Rosetti, direttore generale di Conserve Italia, ha partecipato, insieme ad altri dirigenti del consorzio, all'evento conviviale ed ha premiato personalmente i tre giovani vincitori della sezione "Bar": nell'ordine, Bettina Hechenberger dell'istituto "Am Wilden Kaiser" di St. Johann in Tirol (Austria), Jil Conter del liceo tecnico "Alexis Heck" di Lussemburgo e Brendan Guendouza del Lycée d'hotellerie e de tourisme di Guyancourt (Francia). Gli altri vincitori sono risultati Youri D'Aversa (Italia) per la sezione Cucina, Cristian Rohel (Lussemburgo) per la sezione Gelateria, Alessandro Poletto per la categoria Sommelier, l'istituto Medici di Legnago (VR) per la sezione Slow Sloorp e lo chef Davide Battizocco del ristorante "La Sosta del Gallo" per la sezione "cuochi professionisti".

"Sono soddisfatto della partecipazione di Cirio Alta Cucina e Yoga al concorso di Castel San Pietro – ha dichiarato il direttore generale Pier Paolo Rosetti – perché si è trattato di un evento gastronomico che ha coinvolto concorrenti di tanti paesi, quindi una vetrina ideale per i nostri marchi che possono vantare notorietà e diffusione di carattere internazionale. Trovo inoltre molto positivo far conoscere e - mi auguro - apprezzare i nostri prodotti a giovani promettenti studenti, che saranno gli chef del domani, comunicando i valori di italianità, gusto e resa che contraddistinguono la nostra gamma d'offerta".
(in Allegato Pdf i Vincitori e le foto dei prodotti)

Domenica, 22 Maggio 2016 10:14

FEDIT: alla fine paga sempre Pantalone

Il più grande scandalo del Dopoguerra, come definì il Ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan nel 2011, si risolve con la definitiva sentenza della Corte di Cassazione che obbliga il Ministero Delle Politiche Agricole e Forestali a risarcire, con circa 1 miliardo di euro, la Federazione Italiana consorzi Agrari scarl - Federconsorzi in concordato preventivo.

di Virgilio Parma, 22 maggio 2016.
Era il 1892 quando venne costituito il primo Consorzio Agrario a Piacenza, poi nel 1893 quello di Parma e via, in rapida successione, tutti gli altri.

Un campanile, un'agenzia del consorzio Agrario. Una struttura che ha rapidamente preso forma e concreta consistenza a partire dalla intelligente mente di Antonio Bizzozero chiamato a dirigere le "Cattedre Ambulanti dell'Agricoltura" dell'Università di Parma fondate in quell'anno dall'Onorevole Antonello Guerci.
Menti intelligenti e politici lungimiranti avevano dato avvio alla rivoluzione industriale dell'agricoltura italiana che divenne il fattore fondamentale della ricostruzione post bellica.

Quella che sarebbe poi diventata la Federconsorzi divenne un organismo tanto importante da diventare azionista di riferimento della BNA (Banca Nazionale dell'Agricoltura) e FEDIT fu un organo fondamentale della politica agricola statale anche dopo la privatizzazione in grado di esercitare un pesante controllo su tutte le maggiori aziende del settore.
Tutta l'innovazione agricola passava attraverso la Federconsorzi che divenne perciò un importante ingranaggio di sviluppo nazionale.

Ma alla fine degli anni '80 qualcosa cominciò a scricchiolare sotto la pressione di una pesante crisi finanziaria che travolse i Consorzi Agrari.
Era l'estate del 1991 - 30 luglio 1991 - quando il Ministro all'agricoltura Giovanni Goria, rispondendo a interrogazioni parlamentari annunciò il commissariamento della Federconsorzi. Il debito raggiunse i 2.400 miliardi di lire, le banche a questo punto, revocarono gli affidamenti e pochi mesi dopo i commissari nominati dal Governo fecero domanda di concordato preventivo.

Le responsabilità nel crac della "Holding" Fedit erano piuttosto chiare e quello che poteva essere frutto di "pettegolezzi" invece venne messo nero su bianco in una relazione presentata dalla Commissione d'indagine ministeriale , istituita dalla Ministra delle risorse agricole Adriana Poli Bortone. Nella relazione si leggeva che vi erano gravi responsabilità non solo da parte del consiglio di amministrazione, del collegio sindacale, dei vertici delle organizzazioni professionali e di alcune associazioni di agricoltori, ma anche degli organi ministeriali che avrebbero dovuto vigilare e del sistema bancario che aveva finanziato la Federconsorzi senza coprirsi di adeguate garanzie. garanzie che le Banche dissero non essere necessarie in quanto il l'ente, ormai statale, non ne aveva bisogno.

Fatto sta che la vicenda giudiziaria, almeno la parte civilistica, che si era iniziata dalla domanda di concordato preventivo presentato dai commissari governativi, dopo 5 lustri si è conclusa con sentenza definitiva: lo Stato dovrà pagare danni e spese varie per quasi un miliardo.

La Corte di Cassazione, con una sentenza immediatamente esecutiva, ha accertato a favore della Fedit un credito da parte dello Stato di circa un miliardo di euro.

Si era partiti da 463 miliardi di lire del 1992, poi con la maggiorazione del 4,4% si giunse a 511,878 milioni di euro del 2004 e la Corte di Appello di Roma, con sentenza del 12/10/20111 dichiarava il credito di euro 551.878.979,39 fino ad arrivare, con gli interessi pari al Tasso Ufficiale di Sconto (TUS) maggiorato del 4,4% con la esclusione della capitalizzazione (anatocismo) semestrale, fino a una cifra stimabile di 900 milioni di euro.

Quello che dal Ministro delle Politiche Agricole, (2011) Giancarlo Galan venne etichettato come "ad avviso di qualcuno - e io sono fra quelli - lo scandalo maggiore dal dopoguerra in Italia peggio della Banca Romana" finisce per nuocere ai soliti noti: i contribuenti.

Questa anonima e generosa categoria di italica umanità costantemente chiamata a coprire i buchi di scialacquatori irresponsabili ma mai responsabili.

Alla fine, paga sempre e solo Pantalone.


(in allegato la sentenza della Corte di Cassazione num. 9887 anno 2016 pubblicata il 13 maggio 2016)

Roma, 18 maggio 2016. "Sosteniamo l'impegno del ministro Martina e la proposta italiana per contrastare le difficoltà che sta vivendo il settore lattiero-caseario.

Le azioni da attuare nell'immediato come la regolazione dell'offerta, intervenendo direttamente per limitare il surplus produttivo lattiero che si sta verificando, e la costruzione di strumenti a medio periodo come l'Ocm latte, con un budget dedicato e una strategia pluriennale che aiuti il settore a organizzarsi meglio, sono leve strategiche per sostenere gli allevatori. La cooperazione, che rappresenta il 70% della produzione di latte nazionale, non farà mancare il proprio contributo nel tradurre in azioni concrete le misure che si vanno delineando. Per questo nei prossimi giorni incontreremo il ministro nell'ambito dei lavori del nostro coordinamento di settore". Così il coordinatore del settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative, Giampiero Calzolari, ha commentato quanto emerso ieri nel corso del Consiglio agricoltura europeo in merito ai nuovi interventi a sostegno del settore.

(Fonte Alleanza Cooperative)

Dopo l'emanazione del Piano Regionale, ecco le norme applicative provinciali. Fritelli:"La presenza delle nutrie è in forte aumento, provoca molti danni agli argini, alle colture e alla biodiversità e va combattuta con energia e senza indugio."

Parma, 20 maggio 2016 –

La Provincia di Parma è già operativa, prima tra le Province emiliano – romagnole, sul fronte della lotta alle nutrie.

E' del 22 aprile scorso l'approvazione del Piano regionale per il controllo della nutria (nome scientifico myocastor coypus), Piano che stabilisce in modo dettagliato le modalità, i mezzi e i tempi previsti per gli interventi di controllo di questo molesto animale, e ne affida l'attuazione alla diretta responsabilità delle Province per quel che riguarda l'ambito rurale (nelle città è affidato ai Comuni).
Ed è del 18 maggio la determina del dirigente responsabile della Provincia di Parma con cui si stabiliscono i dettagli per le uscite sul territorio.

"La presenza delle nutrie è in forte aumento, questo roditore infestante provoca molti danni agli argini, alle colture e alla biodiversità e va combattuta con energia e senza indugio." spiega il Presidente della Provincia Filippo Fritelli.

Come specifica la Regione, il Piano prevede che la cattura e la soppressione sia consentita con specifiche trappole, sia in città che in campagna, tutto l'anno da parte del personale di vigilanza, dei coadiutori autorizzati, degli agricoltori sul loro fondo, del personale delegato alla tutela delle acque (se in possesso del titolo di coadiutore).
Nei territori in cui la caccia è consentita l'abbattimento con arma da fuoco può essere effettuato dal personale di vigilanza, dagli agricoltori nell'azienda agricola in proprietà o in conduzione solo se in possesso di abilitazione all'esercizio venatorio, dai coadiutori (coordinati dalla polizia provinciale) durante tutto l'anno e, inoltre, dai cacciatori/coadiutori durante l'esercizio della caccia dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio. Nelle zone protette l'abbattimento è consentito dal 1 agosto al 31 gennaio.
E' la Provincia, tramite la Polizia provinciale, a coordinare l'attività dei coadiutori autorizzati e a definire le modalità di comunicazione ed esito delle uscite. In particolare gestisce le comunicazioni di intervento diretto degli agricoltori e anche le richieste di intervento degli stessi agricoltori o loro rappresentanti di categoria, degli Enti gestori delle acque, dei Comuni o dei cittadini o del Servizio territoriale Agricoltura Caccia e Pesca.

Sul sito internet della Provincia sono disponibili i moduli che devono essere utilizzati per comunicare le uscite, prima e dopo gli interventi.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)

Il 15 giugno la Banca accoglierà oltre 1 milione di clienti nelle sue filiali per una giornata dedicata al digitale. Nel corso dell'incontro, sono state anche illustrati prodotti e servizi innovativi, alcuni dei quali già a disposizione della clientela.

Bologna, 20 maggio 2016

La banca diventa sempre più digitale, per competere in un mercato sempre più complesso e vincere la sfida della redditività. Oggi l'utilizzo di tecnologie avanzate e di soluzioni innovative a disposizione di un numero sempre maggiore di persone sta trasformando il modello di business della banca commerciale, favorendo l'integrazione tra canali fisici e digitali per offrire ai clienti servizi su misura e un'esperienza semplice ed efficiente, aumentando le possibilità di contatto e di relazione.

In questo quadro si inserisce la nuova strategia di trasformazione digitale di UniCredit, parte integrante del Piano Strategico approvato nel novembre dello scorso anno che prevede un'accelerazione della trasformazione digitale della banca multicanale retail e, in secondo luogo, la costruzione del futuro modello di business digitale. Il digitale permetterà alla banca di mantenere un alto livello di servizio, con un'elevata efficacia commerciale consentendo, al contempo, un efficientamento della organizzazione. Il tutto con l'obiettivo non di sostituirsi alla relazione personale con i clienti, ma di rafforzarla, offrendo loro la possibilità di personalizzare le interazioni con la banca anche su nuovi canali di contatto (chat, video consulenza, firma remota, ecc.).

Ne hanno parlato ieri Paolo Fiorentino, ViceDirettore Generale di UniCredit, e Gabriele Piccini, Country Chairman Italy dell'Istituto, annunciando Digital Today, l'evento del prossimo 15 giugno che porterà, nell'arco della giornata, 1 milione di clienti nelle agenzie della banca presenti su tutto il territorio nazionale. Saranno coinvolti i 15 grandi stabili e tutti gli 800 distretti di UniCredit in Italia e oltre mille dipendenti avranno il ruolo di digital ambassadors, impegnati a presentare ai clienti le innovazioni in termini di servizi e prodotti dell'Istituto.

"Oggi UniCredit in Europa conta quasi 10 milioni e mezzo di clienti su internet banking e oltre 4 milioni su mobile – ha dichiarato Paolo Fiorentino – e ha l'obiettivo di raggiungerne 16 milioni online e oltre 11 milioni mobile nei prossimi tre anni. Si tratta di un cambiamento radicale per la Banca che per affrontare questa nuova sfida investirà 1,2 miliardi di euro nel triennio 2016-2018 proprio sulla digitalizzazione. Il Piano Strategico si propone di portare UniCredit su un percorso di cambiamenti strutturali e di trasformazione del modo di fare banca. Oggi esprimiamo una leadership nelle nostre soluzioni digitali che vogliamo mantenere e su cui vogliamo continuare a investire. Intendiamo migliorare il nostro modello di business per aumentare qualità e velocità dei servizi e offrire una coinvolgente customer experience. Grazie ai continui investimenti in digitalizzazione, UniCredit migliorerà il time-to-market di prodotti e servizi, ottimizzando i costi a favore dei clienti, e aumenterà l'efficacia commerciale, portando la quota di prodotti di base venduti direttamente attraverso canali digitali dall'attuale 16% circa al 25% nel 2018. In UniCredit già oggi l'88% delle transazioni avviene su canali remoti e l'obiettivo è arrivare al 90% entro il 2018".

"Oggi in Italia contiamo quasi 3 milioni di clienti attivi online e 1,2 milioni utilizzatori mobile – ha aggiunto Gabriele Piccini – Ciò equivale al 16% del totale clientela, rispetto a una media italiana che si aggira intorno all'11%. Il nostro obiettivo è di salire al 22% entro il 2018. La sfida si concretizza non soltanto sull'implementazione del profilo tecnologico della banca digitale, ma soprattutto sul mantenere un forte e intenso rapporto con i clienti, in un'epoca di grandi innovazioni e di profondi cambiamenti dei modelli di vita. Le nuove tecnologie e i nuovi bisogni delle persone, che chiedono semplicità e velocità, rendono prioritario ricercare modelli di servizio al passo coi tempi, in grado di aumentare l'efficienza, favorire la riduzione della burocrazia e accrescere il tempo a contatto con la clientela".

Nel corso dell'incontro, sono state anche illustrati prodotti e servizi innovativi, alcuni dei quali già a disposizione della clientela:
La app Mobile Banking, grazie alla quale è possibile gestire l'operatività sul conto, pagare bollette, prelevare in maniera smart con il QRCode e avere accesso al credito, con la possibilità di rateizzare gli acquisti con carta di credito e tenere sotto controllo le spese grazie al Bilancio Familiare. Dal 7 giugno sarà possibile, per importi preautorizzati, richiedere e ottenere in pochi passi prestiti personali via mobile.
Monhey, la nuova App di mobile payments che consentirà, con il semplice fingerprint, di pagare online senza digitare le 16 cifre della carta di credito e nei negozi avvicinando lo smartphone al POS. Sarà inoltre possibile inviare in tempo reale piccole somme di denaro ai contatti della propria rubrica del telefono.
Subito Banca Store Online, il marketplace su internet di UniCredit, che con oltre 50 brand e 5mila prodotti offre la possibilità di acquisto con finanziamento in real time.
My Business Manager, strumento di analisi del business per le PMI, per avere sempre sotto controllo l'andamento della propria attività e gestire l'anticipo fatture.
My Business View, strumento di analisi per esercenti dotati di POS, per conoscere in forma aggregata e anonima, grazie all'utilizzo dei big data, il comportamento dei propri clienti, le modalità di spesa media e l'andamento dei concorrenti sul territorio.

Il percorso di innovazione di UniCredit in Italia ha già raccolto negli ultimi anni alcuni importanti successi: è stata completata la copertura del parco ATM con Bancosmart, che consente, oltre al prelievo in pochi secondi, il versamento di contanti e assegni e oltre 150 servizi di pagamento, nazionali e locali, georeferenziati per regione; è inoltre disponibile in tutte le filiali italiane FirmaMia, primo servizio di firma basato su autenticazione grafometrica tramite Signpad per la sottoscrizione dei contratti.

Sul piano globale, UniCredit sta affrontando il processo di digitalizzazione aprendosi a un network di innovatori, le cosiddette Fintech, con cui integrerà i sistemi e le competenze per aumentare la velocità della propria trasformazione digitale. In questo contesto, UniCredit e il Gruppo Anthemis (società di investimento e di consulenza focalizzata nel ridisegnare servizi finanziari) hanno promosso una nuova partnership tramite la costituzione di un nuovo fondo di investimento (UniCredit EVO – Equity Venture Opportunities) che ha l'obiettivo di identificare le migliori opportunità di investimento sia in società fintech già consolidate che in start-up di nuova costituzione. Attraverso tale investimento, UniCredit avrà la possibilità di ricercare nuove soluzioni fintech che possano essere utilizzate per innovare l'attività bancaria del Gruppo. L'impegno iniziale previsto è pari a €175 mln, che si affianca all'impegno di UniCredit ad investire 25 milioni di euro nel fondo "Anthemis Venture Fund I" già costituito da Anthemis. La partnership è stata annunciata il 23 marzo e ad oggi il fondo ha già realizzato il suo primo investimento nella società statunitense TROV.

L'ultima novità di UniCredit è buddybank, la nuova banca "molecolare" di UniCredit, che sarà attiva dal primo gennaio 2017, disegnata esclusivamente per smartphone. Offrirà 3 prodotti finanziari (conti correnti modulari, carte di credito/debito innovative e prestiti istantanei e contestuali) ed un servizio di concierge (paragonabile a quello dei grandi alberghi) disponibile via chat telefonica e via telefono 24 ore al giorno 7 giorni su 7. Le attività previste per il lancio della banca sono in corso: la richiesta di autorizzazione alla Banca d'Italia è già stata inviata; è stata firmata una partnership con Mastercard; inoltre, buddybank sta già lavorando in collaborazione con IBM sulla piattaforma di core banking. Buddybank prevede di raccogliere 1 mln di clienti in Italia in 5 anni, con un break-even atteso al terzo anno, con 300 mila clienti.

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Il Consorzio del Prosciutto di Parma ha presentato il suo nuovo spot, un omaggio alla Parma vera, quella della tradizione e delle "buone abitudini": "Sei di Parma se..."

Parma 18 Maggio 2016 

Il Consorzio del Prosciutto di Parma ha presentato il suo nuovo spot, un omaggio alla Parma vera, quella della tradizione e delle "buone abitudini" che solo chi conosce e vive veramente la città può conoscere.

"Sei di Parma se..." è il fil rouge che collega le immagini che compongono il video, simboli di quelle caratteristiche che identificano la città, il territorio ed i suoi abitanti: gli anolini da mangiare anche a ferragosto, i giri sui "grilli del Parco Ducale, la torta che si concepisce solo fritta, l'importanza dell'ospite e della tavola ma soprattutto quelle peculiarità che rendono il Prosciutto di Parma un'eccellenza.

Ora questo spot è diventato social, un fenomeno virale che i parmigiani amano condividere...

Durante il congresso dell'American Society of Hypertension, in corso in questi giorni a New York, è stato presentato uno studio che dimostra come una dieta a base di Grana Padano DOP abbia contribuito a ridurre la pressione arteriosa nei soggetti affetti da ipertensione.

Emilia, 18 Maggio 2016 -

Curarsi mangiando. Dal congresso dell'autorevole American Society of Hypertension in corso in questi giorni a New York arriva la conferma che il cibo può essere la nostra medicina. Nel corso dei lavori è stato presentato e condiviso uno studio che dimostra come una dieta a base di Grana Padano DOP abbia contribuito a ridurre la pressione arteriosa nei soggetti affetti da ipertensione.

La ricerca, realizzato dall'Unità Operativa di Ipertensione dell'Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza, guidata dal Dr. Giuseppe Crippa, e dall'Istituto di Scienze degli Alimenti della Nutrizione dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, dimostra che 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP, somministrati per 2 mesi, riducono significativamente la pressione alta.

I ricercatori italiani hanno condotto uno studio clinico controllato con placebo in pazienti ipertesi, con lo stesso protocollo che si usa per testare l'efficacia dei farmaci (procedura rarissima per gli alimenti), metodologia che dà risultati altamente attendibili e riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale.

Lo studio è stato realizzato inserendo nella dieta giornaliera di 30 pazienti (da 45 a oltre 65 anni, 13 femmine e 17 maschi) 30 grammi al giorno di Grana Padano DOP stagionato 12 mesi in quanto particolarmente ricco di tripeptidi che hanno proprietà ACE-inibitori. Gli stessi pazienti, in ordine casuale, hanno assunto un placebo inattivo, cioè privo di tripeptidi.

Alcuni di questi peptidi (denominati IPP e VPP) hanno un importante effetto biologico in quanto sono in grado d'inibire l'attività di un enzima (enzima di conversione dell'angiotensina o ACE). Questo enzima è cruciale nella cura dell'ipertensione e i farmaci più diffusi per il suo trattamento agiscono proprio attraverso questo meccanismo (ACE-Inibitori come il ramipril, l'enalapril ecc).

"Sono infatti questi frammenti proteici che si sviluppano nella fermentazione del latte ad opera del Lactobacillus helveticus che inibiscono l'enzima che fa aumentare la pressione arteriosa producendo la conversione dell'angiotensina - racconta il Dott. Crippa - queste molecole raggiungono la massima concentrazione nel Grana Padano stagionato 12 mesi, quello che troviamo a disposizione sul mercato e che noi abbiamo somministrato ai pazienti che non erano riusciti a stabilizzare la loro pressione arteriosa nei 3 mesi precedenti. Al momento dell'inizio della ricerca in tutti i pazienti la pressione era maggiore 140 mmHg per la sistolica e/o maggiore di 90 per la diastolica. Dopo 2 mesi di trattamento con Grana Padano i livelli pressori si sono ridotti in modo significativo (- 6 mmHg per la pressione sistolica e – 5 mmHg per la pressione diastolica) e, nella maggior parte dei pazienti, la pressione si è normalizzata."

Nel rispetto del disciplinare DOP il Grana Padano non può essere commercializzato con una stagionatura inferiore a 9 mesi, e quello che normalmente si trova sul mercato ha in media 12 mesi, proprio il momento in cui i peptidi antipertensivi raggiungono il picco. Dopo tale periodo, procedendo con la stagionatura, la concentrazione di queste molecole antipertensive via via diminuisce.

Continua il Dott. Crippa:"È ragionevole pensare che l'effetto antipertensivo ottenuto con il Grana Padano DOP non sia facilmente estendibile ad altri tipi di formaggio perché la specie dei lattobacilli utilizzati, il tipo di caseificazione, la durata e le caratteristiche dell'invecchiamento del Grana Padano sono del tutto particolari e non facilmente riproducibili."

L'effetto del Grana Padano (quale prodotto funzionale) dimostrato da questa ricerca è stato raggiunto nonostante il contenuto di sale, grassi e colesterolo, elementi che in passato hanno portato molti a considerare il formaggio come nemico della salute. In realtà in 30 grammi di Grana Padano, la dose giornaliera data ai pazienti ipertesi, c'è molto meno sodio che in una rosetta di pane e enormemente meno che in una pizza. Inoltre, in 30 grammi si trovano 32 mg di colesterolo, una quantità veramente modesta rispetto a 220 mg che rappresentano il livello medio giornaliero consigliato per un adulto.

Mais & Soia: stime della nuova stagione maggio 2016. Mais in crescita poco inferiore al record della stagione 2014-2015. Stabile la produzione di semi di Soia con le maggiori produzioni di Cina & C. parzialmente bilanciate dalle diminuzioni previste per gli USA.

MAIS: Dati previsionali per 2016-17

La produzione globale di Mais per la nuova stagione (inizio della stagione: 1°Settembre) è prevista a 1011.07 Mio t, +42.2 Mio t rispetto al 2015-16, e poco inferiore al record di 1013.5 Mio t della stagione 2014-15.
La produzione di Mais negli Stati Uniti è attesa a 366.54 Mio t. per il 2016-17, con un aumento di 5.6 milioni di acri nelle piantagioni di Mais, il quale compensa abbondantemente la riduzione delle rese dei terreni.
L'export degli USA è stimato in crescita rispetto al 2015-16 (+4.44 Mio t). I prezzi competitivi e la minor offerta e concorrenza da parte del Brasile dovrebbero supportare l'aumento dell'export degli Stati Uniti per le stagioni 2016-17 e 2015-16.
Gli stock finali negli USA per il 2016-17 sono proiettati a 54.68 Mio t, +8.89 Mio t rispetto al 2015-16. Se la previsione si realizzasse, gli stock sarebbero i più alti dalla metà degli anni '80.
La produzione di Mais è stimata in aumento per i principali produttori, con una ripresa nelle produzioni per Sud Africa e UE, maggiori aree coltivate in Argentina, Russia e Ucraina.
In Cina la produzione di Mais è stimata a ribasso di 6.6 Mio t, in seguito ai cambiamenti delle politiche di sostegno e alla riduzione degli incentivi per le piantagioni di Mais per i bassi prezzi interni.
In Cina il consumo di Mais è proiettato a +9.5 Mio t.

 

SOJA: Dati previsionali per 2016-17
La produzione globale di semi di Soia per la nuova stagione 2016-17 (inizio della stagione: 1°Ottobre) è stimata a 324.2 Mio t, con aumenti per Cina, India, Brasile, Ucraina e Argentina, parzialmente bilanciati da una diminuzione negli Stati Uniti.
Negli USA la produzione di Soia è attesa a 103.42 Mio t (-3.3% rispetto alla stagione 2015-16), con minori aree coltivate e rese. Gli stock finali sono previsti a 8.29 Mio t, -2.6 Mio t rispetto alle proiezioni riviste per il 2015-16.
In Brasile la produzione è proiettata a 103.0 Mio t (+4.0 Mio t dal 2015-16), con più aree coltivate e rese dei terreni. Anche inArgentina la produzione di Soia è stimata in aumento di 0.5 Mio t, per un valore di 57.0 Mio t.
In Cina si prevede una produzione in crescita (+0.4 Mio t) date le maggiori aree coltivate in seguito alla riduzione degli incentivi per le piantagioni di Mais.
L'export mondiale di Soia è previsto a 138.3 Mio t, +4.3% rispetto al 2015-16, con aumenti per i maggiori Player esportatori, ovvero Stati Uniti, Argentina e Brasile.
L'import di Soia in Cina è stimato a 87.0 Mio t (+4.0 Mio t rispetto al 2015-16).

 

(in allegato la galleria imagini con i grafici CLAL)

Mercoledì, 18 Maggio 2016 08:46

Cereali e dintorni. Momento di riflessione.

Mercati ancora di difficile interpretazione e la parola d'ordine è cautela. Dopo la frenetica corsa al rialzo avviata lo scorso 8 aprile sembrerebbe, il condizionale è d'obbligo, che il mercato sia in una fase di riflessione. La stima colturale USDA.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 17 maggio 2016 -
 
Il mercato sembra entrato in una fase di "riflessione" dopo la poderosa cavalcata iniziata l'8 di aprile scorso. I fondi d'investimento si sono allungati, specie per i semi e la farina di soia, e difficilmente andranno all'incasso tutti insieme. Altrettanto improbabile che lascino la presa sulla base delle previsioni meteo circa una estate torrida in balia del famigerato "El Niño" che potrebbe generare le condizioni per altri rincari.

Dopo le chiusure dei mercati sono state rese note le stime USDA sullo stato delle colture: "che risultano tutte positive: il corn è seminato per il 75 % contro una media dei 5 precedenti anni al 70 %, la soia è seminata al 36% contro la media del 32%. Il grano primaverile all'89% contro il 64%. Il grano invernale è giudicato "buono/eccellente" per il 62 % (lo scorso anno era al 45 %) invariato dalla scorsa settimana"

In territorio domestico, Da segnalare il rincaro del mais dovuti in parte anche problemi di natura logistica. Dopo le varie festività, qua e là sparse per l'europa, vedremo se si tornerà a una situazione di normalità nonostante, da un po' di settimane, si registrano difficoltà nel reperire merce per completare i viaggi di ritorno verso l'estero e conseguente aggravio dei costi di trasporto per la merce in entrata.

In generale la situazione di mercato rimane di difficile interpretazione e l'impressione degli esperti analisti è che i fondi dovrebbero mantenere ancora in tensione verso l'alto il mercato in attesa di eventi.

Sul fronte interno quindi la situazione non sembra migliorare in fatto di scambi e di consumi sempre ai minimi. Il mercato sui futuri del 2017 per farine di soya è a livelli di 355 per la normale e 365 per la proteica, mentre per il mais le posizioni da ottobre 2016 a maggio 2017 si orientano, in base alle qualità e regioni, da 170 a 180 euro arrivo Nord Italia Lombardia.

Per il settore bioenergetico si segnala la corsa alla semola umida e ai sottoprodotti per sopperire alla mancanza di mais "tossinato" sia in granella che in farina.

Indicatori internazionali 16 maggio 2016


l'Indice dei noli è sceso a 613 punti, il petrolio tornato a salire a 48,60 $ e l'indice di cambio è sceso a 1,1326

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Mercoledì, 18 Maggio 2016 08:39

Gran rimbalzo del Latte Spot.

Si conferma il periodo di positività del latte spot. Addirittura il latte scremato pastorizzato spot estero guadagna il 30% d'un sol balzo. Continua il periodo di criticità del Grana Padano mentre, per quanto non brilli come i mesi precedenti, il Parmigiano Reggiano mantiene le quotazioni da circa due mesi.

di Virgilio Parma 18 maggio 2016 -

LATTE SPOT Dopo il rimbalzo della scorsa settimana ha fatto seguito un significativo incremento di valore. +8,89% relativamente allo spot nazionale, +10,47% per l'estero e un balzo addirittura prossimo al 30% (29,55%) per lo scremato pastorizzato estero. In sintesi: il nazionale si colloca tra 24,23 e 26,29€/100 kg, l'estero intero pastorizzato tra 23,71 e 25,26€ e lo scremato pastorizzato estero tra 13,19 e 15,53€/100kg di latte.

BURRO E PANNA Stazionari invece i listini del burro mentre la crema ha spiccato il volo incrementando il valore di +7,14% a Milano e di +6,33% a Verona.

Borsa di Milano 16 maggio: (=)
BURRO CEE: 2,25€/Kg
BURRO CENTRIFUGA: 2,40€/Kg.
BURRO PASTORIZZATO: 1,40€/Kg.
BURRO ZANGOLATO: 1,20€/Kg.
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,20€/Kg. (+)
MARGARINA aprile: 0,95 -1,01€/kg (=)

Borsa Verona 16 maggio:
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,15-1,20 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 13 maggio 2016: (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,80 €/kg.
Borsa di Reggio Emilia 17 maggio 2016 (=)
BURRO ZANGOLATO: 0,80 - 0,80€/kg.

GRANA PADANO Ancora in discesa i listini del grana Padano DOP. 5 centesimi lasciati sul campo borsistico milanese sia dal 9 che dal 15 mesi di stagionatura. In particolare il 9 mesi e oltre è stato quotato 6,30-6,40€/Kg e il 15 mesi e oltre di stagionatura tra 7,05 e 7,70€/Kg.

PARMIGIANO REGGIANO Non arretra invece il Parmigiano Reggiano per quanto, i prezzi rilevati all'ingrosso, siano fermi da oltre due mesi per il 24 mesi e da poco meno di un bimestre per il 12 mesi di stagionatura. Nello specifico alla borsa merci di riferimento comprensoriale di Parma, il 12 mesi è stato fissato tra 8,40 e 8,80 €/Kg. e il 24 mesi tra 9,30 e 9,70 €/Kg.

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(Galleria immagini con i grafici Clal - Scorerre la pagina verso il basso)

 

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800milioni di euro per le imprese locali del settore nel triennio 2016-2018 e un programma di interventi formativi e soluzioni tecnologiche innovative

BOLOGNA, 16 maggio 2016 – In Emilia Romagna l'agricoltura ha conseguito nel 2015 un valore aggiunto di oltre 3,3 miliardi, in crescita del 3,7% rispetto all'anno precedente, con un aumento anche sul fronte degli occupati dell'1,6% (70mila unità).

Anche per il 2016 il valore aggiunto dell'agricoltura in Emilia Romagna è previsto in leggera crescita: +0,3% (elaborazioni UniCredit su dati Prometeia). Allargando il discorso all'intera filiera agroalimentare, si registra nel 2015 una crescita dei flussi delle esportazioni regionali pari al 6% (circa 5 miliardi e 800milioni di euro) rispetto al 2014.

A fronte di queste evidenze e tenuto conto delle prospettive di crescita del settore nel medio-lungo termine (aumento della domanda mondiale di cibo, dovuto a crescita demografica – popolazione mondiale sopra gli 8 miliardi entro il 2024 - e maggior reddito disponibile a livello globale; elevato potenziale di export da valorizzare, +7miliardi di euro nei prossimi 3 anni secondo Sace), oggi UniCredit e il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf) hanno illustrato un programma finalizzato a sostenere gli investimenti e favorire l'accesso al credito delle imprese operanti nel settore agroalimentare italiano.

Per l'Emilia Romagna la Banca si pone l'obiettivo di erogare circa 800milioni in tre anni.

E' il "Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro", che è stato descritto nei suoi contenuti da Maurizio Martina, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit, e Gabriele Piccini, Country Chairman Italy dell'Istituto. L'evento, tenutosi a Milano, è stato seguito in streaming in 40 città italiane - in Emilia Romagna a Piacenza, Ferrara e Forlì -, coinvolgendo complessivamente oltre 1200 imprenditori in tutto il Paese.

"La crescita registrata nel 2015, anno di Expo, ci dimostra come il Made in Italy agroalimentare sia sempre più protagonista - ha dichiarato il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina - e in grado di offrire importanti opportunità, anche in termini di occupazione. Ma possiamo e vogliamo crescere ancora, soprattutto per quanto riguarda l'export. Con il progetto realizzato insieme a Unicredit facciamo un passaggio decisivo in questa direzione, migliorando il rapporto tra banche e imprese agroalimentari. C'è un'importante destinazione di risorse pari a 6 miliardi di euro, ma soprattutto torna ad esserci un credito specializzato per l'agricoltura e l'agroalimentare. Grazie a un approccio mirato e in grado di cogliere la specificità delle aziende del settore, facilitiamo non solo l'accesso al credito ma supportiamo le piccole e medie imprese su alcuni fronti chiave come formazione e promozione".

«L'agroalimentare – ha dichiarato Federico Ghizzoni, Amministratore Delegato di UniCredit - è un settore strategico per il nostro Paese, che deve rappresentare sempre di più la nostra eccellenza all'estero. La crescita del settore nell'ultimo decennio è stata affidata alle esportazioni, aumentate ad un tasso medio annuo del 6%. A fine 2015 le esportazioni agroalimentari valevano oltre 36 miliardi di euro, con un incremento del 7,4% rispetto all'anno precedente. L'Italia è anche leader mondiale per numero di prodotti certificati. Al 31 gennaio 2015, si contavano 278 prodotti su un totale di 1.311 (21,1% del totale), per un valore della produzione intorno a 6,5 miliardi e un valore al consumo più che doppio. Nonostante la qualità dei nostri prodotti e il crescente interesse per il made in Italy, l'Italia esporta meno dei principali paesi competitor. Il confronto internazionale indica che rimane un potenziale di export da valorizzare ancora molto elevato, come segnala lo stesso fenomeno dell'Italian sounding, stimato intorno a 60 miliardi di euro».

«La filiera agroalimentare italiana – ha dichiarato Gabriele Piccini, Country Chairman Italy di UniCredit - è composta da un tessuto di piccole e medie imprese e può ancora fare molto sul fronte dell'organzzazione e dell'aggregazione. Il nostro progetto prevede un supporto a 360 gradi, dalla esportazione dei prodotti alla loro certificazione, dal sostegno finanziario alla consulenza tecnologica. Tutti questi motivi ci hanno indotto a intervenire in maniera organica a sostegno del settore agroalimentare. Innanzitutto abbiamo stanziato un apposito plafond di 6 miliardi di euro per il triennio 2016-2018 e parallelamente metteremo in campo per gli imprenditori del settore un programma di interventi formativi e di soluzioni tecnologiche innovative».

Il "Progetto UniCredit Mipaaf. Coltivare il futuro" si fonda su alcuni pilastri.

Il primo poggia sulla erogazione di nuova finanza per sostenere progetti e investimenti delle imprese dell'agroalimentare italiano. Per l'Emilia Romagna UniCredit ha deciso di destinare a questo settore circa 800milioni di euro nel triennio 2016-2018, per rispondere alle specifiche esigenze degli imprenditori. Inoltre, UniCredit lancerà il nuovo Agribond, una tranched cover dedicata alle imprese della filiera agricola, che, basandosi sulla garanzia pubblica fornita da ISMEA e sfruttandone l'effetto moltiplicatore, consentirà l'attivazione di nuove erogazioni inizialmente per 300 milioni di euro, replicabili nel tempo

Il secondo pilastro riguarda invece la formazione e lo sviluppo delle conoscenze. Nasce infatti una Agri-Business School che poggia su tre macro aree tematiche: competenze di base, ovvero un percorso formativo per acquisire le principali conoscenze finanziarie; Export Management, che comprende sessioni formative dedicate a tematiche di internazionalizzazione; eInnovazione, che propone sessioni formative su tematiche di particolare attualità come la filiera corta, la tracciabilità e l'agricoltura di precisione.

Molto importante è inoltre il concetto di "Smart Agriculture". Per questo nasce oggi "Value for Food", l'iniziativa congiunta di UniCredit, Cisco Systems Italy (azienda leader nelle tecnologie del digitale) e Penelope Spa (azienda leader in tecnologia e know-how per il digitale nell'Agri-Food) rivolta a finanziare e realizzare programmi di evoluzione tecnologica delle Aziende Agroalimentari, che sappiano coniugare le esigenze di comunicazione e marketing territoriale, di efficientamento e automazione dei processi di filiera, di dematerializzazione e di digitalizzazione degli asset informatici.

L'iniziativa mira a predisporre un'offerta di servizi alle Aziende Agricole – dalla formazione alle piattaforme digitali - sostenuta da un programma di finanziamento. Value For Food è lo strumento che consente la valorizzazione del proprio marchio e dell'immagine del Made In Italy (branding), la difesa dalla contraffazione diffusa dei prodotto (anticontraffazione), l'efficientamento dei processi produttivi garantendo la sinergia con i fornitori e i distributori (tracciabilità) e il vantaggio competitivo a livello internazionale.

Speciale Cibus 2016 - Cibus 2016, il riscatto dell'agroalimentare italiano. Cereali e dintorni. La "bomba" dei dati USDA . Rimbalzo del latte spot. Cibus: tanti prodotti nuovi destinati agli scaffali della grande distribuzione italiana ed estera. Nati dallo stesso latte. Parmovo: tra record e fornelli. Federalimentare e Cibus lanciano il primo osservatorio sull'italian sounding. Alessandro Bezzi nuovo presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Ospiti illustri al Mulino Alimentare SpA di Parma. Cereali e dintorni. Mercato in crescita. I fondi non mollano. Chiude Cibus 2016. Un successo senza precedenti per espositori, visitatori, buyer e volumi d'affari.

SOMMARIO Anno 15 - n° 19 15 maggio 2016 - SPECIALE CIBUS -
1.1 editoriale Cibus 2016, il riscatto dell'agroalimentare italiano
2.2 cereali antichi CIBUS 2016: Agugiaro & Figna presenta i grani antichi.
3.1 Cereali Cereali e dintorni. La "bomba" dei dati USDA
4.1 Lattiero Caseario Rimbalzo del latte spot.
5.1 cibus 2016 Bonaccini: CIBUS, resterà a Parma. "La Food Valley è qui"
6.1 cibus 2016 - novita' Cibus: tanti prodotti nuovi destinati agli scaffali della grande distribuzione italiana ed estera
6.2 cibus 2016 - novita' Nati dallo stesso latte
7.1 cibus aziende Parmovo: tra record e fornelli
7.2 italian sounding Federalimentare e Cibus lanciano il primo osservatorio sull'italian sounding
8.1 nomine Alessandro Bezzi nuovo presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano
8.2 Cibus e aziende Ospiti illustri al Mulino Alimentare SpA di Parma.
9.1 cereali Cereali e dintorni. Mercato in crescita. I fondi non mollano.
10.1 cibus 2016 Chiude cibus 2016. Un successo senza precedenti per espositori, visitatori, buyer e volumi d'affari
11.1promozioni "vino" e partners
12.1promozioni "birra" e partners

 

Domenica, 15 Maggio 2016 08:38

Cereali e dintorni. La "bomba" dei dati USDA

La pubblicazione dei dati USDA lascia pochi dubbi. Le prospettive sono di forti rincari per quasi tutti i prodotti. Cali sensibili degli stock di soia e immediata reazione dei mercati con rincari violenti.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 14 maggio 2016 -
 
Più dei commenti sono loquaci i dati che l'USDA ha pubblicato a metà settimana. Rilevante la reazione dei mercati della soia alla diffusione di una sensibile riduzione degli stock.

PRODUZIONI USA CAMPAGNA 2016/17
                                     USDA DI 11/5 STIME ANALISTI CAMPAGNA 2015/16 CAMPAGNA 2015/16
                                                                                    USDA DI OGGI     USDA DI APRILE
GRANO                          54,37                    53,91               55,84                     55,84
CORN                           366,54                  360,24             345,49                    345,51
SOIA                            103,42                  103,25              106,93                   106,92


STOCK USA CAMPAGNA 2016/17
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI
GRANO                         27,99                     27,13
CORN                           54,68                     58,28
SOIA                              8,29                     11,02 -25%


STOCK USA CAMPAGNA 2015/16
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI USDA DI APRILE
GRANO                         26,61                     26,70                 26,56
CORN                           45,79                      46,74                 47,29
SOIA                            10,89                      11,59                 12,11


STOCK FINALI DEL "MONDO" 2016/17
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI
GRANO                         257,34                   242,98
CORN                           207,04                    211,56
SOIA                              68,21                     73,23


STOCK FINALI DEL "MONDO" 2015/16
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI USDA DI APRILE
GRANO                        242,91                      239,77              239,26
CORN                          207,87                       205,75              208,91
SOIA                             74,25                        76,28                79,02


PRODUZIONI DEL SUD AMERICA 2015/16
                                    USDA DI 11/5 STIME ANALISTI USDA DI APRILE
ARGENTINA:
CORN                            27,00                        27,64                  28,00
SOIA                             56,50                        55,73                  59,00

BRASILE:
CORN                            81,00                        80,46                  84,00
SOIA                             99,00                        99,42                 100,00

Grande sorpresa sui dati degli stock della soia di fine campagna 2016/17 e 2015/16 con cali sensibili. Il mercato ha reagito con violenti rincari
Semi : mag 1076,00 (+57,20) lug 1084,00 (+57,40) ag 1085,40 (+56,6)
Farina : mag 360,40 (+20,20) lug 359,70 (+20) ag 358,30 (+20)
Olio : mag 33,13 (+0,59) lug 33,44 (+0,61) ag 33,55 (+0,60)
Corn : mag 378,40 (+10,6) lug 381,20 (+12) sett 382,60 (+11,6)
Grano mag 451,40 (+4,4) lug 461,20 (+4,6) sett 472,00 (+4,6) dic 490,40 (+4,6)

Giovedi 12 maggio la farina di soya proteica quotava tra 387 e 390 sul disponibile mentre il luglio dicembre a 385, il 2017 a 363. Incrementi ragguardevoli se confrontati con i giorni appena antecedenti la svolta di mercato: 303, il maggio giugno 300, luglio dicembre 301 e il 2017 a 307. In sintesi il luglio dicembre +28% e il 2017 +18%.

Indicatori internazionali 13 maggio 2016


l'Indice dei noli è sceso a 579 punti, il petrolio staziona intorno 46,0 $ e l'indice di cambio è 1,12974.

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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L'industria alimentare italiana in prima fila per il contrasto del fenomeno. Bruxelles si svegli ed irrigidisca le norme.

Parma, 12 maggio 2016 - È stato lanciato oggi in chiusura di Cibus il primo Osservatorio Internazionale sull'Italian Sounding Alimentare. L'Osservatorio, nato dall'impegno di Federalimentare e Fiere di Parma, è il primo atto concreto a testimonianza del potenziamento del Salone internazionale dell'alimentazione, previsto anche nel rinnovo del contratto fra Federalimentare e Fiere di Parma per il decennio 2016-2026, che vedrà sempre più Cibus come piattaforma per la promozione e la salvaguardia del Made in Italy nel mondo.

L'Italian Sounding è una fra le più subdole forme di comunicazione ingannevole per il consumatore, è un fenomeno non facilmente contrastabile e si riferisce all'attribuzione ad un prodotto di un'origine italiana che in realtà non ha. Una falsa evocazione di italianità mediante bandiere, foto, nomi posti su prodotti in realtà non fabbricati in Italia. Un giro d'affari, e quindi un relativo danno per il vero Made in Italy, che in passato è stato stimato sui 60 miliardi di euro, un valore che però oggi appare decisamente inappropriato.

"Se pensiamo che solo in America il fenomeno vale circa 23 miliardi (7 prodotti su 8 sono venduti come italiani ma non lo sono) - dice Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare e coordinatore dell'Osservatorio – ecco che il valore complessivo e quindi il danno economico per l'industria alimentare italiana è ben più alto".

Scordamiglia Luigi federalimentare

(Luigi Scordamaglia)

L'Osservatorio sull'Italian Sounding studierà questo fenomeno ben identificabile ma non adeguatamente approfondito, avvalendosi della consulenza scientifica di un advisor di livello in ambito studi/osservatori, e a dati di fonti accreditate. Analizzerà le modalità e le tipologie del fenomeno, ma soprattutto monitorerà i mercati geografici e i canali, dove e attraverso cui l'Italian Sounding prolifera. L'obiettivo finale di questo innovativo percorso di tutela dei nostri prodotti, che sarà sviluppato anche attraverso tutte le possibili sinergie con Ice e con le autorità competenti, sarà quello di favorire interventi repressivi e legali mirati per fermare il dilagare del finto prodotto italiano. Un primo rapporto dell'Osservatorio verrà presentato in occasione di Cibus Connect 2017.

"Questa è una battaglia di tutto il sistema Italia e di tutta la filiera agroalimentare e l'industria alimentare del nostro Paese vuole essere in prima fila a combatterla" continua Scordamaglia.
L'industria alimentare italiana auspica da tempo che Bruxelles intervenga contro il fenomeno. In tal senso è positivo che Parlamento europeo abbia approvato una risoluzione finalizzata a fermare l'inganno dei prodotti alimentari stranieri spacciati per Made in Italy auspicando l'indicazione obbligatoria del Paese d'origine o del luogo di provenienza per alcuni prodotti alimentari. E' questa la strada, dichiara Scordamaglia, una norma comunitaria valida per tutti a cui non possono sfuggire i furbetti degli altri paesi mentre una norma nazionale solo italiana non raggiungerebbe lo scopo anzi sarebbe controproducente.

Parma 9 maggio 2016 - L'eco del successo dell'esperienza di Mulino Alimentare S.P.A. ottenuta con il Parmigiano Reggiano in Canada e Nord America, e ora estesa anche a altri formaggi italiano, ha raccolto il consenso e il riconoscimento del lavoro svolto da parte dei massimi vertici del mondo politico e istituzionale, regionale nazionale.
Alla giornata inaugurale della 18esima edizione di Cibus a Parma, lo stand di Mulino Alimentare ha visto illustri ospiti come il Ministro Maurizio Martina accompagnato dalla assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli e poco dopo dalla visita dell'ex Premier Enrico Letta che da diverso tempo segue con attenzione il lavoro di Mulino Alimentare in Nord America.

(Galleria immagini allegata)

nella foto sottostante - Enrico Letta e Claudio Guidetti

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Venerdì, 13 Maggio 2016 10:11

Chiuso cibus 2016, un successo.

Un successo senza precedenti per espositori, visitatori, buyer e volumi d'affari. L'appuntamento è con il nuovo format "Cibus Connect" nell'aprile del 2017.

(Parma, 12 maggio 2016) – Si è chiusa ieri sera a Parma la 18° edizione di Cibus, la fiera internazionale dell'alimentazione organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, con 3mila aziende espositrici su 130mila metri quadri, 72mila visitatori di cui 16 mila operatori esteri e 2.200 top buyer (nel 2014 i visitatori erano 67mila, gli operatori esteri 13mila).

"E' la migliore edizione di sempre, che ha raccolto il testimone di Expo2015 – ha commentato Elda Ghiretti, Cibus Brand Manager - ed ha visto il comparto agroalimentare italiano presentarsi con circa mille innovazioni di prodotto, pronte a conquistare i mercati esteri e recuperare posizioni sul mercato interno. Abbiamo notizia di un alto volume di affari conclusi o ben avviati, con la piena soddisfazione delle aziende e dei buyer esteri e italiani".

L'appuntamento è nell'aprile del 2017 con "Cibus Connect", un evento che comprende un forum internazionale con esperti di food and beverage da tutto il mondo ed una forma espositiva light finalizzata al matching con la grande distribuzione.

cibus2016 cellie scordamaglia img 0266
L'ultima giornata di Cibus 2016 è stata caratterizzata da "Pianeta Nutrizione" con il convegno su "Alimenti: miti e controversie" dedicato nella sessione mattutina alla gluten free sensitivity e nel pomeriggio ai lipidi. L'evento, cui hanno partecipato 350 tra nutrizionisti, medici, dietisti, è stato organizzato da Fiere di Parma, AIM Group International, Università degli Studi di Parma e SINU, con il patrocinio di SIMG.

Il professore Loris Borghi, Rettore dell'Università di Parma, ha introdotto dichiarando che l'Ateneo della città, attraverso la ricerca scientifica, crea sinergia con gli imprenditori e può diventare il centro di riferimento per il comparto alimentare.
Nel corso del convegno sono stati sfatati alcuni miti: seguire una dieta senza glutine assunta da soggetti non affetti da celiachia o da sensibilità al glutine non è più salutare di una dieta normale; allo stesso modo, gli acidi grassi polinsaturi, tra cui l'omega 3, non hanno azione benefica se assunti in elevate quantità. Altro tema affrontato nel corso del convegno è la difficoltà nel far chiarezza, anche in campo scientifico, su tematiche riguardanti differenti patologie legate all'assunzione di glutine.
Secondo recenti studi, l'eliminazione di alcuni alimenti identificati nella foodmap (come alcuni carboidrati, lattosio, fruttosio, galattani, etc.) sarebbero fattori scatenanti dell'infiammazione intestinale. Inoltre, non tutti gli alimenti ricchi di grassi andrebbero demonizzati, poiché possono avere effetti benefici su pazienti diabetici. E' stato anche sottolineato che talvolta le diete del "senza" sono seguite anche in assenza di reali patologie, come fosse una moda.

E' stata presentata, nel salotto di Gdo Week/Mark Up, "Coop Italian Food s.p.a.", una nuova società, guidata da Domenico Brisigotti di Coop Italia, che ha l'obiettivo di divenire il punto di contatto più qualificato tra i produttori alimentari italiani ed i player internazionali che intendono proporre il meglio dell'italian food. Coop mette in campo "reputazione e capacità di selezionare aziende e prodotti – ha spiegato Domenico Brisigotti, Ad di Coop Italian Food - per ricoprire le vesti di aggregatore dell'eccellenza alimentare nazionale e proporla ai singoli retailer internazionali nelle specifiche modalità richieste".

Anche E.Leclerc si affida all'esperienza di Coop Italia per selezionare la vera tipicità. "Anche nei nostri pdv – ha dichiarato Frédéric Gheeraert, dg Scamark E.Leclerc - assistiamo a un fenomeno di valorizzazione. La tipicità regionale assume un ruolo sempre più importante. Pensiamo a un prodotto come la mozzarella: oggi un numero crescente di consumatori francesi conoscono e chiedono la burrata, prodotto sconosciuto in Francia fino a qualche anno fa. Ovvio che per vendere la tipicità italiana oltralpe occorre spiegare bene l'origine e la cultura d'origine e per fare questo la tecnologia digitale e l'interazione con il consumatore possono aiutarci. Naturalmente l'alleanza con Coop Italia ci permette di selezionare al meglio i prodotti regionali".

Nella quarta ed ultima giornata di Cibus si è tenuto il convegno "Identity-Food nel Risto-Retail", organizzato da Kiki Lab-Ebeltoft Italy in collaborazione con Gola Gola! Festival e Largo Consumo. Al convegno si è parlato del grande successo all'estero ed in Italia dei concept ibridi di Risto-Retail che uniscono vendita e consumo. Antonio Cellie, CEO di Fiere di Parma, è intervenuto ringraziando gli organizzatori ed ha aggiunto: "questo distillato di contenuti mostra alla community di Cibus (industria e retailer) nuove prospettive di collaborazione nella formula del cross format del Risto-Retail un tema che approfondiremo durante CibusConnect nel 2017 per proporre al mercato internazionale anche questo strumento di valorizzazione per il made in Italy alimentare ".

Presentata anche la terza edizione di "Sono come Mangio", promosso dal Consorzio Parmigiano Reggiano. Un percorso di educazione alimentare che ha coinvolto 170 Istituti di scuola primaria e secondaria in 9 regioni italiane. L'obiettivo è insegnare ai bambini un corretto stile di vita, attraverso attività ludico-didattiche in aula e visite outdoor in cui vivere l'esperienza dell'intera filiera alimentare del parmigiano.

"OI Pomodoro da Industria del Nord Italia" ha lanciato il progetto "Scendiamo in campo per il pomodoro: campagne e fabbriche aperte", per rendere accessibile e verificabile a tutti le attività della filiera. L'obiettivo di OI Pomodoro è quello di presentare una filiera all'insegna della sostenibilità ambientale, la trasparenza e la responsabilità sociale.

L'acquacoltura italiana fornisce prodotti ittici dalle proprietà organolettiche garantite dai severi e restrittivi controlli della legislazione italiana, che in campo ittico è la più avanzata d'Europa. Ne hanno parlato oggi gli esperti dell'API (Associazione Italiana piscicoltori) nell'area SeaFood di Cibus. Gli esemplari vengono allevati con mangimi rigorosamente controllati e naturali grazie alla mancanza di metalli pesanti, la possibilità di mangiare un prodotto eccellente è assicurata dal fatto che il pesce, essendo immesso in commercio da "giovane" non avrà la possibilità di entrare in contatto con i metalli pesanti.

Il cantiere, tempo permettendo, dovrebbe completarsi entro una decina di giorni con turni di lavoro h-24. La segnaletica stradale – in entrambe le direzioni – per chi arriva da Parma o da Mezzani, sarà appositamente modificata.

Parma, 12 maggio 2016

Tre turni giornalieri di lavoro ininterrotti h-24 impegneranno per circa dieci giorni i tecnici e gli operai specializzati del Consorzio di Bonifica Parmense nell'imponente opera di ultimazione della cassa di espansione del Canale Burla a partire dalla mattinata di Martedì 17 Maggio.

Il cantiere full-time sarà utile per la definitiva posa degli scatolari che consentiranno il collegamento diretto tra la vasca di laminazione e il canale stesso per un contenimento complessivo, a regime, che supera i 60mila metri cubi di acqua in caso di piena alluvionale. Un'opera altamente strategica che ha richiesto un investimento di 1,5 milioni di euro che metterà finalmente in sicurezza un'ampia area della città colpita da esondazioni negli anni scorsi con ripercussioni sui residenti della zona. Al fine di arrecare il minimo disagio per gli utenti della strada che transitano su quella carreggiata di competenza provinciale il Consorzio della Bonifica Parmense assicurerà in questo modo uno straordinario impegno delle sue maestranze coinvolte nel completamento di un manufatto idraulico tanto atteso quanto necessario. Naturalmente il cantiere avrà avvio e durata prevista se le condizioni metereologiche consentiranno l'operatività costante di uomini e mezzi. La segnaletica stradale – in entrambe le direzioni – per chi arriva da Parma o da Mezzani, sarà appositamente modificata in corrispondenza del tratto occupato dal cantiere con appositi percorsi alternativi indicati da una idonea segnaletica provvisoria e differenziata per auto, autoarticolati e trasporti eccezionali.

(Ufficio Stampa: Consorzio Bonifica Parmense)

Novità importanti per il futuro di Cibus: durante una conferenza stampa tenutasi nel corso della terza giornata della manifestazione legata al mondo food, Fiere di Parma e Federalimentare hanno reso nota la firma del rinnovo contrattuale che li vede partner.

Di Chiara Marando 

Parma, 12 Maggio 2016 

Novità importanti per il futuro di Cibus: durante una conferenza stampa tenutasi nel corso della terza giornata della manifestazione legata al mondo food, Fiere di Parma e Federalimentare hanno reso nota la firma del rinnovo contrattuale che li vede partner.

"Il rinnovo contrattuale tra Fiere di Parma e Federalimentare – ha dichiarato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma - avrà durata decennale consentendo quindi alle parti di varare una strategia di marketing collettivo di lungo periodo. Cibus Parma si confermerà il baricentro di iniziative create e gestite, in Italia e all'estero, nell'esclusivo interesse delle imprese alimentari italiane operanti nelle diverse filiere" - ed aggiunge - Il successo straordinario di Cibus 2016, l'esperienza comune in Expo, l'alleanza con Fiere Colonia e l'innovativo progetto CibusConnect 2017, vengono portati volentieri in dote a questa rinnovata joint venture da Fiere di Parma in ragione di un partner, Federalimentare, che ha saputo riportare il Made in Italy alimentare al centro della scena politica e dell'azione del governo".

Quindi un cambiamento significativo, l'apertura di un nuovo ciclo di azioni ed attività che porterà Cibus a svilupparsi ed evolversi da Fiera espositiva a piattaforma permanente di business, così da diventare un unicum nel panorama internazionale del comparto alimentare. Il traguardo auspicato è quello del raggiungimento dei 50 miliardi di export agroalimentare.

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Anche il Presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, ha espresso la sua più che favorevole visione per il futuro di questa partnership, basata su parole d'ordine quali tradizione e innovazione, due pilastri che distinguono l'industria alimentare italiana nel mondo.

"Nell'alimentare niente potrà essere come prima, neppure gli strumenti fieristici. Si rinnova quindi la continuità dell'ottimo e fecondo rapporto tra Federalimentare e Fiere di Parma, rendendolo però più flessibile per affrontare meglio le sfide del futuro. Cibus ha ormai tutte le potenzialità per diventare una grande piattaforma per la valorizzazione e la promozione del Made in Italy nel mondo, nonché per fungere da grande unico elemento identificativo con il suo Brand delle fiere italiane del settore".

Luigi Scordamaglia ha concluso il suo intervento specificando che: "L'Assemblea di Federalimentare quest'anno ha avuto come titolo "Made in Future", ed è proprio il futuro la direzione verso cui l'industria alimentare deve guardare e deve farlo sotto tutti i punti di vista. Le fiere, allora, non sono escluse da questo progetto ambizioso, ma possono insieme guidare il cambiamento rispettando la nostra tradizione di eccellenza".

Tutte le foto di Cibus 2016 nella galleria in fondo alla pagina ph. Francesca Bocchia

Giovedì, 12 Maggio 2016 09:07

Parmovo: tra record e fornelli

Come ti cucino il record. Parmovo ha scelto l'originalità per rappresentarsi a Cibus 2016. 

di Virgilio Parma, 11 maggio 2016.
Leader nel settore degli ovoprodotti, che esporta in tutto il mondo, Parmovo ha da poco lanciato sul mercato 1 Up, l'integratore proteico a base d'albume che, all'apporto proteico, abbina le varianti gustose della fragola, del cioccolato e dello zabaione.

Un prodotto innovativo e prestazionale pensato per gli atleti ma anche per tutti gli altri. Consumato a colazione nel dosaggio idoneo, consente infatti di apportare all'organismo la quota proteica utile per affrontare l'intensa giornata scolastica piuttosto che lavorativa.

Un prodotto che accompagnerà l'ospite fisso dello stand, Andrea Devicenzi, nel programma delle sue avventure estreme.
Se il "1UP" è la benzina, il telaio è un Pinarello mentre il motore e la centralina di controllo sono "Devicenzi" e il main sponsor è "Parmovo" allora il record è servito. Una combinazione esplosiva per superare ogni limite.

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Il centro di tutto ciò sarà Andrea Devicenzi, Mental Coach e Paralympic Atlete, che ha al suo attivo più di una avventura estrema, come ad esempio il raid (2010) in autosufficienza, percorrendo, in mountain byke, 700 km lungo la strada Indiana più alta del mondo. Ma molte altre sono state le avventure, o meglio le sfide, vinte da Devicenzi e tante altre sono programmate, insieme a Alessandro Curti (Ad di Parmovo) sino al 2020, passando dalla più vicina, il tentativo di record di percorrere 500 km in 24 ore in sella al suo "sogno realizzato" la Pinarello DOGMA nero opaco il prossimo novembre.

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Mentre Andrea Devicenzi catalizza l'attenzione sulle prossime sfide impossibili, ai fornelli è un continuo fermento e una offerta di assaggio.
Già, perché i fratelli Curti hanno ben presente che l'origine di tutto è l'uovo e che se l'azienda è diventata quello che è lo si deve al prodotto d'origine, al coraggio, ai sacrifici e alla determinazione del loro papà Luciano scomparso pochi anni fa.

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Ecco quindi che lo chef Carmine Migliaro coadiuvato da Elena Minari e "raccontato" dalla Foodblogger Eleonora Rubaltelli propone, a seconda dell'ora, ogni ben di Dio realizzabile con le uova, dal gelato alla malaga, ai biscotti, agli zabaioni, dai primi ai dolci quindi, inondando di profumi e aromi gli ospiti dello stand che, a questo punto, come se attratti dalle sirene, a stento riescono nell'impresa di abbandonare lo Stand Pad. 3 E056.

La seconda giornata di Cibus caratterizzata dal confronto tra produttori e distributori per promuovere al meglio il made in Italy sui mercati – Scordamaglia, Federalimentare: ­+ 8% gli alimenti funzionali nel 2015.

Parma, 11 maggio 2016

Cibus è anche luogo d'incontro tra industria alimentare e grande distribuzione, con incontri commerciali, convegni, workshop. Nella seconda giornata si è tenuto il convegno sulla marca del distributore italiana all'estero, con la presenza di catene distributive estere ed italiane, organizzato dal Gruppo Food.

Cresce l'interesse della Gdo straniera per la marca del distributore italiana, spesso con rapporti diretti tra le catene ed i produttori italiani. Tanto più che il made in Italy nel retail estero si distingue come prodotto di alta qualità che nobilita la gamma dell'offerta. Si cerca un prodotto italiano tradizionale autentico e facile da cucinare, e il margine di crescita della marca privata all'estero è ampio.

In Italia cresce il peso dell'ittico fresco nei supermercati, anche se si è ancora distanti dal successo registrato negli anni recenti dai comparti della carne fresca e dell'avicolo. Se ne è parlato oggi nel convegno dell'area Seafood, cui hanno partecipato, tra gli altri, Coop e Auchan. Per conquistare la fiducia completa dei consumatori serve sempre maggiore trasparenza sulla tracciabilità del pesce fresco e maggiore promozione.

Anche i prodotti a indicazione geografica vanno promossi nella grande distribuzione e nella tavola rotonda tenutasi oggi nell'area del Ministero delle Politiche agricole si è riferito di un tavolo di confronto stabile con i consorzi di tutela e la grande distribuzione e di una campagna mediatica su radio, tv e web già avviata nei mesi scorsi.

Nel retail stanno facendosi strada nuove tecnologie in grado di aumentare l'experience del consumatore, mescolando i livelli fisici e virtuali dei negozi, come si è detto nel convegno sul futuro del punto vendita, Retail Information&Design, organizzato da RetailWatch.it.

Sul tema dell'innovazione di prodotto, Federalimentare ha presentato la 8° edizione di Ecotrophelia, il concorso per i giovani studenti delle facoltà di agraria e gastronomia: il vincitore è "AlbeDin", una caramella di gelatina, ricoperta da cristalli di zucchero di canna, ottenuta con l'albedo/mesocarpo di limoni o cedri, un sottoprodotto solitamente scartato dalle industrie di produzione.

L'educazione alimentare nelle scuole è stato il tema di una tavola rotonda di Federalimentare che ha proposto la nuova edizione del progetto, con la partecipazione della nutrizionista Evelina Flachi, Presidente di Food Education Italy, che ha appoggiato l'iniziativa del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per un controllo dei Nas dell'operato delle mense scolastiche, iniziativa annunciata ieri a Cibus dal Ministro.

Scordamiglia Luigi federalimentare

Il Presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, ha osservato che "il comparto degli alimenti funzionali in Italia ha raggiunto nel 2015 un fatturato di 2,4 miliardi di euro, con un aumento del +8% sul 2014. E' evidente la netta differenza di passo col fatturato aggregato del "food and beverage" italiano che, per il terzo anno consecutivo, l'anno scorso è rimasto fermo a quota 132 miliardi".

"La voce complessiva 'integratori alimentari, infanzia e dietetici' – ha spiegato ancora Scordamaglia - ha raggiunto nel 2015 una quota di fatturato di 3,4 miliardi di euro con un +5,0% sull'anno precedente. La crescita è stata inferiore a quella degli integratori (che sono di gran lunga la voce più performante) in quanto il segmento infanzia, al contrario, soffre. Nei prossimi anni è prevedibile una conferma del passo espansivo di questi alimenti che si distinguono come uno dei segmenti a più alto valore aggiunto e maggiormente premianti del mercato alimentare e che comincia a suscitare interesse anche all'estero per l'eccellenza e la qualità delle materie prime".

Di maggiori controlli sui prodotti si è parlato nell'area Kosher Halal di Cibus con la presentazione del progetto K.it kasherut della Unione delle Comunità Ebraiche Italiane per garantire, attraverso controlli a campione non annunciati, l'integrità dei prodotti alimentari italiani kosher destinati ai mercati esteri.

Ed i prodotti italiani saranno sempre più concepiti, fin dalla loro nascita, come riutilizzabili, secondo i dettami della BioEconomia Circolare, con il Ministero dello Sviluppo Economico che ha annunciato, nel corso di una conferenza, nuovi strumenti di politica industriale e finanziaria per favorire questi prodotti.

L'attenzione dei visitatori è stata calamitata dai cooking show dei grandi chef stellati presenti a Cibus: ieri si sono esibiti, tra gli altri, Antonino Cannavacciuolo e Davide Oldani che hanno dato un saggio della propria abilità cucinando i nuovi prodotti dell'industria alimentare.

Ieri a Cibus si sono tenute le premiazioni del concorso Alma Caseus, lanciato da Alma, la Scuola internazionale di cucina italiana, che premia sia i formaggi migliori che i più bravi professionisti del comparto. Tra i formaggi premiati: un Fior di latte nobile dell'Alta Valle del Biferno; una Toma reale; un Cravin del barba; una Robiola di capra.

(fonte: ufficio stampa Cibus)

Mercoledì, 11 Maggio 2016 14:59

Nati dallo stesso latte

Presentato a CIBUS 2016 il nuovo progetto di valorizzazione dei prodotti derivati dal latte destinato alla produzione di Parmigiano Reggiano.

di Virgilio, Parma, 11 Maggio 2016.
"Non solo Parmigiano Reggiano". Sembra questo il motto che contraddistingue la nuova iniziativa "made in Consorzio del Parmigiano Reggiano". Dal latte che darà origine al Re dei formaggi, si potrà gustare la nuova gamma di prodotti che il Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano ha racchiuso sotto il nuovo marchio "MITO".

L'iniziativa è stata oggetto di presentazione ufficiale questa mattina nell'ambito di Cibus 2016 nell'incontro moderato da Luigi Franchi e che ha visto la partecipazione del direttore Riccardo Deserti, dello chef stellato Massimo Spigaroli e da Luigi Terenziani dell'azienda agricola Montecoppe.

Attraverso la nuova gamma, composta da latte fresco, burro, ricotta, formaggi freschi /molli e formaggi non duri, l'intento è di valorizzare tutti i prodotti che derivano dalla lavorazione del latte destinato a formaggio parmigiano reggiano e che, come è ovvio, sottostanno al medesimo standard di qualità del rigoroso disciplinare. "Fatto con il Re dei formaggi" è infatti il claim che sottende ai tre marchi che compongono la campagna di marketing della innovativa idea.

Già 35 i caseifici, tutti obbligatoriamente aderenti al Consorzio, che hanno aderito all'iniziativa e, come ha chiosato il moderatore Luigi Franchi, al prossimo Cibus si trarranno le conclusioni e i riscontri del progetto.

i tre nuovi marchi MITO

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