Anche nel mese di giugno, i costi per la produzione agricola risultano essere complessivamente inferiori rispetto a quelli sostenuti dagli agricoltori e allevatori nazionali nel 2015.
Roma, 28 luglio 2016
E' quanto emerge dall'indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione elaborato dall'Ismea, che assume nel mese in esame valore pari a 105,1 (base 2010 = 100) evidenziando a una flessione di 1,8 punti percentuali su base annua a fronte di una tenuta rispetto a maggio.
Sul calo tendenziale pesa il corso deflativo dei prodotti energetici, che cedono a giugno il 10,5% su un anno fa, malgrado la ripresa mostrata negli ultimi due mesi, di riflesso al lieve incremento del prezzo del petrolio.
Risultano in calo, sempre su base tendenziale, anche le voci dei fertilizzanti e dei fitosanitari (rispettivamente -2,5% e -1,2%), mentre, con riferimento alle spese sostenute dagli allevatori, si evidenzia una lieve riduzione dei mangimi (-0,6%) a fronte di un moderato incremento dei capi di allevamento (+1,3%).
Sono soprattutto le aziende del settore vegetale a trarre vantaggio della riduzione dei prezzi degli input produttivi: il confronto con i costi sostenuti l'anno scorso rimane infatti favorevole (-3,3% rispetto a giugno 2015), anche se la dinamica mensile fa registrare una lieve crescita (+0,3%). Significativo il risparmio per le imprese specializzate in cereali e in semi oleosi, che beneficiano di una contrazione dei costi del 4,3%, per entrambe, su base annua. Nel complesso gli allevatori sono interessati solo da una riduzione annua dei costi più moderata (-0,5%).
Con il dato di giugno, infine, la variazione acquisita dei prezzi dei mezzi correnti di produzione per l'intero 2016 resta in territorio negativo: il confronto con il dato medio 2015 si porta al meno 1,1% per l'indice generale e a meno 2,2% per le coltivazioni. Resta pressoché nulla (-0,2%) la variazione acquisita calcolata per l'indice per i prodotti zootecnici.
(allegato documento Ismaea 28 giugno 2016)